DAILY LUXURY • n.10 ottobre 2014

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INNANZITUTTO L U C I A N O PA R I S I N I

A buoni intenditori...

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IPRESA: da quando batti i tasti del computer e, ancor

molto prima, della “macchina” che allungava i braccini di metallo per portare le letterine del tuo pensiero contro il foglio di carta attorcigliato al rullo, da quando insomma ti chiama il mestiere dello scrivere e in specie vien settembre inoltrato a darti ispirazione, tiri fuori dal cassetto della scrivania un post-it, un pizzino color giallo dove da secoli hai appuntato questa parola-risolvi-tutto: ripresa. E ti vien voglia di citare il D’Annunzio “settembre andiamo...”, ma poi lasci perdere perchè non hai nemmeno il gregge da toglier dagli “stazzi” e portarlo verso il mare, quel mare da vacanza che non esiste più perchè ci piove sempre; e ti vien voglia di citare uno sciame di politici che la “Ripresa” ce l’hanno nella tasca interna della giacca, a sinistra, e lì soltanto perchè, per il resto, “Ripresa” son chiacchiere; e ti vien voglia di scrivere speranze di... “Ripresa” appunto, togliendo un po’ di crosta al nostro settore che cerca ostinatamente di invecchiare di supponenza e che, tra sentori non tanto nuovi e colori un po’ éclatant-ini, si dà una mano di bianco come accade quando i muri si chiazzano di umidità e rimedi, rimedi alla buona senza risolvere. Non è vero, è il coro: non è vero che si sta invecchiando, che non c’è tanto del nuovo. Non vedi che questa rivista è ricchissima di “Ripresa”, di originalità, di gente nuova, di poltrone che girano anche se qualcuno casca?...

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DAILYLUXURY

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N°10 OTTOBRE 2014

Basta. Dopo aver vissuto una lunga estate nel segno della strenua difesa della femminilità e di averci dato sotto non tanto con un esercito che aggredisca e punisca esemplarmente gli uomini non uomini, ma con un tuono incessante di belle parole, di buoni propositi, di associazioni a difesa delle donne, mi tolgo dal coro dei soloni di opportunismo stagionale e batto un altro tasto di “Ripresa”, quello della voglia di vivere, riprendendoci il lusso (sì, il lusso) di sognare: con una fragranza in più, con un rossetto più audace, con un evento-promo che faccia risveglio, magari soffermandoci a mirare uno spot dell’illusione nella spensieratezza, un’immagine della pubblicità in voglia di lusso, in brama dell’infinito: uscendo non solo dalla cupola di Charlize Theron, ma dal bidone di tristezza che ci sta avvolgendo. Sollevando il coperchio del pressapochismo per vedere fuori, dove ancora si può respirare e fare, sognando e rincorrendo il meglio, ma a cervello in... ripresa. Disdegnando il peggio. il subdolo, l’inutile. Pardon: a buoni intenditori tutte le righe di questa nota. �


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