Ceglie Plurale

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Euro 1,50

Anno X - n. 100 luglio-agosto2011

Nota personale

Mensile indipendente di informazione, sport, cultura, attualità e politica

10 a n n i Con questo numero Ceglie Plurale compie il suo decimo anno di vita. E non sono pochi. Guardandoci indietro, neanche potevamo sperarlo. Quando questo giornale nacque, esistevano già altre voci di stampo cittadino ma tutte schierate politicamente. La pubblica opinione non era poi tanto pubblica. Noi abbiamo cercato di rompere il silenzio. Dei fatti del paese, della sua vita civica, si parlava solo all'occorrenza o per preparare tornate elettorali di questo o quel candidato a sindaco, consigliere regionale o provinciale. Si avvertiva il bisogno di una libera voce. Ceglie Plurale ne colse l'urgenza. Si era appena aperto il nuovo secolo, ma il n o s t ro C o m u n e vivacchiava sonnolento. Una classe politica s t a n c a n o n guardava oltre il suo perpetuarsi. Ceglie Plurale accompagnò il risveglio dando "voce a chi non aveva voce'', come scrivevamo in quel primo editoriale. Perfino amici carissimi non credettero a questo progetto, rinunciando a firmarlo come direttore responsabile. In nostro soccorso venne, in modo assolutamente disinteressato, l’amico Antonio Acquaviva che ancora oggi è il nostro

Direttore responsabile. Una persona d’eccezione, che non ha mai fatto m a n c a re s e p p u r d a lontano il suo supporto di idee e consigli. Un uomo a cui siamo grati. Pur non nativo di Ceglie ne ha sposato in pieno le istanze e le battaglie. Alcuni giovani ci credettero. Sono stati loro i veri artefici del successo anche se non siamo riusciti a scompaginare le ragnatele della politica pae san a. Gio van i che

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sono i primi a soffrire per le speranze inadempiute da amministrazioni senza progetto alcuno che non il tirare a campare per cinque anni. Giovani che oggi più di ieri devono avere coraggio, far sentire la propria voce, rivendicare le proprie professionalità. In questi ultimi dieci anni tante esperienze amministrative sono naufragate e dimenticate rimanendo largamente negative negli annali della storia cittadina.

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Certo, siamo ridotti davvero male se ci tocca rimpiangere la vecchia gestione politica della cosiddetta Prima repu bb li ca . Le gg en do quello che sta accadendo in Italia e nella nostra città, tutto è un atto d’accusa spietato nei confronti dei politici di oggi: che cosa sono mai diventati se al confronto persino la vecchia DC diventa un esempio di sobrietà e lungimiranza politica? Non vorrei mancare di rispetto a nessuno: a questo punto non mi pr eo cc up an o pi ù i danni che sono stati fatti, mi preoccupano i danni che possono fare i politici di oggi. Quale può essere il compito di un giornale non partigiano? Se mp li ce me nt e quel lo di stim olare l'interesse dei cittadini a conoscere cosa pensano i partiti, i sindacati, la Chiesa e tutti i soggetti interessati ad un reale cambiamento in meglio. Oggi Ceglie sembra una città rassegnata a uno sviluppo disordinato, con una iniziativa privata che persegue solo i propri interessi, senza la vigile presenza delle istituzioni. Se Ceglie Plurale continuerà a informare, lo farà senza schierarsi, senza sconti per nessuno, fedele alla propria linea editoriale, da sempre chiara e plurale. Michele CIRACI’

Cari lettori, Con determinazione, negli ultimi decenni, e in maniera più forte in questi anni, ho rivolto a tutti i sindaci succedutisi alla guida della ci tt à l’ ap pe ll o sc ri tt o a costituire una importante biblioteca. Alcuni sindaci, i cui nomi non cito per rispetto alla i s t i t u z i o n e c h e rappresentano, non mi hanno nemmeno degnato di una risposta scritta. Come se mi dovessero fare un favore

parte di molti cegliesi e studiosi anche di altri paesi pronti ad intervenire con i loro contributi. Alcuni amici, invece, mi hanno esortato a fare. Ma, come ho sempre fatto, a fare da solo. Ma il mio impegno solitario per conservare e valorizzare una montagna di documenti, carte e volumi è troppo gravoso. Sono un uomo di limi tate ener gie (innanzitutto economiche), non sono più giovanissimo, anche se, per fortuna, ancora

personale. Per me non ho chi est o, n é ch ied erò mai nulla. Invece, ho chiesto per i nostri ragazzi e per quanti hanno il diritto ad avere un luogo e gli strumenti nec ess ari per pot er f are ricerca, leggere e possibilmente studiare . L’attuale Ammin istra zione comunale, per la verità sembrava mostrare attenzione a questo progetto, u n g es to ch e h o m ol to apprezzato. Ma l’entusiasmo iniziale di cr ea re a C eg li e u na notevole biblioteca specializzata in storia locale e pugliese, arte, personaggi, scienze umanistiche e mettere così a disposizione dei miei concittadini e degli studiosi il patrimonio documentario raccolto in 50 anni di attività è però ben pr es to in sp ie ga bi lm en te naufragato. Sembrava che tutto fosse stato superato con la “promessa” di destinare alla "no str a" doc ume nta zio ne uno spazio adeguato e più capiente in locali di pertinenza del Comune. Ma, a distanza di mesi, ho visto svanire l'interesse per questo progetto. Per un cumulo di ragioni inspiegabili, il “castello” che avevamo cercato di metter su è crollato. Forse avrei dovuto riflettere bene prima di scomodare tanta gente, raccogliendo reazioni positive a questa iniziativa da

con un’efficienza mentale e creativa sufficiente. Se avessi, però, soltanto immaginato che anni di ricerca, fatica, dispendio di risorse fisiche ed economiche sottratte alla mia famiglia, non avrebbero trovato nella mia città la giusta attenzione, non avrei esitato a compiere una scelta definitiva già anni fa. Il mio impegno è stato qu el lo di ar ri cc hi re un patrimonio librario e documentario che appartiene all a co mun ità ceg lie se c necessita di una attenzione che non ho percepito da nessuna parte al governo della città. Non è amarezza la mia ma consapevolezza che Nemo propheta in patria. Quindi, cari lettori e cari concittadini, sono costretto a farmi migrante: porto altrove queste “mie carte”. Chi avrà interesse a consultarle, a studiarle, utilizzarle e v a l o ri z z a rl e p e r s t u d i, articoli, tesi di laurea non dovrà fare altro che recarsi in un altro paese. Cari cegliesi, non sono un in gr at o ma am o trop po que sta mia crea tur a per soffoca rla nell’in differenza della politica e di concittadini insensibili. Questo è un dettaglio personale e mi scuso se ve ne ho fatto cenno. Ma certe cose vanno scritte e dette. Michele CIRACI’

SPECIALE


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