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Normativa COSA ACCADRÀ AL SUPERBONUS? DAI RISULTATI ECCEZIONALI ALLA NECESSITÀ DI UN’ OTTIMIZZAZIONE DEI BONUS EDILIZI

Senza entrare nel merito sull’opportunità e sull’equità sociale della misura, va dato atto che il Superbonus ha portato un effetto eccezionalmente positivo all’economia e non solo, risvegliando il settore edilizio che usciva da una fase straordinariamente difficile riportandolo a crescere sui livelli 2004-2007, ma con una crescita concentrata in un lasso di tempo estremamente contratto grazie ad un iniezione straordinaria di liquidità che ha portato ai seguenti numeri:

Cantieri conclusi: 235.000

Famiglie interessate: circa 10 milioni

Investimenti ammessi alla detrazione: 38 miliardi

Detrazioni maturate: 42 miliardi

Numeri straordinariamente elevati che portano ad un’applicazione economica complessiva tra diretto, indiretto e indotto a circa 200 miliardi di euro, effetto economico di grandissima rilevanza di cui ha beneficiato il settore ed i settori collegati, incrementando l’intera economia e portando ad un risparmio sulla bolletta che si stima di essere di circa 1000 euro/anno a famiglia.

Analisi che non è da condurre solo a livello economico, ma che va vista anche a livello ambientale in termini di riduzione di C02: infatti, l’obiettivo di ogni singolo intervento, esteso sul numero totale degli interventi, ha portato ad una sostanziale riduzione di anidride carbonica sia nell’immediato, ma soprattutto negli anni a venire. Inoltre il maggiore sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili aumenterà la possibilità di produrre con un minore impatto sull’ambiente e una maggiore capacità di contenimento della dispersione in atmosfera di gas serra. Meccanismi che hanno portato ad un miglioramento sociale aumentando di circa 1 milione l’occupazione, un fenomeno di straordinaria rilevanza che, anche se con distorsioni, si è potuto concretizzare solo grazie all’applicazione di questa eccezionale misura.

È stata data la possibilità di accedere a importanti lavori di ristrutturazione ed efficientemente energetico anche a famiglie che non ne avrebbero mai avuto la possibilità, portando infine un significativo incremento del valore immobiliare a tutti gli immobili oggetto di intervento.

Rimane da evidenziare che la domanda di miglioramento dei fabbricati non si è assolutamente esaurita, abbiamo un patrimonio particolarmente vetusto che ha bisogno di interventi strutturali, miglioramenti sismici ed energetici, azioni possibili solo attraverso sistemi di incentivazione che si affaccino su periodi più estesi di quelli imposti dal Superbonus. Sono necessarie azioni che promuovono interventi su un arco temporale di tempo più esteso, ciò porterebbe ad una dilatazione della domanda nel tempo, magari non ritracciando l’impennata appena vissuta, ma che darebbe spazio per un’analisi complessiva dell’intervento a partire dalla progettazione, passando attraverso la valutazione delle varie possibilità di intervento e di analisi di differenti possibilità esecutive che le moderne tecnologie mettono a disposizione, sia per ottenere un vantaggio immediato nel contenere la spesa di realizzazione dell’opera, sia nell’ottenere un risparmio a lungo termine nell’esercizio e nella gestione degli impianti e degli edifici, portando a benefici decisamente più distribuiti, più lunghi e più duraturi. L’intervento di Superbonus, seppure con possibilità di deroga, e talvolta anche la possibilità di truffa, ha creato l’opportunità di fare emergere una serie di attività che sarebbero rimaste sommerse, questo è stato un meccanismo che ha forzato i tempi di una transizione ecologica che è in atto, ma su cui siamo indietro e sulla quale il paese deve cambiare passo. E’ chiaro che a fronte di questa forte iniezione di liquidità si è andato a complicare un sistema normativo già complesso, portando ad un aumento della complessità di meccanismi che hanno messo a dura prova molte imprese, imprese che tutt’oggi sono in ricerca di una modalità di uscita, che in alcuni casi, ha portato ad un completo scoraggiamento, variando completamente gli assetti. La variazione più rilevante degli assetti è sicuramente da imputare al sistema normativo che, partendo da una fase emergenziale, con una misura tipicamente emergenziale, ha cercato di dilatare eccessivamente la validità della misura, dilatazione dei tempi che ha portato da prima da una distorsione del mercato e successivamente all’innesco di meccanismi che hanno richiesto interventi di rettifica tanto repentini quanto contestabili. La conclusione è stata quindi l’imposizione, praticamente immediata, della possibilità di cessione del credito e sconto in fattura, misura adottata con il decreto legge n.11 del 2023 che ha prodotto ulteriore sfiducia nel sistema, tra l’altro misura non direttamente collegata alle frodi verificatesi, già esaustivamente arginate con il decreto anti-frode.

A seguito del decreto di febbraio 2023 il governo si è riunito per trovare adeguate soluzioni per quelle imprese che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme, l’impegno di esaminareinsieme alle associazioni di categoria - eventuali possibilità di sblocco dei cosiddetti ‘crediti incagliati’ (i crediti che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire che risultano ammontare a circa 19 Mld di euro). Al tempo stesso il governo ribadisce la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi e non sembra –almeno per il momento – intenzionato a ristabilire un sistema di cessione del credito.

Alla luce di questo rimangono gli obiettivi che l’unione europea promuove con iniziative come il RepowerUE o il FitFor55 per la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, ma anche ambiziosi obiettivi di raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione energetica degli edifici. Infatti in materia di efficienza energetica l’Europa spingerà a ottenere immobili residenziali in classe energetica D entro il 2023, il che significa riqualificare tre edifici su quattro con il salto di due/tre classi energetiche. Per ottenere o comunque provare ad avvicinarsi agli obiettivi europei l’unica soluzione sarà riorganizzare completamente tutti i bonus edilizi appianando possibili difformità a livello sociale, ma soprattutto fornendo le basi per una vera stabilità delle imprese del settore.

Nello schema di pagina seguente sono sintetizzati i bonus attualmente in vigore, da utilizzare con le classiche detrazioni, e lo schema delle casistiche per cui è ancora utilizzabile la cessione del credito.