UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTÀ DI STUDI UMANISTICI
Corso di laurea magistrale in CAM - Cinema, Arti della scena, Musica e Media
“Thunderbird Strike”: creature leggendarie in scorrimento laterale
Il videogioco di LaPensée come forma di resistenza creativa contro l’industria dei combustibili fossili
Elaborato finale per l’insegnamento di Storia e Teoria delle Forme Videoludiche
Prof. Riccardo Fassone di Erica Gariboldi
Matricola n. 1037184
Anno Accademico 2021/2022

Premessa
Le pagine a seguire si concentreranno sull’analisi del videogioco Thunderbird Strike (2017) ideato (design, illustrazioni escrittura)daElizabeth LaPensée- artista,scrittrice,gamedesigner e ricercatrice presso il dipartimento di Arti, Animazione e Design della Michigan State University. Nello specifico, si tenterà di operare una sintesi esaustiva delle motivazioni sociali, politiche e educative alla base della scrittura del gioco, nonché degli aspetti di profondo realismo1 che ne costruiscono l’impalcatura narrativa guidandone l’interpretazione. In considerazione del carattere spiccatamente autoriale e dell’organicità tematica della produzione videoludica di LaPensée – all’interno della quale Thunderbird Strike rappresenta un caso coerente e al tempo stesso ‘eccezionale’ – si ritiene necessario premettere all’analisi del gioco in oggetto un rapido contesto introduttivo che dia conto dell’ideologia generale alla base tanto della produzione videoludica e artistica di LaPensèe quanto della sua ricerca accademica. Le riflessioni proposte di seguito muoveranno dunque dalla disamina di varie fonti (sito web di Elizabeth LaPensèe, interviste rilasciate dalla designer, svariati articoli di attualità riguardo le circostanze storico/politiche strettamente connesse alla realizzazione di Thunderbird Strike, ecc.) nonché – soprattutto – dalla pratica di gioco di: Invaders (2015), Coyote Quest (2017), When Rivers Were Trails (2019) e, ovviamente, Thunderbird Strike. La durata estremamente contenuta di quest’ultimo – il videogioco si articola in soli tre livelli (più quattro animazioni in stop motion), senza possibilità di interrompere o salvare la partita, per un totale di circa una ventina di minuti di gioco – ci consentirà di seguire da vicino l’intero tragitto di volo del Thunderbird, dai giacimenti di sabbie bituminose dell’Alberta fino allo Stretto di Mackinac nel Michigan, soffermandoci sui diversi contesti ambientali che fanno da sfondo e interagiscono con le nostre possibilità di azione, allo scopo di esplicitare le tre principali situazioni oggetto di denuncia da parte di LaPensée. Riflessioni più approfondite saranno dedicate alle diverse – e opposte – modalità di azione consentite al giocatore e a come queste rispecchino la volontà della designer di non creare un ‘percorso obbligato’, bensì un viaggio personale di risveglio e consapevolezza. In conclusione, coerentementecongli scopi del presenteelaborato, saràfornita una sitografia organizzata per argomenti utile all’approfondimento tanto di alcune delle problematiche oggetto della nostra riflessione, quanto di varie vicende di attualità ad esse connesse che, per motivi di spazio, non saranno qui trattate.
Elizabeth LaPensée: videogiochi per l’educazione, la ‘guarigione’ e la promozione della scienza indigena
Senza alcuna pretesa di esaurire in questa sede il discorso intorno alla ricerca accademica di Elizabeth LaPensée, mettiamo in evidenza alcuni aspetti fondamentali del suo lavoro di designer escrittricedi videogames eil portato socialee educativo di tali prodotti. Comesi legge nella pagina web a lei dedicata, LaPensée progetta giochi intorno ai “modi di conoscenza” indigeni:
1 Il termine è qui utilizzato con riferimento alla distinzione proposta da Alexander Galloway (2006), Cfr. M. Bittanti, “Siete in un paese meraviglioso. La guida simulata nell’Italia di Forza Horizon 2”. In M. B. Carbone, R. Fassone (a cura di), Il videogioco in Italia. Storie, rappresentazioni, contesti, Mimesis Edizioni, Milano, 2020, p.
“
(…) active as a community organizer, she often collaborates with community partners to create games. She argues that Indigenous practices and teachings can inspire innovative game mechanics. Her games provide an interactive way of engaging with and continuing on Indigenous cultures and history.” 2
Le origini anishinaabe3 e métis4 della designer le consentono di mettere in campo nell’ideazione dei suoi videogiochi una consapevolezza profonda delle modalità peculiari con cui i nativi americani organizzano l’apprendimento e tramandano la conoscenza dei fenomeni del mondo; modalità che, come dichiarato a più riprese dalla stessa LaPensée, necessitano di essere promosse affinché vengano rispettate e considerate valide alla pari di quelle ‘occidentali’ . Uno strumento fondamentale di conoscenza nell’ambito della cultura anishinaabe – e dei nativi americani in generale – è il racconto La narrazione serve alle comunità per condividere verità culturali, strutture linguistiche, insegnamenti religiosi, collegamenti metafisici… nella convinzione che la comprensione delle storie tradizionali possa guidare efficacemente gli individui alla conoscenza tanto di se stessi quanto del mondo che li circonda. Non a caso, l’importanza delle storie raccontate è centrale nelle dinamiche di gioco di Coyote Quest (2017)5 , un game adventure ‘point and click’ nel quale il rapido superamento di ciascuno dei quattro livelli è subordinato alla nostra disponibilità all’ascolto: comprendiamo infatti dopo pochi minuti di gioco che per ricavare più velocemente le informazioni necessarie alla risoluzionedegli enigmichecivengonosottopostidobbiamoascoltare‘lestorie’chegli abitanti del villaggio si offrono di raccontarci. Va precisato che il gioco non ci obbliga mai a farlo: possiamo scegliere di non ascoltarealcunastoria e procederepertentativi. Ma,come suggerisce saggiamente il coyote, ascoltare storie rivela sempre le risposte di cui abbiamo bisogno e la pratica di gioco non manca di dimostrarci che la piena comprensione del mondo che ci circonda non può prescindere dall’ascolto di ciò che i nostri antenati hanno appreso di generazione in generazione. A questo proposito fondamentale è l’ambiente del Community Center, dove ogni giorno qualcuno condivide una nuova storia e dove, la prima volta che vi entriamo, ci viene chiesto se abbiamo una storia da condividere6 Ciò che però è messo ben in evidenza nel gioco e che rappresenta forse il messaggio più importante che LaPensée affida a Coyote Quest, è che la scienza indigena, pur facendo storicamente affidamento sulla tradizione orale delle
2 “(…) attiva come organizzatrice di comunità, collabora spesso con i membri della comunità [indigena] per creare giochi. Sostiene che le pratiche e gli insegnamenti indigeni possono ispirare meccaniche di gioco innovative. I suoi giochi forniscono un modo per interagire con e tramandare le culture e la storia indigene.”
3 Con il termine ‘Anishinaabeg’ si identifica un gruppo di popolazioni indigene culturalmente legate presenti nella regione dei Grandi Laghi. Gli Anishinaabeg includono tra gli altri il popolo degli Odawa, al quale si deve il nome dello Stretto di Mackinac (di cui si dirà in seguito); la regione attorno allo stretto era infatti storicamente chiamata dagli Odawa Michilimackinac
4 I ‘Métis’ sono un gruppo di popoli indigeni che abitano principalmente le tre Province della Prateria (Alberta, Saskatchewan e Manitoba) nel Canada occidentale. Hanno origini miste indigene e europee (il termine métis significa letteralmente “meticci”) e si costituiscono come gruppo distinto verso la metà del ‘700, durante l’era del commercio di pellicce.
5 Coyote Quest – di cui si deve a Lapensée desing narrativo e scrittura – è un gioco educativo pensato per un target di giovanissimi e ispirato al Coyote’s Crazy Smart Science Show, programma televisivo in onda sulla rete dei popoli nativi che insegna ai ragazzini la scienza indigena attraverso gli inganni del coyote, figura che nella mitologia indigena nordamericana ricopre tradizionalmente il ruolo del trickster, l’imbroglione produttore di caos che usa la propria astuzia per stravolgere l’ordine stabilito delle cose; tuttavia, nonostante la sua natura dispettosa, il coyote non è un essere malvagio e le sue azioni sono del tutto prive della volontà di arrecare danno agli altri esseri viventi.
6 Oltre alla condivisione della conoscenza culturale, le tradizioni narrative servono anche a fornire ai bambini gli strumenti intellettuali necessari per esercitare l’autorità: per gli anishinaabeg permettere ai bambini di raccontare loro stessi storie (e incoraggiarli a farlo) è un atto di responsabilizzazione, riconoscendo implicitamente ai giovanissimi membri della comunità che anche loro hanno qualcosa di dire e da insegnare.
conoscenze, si basa, al pari di quella ‘occidentale’ dominante, sull’osservazione e la sperimentazione: è infatti grazie alla messa in pratica – tramite simpatici mini-games - degli insegnamentichericeviamonelLaboratoriooall’Osservatorio checomprendiamocomeaiutare gli abitanti del villaggio a ripristinare l’ordine delle cose stravolto dai ‘dispetti’ del coyote, imparando a sfruttare il funzionamento delle leve per sollevare oggetti molto pesanti (il messaggio a fine primo livello arriva forte e chiaro: con la giusta conoscenza si spostano le montagne!7) piuttosto che l’inclinazione dei panelli solari per immagazzinare la maggior quantità possibile di energia nei diversi periodi dell’anno. Un altro videogioco firmato da LaPensée che inserisce la storia raccontata all’interno delle proprie dinamiche ludiche è When Rivers Were Trails, avventura testuale 2D (intervallata da alcuni mini-games di azione) che ci consente di seguire il cammino di un Anishinaabeg del Minnesota costretto a spostarsi dalla riserva di Fond du Lac verso quella di White Earth in conseguenza del Nelson Act del 18998 . Durante il nostro viaggio ci viene continuamente offerta la possibilità – anche qui, come per Coyote Quest, non si tratta mai di un’azione obbligata – di ascoltare differenti racconti e ‘collezionarli’ per rileggerli all’occorrenza. I puntuali riferimenti storici contenuti in When Rivers Were Trails ci consentono di porre in evidenza uno degli impegni fondamentali di LaPensée nell’ideazione dei suoi prodotti videoludici: la volontà di creare per la comunità dei nativi spazi digitali in cui le ferite derivanti dalle conseguenze della colonizzazione – mi riferisco in particolare alle politiche di rimozione indiana degli anni ’30 dell’Ottocento o alle varie declinazioni del Dawes General Allotment Act di fine secolo – possano essere esaminate in quanto traumi storici e forse persino sanate. Tutto ciò ovviamente unito alla possibilità per i nativi di tramandare non solo le loro conoscenze, ma anche e soprattutto le vicende che hanno interessato la loro storia, troppo spesso poste in secondo piano dalla narrazione ‘occidentale’ dominante. Riguardo l’opera di sensibilizzazione circa il trauma storico dei nativi connesso al processo di colonizzazione, almeno un rapido cenno merita la rielaborazione del celebre gioco arcade operata da LaPensée con Invaders. Se in Space Invaders controlliamo un piccolo carro armato che tenta di difendersi dall’attacco alieno e il conteggio delle nostre vite rimanenti è coerentemente rappresentato da piccoli carri armati, in Invaders vestiamo i panni di un nativo americano che, armato solo di arco e frecce, tenta di contrastare un bombardamento pesante. I tre cavalieri anishinaabe alle sue spalle segnano le vite che abbiamo a disposizione; a cadere sul campo di battaglia sono dunque persone reali, che, in quanto tali, non possono essere riportate indietro 9 Molto ci sarebbe ancora da dire sul lavoro di Elisabeth LaPensée, le cui finalità educative trascendono lo specifico mezzo artistico, attraversando indistintamente la sua produzione videoludica, letteraria, fumettistica e illustrativa. Da ricordare anche i seminari da lei condotti a partire dal 2006 per lo sviluppo di videogiochi con partner indigeni, volti a una maggiore inclusione della comunità nativa nelle fasi di scrittura e ideazione. LaPensée è stata nominata per la Guggenheim Fellowship nel 2018 e inserita nella Global Women in Games Hall of Fame nel 2020. Thunderbird Strike è risultato vincitore del premio come miglior media digitale all’ImmagineNATIVE Film + Media Arts Festival 2017.
7 L’obiettivo da raggiungere per portare a termine il primo livello di gioco è infatti quello di ‘rimettere a posto le montagne’ alle spalle del villaggio, montagne che gli anishinaabeg al loro risveglio hanno trovato misteriosamente capovolte a testa in giù. Dopo aver ascoltato gli insegnamenti di alcuni abitanti e aver sperimentato il corretto utilizzo di leve e fulcri, siamo in grado di far leva sulle montagne e sistemarle, guadagnando un primo spicchio sulla ruota della conoscenza.
8 La legge federale aveva come scopo il trasferimento di tutti gli Anishinaabeg del Minnesota in un’unica riserva occidentale. Le riserve lasciate libere sarebbero state poi espropriate e vendute ai coloni europei.
9 Per citare le parole della designer: “There were not replenishable lives during the process of colonization ”
Thunderbird Strike10: giocare per conoscere, conoscere per agire
Come accennato in apertura, il gioco si articola in tre livelli ciascuno preceduto da una breve animazione - mezzo minuto circa - in stop motion, più una quarta animazione finale. La schermata di avvio ci fornisce tre semplici indicazioni di gioco: tap screen to fly; fly into clouds to gather lightining; tap Thunderbird to strike.11 Toccando lo schermo entriamo nel vivo della narrazione, che si apre con un preciso riferimento geografico (fig.1): la cartina ingiallita ci mostra chiaramente in alto a sinistra le sagome delle regioni di Peace River, Athabasca e Cold Lake in Alberta – dove si trovano i principali giacimenti di sabbie bituminose del mondo – e, in basso a destra, la regione dei Grandi Laghi. Un tratto segnato sulla mappa lascia intuire quale sarà il tragitto percorso dal Thunderbird in questo primo livello. A questo punto assistiamo all’eloquente racconto della prima animazione, che si apre con la sagoma della Turtle Island (fig. 2) – nome con cui tradizionalmente le tribù anishinaabe si riferivano al Nord America –fluttuante su acque cristalline; nella mappa seguente viene approfondito il riferimento geografico di apertura: le due regioni di cui sopra sono infatti collegate da un tratto grafico che, evidenziando il percorso dell’Enbridge Pipelines, ci restituisce l’eloquente immagine di un cappio pronto a strangolare la regione dei Grandi Laghi, o, come svela il frame successivo, di un serpente a fauci spalancate sul punto di avvelenarla col suo morso (figg. 3,4,5). Torniamo quindi in Alberta, dove su un cielo rosso fuoco attraversato da una cortina di pesante fumo nero si stagliano i profili delle raffinerie in cui si procede alla lavorazione delle sabbie bituminose per estrarne il petrolio grezzo, mentre in primo piano fa il suo ingresso l’imponente sfilata dei giganteschi camion trasportatori, avanzando da destra a sinistra (figg. 6 e 7); nella direzione opposta procede invece la figura di un grande mammifero in fuga, facilmente identificabile come un bufalo: l’elaborazione grafica di quella che potremmo considerare una ‘veduta interiore’ del corpo dell’animale sembra voler suggerire un qualche tipo di connessione vitale occhio-cervello-organi interni, che scopriremo caratterizzare tutti gli esseri viventi (umani compresi) presenti nel gioco, come è immediatamente confermato dall’entrata in scena del Thunderbird che, sorvolandoi giacimenti dadestra asinistra, sembra lanciarsi all’inseguimento dei camion (figg. 8 e 9). L’animazione si chiude significativamente con la rapida sequenza di tre immagini analoghe: sullo sfondo di un cielo in tempesta, gli scheletri di tre quadrupedi (un lupo, un caribù e un bufalo) si trasformano in animali vivi (figg. 10 e 11), i cui corpi sono attraversati dall’energia che scopriremo a breve provenire dal colpo del Thunderbird. La figura mitologica dell’uccello di tuono ad ali spalancate segna la conclusione dell’animazione introduttiva e l’immediato avvio del primo livello di gioco. Thunderbird Strike è un gioco a scorrimento laterale: il Thunderbird che controlliamo procede sempre da destra verso sinistra; possiamo muoverci verso l’alto o verso il basso e accelerare il nostro volo in avanti o indietro entro i limiti dello schermo. L’energia necessaria al lancio dei fulmini viene immagazzinata volando attraverso le nuvole di un cielo in tempesta. La nostra azione di gioco consiste quindi nel guidare alternativamente il Thunderbird verso l’alto – quando abbiamo bisogno di ricaricarci di energia – e verso il basso, avvicinandoci ai vari bersagli contro i quali intendiamo scagliare il ‘colpo di fulmine’; tale attacco ha due effetti opposti a seconda del bersaglio:
10 Ho giocato Thunderbird Strike su Ipad, scaricando l’app disponibile gratuitamente nello store. LaPensée si dichiaraestremamenteattentaalfattocheisuoivideogiochi,propriopergliscopieducativi esocialicheneispirano la realizzazione, siano facilmente accessibili a tutti. Come si legge in un’intervista rilasciata dalla designer al “Folklife Magazine”, (…) games can’t be used to start difficult discussions or heal past trauma if no one can afford to make or buy them.
11 Tocca lo schermo per volare; vola tra le nuvole per raccogliere energia; tocca il Thunderbird per colpire
possiamo distruggere camion trasportatori, gru o infrastrutture dell’industria petrolifera e, al contrario, ‘attivare’ – ossia riportare alla vita - animali selvatici (determinandone la trasformazione da scheletri ad animali vivi già vista nell’animazione di apertura). Nella mitologia dei nativi nordamericani, il Thunderbird è una creatura leggendaria dai poteri sovrannaturali che governa il mondo della superficie (mentre il Grande Serpente Cornuto controlla quello sotterraneo); questo essere straordinario può prodigarsi in opere di rinnovamento tanto quanto di distruzione, servendosi delle forze della tempesta – che secondo alcune tradizioni è in grado esso stesso di generare
per combattere le creature malvagie provenienti dal mondo sotterraneo o per punire gli umani che si rendono responsabili di azioni amorali. Sta a noi giocatori decidere se sfruttare l’attacco del Thunderbird come ‘scossa vitale’ o come potenza distruttiva. Il gioco, infatti, non ci costringe a colpire tutti i bersagli: possiamo scegliere di non scagliare mai fulmini contro mezzi pesanti e raffinerie – e dunque giocare solo ‘in attivazione’ – come possiamo, al contrario, decidere di non rigenerare alcun animale e giocare solo ‘in distruzione’. Su tale dinamica si ritornerà più approfonditamente in seguito, quando osserveremo come le nostre libertà di scelta vadano in un certo senso diminuendo con il procedere dei livelli. Per ora limitiamoci a osservare che per quanto riguarda il primo livello di gioco la scelta di giocare solo ‘in attivazione’ o solo ‘in distruzione’ non determina alcuna differenza sul punteggio finale.12 Il contesto che LaPensée intende sottoporre all’attenzione del giocatore in questo primo livello appare evidente: il volo del Thunderbird inizia nei siti di estrazione (fig. 12) - di cui sono emblema i grossi camion per il trasporto di sabbie bituminose - e prosegue fino alle prime infrastrutture per il raffinamento del greggio, che compaiono solo versolametàdel livello (fig. 13); quellochesorvoliamolungo il tragittoèunpaesaggio naturale devastato dai dannosissimi metodi di estrazione di uno dei combustibili fossili più ‘sporchi’ in assoluto,13 dove i pochi caribù rimasti si danno alla fuga aiutati dal Thunderbird. Il nostro viaggio è però appena iniziato e a conclusione del primo livello compare una nuova mappa a mostrarcene il prosieguo (fig. 14): ci troviamo nella zona delle Grandi Praterie canadesi e, nello specifico, nella provincia di Saskatchewan, continuamente minacciata nei suoi ecosistemi naturali dalla massiccia presenza sul territorio degli oleodotti Enbridge, interessati nel corso degli anni da numerose perdite e responsabili di danni ambientali incalcolabili. La seconda animazione ci introduce però a un contesto ancor più preciso: quello delle proteste contro la costruzione di nuovi oleodotti sulle terre indigene (figg. 15,16,17). I chiari riferimenti geografici e iconografici – uno su tutti l’utilizzo citazionale del manifesto recante una delle cento serigrafie realizzate da Ashley Fairbanks con la grafica di Dylan Miner14 per sostenere la resistenza della riserva indiana di Standing Rock (fig. 16) – ci consentono di ipotizzare con un discretomarginedisicurezzalavolontàdiLaPenséedi attaccareinmododirettol’approvazione da parte del governo del piano di costruzione della DAPL, la Dakota Access Pipeline, un progetto di espansione degli oleodotti Enbridge in Nord Dakota fortemente discusso e osteggiato tanto dalle comunità native le cui terre sarebbero interessate dal passaggio dell’oleodotto,quantodall’opinionepubblicaambientalistanellasuatotalità;all’iniziodel2016
12 Al fine di dimostrare tale ipotesi ho infatti giocato ciascun livello in entrambe le modalità, prima distruggendo tutti i bersagli possibili senza attivare alcun essere vivente e successivamente attivando tutti gli esseri viventi possibili senza distruggere alcun bersaglio: nel caso del primo livello il punteggio finale totalizzato è risultato identico (388850).
13 La coltivazione di un giacimento di sabbie bituminose è unaforma di estrazione che ha un impatto estremamente negativo sull’ecosistema. Le regioni dell’Alberta ne risultano profondamente trasformate, la fauna locale è del tutto scomparsa da ampie porzioni di territorio e l’aria è gravemente inquinata per centinaia di chilometri quadrati
14 https://justseeds.org/no-pipelines-on-indigenous-land/
– anno immediatamente precedente a quello dell’uscita di Thunderbird Strike – viene lanciato su Twitter l’hashtag #NoDapl con il quale sarà presto identificato il movimento stesso di protesta contro il progetto Enbridge.15 Va comunque precisato che le denunce operate da LaPensée attraverso il secondo livello di Thunderbird Strike non riguardano unicamente la DAPL; ci sono infatti altri due progetti di ampliamento di oleodotti già esistenti che negli anni tra il 2015 e il 2017 interessano le zone delle praterie canadesi (o limitrofe): mi riferisco nello specifico all’Energy East Pipeline e al Keystone XL (fig. 31 e 32), entrambi di TransCanada (dal 2020 TC Energy)e entrambi,allafine,nonandati in porto.16 Nonèqui possibileperragioni di spazio addentrarsi più approfonditamente nelle vicende che vedono coinvolte varie comunità di nativi nordamericani nell’interminabile lotta contro le continue minacce ambientali determinate dalla fitta rete di oleodotti che attraversa le loro terre; ciò che ci interessa porre in evidenza è, di nuovo, il profondo realismo che interessa il videogioco in oggetto e la puntualità deiriferimentiinseritidalladesigneralloscopodistimolarelacuriositàdelgiocatoree, altempo stesso, fornirgli gli elementi necessari a un approfondimento autonomo delle delicate questioni connesse. Le dinamiche di gioco del secondo livello sono analoghe a quelle del precedente, ma adattate al cambio di contesto e di ambientazione geografica. I bersagli dell’azione distruttiva del Thunderbird non sono più camion trasportatori e raffinerie, ma mezzi pesanti utilizzati nei cantieri di costruzione degli oleodotti e, soprattutto, le caratteristiche tubazioni azzurre del Keystone (figg. 18 e19). Coerentemente con quanto detto sopra circa i movimenti di protesta che interessano queste aree, in questo livello il fulmine rigenerante del Thunderbird non è più indirizzato all’attivazione di animali, bensì di esseri umani. A differenza però dei caribù e dei bisonti del primo livello, le donne e gli uomini che incontriamo qui non sono scheletri privi di vita, bensì sagome vuote e immobili, che, una volta colpite dal Thunderbird, si ‘attivano’ in tutte le loro connessioni vitali e si mettono in cammino – unendosi simbolicamente alla causa dei manifestanti. La seconda presenza umana peculiare a questo livello è proprio quella dei manifestanti stessi (fig. 20), che, all’interno della dinamica di gioco, prendono il posto dei caribù in fuga dai giacimenti di sabbie bituminose. Quando planiamo sui manifestanti questi si trasformano in piccoli turbini di energia luminosa che vengono assorbiti dal Thunderbird aumentando la sua potenza distruttiva e consentendogli, dopo una certa quantità di assorbimenti, di generare un tornado di energia che danneggia al suo passaggio i mezzi da costruzione e permette all’uccello di distruggerli con un unico colpo di fulmine (fig. 21). In questo secondo livello è evidente fin dai primissimi secondi di gioco un netto sbilanciamento nell’alternanzadi azioni distruttiveeazionirigenerativeafavoredelleprime17:dobbiamoinfatti superare la metà del livello prima di incontrare qualche sparuta figura umana da ‘attivare’ e al tempo stesso leazioni diattivazionerisultanoalivelloenergeticomolto più dispendioserispetto a quelle di distruzione 18 La prova dei punteggi conferma l’ipotesi di un cambio di paradigma circa le conseguenze delle nostre scelte di gioco tra il primo livello e il secondo: in quest’ultimo infatti il punteggio finale totalizzato giocando solo ‘in attivazione’ è di 293062, mentre quello
15 La Dapl, attiva dal 2017, sta ora fronteggiando il rischio concreto di chiusura dopo che lo scorso anno la corte federale ne ha revocato i permessi sul territorio per inadeguatezza rispetto alla legge sulla politica ambientale
16 La dichiarazione ufficiale dell’annullamento del progetto di conversione e ampliamento di Energy East arriva già nell’ottobre del 2017, mentre il progetto del Keystone XL – avviato nel 2010, bloccato da Barack Obama nel 2015 e rimesso in moto da Donald Trump nel 2017 – sarà definitivamente interrotto da Joe Biden al suo primo giorno di mandato.
17 Mentre abbiamo visto come nel livello precedente le due tipologie di bersagli fossero presenti sostanzialmente in ugual numero
18 Assunto questo difficile da provare, ma che risulta evidente a seguito di un discreto numero di partite giocate.
totalizzato giocando solo ‘in distruzione’ è di 637714 19 Se dunque nel primo livello la scelta di non distruggere alcun bersaglio non implicava una penalizzazione maggiore rispetto a quella implicata dal non attivarne alcuno, nel secondo livello di gioco non solo questa scelta ci penalizza in termini di punteggio finale, ma ci mette anche nella faticosa condizione di non poter attuare alcuna azione – dunque, di fatto, di non poter giocare – per buona parte del livello. Vedremo come questa dinamica si evolverà ulteriormente nell’ultimo livello. La terza e ultima mappa ci mostra la meta finale del nostro viaggio (fig. 22): la Regione dei Grandi Laghi. Il riferimento è - ancora una volta - ulteriormente precisato dal racconto delle immagini in stop motion: l’occhio divino del Thunderbird si posa sul Mackinac Bridge, ponte sospeso che, attraversando l’omonimo stretto, collega le due penisole inferiore e superiore dello stato del Michigan (fig. 24 e 25); ma se per un momento potremmo pensare che sia il ponte stesso a interessare l’azione distruttiva del Thunderbird, le immagini seguenti non tardano a svelarci ciò che si nasconde sotto le acque dello stretto (fig. 26 e 27): si tratta di una porzione di tubazione subacquea della controversa Enbridge Line 5 (fig.28), sezione della Enbridge Lakehead System che corre tra i due nodi principali di Superior (Wisconsin) e Sarnia (Ontario)20 . A questo punto la sagoma dell’oleodotto sfuma per lasciare spazio alla sua figurazione metaforica (fig. 29) e siamo così introdotti al terzo livello, interamente dedicato al combattimento finale tra il Thunderbird e il Serpente. Prima però di addentrarci nelle dinamiche di quest’ultimo livello di gioco, cerchiamo di ricostruire sinteticamente le problematiche relative alla Linea 5 e, in particolare, al suo passaggio sotto lo Stretto di Mackinac. La governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, che da anni si batte al fianco delle associazioni ambientaliste e delle comunità native per la chiusura dell’oleodotto, l’ha recentemente definito21 “danneggiato e corroso” e ad altissimo rischio di sversamenti nelle acque dello stretto.22 La linea, operativa dal 1953, è stata interessata nel corso degli ultimi anni da un notevole aumento della sua capacità di trasporto del greggio – nel 2013 in particolare la capacità della linea è stata aumentata di 50.000 barili – senza che venisse operata alcuna modifica alle tubazioni e, nonostante la Enbridge insista nel dichiarare il segmento sottomarino in buone condizioni, recenti avvenimenti (nel 2018 un’ancora da rimorchiatore ha colpito violentemente uno dei due condotti, causandone l’ammaccatura) hanno spinto l’azienda canadese a richiedere al governo l’approvazione per la costruzione di un tunnel che possa contenere l’oleodotto. Il progetto incontra tuttavia la feroce opposizione tanto degli ambientalisti quanto di diverse autorità tribali, secondo cui non esiste soluzione alternativa per la corretta salvaguardia degli ecosistemi locali alla definitiva chiusura del vecchio oleodotto. A questo proposito, va detto che Enbridge non è certo famosa per la sicurezza dei suoi sistemi di trasporto del greggio23 e una fuoriuscita di petrolio nell’area dello stretto causerebbe danni ambientali incalcolabili, inquinando le acque dei due bacini idrici collegati e determinando la definitiva scomparsa di alcune specie protette in via di estinzione. Poste tali premesse, risulta evidente come l’azione del Thunderbird contro
19 Dove il punteggio massimo da me raggiunto cercando di colpire tutti i bersagli (dunque sia quelli da attivare che quelli da distruggere) è stato di 661054.
20 Il condotto è costituito da due tubi che corrono paralleli.
21 Conferenza stampa datata al 16 marzo 2021
22 Va tenuto presente che lo Stretto di Mackinac rappresenta un’area estremamente sensibile dal punto di vista ambientale, collegando i due bacini del lago Michigan e del lago Huron.
23 Le perdite accidentali di greggio associate al nome della Engine Pipelines sono numerose (fig. 23) ma la più disastrosa risale certamente al 26 luglio 2010, quando l’azienda si è resa responsabile dello sversamento di più di un milione di galloni di petrolio proveniente dalle sabbie bituminose dell’Alberta nel fiume Kalamazoo, nel Michigan. Ci sono voluti due anni di bonifica (e più di ottocentomila dollari) prima che il Kalamazoo potesse essere riaperto (21 giugno 2012), seppur con macchie di petrolio ancora ben visibili sulla sua superficie.
il Serpente della Linea 5 non possa che tradursi in un’opera di distruzione: nell’ultimo livello di gioco non c’è alcun animale da risanare o essere umano da attivare, e la scelta di non giocare in modalità distruttiva implica il non giocare affatto. L’oleodotto Enbridge è dunque riproposto nella metafora dell’enorme serpente sottomarino, che, spalancando le fauci, disperde nelle acque dello stretto enormi goccioloni di veleno/petrolio mentre cerca di resistere agli attacchi del Thunderbird (fig. 30). Alcune osservazioni: il Thunderbird non subisce mai alcun attacco (qui come nei precedenti livelli di gioco) e non esiste possibilità di perdere: il volo dell’uccello di tuono attraverso i tre livelli non può essere interrotto24. Possiamo giocare l’intera partita senza lanciare alcun attacco e comunque supereremo tutti i livelli - seppur con un punteggio finale di zero - e sconfiggeremo il serpente. Si tratta di un dettaglio a mio parere molto importante perché conferma l’infondatezza delle accuse di incoraggiamento all’ecoterrorismo mosse alla designer dal gruppo di lobby Energy Builders in occasione dell’uscita del videogioco: la valenza educativa e informativa di Thunderbird Strike non è subordinata ad alcuna scelta obbligata; sono i giocatori a decidere come condurre il proprio viaggio. Si ribadisce tuttavia che giocare l’intera partita senza compiere alcuna azione distruttiva è sì possibile,madecisamentepenalizzante tantoin termini di godibilitàdel giocoquanto –apartire dal secondo livello – di punteggio finale. In conclusione, mi sembra di poter affermare che uno degli obiettivi principali di LaPensée nella diffusione di Thunderbird Strike sia riassumibile nella volontà di porre in evidenza le gravi minacce che interessano vaste porzioni del territorio nordamericano – in gran parte occupate dalle comunità native – in modo che ciascun giocatore sia incoraggiato ad ‘attivarsi’ nel sostenere le numerose battaglie della popolazione locale per un futuro in cui, come ci mostra l’animazione finale, il benessere degli ecosistemi naturali può essere ripristinato solamente con la totale scomparsa dei pozzi petroliferi e degli oleodotti, sostituiti da fonti di energia pulita e rinnovabile. Le modalità con cui sposare la causa stanno, tuttavia, alla scelta del giocatore: “It’s your journey”. 25
Conclusioni
Si è detto in apertura come, all’interno della continuità tematica nella produzione videoludica di LaPensée, Thunderbird Strike rappresenti un caso coerente e al tempo stesso eccezionale. L’unicità del gioco è definita dall’argomento specifico posto all’attenzione del pubblico – si tratta infatti del solo videogioco tra i numerosi firmati dalla designer che affronti il problema della criticità ambientale connessa al trasporto via terra di combustibili fossili – e dall’attacco diretto contro i responsabili dei danni apertamente denunciati. Al tempo stesso, Thunderbird Strike è del tutto in linea con l’ideologia generale alla base della ricerca di LaPensée: l’intera disamina della problematica situazione contemporanea è attuata infatti attraverso la lente dei simboli tradizionali della cultura anishinaabe, a partire chiaramente dal ruolo di protagonista affidato al Thunderbird e perfettamente coerente con il racconto mitologico ad esso associato. Un’ultima osservazione prima di concludere: è interessante notare come il videogioco in oggetto sia in grado di fornirci tutti gli strumenti per ricostruire nei minimi dettagli le tre principali situazioni oggetto di denuncia senza però servirsi di alcun riferimento testuale. In
24 Se non dai (numerosi) crash dell’applicazione.
25 LaPensée su Thunderbird Strike (https://folklife.si.edu/magazine/native-video-games-innovation-elizabethlapensee). Possiamo individuare nel videogioco stesso una forma di resistenza creativa contro l’industria dei combustibili fossili, intesa a educare sugli effetti dannosi delle infrastrutture petrolifere sulle comunità vicine e sulla fauna selvatica.
Thunderbird Strike èquasi del tutto assentelaparolascritta,sostituitadaun magistrale racconto iconografico procedente per metafore e associazioni che stimolano la curiosità del giocatore incoraggiandolo all’indagine. Si potrebbe a tal proposito affermare che parte del gioco – forse la parte più consistente – si rivela proprio nell’attività di ricerca e documentazione stimolata dal gioco stesso: interrogando le immagini acquisiamo consapevolezza circa la situazione denunciata e interrogando le dinamiche di gioco riflettiamo intorno alle nostre possibilità di azione concreta. Tutto ciò, comunque, sta a noi giocatori. Va da sé che si può giocare la partita e basta, senza farsi domande e senza darsi risposte, scegliendo di rimanere nella fila di sagome immobili che l’uccello mitologico non è riuscito a raggiungere con il suo colpo di fulmine.

































SITOGRAFIA
Coltivazione dei giacimenti di sabbie bituminose nella regione dell’Alberta e rischi ambientali connessi
- https://www.no-regime.com/ru-it/wiki/Athabasca_oil_sands
- https://www.rinnovabili.it/ambiente/sabbie-bituminose-combustibile-sporco-333/
- https://www.tropismi.it/2015/01/16/sabbie-bituminose/
- https://www.ienearth.org/tar-sands-facts/
- http://istitutobrunofranchetti.edu.it/giornalino/archives/5871#:~:text=Da%20non%20tr alasciare%20che%20oltre,%2C%20Vanadio%2C%20Piombo%20e%20Mercurio
- https://www.youtube.com/watch?v=gC3FtrR_L-c
Dakota Access Pipeline: il controverso progetto e le proteste dei nativi
- https://en.wikipedia.org/wiki/Dakota_Access_Pipeline_protests
- https://www.tpi.it/esteri/chi-sono-perche-protestano-nativi-americani-north-dakota2016110224290/
- https://www.lifegate.it/sioux-oleodotto-stati-uniti
- https://cpcml.ca/Tmlw2016/W46038S.HTM
- https://lospiegone.com/2016/09/16/dakota-access-la-rivolta-dei-nativi-controloleodotto/
- https://www.bbc.com/news/world-us-canada-38915797
- https://www.bbc.com/news/world-us-canada-38214636
- https://www.reuters.com/business/energy/us-supreme-court-turns-away-dakotapipeline-operators-appeal-2022-02-
22/#:~:text=The%20pipeline%2C%20known%20as%20DAPL,and%20environmental %20review%20is%20complete.
- https://www.reuters.com/business/energy/dakota-access-pipeline-faces-possibleclosure-2021-05-04/
I progetti Energy East e Keystone XL
- https://en.wikipedia.org/wiki/Energy_East
- https://it.frwiki.wiki/wiki/Ol%C3%A9oduc_%C3%89nergie_Est
- https://environmentaldefence.ca/stopping-energy-east/
- https://www.nrdc.org/stories/what-keystone-pipeline
- https://www.startmag.it/energia/keystone-xl-joe-biden/
- https://www.ilpost.it/2021/06/10/oleodotto-keystone-xl-non-si-fa/
Recenti perdite di petrolio nella provincia di Saskatchewan
- https://www.rinnovabili.it/ambiente/disastro-ambientale-petrolio-canada-222/
- https://www.rinnovabili.it/ambiente/petrolio-disastro-ambientale-canada-222/
La Enbridge Line 5 e il passaggio sotto lo Stretto di Mackinac
- https://www.enbridge.com/Line5
- https://www.thestar.com/opinion/contributors/2021/03/16/shutting-down-enbridgesline-5-essential-to-protecting-shared-great-lakes.html
- https://www.thestar.com/news/canada/2021/01/29/what-you-need-to-know-about-line5-the-latest-pipeline-fight.html
- https://eu.freep.com/story/news/local/michigan/2019/04/02/enbridge-line-5-oilpipeline-straits-of-mackinac-michigan/3329874002/
- https://www.honorearth.net/news/indigenous-women-leaders-say-line-5-rerouteproject-would-be-cultural-environmental-genocide
- https://www.oilandwaterdontmix.org/
- https://www.oilandwaterdontmix.org/problem