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L’ECO DELLA SCUOLA

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Scuola secondaria di primo grado Attività espressive: GRANDI E PICCOLE EMOZIONI ...

Un castello sul ramo C’era una volta un castello sopra un ramo di un albero in mezzo a un laghetto; lì viveva una principessa dal vestito di gemme e diamanti. Lei era molto stanca di essere sempre nel castello, ma il re non voleva che andasse fuori in mezzo al bosco oscuro e pericoloso. La principessa però era molto curiosa delle meraviglie di quel posto e allora una notte, in punta di piedi, aprì il portone principale, scese lentamente dall’albero, prese una zattera, che era dietro l’albero e scappò dal castello, alla riva, e andò verso la foresta oscura. Nel mattino la principessa camminò lentamente perché

In una giornata estiva Era una calda giornata d’estate e Luca insieme a Franco e a Giulio si trovava al campo estivo. Erano appena passate le nove e trenta del mattino e quel giorno faceva proprio caldo. Decisero quindi di andare nella piscina del campo, una piscina gigantesca, con scivoli, porte per giocare a pallanuoto e persino trampolini alti fino a cinque metri e, man mano che si andava avanti, acqua che arrivava fino a quattro metri di profondità. Luca fin da piccolo sapeva nuotare, ma aveva paura dell’acqua troppo profonda, perciò non andava oltre i due metri di profondità. Quella mattina era ancora presto e non c’era nessuno in piscina e soprattutto non c’erano Carlo e i suoi amici, un gruppo di ragazzi più grandi e prepotenti che consideravano la piscina di loro proprietà!Luca e i suoi compagni si tuffarono in acqua

e cominciarono a divertirsi, ma la loro baldoria venne interrotta dall’arrivo di Carlo e della sua banda: i quali andarono su tutte le furie e ordinarono loro di uscire. Luca e i suoi amici uscirono impauriti, ma non era finita lì, infatti Carlo aveva deciso che li avrebbe puniti; prese il più piccolo degli amici di Luca, gli sfilò gli occhiali e glieli lanciò nella parte alta della piscina. Nessuno aveva il coraggio di buttarsi, ma a quel punto Luca, sfidando la sua paura, si tuffò, recuperò gli occhiali e li porse al suo amico.Finalmente aveva superato la sua paura e aveva dimostrato a Carlo il suo coraggio e ai suoi amici la sua generosità. Era stato un vero eroe! Gaia Tommassetti II B

aveva corso molto; ad un certo punto si fermò, perché aveva sentito un lungo scricchiolo; vide tra i cespugli di bacche un cervo, ma non un cervo qualsiasi, era un cervo che parlava e aveva le corna argentate. Il cervo condusse la principessa su due pini colorati: il primo era di colore grigio con le bacche rosa, mentre il secondo era arancione con le arance rosse. La principessa prese la bacca rosa e la mangiò, ma all’improvviso diventò gigante come un edificio di nove metri; prese poi l’arancia rossa e la mangiò, ma all’improvviso si rimpicciolì come una cavalletta. Il cervo, per farla tornate alle sue dimensioni, usò le sue corna argentate e con magia fece ritornare la principessa normale. Quella sera la principessa ebbe nostalgia del suo palazzo sull’albero; voleva tornare a casa, ma non sapeva quale fosse la strada di ritorno. Il cervo voleva fare qualcosa per lei, così chiamò due fatine; la principessa espresse il suo desiderio e le fatine lo esaudirono. La principessa si trovò così dentro il suo castello e il re fu felice, ma la principessa lo era molto di più! Beatrice Falcone II A


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