I Grandi Vini - Marzo/Aprile 2019

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2019

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107 MARZO/APRILE 2019 Anno XV

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EDITORE Wom srl Via Toscana 50/3 • 53035 Monteriggioni (SI) Tel. 0577 1606999 • info@womcom.it Registrazione Tribunale di Grosseto n° 9 del 02/11/2005 DIRETTORE RESPONSABILE Giovanni Pellicci DIRETTORE EDITORIALE Fabrizio Barbagli ART DIRECTOR Linda Frosini TRADUZIONI a cura di Tiziana Di Filippo, Mariavera Speciale HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Stefania Abbattista, Luca Barbagli, Elisa Berti, Lorenzo Bianciardi, Claudia Cataldo, Marina Ciancaglini, Veronica Costa, Emanuele Gorelli, Carlotta Lettieri, Chiara Martinelli, Valentina Merolli, Francesco Monnecchi, Tommaso Nutarelli, Myriam Zangari

ACCOUNT Stefania Abbattista - stefania@igrandivini.com Elisa Berti - elisaberti@igrandivini.com Laura Dami - l.dami@igrandivini.com Tiziana Di Filippo - t.difilippo@igrandivini.com Francesco Dotto - f.dotto@igrandivini.com Carlotta Lettieri - c.lettieri@igrandivini.com Chiara Martinelli - c.martinelli@igrandivini.com Giulia Spolidoro - g.spolidoro@igrandivini.com

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CI VEDIAMO A VINITALY! Con Vinitaly I Grandi Vini entrano ufficialmente nel 15esimo anno di pubblicazione con un formato ed uno stile grafico completamente rivisto che i nostri lettori hanno già potuto scoprire con il primo numero del 2019. Si tratta di un traguardo importante proprio in coincidenza con un momento di snodo fondamentale per la filiera vitivinicola italiana che, dopo gli ottimi risultati registrati qualche settimana fa a ProWein, si raduna a Verona per porre basi solide all’annata commerciale 2019. Come leggerete negli approfondimenti della nostra redazione, le chiavi di lettura della 53^ edizione sono molteplici, a partire dall’imprescindibile tema dell’internazionalizzazione. Tra gli appuntamenti più attesi c’è innanzitutto lo sblocco del decreto Ocm Vino che il Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ha detto di voler annunciare proprio durante i giorni veronesi, mettendo a disposizione delle aziende uno strumento indispensabile per rinvigorire il trend delle nostre esportazioni. I DATI 2018 SONO GIÀ STATI ABBONDANTEMENTE COMMENTATI: IL BILANCIO FINALE DA 6,2 MILIARDI DI EURO DI EXPORT È POSITIVO MA EVIDENZIA UNA PREOCCUPANTE FRENATA, SULLA QUALE SERVE RAGIONARE E TROVARE GIUSTE CONTROMISURE. Dopo Düsseldorf, quindi, tutto il mondo del vino italiano si guarderà in faccia a Verona per capire quali risposte è lecito chiedere alle istituzioni dopo svariati incontri e tavoli convocati—molti dei quali non concretizzati. Questi giorni frenetici di incontri, all’insegna del “ci vediamo a Vinitaly”, con svariate opportunità di confronti e degustazioni, saranno molto utili per tastare il polso ad un settore dinamico ed in salute come pochi altri nel nostro Paese, ma comunque chiamato a fronteggiare criticità sempre più prossime. Agli scenari internazionali incerti, si somma la volontà di rafforzare una promozione univoca all’estero del brand Italia, così da controbattere alla concorrenza all’interno di un mercato sempre più globale, dove un asset importante deve essere la compattezza della filiera. Sarà possibile farlo concretamente senza prima estirpare gli antichi mali della burocrazia e la coesistenza tra svariati organismi di rappresentanza che si sovrappongono tra di loro? QUALE DAVVERO È LA RICETTA VINCENTE PER FARSI APPREZZARE DI PIÙ ALL’ESTERO ANCHE IN VALORE E COMUNICARE UNIVOCAMENTE LO STRAORDINARIO VALORE ITALIANO? Noi de I Grandi Vini ci candidiamo a camminare sottobraccio degli operatori in giro per la fiera e a farci lettura delle migliaia di produttori protagonisti degli stand, quale prezioso compagno di viaggio e punto di riferimento per gli approfondimenti e le analisi degli ultimi trend. Nelle pagine che seguono cercheremo di offrire risposte utili a tutti coloro che riempiranno i padiglioni in questi giorni. Buon Vinitaly! Giovanni Pellicci g.pellicci@igrandivini.com 5


SOMMARIO Marzo - Aprile 2019

Bosio Family Estates

ALTO ADIGE

L’EQUILIBRIO DEL CONTRASTO A Vinitaly 2019 l’Alto Adige punta sui contrasti tra i vini del territorio e sulla nuova frontiera del biologico a cura di Veronica Costa

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BASILICATA

L’EDITORIALE “Con Vinitaly I Grandi Vini entrano ufficialmente nel 15esimo anno di pubblicazione con un formato ed uno stile grafico completamente rivisto che i nostri lettori hanno già potuto scoprire con il primo numero del 2019” a cura di Giovanni Pellicci

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ULTIME DAL MONDO DEL VINO Toscana: è salvo lo storico marchio chianti geografico Export 2018: Crescita con il freno a mano tirato a cura di Giovanni Pellicci

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IL NUOVO CORSO DELL’ENOTURISMO LUCANO È DONNA

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Evoluzione e cooperazione sono le keywords della nuova presidenza del MTV Basilicata affidata ad Elena Fucci a cura di Luca Barbagli

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FACCIA@FACCIA

VINITALY PUNTA SU BIO E DESIGN

CAMPANIA

PROFESSIONE VINO

L’ENOTECARIO OGGI

Giovanni Mantovani sulle novità

Competenza, passione e capacità di far quadra-

a cura di Carlotta Lettieri

re i conti. Gestire un’enoteca non è un’impresa

Il territorio del Sannio fa squadra e guarda

semplice

alle buone pratiche del prosecco Valdobbiadene

a cura di Marina Ciancaglini

a cura di Emanuele Gorelli

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18 POLITICA NEL VINO

L’INCHIESTA

IL VINO DEL MONDO Un viaggio in giro per il mondo, alla scoperta delle uve più coltivate e delle aree più vocate del globo, fra territori classici e “nuovi” a cura di Claudia Cataldo

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LA CITTÀ EUROPEA DEL VINO 2019 PUNTA SUL BIO

Intervista al direttore generale di veronafiere

IL VINO SI METTE, FINALMENTE, INTORNO AD UN TAVOLO E’ tornato a riunirsi il “tavolo vino” al ministero dello sviluppo economico

GUSTO E DINTORNI

LA SALUTE VIEN MANGIANDO

Cucina vegetariana, vegana, crudista e molto

a cura di Giovanni Pellicci

altro, basta che sia sana. Cresce l’attenzione all’healty food ma sarà solo una moda

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passeggerà? a cura di Marina Ciancaglini

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SOCIAL WINE

LA CINA È VICINA. CON WECHAT ANCHE DI PIÙ

Il progetto Wine&Senses vuole creare un enoturismo 4.0, capace di rendere il visitatore consapevole del patrimonio vitivinicolo a cura di Tommaso Nutarelli

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LOMBARDIA

una piattaforma che aggrega molte delle

LA STRADA DEL FRANCIACORTA CAMBIA “ROTTA”

funionalità che nei paesi occidentali sono

In arrivo un progetto di marketing territoriale

spalmate su varie app e vari social.

per declinare l’offerta enoturistica in tutte le

è un sistema di instant messaging ma anche

a cura di Elisa Berti

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LIGURIA

LE CINQUE TERRE ATTRAVERSO LA LENTE DEL VINO

sue sfaccettature a cura di Carlotta Lettieri

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Wine

MOLISE

LE DOC E LE IGT MOLISANE SOTTO I RIFLETTORI DI VERONA

Experience

Anche quest’anno il Molise presenterà le sue eccellenze vitivinicole al grande pubblico del Vinitaly

A CURA DI VALENTINA MEROLLI

a cura di Luca Barbagli

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PIEMONTE

L’ANNO DEL DOLCETTO Il Dolcetto è una delle uve autoctone della viticoltura piemontese e merita di essere valorizzata. Con iniziative e un ricco calendario di appuntamenti, a partire da Vinitaly a cura di Claudia Cataldo

TENDENZE SPARKLING

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Lo spumante è il vero motore dell’export di

SARDEGNA

FOCUS SUI VITIGNI AUTOCTONI Un work in progress che parte da Verona e prosegue nelle terre del Cannonau, Vermentino e Carignano del Sulcis a cura di Chiara Martinelli

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TOSCANA

LE ANTEPRIME IN TERRA DI TOSCANA Bilanci, spunti e numeri per una regione sempre più social a cura di Giovanni Pellicci, Elisa Berti e Claudia Cataldo

vino italiano nel mondo

VALLE D’AOSTA

IL MEGLIO DEL VINO VALDOSTANO A VINITALY

a cura di Chiara Martinelli

L’Associazione viticoltori della Valle d’Aosta presente con diciassette produttori

DISTILLATI E CO.

a cura di Carlotta Lettieri

Torna il premio Alambicco D’ Oro

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a cura di Tommaso Nutarelli

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EXTRAVERGINE NEWS

PELLICOLE DI GUSTO

LUPPOLO E DINTORNI Marco Valeriani, miglior birraio 2018, si racconta. a cura di Stefania Abbattista

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VIGNA E CANTINA

Xylella qualcosa ( lentamente)

L’ITALIA SCOMMETTE SUL BIOLOGICO

Wine to Love,

si muove

Con un voto bipartisan la Camera ha appro-

i colori dell’amore

a cura di Emanuele Gorelli

vato la mozione che frena l’uso dei pesticidi

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a cura di Lorenzo Bianciardi

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in agricoltura a cura di Elisa Berti

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Produttori in primo piano

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SUL WEB

CONTENUTI ESCLUSIVI SU

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SFOGLIA ANCHE

SUL WEB

01 IL CASTELLO DI LUZZANO Ovvero: il senso per l’ospitalità di Giovannella Fugazza nel suo posto “magico” Giovannella Fugazza nella propria Azienda Castello di Luzzano ha sempre svolto un ruolo a tutto tondo. Che si tratti dei vigneti o della cantina, o che scenda con voi al piccolo museo di reperti archeologici o salga a mostrarvi la stanza dei giochi della sua infanzia, si muove disinvolta e competente e vi accompagna in un percorso di opere d’arte dove il vino è ispiratore e protagonista. Luzzano è un mondo che molti le invidiano. Qui, se annunciati, è possibile incontrarla. In questo posto magico, dove il visitatore non vorrebbe mai ripartire, nascono e prendono la via della tavola i suoi vini: progettati, promossi, vestiti, spogliati e difesi da lei con piacevole aggressività o disinvolta noncuranza. A seconda dei casi o degli interlocutori. Qui i vitigni autoctoni non sono mai stati traditi, ma protetti e ripiantati con convinzione. L’azienda è un’oasi di pace dove le battaglie si vincono sotto la terra o sotto gli occhi di tutti, se ce n’è bisogno. I vitigni Malvasia aromatica,Ortrugo, Pinot Nero, Barbera e Bonarda fanno da contorno con filari a perdita d’occhio. I suoi vini parlano dei luoghi e dell’incanto del paesaggio: cosa volere di più. A VINITALY: PALAEXPO STAND B4 Castello Di Luzzano, Loc. Luzzano, 5 27040 Rovescala (PV), Tel. + 39 0523 863277 info@castelloluzzano.it W CASTELLOLUZZANO.IT

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Produttori in primo piano

03 AGRIPUNICA: UN’ECCELLENZA ITALIANA NEL PANORAMA ENOLOGICO MONDIALE Fu Giacomo Tachis il primo a scommettere sul futuro dell’azienda

02 BURACCHI ULTIMO Solo Riserve di Vino Nobile per valorizzare l’invecchiamento Suadente, penetrante, complesso, con note di frutta matura ma anche di erbe, tabacco e spezie. Ultimo è uno stile prima di un vino: la scelta di dedicarsi esclusivamente alla produzione di Riserve di Vino Nobile di Montepulciano con l’uso combinato di botte grande di legno per arrotondare le spigolosità del Sangiovese e cemento vetrificato per preservare aromi e profumi. Niente (più) vigneti, solo Riserve con almeno 5 anni d’invecchiamento. Questo il futuro dell’azienda Buracchi, che dopo 40 vendemmie tra le colline di Montepulciano ha deciso d’investire su affinamento e comunicazione. A pilotare il cambiamento Carlotta, 27 anni, giornalista enogastronomica ed esperta di digital communication che dopo il padre Marco inaugura un nuovo corso anticonformista. Ultimo è l’ultima tappa di un viaggio ma anche una nuova avventura, è un racconto da seguire ogni giorno sui social e sul blog aziendale. Obiettivo? Produrre grandi Riserve e valorizzare l’invecchiamento del Nobile. EN - Buracchi Ultimo: only Vino Nobile vintage Mellow, piercing, complex, with ripe fruit inklings, but also tobacco, herbs and spicy aromas. Ultimo is first of all a style: the choice to produce exclusively Vino Nobile di Montepulciano vintage combining wood big barrels, to soften the sharpness of Sangiovese and vitrified cement to preserve aromas and perfumes. No more vineyards but only vintage wines aged 5 years at least. This is the future of Buracchi, the winery that after 40 harvests among the hills of Montepulciano has decided to invest on refining and communication. Who drives this change is Carlotta, 27 years old, journalist and expert in digital communication. After her father Marco she has started a new unconventional deal. Ultimo is the last stage of a journey but also a new adventure, a story to follow every day on the socials and on the blog of the winery. The target is to produce great vintage wines and to promote the long ageing of Vino Nobile.

Nel 2002 il grandissimo enologo Giacomo Tachis fu l’ispiratore della nascita di Agripunica. Egli stesso coinvolse i vertici della Tenuta di San Guido (Sassicaia) e della Cantina Santadi (Terre Brune) che accolsero fin da subito l’idea, consapevoli che il progetto avrebbe dato ulteriore lustro alla produzione vinicola italiana. Agripunica, fin da subito si pone l’obiettivo di produrre vini di indubbio pregio da uve Carignano. Grazie all’inestimabile contributo di Giacomo Tachis, principale fautore del rilancio del vino italiano nel mondo, sono stati creati due vini rossi. Il pluripremiato Barrua, vino di punta dell’azienda è un assemblaggio tra uve Carignano ed internazionali. Presenta una spiccata complessità olfattiva, elegantemente connotata da note di spezie, frutti rossi maturi ed erbe aromatiche; accompagna egregiamente carni rosse e formaggi stagionati. La qualità di Agripunica si ritrova anche nel Montessu, nato dall’incontro di uve Carignano e varietà internazionali; ricorda le essenze della macchia Mediterranea. Il suo aroma inconfondibile permette accostamenti con piatti di complessa fattura e dai sapori spiccati. All’intensità dei rossi si aggiunge l’eleganza del Samas, un vino bianco che ricorda i profumi del mare, grazie alla posizione dei vigneti da cui provengono le uve Vermentino e Chardonnay che lo compongono; grazie alla sua mineralità fruttata è ottimo sia come aperitivo che in abbinamento con pietanze a base di pesce, carni bianche, formaggi non stagionati. EN - Agripunica: an Italian excellence in the world wine scenario. Giacomo Tachis was the first who believe on the future of the company. In 2002, the great oenologist Giacomo Tachis inspired the founding of Agripunica. He involved the managements of Tenuta di San Guido (Sassicaia) and Cantina Santadi (Terre Brune), who welcomed his idea with enthusiasm, both aware that the project would have given further prestige to the Italian wine production. Since the very beginning, Agripunica set as its goal the production of fine wines made of Carignano. Thanks to the invaluable support of Giacomo Tachis, the main promoter of the worldwide relaunch of Italian oenology, the winery created two red wines. The award-winning Barrua, the buttonhole of the winery, is a blend of Carignano and international grape varieties. It reveals a complex bouquet, characterized by elegant spicy aromas, ripe red fruit perfumes and aromatic herbs hints. It is ideal with red meat and seasoned cheese. The quality of Agripunica characterizes also Montessu, a blend of Carignano and international grape varieties. Its bouquet recalls the typical perfumes of the Mediterranean maquis and its unmistakable taste allows combinations with complex dishes and strong flavors. Beside the intensity of its red wines, Agripunica proposes the elegance of Samas, a white wine that reminds the perfumes of the sea, due to the location of the vineyards where the grapes of Vermentino and Chardonnay grow. Thanks to its fruity mineral taste, it is excellent both as aperitif and with dishes based on fish, white meat and soft cheese. Agricola S.p.A. Vinitaly 2019: Padiglione/Pavilion 8 Stand/Booth D6 info@agripunica.it W AGRIPUNICA.IT

Azienda Agricola Buracchi, Via Trasimeno 60, Chianciano Terme (SI) Cell. + 39 335 8404698, info@buracchiultimo.it W BURACCHIULTIMO.IT

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ULTIME DAL MONDO DEL VINO a cura di Giovanni Pellicci

DATI

EXPORT 2018: CRESCITA CON IL FRENO A MANO TIRATO AFFARI IN VIGNA

IN TOSCANA È SALVO LO STORICO MARCHIO CHIANTI GEOGRAFICO Movimenti finanziari nelle vigne toscane e piemontesi. In provincia di Siena, il produttore Mario Piccini, titolare dell’omonima Tenuta, ha salvato in extremis il marchio storico Chianti Geografico, realtà cooperativa che dagli anni ’60 produce Chianti, Chianti Colli Senesi, Chianti Classico e Vernaccia di San Gimignano. Piccini ha rilevato il marchio in liquidazione dal 2015 con un investimento di oltre 7 milioni di euro, che consente di rilevare i vigneti di 60 soci. L’operazione di rilancio passerà adesso da un progetto caratterizzato da nuovi investimenti sulla linea produttiva, che sarà valorizzata tramite il lavoro enologico affidato alla regia di Riccardo Cotarella. In Piemonte, invece, Michele Chiarlo ha acquistato altri 10 ettari di vigneto nella denominazione del Nizza, realtà in crescita esponenziale in termini qualitativi e di attenzione mediatica. Le Tenute Piccini hanno rilevato i vigneti di 60 soci per un investimento di oltre 7 milioni di euro

W

E’ di nuovo sopra quota 6 miliardi il totale delle esportazioni di vino italiano registrato nel 2018. Sono i dati definitivi dell’Osservatorio del Vino (Ismea e Unione Italiana Vini) a certificarlo. Le preoccupazioni restano quindi all’ordine del giorno perché è evidente il rallentamento delle esportazioni del comparto vitivinicolo. Da un lato, si regista una crescita in valore e il superamento per il secondo anno consecutivo della soglia dei 6 miliardi di euro (6,2 miliardi di euro), fatto estremamente positivo che testimonia come il vino italiano sia sulla giusta strada per una migliore valorizzazione dei prodotti. Dall’altro, il contesto mondiale, caratterizzato da consumi relativamente stabili, e il “sistema Italia”, che non riesce ad accelerare in termini di competitività, costringono il comparto ad un andamento sui mercati internazionali segnato da una tendenza di crescita che sembra essersi interrotta. E’ necessario che le aziende e le associazioni del vino avviino un percorso interno di riorganizzazione e ottimizzazione dell’offerta. Un punto quest’ultimo che, oggi, rappresenta una debolezza per il sistema vitivinicolo del bel Paese.

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NOMINE

NUOVA GUIDA PER IL PRIMITIVO DI MANDURIA Mauro Di Maggio è il nuovo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Il direttore della Cantine San Marzano sostituisce Roberto Erario che, proprio per garantire la continuità istituzionale dell’ente di Tutela, ne diventa vicepresidente. “Un cambio di timone tra due professionisti che collaborano in modo sinergico da tanti mandati – commenta il neo presidente Di Maggio -. Ringrazio Erario per il forte impegno, la grande umanità e per aver guidato con massima lungimiranza il Consorzio Tutela del Primitivo di Manduria verso obiettivi sempre più importanti. Continueremo, insieme al Cda, a sostenere le grandi iniziative promozionali, a puntare sulla sostenibilità, ad aiutare le imprese, ad essere proattivi nella promozione, nel controllo e nel racconto del territorio”. Mauro di Maggio, classe 75, è attualmente direttore generale di Cantine San Marzano e membro del Comitato di Certificazione dei vini Doc e Igp presso la Camera di commercio di Taranto. Ad affiancare di Maggio, i vice presidenti Roberto Erario e Paolo Leo e i consiglieri Eleonora Brunetti, Giovanni Dinoi, Francesco Filograno, Felice Mergè, Vittorio Moscogiuri e Antonio Resta. Il Consorzio ha nominato nuovo presidente Mauro Di Maggio, direttore delle Cantine San Marzano W CONSORZIOTUTELAPRIMITIVO.COM

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I NUMERI Il vino italiano nel 2018 è cresciuto del 3,3% in valore toccando i 6,2 miliardi di euro, mentre a volume, a causa della scarsa vendemmia del 2017 e una domanda piuttosto fiacca sui mercati, è sceso sotto la soglia dei 20 milioni di ettolitri (19,8 milioni hl), pari a circa l’8% in meno rispetto all’anno precedente. Traino del settore si sono dimostrati ancora una volta gli spumanti, con una robusta crescita dell’11,2% in valore (oltre 1,5 miliardi €) e un aumento vicino al 6% a volume (quasi 3,9 milioni di ettolitri), con il Prosecco che ha segnato il +15% a valore e il +10% a volume. I frizzanti, invece, sono rimasti stabili a volume, recuperando discretamente sulla componente del valore (+7%), grazie al buono stato di salute del mercato tedesco (+3% in volume e +12% in valore), primo importatore per questa tipologia di prodotti. Le esportazioni dei vini fermi in bottiglia sono calate del 5% in volume (9,7 milioni di hl) e a valore sono restate stabili, confermando i 3,8 miliardi di euro del 2017, con una progressione del 5% sui prezzi medi al litro (3,81 €/l). Con l’ingresso sui mercati del Pinot Grigio delle Venezie il confronto dalle DOP e IGT rispetto allo scorso anno non è possibile, tuttavia le IG hanno registrato un assestamento a volume attorno ai 14,6 milioni di ettolitri (-3%) e un incremento del 3% in valore. Analizzando nel dettaglio i singoli Paesi, per quanto riguarda i vini fermi in bottiglia, si registra uno stallo delle esportazioni negli Stati Uniti (lieve calo attorno all’1% in volume) e un debole aumento del valore pari all’1,4%, mentre nel Regno Unito la decrescita è stata più consistente: -8% in volume e -1% in valore. Sfondata quota 6 miliardi di esportazioni di vino secondo i dati dell’Osservatorio del Vino W WINEMONITOR.IT


NORMATIVE

SBLOCCATA LA LEGGE SULL’ENOTURISMO Sul tema dell’enoturismo il 2019 dell’Italia è partito decisamente bene. Avranno infatti sede in Italia due appuntamenti molto importanti in agenda nel 2020 e nel 2021 per questo settore sempre più strategico, anche in chiave economica. L’anno prossimo, infatti, sarà di scena in Friuli Venezia Giulia, a Trieste, dal 24 al 26 marzo 2020 l’International Wine Tourism Conference. L’anno successivo, ovvero il 2021, l’Italia ospiterà anche la Global Conference on Wine Tourism organizzata dalla World Tourism Organisation (Unwto), l’agenzia delle Nazioni Unite. Sul fronte legislativo, dopo alcuni mesi di incertezze, si è inoltre sbloccata la questione della nuova legge nazionale sull’enoturismo. La Conferenza Stato-Regioni ha infatti dato il suo via libera ad un altro passaggio chiave per dare gambe ad una legge di cui si parla da oltre un anno. Adesso dovrebbero prendere forma, finalmente, i decreti attuativi che consentiranno alla legge di essere operativa. Nei giorni di Vinitaly si parlerà anche di queste tematiche negli interventi previsti del ministro Centinaio, oltre all’altro tema fondamentale dello sblocco al bando Ocm Vino che le aziende attendono per rilanciare le esportazioni. Dopo il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni dovrebbero arrivare i decreti attuativi

RICONOSCIMENTI

IL MONDO DEL VINO PREMIA ANGELO GAJA E’ Angelo Gaja, il vincitore del “Winemakers’ Winemaker Award” 2019, che ogni anno viene consegnato dall’Istitute of Masters of Wine e “The Drinks Business” a coloro che lavorando nel mondo el vino hanno centrato grandi risultati. “Non riesco a pensare a nessuno che possa meritare di più questo riconoscimento - ha dichiarato il Master of Wine Adrian Garforth, presidente dell’Istituto, durante la consegna avvenuta durante ProWein perché Angelo non ha mai avuto paura di sfidare le convenzioni e le regole, restando sempre appassionatamente dedito agli standard più alti del vino di qualità, e promuovendo l’eccellenza, la cultura e la tradizione del vino italiano”. A ProWein la consegna da parte dell’Istitute of Masters of Wine del riconoscimento annuale al produttore piemontese

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L’INCHIESTA

IL VINO DEL MONDO UN VIAGGIO IN GIRO PER IL MONDO, ALLA SCOPERTA DELLE UVE PIÙ COLTIVATE E DELLE AREE PIÙ VOCATE DEL GLOBO, FRA TERRITORI CLASSICI E “NUOVI” A CURA DI CLAUDIA CATALDO

Parliamo spesso del mondo del vino e forse un po’ meno del vino del mondo. Ci concentriamo sulla varietà dei nostri vitigni autoctoni che in quanto a ricchezza di proposte non hanno eguali ma allargando la veduta – come fosse un Google Maps sempre meno zoomato – lo sguardo si apre e a farla da padrone sono pochi e diffusissimi vitigni. Lo Chardonnay, il Pinot Nero, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, per dirne alcuni, i così detti vitigni internazionali che spesso sono al centro di riflessioni di stile e mercato anche per le aziende del Belpaese. Uve che trovano spazio e territori di elezione nel Nuovo come nel Vecchio Mondo del vino, con le dovute caratteristiche, diversi metodi e diverse espressioni. Ci aiuta ad avere uno sguardo più internazionale Robert Mcnulty, Direttore di Wine Academy Italia e docente dei corsi WSET®. Robert ha trenta anni di esperienza nel commercio del vino ed ha coperto ruoli nel settore acquisti, vendite e marketing. Ha avuto anche l’opportunità di viaggiare in tutti i principali paesi produttori di vino del mondo, di scrivere articoli ed

anche di presentare alle stazioni radio della BBC. Da otto anni vive in Umbria e sta percorrendo il percorso come Masters of Wine a Londra. Che dire delle attuali regioni vinicole del mondo? Come sta cambiando in questi anni lo scenario internazionale? “Il mondo del vino si evolve continuamente, questo è uno dei motivi per cui questo tema è così affascinante. Le regioni vinicole del Vecchio mondo producono vini migliori che mai, lo stesso si può dire del Nuovo Mondo e di altre aree emergenti. Una maggiore concentrazione sulla qualità può essere solo una buona cosa insieme a una maggiore consapevolezza dell’impatto del nostro settore sull’ambiente”. Quali sono le principali differenze tra Vecchio e Nuovo mondo? “Si trovano vini eccezionali sia nei Paesi tradizionali che nei nuovi, chiunque non sia d’accordo con questa affermazione ha bisogno di assaggiare in maniera più ampia i vini di entrambe le proposte. Le differenze non sono sempre così grandi come si potrebbe pensare e ci sono alcuni cliché che possono trarre in errore, come alcuni modi di pensare ad esempio sullo Shiraz australiano. Il Vecchio mondo continua a perfezionare i suoi metodi e il Nuovo mondo ha imparato con relativa rapidità a produrre molti vini eccellenti”. Quali sono i nuovi paesi nel mercato internazionale? “A mio avviso l’Italia ha ancora così tanto potenziale non sfruttato, il mercato internazionale apprezza molto i suoi vitigni autoctoni. Il Portogallo continua a impressionare tutti, e il movimento inglese degli spumanti continua a rafforzarsi e a dare ottimi prodotti”. Parliamo del metodo WSET®, cosa ci puoi dire? “Il cuore della formazione WSET è l’approccio sistematico alla degustazione del vino (Systematic Approach to Wine Tasting). La griglia di degustazione offre agli studenti una struttura con cui ordinare le loro conoscenze di degustazione. Potrebbe essere

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uno stile meno poetico rispetto ad altre griglie in uso, tuttavia, credo fermamente che sia il miglior sistema disponibile soprattutto per la sua brevità. La sintesi è infatti la sua forza, aiuta ad avere coerenza, fondamentale se vuoi essere un buon assaggiatore. Per la teoria guardiamo all’intero mondo del vino: le informazioni salendo di livello in livello diventano più dettagliate. I corsi WSET in Italia offrono agli studenti l’opportunità di guardare il vino da una prospettiva diversa, più ampia e internazionale, offrendo anche corsi in inglese con il vantaggio di sviluppare ulteriori capacità di comunicazione”. Quali sono le varietà più importanti al mondo e perché? “Varietà internazionali come Chardonnay e Cabernet Sauvignon sono fra le più famose in tutto il mondo. Perché hanno successo? Perché producono vini che la gente vuole bere. La popolarità può essere una questione di moda, queste uve sono popolari ora, altri potrebbero prendere il loro posto in futuro. Il riscaldamento globale sta avendo un impatto e i viticoltori dovranno adattarsi. Sarà interessante vedere cosa succederà con alcune varietà italiane che si stanno coltivando in Australia”. Puoi sottolineare alcune tendenze di mercato per i prossimi anni? “Nessuno di noi può sapere con certezza cosa succederà domani, tuttavia il business del vino deve trovare un modo per comunicare con maggiore successo con le giovani generazioni. I vini rosati e spumanti continuano a crescere in popolarità in tutto il mondo. Bassi livelli di alcol (non necessariamente vini a bassa gradazione alcolica) sono certamente una tendenza insieme a idee di packaging innovative come lattine e buste, che possono aiutare a raggiungere nuovi mercati. Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di vedere una riduzione dei livelli di zucchero residuo in alcuni vini rossi, un ritorno alla vinificazione più tradizionale”. >>>


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Francia

Chardonnay (Borgogna: Chablis, Meursault, Puligny-Montrachet, Pouilly-Fuissé - Champagne), Pinot Nero (Borgogna: Gevrey-Chambertin, Nuits-Saints-Georges, Pommard, Beaune - Champagne), Cabernet Sauvignon (Bordeaux: Médoc, Haut-Médoc, Graves), Merlot (Bordeaux: Saint-Emilion, Pomerol), Sauvignon Blanc (Valle della Loira: Sancerre, Pouilly-Fumé – Bordeaux), Syrah (Nord Valle del Rodano: Cote Rotie, Hermitage), Granche (Sud Valle del Rodano: Chateauneuf-de-Pape), Riesling (Alsazia)

Spagna

Grenache/Garnacha (Priorat, Rioja, Navarra)

Usa

Chardonnay (California: Sonoma, Los Carneros, Central Coast), Pinot Nero (California: Sonoma, Santa Barbara – Oregon), Cabernet Sauvignon (California: Napa Valley, Alexander Valley, Oakville), Sauvignon Blanc (California: Napa Valley)

Argentina

Chardonnay (Mendoza), Merlot (Mendoza)

Cile

Sud Africa

Chardonnay (Casablanca Valley, Central Valley), Pinot Nero (Casablanca), Cabernet Sauvignon & Merlot (Maipo Valley, Colchagua, Cachapoal), Sauvignon Blanc (Casablanca)

Chardonnay (Walker Bay), Pinot Nero (Walker Bay), Cabernet Sauvignon & Merlot (Stellenbosch), Sauvignon Blanc (Costantia, Elgin)

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Germania

Pinot Nero (Pfalz, Baden), Riesling (Mosel, Rheingau, Pfalz)

NUMERI

VINO IN CIFRE Produzione mondiale di vino Italia: 48,5 milioni di ettolitri Francia: 46,4 milioni di ettolitri Spagna 40,9 milioni di ettolitri Usa: 23,9 milioni di ettolitri Argentina: 14,5 milioni di ettolitri Cile: 12,9 milioni di ettolitri Sudafrica: 9,4 milioni di ettolitri . Dati relativi al 2018 – fonte: OIV

Australia

Chardonnay (Yarra Valley, Adelaide Hills, Margaret River), Pinot Nero (Yarra Valley, Mornington Peninsula), Caberner Sauvignon & Merlot (Coonowarra, Margaret River), Sauvignon Blanc (Adelaide Hills), Syrah/Shiraz (Hunter Valley, McLaren Vale, Barossa Valley), Riesling (Clare Valley, Eden Valley)

Nuova Zelanda Chardonnay (Marlborough), Pinot Nero (Central Otago, Marlborough), Cabernet Sauvignon & Merlot (Hawke’s Bay), Sauvignon Blanc (Marlborough), Riesling

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Faccia@Faccia

GIOVANNI MANTOVANI, DIRETTORE GENERALE DI VERONAFIERE

VINITALY PUNTA SU BIO E DESIGN INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DI VERONAFIERE GIOVANNI MANTOVANI SULLE NOVITÀ E LE ASPETTATIVE DELL’EDIZIONE 2019 DEL SALONE INTERNAZIONALE DEL VINO E DEI DISTILLATI DI VERONA A CURA DI CARLOTTA LETTIERI

Promuovere la produzione vitivinicola italiana. Si conferma sicuramente questo uno tra i più importanti obiettivi di Vinitaly che, nella sua 53° edizione, si presenta con tante novità in programma. Ne abbiamo parlato con Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. Quali sono le novità per l’edizione 2019 del Vinitaly? “In questa edizione debuttano due nuove aree espositive: Organic hall e Vinitaly Design. La prima amplia la presenza in fiera dei vini biologici di Vinitalybio con FederBio e di quelli artigianali della collettiva Vi.Te, puntando su un segmento di mercato in continua crescita. La seconda offre una panoramica su prodotti, accessori e arredo per la promozione del vino in cantine, enoteche e ristorazione. Avremo poi un calendario rinnovato di quasi cento degustazioni imperdibili, più aziende straniere nell’International Wine Hall, in particolare da Spagna e Francia, e un programma di incoming di buyer che si focalizza su 50 nazioni. Il 53° Vinitaly, inoltre, è sempre più digital con la Directory del catalogo online tradotta ora in 9 lingue e la app che diventa supporto al business con una funzione “memo” associabile ad aziende o prodotti, la geolocalizzazione nei padiglioni e lo scambio di b-card virtuali”.

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Perché nella 53esima edizione della manifestazione avete deciso di puntare sul design? “Il design è da sempre una delle icone universali dello stile italiano e ci è sembrato naturale accostarlo ad un’altra delle eccellenze riconosciute del made in Italy, come il settore vitivinicolo. Con Vinitaly Design facciamo così dialogare questi due mondi con l’obiettivo di esplorare una nuova filiera tematica associata al prodotto vino. Il packaging, gli arredi e gli accessori sono infatti elementi sempre più centrali per l’immagine dell’alta ristorazione, di wine bar, enoteche e per l’accoglienza in cantina legata all’enoturismo”. Il mercato del vino italiano è un settore in continua evoluzione. Secondo Lei la risorsa umana è chiave del successo nell’export? In particolare, la formazione continuerà ad essere la chiave di lettura per rafforzare l’export che rallenta? “È sicuramente una delle chiavi, che integra e completa altri strumenti. Prendiamo ad esempio la Cina che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale dell’e-commerce, legato soprattutto ai 400 milioni di millenials cinesi connessi alla rete. Nonostante queste cifre, anche qui si assiste ad un graduale ritorno alle interazioni human to human e alla consapevolezza del loro valore, soprattutto in alcuni settore di business. A


In questa edizione di Vinitaly debutteranno due nuove aree espositive: Organic hall e Vinitaly Design

maggior ragione per un prodotto come il vino che, a differenza di altri, per essere apprezzato pienamente serve conoscerne colore, sapore, profumi, storia e territori d’origine. C’è quindi un’immensa platea di potenziali consumatori che però prima di tutto va educata. Per questo da 20 anni siamo presenti in Cina con Vinitaly e la nostra Academy ha formato quasi 300 ambasciatori internazionali certificati, con l’obiettivo di raccontare il meglio della nostra enologia”.

Quali le aspettative di Veronafiere dal Tavolo Vino al Mise? “Ad oggi, il tavolo interministeriale sul vino non è ancora costituito e confidiamo che possa insediarsi presto per affrontare tematiche strategiche, come quella di una promozione finalmente congiunta del brand Italia del comparto”. Ocm Vino, ancora tutto bloccato per il triennio 2019-2021. Il decreto dovrebbe essere presentato dal Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo

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Gian Marco Centinaio proprio a Vinitaly. Qual è il suo parere a riguardo? “Le misure Ocm hanno sostenuto e promosso il vino italiano sui mercati internazionali oltre alla competitività delle aziende del settore. L’Ocm quindi è strategico e fondamentale soprattutto in questo momento in cui si assiste ad una rincorsa del nostro export nei Paesi extra Ue. Bene, quindi, l’annuncio del Ministro perché il settore confida che non si verifichino più i ritardi del recente passato”.


POLITICA NEL VINO

IL VINO SI METTE, FINALMENTE, INTORNO AD UN TAVOLO E’ TORNATO A RIUNIRSI IL “TAVOLO VINO” AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: CONFERMATI 9 MILIONI DI EURO ALLE ATTIVITÀ PROMOZIONALI CHE SARANNO SVOLTE NEL 2019. LA FILIERA RAGIONA SULLE SCELTE DA COMPIERE A CURA DI GIOVANNI PELLICCI

Qualcosa finalmente si muove nella programmazione della promozione del nostro vino all’estero. Mentre ci siamo già messi alle spalle il primo trimestre del 2019 e gli annunci del Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, tesi a riunire tavoli strategici per rafforzare l’azione dell’Italia nella valorizzazione del made in Italy, fanno una fatica bestiale a trovare concretezza, è stato il Ministero dello Sviluppo Economico a battere un colpo. Ovvero proprio il Dicastero che ha nel suo dna le mission strategiche per sostenere e rilanciare le nostre esportazioni sui mercati internazionali. Il “Tavolo vino” si è dunque riunito a Roma per la prima volta da quando l’attuale Governo gialloverde è nato. Con il coordinamento del sottosegretario di Stato al Commercio internazionale e all’Attrazione degli investimenti, prof. Michele Geraci, tutti gli attori della filiera vino – da Unione Italiana Vini a Federvini, passando dai Consorzi e Veronafiere – si sono incontrati a Roma in presenza dei nuovi vertici di Ice, il Presidente, Carlo Maria Ferro, e il Dg, Roberto Luongo. Il pacchetto complessivo del Piano straordinario del made in Italy per quest’anno ammonta a 140 milioni di euro (10 in più del 2018) e al vino sono stati destinati oltre 9 milioni di euro. Gli attori si sono confrontati su come l’internazionalizzazio-

ne del settore enologico debba elaborare nuove strategie, per favorire il posizionamento dei nostri vini e quindi contrastare il rallentamento registrato nell’ultimo quinquennio (da 5,04 miliardi di esportazioni del 2013 ai 6,1/6,2 miliardi del 2018) rispetto a quello precedente (da 3,67 del 2008 ai 5,05 del 2013). Il Tavolo dunque è servito soprattutto per condividere le strategie da varare nel corso di questo anno e per mettere a frutto, nel modo migliore possibile, le risorse a disposizione. I mercati chiave di Usa e Cina; il rafforzamento delle azioni da sviluppare attraverso il canale dei social network; l’integrazione tra promozione del vino e la crescita del turismo nei nostri territori; la formazione degli ambasciatori del vino italiano e il fondamentale ruolo della cabina di regia del Sistema Italia, per la quale Veronafiere sottolinea la sua fondamentale esperienza nel settore. Ovviamente quello fatto finora è tutt’altro che da buttare. Le azioni fin qui portate avanti nei programmi sviluppati da Mise e Ice in Usa e Cina hanno registrato risultati significativi. Negli Stati Uniti l’obiettivo era quello di migliorare la percezione del vino italiano e quindi innalzare il posizionamento, nel 2018 le esportazioni sono aumentate del 7,3% in valore, con un aumento dei prezzi medi

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da 5,5 a 5,9 dollari. In Cina, invece, il lavoro si è concentrato su comunicazione e promozione, consentendo all’Italia di conquistare il quarto posto come Paese esportatore, a scapito della Spagna, con un +4,6% in valore in un contesto in cui anche la Francia, primo esportatore, ha registrato un calo del 3%. Per continuare così la politica deve ora dare continuità alle sue azioni, passando da una gestione straordinaria ad una ordinaria, capace di una programmazione di medio raggio e non nel bel mezzo della stagione come questo anno. “Il nostro impegno prosegue nella promozione all’estero – commenta il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo Sen Gian Marco Centinaio - Vogliamo andare avanti adottando, in particolare, strumenti di comunicazione e promozione univoci. Fondamentale saranno anche la politiche legate a sviluppare il turismo interno, indispensabile per far conoscere la nostra realtà agricola raccontare il prodotto e il territorio. Da questa doppia azione, si auspica una crescita del potenziale nei prossimi anni. Con la Cina ci sono ottimi rapporti commerciali anche su piattaforme e-commerce. Abbiamo messo le basi ora aiutiamo a far partire la macchina. Il risultato è comunque positivo”.


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PROFESSIONE VINO

L’ENOTECARIO OGGI Competenza, passione e capacità di far quadrare i conti. Gestire un’enoteca non è un’impresa semplice anche per il moltiplicarsi delle occasioni di acquisto di una bottiglia TESTO DI MARINA CIANCAGLINI

Il mestiere dell’enotecario sembra essere a rischio ma sicuramente avere un professionista in grado di selezionare i prodotti e guidare nella scelta dell’acquisto presenta ancora indubbi vantaggi, soprattutto nel districarsi nel mare magnum delle etichette e dei brand

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Se l’enoteca, fino a qualche anno fa, era il luogo d’eccellenza dove acquistare il vino - soprattutto per le occasioni importanti - adesso vede ricontestualizzare la propria definizione anche in virtù di una concorrenza che ha visto diffondere i luoghi d’acquisto. Non solo nella grande distribuzione, che ospita dei reparti specializzati con una vasta scelta, ma anche nell’avanzare della tecnologia, come gli e-commerce, anch’essi ormai con delle piattaforme totalmente dedicate al vino. E poi ci sono le fiere, spesso con la possibilità di fare acquisti e, ovviamente, la vendita diretta nelle cantine. Insomma, il mestiere dell’enotecario sembra essere a rischio ma sicuramente avere un professionista in grado di selezionare i prodotti e guidare nella scelta dell’acquisto presenta ancora indubbi vantaggi, soprattutto nel districarsi nel mare magnum delle etichette e dei brand. Racconta questi aspetti Guido Galli, titolare della storica enoteca Galli a Senigallia, che questo lavoro lo fa da venti anni. È cambiato il suo lavoro negli anni? “Molto. Quando ho iniziato si sorreggeva prevalentemente sulla regalistica di Natale e Pasqua. Adesso questo aspetto è venuto meno, si fa un lavoro più piccolo ma costante durante tutto l’anno. Inoltre è cresciuto l’interesse per il vino e anche la clientela è più preparata ed esigente”. Cosa si aspetta chi va in enoteca, rispetto all’acquisto al supermercato? “Assortimento, competenza, qualità, ricerca e anche una presenza di vini d’annata”. Quali sono i maggiori competitor? “La grande distribuzione e adesso anche l’e-commerce. Noi ci siamo dotati di una parte di vendita online, essendo in una piccola città ci aiuta a varcare i confini geografici”. Cosa consiglierebbe a chi vuole aprire un’enoteca? “Sicuramente di avere la possibilità di fare mescita. La sola enoteca, in questo contesto storico, fatica ad essere remunerativa, ed è più facile se c’è la somministrazione, sia di vino che di cibo”. Quali sono le doti principali per fare questo mestiere? “Principalmente due: passione e saper fare quadrare i conti”. Come si struttura la selezione dell’offerta sullo scaffale? Per lei è più pilotata dai gusti personali o dalle richieste del mercato? “Da entrambe le cose. Ci sono circa duecento etichette che una grande enoteca non può non avere. Poi c’è una scelta di bottiglie dettate dal mio gusto e dalla ricerca, rivolte soprattutto a piccoli produttori artigianali”.


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GUSTO E DINTORNI

LA SALUTE VIEN MANGIANDO

Mens sana in corpore sano, forse mai come adesso. Le tendenze in fatto di cibo, che ultimamente stanno spopolando, seguono le abitudini dei consumatori e la ricerca di cibi sempre più salutari, che rispondono all’esigenza di sostenibilità ambientale e sociale, si è trasformato in un mantra della società contemporanea. A partire dai supermercati, i cui banconi si sono arricchiti di healty food, non solo con i prodotti bio e probiotici ma anche con cibi che guardano alle esigenze di vegetariani e vegani. Uno studio del 2019 di Just Eat, uno dei leader nel food delivery, dichiara che “negli ultimi 6 mesi sono cresciuti i ristoranti “healthy” a domicilio in Italia (+36%), quelli specializzati in cucina solo vegetariana (+25%) e quelli di Poke con oltre il +280%.” Parlando di materie prime, sempre lo stesso studio afferma che fra gli ingredienti più in voga da nord a sud dell’Italia troviamo l’avocado, il più amato a Roma, seguita da Milano, Torino e Genova. Il capoluogo lombardo sceglie invece soprattutto la quinoa e i legumi, seguita da Parma e Napoli. Lo zenzero è il più mangiato a La Spezia insieme a Palermo e Trieste, mentre Pescara predilige il cavolo nero. Il parere del nutrizionista Questa ricerca continua del cibo salutare spesso è collegata solo da mode e da diete fai-da-te. Ciro Vestita, dietologo, fitoterapeuta e autore di numerose pubblicazioni sulla salute a tavola, cerca di smitizzare alcuni credenze: “si è sempre detto di mangiare molto pesce e poca carne ma ormai si trova quasi esclusivamente pesce estero di allevamento, pieno di antibiotici; ed ecco, allora, che è meglio una bistecca di cinta senese allevata allo stato brado, rispetto a una fetta di salmone, una delle specie in assoluto più a rischio, in quanto allevata intensivamente”. Insomma, ci vuole anche il buonsenso. Per il dott. Vestita la nostra alimentazione, negli ultimi decenni, è peggiorata drasticamente a causa della massificazione e industrializzazione del cibo. Neanche il concetto del km 0 è una sicurezza, in quanto fortemente legato al livello di salubrità del luogo di provenienza. Allora come destreggiarsi nella ricerca di un’alimentazione più sana? “Bisogna leggere le etichette, conoscere gli ingredienti di ciò che compriamo, più sono lunghe e meno va bene”. Quindi sì alla carne ma con moderazione e controllando la filiera, al pesce “pulito”, anche per frutta e verdura meglio il bio e occhio alle etichette. Sani al ristorante La ristorazione si adatta agli usi e consumi, sempre più attenta alle materie prime, alle cotture e a soddisfare le esigenze dei clienti. Non solo sono comparsi anche nei menù “tradizionali” piatti vegetariani e vegani ma alcuni ristoranti si sono specializzati completamente. Riccardo Rossetti è un giovane chef che ha aperto a Milano e a Roma Solo Crudo, un format di cucina definita “crudista” o “row”. Il crudismo prevede che i cibi non siano sottoposti a un calore superiore ai 42 gradi centigradi, temperatura che non permette di distruggere enzimi e tutte le qualità nutrizionali e si divide tra coloro che

Cucina vegetariana, vegana, crudista e molto altro, basta che sia sana. Cresce l’attenzione all’healty food ma sarà solo una moda passeggerà? TESTO DI MARINA CIANCAGLINI

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Uno studio del 2019 di Just Eat, uno dei leader nel food delivery, dichiara che “negli ultimi 6 mesi sono cresciuti i ristoranti “healthy” a domicilio in Italia (+36%), quelli specializzati in cucina solo vegetariana (+25%) e quelli di Poke con oltre il +280%.

sostengono lo stile vegan, vegetariano o addirittura onnivoro. “Il punto nostro di partenza - racconta Riccardo – è la cucina vegana e vegetariana, alla quale siamo andati oltre cercando di salvaguardare anche le proprietà delle materie prime. Per le preparazioni usiamo tecniche quali il roner per le cotture a bassissima temperatura, l’essiccazione e le fermentazioni. Abbiamo aperto tre anni fa e siamo stati accolti meglio di come ci aspettavamo, sarà forse anche per la curiosità che suscita un locale così diverso. La nostra clientela è composta solo da un 10% di veg, ma il restante 90% sono persone onnivore, con un approccio di curiosità al cibo; il segreto è fare dei piatti non solo sani ricchi in sapore. Una moda? Nelle sue accezioni più estreme forse ma c’è un cambiamento in atto, di presa di coscienza sull’importanza di ciò che mangiamo, è questo sarà duraturo”. Healty food 2.0 La salute nel cibo corre anche sul web, dai gruppi su Facebook, alla foto su Instagram, alle trasmissioni televisive di cucina, senza dimenticare siti e blog dedicati. Come quello di Alessandra Madeddu, che ha deciso di aprire lapatatabollente.it: “Nonostante la scelta di diventare vegetariana sono rimasta una buona forchetta. E proprio qui è nato il problema: ogni volta che andavo a mangiare fuori e chiedevo un piatto vegetariano mi proponevano pasta pomodoro e basilico o verdure grigliate, ma che noia! Una sera ho sentito la lampadina accendersi: recensire tutti i locali, ristoranti, pizzerie, gelaterie, street food, facendo una media dei piatti per vegetariani e vegani che trovavo sul menù. Così è nata l’idea del blog”. Per Alessandra l’attenzione è in crescita nell’offerta anche nei ristoranti classici, dove “i menù sono notevolmente cambiati. In alcuni locali si riescono a trovare anche delle sezioni veg friendly dedicate”. Anche i lettori sono cambiati negli ultimi anni, come dichiara la blogger: “i primi anni del blog, il mio seguito era rappresentato da una nicchia molto ristretta di veg, principalmente romani. Ora mi accorgo, soprattutto sul canale Instagram, che la fascia di utenza si è notevolmente ampliata. Molti seguono una dieta varia, ma hanno a cuore l’healthy food, altri ancora sono alla continua ricerca di locali nuovi da provare.

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SOCIAL WINE

LA CINA È VICINA. CON WECHAT ANCHE DI PIÙ E’ UN SISTEMA DI INSTANT MESSAGING MA ANCHE UNA PIATTAFORMA CHE AGGREGA MOLTE DELLE FUNZIONALITÀ CHE NEI PAESI OCCIDENTALI SONO SPALMATE SU VARIE APP E VARI SOCIAL: È WECHAT, CHE PROMETTE LA RIVOLUZIONE DEL FUTURO SOCIAL. ANCHE NEL MONDO DEL VINO

A CURA DI ELISA BERTI

E’ l’app di messaggistica più usata in Cina, con oltre un miliardo di account attivi ed un traffico pari al 34% del traffico dati cinese. Fuori dalla Cina gli utenti attivi sono circa 100 milioni; sebbene nei paesi occidentali rimanga un social marginale, il potere della piattaforma è sempre più evidente, tanto che in molti paesi si stanno iniziando ad abilitare i pagamenti tramite We Chat Pay per favorire lo scambio di moneta con il mercato cinese. Cosa non strana, dal momento che in Cina Google, Facebook, YouTube e Whatsapp non vengono utilizzati. Il “Great Fireall” è, infatti, attivo dai primi anni 2000 e blocca l’accesso alle principali piattaforme web mondiali. Lo scambio di denaro tramite We Chat, poi, consente di emettere transazioni con una percentuale ben inferiore all’1% del costo totale, mentre le commissioni medie applicate dal sistema bancario standard si aggirano tra il 2 e il 3%. A partire dal 2015 WeChat si è fatta promotrice di un programma di scouting nel mondo del vino attraverso la filiale WeChat Italy. Le prime due aziende ad attivare un account pubblicizzato sono state La Collina dei Ciliegi in Valpoli-

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A PARTIRE DAL 2015 WECHAT SI È FATTA PROMOTRICE DI UN PROGRAMMA DI SCOUTING NEL MONDO DEL VINO ATTRAVERSO LA FILIALE WECHAT ITALY

cella e Ferrero&Toppino nelle Langhe. “Si tratta di aziende di piccole e medie dimensioni già con esperienza nell’export dei propri prodotti, che hanno iniziato a guardare con interesse verso i mercati dell’Estremo Oriente - ci spiega Andrea Ghizzoni, CEO di We Chat Italy - Queste aziende hanno intuito la possibilità di fare business non solo con il mercato cinese e con i turisti, ma anche con i cinesi residenti in Italia e in Europa”. Da poco sulla celebre piattaforma anche Masi Agri-

cola. L’azienda vitivinicola ha inaugurato, con l’inizio del 2019, un suo profilo in cinese per potenziare la brand awareness. “Al momento la Cina è il quinto importatore di vino al mondo in termini di volume, il quarto in termini di valore e il consumo pro-capite è in costante aumento. Il vino italiano ha bisogno di presentarsi in modo unitario e di comunicarsi, come hanno fatto i francesi creando una forte immagine di eccellenza che gli assicura oggi un primato invidiabile” com-

menta Sandro Boscaini, Presidente di Masi. A complimentarsi anche il Presidente della Regione Veneto. “Un ulteriore biglietto da visita a livello internazionale per le nostre produzioni vinicole- dice Luca Zaia - che così diventano ancora più performanti a livello mondiale . La viticoltura e l’enologia del Veneto troveranno un giovamento generale dalla nuova community, e questo è un fatto estremamente positivo per noi, che siamo i primi produttori italiani di vino”.

COSA POSSONO FARE LE CANTINE SU WECHAT?

• Condividere contenuti originali con gli utenti che seguono la pagina e stimolare l’engagement attraverso la sezione Moments. • Dare supporto ai consumatori attraverso un’interattività in tempo reale, rendendo in questo modo più efficiente il customer service • Fare comunicazione one-to-one attraverso messaggi e promozioni create ad hoc • Incrementare le vendite verso un determinato canale: inviando ad esempio un coupon di sconto spendibile nei negozi fisici attraverso WeChat è possibile dare boost alle visite e agli acquisti in-store • Sviluppare lo Shop attraverso una sorta di mini-sito interno all’applicazione attraverso cui gli utenti possono acquistare i prodotti.

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BOSIO FAMILY ESTATES DUE CASE VINICOLE, UN UNICO MARCHIO. INNOVAZIONE E TRADIZIONE SI FONDONO PER DAR VITA A UN NUOVO MODO DI FARE IMPRESA NEL MONDO DEL VINO

A cura di Carlotta Lettieri Foto di Linda Frosini

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UNA FUSIONE DI INTENTI METTE INSIEME DUE REALTÀ DIVERSE MA COMPLEMENTARI. DUE AZIENDE CHE HANNO MANTENUTO INTEGRA LA LORO IDENTITÀ MA SI SONO FUSE CON L’OBIETTIVO DI CRESCERE INSIEME

Una casa vinicola che guarda al mondo, ma con le fondamenta saldamente ancorate nelle colline che vanno da quelle del Moscato e della Barbera a quelle del Barolo. L’unione di intenti e professionalità di due case vinicole piemontesi, Bosio e Bel Colle, che oggi si concretizza nel marchio Bosio Family Estates. Un progetto di ampio respiro, dove tradizione e innovazione si fondono per dar vita ad un’azienda giovane e dinamica. A raccontarlo è Luca Bosio, che insieme al padre Valter e la mamma Rosella, conduce la Bosio Family Estates. “Forti dell’esperienza della cantina Bosio, attiva da oltre cinquant’anni, nel 2015 abbiamo rilevato l’azienda Bel Colle. La nostra intenzione era da una parte quella spostare il baricentro della Bosio verso la produzione di vini di qualità Premium e tentare di alzare quindi l’asticella. Dall’altra sviluppare Bel Colle, affiancandola ad un nome già conosciuto ma sopratutto ad una struttura commerciale ben avviata e a sbocchi già esistenti. Non una semplice acquisizione, ma una fusione di intenti mette insieme due realtà totalmente opposte ma complementari. Due aziende che hanno mantenuto integra la loro identità ma si sono fuse con l’obiettivo di crescere insieme. E quella che all’inizio sembrava una sfida difficile, oggi si è rivelata un modo innovativo di fare impresa che funziona”. Due nomi ma un’unica grande azienda di famiglia che da sempre custodisce i propri beni come patrimonio da condividere con il mondo, con un calice di buon vino davanti. “Questo è lo spirito che guida le nostre scelte aziendali e che ci ha spinto a mantenere due nomi – spiega ancora Luca Bosio. Bel Colle lavora con un unico marchio con il quale ci affacciamo a tutti i mercati. Bosio invece affronta diversi mercati e diverse tipologie di mercato con dei brand differenti. In primis quello ‘classico di famiglia’ che è appunto Bosio, quello da cui tutto è partito e su cui abbiamo sviluppato una gamma ampia e molto completa di bevande. Negli anni poi è nata la volontà da una parte e la necessità dall’altra di ampliare la gamma di offerta con altri due brand: Luca Bosio Vineyards e

Truffle Hunter LEDA. Il primo riguarda una selezione di prodotti e vini con packaging molto giovanile proprio per cercare di far fruire i prodotti a una clientela più giovane in mercati dove vengono richiesti dei profili di prodotti più moderni e identitari. L’altro brand, uscito sul mercato un paio di anni fa, è dedicato al nostro territorio e al suo prodotto principe, il tartufo bianco. Il suo nome significa cercatore di tartufi ed è dedicato a Leda, il cane che mio padre aveva fino a pochi anni fa. Produciamo circa 250 mila bottiglie di Bel Colle e 3 milioni e 750 mila di Bosio. Attualmente stiamo lavorando su quattro continenti e riusciamo a farlo grazie alla nostra struttura aziendale e per il fatto che all’interno della gamma di produzione si spazia dai vini di altissima gamma fino ad esulare dal mondo del vino classico, un settore che ci permette di avere agganci di primo piano in altri paesi dove solo con il vino si farebbe fatica. I nostri vini di punta sono Bel Colle Barbaresco DOCG Pajorè e Barolo DOCG Monvigliero, le due tipologie prodotte con la menzione territoriale. Con Bosio invece siamo conosciuti come Moscato d’Asti DOCG. Barbera d’Asti DOCG e Barbera d’Alba DOC e Tropical Moscato, un infuso di frutta a base vino oggi brand Premium della Bosio per questa categoria e grazie al quale abbiamo intrapreso un’importante espansione in mercati come quello americano e quello cinese”. Prodotti di livello che nascono da un’attenta selezione in vigna ma anche dall’utilizzo di impianti di ultima generazione: “Abbiamo vigne in tutto il basso Piemonte e il nostro obiettivo è quello di coprire tutte le denominazioni offrendo un’offerta valida in termini di quantità e con una qualità familiare d’eccellenza. Per questo abbiamo cercato di portare al passo con i tempi e le necessità la cantina Bel Colle creando la sala degustazioni e sperimentando nuovi affinamenti e varie tipologie di legno. Nell’azienda Bosio abbiamo investito moltissimo nelle infrastrutture per aumentare il carico produttivo, ma l’impegno più importante che stiamo cercando di portare avanti è quello strutturare sempre meglio il nostro team, giovane, dinamico e altamente professionale”.

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SAREMO PRESENTI A: Tre bicchieri Vinitaly 7/4 Vinitaly 7/10-4 Verona pad 10 Q3 Prowein Hong Kong 7/10-5 HK 3F-417 China Roadshow Vinitaly dal 17 al 22/6 Pechino, Zhengzhou, Xi’an e Guangzhou Vinexpo Shanghai 23/25-10

EN - Bosio Family Estates, a new way to of doing business in the world of wine It’s a winery that looks towards the world but keeps its roots deeply plunged into the hills of Moscato, Barbera and Barolo. The brand Bosio Family Estates is the result of a shared vision: two wineries of Piedmont, Bosio and Bel Colle, have joined their professional skills and knowledge in a project that combines tradition and innovation. Luca Bosio, who manages together with his father Valter and his mother Rossella, this young and dynamic reality, talks about Bosio Family Estates. “Drawing from the 50-year experience of Bosio, in 2015 we took over Bel Colle. Our intention was to shift the focus of Bosio’s production to the Premium quality wines and try to rise the bar. On the other hand, we wanted to give a boost to the development of Bel Colle, placing it side by side to a well-known brand and supporting it with a successful marketing network. It has been not simply a take-over but a merger of intents: the wish to combine two different, opposite but complementary, realities that have put together their peculiarities to grow. The two wineries haven’t loose their identity and this challenging idea has revealed an innovative winning way of doing business”. Two names for a sole great family winery that has always protected their knowledge as a patrimony to share with the world through a glass of wine. “This is the philosophy that leads our corporative choices and that has suggested us to preserve the two names”, Luca Bosio. And he continues: “Bel Colle works as a sole brand that we

ABBIAMO VIGNE IN TUTTO IL BASSO PIEMONTE E IL NOSTRO OBIETTIVO È QUELLO DI COPRIRE TUTTE LE DENOMINAZIONI OFFRENDO UN’OFFERTA VALIDA IN TERMINI DI QUANTITÀ E CON UNA QUALITÀ FAMILIARE D’ECCELLENZA

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propose to the markets, while Bosio faces different markets and different kind of customers with different brands. First of all, the “family classic” one that includes a rich and complete range of drinks. In time, we have developed other two brands to enrich our range of products: Luca Bosio Vineyards and Truffle Hunter LEDA. The first one offer a selection of products and wine with young-looking packaging to attract young people from markets that demands modern products with strong identities. The other brand, created two years ago, is focused on the products of our territory and especially the white truffle. Its name means truffle-finder and it’s dedicated to Leda, my father’s dog. We produce about 250,000 bottles with the brand Bel Colle and 3,750,000 bottles with the brand Bosio. At the moment, we are working on four continents, thanks to our corporative structure and to a wide range of products, from high-quality wine to other products that let us have important contacts in other countries where wine has a limited market. Our buttonhole labels are Bel Colle Barbaresco DOCG Pajorè and Barolo DOCG Monvigliero, both wines with a specific territorial denomination. With the brand Bosio we are known for our Moscato d’Asti DOCG, Barbera d’Asti DOCG, Barbera d’Alba DOC and Tropical Moscato, a fruit infusion with a base of wine, a Premium brand by Bosio that we are promoting in USA and China”. All these high quality products are the result of a careful selection in the vineyards but also of high-tech systems: “We have vineyards in the whole low Piedmont and our target is to cover all the denominations proposing a good offer in term of quantity with an excellent quality. For this reason, we have created a tasting room and we experiments always new kind of ageing and woods. At Bosio we have invested much in infrastructures, to increase the production, but our most important commitment is towards our team: young, dynamic and highly professional”. Bosio Family Estates Srl Frazione Valdivilla, Strada Borelli, 10, 12058, Santo Stefano Belbo (Cuneo) Tel: +390141847149, Tel: +390141847110, info@bosiovini.it W BOSIOFAMILYESTATES.IT


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Alto Adige

L’EQUILIBRIO DEL CONTRASTO A VINITALY 2019 L’ALTO ADIGE PUNTA SUI CONTRASTI TRA I VINI DEL TERRITORIO E SULLA NUOVA FRONTIERA DEL BIOLOGICO A CURA DI VERONICA COSTA Collocato tra alte vette e dolci valli, l’Alto Adige è un territorio dove i contrasti paesaggistici e territoriali si incontrano per dar vita a prodotti di eccellenza. “L’Alto Adige è un territorio caratterizzato dai contrasti: in una superficie vitata di poco più di 5.400 ettari siamo in grado di esprimere caratteristiche molto diverse sia in termini di altitudine, con vigneti da 200 a 1.000 metri, che in termini di terreni ed esposizione”, spiega Eduard Bernhart direttore del Consorzio Vini Alto Adige. Ricchezza e complessità sono quindi elementi distintivi di questa regione che quest’anno ha deciso di farne, ancora di più, un punto di forza per presentare i propri vini alla 53° edizione di Vinitaly. Al salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal 7 al 10 aprile 2019, saranno complessivamente 84 le aziende presenti dall’Alto Adige. Al padiglione 6 della fiera, che ospiterà 80 aziende altoatesine con il proprio stand, sarà possibile degustare 20 diversi vini che sono stati selezionati per rappresentare

al meglio i contrasti di questa terra. Una degustazione che rispecchia l’Alto Adige, nel suo territorio tra montagne e valli, nella sua produzione tra grandi cooperative e piccole famiglie e nei suoi vini, da freschi a morbidi, da complessi a più immediati. “Con il nostro calendario di degustazioni a Vinitaly aggiunge Eduard Bernhart -ci proponiamo di raccontare questa ricchezza di sfaccettature, che consideriamo uno degli elementi caratterizzanti della nostra produzione: un quadro a tinte variegate, in cui ciascun colore contribuisce a rendere l’immagine armoniosa e distintiva”. Il viaggio partirà il primo giorno con Schiava e Lagrein, si concentrerà poi nei giorni successivi su Pinot Bianco e Gewürztraminer e su Sauvignon e Kerner, per poi concludersi l’ultima giornata con i rossi, Pinot Nero e rossi bordolesi. Il vino altoatesino si presenterà inoltre anche nel biologico, quattro cantine infatti per la prima volta saranno presenti nello spazio VinitalyBio.

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EDUARD BERNHART

Direttore del Consorzio Vini Alto Adige


ELYÒND IL GEWÜRZTRAMINER DELLA CANTINA LAIMBURG UN VINO AUTOCTONO DALLA PERSONALITÀ UNICA, CONNUBIO DI ELEGANZA E ARMONIA Elyònd – Riserva 2016 Doc è uno dei vini più interessanti della Cantina Laimburg. Un Traminer Aromatico color giallo oro, nato da vitigno autoctono, il cui nome ladino si ispira alla principessa della montagna dai lunghi capelli dorati, protagonista di molte leggende dolomitiche. Il bouquet è caratterizzato da una nota di rosa, lavanda e fichi secchi. Armonico al palato, opulento ed equilibrato, è caratterizzato da una gradevole acidità che gli conferisce eleganza e finezza. La Cantina Laimburg si trova in provincia di Bolzano nella regione del Trentino-Alto Adige. La funzione centrale dell’attività di ricerca in ambito viticolo ed enologico della Cantina – quale azienda modello del panorama vitivinicolo altoatesino – è avvalorata dalla produzione propria di vini di alta qualità. Tutte le uve utilizzate a tale scopo provengono dai vigneti della provincia, distribuiti su circa 20 ha di superficie vitata sparsi in differenti zone viticole dell’Alto Adige, e costituiscono un esempio delle più diverse caratteristiche di terreni ed esposizioni tra i 200 ed i 750 m s.l.m. Il concetto fondamentale dell’attività vitivinicola è rappresentato dall’impegno di interpretare al massimo il

carattere delle uve. I vini di Laimburg vengono perciò sottoposti ad una lavorazione differenziata, dando vita a due diverse linee: i “Vini del Podere”, tradizionali vini d’annata dal carattere tipicamente varietale, vinificati in serbatoi di acciaio o in grandi botti di rovere, e i vini della “Selezione Maniero”, come Elyònd, vini dalla personalità spiccatamente individuale, prevalentemente affinati in barrique o selezionati, ed etichettati con nomi che ricordano le leggende ladine delle Dolomiti. EN - Elyònd –Gewürztraminer by Cantina Laimburg. An autochthonous grape variety with a unique character: a combination of elegance and harmony. Elyònd – Riserva 2016 Doc is one of the most interesting labels of Cantina Laimburg: a gold yellow Traminer Aromatico whose name recalls the long blonde haired princess of the mountain, protagonist of many legends from the Dolomiti. Its bouquet is characterized by perfumes of rose, lavender and dry figs. Its taste is harmonic, rich and well-balanced, with a pleasant acidity that gives it elegance and fineness. Cantina Laimburg rises in the province of Bolzano in Trentino-Alto Adige. The winery has

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a central role in the oenological research activity of its region and its value is enriched by the production of high-quality wines. The grapes it processes comes from the whole province: about 20 hectares of vineyards in different areas of Alto Adige. For this reason, they offer a sample of the different peculiarities of the soils and exposures between 200 and 750 m a.s.l. The mission of the winery is to interpreta t best the character of the grapes of its territory. For this reason, the wines by Laimburg are processed differently according to their peculiarities. They give life to two lines: “Vini del Podere”, traditional wines with a strong varietal personality, vinified in steel or in big oak barrels, and “Selezione Maniero”, with wines such as Elyònd, that is, wines with a peculiar character, refined in barrique, or selected and named as characters of ancient legends of the Dolomiti. Vinitaly: Pad. 6 | Stand B1 Cantina Laimburg Via Laimburg 6 I-39040 Ora/Vadena Tel. +39 0471 969 706 landesweingut-cantina@laimburg.it W LAIMBURG.BZ.IT

“Il bouquet è caratterizzato da una nota di rosa, lavanda e fichi secchi. Armonico al palato, opulento ed equilibrato, è caratterizzato da una gradevole acidità che gli conferisce eleganza e finezza”


TENUTA HANS ROTTENSTEINER LO STAMBECCO TORNA DA PROTAGONISTA NEL RESTYLING DELLE ETICHETTE DELLA CANTINA BOLZANESE

Da oltre sessant’anni la Tenuta Hans Rottensteiner si concentra sulla tipicità delle varietà enoiche del territorio ponendo un chiaro accento sui vini tipici di Bolzano. Il 2018 è stato un anno di svolta per la cantina che ha voluto riesaminare attentamente il marchio, i suoi valori fondanti e i prodotti. Questa riflessione ha portato alla nascita di un progetto di rinnovazione e rivisitazione delle etichette Rottensteiner che, nella loro nuova veste grafica, vogliono presentare tutti i valori in cui si identifica la terza generazione ora a capo dell’azienda: tradizione, legame con il territorio e trasparenza. Lo stambecco, animale araldico della famiglia, ritorna nel logo della tenuta, ribadendo il solido legame con le origini, mentre le nuove bottiglie uniche ed eleganti, appositamente create con un design innovativo, sono il risultato più tangibile del progetto. I nuovi vini che Tenuta Hans Rottensteiner presenterà al Vinitaly 2019 sono di diverse tipologie e hanno molteplici sfumature: la

linea Classica, la linea Cru, la linea Select, il cuvèe Kitz e infine il Gewürztraminer Passito Cresta, un esperimento divenuto cardine dell’assortimento Rottensteiner. (m.z.) EN - Tenuta Hans Rottensteiner. The ibex comes back as protagonist in the restyling of the labels of the winery from Bolzano. For more than 60 years, Tenuta Hans Rottensteiner has been focusing on the typical oenological products of its territory, betting in particular on the wines of Bolzano. 2018 has marked a turning point for the winery that has re-examined its brand, its values and its products. This analysis has led to a project of renovation and reinterpretation of its labels. The new design of Rottensteiner’s label shows the values of the third generation that now manages the winery: tradition, bond with the territory and transparence. The ibex, the heraldic animal of the family, comes back as logo of the estate, to show the profound bond with the origins, while the new

unique and elegant bottles, created with an innovative design, are the more tangible result of this project. The new wines that Tenuta Hans Rottensteiner will present at Vinitaly 2019 have different peculiarities and various hints: the lines Classica, Cru, Select, the cuvèe Kitz and then Gewürztraminer Passito Cresta, an experiment that has become a cornerstone of the range of wines by Rottensteiner. Vinitaly: Pad. 6 | Stand D2 Tenuta Hans Rottensteiner Srl Via Sarentino 1a - 39100 Bolzano Tel. +39 0471 282015 - Fax +39 0471 407154 info@rottensteiner-weine.com W ROTTENSTEINER-WEINE.COM

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“Il 2018 è stato un anno di svolta per la cantina che ha voluto riesaminare attentamente il marchio, i suoi valori fondanti e i prodotti”


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Basilicata

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In Basilicata l’enoturismo parla al femminile: Elena Fucci, neo presidente del Movimento Turismo del Vino ed anche nota produttrice, ci racconta quali sono le novità del 2019 e come verranno sviluppate dalla nuova dirigenza. Quali sono gli obiettivi che punta a raggiungere? “Sicuramente il Movimento Turismo del Vino in generale deve occuparsi di promuovere non solo i produttori, ma anche ristoranti, agriturismi, percorsi naturalistici, in pratica tutti gli addetti ai lavori del settore. Credo che nessuno possa andare avanti da solo e, se ognuno fa la propria parte, riusciremo a mettere insieme tutto. L’obiettivo principale è quindi l’ampliamento della base associativa, perché come in ogni associazione più siamo, più facciamo e più condividiamo. Purtroppo in alcune cose sono dovuta partire da zero, come nella creazione del sito che fino ad adesso era inesistente, questo capita soprattutto nelle regioni in cui questo tipo di associazionismo è giovane. Sicuramente la ventata giovanile c’è, stiamo infatti spingendo all’associazionismo aziende nuove, o aziende storiche che però hanno avuto un ricambio generazionale; alla fine tutto è contenuto proprio nella parola “movimento”, dobbiamo essere in continua evoluzione”. Con quali strumenti avete in mente di portare gli obiettivi a termine? “Parlando appunto di ampliamento della base associativa, da ora in poi ci potranno essere dei nuovi soci, detti “soci affiliati” che rappresentano proprio le figure degli addetti ai lavori del settore quali ristoratori, albergatori e guide turistiche. Questo è un passo molto importante per unire il settore vitivinicolo al settore turistico, i soci affiliati diventano i nostri sponsor, i nostri bigliettini da visita per così dire. Oltre a questo, per il 2019 abbiamo in mente molte iniziative per far conoscere noi e il nostro bellissimo territorio. Grazie al supporto dei nuovi associati l’intento sarà quello di creare un circolo virtuoso intorno al Movimento, giocando anche su Matera Capitale della Cultura 2019, attraverso eventi in collaborazione anche con altre regioni come la Toscana, di cui Matera farà da capofila, per unire cultura e vino”.

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ELENA FUCCI Presidente del Movimento Turismo del Vino


TESORO ENOICO DELLA CANTINA DI VENOSA MATEMATICO – MERLOT E AGLIANICO. UN VINO SUPERBO E GENEROSO, LE CUI UVE NASCONO DA UN TERRENO VULCANICO DALLA COMPOSIZIONE RICCA ED EQUILIBRATA

Matematico è un altro grande rosso della Cantina di Venosa. Frutto di una ottima vendemmia ottenuta da uve di Merlot e Aglianico, accuratamente raccolte a mano nelle prime ore del mattino e subito trasportate in cantina. L’affinamento avviene in barrique francesi per circa sei mesi. Nel calice risplende il suo rosso rubino intenso emanando profumi complessi e profondi. Il palato è morbido e corposo, caldo e avvolgente, fine ed elegante nella trama tannica, equilibrato e di lunga persistenza. Un vino superbo e generoso, che si sposa bene con arrosti, primi piatti tipici della cucina mediterranea, cacciagione e formaggi stagionati I vitigni che danno vita al Matematico, crescono sulle dolci colline di Venosa e godono di un’esposizione climatica particolarmente favorevole e di un fertile terreno vulcanico dalla composizione ricca di minerali. La Cantina di Venosa, con i suoi 400 soci, è tra le più rinomate aziende vinicole del Mezzogiorno, produttrice di vini di altissima qualità,

modello esemplare di sostenibilità ambientale e rispetto per la tradizione enoica del Vulture, che vanta oltre 2000 anni di storia: proprio a Venosa nacque il celebre poeta latino Orazio, appassionato conoscitore di vini e tra i più importanti enologi del suo tempo. (m.z.) EN - Matematico – Merlot and Aglianico in the oenological treasure of Cantina di Venosa. A magnificent and generous wine whose grapes are the fruit of a rich and well-balanced volcanic soil. Matematico is another great red wine by Cantina di Venosa. Fruit of an excellent year of Merlot and Aglianico, harvested manually with care in the first hours of the day and immediately processed in the cellar. This wine ages in French oak barriques for 6 months. In the glass, it shines in its ruby red color, revealing deep and complex perfumes. Its taste is soft and rich, warm and enveloping, fine and elegant with its tannic texture, well balanced and persistent. A generous and important wine, ideal with roast red meat, first courses of the Mediterranean cuisine,

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game and seasoned cheese. The grapes that give life to Matematico, grow on the sweet hills of Venosa and enjoy both a particularly favorable exposure and a fertile volcanic soil rich of minerals. Cantina di Venosa, with its 400 partners is one of the most important cooperatives of the southern Italy. It produces high quality wines and is a model for a sustainable production that respect the ancient oenological tradition of Vulture. We are in the land of the famous Latin poet Orazio, who was also one of the most important wine experts of his time. Vinitaly: Pad. 8 | Stand G1 Cantina di Venosa Via Appia, 86 – 85029 Venosa Tel. +39 0972 36702 info@cantinadivenosa.it W CANTINADIVENOSA.IT

“I vitigni che danno vita al Matematico, crescono sulle dolci colline di Venosa e godono di un’esposizione climatica particolarmente favorevole e di un fertile terreno vulcanico dalla composizione ricca di minerali.”


Campania

LA CITTÀ EUROPEA DEL VINO 2019 PUNTA SUL BIO IL TERRITORIO DEL SANNIO FA SQUADRA E GUARDA ALLE BUONE PRATICHE DEL PROSECCO VALDOBBIADENE PER UNA RICETTA DI FUTURO SOSTENIBILE A CURA DI EMANUELE GORELLI L’investitura a Città Europea del Vino 2019 del Sannio Falanghina accende i riflettori sul territorio campano che da solo rappresenta quasi la metà della produzione vinicola regionale, grazie alle sue circa 12 mila aziende agricole, 170 cantine e oltre 1 milione di ettolitri di vino prodotti. Un traguardo raggiunto grazie alla collaborazione tra i cinque comuni sanniti che hanno sostenuto la candidatura, (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de Goti, Solopaca e Torrecuso) e ad un obiettivo comune: realizzare, attraverso progetti condivisi, un sistema territoriale con al centro la viticoltura. Primo fra tutti quello del distretto Biowine, Biological Wine Innovative Environment, che costituisce la base scientifica e culturale intorno al quale si è sviluppata la

candidatura a ‘Città Europea del Vino’. Questo progetto, finanziato dall’Agenzia Nazionale per la Coesione nell’ambito del PON Governance 2014-2020, consentirà il trasferimento nel Sannio delle buone pratiche già sperimentate nell’ambito della Docg Prosecco Valdobbiadene, in materia di sviluppo sostenibile dei territori vitivinicoli. La prima delle tematiche legate all’attuazione di questo progetto sarà quella di dotare il territorio di un protocollo viticolo a adesione volontaristica che favorisca l’adozione di pratiche volte ad una maggiore sostenibilità ambientale e alla tutela paesaggio rurale. L’altro obiettivo prevede la definizione di un regolamento di polizia rurale, quale evoluzione dei singoli piani urbanistici comunali, che vada a disciplinare l’uso del suolo extraurbano, attraverso un processo di partecipazione e di informazione che coinvolgerà soggetti pubblici ed attori privati del territorio. “Un’occasione reale di sviluppo - come afferma il Sindaco di Guardia Sanframondi Floriano Panza - che attraverso la creazione di una rete territoriale di comuni, insieme ad imprese ed istituzioni vigenti, da queste parti c’è un Consorzio di tutela che funziona molto bene, cercheranno di dare velocità al progetto di cambiamento del territorio, nella speranza che il prodotto di queste 12 mila imprese venga meglio valorizzato”.

Vigneti nei pressi di Guardia Sanframondi

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FLORIANO PANZA

Sindaco di Guardia Sanframondi (BN)

UNISannio: Laurea ad Honorem all’enologo Riccardo Cotarella L’Università del Sannio ha conferito la laurea honoris causa in Economia e Management a Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale legato al territorio sannita dal 2007 quando ha avviato la sua collaborazione con “La Guardiense”, una delle più importanti cooperative vitivinicole del Mezzogiorno d’Italia. Con questo riconoscimento viene premiato l’impegno ed il grande contributo che Cotarella ha rivolto a questo territorio di cui ha saputo valorizzare il patrimonio vitivinicolo favorendo la crescita qualitativa e l’immagine dei propri vini sui mercati nazionali ed internazionali.


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LA CANTINA DEL VULCANO SAPORI E PROFUMI DELLA CAMPANIA

Adagiata ai piedi del Monte Somma, nella fertile terra del Parco nazionale del Vesuvio, La Cantina del Vulcano è un luogo di sincera e semplice qualità, dove il rispetto per la natura e l’amore per il territorio che la ospita, si intersecano a esperienza e competenze consolidate. L’azienda agricola campana, proprietà della famiglia Rian-

na, da quattro generazioni si impegna a valorizzare e a celebrare con i suoi prodotti un territorio di impareggiabile bellezza. Un luogo accogliente dove i valori di un tempo permangono inalterati e danno vita a nettari preziosi che conservano intatti i sapori e i profumi della terra vesuviana e che, utilizzando i sistemi di trasformazione e vinificazione all’avanguardia, coniugano tradizione e innovazione. Nelle terre ricche di potassio, fosforo, ferro e silice si coltivano i vitigni che oggi danno vita ai vini unici e inimitabili de La Cantina del Vulcano, bianchi e rossi oggi DOC, IGP ed IGT che riflettono la nobiltà e la particolarità delle uve autoctone. Un connubio tra storia e modernità che vede l’azienda della famiglia Rianna promotrice dello sviluppo e della diffusione di una cultura antica del vino proiettata al futuro. EN - Cantina del Vulcano. The flavors and the perfumes of Campania. Situated at the foot of Mount Somma, in a fertile land of Vesuvio National Park, the Cantina del Vulcano is a place of a sincere and simple quality, where there are respect for nature and love for the territory that hosts it, intersected with experience and consolidated skills. The agricultural company based in Campania, owned by Rianna’s family, has been committed to enhancing and celebrating with its products a territory of incomparable beauty about four generations. A welcoming place where the values of the past remain unchanged and give life to precious nectars that preserve intact the flavors and the aromas of the Vesuvian land and that, using the cutting-edge processing and vinification systems, combine tradition and innovation. In this lands are cultivated the vines, a land rich in potassium, phosphorus, iron and silica that today give life to the unique and inimitable wines of La

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Cantina del Vulcano, white and red wines, today also DOC, DOCG, IGP and IGT that reflect the nobility and the particularity of the native grapes. A combination of history and modernity that sees the Rianna’s family company promoter of the development and diffusion of an ancient wine culture projected into the future. La Cantina del Vulcano, Via Bosco 91, Somma Vesuviana, Napoli, Italy tel+ 39 081 893 1015 info@lacantinadelvulcano.com W LACANTINADELVULCANO.COM

“Tradizione e innovazione si fondono dando vita a nettari preziosi che conservano intatti i sapori e i profumi della terra vesuviana”


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LIGURIA

LE CINQUE TERRE ATTRAVERSO LA LENTE DEL VINO Il progetto Wine&Senses vuole creare un enoturismo 4.0, capace di rendere il visitatore consapevole del patrimonio vitivinicolo A CURA DI TOMMASO NUTARELLI

Il progetto Wine&Senses nasce da una call europea all’interno del programma “Supporto per la promozione e lo sviluppo di prodotti turistici transnazionali legati a settori culturali e creativi”, che vede la partecipazione del territorio delle Cinque Terre in Liguria e di altre realtà europee. L’obiettivo del progetto è lo sviluppo di un enoturismo consapevole, dove il supporto tecnologico giochi un ruolo decisivo. Ne abbiamo parlato con Matteo Perrone, responsabile del progetto per le

Cinque Terre. Qual è il vostro obiettivo? “Vogliamo creare un turismo consapevole, che sappia apprezzare le ricchezze e i valori enogastronomici e culturali della nostra terra. In tutto questo il vino è il protagonista. In Wine&Senses l’intento è quello di offrire al turista un’esperienza a 360°, con un grande apporto della tecnologia, per poter toccare sia la dimensione gustativa che olfattiva”. Nello specifico quale sarà l’apporto tecno-

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logico? “Un apporto significativo. Attraverso app, guide multimediali e il supporto della realtà aumentata cercheremo di coinvolgere la sensorialità del visitatore. Si tratta di un enoturismo che possiamo definire 4.0”. Come si svolgerà il progetto? “Il 13 e il 14 febbraio c’è stato un primo workshop internazionale a Manarola, durante il quel abbiamo presentato il progetto agli stakeholder e poi al pubblico e alla stampa. A questo punto si tratta di rendere operativa la parte strettamente legata alla tecnologia”. Quali possono essere i benefici per il territorio e la sua viticoltura? “Il Parco della Cinque Terre, e quindi anche la sua viticoltura, presentano caratteristiche estremamente particolari. La conformazione del territorio fa sì che abbiamo aziende molto piccole e frammentate, nelle quali, ad esempio, è praticamente impossibile far ricorso alla meccanizzazione. Con questo progetto ci auspichiamo che le nostre imprese riescano a far massa, posizionandosi diversamene anche sul mercato. Un ulteriore risultato che vorremmo raggiungere è far capire il perché i nostri vini hanno un prezzo superiore rispetto ad altri, dovuto alle particolarità morfologiche del territorio. Come è stata la risposta dei produttori? “Una risposta assolutamente positiva, così come è stata positiva la risposta di tutti i soggetti coinvolti nella filiera del turismo”.

“Vogliamo creare un turismo consapevole, che sappia apprezzare le ricchezze e i valori enogastronomici e culturali della nostra terra”


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LA STRADA DEL FRANCIACORTA CAMBIA “ROTTA” In arrivo un progetto di marketing territoriale per declinare l’offerta enoturistica in tutte le sue sfaccettature A CURA DI CARLOTTA LETTIERI

CAMILLA ALBERTI

Presidente dell’Associazione Strada del Franciacorta

Un percorso di 90 km che parte dalla città d’arte di Brescia, si snoda su colline tappezzate da vigneti e punteggiate da caratteristici borghi, castelli e antiche ville, e giunge sulle sponde del lago d’Iseo. E’ la Strada del Franciacorta, un progetto nato dalla sinergia tra operatori privati ed enti pubblici e privati con l’obiettivo di promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche, in particolar modo legate al turismo enogastronomico, di questo territorio. Tra le prime Strade del vino a nascere in Italia quasi 20 anni fa, la Strada del Franciacorta è oggi è fra le più conosciute ed apprezzate in Italia. Ma come è cambiato il turismo del vino in questo territorio? Quali sono i progetti futuri per questa destinazione? Lo abbiamo chiesto a Camilla Alberti, presidente dell’Associazione Strada del Franciacorta. “Siamo orgogliosi di aver fatto crescere in modo esponenziale l’enoturismo nella nostra terra. I nostri soci sono oggi oltre 220 e rappresentano al meglio quanto offre la Franciacorta in termini di ospitalità, ristorazione, attività per il tempo libero. Siamo consci che dal 2000,

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quando è nata la Strada, molto è cambiato e siamo pronti ad intercettare le nuove esigenze del turismo con un ventaglio di proposte e di attività che facciano della Franciacorta una meta sempre più apprezzata a livello nazionale ed internazionale. L’enoturismo, però, è oggi più

che mai vero turismo esperienziale, perché non è solo la destinazione che conta ma anche, e soprattutto, ciò che si vive durante la vacanza. Tutti i nostri progetti ruotano attorno a questa finalità. Il turista che viene da noi vuole conoscere chi ha prodotto il vino che degusta e come lo fa, esplorare i vigneti, visitare le cantine e sentirsi accolto come un amico in casa. Cerchiamo perciò di dare un’offerta sempre più articolata, che colleghi vino, gastronomia, tipicità, senza tralasciare cultura e attività sportive e all’aria aperta. Proprio per questo, stiamo realizzando, con la consulenza di professionisti del settore, un piano di marketing territoriale atto a declinare l’offerta enoturistica in tutte le sue sfaccettature. Il progetto sarà presentato nei prossimi mesi”.

Nei prossimi mesi presenteremo un piano di marketing territoriale atto a declinare l’offerta enoturistica in tutte le sue sfaccettature


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MOLISE

LE DOC E LE IGT MOLISANE SOTTO I RIFLETTORI DI VERONA Anche quest’anno il Molise presenterà le sue eccellenze vitivinicole al grande pubblico del Vinitaly A CURA DI LUCA BARBAGLI

NICOLA CAVALIERE Assessore alle Politiche Agricole

Programma di Sviluppo Rurale 20142020; ne abbiamo parlato con l’Assessore alle Politiche Agricole Nicola Cavaliere. Quali saranno i principali punti da comunicare per la Regione Molise quest’anno a Vinitaly? “Vogliamo proporci a livello internazionale e in ogni contesto. Vinitaly rappresenta, anno dopo anno, una vetrina d’eccezione ed una preziosa opportunità per le aziende vitivinicole molisane. La volontà del nuovo governo regionale è quella di rendere

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riconoscibile il Molise attraverso una strategia ben precisa e attività che puntano sinergicamente alla valorizzazione del contesto territoriale, allo sviluppo del turismo locale rurale e alla promozione delle eccellenze enogastronomiche. A tale scopo, la Regione ha realizzato il progetto “Promozione Molise”, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Grazie a questa iniziativa, numerose aziende locali, che operano in regime di qualità, hanno avuto la possibilità di partecipare ad importanti manifesta-

zioni fieristiche, facendo conoscere i prodotti e il territorio molisano in Italia e all’estero. Sotto i riflettori di Verona ci saranno i nostri vini, tutelati dal Consorzio per la Valorizzazione dei vini Doc del Molise e dal Consorzio di Tutela della Tintilia del Molise, con quattro marchi Doc (Pentro, Molise, Biferno e Tintilia) e due Igt (Osco o Terre degli Osci e Rotae)”. Saranno come ogni anno giorni pieni di eventi e iniziative, avete in programma di organizzarne qualcuno nel vostro padiglione? Quali sono le tematiche che affronterete? “Il nostro è un territorio per molti aspetti inesplorato, per cui in questa edizione del Vinitaly punteremo a fare sempre più rete con gli operatori del settore, la stampa specializzata e i buyers, attraverso gli incontri tematici in programma nello stand del Molise (Padiglione 11- Area F5-G5-H5) durante l’intera manifestazione. Importanti le giornate di lunedì 8 e martedì 9 aprile, nelle quali ospiteremo le delegazioni provenienti da Stati Uniti e Asia, particolarmente interessate al mercato vitivinicolo molisano in ascesa. I tecnici dell’Arsarp Molise (Agenzia Regionale di Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca) e i sommelier dell’associazione “Il Gusto dei Sensi” racconteranno, attraverso incontri e degustazioni, la realtà vitivinicola regionale, il legame con il territorio e le tradizioni, le produzioni di nicchia, con un focus sulla Tintilia”.


OPALIA - TINTILIA DEL MOLISE DOC UN VINO DI CARATTERE E GRAN PREGIO, MASSIMA ESPRESSIONE DEL VITIGNO AUTOCTONO DEL SANNIO PENTRO Opalia Tintilia del Molise Doc di Campi Valerio è uno dei prodotti più interessanti della cantina molisana. In questo vino, la Tintilia del Molise in purezza, le cui uve provengono dalla zona di Miranda, Pesche e Monteroduni, si contraddistingue per il suo stile internazionale senza tralasciare le note tipiche del vitigno autoctono. Nel calice risplende di un rosso rubino intenso e al palato lascia un finale dolce al retrogusto di vaniglia. Un vino in costante evoluzione che migliora con il passare degli anni. L’Opalia rappresenta al meglio il progetto enologico intrapreso dalla famiglia Valerio che ha raccolto l’eredità di un terra dedita all’arte del vino fin dalle epoche più antiche e vuole valorizzare, attraverso il recupero della viticoltura locale, i vitigni autoctoni del territorio del Sannio Pentro. Dal suolo incontaminato di questo luogo, nell’alta valle del Volturno, cresce un’uva ricca e succosa che dà vita a vini dai profumi intensi, decisi e che rispecchiano il carattere di una terra a tratti ancora sconosciuta.

Campi Valerio vuole conservare le radici e la tradizione senza però precludersi di intraprendere la strada dell’innovazione e della sperimentazione così da offrire vini di altissima qualità, simbolo dell’identità storica e degli antichi sapori del territorio. EN - Opalia - Tintilia Del Molise Doc. A fine wine with a strong personality, the purest expression of the autochthonous grape variety Sannio Pentro. Opalia Tintilia del Molise Doc di Campi Valerio is one of the most interesting products of the winery from Molise. It’s a single-variety vinification of Tintilia del Molise, whose grapes comes from the areas of Miranda, Pesche and Monteroduni. This wine combines an international style with the typical hints of the autochthonous grape variety. In the glass it shows an intense ruby red color and its taste is characterized by a pleasant sweet vanilla aftertaste. It’s a continually evolving wine that enhances as the years go by. Opalia represents at best the Valerio’s family

oenological project. The Valerios have taken over the heritage of a land devoted to winemaking since the most ancient times and their wish is to promote the autochthonous grape varieties of Sannio Pentro through the recovery of the local winegrowing. In the untouched soil of the Volturno valley, they grow rich and pulpy grapes that gives life to wines with intense and definite perfumes that mirrors this characterful but still not-very-well known land. Campi Valerio wish to preserve the roots and the tradition of this wine without renouncing to follow the way of innovation and experimentation, to offer high quality wines that could symbolize the historical identity and the ancient tastes of their territory. Vinitaly: Pad. 7 | Stand F3 Campi Valerio Località Selvotta SNC 86075 Monteroduni (Is) Tel. +39 0865 493043, info@valeriovini.it W CAMPI-VALERIO.IT

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“L’Opalia rappresenta al meglio il progetto enologico intrapreso dalla famiglia Valerio che ha raccolto l’eredità di un terra dedita all’arte del vino fin dalle epoche più antiche”


PIEMONTE

L’ANNO DEL DOLCETTO Il Dolcetto è una delle uve autoctone della viticoltura piemontese e merita di essere valorizzata. Con iniziative e un ricco calendario di appuntamenti, a partire da Vinitaly A CURA DI CLAUDIA CATALDO

FILIPPO MOBRICI

Presidente di Piemonte Land of Perfection

Il 2019 è l’anno del Dolcetto, un vitigno che grida Piemonte ma che chiede anche aiuto. Al terzo posto nella classifica delle uve rosse più coltivate nella regione, un tempo vantava insieme alla conterranea Barbera un vero e proprio primato. Ma oggi non è più così: oggi si assiste alla “nebbiolizzazione” delle Langhe e il Monferrato subisce il fascino degli Internazionali, così il posto per gli autoctoni – come il Dolcetto – si assottiglia sempre di più. La sua è una “picchiata” negativa dovuta al calo della superficie vitata: da oltre 5.600 ettari siamo passati a poco più di 3.800 ettari, per un -7 milioni di bottiglie negli ultimi due decenni. “Ecco perché c’è bisogno di valorizzare, in certi casi anche di riscoprire, questo vitigno”, spiega Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte Land of Perfection. “Il Dolcetto è una grande uva, anche se il suo nome non lo aiuta. Regala vini piuttosto tannici, in certi casi anche austeri, un tempo molto diffusi e che anche oggi possiamo trovare con piacere ad esempio facendo sosta in una cascina del territorio. Un autoctono che non viene coltivato in nessuna parte del mondo, solo in Piemonte”. Ma ci sono anche delle criticità su cui andare a lavorare. “Oggi delle varie tipologie di Dolcetto viene prodotta una quantità complessiva di circa 21 milioni di bottiglie, che

però si dividono in 12 Denominazioni. La frammentazione è sicuramente un tema che andrà affrontato, per trovare delle ottimizzazioni dove possibile. Ci sono 3 Docg (Dogliani, Diano d’Alba e Ovada) e 9 Doc: questo ovviamente non semplifica la promozione di questi vini né la sua vendita all’estero”. L’obiettivo quindi – della Regione Piemonte e di Piemonte Land of Perfection – è quello di ridare una centralità a questo vitigno. Scarseggiano aziende di riferimento, la vendita è ormai quasi esclusivamente locale, la conoscenza fuori regione molto sommaria e spesso ingannata da un nome che non rende

giustizia. “Abbiamo numerose iniziative in programma – continua Mobrici – che riguarderanno i Consorzi e i territori, ma anche i principali eventi enologici internazionali, come Vinitaly dove non mancheranno momenti di approfondimento e degustazione. In più la Regione Piemonte ha realizzato l’etichetta con l’immagine grafica Emoji Pattern (2018) ideata dall’artista Simone Monsi: un omaggio alla cultura vitivinicola piemontese che Consorzi e produttori potranno utilizzare in occasione di saloni internazionali, fiere, eventi. Per dare un’immagine unita e unitaria e andare oltre alle divisioni.

“IL DOLCETTO È UNA GRANDE UVA, ANCHE SE IL SUO NOME NON LO AIUTA. MA LA FRAMMENTAZIONE È SICURAMENTE UN TEMA CHE VA AFFRONTATO” 48


MOSCATO D’ASTI CANELLI DOCG E NIZZA RISERVA DOCG

ECCO I GIOIELLI DELLA TENUTA IL FALCHETTO Quella della storica realtà della Tenuta Il Falchetto con vigneti in Langa e Monferrato è una tradizione enoica che si tramanda da quattro generazioni. Era il 1940 quando l’azienda di proprietà della Famiglia Forno, oggi guidata dai fratelli Giorgio, Fabrizio e Adriano, iniziò a produrre le prime bottiglie di Moscato. Da allora, muovendosi tra antichi sapori ed avanguardia, i Forno raccontano la loro terra con amore e passione producendo vini speciali nel nome dell’eccellenza. Ne sono testimonianza il Moscato D’Asti Docg Canelli 2018 “Tenuta Del Fant” e il Nizza Docg Riserva 2015 “Bricco Roche”. “Un’ottima struttura e un’indiscutibile aromaticità – spiegano i fratelli Forno – fanno del primo il nostro prodotto di punta. “Tenuta Del Fant” è un vino che nasce da uve 100% Moscato Bianco di Canelli e all’assaggio si presenta gradevolmente dolce, ricco e cremoso con un’effervescenza che ne esalta la freschezza. Ottimo da abbinare con la pasticceria ma assolutamente da provare anche con formaggi maturi o semplicemente su macedonie di frutta fresca. Il “Bricco Roche” nasce invece da uve 100% Barbera provenienti da un vigneto che si trova

nella parte più esposta a sud, sud-ovest della Tenuta Bricco Paradiso a ridosso del Cru Bricco Roche, nel Comune di Agliano Terme, nel cuore del Monferrato, zona storicamente vocata alla produzione di Barbera. E’ un vino di eccellente struttura con al naso sentori di frutti a bacca rossa e spezie, equilibrato ed elegante, al palato note di caffè e cacao amaro. Da abbinare ad importanti piatti di carne e selvaggina ma ottimo anche con formaggi erborinati”. EN - Moscato d’Asti canelli docg and nizza riserva docg, they are the jewels of tenuta il falchetto. Wines with a strong character and sunny sweetness are produced by the Forno’s family about four generations. The historic reality of Tenuta Il Falchetto is a wine tradition with vineyards from the Langhe and Monferrato that has been handed for four generations. It was 1940 when the company owned by the Forno’s family, now run by the brothers Giorgio, Fabrizio and Adriano, began producing the first bottles of Moscato. Since then, moving between ancient and avant-garde flavors, the Family talks about their land with love and passion, producing special wines in the name of excellence. The Moscato D’Asti Docg Canelli 2018 “Tenuta Del Fant” and the Nizza Docg Reserve 2015 “Bricco Roche” are proof of this values. “An excellent structure and an unquestionable aroma - explain

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the brothers - make the first our flagship product. “Tenuta Del Fant” is a wine made from 100% Moscato Bianco di Canelli grapes and when you tasted it is pleasantly sweet, rich and creamy with an effervescence that enhances its freshness. Excellent to combine with the pastry but absolutely it is to try also with mature cheeses or simply with fresh fruit salads. The “Bricco Roche” is born instead from 100% Barbera grapes coming from a vineyard that is located in the southernmost part, south-west of Tenuta Bricco Paradiso near the Cru Bricco Roche, in the Municipality of Agliano Terme, the heart of Monferrato , an area historically suited to the production of Barbera. It is a wine of an excellent structure with a nose of red berry fruits and spices, it is balanced and elegant, and it has also notes of coffee and bitter cocoa on the palate. To combine with important meat plates and excellent with blue cheeses” Azienda Agricola, Tenuta Il Falchetto dei F.lli Forno S.S.A., Loc. Valle Tinella 16 12058 S. Stefano Belbo (CN) Tel. 0141/840344, tenuta@ilfalchetto.com W ILFALCHETTO.COM

“Vini dal carattere spiccato e dalla dolcezza solare prodotti da quattro generazioni dalla Famiglia Forno”


L’obiettivo, in relazione anche al Vinitaly, è quello di divulgare le produzioni vitivinicole nazionali con un focus sulle aree minori, cercando di sostenere i piccoli produttori e gli imprenditori emergenti

SARDEGNA

FOCUS SUI VITIGNI AUTOCTONI Un work in progress che parte da Verona e prosegue nelle terre del Cannonau, Vermentino e Carignano del Sulcis A CURA DI CHIARA MARTINELLI

Ci sono novità importanti per la Regione Sardegna a Vinitaly 2019, edizione di punta per il settore e “piattaforma reale” nella quale tutti i produttori sardi potranno confrontarsi e misurare le rispettive performance enologiche. Ne abbiamo parlato con Luigi Usai, referente per l’Assessorato Agricoltura R.A.S. Servizio Sviluppo delle Filiere Agroalimentari e dei Mercati, attivo nella promozione dei vini e uno degli organizzatori del convivio veronese. Cosa troveremo alla 53 ^ edizione di Vinitaly all’interno del Padiglione Sardegna? “La Regione Sardegna si presenterà a Vinitaly con una “collettiva” di 72 aziende, mentre altre 20 saranno presenti in maniera autonoma. I produttori presenti vanno da imprese piccole o addirittura piccolissime, fino ad aziende di grande prestigio come Selle&Mosca o Santadi”.

Dal punto di vista della promozione e della comunicazione come si sta muovendo il comparto vinicolo sardo in Italia e all’estero? “L’obiettivo, in relazione anche al Vinitaly, è quello di divulgare le produzioni vitivinicole nazionali con un focus sulle aree minori, cercando di sostenere i piccoli produttori e gli imprenditori emergenti. Abbiamo creato dei percorsi conoscitivi approfonditi in abbinamento a prodotti tipici regionali e territoriali, avallando così le specificità enogastronomiche poco conosciute all’estero. Nell’area istituzionale della Collettiva Sardegna, nel Padiglione 8, abbiamo un’area congressi/degustazioni allestita per 40 partecipanti dove effettueremo due volte al giorno dei percorsi con degustazioni di vino e prodotti locali; questi incontri saranno guidate da esperti regionali e non, affiancati da

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giornalisti. Tali degustazioni sono dedicate prevalentemente ai buyers, alla stampa e operatori del settore, esclusivamente su invito o su prenotazione, ma totalmente gratuite”. Oltre alla “piazza veronese” quali sono le iniziative b2b promosse dalla regione? “In primis comunicheremo i nostri eventi attraverso il sito web “sardegnavinitaly” e i canali social, fondamentali per ottenere la massima visibilità presso un pubblico trasversale, composto anche dai non addetti ai lavori. Inoltre, le aziende si muoveranno in autonomia per la promozione sia in Italia che all’estero, o in piccole aggregazioni, sfruttando le varie misure POR o OCM. La Regione invece organizza una serie di incoming per giornalisti stranieri, una sul Cannonau, una sul Vermentino e adesso è in fase organizzativa un focus sul Carignano del Sulcis”.


CANTINA OGLIASTRA SESSANT’ANNI DI VINO E LONGEVITÀ L’AZIENDA CELEBRERÀ QUESTO TRAGUARDO PRESENTANDO AL VINITALY 2019 UNA BOTTIGLIA IN EDIZIONE SPECIALE La Cantina Ogliastra, realtà vinicola nata nel 1959, prende il nome dall’omonima regione situata lungo il versante orientale della Sardegna, un territorio dalla natura incontaminata, dove il Tirreno e le montagne del Gennargentu si incontrano creando le condizioni morfologiche e il clima perfetto per la coltivazione del Cannonau, il più tipico

tra i vitigni sardi. Dalle sue uve nascono le eccellenze della Cantina Ogliastra, vini pregiati di una terra votata fin dall’età nuragica alla viticoltura. Il vino è da sempre stato alla base della dieta della popolazione ogliastrina e insieme ad altri fattori, favorisce un’esistenza migliore e longeva. Gli studi demografici sulla longevità umana, hanno identificato in quest’area la maggiore concentrazione di centenari al mondo, divenendo una delle cinque Blue Zone del pianeta. Questa terra è generosa non solo con le persone ma anche con i suoi vigneti che vantano esemplari di Cannonau ultracentenari. Le uve degli antichi vitigni sono accuratamente selezionate per i Kannu Na ‘Um, i centenari dell’Ogliastra. Per i sessant’anni di attività l’azienda ha rinnovato la sua immagine, con l’obiettivo di continuare a promuovere al meglio la cultura millenaria della sua terra. EN - Cantina Ogliastra – 60 years of wine and longevity. The winery celebrates its anniversary presenting a special edition at Vinitaly 2019. Founded in 1959, Cantina Ogliastra takes its name from the homonymous region in the East of Sardinia. It’s a land where nature is still untouched, where the Tyrrhenian Sea and the mountains of Gennargentu meets, creating the ideal morphological and climatic condition for Cannonau, the typical Sardinina grape variety. From these grapes, Cantina Ogliastra creates its excellences refined wines fruit of an age-old land. Wine has always been a basic element in the diet of the people from Ogliastra and, combined with other elements, it favors a better and longer life. Demographical studies

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on human longevity has identified in this area the greatest concentration of centenarians in the world, becoming one of the five Blue Zones of the Planet. This land is generous both with people and with its vineyards, which can boast age-old vines of Cannonau. The grapes of these ancient vineyards are carefully selected for the Kannu Na ‘Um, the centenarian of Ogliastra. To celebrate its 60th anniversary, the winery has renewed its image, with the aim to continue promoting at best the millenary culture of its land. Vinitaly: Pad. 8 Sardegna | Stand 33 Cantina Sociale Ogliastra S.c.a. Via Baccasara, 36 - 08048 Tortolì (NU) Tel. 0782 623228 info@cantinaogliastra.it W CANTINAOGLIASTRA.IT

“Per i sessant’anni di attività l’azienda ha rinnovato la sua immagine, con l’obiettivo di continuare a promuovere al meglio la cultura millenaria della sua terra”


ETICHETTE D’AUTORE PER SELLA&MOSCA LE CREAZIONI DI ANTONIO MARRAS PER LA CANTINA SARDA NARRANO UNA STORIA D’AMICIZIA NATA IN UNA NOTTE STELLATA TRA I VIGNETI DI ALGHERO

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ad alta vocazione vitivinicola, ha acquistato nel 2016 la prestigiosa cantina: sotto la guida di Francesca Moretti, tutte le tenute hanno iniziato a percorrere la strada della sostenibilità ambientale così da preservare questa terra ricca e generosa per le generazioni future. I quattro nuovi vini di Sella&Mosca sono il volto innovativo della storica cantina algherese, attenta alla tradizione e alla tipicità del territorio ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. (m.z)

La fruttuosa collaborazione tra la Cantina Sella&Mosca e lo stilista Antonio Marras ha dato vita ad un progetto che ruota attorno alla volontà di raccontare l’identità di un territorio unico come quello di Alghero. Dall’amore per questa terra nascono quattro nuove etichette e quattro nuove storie. La matita di Marras, artista creativo ed eclettico, non ha solo disegnato le illustrazioni ma ha anche scritto una storia che parla di legami autentici, di valori e di un’amicizia, sbocciata nell’evocativa notte di San Giovanni, quando un marinaio, un pugile, un eccentrico e un uomo ingiustamente accusato di essere un bandito si incontrano ad Alghero, si raccontano e saltando il fuoco tenendosi per mano – secondo l’antico rituale precristiano - diventano compari. Le etichette di Marras sono i volti dei quattro nuovi vini della Cantina Sella&Mosca, prodotti dalle uve dei vitigni più rappresentativi dell’azienda: Ambat, il Vermentino di Sardegna si ispira al marinaio conoscitore di mare, vento e tempeste; Catore, l’Alghero Torbato con la stessa tempra del pugile; Mustazzo, il Cannonau, misterioso e profondo come lo sguardo del bandito impenitente; e infine Oscarì, il Metodo Classico da uve Torbato, che rispecchia l’eleganza e l’eccentricità dell’algherese da cui trae il nome. Più di un secolo fa, l’ingegnere Sella e l’avvocato Mosca, lasciarono il Piemonte alla volta della Sardegna e proprio ad Alghero iniziarono un’opera di bonifica che portò alla realizzazione di un’azienda prima vivaistica e poi vitivinicola. Oggi i vigneti di Sella&Mosca si estendono su 550 ettari producendo una vasta gamma di etichette pregiate. Gruppo Terra Moretti, da sempre impegnato nella tutela e valorizzazione dei territori

EN - Art labels for Sella&Mosca. Antonio Marras’s creations for the Sardinian winery are the fruit of a friendship born in a starry night among the vineyards of Alghero. The fertile cooperation of Sella&Mosca with the eclectic and creative fashion designer Antonio Marras has given life to a project that aims to narrate the identity of a unique territory such as Alghero. From the love for this land, four new stories has come. Marras has drawn the images and has written a story about true bonds, values and about a friendship that was born during the evocative night of San Giovanni, when a sailor, a boxer, an eccentric and an innocent man accused of being a bandit meet in Alghero. They tell each other their stories and, according to an ancient rite, they jump a fire holding their hands and become friends. Marras’ labels are the faces of the four new wines of Sella&Mosca, made with its most representative grape varieties. Ambat is a Vermentino di Sardegna and is inspired to the sailor who knows the sea, the wind and

MARRAS NON HA SOLO DISEGNATO LE ILLUSTRAZIONI MA HA ANCHE SCRITTO UNA STORIA CHE PARLA DI LEGAMI AUTENTICI, DI VALORI E DI UN’AMICIZIA

the tempests. Catore is an Alghero Torbato, a wine with the same character of a boxer. Mustazzo is a Cannonau, a mysterious and deep wine, such as the look of the impenitent bandit. Last but not least, Oscarì is a Classic Method made of Torbato, and mirrors the elegance and eccentricity of the man from Alghero that has given it its name. More than a century ago, Sella, an engineer, and Mosca, a lawyer, left Piedmont and moved to Sardinia, and right in Alghero they started a reclamation that gave life to nursery company that later became a winery. Nowadays the vineyards of Sella&Mosca spread over 550 hectares and produce a wide range of fine wines. In 2016, Gruppo Terra Moretti, always committed in the protection and development of the territories with a great oenological potential, has bought the prestigious winery: under Francesca Moretti’s management, the estates has started the path towards environmental sustainability, to preserve this rich and generous land and for the next generations. The four new labels by Sella&Mosca are the innovative face of the historical winery from Alghero, which is always very attentive to its tradition and to the typical character of its territory, and keeps always an eye towards the future. Vinitaly: Pad. 7 | Stand B3 – B4 Azienda Vitivinicola – Tenute Sella & Mosca S.r.l. Società Agricola Località I Piani, 07041 Alghero (SS) Tel. +39 079 997700, welcome@sellaemosca.com W SELLAEMOSCA.COM

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alle 500.000 bottiglie l’anno, mi immagino di trovarmi dall’altra parte del mondo e sentire le presone parlare di Scriani. Mi piacerebbe, grazie anche al nuovo progetto di Scriani Around the Word, riuscire a trasformare il nostro marchio in una vera e propria “istituzione” che faccia esclamare alle persone : Io Bevo Scriani!”.

SCRIANI AROUND THE WORLD! A VINITALY 2019 L’AZIENDA DI FUMANE LANCIA UN NUOVO PROGETTO E VOLA IN TUTTO IL MONDO Mara Cottini è l’astro nascente di Scriani, figlia di Stefano e Mariangela, giovanissima, ha già ben chiara quale sarà la strada da far intraprendere all’azienda di famiglia. E’lei a parlarci del nuovo progetto che sarà lanciato alla 53 edizione di Vinitaly. Che cos’è Around the World? “Il progetto Scriani Around the World come si può intuire dalla parola, consiste nel promuovere non solo il nostro marchio ma anche i nostri prodotti in tutto il mondo. Vogliamo fortificare sempre di più il ramo internazionale e con questa iniziativa cerchiamo di sensibilizzare il nostro interesse per i mercati esteri. Questo vuol dire che non solo parteciperemo a diverse fiere ma andremo anche ad appoggiare i nostri clienti in modo tale da creare un’unica grande “famiglia”, rafforzando il rapporto con loro e facendoli sentire più partecipi. Inoltre, essendo un’azienda giovane e molto presente sui social, andremo a sviluppare anche il filone web, creando una vera e propria “storia”, attraverso la quale tutti potranno seguire i nostri spostamenti. Ovviamente il viaggio partirà da Fumane, sede dell’azienda”. Facciamo un primo bilancio: parliamo di vendemmia e riconoscimenti. “La vendemmia del 2018 ci ha regalato ottime soddisfazioni in tutte le sue fasi grazie al buon andamento climatico che ha favorito la giusta maturazione delle uve. Le quantità sono state decisamente

sopra la media, parliamo già di “grande annata” vista l’alta qualità ottenuta. Possiamo affermare che vi sarà un ottimo equilibrio, poiché trattandosi di vini fruttati, lo sbalzo termico che abbiamo avuto durante le fasi principali, è stato fondamentale. Nel 2018 abbiamo avuto molti riconoscimenti: con il Pinot Grigio Brut presentato lo scorso anno a Vinitaly, siamo riusciti a conquistare nuovi mercati all’estero, concludendo l’anno con un “bel più”. Il 2019 è già iniziato alla grande: abbiamo conquistato la Gran medaglia d’oro con il Carpanè, il nostra Corvina in purezza e, la medaglia d’oro con Amarone Classico e Amarone Classico Riserva”. Come ti immagini Scriani tra qualche anno o come vorresti che si evolvesse? Personalmente amo viaggiare e relazionarmi con persone che non conosco, quindi ho una preferenza nel seguire l’export. Questo mi permette non solo di scoprire posti nuovi ma di avere una mentalità molto aperta, di portare all’interno dell’azienda una visione innovativa e moderna che aiuta a mantenerci aggiornati anche sull’evoluzione di gusti e tendenze. Sognare aiuta a vedere le cose in maniera positiva e io sono una grandissima sognatrice. Scriani tra qualche anno me lo immagino a San Pietro in Cariano dove abbiamo investito in un terreno sul quale verrà realizzata la nuova cantina, più grande ed innovativa di adesso. Mi immagino di arrivare

“I miei genitori mi hanno insegnato che bere non vuol dire esaltarsi senza sapere cosa si beve, solo per passare una serata in compagnia, senza pensieri, ma significa degustare il vino senza eccedere e trovando in ogni sorso un po’ di storia, di tradizione, di identità”

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EN - Scriani Around the World! The winery from Fumane launches at Vinitaly 2019 its new project and flies all around the world. Mara Cottini is the rising star of Scriani. Young Stefano and Mariangela’s daughter knows already very well where she wants to drive her family winery. She tells us the new project the winery will launch at the 53rd edition of Vinitaly. What is Around the World? “The project Scriani Around the word, as it is easy to understand, aims to promote our brand and our products abroad. We want to strengthen our international sector and our position on the foreign markets. That means not only taking part in the most important international contests but also supporting our customers to create a sort of “big family” in which everyone could feel involved. Also, being a young winery and very active on the social networks, we are going to develop our web channels, creating a “story” to let our followers to know our movements. Our journey will start from Fumane, of course, the seat of our winery”. Let us make an analysis of harvests and acknowledgments. “2018 harvest has given us great satisfaction, thanks to a favorable weather that has let the grapes to get the ideal ripening. Quantities have been over average too, and quality is great. We can talk about an excellent year! We can already say that our wines will be well balanced, because fruity wines needs the high temperature range we have had during the main ripening phases. In 2018 we have had many acknowledgments: Pinot Grigio Brut has conquered new markets abroad and has closed the year with a positive trend. 2019 looks brilliant already: we have conquered the gold medal with Carpanè, our single-variety vinification of Corvina and with Amarone Classico and Amarone Classico Riserva”. How do you figure Scriani in the future or how do you wish it to develop? I love travelling and interacting with new people, so I am oriented towards the export sector. In this way, I can know new places and open my mind to new things. I wish I could bring an innovative and modern vision that could help us to remain up to date and follow the evolution of tastes and trends. Dreaming helps to see things in positive and I am a dreamer. I imagine Scriani at San Pietro in Cariano, where we will build the new cellar, a bigger and more innovative one. I imagine to produce 500,000 bottles per year, and to be on the other side of the world, and to hear people talk about Scriani. I wish that, thanks to the new project Scriani Around the Word, our brand become a true institution, to hear people say “I drink Scriani!”. Azienda Agricola I Scriani di Cottini Stefano & C. S.S. Via Ponte Scrivan, 7 - 37022 Fumane (Verona) T. +39 0456839251 , info@scriani.it W SCRIANI.IT


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TOSCANA

LA TOSCANA DEL VINO E’ SEMPRE PIÙ SOCIAL Bilanci, spunti e numeri dalla settimana delle Anteprime toscane A CURA DI GIOVANNI PELLICCI ELISA BERTI – CLAUDIA CATALDO

Per fotografare la qualità del vino toscano basta un calice di vino, uno smartphone ed alcuni dati. La qualità produttiva è sempre più diffusa e capillare in tutte le denominazioni del territorio. I numeri parlano di 743 milioni di euro di valore economico per i vini Dop, a cui si aggiungono 183 milioni degli Igp, per un totale di 926 milioni di euro. Secondo i dati Ismea, si tratta dell’11%

del totale nazionale, che ammonta a 8,3 miliardi di euro. Che c’entra lo smartphone? La Toscana primeggia anche online. Oltre 41.000 contenuti dedicati a vini e denominazioni (+57% in un anno, con il record del +1.200% per la Vernaccia di San Gimignano) online e sui social è made in Tuscany. A dirlo sono i dati diffusi durante Buy Wine da Travel Appeal e Fondazione Sistema Toscana.

Da sn. a ds. Simone Loguercio Miglior Sommelier d’Italia 2018, Maurizio Zanolla Area Concorsi nazionali, Simona Bizzarri Responsabile Scuola Concorsi AIS Toscana, Cristiano Cini Presidente AIS Toscana, Antonello Maietta Presidente AIS nazionale, Valentino Tesi Primo Classificato al I Master Chianti Classico, Giovanni Manetti Presidente Consorzio Vino Chianti Classico, Barone Francesco Ricasoli Consigliere Consorzio Vino Chianti Classico

Avvengono oltre 857 mila interazioni in un anno, di cui il 61% è riguardano la ristorazione e provengono da TripAdvisor. All’estero molto bene ma qualche segnale va tenuto sotto controllo. 800 mila ettolitri di vini a denominazione viaggiano oltre confine; di cui il 57% in Paesi extra Ue. Usa e Germania si confermano i mercati top, mentre cresce il ruolo dell’estremo Oriente, a partire dalla Cina.

IL CHIANTI CLASSICO É SEMPRE PIÙ GLOBALE L’edizione 2019 della Chianti Collection promossa dal Consorzio del Gallo Nero è andata in archivio con numeri record. 197 aziende presenti; 731 etichette in degustazione; oltre 9500 bottiglie aperte e proposte in degustazione da 50 sommelier; 250 giornalisti provenienti da 30 Paesi diversi nel mondo; oltre 180 operatori presenti. Basterebbero queste cifre per dare la portata di una due giorni piena di spunti, confronti, idee e novità su di una Docg in salute e che ha nell’export l’asset più forte. Ma oltre ai numeri c’è anche tanta qualità nel calice, confermata dagli assaggi dell’anteprima dell’annata 2018, dell’annata 2017 e della Riserva e della Gran Selezione 2016, con quest’ultime caratterizzate da un profilo di alto livello in numerosi assaggi effettuati. Quella della Stazione Leopolda è stata la prima edizione da Presidente per Giovanni Manetti il quale ha sottolineato l’importanza dei risultati raggiunti dalla denominazione. “Siamo molto soddisfatti del trend positivo negli Stati Uniti e nel Canada – ha affermato - nonché della tenuta che abbiamo registrato nel 2018 su tutti i mercati storici del Gallo Nero. Sono molto soddisfatto anche del risultato del mercato interno che, grazie all’introduzione della Gran Selezione nel 2014, registra un importante rilancio. Tra i principali obiettivi del mio mandato c’è quello di valorizzare ulteriormente la denominazione, contribuendo a consolidarne il valore e l’immagine nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”. (g.p.)

I NUMERI DEL GALLO NERO • • • • • • • •

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Soci del Consorzio: 510 Soci imbottigliatori: 351 Produzione media annua (in bottiglie): 35/38 milioni Produzione media (in ettolitri): 270.000 ettolitri Esportato in 130 paesi nel mondo Mercati: 34% Stati Uniti – 23% Italia – 11% Canada – 8% Germania Fatturato globale: 800 milioni di euro Valore della produzione vinicola imbottigliata: oltre 400 milioni di euro


FIDUCIA E CRESCITA PER LA VERNACCIA La Vernaccia di San Gimignano ha presentato a febbraio l’annata 2018 e la Riserva 2017. Ottimi attestati di piacevolezza sia nella parte dell’evento aperta al pubblico che in quella riservata agli operatori e alla stampa. Tra questi oltre 50 operatori provenienti da 26 paesi diversi hanno trascorso due giorni a San Gimignano per conoscere dal vivo il territorio di produzione. Protagoniste delle giornate di assaggio 40 aziende. “Siamo molto soddisfatti - afferma dichiara la Presidente del Consorzio, Letizia Cesani - l’interesse nei confronti della nostra denominazione dimostrata dagli operatori e dai consumatori è per noi un’iniezione di fiducia, ci incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa, che può essere riassunta in due parole, qualità e crescita. Ma siamo soddisfatti anche della qualità della Vernaccia di San Gimignano 2018, già oggi molto buona”. (g.p.)

I NUMERI DELLA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

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Soci del Consorzio: 121 Soci imbottigliatori: 65 Produzione annata 2018 (in bottiglie): 4.630.241 (media 5.300.000 bottiglie) Produzione media (in ettolitri): 40.000 Mercati: 42% Italia - 16,3% Stati Unit 9,8% Germania – 3,8% Svizzera - 4,7% Asia Valore della produzione vinicola imbottigliata: 13,2 milioni di euro (-15% rispetto al 2017)

BENVENUTO BRUNELLO Un’anteprima da record quella di Montalcino! Oltre 300 i giornalisti italiani e stranieri che hanno partecipato all’evento e circa 3000 le presenze tra operatori e winelovers

“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti e questo successo è la degna conclusione di un anno, il 2018, in cui abbiamo assistito a un incremento delle presenze di visitatori sul nostro territorio – ha commentato il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni-. Sempre più turisti, appassionati ed esperti vengono a Montalcino durante tutto l’anno e non soltanto concentrati nei periodi della vendemmia o in estate, il che ci fa credere che non solo siamo in grado di offrire un prodotto unico in Italia e nel mondo, ma che siamo sempre più capaci di garantire un’offerta adatta alle esigenze di un visitatore di alto profilo, che ricerca l’unicità di un’esperienza a 360 gradi”. Anche quest’anno l’evento è stato oggetto di moltissima attenzione social; anche grazie alla presenza di Alex Zanardi, #BenvenutoBrunello2019 è stato utilizzato in 800 post solo su Instagram. Considerando anche Twitter, dove gli ugc dedicati all’evento hanno portato Benvenuto Brunello 2019 tra i trending topic grazie ai contributi di

utenti giunti a Montalcino da ogni parte del mondo, si conferma quindi la potenza anche sui social network di questo evento.

I NUMERI DEL BRUNELLO • •

Soci del Consorzio e imbottigliatori: 208 Produzione annata 2018 (in bottiglie): 8000000 di Brunello, in leggero calo rispetto all’anno precedente, e 4500000 di Rosso Mercati: nel 2018 si conferma al 70% della produzione totale, con gli USA in testa alla “classifica”, seguiti da Europa, mercati asiatici, Canada e centro e sud America Valore della produzione vinicola imbottigliata: 180 milioni di euro

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QUATTRO STELLE PER IL NOBILE Una qualità che tendeva sicuramente al massimo punteggio “Una qualità che tendeva sicuramente al massimo punteggio” così il presidente del Consorzio, Piero di Betto, ha commentato le nuove annate immesse sul mercato e presentate nel mese di febbraio all’Anteprima del Vino Nobile. 150 i giornalisti intervenuti da tutto il mondo e tanti eno-appassionati hanno accolto il Vino Nobile di Montepulciano 2016 e la Riserva 2015 in un’edizione che ha registrato un aumento di presenze e di interesse da parte dei degustatori di tutto il mondo. Contestualmente all’anteprima, la commissione di assaggio ha assegnato 4 stelle alla vendemmia 2018; nonostante le palesi difficoltà di un’annata complessa, il decorso di settembre e ottobre ha consentito il raggiungimento della piena maturazione dei grappoli e la raccolta degli stessi al momento giusto. Per questo motivo i vini del 2018 presentano colori intensi e decisi con sentori varietali integri e ben espressi.

I NUMERI DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO • • • •

Soci del Consorzio: 230 Soci imbottigliatori: 78 Produzione annata 2018 (in bottiglie): 6000000 di Nobile e 2300000 di Rosso Mercati: nel 2018 il 78% del prodotto è stato destinato all’estero, mentre il 22% viene commercializzato in Italia. Primo mercato estero è la Germania (44%), seguono gli Stati Uniti Valore della produzione vinicola imbottigliata: 65 milioni di euro

LE ALTRE DENOMINAZIONI La Toscana fuori dai blasoni. È quella dei così detti “consorzi minori” che rappresentano le denominazioni meno conosciute ma non per questo meno importanti della regione. Come già lo scorso anno, anche nel 2019 l’Anteprima corale di questi consorzi si è tenuta alla Fortezza Da Basso a Firenze, a detta di molti uno spazio fruibile e comodo, quest’anno con la novità di una zona per le degustazioni sedute di stampa e operatori abilmente gestita da sommelier Ais. All’edizione 2019 di PrimAnteprima i produttori di Terre di Pisa, Val di Cornia, Orcia, Colline Lucchesi, Montecarlo, Carmignano, Maremma Toscana, Montecucco, Pitigliano e Sovana, Val d’Arno di Sopra hanno portato alcune perle che vale la pena di provare e perché no mettere nelle proprie cantine. Il primo giorno delle Anteprime è coinciso con il Buy Wine, l’evento pensato in chiave b2b che edizione dopo edizione conferma la sua bontà nel mettere in relazione produttori e buyer da tutto il mondo. Alta la qualità di quasi tutti i vini presentati, con ogni Consorzio a dire la sua a proposito dei vini rappresentati e delle novità del territorio, in molti casi orientate al tema del Bio.

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Interessanti anche i dati presentati durante un convegno moderato dal giornalista e sommelier Andrea Gori al quale hanno partecipato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, il responsabile della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale Fabio del Bravo di ISMEA, Stefano Stefanucci Sustainability manager di Federdoc, Mirko Lolli founder e CEO di Travel Appeal, e Annie Feolde ambasciatrice dell’eccellenza toscana in tavola, Chef di Enoteca Pinchiorri. (c.c.)


CANTINA COOPERATIVA DI PITIGLIANO DA OLTRE SESSANT’ANNI SINONIMO DI PRODOTTI DI QUALITÀ IN TERRA TOSCANA

Era il 1954 quando dalla volontà di 11 viticoltori di raccogliere sotto un unico nome e trasformare la produzione viticola d’eccellenza del territorio, nacque la Cantina Cooperativa di Pitigliano. Dopo oltre sessanta anni, oggi la cooperativa conta 400 soci e circa 450 ettari di vigneti dislocati nelle colline dei comuni di Pitigliano, Sorano e Manciano. Un territorio dove, grazie al clima favorevole e alle caratteristiche del terreno

tufaceo di origine vulcanica, nascono numerosi vitigni dai quali si ottengono nettari unici: non solo “Doc Bianco di Pitigliano”, ma anche i rossi “Doc Sovana”, “Doc Maremma Ciliegiolo” e “Doc Maremma Vermentino” e Igt Tosani. Oltre alla linea biologica e alla linea Kasher (che segue l’antica tecnica dei rabbini), gli spumanti, la grappa e il Vin Santo. Nel 2009 la Cantina ha ampliato la propria attività con la scelta di adibire a Frantoio alcuni locali interni inutilizzati. Oggi il Frantoio della Cantina di Pitigliano è una realtà affermata che permette all’azienda di proporre con un processo di estrazione a freddo) un olio di ottima qualità, ottenuto dalle olive conferite dai nostri soci e molite nella stessa giornata. Le tipologie di olio prodotto sono: Igp, Extravergine, Biologico e Kasher. Nel 2018, a seguito di una ristrutturazione dei locali, la Cantina si è dotata di un moderno e funzionale punto vendita e degustazione, dove oltre ai nostri vini e al nostro olio si possono assaggiare ed acquistare anche prodotti tipici del territorio. EN - Cantina Cooperativa di Pitigliano. For more than 60 years, synonymous of Tuscan quality. In 1954, eleven winegrowers decided to join under a sole name the excellence of the wine production of their territory and created Cantina Cooperativa di Pitigliano. 60 years after, the cooperative counts 400 partners and about 450 hectares of vineyards on the hills in the municipalities of Pitigliano, Sorano and Manciano. Thanks to a favorable climate and to the characteristics of the volcanic tuff soil, here grow different grape varieties that give life to unique wines such as “Doc Bianco di Pitigliano”,“Doc Sovana”, “Doc Maremma Ciliegiolo”, “Doc Maremma Vermentino” and many Tuscan Igt. Beside the organic and the Kasher line, the cooperative proposes sparkling wines, grappa and Vin Santo. In 2009 the Cantina has

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enriched its activity converting in oil mill some inner rooms. Nowadays the oil mill of Cantina di Pitigliano is a well-known reality that proposes excellent olive oils produced through the cold extraction method in the same day of the partners’ delivery of the olives. The cooperative proposes an Igp oil, an extra-virgin olive oil, an organic oil and a Kasher oil. In 2018 the cooperative has restored its spaces to create a tasting area where it is possible to taste and purchase the typical specialties of the territory. Cantina di Pitigliano s.a.c. Via N. Ciacci, 974 58017 · Pitigliano (GR) Tel.: +39 0564 616133 fax: +39 0564 616142 info@ cantinadipitigliano.it W CANTINADIPITIGLIANO.IT

“Oggi la cooperativa conta 400 soci e circa 450 ettari di vigneti dislocati nelle colline dei comuni di Pitigliano, Sorano e Manciano”


RIDOLFI TIPICITÀ TOSCANE CHE LASCIANO UN SEGNO DELLA LORO UNICITÀ NEI CALICI DEL MONDO

È dallo spirito determinato ed ambizioso con cui la famiglia Peretti si approccia al mestiere del vino che nasce il successo della realtà Ridolfi. Due tenute, Ridolfi a Montalcino e Rocchetto in Chianti, che si estendono su 52 ettari, di cui 23 di superficie vitata che danno vita a vini prodotto di una passione che ha unito storie e generazioni. Alla base del modus operandi dell’azienda un profondo rispetto per la natura nelle sue varie forme e tecniche di vinificazione e imbottigliamento innovative che hanno affiancato l’esperienza dei “vecchi” e i processi artigianali, esaltandone le potenzialità e migliorandone le prestazioni. “Curiamo in modo artigianale ogni pratica di vigneto e tutta l’uva viene raccolta a mano, effettuando una prima selezione in

vigna e una seconda in cantina - spiegano dall’azienda. Le vinificazioni e le macerazioni sono molto simili per tutti i rossi e a fine fermentazione una valutazione qualitativa su analisi sensoriale guida le scelte di cantina. I vini sono maturati in botti di grandi dimensioni, in prevalenza in rovere francese e di Slavonia. Per il Brunello, l’affinamento in legno dura almeno 36 mesi, seguito da un anno in bottiglia, prima dell’immissione in commercio. Per il rosso l’affinamento in legno dura almeno 8 mesi, seguito da 4 mesi in bottiglia”. Scelte e metodi in molte fasi ancora rigorosamente manuali e professionalità competenti e specialistiche oggi rendono la Società Agricola Ridolfi un’importante realtà vitivinicola.

EN - Ridolfi. Tuscan typical specialties that leave a mark around the world. The secret of the success of Ridolfi is the ambitious and resolute spirit with which the Peretti family approaches the world of wine. Two estates, Ridolfi in Montalcino and Rocchetto in Chianti, that spread over 52 hectares, and 23 hectares of vineyards give life to their wines, the fruit of a passion that joins stories and generations. The heart of their modus operandi is a profound respect for nature in all its forms, and innovative vinification and bottling methods that combine ancient knowledge and handcraft procedures to exalt potentials and performances. “We work as artisans in every phase of the process. Our grapes are harvested manually, and a first carefully selection is made directly in the vineyards. Then a second selection is made in the cellar. Vinification and maceration are very similar for the red wines and at the end of the fermentation, a qualitative evaluation based on a sensorial analysis leads our choices. Our wines ages in big barrels, Slavonia oak barrels most of all. Brunello ages in wood for 36 months at least, and after one year in bottle it is launched on the market. Our red wine ages in wood for 8 months at least, and refines other 4 months in bottle”. Choices and methods are still managed directly by the wise professional hands that has made Società Agricola Ridolfi an important reality.

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“Un lavoro che si basa su un profondo rispetto per la natura nelle sue varie forme e tecniche di vinificazione e imbottigliamento innovative che hanno affiancato l’esperienza dei “vecchi” e i processi artigianali”


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AZIENDA AGRICOLA VERBENA LA PASSIONE E LA TENACIA DELLA FAMIGLIA NANNETTI TRAMANDATA DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE Era il lontano 1985, quando due donne, le signore Assunta Pascucci e Clara Brigidi, grazie alla loro passione e tenacia, diedero vita vicino a Montalcino all’Azienda Agricola Verbena, completamente immersa nel verde, tra vigneti, uliveti e le dolci colline delle Crete Senesi. Allora il terreno vitato si estendeva per circa 2 ettari e i primi vini commercializzati nel 1987, sono stati il Rosso e il Brunello. Nel 1999, la conduzione dell’azienda passa sotto la guida di Luca Nannetti, figlio della Signora Pascucci che, ereditando dedizione e costanza dalla mamma e dalla zia, è riuscito ad ampliare di circa 10 ettari il terreno vitato e ad incrementare la produzione dell’azienda. Tutte le fasi della produzione sono scrupolosamente seguite dal Sig. Nannetti, affiancato dal Dott. Paolo Caciorna, enologo di grande esperienza e competenza. L’intera famiglia partecipa alla gestione della cantina montalcinese per raggiungere risultati sempre più alti, ricercando il giusto connubio tra innovazione e tradi-

zione. Anche Martina Nannetti, della terza generazione, sta per terminare gli studi nel settore e, con lo stesso spirito delle sue ave, è pronta dare il suo prezioso contributo all’azienda, guardando al futuro senza mai dimenticare i valori e le tradizioni del passato. L’Azienda Agricola Verbena sarà presente al Vinitaly 2019 con le sue nuove annate: il Brunello 2014 e il Rosso di Montalcino 2017. (m.z.) EN- Azienda Agricola Verbena. The Nannetti family’s passion and tenacity is handed down from one generation to another. In 1985, two ladies, Assunta Pascucci and Clara Brigidi gave life to Azienda Agricola Verbena, a winery near Montalcino surrounded by vineyards, olive groves and the sweet hills of the Crete Senesi. At that time, vineyards spread for 2 hectares only and the first labels the two ladies marketed were Rosso and Brunello. In 1999, the management of the winery passed

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to Luca Nannetti, Assunta Pascucci’s son, who inherited his mother’s and his aunt’s devotion and resolution. He enriched the winery with other 10 hectares and increased the production. He follows every phase of the production scrupulously, supported by Paolo Caciorna, a very experienced oenologist. The whole family is involved in the management of the winery, to achieve always-higher goals and find the perfect combination of innovation and tradition. Nowadays Martina Nannetti, the third generation of the family, is completing her studies, and, with the same spirit of her ancestors, she is ready to give her precious contribution to the success of the winery. Azienda Agricola Verbena will present its new years at Vinitaly 2019: Brunello 2014 and Rosso di Montalcino 2017. Azienda Agricola La Verbena Loc. Verbena, 100 Montalcino (SI) Tel. +39 0577 846035 info@aziendaverbena.it W AZIENDAVERBENA.IT

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“L’intera famiglia partecipa alla gestione della cantina montalcinese per raggiungere risultati sempre più alti, ricercando il giusto connubio tra innovazione e tradizione”


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IL VERMENTINO BIOLOGICO DI MASSIMO CIARCIA PASSIONE E TRADIZIONE, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ: UNA STORIA TOSCANA DI SUCCESSO TRAMANDATA DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE Vitigni autoctoni e un approccio sostenibile nella lavorazione delle uve: è questa la strada intrapresa da Massimo Ciarcia nella sua azienda di Bibbona. Un modello per comunicare il territorio attraverso i suoi vini che coniuga la tradizione agricola familiare toscana, alle moderne tecniche di lavorazione e produzione, offrendo ai propri consumatori prodotti sempre di qualità e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Primo tra tutti il Vermentino “La Carraie” Doc Terratico di Bibbona, frutto delle uve

che crescono su terreni di argilla mista a ciottoli, esposte alla luce del sole e ai venti del mare della costa livornese. Un bianco elegante e di grande bevibilità, color giallo paglierino con riflessi dorati, al naso profumi floreali e fruttati e di buona persistenza in bocca, caratteristiche che ne fanno un ottimo compagno a tavola. Un Vermentino 100% che oggi si presenta con una nuova etichetta, semplice ed elegante, proprio come le proprietà che lo contraddistinguono. Obiettivo di Massimo Ciarcia è infatti quello di creare un vino che lasci trasparire l’annata con interventi ecocompatibili in vigneto e in cantina, filosofia con cui dal 2009 viene condotta interamente l’azienda. “La Carraie” nasce in vigneti di proprietà, le cui uve, raccolte a mano, subiscono una spremitura soffice che mantiene intatti profumi e qualità organolettiche. La fermentazione avviene in moderne vasche inox con temperatura controllata fino al completo esaurimento degli zuccheri, dopodiché si attende una naturale decantazione prima dell’imbottigliamento. EN - Massimo Ciarcia’s organic Vermentino. Passion and tradition, quality and sustainability: a Tuscan story of success that passes down from one generation to another. Autochthonous grape varieties and a sustainable approach in the processing techniques: it’s Massimo Ciarcia’s way of working in his winery of Bibbona. His model to communicate the territory through his wines combines the Tuscan agricultural family tradition with the modern processing and production techniques, to offer to his consumers high quality products at a competitive price. His buttonhole is Vermentino “La Carraie” Doc Terratico di Bibbona, fruit of the grapes that grow on clayey and pebbly soils exposed to the sunlight and to the sea breeze of the coast of Livorno. It’s an elegant and easy to

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drink white wine with a straw yellow color and golden reflexes. Its bouquet reveals flowery and fruity perfumes and its taste in persistent. An excellent companion for any kind of dish. This Vermentino 100% shows now a new label, as simple and elegant as its character. Massimo Ciarcia’s aim is to create a wine that every year could mirror the different harvests, thanks to ecoenvironmentally friendly processing both in the vineyards and in the cellar. In fact, since 2009 this is the leading philosophy of the winery. “La Carraie” springs in the vineyards owned by the winery. The grapes are manually harvested and softly pressed to preserve perfumes and organoleptic qualities. Then, the must ferments in modern stainless steel vats at controlled temperature until the complete sugar consumption. Last, before bottling it is left decanting naturally. Az. Agr. Massimo Ciarcia Via della Camminata, 18 57020 Bibbona - LI Tel. + 39 0586 671953 info@massimociarcia.com W MASSIMOCIARCIA.COM

“La Carraie Doc Terratico di Bibbona si presenta con una nuova etichetta, semplice ed elegante, proprio come le proprietà che lo contraddistinguono”


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LE SODE DI SANT’ANGELO L’AZIENDA TOSCANA PRESENTA IL SUO “SASSI DAUTORE” 2018 “ECO”

Estesa su una superficie di 40 ettari in zona Doc Maremma, l’azienda agricola Le Sode di Sant’Angelo è un piccolo angolo di paradiso che si inserisce perfettamente tra la costa toscana e le alture delle colline metallifere. Panorami mozzafiato e natura incontaminata contraddistinguono un territorio autentico, ulteriormente arricchito dall’opera dell’azienda di Luca Purgatorio e dalla qualità e eleganza dei suoi vini. Etichette di pregio che sono il frutto e l’espressione più alta di un progetto di valorizzazione della

cantina e del contesto in cui è inserita. “Anche quest’anno Le Sode di Sant’Angelo si confermano vera e propria boutique winery – dice con soddisfazione Francesco Fabrizi, Responsabile Commerciale e Enologo dell’azienda. I nostri prodotti rispecchiano i criteri di sostenibilità’ e le misure agro ambientali con cui operiamo. Ne è un esempio la nuova versione di Sassi Dautore 2018 che abbiamo chiamato “ECO”, un acronimo che significa appunto ecologico. Caratterizzata da una bottiglia bordolese superleggera e un tappo tecnico in microgranina, a differenza dell’uvaggio e dello stile enologico tradizionale delle annate passate, questo è prodotto quasi esclusivamente da uve Sangiovese accuratamente selezionate in vigna. E’ un rosso fresco, snello e giovane, dove ai tipici sentori floreali di viola e geranio si associano intense note vinose di frutti rossi che ne rendono la degustazione davvero entusiasmante.” EN - Le Sode di Sant’Angelo . The Tuscan winery presents its “Sassi Dautore” 2018 “ECO”. Le Sode di Sant’Angelo spreads over 40 hectares and is a little corner of paradise in the Doc Maremma area, between the Tuscan coast and the Metallifere Hills. Breath-taking landscapes and untouched nature are the distinguishing marks of this authentic territory, enriched by Luca Purgatorio’s winery and by the quality of his wines. His labels are the fruit and the highest expression of a project that aim to exploit and promote the winery and its territory. . “This year too, Le Sode di Sant’Angelo has proved to be a true boutique winery”, says Francesco Fabrizi, the commercial manager and oenologist of this winery. “Our products mirror our sustainability criteria and our food farming measures. An example is the new version of Sassi Dautore 2018. We

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have called it “ECO”. It is characterized by an extra-light Bordeaux bottle with a technical microgranina cork. Contrary to the traditional oenological style of the past years, this wine is made almost exclusively by Sangiovese grapes selected carefully in the vineyard. It’s a fresh, light and young red wine, which combines with the typical flowery violet and geranium perfumes, intense winy red fruit inklings for a truly exciting tasting”. Società Agricola Le Sode Di Sant’Angelo srl Tel. +39 328 4419347 – 075 8358574 Loc.Montebamboli 58024 Massa Marittima (GR) info@sodesantangelo.com W SODESANTANGELO.COM

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Sono 4300 bottiglie e rappresentano una selezione che va ad affiancare l’ormai ben nota produzione della cantina di Montalcino. Terzuoli, come la famiglia, Terzuoli come Bruno, che ha fortemente voluto le 4 nuove etichette, Terzuoli come Roberto che oggi guida l’azienda con passione. Una grafica che richiama i colori arancio, blu e nero, delle etichette SassodiSole, con due elementi nuovi: uno scorcio sui vigneti con al centro la tenuta ed il cognome della famiglia “Terzuoli” in primo piano. “E’ da quell’angolazione che si vede tutta la tenuta- dice Roberto- E’ da lì, che si riescono ad accarezzare con lo sguardo tutti i vigneti, che tanta fatica richiedono, ma che ci ripagano offrendoci una soddisfazione impagabile”. In occasione di Vinitaly verranno presentati l’Orcia Rosso DOC 2016, il Brunello 2013 e la Riserva 2010.

EN - SassodiSole presents at Vinitaly the new line Terzuoli. A niche product with four labels. 4,300 bottles represents a selection that comes up beside the already well-known production of the winery from Montalcino. Terzuoli, like the family, Terzuoli like Bruno, who has intensely wanted the new four labels, Terzuoli like Roberto, who nowadays manages the winery with passion. The design of the labels recalls the colors of SassodiSole, orange, blue and black, and includes two new elements: a view of the vineyards that surround the estate and the name of the family, “Terzuoli”, in foreground. “From that point of view one can see the whole estate – says Roberto – and caress with the eye the vineyards that cost us so much hard work but also give us an inestimable satisfaction”. At Vinitaly SassodiSole will present Orcia Rosso DOC 2016 , Brunello 2013 and Riserva 2010.

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PRESENTA AL VINITALY LA NUOVA LINEA TERZUOLI. UN PRODOTTO DI NICCHIA CON 4 ETICHETTE

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“Presso lo stand dell’azienda, che come sempre si trova nel Padiglione 9 Toscana, Area B. 17 sarà possibile degustare anche le nuove annate della linea SassodiSole che, ormai consolidata, continua a riscuotere successo, in Italia e all’estero”

Roberto ed i suoi collaboratori vi aspettano in azienda, per una degustazione guidata ed una visita alla scoperta del territorio e della cantina dove nascono i vini SassodiSole e Terzuoli.

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METINELLA A VINITALY CON LE NUOVE ANNATE L’AZIENDA DI MONTEPULCIANO PRESENTA I SUOI NOBILE DI MONTEPULCIANO “BURBEROSSO RISERVA” 2015 E “BURBEROSSO” 2016

Vini dall’inconfondibile carattere che celebrano la magia di un luogo che si culla nel cuore di uno dei territori vitivinicoli più importanti e conosciuti d’Italia, Montepulciano. Sono i nettari di Metinella, una giovane realtà nata dalla fusione di due aziende con l’obiettivo di creare vini di qualità. Per realizzarli, l’azienda utilizza uve proprie, nobili e tradizionali, coltivate sui fianchi delle colline che degradano dolcemente in Valdichiana. Di proprietà dell’imprenditore bresciano Stefano Sorlini, la tenuta si estende su un’area di 22 ettari parte dei quali sono destinati a vigneti di uve Sangiovese, Mammolo, Colorino, Canaiolo. Ed è qui che nascono i vini di spiccata personalità di Metinella. Come “Burberosso Riserva” 2015 e “Burberosso” 2016, le ultime due perle dell’azienda, che saranno presentate con le nuove annate della gamma aziendale allo stand D16 Hall 9 di Vinitaly. Vino Nobile di Montepulciano DOCG prodotto tenendo fede alla tradizione dell’antico disciplinare che prevedeva il 90% di Sangiovese (Prugnolo Gentile). A comporre il restante 10% concorrono per il 5% uve di Canaiolo e per l’altro 5% uve di Mammolo. La raccolta manuale delle uve avviene in varie fasi al fine di seguire la curva di maturazione feno-

lica ottimale e ottenere la massima qualità delle uve. L’affinamento, per un vino elegante come il Burberosso, avviene in botti di rovere da 25 a 50 hl per in minimo di 18 mesi. La successiva sosta in vetro permette un ulteriore affinamento finale. EN - Metinella will be at Vinitaly with its new vintages. The winery from Montepulciano will present in particular its Nobile di Montepulciano “BURBEROSSO RISERVA” 2015 and “BURBEROSSO” 2016. The wines by Metinella have an unmistakable character and celebrate the charm of one of the most important Italian oenological areas. Metinella is a young reality created through the merger of two wineries. Its mission is to create high quality wines with the noble and traditional grape varieties that grow on these sweetly sloping hills to Valdichiana. Owned by Stefano Sorlini, an entrepreneur from Brescia, the estate spreads over 22 hectares, and in its vineyards grow Sangiovese, Mammolo, Colorino, Canaiolo. Among the characterful labels of Metinella, there are “Burberosso Riserva” 2015 and “Burberosso” 2016, two pearls that will be presented with the new vintages at Vinitaly, stand

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D16 Hall 9. Vino Nobile di Montepulciano DOCG is made according to the tradition and to the ancient disciplinary that imposes 90% Sangiovese (Prugnolo Gentile), 5% Canaiolo and 5% Mammolo. The manual harvest of the grapes follows different phases in order to get the ideal degree of ripeness of the grapes. To gain its elegance, Burberosso is refined in 25 -50 hl oak barrels for 18 months. Then a further rest in glass offers a final refinement. Metinella di Stefano Sorlini Via Fontelellera 21/A 53045 – Montepulciano (SI) Tel. +39 030 578 0877 info@metinella.it W METINELLA.IT

“In degustazione allo stand D16 Hall 9 di Vinitaly le ultime due perle dell’azienda, frutto di uve nobili e tradizionali, coltivate sui fianchi delle colline che degradano dolcemente in Valdichiana”


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FAGNANI E IL BRUNELLO

DI MONTALCINO

IL RACCONTO DI UN VIGNAIOLO ASTEMIO (ENOICAMENTE CORRETTO) Ebbene sì, a raccontarci la qualità e l’eccellenza del Brunello è proprio un vignaiolo e ristoratore astemio, Francesco Fagnani, speen off assieme al cugino Gianni Bernazzi, dell’antica azienda di famiglia Bellaria fondata dallo zio Sunto, come lo chiamavano a Montalcino. - “Sembra un paradosso ma il mio naso è meno assuefatto dalle degustazioni e riesce subito a percepire tutti i sentori e le note nascoste di un vino! - confessa Francesco, fiero del successo che da sempre contraddistingue le etichette di casa Fagnani. E visto che a lui piace “far bere” il suo vino, ha pensato di acquistare altri 4 ettari di vigneto Sangiovese. - “ Per noi è una spinta a produrre di più ma sempre con un occhio attento alla qualità e al mantenimento di quell’identità genuina trasmessa da Sunto, un uomo forte ed umile che ci ha lasciato un’eredità inestimabile”- La passione per la vigna, l’amore per il paesaggio toscano, per i i frutti della sua terra e per l’arte, hanno spinto Francesco ad interpretare il vino come elemento che coniuga tutti questi aspetti. Le etichette ad esempio sono tutte disegnate dall’artista ferrarese Daniele Cestari, la cucina toscana è stata introdotta nella cantina recentemente ristrutturata, per accompagnare i wine lovers in un percorso che spazia nelle tipicità gastronomiche di Bagoga, ristorante senese di cui è proprietario. Il mezzo secolo di attività dell’azienda prosegue quindi in un viaggio attraverso strade diverse, abbracciando nuovi settori, che solo di primo impatto possono sembrare estranei al mondo del vino. Il Brunello infatti sarà il fil rouge e il protagonista di un’iniziativa, la Art Wine Gallery, uno spazio inedito nel cuore di Siena che aprirà le porte a breve. Si tratta di una location in cui ogni

opere d’arte esposta si abbina ad un vino, rispecchiando le reciproche affinità, raccontate da un esperto d’arte e da un sommelier professionista. Un nuovo concept che esalta quanto il lavoro dell’uomo in armonia con la natura e nel rispetto della terra, possa ispirare e produrre “capolavori di vino” e “opere di inestimabile bellezza”. EN - Fagnani: Brunello di Montalcino told by a winemaker who doesn’t drink wine at all. Well, yes, the person who is going to tell us about the quality and excellence of Brunello is a winemaker who doesn’t drink wine at all: Francesco Fagnani, speen off, together with his cousin Gianni Bernazzi, of the ancient Bellaria family’s winery, founded by uncle Sunto, as people called him in Montalcino. “It seems absurd but it is true! My nose is less used to tasting and it is able to perceive inklings and hidden notes!” confesses Francesco, proud of the success that has always characterized Fagnani’s labels. And considering he likes to offer his wine, he has decided to buy 4 hectares more of Sangiovese vineyards. “For us, it represents a drive to produce more, but keeping an eye always on quality and preserving the genuine identity passed down by Sunto, a strong and humble man who has left us an inestimable heritage”. His passion for winemaking, his love for the Tuscan landscape and the fruits of its land, his interest for art have encouraged Francesco to interpret wine as an element that could join all these elements. His labels have been designed by Daniele Cestari, artist from Ferrara; Tuscan cuisine has been introduced into the recently restored cellar, to accompany wine lovers through a path among the typical special-

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ties of Bagoga, the restaurant he owns in Siena. The activity of the winery continues as a journey through different paths and new sectors that at a first sight could seem very far from the world of wine. Brunello will be the fil rouge and the protagonist of Art Wine Gallery, an original space in the heart of Siena that will open soon. It’s a location where every exposed work of art will be matched with a wine by Fagnani, whose affinity will be recounted by an art expert and a sommelier. It’s a new concept that exalts how man’s work, in harmony with nature, can inspire and produce both wine masterpieces and artworks of inestimable beauty. Azienda Agricola Bellaria SP14, 242, 53024 Montalcino SI W BAGOGA.IT

“Il Brunello incontra l’arte: spazio al nuovo concept della Art Wine Gallery a Siena”


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VALLE D’AOSTA

IL MEGLIO DEL VINO VALDOSTANO A VINITALY L’Associazione viticoltori della Valle d’Aosta presente con diciassette produttori A CURA DI CARLOTTA LETTIERI

STEFANO CELI

Presidente della VIVAL

Anche la VIVAL - Associazione viticoltori della Valle d’Aosta partecipa alla 53° edizione di Vinitaly con diciassette aziende. Quattordici produttori saranno presenti con un loro stand mentre tre saranno presenti con i loro vini al banco d’assaggio gestito dai sommelier. Un banco sempre più apprezzato perché è possibile avere una panoramica della viticoltura valdostana, una viticoltura difficile che negli anni ha saputo crescere e distinguersi nel panorama vitivinicolo italiano ma anche internazionale. Infatti pur restando un prodotto di nicchia, il vino valdostano trova estimatori dai paesi Nord Europei, agli Stati Uniti fino al Giappone. “La partecipazione al Vinitaly è per noi sempre importante - spiega Stefano Celi, Presidente della VIVAL. E’ una vetrina interessante per far conoscere in pochi giorni la nostra piccola viticoltura agli addetti ai lavori, agli importatori e anche al grande pubblico di appassionati che partecipano alla fiera. Anche se poi l’invito è sempre quello di venire da noi a vedere e conoscere il nostro territorio estremo. Vi aspettiamo nel Padiglione 12

Stand A3, B3, C3”. La presenza dell’Associazione viticoltori della Valle d’Aosta a Vinitaly è condivisa con l’Assessorato al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali, la Chambre valdôtaine des entreprises e il Cervim, centro internazionale per la viticoltura di montagna. Per la prima volta è anche prevista, nella giornata di domenica 7 aprile, la partecipazione agli

eventi denominati “Vinitaly in the city” che si svolgono nel centro di Verona. In Piazza San Zeno saranno proposte una serie di attività promozionali e di animazione per il pubblico tra le quali degustazioni di prodotti Dop, Doc e Pat e show cooking dedicati alle produzioni locali, intrattenimenti musicali e momenti di informazione turistica. W VIVALVDA.IT

“UNA VETRINA INTERESSANTE PER FAR CONOSCERE LA NOSTRA PICCOLA VITICOLTURA AGLI ADDETTI AI LAVORI, AGLI IMPORTATORI E ANCHE AL GRANDE PUBBLICO DI APPASSIONATI CHE PARTECIPANO ALLA FIERA” 74


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C A M P O

PROVE DI MACCHINE NEL VIGNETO

20-21 GIUGNO 2019 TENUTA TREROSE MONTEPULCIANO (SI) www.enovitisincampo.it info@enovitis.it

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STRADA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO E DEI SAPORI DELLA VALDICHIANA SENESE

Comune di Montepulciano

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LA RAJADE TRADIZIONE, INNOVAZIONE E QUALITÀ NEL “RAGGIO DI SOLE” DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Con un nome che rispecchia in pieno la filosofia e il modus operandi dell’azienda, La Rajade, in dialetto friulano raggio di sole, è una realtà di 6,5 ettari vitati che si culla tra le colline più settentrionali del Collio, nella pedemontana orientale del Friuli lungo il confine sloveno. Una zona da sempre considerata tra le più vocate alla coltivazione della vite, per le terre composte da una miscela di arenaria e di marna e per il microclima molto favorevole ed unico. E’ in questo territorio che affondano le radici e seguono a terrazza i vigneti de La Rajade curate con scrupolosa attenzione, in simbiosi con il ciclo vitale delle piante. “Durante gli anni – spiegano i proprietari, le famiglie Campeotto e Faurlin - abbiamo posto una particolare attenzio-

ne ai due vitigni bianchi autoctoni che da sempre vengono coltivati in Collio, la Ribolla Gialla ed il Friulano accanto ai vitigni internazionali già affermati come ad esempio il Sauvignon. Grazie a tecnologie e attrezzature moderne ed efficienti, lavoriamo nel rispetto e valorizzazione della qualità delle uve ottenute in vigneto. Il nostro obiettivo è infatti il controllo minuzioso nella conduzione delle fermentazioni e degli affinamenti sia per la vinificazione in bianco sia per quella in rosso. Un lavoro che ci consente di ottenere vini di ricchezza aromatica ed elegante complessità. Come il raggio di sole è fonte di vita per la vite e tutta la natura circostante – concludono - anche noi allo stesso modo, con impegno, dedizione e rispetto del territorio, riversiamo tutta la nostra passione in questa realtà in modo che, chiunque ci conosca, percepisca il calore de La Rajade”. EN - La Rajade. Tradition, innovation and quality in the “ray of sunshine” of Friuli Venezia Giulia. Its name is a fully reflects of the philosophy and the modus operandi of the company, that in Friulian dialect it means ray of sunshine, La Rajade is a reality of 6.5 hectares of vines among the northernmost hills of Collio, in the eastern foothills of Friuli along the Slovenian border. An area that has always been considered one of the most suitable for the cultivation of vines, because the lands are composed of a mixture of sandstone and marl and for the very favorable and unique microclimate. It is in this territory that the roots are rooted and where La Rajade vineyards are treated with care and scrupulously attention, in symbiosis with the life cycle of the plants. “Over the years - explain the owners, the families Campeotto and Faurlin - we have paid particular attention to the two native white vines that have always been grown in Collio, Ribolla Gialla and Friulano alongside the already established international vines such as Sauvignon . Thanks to modern and efficient technologies and equipment, we work in the respect and enhancement of the quality of the grapes obtained in the vineyard. Our goal is

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in fact the meticulous control for the conduct of fermentations and refinements for both white and red wines vinification. It is a job that allows us to obtain wines of aromatic richness and elegant complexity. As the sun is a source of life for the vine and all the surrounding nature - concludes the property - we do the same, with commitment, dedication and respect for the territory, we put all our passion into this reality so that anyone who knows us , feel the warmth of La Rajade “. Az. Agr. La Rajade srl Località Petrus, 2 34070 Dolegna del Collio (GO) tel.: 0481.639273 fax.: 0481.639273 e-mail: info@larajade.it W LARAJADE.IT

“Il controllo minuzioso nella conduzione delle fermentazioni e degli affinamenti sia per la vinificazione in bianco sia per quella in rosso ci consente di ottenere vini di ricchezza aromatica ed elegante complessità”


B

Sistema automatizzato di movimentazione e rimontaggio The automated system for moving and pumping over

A

®

Il sistema automatizzato di iniezione di gas tecnici The automated system of injection of technical gases

1

Saturazione Saturation

2

Ossigenazione Oxygenation

3

insufflazione Insufflation

Vantaggi 1. MULTIFUNZIONALITÀ

Onda® può essere utilizzato per la maggior parte di tipologie di vino e in tutte le fasi del processo di vinificazione: macerazione pre e post-fermentativa, fermentazione alcoolica e malolattica, affinamento sulle fecce fini e stoccaggio a lungo termine.

2. VERSATILITÀ

si adatta facilmente ai protocolli di vinificazione in uso e semplifica operazioni o problematiche normalmente complesse: rimontaggi, ossigenazioni, arresti o rallentamenti di fermentazione, messa in sospensione delle fecce fini, correzione dei sentori di ridotto, saturazione del serbatoio con gas inerte ecc..

3. ESTRAZIONE EFFICACE E DELICATA

il sistema automatizzato di movimentazione e rimontaggio agisce al di sopra e al di sotto del cappello delle vinacce e non direttamente su di esso, questo massimizza l’estrazione delle componenti fenoliche riducendo allo stesso tempo la produzione di feccia.

Il nuovo serbatoio multifunzionale Onda®, brevettato da GHIDI METALLI SRL, è disponibile con capacità variabili da 20 a 150hl. Le caratteristiche innovative di Onda® sono:

4. FACILE PULIZIA

Onda® è privo di intercapedini e tutte le componenti interne sono dotate di un sistema rapido di smontaggio e lavaggio che riduce i tempi di svinatura, di pulizia e di sanificazione del serbatoio.

A

Il sistema automatizzato di iniezione di gas tecnici (aria compressa, azoto, argon, CO2 o miscele di questi gas) in tre zone specifiche del serbatoio. 1 Saturazione dall’alto per l’affinamento e la conservazione a lungo termine in atmosfera protetta. 2 Ossigenazione in zona mediana grazie alla candela porosa integrata. 3 Insufflazione dal basso: con gas inerte, per mescolare delicatamente il mosto/vino o portare in sospensione le fecce fini durante l’affinamento, oppure con aria compressa per la macro-ossigenazione del prodotto.

B

5. POSSIBILITÀ DI VINIFICARE SENZA SOLFITI AGGIUNTI

grazie al sistema di rimontaggio senza uso di pompe ed al sistema di iniezione dei gas tecnici si ottiene all’interno di Onda® un’atmosfera modificata e controllata che ha permesso la produzione di vini senza aggiunta di solfiti o altri allergeni sia su scala sperimentale che produttiva*.

6. RISPARMIO

Il sistema automatizzato di movimentazione e rimontaggio del mosto o del vino senza l’ausilio di pompe massimizza l’estrazione fenolica riducendo allo stesso tempo

riduce notevolmente i costi di manodopera perché funziona senza l’ausilio di pompe e relative tubature che richiedono personale specializzato sia per il loro funzionamento che per la loro pulizia. Onda® è completamente automatizzato: un solo operatore, grazie all’intuitivo pannello di controllo, può programmare e gestire l’intero processo di vinificazione, affinamento e conservazione, anche di più serbatoi contemporaneamente.

lo stress per il mosto e la produzione di feccia.

*Impiegando Onda® ed adottando misure di igiene appropriate, attrezzature enologiche idonee ed un protocollo specifico è stata dimostrata la possibilità di vinificare senza l’aggiunta di solfiti ed altri allergeni, si raccomanda tuttavia che le procedure vengano consigliate e approvate da un esperto enologo che è responsabile della qualità del prodotto finale.

GHIDI METALLI Srl Via Circonvallazione, 64

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51011 Borgo a Buggiano (Pistoia) Italia Tel . +39 0572 32216 - Fax +39 0572 30887 sales@ghidimetalli.it - www.ghidimetalli.it

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LA FIEREZZA DEL SALENTO CANTINA SAN DONACI, ORGOGLIOSAMENTE ANNO DOPO ANNO, SI CONFERMA AL VERTICE QUALITATIVO DEL VINO PUGLIESE Possibile abituarsi all’eccellenza? Si, se nell’abitudine non leggiamo un’accezione negativa, ma soltanto la capacità di posizionarsi sempre al vertice della piramide qualitativa. Per Cantina San Donaci, che si muove compatta nel cuore del Salento coi suoi circa 300 soci, è così. La qualità è una costante e ai traguardi ormai sono abituati, senza che questo scalfisca minimamente l’impegno e la dedizione nel coltivare uva e produrre vino. Il Palmares anche quest’anno è una conferma di medaglie d’oro: così è per l’Anticaia Riserva 2015, così per l’Anticaia Negroamaro 2017. Entrambi hanno ottenuto il primo piazzamento al Berliner Wine Trophy 2019 e al Mundus Vini 2019: una continuità che impressiona. Quest’anno si punta forte anche su un altro vino: Fulgeo, splendente fin dal nome. Si tratta di un Negroamaro in purezza, proviene da bellissime viti ad alberello, solo da uve selezionate e con una resa di 70-80

quintali per ettaro. La lavorazione avviene a mano, grappolo per grappolo, con una prima selezione già sul ceppo. Il risultato si esprime in 20mila bottiglie, quest’anno nell’annata 2017 che sarà in assaggio per la prima volta a Verona, durante le giornate di Vinitaly. (s.a.) EN - The pride of Salento. Year after year, Cantina San Donaci proves to be a top-quality Apulian winery. Is it possible to get used to excellence? Yes it is, if we mean not a negative thing but the talent to propose a quality always at the top. Cantina San Donaci moves solidly in the heart of Salento with its 300 partners. Quality is a constant and goals have not changed the commitment and devotion with which the winery grows its grapes and makes its wine. This year too many prizes confirm this success: Anticaia Riserva 2015 and Anticaia Negroamaro 2017 have won the first prize at Berliner Wine Trophy 2019 and t Mundus Vini 2019: an

impressive continuity. Now the winery bets on another label too: Fulgeo, as splendid as its name. It’s a single-variety vinification of Negroamaro. It comes from very beautiful vines trained as small trees, selected grapes with a yield of 70-80 quintals per hectare. The processing is manual, grape by grape, after a first selection on the vine. The result is 20,000 bottles, for 2017 harvest, that will be presented in Verona, at Vinitaly. Cantina San Donaci Via Mesagne, 62 72025 San Donaci (BR) Tel. +39 0831 681085 Fax +39 0831 681839 info@cantinasandonaci.eu W CANTINASANDONACI.EU

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“CANTINA SAN DONACI @ VINITALY 2019: PAD. 11, STAND C3-C4”


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PELLICOLE DI GUSTO

Wine to Love, i colori dell’amore A CURA DI LORENZO BIANCIARDI

Un titolo inglese per un film italianissimo: Wine to love (2018) è l’opera prima alla regia di Domenico Fortunato, qui anche attore protagonista. Distribuita in poche sale, la pellicola ha il grande merito di aver riacceso le luci della ribalta su un angolo di paradiso per il mondo vitivinicolo: il Vulture e la Basilicata. I meravigliosi colori autunnali dei filari a inizio film sono già di per sé un inno a una terra troppo spesso dimenticata. «Non è vero che in Basilicata ci stanno solo quattro fiumi. Sono cinque. Il quinto è un fiume rosso. Come tutti i fiumi dovrebbe portare ricchezza e invece noi siamo rimasti sempre poveri. Il vino lo facciamo solo per amore. Perché è l’amore che muove il mondo». Sono proprio il vino e i sentimenti il motore della

storia, come si intuisce da queste parole pronunciate da Enotrio. Il protagonista è un burbero viticoltore che ama dormire accanto alle sue botti, in un anfratto della cantina; non ha mai avuto una donna ed è capace di scambiare confidenze con una tartaruga domestica e di dialogare in modo vivace con la statua di Sant’Antonio, pur di ottenere la “grazia” di un po’ di pioggia che serva a rinvigorire i terreni arsi da mesi di sole. Un tipo solitario che nasconde un animo romantico: «Io una donna la porterei qua, le farei ascoltare questa musica, le verserei il vino e le racconterei che per fare il pane bisogna aspettare la lievitazione, che può durare anche un’intera giornata. Perché non è vero che bisogna fare tutto di corsa. Le cose belle si possono avere anche aspettando, facendo passare il tempo. Per fare questo vino c’è bisogno dell’acqua, del sole, del vento e pure del maltempo». Una filosofia semplice, fatta di gratitudine verso il territorio e attenzione per la Natura; che con Venosa è stata magnanima, regalandole altitudine ed esposizione al sole ideali per i vigneti. Qui a farla da padrone è l’Aglianico del Vulture, quel “Barolo del Sud” descritto con poesia in Wine to Love. Sulla storia, che altro dire? Il canovaccio è quello di una commedia romantica, in cui si mescolano gli interessi commerciali legati alla terra posseduta da Enotrio e dal fratello Luca (l’attore Michele Venitucci) con le vicende sentimentali che calamitano tutta l’attenzione sul personaggio di Anna, ben interpretata da Ornella Muti. Una ex stella delle passerelle che col suo fascino solare farà “riaccendere” un piccolo comune come Venosa. «Ora si deve bere», ci aveva avvertito l’incipit del film, con un aforisma di Orazio che qui vogliamo far nostro nel finale: per invitar tutti a scoprire la Lucania e poi farsi ammaliare dal suo grande “rosso” che nell’Aglianico del Vulture Superiore tocca quell’eccellenza degna di una Docg.

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Wine Experience A CURA DI VALENTINA MEROLLI

Classe 74, Valentina Merolli si avvicina fin da giovane al mondo del vino, facendo della sua grande passione una professione. Conseguito il diploma AIS, vince nel 2009 il concorso Master del Sangiovese e si aggiudica il primo premio come miglior sommelier toscana. Solo pochi anni dopo si colloca al terzo ed al secondo posto nella classifica nazionale AIS. Importanti ristoranti stellati, italiani e non, l'hanno voluta tra le fila dello staff; eccentrica e poliedrica, si distingue per le grandi doti comunicative e per l'originale impostazione delle sue degustazioni.


W IN E

TENUTA LA FORTUNA

It is a wine with a beautiful ruby red ​​ color that fades to garnet with a compact and medium transparency, it moves elegantly and it has a rich consistency. This wine has an excellent olfactory intensity, which opens with great and elegant complexity, rich of varieties about hints of Indian spice, sandalwood, pepper and undergrowth, wet humus, macerating fruit and flowers. This wine also invites a generous sip, of stature and thickness, an immersion in spices and sweet fruit, comfortable warmth and round softness followed by a freshness, perfect balance with a tannin of great workmanship, mature, fine and part of the wine structure. It has a georgeous body. A wine that you must to be known to appreciate its nuances. Noble wine of great beauty and territoriality.

Vino che si presenta di bellissima veste rosso rubino che sfuma al granato di colore compatto e media trasparenza, si muove elegante e di ricca consistenza. Sfera olfattiva di eccellente intensità, che apre con grande finezza ed elegante complessità , ventaglio varietale con sentori di spezia indiana,sandalo, il pepe il sottobosco, humus bagnato, frutta e fiori in macerazione. Di sorso generoso, di levatura e spessore, un’ immersione nelle spezie e nella frutta dolce, confortevole calore e rotonda morbidezza seguito da una freschezza in perfetto bilanciamento ed un tannino di grande fattura, maturo, fine e parte della struttura. Corpo splendido. Un vino con cui entrare in confidenza per apprezzarlo nelle sue sfumature. Vino nobilissimo di grande bellezza e territorialità.

BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA DOCG VITIGNO/VINES: SANGIOVESE REGIONE/REGION: TOSCANA, TUSCANY ZONA/AREA: MONTALCINO

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2013

METINELLA “BURBEROSSO” VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO RISERVA DOCG VITIGNO/VINES: PRUGNOLO GENTILE 90%, CANAIOLO 5%, MAMMOLO 5% REGIONE/REGION: TOSCANA, TUSCANY ZONA/AREA: MONTEPULCIANO

2015

CANTINA DI PITIGLIANO BIANCO DI PITIGLIANO SUPERIORE DOC VITIGNO/VINES: TREBBIANO TOSCANO 50% MALVASIA TOSCANA 10% CHARDONNAY 20% SAUVIGNON BLANC 20% REGIONE/REGION: TOSCANA, TUSCANY ZONA/AREA: PITIGLIANO

TENUTALAFORTUNA.IT

Vino che si presenta di colore rosso rubino con una discreta trasparenza e di buona luminosità, nel bicchiere si muove con consistenza a formare lacrime che scendono morbide e lente. La sfera olfattiva si apre con note di intrigante spezia e frutto dolce di piacevole complessità, con richiami di ciliegia, marasca, frutti di bosco e finale floreale di rose e viole macerate. Bocca pulita, di bel sorso elegante e piacevole, con un tannino maturo di buon carattere e fattura che si esprime in corpo e struttura, una freschezza viva e succosa, note riccamente fruttate ed un finale piuttosto sapido. Vino di buona finezza e pregio, con aderenza territoriale e tipicità, molto gradevole al palato da accompagnare con secondi piatti di carne, formaggi di media stagionatura. Piacevole scoperta.

Vino che si presenta di colore giallo paglierino piuttosto carico con discreta intensità, di corpo medio, gli archetti che va a formare sono regolari e con lacrime piuttosto scorrevoli. Vino dall’aspetto olfattivo che si apre con piacevoli e delicate note aromatiche suadenti, sentore di frutti tropicali, a cui seguono freschi profumi agrumati di bergamotto e scorza di cedro con finale floreale ricco ed accennato sentore affumicato. Sorso che apre secco, intensamente fresco, di carattere vivo e succoso su cui ruota la sua struttura, con ritorni di note riccamente fruttate ed un finale piuttosto sapido. Da abbinare a crostini di pane e lardo. Vivo ed elegante nel complesso di briosa freschezza.

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This is a wine with a ruby red color with a fair transparency and a good brightness, it moves with consistency up to form tears that fall soft and slow. The olfactory sphere it opens with a note of intriguing spice and sweet fruit of pleasant complexity, with hints of cherry, marasca cherry, berries then, to the and, with floral rose and macerated violets. To the taste it results clean, with a nice and pleasant taste, with a mature tannin of good character and workmanship that it is expressed in its body and its structure, a lively and juicy freshness, with richly fruity note and a rather savory finish. It is a wine of a good finesse and value, with the characteristics of its own territory, very palatable to accompany with meat dishes, medium-aged cheeses. A real and pleasant discovery.

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METINELLA.IT

It is a wine that has a fairly intense straw yellow color with a discreet taste intensity, a medium body, and it forms a regular arches with tears rather sliding. The wine has an olfactory appearance that opens with pleasant and delicate aromatic and persuasive notes, scent of tropical fruits, follow by fresh citrus scents of bergamot and cedar peel with a rich floral finish and a hint of smell smoked. The sip of the wine opens dry, intensely fresh, of a lively and juicy character on which it rotates its structure, with richly fruity notes and a pretty finish savory. It is perfect to be combined with bread croutons and lard. It is a wine full of life and elegant.

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2018

EX PE RI EN CE

CANTINADIPITIGLIANO.IT


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CE N E I ER CANTINA SAN P EX DONACI

“FULGEO”

SALENTO IGP VITIGNO/VINES: NEGROAMARO REGIONE/REGION: PUGLIA, APULIA ZONA/AREA: SALENTO

Vino profondo di colore rosso rubino carico con vena violacea, intensa massa colorante e piena struttura generale che si evidenzia nei suoi movimenti lenti e rotondi. La sfera olfattiva si apre con bella complessità varietale, che si sviluppa su sentori di calde spezie, pepe, frutta di bosco matura, ciliegie sotto spirito, confettura di frutti rossi, cassis, note di torrefazione, fave di cacao, cioccolato fondente, foglie di tabacco dolce e legno. Di sorso pieno, deciso e caldo, piacevolmente rotondo seppur dotato di grande potenza, buona freschezza che sa bilanciare ed un tannino di carattere che sa dare spessore e grande piacevolezza, in un finale di corpo. Lo abbinerei a piatti di carne, selvaggina e formaggi stagionati. Espressione decisa e potente del Negroamaro in tutta la sua essenza.

2016

It is a wine of a deep ruby red ​​ with a purplish vein, with an intense coloring mass and a full general structure that is evident in its slow and round movements. At nose the olfactory sphere it opens with beautiful and complexity varietal, which it develops on kind of warm spices, pepper, ripe forest fruits, spirited cherries, red fruit jam, cassis, roasting notes, cocoa beans, dark chocolate, leaves of sweet tobacco and wood. It has a full-bodied sip, decisive, warm and round with greatest power, it knows how to balance the tannin character and how to give depth and great pleasure. I would pair it with second plates like meat, venison and seasoned cheeses. Finally Negroamaro is certainly a strong wine in all its essence.

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CANTINASANDONACI.EU

RIDOLFI BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG VITIGNO/VINES: SANGIOVESE REGIONE/REGION: TOSCANA, TUSCANY ZONA/AREA: MONTALCINO

Vino di annata che sa esprimere bellezza e territorio. Si presenta di bellissima veste rosso granato e di suggestiva trasparenza. Il colore è brillante e luminoso e ruotandolo nel calice si muove con discreta massa e lacrimazione piuttosto lenta. Aspetto olfattivo di piacevole complessità, composto da note fuse in sottile spezia elegante contornata da frutta rossa, la ciliegia, marasca, radice di liquirizia, sottobosco, con dei sentori composti ma molto tipici. La bocca è sottile ed elegante, sorso con suadente sensazione calorica e morbidezza. Bella la freschezza, moderata e ben integrata, come anche il tannino, decisamente piacevole ed elegante, con finale dolce. Corpo contenuto che favorisce bevibilità e finezza. Da abbinare a primi piatti come pici e pappardelle al coniglio.

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2014

CANTINA OGLIASTRA “ISOLA DEI NURAGHI” BIANCO IGT VITIGNO/VINES: UVE ROSSE VINIFICATE IN BIANCO REGIONE/REGION: SARDEGNA, SARDINIA ZONA/AREA: OGLIASTRA

It is a vintage wine that expresses beauty and its land. It has a beautiful garnet red color and a suggestive transparency. The color is bright and by turning it into the glass the wine moves with a fairly good mass and a rather slow tearing. The appealing olfactory appearance has a pleasant complexity, composed of a fused note in an elegant spice surrounded by red fruit, cherry, marasca cherry, licorice root, undergrowth, with a hint of compound but they are very typical. Wine tastes is thin and elegant, with softness and a caloric feeling sensation. Beautiful and moderate freshness, well integrated together, as well as tannin, very pleasant and elegant, with a sweet finish. The body of this wine promotes its fineness and drinkability. Good to combine with starters like pici and pappardelle with rabbit sauce.

Vino che si presenta di particolare tonalità di giallo dorato con sfumata luce ramata. Ruotandolo nel calice mostra movenze piuttosto veloci, lineari, con lacrimazione abbastanza scorrevole, di medio peso. Un vino che si apre con un aspetto olfattivo inusuale ed intensamente balsamico, con sentori mentolati, nota vegetale di erbe spontanee, ed erbe aromatiche come salvia e acetosella, elicrisio per seguire con frutta dolce, e spiccate scorze di agrumi, bergamotto, cedro. Fiori freschi. Il suo sorso discreto, secco e con bella freschezza che sa di agrumi delicatamente dolci, mela matura, sentori in equilibrio con corpo piuttosto leggero e delicato, come le sue note, con finale piacevolmente setoso. Da abbinare a piatti estivi, insalate di mare, pomodori e menta. Etichetta molto elegante.

This wine presents a particular shade of golden yellow with light coppery nuanced. By rotating it in the glass it shows fairly fast, it has linear movements, with fairly smooth and medium weight tearing. It is a wine that opens with an unusual and intensely balsamic olfactory, with menthol scents, vegetal notes of wild herbs, and also aromatic herbs such as sage and sorrel, elicrisio and subsequent sweet fruit, and marked citrus peel, bergamot, cedar, fresh flowers. Its sip is discreet, it is also dry with beautifully fresh taste that of delicately sweet citrus fruits, ripe apple, all flavorings aromas are balanced with a rather light and a delicate body, like its notes, with a pleasantly silky finish. The wine may be associated with summer dishes, seafood salads, tomatoes and mint. The wine label is very elegant.

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2017

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il senso di un’emozione


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CE N E I ER FRANCO P EX PACENTI

CANALICCHIO

BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG VITIGNO/VINES: SANGIOVESE REGIONE/REGION: TOSCANA, TUSCANY ZONA/AREA: MONTALCINO

Rosso granato brillante, di colore compatto e di media massa colorante con buona trasparenza, mi mostra una buona consistenza e discreta struttura. Lo spettro olfattivo apre scuro ed austero, naso di carattere sempre di bella complessità, che si sviluppa su note di spezie, tabacco di sigaro toscano, marasche, polvere di cacao amaro, torrefazione, vena balsamica, eucalipto, erbe amare. Elegantissimo. Sorso caratterizzato da una nota scura, in bocca è signorile, deciso e caldo, piacevolmente rotondo seppur dotato di discreta potenza, bella freschezza che sa bilanciare ed un tannino di carattere che sa dare spessore e grande piacevolezza, in un finale di gustosa ed appagante armonia. Lo abbinerei a secondi piatti di carne, formaggio al tartufo. Vino di carattere netto e territoriale. Una certezza.

Bright garnet red wine, with a compact color and medium dye mass with good transparency, it shows me a good consistency with a discreet wine texture. The olfactory spectrum opens dark and austere, nose with an important complex nature, which develops on spice notes, Tuscan cigar tobacco, maraschino cherry, bitter cocoa powder, roasting, balsamic vein, eucalyptus, bitter herbs. It is a very elegant wine. The sip is characterized by a dark note, in the mouth it is elegant, decisive and warm, pleasantly round although endowed of discreet power, beautiful freshness that knows how to balance it and a tannin that knows how to give depth and great pleasure, with a tasty final and satisfying harmony. I would pair it with meat dishes, truffle cheese. It is a wine with a territorial nature and a strong character. It is a certainty.

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2014

LAIMBURG “ELYÒND” GEWÜRZTRAMINER RISERVA DOC VITIGNO/VINES: GEWURZTRAMINER REGIONE/REGION: ALTO ADIGE, SOUTH TYROL ZONA/AREA: BOLZANO

Vino che si presenta di bell’aspetto giallo dorato molto luminoso, ruotandolo si muove sinuosamente nel calice con discreta consistenza, creando archetti con lacrime molto fitte e cremose. Il naso è di impatto deciso con apertura tipicamente aromatica che si apre con caratteristica intensa nota di litchi, acqua di rose, frutta dolce matura, note tropicali, ananas sciroppato, delicati fiori montani con finale elegantemente minerale. Sorso caldo ed avvolgente, che sviluppa decisa sensazione calorica e rotonda morbidezza, vino suadente e molto avvolgente, con freschezza viva ricca di agrumi che sa dare slancio al corpo ricco e piacevole sapidità. Ottimo per piatti esotici e speziati e formaggi montani. Un Elisir altoatesino che ha beneficiato di ottima annata e ricca concentrazione aromatica ed alcolica.

VITIGNO/VINES: AGLIANICO E MERLOT REGIONE/REGION: BASILICATA ZONA/AREA: VENOSA

It is a wine that has a very bright yellow appearance, it moves sinuously in the glass with a discrete consistency, it creating bows with very dense and creamy tears. The wine has a decisive impact at nose, with a typically aromatic opening and an intense characteristic note of lychee, rose water, ripe sweet fruit, tropical notes, pineapple in syrup, delicate mountain flowers with an elegantly mineral finish. The sip of this kind of wine is warm, it develops with a decisive caloric sensation and round softness, it is persuasive and very enveloping wine, with lively freshness rich in citrus fruits that gives a rich and pleasant sapidity. It is excellent for exotic and spicy dishes and mountain cheeses. A South Tyrolean Elixir who benefited from a superb vintage with rich aromatic and alcoholic concentration.

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2016

CANTINA DI VENOSA “MATEMATICO”

FRANCOPACENTICANALICCHIO.IT

Vino che si mostra di colore rosso rubino vivo con lieve venatura porpora, di massa colorante di media intensità che ruota con decisa massa e forma archetti lenti e cremosi. Olfatto importante di impatto fruttato deciso, frutta dolce rossa, ribes, caramella di lampone, confettura di ciliegia, spezia dolce di vaniglia e delicato pepe bianco, cioccolata al latte, con finale di peperone ed erbe speziali. Di buona complessità. Sorso gustoso, pieno e di gran frutto polposo, dotato di piacevole morbidezza e potenza, bella la freschezza che sa dare slancio ed un tannino incisivo ma dolce e maturo. Di corpo robusto e pieno di vitalità. Filetto in salsa di mirtillo e formaggi stagionati. Vino ben riuscito con il carattere dell’Aglianico e la setosità del Merlot.

It is a wine that shows a bright ruby red color with a slight purple vein, a medium mass with an intensity coloration that rotates with a definite mass and forms slow and creamy arches. It has an important nose of strong fruity impact, sweet red fruit, black currant, raspberry candy, cherry jam, sweet vanilla spice and delicate white pepper, milk chocolate, with pepper and spice herbs finish. It is a wine with a good complexity. It has a tasty sip with a full-bodied fruit, but also a pleasant softness and power, a beautiful freshness that knows how to give impetus and an incisive taste, but sweet and mature tannin. Strong body wine and full of vitality. It is a good match with fillet in blueberry sauce and seasoned cheeses. Finally, it is a successful wine with the character of Aglianico and the silkiness of Merlot.

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2017

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LAIMBURG.BZ.IT

CANTINADIVENOSA.IT


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food&beveragenda

25/04 ALBA

VINUM

7/04 VERONA

VINITALY 7 – 10 aprile 2019 Dal 7 al 10 aprile torna il Salone internazionale dei vini e distillati e sarà anche una grande occasione per memorabili assaggi, ogni anno diversi e irripetibili. Un modo di fare cultura del vino che punta ad aiutare produttori e buyer ad alzare l’asticella della qualità. Vinitaly è anche questo, e il giro del mondo nel bicchiere della 53a annata della rassegna è un nuovo imperdibile viaggio. Anche per l’annata 2019 la rassegna non si smentisce e offre, nelle sue numerose sale degustazioni, circa 90

tasting (riferendosi solo all’elenco ufficiale di Vinitaly) che danno l’opportunità di conoscere o approfondire vini di tutti i continenti, delle maggiori aree di produzione o di quelle di nicchia, così come di molti distillati e liquori. Buyer, sommelier, enologi, tecnici, giornalisti, operatori del settore possono così spaziare dal consolidato appuntamento con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso con un “gran tour” ideale attraverso i vini selezionati in tutta Italia, alla degustazione guidata da Ian D’Agata in collaborazione con l’Associazione le Donne del Vino che presenta i “I vini rivoluzionari delle giovani donne del vino”. Un altro evento da non perdere è quello con Riccardo Cotarella che presenta “7 Vini che hanno fatto grandi i loro territori”, una degustazione mirata a spiegare caratteristiche organolettiche e storia di sette vini importanti. Fra le degustazioni top

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organizzate dagli espositori, quest’anno si segnalano: l’Amarone della Valpolicella, con una serie di appuntamenti tra cui la degustazione dei dieci anni delle Famiglie Storiche; il XXXI Seminario Tecnico Masi; il Montepulciano a cura del Consorzio del Vino Nobile, del Cirò, del Morellino di Scansano e la Vernaccia di San Gimignano, sempre a cura dei rispettivi consorzi. Novità assoluta del calendario di Vinitaly sono le masterclass organizzate in collaborazione con l’Associazione Vi.Te e dedicate ai vini artigianali. I cosmopoliti del gusto possono segnare in agenda anche i Tasting ex… press, viaggio tra i migliori territori di produzione realizzato da Vinitaly in collaborazione con le più importanti riviste enologiche internazionali, che quest’anno ha tra i focus di rilievo la Francia e la Slovenia. W VINITALY.COM

25 – 28 aprile, 1 - 4 – 5 maggio 2019 Come ogni anno Alba - Città Creativa Unesco per la Gastronomia - ospita Vinum, una meravigliosa occasione, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, per degustare i celebri vini del territorio insieme a straordinarie proposte dal mondo del vino nazionale ed internazionale. Vinum - 43a Fiera Nazionale dei vini di Langhe Roero e Monferrato è la più grande enoteca a cielo aperto d’Italia, appuntamento capace di coniugare cultura street e proposta di alta qualità per lasciarsi conquistare dalle eccellenze enogastronomiche in un coinvolgente e goloso itinerario alla scoperta del centro storico di Alba e delle colline decretate Patrimonio dell’Umanità Unesco, considerate tra le mete imperdibili da Lonely Planet Best in Travel 2019. Da giovedì 25 a domenica 28 aprile, mercoledì 1° maggio e nuovamente sabato 4 e domenica 5 maggio Vinum si snoda lungo le vie del centro di Alba, in un susseguirsi di scorci affascinanti. Le degustazioni, con circa 800 etichette di oltre 400 produttori, sono accessibili attraverso l’acquisto di un carnet e presentate in abbinamento ideale allo Street Food. W VINUMALBA.COM


27/04

19/05

CITTÀ DI CASTELLO

VINI D’AUTORE TERRE D’ITALIA

LIDO DI CAMAIORE

ONLY WINE FESTIVAL 27 – 28 aprile 2019 Only Wine Festival è il Salone Nazionale dei Giovani Produttori di Vino e delle piccole Cantine, con un format itinerante nel Centro Storico di Città di Castello, in provincia di Perugia. L’evento avrà come protagoniste le migliori 100 piccole cantine e i produttori “under 40” italiani selezionati da Ais, che faranno degustare i loro prodotti nei palazzi storici del centro. Only Wine Festival conterrà anche alcune aree tematiche enologiche come l’Area Only Wine Rosè,o l’area Only Wine International, dedicata ad una selezione dei giovani produttori e piccole cantine del mondo. L’edizione 2019 di Only Wine International vedrà come protagonisti i vini della Champagne, della Borgogna, della Mosella, della Spagna, della Georgia e della Croazia. Tante degustazioni (guidate o libere), eventi, mostra-mercato e molto altro. W ONLYWINEFESTIVAL.IT

6/05 MILANO

TUTTOFOOD 6 – 9 maggio 2019 TUTTOFOOD la fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano, si svolgerà dal 6 al 9 maggio 2019. In sole 6 edizioni è diventato il palcoscenico ideale per presentare i propri prodotti al mercato nazionale ed internazionale. Si tratta di un evento che risponde sia alle esigenze delle aziende che guardano principalmente al mercato italiano che a quelle di chi punta all’esportazione Una vetrina efficace per testare le proprie idee innovative ed esperienze che permette di confrontare le proprie esperienze ed analizzare i trend di mercato, oppure di partecipare a workshop, i seminari, i convegni e meeting. W TUTTOFOOD.IT

19 – 20 maggio 2019 Una selezione prestigiosa, ponderata, eclettica e non scontata della vitivinicoltura “d’autore” del nostro paese, a disegnare un quadro affascinante stimolato dai tanti distretti di cui l’Italia è uno scrigno prezioso, inquadrato senza “etichette” o temi obbligati per offrire ad appassionati ed operatori uno spaccato variegato anche grazie alla diversità degli approcci, in vigna e in cantina. Ad unire pacificamente griffe di rinomanza internazionale e vignaioli di culto, ciascuno con il proprio portato di conoscenze e di personalità. Ciascuno con la propria esperienza da condividere. E con il proprio territorio da raccontare. W VINIDAUTORE.INFO

20/05 LONDRA

LONDON INTERNATIONAL WINE FAIR 20 – 22 maggio 2019 Giunta alla sua 38esima edizione, la London Wine Fair si svolge alla Olympia Grand Hall e continua ad essere una delle maggiori manifestazioni a livello mondiale nel settore. Quest’anno saranno in fiera circa 14mila vini prodotti in 32 paesi diversi. Oltre ad offrire un’occasione unica per fare business e incontrare operatori provenienti da tutto il mondo, la fiera dedicherà ampio spazio a conferenze e incontri di approfondimento sull’industria del vino e organizzerà numerose iniziative collaterali. W LONDONWINEFAIR.COM

28/05 MILANO

PACKAGING PREMIERE 28 – 30 maggio 2019 Packaging Première è l’unico evento in Italia che si pone come punto d’incontro di designer, produttori di packaging di lusso e brand internazionali, che desiderano affidare la custodia dei propri prodotti a “forme” che portano nel mondo il segno tangibile e riconoscibile dell’alto di gamma. Il mondo del lusso è visionario e deve essere in anticipo sui tempi, sulle stagioni e sui gusti. Packaging Première presenta le anteprime, offre spazio per la sperimentazione e l’innovazione e aiuta i manager a capire le tendenze, accelerando i tempi decisionali per consentire alle aziende di raggiungere prima il mercato. Il packaging di lusso è un mondo a sé dominato dalle forte personalità dei brand, si esprime in forme suggestive e originali, basandosi su una filiera produttiva progettata per perseguire l’eccellenza della lavorazione delle materie prime fino al prodotto finito. W PACKAGINGPREMIERE.IT

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WINEANDGOURMETJAPAN.COM


Calendario Eventi 2019

04/2019

Packaging Première

05/2019 13-16 MAGGIO

VINEXPO BORDEAUX Bordeaux www.vinexpobordeaux.com

19-21 MAGGIO 5-7 APRILE

VINIVERI

Cerea (Vr) www.viniveri.net

VITIGNO ITALIA Napoli www.vitignoitalia.it

21-23 MAGGIO

LONDON WINE FAIR 6-8 APRILE

Londra www.londonwinefair.com

Sarego (Vi) www.vinnatur.org

28-30 MAGGIO

VINNATUR TASTING

7-10 APRILE

VINITALY

Verona www.vinitaly.com/it

7-10 APRILE

PACKAGING PREMIÈRE Milano www.packagingpremiere.it

07/2019 12 – 14 LUGLIO

EIN PROSIT GRADO

28-30 MAGGIO

Grado (GO) www.einprosit.org

Milano www.packagingpremiere.it

23 – 27 LUGLIO

PACKAGING PREMIÈRE

ENOLITECH

VINO È MUSICA Grottaglie (TA) www.vinoemusica.it

Verona www.enolitech.it

27 LUGLIO

7-10 APRILE

GOD SAVE THE WINE ON THE BEACH

SOL&AGRIFOOD

Forte dei Marmi (Lu) www. godsavethewine.com

Verona www.solagrifood.com

17-19 APRILE

WINE&GOURMET JAPAN

Tokyo www.wineandgourmetjapan.com

27-28 APRILE

ONLY WINE FESTIVAL Città di Castello www.onlywinefestival.it

25- 28 APRILE / 1 – 4 – 5 MAGGIO

VINUM

Alba www.vinumalba.com

Italia in Rosa, Monica del Garda

06/2019

08/2019 2 - 11 AGOSTO

CALICI DI STELLE

Tutta Italia www.movimentoturismovino.it

1-3 GIUGNO

ITALIA IN ROSA Monica del Garda www.italiainrosa.it

5-11 GIUGNO

RADICI DEL SUD Bari www.radicidelsud.it

20-21 GIUGNO

ENOVITIS IN CAMPO Montepulciano www.enovitisincampo.it Vinum, Alba

Calici di Stelle

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Tempi difficili richiedono una maggiore affidabilità.

M5001N: il collaboratore snello Con la sua incredibile agilità e affidabilità la serie M5001N esegue tutti i compiti richiesti nelle coltivazioni specializzate Estremamente potente grazie al suo motore a 4-cilindri da 73 a 105 cv per svolgere tutti i tipi di lavoro Maneggevolezza imbattibile con un angolo di sterzata di 55 ° ed il sistema Bi Speed

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TENDENZE SPARKLING a cura di Chiara Martinelli

INCARICHI

IL CONSORZIO LESSINI DURELLO ELEGGE PAOLO FIORINI NUOVO PRESIDENTE E’ Paolo Fiorini il nuovo presidente del Consorzio Lessini Durello. Agronomo ed enologo, 55 anni ha una lunga esperienza come responsabile tecnico della cantina di Soave e come amministratore presso diversi consorzi veronesi. Il Consorzio negli ultimi anni si è fortemente rinnovato con trasformazioni importanti, fra tutti il recente cambiamento della denominazione che ha distinto il Lessini Durello Metodo Italiano dal Monti Lessini Metodo Classico. Con la dicitura “Lessini Durello” verrà indicato solo lo spumante prodotto in autoclave con metodo Martinotti, mentre la denominazione “Monti Lessini”, finora dedicata ai vini fermi, diventa il riferimento ideale per lo spumante ottenuto con rifermentazione in bottiglia. Una svolta storica e coraggiosa che ha messo in discussione tante sicurezze lanciandosi in un’avventura che metterà alla prova tutto lo staff. Ha vinto la voglia di distinguersi, di dar vita ad un carattere identitario, per questo motivo anche il cambio di dirigenza deve seguire strade diverse e affidarsi a figure professionali specializzate. Fiorini non sarà solo in questo nuovo percorso: la numerosa presenza di giovani produttori e di quota rosa nel consiglio, è la testimonianza del sostegno e della passione con cui verranno portate avanti tante istanze mosse dal precedente team. Accanto al presidente in carica ci saranno Matteo Fongaro e Diletta Tonello più otto new entry come produttori. La “neo-denominazione” decollerà con il team del consiglio in carica

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MONTILESSINI.COM

EXPORT SPUMANTE

LO SPUMANTE È IL VERO MOTORE DELL’EXPORT DI VINO ITALIANO NEL MONDO Dati Instat alla mano, ad emettere la sentenza del primato dello Spumante Made in Italy, è un +11% rispetto allo scorso anno, sostenuto da un volume di affari che raggiunge 1,51 miliardi di euro. Tra i best sellers svettano il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta sbaragliando la temutissima concorrenza dello champagne francese con un + 18% sulle vendite d’Oltralpe. Il mercato che guida la classifica dell’export bollicine è il Regno Unito con ben 435 milioni di euro, traguardo che però rischia di essere minato da futuri dazi doganali in caso di nuovi accordi di negoziazione con l’Unione Europea. Alla Gran Bretagna si accodano gli Stati Uniti, con 334 milioni di euro e un incremento del 13%; per contro, valori inferiori, si registrano nelle quotazioni per bottiglia che rimangono inferiori a quelle del prestigioso sparkling francese, non riuscendo ad imporsi nel wine business statunitense. L’highlith del 2018 è quindi la Gran Bretagna, un mercato che ha visto la chiusura di molti pub, simbolo del “bere british” per eccellenza, spostando i gusti verso drink d’importazione, strizzando l’occhio agli spumanti italiani. Coldiretti ufficializza: a far crescere le esportazioni di vino italiano all’estero sono le bollicine

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CHAMPAGNE

L’AVANZATA DELLO CHAMPAGNE ITALIANO Sebbene lo Champagne italiano venga poco menzionato nei volumi d’affari in crescita all’estero, le spedizioni nel 2018 registrano un record di 4,9 miliardi di euro segnando un + 0,3% rispetto al 2017. Le Comité Champagne rivela che sono 7.362.506 le bottiglie vendute, con un incremento della domanda proveniente in primis dal mercato statunitense (23,7 milioni di bottiglie, +2,7%), dal Giappone (13,6 milioni di bottiglie, +5,5%) e dalle Cina (in particolare Hong Kong e Taiwan con 4,7 milioni di bottiglie, +9,1%) cui fanno seguito il Canada (2,3 milioni di bottiglie, +4,8%), il Messico (1,7 milioni di bottiglie +4,3%) e il Sudafrica con un significativo aumento del 38,4%. Una panoramica che evidenzia come la scelte strategiche improntate verso la ricerca della massima eccellenza qualitativa ripaghino sotto il profilo economico, nella conquista di nuovi mercati e nel consolidamento di quelli già acquisiti ma in evidente crescita. E’ un + 4,2% a far volare le spedizione dello Sparkling Deluxe in tutto il mondo W CHAMPAGNE.FR


DISTILLATI & CO.

EXTRAVERGINE NEWS a cura di Emanuele Gorelli

a cura di Tommaso Nutarelli PREMI

TORNA IL PREMIO ALAMBICCO D’ORO Da sabato 6 a domenica 7 aprile torna le 36esime edizione del Premio Alambicco d’Oro, che si terrà a Bellaria Igea Marina organizzato dall’Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti. A giudicare i prodotti in gara per l’assegnazione di medaglie Best Gold, Gold e Silver saranno assaggiatori Anag selezionati tra i membri delle associazioni regionali e delle delegazioni provinciali con test di assaggio mirati, al fine di prepararli alla valutazione dei prodotti che si portano dietro aromi, profumi e specificità della materia prima, del vitigno e dei territori di origine. Confermata anche la presenza dei due premi speciali che da alcuni anni arricchiscono il concorso spiritoso: quello riservato alla distilleria che otterrà il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie ricevute da prodotti propri e da quelli distillati per conto terzi e “Il vestito della grappa”, riservato alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma da una giuria composta da giornalisti, architetti e operatori esterni al mondo della distillazione. Il Premio Alambicco d’Oro 2019 è aperto, come ogni anno, a distillerie e aziende vitivinicole, quest’ultime in gara con le “grappe di fattoria” ottenute con le loro vinacce da distillerie esterne. Nove le categorie previste, di cui cinque per le grappe e quattro per le

acquaviti d’uva, a cui si aggiunge quella del Brandy, introdotto lo scorso anno. Le grappe in lizza per le medaglie saranno divise in giovani; giovani aromatiche (provenienti da vitigni aromatici); giovani ed aromatiche che hanno subìto permanenza in legno e aromatizzate. Le acquaviti d’uva, invece, potranno essere giovani; giovani aromatiche (provenienti da vitigni aromatici); giovani che hanno subìto permanenza in legno e aromatiche che hanno subìto permanenza in legno La 36esime edizione si terrà dal 6 al 7 aprile a Bellaria Igea Marina

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ANAG.IT

RINNOVAMENTO

GRAPPA, VALGONO 221 MILIONI DI EURO LE PRIME 10 AZIENDE ITALIANE La grappa, prodotto simbolo della distillazione made in Italy, rappresenta un mercato in continua evoluzione e crescita. Infatti, secondo uno studio condotto da Pambianco, emerge che le prime 10 aziende per volumi, che aggregate valgono 211 milioni di euro di fatturato, crescono tutte con una media di oltre il 6%. È positiva anche la situazione registrata sul versante della marginalità, con un’ebitda medio superiore al 10 percento. In vetta alla graduatoria compare Umberto Bonollo, forte di una crescita a doppia cifra (+12%) nell’anno preso in considerazione. L’azienda veneta, proprietaria del marchio Bonollo Of, presenta una marginalità leggermente superiore alla media di settore (11,1%). In seconda posizione troviamo, Distillerie Franciacorta che, grazie a un balzo del 7,3%, ha sorpassato la modenese Distillerie Bonollo che si posiziona quindi in terza posizione. A seguire, in classifica, compaiono la trentina Marzadro al quarto posto e la trevigiana Bonaventura Maschio al quinto. Tutte le aziende presenti nella top ten della grappa hanno guadagnato terreno rispetto al 2016. La migliore in termini di marginalità percentuale è risultata essere la piemontese Berta, con oltre il 27% di ebitda. Queste le cifre secondo uno studio condotto da Pambianco

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LEGGE

XYLELLA, QUALCOSA (LENTAMENTE) SI MUOVE É stato (finalmente) approvato l’atteso decreto-legge che contiene le misure a sostegno delle imprese del settore olivicolo oleario promesse dal Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio durante le manifestazioni dei gilet arancioni. Delle misure previste dal decreto ce ne ha parlato Franco Verrascina, coordinatore di Agrinsieme e Presidente della Copagri. “Nel provvedimento sono state accolte le nostre richieste per tutelare l’olivicoltura, dando la possibilità alle imprese agricole pugliesi che hanno subìto danni da gelate di accedere in deroga alle misure previste dal decreto legislativo 102/2004. Sono positivi gli stanziamenti per la copertura, totale o parziale, dei costi sostenuti per gli interessi dovuti a valere dei mutui contratti dalle imprese agricole, così come quelli per il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale e per l’attuazione di campagne promozionali per incentivare il consumo di olio extravergine di oliva”. Quanto poi alla Xylella Verrascina aggiunge: “riteniamo positivo il giro di vite per contrastare la diffusione del batterio, disponendo la distruzione delle piante contaminate, nonché di qualunque altro materiale possa essere veicolo di diffusione di organismi nocivi, e stabilendo sanzioni per chi non si adegua alle disposizioni”. Un primo passo dunque, in attesa che il decreto affronti l’iter di conversione parlamentare, occasione per apportare modifiche ed integrazioni. “Quello che chiediamo sono maggiori risorse che permettano agli agricoltori di coprire i danni causati dall’epidemia, stimati in oltre 500 milioni di euro, da svilupparsi attraverso un piano di durata pluriennale che consenta di affrontare anche la questione abbattimenti e reimpianti”. Dopo le iniziative dei gilet arancioni è arrivato il decreto-legge ma per l’olivicoltura pugliese servono più risorse. Il parere di Agrinsieme


LUPPOLO E DINTORNI

“RIPARTO DAL PODIO” Marco Valeriani, miglior birraio 2018, si racconta. E spiega perché, arrivato primo con Hammer, ha scelto di ricominciare da capo

Marco Valeriani

A CURA DI STEFANIA ABBATTISTA

Lombardo, classe 1981, testa sulle spalle e obiettivi chiari davanti a sè. Nell’era dei social network, lui ama parlare con i fatti e non a colpi di hashtag. E “i fatti”, per Marco Valeriani, sono le sue birre prima di ogni altra cosa. Lo conosciamo meglio mentre è assorto in un nuovo progetto lavorativo e di vita: all’apice del successo e del premio “Miglior Birraio dell’anno 2018” che a Firenze l’ha appena consacrato, Marco ha deciso di lasciare il birrificio Hammer per iniziare un’avventura solamente sua. Come nasce la sua passione per la birra? “Nasce durante il periodo universitario, quando ho iniziato a farmi la birra in casa”. Quali sono state le sue esperienze precedenti? “Da birraio ho avuto diverse esperienze: Birrificio Menaresta prima, Hammer poi. Inoltre ho lavorato per un grossa azienda dolciaria e per un’azienda di aromi”. Cosa può anticiparci del suo nuovo progetto? “Per me è un sogno, ci ho pensato sempre in questi anni, ma fino ad oggi non mi ero mai sentito pronto, sentivo di non possedere l’esperienza necessaria. Ora è arrivato il momento di essere indipendente, di avere qualcosa di mio”. Precisamente di cosa si tratterà? “Sarà un piccolo birrificio con taproom a Seregno (Monza Brianza), dove sono nato e cresciuto: avrà dimensioni ridotte, ma tecnologie adeguate, sia a livello impiantistico che di controllo, per poter creare birre di grande qualità. La maggior parte della vendita sarà concentrata nella taproom sia come somministrazione che come asporto. Ci sarà anche un piccolo servizio food ad accompagnare il

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tutto. Per ora il nome è ancora in fase di studio e registrazione. Speriamo di iniziare a vendere birra per fine giugno-inizio luglio”. Qual è lo stile di birra che ama più degli altri? “Ci sono due stili che amo particolarmente: le pils tedesche e le West Coast IPA”. Qual è invece la birra che ha significato di più per lei nell’esperienza al birrificio Hammer? “Sicuramente la Killer Queen: Double IPA, in continua evoluzione, sempre con piccoli aggiustamenti per migliorarla costantemente. Da Hammer ero dipendente, ma in generale avevo libertà assoluta in produzione ed anche una moderna tecnologia: ho potuto sperimentare e studiare molto sulle ricette”. Sono in molti a sostenere che lei è il miglior birraio italiano. Modestia a parte, si ritrova in questa definizione ambiziosa? “Il fatto che siano in molti a sostenerlo, sicuramente mi fa piacere. Non dico di essere il migliore. Ritengo sì di avere raggiunto un buon livello di competenza, ma ci sono anche altri birrai in Italia che stimo molto e che sono grandi professionisti ed imprenditori: me sono un punto di riferimento”. Per fare una grande birra ci vuole… “Una buona acqua, le materie prime migliori, le conoscenze tecniche adeguate, un buon impianto ed il tempo giusto”. Com’è il suo rapporto col vino? C’è un’etichetta salverebbe, in mezzo a casse di ottima birra? “Non ne bevo molto. Ho vissuto qualche anno nelle Langhe. Ogni volta che ci vado cerco sempre di acquistare qualche bottiglia di Mossio, in particolare il Barbera d’Alba”.


NEWS BIO&GREEN

LE BUONE PRATICHE SI CONDIVIDONO La sostenibilità ambientale può diventare contagiosa. È il caso veneto che grazie al buon esempio diventa un caso virtuoso dal quale prendono forma progetti di collaborazione tra territori diversi A CURA DI MARINA CIANCAGLINI

La sostenibilità ambientale passa anche attraverso il passaggio del know how da un territorio all’altro. Questo è avvenuto con BIO.W.IN.E. (Biological Wine Innovative Environment), un vero e proprio trasferimento di buone pratiche per la tutela dell’ambiente in viticoltura, finanziato dal Pon Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 - Agenzia per la Coesione Sociale, Fondo Sociale Europeo - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Il progetto, del quale fa parte anche l’Associazione Città del Vino, coinvolge la Campania e la Basilicata, in particolare i Comuni della provincia di Benevento, Avellino, Salerno, e un Comune in provincia di Potenza, in rappresentanza della realtà lucana; mentre gli enti detentori della “buona pratica” sono i Comuni dell’area Docg Conegliano -Valdobbiadene in provincia di Treviso. L’obiettivo è fornire un modello replicabile, tramite un interscambio di informazioni che favorirà la cooperazione tecnica tra le aree coinvolte, nella ricerca di politiche fitosanitarie più opportune e meno impattanti per la gestione del territorio

agricolo. Quindi, una zona vitivinicola che è stata sotto i riflettori per l’impatto ambientale generato da una produzione ad alta intensità come quella del Prosecco, si fa “portatore sano” di una mentalità che guarda alla salubrità e a un’agricoltura consapevole. Benedetto de Pizzol, Coordinatore regionale delle Città del Vino e assessore all’agricoltura di San Pietro di Feletto – Comune coordinatore del progetto veneto - si dichiara soddisfatto di quanto intrapreso fin’ora: “la pianificazione nasce nel 2009 da un ordinamento di pulizia rurale tra 15 Comuni del comprensorio del Prosecco Superiore, che ha portato all’approvazione di un regolamento nel 2011, dove sono stati inseriti i temi della viticoltura sostenibile e della difesa fitosanitaria. Grazie anche alla collaborazione con l’Università di Padova, abbiamo portato avanti diversi progetti per una viticoltura più pulita. Le aree di intervento sono state molte, dal tema di deriva dei prodotti fitosanitari, dove è stato trovato un sistema

alternativo al mezzo aereo o il recupero dei sermenti per la produzione di energia pulita; con il Cnr abbiamo studiato le fasce tampone arboree, che non solo mitigano il ruscellamento dei prodotti fitosanitari ma creano anche biodiversità. Inoltre dal 1 gennaio 2019 sono stati banditi gli erbicidi chimici ”. Le criticità in un raccordo politico così stretto ci sono state e poi superate, come afferma l’Assessore: “all’inizio alcuni produttori erano perplessi, avevano paura di limitazioni fini a se stesse ma alla fine si sono convinti che questa è la strada giusta; il segreto è stato trovare le soluzioni insieme”. L’auspicio è che questo sia un esempio virtuoso di amministrazioni proattive in un cambiamento di mentalità, oltre che di nuove regole e non fardelli di lungaggini burocratiche.

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L’obiettivo è fornire un modello replicabile, tramite un interscambio di informazioni che favorirà la cooperazione tecnica tra le aree coinvolte, nella ricerca di politiche fitosanitarie più opportune e meno impattanti per la gestione del territorio agricolo


VIGNA & CANTINA

L’ITALIA SCOMMETTE SUL BIOLOGICO Con un voto bipartisan la Camera ha approvato la mozione che frena l’uso dei pesticidi in agricoltura A CURA DI ELISA BERTI

Grande vittoria per il biologico. La mozione bipartisan, approvata dalla Camera il 26 febbraio scorso, prevede un limite all’utilizzo in agricoltura della chimica di sintesi e contestualmente impone maggiori controlli sui prodotti importati arrivando a valorizzare l’agroecologia biologica . La mozione è stata promossa da Rossella Muroni (Liberi e uguali) e Serse Soverini (Gruppo Misto) e firmata da Federico Fornaro (capogruppo LeU alla Camera), Giuseppina Occhionero (LeU) e Federico Conte ( Articolo 21 – Movimento democratico e progressista). “Dalla Campagna Cambia la Terra – No ai pesticidi. Sì al biologico” arriva un forte apprezzamento:

“Il mondo dell’agricoltura biologica porta a casa un’importante vittoria. Un impegno serio e costante sui temi dell’innovazione, la cura e la sostenibilità che viene ripagato con una mozione che segna un cambio di passo. L’Italia ha bisogno di un’agricoltura sostenibile”. La Muroni a dicembre aveva depositato una mozione sottoscritta dagli altri deputati di LeU e da Soverini, per un’agricoltura pesticidi-free evidenziando che si trattava di “un testo ispirato alle proposte della campagna Cambia la terra e alle richieste della petizione online “No-Pesticidi”, a cui si sono poi aggiunte le mozioni degli altri gruppi. “Il voto unanime del Parlamento italiano - ha

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Il mondo dell’agricoltura biologica porta a casa un’importante vittoria


state pari a circa 1,9 milioni di ettari con un incremento del 6,3% rispetto al 2016 e del 71% rispetto al 2010. Ma il disegno di legge 988 ottiene solo approvazioni? A mettere d’accordo tutti c’è solo l’impellente necessità di rivedere completamente il sistema di certificazioni e di controlli che presenta falle non indifferenti. Quanto al resto, invece, ci sono ancora molte difficoltà, da discutere tutte al Senato. Il testo ha raccolto il completo dissenso di una larga parte della comunità scientifica. Sono stati 400 gli agronomi, gli scienziati, i docenti universitari che hanno firmato la lettera, inidirizzata ai Senatori della Repubblica, in cui si chiede il ritiro della legge. Motivazioni principali il fatto che non sia vero che il biologico non ricorra mai ai pesticidi (rame in primo luogo) e la scasa produttività di terreni non trattati. Tra coloro che saranno chiamati a votare in Senato anche Elena Cattaneo, docente alla Statale di Milano e senatrice a vita. “La lettera- afferma la Cattaneosottoscritta da oltre 400 scienziati ed esperti sostiene per la prima volta demolisce la bella ma impossibile narrazione del biologico. Per giustificare prezzi fino al 100% superiori, è stata promossa l’illusione che il bio fosse l’unico metodo in grado di salvare il mondo e farci vivere meglio e di più. Ma non esistono prove scientifiche a confermarlo, anzi le analisi dicono che i prodotti biologici non sono qualitativamente migliori e che il bio su larga scala è insostenibile in quanto per le principali colture produce fino al 50% in meno, richiedendo il doppio della terra”. dichiarato Paolo Carnemolla, presidente di FederBio - per una mozione che chiede al Governo di limitare l’utilizzo dei pesticidi chimici di sintesi e di favorire le alternative, fra cui l’agricoltura biologica, fa seguito al voto quasi unanime della Camera dei Deputati dello scorso dicembre sul progetto di legge per l’agricoltura biologica. Entrambi questi voti, che superano schieramenti partitici e contrapposizioni ideologiche ed esprimono un sentimento diffuso fra i cittadini, impegnano il Governo a scelte chiare già nei prossimi giorni quando si avvierà il lavoro di revisione del Piano nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi”. Il controllo sull’uso corretto dei pesticidi andrà di pari passo con il potenziamento delle valutazioni dei prodotti agroalimentari importati da Paesi Terzi, per i quali è possibile dimostrare che siano stati trattati con il glifosato oltre la soglia consentita dall’Unione Europea. Il tutto a tutela della filiera produttiva italiana e della garanzia di standard qualitativi elevati. Di pari passo verrà svolto un continuo monitoraggio delle acque, per valutare la contaminazione di pesticidi ed il loro attecchimenti in prodotti alimentari. Dunque l’Italia punta tutto sul bio, mantenendo il trend di costante crescita degli ultimi 30 anni. Stando al Rapporto Ambiente di Snpa, presentato in occasione della prima conferenza nazionale del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, nel 2017 le superfici investite e in conversione bio sono

Il controllo sull’uso corretto dei pesticidi andrà di pari passo con il potenziamento delle valutazioni dei prodotti agroalimentari importati da Paesi Terzi, per i quali è possibile dimostrare che siano stati trattati con il glifosato oltre la soglia consentita dall’Unione Europea . Il tutto a tutela della filiera produttiva italiana e della garanzia di standard qualitativi elevati

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REPORT

IL RAPPORTO ANNUALE “CAMBIA LA TERRA” IN CIFRE + 50% è l’aumento di spesa per i pesticidi dal 2006 al 2016 26 milioni sono le persone avvelenate dai pesticidi ogni anno nel mondo (71232 al giorno) FRANCIA

CAMBIA LA TERRA

RAPPORTO ANNUALE

258.000 i decessi all’anno a causa dei pesticidi

EDIZIONE 2018 Così l’agricoltura convenzionale inquina l’economia (oltre che il Pianeta)

LA FRANCIA DICE NO AL GLIFOSATO. POI SI. ANZI NI

163 milioni sono gli euro spesi all’anno dall’Europa per costi sanitari legati all’esposizione agli interferenti endocrini

La posizione italiana di lotta al glifosato si allinea alle politiche europee. Francesi in primis. Almeno sulla carta. Emmanuel Macron da tempo porta avanti una campagna contro il divieto assoluto di utilizzo di glifosato in agricoltura, rimoderato, a seguito delle proteste degli agricoltori, nei primi mesi di quest’anno. Recentemente il Presidente francese ha rinunciato alla promessa di vietare totalmente il glifosato entro il 2021, di cui da tempo si era fatto promotore, facendo crollare le speranze di chi porta avanti, da tempo, la messa al bando della sostanza utilizzata per l’erbicida Roundup della Monsanto. “La Francia potrebbe essere il primo vigneto “glifosate-free” del mondo. Quando vedo i vigneti francesi - ha dichiarato recentemente Macron - penso che potremmo farne il primo vigneto al mondo senza uso di glifosato, ma solo nell’80% dei casi questa transizione si realizzerà nei prossimi tre anni. So che ci sono alcuni che vorrebbero vietare tutto dal giorno alla notte, ma non è fattibile, se lo facessimo uccideremmo diverse filiere della nostra agricoltura, mentre continueremmo a comprare grano dai Paesi vicini che utilizzano il glifosato”.

500 milioni sono gli ettari di terreno che hanno perso nel tempo la loro produttività a causa dell’uomo

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Visualizza il PDF del Rapporto Annuale con il QrCode qui sotto

PROMOSSO DA

INSIEME CON


SOSTENIBILITÀ

LEGGI O NON LEGGI Da anni, il progetto di un’agricoltura sostenibile prevede la messa a punto di uno strumento di governance basato sulla misurazione derivante dai processi produttivi delle aziende impegnate nella filiera di produzione e commercializzazione del vino a tutti i livelli. Ed i risultati non si fanno attendere. Nell’occhio del ciclone non solo i prodotti chimici, ma tutti i prodotti utilizzati in vigna e cantina, dai contenitori al materiale di scarto. “Nella nostra divisione agricoltura- affermano da Cimes Group, azienda produttrice di ganci per vigneto- siamo costantemente impegnati a soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta alle problematiche ecologiche. Per questo i materiali che utilizziamo non rilasciano sostanze inquinanti nel terreno e, addirittura gli imballaggi dei nostri prodotti vengono realizzati in cartone riciclato a basso impatto ambientale”. “Capp Plast pone da sempre un’attenzione particolare alle tematiche ambientali- affermano dall’azienda toscana- operando scelte strategiche precise legata alla salvaguardia ecologica. I nostri contenitori non presentano tracce di PVC e sono realizzati con inchiostri senza-senza piombo e senza cromo”. Sono le aziende stesse che, negli ultimi anni, hanno preso a cuore le tematiche legate all’impatto ambientale.

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CAPP PLAST CONTENITORI IN PLASTICA E GRANDE ATTENZIONE PER L’AMBIENTE. LEADER NEL SETTORE CON LA PRODUZIONE DI 600MILA CONTENITORI

La Divisione Contenitori e Pallets, core business dell’azienda è specializzata nella produzione di Grandi Contenitori e di Pallets in polietilene, la divisione film specializzata nella produzione di buste wicket per il settore igienico e bobine e infine dalla divisione flaconi specializzata nella realizzazione di bottiglie, vasetti e flaconi

Una storia lunga 60 anni quella di Capp Plast, che ha saputo evolversi ed adattarsi alle necessità dei propri clienti gestendo investimenti e innovazioni. Capp Plast è strutturata oggi in tre Divisioni che operano con successo in business dalle caratteristiche specifiche. La Divisione Contenitori e Pallets, core business dell’azienda è specializzata nella produzione di Grandi Contenitori e di Pallets in polietilene, la divisione film specializzata nella produzione di buste wicket per il settore igienico e bobine e infine dalla divisione flaconi specializzata nella realizzazione di bottiglie,

vasetti e flaconi. Tutti i contenitori sono studiati per garantire la massima maneggevolezza ed il limitato utilizzo di manodopera rispetto ai sistemi tradizionali. Gli Enobox, di specifico utilizzo in vigna, permettono la movimentazione tra i filari con un semplice carrello elevatore. Studiati per evitare il rischio di ossidazione e di acidità volatile grazie alle pareti laterali forate, i contenitori Enobox presentano un fondo chiuso per evitare la dispersione del mosto. Grazie ai piedi modellati i contenitori consentono un facile impilamento dando la possibilità di stoccare bottiglie sdraiate e in piedi. Capp Plast da sempre opera scelte strategiche precise legata alla salvaguardia ecologica; oltre a non utilizzare PVC, ad utilizzare inchiostri senza piombo e cromo e a non inserire materiali diversi dal polietilene, all’interno dell’azienda opera da moltissimi anni un reparto dedito alla rigenerazione degli scarti che provengono dai processi produttivi delle varie divisioni. Specializzata in “recupero” la Capp Plast si manifesta anche come organizzazione ecologica territoriale, che realizza, anno dopo anno, gli obiettivi di riciclaggio dei propri scarti e gli obiettivi primari di riduzione dell’impatto ambientale, che, oggi più che mai, stanno a cuore alle istituzioni pubbliche ed alla comunità civile. Capp Plast, Via Galcianese, 107 G, 59100 Prato Tel. 05587311, marketing@capp-plast.com W CAPP-PLAST.IT

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BAROLO BALENA, LE NUOVE ETICHETTE FIRMATE LUXORO TECNICA ED ESTETICA SI FONDONO, ESPRIMENDO LA METAMORFOSI INSITA NELL’ATTO CREATIVO E IL CONTINUO CAMBIAMENTO DELLA NATURA Per entrambe le etichette, i foil sono di Leonhard Kurz e i clichè di hinderer+mühlich (Gruppo Kurz). Luxoro è rivenditore esclusivo in Italia dei loro materiali

Le due etichette “Barolo Balena” saranno esposte al Vinitaly 2019 da Michele Chiarlo: Pad. 7 | Stand E7/E8

L’intuizione di Mario Di Paolo ha dato vita a due etichette che sono due opere d’arte. “Barolo Balena” rappresentano l’evoluzione della natura e il suo stupore, la meraviglia del mondo che avanza e cambia forma. Per la realizzazione di queste opere, Luxoro ha voluto ancora una volta coinvolgere i suoi partner di Industria Grafica Eurostampa, che grazie alla loro tenacia ed esperienza sono riusciti ad ottenere un risultato di stampa oltre le aspettative. La balena è la protagonista di entrambe le etichette; nella prima, il suo scheletro è sia figurativamente che letteralmente immerso nella terra delle Langhe, così com’è stato ritrovato tra i vigneti di Michele Chiarlo (oggi questi resti sono conservati nel Museo Paleontologico di Asti.) I toni e la consistenza dell’inchiostro di stampa sono estremamente naturali e reali: la formula sviluppata per ricreare la densità e il colore delle Langhe è stata infatti ottenuta utilizzando proprio la terra della vigna di Chiarlo. La preziosità del fossile immerso nel proprio habitat è data dall’oro stampato a caldo con clichè hinderer + mühlich: i riflessi dell’oro esprimono a pieno la ma-

gnificenza che la balena rappresenta da sempre nella storia, nella letteratura e soprattutto nella natura. La seconda etichetta richiama invece la sagoma della balena al cui centro è visibile il fossile stampato a secco, una presenza delicata, un’impronta che compare tra la filigrana. Questa versione di Barolo Balena è un’autentica opera di creatività e tecnologia: è stata infatti progettata per essere incollata parzialmente alla bottiglia, lasciando libera la parte finale della coda, in modo che possa essere sollevata e applicata sulla parte alta della bottiglia, accanto al fregio della cantina. In questo modo l’etichetta lascia intravedere la parte dorata, stampata a freddo, che fa da contrasto col resto dell’etichetta donando luce a tutta la composizione. Questa seconda etichetta, nata sempre dalla creazione di Mario Di Paolo, è un gioco di forme e bagliori, la coda sembra prendere vita staccandosi dalla bottiglia, il risultato finale è una tridimensionalità che conquista lo spazio circostante con effetto pop-up. Luxoro Srl, info@luxoro.it W LUXORO.IT

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“La nostra sfida nel narrare la storia della balena nelle Langhe è stata possibile a partire da Mario Di Paolo che con le sue intuizioni trasforma ogni opera in un’emozione, passando per i partner di Eurostampa che accettano sempre senza timore ogni avventura garantendo risultati impeccabili, arrivando infine a Michele Chiarlo e suo figlio Alberto, che con genuina passione hanno aperto la cantina di famiglia e condiviso il loro racconto”.


Sea. Touch. Feel.

La balena tra Langhe e mare. Un viaggio raccontato dall’oro. ETICHETTE LUXORO EDIZIONE LIMITATA 2019

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FASI CRUCIALI DELLA VITE FIORITURA E ALLEGAGIONE: LE SOLUZIONI TRADECORP Phylgreen di Tradecorp è un biostimolante (ammesso in agricoltura biologica) a base di estratti algali ad alto grado di purezza, le cui applicazioni appaiono ideali fra le fasi di pre-fioritura e ingrossamento acini della vite. Acini più turgidi e densi a comporre grappoli esplosivi per salute e contenuti di zuccheri, antociani e polifenoli. Questi i risultati ottenibili in campo grazie alle applicazioni di Phylgreen di Tradecorp, soluzione rivoluzionaria a base di estratti algali da Ascophyllum nodosum, alga oceanica raccolta sulle coste irlandesi e ricca di una molteplicità di fattori nutrizionali e biostimolanti. Il segreto della superiorità tecnica di Phylgreen risiede nelle modalità di raccolta, di estrazione e di formulazione delle differenti frazioni utili, fasi queste che avvengono a freddo e nel massimo rispetto del materiale vegetale processato (Gentle Extraction). Ciò consente di preservare al meglio ogni grammo delle sostanze ad azione biostimolante e nutrizionale, affinché vengano poi trasferite da Phylgreen alle colture.

Su vite, le basi per la massima produttività vengono già poste nella fase di pre-fioritura, quando le piante si apprestano a fissare i propri limiti produttivi quanto a numero di grappoli e di acini. Questi dovranno risultare infatti in equilibrio con la massa fogliare fotosintetizzante, al fine di ricevere i corretti apporti di linfa e nutrienti. Tali equilibri è bene vengano rispettati, al fine di non sbilanciare la coltura con un eccessivo vigore vegetativo o, al contrario, con una chioma insufficiente per alimentare i grappoli stessi. La produttività finale delle piante è cioè un delicato gioco fra quantità e qualità, raggiungibile solo attraverso il sostegno ottimale dei grappoli nella loro fase di formazione e di successivo sviluppo. Phylgreen è la soluzione perfetta in tal senso, proprio perché apporta alla coltura una serie articolata di sostanze nutritive e biostimolanti che la mettono in grado di massimizzare le produzioni e la qualità delle medesime, senza rischiare squilibri nel medio

Phylgreen permette di esaltare tutti i processi biochimici coinvolti dapprima nella fioritura, poi nell’allegagione e nel successivo sviluppo degli acini

PHYLGREEN SU VITE Prova effettuata in Francia su varietà Merlot

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periodo. Applicato per via fogliare a dosi fra 1 e 2 litri per ettaro, Phylgreen permette di esaltare tutti i processi biochimici coinvolti dapprima nella fioritura, poi nell’allegagione e nel successivo sviluppo degli acini, innalzandone il peso finale e, soprattutto, i contenuti di elementi preziosi per la qualità ottenibile in cantina nella fase di vinificazione. Tradecorp Italy & South East Europe Via A. Mingozzi 3, 40012 Calderara di Reno. BO Tel.: 051 725261 W TRADECORP.IT


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QUANDO IL WINE PACKAGING INCONTRA IL DESIGN LA BOTTIGLIA DI VINO NON È UN VUOTO A RENDERE, MA UN CONTENITORE CHE NOBILITA IL SUO PRODOTTO E LO IMPREZIOSISCE. LA FAMIGLIA GIMMELLI LO HA BENE IN MENTE. DA OLTRE 70 ANNI Punto di forza dell’azienda campana è rappresentato dalla possibilità di trasformare la classica bottiglia in un prezioso contenitore personalizzato, grazie al supporto dello studio grafico e della vetreria.

Sono i dettagli a fare la differenza. La fanno sempre, soprattutto quando si è chiamati a scegliere tra tanti prodotti simili tra loro. Ecco perchè il wine packaging non può essere trascurato per raggiungere determinati obiettivi commerciali, bensì rappresenta la chiave di volta di un preciso percorso strategico di sviluppo del prodotto. DS Glass opera da diversi anni nell’industria dei contenitori in vetro per vino, distillati e gourmet. Oltre alla conoscenza capillare del mercato, l’azienda garantisce un’alta qualità dei manufatti. A questo si aggiunge l’attenzione costante per le esigenze del cliente , con il preciso scopo di offrire un prodotto fuori dagli standard. Punto di forza dell’azienda campana è rappresentato dalla possibilità di trasformare la classica bottiglia in un prezioso contenitore personalizzato, grazie al supporto dello studio grafico e della vetreria.

Vetri incisi o a rilievo, applicazione del marchio su spalla, corpo e fondello, ma anche semplici decorazioni o creazione di eleganti satinature realizzate con verniciatura o acidi sono solo alcune delle caratteristiche che possono impreziosire il contenitore nobilitando prodotto e brand. La stretta collaborazione che la famiglia Gimmelli stringe da anni con alcune delle aziende leader nel settore, garantisce la possibilità di usufruire di un servizio a 360° che esula dalla fornitura del solo contenitore in vetro, ma comprende diversi sistemi di chiusura come sugheri naturali e sintetici, chiusure in plastica, legno e vetro per distillati e capsule in alluminio per vasi e bottiglie. DS Glass, Via Sette Re, 80022 Arzano (NA) amministrazione@dsglass.it W DSGLASS.IT

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Quella di Co&In è una storia che parte da lontano e che trova solide radici nella professionalità e nella continua ricerca della qualità. Un lungo percorso che ha portato l’azienda di Granarolo dell’Emilia ad affermarsi con successo nel settore della stampa e della grafica nel campo degli accessori per il settore moda, alimentare, cosmetico e oggettistica in genere. Più di 40 anni di esperienza nella trasformazione di un foglio di carta in cartellini, con un’ampia selezione di macchine e tecniche, una produzione interna completa dal progetto alla produzione e alla gestione logistica, inclusi mock-up e campionature. Un processo che oggi si traduce in servizi su misura che si avvalgono delle tecnologie più all’avanguardia anche nel settore vino. “Da circa due anni – spiegano dall’azienda - abbiamo trasferito il nostro know-how in un nuovo progetto dedicato a vino e liquori in genere e abbiamo iniziato a produrre collarini personalizzati per bottiglie con l’obiettivo di arricchirle e impreziosirne il marchio. Un articolo distintivo personalizzato con tutte le tecniche di stampa e di nobilitazione che generalmente

vengono applicate su una scatola o su qualsiasi altro packaging. Il tutto con estrema cura artigianale, ma utilizzando una produzione industriale. Stampa digitale laser (bianco + CMYK), offset, offset UV, serigrafia UV, tipografica, trasferimento termico, stampa a caldo e rilievo a secco sono disponibili con produzione interna su tutti i tipi di carte, cartoni, plastica e tessuti (più di 600 articoli a magazzino per campionature) tutte le tecniche di nobilitazione possibili (flock elettrostatico, foil a caldo in rilievo 3D, inchiostri speciali UV) tecniche anti-contraffazione (ologrammi, inchiostro invisibile Wood, dati variabili) tutti i tipi di cordoncini e sigilli annodati a mano o a macchina automatica (più di 200 articoli in stock)”. Un’ampia varietà di articoli che oggi distingue Co&In dalle altre realtà del settore e ne fa un riferimento imprescindibile. CO&IN S.r.l., Via dell’Artigianato, 40 40057 Granarolo dell’Emilia (Bologna) tel. +39 051 761 460, info@coein.com W COEIN.COM

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è oggi possibile averlo anche nella versione liquida pronta all’uso. Se correttamente reidratata e disciolta nel vino non interferisce negativamente con i sistemi di filtrazione e, come fatto rimarcare da molti enologi, agisce positivamente anche sull’impatto gustativo generale del vino, che appare più pieno e morbido. Infine, il Regolamento UE 2018/1584, pubblicato nello scorso mese di ottobre, lo inserisce tra i prodotti ammessi nella produzione di vini biologici, attestando la sua congenita aspirazione alla naturalità e rispetto degli equilibri nei grandi vini.

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“IL REGOLAMENTO UE 2018/1584, PUBBLICATO NELLO SCORSO MESE DI OTTOBRE, LO INSERISCE TRA I PRODOTTI AMMESSI NELLA PRODUZIONE DI VINI BIOLOGICI, ATTESTANDO LA SUA CONGENITA ASPIRAZIONE ALLA NATURALITÀ E RISPETTO DEGLI EQUILIBRI NEI GRANDI VINI” 109

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AGRISERV AGRICOLTURA NEL SEGNO DELLA QUALITÀ

Introduzione di innovazioni responsabili nel processo produttivo, attenzione ai sistemi ambientali ed efficiente impiego di strumenti tecnici e risorse umane. Sono questi gli elementi cardine su cui si fonda ogni giorno il lavoro di Agriserv, azienda di Castellina in Chianti attiva dal 1985, oggi eccellenza toscana specializzata in lavori di movimento terra e lavorazioni agricole in generale in conto terzi. “Agriserv inizia la sua attività più di trent’anni fa occupandosi di scassi per vigneti, laghi, acquedotti e movimento terra agricolo – spiegano i proprietari dell’azienda Pietro e Paolo Lombardini. Con il passare degli anni ci siamo poi specializzati in bonifiche idrogeologiche tra cui terrazzamenti, drenaggi di contenimento e stabilità e corsi per dissesto idrogeologico. Il tutto senza mai perdere di vista il nostro più grande obiettivo: la creazione di vigneti nella sua totalità. Un progetto che abbiamo chiamato “vigneto chiavi in mano” e che significa zero pensieri per l’azienda che ce lo commissiona. In pratica partendo da terreno nudo riusciamo, oltre che a progettarlo grazie al nostro ufficio tecnico interno, a scassarlo, piantarlo, palificarlo e gestirlo fino all’entrata in produzione,

fornendo sia le barbatelle provenienti dal nostro vivaio che tutti i materiali in collaborazione con l’altra nostra azienda, la S.A.I. Srl ,ditta commerciale che si occupa di vendita materiali in genere per la viticoltura e l’olivicoltura. Il cliente con questa soluzione trova un’unica realtà che si occupa di tutto il cantiere ed è tutelato al 100% in caso di non attecchimento del vigneto”. Oggi Agriserv rappresenta una garanzia per i suoi servizi di qualità e un indiscusso punto di riferimento in tutta la Toscana per professionalità ed efficienza. Ma le sue mire son ben più grandi: “Stiamo lavorando per consolidare ancora di più la nostra azienda nel Territorio del Chianti Classico – concludono i proprietari – e contemporaneamente abbiamo iniziato a spostarci in altre Regioni con copertura quasi totale del territorio nazionale, per la creazione di vigneti altamente specializzati”. Agriserv Srl, Via dell’Artigianato 21 53011 Castellina in Chianti (Siena) tel. 0577 740533 - 0577 741046, info@agriserv.it W AGRISERV.IT

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“Vigneto chiavi in mano significa che partendo da terreno nudo riusciamo, oltre che a progettarlo grazie al nostro ufficio tecnico interno, a scassarlo, piantarlo, palificarlo e gestirlo fino all’entrata in produzione e il cliente ha zero pensieri”


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«Se è Diam, dico Sì!»

Da oltre 10 anni Diam rivoluziona il mondo del vino grazie alla gamma dei suoi tappi tecnici in grado di preservare la buona evoluzione del vino in bottiglia, così come il vignaiolo immagina. Performance meccaniche, neutralità sensoriale* unica, permeabilità ben controllate che mantengono intatte le mappe sensoriali dei vini: con Diam, ogni produttore di vino sa di offrire il meglio del suo lavoro. Per questo sceglie di dire si. «Se è Diam, dico Sì!» www.diam-cork.com Jean-Claude Mas, Viticoltore Proprietario, Domaines Paul Mas.

DIAM SUGHERI · Regione San Vito 88 · 14042 Calamandrana. At. Italia · tel. 0141/769149 · fax 0141/769536 · diam-cork.com BELBO SUGHERI · Regione San Vito 90/P · 14042 Calamandrana. At. Italia · tel. 0141/75793 · fax 0141/75734 · info@belbosugheri.it

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TINTORETTO GESSO CON TECNOLOGIA H+OPACITYTM È LA SOLUZIONE IDEALE PER VINCERE LA SFIDA DEL SECCHIELLO

I PRODUTTORI DI VINO ORA POSSONO STARE TRANQUILLI: L’ETICHETTA DEL LORO VINO E L’IMMAGINE DEL LORO BRAND MANTERRANNO UN ASPETTO PREMIUM FINO ALL’ULTIMO SORSO

Nel 2018 si è registrato un aumento generale delle vendite di tutte le principali denominazioni di bollicine, non solo all’estero ma anche in Italia, dove sono stati stappati più di 700 milioni di bottiglie di spumante. L’ultimo anno si è chiuso con un incremento delle esportazioni di vino del 3,5% per un valore di 6,2 miliardi di euro. I vini spumanti sono decisamente il principale driver di crescita con un +11%. Il Prosecco ha dimostrato ancora una volta di essere il prodotto di punta dato che vale il 61% dell’intero settore spumantistico e circa il 15% dell’intero settore vitivinicolo italiano. Gli aumenti sono anche guidati dalle abitudini di consumo dei più giovani: se lo Spumante una volta era percepito come una bevanda per occasioni speciali e per il brindisi di Capodanno, oggi viene consumato anche durante l’aperitivo come piacevole abitudine quotidiana. A fronte di una crescita di consumo che non mostra segni di rallentamento e della sempre maggiore competizione, a una buona bottiglia vino non basta più solo farsi notare su uno scaffale carico di prodotti simili per tipologia e fascia di prezzo, ma deve anche poter mantenere il suo aspetto premium sul tavolo del ristorante, nei wine bar, o magari durante un evento aziendale. Ormai tutti i produttori di vino sanno che non si possono più trascurare l’abbigliaggio della bottiglia e le criticità a cui va incontro. La prova decisamente più difficile che un’etichetta da vino deve superare è quella del secchiello del ghiaccio. Del resto, le normali carte autoadesive antispappolo per etichette da vino tendono a perdere la loro iniziale opacità in

condizioni così critiche, diventando grigie e finendo per alterare l’aspetto dell’etichetta e compromettere l’immagine del brand. Con la sua nuova gamma di carte speciali ManterTM con tecnologia H+OpacityTM, Arconvert si propone come l’alleato ideale per superare al meglio la sfida del secchiello del ghiaccio. Sviluppata grazie all’esperienza dei mastri cartai del gruppo Fedrigoni, la tecnologia H+OpacityTM di Arconvert è stata appositamente progettata per permettere all’etichetta di mantenere la sua iniziale opacità, resistendo all’assorbimento di acqua durante l’immersione nel secchiello del ghiaccio. Abbinata all’adesivo SH6020 Plus specifico per il settore enologico e disponibile anche nella versione barrierata con trattamento Ultra WS per migliorare ulteriormente le prestazioni e prevenire la formazione di eventuali grinze dovute a condensa e sbalzi termici, Tintoretto Gesso H+O FSCTM certified è la soluzione perfetta non solo per vini bianchi, rosé e bollicine, ma per qualsiasi prodotto che necessita di resistere a contatto con acqua o ghiaccio. I produttori di vino ora possono stare tranquilli: l’etichetta del loro vino e l’immagine del loro brand manterranno un aspetto premium fino all’ultimo sorso. EN - Tintoretto Gesso H+O FSCTM certified makes wine labels perfect through the last sip. Arconvert’s revolutionary H+OpacityTM technology is the ideal solution for labels taking the ice bucket challenge. In 2018 it has been observed a general growth in the sales of sparkling wines, both in Italy and abroad. In our country, more than 700 million bottles of sparkling wine have been opened. Last year closed with 3.5% increase of the exportation of wine, for a worth of 6.billion euros. Sparkling wines have been the main driver of this growth, with +11%. Prosecco has proved again to be the buttonhole product, representing 61% of the sparkling wines sector and 15% of the entire Italian oenological sector. The increase are also related to the young people’s habits: if sparkling wine was once considered a drink for special occasions, nowadays it’s selected as a pleasant everyday aperitif too. Given a growth that does not seem to slow down and an always-higher competition, for a bottle of good wine catching the eye on a shelf among similar products is not enough: it has to take and maintain its place

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on restaurant tables, in wine-bars and at important events. Nowadays, winemakers know that packaging is no more an optional, and they know its main critical factors too. The hardest challenge for a bottle of wine is the wine bucket: in such critical conditions, normal self-adhesive papers tend to loose their opacity, to become grey and to compromise the brand image. To meet the distinct needs of wine producers, Arconvert is launching a new range of self-adhesive papers with High Opacity technology, specially designed by Fedrigoni’s paper masters to preserve the label’s initial opacity and maintain a premium brand image after ice bucket immersion. Added directly to the paper pulp, the H+Opacity treatment provides greater effectiveness that protecting the label’s appeal longer. Tintoretto Gesso H+O FSCTM certified is the first High Opacity addition to the ManterTM collection of specialty papers, a range of premium Arconvert self-adhesive materials for high-end product labeling. Combined with Arconvert’s adhesive specifically developed for the wine industry, SH6020 PlusTM, Tintoretto Gesso H+O FSCTM certified is the perfect solution not only for white, rosé, and sparkling wines, but also for any premium product that calls for a high-performing label and needs to withstand contact with water or ice. Tintoretto Gesso H+O is also available with Arconvert́ s ULTRA WSTM construction, which enhances label performance by preventing wrinkles. With Arconvert’s H+OpacityTM technology, wine makers can rest assured that their wine’s brand image will maintain its premium look until the last drop. Arconvert S.p.A - Italy Strada del Linfano, 12 38062 - Arco (Trento) - Italy Tel. +39 0464 584444, info@arconvert.com W ARCONVERT.IT

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SUL WEB

+ INFO : www.arconvert.com/HighOpacity


TAPÌ GROUP INNOVAZIONE TECNOLOGICA, ECOSOSTENIBILITÀ E DESIGN NELLE SOLUZIONI DI CHIUSURA PER DISTILLATI, VINO, CONDIMENTI E BIRRA

Ci sarà anche Tapì Group Spa tra gli espositori della terza edizione di Packaging Première, il salone dedicato al packaging di lusso in programma dal 28 al 30 maggio nel Padiglione 4 di Fieramilanocity. Il Gruppo internazionale, specializzato nella progettazione, produzione e distribuzione di chiusure tecnologiche di design dedicate al settore del premium beverage, sarà presente alla manifestazione con i propri prodotti per distillati, vino, condimenti, e birra. Soluzioni funzionali e dal design unico che nascono dell’incontro tra tradizione ed innovazione. Prodotti di grande appeal studiati e realizzati per andare incontro alle esigenze di una sempre maggiore fetta di pubblico. “Lavoriamo alla continua ricerca dell’innovazione tecnologica e di nuovi stili estetici – spiegano dal Gruppo. Ecco perché Packaging Première rappresenta un’importante vetrina per il nostro marchio, un nome che nel contesto internazionale è sinonimo di qualità e design. Nella tre giorni di Milano, tra i vari prodotti che presenteremo anche la chiusura per vino e spirits chiamata Purity, un prodotto esteticamente innovativo, realizzato con materiali e personalizzazioni nobili ed esclusive, ma soprattutto funzionale per il rivoluzionario sistema di saldatura a sovra-iniezione che lo rende un unico pezzo senza utilizzo di colla. Vi aspettiamo al nostro stand per conoscere tutta la gamma dei nostri prodotti”.

Tapì S.p.a., Via Cornara est, 2/f 35010 Massanzago, Padova, tel. +39 049 5797300 info@tapigroup.com W TAPIGROUP.COM

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L’azienda partecipa alla terza edizione di Packaging Première in programma dal 28 al 30 maggio nel Padiglione 4 di Fieramilanocity Stand C70 D69


SALONE INTERNAZIONALE MACCHINE PER ENOLOGIA E IMBOTTIGLIAMENTO

LEADER IN WINE & BEVERAGE TECHNOLOGY 28 a EDIZIONE

ORGANIZED BY

19-22 novembre 2019 Fiera Milano (Rho) 117

info@simei.it / simei.it


L’ESPOSIZIONE SELETTIVA DEDICATA AL PACKAGING PER IL LUSSO 28.29.30 MAGGIO 2019 - MILANO FIERAMILANOCITY, PAD. 4 118

www.packagingpremiere.it


SKIN L’ELEGANZA CAMBIA PELLE Ogni tratto un segno distintivo, ogni intreccio creano una sfumatura diversa passando per la perfezione dell’irregolarità. Con la nuova finitura Skin, Scotton presenta una collezione di scatole dal carattere forte, deciso, intenso. Il segno dell’eleganza in una texture che propone lo spirito sinuoso della pelle animale. Un tocco sensoriale unico, che crea sensazioni speciali e valorizza le produzioni vinicole più prestigiose, le etichette più importanti, le annate che devono essere ricordate. Ogni scatola rappresenta l’esibizione della qualità, del nome, dell’importanza di quanto contiene; passare le dita sulla superficie goffrata è già un’anticipazione di emozione, nell’attesa di scoprire l’espressione gustativa del vino che custodisce e che trova nella confezione la giusta collocazione. Scotton dedica questa collezione, disponibile in tre intensi colori, a chi vuole stupire, a chi vuole aggiungere un valore importante a ciò che già ha valore nella sua stessa essenza: il vino fatto da chi lo ama.

L’azienda partecipa alla terza edizione di Packaging Première in programma dal 28 al 30 maggio nel Padiglione 4 di Fieramilanocity e al Tuttofood a Milano Rho dal 06 al 09 maggio padiglione 4 stand K12

Scotton S.p.a. Via Vallina Orticella n. 1 31030 Borso Del Grappa(TV) Tel. 0423 913300 scotton@scotton.it W SCOTTON.IT

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RossiCarta CARTA VELINA PERSONALIZZATA PER BOTTIGLIE, DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA NEL MONDO DEL VINO

“Curiamo nel dettaglio la realizzazione della carta velina e la sua personalizzazione, non guardando alla quantità ma alla qualità”

Curare la confezione delle bottiglie di vino è un particolare che può far distinguere una cantina dalle altre. L’impiego di una carta velina, ad esempio, dona eleganza e contribuisce a valorizzare e ad impreziosire una bottiglia. E questo Rossi Carta lo sa. Ecco perché da alcuni anni l’azienda di Cesena fornitore d’eccellenza di carta personalizzata per l’industria e per i negozi al dettaglio, ha intrapreso un nuovo ed interessante percorso nel settore enoico producendo una vasta gamma di carta velina personalizzabile per confezionare le bottiglie di vino. “La carta velina per bottiglie personalizzata con loghi, texture e colori - spiega Domenico Colucci, proprietario di Rossi Carta - è un piccolo ma fonda-

mentale dettaglio che dona ai prodotti un’immagine pregiata perché permette di trasmettere un valore aggiunto al marchio ufficiale che firma le bottiglie. Quello delle cantine, almeno in Italia, è ancora un mercato di nicchia anche se in crescita. Si sta infatti iniziando a comprendere che se un produttore incarta le sue bottiglie, il valore percepito dal consumatore è più alto. Aumenta la parte emozionale e l’esperienza di consumo del vino non inizia più dal bicchiere ma molto prima, dallo scartare la bottiglia. Il nostro punto di forza, in questo tipo di prodotto come in tutti gli altri che facciamo, è la professionalità e la grande attenzione che prestiamo in ogni tipo di lavorazione. Siamo artigiani,

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esprimiamo la nostra eccellenza servendo i clienti con precisione e puntualità. Curiamo nel dettaglio la realizzazione della carta velina e la sua personalizzazione, non guardando alla quantità ma alla qualità, alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente”. Ecco perché, con quasi sessant’anni di esperienza nel settore, la Rossi Carta è oggi una realtà affermata, affidabile e competitiva su tutto il territorio italiano.

Rossi Carta srl, Via Primo D’Altri, 76 - Cesena FC Tel.: +39 0547 346160, info@redspaper.com W REDSPAPER.COM


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News Tecniche 01 NOVITÀ E-COMMERCE

Un’ampia e moderna rete di servizi con un unico comune denominatore: il vino

La Rivista

L’ufficio stampa

Con Eurofides, lo shopping del packaging è online e personalizzato Interattività, rapidità, personalizzazione: questi i punti di forza di Eurofides, azienda con esperienza ventennale nel campo del confezionamento, delle shopper e del packaging per il vino, attiva su tutto il territorio nazionale. È appena uscito il nuovo catalogo “Wine 2019” dedicato ad enoteche, cantine e ristoranti, che offre scatole anche da spedizione e shopper con possibilità di personalizzazione. Il valore aggiunto dell’azienda è senza dubbio il portale www.eurofides.com: un vero luogo di creazione ed elaborazione grafica, dove lasciarsi ispirare da forme, colori e materiali per trovare il packaging ideale. Il servizio e-commerce di Eurofides ha un numero verde attivo nei giorni feriali con orario continuato (9-18), un servizio di consegna rapida (24-48 ore) per i prodotti in pronta consegna e un team di grafici in grado di assistere il cliente e consigliarlo nella realizzazione del logo da stampare su shopper, etichette e scatole. In cinque giorni lavorativi, la maggior parte delle richieste personalizzate viene evasa con grande professionalità. www.eurofides.com Numero Verde: 800 079 060 W EUROFIDES.COM

Le news tecniche

è un progetto di

Tel. 0577 1606999 Fax 0577 1606998 www.winenetwork.it

Da oltre 40 anni, fiore all’occhiello nella meccanizzazione viticola La Ditta Colombardo, nata nel 1978, negli anni ha saputo arricchire il proprio bagaglio di esperienze e professionalità; per andare incontro alle esigenze della clientela, è stata progressivamente migliorata la qualità e la sicurezza delle macchine. I materiali di costruzione affrontano un rigoroso processo di selezione e scelta, che passa attraverso innumerevoli collaudi, prove di resistenza ed usura. La gamma di attrezzature per la cura del vigneto è molto vasta: Colombardo realizza cimatrici di ogni tipo (barra falciante mono e bilama, coltello libero, ecc.), spollonatrici ad azionamento meccanico ed idraulico, interceppi rapidi per il diserbo meccanico interfilare, muletti elevatori idonei al trasporto ed al ribaltamento di prodotti agricoli sfusi (come uva e nocciole) con applicabilità di forche per il carico e lo scarico bins, pallets, legatrici palizzatrici laterali e scavallanti, barre anteriori per il diserbo sottofila. L’azienda piemontese dispone inoltre di trivelle idrauliche anteriori/posteriori, piantapali laterali e retro-laterali, vanghe idrauliche estirpatrici e prepotatrici a barre e a dischi rotanti per l’impiego su ogni tipo di allevamento quale GDC, cordone speronato e spalliera. Colombardo è leader nella meccanizzazione viticola, interpreta i bisogni e conosce le richieste del settore: per questo adegua e migliora costantemente le sue macchine, sempre all’avanguardia e al passo con i tempi. Colombardo S.r.l. Regione Leiso, 30 - 14050 San Marzano Oliveto (AT) Tel. + 39 0141 856108 info@colombardo.com W COLOMBARDOMAURO.COM

Le video interviste

WOM Srl Via Toscana, 50/3 53035 Monteriggioni (SI)

02 COLOMBARDO

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Servizio di imbottigliamento, confezionamento e incartonamento dei vini direttamente nella vostra azienda consentendo di non avere onerosi costi di gestione e manutenzione dell’impianto PermettendoVi di: - Non dover approntare uno spazio specifico per un imbottigliamento in proprio e affrontare una serie di norme igieniche speciali destinate alla sua realizzazione. - Eliminare la necessità di realizzare modifiche per l’aggiornamento e l’adeguamento di richieste per nuovi formati. - Usufruire di un immediato risparmio sui costi relativi all’assunzione e gestione del personale specializzato per il reparto di imbottigliamento. L’impianto di imbottigliamento e incartonamento è disposto in due cassoni scarrabili (lavorazione a 30 cm da terra), le cui parti laterali si aprono andando a formare un piano di calpestio ed una copertura superiore

www.enoservizisrl.it S.p. 62 Nr. 20 S.Piero in Barca - Castelnuovo Berardenga (SI) Tel. 0577 355478 - Fax 0577 355125 - Mail. info@enoservizisrl.it 123


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