Numero 03
CIV 2014 round 7/8 Misano INTERVISTA ESCLUSIVA ALEX POLITA Prova YAMAHA MT-07
Special Sommario MOTOGP
01 INTERVISTA ALEX POLITA
05 GP BRNO 03 INTERVISTA MICHAEL COLETTI 04 PROVA YAMAHA MT - 07
Sommario CIV 02 Round 7 - 8 MISANO
Intro Ed eccoci al numero 3! Anche per RR qualche giorno di vacanza ci ha fatto ricaricare le energie! Comunque un occhio alle gare lo abbiamo dato!!! Il nostro Rudy ha fatto un grande lavoro e grazie a lui che Alex Polita ci ha rilasciato l’intervista in escluciva e questo gli è valsa la copertina! Pian piano stiamo crescendo con alcune novità che vedrete nei prossimi numeri Buona lettura!!!!!
Davide Messora direttore responsabile
Davide Messora Direttore Responsabile Rudy Carezzevoli Redattore xinsidemagazine
www.xinsidemagazine.com dm@xinsidemagazine.com ALLEGATO NUMERO 02 di X INSIDE MAGAZINE Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013
Riccardo Tagliabue Foto Coordinator
Fabio Principe responsabile sito web Gianmarco Cicuzza responsabile attività social
ALEX POLITA Testo Rudy Carezzevoli - foto Rudy Carezzevoli
Alessandro Polita, un pilota carismatico, con un carattere forte, tenace, uno che non molla, un vero duro in moto, tanto duro quanto generoso nella vita di tutti i giorni. Nasce a Jesi il 3 Giugno del 1984. Alex ha iniziato col cross, quel cross che tutt’ora pratica, che lo affascina, quel cross che probabilmente gli ha insegnato non soltanto ad andare in moto, ma che gli ha formato anche il carattere, che lo ha fatto crescere. Si definisce velocista per sbaglio. e questa cosa ci fa sorridere perchÊ se non fosse
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stato un velocista per sbaglio…già così è uno spettacolo vederlo in azione… Il bello di parlare con Alex di quello che è il suo “IO” è la sincerità che mette nel raccontarti le cose, i termini che usa, le espressioni. Alex inizia parlandoci di quelli che sono i suoi allenamenti e di quelli che erano nel suo passato da crossista, tant’è che quasi, parole che usa lui, gli viene da ridere pensando agli allenamenti che tiene adesso rispetto alla preparazione fisica che adottava prima. Il motocross non è uno sport che ti inventi, o sei preparato oppure… Alex inizia a parlarci di se stesso, partendo dagli albori, da quando per la prima volta ha corso, di quando suo padre gli comprò la moto da
cross nr.21 e poi per amore verso la sua famiglia ha ripreso e portato avanti fino ad oggi quel numero che usava papà Giancarlo il nr.53… Oramai sono 24 anni che corro, che vivo in 20 mq.Ma amo quello che faccio, è ciò che mi piace fare.Sto meglio qui che da altre parti, non mi manca niente, faccio quello che amo fare e sto dove mi piace stare. Per fortuna ho iniziato presto a correre. La mia infanzia è stata diversa dai ragazzi della mia età. Non andavo a ballare in discoteca perché magari la mattina dopo o avevo una gara o mi dovevo allenare, insomma, facevo quello che gli altri bambini della mia età sognavano di fare! Mi ha privato di molte cose questo stile di vita, ma poi mi ha
reso tutto insieme. La prima vittoria nel Mondiale, ad Assen davanti a 65.000 persone…indimenticabile!!! -Alex ci racconti la tua preparazione fisica? Il week end di gara per me non inizia con le prove del venerdì, tanto meno con la partenza da casa per muoversi verso il circuito ma bensì durante tutto il periodo precedente. Dal lunedì al mercoledì cerco di mettermi apposto con il fisico, poi solitamente il giovedì si parte per andare in circuito specialmente se la tappa è distante da casa. Cerco di farmi un check up generale a livello fisico e mentale, poi quello dipende anche dal pilota, come si presenta per la gara, come affronta il week
end a livello mentale. Per quanto mi riguarda io sono sempre stato uno, che anche nei periodi di difficoltà, non davo il 100% ma il 110, 120% , cosa che sto facendo anche adesso e che ho fatto anche negli anni del Mondiale. Tutte le volte mi sono curato e mi curo tutt’ora come se dovessi affrontare l’ultima gare di un campionato del mondo che mi devo giocare. Il mio allenamento principale è la bici da corsa, sono appassionatissimo, poi ho anche la fortuna che mio cugino ha fatto per tanti anni il professionista, quindi vado 3 o 4 volte la settimana con lui. L’altra mia passione, che come altri piloti ho, è il cross, tant’è che anche lì mi faccio 3 o 4 uscite settimanali.Ottimo allenamento per i ve-
locisti. L’allenamento maggiore lo tengo durante l’inverno, mentre durante l’estate specialmente in prossimità delle gare faccio un mantenimento di quella che è la forma fisica che ho acquistato durante la preparazione invernale. -Come ti trovi nell’ambiente della velocità? Qui mi ritengono un matto…io non sono un matto, per me la normalità è fare questo. Per me la normalità è allenarmi, correre vivere il paddock, e non stare dietro a quello che mi richiede il sistema di oggi. Molte persone di questo ambiente si sentono dei super divi, anche se alla fine dei conti non hanno fatto un bel niente. Vanno
dietro a quello che vuole e che richiede il sistema, imitano le persone che vedono in questo ambiente. Purtroppo secondo me è un sistema malato. A me non piace essere tenuto per le briglie, non mi piace fare la marionetta. A me piace essere me stesso, mi piace essere chiaro in quello che faccio e che dico. Io ho vinto una Coppa del Mondo nella quale ho fatto 10 podi di cui 4 primi posti su 11 gare, ma lÏ dormivamo tra una moto e l’altra, con i meccanici nelle tende o comunque in posti arrangiati. In pochi anni è cambiato tutto, io personalmente non mi ritrovo e gli altri mi additano come il matto della situazione. Ma io non mi ritengo matto, io amo vivere le situazioni, stare con
i meccanici mentre lavorano, coinvolgerli in quello che faccio. Molti non capiscono che queste persone lasciano a casa le proprie famiglie per far si che la tua moto vada al meglio e darti la chance di vincere. Quindi alla base ci vuole il rispetto. -Il tuo bello?
ricordo
più
Sicuramente il titolo Mondiale Stock 1000 nel 2006 con Suzuki, come mi ha sempre detto Troy il primo non lo scordi mai….e lui è uno che di titoli mondiali ne ha vinti!!! -Alex mi parli un pò del tuo rapporto con la religione? Io, anche inconsciamente, sono sempre stato affascinato da quello che è il mondo del clero, le sue regole le sue sfaccettature.
Questa cosa mi ha sempre affascinato, il fatto che dopo la vita terrena ci possa essere qualcosa mi ha sempre intrigato tant’è che il mio pensiero mi porta quasi ad esserne sicuro. Il mio viaggio a Medjugorje, mi ha fatto capire cosa vuol dire la vita, spesso siamo alla ricerca di quel qualcosa di più rispetto agli altri, soprattutto a livello materiale, invece lì ti rendi conto di quale è il significato della parola vita. Per stare meglio devi essere te, te stesso a fare qualcosa per migliorare la tua vita,la religione ti da delle linee guida.Se riesci a seguire queste linee guida puoi riuscire a vivere bene. Io mi ritengo un fortunato, nonostante tutto mi ritengo fortunatissimo! Tante volte capita di andare al bar e sen-
tire persone che sognano di vincere milioni di euro ad un gratta e vinci. Mi chiedo per farsene di cosa?! Io mi ritengo fortunato così. Faccio ciò che mi piace fare, mangio, ho tutto quello che mi serve. Se dovessi pensare a ciò che vorrei dovrei pensare molto intensamente. -Se potessi scegliere un’era delle corse dove ti piacerebbe correre? Sicuramente mi sarebbe piaciuto correre ai tempi di Freddie Spencer, Kenny Roberts. Mi rivedo molto di più in quegli anni che adesso, forse proprio per il mio carattere e per il mio modo di essere, dove contava la bravura del pilota, non quanti soldi potavi.
-Vedo che sei tatuato
sulle braccia, io sono un appassionato di tatuaggi, ci puoi dire il significato? I miei tatuaggi sono gli opposti, rappresentano il mio segno zodiacale, i Gemelli. Molti dicono che i gemelli rappresentano la doppia personalità, e il mio tatuatore di fiducia l mitico Tommaso Serpentini ha rappresentato questa cosa nel migliore dei modi. E’ riuscito a rappresentare la mia personalità tranquilla che si trasforma in determinazione quando faccio una cosa. Ho degli ideali, rappresentati dal viso di Gesù Cristo, e la decisione rappresentata dai teschi e da altre rappresentazioni. Riesce a mettere su pelle quello che sono io, e quella che è la mia personalità. -Alex un’ultima domanda: prima hai ac-
cennato all’essere un figo, cosa vuol dire per te essere un figo? Un figo per me è una persona che riesce a fare ciò che gli piace senza sentire l’influenza del giudizio di terzi. Ad esempio a me è capitato nel BSB che tornavo a casa, e sapevo, come il mio team, che avevamo dato il 110% nonostante avessimo un mezzo inferiore agli altri, e lì mi sentivo un figo!!! Come anche adesso, noi sappiamo di essere inferiori ad altri team, ma nonostante questo noi ci sentiamo fighi perché diamo sempre il 110% e siamo lì davanti con i migliori a combattersi il campionato.
CIV 2014 ROUND 7/8 MISAN
Testo Rudy Carezzevoli - foto Rudy Carezzevoli
Oltre ai piloti il meteo sicuramente è stato protagonista nel 7° e 8° round del Campionato Italiano Velocità. Il circuito dedicato a Marco Simoncelli, ovvero il circuito di Misano, ha ospitato i piloti del CIV in quello che si è rivelato un week-end ricco di sorprese e di emozioni. Partiamo con la Moto 3 che ha visto protagonisti i piloti provenienti dal CEV, ovvero il campionato spagnolo velocità con piloti del calibro di Niccolò Bulega in sella alla KTM Moto3, Manzi con Mahindra Moto3, e Gabriel Rodrigo KTM Moto3. La partenza ha avuto un delay dovuto alle
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condizioni meteo, in quanto i piloti si erano schierati con gomme slick ma proprio a pochi istanti dalla partenza di gara 1 un acquazzone ha inondato la pista. Giustamente la direzione gara ha prolungato le fasi di pre-partenza per una questione di sicurezza. Alcuni piloti come Manzi e Pagliani hanno optato per una scelta rischiosa montando comunque gomme slick. Gli altri si sono presentati al via tutti con gomme Rain. Dopo molti colpi di scena e cadute, fortunatamente senza conseguenze, la vittoria è andata a Bulega davanti ad uno spettacolare Valtulini e terzo l'altra wild card Rodrigo. La Superbike ha visto tre condizioni differenti in una singola gara. Molti piloti sono, giustamente partiti con
gomme rain, ma la pista a 2 giri dalla fine era praticamente asciutta tant'è che i piloti avevano difficoltà nel controllo delle proprie moto. Le prime posizioni hanno visto alternarsi Polita e Vizziello, quest'ultimo ha avuto la meglio su Alex concludendo la gara in prima posizione sotto un diluvio universale. Terza posizione per la performante wild-card Simone Saltarelli su Ducati Panigale 1199. Stefano Cruciani, in Supersport, si riporta in testa al campionato grazie alla vittoria in gara 1. Con la pista bagnata la miglior partenza è stata del poleman Massimo Roccoli che però ha commesso un errore, lasciando strada libera a Manfredi, wild-card con il “Team Monaco” e Gabriele Cottini “Team Firenze Motor”.Dopo una
gara piena di colpi di scena, compresa la caduta di Sabatino all'ultimo giro ha visto Cruciani tagliare per primo il traguardo seguito da Baldolini e Giugovaz. La domenica il meteo è stato piÚ clemente regalandoci una giornata soileggiata con temperature non troppo alte. La categoria Moto3 ha visto protagonista assoluto Manzi che in sella alla sua Mahindra Moto3 ha vinto davanti a Bulega e Rodrigo Castillo, altra wild-card del Campionato Spagnolo.Il campionato vede adesso in testa Marco Bezzecchi il quale ha preso la leadership in gara 1. Come la pole anche gara 2 se la aggiudica uno dei protagonisti di quest'anno della categoria SBK, ovvero Matteo Baiocco in sella alla Ducati Panigale 1199 del Team Grandi Corse. Giornta sfortunata per Alex Polita e
Manuel Poggiali, entrambi caduti durante la gara. Secondo posto per un ottimo Kevin Kalia e terza piazza per i leader del campionato Ivan “Terribile” Goi. Supersport con 40 partenti al via. Massimo Roccoli dopo la pole ha vinto una grande gara davanti al nuovo leader del campionato Federico “Carica” Caricasulo. Terza piazza per Stirpe. Sicuramente la gara più spettacolare del pacchetto “CIV” combattutissima fin dall'inizio con Cruciani, Roccoli, Stirpe, Caricasulo, Oppedisano e tanti altri protagonisti delle prime posizioni.
Intervista Michael Colet Testo Sara Guglielmi - foto Rudy Carezzevoli
Michael Coletti, uno dei piloti della moto 3 al CIV, nato a Carrara diciannove anni fa, in agosto. Inizia a sperimentare la passione per le due ruote all'età di sei anni e i primi buoni risultati e Campionati vinti arrivano con le minimoto, con a seguire vittorie anche nei Campionati Mini GP. Di seguito Michael partecipa e supera una importante selezione co n la Honda che nel 2008 lo promuove pilota ufficiale HRC - San Carlo Junior Team. Nel 2010 il debutto con le ruote alte e anche qui Michael sa mettersi in evidenza collezionando vittorie e podi nei Trofei Honda. Nel 2013 arriva la svolta, Michael incontra "le braccia" del-
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l'agenzia di management Emmerent dyp Agency, marchio di Emmerent, una multi servizi di Massa che opera in tutta la Toscana producendo attività di respiro nazionale e internazionale. Mirco Bertelloni, a capo della struttura e manager del pilota da a Michael gli strumenti per affrontare il campionato italiano moto 3 con ottime possibilità di stare avanti nelle Classifiche inserendolo nel Team Minimoto Portomaggire di Giorgio Marz o l a . Insieme parteciperanno anche ad una tappa del motomondiale, quella del Mugello. Nel 2014 arrivano attraverso il management noti marchi a sostenere il pilota toscano, la GMV La civiltà dei marmi, un'azienda che lavora l'oro bianco di Carrara, il marmo. Le sue opere arrivano in tutto il mondo. Maremma&me società di servizi che opera in maremma tra Montemerano e Grosseto. Grazie a questa nuova partnership si è potuto allar-
gare gli orizzonti nell'ambito della comunicazione, insieme ad altri nomi che sostengono il progetto sportivo proposto da Emmerent Sport: Michael Coletti, la Toscana a 360 gradi, in moto......
A Michael chiediamo di raccontarci le difficoltà che si incontrano quando si pratica lo sport a livello agonistico, soprattuto questo che è uno sport complesso e non facile da praticare "E' vero" dice Michael " e' uno sport impegnativo, dove ci sono tante cose da mettere insieme, prima delle gare e in pista. Il pilota sulla moto e' solo ma non si può considerare uno sport individuale perché dietro ad una gara o a un campionato c'è molta gente che lavora e fa sacrifici. Noi piloti abbiamo una grande squadra. Penso che sia dura in tutti gli sport. L'agonismo e' sacrificio e vale per ogni disciplina".
Michael, torniamo indietro di un paio di anni fa; parlaci del periodo in cui è subentrato il tuo nuovo management e l'importanza che ha un manager in questo sport. "Emmerent, l'agenzia di management di Massa e' arrivata a fine anno del 2012, avevo appena finito con il Trofeo Honda 125 e il CIV. Si lavorava già a ritmi impegnativi, la mia famiglia si occupava di tutto facendo molti sacrifici, poi abbiamo conosciuto Mirco Bertelloni ora mio manager, che ha iniziato ad occuparsi degli aspetti manageriali legati allo sport che faccio. Ad un certo punto e' importante avere qualcuno che si occupi del pilota, anche perché passano gli anni e le responsabilità diventano maggiori, maggiore e' budget da investire e nei campionati trovi avversari sempre più forti con cui sfidarti. Direi quindi che il manager e fondamentale". Ti sei trovato subito nei
panni di pilota professionista?, anche se già lo eri. Ritengo però che il Campionato Italiano sia un importante passo avanti nella carriera di un pilota. "Si, come detto il lavoro era già in quello del professionismo, ma dal 2013 con l'arrivo di Emmerent dyp Agency ho avuto la possibilità di avere tutto ciò che serve per fare un campionato al top. Il lavoro è andato avanti in modo fluido anche perché Mirco e' una persona sensibile e da subito si è instaurato un bellissimo rapporto". La stagione 2013 al CIV dove ti sei classificato 3 assoluto, la prima esperienza mondiale un grande sogno. Detto così sembra facile e bello! Parlaci dei sacrifici e delle aspettative. "Molti sacrifici, ma il pilota ama il suo sport e tutto viene da se. Ci sono tante cose da fare, la preparazione in pista, gli allenamenti e grazie a Emmerent Dyp Agency ho tante persone che mi aiutano in
questo cammino, tutti professionisti. La wild card al mondiale e' stata una esperienza che mi è servita a capire come vanno le cose li....il mondiale non è' uno scherzo, il livello e' molto alto, lo sapevo già ma vivere quelle giornate mi ha fatto capire quanto sia impegnativo." In ultimo, tocchiamo un argomento fresco.... O bollente!!! Non lo sappiamo.... Parlaci tu della stagione che sta per finire al Mugello, la tua pista amica... "Si, la pista del Mugello mi piace molto. Quest'anno posso dire di essere stato un po' sfortunato ma non ci voglio pensare più.... E vero, le gare sono fatte anche di cadute, regolamenti e molto altro, ma tutto concentrato in una stagione crea dispiacere. Il mio obiettivo per ora e di fare due belle gare al Mugello per salire in classifica e concludere il campionato nella top five".
YAMAHA MTTesto Davide Messora - foto Davide Messora e Fabio Principe
Con questo servizio RR Inside inizia la nuova rubrica sulle prove moto. La scelta per questo servizio è caduta sulla piccola Yamaha MT-07. La piccola bicilindrica 3 fronte marcia di 689 cm grazie ad una bellissima linea e il suo prezzo contenuto hanno fatto di questo mezzo una entry level di grande impatto sul pubblico. La moto ci è stata consegnata in un periodo dove l’estate milanese sembra aver deciso di sogiornare da qualche altra parte. Non siamo riusciti a provare a fondo la moto fuori città ma è stata un’ottima compagna di viaggio per il tragitto casa-ufficio. La piccola Yamaha ha una posizione in sella molto buona, non
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troppo caricato in avanti, la posizione dei comandi al manubrio sono tutti nel posto giusto. Le pedane non sono troppo arretrate e così la posizione generale in sella risulta molto comoda soprattutto nella guida in città dove spesso bisogna fare lo slalom tra le auto, nella guida a ritmi più elevati la posizione risulta un pò troppo eretta. A livello di ciclistica ci è piaciuta molto nel tratto urbano, le sospensioni risultano molto morbide questo riesce ad assorbire bene sia le buche che il pavè, a Milano l’assetto “leggero” ne fa una moto molto ben concepita per le grandi metropoli. Altra punto a favore di questo mezzo la lunghezza totale ridotta rendono molto facili i “zig-zag” nel traffico. Il comando del gas è molto ben calibrato soprattutto su un bicilindrico e la sensazione di “on-off” non è così pronunciata. La frizione nelle prime marce è molto morbida
ma bisogna tirarla fino in fondo per avere una cambiata fluida. Passando al reparto freni il doppio disco anteriore da 282 mm di diametro funziona bene, la frenata non è aggressiva e questo nel traffico è una buona cosa, se invece si cerca di aumentare l’andatura bisogna strizzare a fondo la leva, con il freno posteriore abbiamo notato che tende a bloccarsi facilmente ma non crea grossi problemi. Passando al motore ci ha stupito la facilità di utilizzo, in città con un paio di marce si riesce ad andare ovunque invece nella guida più sportiva non bisogna tirargli il collo ma cercare di usare la coppia. Tra una giornata di pioggia e un’altra siamo riusciti a fare un piccolo giro fuori porta, l’assenza di protezione di un cupolino fa sì che le velocità elevate, oltre i 130 Km/h, siano difficili da tenere per lungo tempo, ma quando la strada inizia a curvare si riesce ad apprezzare la
ciclistica, buoni gli angoli di piega e ci si diverte proprio nelle curve in successione. La Yamaha ha messo in commercio una gran moto entry level e possiamo capire perchè ha avuto un così grosso successo. In città sembra quasi di essere in sella ad uno “scooterone” ma appena si gira la manopola del gas trovi il piacere di guidare una moto vera! Per la cronaca fuori dal bar giusto non sfigura vicino a moto molto più blasonate!!!
MOTOGP 2014 BRNO Foto RedBull Contentpool - Monster Media
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