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Numero 07
SMGP LATINA International Series SM
MXGP KEGUMS-FINLAND
Photo Shoot
Edgardo Borella vincitore Gp Europeo SM Latina
Special 04 Martino BIANCHI Sommario MX 05 New Montesa Cota 01 MXGP Latvia-Finland
Sommario SM 02 SUPERMOTO WORLD
06 New Suzuki RM-Z
CHAMPIONSHINP GP REP. Latina
07 D.D.R Tour in Moto!
03 sUPERMOTO
08 GIRLS
internazionali d’Italia Pomposa
Intro Questo mese di Luglio tra Motocross e Supermoto è stato ricco di gare con Antonio Cairoli che ha fatto tre su tre, sempre più lanciato verso il suo settimo titolo mondilae. Prima delle vacanze estive uscirà ancora un numero e poi andremo a goderci qualche giorno di meritato riposo al mare, anche perchè a metà agosto si ricomincia con la gara a Bastogne. In questo numero abbiamo una bellissima intervista a Martino Bianchi da poco passato in HRC per seguire i rally, gli auguriamo in bocca a lupo e un mare di successi. Potrete vedere in anteprima le foto della nuova Suzuki e della Montesa da trial che proveremo prossimamente con un nuovo tester che ci darà una mano nei prossimi numeri. In questo numero c’è l’aggiunta di un articolo che proprio di fuoristrada non parla ma di fuori di testa il gruppo D.D.R. (disperati a due ruote) che organizzano dei bellissimi giri in moto, su questo numero potete leggere il loro giro tra Italia e Svizzera Buona lettura dal vostro direttore!!!!
Davide Messora direttore responsabile
Davide Messora Direttore Responsabile Riccardo Tagliabue Foto Coordinator xinsidemagazine
www.xinsidemagazine.com dm@xinsidemagazine.com Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013
Adriano Dondi Gianmarco Cicuzza Gianandrea Barinotti Iniziative speciali Fabio Principe responsabile sito web Gianmarco Cicuzza responsabile attività social
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MXGP Latvia Kegums
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MXGP LATVIA
Fanta Antonio!!!!
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MXGPLatvia Testo e Foto DAVIDE MESSORA
Si è chiuso il trittico di gare tra Svezia, Lettonia e Finlandia e ancora una volta il nome del dominatore è sempre e soltanto uno: Antonio Cairoli. Dopo la vittoria a Maggiora da parte di un grandissimo Gautier Paulin si pensava che proprio il pilota tansalpino potesse mettere un po' di pepe sulla coda di Antonio ma non è stato così. Cairoli ha una forza e una determinazione per cui ad oggi nessuno può dar fastidio al Campione iridato. Forse solo un nome potrebbe disturbare la “quiete”: Jeffrey Herlings! Il pilota olandese sta battendo tutti i record e con la vittoria in Finlandia ha eguagliato Everts con dodici gare vinte in una stagione, record che con molta probabilità verrà battuto a breve. Partire bene o partire male, cadere ed essere costretto a rimontare per Her-
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lings non c'è differenza: è un portento della natura, vince con distacchi abissali sulle piste a lui congeniali e sui fondi che non sono inclini alle sue caratteristiche coglie il vantaggio per studiare gli avversari e batterli, insomma la sfida del futuro sarà incentrata su questi due grandissimi campioni, ma il duello non lo vedremo nel 2014…dovremo aspettare. In Svezia si è capito qualcosa di più di quello che farà Husqvarna in ambito sportivo per la prossima stagione. I due team scelti per il grande ritorno sono Ice One in Mx1, la squadra di Kimi Raikkonen, e il team di Martens nella Mx2, i piloti non sono stati ancora annunciati e questo fa si che il mercato dei riders sia in fermento. Tolta la struttura di KTM che ha confermato i quattro centauri sia per quanto ri-
Guarda il video guarda la MX1 che la MX2, con Ken De Dycker che in Lettonia ha avuto conferma del suo prolungamento di contratto per altri due anni, tutte le altre squadre sono in fermento e le trattative con i piloti sono a pieno regime. Nella Mx2 il fenomeno Josè Butron sembra molto vicino al team Gariboldi che nella prossima stagione si concentrerà sulla piccola cilindrata per cui si preannuncia un divorzio con Philippaerts. Altra pedina confermata con la 250 è Charlier, che rimarrà alfiere per Yamaha Monster Energy. Il Team Rinaldi sta invece riflettendo sulla possibilità o meno di rinnovo del contratto con Frossard che in Lettonia si è procurato l'ennesimo infortunio lussandosi un dito. In orbita Yamaha Dixon ci potrebbe essere il ritorno dell'inglese Wilson.
Gautier Paulin dopo la vittoria a Maggiora sembra aver perso la retta via
Suzuki Geboers potrebbe perdere il suo pilota di punta Clement Desalle che sembra avere diverse proposte tra cui quella del team Husqvarna e addirittura si vocifera su proposte direttamente dall’ America. A Kegums è girato anche il nome di Tyla Rattray che dopo alcune stagioni opache negli Usa sembra voler tornare nel vecchio continente. Novità anche per il team Ricci Racing che, prima della gara di Svezia, ha deciso di terminare la collaborazione con Shaun Simpson accasato nel team Jk di Riccardo Boschi con la Yamaha kittata Rinaldi, dove a guidare la TM 450 potrebbe esserci Tanel Leok: il pilota estone di ritorno da un infortunio sta riacquistando forma e dalla gara in Germania potrebbero essere in sella a dire la sua.
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MXGP Latvia - Finland
Ma ora torniamo ad esaminare le ultime due gare: GP di Lettonia e Finlandia. In MX1 sembra che ormai la gara sia spaccata in due: il sabato Antonio Cairoli amministra senza correre grossi rischi e la domenica, dove sono in palio i punti, diventa un rullo compressore e non lascia che le briciole agli avversari. In gara 1 Antonio non sfodera l’arma vincente dell’hole shoot e alla prima curva tira la staccata ma non riesce a tenersi stretto finendo largo e ripartendo dalle retrovie. Anche Paulin che nella bagarre della partenza ha la peggio, è costretto a ripartire in ultima posizione. Antonio già alla fine del primo giro transita in seconda posizione e si
mette all'inseguimento del suo compagno di squadra De Dycker. Cairoli sembra poterlo raggiungere ma nella parte finale della manche sembra decidere di non forzare e si accontenta del secondo posto. In conferenza stampa dirà che Ken andava troppo forte. Terzo Clement Desalle. Paulin, pur effettuando una rimonta da paura, chiude in quinta posizione perdendo punti importamti su Cairoli. La seconda manche è un assolo per Antonio. Al via delizia tutti con una partenza perfetta riuscendo a girare strettissimo e a portarsi subito in testa e questa per lui è la condizione ideale. Il ritmo è indiavolato come sempre e il siciliano sulla sabbia di Kegums sem-
bra volare. Antonio ha confessato di essere rimasto molto impressionato dal fondo lettone che è risultato molto più morbido rispetto agli anni precedenti. De Dycker e gli altri possono solo cercare di avvicinare il super campione senza mai riuscirci. Ken e Antonio finiranno la gara con gli stessi punti ma è Cairoli ad alzare la coppa del vincitore, sul terzo gradino del podio si conferma Clement Desalle. La MX2 è sempre la solita sinfonia con Herlings che non concede niente: due vittorie schiaccianti che lasciano gli avversari lontani anni luce. A questo punto tutti si chiedono se il pupillo di Stefan Everts è troppo forte oppure il livello della MX2 è troppo basso. Butron e Tonkov ci provano ma i loro tentativi sono vani… nessun riesce a tenere il ritmo dell'olandese volante per un'intera manche.
Antonio Cairoli ha dimostrato ancora una volta il suo strapotere con tre Gp vinti consecutivi
MXGP Latvia - Finland Alexander Tonkov purtroppo è stato vittima di tre brutte cadute nella prima manche e il russo si ritira a causa di un brutto ematoma al gomito destro. Terzo posto sul podio per Jordi Tixier che dimostra un'ottima velocità ma commette ancora qualche errore di troppo. Il talento francese è la dimostrazione che KTM per l'ennesima volta ci ha visto bene mettendo le mani su un giovane che sembra proprio essere un’ottima ipoteca sul futuro. Ottima quinta posizione per Romain Febvre. Il pilota di Jackie Martens è rientrato dopo un brutto infortunio ed ha ripreso da dove aveva lasciato prima dello stop, con buone prestazioni al vertice. Voci di paddock lo danno tra i possibili due nuovi piloti Husqvarna per la
stagione 2014. La carovana del gran circo del Motocross, dopo aver lasciato Kegums con un “arrivederci”all’appuntamento con il Nazioni 2014, parte alla volta della Finlandia. Era da 22 anni che Hyvinkaa non ospitava un Gp di Motocross e anche in questa occasione il fondo è sabbioso: terreno perfetto per i due leader di campionato. E’ in Finlandia che Herlings, con la doppia vittoria raggiunge il record di Everts. Si è rivisto anche Dean Ferris che dopo alcune prove sottotono è riuscito a mettersi di nuovo in mostra conquistando il secondo posto che vale il terzo piazzamento a podio della stagione. Ancora un terzo posto per Tixier. Nella MX1 Antonio Cairoli
MXGP conquista la 62° vittoria in carriera, su di una pista nuova per tutti. l pluri campione del mondo è stato inattaccabile, ed ha messo in scena una spettacolare gara soprattutto nella seconda manche quando è andato a prendere Desalle che era in testa con un buon vantaggio e a pochi minuti dalla fine con un sorpasso decisivo ha preso il comando vincendo la manche. Ottimo fine settimana per il team Suzuki che ha piazzato tutti e due i suoi piloti sul podio Desalle secondo e Strijbos terzo. In ombra Paulin che di certo non ha trovato il terreno a lui più congeniale ma è doveroso dire che da uno come lui ci si aspettava qualcosa di più. Per quanto riguarda gli altri nostri italiani Davide Guarneri in Finlandia ha rimediato un'altra distorsione alla caviglia già infortunata in passato, David Philippaerts non riesce a cambiare passo per poter stare con i primi, Alessandro Lupino dopo il capolavoro di gara 2 di Maggiora sembra essere più incisivo ma ancora non ha ingranato la marcia in più, Ivo Monticelli ha dato segnali di ripresa sia a Ke-
gums con una grande rimonta in gara 1 sia per l’ottima prima manche della Finlandia. Per lui purtroppo c’è sempre la sfortuna in agguato che sembra indurlo a trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Si concludono così tre settimane di grande motocross. Adesso, dopo il week end di pausa per ricaricare le energie, il ritrovo è sulla nuovissima pista del Lausitzring in Germania.
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SUPERMOTO
Supermoto World Cham GP LATINA Testo Gianmarco Cicuzza e Foto Riccardo Tagliabue
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mpionship Doveva essere in notturna la quinta prova del Mondiale Supermoto tenutasi a Latina il 13 Luglio 2013. Purtroppo però, nonostante gli ingenti sforzi per fornire un'illuminazione adeguata sul tracciato, i piloti hanno giustamente scelto la sicurezza allo spettacolo a tutti i costi in seguito alle prove del venerdi. Bene cosi! In una calura tipicamente estiva leggermente rinfrescata da una brezza marina e sulla pista del Sagittario tirata a lucido per le grandi occasioni, prende dunque il via la quinta prova del Mondiale Supermoto 2013. Il programma di gara è intensissimo e vedrà svolgersi le prove crono e ile gare tutti nella stessa giornata. Lo spettacolo, assicurato come sempre, quando a scendere in pista sono i grandi nomi del Supermoto internazionale. Nella S1, doveva e poteva
Supermoto World Championship GP LATINA essere il Gran Premio che confermava la "perfect season" di Mauno Hermunen - finora a pieni punti nel Mondiale avendo vinto tutte le manches disputate. Invece anche su questo la pista del Sagittario ha avuto qualcosa da dire. Il “finlandese di ghiaccio” comincia subito forte conquistando la pole position. Gara 1 è territorio quasi esclusivo di Hermunen che domina mantenendo il comando ininterrottamente per tutti e 16 i giri nonostante la continua pressione di Thomas Chareyre – che chiuderà in seconda posizione. Al terzo posto Adrien Chareyre in sella alla sua Aprilia rosso-nera che aveva conquistato la seconda casella di partenza e poi seguono Van Den Bosch e Lazzarini che continua a dimostrare una buona regolarità di gara. In Gara 2, Thomas Chareyre – attuale campione del Mondo in carica – la fa da completo padrone e chiude la partita già al
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Supermoto World Championship GP LATINA primo giro allungando vistosamente sul resto del gruppo con una progressione impressionante. Hermunen, forse bloccato da un problema di assetto della sua TM chiude al 5° posto dopo aver ceduto il passo a Adrien Chareyre, Van Den Bosch e Lazzarini – che chiudono in questo ordine.
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Il podio finale del Gran Premio S1 di Latina intona dunque la Marsigliese in onore dei fratelli Chareyre – Thomas ad occupare il gradino più alto e Adrien il secondo. Hermunen è terzo e conserva la tabella rossa e la leadership del Mondiale con 241 punti. Il sorriso soddisfatto e fiducioso di Thomas durante la conferenza stampa lascia presagire tutta la sua motivazione a difendere il numero 1 attualmente sulla sua carena e quindi a recuperare i 22 punti che lo separano dal rivale. Non ci saranno sconti al finlandese nelle ultime gare della stagione e lo spettacolo sarà davvero da
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non perdere. Nell’Europeo S2 i giochi sono apertissimi e la gara di Latina lo dimostra appieno. Vermeulen, che arriva a Latina come detentore della tabella rossa sbaglia tutto o quasi. Dopo una qualifica da dimenticare chiusa al 6° posto, si ritira in gara 1 a causa di due cadute. La prima al 7° giro lo fa scivolare in fondo al gruppo con evidenti danni alla moto e il secondo lo mette definitivamente fuori gioco a pochi giri dal termine. Monticelli è il dominatore di Gara 1 seguito da Salstola e Mitchell-Thomas. La vera buona notizia è che l’ES2 parla italiano e lo parla molto bene – grazie al nostro portacolori Borella che ottiene la pole position nelle prove, il 4° posto in gara 1 e la vittoria in gara 2. Questo lo porta direttamente sul gradino più alto del podio del Gran Premio di Latina. Il Campionato ES2 vede Mitchell-Thomas come attuale
leader – che riparte da Latina con la tabella rossa e tutt’altro che rilassato. Le prossime due gare saranno al cardiopalma –con ben 5 piloti racchiusi in soli 12 punti di differenza dal leader e quindi in piena lotta per il Campionato. Tra questi spicca di nuovo il nostro Borella che al momento occupa la seconda posizione in classifica generale a soli 4 punti di distanza da MitchellThomas. Con quello che abbiamo visto a Latina crediamo davvero che l’impresa sia possibile per lui e che ci possa regalare un finale di stagione tutto tricolori. Guardando al futuro, Vermeulen dovrà decisamente aumentare la sua regolarità di gara ed evitare altre battute d’arresto come quella di Latina. Prossimo appuntamento con il Mondiale il 14-15 Settembre a Triscina in Sicilia e l’epilogo della stagione il 2122 nel sud della Francia a Perpignan.
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Ph. Gianmarco Cicuzza
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Ph. Gianmarco Cicuzza
Internationa Series POMPOSA
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Siamo arrivati alla fine di un mese di luglio da paura per la Supermoto, tre gare di mondiale e una di italiano, Pomposa chiude il cerchio e poi tutti in vacanza, si ci sarà più di un mese prima di riprendere l'attività motoristica. A Pomposa oltre alle gare di due punti si è parlato, la convocazione al Nazione del 6 ottobre in Bulgaria, la Francia non ha ancora deciso cosa fare e la FMI con Attilio Pignotti sta cercando di far quadrare i conti per mettere insieme una buona squadra. Le prime indiscrezioni dicono Lazzarini e Ravaglia, vincitore nel 2012, sicuri di essere convocati e la terza guida dovrebbe essere Monticelli. Una notizia flash sembra che la federazione bulgara voglia fare licenza a Mauno Hermunen....sarà vero, certo che se la Finlandia non voglia partecipare sarebbe un peccato perdere uno dei protagonisti del mondiale e forse il futuro campione del mondo 2013. Altra notizia che ha sucitato molti rumors il futuro campionato del 2014, in un primo momento sembrava che si dovesse disputare una sola prova di mondiale con un europeo ben organizzato ma ora sembra ritornare in auge 6/7 prove mondiali, alcune location sono state confermate per il prossimo anno, Estonia e Repubblica
Internationa Series POMPOSA
Ceca, ma quali saranno le altre? Ad Ottobiano sembrerebbe che Youhtstream Event porti alla ribalta il suo nuovo progetto. Aspetteremo! Le qualifiche sono state per la prima volta in questi Internazionali davvero combattute, nelle precedenti gare i piloti hanno fatto pochissimi giri per non consumare i pneumatici, solo 4 gomme per un intero fine settimana, ma a Pomposa la battaglia per la pole position se la sono giocati in tre: Mauno Hermunen, Ivan Lazzarini e Thomas Chareyre. I tre piloti si sono scambiati la posizioni diverse volte fino a quando Mauno ha messo in scena un giro da paura facendo fermare il cronometro in 1:07.319, Ivan Lazzarini secondo ha patito un ritardo di soli 93 decimi una questioni di pochi centimetri. In gara 1 alla prima curva Teo Monticelli arriva forse un po' troppo forte e perde l'anteriore e nella caduta tracina con se altri tre piloti, Fabrizio Bartolini Andrea Occhini e Borella, purtroppo per i quattro piloti la corsa finisce nella sabbia. Davanti Hermunen prende il comando e sembra poter scappare via, Chareyre riesce a passare Lazzarini i due non riescono a tenere il passo del finlandese che riesce a vincere con un
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buon margine. La seconda manche vede ancora una volta Hermunen prendere il comando ma questa volta Chareyre non lo lascia scappare e a metĂ gara sembra poter trovare il guizzo giusto per passare in testa ma il francese non rischia la manovra, forse Thomas ha fatto due conti e non ha voluto esagerare, nella classifica internazionale ha molti punti di svantaggio e con la mano non al meglio ha deciso di accontentarsi della seconda piazza. Sfortuna ancora per Fabrizio Bartolini che nel primo giro all'ingresso dello sterrato viene coinvolto in un'altra caduta insieme a Occhini e Martella, per “Bicioâ€? gara finita, il pilota del Team Assomotor che per questa gara aveva a disposizione la gomma anteriore da 16 aveva disputato delle ottime prove ed aveva un buon passo gara. Sul terzo gradino del podio il sempre consistente Ivan Lazzarini che ha preceduto l'altro italiano Christian Ravaglia. Teo Monticelli che si giocava il vertice della classifica italiana con Lazzarini dopo la caduta in gara 1 ha deciso di stendersi un'altra volta nella seconda manche ed ora nell'ultima prova di Ottobiano dovrĂ giocarsi il tutto per tutto. Nella S2 vittoria per Marco Pezzi-
menti che ha preceduto Luca Brambilla e lo sfortunato Yuri Guardalà che ha rotto il motore nell'ultimo giro ma finendo lo stesso sul gradino più basso del podio. La vittoria nella S3 è andata nelle mani di Matteo Medizza, con Paolo Salmaso ancora leader della classifica. Nella classe Junior viene decretato il primo campione 2013 è Lorenzo Promutico che ha vinto tutte le gara fin qui disputate.
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Martino Bianchi Una vita a due ruote In una calda giornata di sole a due passi dal lago di Varese siamo andati a trovare Martino Bianchi a casa sua che si affaccia a due passi da due realtà storiche del motociclismo mondiale, Cagiva e Husqvarna. Da un paio di mesi Martino è il nuovo General Manager Team HRC Rally e insieme a Livio Suppo in MotoGp sono gli unici due italiani che lavorano con il reparto corse più importante del mondo quello di Honda. Ci siamo fatto raccontare da Martino i suoi inizi e anche il suo passaggio in Honda. Come sei arrivato nel mondo delle moto?
“La mia carriera è iniziata nel 1980 conoscendo Ruggero Upiglio di Motocross, io all'epoca correvo ancora, e loro avevano bisogno di una persona che seguisse i test e in redazione così è cominciato il mio lavoro nel mondo delle moto, sono stato in redazione fino al 1984 mi occu-
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pavo dei test ma ero anche l'inviato nel mondiale 125 e a quei tempi quella categoria era veramente bella, poi per qualche anno sono tornato a lavorare con mio padre perchè l'azienda aveva bisogno ma dopo tre anni ho capito che non era la mia vita così sono tornato a motocross la rivista seguendo il marketing e facendo pubbliche relazioni nell'87. Sono stato chiamato da Daniele Papi in Belgarda e abbiamo fondato BYRD come p.r e responsabile dell'attività sportiva e subito mi sono occupato dei rally e sono stato fino al 92. Poi avendo spostato una varesina e facendo avanti indietro da Monza a Varese in quel periodo Castignoli aveva bisogno di una persona che seguisse il racing, quando sono entrato io Cagiva aveva ancora Ducati e Husqvarna, lavorando su tutti i fronti ma con il cuore sempre più sul fuoristrada.” Tu hai conosciuto Castigloni che personaggio era?
“Molto carismatico, ti trasferiva moltissima passione, grande accentratore, imprenditore alla vecchia maniera, sapeva tro-
vare i collaboratori giusti e aveva un gusto stilistico incredibile pensiamo a tutti i capolavori che ha prodotto dalla Mito alla 916 fino ad arrivare al monster fino alla F4, era un grande entusiasta trascinava anche quando non c'erano le finanze per poter andare avanti e noi con Husqvarna abbiamo vinto tantissimo con pochissimo budget.” Tu hai vissuto il passagio tra Castigloni e Bmw del marchio Husqvarna come hai vissuto questo cambiamento?
“Come passare dal giorno alla notte, modo di lavorare di ragionare completamente diverso siamo passati da un modo familiare a quello di una grande azienda, per me stare 5 anni con i tedeschi è stato molto interessante, ci sono stati lati positivi perchè erano molto organizzati tante risorse economiche però c'era poca elasticità nella visione del progetto e poca passione e il settore moto fuoristrada non lo conosceva bene.” Secondo te la sconfitta impren-
ditoriale di BMW è lagato anche al fatto che non conoscevano bene il prodotto fuoristrada, e quale è stato il motivo che ha portato la casa tedesca a vendere?
“Tanti errori nei modelli che non erano nel DNA di Husky e ora con Ktm farà un salto di qualità e ne sono convinto, hanno sbagliato a mettere delle persone al comando e non fidarsi di chi era già all'interno rifacendo tutto e abbandonando i progetti precedenti.” Quando avete saputo che Pierer comprava Husqvarna si pensava allo smantellamento della fabbrica di Cassinetta di Biandronno?
“Quasi a tutti è sembrato palese che Ktm non gli interessava l'unità produttiva anche perchè loro in Austria hanno già tutto per produrre, hanno anche aiuti economici dallo stato e a loro serviva il marchio, Husqvarna in alcuni mercati è forse più forte di Ktm ad esempio in america è molto conosciuto ed ha un grande seguito.”
Secondo te perchè Bmw decisi di dare basta ad Husqvarna nella supermoto?
“Budget limitato e in più la supermoto non interessava in più, Ktm che era la concorrente di Husqvarna aveva già lasciato le moto non si vendevano più e allora decise di uscirne, anche se la nicchia era da cavalcare ma le decisioni venivano da altri percui non si è potuto continuare.” HRC come ci sei arrivato?
“Sono arrivato grazie ad una telefonata, avevano bisogno qualcuno che gestisse tutta la parte rally, il progetto è importante e io non avevo amicizie particolari e mi chiamò Livio Suppo e quando sentii HRC non ho potuto dire di no e poi tornare ai rally da dove sono partito è il massimo, sono solo tre mesi che sono da loro e per la Honda è un progetto a lungo termine molto importante, è un banco di prova per i nuovi modelli, lavorare con i giapponesi è molto stimolante anche se non è semplice e bisogna essere sempre cauti tenere sempre la stessa direzione.” Dove fai base?
“Il progetto non ha una base noi ci appoggiamo a due team, il team Ht in olanda e il team Speedbrain con 5 piloti, io lavoro da casa, mi sono portato da Husqvarna un tecnico l'Ingegnere Filippo Giola che ha grande esperienza nel settore fuoristrada e lui è il mio interfaccia tecnico tra Hrc e i due team.” Quali sono gli obbiettivi?
“L'obbiettivo è quello di vincere la Dakar, faremo 5 gare all'anno e stiamo pensando se correre anche il mondiale rally, voglio creare un team di persone affiatate che possa durare nel tempo.” Tra la Dakar nel deserto e quella in sud america ha ancora quel fascino oppure è andato perso?
“Sono due cose diverse è come andare in campeggio oppure andare al club Med!! il campeggio è la vecchia Dakar dove non esisteva niente tutti si dovevano arrangiare, la nuova invece ha bivacchi spettaolari super organizzati, servizi igenici super e il pilota volendo può dormire nel camper c'è il ristorante e le tappe sono meno pe-
santi, prima si correva in un posto fantastico ma che alla gente locale era solo un fastidio, in sud america c'è entusiasmo e soprattutto c'è mercato emergente e una potenziale cliente che si sta evolvendo.” Si tornerà in Africa?
“Non credo..., spero che la nuova Dakar possa un giorno anche andare in Brasile.” Dove ti vedi tra 10 anni?
“Io vorrei strae un bel po' di anni in HRC e vorrei tornare al mio primo amore che è il motocross ma per adesso il mio impegno è nei rally.”
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NEW MONTESA COTA 4RT
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NEW MONTESA COTA 4RT
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MOTO GIRO D.D.R. Testo Giana Barinotti foto D.D.R.
Metti un weekend di luglio, aggiungi un gruppo di amici appassionati di due ruote ed una tradizione decennale, scuoti per bene, e cosa ne esce? I DDR – Disperati a Due Ruote ed un nuovo Motogiro targato luglio 2013. Anno da record: 12 amici e 12 moto. Non era mai capitato. Dopo esserci confrontati, cercando di far collimare le esigenze di tutti, in termini di orari ed uscite dall’ufficio, è stato deciso l’itinerario di massima da seguire: base di partenza ai piedi del Garda, salita in Trentino passando da alcuni famosi passi, entrata in Svizzera per cena, pernottamento e per affrontare poi di domenica i bellissimi valichi compresi tra Andermatt, Wassen, Innertkirchen, Airolo e Ulrichen. Tutto questo per un totale di circa 1000km da percorrere in due giorni e poco più. La partenza è fissata per venerdì sera, subito dopo l’orario d’ufficio, ma come spesso capita, imprevisti dell’ultimo minuto, chiamate del capo, ritardi a causa del forte traffico che si viene a creare a ridosso del weekend fanno si che si opti per l’opzione più semplice: ritrovo diretto all’Agriturismo ai piedi del Garda verso l’ora di cena. L’unica persona con cui mi trovo in autogrill fuori Milano, verso le 19, è Mauro (BMW F800GS 2008). Il trasferimento verso Desenzano scivola tranquillo, tra tratti autostradali liberi, spo-
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radiche code e rallentamenti tipici. Poco prima della nostra uscita incrociamo Andrea (Guzzi Breva 1100 2007) e suo fratello Ruggi (Guzzi 1200 Sport 2007) in arrivo direttamente da Genova. Al casello si decide ovviamente di muoversi in branco ed arriviamo in agriturismo poco prima delle 20.30, in perfetto orario per parcheggiare, darsi una rinfrescata e sedersi a tavola. Li ci attendono già Kriminal (BMW R1200R 2008) e la padrona di casa, Deb (Honda Hornet 600 ABS 2012) Subito dopo di noi arrivano il Durello (Yamaha FZ6 N 2004), Marzio (Kawasaki Z750 2005), Ale (Yamaha XJ6 SP 2013), Max (Yamaha FZS 600 Fazer S 2000), Gha (Ducati Multistrada 1200S Touring My13) e Andrea (Kawasaki ER-6N). E così il gruppo è al completo ed i primi 130km circa (per noi che arriviamo da Milano) sono andati. La cena è ottima ed abbondante, così come la compagnia. Tra un piatto di tortelli di zucca e della succulenta carne alla brace, chiacchieriamo a definiamo orari e ritrovo per la mattina seguente.
SABATO: da Peschiera del Garda a Churwalden (CH) – circa 400km La decisione di alzarsi alle 6 di mattina per poter partire intorno alle 7.45 suscita qualche timida obiezione, ma essendo in 12 si conviene che non ci sia altra soluzione. Come spesso accade però, tra un sveglia ‘lunga’, gli ultimi accorgimenti pre-viaggio (come la riparazione volante con nastro americano della staffa del bauletto di Kriminal)
siamo pronti a muoverci non prima delle 8.30. I primi 75km circa che ci separano da Riva del Garda scorrono, come previsto, lenti tra traffico sempre crescete, semafori e paesini che si snodano lungo la bellissima costa orientale del Lago di Garda. Una nota speciale per le Torri del Benaco, piccolo comune veronese situato sul lungolago: paesino di circa 3000 abitanti ma ricco di fascino e di storia e Malcesine, nota località di villeggiatura sede quest’anno dei RedBull Cliff Diving World Series 2013. Una volta iniziata la salita lenta, ma costante, verso la montagna, le strade iniziano a farsi man mano sempre più libere, e dopo aver passato Tione di Trento, i km che ci separano dal primo passo, il Tonale, si fanno di colpo ricchi di curve e con poche vetture: aria fresca e paesaggi mozzafiato iniziamo ad avvolgerci. Arrivati al Passo del Tonale seguendo prima la SS239, passando da Pinzolo, Campo Carlo Magno e Madonna di Campiglio, fino a Dimaro, dove presa la SS42, si arriva a quota 1883mt in meno di mezzora. Sosta di circa 45 minuti per rifoccilarsi e, con nostro stupore, anche per farsi un giro tra le splendide autovetture portate in ‘quota’ dalla rivista Top Gear. Un volta ripartiti i neanche 25km che ci separano del mitico Passo Gavia risultano per alcuni tratti davvero lenti a causa di una carreggiata minima (seppur con il manto stradale in buonissime condizioni), tanto che a molti incontri con auto, c’è la possibilità di non riuscire a passare.
Una volta arrivati a quota 2621mt del Gavia, la classica nuvola fantozziana presente ai nostri motogiri, si affaccia timidamente, lasciando cadere qualche goccia, con conseguente nostra ripartenza immediata per cercare di superarla, evitando così di doverci bardare con l’attrezzatura antipioggia. (meno male!!!) La strada in discesa risulta in alcuni tratti non perfetta come manto stradale, ma è comunque molto godibile e, fortuna nostra, in quel momento quasi del tutto libera. Arrivati a Bormio, come capita a tanti motociclisti, sale la febbre per il raggiungimento dello Stelvio. Ci lanciamo alla conquista di quella che certamente è una delle cime più famose d’Europa ed in circa 20 minuti siamo tutti alla meta. Tantissima soddisfazione traspare dai visti di chi non era mai salito fin li, e nonostante le innumerevoli volte che queste strade hanno visto il passaggio di molti di noi, anche per chi era alla sua seconda, terza, sesta volta allo Stelvio, l’arrivo è stato prodigo di sensazioni inebrianti e di totale libertà. Ora: il programma originale prevedeva la discesa dello Stelvio dal lato trentino fino a Spondigna e poi, percorrendo la SS40 la salita fino al Passo di Resia. Da qui saremmo rientrati, dopo pochissimi km di Austria, in Svizzera, per poi proseguire. Purtroppo a causa del troppo tempo perso nel traffico sul lungolago e anche all’ora di ritardo alla partenza, ci siamo visti costretti a tagliare circa 50km, e scendere così dall’Umbrail (Giogo di Santa Maria) che collega lo Stelvio alla Val Müstair. Da qui im-
mersi nel verde più totale, e valicando il Passo del Forno, siamo arrivati a Zernez, piccolo paese tra le montagne svizzere, dal quale, dopo 6 km verso nord, abbiamo preso la statale N28 svizzera in direzione Davos: circa 30km valicando il Passo di Flüela (2383mt), percorrendo quella che a mio parere è una delle strade più gustose in fatto di guida di tutto il weekend. Da Davos, in circa un’ora, siamo arrivati alla nostra meta: un ostello/albergo immerso tra le montagne del Canton Grigioni a Churwalden (Curvalda in romancio). Da sottolineare la bellezza del paesaggio negli ultimi 20km di questa giornata.
DOMENICA: da Churwalden a Milano – circa 510km (di cui i 130km finali di superstrada/autostrada) – poi si sono ridotti a circa 430km La giornata di domenica, li ad attenderci, si è presentata benissimo: aria frizzante, fresca, un sole caldo ma non fastidioso e una sonora dormita alle spalle. Tutti pronti e ‘gasati’ all’idea di valicare 7 passi in circa 250km soltanto!!! Prima ‘preda’ l’Oberalp a 2046mt: 90km dalla nostra partenza, passando per Chur (Coira) e poi giù in direzione Andermatt. La salita è stata ‘disturbata’ per noi e per tutte le moto presenti, dal passaggio massiccio (in quel momento) di camper e roulotte. Una volta arrivati il passo si è presentato molto affollato: motociclisti, ciclisti, camperisti, pullman di comitive e macchine. Per questo la sosta è stata breve e abbiamo iniziato subito
la discesa verso Andermatt (il Passo dell’Oberalp, arrivando da Coira, è prima della cittadina di Andermatt), per poi seguire la statale 2 in direzione Wassen (strada molto suggestiva) e da li prendere la Hauptstrasse11, salendo verso il Passo del Susten a 2224mt. Strada magnifica che si snoda tra le montagna con una vista, soprattutto nei km finali, fantastica. Un volta in cima, e fatta pausa per sgranchirsi le gambe, abbiamo iniziato la discesa verso Innertkirchen per andare ad affrontare il Passo del Grimsel (2165mt). Purtroppo su questa discesa i nostri programmi sono stati drasticamente ridimensionati, nonostante fossimo in orario perfetto: ad una curva a circa 5/6km dal paese a valle, all’uscita di un tunnel, probabilmente con il sole negli occhi, Ruggi ha perso il controllo della sua Guzzi, finendo nell’erba e sbattendo (fortunatamente) contro un tronco a terra. (subito dopo il tronco, una discesa quasi a picco di diverse decine di metri sopra un corso d’acqua di nome Gadmerwasser) Moto inservibile, e cosa peggiore, due costole e la clavicola sinistra andate. Dopo due ore e un pezzo di sosta, con polizia, elisoccorso e qualche curioso (un grazie speciale ad una coppia di motociclisti, marito e moglie, che per primi si sono fermati a prestar soccorso), abbiamo deciso di dividerci: il fratello di Ruggi, Andrea, in compagnia di Marzio e Max si è diretto ad Altdorf, verso l’ospedale, mentre il sottoscritto e tutti gli altri si sono diretti verso il Grimsel con la
consapevolezza di dover tagliare, a causa dell’ora, i passi del Furka, del Gottardo e della Novena. Comunque tranquilli per Ruggi, ed in attesa di notizie da Andrea, siamo saliti sul nostro penultimo passo. Strada splendida (anche qui un po’ troppi camper ma forse era colpa dell’orario) con vista frontale dell’imponente diga prima del Grimsel e conseguente bacino idrico (enorme!) sinuoso tra le montagne, come un serpente nell’erba alta. Dopo una sosta per mangiare qualcosa, siamo scesi verso Ulrichen e da li dritti fino al Passo del Sempione per rientrare in Italia su Domodossola. Siamo arrivati all’ospizio Sempione verso le 18.30 circa, dopo che eravamo ripartiti dal Grimsel verso le 17. Da Briga a salire verso il passo, la strada non è delle più semplici in quanto sono nel pieno di alcuni lavori di ammodernamento e, per chi non è pratico, o non dispone di un GPS, c’è il rischio di perdersi nelle stradine dei vari paesi montani prima del Sempione. La discesa è piaciuta molto e, d’obbligo, fermarsi a Gondo, appena prima del confine, per fare il pieno (in Svizzera la benzina costa meno che in Italia … ma solo quella. Se potete evitate di ordinare un caffè, per esempio - specialmente sui passi: potrebbero arrivare a chiedervi anche il corrispettivo di 5 euro!)
Siamo rientrati tutti a Milano intorno alle 20.30, stanchi, dispiaciuti per il nostro amico ma tranquilli grazie alle informazioni di Andrea dall’ospe-
dale, e già pronti per un’altra ‘carovanata’ DDR in settembre. Disperati a Due Ruote che hanno partecipato a questo motogiro: Gianandrea “Giana” – Ducati Monster 696+ 2009 Alberto “Durello” – Yamaha FZ6 N 2004 Marzio “Marzietto” – Kawasaki Z750 2005 Massimo “Max” – Yamaha FZS 600 Fazer S 2000 Giorgio “Kriminal” – BMW R1200R 2008 Ruggero “Ruggi” – Guzzi 1200 Sport 2007 Debora “Deb” – Honda Hornet 600 ABS 2012 Gabriele “Gha” – Ducati Multistrada 1200S Touring MY13 Mauro “Raidek” – BMW F800GS 2008 Alessandro “Ale” – Yamaha XJ6 SP 2013 Andrea “Raviolino” – Kawasaki ER6N 2008 Andrea “Andre” – Guzzi Breva 1100 2007 Gianandrea Barinotti Intervengo in qualità di direttore della rivista, devo dirvi che alcuni anni fa io e due personaggi di questo gruppo abbiamo cominciato questi tipi di giri ed ora vedendo quante persone è riuscito a trovare quel cande malato di Giana mi viene un pò di invidia ma stai attento che potrei tornare e darti del filo da torcere!!!! Davide Messora
ROADBOOK DI VIAGGIO
Milano – Loc Locustione = circa 130km Loc. Locustione – Churwalden = circa 400km Churwalden – Milano = circa 430km
una camera ad uso tripla). Fidatevi, ne vale la pena! Lo trovate anche tramite booking.com o tripadvisor.com
Consigli: Costi a moto: Pedaggi autostradali: Milano – Desenzano = 7.90 euro Arona – Milano = 4.30 euro Benzina – costo medio = tra i 60 e 80 euro (in base alla tipologia ed ai consumi del proprio mezzo) Costo cene e pernottamento a persona: Agriturismo Locustione (www.agriturismolocustione.it) = 30 euro (essendo la proprietaria una DDR, noi ci siamo accampati direttamente li, ma l’Agriturismo, per ora, non ha a disposizione delle sistemazioni per la notte – la stessa Deb consiglia un B&B: Casal del Pigno loc. Pigno 6 Peschiera del Garda) Basis Hostel a Churwalden (www.basishostel.ch) = compreso di colazione e cena circa 85 euro (in 12 con 1 singola, 4 doppie ed
Fuori dall’autostrada, in zona Desenzano, Peschiera, o dove avete deciso di sostare per la notte, specialmente se siete un gruppo numeroso, premuratevi di rifare subito il pieno di benzina per essere pronti a partire senza sosta la mattina seguente! Dopo un primo rifornimento in prossimità, per esempio, del Passo del Tonale (giusto un rabbocco), per il resto dell’escursione approfittate dei distributori svizzeri (ad oggi, da loro, la benzina, si attesta sui 1.5/1.6 euro/litro) Per evitare di creare code per aspettare i propri amici (visto che ognuno di noi viaggia con stili di guida e velocità diverse) datevi dei punti di ritrovo prima di partire (magari ogni 20km). Un volta arrivati in montagna, vista la vicinanza, potreste allungare leggermente i ri-
da Loc Locustione, 25015 Desenzano del Garda BS a Churwalden 389,2 km; 10 ore, 4 minuti
0 km
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trovi, e darvi appuntamento ad ogni passo. Passi valicati: Campo Carlo Magno 1681 m s.l.m. Passo del Tonale 1883 m s.l.m. Passo Gavia 2621 m s.l.m. Passo dello Stelvio 2758 m s.l.m. Passo dellâ&#x20AC;&#x2122;Umbrail (Giogo di Santa Maria) 2503 m s.l.m. * Passo del Forno 2149 m s.l.m. * Passo FlĂźela 2383 m s.l.m. Passo dellâ&#x20AC;&#x2122;Oberalp 2046 m s.l.m. Passo del Susten 2264 m s.l.m. Passo del Grimsel 2165 m s.l.m. Passo del Sempione 2005 m s.l.m. * passi valicati ma non presenti nel programma originale Passi del programma originale non valicati: Passo di Resia 1504 m s.l.m. Passo della Furka 2436 m s.l.m. Passo del Gottardo 2108 m s.l.m. Passo della Novena 2480 m s.l.m. Luoghi di maggior interesse storico/balneare/sportivo/paesaggistico (passi e valichi di montagna a parte) Torri del Benaco Malcesine Madonna di Campiglio Bormio (anche sede di terme rinomate)
da Churwalden a Milano 434,7 km; 8 ore, 26 minuti
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Evgeny Bobrishev pilota ufficiale Honda World Motocross
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