2007 numero 3

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l’alpone

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 22 - N. 3 - Settembre 2007 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

www.ilarione.it

Saluto del nuovo Presidente Cari amici, è arrivata l’ora di presentarmi. Mi chiamo Franco Cavazzola e sono il nuovo presidente dell’Associazione Pro Loco di San Giovanni Ilarione, cosa che mi riempie di orgoglio in quanto la Pro Loco del nostro paese è una grande realtà. Innanzitutto vorrei porgere un saluto a tutti i lettori de “L’Alpone” e, in special modo, ai cittadini di San Giovanni residenti fuori dal nostro comune che seguono con interesse i fatti del loro paese di origine e che per mezzo del giornale ci sono vicini anche con i loro contributi. Soprattutto per loro è stato ripristinato il sito internet che, quando era attivo, veniva visitato e apprezzato da molti. Un altro pensiero lo rivolgo alle associazioni locali, la spina dorsale del paese, con le quali cercheremo, fin da subito, di consolidare il rapporto di collaborazione che da sempre ci unisce. Spero che la Pro Loco possa dimostrare di essere qualcosa più dell’associazione che si occupa di organizzare feste. Cercheremo di rivolgere gli sforzi alla valorizzazione del nostro territorio, ricco di risorse troppo spesso non sufficientemente sfruttate. Mi fa quindi piacere che nel nuovo consiglio nella Pro Loco ci siano molti giovani con tanta voglia di fare e idee propositive. Ringrazio i collaboratori della Pro Loco che vorrei presentare: il Vice Presidente Nardi Pio, il nuovo Consiglio: Beschin Silvano, Rossetto Francesco, Beschin Angelina, Nardi Luca, Gecchele Lorenzo, Prando Susy, Gambaretto Loris, Guerrino Confente e Gazzo Viviano, e la segretaria Roberta Gambaretto. Vorrei poi rivolgere un ringraziamento speciale ai collaboratori del giornale “l’Alpone” che operano, da sempre, con grande passione e impegno senza mai chiedere nulla in cambio. Un grazie va, infine, a tutti i soci, i simpatizzanti, gli sponsor e le autorità locali che ci sono sempre stati vicini e continuano a darci il loro appoggio. FRANCO CAVAZZOLA

Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)

Anno 22 - N. 3 Settembre 2007

FRANCO CAVAZZOLA: NUOVO PRESIDENTE DELLA PRO LOCO Si sono svolte nella prima settimana di luglio le votazioni per l’elezione del nuovo presidente e dell’intero consiglio direttivo della pro loco, prima della scadenza naturale del mandato del consiglio precedente, a causa delle dimissioni anticipate presentate dalla presidente uscente Valeria Gecchele, per motivi di lavoro e di studio. Si è assistito a conferme di consiglieri uscenti, a nuove entrate, in special modo nella categoria giovani, alla elaborazione di tante nuove idee e progetti, ma soprattutto alla nomina a Presidente pro tempore della pro loco di Franco Cavazzola. Qualche battuta è d’obbligo con il nuovo presidente, persona conosciuta nella nostra realtà locale, anche per conoscerne le proiezioni future. Perché la scelta di accettare la carica, ricca di impegni e certamente non remunerata? “Io sono sempre stato portato al sociale, ho suonato per lunghi anni nella banda musicale “G.Verdi”, ho fatto parte di un complesso musicale, ho militato con cariche interne nelle file della Pro Loco, ho fatto per 3

amministrazioni il consigliere comunale. Queste esperienze alle spalle mi permettono, con la collaborazione di tutti, di portare avanti progetti che sono specifici di tutte le Pro Loco”. C’è qualche aspetto finora un po’

forse trascurato e che intende tenere in maggior considerazione? “Credo che in questa nuova gestione la pro loco sarà meno presente nei chioschi, nelle sagre, nelle manifestazioni da bancone. Per questo esistono ed operano i vari comitati sagra. Si punterà sulla valorizzazione del territorio, sulla ricerca del valori locali, sulla crescita culturale, sul modo migliore per far conoscere ed apprezzare il nostro paese. Pro loco significa letteralmente “Attività a favore del luogo” e alle origini si cerca di risalire”. Il rapporto con le varie amministrazioni, le altre associazioni? “Sarò certamente, e lo dico in maniera convinta, il presidente del dialogo, del confronto. Una delle mie prime iniziative sarà quella di incontrare tutte le associazioni presenti in paese, instaurare un rapporto cordiale e produttivo, cercare di smussare qualche eventuale spigolo o incomprensione affiorante, far capire che la pro loco è di tutti, deve rappresentare tutti, deve rispettare ed essere rispettata da tutti”. E con il giornale “L’Alpone”?

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Giovedì 11 ottobre Ore 20.00 Teatro Parrocchiale - “Tipico in Provincia” iniziative di promozione e valorizzazione prodotti tipici veronesi, promossa dalla Provincia di Verona Assessore alle Politiche per l’Agricoltura: Incontro dibattito sul castagno e le sue risorse con la presenza del prof.re Elvio Bellini e un tecnico del servizio fitosanitario regionale

Venerdì 12 ottobre Ore 21,00 Piazzale della Chiesa

Discoteca AFRO con DJ YANO Sabato 13 ottobre Ore 16.00 Ricevimento delle Autorità presso la sede Municipale Ore 16.30 Intitolazione delle scuole elementari di Castello, con sfilata della banda “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione Ore 17.00 Castagnata per tutti i presenti nella piazza di Castello

Il bosco e la Sagra delle Castagne 2006

Ore 18.00 Visita al Capannone della mostra Artigianale in piazza Aldo Moro e Mostre di Pittura Ore 20.00 – 22.00 Piazza della Chiesa - HAPPY HOURS

New DJ generation

SOUND past, presente and future

DOMENICO DAL CERO, Il sindaco che continua

Domenica 14 ottobre Ore 15.00 Sfilata della “BANDA GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione con Contadinelle in costumi tipici per le vie del paese Ore 16.00 BATTITURA DEI MARONI nel castagneto con degustazione di polenta e scopeton Ore 17.30 Spettacolo di Modern Oriental Dance (danza del ventre) con esibizione e coreografie del gruppo PAOLA MAYA DANCE

a pag. 12 le associazioni sportive

informano

Ore 20.30 Piazzale della Chiesa – Spettacolo Canto ballo & Cabaret con il gruppo GRAN VARIETA’ dopo i loro esordi nella rete televisiva Ore 22.30 Continuazione della serata con musica LATINO AMERICANO anni ’60 ’70 ’80

Lunedì 15 ottobre Ore 10.00 Piazza Aldo Moro (all’interno del capannone artigiani: Dimostrazione pratica della lavorazione del formaggio “Monte Veronese” da parte del Mastro casaro GUGOLE DARIO, medaglia d’oro alle olimpiadi del formaggio in Francia nel 2003 Ore 21.00 Serata musicale con MAURO LEVRINI, Ballo Liscio su pista anni ’60 ’70 ’80 e Latino Americano ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO con la “Pirofantasia Fireworks”

Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1

Sembra ieri eppure sono passati cinque anni da quando venni qui a San Giovanni Ilarione come parroco di Castello.

11-12-13-14-15 OTTOBRE 2007

Ore 22.00 Piazza delle Chiesa - Serata per i giovani DISCO

TELEFONA !!

IL SALUTO DI DON ADRIANO

SAGRA DELLE CASTAGNE

Ore 20.30 Piazza della Chiesa – Spettacolo musicale con gli insegnanti e allievi della scuola di danza ENERGY STUDIO di San Giovanni Ilarione con coreografie dell’insegnante Federico Gallo

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

“Il giornale è certamente il fiore all’occhiello della Pro Loco e di tutto il paese. Al comitato di redazione, formato da persone capaci, serie ed impegnate sarà, come sempre, garantita la massima autonomia e collaborazione, perché rappresenta la nostra voce, la voce e l’immagine della nostra gente in paese e all’estero”. Ringraziamo il neo presidente per la disponibilità accordata, sicuri che avrà tutte le opportunità per portare avanti il proprio programma e gli assicuriamo nel contempo tutto il nostro appoggio e la nostra collaborazione. GIANNI SARTORI

PER TUTTA LA DURATA DELLE MANIFESTAZIONI SARANNO ATTIVI STAND ENOGASTRONOMICI

CON I PRODOTTI TIPICI LOCALI

ALL’INTERNO Domenico Dal Cero già sindaco uscente, non ha certamente bisogno di essere presentato alla nostra comunità. pag. 3

Pag. 6-7 L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA


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ISTA V R E T N L’I

UN MONDO IL SALUTO DI DON ADRIANO DI DOLCEZZE

Nell’ormai consueto giro d’orizzonte alla ricerca di persone, residenti o originarie, di San Giovanni Ilarione che si siano distinte nel mondo del lavoro incontriamo, ancora una volta, un Pandian. Al personaggio di turno, tuttavia, manca uno dei requisiti che ci hanno, fin dall’inizio, orientato nella ricerca: l’aver tra-

Paolo Pandian con la moglie.

smesso ai figli il proprio mestiere. Ma non è mai troppo tardi poiché gli ingredienti ci sarebbero tutti. Paolo Pandian ha due figli maschi, 27 e 22 anni, e tre avviatissime strutture commerciali. Lasciamo tempo al tempo! Cinquantunenne, figlio di papà Pietro con una vita da meccanico alle spalle, e di mamma Silvia, da sempre impegnata nel mondo del volontariato sociale. Di lui si potrebbero dire tante cose, ma ci limitiamo all’essenziale poiché a Verona lo conoscono tutti. Sicuramente coloro che bazzicano dalle parti di via Roma, dove da trent’anni esatti gestisce la “Confetteria Filarmonica”, o che apprezzano tutto ciò che rende dolce... la vita. Ha frequentato la scuola elementare a San Giovanni Ilarione, la scuola media presso l’istituto scalabriniano di Bassano del Grappa, l’Istituto magistrale al “Carlo Montanari” di Verona. Un maestro mancato e, visti i risultati, tutto lascia pensare che sarebbe stato anche un bravo maestro. Personalmente l’ho incontrato per la prima volta nell’anno scolastico 1964/65 nella scuola “A. Stefani”. Ci ritroviamo dopo 40 anni circa per un’intervista ... qualche emozione? Confesso si essere emozionato, anche se la vita ci ha fatto incontrare in varie altre circostanze. Tornare indietro di otto lustri è sicuramente emozionante: allora avevo tutta la vita davanti a me, mentre oggi ne ho percorso buona parte, sia pure con risultati che ritengo positivi sotto tutti i punti di vista. Se dovessi tornare indietro? Rifarei esattamente quello che ho fatto. Cosa ti ha aiutato di più nei momenti critici che, almeno all’inizio, non saranno mancati? Sicuramente mia moglie Rosanna che mi è stata vicina in tutte le circostanze con la sua creatività, con il suo equilibrio e che mi ha dato due meravigliosi figli. Purtroppo, nessuno dei due, almeno per il momento, intenzionato a seguire le orme paterne. Ma è giusto che seguano le loro inclinazioni naturali. Se io avessi seguito le orme paterne sarei diventato, forse, un buon meccanico. Invece... un giorno del 1977, fresco di studi ma senza idee precise, passeggiando per via Roma, ho visto che era in vendita il negozio. Poche parole per intendermi con la “morosa”, che soltanto due anni dopo sarebbe diventata mia moglie..., ed eccoci qua a ricordare

sei lustri di attività commerciale. Più di metà della mia vita. Come risultava impostato il lavoro negli anni settanta? In prevalenza erano servizi per matrimoni. A quel tempo la media nazionale delle coppie che si univano in matrimonio era di circa settecentomila all’anno, oggi più che dimezzata. Confetti e bomboniere erano quasi una scelta obbligata, e, ogni volta, per centinaia di invitati. Oggi risulta drasticamente dimensionata anche questa componente: solo inviti mirati, limitati ai parenti stretti o agli amici intimi. Con quali conseguenze? Prima di tutto la necessità di diversificare l’offerta integrando i servizi matrimoniali con particolari opzioni, a cominciare dalle bomboniere per altri avvenimenti importanti della vita matrimoniale (nozze d’argento, nozze d’oro ...) o per appuntamenti di natura religiosa (battesimi, prime comunioni, cresime ...). Ma la vera rivoluzione è venuta con l’offerta di dolciumi di ogni genere: caramelle, cioccolatini presentati con creatività e fantasia e sempre su standard qualitativi ottimali. Ma non è finita ... Cosa, ancora? Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di calorie, di obesità, di colesterolo, di fattori di rischio per la salute, di diete... e sul banco degli imputati c’è sempre lui, lo zucchero... Ecco allora, sempre per andare incontro alle richieste del mercato, la linea dei prodotti dolci sugar free ... Mi sembra che in tutto questo un posto importante sia occupato da tua moglie Rosanna... come vi siete divisi le mansioni? Fin dagli inizi lei ha curato l’aspetto estetico che costituisce una componente fondamentale per questo tipo di attività. Molto dipende da come i prodotti, sempre di ottima qualità, vengono anche presentati e accostati tra loro. In questo riconosco la sua netta superiorità. A me ho, invece, riservato l’ambito commerciale e promozionale. L’abbinata si è rivelata vincente... I risultati? Il progressivo ampliamento dell’attività commerciale testimonia inequivocabilmente un trend positivo. Nel duemila abbiamo aperto un nuovo negozio in via XX settembre e nel 2006 un punto di vendita presso il centro commerciale “La grande Mela”. Tra tutti la palma d’oro va sempre al negozio storico di via Roma per la sua posizione strategica. Qui, oltre alla tradizionale clientela, si fermano anche molti turisti, soprattutto durante la stagione lirica dell’Arena. Abbiamo avuto il piacere di servire anche illustri personaggi del mondo musicale ... registi, cantanti, scenografi. A quando il meritato riposo per le ferie? L’attività non subisce interruzioni se non per brevissimi periodi legati ad esigenze di inventario o di riorganizzazione interna dei punti vendita. Progetti per il futuro? Noi siamo già nel futuro. Ciò che è stato realizzato è stato pensato guardando avanti e cercando di prevenire la richiesta. Tuttavia non voglio porre limiti alla creatività e all’intraprendenza che, da sempre, ha caratterizzato il nostro operare. DELIO VICENTINI

Sembra ieri eppure sono passati cinque anni da quando venni qui a San Giovanni Ilarione come parroco di Castello. Piano piano ho imparato a conoscere e a valorizzare le qualità di questi luoghi, ma soprattutto delle persone che, come mi veniva detto, sono di buon animo. Ho cercato anche di portare il mio contributo spirituale e sociale perché questo nostro paese possa vivere bene diventando una località viva e serena. Di domenica in domenica ho cercato di raccontare di un Dio, quello di Gesù Cristo, misericordioso e buono, ma allo stesso tempo esigente, che ama le persone che cercano di vivere i valori, in maniera leale e sincera. Il condividere la canonica e la vita pastorale con don Elio ha di certo favorito l’unione delle comunità e il superamento di tanti pregiudizi, non-

ché dato una testimonianza che il lavorare assieme in armonia è possibile e di questo se ne avvantaggiano tutti.

9 agosto 2007. Pellegrinaggio a Lourdes organizzato da Tonin Luigi con le sorelle e i cognati: un cammino insieme verso il Padre, un ritorno alle radici spirituali e un recupero del senso vero dell’essere cristiani. All’interno del santuario mariano essi hanno partecipato alle celebrazioni eucaristiche, percorso la Via Crucis e visitato la grotta della Madonna e i luoghi di Bernadette. “Una preghiera alla Madonna perché ci aiuti a conoscere a fondo il volto del figlio suo, conservarlo nel nostro cuore e rendere testimonianza della nostra fede, speranza e carità ai nostri fratelli”. SILVIA TONIN

OH FUNGO, OH FUNGO BELLO! Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa semplice ma partecipata poesia, dedicata ai funghi, scritta da un nostro compaesano:

Cerco fra le spine sotto le foglie, ti vedo così bello in compagnia che mi stai ad aspettare lì fermo, e dai gioia a l’anima mia.

Sei nascosto perché ti senti bello, quanta gioia si sente nel vederti. Con mani di fata ti prendo, nel mio cestino emani un profumo, che dà gioia a chi ti è vicino.

Delicatamente ti pulisco, ti faccio bello, ti metto nella pentola con un leggero fuocherello e con aromi stimolanti. Leggermente ti giro e rigiro, l’odore che mandi è irresistibile su piatto prelibato che onore dai alla mia tavola, o fungo bello. MARIO ROSSETTO

Torno a casa e ti penso là, nel bosco o nei prati, non resisto e vengo a trovarti.

STAZIONE DI LE LOCLE CANTONE DI NEUCHATEL - SVIZZERA Natale 1961: i volti sorridenti dell’allora imberbe Mario Gecchele e Giorgio Zanchi, appassionato di meteorologia, con tanto di cappello e pizzetto, salutano gli amici prima del rientro per le vacanze in famiglia in Italia. È l’immagine dell’emigrazione di allora, dell’impegno, della volontà di migliorarsi. È il volto di un'Italia che voleva cambiare e che, grazie soprattutto agli emigranti, ha imboccato sicura la via del miracolo economico e del progresso. GIANNI SARTORI

Insegnando a scuola ho imparato a conoscere e cercato di educare i vostri figli e, attraverso di essi, ho incontrato moltissime famiglie che, giorno dopo giorno, si impegnano a costruire il futuro, così pure molti professori che con passione e amore insegnano. È stato bello collaborare con tutti loro! La mia passione per l’informatica mi è servita per insegnare a molti adulti questo misterioso mondo, e contribuire alla diffusione della banda larga per collegarsi ad internet, uno strumento sempre più necessario per non essere tagliati fuori dal futuro. Incontri settimanali, gite a Gardaland e campi scuola estivi hanno arricchito e dato sistemacità all’attenzione verso i giovani, anche se, ahimè, non è mai abbastanza, viste le esigenze e i bisogni che in continuazione emergono da essi. Molteplici sono stati gli eventi civili, quali inaugurazioni, sagre, e manifestazioni varie che mi hanno permesso di stare insieme e testimoniare, grazie al lavoro di tanti, un sano vivere in comune. Non sono mancati momenti tristi e difficili che hanno scosso le nostre coscienze, legati alla scomparsa di persone care, che ci hanno fatto interrogare sul senso della vita e del perché del nostro essere… La ricca presenza di gruppi e associazioni, religiose e non, ha reso significativo il mio stare in mezzo a voi favorendo un arricchimento reciproco di idee e scambio di esperienze. Forse avrei potuto fare di più, ma io sono contento di quanto ho fatto in mezzo a voi e con voi e spero che lo siate anche voi; le dimostrazioni di affetto di queste settimane me lo hanno confermato. Ma allora perché? - si chiederà qualcuno - perché hai deciso di dare la tua disponibilità per andare altrove? Perché nella vita si va avanti. Quando da piccoli si impara a mettere i piedi sui pedali, si parte nel momento che si guarda avanti e così sicuri, dato uno sguardo indietro, si parte di corsa a sfidare le strade allora di ghiaia ... Così è per me, ora dovrei essere pronto per affrontare un impegno maggiore, mettendo a disposizione i doni che Dio mi ha dato (perché sono certamente doni suoi), dove il Vescovo ritiene che sia giusto andare. Non ti dispiace? Sì, per le persone che ho incontrato, con cui ho sofferto insieme ma anche gioito e con cui ho lavorato e si è costruito un legame, con tutti gli altri che sono divenuti volti noti. Sì mi dispiace, ma sono certo che anche se in maniera diversa possiamo tenerci in contatto e, visto che non vado sulla luna, possiamo benissimo rivederci. Non dimenticando che un pezzo di strada insieme l’abbiamo percorso e tale percorso fatto in comunione è lì a testimoniare il nostro legame. Brogliano, la mia nuova parrocchia è a meno di mezz’ora da qui … Da parte mia non mancherò, se possibile, di essere presente in qualche occasione pubblica (per non far torto a nessuno), quali le sagre di S. Giovanni Battista, di Cattignano e delle Castagne. Chiedo a voi tutti di accompagnarmi con un pensiero e, per chi crede, anche con una preghiera, mentre vi invito ad essere pronti ad accogliere il nuovo parroco, don Angelo. Io farò altrettanto per ciascuno di voi che ho imparato a riconoscere stando in vostra compagnia. E ora in cammino per un altro tratto di strada con nuovi compagni, ma con un bagaglio ricco di ricordi ed esperienze maturate a S. Giovanni … DON ADRIANO


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DOMENICO DAL CERO, Il sindaco che continua Le elezioni amministrative del 27-28 maggio u.s. hanno dato una risposta esplicita ed inequivocabile, assicurando alla Lista “Dal Cero” una percentuale di consensi al di là di ogni aspettativa, 2/3 in più dell’altra lista in corsa. Domenico Dal Cero, già sindaco uscente, non ha certamente bisogno di essere presentato alla nostra comunità, ma questa sua nuova affermazione è motivo per sottoporgli alcune domande, a caldo, a cui naturalmente non si sottrae. Il segreto di questa affermazione, di questo grande successo? Non è intervenuta alcuna bacchetta magica, l’unico segreto è a conoscenza di tutti: lavorare bene, lavorare sodo, lavorare per il bene della comunità. Gli elettori hanno raccolto questo messaggio, ci hanno creduto, hanno visto i risultati precedenti e ci hanno premiato con una percentuale del 6% in più rispetto alle amministrative del 2002. In quale settore la nuova Amministrazione punterà per completare le precedenti iniziative, o per orientarsi verso nuove esigenze? Naturalmente bisognerà completare e portare a termine tante opere iniziate, problema acqua, impianti sportivi. La preminenza sarà certamente data al sociale. Diverranno realtà operante l’asilo nido, tanto necessario per le famiglie con i genitori che lavorano e, soprattutto, un centro per gli anziani. Per quest’ultimo si è in trattativa per reperire la sede idonea in centro paese e tutto lascia ben presagire. Il problema sociale più grave in paese? La mancanza di lavoro, di speranza da parte dei giovani affiorano

spesso nei rapporti sociali ed allora il rifugio è l’alcool o la droga. Necessita assolutamente dar loro fiducia, riportare queste forze fresche e dinamiche su binari positivi, a favore di se stesse e dell’intera comunità. L’impegno in questo settore sarà prioritario da parte mia e di tutta l’amministrazione. Come vede la realtà politica italiana? Non c’è certezza, mancano gli obiettivi, non c’è garanzia di niente. Siamo saliti sul treno dell’Europa, ma se va avanti così rischiamo di scendere alla prima stazione. In questo non abbiamo proprio nulla da imparare dalla realtà politica nazionale. Vuol dire una parola agli emigrati all’estero? Certamente. È una preziosa occasione per ringraziarli perché si sono fatti onore con il loro lavoro e il loro comportamento ed hanno saputo tener alto il nome di San Giovanni Ilarione nel mondo. Essi devono sentirsi idealmente ancora cittadini di San Giovanni ed anch’io mi reputo idealmente un po’ il loro sindaco, anche se lontano. In caso di qualche rientro in paese per vacanze o altro, sarò ben felice di salutarli. La realtà più bella del nostro paese? (Riflette un attimo, ma poi sicuro esclama): La più bella realtà è certamente la nostra gente, tutti indistintamente, gente che lavora, che si sacrifica, che si espone in prima persona per vivere un’esistenza onesta e serena, gente sulla quale scommettere, con la certezza del risultato. Ringraziamo il nostro primo cittadino per il tempo e lo spazio concesso. GIANNI SARTORI

CAMPOSCUOLA DELLE FAMIGLIE Anche quest’anno, visti i brillanti risultati del precedente, la nostra Unità Pastorale ha deciso di offrire l’opportunità ad alcune famiglie di partecipare al camposcuola presso la nota casa Saronnese di Passo Brocon. La vacanza si è svolta tra il 19 e il 23 Agosto e all’iniziativa hanno aderito ben 10 coppie, quasi il doppio rispetto all’anno scorso. Il tempo non è stato dei migliori, ma lo spirito allegro e conviviale non è mai venuto a mancare grazie ad un clima sereno che si è creato fin dal primo giorno. Ad alimentarlo hanno contribuito i numerosi trattenimenti serali animati da canti, balli e giochi vari … Quest’anno abbiamo sperimentato anche una serata diversa dalle solite, dal titolo “olimpiadi in famiglia”, nella quale si chiedeva alle mogli di cimentarsi in ciò che di solito è compito del marito e viceversa. Ne è uscito uno spettacolo divertente e curioso nel quale le cop-

pie sono state messe alla prova su problemi legati alla vita di tutti i giorni. A concludere in bellezza ha contribuito la serata a tema anni ’60 ’70 ’80 nella quale tutte le famiglie sono state truccate e vestite secondo la moda di quel tempo. Anche in quest’occasione non è mancato il divertimento grazie alla convinta partecipazione da parte di tutti. Un ringraziamento particolare va alle cuoche Gemma e Almerina che con la loro ottima cucina hanno

LUIGI GECCHELE, ORGANISTA 60

ANNI DI MUSICA DEDICATI A DIO

Non capita a tutti di avere un organista che per 60 anni, ogni domenica e tutte le altre feste comandate, siede all’organo o dirige il coro parrocchiale con la costanza e l’entusiasmo di un giovanotto: anche per questo la parrocchia di

Castello si è radunata con affetto attorno a Luigi Gecchele, che dal lontano 1947 dedica gran parte del suo tempo libero ad arricchire le liturgie della messa e delle altre funzioni religiose con il suono dell’organo e con il canto corale.

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dal 5 al 15 ottobre 2007 Luigi Gecchele attorniato dai cantori della corale parrocchiale di Castello.

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arricchito la qualità del camposcuola. Infine un doveroso grazie a Don Adriano che non ha pensato solo ai più giovani ma ha creduto nella possibilità di divertirsi anche con persone più adulte, e questo caposcuola ne è stato la prova. Grazie D. Adriano… nella speranza di poter continuare queste iniziative anche con il nuovo parroco, siamo tutti convinti che senza di te non sarà più lo stesso!!! LE ANIMATRICI FRANCESCA & GRETA

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Incanalato dall’allora cappellano e futuro parroco don Damiano Andriolo dentro il solco della musica sacra, ha visto passare ben otto parroci a capo della comunità, offrendo a tutti la massima disponibilità e competenza, diventando così un punto di riferimento sicuro per almeno tre generazioni di cantori. “Se la chiesa di Castello è una chiesa che canta – è stato ricordato nella sentita celebrazione che il suo coro ha voluto dedicargli nel giorno solenne della sagra patronale – gran parte del merito è del ‘nostro’ Luigi”. Nelle poche e significative parole che ha espresso dal pulpito, mentre riceveva la targa commemorativa da parte dei suoi parrocchiani, sta tutta la sua passione per il canto e la musica: “Approfitto dell’occasione per invitare nuovi cantori ad entrare a far parte del coro, perché ne abbiamo molto bisogno”. Se qualcuno pensava di avere a che fare con il classico vecchio organista tutto rivolto al proprio passato, si è dovuto ricredere: i suoi pensieri sono invece ancor oggi rivolti, come sempre ha fatto in 60 anni, a ciò che l’aspetta nel presente, cercando di trasmettere ai più giovani quella passione per la musica sacra che, senza mai scadere nel puro autocompiacimento, trova nella lode a Dio e nella preghiera la sua naturale manifestazione. Per questo, ancor più meritato appare il grazie che fedeli e semplici cittadini vogliono esprimergli anche attraverso le righe di questo giornale. DARIO BRUNI


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I RAGAZZI DI S. GIOVANNI ILARIONE Nel Consiglio della Pro Loco sono entrati a far parte alcuni giovani; è importante per la vita del paese che sia rappresentata anche questa parte della popolazione, perché certamente porta una ventata di novità, di idee nuove, di proposte “giovani” e garantisce la continuità di crescita in prospettiva futura. Un sincero grazie va rivolto al presidente (Franco) e a tutto il Consiglio non solo per aver dato la possibilità a questi giovani di manifestare le loro idee, ma anche di aver, fino ad ora, accettato tutte le loro proposte. Un intenso lavoro stanno facendo questi nuovi entrati per l’organizzazione della Sagra delle Castagne, in quanto è stata concessa loro piena autonomia nella programmazione delle serate di venerdì e di sabato, precedenti la sagra stessa. Si è formato così un gruppo di lavoro, composto di varie persone giovani, che si è incontrato alcune sere per discutere su precise proposte. La

speranza emersa nelle serate è che il gruppo di giovani possa mantenersi solido e forte anche per i prossimi anni e non fermarsi solo alla programmazione della sagra, ma diventare un centro di riflessioni e una fucina di proposte spendibili per tutti i giovani, e non, del paese. Su molti giornali si leggono spesso articoli che invitano i giovani a scrivere o ad impegnarsi in attività sociali. Ad esempio, un articolo del 17 agosto pubblicato sul giornale “L’Arena”, dal titolo “Penna d’oca per invitare i giovani a scrivere”, propone un premio a chi scrive con costanza articoli sul quotidiano: questo per aiutare a crescere e diffondere il pensiero e le idee dei giovani, in un mondo in continua evoluzione. La pubblicazione degli articoli, oltre a dare visibilità agli autori, può aiutare a modificare e migliorare il rapporto tra le diverse generazioni. Per questo, vista l’importanza che riveste il

giornale “L’Alpone” nel nostro paese e non solo, i giovani consiglieri credono fondamentale che lo stesso giornale venga potenziato e rinnovato, lasciando più spazio alle associazioni, dove sono presenti numerosi ragazzi, e ad articoli e lettere di nuovi juniores dilettanti scrittori. Un importante passo è gia stato fatto: l’apertura di un utile sito internet www.ilarione.it, che raccoglie non solo nuove proposte ma anche critiche, un opportuno forum di incontro e di discussione, nella convinzione che le idee di un paese nascono dalla gente del paese stesso e non da un semplice consiglio radunato qualche giorno al mese. La paura di esporre le proprie considerazioni non deve essere un freno o un vincolo per i ragazzi ma una voce che crei innovazioni e proposte per migliorare il modo di vivere di ognuno di noi. I GIOVANI DELLA PRO LOCO

Luglio 2007, serata conclusiva del C.E.R. Bravi ragazzi, grazie ancora per il vostro impegno e allegria durante le quattro settimane del centro ricreativo estivo.

20 maggio 2007: partecipanti alla gita organizzata dall’Associazione San Zeno, in posa davanti all’entrata delle grotte di Postumia.

Il 7 settembre la Pro Loco ha organizzato una serata dedicata alla musica, invitando i giovani a partecipare al Festivalbar in Arena. L’iniziativa aveva come obiettivo quello di portare noi giovani ad apprezzare la musica in ambiente storico ed emozionante, che in quest’ultimo anno, ha movimentato non solo tanti ragazzi ma anche molte famiglie. Tra i tanti commenti: “Grande commozione tra tutti noi, quando Zucchero ha invitato, i 15 mila presenti, ad accendere i telefonini e gli accendini ricordando Luciano Pavarotti, cantando “Occhi”. Il divertimento non è mancato e il prossimo anno sarà riproposto il Festival, sperando di “acciuffare” abbastanza biglietti per non lasciar nessuno a casa. Vogliamo ringraziare la Pro Loco per l’organizzazione. I GIOVANI

Il Forno in via Gazzi di Gazzo Lorenzo funziona. Come vedete nelle foto, le ciope sono cotte.

Gita in Russia. A sinistra: Il primo gruppo posa davanti alla basilica di S. Basilio all’inizio della piazza Rossa. Sopra: il secondo gruppo nel mezzo della piazza Rossa. A sinistra il mausoleo di Lenin, a destra i magazzini GUM. Giornate meravigliose con appuntamento nel 2010! CAPODANNO A MOSCA.

Giuseppe Cavazza (Bepo della Beloca). Bepo sei forte!!!

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BELTRAME COSTRUZIONI S.N.C. SEDE LEGALE: San Giovanni Ilarione (VR) - Viale del Lavoro, 104 Tel. 045 6550390 - 045 7465423 - Cell. 348 7641218


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IL TENNIS CLUB ALLA RICERCA DI PICCOLI CAMPIONI Il Tennis Club San Giovanni Ilarione ha puntato anche quest’anno sui giovani. Con il “Progetto Scuola Tennis” il Tennis Club ha collaborato con l’Istituto Comprensivo per la realizzazione di un corso pomeridiano di tennis della durata complessiva di 8 lezioni, che ha visto coinvolti oltre 30 ragazzi di prima e seconda media. Grazie alla disponibilità di due maestri, le “piccole racchette” hanno avuto modo di avvicinarsi a questa attività e di trascorrere per oltre due mesi dei pomeriggi all’insegna di sport e divertimento. Visto il successo dell’iniziativa e per garantire una certa continuità, al termine del Progetto Scuola Tennis il Club ha organizzato un corso per ragazzi della durata di 10 lezioni, che si è svolto a partire dalla seconda metà di Maggio. La partecipazione dei ragazzi è stata numerosa: 34 iscritti, divisi in gruppi di 4-5 unità, sono stati seguiti dal Maestro Sergio per circa un mese, mostrando grande passione e volontà di imparare le tecniche fondamentali del gioco del tennis. Per dare la possibilità ai ragazzi di mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti e soprattutto per valorizzarne

l’impegno, il Tennis Club ha deciso di dare loro la giusta visibilità nel corso della Festa dello Sportivo. Accanto al consueto torneo per giovani tenutosi nella giornata di sabato, e che ha visto, ancora una volta, tra i vincitori il giocatore di casa nostra Mancu Gianmarco, è stato organizzato nella mattinata di domenica un mini torneo per ragazzi, allo scopo di permettere loro di trascorrere una giornata di divertimento e di mostrare alle loro famiglie, accorse tra l’altro numerose, i progressi fatti durante le ore di lezione con il Maestro. E così quasi trenta vispi e infaticabili giocatori si sono dati battaglia sui campi, dove Marchetto Thomas ha sbaragliato tutti gli avversari conquistando con merito la vittoria del torneo. Nemmeno i più piccini sono stati dimenticati. Anche quest’anno, visto il successo della passata stagione, il Club ha collaborato con la scuola elementare per la realizzazione di tre incontri mattutini, durante i quali i ragazzi di quarta e quinta elementare, seguiti dal Maestro Sergio, hanno avuto modo di avvicinarsi per la prima volta a questo sport. In questi ultimi anni il Tennis Club

ha cercato di focalizzare maggiormente l’attenzione su ragazzi e giovani, allo scopo di diffonderne sempre più la pratica, considerato che purtroppo a livello nazionale il tennis già da diversi anni sta attraversando un momento di crisi, ostacolato oltre modo da una scarsa visibilità mediatica e dalla mancanza di un grande campione italiano che possa appassionare gli sportivi. Nel suo piccolo il Tennis Club tenta di fare quanto è nelle sue possibilità per invertire questa tendenza negativa, andando alla ricerca di piccoli futuri tennisti. L’oramai imminente realizzazione di una palestra polivalente al posto dell’attuale campo da tennis in cemento rischia di complicare questi progetti, dal momento che esiste la possibilità che la superficie sia della nuova che dell’attuale palestra non consentano un rimbalzo regolare della palla: visto il successo riscontrato dalle ultime iniziative, testimoniato dall’entusiasmo e dall’alta partecipazione dei ragazzi, crediamo che sarebbe un vero peccato dover rinunciare a tutto questo. Nella speranza che ciò non accada, vi diamo appuntamento ancor più numerosi per l’anno prossimo! T. C.

ORI GLI ALL Complimenti vivissimi da parte della redazione a: Dal Cero Marianna, 26.07.07 dott.ssa Architettura presso l’Università di Venezia Dal Zovo Nada, Università studi di Padova. Corso in Scienze della Formazione primaria 25.06.07 Frigo Alessandra, Istituto Europeo di design Moda laboratorio laureata nel mese di giugno, presso l’Università di Milano Urbani Laura, Università studi di Verona, laurea in Lingue per il management turistico. 26.06.07

24 giugno 2007: 45° anniversario di sacerdozio di Don Gianni Baccega, festeggiato a S. Antonio del Pasubio da una rappresentanza della parrocchia di Castello.

Dottorato di ricerca nel Minnesota

ROBERTO PICCININ “L’AMERICANO” Immaginate una gradevolissima serata di luglio, una bella compagnia di amici e parenti riuniti attorno ad una tavolata, all’aperto, e una piccola storia “americana” da raccontare: è la festosa accoglienza che Roberto Piccinin, classe 1978, si è visto offrire nel momento in cui dava il suo arrivederci al paese natale, dopo due settimane di meritato riposo in Italia, prima di tornare negli Stati Uniti. A creare lo sfondo adeguato ci hanno pensato i gestori e i dipendenti della ditta “Termoidraulica Valdalpone”, gestita dai fratelli Piccinin, mettendo a disposizione la loro sede in viale dell’Industria. Roberto è figlio di Marco Piccinin e di Daniela Zandonà, che gestisce l’omonimo bar in via degli Alpini. “Mi sono laureato in Ingegneria Civile nel luglio del 2005 – inizia il giovane, sorpreso nel sentirsi intervistato da “L’Alpone” – presso il Politecnico di Milano e, nell’intento di approfondire le conoscenze fino ad allora acquisite, ho subito pensato di fare un dottorato di ricerca. Su consiglio dei miei insegnanti, ho preferito tentare presso un’università straniera e negli ultimi mesi dello stesso anno ho affrontato la trafila dell’esame attitudinale (il cosiddetto “GRE”) a Gorizia e dell’esame di lingua inglese (“Toefl”) a Milano; superati questi, ho dovuto preparare tutta la documentazione prevista, fra cui due pagine fitte in inglese riguardante la motivazione personale e tre lettere di raccomandazione di altrettanti miei insegnanti, atte a mettere in risalto le mie attitudini. Ho spedito il tutto a dieci università degli Stati Uniti, attendendo la risposta, che è stata positiva, e nel luglio del 2006 sono partito. Perdona la curiosità, ma perché proprio negli U.S.A? Non poteva bastarti andare più vicino, in qualche università europea, ad esempio? Devo ammettere che fin da piccolo ho sempre subito il fascino degli Stati Uniti, per mille diversi motivi: avendo quindi la possibilità di andare all’estero, perché non puntare al massimo? Tutte le domande furono accettate, ma la mia scelta cadde su quella del Minnesota, che prevedeva un progetto di ricerca sull’ottimizzazione della

costruzione rapida di ponti con l’utilizzo di calcestruzzo armato prefabbricato. In America tutto è finalizzato all’efficacia e alla messa in opera dei progetti: le università sono sovvenzionate da sponsors pubblici e privati, i quali chiedono di veder concretamente realizzato, anche a medio e lungo termine, il frutto dei propri investimenti. Il primo impatto con il mondo americano? Abbastanza duro, com’era prevedibile: non a caso il corso iniziale del dottorato approfondisce il tema del cosiddetto “shock culturale” e ti mette subito a contatto con le difficoltà della lingua (l’americano è diverso dall’inglese che avevi studiato fino ad allora) e dell’ambiente: la gente è inizialmente molto socievole, ma rimane scettica per un buon periodo, prima di accettarti del tutto. Camminando poi per le strade di Minneapolis ti accorgi di quanto siano giganteschi gli edifici che ti stanno attorno, mentre le distanze sono sempre moltiplicate e gli spazi appaiono smisurati … Lo stesso campus universitario, nel quale noi studiamo e lavoriamo, è una città nella città, con servizi efficientissimi e circa 20.000 persone che si muovono e vivono come abitanti di una qualsiasi moderna cittadina. Efficienza che immagino avrai trovato anche nel tuo ambiente di lavoro. Senza dubbio. La cultura imprenditoriale tipicamente americana si propaga anche al sistema scolastico: io lavoro in uffici e laboratori all’avanguardia nelle attrezzature, in un team di sei persone, io e altri due studenti americani, affiancati da tre insegnanti che ti considerano uno di loro anche se sei straniero, pazienti nello spiegarti le cose, ma poi altrettanto esigenti nel pretendere quello che devi fare. Il progetto a cui lavoriamo è stato affidato dalla N.C.H.R.P. (chi va in America deve abituarsi alle sigle!), un’agenzia che ha sede a Washington e che nel giro di quattro anni vorrebbe avere in mano un progetto che descriva in modo dettagliato e concreto le direttive per la costruzione di un particolare tipo di ponte, dalle fondamenta alla completa utilizzazione. Per rag-

Roberto Piccinin tra la famiglia.

giungere traguardi come questi gli studenti sono abituati a lavorare duro: nella società americana i giovani a 18 anni sono spesso autosufficienti, devono cioè mantenersi da soli anche negli studi, che hanno costi altissimi (non raramente i giovani fanno un mutuo per pagarsi le tasse scolastiche); per questo molti studenti lavorano e studiano contemporaneamente e ciò è possibile grazie alla flessibilità di orario offerti dai corsi universitari. Una vita per niente facile, quindi, nemmeno per te… Ci si deve abituare: ho fatto il conto che anch’io, all’inizio, fra studio e laboratorio ero impegnato qualcosa come 60-70 ore alla settimana, 40 delle quali erano dedicate alla ricerca, il resto ai corsi o al cosiddetto home-work, i compiti assegnati dai docenti. Importante è anche l’aggiornamento, a cui sono riservate 2 ore e mezza per settimana e che spesso avviene in video conferenza. Nella valutazione finale di ogni corso, il 50% riguarda il lavoro fatto personal-

mente, il rimanente 50% da due esami. Negli U.S.A. conta molto il merito, a cui poi si rapportano anche gli stipendi: un laureato ha una buona base di partenza, ma successivamente dipende dai risultati, più è efficiente e meglio viene pagato; e non si ha paura di perdere il posto di lavoro, perché anzi si cambia spesso, a seconda delle situazioni che si vengono a creare. Ma non sarà tutto e solo studio o lavoro … La vita sociale com’è? Come tutti i giovani di questo mondo anche agli americani piace divertirsi e là certo non mancano le possibilità, sebbene tutto sia concentrato nei fine settimana o nelle occasioni create all’interno del campus universitario. Dato il pesante impegno settimanale, lo sfogo del divertimento spesso va oltre i limiti; si avverte che i giovani sono lasciati a se stessi e come unico ideale hanno quello di fare soldi a più non posso; il ruolo della famiglia tradizionale è in evidente crisi e capita che, dopo un matrimonio fatto in giovane età, ognuno se ne vada per la propria strada. In compenso, chi coltiva qualche religione è veramente convinto e alla domenica le chiese sono zeppe di gente che partecipa. Quanto a me, devi tener conto che sono pur sempre un immigrato e che gli italiani presenti nei dintorni non superano la decina di unità; è normale essere preda di un po’ la nostalgia, che ti avvolge come un’onda dopo il periodo iniziale di comprensibile entusiasmo, ma la consapevolezza del valore di quello che stai facendo è più forte di tutto. Il clima? È quello tipico delle zone del Middle West, sebbene ci troviamo

vicino ai confini con il Canada: estate umida, autunno piovoso ma ricco di fascino nei forti contrasti di colore, soprattutto lungo le rive del Mississippi, inverno rigidissimo, con temperature che raggiungono i -40 e neve in abbondanza, primavera che pian piano passa dalla neve alle piogge e a temperature più miti. Dato però l’alto livello di modernizzazione dei servizi e degli impianti, anche quelli che in altri paesi sarebbero ostacoli insuperabili, laggiù incidono poco o nulla sulla vita quotidiana. Avrai avuto dei momenti diffili in cui ti sarai chiesto il perché di quello che stai facendo? Certo, e infatti se un insegnamento posso già trarlo dalla mia esperienza è proprio questo: il valore della motivazione con cui affronti ogni ostacolo. Nei primi mesi della mia permanenza in America ho avuto occasione di leggere “L’Alchimista” di Coelho, che nel suo “viaggio” di ricerca della felicità insegna che essa potrebbe trovarsi anche nascosta vicino a casa tua, ma che per scoprirla devi prima passare attraverso molte difficoltà, seguire le tue aspirazioni e conservare sempre la voglia di lottare . Ricordo sempre quello che un mio professore, di origine polacca, mi ha detto un giorno: “Non devi mai abbatterti, tieniti a mente che qui non ci sono geni e che il successo nella vita non è importante che sia qui o in Italia, perché esso dipende solo per il 10% dal talento, il resto è dato dalle motivazioni con cui lotti per realizzare il tuo ideale!” Possiamo concludere con questo bell’insegnamento, rivolto prima di tutto ai giovani? Senz’altro. A proposito, invito naturalmente tutti coloro che hanno voglia e possibilità di venire in America (sconsiglio però di venirci in inverno …), o che volessero sapere qualcosa di più della mia esperienza, a contattarmi e magari farmi visita. Il mio indirizzo e-mail è il seguente: picci007@umn.edu Un ultimo pensiero prima di immergerti nella festa? Un grazie ai miei genitori, naturalmente, che hanno capito e sostenuto la mia scelta (sotto sotto sono giustamente orgogliosi di questo loro figlio “americano”); e un saluto agli amici e a tutti i cittadini di San Giovanni Ilarione: in fondo porto sempre con me un po’ del mio paese. A proposito: potrei ricevere “L’Alpone” anche a Minneapolis? Certamente! L’onore è tutto nostro. DARIO BRUNI


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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA dal Consiglio comunale

Convalida dei consiglieri eletti I 17 consiglieri comunali, eletti a seguito delle elezioni del 27/28 maggio scorso, sono stati tutti convalidati, senza procedere ad alcuna surrogazione. Pertanto il Consiglio comunale risulta cosi composto: CANDIDATO ELETTO SINDACO: Dal Cero Domenico CANDIDATI ELETTI CONSIGLIERI: Pandian Thomas, Sartori Claudio, Ciman Augusto, Gambaretto Claudio, Rossetto Chiara, Beltrame Luca, Bevilacqua Nadia, Allegri Andrea, Gambaretto Augusto, Lovato Claudio, Fochesato Lorenzo, Marcazzan Luciano, Confente Luigino, Lovato Nadia, Marcazzan Vittorino, Salgaro Vaccaro Giorgio (Delibera n. 21 del 8 giugno 2007)

Composizione della giunta comunale A seguito della consultazione elettorale dello scorso 27/28 maggio la Giunta comunale risulta così composta: - PANDIAN THOMAS: Vice Sindaco con delega ai lavori pubblici e allo sport; - GAMBARETTO AUGUSTO: Assessore con delega al sociale, alla cultura ed alla pubblica istruzione; - GAMBARETTO CLAUDIO: Assessore con delega all’ecologia, all’urbanistica ed alla viabilità; - FOCHESATO LORENZO: Assessore con delega alla protezione civile; - ALLEGRI ANDREA: Assessore con delega alla sicurezza ed al commercio; - LOVATO CLAUDIO: Assessore con delega ai rapporti con la frazione di Castello; - BEVILACQUA NADIA: Consigliere con delega al bilancio, ai tributi ed al personale - CIMAN AUGUSTO: Consigliere con delega all’agricoltura; - SARTORI CLAUDIO: Consigliere con delega ai rapporti con la frazione di Cattignano; Tenuto conto delle caratteristiche del territorio comunale e dei reali bisogni dell’intera comunità, la Giunta intende operare, per il quinquennio 2007/2012, sulla base del seguente programma amministrativo:

AFFARI GENERALI: OBIETTIVI • Introduzione del criterio di collaborazione ed efficienza del personale dipendente del Comune, al fine di migliorare i servizi resi ai cittadini. In questo senso sì propone, in collaborazione con enti esterni, di seguire i criteri di massima efficienza nella funzione amministrativa. • Il cittadino, nei rapporti con l’amministrazione, dovrà sentirsi come a casa propria. • Al fine di migliorare la qualità della vita nel nostro comune e valorizzare al meglio la comunità, ci impegnamo nella ricerca e nel massimo utilizzo delle risorse provinciali, regionali, nazionali ed europee. BILANCIO E TRIBUTI La gestione amministrativa sarà fondata su criteri di chiarezza e trasparenza nella stesura del bilancio; saranno rese pubbliche, con la pubblicazione sul Giornale “L’Alpone”, le risultanze economiche del consuntivo e il bilancio di previsione.

URBANISTICA Gli impegni prioritari nel campo dell’urbanistica saranno rivolti alla realizzazione dei seguenti obiettivi: • Definizione e completamento dei P.A.T.I. (Piano Assetto Territoriale Intercomunale) • Riqualificazione urbanistica in destra Alpone • Riqualificazione urbanistica del centro storico di Castello • Dare la possibilità alle aziende operanti nel paese di ampliamento • Introduzione del criterio di collaborazione ed efficienza del personale • Creazione area industriale e artigianale per nuovi insediamenti per creare nuova occupazione • Esecuzione della zona PEEP (piano edilizio economico popolare) tramite gli enti interessati per la realizzazione di case economiche popolari da destinare a famiglie e persone più bisognose e alle giovani coppie.

• Esecuzione di un censimento preciso e dettagliato delle zone, ove si prospetti il fenomeno dell’abbandono del territorio, e redazione di una graduatoria di interventi di salvaguardia e recupero, avvalendosi di ogni eventuale agevolazione concessa da disposizioni di legge, per iniziative mirate alla conservazione e al recupero del patrimonio edilizio esistente (vecchie contrade) • Salvaguardia del paesaggio e delle zone caratteristiche del territorio (basalti colonnari e zone archeologiche Monte Biron, Panarotti, Monte Madarosa, ecc.), anche tramite affidamento per il recupero ad enti interessati (Comunità Montana della Lessinia, Pro Loco, ecc) • Adozione di un regolamento per l’installazione delle antenne telefoniche LAVORI PUBBLICI In questo settore gli obiettivi di intervento saranno rivolti a: • allargamento Ponte Mangano • completamento e sistemazione Via P. Niselli • completamento sistemazione Via A. Rivato • allargamento Via Umberto I • costruzione sede delle Associazioni • costruzione pista ciclabile da Via Pietro Niselli a Nogarotto, dalle Boarie a Via Cotto • costruzione strada CattignanoCenge • sistemazione strada Bellocaconfini Tregnago • costruzione strada in destra Alpone • Manutenzione e asfaltatura strade comunali varie • Sistemazione Scuole Medie • Sistemazione scuole elementari “A. Stefani” • Costruzione Osservatorio Astronomico • Sistemazione P.zza A. Moro • Messa in sicurezza strada Provinciale (circonvallazione) • Completamento e sistemazione Cimitero Capoluogo • Sistemazione cimitero Cattignano • Completamento illuminazione pubblica contrade • Sistemazione strade di collegamento alle contrade • Riqualificazione urbanistica Castello • Allargamento e sistemazione strada Centro di Cattignano • Sistemazione strada Fusa-Castello • Collegamento strada RanfaniBertini di Sopra • Arredamento urbano centro storico • Sistemazione strada pedonale del Perlar • Copertura tribuna • Costruzione nuova Palestra • Costruzione Campo da Calcio • Costruzione Asilo nido • Acquedotto Lore-Cerina-Mar-

chetti -Giannini • Costruzione fognature nelle contrade ad alta densità abitativa • Potenziamento acquedotto di Castello, con la realizzazione di un nuovo pozzo AGRICOLTURA ECOLOGIA E AMBIENTE Il mondo agricolo ricopre un ruolo fondamentale nel territorio e quindi un ruolo vitale nell’economia del paese. In questa prospettiva saranno seguite le seguenti linee direttrici: TRASPORTI Potenziamento e miglioramento dei trasporti, presso l’A.P.T. di Verona, soprattutto per i servizi che interessano i collegamenti con le scuole di San Bonifacio e paesi limitrofi per i nostri studenti. Sarà nostro dovere migliorare il trasporto scolastico locale al fine di garantire la maggior sicurezza possibile ai nostri figli, la regolarità e puntualità del servizio. TURISMO • Valorizzazione delle bellezze naturali del paese • Costruzione piazzola per sosta camper • Divulgazione delle attività turistiche e promozionali del comune attraverso un portale internet PROTEZIONE CIVILE • Forte sostegno al gruppo di Protezione Civile locale • Redazione Piano di emergenza in collaborazione con la Comunità Montana della Lessinia

SICUREZZA DEL CITTADINO Miglioramento del controllo territoriale con le forze dell’ordine Istallazione impianto di Videosorveglianza nei punti di maggior interesse Tutela del patrimonio dei cittadini anche mediante apposita copertura assicurativa Convenzione con istituto di vigilanza per una migliore sorveglianza del territorio a tutela del cittadino Illuminazione pubblica delle contrade

SERVIZI SOCIALI PROGETTO FAMIGLIA • Incentivazioni per garantire la continuità del servizio della scuola materna “Papa Luciani”, in collaborazione con il Comitato di gestione • Apertura asilo nido presso la scuola materna “P. Luciani” • Potenziamento Assistenza domiciliare • Centro diurno per anziani • Proseguimento della iniziativa del soggiorno climatico estivo per anziani e ragazzi • Attivazione di tutti i canali di finanziamento per favorire la permanenza degli anziani nelle

testi di DELIO VICENTINI proprie famiglie • Incentivazione alla “Associazione Castello” per garantire e sviluppare la gestione della mensa scolastica • Promuovere presso le aziende la sensibilizzazione al problema per l’inserimento al lavoro a part-time della donna per particolari esigenze famigliari. In questo ambito, riteniamo prioritario appoggiare la presenza del volontariato per iniziative a carattere sociale, ed in questa ottica, coordinare le varie attività per una razionale distribuzione delle energie. • Dotazioni di un pulmino per trasporto anziani alle visite mediche presso gli ospedali di zona. • Istituzione, presso il comune di San Giovanni Ilarione, di un ufficio per la prenotazione degli esami e visite in collaborazione con l’assistente sociale. • Stipula convenzione con la Parrocchia di Castello per l’utilizzo della Sala Civica (patronato). PROGETTO GIOVANI CULTURA - SPORT E TEMPO LIBERO San Giovanni Ilarione è una comunità invidiata per le innumerevoli e svariate attività che ha saputo creare e proporre ai ragazzi ed ai giovani in tutti i campi (ricreativo, sportivo, culturale, ecc.). Questo grazie a vari gruppi associativi spontanei. L’impegno programmatico prevede: • Promozione di iniziative gestite da gruppi di genitori o altri per la creazione di un ritrovo ricreativo per giovani ed adolescenti. • Incentivare il gruppo genitori alle iniziative scolastiche. • Patrocinio ed appoggio agli scambi culturali nell’ambito delle Scuole. • Valorizzazione della Biblioteca Comunale con iniziative di serate culturali anche con il supporto del volontariato. • Riapertura e recupero, tramite la varie Associazioni interessate, dei sentieri naturalistici nell’ambito del territorio comunale per favorire la conoscenza e la scoperta delle caratteristiche ambientali. • Migliorare il rapporto di collaborazione con le associazioni ed i gruppi sportivi al fine di valorizzare lo sport e le attività socio-culturali. • Istituzione di una consulta formata da giovani per un confronto sulle problematiche giovanili e loro soluzioni. (Delibera n. 23 del 8 aprile 2007)


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Nomine e rappresentanze Commissione elettorale COMMISSIONE ELETTORALE La Commissione elettorale, presieduta dal Sindaco, a seguito di regolare elezione, risulta come di seguito composta. membri effettivi: - Luca Beltrame e Claudio Ciman, in rappresentanza della maggioranza consiliare - Nadia Lovato, rappresentante della minoranza consiliare. membri supplenti: - Andrea Allegri e Nadia Bevilacqua per la maggioranza - Vittorino Marcazzan per la minoranza. (Delibera n. 26 del 20 giugno 2007)

Commissione edilizia A norma dell’art. 24 del Regolamento comunale la Commissione edilizia comunale risulta così composta: Membro di diritto: il responsabile dell’Area tecnica o un tecnico delegato. Membri eletti: - Andrea Savoia - Stefano Dal Cero - Francesco Marcazzan - Severino Gecchele - Fiorenzo Furlani - Luca Baldo Membri esperti effettivi: Enzo Puleo e Giuseppe Bonturi Membri esperti supplenti: Alessandro Compero e Orietta Meridiano (Delibera n. 32 del 20 giugno 2007)

Commissione comunale aggiornamento elenchi giudici popolari La normativa vigente relativa al “Riordinamento dei giudizi di Assise” prevede la costituzione di un’apposita Commissione con il compito di provvedere all’aggiornamento degli elenchi dei cittadini in possesso dei requisiti per l’esercizio delle funzioni di Giudici popolari. La Commissione risulta

così composta: - il Sindaco o un suo delegato, in qualità di presidente - Claudio Gambaretto e Nadia Bevilacqua, quali membri effettivi, eletti dal Consiglio comunale. (Delibera n. 29 del 20 giugno 2007)

Rappresentanti comunali: in seno alla Pro Loco - Augusto Gambaretto - Chiara Rossetto - Luciano Marcazzan (Delibera n. 27 del 20 giugno 2007)

Comunità montana della Lessinia - Andrea Allegri - Claudio Sartori - Giorgio Salgaro Vaccaro (Delibera n. 28 del 20 giugno 2007)

Consiglio associazione Castello - Claudio Lovato (Delibera n. 31 del 20 gnigno 2007)

Scuola materna “Papa Luciani” - Chiara Rossetto (Delibera n. 30 del 20 giugno 2007)

Impianto di teleriscaldamento ad oli vegetali Sulla scorta di quanto previsto nel piano triennale delle opere pubbliche, lo scorso mese di aprile è stato affidato all’ing. Gino Cherubini uno studio di fattibilità tecnico economica per la realizzazione di due impianti di cogenerazione ad oli vegetali e annesse reti di teleriscaldamento. Le due centrali, che produrranno contemporaneamente energia elettrica e termica, verranno installate, una presso il Municipio e l’altra presso la scuola media “M. Marcazzan”. Quest’ultima servirà anche la palestra e gli adiacenti impianti sportivi. Successivamente è stata nominata anche un’apposita commissione di tecnici per l’esame delle proposte progettuali presentate da parte di soggetti interessati. La spesa complessiva prevista per la realizzazione delle opere ammonta ad un milione di euro, Iva esclusa, da finanziare con 512.564,35 euro a carico della Regione Veneto e per il rimanente con risorse economiche parzialmente a carico degli stessi soggetti promotori. I vantaggi e le caratteristiche delle strutture risultano dalla relazione del tecnico comunale che si riporta di seguito: “La soluzione proposta prevede la sostituzione della semplice caldaia a gas naturale per la produzione termica necessaria, con cogeneratori ad Oli Vegetali. In questo modo la generazione del calore necessario alle utenze indicate viene accompagnata dalla contemporanea produzione elettri-

ca; questo rende possibile conseguire un risparmio energetico, oltre che un vantaggio ambientale, rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia, con un incremento dell'efficienza energetica complessiva del sistema di conversione di energia. Essendo unita in un unico impianto la produzione di energia elettrica e la produzione di calore, la cogenerazione sfrutta, infatti, in modo ottimale l’energia primaria dei combustibili. Il contenuto energetico presente nei combustibili come energia chimica viene trasformato in energia termica in cui la frazione di energia a livello di temperatura più alta viene sfruttata per la produzione di energia pregiata (elettrica), mentre quella a temperatura più bassa, invece di essere dissipata nell’ambiente come calore di scarto, viene in gran parte recuperata per applicazioni termiche appropriate. Rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e calore la produzione combinata comporta quindi: • un risparmio economico in relazione al minor consumo di combustibile; • una riduzione dell’impatto ambientale, dovuta sia alla riduzione delle emissioni che al minor rilascio di calore residuo nell’ambiente (minor inquinamento atmosferico e minor inquinamento termico). Poiché l’impianto di cogenerazione risulta di taglia piccola ed il punto di generazione prossimo

all'utenza, ai suddetti aspetti positivi si devono aggiungere i seguenti ulteriori vantaggi: • minori perdite di trasmissione e distribuzione per il sistema elettrico nazionale, con benefici anche per il minor inquinamento elettromagnetico; • a parità di energia termica utile generata, sostituzione di altre modalità di fornitura del calore più inquinanti. In realtà ai vantaggi propri della cogenerazione si aggiungono, nel caso di utilizzo di combustibili di origine vegetale, quelli relativi allo sfruttamento di fonti rinnovabili in sostituzione dei combustibili tradizionali. E l’utilizzo di olio vegetale combustibile per produrre energia rappresenta una possibilità tecnologica di notevole interesse. L’olio di origine vegetale (colza, girasole ...) è, infatti, un combustibile con buone caratteristiche energetiche e comporta una serie di vantaggi notevoli che ne suggeriscono l’impiego. In primo luogo è un combustibile sicuro, anche nelle fasi di trasporto, a causa dell’elevato punto di infiammabilità e delle caratteristiche non tossiche. Rispetto ad altri combustibili liquidi di origine vegetale (biodiesel) non comporta trattamenti e, di conseguenza, costi aggiuntivi, ma si ottiene mediante un semplice processo di spremitura e risulta facilmente reperibile. Inoltre l’olio viene raccolto in serbatoi e quindi risulta di facile stoccaggio”. (Del. n. 64 del 17 aprile 2007; Del. n. 68 del 24 aprile 2007; Del. n. 71 del 8 maggio 2007; Del. n. 91 del 10 luglio 2007)

SCI CLUB Avvicinandosi la stagione fredda lo Sci Club inizia l’attività, sperando che quest’anno la neve sia più abbondante dello scorso inverno. Ci sono delle variazioni nella normale attività del gruppo, la più importante, che ci impegnerà molto, è il trasferimento della sede sociale da p.zza della Chiesa agli impianti sportivi di via Torino (appena entrati dal cancello del campo sportivo a sinistra). Momentaneamente, vista la vicinanza, useremo la sede del Tennis Club (che ringraziamo sinceramente) in attesa della sistemazione della nostra. La seconda novità: abbiamo deciso di regalarci una nuova divisa sociale, dai colori blu e bianco, fatta con nuovi materiali e di buona qualità (chi fosse interessato

contatti il direttivo). Organizzeremo due uscite di avvicinamento alla montagna da fare in novembre, la ginnastica presciistica, gite sulla neve, il corso sci bambini e adulti durante le vacanze di Natale e la Festa sociale sulla neve a S. Giorgio (sul prossimo numero il programma con le date al completo). La presentazione della stagione avverrà in sala civica “Aldo Moro” sabato 17 novembre ore 20.30. Chi è interessato può contattarci il venerdì sera, in sede dalle 21.00, oppure durante la Sagra delle Castagne in p.zza “Aldo Moro” vicino al capannone dell’artigianato dove saremo presenti con un piccolo gazebo. IL DIRETTIVO

AUMENTO DELLE PENSIONI La sede dei pensionati FNP CISL di San Giovanni Ilarione rende noto a tutti i pensionati del comune, che saranno in pagamento nel mese di Ottobre, gli aumenti delle pensioni, stabiliti dalla Legge n. 127 del 03.08.2007. Gli aumenti spettano a tutti coloro che abbiano un’età pari o superiore ai 64 anni e redditi personali non superiori a 8.504,73 (esclusi quelli derivanti da assegni per il nucleo familiare/assegni familiari, indennità di accompagnamento, della casa di abitazione e del TFR). IMPORTO AUMENTO DELLA PENSIONE DA LAVORO DIPENDENTE - Fino a 15 anni di anzianità la somma aggiuntiva è pari, complessivamente, a 262 euro; - Da 15 a 25 anni di anzianità assicurativa la somma aggiuntiva è pari, complessivamente, a 327 euro; - Se l’anzianità assicurativa è pari o supe-

riore a 25 anni, la somma aggiuntiva è pari, complessivamente, a 392 euro. IMPORTO AUMENTO DELLA PENSIONE DA LAVORO AUTONOMO - Fino a 18 anni di anzianità assicurativa la somma aggiuntiva è pari, complessivamente, a 262 euro; - da 18 a 28 anni di anzianità assicurativa la somma aggiuntiva è pari, complessivamente, a 327 euro; - se l’anzianità assicurativa è pari o superiore a 28 anni, la somma aggiuntiva è pari, complessivamente, a 392 euro. Comunica altresì che ogni lunedì mattina, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, ed ogni giovedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00, nella sede del centro Sportivo “Don Bosco” si possono ottenere gratuitamente ulteriori informazioni da parte di esperti. IL PRESIDENTE DELLA LEGA DEI PENSIONATI FELZANI MARIO


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DON CESARE CIMAN un missionario in casa nostra Lo conosciamo tutti, in paese, è amico di tutti e da tutti apprezzato per la sua simpatia, la sua immediatezza, la sua disponibilità costante verso la comunità parrocchiale. Tutti apprezziamo le sue omelie impegnate e profonde, schiette e senza mezzi termini che dall’altare, durante la celebrazione della Santa Messa, ci richiamano al consueto impegno e ci indicano la giusta strada da seguire. Non si lascia intimidire o zittire da nessuno. Sembra sia sempre stato presente ed attivo a San Giovanni nel ministero sacerdotale, ma non è proprio così e si rende quindi necessario tracciarne un breve profilo per meglio conoscerlo e maggiormente apprezzarlo. Chi è in realtà don Cesare Ciman? È proprio uno di noi, nato a Castello Bertini di sopra - il 24 settembre 1936, da Luigi e Posenato Maria. Lo precedono in famiglia: i fratelli Giovanni e Angelo, emigrati in Francia subito dopo la guerra ed entrambi morti, Anna, la vivace rappresentante della famiglia nella casa natia, il nostro protagonista e Assunta, sposata a Montecchia. Il piccolo Cesare frequenta l’asilo dalle suore (per pochi giorni, parchè nol volea mia narghe) e le elementari in capoluogo, con la classe terminale a Castello. Dimostra subito di possedere un caratterino ben deciso. Rimandato in quinta elementare in italiano, si rifiuta di presentarsi agli esami di riparazione e alla maestra Lovatin, che per questo lo rimprovera, risponde secco: “Ma se in un anno non sono arrivato alla sufficienza, come posso riparare in tre mesi?”. E così

va a Castello a ripetere la Vª elementare, dal maestro Gino Soprana. Nel frattempo la vita scorre tranquilla, nei campi, come tutti i suoi coetanei, ma da essi si differenzia per la caparbia voglia di studiare e di riuscire. In paese non c’è la scuola media, e tramite un amico viene indirizzato dai salesiani di Don Bosco a Verona, ma non essendoci più posto, parte per Mirabello Monferrato (Alessandria) a circa 400 km da casa. Il piccolo Cesare frequenta la scuola media, la quarta ginnasio per poi passare a Penango (AT) per la quinta ginnasio. L’opzione del ginnasio è riservata solo ai più bravi e il nostro è fra questi. Segue subito dopo la fatidica scelta: continuare a rimanere nelle case salesiane seguendone l’indirizzo religioso o rientrare in famiglia. Nel 1955/56 è a Villa Moglia per il noviziato, concluso con la professione temporanea e la scelta volontaria di partire missionario per il Medio Oriente. Parte pieno di entusiasmo, di voglia di fare, di desiderio di donarsi agli altri, a disposizione dei superiori. L’anno successivo è ad Aleppo (Siria) per il primo anno di liceo, dal 1957 al 1960 in Libano, a EL HOUSUN, vicino a Tripoli, conseguendo la maturità scientifica; dal 1960 al 1963 lo vediamo impegnato come assistente ed insegnante di materie scientifiche in Egitto, nelle allora scuole professionali del Cairo, in classi composte da 25-30 alunni di 10 religioni diverse, eppure senza mai problema per questo. Davanti a lui è passato Magdi Allan attuale vicedirettore del Corriere della Sera, persona preparatissi-

ma e profondo conoscitore della realtà europea ed islamica. L’anno dopo trasmigra a Betlemme, sempre come assistente e insegnante in lingua araba. Gli anni di assistente (e chi è passato nelle case salesiane ne ricorda nitidamente la figura) sono un po’ il periodo di prova per questi giovani e subito il nostro protagonista, divenuto nel frattempo don Cesare dopo la vestizione talare, decide definitivamente di consacrarsi al servizio di Dio e degli altri attraverso il Uno splendido Don Cesare davanti alla pirasacerdozio. Dal 1964 al 1967 mide di Chefren. passa a teologia, nello studenQuanti ricordi, quanti volti nuovi, tato teologico di CREMISAN (Betlemquanti cambiamenti dopo 11 anni assenme) e il 23/12/1967 pronuncia il suo za! “Adsum” sicuro a Dio nell’ordinazione A settembre l’obbedienza lo destina sacerdotale. È il traguardo tanto sognato, il toccar con mano quell’ideale per il nella capitale egiziana e per due anni quale per tanto ha lavorato e pregato, non torna al vecchio insegnamento, prima di importa se alla cerimonia di ordinazione avere l’opportunità di frequentare l’uninon c’è nessun famigliare, lì c’è Gesù versità. Allora infatti non era permesso ai che proprio a Betlemme ha mosso i primi salesiani appartenenti all’ispettoria per il passi e da lì don Cesare sarà il suo fedeMedio Oriente di frequentare l’università le portavoce per il futuro. Nel giugno prima dell’ordinazione e due anni dopo. 1967 scoppia però anche la guerra, pasNel 1970 c’è il rientro in Italia, destisata alla storia come guerra dei sei giornazione l’università di Padova, facoltà di ni, con l’invasione da parte di Israele dei scienze naturali e la laurea arriva il territori arabi e lo studentato teologico è 20/05/1975. Oltre che Don, da adesso è proprio sulla linea del fronte”. Sono stato anche Dott. Durante il periodo universimesso al muro assieme agli altri 45 fra tario, ogni fine settimana e in estate è studenti e professori durante un controllo assiduo nel servizio alla parrocchia di per vedere se c’erano nascosti arabi Castello retta dai fratelli don Gino e don ricercati”. Per fortuna va tutto bene e nel Antonio Zanella, organizza gite, incontri, 1968 rientra in Italia, per la prima messa è punto di riferimento per la gioventù. al paese. Nel 1975/76 è a Beirut, ma ci rimane solo un anno perché in mezzo alla guerra civile la scuola viene bombardata e a stento don Cesare riesce a salire sull’aereo che lo porta in Egitto. Viene assegnato come insegnante di chimica e scienze all’Istituto tecnico superiore, con l’incarico aggiuntivo di responsabile della

VISITA ALLA SEDE DELLA CROCE ROSSA DI SAN GIOVANNI ILARIONE Nei mesi scorsi gli Scout del Gruppo Valdalpone 1 e gli ospiti del Ceod di Lonigo hanno visitato la sede della Croce Rossa di San Giovanni Ilarione. Dopo aver mostrato i locali che li accolgono, i

disciplina e vicepreside fino al 1982, anno dell’abilitazione ed entrata nei ruoli dello stato italiano a seguito di vincita di concorso. Dal 1982 al 1988 è preside, per poi tornare all’insegnamento e alla vicepresidenza per un altro decennio. Nel 1999 viene restituito ai ruoli di insegnamento in Italia ed assegnato all’Istituto Tecnico industriale “Ferraris” di Verona per 1 anno, decidendo poi di andare in pensione. Di strada il nostro concittadino ne ha fatto veramente tanta, in tutti i sensi! Da qui inizia la sua indefessa attività per la nostra parrocchia, ottenendo dai suoi superiori il permesso di rimanere a casa “finchè ne sussiste la causa” della richiesta e la nomina di collaboratore in parrocchia da parte del vescovo Nonis e confermata dall’attuale vescovo Nosiglia. Nel nostro bonario colloquio non si vogliono affrontare di proposito le problematiche del mondo occidentale ed arabo a confronto, ma don Cesare è fermo nell’affermare che le popolazioni delle varie razze o religioni ove ha operato erano pacifiche, con ampia possibilità di collaborazione ed interazione, i guai sono venuti da fuori, con l’intromissione delle potenze straniere, con il soffocamento economico, con il calpestare i più elementari principi di autodeterminazione. Da qui è partito tutto, con le tristi ben note conseguenze di radicalismo, oltranzismo, muro contro muro. Ora alla missione di sacerdote alterna nel tempo libero l’attività di contadino, coltivando l’orto del padre e facendo compagnia alla sorella Anna nella casa che l’ha visto sgambettare da bambino. È uno spettacolo singolare vederlo sudato e felice aggirarsi fra i filari dell’uva, osservare il prodotti, intervenire da esperto. È proprio il caso di dire che, parafrasando un po’ la parabola evangelica, nella vigna terrena don Cesare ci è andato all’ultima ora, ma la soddisfazione che prova è da persona provetta come l’operaio della prima ora. Un forte abbraccio da parte di tutti e l’augurio che ancora per lunghi anni possa essere attivo e zelante nella vera “Vigna del Signore”. GIANNI SARTORI

DAL GRUPPO ALPINI

Sopra: Scout Valdalpone. A lato: Ceod di Lonigo.

Volontari della Croce Rossa hanno illustrato ai loro ospiti, con terminologia semplice e chiara, la dotazione dell’ambulanza ed il funzionamento delle attrezzature. In particolare è stato spiegato come allertare il 118 in caso di emergenza sanitaria e le molte domande sottoposte dai visitatori hanno dimostrato viva partecipazione. Le visite si sono poi concluse con una merenda offerta dai Volontari del Soccorso.

Tali graditissimi incontri hanno permesso ai VV.d.S. C.R.I. di spiegare i loro compiti ed avvicinare la popolazione al sistema 118, fornendo quindi un momento di confronto e di crescita per tutti. Nella convinzione dell’utilità di simili esperienze, invitano pertanto chiunque fosse interessato a prendere contatti per organizzarne insieme di nuove. VV.D.S. CROCE ROSSA ITALIANA

PROGETTO ESTIVO CENTRO AIUTO VITA Il mese di luglio è stato per noi giovani un mese di aiuto al prossimo, soprattutto ai bambini extracomunitari. Infatti due volte alla settimana abbiamo offerto il nostro aiuto ai bambini che incontrano qualche difficoltà a capire la nostra lingua. Per noi ragazzi è stato impegnativo seguirli, anche perché con alcuni fanciulli non riuscivamo a comunicare, per via della loro lingua nativa. In fondo, siamo stati anche soddi-

sfatti del risultato ottenuto, perché siamo riusciti a farli lavorare con tranquillità e serenità. Un grazie particolare va alla presidente del C.A.V., la signora Ermanna Poli, all’insegnante responsabile, la maestra Franca Gaiga e alla signora Cesarina Biondaro, che ha trovato delle persone adatte a questo progetto e ha avuto la pazienza di organizzare tutto affinchè questa esperienza riuscisse per il

meglio. Noi giovani abbiamo aderito anche al progetto durante l’anno scolastico, aiutando bambini nel fare i compiti. Chi volesse aggregarsi a noi, giovane o adulto che sia, è ben accetto, perché dare una mano agli altri rende felice chi viene aiutato ma ancor di più chi aiuta. FRANCESCA DANESE ESTER BRUNI

Gli alpini in visita al Tempio di Cargnacco.

Molte sono state le attività estive del gruppo. Un importante appuntamento è stata la visita agli amici del gruppo di Udine Sud, capeggiato dal capogruppo Antonino Pascolo, lo scorso 1° luglio, di cui siamo stati ospiti per tutta la giornata, culminata con la visita al Tempio nazionale dei Caduti di Russia a Cargnacco, nel quale riposano i resti mortali di circa 6.000 Caduti in Russia , fra i quali alcuni nostri concittadini. Molto apprezzate dai partecipanti sono state le due gite sociali: la prima il 15 luglio a Bolzano e dintorni a cui hanno partecipato circa 80 persone; la seconda, di due giorni, alle tre cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto e Braies lo scorso 25 e 26 agosto. Non poteva mancare un momento di riflessione religiosa il 1 settembre, con la preghiera liturgica al capitello di Soeio restaurato ed abbellito dagli alpini qualche anno fa, con una par-

tecipazione molto sentita di alpini e tante persone che hanno seguito con devozione il momento di preghiera celebrato dal nostro sempre disponibile parroco don Elio Nizzero. Ora è in fase di organizzazione la “sagra delle castagne” in collaborazione con la Pro loco, dove gli alpini attiveranno il loro fornitissimo chiosco gastronomico. Siete tutti invitati a farci visita! Il gruppo alpini esprime vivissime congratulazioni al neoeletto presidente della Pro Loco, Franco Cavazzola, e porge cordiali auguri di buon lavoro. Con l’occasione conferma la piena disponibilità di collaborazione alle iniziative della Pro Loco con la generosa e leale intesa che ha caratterizzato i rapporti fra le due associazioni da molti anni a questa parte, senza equivoci né incomprensioni di sorta. Cordialmente. IL GRUPPO ALPINI


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ONORE ALL’ALPINO DALL’“ASS. CARABINIERI” ANGELO ANDRIOLO SEZIONE S. GIOVANNI ILARIONE

Un gruppo di parenti ha voluto rendere onore all’alpino Angelo Andriolo (nato a San Giovanni Ilarione in con-

trada Potacci il 28.7.1918 e deceduto sul fronte francese il 24 giugno 1940) recandosi sulla sua tomba, il 25 aprile scorso, nel cimitero di guerra di Savona. Angelo Andriolo è stato il primo caduto del nostro paese nel corso della seconda guerra mondiale: gravemente ferito in battaglia, era stato recuperato dal compaesano Vittorio Andriolo e trasportato, ormai in fin di vita, all’infermeria del campo, dove era deceduto. Le sue spoglie mortali, sepolte inizialmente a Courmayeur, solo negli anni ’90 erano state traslate a Savona e poste presso quelle di tanti altri giovani commilitoni, caduti come lui a servizio della patria.

Gruppo presso il cimitero di Savona.

Domenica 20 maggio 2007, a Bologna, un nutrito gruppo di Carabinieri in congedo, soci di questa Sezione, accompagnati anche da famigliari, ha partecipato al XVI° Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, sfilando per la centralissima via Imerio, rendendo gli onori alle autorità presenti sul palco eretto nella piazza VIII Agosto, mentre lo speaker della manifestazione, con bella enfasi scandiva, al di sopra della folla presente, il nome del nostro paese: passa ora la “Sezione di San Giovanni Ilarione”. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, è stato visitato il centro storico di Bologna, dove alcuni, i più coraggiosi, sono saliti sulla tipica torre, quella degli Asinelli (con la “A” maiuscola). La bella giornata è terminata con la tipica cena al sacco e con i dolci delle nostra bravissime “benemerite”. Sabato 2 giugno 2007, la Sezione Carabinieri ha partecipato numerosa alla “Festa dell’Arma dei Carabinieri” per il 93esimo anno dalla sua fondazione, organizzata dalla Stazione Carabinieri di San Giovanni Ilarione, promotore il suo Comandante, Maresciallo Bei Vincenzo, coadiuvato da tutti i suoi collaboratori. A dare lustro

Sopra: gruppo di carabinieri

alla cerimonia una nostra compaesana, Gigliola Arvotti, dottoressa laureata in psicologia, ma quel che più conta, Capitano dei Carabinieri in servizio attivo presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma. La dottoressa Arvotti, una delle due uniche donne in Italia a vestire l’uniforme con i gradi di Capitano dei Carabinieri, ha presenziato alla cerimonia in completa uni-

FESTA DEL DONATORE TRADIZIONALE APPUNTAMENTO PER L’AVIS Anche quest’anno si è rinnovato l’importante appuntamento settembrino per i donatori Avis, che hanno celebrato la loro festa a Vestenanova, accolti dal caloroso abbraccio della gente. Dopo il raduno in Piazza Pieropan e il rinfresco di benvenuto, il corteo, preceduto dalla Banda “G. Verdi”, ha recato l’omaggio floreale al Monumento ai Caduti e al Monumento al Donatore; a seguire, la S. Messa cantata dalla corale di Vestenanova e la premiazione dei Donatori benemeriti. Come tradizione comanda, infine, a chiudere la manifestazione c’è stato il pranzo sociale presso il Ristorante Zoccante al Zovo. Ecco i donatori premiati quest’anno: Distintivo in rame per 8 Donazioni Allegri Stefania, Bauce Teresina, Beschin Danilo, Camponogara Giovanni, Dal Dosso Sara, Camponogara Massimo, Dalla Verde Laura, Damini Silvano, Ferrari Diego, Gambaretto Dario, Grolli Mariangela, Leaso Marco, Liebscher Giorgio, Maporti Fabio, Marana Sebastiano, Marchesini Andrea, Melchiori Claudio, Nogara Carolina, Oresti Ferruccio, Ottolini Gianfranco, Panarotto M.Teresa, Panarotto Roberto, Panato Manuel, Pressi Ivan, Rigoni Celestina, Tezza M. Agnese, Tibaldi Gabriella Vanzo Andrea, Zanderigo Luisa, Zandonà Stefano, Zoccante Stefania. Distintivo in Argento per 16 Donazioni Allegri Alessandro, Baldo Cinzia, Cambialo Gianluca, Cavazza Tiziano, Cengia Elisa, Cerato Alberto, Dal Zovo Siro, Dalla Verde Marco, Ferro Mario, Filipozzi Giovanni, Filipozzi Marisa, Gugole Lina, Leaso Giandomenico, Lovatin Francesco, Panarotto Agnese, Panarotto Carlo, Pandolfo Alberto, Pandolfo Cristina, Rigoni Anna, Santi Tiziano, Sartori Valentina, Tezza Silvano, Vanzo Cristina, Vanzo Raffaele, Zanderigo Silvio, Zordan Matteo Distintivo in Argento dorato per 25 Donazioni Anselmi Roberta, Belluzzo Cristina, Confente Damiano, Fabbrini Saverio, Lovatin Ivano, Lovatin Filippo, Mainente Maurizio, Munaretto Nicola, Panato Tiziano,

L’Avis a Vienna: il folto gruppo di partecipanti alla gita organizzata dall’Avis di San Giovanni Ilarione e Vestenanova dal 17 al 19 agosto scorso.

Ramponi Erika, Pernigotto Giovanni Pietro, Pressi Bruno, Sartori Silvino, Sartori Stefano 1967, Tezza Agostino, Tomba Ottaviano, Zanderigo Livio, Zandonà Romana. Distintivo in oro per 50 Donazioni Camponogara Nicola, Confente Maurizio, Dal Zovo Maurizio, Dalla Verde Siro, Filipozzi Leonardo, Fracasso Gianfranco, Mainente Fabrizio, Quargentan Ivano, Zordan Roberto. Distintivo in oro con rubino per 75 Donazioni Dal Zovo Bruno, Zandonà Rino. Distintivo in oro con diamante per 125 Donazioni Munaretto Antonio. Un ultimo aggiornamento: AVIS Nazionale e Fondazione Telethon rinnovano anche per il 2007 la loro partnership, finalizzata alla raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Una collaborazione che qualifica le due Organizzazioni e consente all’Avis di promuovere, ancora una volta, la cultura della solidarietà. Per tale scopo, a fine Novembre, nel Teatro parrocchiale di S. Giovanni Il.ne, sarà presentato un lavoro teatrale. Cerchiamo di essere più numerosi possibile per aiutare chi soffre.

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forme di servizio con fascia azzurra e sciabola, riscuotendo ammirazione più che stupore soprattutto tra le numerosissime “benemerite” ed altre signore presenti. La cerimonia è iniziata con la Santa Messa nella parrocchiale di Santa Caterina in Villa, officiata dal Parroco Don Elio, alla presenza del Sindaco rag. Domenico Dal Cero, del Vice sindaco Dr. Thomas Pandian e di altre personalità locali. Durante la messa il parroco ha espresso vive parole di stima e ringraziamento verso l’Arma dei Carabinieri e, rivolgendosi al capitano Gigliola Arvotti, le ha rivolto le sue vive felicitazioni per il posto raggiunto augurandosi di poterla avere ancora ufficialmente ospite, magari unitamente al fratello Cristian, anche lui Capitano dei Carabinieri attualmente comandante della Compagnia Carabinieri di Este (PD). La cerimonia è proseguita con un corteo verso il monumento ai caduti di Nasseryia sito nel giardino di Piazza Aldo Moro, dove, dopo un breve saluto e ringraziamento da parte del Presidente della Sezione, Carabiniere Mario Rossetto, sono stati resi gli onori ai Caduti di Nasseryia ed a tutti i Caduti dell’Arma dei Carabinieri. La giornata è terminata con una conviviale cena alla quale hanno partecipato un centinaio di persone. I soci della Sezione ringraziano quanti hanno collaborato per la buona riuscita della cerimonia, le Autorità civili e religiose, il Comando Stazione Carabinieri per la disponibilità. In particolare vogliono ringraziare il Capitano dei Carabinieri Gigliola Arvotti per la sua encomiabile presenza con la quale ha dato un’importanza veramente prestigiosa che sarà ricordata a lungo; mai era successo a San Giovanni Ilarione e pensiamo mai in Italia, che una cerimonia così semplice avesse come padrino, pardon “madrina”, un Capitano dei Carabinieri al femminile. Un grazie di cuore a papà Gino Arvotti per le sue intercessioni. MARIO ROSSETTO


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NZE A I N O TESTIM

MARINO LOVATO, DECANO DEL MONTEMAGRO

Marino Lovato, 93 anni suonati, un autentico capitolo di storia del paese. Nasce in contra’ Todeschi il 9 aprile 1914, figlio di Alessandro e Celestina Brunoro. La mamma, e dal cognome lo si intuisce, non è del paese, viene da Valdobbiadene, Treviso. Bisogna sapere che agli inizi del ‘900 la famiglia di Massimo Sperotti iniziava la sua attività nella produzione della seta nel nostro paese, la nota filanda con tanto di laboratorio e comignolo dei fumi (per chi si ricorda “la canora”) ed avendo assoluta necessità di personale esperto che facesse da “maestro” per le locali operaie, chiamò dalle zone di Treviso personale femminile esperto per trasmettere le proprie capacità operative alle nuove adepte. Venivano chiamate “Traresse” e quasi tutte si sposarono con gente del paese e rimasero in loco. Si vede che anche allora San Giovanni esercitava il suo fascino ... Anche Celestina si arrende alle serie proposte di Alessandro, che è un abile suonatore di fisarmonica, e dalla loro felice unione nascono ben 11 figli: Olivo, Ugo, Giuseppe, Massimino, Giovanni, Sesto, Marino, Giovanna, Aurora, Ines, Otelia. Papà fa il contadino e può disporre di un congruo numero di campi, per cui è assicurato il pane, o meglio, la polenta perché a quei tempi alimento basilare di tutti; il pane era quasi un bene di lusso. La mamma per qualche tempo continua il lavoro in filanda, ma poi con quella allegra brigata che si ritrova, è costretta a rimanere in casa a tempo pieno, aiutando nei campi quando è possibile. Papà Alessandro evita i pericoli della guerra grazie alla famiglia numerosa, ma la “sua guerra” la vive un po’ in casa, per le numerose bocche da sfamare, ma questo non lo spaventa. Frequenta la scuola elementare, fino alla Terza, a San Giovanni, nei locali sopra la sacrestia, con il parroco don Zorzi e don Pietro Dalla Meschina. Le sue maestre sono la Maria Becce e la Adele Peruzzi, moglie dell’allora sindaco Andrea Marcazzan. “Che brave maestre, come ci capivano - sbotta Marino, nessuno era pulito, si odorava di stalla, ma ci hanno sempre accolto e trattato come figli”. Terminata la scuola, comincia il vivere quotidiano uguale per tutti, “fora con le vache e le piegore, sapare i campi de polenta, sapare e taiare el formento con el messarolo”. È una vita sacrificata, ma si cresce sani e robusti, pronti a vestire la divisa in fanteria a Mantova.

Richiamato allo scoppio della seconda guerra mondiale, passa nell’artiglieria a cavallo e una provvidenziale caduta gli provoca una ernia, con conseguente non idoneità alle fatiche di guerra. È la sua fortuna. Ottiene di poter lavorare come minatore nelle miniere di ferro a Cogne, in Valle d’Aosta, anche per poter ragranellare qualche lira e metterla da parte per i progetti futuri. In base al materiale estratto si veniva pagati e l’impegno sul lavoro allora era tanto. È un lavoro pesante e pericoloso,

con la continua presenza di tanta acqua all’interno della miniera. Ottiene di tornare a casa a causa del papà anziano e malato e ne approfitta per portare all’altare la ragazza dei suoi sogni, Oliva Rina Cavazza, “la fiola de Sginsa”. La moglie è una donna attiva, sveglia, che non si spaventa di fronte alle difficoltà. Poi arriva l’8 settembre 1943, in un modo o nell’altro è un po’ una disfatta per tutti. I Tedeschi invadono il paese. Un nucleo di comando è proprio ai Todeschi e il nostro Marino, per non finire in Germania come lavoratore coatto, si rifugia insieme ad altri in una buca e vi rimane fino al termine della guerra. “Ci portavano via i salami, il vino, i formaggi, le galline ... Quello che non facevano i Tedeschi, ci pensavano di notte i partigiani. Si definivano liberatori, ma per la gente, che si vedeva defraudata dei beni essenziali, erano solo ladri.” Nel frattempo arriva il figlio Aldo, nel 1944, seguito nel 1953 da Alessandro. Aldo studia da tipografo e viene assunto come contabile dalla ditta Perlini, si sposta prima in paese e poi si fabbrica la casa in via Belui, Alessandro inve-

A MEDICIN

LA STOMATITE La stomatite, detta anche stomatite aftosa recidivante, è una comune malattia che colpisce le mucose del cavo orale, di carattere benigno. Generalmente va incontro a guarigione spontanea. Esordisce con la comparsa di una piccola macchia arrossata che, dopo uno o due giorni, viene circondata da eritema secondario. Le zone più colpite sono il lato interno del labbro, lingua, gengive e, raramente, il palato o faringe. Della lesione si avverte un senso di ruvidezza e di bruciore. Le lesioni possono essere singole o multiple. Questo disturbo colpisce con maggiore frequenza l’adolescenza o anche l’età adulta, soprattutto in corrispondenza di situazioni che indeboliscono l’organismo o provocano condizioni di stress psicofisico. Non si conosce una causa certa della malattia anche se è stata ipotizzata un’origine virale o allergica.

Le lesioni provocano senzazione di fastidio e dolore tali rendere difficoltosi l’eloquio e la masticazione e, sopratuttto nel bambino, creano problemi per una corretta alimentazione. La durata della malattia va da cinque a trenta giorni. Non esiste una terapia specifica e neppure è noto un metodo per un’adeguata prevenzione. Tuttavia il dolore ed il fastidio possono essere attenuati con l’uso di anestetici locali, preparati a base di cortisone in alcuni casi, mediante cauterizzazione con nitrato d’argento. Generalmente si va incontro a guarigione spontanea, ma se il disturbo si protrae oltre i trenta giorni è necessario sottoporsi a nuovo esame medico più approfondito per escludere, anche con eventuale biopsia, la presenza di malattie più gravi e soprattutto il cancro della mucosa orale. VINCENZO MAGNABOSCO

ce rimane con i genitori. Marino nel frattempo fa il manovale, non con le moderne betoniere, ma con “la sapa” e prepara la malta. Si facevano tante ore, ma poi ne venivano pagate meno; tuttavia si portavano a casa i soldi per tirare avanti la famiglia. Tenta l’esperienza della Francia, in una lusina di ferro, ma dopo un anno rientra a casa, ai suoi campi. L’ultima esperienza lavorativa è a Verona, in una ditta di mangimi per animali. Viene assunto grazie alla sua abilità nel caricare i sacchi di prodotto sui camion e ci rimane per ben 14 anni, fino alla pensione. Ritorna allora al suo sogno della vita, il lavoro nei campi. Ma anche il dolore bussa alla porta, per chiamare nel 1985 la moglie e poi la nipote Lara, figlia di Aldo, perita in un tragico incidente sotto un treno. Infine nel 2005 anche Aldo raggiunge la figlia in Paradiso e per Marino sono colpi tremendi. La sua salute ne risente, con 3 by pass al cuore e un conseguente ictus che porta via totalmente la vista. È una dura prova, ma c’è la famiglia di Alessandro, ci sono i nipoti Matteo e Sara in casa, c’è soprattutto la nuora, la Pia, autentico esempio di carità e dedizione. Quando parliamo della nuora, le lacrime sgorgano copiose dagli occhi, a cui è ormai negata la luce del sole, ma non il segno dell’amore e della riconoscenza. Pia deve spesso rinunciare a seguire il marito in paese, deve garantire la necessaria presenza per le necessità del suocero, e questo lo fa volentieri, certa di far opera buona favore di chi è in bisogno. Merita veramente un plauso e attraverso lei vogliamo ringraziare ed incoraggiare tutte quelle persone che non hanno voluto affidare alle case di riposo i propri anziani, ma hanno preferito tenerli in casa fino all’ultimo, con impegno e sacrificio, senza ragionare sui problemi economici o di convenienza, ma solo sulla riconoscenza e sulla carità cristiana. Non rivolgiamo a Marino alcuna domanda specifica, la sua vita è già un manuale di esistenza, la sua memoria è sveglia ed attiva, si sente ancora partecipe del paese e di quanto in esso avviene. GIANNI SARTORI

TURA AGRICOL

MANEGGIO CENGE

DI CATTIGNANO UNA SPLENDIDA REALTÀ

Mancava proprio al nostro paese questa nuova attività ed attrazione, mancava soprattutto quel modo diverso di proporsi e di portare avanti un messaggio ed un modo di vivere nuovo, certamente già sperimentato in altri luoghi. Anche a San Giovanni ora ha preso piede l’amore per la natura e la sua valorizzazione attraverso una conoscenza diretta mediante l’esperienza con i cavalli. Si sta realizzando questa opportunità grazie alla famiglia di Richard Scopf alle Cenge di Cattignano, località a Nord del paese, ai confini con Castelvero. Domenica 17 giugno u.s. ha avuto luogo l’inaugurazione di tale attività, l’inaugurazione del maneggio. Giornata magnifica, con tanto sole ed un eccezionale concorso di pubblico fin dalle prime ore del mattino. Attratta dall’invito e dalla munificenza dei titolari, la gente ha goduto di uno spettacolo a dir poco invidiabile. L’anfiteatro della catena dei monti circostanti di Vestenanova-Bolca-Castelvero, con il vecchio roccolo “de barbisan” a far da riferimento in alto, ha fatto da magnifica corona a quell’incontaminato luogo che sono le Cenge di Cattignano. Il padrone di casa ai fornelli, o meglio al barbecue, non ha avuto tregua per ore e ore, faticando volentieri per poter far assaporare i tipici prodotti tirolesi ai presenti, confortato di tanto in tanto da un bicchiere di birra di ottima fattura. Naturalmente non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di conoscere un po’ più a fondo questa nuova iniziativa ed il figlio maggiore ci ha fatto da cicerone. Richard nasce a Malles (Val Venosta)

Lettere al direttore Desidero esprimere pubblicamente attraverso “L’Alpone” il mio commosso e profondo grazie ai volontari della Croce Rossa 118 di San Giovanni Ilarione per quanto accadutomi. Sabato 28 aprile scorso mi sono sentita qualcosa di strano al petto ed alle braccia. I sintomi, sempre più frequenti, mi hanno allarmata. Ho avuto la forza di chiamare la Guardia Medica che, a sua volta, ha chiamato subito il 118. L’ambulanza della Croce Rossa è arrivata in pochissimi minuti ed è partita a sirene spiegate verso il Pronto Soccorso di San Bonifacio. Ero sofferente, spaventata, sola, ma il volontario che mi stava accanto mi ha rassicurata, confortata stringendo le mie mani fredde e tremanti fra le sue. Ho superato due infarti e tutto è andato a buon fine per la grande professionalità e tempestività del soccorso dei Volontari della Croce Rossa. Avere l’ambulanza a San Giovanni Ilarione mi ha salvato la vita. Ai volontari voglio semplicemente dire questo: siete grandi!! E vi sarò sempre riconoscente. Giovanna Dugatto

Egregio Direttore, invio al vostro giornale una mia fotografia, fattami in tenuta da lavoro quando mi trovavo all’interno di una galleria mineraria. Anche chi mi conosce stenta a riconoscermi se non specifico che sono quello a destra, mentre l’altro è un minatore originario della Toscana. Sono partito per il Belgio nel 1948, esattamente il 16 febbraio, il giorno dopo aver salutato i miei amici alla sagra di S. Valentino a Cattignano. A soli sedici anni, con una stretta al cuore lasciai genitori e fratelli, presi la “vacca mora” e iniziai quel lungo viaggio che mi avrebbe portato prima a Milano per le visite mediche, poi in Belgio a lavorare come minatore per oltre vent’anni nella provincia di Charleroi. Ero così giovane che tutti i miei compagni di lavoro mi chiamavano “Bocia”, anziché per nome. Antonio Niero

nel 1958 e tenta ben presto la via dell’imprenditore, ma trova grosse difficoltà, prova alcune esperienze, con alterno successo, fa l’imbianchino, l’autista di tir, il gelataio sempre in Alto Adige, facendosi un buon giro di clienti e mettendosi in proprio. Conosce una ragazza olandese, Marjolein in occasione delle vacanze di lei fra le montagne sud tirolesi e la sposa nel 1980. L’input per la sua carriera avviene da un incontro con un cliente, che lo avvia nel ramo assicurativo. È la sua strada. Scala la carriera ed arriva ben presto ai vertici gestendo la situazione da ormai 15 anni. Ora è il numero uno nell’attività di formazione del settore. Sempre per il suo lavoro la famiglia si sposta a Lugagnano e poi a Bussolengo. Nel frattempo sono arrivati, ad aumentare la famiglia, Michael nel 1985 Angela nel 1989. Quando nel 2006 si viene a sapere dell’opportunità offerta dalle Cenge di Cattignano, subito ne rimangono tutti entusiasti e pensano di piantare stabili radici, con la chiara idea di popolare la zona di cavalli. L’idea del cavallo parte da Angela e tutta la famiglia concorda, progettando l’operazione di dar vita ad un agriturismo, ove alle attività culinarie si affianchi la possibilità di un turismo locale con passeggiate a cavallo, su percorsi prestabiliti e provati. La casa, in pietra locale faccia vista, propone 3 appartamentini da affittare a chi vuol trascorrere un periodo lontano dal logorio della vita moderna, con la capienza fino a 15 persone contemporaneamente, con possibilità di pensione completa. Ognuno di essi è dotato di cucina, camera, bagno, TV satellitare. Poco distante ci sono i box per i cavalli, 13 cavalli in formazione, che pascolano tranquilli nei prati circostanti. Sono cavalli di razza avelinese, argentina, lusitana, cavalli sicuri, docili, addestrati, coperti da assicurazione.Si sono studiati percorsi in sella di breve e lunga durata: Cenge-Castelvero e rientro, Cenge-Rancani-Belloca e ritorno Cenge-Rancani-Belloca-Campiano-Soave e ritorno. Come si può osservare, ci sono tutti gli ingredienti per una vacanza ideale, per riposarsi, per stare in tranquillità, in allegria, è un modo nuovo di passare le ferie, da cui sono assolutamente banditi lo stress e la malinconia. La gente del luogo è aperta, cordiale. Si respira aria pulita, il cibo è genuino, la birra superlativa. C’è in prospettiva il collegamento della strada con Vestenanova, l’apertura di un ristorante tipico, con gestione familiare. Ed allora val bene la pena di mettersi in viaggio, per assaporare momenti di autentico relax in mezzo alla natura incontaminata, per vivere spazi ancora puliti, per sdraiarsi sull’erba, chiudere li occhi e sognare. G. S.

I due minatori.


L’ALPONE 11

LA MIA AVVENTURA Sono una giovane studentessa che frequenta il terzo armo dell’Istituto “A.Berti”, settore alberghiero, di Soave. Grazie a un’opportunità offertami dalla scuola stessa qualche settimana fa ho vissuto una meravigliosa e indimenticabile esperienza di stage, condivisa con altre due mie compagne di classe, nel rinomato quartiere di Firenze, Coverciano, proprio nel centro tecnico di ritiro della nostra grande Nazionale!! Il tutto ebbe inizio precisamente il 1° marzo quando, dopo lunghi preparativi e un viaggio all’insegna dell’emozione per l’avventura che stavamo per vivere, io e le mie due amiche del cuore, Genny e Valeria, arrivammo, curiose e anche un po’intimidite, tutte sole, all’albergo designato. Dalla descrizione fattaci dal nostro insegnante il luogo si prospettava protetto per preservare la privacy degli ospiti che vi soggiornano; tuttavia questo non ci rendeva meno eccitate all’idea di poter portare cibo e bevande al tavolo di famosi calciatori quali Totti, Del Piero e compagni. L’accoglienza da parte del direttore e di quelli che sarebbero stati i nostri colleghi per le successive tre settimane è stata calorosa e intensa: dopo i saluti e le presentazioni iniziali ci hanno addirittura servito un ricco pranzo e ci hanno accompagnate a visitare i dintorni. Le camere poi erano fantastiche: ampie, ordinate e pulite con un grazioso terrazzino... insomma ci sentivamo trattate come principesse!! I primi giorni sono stati un po’ difficoltosi dal punto di vista lavorativo: infatti avevamo tutte dei turni assai diversi; e per questo spesso lavoravamo da sole. Inoltre dovevamo imparare ad essere autonome e più responsabili, apprendere il lavoro velocemente, e sicuramente dovevamo anche pensare a divertirci!! Nonostante i nostri idoli non fossero ancora arrivati abbiamo comunque avuto la possibilità di conoscere e vedere da vicino persone che comunque non si incontrano tutti i giorni: abbiamo visto Pessotto, l’ex arbitro Collina, Marcello Lippi, e altri allenatori famosi. Chiaramente per noi era un’emozione unica poter stare con loro, come fossero vecchi amici, per non parlare poi dei numerosi autografi e foto che abbiamo fatto. Per di più la stanchezza si accumulava perché tutte e tre, appena finito il

lavoro, non vedevamo l’ora di cambiarci e uscire, per fare una passeggiata nella bellissima Firenze, per conoscere altre persone, o anche solo per mangiare un gelato in compagnia dei colleghi. Più spesso restavamo in camera a chiacchierare e magari a guardare semplicemente la televisione, ma comunque sempre in allegria e spensieratezza, forse perché ci emozionava il fatto che per la prima volta eravamo lontane da casa e potevamo sentire il profumo di una certa libertà tanto desiderata da noi giovani.

Finalmente, dopo qualche giorno trascorso tra divertimenti e lavoro frenetico, arrivarono i nostri eroi, Campioni del Mondo! Non ho parole per descrivere le nostre facce quando ce li trovammo a solo un paio di metri di distanza! Per me non mancò nemmeno qualche lacrima di emozione... Le mie due amiche sembravano impazzite dalla gioia, incredule e con gli occhi sgranati, continuavano a chiedersi se stesse succedendo veramente tutto a noi! Era proprio così! I calciatori erano continuamente circondate dalle loro guardie del corpo ma noi non ci siamo scoraggiate e, sebbene intimorite, timide e a volte un po’ imbranate, abbiamo subito in iniziato a conoscerli insistendo spesso per qualche autografo, ancora innumerevoli foto e addirittura qualche pezzo di abbigliamento come short, magliette, cappellini tipici della nazionale. Pensate che i nostri calciatori hanno dovuto procurarseli, perché venivano continuamente tartassati dalle nostre richieste... alla fine sono orgogliosa di essermi portata a casa come ricordo ben due paia di pantaloncini, un berretto firmato da Del Piero, una sciarpa, una maglia e scarpe

originali della nazionale italiana. Avevamo addirittura pensato che se non fossimo tornate con almeno un berretto li avremmo disturbati tutte le notti, visto che dormivamo sotto lo stesso tetto. L’impressione che ho avuto riguardo ai nostri campioni del mondo è che sono tutti dei bellissimi ragazzi, alti, slanciati, sportivissimi, ma anche molto semplici, educati e simpatici: ci hanno sempre trattato bene, abbiamo parlato e scherzato piacevolmente con loro mentre li servivamo al tavolo. A volte ci strizzavano l’occhiolino come fossero nostri amici: per noi è stato sempre un grandissimo piacere lavorare per loro. La loro giornata si svolgeva più o meno sempre allo stesso modo: si svegliavano, facevano colazione a buffet poi si allenavano per circa due ore e mezza: il campo era proprio di fronte all’albergo e ovviamente tutte noi li guardavamo per ore col naso incollato alle vetrate. Dopo pranzo si riposavano un po’ nelle loro camere e poi riprendevano l’allenamento per ancora un paio d’ore. Alla sera solitamente se ne stavano al bar a bere un caffé tra di loro, oppure si ritiravano nelle stanze per scambiarsi qualche chiacchiera o per telefonare alla famiglia. Le tre settimane volarono in un batter d’occhio e giunse il momento di tornare: io ero combattuta tra il dispiacere di lasciare quel luogo e quella vita fatta di lavoro e di divertimenti, di responsabilità, di pazzi momenti con le mie amiche, ma anche non vedevo l’ora di tornare dalla mia famiglia e dai miei compagni di classe per raccontare tutto e per sentirmi un po’ fortunata per aver conosciuto Totti, Toni, il mitico capitano Cannavaro, Gattuso e tutti gli altri. Questa esperienza mi ha lasciato una bellissima sensazione, mi ha regalato tanti bei momenti, mi ha anche cresciuto: vorrei condividere queste emozioni con tutti i miei concittadini e ringraziare la scuola che regala queste opportunità, i miei professori (in particolare prof. Fanini) che ci hanno aiutato a organizzare il viaggio e la mia famiglia. Porterò sempre nel cuore quei giorni e con spirito diverso ma con la stessa felicità ancora una volta posso dire “w i nostri calciatori, Campione del Mondo”. SABRINA BESCHIN

L’Angolo del goloso Carré di maiale con funghi e marroni Ingredienti per quattro persone: • 1 kg di carrè di maiale • 600 gr di funghi misti • 20 marroni lessati in acqua e pelati • 2 scalogni • 1 spicchio d’aglio • 20 gr di burro • 1 dl di latte • 50 gr di vino bianco • prezzemolo tritato • olio d’oliva quanto basta • sale e pepe Procedimento: Tritate lo scalogno e fatelo appassire nell’olio. Aggiungete il rosmarino, quindi unite la carne e rosolatela in modo uniforme fino a farla colorire. Bagnate con il vino, salate e fate cuocere per 50 minuti bagnando di tanto in tanto con il fondo di cottura. Pulite i funghi e tagliateli a fette. Rosolate uno spicchio d’aglio in due cucchiai d’olio d’oliva. Aggiungete i funghi, il prezzemolo tritato, il sale e lasciate cuocere per venti minuti. Passate i marroni al passavedura, unite il burro, il latte, il sale e fate addensare a fuoco lento. Affettate la carne, servitela con il contorno di funghi e la purea di marroni. Potete sostituire il carrè di maiale con il carrè di vitello. Buon appetito! LUCIANA DAMINI

MATRIMONI Beschin Simone e Bolcato Ilenia il 23.06.2007 Pra’ Matteo e Piccinin Chiara il 30.06.2007 Allegri Alessandro e Fochesato Marina il 4.08.2007

NATI Marcazzan Elia il 12.05.2007 Castellan Diletta il 11.06.2007 Zannone Arianna il 19.06.2007 Mettifogo Alessandro il 18.06.2007 Rigo Cristian il 21.06.2007 Confente Sofia il 4.07.2007 Maporti Beatrice il 3.07.2007 Camponogara Gabriele il 28.07.2007 Singh Ajay Pratap il 3.08.2007 Biolo Stella il 6.08.2007 Singh Ranjot il 23.08.2007

50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLA FMA MATILDE POSENATO Luigi Confente uno di noi. Nel terzo anniversario della sua scomparsa la moglie e l’intera famiglia lo ricordano con immutato amore.

NICOSIA CROSARA All’età di 87 anni, lo scorso agosto è scomparsa Nicosia Crosara, vedova Sartori, figura conosciutissima in paese sia per i molti anni passati al banco dell’esercizio di generi alimentari che gestiva assieme al marito Vittorino Sartori, sia per il carattere estroverso e travolgente che ne ha caratterizzato la vita, fino agli ultimi anni. Sempre pronta a sostenere le iniziative della Pro Loco e di altre associazioni attive sul territorio, aveva aiutato anche materialmente persone in difficoltà, dimostrando di essere attenta a quanto accadeva in paese con la sua incon-

fondibile vivacità e presenza, sempre accompagnata dal suo amatissimo Vittorino. Ora che il buon Dio li ha di nuovo riuniti dopo due anni e mezzo di temporaneo distacco, vogliamo salutarli ricordandoli, come sempre, uno accanto all’altro per l’eternità.

Ricorre quest’anno il 50° anniversario della morte di Matilde Posenato, giovane suora del nostro paese, forse non da tutti conosciuta e che è giusto ricordare. Nasce alle Lore il 07/03/1935 da Giuseppe e Guerruccio Giuseppina, in una famiglia ove non era necessaria l’opera di un consulente finanziario; infatti a stento si riusciva a soddisfare le necessità primarie. Parte giovane, nel 1951, per l’Istituto salesiano di Mirabello (Alessandria), il primo fondato da don Bosco fuori Torino, a lavorare come collaboratrice domestica presso le suore ivi operanti e qui accoglie e fa proprio il messaggio delle figlie di Maria Ausiliatrice, entrando come postulante. Indossa la veste religiosa il 05/08/1954, seguita dalla professione solenne esattamente due anni dopo, nel 1956. Una meningite la costringerà sul letto d’ospedale e quella malattia la porterà a concludere la sua breve, ma intensa esistenza ricca di spiritualità, il 09/10/1957, lasciando testimonianza di cristiana sopportazione delle sofferenze, come espressamente ricordato dalle consorelle. A 50 anni dalla sua nascita in cielo, viene ricordata dai fratelli, parenti e l’intera comunità. DON CESARE CIMAN

MORTI Gecchele Geltrude il 4.05.2007 Dirupo Maria il 10.05.2007 Bilancini Roberto il 12.05.2007 Lovatin Silvio il 24.05.2007 Pozza Marcella il 15.06.2007 Cambiolo Severino il 28.07.2007 Santacà Vitalina il 29.07.2007 Gugole Norma il 29.07.2007 Munaretti Sunta il 14.08.2007 Crosara Famagosta Nicosia il 16.08.2007 Confente Teresa il 22.08.2007 Lovato Giuseppe il 25.08.2007 Marcazzan Enzo il 28.08.2007

CONTRIBUTI PER L’ALPONE Vanzo Luciano, Via Mangano S.G.Il. Ceron Francesco Panarotto Frabrizio, Via Moschino S.G.Il. Mainennte Silvino, Via Roma S.G.Il. Beltrame Franca, Via Fontane, Almisano - Lonigo Pozza Francesco, C. Mateotti Torino Soprana Gaetano, S. Cuorgnè 50 Torino Dal Cero Maria, Via S.Pietro Montecchia Marcazzan Giovanna, Via Pietro Ceccetto Alte Ceccato Ciman Angelo, Ponterotto 9 Bonavigo Burato Sandra, Fiorani 2 Soave

Munaretti Romano, Castiglione Torino Pandian Pietro, Via 4 Novembre S.G.Il. Pegoraro Maria, Via Bosco S.G.Il. Gazzo Lorenzo, Via Gazzi S.G.Il. Cani Caloggero, S.Maria di Zevio Alpini di Zevio Salgaro Vaccaro Dorina, Cattignano S.G.Il. Gecchele Marta Montecchia Tonin Bertilla, Castelvero - Vestenanova Todesco Mario Torino Zuccante Maria, Via Cervi 16 S.Bonifacio Agresti Amalia, Sabbadori S.G.Il. Lovato Allessandro, Viali S.G.Il. Damini Luigina, Via Fitto Vestenanova Burato Giovanni, P.zza Popolo S.G.Il. Allegri Giuseppe, Via Zini 13 S.G.Il. Leorato Ugo, Roma Fattori Dino, Via A.Rivato S.G.Il. Marcazzan Valentino, Marchetti S.G.Il. Perazzolo Mario, Chiampo 35 Arzignano Parise Carlo, Soiliera - Modena Panarotto Giovanni, Gustini S.G.Il. Bordon Renzo, Orgiano Vicenza Lovato Valentino, Monfalcone Milano Cambiolo Mario, Via Alpini 25 S.G.Il. Fattori Amelia, Via S.Igino Papa 63 Roma Cavazza Clara, Cattignano S.G.Il. Sabbadoro Ernesto, Sabbadori S.G.Il. Sabbadoro Patrizia, Montecchia Panarotto Imelda, Balzi S.G.Il. Lovato Teresina, Venaria Torino Confente Annalisa, Costalunga AVIS, S.G.Il. Santacà Marcigaglia, Francia Perazzolo Teresina, Scandolaro S.G.Il. Zandonà Italico, Via Pisani Dossi 38 Milano Damini Antonio, Via Beltrami S.G.Il. Panarotto Marcello, Rosselanse Francia Suman Giuseppe, Via Beethoven 3 Padova Dirupo Anna Maria, Via Aldrighetti Soave Salgarolo Giuseppe, Via VIII Aprile Montebello Vicentino VI Panarotto Attilio, Covillet - Belgio Residenti a S. Giovanni Il. al 31.07.2007 Maschi 2.619 Femmine 2.491 Totale abitanti 5.110


L’ALPONE 12

IAZIONI C O S S A DALLE

ANUU S. GIOVANNI ILARIONE: CHI SEMINA ... RACCOGLIE!

SPORT

3° TORNEO DI CALCETTO “RENATO SIGNORIN” Si è concluso con la vittoria della squadra del “Gotto d’oro” il 3° Torneo di calcetto, dedicato a Renato Signorin, disputato nel mese di luglio a Montecchia di Crosara. Un elogio a tutte le squadre partecipanti per lo spirito e la correttezza dimostrate. In particolare vogliamo segnalare la presenza dei “Broki” che con la loro spontanea cordialità e la capacità di mettersi in gioco con ironia, hanno saputo conquistare la simpatia di chiunque. È doveroso un sincero ringraziamento a tutti ed un caloroso arrivederci alla prossima stagione. GIORGIA E NADIA La squadra vincitrice “Granfati che anca stano ...”.

KARATE SAN GIOVANNI ILARIONE ... CHE SPETTACOLO!!! Ancora una volta ci troviamo a tirare le somme di quanto fatto. Un anno, quello 2006-2007, come d’abitudine colmo di soddisfazioni per il Karate Shizentai! Le nostre giovani speranze si distinguono aggiudicandosi sempre il podio. Stiamo parlando di Ketty Beltrame, l° posto Specialista Kata alle Regionali, Gracco Enrico, Panarotto Vittorio e

Galiotto Kevin, che hanno conquistato il 30 posto Specialità Kata nella medesima competizione. E non dimentichiamoci di Cencia Marco e Facchin Daniele, appena promossi al grado di cintura nera. Questi atleti, assieme a tutta la scuola Karate Shizentai, fanno onore al loro amato paese. Parliamo ora degli istruttori, perché, se i loro allievi fanno furore nelle Regionali, Galiotto Alessandro conquista il 30 posto Specialità Kumite 80 kg. E Legumi Dario, 2° posto specialità Kata, nei campionati mondiali per il club, svoltisi a Carole. Info, chiamare il numero 374 0554990, istruttore Galiotto Alessandro. Dimostrazione durante la Festa Polisportiva 2007.

Anche quest’anno, sulla confortante esperienza degli anni precedenti, i cacciatori ANUU di San Giovanni Ilarione sempre in prima fila nell’organizzazione di interventi a favore dell’ambiente, hanno voluto cimentarsi e ripetere l’operazione di intervento sul territorio con l’aratura e la semina a perdere di miglio, girasole e mais su alcuni appezzamenti di terreno altrimenti preda di rovi e sterpaglie.Qualche benpensante potrebbe, anzi certamente si chiede il perché di tutto questo. Un folto gruppo di cacciatori locali, appartenenti all’associazione nazionale ANUU ha voluto proporre la propria esperienza e dare il proprio contributo nel tentativo di ricreare un habitat, per quanto possibile naturale, affinché la selvaggina autoctona e non possa vivere e riprodursi in un ambiente per quanto possibile non contaminato e reperire in loco le risorse alimentari. Qualcuno potrebbe obiettare che la caccia non ha più senso e che il cacciatore appartiene al puro spirito vandalico, ma i cacciatori ANUU rispondono in maniera discreta e

decisa che la caccia è una passione, uno sport e come in tutti gli sport bisogna avere il senso della moderazione e della giusta misura. L’importante è rispettare le regole; è tanto bello vivere in un ambiente pulito, a contatto con la natura, contribuire alla sua crescita, far capire che tutti devono sentirsi coinvolti e primi attori nel mondo circostante. I protagonisti dell’idea il 20 maggio 2007 avevano cer-

CAMPOSCUOLA DI 3ª MEDIA Il camposcuola è sempre atteso da tutti i ragazzi che vogliono passare alcuni giorni in compagnia dei propri amici, divertendosi e imparando a stare insieme. È anche l’occasione per fare nuove conoscenze o, semplicemente, per rafforzare dei rapporti

di amicizia instauratisi lungo il cammino della vita. Noi ragazzi di terza media abbiamo vissuto tutto questo in cinque stupendi giorni, dal 9 al 13 luglio a Passo Brocon. La vita al campo non è per niente una passeggiata! Alle sette e mezza ci svegliavamo. O meglio: ci svegliavano gli animatori e Don Adriano con musica a tutto volume nei corridoi. Difficile per noi ragazzi alzarci con tutto il sonno che avevamo, ma eravamo costretti, perché giù nel salone ci aspettava una ricca e abbondante

colazione, a cui ben pochi sarebbero resistiti. Dopo colazione, ci dividevamo in gruppi e si iniziavano le attività del giorno, concentrate tutte su uno specifico argomento. Si facevano sempre dei giochi, che ci portavano ad imparare cose nuove e interessanti. A mezzogiorno, ci sedevamo a tavola, pronti per mangiare le squisite pietenze che le cuoche avevano preparato con amore e pazienza. Dopo mangiato, avevamo un po’ di tempo libero per sfidare i nostri amici a carte o a giochi di società. E poi ... cominciavano le attività del pomeriggio, in cui ci sfidavamo tra i vari gruppi. Si cenava e successivamente, quando ormai il sole era tramontato e il cielo si era riempito di stelle, si iniziavano i giochi serali, molto divertenti e movi-

GITA

La Pieve di Zanchi Mauro

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mentati. Alle undici, stremati dalla faticosa giornata, ci si infilava sotto le coperte. Credavate che cadessimo in un sonno profondo? Vi sbagliate di grosso! Non credo che ci sia stato qualcuno che non si sia concesso una chiacchierata tra compagni di stanza, magari riepilogando i fatti del giorno. Come ogni camposcuola che si rispetti, avevamo ogni giorno il nostro momento di preghiera e di ringraziamento a Gesù, culminati nella S. Messa dell’ultimo giorno, vero momento di unione e di riflessione dei momenti passati insieme ali altri. Questa è la nostra vita al campo: faticosa, ma piena di allegria e di voglia di stare insieme. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di questa esperienza, animatori e cuoche comprese. Un grazie particolare a Don Adriano, parroco pieno di vita e con tanta voglia di stare insieme ai giovani, facendoli crescere nell’amore di Dio e del prossimo. ESTER BRUNI

Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376 Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori. Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 7465727 Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR) Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - iter.vr@tiscali.it - Colognola ai Colli (VR) Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)

Ristorante

Cerimonie – Matrimoni – Banchetti Pranzo e Cene di Lavoro – Saletta Privata

tamente qualche cosa da fare, qualche appuntamento precedente da rispettare, ma nessuno ha voluto mancare “ sul monte” a dare una mano per far si che alla selvaggina si potesse nei mesi futuri garantire la sopravvivenza.. E così una quindicina di persone di buona volontà, alcuni assenti giustificati, dalle 5 della mattina e fino a mezzogiorno si sono alternati sui trattori, per l’aratura, la fresatura e la semina di appezzamenti di terreno. I legittimi proprietari non hanno assolutamente preteso nulla di corrispettivo, son contenti di essere coinvolti in questo progetto di salvaguardia della selvaggina e del territorio, felici di brindare alla sua buona riuscita. Insieme all’agricoltore, il cacciatore serio, impegnato e rispettoso delle regole è forse il primo a rispettare l’ambiente, ne è un po’ il termometro regolatore. Allora, invece di critiche o scetticismo, diamoci una mano, perché ... insieme possiamo. GIANNI SARTORI

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