DAILY LUXURY • n.10 ottobre 2015

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ANDACI UN PEZZO SUL DRESSAGE: pare che ci sia

possibilità di medaglia. Spiega anche cosa sia questa cosiddetta nobiltà dell’equitazione”. È la mia prima Olimpiade da inviato speciale e vivo in Messico giorni, oltre che di sport, di estrema burrasca politico sociale, con gli elicotteri dell’esercito che stanano, di giorno in giorno, le contestazioni al Governo di Diaz Ortaz. Ci sono anch’io, e con Oriana Fallaci, quel giorno maledetto (2 ottobre ’68) alla Plaza de Las Tres Culturas riparandomi “coraggioso” dietro una colonna del porticato. Ma una scheggia di cemento sollevata da una pallottola, mi becca lo stesso, di striscio, al piede sinistro. Davvero poca cosa ma tanta paura. Ad Oriana va peggio, ma non troppo; quel tanto che poi sarebbe bastato per scriverci un libro, e intanto per uscire dall’ospedale della Ciudad, con in braccio le rose rosse del Presidente nostro, Saragat, in comprensibile trepidazione per la vulcanica icona del sommo giornalismo: di guerra, avventura, letteratura, filosofia.

Ma che c’entra tutto questo, che forse ho già

raccontato suscitando scarsa comprensione del mio “coraggio” olimpico? C’entra. È relativo a quella nota di servizio ricevuta dal giornale, circa il dressage. Un “mondo”, certo; non solo una variante nobile dell’equitazione; un “mondo” vissuto ad ore di noia personale anche per aver inavvertitamente incoraggiato mia figlia all’amore… equino e quindi a innumerevoli concorsi lungo l’esclusività emozionale (e socialchic…) del cavallo, trasmessa a chi del cavallo… virtù s’adegua. Virtù di nobiltà coinvolgente che ti conquista sino a far parte bramosamente del… Club. Sì del Club: di assoluta riservatezza, dove lo sport soccombe spesso alla cultura di maggior elezione e di maggior pretesa, portandoti progressivamente al piacere di esserci, di confrontarsi, di assorbire e di influenzare, come nel più sofisticato gioco della vita.

Risentire, rivedere, “riassaporare”: ma anche e soprattutto - finalmente! - godere dell’effluvio di una Colonia sofisticata, esclusiva come questa Acqua di Parma Colonia Club, il Club dell’elettività che per un giorno meraviglia è convocato a Grazzano Visconti, nel parco che fu della storia nobilissima dei Visconti di Modrone. E il tutto - signore affascinanti in paramenti seicenteschi tra un flûte di Dom Perignon e una leccornia della local tradizione culinaria - mentre il dressage svolge le sue meraviglie toccando appena il verde di quel prato “leccato” di verdissimo, cogliendo applausi continui, cavalli e cavalieri in perfezione assoluta. E concluso il dressage dell’equitazione ecco in scena il dressage della cultura con Giovanni Gastel, il genio dell’immagine, discendente di Filippo Maria Visconti di Modrone (ultimo dei sette figli di Giuseppe Gastel, in moglie Ida Visconti di Modrone) che intervista, il letterato, poeta, attore Massimiliano Finazzer Flory su un passato d’emozione da declamare forte, urlante, avvincente in lingua rinascimentale cavalcando un destriero irrequieto (così come Gastel) imbrigliato nello steccato già del dressage. Argomenti di tragedia (giugno 1440) come la famosa battaglia (giugno 1440) di Anghiari, paesino vicino a Grosseto (migliaia di uomini e calli morti) voluta da Filippo Maria Visconti contro Lorenzo de’ Medici e immortalata anche da un quadro di Leonardo, Firenze, Palazzo Vecchio; argomenti di sottile artistica astuzia per quella lettera che Leonardo invia a Ludovico il Moro avido di cambiare… squadra passando da quella di seconda fascia dei Medici a quella da scudetto degli Sforza (e mi si perdoni, Massimiliano, tanta irrive▲

E il dressage? Il dressage è l’espressione più nobile del Club. Al dressage partecipano i cavalli e i cavalieri nel più coinvolto dei connubi uomo-natura,

la natura del cavallo con il valore, la precisione, l’eleganza di ogni suo esercizio, frutto della scuola della perfezione e sviluppato nel “campo” d’erba leccata di verde intenso, anch’esso come sublimazione della natura. D’aristocrazia, ovviamente. Ecco perché se sei del Club puoi “sentire” l’emozione di una prova di dressage. Se poi il dressage addirittura partecipa alle discipline nobili dell’Olimpiade quasi in paragone di raffinatezza ed eleganza con la scherma, allora il “pezzo” che mandi al giornale deve risentire di tutto questo.

N°10 OTTOBRE 2015

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