Servizi pubblici e Guide Generali di Isola

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L’intraprendete Don Antonio Pesaro, non si limitò a scrivere soltanto al Municipio di Isola, ma anche al Prefetto dell’Istria con un manoscritto di due grandi pagine, la prima delle quali è bollata come il precedente documento appena visto, mentre la seconda è datata Capodistria 30 giugno 1808.

A Sua Eccellenza Il S:r R:re Prefetto dell’Istria Fino dall’anno 1794 il Sindaco, e Sindici della Comune d’Isola, umiliarono all’ex Veneto Senato una Supplica, onde ottenere alcuni fondi, e fabbriche di due soppressi Conventi in essa Comune de’ Minori Conventuali, e de’ Servi di Maria per l’Instituzione di una Scuola di educaz.e in trè Classi di Scienza elementare. La clemenza del Senato non tardò punto ad accogliere il riverente ricorso, come un’oggetto, che giustamente interessava le paterne pubbliche cure. Siccome le rendite di detti fondi implorati non erano puranco depurate, così per sollecitare un così importante divisamento giudicò meglio di accordare, oltre l’immediata reale investitura dell’Ospizio de’ Servi, Chiesa, e Circondario annesso per abitazione delli trè Maestri ed uso della Scuola, l’annua somministrazione di D.ti 300 Valore corrente esigibili questi dalla Cassa Opere Pie per emolumento dei Maestri. Dietro a tal Decreto la Comune d’Isola con Publ.co Rogito 1794-11 Giug.o fù posta dall’Ecc:mo Aggiunto sopra Monasterj al possesso delli fondi concessi, non che investita del diritto della esazione delli annui D.i 300. Caduta la Veneta Repp.ca, tramontò pure la somministrazione dell’emolumento. Subentrato il pur decesso Governo Austriaco, la Commissione Plenipotenziaria coperta dal S.r de Touyn autorizzò immediatamente, e commise la istituita Superiorità Locale d’Isola d’investire in perpetuo il Rettore, e Maestri sud.ti delle Rendite tutte dei fondi dei due summentovati soppressi Ospizj, che in allora nemmen ascendevano alla assegnata dote dei D.ti 300. Tranquilli sù tale disposizione li Maestri si prestavano alla pub.ca Istruz. ne , quando nella giornata dei 27 spirante si viddero aggrediti da Demaniale inattesa esecuzione, che dopo la dichiarazione fatta di essere ormai cessati per pub.ca Volontà, e per le seguite Superiori Decisioni tutti gli assegni, e concessioni, che furono devolute alle Scuole stesse, diffidò il Rettore ad astenersi d’allora in poi da qualuque esazione, e da ogni ulteriore ingerenza nei beni di una tal categoria, ponendo il tutto sotto inalterabile sequestro. Sicuri li Maestri, che l’Amministrazione Demaniale di questo Dipartimento non può non versare nell’equivoco di tale argomento, e sicuri parimenti della Volontà Sovrana precisa, e spiegata in varj Decreti, che vuol ferme sul piede, come giacciono, tutte le Scuole elemetari del Regno, perciò devoti, e supplichevoli si fanno un dovere di tosto umiliarne l’emergenza all’acclamato Zelo di S. Eccel.za il S.r R.re Prefetto per presidio e tutela della benefica Istituzione, per un pronto riparo all’incoerenza dell’atto reclamato, e per tutte quelle ulteriori

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