MikyMouse Magazine

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Animali famosi

Il cane, protagonista nell’arte delle più antiche civiltà

L’arte figurativa è l’ indiscutibile prova di ciò che esisteva in un passato lontano, talvolta così distante da non essere ancora testimoniato attraverso documenti scritti. Le rappresentazioni del cane compaiono fin dalle epoche più remote, perdurano nei secoli e sono presenti in numerossisme opere dove questo animale è raffigurato al fianco dell’ uomo. Prove dell’ esistenza di esemplari di antichi cani risalgono a 12.000 anni fa. Disegni e incisioni rupestri confermano che i cacciatori preistorici erano spesso accompagnati, durante le loro batutte, da animali simili al lupo. La sinergia di scienze quali l’ archeologia e la zoologia affermano che il Canis familiaris palustris sia l’antenato addomesticato del cane. Il Canis familiaris era perfettamente inserito nella società umana primitiva e ricopriva sia la funzione di guardiano del campo che quella di abile compagno di caccia. Durante il periodo Paleolitico ci fu una convivenza tra due predecessori dell’ uomo: l’ Homo di Neanderthal e l’Homo Sapiens (dal quale discendiamo). Questo momento storico, tutt’altro che pacifico, imponeva la sopravvivenza. Cacciare era diventata un’ impresa ardua, per questo il Sapiens strinse un’ alleanza con il lupo. La preziosa collaborazione tra uomo e animale consentì l’ esistenza delle due specie, a discapito dell’ Homo di Neanderthal che andò estinguendosi. Rappresentazioni di cani compaiono in svariati contesti, dalle situazioni di vita quotidiana all’ incarnazione di personaggi simbolici o divini. Nell’ antico Egitto la figura di Anubi, divinità funeraria e guardiano delle tombe dei faraoni, era raffigurata con il corpo umano e la testa di un canide nero con delle grandi orecchie. I sovrani dell’Egitto erano storicamente affiancati da animali da compagnia. Oltre ai gatti, anch’essi saldamente presenti nell’ arte dell’an-

tico popolo, vi sono affreschi che rappresentano anche cani simili al levriero. Nel 1935, nella piramide di Cheope, una squadra di archeologi rinvenne il sarcofago contenente le spoglie imbalsamate di un cane indubbiamente caro al Faraone. Anche la cultura greca e quella romana attribuiscono un forte valore simbolico al cane, che rappresenta le nobili virtù del coraggio e della fedeltà. Argo, il cane di Ulisse viene celebrato nel Poema omerico come il fedele amico che, dopo vent’anni, riconosce affettuosamente il suo pardone anche se travestito da mendicante. Il personaggio della mitologia greca, dopo mille avventure torna a Itaca e versa una lacrima per la morte del suo ormai vecchio animale. La civiltà romana rappresenta la figura del cane in affeschi, mosaici e sculture. L’ immagine del cane era considerata intimidatoria, simboleggiava la potenza e l’ aggressività. L’ ingresso delle abitazioni spesso era decorato da mosaici rappresentanti ostili animali che mettevano in guardia i ladri e gli ospiti indesiderati. “ Cave canem! ” - attenti al cane! - era il perentorio avvertimento che riecheggiava all’interno delle case romane. Alessandro Magno durante i suoi viaggi in India rimase colpito dalla maestosità di un cane, il mastino, tant’è che lo volle importare nel suo impero. Iniziò quindi a diffondersi l’allevamento del Molosso italiano, che veniva utilizzato sia come cane da guardia, che nei combattimenti circensi. Questo animale fedele e coraggioso dall’alba dei tempi è al nostro fianco. L’arte, la poesia e le battaglie lo hanno celebrato per le sue preziose qualità. Il cane è il migliore amico dell’ uomo perchè è da sempre il suo compagno più fidato.

Maggio 2012

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