Rassegna 23.10

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Ufficio stampa

Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del 23.10.2012 Regionale

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INDICE

Bologna Crisi Perla, si unanime in Regione a risoluzione PD, SEL-VERDI, FDS E IDV: prorogare cassa integrazione anche per il 2013 22/10/12

Bologna2000.com

Province: l’Assemblea regionale approva il riordino, da 9 scendono a 4. Sui nomi decideranno i territori 23/10/12

Bologna2000.com

La nuova regione: 4 province più Bologna 23/10/12

Corriere di Bologna

Il futuro del commercio 23/10/12

11 12

Il Resto del Carlino Bologna

La Regione cancella le piccole Province ne restano quattro ma è bagarre sui nomi 23/10/12

5 7

Corriere di Bologna

L'ex assessore Amorosi e i convegni di Nanni: ecco gli ospiti fantasma 23/10/12

4

La Repubblica Bologna

13

Piacenza Province commissariate? L’Upi protesta 23/10/12

15

Libertà

Parma Idv: «Non bloccare la festa islamica» 23/10/12

16

Gazzetta di Parma

Reggio Emilia Sfida Reggio-Modena, la Regione decide di non decidere 23/10/12

Il Resto del Carlino Reggio

17

Modena Nuova provincia, la scelta del nome è rinviata 23/10/12

18

La Nuova Prima Pagina di Modena

Ferrara Provincia salva Vota sì il consiglio regionale 23/10/12

20

La Nuova Ferrara

Grande Crispa, no dei Verdi «Non serve ai nostri rifiuti» 23/10/12

La Nuova Ferrara

21

Ravenna Il sì dell’Emilia Romagna: 4 province e Bologna 23/10/12

22

Corriere Romagna Ravenna

Tanti progetti, ma pochi soldi in cassa Precedenza alla sicurezza nelle scuole 23/10/12

Il Resto del Carlino Ravenna

Il presidente del consiglio comunale impazza su Facebook con tanti profili 23/10/12

Il Resto del Carlino Ravenna

Siringhe insanguinate in via Cantalupo 23/10/12

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La Voce di Romagna Ravenna

“Massari si deve dimettere” L’aondo dei grillini 23/10/12

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La Voce di Romagna Ravenna

Forlì Cesena LE NUOVE PISTE CICLABILI 23/10/12

27

Il Corriere Romagna Forlì

Sapro, il curatore recupera oltre 18 milioni 23/10/12

28

Il Corriere Romagna Forlì

Anche la Regione vara la Provincia di Romagna 23/10/12

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Il Corriere Romagna Forlì

Start, approvata la ricapitalizzazione 23/10/12

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Il Resto del Carlino Cesena

In consiglio si litiga per i vari campanili 23/10/12

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La Voce di Romagna forlì

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Progetti Le piste ciclabili in centro Interviene Biserna 23/10/12

La Voce di Romagna forlĂŹ

In un anno 15 violenze 23/10/12

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La Voce di Romagna forlĂŹ

Rimini Sponsor addio, si riparte coi Fratelli di Taglia 23/10/12

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Corriere Romagna di Rimini

In consiglio si litiga per i vari campanili 23/10/12

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La Voce di Romagna Rimini

VERSO IL VOTO 23/10/12

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La Voce di Romagna Rimini

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BOLOGNA2000

22/1 0/2012 Periodicità: sito web

Direttore Responsabile: Fabrizio Gherardi

Crisi Perla, si unanime in Regione a risoluzione PD, SEL-VERDI, FDS E IDV: prorogare cassa integrazione anche per il 2013 22 ott 12 • Categoria Boloonalavoro - 219

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La Perla

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La Giunta regionale deve impegnarsi affinché la cassa integrazione in deroga al gruppo La Perla dì Bologna sia prorogata fino 312013. A chiederlo è una risoluzione presentata dai consiglieri Marco Monari (Pd), Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), Roberto Sconciaforni (Fds) e Franco Grillini lldv) e votata all'unanimità da tutta l'Assemblea. Nel documento si ricorda come l'azienda, dopo gli ultimi incontri con le parti sociali, abbia dichiarato che le procedure di mobilità avviate sono solo cautelative e si sia dichiarata disponibile - ad attivare nuovamente la Cig in alternativa ai licenziamenti qualora si reperissero le risorse necessarie sul piano nazionale, poiché quelle a disposizioni delle Regioni scadranno a fine anno': le richieste alla Giunta dell'Assemblea sono quindi anche di -

intervenire presso il Gruppo per scongiurarne l'ulteriore ridimensionamento con la conseguente perdita di ulteriori

posti di lavoro e per richiamare al rispetto degli impegni presi'.

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BOLOGNA

23/10/2012 Periodicità: sito web

Direttore Responsabile: Fabrizio Gherardi

Province: l'Assemblea regionale approva il riordino, da 9 scendono a 4. Sui nomi decideranno i territori più la Città metropolitana di Bologna). Con il via libera dell'Assemblea legislativa, la parola sulla riforma portata in Aula dalla Giunta passa ora al

Governo. Sul controverso punto della denominazione dei nuovi enti, l'Assemblea ha deciso che dovranno essere stabilite dalle nuove Province, tramite i loro Statuti (anche se sarà lo Stato a dover individuare per legge il procedimento per consentire tale scelta). L'Aula ha dunque approvato con il voto favorevole di Pd, Udc, Sel-Verdi (contrari Idv, Lega Nord, Misto di Matteo Riva e Fabio Filippi del Pdl, astenuti Fds e Pdl, non ha partecipato al voto il Mov5stelle), la proposta di deliberazione della Giunta sul riordino degli ambiti territoriali

provinciali dell'Emilia-Romagna come disegnato nell'ipotesi deliberata dal Cal. Sul tema molto discusso delle denominazioni delle future Province, che ha impegnato una larga parte del dibattito dentro e fuori l'Aula, due emendamenti presentati dalla vicepresidente della Giunta, Simonetta Saliera, e approvati a maggioranza, aprono alla scelta dei territori

interessati puntualizzando l'opportunità che i nomi definitivi dei nuovi enti sia demandata, dalla legge statale che li istituisce, ai rispettivi statuti. Approvati inoltre due emendamenti presentati da Monica Donini e Roberto Sconciaforni (Fds), Marco Monari (Pd) e Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) che fanno riferimento alla necessità di valorizzare e tutelare il personale attualmente impegnato negli enti provinciali.

Sempre sulla scelta dei nomi delle nascenti Province, l'Assemblea legislativa ha anche approvato (contrario Fabio Filippi, Pdl; astenuto Matteo Riva del gruppo Misto) una risoluzione bipartisan — firmatari, i capigruppo Marco Monari (Pd), Luigi Giuseppe Villani (Pdl), Mauro Manfredini (Lega nord), Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), Roberto Sconciaforni (Fds), Silvia Noè (Udc), oltre ad Enrico Aimi (PdI)— nella

quale si invita la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo al fine di individuare, nelle norme che l'esecutivo si appresta a varare sul riordino territoriale delle Province, un procedimento che consenta un pieno coinvolgimento delle istituzioni interessate, delle autonomie locali, delle forze sociali ed economiche. "A tal fine — si legge nel documento — l'Assemblea legislativa reputa opportuno che l'atto che è chiamata ad approvare demandi le questioni inerenti i nomi delle future province ai rispettivi statuti di autonomia e alle leggi istitutive". Senza quindi ipotecare il nome dei nuovi enti, il prowedimento approvato conferma quanto previsto dal Cal: dall'accorpamento delle tre attuali province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini nascerà un'unica Provincia di Romagna; le province di Reggio Emilia e Modena verranno accorpate, come pure le attuali province di Piacenza e Parma , che daranno vita a un nuovo e unico ente. Nessun cambiamento è invece previsto per la Provincia di Ferrara, dal momento che rientra nei parametri di popolazione e di territorio previsti dalle norme del Governo. Un percorso a parte è quello della Provincia di Bologna, che verrà abolita di fronte alla futura Bologna città metropolitana. Al termine del dibattito, dal quale sono emerse, con diversi accenti, molte critiche ad una riforma percepita come calata dall'alto e che, come hanno evidenziato molti consiglieri, lascia aperti numerosi interrogativi su funzioni e risorse dei nuovi enti, è intervenuto il presidente della Giunta, Vasco Errani. "Anch'io, come molti di voi, ritengo che il modo di procedere sia segnato da limiti strutturali e sostanziali", ha affermato

Errani, a giudizio del quale il riordino "poteva essere fatto dal basso, come le Regioni avevano proposto al Governo". La Regione tuttavia deve applicare la legge e nei limiti di quelle norme, in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, previsto per il prossimo 6 novembre, si è iniziato un percorso di riordino che deve cercare una forma innovativa ed efficace di semplificazione. Secondo Errani, ciò di cui c'è bisogno è un ente intermedio che svolga funzioni che le Unioni dei Comuni non possono svolgere e di cui non si può occupare la Regione senza rischiare di produrre centralismo. Un luogo — ha detto — in cui si fondi la cooperazione tra Unioni dei Comuni e la Regione per governare meglio il territorio, cercando la forma più efficace per farlo. Siamo solo all'inizio, di questo si ragionerà nelle prossime settimane per approntare una specifica legge regionale. "E noi non faremo passi indietro sul decentramento — ha chiuso Errani — perché questa Regione non vuole cercare nessuna forma di centralismo".

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BOLOGNA

23/10/2012 PeriodicitĂ : sito web

Direttore Responsabile: Fabrizio Gherardi Bocciati gli emendamenti proposti da Andrea Leoni e Luigi Giuseppe Villani del Pdl e da Mauro Manfredini (Lega nord) per cambiare le denominazioni proposte per le due nuove province emiliane invertendo l'ordine in "Modena e Reggio Emilia" e in "Parma e Piacenza". Respinti anche l'emendamento a firma Stefano Cavalli e Roberto Corradi della Lega nord che proponeva la denominazione di 'Provincia Verdiana" per l'ente che nascerĂ dall'accorpamento di Parma e Piacenza e l'emendamento presentato da Andrea Pollastri (Pdl) che richiama la richiesta di un referendum presentata dal Consiglio provinciale di Piacenza per la separazione dall'Emilia-Romagna Sempre sull'argomento, l'Assemblea legislativa ha poi respinto due risoluzioni presentate rispettivamente da Pollastri (Pdl) e da Manfredini (Lega nord) nelle quale si chiedeva alla Giunta regionale di fare ricorso alla Corte costituzionale contro la norma che prevede il riordino delle Province (art. 17 del D.L. 95/12 cosĂŹ come convertito in legge). A margine del dibattito in Aula, i consiglieri Mario Mazzotti (Pd), Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), Roberto Sconciaforni (Fds) e Luca Bartolin i (Pdl) hanno incontrato una delegazione di lavoratori dell'Unione sindacale di base che aveva inscenato una protesta in Assemblea chiedendo tra l'altro garanzie sulla sorte dei dipendenti delle Province alla luce del riordino.

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23/1 0/2012

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Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Armando Nanni

Diffusione: n.d.

La nuova regione: 4 Pro ce più Bologna Approvata la riforma, ma la maggioranza si spacca: contrari Idv e Lega Errani: «La storia non si cancella, salve le identità», Ma è caos sui nomi L'Emilia-Romagna dice addio alle Province per come le abbiamo conosciute finora. L'assemblea regionale ha approvato ieri la delibera della giunta che accoglie le indicazioni del governo sul riordino dell'ente più discusso della storia (non solo) repubblicana. Bologna diventerà città metropolitana; Ferrara resterà all'interno dei suoi confini attuali perché ha più di 350 mila abitanti; Modena sarà accorpata a Reggio Emilia e la Romagna avrà un unico ente per Rimini, Forlì-Cesenza e Ravenna; Parma e Piacenza dovrebbero essere accorpate ma i piacentini hanno chiesto un referendum per passare alla Lombardia e la Cassazione ha dato l'ok. Per tutti, alla fine di giu-• gno 2013, scatterà la fase di commissariarnento che guiderà la transizione. In una Regione dove nessuno, finora, aveva mai messo in discussione il sistema policentrico (marchio di fabbrica del governatore Errani) il riordino delle Province, che scendono da nove a 4 più la Città metropolitana di Bologna, solleva in queste ore non solo dubbi di natura tecnico- burocratica ma anche accese questioni di campanile. La delibera è stata approvata da Pd, Udc e Sei. Ma la maggioranza si è spaccata; l'Idv ha infatti votato contro, come la Lega Nord. Astenuti Fds e Pdl, il Ms non ha partecipato. La discus-

sione si è accesa su una domanda solo apparentemente secondaria: quale nome dare ai nuovi enti nomi? «Piacenza e Parma» o viceversa? «Reggio e Modena» o il contrario? Alla fine l'assemblea ha deciso (a maggioranza) di rimandare la questione, approvando un emendamento della vicepresidente Saliera che affida la decisione ai singoli territori. Sul tema dei «campanili» è intervenuto Errani in persona, nel tentativo di rassicurare i territori in crisi d'identità. «Non si riscrive la storia con un tratto di penna ---- ha detto Errani , Non partiamo di nuove identità territoriali e gerarchie, nessuno integra qualcun altro». Sui nomi decideranno i nuovi enti. «E non è per tirarmi via dalle responsabilità, ma per costruire un percorso dal basso», ha detto il presidente. Che resta però dubbioso sull'accelerazione improvvisa del governo: «11 riordino andava fatto dal basso — è la

convinzione di Errani — anch'io ho molte critiche su come è stato realizzato il percorso. Io sono convinto che debba esistere un ente intermedio. Però le leggi vanno applicate». Il riordino delle Province pone non solo un problema di governo e di funzioni. La parte forse più spinosa della riforma riguarda la collocazione degli uffici periferici dello Stato, a partire dalle Prefetture per passare alla motorizzazione. E gli stessi dubbi a cascata ---- riguardano le associazioni economiche (dalle Camere di commercio in giù) attualmente organizzate su base provinciale. La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera non nasconde le proprie riserve: «Bisognava fare una riforma organica, e invece ci troviamo a ragionare su un piccolo pezzo senza il quadro generale. Io credo che l'articolazione di alcune realtà debba essere mantenuta, penso all'ordine pubblico. Le organizzazioni economiche decideranno in autonomia». Perplessa anche Marcella Zappaterra, presidente della Provincia di Ferrara e del Cal, il consiglio delle autonomie locali che pure ha dato il via libera alla riforma: «Nessuno però si è chiesto come funzionerà il sistema. Risparmieremo qualcosa in termini di costi ma non sappiamo come andrà a finire».

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23/1 0/2012

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CORRIERE DI BOLOGNA

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Armando Nanni

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Parma-Placenza

piacentini preparano la scissione Referendum per essere lombardi Gnocchl

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Sembra uno sketch di Gene Gnocchi. «La discussione sulle sigle. PiPa. se per Piacenza e Parma o PaPi al contrario, non ci appassiona, anzi ci sembra puerile e poco feconda..», premettono il piace ntino Stefano Cavalli e il parmense Roberto Corradi, entrambi leghisti e consiglieri regionali. E allora, per mettere tutti d'accordo i due hanno presentato ieri in assemblea la proposta che salverebbe capra e cavoli: «Chiamiamola provincia verdiana: intitoliamola a Giuseppe Verdi per rimarcare un vanto e un'identità comuni». Che la Provincia unica veda un giorno la luce, non è ancora scontato. A Piacenza, la terra del leader democratico Pierluigi Bersani, il presidente della Provincia Massimo Trespidi (Pdp ha infatti proposto un referendum (appoggiato dalla Lega e avversato dal Pd) per entrare in. Lombardia. E un po' a sorpresa, la Corte di Cassaziane ha dato il via libera. Il referendum si terrà in primavera e costerà la modica cifra di mezzo milione di curo, Gene Gnocchi (quello vero), parmense doc, riguardo all'accorpamento delle province di Parma e Piacenza, desidera. solo chiarezza e trasparenza. «Intanto bisogna stabilire bene i nuovi confini: Piacenza inizia dalla pompa di benzina da cui è partita la campagna elettorale di Bersani, mentre Parma dall'inceneritore che Pizzarotti e Grillo non vogliono». Nessun'altra difficoltà? «Stabiliti i confini bisogna integrare le diverse culture. Il piacentino, proteso verso la lombardaggine, vorrebbe colonizzare l'Emilia cercando silos, viadotti e caselli autostradali da ristrutturare (una maNoi parmensi la vivremmo come un'occupazione, sarebbe la catastrofe. Già il loro dialetto è inaccettabile, ma se poi arrivano fisicamente... E poi hanno la centrale di Caorso: inconciliabile con l'inceneritore». Insomma, molti problemi, «Ci vorranno (lecenni di lavoro certosino nelle scuole». Eppure per tre secoli (1545-1859) c'è stato il Ducato di Parma e Piacenza. Gastronomia? Non c'è gara, a Parma c'è l'Autorithy... «La food valley è parmense. Loro hanno solo i pisarei e fasò. A tavola di piacentino resteranno le carte». Comunque meglio insieme a Piacenza che a Reggio. «Sarebbe stato impossibile, ovvio. Piacenza, io la conosco, ho giocato a calcio in provincia, farà la casalinga rassettatrice, mentre Parma il co-

Piacenza La centrale piazza dei Cavalli ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ...........................................................................................

Parma Palazzo Ducale è il simbolo della città niuge maschio che porta la pagnotta a casa». Parlando più seriamente, ora c'è già una Cassa di Risparmio che unisce le due città. «Ma certo. Il rapporto è ottimo. Piacenza è un po' terra di confine, ma la cosa è superabile. Idem per la. puzza sotto il naso dei parmensi». Un'idea per la nuova targa? «Semplice PP, che però si scrive per esteso, pipi, senz'accento finale»,

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CORRIERE DI BOLOGNA

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Armando Nanni

Modena-Re

Diffusione: n.d.

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Ij Ducato dei «Moregglani» ia lite su chi deve comandare Carlettl

All'idea di un accorpamento con Reggio Emilia, il modenese Mauro Manfredini, leghista doc e campanilista per vocazione, cerca inizialmente di mantenersi diplomatico: «Noi abbiamo la nostra storia e loro ne hanno un'altra». Poi però, all'ipotesi che il nome di Reggio venga anteposto a quello della Ghirladina, Manfre(lini non ce la fa più: «Tra Modena e Reggio vince Modena Abbiamo la settima università più antica del mondo e un distretto ceramico che fa. da traino a quello reggiano». Insomma, tanti saluti alla storia condivisa del Ducato, che esistette dal 1452 al 1859. Manfredini è convinto che alla fine a Modena resterà la Prefettura, mentre Polizia di Stato e carabinieri avranno le loro sedi principali a Reggio. Si vedrà. Nel clima di incertezza c'è pure chi — sulla questione del nome ---- preferisce buttarla in gag. Come il consigliere provinciale modenese Fausto Cigni: «Chiamamola provincia della Qualcun altro, però, in barba ai campanili afferma senza esitazione: «Ben venga questa unificazione, soprattutto se farà risparmiare soldi pubblici». Si tratta di Beppe Carletti, il leader dei Norna.di, che ha una figlia consigliera provinciale a Reggio. «La sua attività politica è figlia della passione, come è giusto che sia. Qualcuno perderà la poltrona, ma quanti lavoratori in questo periodo stanno perdendo il posto?». Per Carletti, la questione etnica è assolutamente secondaria: «Non ci sono molte differenze tra modenesi e reggiani. Pensi che io sono nato a Novi di Modena e vivo a Novellara in provincia di Reggio, avendo sposato una reggiana. Mi guardo allo specchio e vedo sempre me stesso. Caratterialmente siamo simili. La terra è questa. Una cosa che ci accomuna è la laboriosità, ecco. Mica poco. Unendo le forze può venire fuori una bella potenza. E poi c'è la lotta di liberazione, la cosa più bella e significativa, che accomunò le due popolazioni. Certo, le rivalità. sportive non scompariranno. Vuoi dire che il derby fra Modena e Reggiana sarà un po' più cittadino, come fra Torino e Diventa». E le batMie sulla testa quadra dei reggiani? «E quella tonda dei modenesi perché i pidocchi avevano mangiato gli spigoli, eh eh...». Sotto la stessa targa anche Vasco Rossi e Luciano Ligabue, due amici rivali. «La nuova provincia cambia poco,

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Reggio Emilia Piazza Prampolini o dei Duomo

Modena I simbolo della città è la Ghírlandina li definiremo due moreggiani», dice Carletti. E se Giorgio Pighi, sindaco di Modena è convinto che la prima posizione nel nome spetti alla città con la popolazione maggiore (e dunque Modena), c'è anche chi sulla denominazione non vuoi saperne. Come la presidente della Provincia di Reggio Sonia Masini: «E un dibattito

inutile». p. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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23/10/2012

CORRIERE DI BOLOGNA

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Armando Nanni

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La Romagna «autonoma» e unita «Tuta cf, accordo, Ravenna capitale» ~mimo

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Di certo ci sono i confini, che vanno da Cattolica a Casiel bolognese e da Verghereto e Tre dozio fino al mare Adriatico. Per il resto c'è ancora molta nebbia sulla futura provincia di Romagna che nascerà dall'accorpamento di quelle di Forfi-Cesena„ Ravenna e Rimini. Qualcosa, però, che andasse incontro a questo nuovo assetto era già stato fatto dai tre presidenti delle province, ben prima che il governo Monti arrivasse al decreto legge sul riordino. «L'azienda di trasporto locale Start Romagna, nata come holding nel 2oog, da gennaio ha un unico cda che deriva dalla fusione delle tre storiche Avm di Cesena, Atm di Ravenna e Tram di Rimini — considera Massimo Bulbi, al vertice dell'unione dei comuni forlivesi e cesenati —e si arriverò presto a un unico biglietto utilizzabile ovunque dai romagnoli». Intanto è sempre più concreta l'ipotesi che vedrà Ravenna capoluogo di provincia, sia per motivi storici che per l'alta densità di popolazione. «Nessuno ha deciso che le tre prefetture diventeranno una sola e lo stesso vale per le motorizzazioni, non sono enti che dipendono dalla Provincia — argomenta Claudio Casadio, presidente della provincia di Ravenna — intanto abbiamo già iniziato un discorso di area vasta per quanto riguarda le varie aziende sanitarie locali, cercando 913 coordinamento unico tra tutte». Ciò non toglie che i problemi da affrontare saranno tanti, a cominciare da quelli che riguardano i servizi per i cittadini, Stefano Vitali della provincia di Rimini punta il dito contro il governo: «Metà. del nostro personale svolge funzioni delegate dalla Regione, penso ai centri per l'impiego, ai centri per la formazione professionale, e noi dovremo capire che fine faranno queste persone, chi li assorbirà e che contratto dovranno avere, e le questure poi? Nessuno ci sta dicendo come muoverci». L'operazione di accorpamento non sembra però creare problemi ai tre presidenti, che già dalla prossima settimana cominceranno una serie di tavoli per definire la road map. Nemmeno un romagnolo verace come Ivano Marescolli è preoccupato dal futuro corso isilinzionaie della sua terra. «Non sarà uno sviluppo anti Romagna — sostiene l'attore — che si unisca per risparmiare avendo lo stesso nume-

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Forlì Piazza Saff i è il simbolo della cittadina

Ravenna I tnosalci del Mausoleo di Teodorico

rioni/no delle Province e poi il comitato delle A.It0310111iP locali dell'Emilia-Romagna che ha ratificato la decisione prevedendo la riduzione delle

Ferrara La belliss i ma piazza del Castello Province della regione da nove a quattro più Bologna. La nuova Provincia di Ferrara eserciterà le competenze in materici ambientale, di trasporto e viabilità. Le altre competenze finora esercitate verranno invece devolute al Comune. La Provincia di Ferrara, una dalle più colpite dal sisma del maggio

MminìI ponte di Tibero nella città romagnola

re di amministratori mi va bene, l'importante è che non spuntino più poltrone per aver più politici». Quanto all'ipotetica denominazione «Provincia Marescotti è scettico: «Non mi piace per niente, cioè diamo questa indicazione solo perché abbiamo gli hotel sal mare? Mi sembra una cavolata. Le Marche allora non sono ospitali?».

scorso, sì salverà comunque solo per un pelo, ti governo infatti aveva deciso che potevano sopravvivere le province con almeno 35o mila abitanti che si e stende vano su una superficie di almeno 2.500 chilometri quadrati. La Provincia guidata da Mascella Zappaterra può contare su circa 36o mila abitanti e su un'estensione di 2.600 chilometri quadrati, Dovrà gestire un totale di Ni comuni. O. Ro

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23/10/2012

CORRIERE DI BOLOGNA Direttore Responsabile: Armando Nanni

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

Vinchksta «Libero Mancuso e Li Gotfl»

L'ex assessore Amorosi e 1 convegni di Nanni: ecco gli ospiti fantasma, Non c'è pace per l'ex capogruppo dell'Italia dei Valori in Regione, Paolo Nanni, già indagato per peculato dalla Procura di Bologna per l'utilizzo dei fondi pubblici destinati ai gruppi consigliari nello scorso mandato. Ieri l'ex assessore comunale Antonio Amorosi, oggi collaboratore del sito Affaritalianidt, è tornato sui due convegni finiti sotto la lente della Guardia eli finanza scrivendo che tra gli invitati c'erano l'ex sottosegretario alla Giustizia del governo Prodi, Luigi Li Gotti, e l'ex assessore comunale e magistrato Libero Mancuso. La Guardia di finanza sospetta che quei due convegni non si siano mai tenuti e che i soldi siano serviti solo per le cene. Secondo Affari italiani, il primo convegno sulla scuola, passato all'onore delle cronache perché avvenne lo stesso giorno del compleanno della moglie e della figlia di Nanni, vedeva tra gli invitati Li Gotti; íl secondo, fu alla trattoria Il Cacciatore sui valori della Costituzione in omaggio a Piero Calamandrei con cena finale, ospite Mancuso. I due diretti interessati hanno smentito di aver mai partecipato. «Non ho visto l'articolo — ha detto Nanni —, ma in ogni caso non voglio commentare niente». Infine., l'assessore Libero Mancuso al Corriere ha risposto così: «Io non posso escluderlo in assoluto, ma io non mi ricordo di aver mai partecipato a un convegno a 11 Cacciatore. Farò fare una verifica ai miei ex collaboratori quando ero assessore ma io non mi ricordo di esserci stato: sono pure contro la caccia». ■

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il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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IL futuro deL commercio 'Direttiva servizio: quali prospettive per il commercio ambulante?' Gli addetti ai lavori si ritrovano oggi alle 15,30 al Royal Hotel Carlion di via Alontebello per un convegno organizzato da Confesercenti e Anva. I vertici delle due organizzazioni affronteranno il confronto alla luce delle novitĂ emerse con il ministero dello Sviluppo economico sulle direttive europee in materia. L'appuntamento sarĂ aperto dall'assessore comunale al Turismo e Commercio Nadia Monti. Conclusioni del presidente nazionale Anva, Maurizio Innocenti.

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23/10/2012 PeriodicitĂ : Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.


23/10/2012

press LinE

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Ezio Mauro

Diffusione: n.d.

Ieri il voto in Regione tra le polemiche. Partiti in ordine sparso sull'azzeramento della consulta degli emiliani all'estero

C'era. una volta la Provincia Ne resteranno solo quattro accorpate. E Bologna sarà città metropolitana DA 9 a 4, più la città metropolitana di Bologna. Ferrara, una maxi provincia di Romagna, Parma con Piacenza e Reggio Emilia con Modena. Suinomi sarà il governo a decidere come fare. Le proposte vanno da "Terre Verdiane" a "Pipa" per Parma e Piacenza, o "Remo" per Modena e Reggio. Sempre in tema di tagli ai costi della politica, oggi sbarca in commissione la riforma della consulta emiliano-romagnoli all'estero. E i partiti corrono in ordine sparso. GIUSBERTI E PERSICHELLA ALLE PAGINE II E III

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23/10/2012

press unE

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Ezio Mauro CON tre giorni d'anticipo rispetto alla scadenza imposta dal premier Monti, la Regione ieri ha votato e spedito al governo la proposta per il riordino delle Province. Una vera e propria rivoluzione: in Emilia Romagna si passa da 9 a 4 più la città metropolitana di Bologna. Una sola Provincia in Romagna, un'altra a Ferrara e due in Emilia, dove sono state unite quelle di Parma e Piacenza e quelle di Reggio Emilia e Mode na. Un ordine al momento solo casuale, perché sui nomi nulla è

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e rt,..-Rno E nmezed ser Remagne .'hechnno nenkok.: stato deciso: sarà il governo a dire nei prossimi giorni come fare. Larga parte del dibattito di ieri era su questo: quale città viene prima e quale dopo? Un rebus reso ancor più complicato dai campanilismi dell'aula. Perché è vero che la proposta è passata con l'ok di Pd, Sel e Udc (contrari Idv e Lega, astenuto Pdl e Prc mentre i grillini non hanno partecipato al voto), ma per gli emendamenti sui singoli nomi (tutti bocciati), alcuni consiglieri si sono mo ssi in ordine sparso, rispondendo più al territorio che al partito. La proposta ad esempio del Carroccio di chiamare «Terre verdiane» la provincia di Piacenza e Parma ha trovato il no del Pd ma non dei consiglieri dei due capoluoghi (Gabri, Ferrari e Carini) che si sono astenuti. Nella p olemica si è buttato anche il senatore del Pdl Carlo Giovanardi che, in difesa di Modena, ha promesso «battaglia contro chi vuole calpestare storia e cultura del nostro Paese». Di fronte a tutte queste posizioni, la soluzione è stata quindi quella di non votare nuovi nomi e chiedere invece indicazioni al Governo su come fare, consultando magari gli stessi cittadini. «Ho parlato con il ministro (della Funzione Pub blica, Filippo Patroni Griffi, ndr) e c'è una disponibilità» ha spiegato il presidente Vasco Errani. Un dibattito niente affatto «surreale» ha poi precisato Er-

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La Regione cancella le piccole Province ne restano quattro ma è bagarre sui nomi A Bologna la città metropolitana. La Draghetti: svolta epocale rani, ma che ha comunque regalato alcunimomenti di ilarità. «Potremmo prendere in considerazione le iniziali e chiamare "Pipa" la provincia di Piacenza e Parma, "Remo" quella di Reggio e Modena e, perché no, "Romolo" la Romagna» ha scherzato il consigliere regionale dell'Idv Franco Grillini. Il dipietrista ha poi votato no assieme al suo partito, che vuole l'abolizione tout court delle province, in disaccordo con la coalizione che sostiene Errani. La riunione dell'Assemblea le-

gislativa è stata anche interrotta per pochi minuti dalla protesta del sindacato Usb contro i possibili tagli al p ersonale dovuto al riordino. «Per quanto riguarda il mio partito, non uno dei lavoratori perderà il posto di lavoro» ha assicurato il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini. La palla ora passa al governo che dovrà ratificare la proposta appena votata. Entro la fine dell'anno viale Aldo Moro approverà comunque una legge per definire le funzioni che dovranno poi avere le nuove province.

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Ma la rivoluzione investe anche la provincia di Bologna e i suoi quaranta sindaci che ieri si sono presentati alla prima riunione della conferenza (assenti una ventina), presieduta dal sindaco Virginio Merola a dalla presidente di Palazzo Malvezzi Beatrice Draghetti, che dovrà poi scrivere lo statuto della futura città metropolitana. «Un percorso tutt'altro che burocratico —ha detto la Draghetti— che si può anzi definire epocale». (b. p.) C RIPRODUZIONE RISERVATA


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LIBERTÀ QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883

Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 32.634 Diffusione: 26.480

Province commissariate? Cibi protesta Va avanti il processo di riordino. Le proposte delle Regioni al Governo 11 processo di riordino delle Province è alla fase finale e dovrebbe portare le Province, nelle Regioni a statuto ordinario, da 86 a circa 44: dopo il lavoro svolto nelle scorse settimane dai Consigli per le autonomie locali (Cat) per accorpalle secondo la spending rex.riew voluta dal Governo Monti, tra ieri e oggi le Regioni che intendono presentare una proposta al Governo si riuniscono per decidere. Se neanche le Regioni presenteranno una proposta, sarà il Governo a definire il nuovo assetto delle Province. Intanto è scontro sulle indiscrezioni, riportate dal Corriere della Sera, secondo le quali il decreto legge del Governo, che dovrebbe essere portato all'esame del primo Consiglio dei ROMA -

ministri di novembre, prevederebbe da giugno 2013 il commissariamento di tutte le Province. «Da più di una settimana abbiamo richiesto un incontro ai ministri Cancellieri e Patroni Griffi per risolvere questioni estremamente complesse legate alla conclusione del processo di riordino delle Province. Riteniamo che sia un errore trattare temi così delicati, come lo scioglimento di organi eletti democraticamente dei cittadini, a colpi di annunci. Il rischio è di gettare nuovo caos intorno ad un percorso che è di estrema delicatezza», afferma il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, che sul tema del commissariamento dei presidenti delle Province, fa sapere: «noi

siamo contrari a scioglimenti anticipati, perché il processo di accorpamento è troppo delicato per potere essere gestito da un commissario». MARCHEL'Assemblea legislativa ha approvato con una stretta maggioranza la proposta di riordino delle Province che prevede un assetto a 4: Pesaro Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno-Fermo. Bocciato invece un emendamento di Fli per un assetto a 5 che «salvava» le 5 attuali Province. E probabile, tuttavia, che il Governo intervenga per accorpare Ascoli Piceno, Macerata e Fermo. La spending review prevede infatti che le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2500 chilometri quadrati dovranno

essere accorpate. TOSCANA A dire l'ultima parola dovrà essere il governo: la Regione infatti invierà al Governo due ipotesi di riforma, entrambe contenenti una richiesta di deroga, ricalcando la decisione già adottata dal Cal per non arrivare a divisioni interne. Ecco la risoluzione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale: due le ipotesi che prevedono la Città metropolitana di Firenze e di 4 province: Arezzo, Prato-Pistoia (in deroga alla legge nazionale), Siena-Grosseto, e un'area vasta della costa che comprenda Pisa-Livorno-Massa-Lucca. La seconda proposta invece differisce dalla prima solo per la ripartizione della costa che verrebbe suddivisa in due realtà: Pisa-Livorno e Massa-Lucca.

UMBRIA il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione, presentata dal centrosinistra (meno l'Idv), che chiede di mantenere, seppure con conti-

ni territoriali diversi dagli attuali, due province in Umbria: Perugia e Terni. MOUSE Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, il documento della Conferenza delle autonomie locali (Cal) che contempla la salvaguardia della Provincia di Isernia dai tagli stabiliti dal Governo centrale. SARDEGNA I presidenti e i Consigli delle Province hanno approvato, ieri, una proposta di riordino del territorio intorno alle 4 amministrazioni storiche: Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. La proposta, del resto, va nella direzione di quanto già indicato con referendum in Sardegna nel maggio scorso, quando i cittadini votarono, a grande maggioranza, per il dimezzamento delle Province, da 8 a 4 appunto. Alcune Regioni, come Lombardia, Lazio e Calabria, infine, hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro le norme emanate dal Governo.

Pagina 2 Stabilità, Monti apre alle modifiche

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23/10/2012

GAZZETTA DI PARMA Direttore Responsabile: Giuliano Molossi

Periodicità: Quotidiano Tiratura: 45.153 Diffusione: 37.669

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23/10/2012

il Resto del Carlino

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REGGIO

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Davide Nitrosi

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NUOVE PROVINCE OK ALLA FUSIONE E ALLA PROPOSTA DI RIORDINO, MA LA SCELTA DEL NOME È AFFIDATA ALLE COMUNITÀ LOCALI

Sfida Reggio-Modena, la Regione decide di non decidere RESTA l'unione tra Reggio e Modena. Ma chi avrà la precedenza, nel nome della nuova provincia, lo decideranno le comunità locali. Ieri il consiglio regionale ha cercato di dribblare le guerre di campanile, mantenendo le proposte di unione uscite dal Cal (Consiglio delle Autonomie locali), ma approvando un emendamento che lascia alle Comunità locali la decisione finale. Per Reggio - che aveva strappato nell'incontro finale del Cal la priorità rispetto a Modena nel nome della nuova provincia sembra un passo indietro. «LA PROPOSTA è stata fatta da tutti i capigruppo del consiglio regionale dice Giuseppe Pagani (Pd) - e mi pare che tolga la discussione su questo penoso argomento. Ci troviamo di fronte all'atteggiamento caotico con cui il governo si avvicina a questa riforma istituzionale, con un approccio a pezzi e bocconi, si parla di province e non di comuni... Quello che ha chiarito Vasco Errani è che non si andrà certamente a un nuovo centralisino regionale». Intanto Modena

Provincia unica, è più giusto Modena e Reggio" o "Reggio e Modena' ? Roggìe e Modena LN ,, '

84%

Totale

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Modena e Roggrg3

vivaLitrestoaelcartino.itiregglo esulta per lo scampato pericolo. «Rimandare ai territori la scelta del nome - dice Michele Barcaiuolo (Pdl) - è una soluzione di buon senso e una marcia indietro all'ultimo secondo del Pd, compreso quello modenese». IL VOTO sul riordino delle province ha spaccato la maggioranza, con il voto contrario di Idv (con il capogruppo Liana Barbati) e grup-

UN PASSO N STRO Sfuma La priorità conquistata da Reggio al Consiglio dette Autonomie Locati po Misto (Matteo Riva), oltre alla bocciatura dei grillini. «Questo riordino è un tentativo fallimentare di cambiamento istituzionale dice Liana Barbati -. Fallimentare perché priva di effettiva potenziajità innovativa dell'ordinamento. E una soluzione di riassetto territoriale che non può essere condivisa da chi sostiene la soppressione tout court dell'ente provincia. A questa confusione che nulla ha a che fare con la semplificazione e la razionalizzazione della spesa, non possiamo che essere contrari». «HO votato contro - dice Matteo Riva perchè sono per abolire le province intese come giunte, consigli e prebende. Non per l'abolizione del senso di appartenenza di un territorio. Dovevamo fare come il Veneto, che si è rifiutato di mettersi a spezzettare le sue province. Visto che di questo si dovrà occupare il prossimo governo, alla fine il Veneto manterrà le sue province abolendo gli organi di rappresentanza. Anche noi potevamo salvare il nostro territorio, bastava stare fermi. Invece così avremo l'annessione di Reggio a Modena. E comanderanno i modenesi». «AVREI preferito la Grande Emilia, un'unica Provincia da Modena a Piacenza - dice Fabio Filippi (Pdl) -. Sono deluso perché questa assemblea rinuncia a decidere, non sembra in grado di farlo, sulla futura denominazione: una conclusione ridicola, mentre è assai apprezzabile il lavoro svolto dal Cal». Paolo Patria

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PRIMA PAGINA Direttore Responsabile: Corrado Guerra

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

L. DECISIONE Sulla denominazione dei nuovi enti la Regione ha passato la palla alle stesse autonomie locali

Nuova provincia, la scelta del nome è rinviata Giovanarcli: «Reggio-Modena sarebbe un o ensivo falso storico» a Regione Emilia-Romagna ha detto «sì» al Consiglio delle autonomie locali sul riordino delle Province che caleranno da 9 a 4, più la Città metropolitana di Bologna. Si avvia quindi il processo di unificazione di Modena e Reggio Emilia. Ora la parola sulla riforma passa ora al Governo. Sulla denominazione dei nuovi enti, l'Assemblea ha deciso che dovranno essere stabilite dalle nuove Province, tramite i loro Statuti: ma l'ultima parola è dello Stato, che definirà le procedure. L'Aula ha dunque approvato con il voto favorevole di Pd, Udc, Sei-Verdi, l'astensione di Pdl e Fds e il voto contrario di idv, Lega Nord, Misto di Matteo Riva e Fabio Filippi del Pdi. La discussione più lunga è stata sul problema del nome: due emendamenti presentati dalla vicepresidente della Giunta, Simonetta Saliera, e approvati a maggioranza, aprono alla scelta dei territori interessati puntualizzando l'opportunità che i nomi definitivi dei nuovi enti sia demandata, dalla legge statale che li istituisce, ai rispettivi statuti. Approvati inoltre due emendamenti della maggioranza che fanno riferimento alla necessità di valorizzare e

tutelare il personale attualmente impegnato negli enti provinciali. Sempre sulla scelta dei nomi, l'Assemblea legislativa ha anche approvato col voto contrario di Fabio Filippi, Pdl l'astensione di Matteo Riva del gruppo Misto, una risoluzione bipartisan, con firmata-

ri, i capigruppo Marco Monari (Pd), Luigi Giuseppe Villani (Pdl), Mauro Manfredini (Lega nord), Gian Guido Naldi (Se Verdi), Roberto Sconciaforni (Fds), Silvia Noè (Ude), oltre ad Enrico Aimi (Pdl) nella quale si invita la Giunta. regionale ad attivarsi press o il Governo alfine di individuare

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PRIMA PAGINA Direttore Responsabile: Corrado Guerra

un procedimento che consenta un pieno coinvolgimento delle istituzioni interessate, delle autonomie locali, delle forze sociali ed economiche. Un risultato ottenuto sull'asse Bonaccini-Aimi, e che ha portato al superamento del muro contro muro sul tema del nome. Bocciati gli emendamenti proposti da Andrea Leoni e Luigi Giuseppe Villani del Pdl e da Mauro Manfredini (Lega nord) per cambiare invertire l'ordine del nome in "Modena e Reggio Emilia" e in "Parma e Piacenza". Sempre sull'argomento, l'Assemblea legislativa ha poi respinto due risoluzioni presentate rispettivamente da Pollastri (Pdl) e da Manfredini (Lega nord) nelle quale si chiedeva alla Giunta regionale di fare ricorso alla Corte costituzionale contro la norma che prevede il riordino delle Province. Rifiuto mal digerito da Mari fredinit «Pensavamo di poter tentare, in extremis, il tutto e per tutto per

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

salvare la nostra Provincia acconsentito a un'unione che contro l'assurda mannaia del- regala a Reggio i buoni frutti la spending review - dice Man- della nostra storia». fredini - , ma la Regione ha riPrologo della lunga giornagettato anche la nostra propo- ta è stata la ricostruzione stosta di impugnare l'articolo 17 rica del Senatore Giovanardi: del provvedimento di revisio- «La proposta di denominare ne della spesa, che ci ha gettati provincia di Reggio Emilia nel più assoluto caos». Anche Modena non è soltanto una illa risoluzione bipartisan non logica follia, - spiega - ma anpiace fino in fondo a Manfre- che un offensivo falso storico. dini: «aver Nel 1452 inManfredini: «Un demandato ai fatti, 560 anni sistema delle fa, l'imperaautonomie modo per non-scegliere, tore Federico territoriali la non hanno voluto III' nominò 'patata bolBorso d'Este lente' dell'as- assumersi le duca. di Mose gna z i o ne responsabilità» dena e Regdelle nuove gio, e 414 anni denominafa, nei 1598, zioni è stato l'ennesimo modo Modena diventa capitale per non-scegliere di un'ammi- del'omonimo Ducato. Non è nistrazione regionale che, evi- tollerabile che tutto questo dentemente, non ha voluto asvenga cancellato con un atto sumersi le proprie responsa- di pura arroganza che sì inbilità. Per quanto riguarda Pi- venta una realtà come quella ghi e Sabattini siamo ramma- della "provincia di Reggio Ericati che i massimi esponenti milia e Modena"». del nostro territorio abbiano (Simona Lonero)

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la Nuova Ferrara Direttore Responsabile: Paolo Boldrini

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 13.462 Diffusione: 9.640

MAGGIORANZA DIVISA

Provincia salva Vota si il consiglio regionale Anche il Consiglio regionale ha approvato la riorganizzazione delle Province così come proposta dal Gai presieduto da Marcella Zappaterra, e a questo punto la proposta che arriverà al governo da parte dell'Emilia Romagna è "blindata". Riconfermata, insomma, l'autonomia della Provincia di Ferrara, così come la costituzione della Provincia di Romagna, di Reggio Emilia-Modena e di Piacenza-Parma, anche se la denominazione sta creando non pochi grattacapi. A Modena, in particolare, non va giù l'idea che la città della Ghírlandina sia al secondo posto nel nome della Provincia dopo Reggio, e la questione è diventata così spinosa da costringere il governatore Vasco Errani a tenerla in sospeso: «Ho parlato con il ministro e c'è una disponibilità per far sì che sia negli statuti delle nuove Province che si definisca la denominazione». I] voto ha comunque scomposto gli schieramenti, perché a :favore si sono espressi Pd, Ude e Sel-Verdi, contro Idv e Lega Nord, astenuti Fds e Pdi (tranne un contrario). Molte Regioni però hanno lasciato in mano al governo la patata bollente del riordino, chiedendo deroghe in massa.

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la Nuova Ferrara Direttore Responsabile: Paolo Boldrini

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 13.462 Diffusione: 9.640

OGGI LE LINEE DEL PIANO REGIONALE

Grande Crispa, no dei Verdi «Non serve ai nostri rifiuti»

La discarica Crispa di Area: chiesto

E' prevista per lunedì 29 la Conferenza dei servizi conclusiva per il completamento della discarica Crispa di Iolanda, 25Omila tonnellate in più di disponibilità di smaltimento per rifiuti speciali entro il 2017. In discussione la richiesta avanzata da Area, che ha risposto a tutte le richieste dei componenti della conferenza e si attende, lo ha sottolineato il presidente Loris Gadda, una risposta positiva. A chiedere la bocciatura del progetto sono invece gli Ecologisti e reti civiche-Verdi europei, che richiamano a questo proposito il passaggio alla Regione della programmazione rifiuti territoriale e la delibera regionale del 30 luglio, che affetrna: «Il quantitativo di rifiuti (speciali) gestiti in regione è nettamente superiore a quello prodotto«, con una differenza di circa 1.760.000 tonnellate), mentre «i rifiuti provenienti da fuori regione vengono conferiti prevalentemente nella discariche di Bologna, Porli-Cesena a Per-

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n malti -completamento rara». Ne consegue, dicono i Verdi, che «il rispettare le linee d'indirizzo della Regione, pefettamente in linea tra l'altro con il Piano provinciale ancora vigente», significa «negare l'autorizzazione all'ampliamento della discarica Crispa. Si eviterebbe in questo modo l'ennesima svendita della qualità ambientale del :nostro territorio, e di conseguenza della salute dei cittadini che lo abitano, per soddisfare le esigenze di bilancio dì un'azienda». L'altro polo di smaltimento della provincia, cioè l'inceneritore di via D iana, è invece finito al centro del dibattito regionale assieme ai "cugini" di nera e hen, dopo che l'assessore Sabrina Preda ha indicato nel superamento di questi impianti uno degli obiettivi, anche se non immediati, della programmazione, Fiera ha già detto che chiudere gli inceneritori non è possibile, oggi a Bologna l'assessore incontra al proposito sindacali, associazioni economiche e ambientaliste.

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23/10/2012

orriere

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola

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Direttore responsabile: Pietro Caricato

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Il sì dell'Emilia Romagna: 4 province e Bologna RAVENNA. Via libera dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna al progetto di legge di riordino delle province, da nove a quattro più Bologna città metropolitana così come proposta dal consiglio delle autonomie locali (Cal) e già fatta propria dalla giunta regionale. Contrari l'Idv e Lega nord, astenuto il Pdl e non ha partecipato al voto il M5s. «Abbiamo cercato, nei limiti delle norme nazionali e in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, di iniziare un percorso innovativo di riordino, che non si deve fermare qui», ha sottolineato ieri il presidente della Regione Vasco Errani nel suo intervento in aula. «L'obiettivo - ha detto - è una cooperazione per governare meglio il territorio. Qui non stiamo parlando di nuovi luoghi identitari, di nuove gerarchie, stiamo cercando di individuare la dimensione più appropriata per governare in modo efficace e innovativo alcune funzioni». L'assemblea ha infine approvato un emendamento presentato dalla giunta che lascia alle comunità locali il potere di decidere i nomi dei nuovi enti dopo le tante diatribe da campanile fra emiliani.

Pagina 3 Province: arriva il commissario

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23/1 0/2012

il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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LAVO VARATO IL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE

Tanti progetti, ma pochi soldi in cassa Precedenza alla sicurezza nelle scuole DAGLI ampliamenti e messe a norma di vari edifici scolastici alla realizzazione di piste ciclabili, dall'adeguamento del PalaBubani alla sospirata ristrutturazione del palazzo delle Esposizioni: il Programma triennale delle opere pubbliche del Comune, deliberato pochi giorni fa dalla giunta, sembra più che altro un libro dei sogni. Sì, perché per portare a termine l'intero piano 2013-2015 servirebbero la bellezza di 28,3 milioni: si tratta di una stima — i costi precisi verranno indicali nei progetti preliminari ed esecutivi — ma di certo la cifra è inarrivabile per le casse di Palazzo Manfredi. «La delibera è un adempimento obbligatorio — spiega l'assessore ai Lavori pubblici Claudia Zivieri — nel quale vanno inserit i tutti gli interventi auspicabili per i prossimi anni. Ma di queste opere, verosimilmente, ben poche potranno essere realizzate: nel 2011, a questo capitolo è stato possibile destinare solo 2 milioni, e il dato di quest'anno potrebbe essere ancora più risicato». Con le poche risorse disponibili, si dovrà stabilire una scala di priorità: «Saranno privilegiati i lavori di messa in sicurezza di strade ed edifici pubblici, in particolare le scuole», precisa l'assessore. BUONA parte delle opere inserite nel programma riguarda proprio gli edifici scolastici: l'adeguamento della primaria Pirazzini (due stralci di lavori per un totale di 800 mila euro), di quella di Granarolo (1,5 milioni) e della scuola media Scrocchi (1,8 milioni), l'ampliamento della materna di via Laghi (65() mila curo), la realizzazione di una sezione per la materna nel comprensivo Carchidio-Strocchi (150 mila euro), ma an-

INTERVENTI Molti degli interventi riguardano gli scolastici. Altre opere rientrano nel settore strade

LIBRO BEI SOGNI IL piano completo richiederebbe investir enti per dire 28 milioni che il rifacimento della copertura e degli impianti elettrici alla scuola di musica Sarti (340 mila curo). Tutte queste voci, a cui è stata attribuita priorità (esclusa la scuola di Granarolo che è in fascia 2), sono state inserite nel primo anno del programma, ovvero il 2013. Per quanto riguarda le strade, il documento include un corposo intervento sulla circonvallazione, e in particolare su pavimentazione, segnaletica, protezioni e muro di sostegno, per un totale di un milione 640 mila curo. Ci sono poi la nuova pista ciclabile di Borgo Tuliero (1,1 milioni) e la manutenzione straordinaria del Ponte delle grazie (650 mila curo). La costruzione del nuovo parcheggio dell'ospedale (1,3 mi-

lioni) è stata teoricamente pro ata per il 2015. L'intervento più costoso fra quelli in programma è la ristrutturazione del palazzo delle Esposizioni, che costerebbe indicativamente 7,5 milioni in due anni: il progetto preliminare, per quanto riguarda la prima tranche, è stato approvato, ma si aspetta ancora il finanziamento regionale di 3 milioni. Un altro grande punto interrogativo è il PalaBubani: metterlo a norma (oggi potrebbe ospitare solo 99 spettatori) costa 700 mila curo. Dovrebbero invece essere completati i lavori che prevedono finanziamenti esterni, come la riqualificazione dell'ex `casbah' di via Fornarin.a. intanto è in dirittura d'arrivo la costruzione della pista ciclabile di Granarolo: «Contiamo di inaugurarla a dicembre», fa sapere la Zivieri. in fondo alla scala delle priorità ci sono interventi di qualificazione urbana nel farese, in particolare la risistemazione delle piazze di Reda e Granarolo. Francesco Monti

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23/10/2012

il Resto del Carlino

RAVENNA

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Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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Il presidente del consiglio comunale • pazza su Facebook con tanti profili Ercole Massari, 57 anni, ammette in parte le azioni 'pirata' ERCOLE Massari, 57 anni, è presidente del consiglio comunale dal 2009. Dichiara di aver fatto il giornalista e l'imprenditore editoriale con la società Effetto Media. «La mia Radio Incontro, ora Latte e Miele, è stata l'unica dì Cervia ad avere l'autorizzazione ministeriale nel 1994», racconta. «Nel 2000 ho ceduto le frequenze per dedicarmi alla politica. Gli introiti degli affitti delle antenne costituiscono il. mio principale reddito. Inoltre sono titolare di alcune attività commerciali». Massari, come è arrivato alla carica di presidente del consiglio comunale? «Facevo parte della dirigenza del Pd. Dopo le ultime elezioni ero destinato a essere capogruppo. Invece, causa l'indisponibilità degli altri candidati, sono stato eletto io. E

un ruolo impegnativo: moderare le sedute consiliari richiede fermezza e serietà; inoltre sta a me verificare e firmare ogni delibera comunale, assumendone la responsabilità diretta». Nonostante ciò, trovava il

L'AUTODIFESA «Ho creato nuove identità per rispondere agli attacchi ingiusti diretti atta giunta» tempo di scrivere su Focebook tramite diversi profili? «Si è trattato di un gioco, ma alcuni concittadini hanno il dente troppo avvelenato: in realtà, non ci sono io dietro tutte le identità che mi attribuiscono».

C'è chi ne ha contate più di cinquanta. I sospetti vanno da false persone (Selvaggio] Santini, Concetto Artusi, Mirella Rossi) ad attività commerciali (Menatiti° usato Cesenatico, Centro equilibrio energetico), a nomi generici ICervia concreta, Cervia politica). Quali erano suoi? «Quelli delle attività commerciali erano facilmente riconducibili al sottoscritto: non è un segreto che io sia il titolare del Centro di equilibrio energetico e di un mercatino dell'usato a Cesenatico. Inoltre, ero a conoscenza delle password di mio fratello Nino Massari, di mio :figlio Alessandro e della mia socia Fabiola Boschetti, e talvolta scrivevo al posto loro. Anche Cervia Concreta è legato a me. Nego, invece, di essere dietro Cervia Politica, così come so che Selvaggia Santini, Concetta Artusi e altre numerose ragazze accusate di essere dei miei 'fake' sono in realtà persone in carne e ossa, con le quali non c'entro nulla». Perché non si limitava a scrivere le sue opinioni con l suo profilo personale? «Non sopporto gli attacchi gratuiti e le pesanti offese contro il sindaco e l'amministrazione, che spesso vengono lanciati su Facehook. Mi sentivo in dovere di rispondere anche con altri profili, per giustificare il mio punto di vista. Tuttavia, io mi limitavo ad alimentare dialoghi tra il serio e il fàceto, e mai lanciavo insulti, come invece fanno altri cervesi». Ieri, un'ora dopo l'intervista, i profili 'sospetti' d.i cui Massari ha negato la paternità sono stranamente scomparsi da Facehook. Alex Giuzio

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Le dentIà Facebook ospita diversi gruppi dì discussione in cui í cervesi si scambiano opinioni. In queste vetrine Massari interveniva anche con Atre identità

gr1 tIIn 111 Movimento 5 stette chiede La destituzione di Massarh te sue gotiardate su Fh sono ritenute incompatibili con it moto di garanzia che ricopre

IN VETRINA Ercole Massari in consiglio comunale. A sinistra la sua 'pagina personale' su Facebook

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FOC E

23/10/2012

DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Direttore Responsabile: Franco Fregni

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

Sirin e insanguinate in via Cantalupo L'ALLARME Alcuni

cittadini denunciano una situazione pericolosa nell'arca vicino al circolo Arci di Borella

Qualche settimana fa, sul degrado di via n crescente degrado amCantalupo, era intervenuto anche il Mobientale e domenica sovimento 5 Stelle: "Si tratta di un comparno spuntate anche sirinto, nel quartiere di Borella, abbandonato ghe insanguinate". E' a se stesso, anche se i lavori sono stati questa la denuncia che terminati nel 2010 - aveva spiegato il arriva da via Cantaconsigliere comulupo dove "il parco Nel 2007 fu sottoscritnale Alberto Pape il parcheggio pubperini - Il parchegblico facenti parte ta una convenzione gio pubblico e il del piano particola- tra il Comune parco adiacente soreggiato 26 versano no in una condizioe un'azienda privata da molti anni nel ne di degrado e abdegrado più assolubandono con erba to". alta e nessuna manutenzione apportata, Nel 2007 è stata sottoscritta una convenper questo motivo chiediamo che il sinzione tra il Comune di Cesenatico e daco Roberto Buda e l'amministrazione un'azienda privata per la riqualificaziocomunale si attivino, nel minor tempo ne del parcheggio con area verde, che si possibile per provvedere al collaudo e trova nell'angolo tra via Cesenatico e via all'apertura di queste aree pubbliche Cantalupo, vicino al circolo Arci di Bopronte per l'utilizzo ormai da tempo". rella. Il piano comprende la costruzione di un edificio privato e diversi lavori pubblici in contropartita da parte di una ditta privata. Nel 2010 i lavori delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono stati ultimati, ma le opere comprendevano: accessi stradali, parcheggio per 60 auto, illuminazione pubblica, aree verdi attrezzate, rete fognaria bianca e relativa segnaletica stradale, il tutto a carico del privato come da convenzione. Tuttavia l'edificio residenziale privato non è mai stato ultimato a causa del fallimento nel 2010 dell'azienda privata. A seguito del fallimento il comparto è stato recintato e i lavori dell'edificio sono stati riassegnati dal tribunale ad una successiva azienda. A causa di queste vicissitudini, il parcheggio e l'area verde sono rimaste recintate senza la possibilità di essere fruite delle famiglie del quartiere. E domenica oltre al degrado, si è aggiunto anche il pericolo. Siringhe insanguinate e abbandonate in una zona "che sta diventando sempre di più meta di ogni genere di attività, anche illecite". E alcuni cittadini, dopo aver scattato le foto, hanno immediatamente chiamato il Comando della Polizia Municipale per far rimuovere quel pericoloso e indecoroso siparietto.

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LMVOC E

23/10/2012

DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Franco Fregni

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assari si deve dimettere" L'affondo dei grillini L'OUTING Dopo aver ammesso di essere il "padre" di mille profili Facebook, la politica insorge: "Dov'è finita l'autorevolezza'?" Il Movimento 5 Stelle interviene sull'outing del presidente del consiglio comunale, Ercole Massari, il quale sul web ha svelato i suoi mille profili falsi di Facebook. "Siamo pietrificati dal comportamento del presidente del consiglio comunale - interviene Alessandro Marconi - La futile difesa di un atteggiamento spacciato per normale, è invece inappropriato, fazioso e deprecabile che svaluta il ruolo istituzionale. Il Movimento 5 Stelle usa la rete forse più di altri, ma sapere che persone che ricoprono ruoli di primissimo piano, nella nostra amministrazione, creando falsi e faceti profili per commentare, approvare o dileggiare la giornata politica, come potrebbe fare un ragazzino alle prime esperienze di navigazione, per noi non è una cosa normale. Que-

sto comportamento di per sé è da stigmatizzare come deplorevole e diventa abnorme se perpetrato da una persona che ricopre incarichi pubblici continua il portavoce dei grillini - Ha ragione Ercole Massari quando dice che è giunto il momento del 'redde rationem', è proprio il caso che lui renda conto, di fronte al plenum consigliare, di questo suo atteggiamento. Ricordiamo infatti a Massari che la presidenza è di tutto il consiglio comunale, quindi un ruolo di garanzia della maggioranza e dell'opposizione. Vista quindi la faziosità del suo atteggiamento riteniamo che Ercole Massari sia incompatibile con un ruolo che dovrebbe essere super partes. Chiediamo al sindaco Roberto Zoffoli di dare al consiglio comunale la possibilità di esprimersi sull'opportunità di con-

tinuare a esperire questa equivoca presidenza, e ancora a Massari di sottoporre l'incarico che riveste al giudizio del consiglio". Infine la richiesta di rassegnare le dimissioni: "Ercole Massari ci costringe ulteriormente ad auspicare le sue dimissioni, ben consci che le circostanze del paese possano caldeggiare direttamente la soppressione del ruolo, in quanto funzione assimilabile da altre cariche. In questo modo risparmieremmo tutti un'inutile, e da oggi scopriamo dannoso, segno meno in bilancio. Al contrario di Massari che le dileggia, a noi le persone serie piacciono, e riteniamo conclusa l'era delle goliardate. Una condotta che giustifichi l'autorevolezza delle persone che ricoprono le prime cariche cittadine è da ritenersi fondamentale e irrinunciabile".

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Diffusione: n.d.


pressunE

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di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

23/1 0/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

INCONTRO PUBBLICO • LE NUOVE PISTE CICLABILI

Questa sera alle 20.45, nella palazzina Avis di via Della Torre, 7, incontro pubblico per presentare i "Nuovi percorsi ciclabili in centro storico": quelli di via dei Gerolimini- Moscatelli, via Della Torre, via Maroncelli (fino a via Pellico), via Cantoni-Matteucci (fino a Piazza Cavour), via Paradiso. Ad illustrarli il vicesindaco Giancarlo Biserna con i tecnici di Forlì Mobilità Integrata e del Comune.

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23/1 0/2012

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Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

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Diffusione: n.d.

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Sapro, il curatore recupera oltre 18 milioni I ricavi di tre bandi fra 112011 e 11 2012 E su Start un sì all'aumento del capitale FORLÌ. Piero Gallina, ex presidente della Provincia, chiede chiarimenti su cosa abbia prodotto in termini di vendite l'attività del curatore fallimentare Bruno Vergallo. Ieri l'asses-

sore provinciale alle partecipate Maurizio Castagnoli ha risposto, elencando i bandi portati a buon fine con un recupero complessivo di 18 milioni di euro.

I dati. Il consigliere Gallina, già presidente della Provincia di Forlì-Cesena, aveva rivolto un'interrogazione per sapere quali fossero state le vendite effettuate dal curatore fallimentare Bruno Vergallo impegnato su Sapro ed il valore delle stesse. Ieri l'assessore provinciale alle partecipate Maurizio Castagnoli ha ricevuto i dati dall'ufficio del curatore e li ha diffusi nel corso della riunione del consiglio provinciale. Sono state realizzate tre diverse aste pubbliche. La prima ha riguardato Cesena, nell'area San Giorgio per un valore di 4,6 milioni di euro; poi Bagno di Roma-

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Diffusi i dati delle vendite del curatore fallimentare

to ex Irs e altre zone ha fruttato ben 7,5 milioni di euro. La terza gara ha visto la vendita dell'area Dovizi 2 con 1 milione 500 mila euro ricavati. «A queste - ha precisato l'assessore Castagnoli deve essere aggiunta l'area detta del "Ronco" che a Forlì è stata posta in vendita unitamente ad un'area confinante di proprietà di terzi per eliminare alcune problematiche emerse per alcune servitù con un realizzo

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Il martmo di 1111 popolo

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di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato pari a 3,43 milioni. Le altre aree poste all'incanto non sono state oggetto di offerte e il giudice ha disposto una quarta asta, per mercoledì 5 dicembre prossimo, a prezzi ribassati, il cui estratto di vendita indicare varie aree». Castagnoli ha proseguito chiarendo che in alcuni contratti preliminari, pendenti prima del fallimento, sono stati realizzati 522mi1a euro dei quali 492mi1a euro nel lotto B8 dell'area Dovizi 2. Infine nel contratto con il Comune di Cesena riferito alle Case Castagnoli si è proceduto a assegnare e rogitare alcune aree per il valore di 1 milione 267mila euro. Revoca. Nella replica all'assessore Castagnoli, il consigliere provinciale cesenate Piero Gallina del Pd, dopo avere ringraziato assessore e curatore fallimentare per le informazioni, ha anche chiesto, a mo' di provocazione, se l'assemblea provinciale non voglia proporre la revoca del fallimento.

23/1 0/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

Start Romagna. Il consiglio provinciale ha deliberato positivamente il conferimento del ramo d'azienda di Tper Spa a Start Romagna e quello di 4 milioni per l'ingresso di un socio privato disponibile ad apportare know-how. L'emendamento di Prc e Idv alla delibera che ha eliminato il riferimento alla successiva privatizzazione (una questione tutta di principio più che reale ndr) è stato l'esca dell'uscita dall'aula di tutte le minoranze consiliari di Pdl, Lega Nord e Udc. Maria Grazia Bartolomei dell'Udc ha però voluto distinguere il tenore della sua opposizione: «Ha fatto bene il presidente Bulbi, insieme ai sindaci di Forlì e di Cesena a chiedere il rinvio sul tema della privatizzazione, perché mi rifiuto di credere che i valori di patrimonio siano quelli indicati dove c'è un parco bus valutato oltre 3 milioni, ma vecchio di 16 anni». Pietro Caruso

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ci,o'r'fiere

di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

23/1 0/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

Ieri il voto sul riordino

Anche la Regione vara la Provincia di Romagna FORLÌ. La delibera della Giunta Errani sul riordino delle Province (che passano da nove a cinque), già disegnato nei giorni scorsi dal Comitato per le autonomie locali, è stata approvata dall'assemblea regionale con il voto favorevole di Pd, Sel-Verdi, Federazione della Sinistra e Udc. Strappo dell'Idv che, invece, ha votato contro. Astensione per il Pdl, al cui interno - però - il consigliere Fabio Filippi ha votato contro per difendere la precedenza data a Reggio rispetto a Modena nel nome della nuova Provincia. Diventa, quindi, ufficiale la proposta di accorpare le Province della Romagna: Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna.

ti civici, Inail e volontari delle associazioni Fiab, Asaps, Podisti, Avis, Alpini, Anziani del centro storico». Massima soddisfazione anche da parte delle famiglie e dei dirigenti scolastici quali Barbara Casadei per il 7° Circolo e Chiara Pasquini, neo dirigente del 4° Circolo. Un viatico per estendere sempre più "Pedibus" dal 2013. In previsione, infatti, già l'idea di attivarlo alla "De Amicis" e nelle scuole del 6° Circolo. Enrico Pasini

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il

Resto del Carlino

CESENA

Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

NEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE

Start, approvata la ricapitalizzazione IN PROVINCIA è stata approvata con una maggioranza minima (Pre, idv e Pd, dalla quale s'è sfilata Gamberini), mentre sono usciti dall'aula i consiglieri di PdL, Lega. Nord e Udc. Il Consiglio Provinciale ha deliberato positivamente sul conferimento di un ramo di azienda della società Tper Spa a Start Romagna, mentre ha scelto di rinviare l'ingresso del socio privato.

W:0G OR In Provincia ta consigliera Gamberini (Pd) si è 'sfitata" astenendosi La proposta iniziale, infatti, prevedeva un aumento di capitale di Start Romagna da 25 a 33 milioni di curo con un conferimento di capitale in natura, per 4 milioni, da parte della Regione Emilia-Romagna, rappresentato dal ramo di azienda della 'Tper Spa, mentre altri 4 milioni in denaro per l'ingresso di un socio privato disponibile ad apportare nuovo know-how, Quest'ultima parte è stata accantonata, Analogo risultato anche per il voto che si è svolto in Consiglio Comunale a Cesena. «Bene ha fatto il presidente della Provincia (con

l'appoggio della maggioranza di noi consiglieri) insieme ai sindaci di Cesena e di Forlì — commenta Maria Grazia Bartolomei, capogruppo dell'Il& in Consiglio Provinciale — a far soprassedere sulla privatizzazione dì Start Romagna S.p.a. per una quota di solo il 12%. Tuttavia l'ingresso in Start di Tper costituisce a sua volta una battuta d'arresto nell'auspicato processo di privatizzazione abbozzato nella primavera 2010 e che avrebbe dovuto portare all'ingresso, tramite gara, di un partner privato (al 49%) capace di uno specifico e necessario apporto organizzativo e finanziario. La Regione sarebbe dovuta entrare nell'area vasta del trasporto pubblico romagnolo con apporto dì denaro fresco, come ha fatto per il tpl bolognese, chiedendo un'ottimizzazione dei costi ed una razionalizzazione della struttura, che continua a mantenere 6 dirigenti e 146 dipendenti di staff, una maggiore integrazione su scala interprovinciale, premendo per il superamento del doppio ruolo degli Enti Locali di gestione, tramite Start, e di controllo e regolazione del mercato per il tramite delle Agenzie, che tardano ad essere unificate».

C.nque nuove pigp.te deput=o dal L bLse

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pressunE

L

VOCE

DI

ROMAGNA FORLÌ & CESENA

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano

Direttore Responsabile: Franco Fregni

Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

Via libera della Regione al nuovo ente di Romagna, ma il Pd frena i romagnolisti: "No alla Regione autonoma" RIFORMA PROVINCE

In consiglio si litiga per i vari campanili I campanile vince sulle tessere di partito. Consiglieri regionali in ordine sparso, ieri in Assemblea legislativa, al momento di votare la proposta di riordino delle Province dell'Emilia-Romagna da mandare al Governo. O meglio, la delibera della Giunta Errani è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sel-Verdi, Fds e dell'Udc. Ma non sono mancati i distinguo, a partire dallo strappo, questo però tutto politico, dell'Idv che ha votato contro. "Rispetto alla cornice del decreto che non va bene- spiega il dipietrista Sandro Mandini- questo provvedimento non aggiunge e non toglie nulla". Di altra natura la presa di posizione dell'esponente reggiano del Pdl, Fabio Filippi, che ha votato contro il provvedimento mentre il suo partito si è astenuto, per difendere la precedenza data a Reggio rispetto a Modena nel nome della nuova Provincia pensato dal Cal, proposta stralciata dallo stesso Cal. Allo stesso modo, Filippi ha contribuito a bocciare gli emendamenti presentati dal suo capogruppo, Luigi Giuseppe Villani, che chiedevano di invertire i nomi pensati dal Cal per le nuove Province: da Piacenza-Parma e Reggio-Modena a Parma-Piacenza e Modena-Reggio. Respinta anche la proposta dei consiglieri regionali del Carroccio,

Stefano Cavalli e Roberto Corradi, che proponevano per la Provincia di Piacenza e Parma il nome di "Terre verdiane": l'emendamento ha incassato pero' l'astensione dei consiglieri parmensi e piacentini del Pd (Garbi, Ferrari e Carini), che si sono distinti dal voto contrario del loro gruppo. Alla fine, comunque, si può dire che è ufficiale la proposta di accorpamento delle Province dell'Emilia-Romagna, che da nove passano a cinque: Piacenza-Parma; Modena-Reggio; Ferrara; Città metropolitana di Bologna; Romagna. Contrari alla delibera si sono espressi Idv, Lega nord e Matteo Riva del gruppo misto; non ha partecipato al voto invece l'M5s. "Si ragiona solo di nomi e di contenitori vuoti- lamenta il grillino Giovanni Favia- e non sono chiari i costi che si vanno a risparmiare. Noi non ci riconosciamo in questo percorso". La discussione sul riordino delle Province e' stata anche interrotta, nel pomeriggio, dalla protesta dell'Usb, il sindacato chiedeva che fine faranno i dipendenti provinciali. Frenate le pretese autonomistiche della Romagna. Roberto Montanari (Pd) avverte: "Nessuno pensi che la Provincia unica della Romagna sia un passo verso la Regione autonoma". E aggiunge: "Il riordino è un punto di partenza, ma questo assetto va bene solo se si parla di enti di secondo livello, perchè la nostra proposta sta in piedi solo se si ragiona senza toccare i tratti identitari, altrimenti è tutto da ridiscutere". Non mancano anche sonore critiche al decreto del Governo, considerato da maggioranza e opposizione troppo affrettato e, soprattutto, calato dall'alto senza ascoltare i territori. Sulla questione dei nomi, come detto, il Cal si è arresto: a decidere dovranno es-

sere i territori, nel momento in cui approveranno gli Statuti dei nuovi enti. Anche per uscire dalle sabbie mobili delle polemiche scoppiate in queste settimane nei territori, soprattutto a Modena e Parma, sui nomi delle nuove Province, la Giunta Errani dalla proposta da mandare al Governo i nomi prima suggeriti dal Cal e poi approvati dalla stessa amministrazione di viale Aldo Moro.

Pagina 3 ROMAGNA In consiglio si litiga peri vari campanili

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pressunE

23/10/2012

ROMAGNA

FORLĂŒ & CESENA

Direttore Responsabile: Franco Fregni

PeriodicitĂ : Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

INCONTRO

Progetti Le piste

ciclabili in centro Interviene Biserna Stsera alle 20.45 si tiene nella palazzina Avis sede della Circoscrizione 1 (via Giacomo della Torre 7) un incontro pubblico dedicato alla presentazione di "Nuovi percorsi ciclabili in centro storico". I percorsi in oggetto sono quelli di via dei GeroliminiMoscatelli, via Giacomo della Torre, via Maroncelli, via Cantoni - Matteucci, via Paradiso.

Pagina 13 "Sapro non. doveva fallire Eccola proNa"

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I ROMAGNA FORLÌ & CESENA

Direttore Responsabile: Franco Fregni

23/10/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

DONNE MALTRATTATE

In un anno 15 violenze "Quanti casi di violenza fisica, sessuale e stalking sono stati consumati sulle donne, negli ultimi 5 anni in Provincia? Quante donne sono decedute a seguito delle citate violenze? Quante e quali sono le organizzazioni operanti nel territorio in merito alla violenza su donne?": sono le domande che ha posto con un'interrogazione sulla violenza sulle donne, il capogruppo dell'Italia dei Valori Giovanna Perolari citando un'indagine "su tutto il territorio nazionale eseguita dall'Istat nel 2006 che ha indicato come le donne tra i 16 e i 70 anni che dichiarano di esser state vittime di violenza, fisica o sessuale, almeno una volta nella vita siano 6 milioni e 743 mila, cioè il 31,9% della popolazione femminile. Ha risposto l'assessore alle Pari opportunità Bruna Baravelli dicendo che "la situazione sta diventando sempre più insopportabile, con 101 donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno". "Quel che fa più male è che ci sia una sacca di chi, nonostante tutto, giustifica queste situazione dicendo 'in fondo se la sono cercata' - ha aggiunto -. Nella nostra realtà locale è stato difficile reperire questi dati, che provengono dalla Questura. Questi dati, riferiti al 2011, ci parlano di 248 minacce, 98 donne molestate, 35 che hanno subito stalking, 15 violenza sessuali. Sono poi 379 donne seguite dal Centro Donna di Forlì negli ultimi cinque anni. Le donne della classe media e medio-alta emerge che non denunciano".

Pagina 14 Tentato furto, in carcere tre rumeni

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23/1 0/2012

orriere

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

di Rimini e San Marino

Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti

Diffusione: n.d.

Sponsor addio, si riparte coi Fratelli di Taglia Presentato il cartellone 2012-2013 Niente più Fondazione pubblico-privata di Vera Bessone CORIANO. Coriano teatro riparte daccapo. Nuova amministrazione, nuovo personale, nuovi progetti e nuove idee. Su sollecitazione dell'assessore provinciale Carlo Bulletti, e con l'appoggio del sindaco di Riccione Massimo Pironi, il nuovo corso di Corte porta la

Un cartellone «popolare e contemporaneo» che dà ampio spazio alla musica e al comico e cerca di intrecciare collaborazioni con soggetti diversi. Come la comunità di recupero di San Patrignano e il suo gruppo teatrale, che debutterà a Corte il 28 dicembre (compleanno del teatro) con il nuovo spettacolo Amleto è passato di qui diretto da Pietro Conversano. O come La strada dei vini e dei sapori che, attraverso il ristorante La Greppia e la Cantinetta della Corte, promuove dal 22 gennaio una rassegna enogastronomica a km zero all'interno del teatro (la platea è polifunzionale e le poltrone sono rimovibi-

li), abbinata a spettacoli musicali, comici e poetici. E ancora: le selezioni di Locomix, il festival sammarinese che ogni anno lancia nuovi talenti comici (Baz, gli Emo...), si sposteranno da Riccione a Coniano (16, 23 e 30 marzo). Per il teatro dialettale ci si è affidati all'esperienza di Pier Paolo Gabrielli che ha selezionato 3 spettacoli per il pubblico corianese, mentre il dj e produttore Max Monti porterà a Corte due delle sue "perle" nate in Romagna, ovvero i Quintorigo e gli Equ. Addio, invece, all'innovativo progetto della Fondazione Corte che è stato

firma dei Fratelli di Taglia, ovvero una delle compagnie più consolidate del territorio in quanto a gestioni teatrali, provenendo dalla lunga esperienza del Teatro Massari di San Giovanni in Marignano e, più recentemente, da quella del Teatro del Mare di Riccione.

ria e noleggio sale) erano stati di 37.000 euro; il costo di utenze, pulizia, manutenzione pari a 41.300 euro, a cui vanno aggiunti i costi del personale, spese sempre a carico della Fondazione. E quest'anno? Sebbene sindaco e assessore Giuseppe Arangio non abbiano voluto rendere noto

l'investimento del Comune, dalla delibera pubblicata sull'albo pretorio si evince che la rassegna teatrale costerà 52.100 euro, di cui 17.100 sul bilancio 2012 e 35.000 su quello 2013. Non essendoci più la Fondazione, bisognerà prevedere ulteriori esborsi per le spese vive e il personale.

abbandonato «come avevamo annunciato in campagna elettorale». Ma quanto costa il teatro? Dando un'occhiata ai

conti, nel bilancio consuntivo 2011 della Fondazione Corte (che chiuderà l'attività in pareggio), gli sponsor avevano messo 118.000 euro e il Comune 40.000. I ricavi (bigliette-

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Pagina 2 Sponsor addio, si riparte coi Fratelli di Taglia


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LAWOCE

DI RO M AG NA RIMINI & SAN MARINO

Direttore Responsabile: Franco Fregni

Via libera della Regione al nuovo ente di Romagna, ma il Pd frena i romagnolisti: "No alla Regione autonoma"

23/1 0/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

RIFORMA PROVINCE

In consiglio si litiga per i vari campanili I campanile vince sulle tessere di partito. Consiglieri regionali in ordine sparso, ieri in Assemblea legislativa, al momento di votare la proposta di riordino delle Province dell'Emilia-Romagna da mandare al Governo. O meglio, la delibera della Giunta Errani è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sel-Verdi, Fds e dell'Udc. Ma non sono mancati i distinguo, a partire dallo strappo, questo però tutto politico, dell'Idv che ha votato contro. "Rispetto alla cornice del decreto che non va bene- spiega il dipietrista Sandro Mandini- questo provvedimento non aggiunge e non toglie nulla". Di altra natura la presa di posizione dell'esponente reggiano del Pdl, Fabio Filippi, che ha votato contro il provvedimento mentre il suo partito si è astenuto, per difendere la precedenza data a Reggio rispetto a Modena nel nome della nuova Provincia pensato dal Cal, proposta stralciata dallo stesso Cal. Allo stesso modo, Filippi ha contribuito a bocciare gli emendamenti presentati dal suo capogruppo, Luigi Giuseppe Villani, che chiedevano di invertire i nomi pensati dal Cal per le nuove Province: da Piacenza-Parma e Reggio-Modena a Parma-Piacenza e Modena-Reggio. Respinta anche la proposta dei consiglieri regionali del Carroccio,

Stefano Cavalli e Roberto Corradi, che proponevano per la Provincia di Piacenza e Parma il nome di "Terre verdiane": l'emendamento ha incassato pero' l'astensione dei consiglieri parmensi e piacentini del Pd (Garbi, Ferrari e Carini), che si sono distinti dal voto contrario del loro gruppo. Alla fine, comunque, si può dire che è ufficiale la proposta di accorpamento delle Province dell'Emilia-Romagna, che da nove passano a cinque: Piacenza-Parma; Modena-Reggio; Ferrara; Città metropolitana di Bologna; Romagna. Contrari alla delibera si sono espressi Idv, Lega nord e Matteo Riva del gruppo misto; non ha partecipato al voto invece l'M5s. "Si ragiona solo di nomi e di contenitori vuoti- lamenta il grillino Giovanni Favia- e non sono chiari i costi che si vanno a risparmiare. Noi non ci riconosciamo in questo percorso". La discussione sul riordino delle Province e' stata anche interrotta, nel pomeriggio, dalla protesta dell'Usb, il sindacato chiedeva che fine faranno i dipendenti provinciali. Frenate le pretese autonomistiche della Romagna. Roberto Montanari (Pd) avverte: "Nessuno pensi che la Provincia unica della Romagna sia un passo verso la Regione autonoma". E aggiunge: "Il riordino è un punto di partenza, ma questo assetto va bene solo se si parla di

enti di secondo livello, perchè la nostra proposta sta in piedi solo se si ragiona senza toccare i tratti identitari, altrimenti è tutto da ridiscutere". Non mancano anche sonore critiche al decreto del Governo, considerato da maggioranza e opposizione troppo affrettato e, soprattutto, calato dall'alto senza ascoltare i territori. Sulla questione dei nomi, come detto, il Cal si è arresto: a decidere dovranno essere i territori, nel momento in cui approveranno gli Statuti dei nuovi enti. Anche per uscire dalle sabbie mobili delle polemiche scoppiate in queste settimane nei territori, soprattutto a Modena e Parma, sui nomi delle nuove Province, la Giunta Errani dalla proposta da mandare al Governo i nomi prima suggeriti dal Cal e poi approvati dalla stessa amministrazione di viale Aldo Moro.

C'è chi non molla sulla Regione Romagna, ma il Pd continua a fare mui o

Pagina 3 ROMAGNA consiglio si litiga per i vari campanili

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LAWOCE

23/10/2012

ROMAGNA RIMINI & SAN MARINO

Direttore Responsabile: Franco Fregni

PeriodicitĂ : Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.

VERSO IL VOTO

Monti e Pd in testa ai sondaggi La7

ROMA Su Twitter il direttore di Tg La7 Enrico Mentana ha anticipato ieri sera i risultati del sondaggio sul futuro presidente del Consiglio e sull'andamento dei partiti. Al primo posto Mario Monti con il 20%, seguito da Matteo Renzi con il 12%. Solo terzo Pier Luigi Bersani con 1'11%. Segue Silvio Berlusconi con l'8%. Per quanto riguarda le liste, primo il Pd (28,2%), seguito da Movimento 5 stelle (17,7%), Pdl (17%), Lega (6,4%), Udc (6%), Sel (5%), Idv (4,4%), Fli (3%), La Destra (2,2%) e Federazione della sinistra (2,1%). Confermato, dunque, anche in questo caso l'exploit del movimento di Grillo ormai sempre piĂš forza di protesta a discapito di Lega e Italia dei Valori.

Pagina 6 ITALIA MOXDO

L'ennesima giornatanern della Fornero

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