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H RESEARCH EDITION Professional scientific magazine

H Research edition. Publisher writing to 22790 Department Italian Government AGCOM ROC. Director Engineer Dr. Gnazzo Vito Annual magazine, publication namber 2016-17 www.htnetEdition.eu ISSN 2532-5612


Publication list

H Research Edition Italian: magazine number 2016-17 DEFINIZIONE DI SISTEMA CONFORME Operazioni di pagamento

publication 2016-17 09

MONOPOLIO LEGALE CONCORRENZIALE Libero arbitrio di una banca

publication 2016-17 08

DOLO ECONOMICO CON INGANNO Servizi finanziari

publication 2016-17 07

MONETA ELETTRONICA. SERVIZI FINANZIARI Quadro nomrativo

publication 2016-17 06

L’INADEMPIENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE La burocrazia di Max Weber

publication 2016-17 05

IL FUOCO. CRITERI GENERALI ANTINCENDIO PER LUOGHI DI LAVORO Legge del 10-03-1998. Normativa standard UNI

publication 2016-17 04

ARIA. LEGGE N. 74 DEL 16 APRILE 2013, LEGGE N. 192 DEL 2005 Libretto impianti di calore

publication 2016-17 03

LEGGE 46/90 AGGIORNATA DAL DECRETO N 37 DEL 22 GENNAIO 2008 Impianti elettrici

publication 2016-17 02

UNDER CONSTRUCTION Research edition: object

publication 2016-17 01

BIBLIOGRAFIA. Abstract: magazine H 2016-17

publication 2016-17 00


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Operazioni di pagamento

Definizione di sistema conforme. Nelle pubblicazioni della rivista scientifica professionale Research Edition Htnet numero 2016-17 l'editore ha più volte pubblicato ricerche avente come oggetto le normative dei servizi finanziari e con riferimento ad esse, l'articolo 1, comma 1, lettera d decreto legge numero 11 del 2701-2010 definisce un "sistema di pagamento" o "sistema di scambio, di compensazione e di regolamento": un sistema di trasferimento fondi con meccanismi di funzionamento formali e standardizzati e regole comuni per il trattamento, la compensazione e/o il regolamento di operazioni di pagamento. Una definizione importante per le operazioni di pagamento tra filiazioni di una azienda (articolo 2, comma 2, lettera p del Decreto Legge numero 11 del 27 gennaio dell'anno 2011) o per le operazioni di pagamento verso terzi soggetti tramite l'intermediario bancario perché un sistema di pagamento conforme consente, in caso di controllo, di tracciare la provenienza dei fondi, quindi consente il controllo delle operazioni di pagamento effettuate. Gli strumenti che una azienda possiede per potere effettuare le operazioni di pagamento in moneta elettronica a deposito in azienda, sono il Bilancio, il Giornale aziendale e le Scritture Contabili (appartenenti al giornale aziendale), insieme di strumenti finanziari amministrativi definiti dal codice civile che assumono la qualità legale di sistema di pagamento conforme per le operazioni di pagamento nel rispetto dell'articolo articolo 2, comma 2, lettera p D. L. numero 11 del 27-01-2011. Tramite il sistema di pagamento conforme per le aziende è possibile risalire alla sorgente dello stato patrimoniale in moneta elettronica in cassa (a deposito in azienda) sia per una singola filiazione che l'intera rete di filiazione, infatti nel caso della moneta elettronica utilizzata per le operazioni di pagamento tra le filiazioni attraverso i canali di controllo ed indagini delle Autorità Finanziarie risulterà semplice risalire all'origine degli incassi in moneta elettronica che possono avvenire nelle filiazioni. Gli incassi


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prima di entrare nella rete di filiazione di una azienda all'origine e per l'articolo 1, comma 2, lettera h-ter del TUB bancario deve necessariamente transitare per un intermediario bancario. Solo all'interno delle filiazioni può transitare in operazioni di pagamento senza intermediario finanziario. Tramite le scritture contabili, il giornale dell'azienda, il bilancio è possibile tracciare tutte le operazioni finanziarie tra le filiazioni, incluse le operazioni esterne che devono avvenire tramite intermediario bancario. Le scritture contabili potranno essere portate in visione di un intermediario bancario che dovrà impegnarsi di restituirle o distruggerle non avendo l'autorizzazione per la gestione dei dati dei soggetti riportati nelle scritture contabili con cui l'azienda ha effettuato operazioni di pagamento. La visione è un diritto sicuramente derivabile dagl'obblighi di adeguata verifica in merito alle normative per la prevenzione del riciclaggio (argomento che verrà trattato nelle prossime pubblicazioni, nella rivista numero 2017-18). L'articolo 2359 del codice civile definisce la logica legale che rende filiazioni le aziende, in sintesi le filiazioni sono aziende collegate o appartenenti ad un Gruppo societario, dinamiche definite quando una società può esercitare un diritto di voto di almeno il 20 % su un'altra e nel caso abbia azioni quotate in borsa il limite scende al 10 %. Le persone, il piccolo imprenditore commerciale non hanno un sistema conforme come le aziende la cui conformità è definita dalla logica del codice civile, in particolare con l'obbligo di redigere le scritture contabili, il giornale, l'obbligo di deposito al registro delle imprese del bilancio, quindi non posseggono un sistema di pagamento conforme definito dalla normativa 11 del 27-01-2011. Sia le persone che il piccolo imprenditore commerciale non ha l'obbligo di iscrivere al registro imprese l'azienda (articolo 2202, codice civile); l'imprenditore commerciale ha l'obbligo di iscrivere l'azienda al registro imprese (articolo 2195 o anche 2201, codice civile). Anche per le società di persone e le società di persone uni personale in forma di ditta individuale se non rientrano tra le sezioni di piccolo imprenditore commerciale, posseggono il sistema conforme essendo il titolare, l'imprenditore commerciale obbligato alla redazione delle scritture contabili, giornale, bilancio a deposito negl'atti della azienda (articolo 2214 codice civile). La logica legale della conformità all'articolo 1, comma 1, lettera d della Legge 11-2011 è definita dagli articoli 2709 e 2710 del codice civile in cui è stabilito il valore probatorio delle scritture contabili. Da considerare la validità del bilancio deposita al registro imprese che rappresenta una attestazione dello stato patrimoniale di una azienda in forma di atto pubblico e per tanto assolve


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a pieno gli obblighi di adeguata verifica di un esercente bancario (argomento trattato nelle prossime pubblicazioni); per il codice civile è sufficiente a mostrare all'intermediario l'esistenza dei fondi. Quindi considerato che l'obbligo di redazione del bilancio è un vincolo legale di tutti i soggetti che producono reddito, la componente del sistema conforme che può venire meno è l'obbligo di redigere le scritture contabili, il giornale. Per il sistema conforme nell'utilizzo dei fondi a deposito in azienda in moneta elettronica è una componente importante perché l'assenza dell'obbligo è causa di decadimento della prova probatoria. Il bilancio fornisce tutte le informazioni sullo stato patrimoniale dell'azienda, esso è vincolato dal principio di chiarezza del redattore il titolare o l'amministratore di una azienda secondo la logica legale dell'articolo 2423 del codice civile (dall'articolo 2423 fino al 2435-ter), inoltre essendo un atto pubblico è oggetto di adeguate verifiche ed accertamenti da parte dello stato in Veste di Autorità Pubblica. In particolare l'articolo 2425-ter del codice civile, (Rendiconto finanziario), stabilisce che dal rendiconto finanziario devono risultare, per l'esercizio a cui e' riferito il bilancio e per quello precedente, l'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all'inizio e alla fine dell'esercizio, ed i flussi finanziari dell'esercizio derivanti dall'attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci. Anche per i micro bilanci per cui l'imprenditore non ha l'obbligo di redigere la nota integrativa ed il rendiconto finanziario (riferimento legge: direttiva numero 2013/34/UE, articolo 3) dall'applicazione della logica del comma 3 e del comma 4 dell'articolo 2423 del codice civile risulta un atto amministrativo finanziario che se ben redatto contiene oltre tutte le informazioni sullo stato patrimoniale dell'azienda, le informazioni di maggiore rilievo come le informazioni riguardanti i ricavi e i costi tra filiazioni, ovvero informazioni sulle operazioni di pagamento effettuate senza intermediario bancario. Considerato che ogni bilancio, è sottoposto al controllo dello Stato in veste di Autorità Pubblica, considerato il valore legale probatorio delle scritture contabili, risulta comprovata dalla logica delle leggi di interesse la conformità degl'atti amministrativi finanziari di una azienda all'articolo 1, comma 2, lettera d della normativa numero 11 del 27 gennaio 2011.


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FONTI per le ricerche: Decreto legge 11 del 27 gennaio 2010 - copy | Articolo 2597 del Codice Civile (Monopolio legale) - copy | Articolo 2359 del Codice Civile - copy | Articolo 2202 del Codice Civile - copy | Articolo 2195 del Codice Civile - copy | Articolo 2201 del Codice Civile - copy | Articolo 2214 del Codice Civile - copy | Articolo 2709 del Codice Civile - copy | Articolo 2710 del Codice Civile - copy | Articolo 2423 del Codice Civile copy | Articolo 2425ter del Codice Civile - copy | Direttiva 2013/34/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio - copy |


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Libero arbitrio di una banca?

Monopolio legale, concorrenziale. Libero arbitrio di una banca di erogare o rifiutare l'erogazione dei servizi finanziari al consumatore. Articoli 2597 e 2084 del Codice Civile, Repubblica Italiana. Nella pubblicazione del 17-05-2017 (Dolo economico con inganno. - Servizi finanziari), l'autore ha evidenziato il dolo economico con inganno causato dalla negazione dei servizi finanziari chiesti dal consumatore alle Banche. In questa pubblicazione verrà cercata la logica legale che consentirebbe ad una banca il libero arbitrio di decidere se erogare o negare i servizi al consumatore richiedente. La questione è di carattere più generico rispetto alle normative che definiscono la logica dei servizi finanziari (da sole non sono sufficienti per una analisi tecnica sul quesito sopra scritto). Il dispositivo dell'articolo 2084 del codice civile stabilisce che un commerciante la cui categoria di impresa è subordinata a concessione o autorizzazione amministrativa, quindi il diritto di esercitare l'attività ha un limite che lo stato rimuove con autorizzazione amministrativa o concessione, è vincolato dalla logica di monopolio legale. Definizione di monopolio e di monopolio legale: il monopolio è una forma di mercato in cui, a differenza di quanto avviene nella concorrenza, un solo operatore economico (venditore) offre un bene alla collettività. L'impresa che opera in tali condizioni domina quindi il mercato in relazione al bene che produce. Si parla poi di monopolio legale quando la produzione di determinati beni o servizi è attuata dallo Stato o da altro ente pubblico oppure da un imprenditore privato che abbia ottenuto una concessione o autorizzazione amministrativa ad hoc. Ad hoc: che abbia avviato un provvedimento amministrativo di parte per la concessione di una autorizzazione amministrativa. Da osservare che i servizi e strumenti finanziari sono prodotti e definiti legalmente solo dallo Stato e la sola erogazione è assegnata anche agli


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esercenti bancari tramite concessione amministrativa ad hoc. Da ricordare che lo Stato è autorizzato anche alla erogazione dei servizi finanziari con particolare riferimento alle operazioni di pagamento in cui è il Beneficiario o in cui è il Pagatore, come ricercato nella pubblicazione del 01-04-2017, (Moneta elettronica. Servizi finanziari. - Quadro normativo). Il monopolio legale oggi ha assunto anche la dinamica di monopolio legale concorrenziale più che definito da dispositivi di legge è una dinamica reale, ovvero più banche in un corso adiacenti che pur avendo una autorizzazione ad hoc per erogare i servizi finanziari demandati dallo Stato e per cui il cittadino ha l'obbligo di utilizzare nelle operazioni pagamento per il lavoro, commercio o per esercire un diritto, gli interessi legali percepibili sui fondi (denaro), formano il monopolio legale concorrenziale. Tutti gli esercenti bancari del corso hanno lo stesso obbligo nei confronti del consumatore e per i servizi e strumenti finanziari prodotti e definiti dallo stato. Nulla cambia per il dispositivo dell'articolo 2597, ovvero chi esercita una impresa in condizioni di monopolio legale o monopolio legale concorrenziale ha l'obbligo di contrattare con chiunque richieda le prestazioni che formano oggetto dell'impresa, osservano la parità di trattamento. Alcuni esempi: il professionista con abilitazione professionale, (ingegneri, architetti, commercialisti, notai, banche), esercizi alimentari, farmacie, operatori servizi per le comunicazioni. Interessante è osservare che un professionista, ingegnere, medico, architetto, commercialista è un lavoratore con specifici requisiti profesisonali formato dallo stato attraverso il percorso istruttivo. Nella presente pubblicazione l'autore è interessato all'obbligo di contrattare (quindi erogazione) dei servizi o prodotti che il commerciante ha nei confronti del consumatore richiedente, obbligo che ipotizza sempre una dinamica lecita (il consumatore vuole pagare, il consumatore non mostra di avere fondi illeciti, riciclaggio o altri reati). Da premettere che un commerciante che reclama la vendita di prodotti e servizi nel caso di rifiuto di erogazione al consumatore anche se non obbligato (non appartenente alla dinamica di monopolio legale) rischia comunque di commettere illeciti tra cui inganno al consumatore; nel caso di commercio tramite contratti (ad esempio agenzie) il commerciante come il consumatore hanno il diritto legale di non concludere il contratto e per tanto non è ipotizzabile illecito in caso di negazione da parte dell'imprenditore commerciane, il venditore. Utilizzando la logica legale dell'articolo 2597, dell'articolo 2084 e della definizione legale del monopolio legale, è possibile definire l'obbligo che un intermediario bancario ha di erogazione dei servizi finanziari chiesti dal


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consumatore sia a contratto che per le singole operazioni di pagamento o cambio monetario; obbligo invariato anche in condizioni di monopolio legale concorrenziale. Nei casi di negazione al consumatore da parte della banca sono configurabili sia illeciti amministrativi che illeciti penali di inganno. Definito l'obbligo legale della banca di erogazione al consumatore, se l'esercizio bancario è visibilmente qualificabile agl'occhi del consumatore come banca (la reclama al consumatore), in caso di negazione dei servizi il dolo economico subito dal consumatore, anche pochi spiccioli, è oggetto dell'illecito inganno (frode, articolo 640 del codice penale) in cui l'attore è l'esercente bancario e ovviamente la vittima cha chiederà l'azione penale è il consumatore. Interessante logica dominante per gli argomenti trattati nella presente pubblicazione e con riferimento alla pubblicazione del 01-04-2017, (Moneta elettronica. Servizi finanziari. - Quadro normativo) è analizzare l'obbligo dell'esercente bancario tramite la Costituzione della Repubblica Italiana, infatti: se lo Stato obbliga una azienda all'utilizzo di servizi bancari, se il consumatore, le aziende hanno il diritto di avere gli interessi legali solo tramite servizi bancari in che modo può essere reso valido per la Costituzione della Repubblica Italiana l'obbligo imposto dallo Stato se allo stesso tempo non garantisce l'erogazione dei servizi al consumatore, alle aziende? Se una banca per logica legale potrebbe rifiutarsi di erogare i servizi finanziari per cui il cittadino è obbligato ad utilizzare nelle operazioni finanziarie (operazioni di pagamento, guadagno degli interessi legali, ...), allora tutte le banche potrebbero avvalersi della logica legale che consente il rifiuto all'erogazione dei servizi finanziari, quindi l'obbligo dello stato sarebbe non proponibile per la Costituzione della Repubblica Italiana al cittadino! (obblighi legali del consumatore in merito ai servizi finanziari: Decreti Legge 395 del 1997 aggiornato e D. L. numero 11 del 27 gennaio 2010). In conclusione il codice del diritto della Repubblica Italiana esclude il libero arbitrio per una banca di decidere sui servizi finanziari sia singoli che a contratto, è obbligata dallo Stato e tramite la normativa alla erogazioni in condizioni di legalità del richiedente. ALLEGATI: Articolo 2084 del Codice Civile (concessioni e autorizzazioni amministrative) - copy |Articolo 2597 del Codice Civile (Monopolio legale) copy | Codice Civile, Libro Quinto - Del lavoro, Titolo X, Capo I, Sezione I, art. 2595 - 2620 - copy |


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Servizi finanziari

Dolo economico con inganno. Negazione dei servizi finanziari al consumatore dalle Banche, Decreto Legge 231 del 9 ottobre 2002. La costituzione di un Paese democratico come la Repubblica Italiana consente allo Stato di poter obbligare il consumatore ad utilizzare specifici servizi per specifiche operazioni; in dettaglio obbliga il consumatore ad utilizzare servizi finanziari erogati da intermediari bancari autorizzati per determinate operazioni finanziarie (tutte le operazioni di pagamento tramite moneta elettronica ad esclusione di limitati ambiti, tra filiazioni aziendali). Lo stato può obbligare il consumatore solo se da garanzia di esistenza del servizio oggetto dell'obbligo. Per tanto l'erogazione dei servizi finanziari necessari per legge nelle operazioni di pagamento tramite intermediario (singole o più operazioni di pagamento) sono un obbligo per l'esercente bancario. In sintesi un esercente bancario non può per legge rifiutare l'erogazione al consumatore. Vanno ovviamente escluse le operazioni finanziarie illecite. Quando una banca tarda l'erogazione del servizio finanziario richiesto causa un dolo economico certo al pagatore dalla semplice applicazione della normativa Decreto Legge numero 231 del 9 ottobre 2002, sotto allegata, ovvero il dolo per morosità. Ovviamente il dolo è del beneficiario che ha diritto legale di esercitarlo sul pagatore; il pagatore ha il diritto legale di esercitarlo sull'intermediario che tarda l'erogazione del servizio finanziario necessario per la logica legale per effettuare la transazione economica. Per tutti i pagamenti effettuati a titolo di corrispettivo in una transazione commerciale, ad esclusione di debiti oggetto di procedure concorsuali aperte a carico del pagatore, richieste di interesse inferiori a 5 €, per i pagamenti effettuati a titolo di risarcimento del danno inclusi i pagamenti effettuati per tale scopo da un assicuratore. Il Decreto Legge numero 231 del 9 ottobre 2002 stabilisce


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che il beneficiario in caso di ritardi da parte del pagatore ha diritto all'interesse di mora stabilito con un tasso pari al saggio d'interesse del principale strumento di rifinanziamento della Banca Centrale Europea applicato alla sua più recente operazione di rifinanziamento principale effettuata il primo girono di calendario del semestre in questione. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze del Governo Italiano da informazione sul saggio di interesse al netto di eventuali maggiorazioni previste, pubblicandole sulla Gazzetta Ufficiale il quinto girono del semestre solare. Quando una banca e dopo aver tardato l'operazione di pagamento, nega al consumatore la medesima, commette più illeciti amministrativi, soprattutto commette illecito penale perché in quanto banca ha l'obbligo di garantire l'erogazione dei servizi finanziari per cui il consumatore è obbligato all'utilizzo e per tanto basta che l'esercizio si presenti al consumatore in qualità di Banca (intermediario autorizzato a condizione di poter svolgere l'esercizio bancario) per averlo ingannato negandogli l'erogazione dei servizi finanziari per le operazioni di pagamento in moneta elettronica (o in altre forme di denaro, contanti, lettere di credito). L'illecito è più grave quando il servizio di pagamento richiesto ha come oggetto operazioni di pagamento fuori dall'ambito delle filiazioni aziendali perché il consumatore in tali casi non può procedere al pagamento autonomamente in caso di fondi aziendali in moneta elettronica, commetterebbe una grave violazione penale, il Decreto Legge in materia bancaria. 385 del 1993 aggiornato rischiando fino a quattro ani di carcere. Il dolo economico oggetto dell'inganno si quantifica immediatamente tramite il dispositivo D. L. numero 231, 9 ottobre 2002, in aggiunta vanno considerati doli economici legati ai costi di gestione della transazione ovvero il costo contabile interno che una azienda sostiene per definire una operazione di pagamento tramite una banca (annullare l'operazione per cui la banca nega l'erogazione del servizio e scritturarla per una nuova banca). Nei casi in cui l'azienda (il consumatore) è obbligata dalla legge ad utilizzare i servizi bancari per le operazioni di pagamento non deve fare altro che scritturare gli atti amministrativi finanziari che servono alla operazione di pagamento tramite i fondi in azienda in moneta elettronica verso la banca che gli viene più comodo o che ritiene più conveniente, per la propria immagine, costi ed altro. Sembrerebbe diverso il caso in cui il consumatore richiede servizi finanziari a tempo dove è previsto un contratto che può avere servizi per cui non sussiste l'obbligo legale di utilizzo da parte del consumatore e per cui è applicabile l'articolo 2597 del codice civile della Repubblica Italiana; ben diverso perché anche per i servizi finanziari erogati dalle banche con contratto a tempo


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esiste possibilità di configurazione del dolo in caso di negazione al consumatore. La configurazione del dolo economico attuato con inganno è solo un po' più articolata rispetto al caso delle singole operazioni di pagamento; lo stesso è per l'obbligo di erogazione, esiste, la logica legale è solo più articolata. L'argomento verrà ampliato nelle prossime pubblicazioni di Research Edition Htnet. ALLEGATI: Decreto Legislativo n 231, 9 ottobre 2002, (applicazione interessi mora su pagamenti in ritardo) - copy |


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Moneta elettronica. Servizi finanziari.

Quadro normativo Il denaro ha un valore legale, ed ha definizione legale in diverse forme: moneta, banconote, moneta elettronica, moneta scritturale. La moneta e le banconote costituiscono uno strumento finanziario che nelle operazioni di pagamento non necessitano di un servizio finanziario. Le altre forme di moneta per essere utilizzate nelle operazioni di pagamento richiedono per loro definizione legale un servizio finanziario erogato da intermediari (banca, istituti monetari, istituti di pagamento) autorizzati; solo in limitate operazioni di pagamento ben definiti dalla normativa (Tub bancario e Legge 11-2010) è possibile utilizzare la moneta elettronica senza l'utilizzo di servizi finanziari erogati da intermediari autorizzati e quindi tramite gli strumenti amministrativi finanziari messi a disposizione per le aziende dal codice civile (bilancio, giornale scritture contabili). Nel presente articolo verrà posto interesse alla moneta elettronica, alla logica legale di definizione, alla logica legale per l'utilizzo. Da osservare che la legge 11-2010 ha ulteriormente ristretto l'ambito in cui è possibile effettuare operazioni di pagamento con moneta elettronica senza un servizio finanziario erogato da intermediari autorizzati per salvaguardare il mercato dei medesimi servizi finanziari erogati dagli esercenti autorizzati, intermediari finanziari a condizione (banche, istituti monetari, istituti di pagamento). ATTENZIONE: l'amministrazione degli esercenti autorizzati all'erogazione commerciale dei servizi finanziari, (MEF, Banca Italia) ha il potere demandato di limitare le possibilità di erogazione dei servizi finanziari alle aziende per salvaguardare il medesimo mercato, MAI potranno vietare ad una azienda di incassare nel proprio deposito elettronico in sede (e non presso un terzo autorizzato intermediario) moneta elettronica tramite servizi finanziari erogati da intermediari autorizzati. Mai potrà farlo perché violerebbe i principi base del commercio (riferimento articolo Indipendenza bancaria, History), violerebbe la costituzione della Repubblica Italiana e non pochi articoli delle stesse normative finanziare esistenti. Quindi può limitare l'accesso ai servizi finanziari (autorizzazione all'esercizio), ma non il possesso di moneta


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elettronica che non deve dipendere dai servizi finanziari. Ben diverso è l'aspetto della emissione della moneta elettronica che può avvenire solo tramite servizi finanziari erogati da esercenti autorizzati, intermediari quali banche, istituti monetari, stato sia perché autorizzato sia in veste di Autorità Pubblica e quindi non dipendente dalla posseduta autorizzazione. QUADRO NORMATIVO SERVIZI FINANZIARI - MONETA ELETTRONICA. TUB BANCARIO versione aggiornata del 2015 - Articolo uno, comma 2, lettera h-ter. Legge numero 11 del 27-01-2010 - Articolo 1, comma 1, lettera b,3 (servizi di pagamento) - Articolo 1, comma 1, lettera c, (definizione operazione di pagamento) - Articolo 1, comma 1, lettera e, lettera f (definizione di pagatore e beneficiario) - Articolo 1, comma 1, lettera d, (sistema di pagamento "che una azienda può utilizzare per operazioni di pagamento limitate all'articolo 2, comma 2, lettera p. - Da aggiungere gli strumenti amministrativi finanziari che una azienda possiede per il codice civile. Articolo 1, comma 1, lettera d (utile, per operazioni di pagamento tra filiazioni, aziende controllate, collegate, amministrazione finanziaria "stato", trasferimento fondi depositi in azienda, conto presso intermediario autorizzato). Articolo 2, comma 2 lettera p (operazioni di pagamento tra filiazioni che non richiedono servizi finanziari erogati da intermediari autorizzati; "da applicare un po di logica legale"). Intermediario: intermediario finanziario monetario, istituto di pagamento.

a

condizione:

banca,

istituto

LOGICA LEGALE: la moneta elettronica per l'articolo 1, comma 2, lettera hter del TUB bancario (e per il TUB bancario) deve essere emessa da un intermediario (banca o istituto monetario), deve essere accettata da soggetti diversi dall'emettitore in operazioni di pagamento. L'articolo 2, comma 2 lettera p, legge 11-2010 consente operazioni di pagamento senza intermediario autorizzato, (collegate, controllate, stato) per tanto una azienda può avere deposito in azienda sia in contanti che moneta elettronica a vincolo legale che la moneta elettronica all'origine sia stata emessa da intermediario autorizzato, incassata da operazioni di pagamento nel rispetto del quadro normativo di sopra.


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Una azienda per il quadro normativo di sopra può trasferire fondi in moneta elettronica dal deposito in azienda verso un conto di pagamento presso un intermediario autorizzato, quale operazione e di per se un servizio finanziario erogabile dall'intermediario autorizzato e per cui viene applicato l'articolo 1, comma 1, lettera d e l'articolo 2, comma 2, lettera p del decreto legge 112010. Esempio: per il TUB bancario lo Stato, la Repubblica Italiana è autorizzato ad emettere servizi di pagamento (oltre a strumenti di pagamento, ovviamente, "banconote o altro), per tanto una azienda con moneta elettronica a deposito in azienda può pagare le imposte tramite F24, F23, il quale equivale ad un ordine di pagamento con addebito nel deposito in azienda ed accredito alla tesoreria dello Stato allo stesso modo con cui il pagatore (Articolo 1, comma 1, lettera e, lettera f, legge 11-2010) può ordinare presso un intermediario autorizzato una operazione di pagamento da effettuarsi tramite un servizio di pagamento il cui addebito avviene al deposito in azienda di moneta elettronica e l'accredito (tramite il servizio finanziario) al beneficiario che allo stesso modo può essere un conto presso un intermediario o un deposito in azienda. Importante è che l'operazione di pagamento (al di fuori dell'ambito dell'articolo 2, comma 2, lettera p, legge 112010) avvenga con un servizio finanziario erogato da un autorizzato intermediario (banca, istituto monetario, istituto di pagamento). Lo stato è autorizzato all'erogazione dei servizi di pagamento sia per ovvi motivi (in veste di Autorità Pubblica, Autorità monetaria) che per la logica del TUB bancario nell'articolo 114-sexies, Titolo V-ter. (stesso per l'emissione della moneta elettronica). Nota: l'articolo 2, comma 2, lettera p, legge 11-2010 nell'afferma che il presente decreto no si applica quando: .... operazioni di pagamento tra filiazioni senza un prestatore di servizi esterno alle filiazioni, gruppo, collegate (codice civile) ..... ha l'ovvia logica legale: il servizio di pagamento che consente di effettuare una operazione di pagamento quando vincolato dalla normativa legge 112010 (e TUB) può essere prestato solo da un intermediario autorizzato e quindi esclude che una azienda possa incassare moneta elettronica senza intermediario. Nei casi in cui l'operazione di pagamento non è vincolata alla normativa legge 11-2010 può essere effettuata senza intermediario finanziario, quindi tra imprese collegate (contratto da cui è possibile presumere un controllo della assemblea di almeno il 10% per aziende con azioni quotate in borsa oppure almeno il 20% in assenza di azioni quotate in


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borsa, codice civile), gruppi aziendali. Importante, solo le operazioni di pagamento per cui si applica il decreto legge 11-2010 possono essere effettuate esclusivamente con servizi finanziari emessi da un intermediari autorizzati. Da ricordare che lo strumento finanziario (fondi) moneta elettronica e la moneta scritturale per le operazioni di pagamento al di fuori dell'articolo 2, comma 2, lettera p, legge 11-2010 possono essere utilizzati solo tramite servizi finanziari erogati da un intermediario autorizzato nel rispetto della medesima normativa legge 11-2010. Ovvia logica legale è che un intermediario in attività è obbligato dalla autorizzazione al commercio e dalla autorizzazione all'esercizio di intermediario ad erogare servizi finanziari al consumatore, se così reclama nel mercato altrimenti si espone a possibile revoca della autorizzazione al commercio violando gli obblighi del commerciante, alla possibile revoca della autorizzazione per l'erogazione dei servizi finanziari violando i requisiti professionali ed onorabilità, si espone a reati penali perchè causa dolo al consumatore tramite inganno reclamando erogazione di servizi finanziari nel mercato che poi di fatto nega al consumatore. Spesso alla normativa viene attribuita una logica che non è l'unica possibile, quella legale ma solo una interpretazione soggettiva; per evitare che tale dubbio si possa insinuare tra i lettori del presente si evidenzia che il Gruppo HTNET dall'applicazione della logica legale del quadro normativo di sopra ha pagato 8,5 milioni dii tasse alla Repubblica Italiana di cui 7,5 milioni di Euro indeducibili con addebito al deposito elettronico in azienda (strumento finanziario: moneta elettronica), il servizio finanziario utilizzato in tali operazioni di pagamento è emesso dallo stato perché autorizzato ad erogare servizi di pagamento, perché ha potere comunque di farlo in veste di autorità pubblica (in questo caso ha erogato i servizi pagamento necessari perché autorizzato). In conclusione una azienda può possedere in sede moneta elettronica in deposito elettronico, può effettuare tutte le operazioni di pagamento con la moneta elettronica depositata in sede tramite servizi finanziari erogati da intermediari autorizzati; solo in limitati ambiti potrà effettuare operazioni di pagamento con il deposito elettronico in sede di moneta elettronica senza utilizzare servizi di pagamento erogati da intermediari autorizzati e quindi con servizi finanziari erogati autonomamente che in breve si possono riassumere tramite gli strumenti amministrativi finanziari quali bilancio e giornale scritture contabili.


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ALLEGATI: Decreto Legislativo 385 del 1993, versione aggiornata nel TUB BANCARIO del 2015 - copy| Decreto legge 11 del 27 gennaio 2010 - copy |


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L'inadempienza della Pubblica Amministrazione..

La burocrazia di Max Weber Max Weber è conosciuto come il fondatore della sociologia moderna. Max Weber, un sociologo tedesco è stato tra le prime persone in tempi moderni a pensare seriamente all'importanza della burocrazia. Il termine in realtà deriva dalla parola francese "bureau", un riferimento alle piccole scrivanie che i rappresentanti del re impostavano nelle città mentre viaggiavano in tutto il paese per affari del re. Così la burocrazia significa letteralmente "governo con una piccola scrivania". Weber ha scritto in Germania nel corso del ventesimo secolo, quando il capitalismo era in via di sviluppo, della burocrazia vedendo in essa importanti implicazioni per il governo. Weber ha visto la burocrazia come un modo razionale per le imprese complesse e governi per organizzare, come la migliore risposta organizzativa di una società che cambia. Secondo Weber, i modelli di burocrazia hanno le seguenti caratteristiche: · Una catena di comando che è gerarchica; il burocrate superiore ha il controllo finale, e l'autorità scorre dall'alto verso il basso · Una chiara divisione del lavoro in cui ogni individuo ha un lavoro specializzato · Chiaramente scritte, ben stabilito regole formali che tutte le persone nell'organizzazione seguono · Un insieme ben definito di obiettivi che tutte le persone nell'organizzazione si sforzano di raggiungere · Basate sul merito di assunzione e di promozione; nessuna concessione di posti di lavoro ad amici o famigliari a meno che non siano i più qualificati


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· Le prestazioni di lavoro giudicate dalla produttività, o quanto lavoro da un individuo viene fatto Weber ha sottolineato l'importanza della burocrazia nel fare le cose e ritiene che un bene organizzato, la burocrazia razionale è il segreto dietro il buon funzionamento delle società moderne.

L'inadempienza della Amministrazione: fino a quando

Pubblica

permane è considerata, per il Legislatore, illecito permanente. Tra gli eventi in cui il cittadino si trova spesso a dover affrontare l'inadempienza della pubblica Amministrazione è quando richiede autorizzazioni per attività vincolate da normative che obbligano al possesso di determinati requisiti tecnici come nel caso delle attività per i servizi finanziari. L'azienda richiedente l'autorizzazione inoltra una domanda correlata della necessaria documentazione come previsto dalla normativa che determina la logica legale per l'autorizzazione; la Pubblica Amministrazione avvia un provvedimento amministrativo con istanza di parte, il richiedente. Nel provvedimento amministrativo vengono accertati il possesso dei requisiti tecnici richiesti, entro un tempo non superiore ad un mese come previsto dal Decreto Legge 242 del 7 agosto 1990 e può diventare di tre mesi se la P. A. lo richiede per la particolare normativa che definisce la logica della richiesta del cittadino (ad esempio la logica per l'autorizzazione ad una attività commerciale). In alcuni ambiti della Pubblica Amministrazione, la medesima, con provvedimento per gli amministrati può adottare tempi maggiori a 90 giorni e comunque non oltre 180 giorni con esclusione dei provvedimenti per l'acquisto della cittadinanza e della immigrazione (possono essere anche più lunghi di 180 giorni). Decorsi i tempi legali la normativa 241 del 1990 nota come decreto legislativo per la trasparenza della Pubblica Amministrazione, consente di effettuare ricorso alla Giustizia Amministrativa entro e non oltre un anno dallo scadere dei termini entro cui la Pubblica Amministrazione si deve pronunciare in merito alla istanza prodotta dal richiedente per l'autorizzazione. La Pubblica Amministrazione deve sempre pronunciarsi tranne nei casi in cui la legge che definisce la logica legale per l'autorizzazione qualifica il silenzio della P. A. a valore di autorizzazione


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oppure lo qualifica a valore di diniego; in caso di assenso diniego è possibile inoltrare una richiesta a cui la Pubblica Amministrazione dovrà per legge rispondere altrimenti incorrerà nell'illecito di inadempienza. Le normative che applicano l'assenso qualificato come autorizzazione, non sono vincolate dal diritto comunitario; tutte le normative che definiscono la logica legale per l'ottenimento della autorizzazione vincolate dal diritto comunitario non possono applicare l'assenso a qualifica di autorizzazione perchè non previsto per il diritto comunitario. Sono ambiti in cui la normativa comunitaria impone l'adozione di un provvedimento formale (quindi la P. A. è obbligata per legge a rispondere all'interessato). Un esempio è l'allegato "Provvedimento Banca di Italia per gli Amministrati (Autorizzati per l'attività Istituto di Pagamento)", per cui non è previsto che l'assenso possa qualificarsi a valore di autorizzazione (o diniego). Se la legge a cui si fa ricorso per l'autorizzazione include l'assenso diniego, allora è sempre espressamente indicato nel decreto legge. Può accadere che la Pubblica Amministrazione possa rispondere all'istanza in modo sintetico, perchè l'istanza di parte è una nuova proposizione di istanze precedenti e senza modifica di diritto o sostanziali (quindi si richiede sempre lo stesso diritto, oppure non sono modificati i requisiti tecnici richiesti, non sufficienti). Una modifica sostanziale può essere la variazione dello stato patrimoniale (nel caso di autorizzazione all'esercizio di attività bancarie), una modifica nel diritto può essere la variazione dell'autorizzazione richiesta che fa sempre ricorso alla medesima normativa (ad esempio il cambio da attività banca ad attività Istituto di Pagamento). Altri ambiti in cui è esclusa l'applicazione del silenzio a qualifica di autorizzazione sono: la pubblica sicurezza, l'immigrazione, l'asilo e la cittadinanza, la salute e la pubblica incolumità, quando la legge qualifica il silenzio della Pubblica Amministrazione come rigetto dell'istanza, ambiti in cui vengono definiti provvedimenti individuati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la funzione pubblica con i Ministri competenti. Provvedimenti che escludono l'applicazione del silenzio a qualifica di autorizzazione. FATTO: la Pubblica Amministrazione è sempre obbligata a rispondere per le normative di autorizzazione che non consentono di applicare l'assenso a valore di autorizzazione o diniego, infatti in tal caso per la normativa 2411990 l'assenso è qualificato come illecito amministrativo di inadempimento commesso dalla P. A., che diventa illecito permanente e permane fino alla risposta da parte della Pubblica Amministrazione. Il richiedente decorso il


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termine per ricorrere alla Giustizia Amministrativa potrà liberamente presentare una nuova domanda per l'ottenimento della autorizzazione; i termini legali sono un anno e tre mesi (decreto legislativo 241-1990). L'articolo 2 comma 7 del Decreto Legge numero 241 del 17 agosto 1990 consente alla Pubblica Amministrazione di sospendere l'istanza sia di parte (avviata con istanza da parte del cittadino) o di ufficio per una sola volta e per un periodo non oltre un mese per l'acquisizione di informazioni o di certificazioni relative a fatti, stati o qualità non attestati in documenti già in possesso dell'amministrazione stessa o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni. L'articolo 9ter della legge numero 241-1990 stabilisce che quando decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento o quello superiore (aumento di un mese, articolo 7) il privato può rivolgersi al responsabile entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto (escludendo il mese di slittamento quando la P. A. lo applica) affinché concluda il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario. L'organo di governo individua, nell'ambito delle figure apicali dell'amministrazione, il soggetto cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia. Nell'ipotesi di omessa individuazione il potere sostitutivo si considera attribuito al dirigente generale o, in mancanza, al dirigente preposto all'ufficio o in mancanza al funzionario di più elevato livello presente nell'amministrazione. Per ciascun procedimento, sul sito internet istituzionale dell'amministrazione è pubblicata, in formato tabellare e con collegamento ben visibile nella home page, l'indicazione del soggetto a cui è attribuito il potere sostitutivo e a cui l'interessato può rivolgersi ai sensi e per gli effetti del comma 9ter. Tale soggetto, in caso di ritardo, comunica senza indugio il nominativo del responsabile, ai fini della valutazione dell'avvio del procedimento disciplinare, secondo le disposizioni del proprio ordinamento e dei contratti collettivi nazionali di lavoro, e, in caso di mancata ottemperanza alle disposizioni del presente comma, assume la sua medesima responsabilità oltre a quella propria. Il privato a diritto al risarcimento del danno ingiusto subito dai ritardi della P. A.. L'Articolo 10 della Legge 2411990 definisce i diritti dei partecipanti al procedimento, il diritto di prendere visione degli atti del procedimento con esclusione di atti coperti da segreto di Stato, procedimenti tributari, atti normativi della P. A., documenti amministrativi contenenti informazioni di carattere psico-attitudinale relativi a terzi, istanze di accesso preordinato ad un controllo sull'operato della P. A. e altre categorie di documenti e casi indicati nell'articolo 24 del medesimo decreto legge. Il medesimo articolo alla lettera b del comma 1 definisce il diritto dei partecipanti al procedimento di presentare memorie scritte e documenti, che l'amministrazione ha l'obbligo di valutare ove siano pertinenti


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all'oggetto del procedimento. In alternativa è sempre possibile ricorrere direttamente alla giustizia amministrativa decorso il termine previsto. ALLEGATI: Decreto Legislativo 241 del 7 agosto 1990 (Trasparenza Pubblica Amministrazione) - copy |Codice Procedura Amministrativa - copy | Legge numero 80 del 2005 (assenso autorizzativo art. 3) - copy | Provvedimento Banca di Italia per gli Amministrati (Autorizzati per l'attività Istituto di Pagamento) - copy | Decreto Legge numero 33 del 14 marzo 2013 (trasparenza Amministrazioni Pubbliche) - copy | Web Giustizia Amministrativa: Processo Amministrativo Telematico | ALLEGATI: Administrative Procedure code (language UK) - copy |


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Legge del 10-03-1998. Normativa standadr UNI.

Il fuoco. Criteri generali antincendio per luoghi di lavoro Il fuoco è presente in molte lavorazioni industriali, processi tecnologici, soprattutto presente nella vita domestica di tutte le persone in cucina, molto utile per la preparazione del mangiare se non controllato con sistemi di sicurezza può diventare molto pericoloso per le persone. Il fuoco generato in un camino crea una zona in cui l'aria che attraversa la legna ardente diventa di colore arancio. La meccanica del fenomeno fisico è legato al cambio di peso unitario che subisce l'aria riscaldandosi nel processo di combustione, infatti nella zona in fiamme l'aria subisce un aumento di pressione che causa un aumento di densità, evento che consente un adeguato scambio termico cambiando il colore da trasparente ad un colore arancio. Da evidenziare che nella combustione l'aria è una componente del combustibile, ad esempio la legna unita all'aria forma la miscela in combustione. I sistemi e procedure di sicurezza da adottare nella realizzazione di un impianto domestico di distribuzione del combustibile per la cucina, GAS, nella realizzazione di elettrodomestici sono molto importanti per la sicurezza delle persone. Si immagini alle cucine moderne dotate di sensori che bloccano l'uscita del gas combustibile in caso di spegnimento della fiamma, ai sistemi di collegamento, tubature, valvole, adottate nella realizzazione dell'impianto dal serbatoio alla cucina, sistemi di prevenzione; molto importanti sono anche i sistemi di abbattimento delle fiamme in caso di incendio, con le relative procedure da adottare in caso di incendio per le persone (dagli estintori alle vie di fuga). Molto importante è la fase di progettazione degli impianti, degli apparati utilizzatori di combustibili, cucine elettrodomestici , forni per le


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lavorazioni industriali, impianti di produzione del calore, ..... . Altrettanto importante è la realizzazione degli impianti che collegano gli utilizzatori ai serbatoi di combustibile (gas) possibile solo per tecnici abilitati le cui capacità professionali sono sottoposte a rigidi controlli, controllate dalla normativa 372008, discussa nell'articolo del 24 dicembre 2012. I componenti che vengono installati nella realizzazione di un impianto di distribuzione del gas combustibile devono rispettare standard normalizzati noti come standard UNI. Aspetto legislativo. Specifica tecnica UNI TS 11343 per impianti Gas in multistrato metallo-plastici in ambito domestico.Per completare la definizione normativa riguardo questi nuovi materiali a pressare per gas, l'UNI nel Dicembre 2009 aveva pubblicato le seguenti specifiche tecniche: UNI/TS 11340:2009 - Impianti a gas per uso domestico e similari - Impianti di adduzione gas realizzati con sistemi di tubi semirigidi corrugati di acciaio inossidabile rivestito (CSST) e loro componenti - Progettazione, installazione, collaudo e manutenzione; UNI/TS 11343:2009 - Impianti a gas per uso domestico - Impianti di adduzione gas per usi domestici alimentati da rete di distribuzione, da bidoni e serbatoi fissi di GPL, realizzati con sistemi di tubazioni multistrato metalloplastici -Progettazione, installazione e manutenzione; UNI/TS 11344:2009 - Sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici e raccordi per il trasporto di combustibili gassosi per impianti interni; Le UNI/TS 11340:2009 e UNI/TS 11343:2009 sono state elaborate dal CIG la UNI/TS 11344:2009 da UNIPLAST, ambedue Enti Federati all'UNI. - è stata così pubblicata in Gazzetta Ufficiale la UNI TS 11343 che descrive appunto le modalità di progettazione ed installazione delle tubazioni in multistrato per gli impianti domestici. Soddisfa a pieno l'articolo n.6 del Decreto Ministeriale n.37/2008 il quale cita così: realizzazione ed installazione degli impianti. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell'arte, in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della corretta esecuzione degli stessi. Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte.


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Tornando alla normativa UNI/TS 11343:2009 vediamo i punti più rilevanti quali sono: le tubazioni possono essere collocate: sotto traccia - interrate - in strutture appositamente realizzate - in guaine. Nel caso si utilizzino guaine in materiali metallici o con bordi taglienti, si deve provvedere a smussare la parte terminale della guaina, in particolare in corrispondenza della parte interna della curva, onde evitare il rischio di incidere o danneggiare il tubo. Nell'attraversamento di muri perimetrali esterni senza intercapedini, mattoni pieni, mattoni forati e pannelli prefabbricati, il tubo non deve presentare giunzioni, ad eccezione della giunzione di ingresso e/o di uscita e deve essere protetto con tubo guaina passante a tenuta verso l'interno. è vietato collocare raccordi per giunzioni di tubazioni multistrato metalloplastiche all'interno di locali non areati e/o non aerabili. è inoltre vietato collocare giunzioni filettate all'interno di locali non areati e/o non aerabili, ad esclusione di quelli realizzati con prodotti conformi alla norma UNI EN 751-2 con dicitura ARp e alla UNI EN 751-3 con dicitura FRp o GRp. Tracciati esterni all'unità immobiliare: all'esterno delle unità immobiliari le tubazioni possono essere installate: interrate - in strutture appositamente realizzate. Le tubazioni interrate con raccordi per sistemi multistrato devono possedere i seguenti requisiti: i raccordi devono essere posti all'interno di un pozzetto ispezionabile ed accessibile - il pozzetto deve possedere una classe di resistenza conforme alla zona di installazione, in accordo alla UNI EN 124, ed avere una dimensione tale da consentire una corretta manovrabilità dell'attrezzatura secondo le indicazioni fornite dal singolo produttore del sistema - il coperchio del pozzetto deve essere chiuso (non grigliato), per garantire appropriate protezioni dai raggi UV, e non deve essere a tenuta di gas. Le tubazioni gas interrate devono essere mantenute all'esterno dei muri perimetrali dell'edificio da servire, prima della loro fuoriuscita dal terreno. La profondità di interramento della tubazione, misurata fra la generatrice superiore del tubo ed il livello del terreno, deve essere almeno pari a 600 mm. è consentita la posa delle tubazioni del gas in struttura appositamente realizzata (canaletta) sulla parete perimetrale esterna dell'edificio, purchè siano sempre adeguatamente protette lungo tutto il loro percorso esterno contro l'azione dei raggi UV (per esempio canaletta chiusa oppure canaletta grigliata più guaina), da danneggiamenti meccanici (con particolare attenzione a quelle zone soggette a transito o manovra di mezzi) e da incendio, ove necessario.


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Le tubazioni all'interno dei locali di proprietà e nelle eventuali pertinenze devono essere installate sotto traccia. Le tubazioni sotto traccia possono essere installate nelle strutture in muratura (nei pavimenti, nelle pareti perimetrali, nelle tramezze fisse, nei solai, ecc.) purchè siano posate con andamento rettilineo, verticale ed orizzontale e siano rispettate le condizioni di seguito riportate. Il posizionamento nella soletta del balcone deve rispettare quanto prescritto per le pareti perimetrali esterne dell'edificio. I rubinetti e tutte le giunzioni iniziali e terminali del sistema di tubazioni multistrato metallo-plastico devono essere inserite in apposite scatole ispezionabili con coperchio non a tenuta; gli organi di manovra dei rubinetti devono essere posti in posizione visibile e facilmente accessibile. L'impianto deve essere preferibilmente realizzato con tubo continuo: a tale scopo possono essere utilizzati adeguati collettori all'inizio dell'impianto. Eccezionalmente, ove particolari condizioni operative rendano impossibile tale soluzione, è ammissibile la giunzione intermedia, inserita in apposita scatola ispezionabile con coperchio non a tenuta. La prova di tenuta dell'impianto interno deve essere effettuata sempre in conformità alla UNI 7129/2008. ALLEGATI: Legge del 10-03-1998,criteri generali antincendio per luoghi lavoro - copy | Corso uni 7129 2015 - copy |


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Libretto impianti di calore

ARIA. Legge n. 74 del 16 aprile 2013, Legge n. 192 del 2005 L'aria. La singola particella di aria è la particella più piccola creatasi in tutto l'universo. La singola particella di aria ha densità troppo piccola affinchè si unisca con altre singole particelle di area e formare un corpo di densità superiore (acqua ad esempio), pur avendo un proprio peso unitario e quindi per la legge universale una propria attrazione. Particelle della stessa sostanza liquida o solida, hanno una attrazione capace di formare il corpo, per l'aria non avviene perchè l'attrazione delle singole particelle non è sufficiente a mantenerle unite. Essendo costituita da particelle con un proprio peso, sono attratte dalla gravità terrestre e quindi formano, l'atmosfera del pianeta. Cosa accade quando attraversa una pompa di calore, partiamo da un ventilatore: esso crea due zone di pressione, all'uscita del ventilatore l'area ha maggiore pressione e soprattutto le particelle sono più vicine una all'altra costituendo nel complesso un volume di aria con una virtuale densità lievemente aumentata. L'aumento di densità del volume di aria causa un maggiore scambio termico rispetto ad un pari volume di aria ferma, (si rammenti che lo scambio termico varia, aumentando con l'aumento di densità, con l'aumento del peso unitario di una particella, di un corpo). Nella fase di uscita dal ventilatore fino al corpo di una persona, la densità resta aumentata, inoltre prima del ventilatore l'aria ha una minore densità e per tanto rispetto a tutti gli altri corpi presenti (ad esempio) in una stanza, pur acquisendo calore lo farà in modo minore, infatti è l'elemento della stanza a minor temperatura (anche se più calda d'estate, essendo comunque un corpo con un proprio peso unitario); per tanto parte con una temperatura inferiore agli altri copri presenti nella stanza, arriva al corpo umano dopo il ventilatore


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con una capacità di scambio termico superiore all'aria ferma, perchè il volume uscente dal ventilatore ha lievemente aumentato la sua densità, causando uno scambio termico sul corpo umano maggiore rispetto allo scambio termico dell'aria ferma creando la piacevole sensazione di freschezza. Quando fa troppo caldo non sentiamo la piacevole sensazione di rinfresco fornita dal ventilatore, perchè il lieve aumento del peso unitario causato dal ventilatore induce uno scambio termico superiore con l'ambiente riscaldando il volume di aria prima del corpo umano. Bisogna aumentare la potenza e le dimensioni del ventilatore. In alternativa è possibile utilizzare una pompa di calore capace di sottrarre calore, l'unità per il trattamento dell'aria, il condizionatore. Il principio di funzionamento è lo stesso, la pompa aumenta la pressione di un volume di aria all'interno di un circuito ad alta pressione, portando le singole particelle di aria alla minima distanza possibile tramite forza, pressione, rendendo il volume di aria un corpo a densità alta rispetto all'aria libera e quindi in grado di scambiare rilevanti quantità di calore. Essendo l'aria alla partenza e prima della pompa comprimente (compressore) ad una temperatura inferiore all'ambiente esterno, non subendo innalzamenti di temperatura nella compressione, si consideri che il circuito crea il buio e quindi l'assenza dei raggi solari, inoltre meno esposto al sole si trova il circuito per l'alta pressione e meglio funziona il climatizzatore, con risultato di avere una massa di aria prossima ad un liquido per forzatura, ad una temperatura iniziale, quella dell'aria, bassa con il vantaggio che ha una densità capace di scambiare quantità di calore rilevanti, creando il freddo nel radiatore dove avviene lo scambio termico con l'aria dell'ambiente da raffreddare. Quello che manca per completare l'illustrazione didattica di sopra è il seguente concetto: il peso unitario della singola particella dell'aria è tale da rendere al minimo lo scambio termico con i copri adiacenti e soprattutto con i raggi solari per tanto la sua temperatura è bassa, non apprezzabile perchè il peso unitario non gli consente di scambiare calore. Quando si cerca di aumentare il peso unitario con forzatura, pressione, si ottiene un corpo mantenuto dalla forzatura (impianto a pressione) la cui temperatura deriva dalla temperatura iniziale dell'aria, quindi bassa. Avvenuto lo scambio di calore la temperatura del corpo, ottenuto forzando l'aria, aumenta infatti nell'impianto di trattamento l'aria viene riportata allo stato naturale prima di essere compressa di nuovo. Con tale sistema quando l'aria ritorna al suo peso unitario, perde il calore acquisito nello scambio termico perchè perde massa, peso. Si consideri come esempio un pezzo di ferro caldo, se diviso a metà fornirà una quantità di calore pari alla metà prima di raffreddarsi e si raffredda prima a parità di condizioni di scambio termico.


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Aspetto normativo in merito alle pompe di calore (impianti di produzione calore, climatizzazione). Dal 2014, ongi ogni 4 anni è necessario effettuare controlli sugli impianti di condizionamento oltre i 12 kW (10 kW per gli impianti di produzione calore, riscaldamento, caldaie) normativa che potrebbe costare alle famiglie da 180 a 300 euro. L'allarme, lanciato da Federconsumatori, potrebbe far pensare ad una tassa sul possesso e l'utilizzo di un condizionatore, mentre si tratta dell'obbligo di redigere il nuovo libretto in occasione dei controlli periodici e delle manutenzioni degli impianti termici, che si applica solo in alcuni casi. I nuovi obblighi per i condizionatori. L'obbligo non riguarda tutti i condizionatori, ma solo quelli di potenza nominale utile maggiore di 10 kW. Un impianto domestico utilizzato da una famiglia difficilmente raggiunge queste soglie, a meno che la metratura dell'appartamento non sia estesa e non ci siano più elementi. Le utenze domestiche hanno generalmente contratti di fornitura di energia elettrica da 3 kW. Differente è per gli impianti di produzione di calore che possono superare con più semplicità dimensionale i 10 kW. I proprietari che non si adeguano sono puniti con multe da 500 a 3 mila euro. I controlli obbligatori vanno effettuati ogni quattro anni e sono regolamentati dal 2014, sulla scia di quanto già accadeva per le caldaie dal 2005. Tutto è iniziato con la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, recepita nell'ordinamento italiano dal D.lgs 192/2005, che ha previsto che gli Stati membri adottino misure per le ispezioni periodiche degli impianti di potenza nominale utile maggiore di 12 kW. Sulla base di queste norme, il Dpr 74/2013 ha definito i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva, stabilendo controlli periodici, la redazione del libretto di impianto e del rapporto di efficienza energetica a cura di un tecnico. In particolare, la norma ha sottoposto all'obbligo gli impianti termici di climatizzazione invernale di potenza utile nominale maggiore di 10 kW e per quelli di climatizzazione estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 kW. Il DM 10 febbraio 2014 ha introdotto modelli di libretto di impianto e di rapporto di efficienza energetica e il DM 20 giugno 2014 ha fissato al 15 ottobre 2014 la data a partire dalla quale adeguare i vecchi libretti, documento che viene aggiornato dal tecnico abilitato in fase di controllo. Il decreto ha stabilito che per la periodicità dei controlli bisogna fare riferimento all'Allegato A del Dpr 74/2013. Nel caso dei condizionatori di potenza superiore a 12 kW, i controlli devono essere effettuati ogni quattro anni.


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ALLEGATI: Decreto Legislativo numero 74 del 16 aprile 2013, Libretto impianto.... - copy | Decreto legislativo numero 192 del 2005, Rendimento energetico edilizia... - copy | Decreto Ministeriale 28 Dicembre 2012, Incentivi economici per... - copy | Decreto Legislativo numero 28-2011, Energia rinnovabile - copy | Decreto Legislativo numero 445-2000, Documenti amministrativi digitali - copy |


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Libretto impianti di calore

ARIA. Legge n. 74 del 16 arpile 2013, Legge n. 192 del 2005 L'aria. La singola particella di aria è la particella più piccola creatasi in tutto l'universo. La singola particella di aria ha densità troppo piccola affinchè si unisca con altre singole particelle di area e formare un corpo di densità superiore (acqua ad esempio), pur avendo un proprio peso unitario e quindi per la legge universale una propria attrazione. Particelle della stessa sostanza liquida o solida, hanno una attrazione capace di formare il corpo, per l'aria non avviene perchè l'attrazione delle singole particelle non è sufficiente a mantenerle unite. Essendo costituita da particelle con un proprio peso, sono attratte dalla gravità terrestre e quindi formano, l'atmosfera del pianeta. Cosa accade quando attraversa una pompa di calore, partiamo da un ventilatore: esso crea due zone di pressione, all'uscita del ventilatore l'area ha maggiore pressione e soprattutto le particelle sono più vicine una all'altra costituendo nel complesso un volume di aria con una virtuale densità lievemente aumentata. L'aumento di densità del volume di aria causa un maggiore scambio termico rispetto ad un pari volume di aria ferma, (si rammenti che lo scambio termico varia, aumentando con l'aumento di densità, con l'aumento del peso unitario di una particella, di un corpo). Nella fase di uscita dal ventilatore fino al corpo di una persona, la densità resta aumentata, inoltre prima del ventilatore l'aria ha una minore densità e per tanto rispetto a tutti gli altri corpi presenti (ad esempio) in una stanza, pur acquisendo calore lo farà in modo minore, infatti è l'elemento della stanza a minor temperatura (anche se più calda d'estate, essendo comunque un corpo con un proprio peso unitario); per tanto parte con una temperatura inferiore agli altri copri presenti nella stanza, arriva al corpo umano dopo il ventilatore


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con una capacità di scambio termico superiore all'aria ferma, perchè il volume uscente dal ventilatore ha lievemente aumentato la sua densità, causando uno scambio termico sul corpo umano maggiore rispetto allo scambio termico dell'aria ferma creando la piacevole sensazione di freschezza. Quando fa troppo caldo non sentiamo la piacevole sensazione di rinfresco fornita dal ventilatore, perchè il lieve aumento del peso unitario causato dal ventilatore induce uno scambio termico superiore con l'ambiente riscaldando il volume di aria prima del corpo umano. Bisogna aumentare la potenza e le dimensioni del ventilatore. In alternativa è possibile utilizzare una pompa di calore capace di sottrarre calore, l'unità per il trattamento dell'aria, il condizionatore. Il principio di funzionamento è lo stesso, la pompa aumenta la pressione di un volume di aria all'interno di un circuito ad alta pressione, portando le singole particelle di aria alla minima distanza possibile tramite forza, pressione, rendendo il volume di aria un corpo a densità alta rispetto all'aria libera e quindi in grado di scambiare rilevanti quantità di calore. Essendo l'aria alla partenza e prima della pompa comprimente (compressore) ad una temperatura inferiore all'ambiente esterno, non subendo innalzamenti di temperatura nella compressione, si consideri che il circuito crea il buio e quindi l'assenza dei raggi solari, inoltre meno esposto al sole si trova il circuito per l'alta pressione e meglio funziona il climatizzatore, con risultato di avere una massa di aria prossima ad un liquido per forzatura, ad una temperatura iniziale, quella dell'aria, bassa con il vantaggio che ha una densità capace di scambiare quantità di calore rilevanti, creando il freddo nel radiatore dove avviene lo scambio termico con l'aria dell'ambiente da raffreddare. Quello che manca per completare l'illustrazione didattica di sopra è il seguente concetto: il peso unitario della singola particella dell'aria è tale da rendere al minimo lo scambio termico con i copri adiacenti e soprattutto con i raggi solari per tanto la sua temperatura è bassa, non apprezzabile perchè il peso unitario non gli consente di scambiare calore. Quando si cerca di aumentare il peso unitario con forzatura, pressione, si ottiene un corpo mantenuto dalla forzatura (impianto a pressione) la cui temperatura deriva dalla temperatura iniziale dell'aria, quindi bassa. Avvenuto lo scambio di calore la temperatura del corpo, ottenuto forzando l'aria, aumenta infatti nell'impianto di trattamento l'aria viene riportata allo stato naturale prima di essere compressa di nuovo. Con tale sistema quando l'aria ritorna al suo peso unitario, perde il calore acquisito nello scambio termico perchè perde massa, peso. Si consideri come esempio un pezzo di ferro caldo, se diviso a metà fornirà una quantità di calore pari alla metà prima di raffreddarsi e si raffredda prima a parità di condizioni di scambio termico.


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Aspetto normativo in merito alle pompe di calore (impianti di poroduzione calore, climatizzazione). Dal 2014, ongi ogni 4 anni è necessario effettuare controlli sugli impianti di condizionamento oltre i 12 kW (10 kW per gli impianti di produzione calore, riscaldamento, caldaie) normativa che potrebbe costare alle famiglie da 180 a 300 euro. L'allarme, lanciato da Federconsumatori, potrebbe far pensare ad una tassa sul possesso e l'utilizzo di un condizionatore, mentre si tratta dell'obbligo di redigere il nuovo libretto in occasione dei controlli periodici e delle manutenzioni degli impianti termici, che si applica solo in alcuni casi. I nuovi obblighi per i condizionatori. L'obbligo non riguarda tutti i condizionatori, ma solo quelli di potenza nominale utile maggiore di 10 kW. Un impianto domestico utilizzato da una famiglia difficilmente raggiunge queste soglie, a meno che la metratura dell'appartamento non sia estesa e non ci siano più elementi. Le utenze domestiche hanno generalmente contratti di fornitura di energia elettrica da 3 kW. Differente è per gli impianti di produzione di calore che possono superare con più semplicità dimensionale i 10 kW. I proprietari che non si adeguano sono puniti con multe da 500 a 3 mila euro. I controlli obbligatori vanno effettuati ogni quattro anni e sono regolamentati dal 2014, sulla scia di quanto già accadeva per le caldaie dal 2005. Tutto è iniziato con la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, recepita nell'ordinamento italiano dal D.lgs 192/2005, che ha previsto che gli Stati membri adottino misure per le ispezioni periodiche degli impianti di potenza nominale utile maggiore di 12 kW. Sulla base di queste norme, il Dpr 74/2013 ha definito i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva, stabilendo controlli periodici, la redazione del libretto di impianto e del rapporto di efficienza energetica a cura di un tecnico. In particolare, la norma ha sottoposto all'obbligo gli impianti termici di climatizzazione invernale di potenza utile nominale maggiore di 10 kW e per quelli di climatizzazione estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 kW. Il DM 10 febbraio 2014 ha introdotto modelli di libretto di impianto e di rapporto di efficienza energetica e il DM 20 giugno 2014 ha fissato al 15 ottobre 2014 la data a partire dalla quale adeguare i vecchi libretti, documento che viene aggiornato dal tecnico abilitato in fase di controllo. Il decreto ha stabilito che per la periodicità dei controlli bisogna fare riferimento all'Allegato A del Dpr 74/2013. Nel caso dei condizionatori di potenza superiore a 12 kW, i controlli devono essere effettuati ogni quattro anni.


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ALLEGATI: Decreto Legislativo numero 74 del 16 aprile 2013, Libretto impianto.... - copy | Decreto legislativo numero 192 del 2005, Rendimento energetico deilizia... - copy | Decreto Ministeriale 28 Dicembre 2012, Incentivi economici per... - copy | Decreto Legislativo numero 28-2011, Energia rinnovabile - copy | Decreto Legislativo numero 445-2000, Documenti amministrativi digitali - copy |


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Research edition: object

Under Construction... Nel 2016, in occasione del nuovo codice deontologico che regolamenta la professione dell'ingegnere in Italia, il Group HTNET avvia la nuova sezione editoriale del canale History: "RESEARCH EDITION" contenente articoli informativi basati su ricerche scientifiche. Il nuovo codice deontologico degli ingegneri Italiani adeguato con circolare numero 375-2014 emessa dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, IT, tra le modifiche di maggiore rilievo per questo articolo, prevede un credito professionale formativo, non diverso dal sistema a punti per le patenti ovvero è necessario non scendere al disotto di 30 crediti per poter svolgere la professione. A gravare sono i 30 crediti che vengono scalati ogni anno. Il credito professionale formativo può essere aumentato con dimostrazione da parte degli ingegneri di aggiornamento periodico annuale della professione. I crediti forniti per gli aggiornamenti professionali sono massimo 15 informali e quindi conseguibili nell'ambito lavorativo, per tanto bisogna dedicare ulteriore tempo alla formazione presso istituti riconosciuti per tale scopo, come se l'ingegnere avesse poco da lavorare Si tratta di un sistema che evidenzia ancora una volta l'onere lavorativo richiesto per la professione dell'ingegnere in Italia a partire dal corso di Studi, tra i più impegnativi d'Europa ed oltre; in conflitto è doveroso evidenziare che l'ingegnere per base formativa non potrebbe affrontare un lavoro senza prima formasi in merito ove fosse necessario (aggiornamenti legislativi, settoriali, evolutivi, tecnologici, standard qualitativi raggiungibili, ...) per tanto niente di nuovo accade se non fosse per il fatto che tutti gli aggiornamenti acquisiti nel lavoro hanno poco spazio nel nuovo codice deontologico per la finalità dei crediti anche se trattasi di aggiornamenti costituzionalmente e legalmente sufficiente a mantenere la professione dell'ingegnere aggiornata. Infatti per ora è previsto un credito massimo autocertificabile di 15 crediti per anno, è anche prevista la possibilità di ricevere crediti non formali o infromali che si aggiungono al credito


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autocertificabile senza quindi dover frequentare corsi esterni all'ambito lavorativo fino a 15 crediti. Il problema resta per gli altri 15 CPF (oltre gli autocerticicabili dimostrabili) che servono per il raggiungimento di 30 crediti anno, perchè con meno di 30 crediti non è possibile svolgere la professione di ingegnere. In conclusione si possono lamentare solo due aspetti: maggiore largo al credito autocertificabile; IL TEMPO, un anno per trenta crediti, il tempo di accendere e spegnere una sigaretta ALLEGATI: Codice deontologico degli ingegneri - copy | Legislazione della professione dell'Ingegnere - copy | Esercizio della Professione, Ingegnere copy |


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ABSTRACT. Il nostro interesse per il magazine H 2016-17 si è rivolto alle ricerche nell’ambito dei servizi finanziari ponendo l’attenzione delle ricerche nell’aspetto normativo che definisce gli obblighi di utilizzo dei servizi bancari erogabili solo da intermediari autorizzati. Abbiamo posto interesse alle operazioni di pagamento possibili senza i servizi finanziari erogati dagli intermediari autorizzati. Abbiamo svolto una ricerca in merito alla trasparenza della Pubblica Amministrazione con uno sguardo al passato, Max Weber un sociologo tedesco tra le prime persone a pensare seriamente alla burocrazia, un bene organizzato. In merito alla sicurezza degli impianti abbiamo avuto interesse di pubblicare alcuni aspetti normativi per la sicurezza degli impianti elettrici, per la sicurezza antincendio per i luoghi del lavoro e per quanto concerne gli impianti di calore. Per le ricerche abbiamo fatto riferimento alle citazioni di seguito riportate.


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BIBLIOGRAFIA Publication 2016-17,09 Decreto legge 11 del 27 gennaio 2010. “Attuazione della direttiva 2007/64/CE, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, recante modifica delle direttive 97/7/CE, 2002/65/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, e che abroga la direttiva 97/5/CE.” Articolo 2597 del Codice Civile (Monopolio legale) - Chi esercita un'impresa in condizione di monopolio legale ha l'obbligo di contrattare con chiunque richieda le prestazioni che formano oggetto dell'impresa, osservando la parità di trattamento. Commercio: l'autorizzazione amministrativa costituita dalla licenza di pubblico esercizio essendo preordinata esclusivamente ai fini di pubblico interesse non incide sui rapporti sostanziali privati che si costituiscono nell'effettiva gestione dell'azienda. Ne consegue che nell'ipotesi di non coincidenza tra la titolarità formale dell'esercizio e la gestione imprenditoriale, l'intestazione della licenza non è decisiva al fine d'impugnare la responsabilità dell'intestatario per le obbligazioni contratte da altro soggetto nella gestione dell'esercizio. Cassazione civile sez. II 06 febbraio 1982 n. 679 La licenza di commercio è un'autorizzazione amministrativa la quale tende unicamente a disciplinare, nell'interesse pubblico la esplicazione dell'attività commerciale, senza interferire nei rapporti giuridici concreti di carattere negoziale privato che abbiano attinenza con l'attività dell'esercizio. Pertanto, quando non vi sia coincidenza tra la titolarità della licenza e la realtà sostanziale della gestione della impresa, e il vero gestore che risponde in proprio ed in via esclusiva delle obbligazioni assunte verso i terzi. Ciò, peraltro, non esclude che la responsabilità del titolare della licenza che non gestisca l'esercizio possa affermarsi in relazioni ad una relazione ad una situazione di apparenza giuridica, ad un comportamento, cioè, dello stesso intestatario che giustifichi il convincimento di terzi che egli, e non gli altri, sia l'effettivo gestore dell'esercizio. Cassazione civile sez. lav. 19 ottobre 1979 n. 5433.


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Articolo 2359 del Codice Civile Articolo 2202 del Codice Civile Articolo 2195 e 2201 del Codice Civile Articolo 2214 del Codice Civile Articolo 2709 del Codice Civile Articolo 2710 del Codice Civile Articolo 2423 del Codice Civile Articolo 2425ter del Codice Civile Dispositivo dell'art. 2215 Codice Civile - Fonti » Codice Civile » LIBRO QUINTO - Del lavoro » Titolo II - Del lavoro nell'impresa (artt. 2082-2221) » Capo III - Delle imprese commerciali » Sezione III - Disposizioni particolari per le imprese commerciali I libri contabili, prima di essere messi in uso, devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e, qualora sia previsto l'obbligo della bollatura o della vidimazione, bollati in ogni foglio dall'ufficio del registro delle imprese o da un notaio (1) secondo le disposizioni delle leggi speciali. L'ufficio del registro o il notaio deve dichiarare nell'ultima pagina dei libri il numero dei fogli che li compongono. Il libro giornale e il libro degli inventari devono essere numerati progressivamente e non sono soggetti a bollatura né a vidimazione. Note (1) L'utilizzo di libri contabili non vidimati priva di valore probatorio la scrittura contabile in esso contenuta, con la conseguenza che l'amministrazione erariale procederà ad una ricostruzione induttiva dell'imponibile.

Direttiva 2013/34/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, 26 giugno 2013. “relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese, recante modifica della direttiva


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2006/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e abrogazione delle direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE del Consiglio”

Publication 2016-17,08 Articolo 2084 del Codice Civile (concessioni e autorizzazioni amministrative) Articolo 2597 del Codice Civile (Monopolio legale) Codice Civile, Libro Quinto - Del lavoro, Titolo X, Capo I, Sezione I, art. 2595 - 2620

Publication 2016-17,07 Decreto Legislativo n 231, 9 ottobre 2002, (applicazione interessi mora su pagamenti in ritardo). “Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamenti delle transazioni commerciali.”

Publication 2016-17,06 Decreto Legislativo 385 del 1 settembre 1993, versione aggiornata nel Testo Unico BANCARIO del 2015. “Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Codice per i servizi finanziari.” Decreto legge 11 del 27 gennaio 2010. “Attuazione della direttiva 2007/64/CE, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, recante modifica delle direttive 97/7/CE, 2002/65/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, e che abroga la direttiva 97/5/CE. Successive modifiche ed integrazioni nel Decreto Legislativo numero 230 del 29 dicembre 2011.”

Publication 2016-17,05


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Decreto Legislativo 241 del 7 agosto 1990. “(Trasparenza Pubblica Amministrazione). Codice Procedura Amministrativa, norme sul processo amministrativo.” Legge numero 80 del 14 maggio 2005 (assenso autorizzativo art. 3). “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, recante disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Deleghe al Governo per la modifica del codice di procedura civile in materia di processo di cassazione e di arbitrato nonché per la riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali. (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2005 Supplemento ordinario n. 91).” Provvedimento Banca di Italia per gli Amministrati (Autorizzati per l'attività Istituto di Pagamento) del 20 giugno 2012. “Disposizioni di vigilanza per gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica.” Decreto Legge numero 33 del 14 marzo 2013 (trasparenza Amministrazioni Pubbliche). “Riordino della disciplina riguardategli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni (Decreto Legislativo, 14 marzo 2013, n. 33).”

Publication 2016-17,04 Legge del 10-03-1998. “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro” Corso uni 7129 2015 “Daniele Vecchi”

Publication 2016-17,03 Decreto Legislativo numero 74 del 16 aprile 2013, “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1,


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lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. Pubblicato nella Gazz. Uff. 27 giugno 2013, n. 149.” Decreto legislativo numero 192 del 19 agosto 2005 “Attuazione della direttiva 2001/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005 - suppl. ord. 158)” Decreto Ministeriale 28 Dicembre 2012, “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni” Decreto Legislativo numero 28 del 3 marzo 2011, “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE” Decreto Legislativo numero 445 del 28 dicembre 2000, “Disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa”

Publication 2016-17,02 Decreto Legislativo numero 37 del 22 gennaio 2008 (ex 46-1990) "Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici." (Gazzetta Ufficiale n. 61 del 12 marzo 2008) – In vigore dal 27 marzo 2008. Guida Decreto Legislativo numero 37 del 22 gennaio 2008 (ex 461990) “Disposizioni normative in materia di installazione delgi impianti all'interno delgi edifici: analisi delle definizioni e dei requisiti tecnico professionali”. A cura del Servizio Artigianato della Camera di Commercio Industriale Artigianato e Agricoltura di Viterbo. (Settembre 2013) Decreto Legislativo 46-1990. “Norme per la sicurezza degli impianti” Elenco norme sicurezza impianti. “Nel presente documento una sezione d’indirizzo sull’utilizzo delle più importanti norme CIG e la situazione completa


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del corpo normativo in elenchi specifici, aggiornata a Settembre 2005. Gli elenchi osservano una suddivisione delle norme in: 1. Norme nazionali siglate UNI-CIG; 2. Norme europee siglate UNI-EN-CIG o UNI-EN-ISO-CIG; in quest’ultimo caso si tratta di norme ISO adottate dal CEN (Comitato Europeo di normazione). Gli aggiornamenti verranno pubblicati on-line periodicamente. Le norme preparate dal CIG, sono pubblicate dall’ UNI (Ente Italiano di Unificazione), di cui il CIG fa parte in qualità di Ente Federato.” Publication 2016-17,01 Circolare Ministeriale 375 del 14 maggio 2014. CODICE DEONTOLOGICO DEGLI INGEGNERI ITALIANI LEGGI E DECRETI INERENTI LA PROFESSIONE DELL'INGEGNERE ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE. “Il titolo di Ingegnere spetta a coloro che conseguono l’Abilitazione all’esercizio professionale. La professione di Ingegnere è una delle professioni protette dalla legge. L’esercizio abusivo costituisce reato perseguibile in sede penale. L’attività professionale è svolta in forma libera e di lavoro dipendente.”


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Sede principale editore: Italia, Salerno, Capaccio, Via Feudo La Pila, 39, 84047 Data di pubblicazione: 20-06-2016


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