Ruggero Pini -La memoria dello sguardo- Storia della fotografia 1839-1930 Como Lecco Sondrio Varese

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Ruggero Pini

La memoria dello sguardo Storia della fotografia nelle province di Como, Lecco, Sondrio e Varese (1839-1930 )

Como 2018


ISBN: 979-12-200-3818-8

Š2018 Ruggero Pini www.icononauta.com icononauta@alice.it

Grafica www.robertocaccialanza.com Stampa Tipografia La Grafica (Piacenza)

In copertina Francis Frith, Griante, 1864 ca. Stampa all’albumina, mm. 152x201


Indice Incontri im-possibili, di Giovanni Gastel Prefazione Ringraziamenti

La storia della fotografia nelle province di Como, Lecco, Sondrio, Varese (1839-1930) W. H. Fox Talbot sul Lago di Como e a Varese (1833) Esperienze al Liceo Volta di Como: F. Cattaneo, B. Zambra, M. Messa Le vedute tratte da Dagherrotipo edite dagli Artaria di Milano Esperimenti dagherrotipici del dott. Luigi Grossi a Varese Alessandro Duroni di Canzo Dagherrotipisti itineranti: Trudpert Schneider Il “fantasmagorico”, lo spettacolo delle immagini Campagne fotografiche di Luigi Sacchi e Pompeo Pozzi Prime esperienze fotografiche Fotografi e ottici emigranti: Negretti & Zambra, Maison Molteni, Malacrida, Bianchi (e altri minori) I primi studi professionali pre-unitari: Vanini, Nessi, Botta e Vismara Turismo e fotografia: Ferrier & Soulier, Gaudin, Frith, Degoix, Baker, Rive, ecc. Sviluppo delle attività fotografiche negli anni ‘60 e ’70 Achille, Eufrasio ed Evaristo Mauri: tre fratelli lecchesi alla conquista del sud Italia La fotografia come documento: F. Capiaghi, A. Nessi, F. Fidanza e l’Album della Commissione Conservatrice dei Monumenti (1873-1879) Gli anni Ottanta e Novanta: nuovi studi fotografici Fotografi dilettanti e il nuovo secolo Diffusione della fotografia sul territorio (1918-1930)

Note Cronologia degli studi fotografici comaschi Documenti

Catalogo delle immagini Como e provincia Lecco e provincia Sondrio e provincia Varese e provincia

Schede biografiche Glossario e tecniche fotografiche Indice dei nomi Indice dei luoghi



Presentazione Incontri im-possibili Cosa è in fondo una fotografia se non l’inconscio e profondo desiderio di arrestare il fluire infinito del tempo. Che azione attua il fotografo se non quella di eternizzare e trasformare quell’attimo in icona, in teatro eterno, fermandolo in un fotogramma. Ma c’e di più. Anche inavvertitamente l’autore compie una serie di scelte che sono in realtà importantissime: il punto di vista, l’ottica, l’ora in cui esegue lo scatto, la sensibilità della pellicola, i filtri. Tutte scelte che definisco sentimentali, che aggiungono allo scatto il racconto intimo della sensibilità dell’autore e rendono la foto un atto autobiografico indispensabile a fare dell’immagine un’opera e non solo una documentazione. In realtà io penso che la fotografia debba alludere al reale per creare un mondo parallelo, che è visione e ri-creazione del mondo, da quell’osservatorio distonico che è ogni essere vivente, unico e irripetibile. La visione del reale entra dentro di noi e, filtrata dalla nostra vita, cultura, sensibilità attraverso il tessuto delle nostre storie di gioia e dolore, rinasce come forma di interpretazione del “visto” in una immagine fissa e virtualmente eterna, si allontana dalla corsa del momento che è già passato e la dona al mondo come pensiero personale sul tempo e lo spazio. Ma questa nuova immagine, pur essendo una scheggia del tempo e messaggio autobiografico dell’autore, ha ancora una necessità interna per divenire opera: l’adesione creativa dello spettatore che entra in questa nuova realtà, con la volontà di ri-creare l’opera insieme all’autore, o anche autonomamente da lui, in un coinvolgimento creativo che è esperienza entusiasmante e necessaria al compimento di quel piccolo miracolo che è sempre una grande fotografia. Allora la fotografia si fa arte ed è capace di travalicare il tempo. Questo bellissimo libro è una macchina per viaggiare all’indietro nella storia, ma anche una lettura visiva di vite di uomini che ci hanno preceduto e che ci raccontano con sottile sensibilità la loro magica unicità. E allora davvero La memoria dello sguardo si fa opera necessaria per capire le anime di questi avventurosi e modernissimi autori dell’arte fotografica che era, allora, nuova e rivoluzionaria. Non sono fotografie “antiche” ma il massimo della modernità e dell’avventurosa avanguardia tecnologica di quell’epoca; è questo il codice di analisi necessario alla loro visione. Questi luoghi sono quelli della mia memoria profonda e questo facilita l’adesione creativa all’opera di cui parlavo. L’emozione di fronte a ogni fotografia è davvero grande e coinvolgente quando vedo il “mio” lago di Como e i luoghi simbolo della terra che mi ha cresciuto e ha alimentato la mia visione del mondo. Le linee, le acque, le montagne, tutto ciò che vedi intorno a te forma il tuo spirito alla stessa maniera dei libri, delle persone e delle opere d’arte che incontri sul cammino della vita. Divieni anche i luoghi che porti nelle fibre del tuo essere, le luci e le ombre che hanno formato la tua sensibilità profonda. A quelle torni quando la necessità di raccontarti in opere si fa impellente. Io mi sento figlio del mondo ma profondamente influenzato dalla mia memoria italiana e lombarda. Questa abitudine ai luoghi e alle atmosfere della mia terra la porto con me nel mio mondo creativo anche senza volerlo, e allora sfogliare le pagine di questa splendida opera di Ruggero Pini è dolce e suggestivo. Sento le voci e i pensieri di colleghi e amici fotografi che hanno lanciato nel mare del tempo i loro messaggi nella bottiglia perché io potessi trovarli e capire la loro visione del reale. Ma anche, e questo è ancora più toccante, perché sapessi che sono esistiti. Sento il loro richiamo ad entrare nelle loro anime per capire il perché hanno voluto raccontarmi il loro tracciato di vita in un graffito fotografico. La straordinaria selezione di immagini contenute in questo libro, la grande fatica di chi lo ha creato, testimoniano che questa opera era ed è essenziale alla storia della fotografia, ma anche alla nostra storia personale. Quasi un lungo racconto di uomini seduti davanti al camino che ci parlano di ciò che hanno visto, di ciò che hanno imparato sul vivere e su loro stessi nel viaggio. E ascoltarli è dolce da questo mondo lontano e insieme così vicino. Un grazie a coloro che hanno permesso questo “impossibile” incontro tra generazioni. E grazie sempre alla fotografia che lega, racconta e analizza storie di uomini e cose attraverso lo spazio e il tempo che, inarrestabile, è sempre e già altrove. Giovanni Gastel, Cernobbio (Lago di Como) 2017.



Introduzione Il Lago di Como, tappa obbligata dei numerosi viaggiatori del Grand Tour, ospitò un diligente ricercatore inglese, un turista appassionato, studioso dell’immagine e del disegno, ossessionato dalla ricerca di una “reale” raffigurazione del paesaggio che fosse capace di suscitare nel ricordo l’emozione dei momenti vissuti e di restituire tutto l’incanto ed il fascino dei luoghi visitati. Era William Henry Fox Talbot, che nel settembre del 1833 giunse a visitare le località tanto celebrate del Lago cercando di immortalarli con l’ausilio della camera chiara che, proiettando su di un foglio di carta il paesaggio inquadrato nell’obiettivo, permetteva di delinearne i contorni, per poi completare il disegno con l’utilizzo dei colori. Saranno gli scarsi risultati ottenuti con questa tecnica che lo spingeranno a cercare un’altra strada, portandolo ad avere la geniale intuizione di affidare alla luce il compito che l’abilità della mano dell’uomo non riusciva a raggiungere. Dopo alcuni anni, nel 1840, Talbot completerà il suo avveniristico progetto brevettando il processo fotografico. Era riuscito, non senza fatica, a trasformare la luce in immagini, questa volta non più latenti ed effimere, come accadeva sia nella camera chiara che in quella oscura, ma fissate sulla carta e durevoli nel tempo. Aveva così trasformato il paradigma tradizionale della realizzazione delle immagini, fino ad allora identificabili come raffigurazioni pittoriche della realtà, da “manufatto” a “prodotto tecnologico”. É dunque il Lago di Como il luogo ove è stato posto l’embrione della fotografia; una responsabilità attribuitaci dallo stesso inventore e così rilevante da farci sicuramente meritare un’epigrafe nella storia dell’immagine. É qui che, idealmente, vogliamo collocare la radice di questo lavoro; da un lato per rendere merito all’importanza dei nostri luoghi e dall’altro, attraverso la ricostruzione di una storia dimenticata e la riproposizione di immagini dell’epoca - paesaggi e ritratti - andare alla ricerca delle tracce dello spirito del tempo. I confini spazio temporali del lavoro sono quelli dell’antica Provincia di Como, che comprendeva anche le province di Lecco e Varese, con l’aggiunta della Provincia di Sondrio, per il periodo che va dal 1839 sino al 1930. Si è trattato di una ricostruzione storica laboriosa, in qualche caso assimilabile al lavoro dell’archeologo o dell’investigatore: tracce labili, impronte e dati frammentari. E come tale possiamo definirla come l’inizio di una storia che, come tutte le storie, dovrà e potrà essere continuata e arricchita da altri, dentro quella catena invisibile che i ricercatori costruiscono nel loro lavoro. A volte una singola immagine è dovuta essere sufficiente a delineare un percorso professionale, a narrare la storia di una vita lavorativa. Un puzzle iniziato con pochi tasselli e quasi tutti da ricollocare; a questa difficoltà va aggiunta la vastità del territorio oggetto della ricerca, omogeneo sotto l’aspetto politico-culturale ma molto dispersivo e forse troppo ambizioso per un ricercatore “solitario”. Il lavoro è stato svolto essenzialmente su due fronti: da un lato quello della ricostruzione delle biografie di oltre trecento fotografi - salvo poche eccezioni sconosciuti - che in questi territori avevano esercitato la loro professione o che nati qui erano emigrati nel continente e oltreoceano ad esercitarla; dall’altro quello di una trentennale ricerca del loro “materiale”, che nel migliore dei casi è rimasto sepolto tra gli oggetti ricordo, diffuso nei mercati d’Europa e d’America, e nel peggiore distrutto. Tale discontinuità, e al contempo scarsità di informazioni, si rispecchia quindi nella struttura di questa elaborazione, che procede in parte per singoli episodi, per microstorie: ci è sembrato il miglior modo, e forse il solo possibile, per evitare facili teorizzazioni su di un terreno non sufficientemente consolidato. Questo lavoro ha l’ambizione di costituire le fondamenta sulle quali, mi piace sperare, verranno elaborate nuove ed entusiasmanti ricerche.


Ariodante Botta Autoritratto 1865 ca. Albumina, mm. 102x64

Giulio Reina Autoritratto 1875 ca. Albumina, mm. 103x63

Riccardo Piatti Ritratto di Antonio Nessi 1895 ca. Gelatina bromuro, mm. 102x64

Giacomo Arena Ritratto di Achille Mauri 1895 ca. Albumina, mm. 163x109


Storia della fotografia nelle province di Como, Lecco, Sondrio e Varese (1839-1930) W. H. Fox Talbot sul Lago di Como e a Varese (1833)

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L’accorato racconto in cui è descritta la nascita del processo fotografico appartiene a William Henry Fox Talbot (Melbury, 11 febbraio 1800 - Leacock Abbey, 17 settembre 1877). Nell’introduzione al suo primo ed unico portfolio di fotografie, The pencil of nature,2 Talbot vuole riconoscere il suo debito verso il Lago di Como attribuendo al fascino dei luoghi il merito di avere dato inizio alla sua avventura come “scopritore” della fotografia. Nell’estate del 1833 aveva affrontato il suo terzo viaggio in Italia, che coincideva con la luna di miele con la moglie Constance Mundy. Il percorso seguito dai coniugi Talbot era quello classico del Grand Tour; fra le varie tappe italiane vi era anche la visita ai laghi lombardi. Nel mese di settembre i Talbot attraversano la Svizzera e, valicato il Sempione, raggiungono Lugano per poi dirigersi a Cadenabbia sul Lago di Como dove rimarranno per una settimana all’Albergo di Mella.3 Il 27 settembre si porteranno a Varese dove dimorano presso l’Albergo della Stella per poi raggiungere il Sacro Monte. Visiteranno anche Villa

William Henry Fox Talbot Distant view of Varenna 6th oct. 1833 Veduta del lago verso Varenna presa dalle alture sopra Bellagio Disegno da camera lucida su carta, mm. 190x215


Louis Cherbuin Como, Portello, 1845 Disegno a china e acquarello tratto da dagherrotipo, mm. 162x214

Louis Cherbuin Cathédrale de Como, 1845 Acquatinta colorata a tempera, mm. 162x214

perverrà solamente dopo parecchi anni di continui e progressivi ritrovati scientifici e l’industria grafica potrà in seguito beneficiare di queste innovazioni prodotte dagli sviluppi dell’industria fotografica. Storicamente i primi tentativi pratici messi in atto per applicare la fotografia all’industria grafica furono quelli di trasformare il dagherrotipo direttamente in matrice calcografica. La prima applicazione commerciale conosciuta fu ad opera di Hippolite Fizeau e soltanto in parte attuata dall’editore parigino N. M. Lerebours nel 1840-43 con le Excursions Daguerriennes, représentant les vues et les monuments anciens et modernes les plus remarquables du globe:20 una serie di centoundici stampe, per la maggior parte acquatinte (solo due saranno invece prodotte con rami ottenuti direttamente da dagherrotipi con il procedimento di gravure daguerienne di Fizeau).21 Lerebours troverà delle difficoltà tecniche nella realizzazione della sua opera: l’incisione diretta delle lastre dagherrotipiche non produceva lo stesso effetto chiaroscurale dell’incisione all’acquatinta, una tecnica incisoria difficile da praticare direttamente sul dagherrotipo. Si dovrà quindi ricorrere ancora alla “vecchia” incisione calcografica e in particolar modo all’acquatinta che presentava una resa tonale superiore a qualsiasi altra tecnica di stampa calcografica. In questa direzione si porrà anche il tentativo, l’unico italiano, degli Artaria, editori di stampe milanesi ma originari del paese di Blevio sul lago di Como. L’8 marzo del 1840, Angelo Piazza, dalle pagine della “Gazzetta privilegiata di Milano”, annuncia la pubblicazione di una serie di incisioni all’acquatinta ricavate da dagherrotipi: In seguito la “Gazzetta” torna a parlare dell’argomento:

La “Gazzetta di Milano” del 30 dicembre 1839 aveva avvisato che nel negozio della ditta : da una di queste macchine usciranno con tutta probabilità i dagherrotipi utilizzati per eseguire le incisioni. Il lavoro esecutivo di incisione all’acquatinta viene commissionato in un primo tempo esclusivamente a Louis Cherbuin (Basilea, 1810 - Milano, 1875)24 e solo in seguito a Johann Jakob Falkeisen (Basilea, 1806-1883): i due erano tra i pochi artisti incisori 23


Jean-Baptiste Sabatier-Blot Costumi lombardi del XVII secolo, 1854 ca. Dagherrotipi (Bergamo, collezione privata)

Anonimo Brienno, famiglia di Giovanni Comitti, 1863 ca. Dagherrotipo, mm. 70x91

Dagherrotipisti itineranti: Trudpert Schneider La notizia della scoperta di Daguerre si diffuse rapidamente e altrettanto velocemente si propagò la sua applicazione. Già dai primi anni ’40 iniziarono a circolare per l’Europa numerosissimi dagherrotipisti itineranti che si recavano nelle città, dove soggiornavano alcuni giorni presso alberghi o case d’affitto e offrivano alla cittadinanza -attraverso i metodi pubblicitari a disposizione come fogli volanti, manifesti e inserzioni sui giornali- i loro servizi artistici. Per la città di Como, e per tutto il suo territorio, è documentata una sola presenza di fotografo dagherrotipista, risalente al 1853. Di certo fu preceduto da altri, anche se per quanto ne sappiamo non lasciarono tracce, e sembra impossibile che il primo di loro visiti la città solo a quella data,35 quando per la tecnica dagherrotipica si stava già avvicinando la strada del tramonto. Non tutti i fotografi che visitarono il territorio esercitarono la professione: è il caso di Thomas Sutton (1819-1875) che nell’autunno-inverno del 185136 giunge a visitare Como, ma non sente la necessità d’immortalarla nella sua collezione di calotipie. Dunque, nel giugno 1853, Trudpert Schneider (Breisgau, 13 marzo 1804-1899)37 e suo figlio Heinrich (1835-1900), fotografi itineranti tedeschi con sede a Monaco di Baviera, fanno tappa a Como per eseguire dagherrotipi. Prendono residenza in Casa Rusconi, nell’omonima contrada al n. 321; forse pubblicano un foglio pubblicitario che declamava le loro capacità artisticofotografiche.38 Eseguiranno numerosi ritratti per i militari della guarnigione militare di Como, comandata da ufficiali di origini austro-ungariche desiderosi di essere immortalati sulla lastra d’argento a perenne memoria della loro permanenza in Italia.39 Purtroppo, anche in questo caso, non è pervenuta nessuna traccia fotografica del loro passaggio in Como. Schneider è considerato dalla critica storico-fotografica uno tra i migliori dagherrotipisti tedeschi in quanto dotato di grandi capacità tecniche e artistiche. L’anno successivo al passaggio degli Schneider sul foglio locale “Il Corriere del Lario” compare una manchette pubblicitaria relativa alla vendita “di un dagherotipo di un quarto con accessorj”. Il venditore s’incaricava anche “della relativa istruzione per servirsene”.40 Questo annuncio costituisce l’unico esempio comasco noto di sperimentazione fotografica “privata”, dopo quella “pubblica” del Liceo Volta. Non conosciamo purtroppo il nome del possessore del “dagherotipo”, che forse era un “amatore” in quanto l’attrezzatura posta in vendita era di piccole dimensioni (1/4 di lastra equivalevano a circa 108x82 mm.). Il farmacista Michele Messa era sicuramente riuscito a vendere, nonostante il costo elevato, più di un esemplare di macchina dagherrotipica. Il procedimento richiedeva però un impegno tale da scoraggiare qualsiasi dilettante non sufficientemente motivato.


Anonimo Como, lavandaie, 1880 ca. Diapositive per lanterna magica, mm. 82x82

Anonimo Lecco, 1880 ca. Diapositive per lanterna magica, mm. 82x82

Anonimo Chiavenna, 1880 ca. Diapositive per lanterna magica, mm. 82x82

Il “fantasmagorico”, lo spettacolo delle immagini

Leopoldo Belleville Teatro pittorico romano ossia Diorama a grandezza naturale, 1854 Manifesto, mm. 305x215

Negli anni ’50 assistiamo anche al passaggio nella città di Como di numerosi diorami o carabanus itineranti;41 tutti spettacoli legati all’immagine, inizialmente pittorica e successivamente anche fotografica. I diorami, attraverso uno straordinario gioco di luci, prospettive, e in qualche caso con il movimento dello spettatore, ricreavano l’illusione della realtà immergendo il pubblico in uno scenario storico e naturalistico di incredibile veridicità. Il termine “fantasmagoria”, che originariamente indicava uno specifico spettacolo di lanterna magica, verrà successivamente utilizzato per indicare una rappresentazione ottica nella quale fosse occultato il meccanismo di funzionamento. Il diorama era stato “inventato” da Daguerre nel 1822. Da allora, nelle sue innumerevoli varianti, era diventato uno spettacolo di successo capace di attrarre una enorme affluenza di pubblico che rimaneva estasiato degli “effetti speciali” per l’epoca innovativi e straordinari. Proprio per queste sue caratteristiche viene oggi considerato, insieme alla “lanterna magica”, l’antenato del cinematografo. Per quanto è dato sapere grazie alle cronache cittadine, il Diorama Pittorico Romano42 del pittore Leopoldo Belleville apre la serie degli spettacoli nel maggio del 1854; arriveranno poi in successione: il Nuovo diorama di trasformazioni nel luglio 1856;43 il Carabanus ovvero gran Gabinetto Meccanico-plastico Statuario e Pittorico nel


anni ’90 possiamo intravvedere le potenzialità del nuovo mercato, fruito da una borghesia desiderosa di fare pratica e di ottenere risultati con questo nuovo mezzo espressivo. Alla prima edizione delle Feste Lariane dell’agostosettembre 1896 viene abbinata una Esposizione di Belle arti, con annessa esposizione di fotografie.

;128 si dava così, forse per la prima volta in Como, la possibilità ai dilettanti di esibire pubblicamente i propri lavori. Intorno al 1894 aveva aperto in città il “Comptoir di Fotografia” della famiglia Mazzoletti, in via Giovio n. 21, nell’edificio che era anche la sede della “Fotografia Artistica”, fornendo, primo in ordine di tempo, una vasta serie di materiali fotografici indirizzati alla nuova classe dei “fotografi dilettanti” che si erano fatti via via sempre più numerosi ed esigenti. A Lecco Luigi Airoldi, già dal 1898, pubblicizza la vendita di materiale fotografico, mentre a Varese il primo a vendere materiale fotografico sembra essere Ernesto Casati, in corso Roma n. 2, nel 1909, seguito l’anno successivo da Umberto Turci, in corso Vittorio Emanuele n. 53. Nel 1901 si inaugura a Como il deposito di articoli per dilettanti “Cavalleri e Bazzi”, in via Domenico Fontana n. 2;129 nel 1902 quello di Felice Magni in via Vittorio Emanuele n. 21. Nel giugno 1903 sul giornale “La Provincia di Como” compare la pubblicità della ditta Ganzini-Namias di Milano che reclamizzava materiali per fotografi dilettanti.130 Nel 1905 apre il negozio dei fratelli Enrico e Romano Vittani, in via Plinio n. 4. Nel 1909 Luigi Cappelletti aggiungerà alla vendita di libri un emporio fotografico in via Domenico Fontana n. 5 (negozio che in pratica andò a sovrapporsi a quello di “Cavalleri e Bazzi”). Dobbiamo comunque ricordare che col nuovo secolo molti fotografi professionisti diverranno venditori di materiale fotografico o fornitori di servizi come lo sviluppo e la stampa delle fotografie prodotte dai clienti. La cosa si accentuerà ulteriormente tra le due guerre. L’Esposizione Voltiana del 1899, con l’incendio che ne causerà la distruzione, si rivela, per i fotografi dilettanti, una fonte di ispirazione. Avranno di che sbizzarrirsi: la

Anonimo Como, 1890 ca. Gelatina cloruro da pellicola Kodak, mm. 85x90 Anonimo Como, piazza Vittoria, 1895 ca. Gelatina cloruro, mm. 57x117 Como, Lungo Cosia, 1895 ca. Gelatina cloruro, mm. 50x119


Como e provincia


Luigi Sacchi Como, barriera daziaria 1846 ca. Carta salata, mm. 180x230


Anonimo tedesco Como, barriera daziaria e Duomo 1854 ca. Carta salata, mm. 192x216


Luigi Sacchi Como, Broletto e Duomo 1856 Carta salata, mm. 247x346


Anonimo Como, il porto 1865 ca. Albumina, mm. 186x243


Antonio Nessi Blevio, Villa Mylius 1875 ca. Albumina, mm. 220x280


Lecco e provincia


Pompeo Pozzi Lecco 1857 ca. Carta salata albuminata, mm. 262x380


Carlo Bosetti Il lungolago di Lecco 1880 ca. Albumina, mm. 200x274


Anonimo Lecco visto da Malgrate 1900 ca. Gelatina bromuro, mm. 85x135


Anonimo tedesco Varenna 1910 ca. Autochrome, mm. 90x120


Francis Frith Varenna 1865 ca. Albumina, mm. 156x206


Sondrio e provincia


Salvatore Belgeri Sondrio, piazza Vittorio Emanuele II (attuale G. Garibaldi) 1885 ca. Albumina, mm. 146x207


Galeazzo Patrini Chiavenna 1865 ca. Albumina, mm. 170x220


Luigi Andres Ghiacciaio del Forno, seracco 1890 ca. Albumina, mm. 100x160


Varese e provincia


Ditta Brunner Pescatori sul lago di Varese 1910 ca. Gelatina cloruro, mm. 116x171


Francesco Fidanza Brinzio, il noce in localitĂ Verdago 1887 Albumina, mm. 183x252


Emilio Sommariva Veduta di Lavena presa da Viconago 1925 ca. Gelatina bromuro, mm. 227x277



Schede biografiche

G. Abelle Tirano, ? - ?

Ha studio in Tirano intorno agli anni Venti del XX secolo. Sul retro delle cartes de visite specifica che nel suo stabilimento fotografico “Si eseguiscono ingrandimenti. Riproduzione ritratti al carboncino”. Anagrafe del Comune di Tirano.

Abeni Enrico Brescia, 4 aprile 1859 - Milano, 27 dicembre 1914

Nel febbraio 1887 Enrico Abeni giunge a Lecco proveniente da Brescia e subito fa pubblicare su “Il Nuovo Lario” il seguente annuncio pubblicitario: “LA NUOVA FOTOGRAFIA LARIANA – Venne aperta permanentemente in Lecco, Via Mascari N. 46 (odierna via Cairoli, ndr) – Piano terreno – col giorno 24 Febbraio 1887. Esecuzione perfetta di qualsiasi Lavoro Fotografico d’ogni dimensione e di Novità, tanto nello Studio che fuori e malgrado il tempo piovoso. A prezzi di tutta convenienza. Lo studio è aperto tutti i giorni dalle ore 8 ant. alle 6 pom. Consegna settimanale. Il fotografo Abeni Enrico”. Nell’agosto dello stesso anno avvisa la clientela di essersi munito di “macchina ultima novità Paris, con nuovo processo molto economico e più sicuro del comune”, e propone “N. 2 ritratti montati su elegante cartoncino a Cent. 80, e su latta a Cent. 70”. Sembra quindi offrire anche le ferrotipie, tenica raramente utilizzata dai fotografi dell’area lombarda.

L’Abeni si trova in forte concorrenza con lo studio di Federico Mariani, tanto che nel dicembre dello stesso anno aggiunge alla propria attività di fotografo quella di pianista per le soirée natalizie. Enrico è un intraprendente fotografo e vuole avvalersi di ogni nuovo ritrovato tecnico, collocandosi meritatamente nella schiera dei fotografi innovatori, per questo motivo fa pubblicare sulle pagine de “Il Resegone” l’avviso che la “Fotografia Lariana [si è] provvista di potenti macchine istantanee perfezionate pel maggior successo nel ritrarre con tutta finezza: Bambini e gruppi di qualunque numero…”. Nel gennaio 1890 annuncia attraverso il medesimo periodico la “Novità per Sposi”, probabilmente una riduzione di prezzo per le coppie che volevano farsi immortalare nel giorno delle nozze. Lascia lo studio lecchese già dal mese di aprile (gli subentra Pompeo Bassani) per recarsi a Milano dove apre la “Fotografia del Commercio di Enrico Abeni e Comp.i” in Galleria Vittorio Emanuele, “a destra entrando da Piazza Scala”, dove, dal 1901, trasferisce anche la residenza. Successivamente, non prima del 1914, lo studio sarà gestito dal solo Abeni. Al verso delle fotografie in formato carte de visite prodotte nel suo studio milanese cita una medaglia ricevuta all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e precisa che “si eseguiscono ritratti in 2 ore, all’occorrenza in 20 minuti”. Una cartolina pubblicitaria intitolata Macchiette Milanesi ci mostra alcune sue immagini caricaturali di volti. La “Fotografia Commercio Abeni” era l’unico stabilimento “che possa eseguire N. 2 elegantissimi ritratti massima perfezione per L. 1”. Nel 1929 lo studio in Galleria Vittorio Emanuele è ancora attivo ma gestito da Mario Perotti.


Pur se non dotato di grandi capacità e attrezzature tecniche, gli va riconosciuta una capacità compositiva non comune, abilità che gli derivava forse dalla professione di pittore. Usava stampare le immagini imitando il sistema del doppio fondo fotografico sistema Crozat, come del resto facevano molti altri fotografi dell’epoca, anche se non ne aveva acquisiti i diritti (il privilegio per la città di Como era appannaggio di Antonio Nessi, per la provincia di Como di Giulio Rossi di Milano). Archivio del Comune e della Curia di Milano. Manca a tutti i repertori consultati. Nel Verbale della generale adunanza (n. 186 del 20 dicembre 1874), sezioni maschile e femminile della Società Operaia di Chiavenna è citato “Francesco Manzoni, fotografo, nato a Milano anno 1843”.

Mariani Andrea Giuseppe (detto Federico) Bergamo, 15 febbraio 1841 - Lecco, 12 settembre 1912

Mantegazza Giacomo Saronno (VA), 14 gennaio 1853 - Cernobbio (CO), 19 gennaio 1920

Allievo di Gerolamo Induno, frequenta poi l'Accademia di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini. Dipinge prevalentemente scene di genere con soggetti popolareschi, con una predilezione per soggetti storici ambientati nel XVIII secolo. Esegue anche numerosissimi bozzetti destinati a opere librarie (tra questi sono da citare le illustrazioni per il Teatro scelto di Carlo Goldoni edito da Sonzogno nel 1888). Nel 1895 partecipa al concorso di Hoepli per illustrare una nuova edizione de I Promessi Sposi (vi parteciperanno anche Giovanni Fattori e Gaetano Previati, che sarà il vincitore). Come molti pittori a lui contemporanei, utilizza magistralmente la fotografia per dare forma ai modelli pittorici: scene di genere, ambientazioni, costumi e soggetti in varie pose. A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni e contemporanei, III ediz., Milano, 1962. A. Manzoni, I Promessi Sposi illustrati da Giacomo Mantegazza (1853-1920), Oggiono, Cattaneo Editore, 2009.

Manzoni Francesco Milano, 6 ottobre 1843 - ?, post 1874

Pittore e fotografo, esercita a Gravedona (CO) e successivamente a Cadenabbia (CO), intorno al 1860-1870. Nel 1874 lo troviamo a Chiavenna (SO). Si conoscono pochissime immagini della sua produzione: lavora sul Lago come fotografo ambulante ed esegue riprese per la famiglia De Vecchi nella villa di Cortenova (LC). Sono probabilmente sue le fotografie dei portali del castello di Gravedona, abbattuti nel 1869.

Scultore in legno e poi fotografo, giunge a Lecco nel maggio 1867 proveniente da Bergamo e apre uno studio in via Larga n. 195. Nell’attività sarà aiutato dalla moglie Angela e successivamente la figlia Ida; anche il figlio Antonio è citato all’anagrafe lecchese come fotografo. È il classico caso di studio a gestione famigliare, dove le varie operazioni: sviluppo, stampa ecc., trovano una gestione efficiente e soprattutto economica. Nel mese di novembre 1873 si trasferisce definitivamente in Largo Manzoni n. 2 presso l’Asilo Infantile. Nello stesso anno produce un album fotografico stampato all’albumina intitolato Fiera di Beneficenza – Lecco – Carnevale 1873, costituito da sei immagini in piccolo formato, due delle quali riprodotte dall’album del Ganzini dedicato al Manzoni (1869): il fascicolo porta il timbro umido “Mariani Federico Fotografo in Lecco N. 21”. Mariani si avvale spesso di comunicati sulla stampa periodica lecchese per pubblicizzare il suo studio, mostrandosi sempre interessato alla concorrenza commerciale giocata in particolare sul livello dei prezzi: “Doni speciali per le feste pasquali. Si fanno ritratti di formato mignon a L. 1 ogni 3 copie”. E successivamente: “Si eseguiscono ritratti d’ogni grandezza a prezzi modicissimi”. Altro interesse era rivolto agli avvenimenti locali, come ad esempio l’inaugurazione del monumento dedicato ad Alessandro Manzoni nel 1891: “Monumento Manzoni Fotografia tolta all’atto


Picozzi Giuseppe

Pirinelli Marino e Gaetano

Saronno (VA), 13 marzo 1866 - 18 novembre 1941

Marino, Miggiano (LE), 10 settembre 1878 - Uggiate Trevano (CO), 1° giugno 1963 Gaetano, Miggiano (LE), 23 luglio 1911 - Uggiate Trevano (CO), 12 maggio 1942

Emigra in America tra il 1907 e il 1927. Rientrato in Italia, si trasferisce a Milano dove lavora come fattorino. Nel 1929 giunge a Lecco dove subentra nello studio “Fotografia Lariana” che era stato di Gaetano De Pasquali, in via Cairoli n. 8. Picozzi era associato con Celestina Pedrazzini, sua convivente, e aiutato nello studio da Carlo Pini (Laveno, VA), 8 luglio 1909 - ?), figlio della Pedrazzini. Gestisce lo studio sino al giugno 1941 quando ritorna a Saronno, sua città natale.

È presente a Uggiate già dal 1911. Si può ipotizzare un rapporto di collaborazione, o forse anche di associazione, con il fotografo di origini messinesi Francesco Cagnoni in quanto sembra improbabile la presenza contemporanea di due fotografi in una località di così piccole dimensioni. Viene aiutato dal figlio Gaetano. Lo studio rimane aperto sino agli inizi degli anni ’50.

Anagrafe dei Comuni di Lecco e Milano. Guida della Provincia di Como Lecco e circondario, Lecco, Tip. Sociale, 1929-1930. Almanacco Manuale della Provincia di Como, Como, Ostinelli, 1932.

Anagrafe del Comune di Uggiate Trevano. G. Castruccio, Annuario 1914 della Fotografia, Milano, Il Corriere Fotografico, 1914, p. XXXVII.

Pirazzi-Maffiola Giuseppe e Giovanna Giuseppa (Giuseppina)

Porro e Bellorini

Pirazzi-Maffiola Giuseppe, Domodossola (VB) ? - ? Pirazzi-Maffiola Giovanna Giuseppa (? - ?)

Nato in una famiglia originaria di Premosello (VB), Giuseppe era fotografo di Domodossola in via Sempione già dal 1866. Negli anni ’70-’80 apre una succursale a Varese (“Stabilimento chimico fotografico G. Pirazzi-Maffiola e C. – via S. Martino – Casa del Bosco – Varese”), oltre alla succursale a Bussoleno di Susa, via Traforo 13. La Guida G. Lenta di Novara indica Bossi e Pirazzi come associati dal 1873 al 1874. Hanno anche una succursale a Vigevano (PV) in via Cesarea n. 35. Nello studio di Domodossola succede il pittore-fotografo Carlo Barbieri. Giovanna Giuseppa in Pirazzi-Maffiola è citata nella Guida Richter di Novara del 1905 (i rapporti di parentela fra i due sono ignoti). G. Lenta, Guida di Novara con i suoi sobborghi ed aggregati e della nostra vasta Diocesi, Novara, 1873-1874. L. Richter, Guida tecnica industriale dei Circondari di Novara, Domodossola, Pallanza, Varallo, Novara, G. Gaddi, 1905. C. Cassio (a cura di), Fotografi ritrattisti nel Piemonte dell’800, Aosta, Musumeci, 1980, pp. 190-191. E. Azzoni, La fotografia dell’Ottocento sul Lago Maggiore, Gravellona Toce, Press Grafica, 2005, pp. 254, 256.

Studio aperto a Busto Arsizio (VA) intorno alla fine degli anni Sessanta.

Pozzi Carlo Milano, 3 giugno 1861 - Como, 15 novembre 1909

Fotografo, giunge a Como nel 1884 proveniente da Milano con la famiglia per gestire lo studio fotografico in Contrada S. Cecilia n. 255 appartenuto a Francesco Fidanza: “Fotografia Artistica Pozzi Carlo. […] Si eseguisce qualunque lavoro anche a domicilio dei Sigg. Committenti sia pure anche fuori di città. Sistema istantaneo perfezionato. Si ricevono commissioni per ritratti in porcellana, per monumenti funebri ecc. Specialità per ingrandimenti e riproduzioni”. Sempre nello stesso anno inserisce nel “Bollettino di Pubblicità” una manchette pubblicitaria: “Sistema perfezionato per bambini. Ritratti sulla porcellana per monumenti. Riproduzioni ingrandimenti al naturale. Ritratti e Vedute a domicilio”. Abita in Contrada di Porta Torre n. 50 nella casa che era, come lo studio, di proprietà di Francesco Capiaghi. L’attività di Pozzi è incentrata soprattutto sul ritratto, ma produce anche splendide fotografie in esterno tra le quali l’inaugurazione



Indice dei nomi I numeri in grassetto corrispondono alle pagine ove compaiono le immagini degli autori citati.

Abelle, G., 209 Abeni, Enrico, 31, 35, 209, 214, 245 Acerbi, Ernesto, 210 Acerbi, Pietro, 210, 248, 254 Acerbi, Ezechiele, 210 Acerbi, Francesco, 210 Acerbi, Mario, 210 Adamoli, Battista, 210 Adamollo, G. A., 41 Agliati, Luigi, 27, 222 Aimone, L., 42 Airoldi Francesco, 211 Airoldi, Luigi, 37, 211 Alberici, C., 41 Alcantara (D’), Don Pedro, 31 Alinari, 29, 36, 42, 65 Amodeo, Giuseppe, 33 Amoretti, C., 41 Andreetti, Privato, 211 Andreossi, Adriano Rodolfo, 38, 211, 212 Andreossi, Amerigo, 38, 210, 211 Andreossi, Enrico Victor, 211 Andreossi, Maurizio, 211, 212 Andres, Luigi, 31, 171, 237 Andres, Ulderico, 212 Angelini, G., 212 Annoni, Cesare, 32, 213, 217 Annovazzi, Cav., 47 Anonimi francesi, 73, 85, 110, 113, 159 Anonimi italiani, 57, 59, 60, 62, 72, 129, 143, 151, 155, 156, 162, 163, 164, 169, 170, 181, 182, 197, 203, 204 Anonimi tedeschi, 50, 53, 138 Appel, O. M., 41 Appiotti, Ercole, 46 Aprà, Gemma, 228, 240, 241 Archer, Frederick Scott, 278 Arena, Giacomo, 11 Arosio, Carlo, 213 Arrigoni, P., 41 Artari, Angelo, 25, 217 Artari, Teresa, 217 Artaria, 16, 17, 41 Avallone, Pietro Pedro, 25, 265 Azimonti, Antonio, 213, 231 Azimonti, Bruno, 213 Azimonti, Franco, 213 Azzoni, E., 213, 214, 217, 218, 221, 230, 233, 259, 275 Baker, William Robert, 28, 43 Balbiani, A., 219, 235, 254, 273 Balconi, Antonio, 213, 216 Ballerini, Fulco, 213 Ballerini, Leo, 213 Banchi, Francesco, 213, 214 Banfield, E., 42, 252 Baragiola (tipografia), 266

Barberis, G. S., 263 Barbieri, Carlo, 259 Bardelli, E., 271 Bardelli, Giuseppe, 214 Barozzi, Achille, 214, 268 Bartezaghi, Adele, 21 Bassani, Adele, 214, 230, 249 Bassani, Pompeo, 35, 209, 214, 229, 249 Baumgartner, Andrea, 274 Bazzocchi, Giulio, 215 Becchetti, P., 43, 221, 225, 228, 229, 233, 234, 236, 237, 240, 245, 247, 258, 261, 262, 264, 270, 275 Beckett, 21 Belgeri, Paolo, 215 Belgeri, Salvatore, 30, 31, 157, 158, 215 Bellarini, 259 Belleville, Leopoldo, 20, 45 Bellorini, 259 Benaglia, Ottorino, 216 Benassati, G., 234, 279 Beretta, Adriano, 213, 216 Beretta A e C., 251 Beretta, Cornelio, 213, 216, 251 Bergomi, Amedeo, 216, 271 Bernasconi, Ansaldo, 216 Bernasconi, Luigi, 216 Bernoud, Alphonse, 33 Bertini, Giuseppe, 243 Bertoli, Giovanni, 21 Bertuzzi, G., 235 Besozzi, Giuseppe, 32, 213, 217, 218 Besso, Vittorio, 35 Besta, Giovanni, 31, 217 Betocchi, A., 247 Bettini, Carlo detto Tullio, 216 Bianchi, Angelo, 217, 243 Bianchi, C., 216 Bianchi, Ernesto, 33 Bianchi, Giacomo, 217, 219 Bianchi, Gio. Battista (Ivan), 23, 25, 42, 217 Bianchi, Luigi, 239 Bianchi Scalvi, Elisa, 217 Bigatti (ditta), 226 Bigazzi, D., 249 Bini, A., 217, 218 Biraghi, Antonio, 218 Biseo, Gaetano, 45 Blanquart-Evrard, 277 Boccacci, Libero, 36, 218, 234, 235 Boccacci, Menotti, 218 Bocci, Antonio, 218 Bollati, Sisto Emilio, 218 Bollati e Verga, 218 Bonetti, Alfredo, 218, 219 Bonetti, Maria Francesca, 41 Boncompagni, Benedetto, 218

Boncompagni e C., 224, 235 Bono, Lorenzo, 219 Bonoldi (capitano), Antonio, 43 Boracchi, 217, 219 Borghi, Achille, 219 Boscacci, A., 229 Bosetti, Carlo, 36, 84, 89, 94, 97, 98, 99, 103, 104, 106, 107, 111, 114, 125, 127, 128, 219, 224, 236, 237, 253, 265 Bosetti “Eredi”, 219, 220 Bossaglia, R., 210 Bossi, Pasquale, 32, 175, 176, 177, 194, 205, 206, 220, 221 Bossi e Pirazzi, 220, 221, 259 Botta, Ariodante, 11, 23, 27, 35, 42, 63, 221, 222, 228, 258, 273 Bradanini, Costantino, 222 Bradley, Mary Allen, 257 Brasca, Enrico, 222 Braun, Adolphe, 28, 43, 199 Brenna, Pietro, 222, 249 Bresciani, D., 223 Brewster, David, 279 Bridges, George, 240 Brioschi, Gerolamo, 18, 27, 42, 45 Brogi, Giacomo, 29, 36, 61, 96, 100, 140, 145, 187, 224 Brunel, Grato, 254 Brunetta, G.P., 42 Bruni, Umberto, 223 Brunner, Erminia, 223 Brunner, Jacob, 38, 223, 264, 265 Brunner, Marta, 223 Brunner (ditta), 38, 132, 134, 141, 146, 152, 183, 184, 185, 239, 248, 261, 268, 270, 278 Büchi, Ernesto, 201, 202 Buzzetti, Eugenia, 256 Caccialanza, Roberto, 215, 221, 228, 230, 234, 235, 240, 254, 267, 268 Cagnoni, Francesco, 223, 224, 259 Calderoli, Bernardo, 218, 224 Calvenzi, G., 43, 233, 234 Calvert, Jones, 240 Calzolari e Guerra, 224 Calzolari, Enrico, 224, 239, 260, 274 Calzolari, Icilio, 18, 29, 224, 230, 238 Cameron, J. B., 43 Campiotti, Luigi, 32, 35, 224, 233 (“Fotografia Varesina”) Camurri, Fernando, 225, 227, 268 Cani, F., 41, 42, 223, 258, 271 Cantamessi, C., 247 Capiaghi, Carlo, 225 Capiaghi, Francesco, 23, 30, 33, 34, 225, 226, 259, 261, 270, 273 Capitanio, 228 Cappelletti, Luigi, 37, 226


Carabanus (ovvero “Gran Gabinetto Meccanico Plastico statuario e pittorico”), 20, 45 Carcano, Giovanni, 26 Carnelli, Antonio, 226, 232 Carnelli, Regina, 226 Casati, Ernesto, 37 Case, Antonio, 36, 226, 272 Cassanelli, R., 42 Cassio, C., 259 Castellani, 240 Castiglioni, B., 224, 227 Castiglioni, Delfino, 43, 226 Castruccio, G., 43, 210, 211, 212, 214, 215, 222, 223, 224, 227, 229, 231, 233, 235, 237, 238, 241, 243, 245, 248, 249, 250, 255, 257, 258, 259, 261, 262, 263, 265, 266, 271, 272, 273 Cattaneo, B., 211, 255, 257 Cattaneo, Carlo, 226 Cattaneo, Felice, 226 Cattaneo, Francesco, 14, 15, 41, 45, 226, 227, 274 Catto, Vittorio, 150 Cavalleri e Bazzi, 37, 43, 210 Cerqueira Pereira, R. C., 233 Cerutti, Gabriele, 227 Cerutti, Giuseppe, 227 Cesi Stelluti, Francesco, 225, 227 Cherbuin, Louis, 16, 17, 41 Chiolini, Guglielmo, 261 Ciapponi Landi, Bruno, 43, 212, 215, 237, 263, 272 Cicala, Davide, 260, 261 Cicala, Vittorio, 261 Circolo Fotografico Lombardo, 211, 212 Ciresa, Melchiorre, 227 Clément, Tournier & C.ie, 211 Clerici, Claudio, 18 Club Alpino e Valtellinese Italiano, 260 Club Alpino Italiano, 31, 35, 258 Club Italiano di Buenos Aires, 25 Coduri, Pietro, 23, 227 Cogliati, Carlo, 31, 227, 275 Colombo, C., 257 Colombo, Filippo, 261 Colombo Giacomo & Figli, 36, 227 Colombo, Girolamo, 31, 227, 228 Colombi Gerardo (Bin), 153 Comanducci, A. M., 210, 244 Cometti, Teresa, 229 Cominoli, Luciano, 241 Commissione Archeologica della Provincia di Como, 34 Comptoir di fotografia, 37 Coppa, S., 260 Corneliani, Carlo, 228, 240 Corti, Achille, 228 Corti, Albino, 228 Corti, Alfredo, 229 Conti, Amilcare, 228 Corti, Adolfo, 38, 43, 228 Corti, Alfredo, 35, 172 Coscia, Pietro, 229 Crawford, W., 279 Cristini, Andrea, 229 Cristini, Giacomo, 32, 229 Critelli, M. P., 42

Crotta, Giuseppe, 32, 193, 229 Crozat, 244, 252 Cutting, J. Ambrose, 278 Cyclopanorama Universale, 21, 46 Daguerre, Louis-Jacques Mandé, 14, 15, 18, 19, 20, 41, 42, 230, 250, 274, 277 Dameno, F., 229 Dameno, Giuseppe, 36, 229 Dandolo, Vincenzo, 238 Da Prada, G., 262 Dedechen, Gustavo, 229, 269 Degoix, Celestino, 28, 29, 196 Del Lago, Teresa, 229 Della Torre, S., 43 Del Pesco, D., 43, 247 De Luca, Egidio, 230 De Luigi, 235 Demachy, Robert, 279 De Maurizio, Attilio, 230 De Pasquali, Gaetano, 230, 249, 259 De Vecchi, 244 Desaix, 240 Donné, Alfred, 17, 42 Dillaye, Frederic, 211 Diorama, 21, 47 Diorama pittorico Romano, 20 Disdéri, Eugène, 279 Di Stefano, M., 235 Donati, Ugo, 230, 271, 274 Dubosq, Jules, 27 Durand, M., 42, 242 Duroni, Alessandro, 14, 18, 27, 42, 224, 230, 231 Duroni, Angelo, 42 Duroni, Charles Francois Justin, 18 Duroni, Constant, 18, 25, 242 Duroni, Elisabetta Maria Ernestina, 242 Eastman Kodak, 36, 43 Erba, L., 210, 211, 215, 245, 249, 250, 255 Erl Company, 21 Falkeisen, Johann-Jacob, 16 Falzone del Barbarò, M., 230 Fanetti, Antonio, 231 Fano, Alfredo, 213, 231 Fano e Azimonti, 231 Fano-Vrai e Azimomti, 231 Fantoni, Camilla Amalia, 225, 267 Fattori, Giovanni, 244 Feilding, Charles, 14 Ferradini, Silla, 231, 256 Ferradini & Pederzani, 231 Ferrari, D., 226 Ferrario, Gaetano, 30, 231 Ferri (“Libraio tipografo”), 220 Ferrier, Claude-Marie, 27, 42, 53 Ferrier & Soulier, 27, 28, 29, 120, 121, 195 Ferrier Soulier & Levy, 21 Fidanza, Eugenio, 25, 32, 190, 191, 192, 220, 231, 232, 241, 254 Fidanza, Felipe Augusto, 25, 233 Fidanza, Francesco, 32, 33, 35, 178, 179, 188, 224, 226, 231, 232, 237, 253, 258, 259, 273 Fidanza e Griggi, 232, 237 Fidanza e Luzzi, 46, 232 Fiorentini, Cesare, 233 Fiorentini, Eugenio, 233 Fiorentini, Giovanni, 233

Fiorentini, Luigi, 43, 233 Fiorentini, Pietro, 233 Fiorentini, Vincenzo, 30, 233 Fizeau, Hippolite, 16, 17, 41, 42, 274 Folchi, Giuseppe Felice, 30, 43, 233, 234 Fossati, Giovanni, 38, 234 Fotografia “Arte Nuova”, 234 Fotografia Lariana, 240, 259 Fotografia Montabone, 242 Fotomateriale, 216 Francesco III Duca di Modena, 42 Franchi, Antonio, 25 Franchini, Paolo, 36, 216, 218, 228, 234, 235, 237 Frigeri, Giulia, 266 Frigerio, Federico, 38, 258 Frith, Francis (“Frith’s series”), 28, 43, 55, 83, 108, 122, 139, 165, 200 Frizzoni, G., 219 Frizot, M., 279 Fumagalli, Marco, 30, 235, 273 Fumagalli e Vismara, 225 Gabinetto di Vedute, 46 Galeotti, G., 229 Galimberti e De Luigi, 235 Gallino, Gaetano, 260 Galmuzzi, Giuseppa, 235 Ganzini, Giovan Battista, 29, 43, 123, 124, 244 Ganzini-Namias, 37, 43 Garbald, Andrea, 235 Garibaldi, Giuseppe, 222, 236, 251 Garra Agosta, G., 43 Gasparini, 229 Gatti, G., 265 Gatti Martinelli (chincaglieri), 218 Gattinoni, Ubaldo, 235 Gattinoni, Carlo, 235 Gattinoni, Angelo Ubaldo, 235 Gaudin Alexis et Frères, 28, 41, 42 Gaudin, Charles, 28 Gaudin, Marc-Antoine, 18, 230 Geiges, L., 42 Gemelli, Edoardo, 32, 189, 235, 236 Genazzini, Giovanni, 30, 31, 219, 236, 279 Gentile, Antonio, 27 Gernsheim, H., 279 Ghislanzoni, Amilcare, 261 Gilardi, A., 43, 279 Gilardoni, Pio, 228, 234, 236, 237, 252, 256 Ginex, G, 249 Giordano, Giovanni, 247 Giorgetti (editore), 27 Giro (il) del Mondo, 21, 46 Girola, Francesco, 237 Giroux, Alphonse, 18, 42 Giulotti, Ettore, 241 Gloeden, W. Von, 212 Goerke, F., 212 Goodman, Charles E., 28 Grande Galleria di Quadri ottici-plastici, 21, 46 Grandi, 36 Grandi, Carlo, 237 Grandi, Carlo, 237 Grassi (Fratelli), 211 Gray, M., 41, 42, 43, 240 Greco, Antonio, 31, 212, 237


Greco, Ettore, 237 Greiner, Costantino, 237 Griggi, Giulio, 32, 230, 232, 237 Griggi, Giuseppe, 237 Gropelli, 274 Groppo, Luigi, 237 Grossi, Luigi, 17, 41, 238 Grossi, Marianna, 238 Grove, W. R., 17 Guadagno, Vincenzo, 36, 238 Guenzi, Annibale, 238, 255 Guerra (la) Franco-Prussiana, 21 Guerra, Luigi, 224, 238, 239, 241 Guido, Guido, 239 Gusmeo, Bruno, 216 Gussoni, Giacomo, 239 Gussoni, Giovanni, 239 Gussoni, Ettore, 239 Herschel, J., 14, 278 Hoffman, K., 43 Imperiale Regio Liceo, 23 Induno, Gerolamo, 243 Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, 43 Istituto Geografico Militare, 219 Italienne (À l’), photographie Anglaise et Francaise, 59 Jemoli, Achille, 32, 239 Jest, Carlo, 14 Jest, Enrico, 14 Johnson Brandon & Braun, 28, 43 Joudioux, Adriano, 36, 238, 239 Keystone, 21 Kulmann,Pietro, 21 Lachenal J. & Favre, 29, 43 Laeng, W., 229 Lassam, R. E., 42, 43, 240 Lazzati, Angelo, 239 Lazzati,Angelo Guido Ernesto, 239 Lecchi, Stefano, 22, 240 Le Gray, Gustave, 277 Le Lieure, Henri, 29, 43 Lemercier, 242 Le Moyne, J. R., 278 Lenta, G., 228, 259, 273 Leon & Levy, 28 Leonardi, S., 43, 247 Leone, Virginio, 228, 240, 241 Lerebours, N.-M., 16, 41 Leziroli, Ettore, 240 Leziroli, Giulio, 31, 240 Lironi, M., 266 Lissi, Ettore, 241 Lissoni, Osvaldo, 241, 243, 258 Lodi, M., 42, 238 Lombardi, Tito, 241 London Stereoscopic Company, 28 Longatti, Battista, 241 Lucati, V., 42 Lucchetti, D., 228, 237, 248 Lumière, 278 Luzzi, Gerolamo, 32, 231, 241 Macchione, P., 43, 221, 224, 233 Maddox, Richard Leach, 278 Maderni, Francesco, 242, 265 Madini, Carlo, 32, 242 Maglia, Carlo, 36, 242 Magni, F., 211

Magni, Felice, 37 Magnini, Natale, 43 Majocchi, Alessandro, 18 Malacrida, Aristide, 242 Malacrida, Jules, 18, 23, 24, 42, 242 Malacrida, Giulio, 24, 242 Malinverno, Enrico, 243 Mambretti e C., 243 Mandelli, Antonio, 241, 243 Mandelli, Arturo Michele, 243 Mandelli, Attilio, 243, 271 Mandelli, Giuseppe, 217, 243 Mandelli, Michele, 243 Mannoni, L., 250 Mantegazza, Giacomo, 244 Manzone, P., 225, 228 Manzoni, A., 244 Manzoni, Francesco, 31, 244 Manzoni, Francesco (fot.), 31 Marchetti, A., 233, 237, 253, 258, 262, 264 Marcozzi, C., 242 Mariani, Andrea Giuseppe detto Federico, 31, 209, 214, 244 Mariani, Angela, 244 Mariani, Antonio, 244 Mariani, Ida, 244 Marini, E., 271 Martin, A. A., 278 Martinucci Antonio, 24, 241, 245 Martinucci Eugenio, 24, 241, 245 Marzolla, R., 247 Marzollo, Edvige, 245 Masneri, Francesco, 245, 246 Mathieu, P. E., 277 Matz, R., 42 Mauri, Achille, 11, 32, 43, 126, 245, 246, 247 Mauri, Andrea, 247, 248 Mauri, Cesare, 33, 246, 247 Mauri, Eufrasio, 31, 32, 246 Mauri, Evaristo, 32, 246, 247 Mauri (famiglia), 43 Mauri, Giacomo, 31, 248 Mazotti, Battista Giovanni, Mazzoletti, Anna, 248 Mazzoletti, Alchibiade, 216, 248 Mazzoletti (Emporio Fotografico), 258 Mazzoletti, Luigi, 248 Mazzoletti, Luigi, 248 Mazzoletti, Rita, 248 Mazzoletti L. e R. (ditta), 21, 37, 43, 210, 257 Medini, Pio, 236 Meisser, Christian, 223, 248, 264 Mella (albergo), 41 Mella, Edoardo, 34, 43 Menozzi, Italo, 249 Mentasti-Belia, 46 Meregaglia, Giuseppe, 36, 249 Meregalli, Giuseppe, 249 Meriggi, M., 249 Merighi, Luigi, 222, 249 Merizzi, J., 43, 272 Messa, Michele, 15, 19, 41, 45, 226, 249, 274 Meyer, Giuseppe, 21 Mina, A., 266 Miraglia, M., 41, 42, 265

Modigliani, Amedeo, 33 Moldenhauer, Attilio, 249 Moldenhauer, Carlo, 249 Molina, Luigi, 46 Molteni, Alfred, 24, 250 Molteni, Baldassarre, 24, 250 Molteni, Francois, 18, 24, 42, 250 Molteni et Fils ainé, 42 Molteni, Joseph, 250 Molteni, Jules, 250 Molteni, Giovan Battista, 214, 250 Molteni Maison, 23, 24, 25, 242, 250 Monteforte, F., 260 Montorfano, E., 251 Montorfano, Emilio, 250, 266 Montorfano e Tettamanti, 251, 266, 271 Morani, D., 210 Morbelli, Alfredo, 186, 251 Morbelli, Angelo, 251 Morbelli & Colombo, 251 Morelli, Carlo Luigi, 251 Moretti, Antonio detto Nino, 251 Moretti, Nino, 216 Mormorio, D., 43, 247 Mortelmans e Pedraglio, 219 Moscatelli, R., 234 Moulin, Felix-Jacques, 25, 242 Mundy, Constance, 13, 14 Mungo Ponton, 278 Murer, Louis-Théodore, 18, 25, 42, 242 Muscionico, Maria, 225 Mutti, R., 257 Negretti, Enrico (Henry), 24, 228, 251 Negretti, Gaetano, 251 Negretti, Paolo, 251 Negretti, Paul Antony, 42, 252 Negretti & Zambra, 23, 24, 228, 251, 252 Negri, Giovanni, 112, 135 Negri, L., 42, 238, 251 Nessi, Antonio, 11, 14, 23, 26, 27, 31, 33, 34, 36, 56, 58, 64, 66, 68, 70, 74, 75, 76, 77, 78, 81, 82, 88, 90, 91, 105, 109, 115, 116, 117, 142, 147, 149, 224, 233, 234, 244, 252, 253, 254, 256, 260, 262, 279 Nessi, Giuseppe, 36, 253, 254 Nessi, Mario, 210, 254 Neue Photographische Gesellschaft, 130, 131, 133 Niepce de St. Victor, Abel, 277 Newton & Co., 21 Noack, Alfredo, 29, 87 Noseda, Antonio, 255 Nuovo diorama di trasformazioni, 20 Odescalchi, Antonio, 41, 45 Ogliari, F., 251 Oliveri, Michele, 222 Olmo, C., 42 Pacchioni, Italo, 250 Pagnoni, Antonio, 255, 269 Palmisano, Eugenio, 216, 255 Pallestrini, P., 221, 239, 275 Paoli, S., 42, 224, 230, 238, 249, 261, 265 Paracchi, M., 214 Paramatti, Angela, 255 Paramatti, Umberto, 211, 255 Paredi, Luigi, 255 Pasina Pietro Adolfo, 255 Patriarca, Alessandro, 256


Patriarca, Ermellino, 236, 253, 254, 256, 262, 270 Patrini, Galeazzo, 31, 155, 166, 256 Patrini, Giuseppina, 256 Pavesi e Pogliaghi, 256 Pavesi, Leone, 256 Paul Getty Museum, 43 Pecco, Matteo, 43 Pederzani, Ariodante, 231, 256 Pederzani, Luigi, 256 Pedrazzini, Celestina, 258, 259 Peduzzi, Antonio, 257, 264 Peduzzi, Giuseppina, 256 Peduzzi, Miro, 36, 248, 257, 264 Pellerin, D., 42, 43 Penna, G., 210, 215, 224, 249 Perotti, Mario, 209 Perretta, G., 238 Pessina, Giuseppe, 38, 257 Peverelli, Giuseppe, 25, 257 Photoglob Zurich, 144 Photographie de L’Union, 275 Piadeni Casella, Adele, 210, 258 Pianarosa, Ernesto, 257 Piatti, Carlo, 35, 258 Piatti, Erminia, 273 Piatti, Federico, 258 Piatti, Ines, 258 Piatti, Riccardo, 11, 30, 35, 38, 219, 222, 228, 241, 243, 248, 251, 258, 270, 273 Picozzi, Giuseppe, 230, 259 Piazza, Angelo, 16 Pinchetti, Giulio, 222 Pini, Carlo, 258 Pirazzi-Maffiola, Giuseppe, 32, 259 Pirazzi-Maffiola, Giovanna Giuseppa detta Giuseppina, 259 Pirinelli, Gaetano, 259 Pirinelli, Marino, 259 Pizzala, Francesco, 24, 251 Pizzi, Jane, 251 Pizzi, Valentino, 251 Pluschouw, W., 212 Pogliaghi, 256 Pohlmann, U., 42 Poitevin, Alphonse, 278 Pola, Cesare, 257 Polti, A., 226 Poncia, Pietro “Peter”, 25, 257 Porlezza, L., 271 Porrati, Cesare, 21 Porro, 259 Pouncy, John, 279 Pozzi, Alice, 225, 226 Pozzi, Carlo, 224, 259, 260 Pozzi, Pompeo, 21, 22, 42, 102, 119, 136, 137, 148 Previati, Gaetano, 244 Previtera, M., 226 Prevosti, Francesco, 31, 35, 167, 260 Principe di Napoli (Umberto I), 43 Prohaska (Reggimento), 27 Puggioni, Gavino, 216 Puliti, Tito, 14 Puorto, E., 43, 247 Puppo e Compagni, 261 Puppo, Giuseppe, 30, 32, 225, 226, 232, 260, 261, 273

Quarti, Roberto, 223, 261 Radaelli, Giovan Battista, 213, 214, 223, 261 Radaelli, Pietro, 261 Radiguet & Massiot, 24 Raffaelli, Tommaso, 228 Ramazzina, Maria, 264 Rawlins, G. E. H., 279 Recchia, Umberto, 261 Redaelli A. M., 42, 218 Redaelli, P. T., 42, 218 Regazzoni, I., 270 Reina, Giulio, 11, 23, 30, 69, 253, 262 Reina, Giuseppe, 262 Resti (ditta), 21 Richard, P. M., 42 Richter, 246 Richter, L., 259 Rigamonti, Antonio, 168, 262 Rigoni, Luigi, 36, 262, 263 Riva, E., 264 Rive, Robert, 29, 43, 79, 95 Rizzi, Pietro, 36, 263 Rizzo, Maria Anna, 42, 240 Rocca, Giuseppe, 263 Rodriguez, Lay, 33 Ronca, Carlo Bartolomeo, 25, 42, 263 Ronchetti, Giuseppe, 36, 263 Rosati, R., 42, 218, 224, 225, 234 Rossi, A., 210, 211, 212, 214, 215, 222, 223, 224, 233, 235, 237, 241, 245, 249, 258, 260, 262, 266, 271, 272 Rossi, Achille, 36, 263 Rossi, Giulio, 27, 244 Rovelli, V., 41 Ruggiano, G., 33 Ruggiero, A., 43, 210, 211, 215, 250 Rusconi, Giuseppe, 21 Rusconi e Merati, 221 Ruspini, Pietro, 222, 264 Rusticus, 214, 262, 272 Sabatier-Blot, Jean-Baptiste, 19 Sacchi, Luigi, 21, 22, 27, 42, 49, 51, 52 Sala, 264 Salagè, Luigi, 220 Salandin, Antonio, 264 Salandin, Giammarco, 264 Salandin, Gino, 264 Salis, Vincenzo, 264 Santoni, G., 238 Savallo, 249 Scalini, C., 274 Scanagatta Circolo Culturale, 210, 211, 212 Scanagatti, Luigi, 42 Scaramella, L., 279 Scaramellini, G., 238, 260 Scardin, F., 42, 223, 266 Scavini, Enrico, 228 Schaaf, L. J., 43 Scheffer O., 238 Scheuermeier, Paul, 264 Scheuermeier, Willy, 264, 265 Schneider, Trudpert, 19, 42, 45 Schneider, Heinrich, 19 Schwarz, A., 268 Schwieger H. e Co., 27, 54, 101 Scott Archer, Frederick, 277 Semenzi, G. B. Alvise, 274 Serbelloni Zinzerdorf (villa), 41

Sella V. G., 42, 279 Signorelli (tipografia), 271 Signorini, R., 41 Silo, Antonio, 265 Silo, G. B., 265 Silo, Gerolamo, 264 Sioli-Legnani, 42 Sivigliano, Ercole, 21 Sivray (De), Louis-Anne Bertrand, 18 Smith, Hannibal L., 278 Sobieszek, R. A., 41 Società del Casino, 23 Società Fotografica Italiana, 257 Société Francaise de Photographie, 22, 24 Somigliana, Margherita, 242 Sommariva, Emilio, 207 Sommer, Giorgio, 29, 33, 36, 42, 43, 80, 224 Sommer & Son, 21 Soulier, Charles, 27 Spada, Francesco, 224 Spagliardi, Cesare, 264 Spagliardi e Silo, 242 Spocci, R., 43, 234 Sternfeld, Giorgio, 33, 246 Stieglitz, Alfred, 29, 43 St. John, Jane Martha, 29 Stoddard, J. L., 231 Stoppani, Achille, 36, 180, 265 Stoppani Fratelli, 219 Stoppani, Saverio, 25, 265, 266 Stoppani, Lydia, 265 Stoppani, Teresa G., 265 Sutton, Thomas, 19 Swan, J. W., 278 Tagliabue, Aldo, 266 Tagliabue, Angela, 266 Tacchini, Daniele, 266 Tagliabue, Cesare, 24 Tagliabue, Enrico, 266 Tagliabue, Pietro, 223, 251, 266 Tagliabue, Sergio, 266 Tagliaferri, Bianca, 210 Talbot, W. H. F., 9, 13, 14, 15, 41, 240, 277, 278 Talbot, J., 43 Tamiri, Mevio, 266 Tanchini, Daniele, 266 Tarelli, Pierino, 266 Taroni (Galleria), 226 Taroni, Andrea, 266 Tatti, Luigi, 34, 43 Taylor, R., 43 Tecnomasio, 18 Tessaroli, Folchino, 235 Tettamanti, Angelo, 250, 266, 267 Tettamanzi, Emilia, 267 Tettamanzi, Mario, 267 Thanhoffer (famiglia), 36 Thanhoffer, Augusto, 267 Thanhoffer, Bruna, 225 Thanhoffer, Enrico, 267 Thanhoffer, Francesco, 21, 266, 267, 268 Thanhoffer, Giuseppe, 225, 267, 268 Thanhoffer & Camurri, 225, 268 Thanhoffer, Maddalena, 225 Thanhoffer, Menotti, 268 Thompson A. T. & Co., 21 Thompson, George E., 29, 43


Tinelli, Daniele, 198, 268 Tiozzo, Tullio, 268 Tognacchini, Carlo, 268 Tolini, Attilio, 36, 214, 268 Toniolo, Silvio, 237, 268 Torelli, Luigi, 212 Torrani, Michele, 260 Tosi e Vacchelli, 240, 245, 268 Tosi, Luigi, 269 Trombetta, Ezechiele, 222 Turati, Pietro, 27 Turatti, Giuseppe, 38, 269 Turba, Batista, 269 Turci, Umberto, 37 Turconi, Isidoro, 21 Vailati, Hermann, 229, 238, 255, 269 Vailati Castellani, Clelia, 238 Vallardi (editore), 268 Valsecchi, Domenico, 228, 269 Valsecchi, Enrico, 31, 269 Van Elven, Tetar, 21, 47 Vanini, Anna Maria, 256 Vanini, Giovanni, 23, 26, 27, 224, 233, 234, 252, 269, 270 Vasconi, Giorgio, 270 Vasconi, Luca, 270 Vasconi, Piero, 270 Vasconi, Pietro, 216, 270 Vassena, Amalia, 270 Vassena, Emilio, 270

Vassena, Enrico, 270 Vassena, Enrico Mario, 270 Vassena, Noè, 30, 31, 32, 270, 271 Vautier, Anne, 42, 242 Veratti, Cesare, 46 Verderi, Arturo, 230, 243, 271 Verderi, Maria, 271 Verga, Carlo, 216, 271 Verga, Felice, 271 Verga, Giovanni, 29, 43 Verga, Giuseppe, 218, 271 Viganò, Natale, 271 Viganò, Pio, 38, 271, 272 Vigliezzi, Enrico, 219 Villa, Ambrogio, 272 Villa, Luigi, 272 Villani, A., 269 Villoresi, Alfredo, 272 Vincifori, Ugo, 256 Viscardi, Giuseppe, 272 Vismara, Angelo, 26, 27, 30, 31, 35, 43, 159, 160, 162, 173, 272, 279 Vismara, Giovanni, 30, 31, 67, 232, 235, 258, 273 Vitali, Lucio, 43 Vittani, Enrico, 37 Vittani, Romano, 37 Vittorio Emanuele II, 18 Voignier, J.-M., 42 Volta, Cesare, 273

Volta e Figli, 274 Volta, Leopoldo, 273 Volta, Tomaso, 273 Walker, C., 42 Welborne Piper, C., 279 Wheatstone, Charles, 279 Wehrli, 36, 38, 71, 86, 92, 93, 237 Willis, William, 278 Wilson, G. W., 21 Woigtlander und Sohn, 27 Wollaston, W. H., 41 Woodbury, Walter B., 278 Wyss, Ugo, 223 Xamo, Bartolomeo, 273 Xamo, Guido, 273 Zabeo, Mario, 230, 274 Zaghi, Santos, 224 Zambra, Bernardino, 14, 15, 41, 45, 226, 274 Zambra, Giovan Batista, 274 Zambra, Joseph Warren, 24, 251 Zannoni, Ernesto, 224, 273, 274 Zanotta, Amos, 256 Zanotta, Andrea, 256 Zanzottera, Oreste, 274 Zari, Enrico, 38, 274 Zoccola, Leone, 31, 227, 274, 275 Zucchi, Italia, 21 Zuliani, Ausonio, 275

Indice dei luoghi Nell’indice dei luoghi compaiono i toponimi relativi alle quattro province oggetto di studio, inclusi quelli del Canton Ticino. Non è incluso il toponimo Como, presente quasi in ogni pagina. I numeri in grassetto corrispondono alle pagine ove compaiono le immagini degli luoghi citati.

Abbiate Guazzone, 227 Acquaseria, 113 Albavilla, 270 Albese, 36, 226, 272 Albogasio (CH), 267 Angera, 28, 241 Anzano del Parco, 264 Appiano Gentile, 217, 219, 237, 268, 273 Aprica, 159, 212 Argegno, 36, 91, 238 Arogno (CH), 25, 217 Arona, 187, 232 Asso, 32, 245, 255 Barzanò, 226 Bellagio, 14, 21, 22, 29, 30, 31, 36, 41, 43, 47, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 219, 220, 225, 227, 231, 236, 237, 256, 265, 267

Bellano, 145, 146, 213, 214, 242, 261, 267, 270 Bellinzona (CH), 30, 238, 241, 270 Beregazzo con Figliaro, 226 Besana Brianza, 32, 245 Besozzo, 229 Blevio, 16, 41, 77, 78, 216 Bolvedro, 96 Bormio, 160, 161, 162, 237, 257, 265 Brianza, 36 Brienno, 90 Brinzio, 188 Brivio, 256 Brunate, 43, 266, 267 Busto Arsizio, 32, 189, 214, 220, 229, 235, 236, 242, 259, 270 Cadenabbia, 13, 14, 99, 231, 244

Cadorago, 239 Calolziocorte, 214, 249, 269 Campione d’Italia, 243 Campodolcino, 237 Cantù, 34, 229, 235, 238, 241, 255, 266, 269 Canzo, 18, 24, 41, 43, 230, 250 Carate, 88, 266 Carate Urio, 266 Careno di Nesso, 24, 87 Casnate, 216 Cassina Rizzardi, 226 Castasegna (CH), 164, 235 Castellanza, 213, 231 Castiglione Intelvi, 219 Castiglione Olona, 34, 35, 190, 191, 192 Cernobbio, 28, 41, 43, 79, 80, 213, 216, 217, 242, 243, 270


Cerro Maggiore, 213 Chiasso (CH), 272 Chiavenna, 20, 28, 31, 163, 165, 166, 167, 168, 231, 235, 242, 244, 255, 260, 262, 270 Chiesa Val Malenco, 169 Chiuro, 212 Cittiglio, 239 Civate, 34 Civenna, 41 Colico, 152, 153, 271 Corenno Plinio, 22, 148, 149 Corno Stella, 258 Cortenova, 227, 244 Cucciago, 38, 234 Daverio, 241 Delebio, 228 Dervio, 147 Domaso, 116 Drano Valsolda, 249 Dubino, 256 Erba, 43, 227, 242, 266 Esino Lario, 210 Faggeto Lario, 264, 265 Fino Mornasco, 231, 239 Fiumelatte di Varenna, 22, 140, 141 Gallarate, 32, 193, 229, 237, 270 Galliano di Cantù, 34 Gavirate, 249 Gemonio, 239 Ghiacciaio del Forno, 171 Gorla Minore, 213, 235 Gottardo (CH), 24 Gravedona, 22, 34, 35, 43, 115, 244, 264, 270 Griante, 28, 41, 100, 101, 213, 231 Grosio, 170 Grosotto, 36, 262 Incino, 266 Isola Superiore, 194 Laglio, 25, 87, 263 Lanzo d’Intelvi, 43, 235, 245 Lavena, 207 Laveno, 197, 198, 230, 239, 258, 268 Lecco, 20, 22, 26, 27, 31, 32, 33, 35, 37, 38, 39, 41, 42, 43, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 209, 211, 214, 215, 227, 228, 230, 231, 234, 235, 240, 241, 244, 246, 247, 249, 255, 256, 257, 258, 261, 265, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 274, 275 Lemna, 264

Lenno, 35, 43, 94, 258 Lezzeno, 226 Limonta, 239 Livigno, 173 Locarno (CH), 42, 230 Loppia, 267 Lorentino, 262 Lugano (CH), 13, 25, 42, 43, 213, 217, 218, 219, 238, 252, 253, 266, 267, 272 Luino, 32, 36, 196, 199, 200, 201, 213, 214, 217, 218, 268 Lurago Marinone, 237 Maccagno, 202, 203, 204, 238, 274 Maccio, 217, 219 Malgrate, 121, 129, 261 Malnate, 238 Mandello del Lario, 135, 268, 271 Mariano Comense, 248, 266 Maslianico, 216 Menaggio, 28, 36, 43, 108, 109, 213, 237, 249, 263, 266, 267, 268, 273 Mendrisio (CH), 224, 226 Merate, 214, 229, 249, 262, 268, 272 Mezzegra, 36, 231, 238, 256, 263 Molina di Torno, 85 Moltrasio, 36, 81, 82, 217, 242 Montano Comasco, 217 Monte Legnone, 150 Montepiatto di Torno, 85 Monticello Brianza, 32, 245, 246 Morbegno, 36, 256, 263 Moregallo, 41 Musso, 114 Nesso, 89 Nobiallo, 111 Oggiono, 271, 272 Olgiate Comasco, 216 Oliveto Lario, 215 Ossuccio, 92, 93 Palanzo, 226 Paré, 127 Pedenosso, 222 Perledo, 143, 242 Pescallo, 267 Piona, 3 Pizzo Claro, 258 Pizzo di Tre Mogge, 172 Ponna, 257 Pontelambro, 117 Porlezza, 110, 268, 271 Portoceresio, 222

Regoledo, 144 Rezzonico, 112 Rifugio Roccolo Lorla, 151 Rongio, 271 Sacro Monte, 13 Saint-Moritz (CH), 267, 268 San Fedele Intelvi, 36, 211, 248, 254, 255, 257, 264 San Fermo della B., 236 Sangiano, 217 San Giovanni di Bellagio, 41 Santa Margherita, 195 Saronno, 224, 239, 244, 245, 258, 259 Schignano, 256 Socco, 231 Solbiate, 243, 251 Sondrio, 26, 27, 31, 39, 155, 156, 157, 158, 215, 217, 229, 237, 256, 266, 271, 272 Stazzona (SO), 212 Stelvio, 159, 212 Tavernola, 76 Teglio, 217 Tirano, 31, 162, 173, 209, 212, 215, 222, 237, 272 Torno, 24, 41, 43, 83, 84, 86, 242 Torre S.Maria, 32, 229 Tradate, 36, 215, 227, 249 Tremezzina, 231, 238, 256, 257, 263 Tremezzo, 41, 95, 96, 97, 98, 101, 256 Tresivio, 229 Turate, 273 Uggiate Trevano, 216, 224, 259 Valassina, 14, 255 Valdidentro, 222 Valganna, 205, 206 Valtellina, 35 Varenna, 22, 38, 41, 136, 137, 138, 139, 142, 210, 211 Varese, 13, 17, 26, 27, 32, 34, 35, 37, 39, 41, 42, 46, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 213, 217, 220, 224, 226, 227, 231, 232, 238, 241, 242, 245, 251, 255, 259, 268, 270 Vassena, 215 Vendrogno, 227 Viconago, 207 Villa di Chiavenna, 155 Villaguardia, 217, 264 Villalbese, 270



Finito di stampare nel mese di settembre 2018 presso la Tipografia ‘La Grafica’ (Piacenza)


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