Happy Aquatics Construction n.2-2022

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M A R ZO - A PR I L E 202 2

SPECIALE Le tolleranze dimensionali delle piscine private INTERVISTA La stagione delle piscine 2022 Mauro Cavagnini, Giovanni Lonati Il contratto d’opera nella realizzazione delle piscine Andrea Massa

An n o XXIV N U M ER O 2

L’acido cianurico nelle piscine: un problema o un’opportunità? Pietro Bordonali Il funzionamento delle pompe di piscina in aspirazione Simone Rasia I fari in piscina, l'illuminazione interna alle vasche Devis Cason Sistemi resinosi: linee guida per la progettazione e l'esecuzione Angelica Cataldo


con un anno di ritardo causato dal Covid torna

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SO MMARIO ANNO XXIV - NU M E R O 2 - M A R ZO -A PR I L E 202 2 N EWS

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ACQUANET NEWS

CONSTRUCTION

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L’acido cianurico nelle piscine: un problema o un’opportunità? Pietro Bordonali

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Il funzionamento delle pompe di piscina in aspirazione Simone Rasia

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Il contratto d’opera nella realizzazione delle piscine Andrea Massa

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Le tolleranze dimensionali delle piscine private secondo la norma UNI EN 16582-2 Redazione Construction

I fari in piscina - L’illuminazione interna alle vasche Devis Cason

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Rispetto, per noi e per i nostri collaboratori Mauro Baricca

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Master Pool Builder Redazione Construction

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La velocità di filtrazione Rossana Prola

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La stagione delle piscine 2022 Redazione Construction

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Speciale PISCINA22: Il salotto tecnico Redazione Construction

Sistemi resinosi - linee guida per la progettazione e l’ esecuzione Angelica Cataldo

CEN NEWS UNI NEWS

EDITORIALE

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Metaverso a chi? Marco Tornatore

EXTRA

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Editoriale Construction: I giovani non hanno più voglia di lavorare? Rossana Prola

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HA Innovation EAA - Calendario corsi

INSERZIONIST I II 1 2 5 7 9 11 15 17 25 29 31 39 43 45 49 53 57 65 III IV

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In copertina:

Piscina turistica complesso Baia del Monaco Realizzazione: Dauniacold snc Illuminazione: Teclumen srl Le vasche alberghiere e dei resort sono un forte elemento attrattivo per l’ospite. È fondamentale che per la loro realizzazione ci si avvalga prima di un progetto sviluppato da professionisti di comprovata competenza, poi da aziende specializzate e certificate. Fra i tanti più valorizzanti contano anche gli effetti luce frutto di alta tecnologia, garanzia di sicurezza e lunga durata.

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HAPPY AQUATICS Periodico cartaceo bimestrale 4 uscite Wellness e 2 speciali Construction Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001 EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD) - info@wbox.it Registro ROC n. 37681 DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore - redazione@euroaquatic.it PUBBLICITÀ: Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it PER RICEVERE HAPPY AQUATICS: Uscite WELLNESS (HA&W): scrivere una mail di richiesta ad redazione@euroaquatic.it • Speciali CONSTRUCTION (HA CNN): fare specifica richiesta a redazione@ euroaquatic.it NOTE ESPLICATIVE: HA&W: 4 uscite/anno con servizi su fitness e piscina; HA&W in versione digitale "WBOX-Happy Aquatics" aggiornato quotidianamente/settimanalmente e accessibile a tutti su www.wbox.it • HA CNN: 2 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa. COMITATO DI REDAZIONE: Rossana Praia, Giuliana Bassini, Paolo Ferrario - completano il Comitato di Redazione per l'edizione Happy Aquatics & Wellness: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori HANNO COLLABORATO: Rossana Prola, Marco Tornatore, Pietro Bordonali, Andrea Massa, Simone Rasia, Devis Cason, Mauro Baricca, Angelica Cataldo, Mauro Cavagnini, Giovanni Lonati. PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com STAMPA: GRAFICHE NUOVA JOLLY S.R.L.- RUBANO (PD) - Chiuso in tipografia: 20/03/2022 ANNO XXIV - N U M E RO 02 - MA R ZO - A PR ILE 2022


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EDITORIA LE Non dobbiamo immergerci letteralmente nel virtuale, ma lo sport e le piscine devono rivedere modelli superati

METAVERSO A CHI? Il mondo del fitness si proietta al domani fra digitalizzazione, virtuale e allenamenti in remoto. Un modo anche per esorcizzare le difficoltà pandemiche, complicate da un dittatore infame che gioca alla guerra. Più pragmaticamente è il nuovo percorso per rilanciare il settore e correre verso il domani, declinato da app, connessioni e ibrido. Collocando al centro il cliente, il cittadino, non il titolare o il gestore della piscina o del club. Ovvio che questa onda innovativa venga cavalcata da molti che sono con un piede nel fitness e l’altro in piscina. Meno ovvio però per chi gestisce la piscina più come tecnico e manutentore e meno da manager capace di strategie evolute e scelte imprenditoriali. Metaverso e approcci datati - La piscina tradizionalmente intesa, fra gap manageriali, arretratezze tecnologico-digitali, approcci datati e modelli che il Covid-19 ha demolito definitivamente, più che di metaverso oggi può parlare di metavagito. Che ben poco ammicca a virtuale, digitale e futuro, e inchioda invece tante piscine a modelli che sono la causa prima di debacle e chiusure, potenziate da una pandemia protrattasi oltre ogni previsione. Emergenze e programmazione (mancata) - In un Paese incapace di alcun programma energetico e abile solo a reagire emotivamente al caro bollette acuito dal conflitto in Ucraina – ora si parla di azioni per arginare, quando da un ventennio avremmo dovuto porre rimedio – è fisiologico che un comparto, come quello della piscina, viva di pianificazione ridotta che

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ora paga anche oltre le proprie responsabilità. La nuova stagione di piscine e palestre è avviata - La via italiana al rilancio del settore è ben instradata da chi ha avuto accortezze in materia energetica, che rientrano in un piano programmatico organico, aderente anche a sviluppo tecnologico e digitale. L’infame di cui sopra era meno prevedibile, come lo è stata la pandemia. Ora servono coraggio e azioni mirate, capendo che il cambiamento è in atto e che il modello basato su soluzioni poco orientate al profitto e al commerciale ha il fiato molto corto. Una revisione del paradigma gestionale ce la indicano i gruppi stranieri e quelli nazionali emergenti o che hanno saputo correggere il tiro. Siamo stati eccellenti nel portare i nostri atleti ai trionfi strepitosi del 2021. Sapremo sicuramente essere ottimi gestori, capaci di guidare con successo la trasformazione epocale che è in corso. Metabolizzando anche il metaverso per aprirci a nuovi scenari e ad una clientela ben più ampia di quella del passato: la collettività, che va oltre l’idea antica di utente.

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IL MODELLO BASATO SU SOLUZIONI POCO ORIENTATE AL PROFITTO E AL COMMERCIALE HA IL FIATO MOLTO CORTO

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ACQUANET NEWS ACQUANET A FORUM PISCINE Acquanet – Associazione Piscine ha partecipato al 13° International Pool & Spa Expo Congress che si è svolto a Bologna dal 23 al 25 febbraio. Oltre alla presenza fisica dell’Associazione in uno degli stand dell’esposizione, Acquanet ha organizzato due incontri aperti al pubblico e ha tenuto l’assemblea annuale.

LA PRESENTAZIONE DEL MASTER POOL BUILDING Nel primo incontro si è presentato ufficialmente il Master Pool Building, il corso di alta specializzazione per coloro che già realizzano piscine. Un corso di 80 ore suddiviso in due sessioni che prevede un esame finale per poter ottenere l’attestato. Il Master Pool Building rappresenta il primo passo verso un percorso di eccellenza che potrà fare la differenza nella scelta del costruttore di piscina da parte del cliente finale. Inoltre, al Master Pool Building sarà affiancata una importante azione di marketing, che avrà come target il cliente finale, che contribuirà a far diventare sinonimo di affidabilità il costruttore che potrà esporre il logo.

L’ASSEMBLEA DEI SOCI Si è tenuta infine l’Assemblea annuale dei soci di Acquanet, che aveva come obiettivo principale l’approvazione del bilancio, avvenuta all’unanimità. Particolare interesse hanno riscontrato i progetti che Acquanet intende portare avanti nel corso di quest’anno, che si presenta come forse ancora più complesso e complicato di quello passato, a causa dell’aumento continuo dei prezzi e della carenza di materiale reperibile sul mercato.

Lo stand di Acquanet a Forum Piscine

LE ALIQUOTE IVA IN PISCINA In questo intervento, grazie alla graditissima presenza ed alle competenze del rag. Tullio Quagliotti, con cui da anni l’Associazione collabora, si sono analizzati i diversi casi di applicazione di differenti aliquote IVA nel settore della costruzione, dell’acquisto e della ristrutturazione della piscina. Si è inoltre fornita una panoramica sui differenti bonus edilizi. L’intervento ha suscitato molto interesse tra il pubblico presente, tanto che è terminato ben oltre l’orario stabilito.

I PROGETTI FUTURI Lo scopo principale di Acquanet, oltre al continuo sviluppo di progetti di formazione, sarà quello di accompagnare le proprie aziende verso un cammino di crescita imprenditoriale. Questa è la stagione dei passaggi generazionali, non sempre facili, e dello sviluppo delle aziende. Alcune verranno vendute, altre chiuse, ma molte si stanno evolvendo, trasformandosi da azienda artigiana con il solo titolare che lavora a piccolissima impresa. Pur restando aziende di micro dimensioni, il salto da compiere è enorme, soprattutto per quanto riguarda la mentalità con cui condurre l’azienda. Un percorso affascinante, fatto di piccoli ma fondamentali passi da compiere insieme.

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L'Assemblea dei soci

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ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPORTANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA QUASI 200 ASSOCIATI. DIVERSE ANIME, ACCOMUNATE PERÒ DALLO STESSO OBIETTIVO:

MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE.

L’Associazione offre diversi servizi ai propri associati. Alcuni esempi: - Consulenza in tempo reale relativamente ad aspetti legislativi, normativi e tecnici alla possibilità di consultare gratuitamente le norme tecniche UNI - Organizzazione di corsi di formazione gratuiti per i propri associati - Partecipazione attiva alla redazione delle norme tecniche, sia italiane che europee, in modo tale da poter tenere i propri associati sempre informati. - Consulenza gratuita di professionisti esterni, al fine di poter rispondere in modo adeguato ad ogni quesito nel più breve tempo possibile (su temi legali, amministrativi e tecnici). ACQUANET È LA FIRMATARIA, INSIEME A CONFLAVORO, DEL PRIMO ED UNICO CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO SPECIFICO PER IL SETTORE DELLE PISCINE.

Per saperne di più sull’Associazione è possibile consultare il nostro sito (www.acquanetpiscine.it), scriverci una mail ad info@acquanetpiscine.it oppure chiamarci al 0376854931 - 3335259383 . Saremo lieti di risolvere qualsiasi vostro dubbio!


CEN NEWS

La situazione legata alla pandemia ha notevolmente rallentato il lavoro degli organi normativi europei. Si attende ancora la pubblicazione al CEN della norma sulla classificazione energetica delle piscine, che avrebbe dovuto essere pubblicata alla fine del 2021. Neppure la nuova versione della UNI EN 13451-3 ha ancora visto la luce, nonostante i lavori siano terminati da molto tempo.

pubblicazione in sede CEN, dopo la traduzione in inglese, francese e tedesco, avrebbe dovuto avvenire entro il 2021 ma ancora non si vede. Probabilmente la causa è lo smart working dei dipendenti…? Una volta pubblicata al CEN la norma dovrà essere recepita e pubblicata da UNI e poi tradotta. Difficile, ormai praticamente impossibile, che tutto ciò possa avvenire prima dell’inizio della stagione estiva 2022.

IL PROGETTO DI NORMA SULLE SPA AD USO PUBBLICO

ALTRI LAVORI IN ATTESA

Il lavoro sulla nuova norma per le SPA pubbliche, per il quale era stato creato un gruppo apposito, il WG16 del TC136, è stato interrotto perché si è superato il limite dei 18 mesi previsti per l’ultimazione della scrittura della norma, senza che si siano fatti significativi progressi. Il comitato di normazione svedese ha avviato la procedura per ricostituire il gruppo e riavviare i lavori, ma non si sa quando (e se) ciò potrà avvenire, visto che la Germania si era dimostrata piuttosto contrariata rispetto a come gli altri Paesi europei avevano approcciato la scrittura della nuova norma. Vedremo come voteranno i membri del gruppo e se, quindi, i lavori ripartiranno o verranno definitivamente abbandonati.

Come detto, si attende la pubblicazione della revisione della norma UNI EN 13451-3 sulle aspirazioni, i cui lavori sono terminati ormai da circa un anno. La riunione del TC 136 calendarizzata per marzo 2022 è stata annullata, senza nessuna motivazione da parte della segreteria tedesca. Insomma, pare che non sia l’Italia ad avere i maggiori problemi di gestione dovuti alla crisi pandemica. Le situazioni più strutturate sono solitamente meno reattive in caso di imprevisti oppure, per una volta, il nostro “genio e sregolatezza” ha dimostrato di non essere solo un problema ma di costituire, in alcuni casi, una opportunità per riuscire a reagire meglio e con più efficienza alle difficoltà.

LA NUOVA NORMA SULLA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA DELLE PISCINE La nuova norma sulla classificazione energetica delle piscine ad uso domestico, redatta dal WG5 interno al TC402, attende anch’essa la pubblicazione, dopo la chiusura dei lavori risalente all’autunno 2021. La

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UNI NEWS PROCEDE IL LAVORO SULLA REVISIONE DELLA NORMA UNI 10637, INIZIATO NEI PRIMI MESI DEL 2021 Il lavoro è lungo, perché i membri del gruppo sono numerosi e le discussioni che si creano devono essere necessariamente gestite fino ad ottenere un risultato comune e condiviso. Il tempo però purtroppo stringe, poiché si avvicina la scadenza del termine per l’ultimazione dei lavori. Molto probabilmente sarà necessario richiedere la proroga di sei mesi, l’unica consentita, per poter ultimare la scrittura. Nonostante le difficoltà di una discussione importante come questa, il clima all’interno del gruppo è buono ed improntato alla massima collaborazione. Ogni membro del gruppo partecipa con un approccio propositivo e, almeno fino ad ora, non sono emerse contrapposizioni.

QUALCOSA DI CERTO CAMBIERÀ L’augurio di buona parte del settore è quello di riuscire ad adattare la norma alle situazioni nuove che si sono presentate in questi anni. Ricordiamo che la prima versione della UNI 10637 così come la conosciamo ri-

sale al 2006 ed ha subito modifiche poco significative nella revisione intermedia del 2016. È quindi giunto il tempo di una revisione profonda, tenendo però in considerazione il fatto che stravolgerne completamente l’ossatura potrebbe rallentare la conoscenza e l’applicazione della nuova versione della norma. Un aiuto nella decisione di cosa e come cambiare è arrivato dalla necessità di adeguare la norma alla classificazione europea della UNI EN 15288, che divide le piscine in Tipo1 (corrispondente alle nostre A1), Tipo 2 (le nostre A2 e B) e Tipo 3 (piscine di tipo particolare). Sparisce quindi la separazione tra le piscine A2 e le condominiali, il che aiuterà sicuramente a definire situazioni dubbie come quella relativa agli appartamenti affittati a fini turistici, anche se sarà indubbiamente difficile abbandonare una abitudine di classificazione introdotta dall’Accordo Stato Regioni nel 2003 e dalla norma UNI 10637 nel 2006. La modifica della classificazione porterà con sé tutta una serie di piccoli e grandi modifiche: ad esempio, la necessità di passare da una piscina a skimmers a una a sfioro verrà uniformata per tutto il gruppo delle Tipo 2 a 100 mq, senza più la separazione tra i 100 mq delle A2 ed i 150 mq delle condominiali.

E QUALCOSA DOVRÀ CAMBIARE Resta però da sciogliere il nodo cruciale delle piscine poco frequentate, che ad oggi devono essere equipaggiate con impianti di trattamento dell’acqua identici a quelle inserite in contesti dove i bagnanti sono molti di più. Pensiamo ai B&B che, appartenendo alla categoria A2, devono essere dotati di impianti di trattamento uguali a quelli di piscine con le stesse dimensioni collocate, ad esempio, in campeggi con migliaia di posti letto. Su questo aspetto, che riguarda tempi di ricircolo ed equipaggiamenti, sarà necessario un confronto costruttivo al fine di raggiungere una soluzione che consenta di ammodernare gli impianti, senza però costringere ad investimenti ingiustificati. L’auspicio è quindi quello di riuscire a trovare una formula che metta in relazione non tanto la categoria di appartenenza della piscina, la dimensione o la profondità, quanto piuttosto il numero di utenti che può accogliere. Il numero di utenti di una piscina ad uso pubblico, infatti, è direttamente correlato alla capacità di investimento del gestore/ proprietario.

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UNI NEWS ANCHE L’ACCORDO STATOREGIONI È IN REVISIONE Insieme alla revisione della UNI 10637 procede il tentativo (per ora si tratta solo di questo) di revisione dell’Accordo Stato-Regioni da parte delle Regioni, del Ministero della Salute e dell’istituto Superiore di Sanità. In proposito si hanno solo indiscrezioni, poiché le istituzioni hanno deciso di procedere autonomamente senza un confronto con le associazioni che, assicurano, ci sarà al termine dei lavori, sperando che non sia troppo tardi. Sarebbe stato certamente auspicabile che le due revisioni procedessero insieme, ma le decisioni che sono state prese sono andate in senso contrario. Ancora una volta, si è persa un’occasione per fare qualcosa di fatto bene, condiviso e utile al settore. Pazienza, anche stavolta sarà per la prossima volta.

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ph: Madelynn Woods - Uunsplash

EDITORIA LE CONSTRUCTION

I GIOVANI NON HANNO PIÙ VOGLIA DI LAVORARE? RIFLESSIONI SULLA DIFFICOLTÀ NEL REPERIMENTO DELLA MANODOPERA NELLE PISCINE È ora di cambiare. È ora di cambiare per tutti, perché il mondo cambierà e lo farà molto rapidamente e probabilmente non ne usciremo migliori, come credevamo. Più probabilmente, le ferite e le macerie che ha lasciato la Pandemia resteranno a ricordarci quello che è successo e da qui dovremo ripartire, da un mondo diverso. Non necessariamente peggiore, probabilmente non migliore, ma diverso. Ci sono molte cose di cui questo periodo storico ha accelerato il cambiamento, e tra queste c’è indubbiamente il lavoro. Sento spesso ripetere che i giovani non hanno più voglia di lavorare, perché non sono più disposti ad accettare di dedicare troppo tempo ad una attività male retribuita. Una volta, quando ero giovane io, si ringraziava chi ci dava l’opportunità di imparare un mestiere e non si pensava allo stipendio, all’inizio. Una volta. Ora il mondo è diverso, il tempo è finalmente diventato prezioso, perché non è molto e non si può sprecarlo. Il tempo va impiegato in

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qualcosa di utile e di positivo e bisogna imparare a gestirlo al meglio. Un titolo de L’Avvenire, giornale apparentemente non molto progressista, cita: "Boom di dimissioni volontarie dal lavoro nel secondo trimestre del 2021 - Crescono dell'80% le uscite volontarie. Riguardano soprattutto la fascia d'età 26-35 anni e gli impiegati del Nord". Uno su quattro è alla ricerca di un nuovo senso di vita. Dice l’articolo che tra aprile e giugno 2021 si registrano quasi 500mila dimissioni (290mila uomini e 190mila donne), con un aumento del 37% rispetto ai tre mesi prima. Se si confronta invece il medesimo trimestre del 2020, l’incremento è dell’85%. Come mai? Non si parla di licenziamenti dovuti alla crisi, ma di dimissioni volontarie. Il tempo a disposizione ha consentito a molte famiglie una riflessione sul senso della loro vita e sul significato da dare al lavoro. Se si lavora per comprare la macchina che serve per andare a lavorare, che senso ha? Non siamo criceti che girano nella ruota, in fondo, e molti sono stanchi di sentirsi così.

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CI SONO MOLTE COSE DI CUI QUESTO PERIODO STORICO HA ACCELERATO IL CAMBIAMENTO, E TRA QUESTE C’È INDUBBIAMENTE IL LAVORO Quindi anche il lavoro dell’imprenditore deve cambiare, deve evolvere. Lavorare dodici ore al giorno può ancora essere considerata una virtù a prescindere? O non è forse il caso di pensare ad essere produttivi e imparare a gestire il tempo per arrivare ad usarne il meno possibile in funzione di quanto si produce? Lavorare da stanchi è produttivo? Essere perennemente stressati è produttivo? Non avere un minimo di organizzazione, rispondere ad una mail con una telefonata di mezz’ora è produttivo? No! Stiamo sprecando tempo e pretendiamo che anche i nostri dipendenti facciano il nostro stesso errore. Per fortuna i “giovani”, quelli che non hanno più voglia di lavorare, non considerano più una opportunità un lavoro che ti impegna senza orari, senza giorni di riposo, senza certezze sulla fine del turno, per di più con una paga nella media e senza altre gratificazioni. Questo però deve farci riflettere su ciò che facciamo noi e su come lo facciamo. Ha ancora senso la figura di un imprenditore impegnato in lavori manuali dodici ore al giorno? Quando si lavora in questo modo, chi si dedica a progettare l’evoluzione dell’azienda, a pianificare le attività, a monitorare i risultati e a correggere gli errori?

Non è detto che la strada migliore sia sempre quella di aumentare il numero dei clienti, i lavori da fare, il fatturato. Può anche essere che per potersi ristrutturare sia necessario ridurre, almeno momentaneamente, il lavoro, per imparare un nuovo metodo che consenta di lavorare meglio e produrre un utile più alto. Ma i cambiamenti non sono mai gratis, portano sempre ad un costo, fosse anche solo in termini di ansia e di tempo. Quindi “i giovani” non sono lazzaroni, semplicemente stanno iniziando a rifiutare una vita dedita al lavoro per il lavoro, senza significato. E dovremo farlo anche noi “boomer”, perché è ora di smettere di confondere il tempo che si dedica al lavoro con la produttività. Nelle piccole aziende artigiane, così come nelle piccole società di gestione di piscine pubbliche, deve arrivare l’organizzazione, bisogna imparare a far rendere il tempo, per poterne dedicare sempre meno al lavoro. Bisogna imparare che prendersi cura di sé stessi non è tempo perso, ma è tempo importante per la produttività, perché si produce solo se si è sani, in forma e riposati, altrimenti si gira a vuoto. E lo stesso devono fare i nostri dipendenti. È un percorso importante quanto difficile, ma come tutti i cammini, si farà camminando. Un passo alla volta. Cominciamo ad ascoltare quello che ci accade intorno, perché se una persona non accetta le nostre condizioni di lavoro forse è un lazzarone, ma se lo fanno quasi tutti, allora forse quelli sbagliati siamo noi.

ph: Adrian Swancar on Unsplash

A queste obiezioni sento sempre la stessa risposta: non ho abbastanza risorse economiche per fare “solo” l’imprenditore. Vero. Vero se tutto va come sta andando adesso. Ma se vogliamo cambiare non possiamo

pensare che tutto vada come sta andando adesso, dobbiamo cambiare anche le modalità di gestione e quindi fare in modo che migliori la produttività per pagare le risorse in più.

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Rossana Prola prola@professioneacqua.it



Pietro Bordonali Chimico, esperto di prodotti per il trattamento acqua per piscine poolcarespecialist.pb@gmail.com

L’ACIDO CIANURICO NELLE PISCINE: UN PROBLEMA O UN’OPPORTUNITÀ?

I composti a base di cloro contenenti acido cianurico sono comodi da utilizzare, ma l’eccesso di acido cianurico può portare a problemi irrisolvibili per l’acqua della piscina. Conoscere come funziona questa sostanza aiuta a gestirla al meglio, sfruttandone gli aspetti positivi COS’È L’ACIDO CIANURICO?

IL DICLORO ED IL TRICLORO, ESSENDO SOLIDI, SONO PIÙ FACILI DA MANEGGIARE RISPETTO ALLA SOLUZIONE DI IPOCLORITO LIQUIDA E SONO STABILI NELLA CONSERVAZIONE IN MAGAZZINO

L’acido cianurico, o isocianurico, è un composto organico che funge da “supporto” agli atomi di cloro nel dicloroisocianurato e nell’acido tricloroisocianurico, utilizzati nella clorazione delle piscine, e serve ad evitare la dissociazione del cloro da parte dei raggi UV del sole. Il dicloroisocianurato, comunemente detto dicloro, è solitamente commercializzato in forma granulare ed è molto solubile in acqua, pertanto viene utilizzato per trattamenti che richiedono una clorazione rapida, come ad esempio nelle aggiunte di cloro o nelle superclorazioni.

tamente e sono utilizzate per il mantenimento della concentrazione di cloro attraverso una solubilizzazione lenta e continua.

L’acido tricloroisocianurico, comunemente detto tricloro, è un prodotto scarsamente solubile e viene normalmente utilizzato in pastiglie che si sciolgono len-

Questi composti di cloro, essendo solidi, sono più facili da maneggiare rispetto alla soluzione di ipoclorito liquida e sono stabili nella conservazione in magazzino.

Fig. 1 - % Chlorine remaining si riferisce alla quantità di cloro libero (CF) rimanente dopo un certo numero di ore.

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PIETRO BORDONALI

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ARTICOLI

Fig.2 – Durante una giornata di sole il cloro si degrada molto velocemente, anche senza bagnanti

Un ulteriore vantaggio offerto dall’acido cianurico è la protezione che conferisce all’acido ipocloroso nei confronti della degradazione rispetto ai raggi UV una volta sciolto nell’acqua della piscina.

tramite DPD viene rilevata la presenza di cloro libero (indicata con FC - Free Chlorine) senza distinguere tra quello legato all’acido cianurico e quello presente in forma di acido ipocloroso non legato.

MA L’ACIDO CIANURICO NON PORTA SOLO BENEFICI

È importante quindi conoscere la quantità di acido cianurico presente per stimare la reale presenza di cloro libero attivo, cioè acido ipocloroso non legato, unica sostanza utile nel processo di disinfezione.

L’acido cianurico risulta efficace nella protezione dell’acido ipocloroso, ma man mano che la sua concentrazione aumenta si presenta anche l’effetto negativo di sottrarre cloro libero attivo all’equilibrio, legandolo a sé in varie forme e riducendone la disponibilità. L’unica forma di cloro attiva davvero utile nella disinfezione è infatti quella dell’acido ipocloroso indissociato (HClO). Nelle analisi con kit o fotometro effettuata

In fig. 3 viene illustrato il rapporto tra FC (Free Clorine, cioè il cloro misurato con il DPD) ed acido ipocloroso (HClO) in funzione della presenza di acido cianurico e come il suo incremento riduca notevolmente la concentrazione di HClO rispetto al totale di FC misurato e quindi l’efficacia della disinfezione. Come si può vedere, per ottenere una quantità sufficiente di acido ipocloroso è necessario aumentare di molto la concentrazione di FC letta con il DPD.

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In alcune pubblicazioni scientifiche europee, viene raccomandato un rapporto FC-acido ipocloroso di 1-20:

con 20 ppm di acido cianurico è sufficiente leggere 1 ppm di FC

con 40 ppm di acido cianurico è necessario leggere 2 ppm di FC

con 80 ppm di acido cianurico è necessario leggere 4 ppm di FC

QUAL È LA CONCENTRAZIONE IDEALE DI ACIDO CIANURICO? L’acido cianurico risulta efficace nella protezione del cloro libero rispetto ai raggi UV già a concentrazione di 20/30 ppm (mg/l), come da fig. 1, che risulta pertanto ottimale per proteggere il cloro libero senza ridurne troppo l’azione disinfettante. La normativa italiana prevede una concentrazione massima per le piscine pubbliche di 75 ppm, ma è buona pratica mantenere una concentrazione inferiore, per quanto abbiamo finora enunciato. Questo principio vale anche e soprattutto per le piscine private che sono quelle più spesso trattate, nella gestione ordinaria, con solo dicloro e tricloro. Eccessi di acido cianurico, che riducono la concentrazione di acido ipocloroso effettivamente disponibile rispetto al totale di FC rilevato, possono essere causa di formazione di alghe ed acqua che si intorbidisce, anche in modo repentino. COME SI ELIMINA L’ACIDO CIANURICO? L’acido cianurico non si degrada in modo spontaneo in un tempo sostenibile, non esiste la possibilità di rimuoverlo chimicamente o fisicamente

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È IMPORTANTE TENERE MONITORATA LA CONCENTRAZIONE DI ACIDO CIANURICO, EFFETTUANDO EVENTUALMENTE UN PARZIALE RICAMBIO DI ACQUA dalla piscina ed è quindi necessario cambiare parzialmente o completamente l’acqua della piscina quando è presente a concentrazioni eccessive. È però preferibile tenerlo monitorato e gestire i ricambi d’acqua evitando che la sua concentrazione superi i 40/50 ppm, aumentando, se necessario, nel corso della stagione la frequenza o la durata dei lavaggi del filtro eliminandone così l’eccesso. È opportuno iniziare la stagione con l’apertura della piscina in condizione ottimale, se necessario effettuando un ricambio d’acqua totale o parziale, in modo di porsi nella migliore delle condizioni all’avvio, anche tenendo conto di eventuali clorazioni shock di inizio stagione. QUANTO ACIDO CIANURICO È CONTENUTO IN DICLOROISOCIANURATO ED ACIDO TRICLOROISOCIANURICO? Il dicloroisocianurato di sodio è composto per circa il 50% del suo peso da acido cianurico e di conseguenza 1 kg di dicloro libera, sciogliendosi in acqua, circa 500 g di acido cianurico. L’acido tricloroisocianurico è composto per circa il 55% del suo peso da acido cianurico, di conse-

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ARTICOLI PIETRO BORDONALI

guenza 1 kg di tricloro libera, sciogliendosi in acqua, circa 550 g di acido cianurico (ma anche il 50% in più di cloro libero rispetto al dicloro). Si può quindi, conoscendo le dimensioni della piscina, i ricambi d’acqua e la quantità di prodotto dosato, calcolare approssimativamente quanto acido cianurico viene introdotto in piscina. Questo calcolo ha una valenza di tipo previsionale, mentre per una valutazione dello stato dell’acqua in esame è bene affidarsi ad un’analisi. Esempio: Sapendo che 1 ppm corrisponde a 1 mg/l, per avere 1 ppm (mg/l) di acido cianurico basta introdurne 1 mg per ogni litro, cioè 1.000 mg per ogni metro cubo (1 metro cubo contiene 1000 litri). Quindi 1 ppm di acido cianurico “pesa” 1 g per ogni mc. Un'aggiunta quindi di 200 g di dicloro (o 180 g di tricloro) in una piscina di 100 mc alzerà di 1 ppm la concentrazione di acido cianurico, che si accumula nel tempo e aumenta ogni volta che si introduce dicloro (o tricloro) in acqua. COME SI EFFETTUA L’ANALISI DELL’ACIDO CIANURICO? L’analisi dell’acido cianurico viene effettuata attraverso una misura con fotometro. A differenza di altri parametri, l’acqua in esame non si colora ma si intorbidisce ed assume un aspetto lattiginoso di colore biancastro. Il fotometro, in questo caso, funziona da turbidimetro e misura la torbidità sviluppata dall’acqua in esame con il reagente. Come per tutte le analisi è importante seguire in modo scrupoloso le istruzioni del produttore dell’apparecchiatura, che può prevedere l’utilizzo del 50% di acqua della piscina ed il 50% di acqua distillata. È importante anche prestare attenzione alla concentrazione massima misurabile dallo strumento (fondo scala). Se la concentrazione è troppo elevata, invece di un valore numerico, lo strumento può indicare che la lettura è fuori scala (high, over range o indicazioni similari) e si deve quindi effettuare la

misura procedendo per diluizione. Si può, ad esempio, diluire il campione con acqua distillata 50% + 50% e ripetere la misura; si deve quindi moltiplicare per 2 il valore risultante per avere la concentrazione esatta. Se il valore risultasse ancora troppo elevato si potrebbe usare il 25% di campione ed il 75% di acqua distillata, moltiplicando poi per 4 e così via. È necessario prestare attenzione anche se lo strumento indica un valore numerico superiore o molto vicino al fondo scala dichiarato; la misura è poco affidabile ed è opportuno procedere per diluizione come illustrato precedentemente. Attenzione: la diluizione, per quanto precisa, introduce un errore rilevante che si somma alle incertezze già presenti nell’analisi. Per concentrazioni elevate di acido cianurico non è necessaria grande precisione analitica poiché serve solo per calcolare indicativamente quanta acqua rinnovare nella piscina per tornare in condizioni ottimali. COME VARIA IL REDOX IN FUNZIONE DELL’ACIDO CIANURICO? Il potenziale redox varia notevolmente al variare della concentrazione di acido cianurico. Il redox diminuisce all’aumento dell’acido cianurico. Normalmente le centraline che utilizzano il parametro del redox per il dosaggio del cloro comandano pompe dosatrici di ipoclorito di sodio o elettrocloratori, quindi non si hanno variazioni particolari della concentrazione di acido cianurico nel corso del normale funzionamento. In caso di trattamenti shock con dicloro si possono però riscontrare variazioni del rapporto cloro libero/redox e può essere necessario variare il setup del dosaggio.

SITOGRAFIA https://www.phta.org/pub/?id=0838089D-1866-D-AC-99FBD64EE07EA13F https://www.mdpi.com/2073-4441/11/6/1314/htm https://cdn2.hubspot.net/hubfs/3831534/Chlorine-CYA.pdf

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Andrea Massa Avvocato andreamassa@icloud.com

IL CONTRATTO D’OPERA NELLA REALIZZAZIONE DELLE PISCINE

La differenza tra contratto di appalto e contratto di prestazione d’opera in caso di contenzioso potrebbe essere determinante per definire la scadenza anticipata dei termini

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IL CONTRATTO D’APPALTO ED IL CONTRATTO DI PRESTAZIONE D’OPERA: LE DEFINIZIONI

altro soggetto, detto committente, a compiere una determinata opera o un servizio dietro corrispettivo in denaro, con propria organizzazione di mezzi e con gestione a proprio rischio.»

La tipologia contrattuale che solitamente viene utilizzate quando si realizza una piscina è quella del contratto di appalto, che trova la sua definizione e disciplina negli artt. 1655 e segg. del codice civile.

In alcuni casi, che descriveremo in seguito, potrebbe però essere applicato anche il contratto di prestazione d’opera, detto anche contratto d’opera, che è regolato dagli artt. 2222 e segg..

L’art. 1655 cod. civ. definisce come segue l’appalto: «L’appalto è il contratto con il quale un soggetto, detto appaltatore, si obbliga nei confronti di un

L’art. 2222 cod. civ., correlativamente contiene la seguente definizione del contratto d’opera: «Quando una persona si obbliga a compiere verso un corri-

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ARTICOLI ANDREA MASSA

spettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, […]». In linea di massima, possiamo quindi affermare che il contratto d’appalto prevede che un’impresa realizzi una costruzione tramite la propria organizzazione, che mette a disposizione tutto quanto necessario: mezzi, manodopera, attrezzature, procedure, mentre il contratto d’opera prevede che venga messa a disposizione del committente prevalentemente, appunto, l’opera di un soggetto che lavora senza organizzazione aziendale e senza dipendenti.

QUALE LA DIFFERENZA? Dalla definizione dei due tipi contrattuali possiamo iniziare a ricavare le differenze tra le due figure, i cui confini sono stati ulteriormente precisati dalla giurisprudenza. Entrambi i contratti possono avere per oggetto l'esecuzione di opere o servizi a fronte di un corrispettivo e quindi la differenza tra le due figure può essere di non facile individuazione. La differenza tra l’appalto e il contratto d’opera rileva su un particolare aspetto estremamente importante per la definizione dei diritti ed obblighi delle parti contrattuali. In entrambi i casi l’esecuzione dell’opera e del servizio è effettuata senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente e con assunzione del rischio da parte di chi li esegue. Tale profilo va a distinguere le due figure dal lavoro subordinato. Il connotato che deve quindi essere attenzionato per tracciare una distinzione è rappresentato dall’inciso dell’art. 2222 c.c. in cui si specifica che il contratto d’opera si realizza quanto l’esecutore agisce “con lavoro prevalentemente proprio”.

DA UN CONFRONTO DELLE DUE NORME SI EVINCE CHE PER IL CONTRATTO D’OPERA IL CODICE CIVILE DELINEA UNA DISCIPLINA PIÙ FAVOREVOLE AL PRESTATORE, IN QUANTO RIDUCE IL TERMINE PER FORMULARE LE CONTESTAZIONI E PER PROPORRE AZIONE GIUDIZIALE Da tale inciso una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione (Sez. IIa civ., sent. n. 23680 del 31/08/2021) ha affermato, sulla scia di un consolidato orientamento, che: “Il contratto d’opera ha in comune con l’appalto l’obbligo verso il committente di compiere dietro corrispettivo un’opera o un servizio senza vincolo di subordinazione e con assunzione del rischio da parte di chi esegue, differenziandosene invece per la complessità dell’organizzazione impiegata e pertanto sotto un aspetto quantitativo piuttosto che qualitativo, dovendosi qualificare il contratto come appalto se l’esecuzione dell’opera commissionata avviene mediante un’organizzazione di media o grande impresa cui l’obbligato è preposto, mentre nel contratto d’opera è il prevalente lavoro di quest'ultimo, pur se adiuvato da componenti della sua famiglia o da qualche collaboratore, secondo il modulo organizzativo della piccola impresa, desumibile dall’art. 2083 cod. civ.” Il criterio differenziale tra le due figure non attiene, quindi, alla natura, all’oggetto o al contenuto della prestazione ma all’organizzazione e alle caratteristiche dell’impresa preposta al compimento dell’opera.

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IN LINEA DI MASSIMA, IL CONTRATTO D’APPALTO PREVEDE CHE UN’IMPRESA REALIZZI UNA COSTRUZIONE TRAMITE LA PROPRIA ORGANIZZAZIONE, MENTRE IL CONTRATTO D’OPERA PREVEDE CHE VENGA MESSA A DISPOSIZIONE DEL COMMITTENTE PREVALENTEMENTE, APPUNTO, L’OPERA DI UN SOGGETTO CHE LAVORA SENZA ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E SENZA DIPENDENTI Se si chiama un pavimentista per posare un pavimento, un idraulico per montare una caldaia, un falegname per realizzare un armadio, sono fattispecie riconducibili al contratto d'opera. Se si chiama una società commerciale dotata di complessa organizzazione siamo certamente al di fuori della realizzazione dell’opera “con lavoro prevalentemente proprio”, e quindi si potrà affermare che la fattispecie è riconducibile all’appalto.

QUALE PUÒ ESSERE IL VANTAGGIO DEL CONTRATTO D’OPERA? L’individuazione del tipo contrattuale che va a regolare un rapporto tra le parti ha importante rilevanza in tema di garanzie. In materia di appalto, vige l’art. 1667 cod. civ. secondo cui, per la parte che interessa al fine della presente indagine: “«L'appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell'opera. […] Il committente deve, a pena di decadenza, denunziare all'appaltatore le difformità o i vizi entro sessanta giorni dalla scoperta. La denunzia non è necessaria se l'appaltatore ha riconosciuto le difformità o i vizi o se li ha occultati. L'azione contro l'appaltatore si prescrive in due anni dal giorno della consegna dell'opera. […].»

In materia di contratto d’opera, l’art. 2226 cod. civ. dispone che: “L’accettazione espressa o tacita dell'opera libera il prestatore d'opera dalla responsabilità per vizi e difformità della medesima, se all'atto dell'accettazione questi erano noti al committente o facilmente riconoscibili, purché in questo caso non siano stati dolosamente occultati. Il committente deve, a pena di decadenza, denunziare le difformità e i vizi occulti al prestatore d'opera entro otto giorni dalla scoperta. L'azione si prescrive entro un anno dalla consegna. I diritti del committente nel caso di difformità o di vizi dell'opera sono regolati dall’articolo 1668”. Da un confronto delle due norme si evince che per il contratto d’opera il codice civile delinea una disciplina più favorevole al prestatore, in quanto riduce il termine per formulare le contestazioni e per proporre azione giudiziale. Difatti, nell’appalto, il committente ha 60 giorni per comunicare una contestazione decorrenti dalla scoperta del vizio/difformità, mentre nel contratto d’opera ha solamente 8 giorni. Pure il termine di prescrizione dell’azione è diversamente stabilito: 2 anni dalla consegna per il contratto di appalto e solamente 1 anno nel contratto d’opera.

MA È IMPORTANTE SOTTOSCRIVERE IL CONTRATTO! Nel settore dell’edilizia spesso si tende a conferire e ricevere incarichi per la realizzazione di opere senza formalizzare espressamente la tipologia contrattuale alla quale le parti intendono far riferimento. Può anche accadere che le parti concludano un semplice accordo verbale, a seguito del quale poi vengono eseguite opere, migliorie, riparazioni e ristrutturazioni di immobili. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si limita alla accettazione di un preventivo.

Ph: Leon Seibert da Unsplash

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In questi casi si pone la questione di come andare ad interpretare il contratto informalmente perfezionatosi. Quando non è specificato, la questione non è semplice e la decisione viene, per forza di cose, delegata ad un Giudice. Meglio prevenire, preparando un contratto ben scritto.

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Redazione di Construction info@professioneacqua.it

LE TOLLERANZE DIMENSIONALI DELLE PISCINE PRIVATE SECONDO LA NORMA UNI EN 16582-2

Quanto può essere tollerata una imperfezione nella realizzazione di una piscina privata, in termini di misure? La norma prevede fino a quanto può essere sbagliata la costruzione e quanto può essere tollerato come discordanza dalle misure indicate in preventivo e sul progetto

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La norma UNI EN 16582-2 tratta questo tema al punto 7 “Tolleranze nella installazione della struttura della piscina”.

ze indicate sono le massime ammissibili, a meno di accordi o norme differenti, dipendenti anche dalla tipologia di materiale o attrezzatura utilizzati.

Preliminarmente, si stabilisce che le misure si intendono come riferite alla linea di galleggiamento, interne, alla temperatura di 25°C ± 5°C. Le tolleran-

Nella parte generale si stabilisce inoltre che un progetto può fare parte del contratto di vendita.

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ARTICOLI

Se la piscina deve ospitare una attrezzatura prefabbricata, ad esempio una copertura, le misure devono essere verificate secondo le indicazioni del costruttore della attrezzatura, prima di ordinarla. 1.

REDAZIONE

VARIAZIONI DELLA DIMENSIONE COMPLESSIVA

La variazione della dimensione complessiva di una piscina di lunghezza inferiore a 5 m può essere al massimo pari a 10 mm per metro, con un massimo complessivo di 30 mm. La variazione della dimensione complessiva di una piscina di lunghezza superiore a 5 m può essere al massimo pari a 10 mm per metro, con un massimo complessivo di 50 mm. Le differenze tra le diagonali per le piscine di forma ad angoli simmetrici non devono superare i 5 mm per metro. 2.

VARIAZIONI DELLA PROFONDITÀ

La massima variazione di profondità della piscina non può superare il 3%. Una nota specifica che non si parla della profondità dell’acqua, ma della profondità della struttura, intesa come punto più profondo rispetto al livello del muro. 3.

VARIAZIONI DELLA PLANARITÀ

I requisiti relativi alla planarità sono validi per parti piane senza spigoli vivi. Planarità del muro con la linea di galleggiamento:

Distanza di 2 m: ± 12 mm

Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Distanza di 2 m: ± 12 mm

Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Nel caso in cui ciò non avvenga il livello superiore del bordo sfioratore deve essere regolato di conseguenza (in sostanza, non si deve alzare il resto dello sfioro, ma abbassare il punto più alto). In particolari condizioni (ad esempio perimetro di sfioro molto grande) un metodo alternativo per raggiungere il risultato di uno sfioro continuo può essere quello di aumentare la portata.

Planarità del fondo:

deve essere realizzato in modo che la portata fluisca in modo continuo su tutto il perimetro del canale sfioratore.

Tolleranze dimensionali per il livello massimo dello sfioro possono essere fornite nei regolamenti edilizi nazionali, dove applicabile.

Non sono ammessi spigoli vivi sul fondo. 4. VARIAZIONI DEL LIVELLO

Variazione massima di livello tra gli skimmers durante il funzionamento: 15 mm

Planarità orizzontale della piscina rispetto alla linea di galleggiamento:

Su tutta la piscina massimo 25 mm

Alla distanza di 2 m: ± 10 mm

Alla distanza di 200 mm: ± 3 mm

Per le piscine a sfioro, il livello massimo del bordo

5.

VARIAZIONI DEL PUNTO FISSO

Il punto fisso deve essere stabilito con l’appaltatore principale, i subappaltatori e il proprietario della piscina, prima della installazione della piscina e scritto nel contratto. La variazione fra i punti fissi e la posizione della piscina non può eccedere i 50 mm su tutti i piani, a meno che non sia diversamente stabilito nel contratto.

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6.

SCALE O STRUTTURE IMMERSE

Quando una scala è parte della struttura ed è immersa, parzialmente o totalmente, le regole per determinare la geometria possono dipendere dalle leggi locali sulle costruzioni.

È accettabile una tolleranza dimensionale del 3% (fino ad un massimo di 20 mm) rispetto a quanto indicato nel contratto e nel progetto.

RIEPILOGO Dimensione complessiva

Piscina < 5m = 10 mm/m con un max di 30 mm Piscina > 5m = 10 mm/m con un max di 50 mm Diagonali: 8 mm/m

Profondità

3%

Planarità del muro

Distanza di 2 m: ± 12 mm Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Planarità del fondo

Distanza di 2 m: ± 12 mm Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Livello degli skimmers tra loro

15 mm

Livello della piscina

Su tutta la piscina massimo 25 mm Alla distanza di 2 m: ± 10 mm Alla distanza di 200 mm: ± 3 mm

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Livello dello sfioro

Tutto il perimetro deve sfiorare, senza tolleranze

Punto fisso

50 mm su tutti i piani

Scake o strutture immerse

3% fino ad un max di 20 mm

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MASTER POOL BUILDING - UN PROGETTO PER LA CRESCITA PROFESSIONALE DEI COSTRUTTORI DI PISCINA La scelta del Centro di Formazione Professionale Zanardelli di Brescia è stata fatta anche considerando il fatto che l’istituto ha messo a disposizione un laboratorio nel quale sarà possibile collocare una piccola vasca prove, per poter sperimentare direttamente i meccanismi ed i processi che avvengono all’interno di una piscina. La vasca prove resterà a disposizione dell’Associazione per effettuare test e verifiche di prodotti.

Dopo circa due anni di preparazione e di progettazione tra gli associati di Acquanet, è partito, il 7 febbraio 2022 presso il CFP Zanardelli di Brescia, il primo corso del progetto Master Pool Building, che si prefigge lo scopo di avviare un processo di formazione e di crescita dei costruttori di piscina. I primi 17 costruttori si sono impegnati in un percorso formativo molto impegnativo, che durerà circa 80 ore, divise in moduli di 6 ore ciascuno. Le lezioni si tengono in presenza, ma sarà possibile frequentare anche online buona parte delle lezioni. Durante il corso vengono effettuati esami, con lo scopo di verificare il reale apprendimento, ed è previsto inoltre un esame finale.

Il primo corso terminerà nel mese di novembre ed in ottobre inizierà il secondo. Al termine del primo corso partirà una campagna promozionale su larga scala verso il cliente finale, per sensibilizzarlo verso la scelta di un costruttore formato e competente. Acquanet è infatti fortemente convinta che anche il prodotto migliore del mondo non possa diffondersi nel mercato senza una campagna promozionale adeguata. Lo sforzo, soprattutto economico, sarà notevole, ma l’Associazione crede molto in questo progetto, e l’impegno dei costruttori che hanno finora aderito ne testimonia il valore. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi ad info@acquanetpiscine.it oppure contattare telefonicamente il Coordinatore Nello Puci al numero 3335259383.

Lo scopo infatti non è quello di un attestato che si possa “acquistare” con la sola frequenza ed il pagamento dell’iscrizione, che comunque comportano entrambi un impegno notevole, ma quello di apprendere davvero nozioni nuove e consolidare quelle già possedute. Frequentare insieme consente inoltre uno scambio continuo di esperienze, che arricchisce tutti, partecipanti e relatori.

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L’acqua era buia assai più che persa e noi, in compagnia de l’onde bige, intrammo giù per una via diversa.

www.masterpoolbuilding.it


Redazione di Construction info@professioneacqua.it

LA STAGIONE DELLE PISCINE 2022 – ANCORA UNA STAGIONE DI GRANDI NUMERI, ANCHE SE CON QUALCHE DIFFICOLTÀ IN PIÙ

Buone le previsioni per il settore privato, sempre più in crisi quello pubblico, mentre la difficoltà di reperimento delle materie prime e l’aumento dei prezzi iniziano a farsi sentire Come sarà la stagione che sta arrivando? Se si potesse affiancare un anno all’incertezza ed ai segnali contradditori, il 2022 sarebbe senz’altro il più adatto. Le piscine pubbliche stanno vivendo la loro “tempesta perfetta”, tra i problemi legati alla pandemia che continuano a farsi sentire e quelli derivati dall’esorbitante aumento delle bollette energetiche, che stanno letteralmente costringendo un settore alla chiusura per quanto riguarda le piscine aperte al pubblico, e mettono in seria crisi quello delle piscine a servizio di strutture turistico-ricettive. Le piscine private, invece, continuano a godere di una crescita in termini di richieste di preventivi, che molto probabilmente si tradurrà, anche per quest’anno, in un aumento delle realizzazioni effettuate. Abbiamo chiesto a due dei protagonisti del mercato come vedono, dal loro punto di osservazione, la stagione che sta arrivando. Le risposte che ci hanno dato infondono ottimismo e smorzano le preoccupazioni.

Mauro Cavagnini CEO di Italian Pool srl

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Giovanni Lonati direttore di Pool’s e i.Blue, divisioni Commerciali di A&T Europe Spa

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INTERVISTA REDAZIONE

PARLIAMO DELLA STAGIONE 2022 ORMAI ALLE PORTE. LE DUE STAGIONI PRECEDENTI SONO STATE MOLTO POSITIVE, SOPRATTUTTO PER L'AUMENTO DELLA RICHIESTA DI PISCINE DA PARTE DEL PRIVATO. IL PUBBLICO, PERÒ, È SEMPRE PIÙ IN CRISI. PENSATE CHE ANCHE QUEST'ANNO IL SETTORE PRIVATO POSSA TRAINARE IL MERCATO CON LA STESSA CRESCITA DEL 2020 E 2021?

I COSTI DELLE MATERIE PRIME E DEI TRASPORTI, UNITI ALLE DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO DI ALCUNI MATERIALI, STANNO CREANDO NON POCHE DIFFICOLTÀ E UN DECISO AUMENTO DEI PREZZI. QUANTO AUMENTERANNO, MEDIAMENTE, I PREZZI DEL MATERIALE VENDUTO DALLA VOSTRA AZIENDA, SPECIFICANDO EVENTUALMENTE I DIVERSI COMPARTI?

Giovanni Lonati

Giovanni Lonati

Difficile a dirsi, di certo l’onda di crescita si sentirà anche perché nel 2021 moltissime richieste sono rimaste inevase per carenza di offerta e pertanto ricadranno sul 2022. È evidente che la piscina residenziale si sta via via democratizzando e quindi è sempre più presente nei desideri realizzabili delle famiglie piuttosto che nei sogni.

Questo è un terno al lotto, la media potrebbe essere non inferiore al 10% ma con dei picchi ben più alti su determinate famiglie (es. prodotti chimici).

Per contro il pubblico ha sofferto moltissimo e, seppur con meno restrizioni, si avvia ad un altro periodo alquanto difficile. Mauro Cavagnini Guardando i dati di questo ultimo mese di gennaio appena trascorso, il trend (seppur per il solo primo mese) è ancora in crescita. A mio avviso per la stagione 2022 e 2023 il mercato della piscina privata sarà ancora in crescita, magari con qualche punto percentuale in meno rispetto agli anni precedenti.

Comunque il resoconto andrà fatto a dicembre, perché il rischio è quello di aumenti ripetuti delle materie prime nel corso dell’anno con i conseguenti necessari adeguamenti. E forse i rincari, per quanto importanti, sono ancora gestibili mentre il vero pericolo è la reperibilità dei materiali, che ad oggi non appare pienamente garantita. Mauro Cavagnini È una situazione che coinvolge a tutto il mondo. A causa dell’ aumento dei costi delle materie prime, gli aumenti già avvenuti nel precedente esercizio sono stati considerevoli e in parte già applicati al

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prodotto finale. Vi saranno , per quanto riguarda i nostri prodotti, ulteriori ritocchi nella misura di circa un 8% . L’ unico prodotto che subirà un aumento sconsiderato sarà il prodotto chimico, utilizzato per la disinfezione dell’acqua, che subisce rincari anche pari all’80%. C’È CHI SOSTIENE CHE L'AUMENTO DEI COSTI PORTERÀ INEVITABILMENTE ALLA FORTE RIDUZIONE DI RICHIESTA DI PISCINE DELLA FASCIA MEDIA, CIOÈ DIMINUIRÀ FORTEMENTE LA RICHIESTA DI PISCINE INTERRATE NELLA FASCIA DI COSTI INTORNO AI 30.000 - 40.000 EURO. RESISTERÀ INVECE IL MERCATO DEL LUSSO E QUELLO DELLE FUORI TERRA. CONDIVIDETE QUESTA PROSPETTIVA? Giovanni Lonati Voglio essere ottimista e pensare che questo non accadrà. Sappiamo che le famiglie italiane risparmiano tantissimo e le limitazioni date dalla pandemia hanno ulteriormente favorito questa tendenza, per cui le provviste economiche per realizzare piscine o altro

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ci sono e sono pienamente utilizzabili. Il mercato del lusso non si è mai fermato ma confido che la fascia media possa ancora darci soddisfazioni. Mauro Cavagnini Condivido solo in parte questo timore, in quanto a causa delle restrizioni ai viaggi causate dalla pandemia, e per la paura del contagio, molti preferiscono godersi la tranquillità delle propria casa piuttosto che muoversi e la piscina rappresenta indubbiamente un valore aggiunto. Potrebbe comunque accadere che, a causa della difficile situazione economica, venga ridotto il budget a disposizione.

LA PISCINA RESIDENZIALE SI STA VIA VIA DEMOCRATIZZANDO E QUINDI È SEMPRE PIÙ PRESENTE NEI DESIDERI REALIZZABILI DELLE FAMIGLIE PIUTTOSTO CHE NEI SOGNI.

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Non credo, i costruttori di piscine sono in aumento anche perché l’anno scorso quelli esistenti non sono stati in numero sufficiente per rispondere all’enorme domanda che si è determinata. Piuttosto vedo un forte problema organizzativo e di competenze perché è molto difficile trovare personale e seguire la formazione specifica richiede altro tempo; da questo punto di vista saranno certamente avvantaggiate le aziende più organizzate e soprattutto lungimiranti. Mauro Cavagnini Non credo si ridurrà il numero dei costruttori, in quanto il trend molto positivo degli anni precedenti lascia l’entusiasmo dei numeri in crescita, spingendo molti al desiderio di cavalcare l ‘onda in salita.

Giovanni Lonati La qualificazione professionale degli operatori e di conseguenza la creazione di un circolo virtuoso a vantaggio di tutta la filiera. Tutto ciò probabilmente prevede anni di lavoro e di impegno ma è assolutamente necessario iniziare coinvolgendo tutti gli attori necessari e tracciando una road map che ci conduca all’obbiettivo finale.

REDAZIONE

Giovanni Lonati

QUAL'È IL RUOLO CHE DOVREBBERO AVERE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA IN QUESTO MOMENTO, SECONDO VOI?

INTERVISTA

SE CIÒ ACCADESSE, INEVITABILMENTE SI RIDURRÀ IL NUMERO DI COSTRUTTORI DI PISCINA E QUINDI IL NUMERO DEI VOSTRI POTENZIALI CLIENTI MA, CI SI AUGURA, RESISTERANNO LE AZIENDE PIÙ SERIE E PIÙ STRUTTURATE. PENSATE CHE QUESTA SITUAZIONE POTREBBE CREARE PROBLEMI ALLE AZIENDE DISTRIBUTRICI?

Mauro Cavagnini A questo punto, vista la situazione, il ruolo delle associazioni diventa ancora più importante, per imporre (visto che in questo momento è possibile) una miglior regolamentazione delle imprese “improvvisate”, per creare e certificare la professionalità di quelle aziende che non vogliono solo sopravvivere, ma vivere e ottenere la patente professionale per questo settore, creando una ABILITAZIONE per la sicurezza e la certezza nella quale il cliente finale possa confidare per ottenere un prodotto costruito secondo la buona regola dell’arte. 

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Redazione di Construction

SPECIALE PISCINA22

info@professioneacqua.it

PISCINA22: IL SALOTTO TECNICO RIMINI PALACONGRESSI – 29 E 30 NOVEMBRE 2022 MOLTO PIÙ DI UN CONVEGNO, MOLTO PIÙ DI UNA FIERA

Con un anno di ritardo a causa covid, torna l’evento di punta di Professione Acqua. Un appuntamento imperdibile, per costruttori, progettisti, gestori e manutentori di piscine private e pubbliche derne strutture congressuali d’Europa, facilmente raggiungibile sia in treno che in auto. Chi arriverà in auto potrà parcheggiare gratis direttamente sotto Palacongressi. La stazione ferroviaria dista solo km.1.5. COS’È: PISCINA22, il “salotto tecnico”, è una manifestazione espositivo- congressuale b2b dedicata a costruttori, progettisti, manutentori e gestori di piscina. PISCINA22 è divisa in due parti: una grande area espositiva di mq.2000 sita al piano terra che ospiterà 60 “desk espositivi” e, al primo piano, l’area congressuale, in cui 3 sale convegno (forse di più, anticipano gli organizzatori) lavoreranno contemporaneamente offrendo un ricco programma congressuale ad alto contenuto tecnico. PISCINA trova le sue origini nel Convegno d’Autunno, evento che Professione Acqua propone dal 2014, con cui si alternerà ogni 2 anni: 2022 PISCINA, 2023 Convegno d’Autunno, 2024 PISCINA e così via. Si terrà a fine novembre la seconda edizione di PISCINA, la manifestazione espositivo-congressuale di Professione Acqua. PISCINA22 sarà il luogo in cui i Professionisti della piscina potranno incontrarsi, partecipare alle numerose conferenze e incontrare le principali aziende del settore, in un ambiente smart & friendly. QUANDO E DOVE: PISCINA22 si terrà il 29 e 30 novembre all’interno del Palacongressi di Rimini, una delle più grandi e mo-

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IL CONGRESSO: La parte congressuale rappresenta il cuore ed il motore di tutti gli eventi di Professione Acqua. L’area sarà composta da più sale che lavoreranno contemporaneamente. Due, o forse più, di queste saranno coordinate direttamente da Professione Acqua. A queste sale avranno accesso solo coloro che si sono preventivamente iscritti attraverso il sito dell’organizzatore. L’altra sala, o forse anche più di una, sarà invece ad accesso libero ed ospiterà i workshop aziendali

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Le aziende che esporranno a PISCINA22 saranno una sessantina. Alcune di queste realizzeranno anche workshop tecnico-commerciali. L’accesso all’area espositiva e alle sale workshop sarà gratis, con accreditamento on-line. Per pranzare o prendersi un caffè non sarà necessario uscire dal Palacongressi: internamente funzionerà un bar-bistrot a pagamento, mentre una coffee station gratuita sarà a disposizione di tutti i presenti. PERCHÈ PARTECIPARE: PISCINA22 non sarà solo un appuntamento di lavoro. Le fiere tradizionali sono, quantomeno dall’avvento di internet, anacronistiche e a volte non valgono il viaggio, mentre i convegni sono noiosi per definizione. Perché partecipare a PISCINA22? Perché PISCINA22 rappresenta il momento ideale per il confronto tra i Professionisti di un settore che ha ancora nella bella stagione, anche se sempre più lunga, il suo momento di massima attività. A PISCINA22 non ci saranno stand faraonici che oscureranno quelli delle aziende minori, permettendo il contatto diretto tra la domanda e l’offerta meno conosciuta ed agevolando così la diffusione delle informazioni. A PISCINA22 tutti i presenti, visitatori, congressisti, espositori e relatori, potranno ritrovarsi a prendere un caffè (gratis per tutti) o sedersi al tavolo per un pranzo non frettoloso.

aumenti rispetto al 2019). L’accesso all’area espositiva e alle sale workshop sarà, invece, gratis, ma anch’esso soggetto ad iscrizione preventiva. Le aziende interessate ad esporre devono affrettarsi contattando l’organizzatore: gli spazi espositivi liberi sono già in gran parte esauriti. DOVE ALLOGGIARE: Trovare un hotel a Rimini o nelle altre località della riviera romagnola è l’ultimo dei problemi e le tariffe di fine novembre sono molto più economiche di quelle delle grandi città. L’organizzazione attiverà a sua volta delle convenzioni accessibili a tutti i partecipanti

Quest’anno, poi, sarà un’occasione ancora più unica, perché Professione Acqua, organizzatrice dell’evento, vuole festeggiare i 20 anni di attività insieme ad Acquanet Associazione Piscine, che ne festeggia 10, ed a tutti i presenti, durante un’aperi-cena che si terrà nella serata del 29 novembre.

SPECIALE PISCINA22

L’AREA EXPO E I WORKSHOP:

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COME ISCRIVERSI: L’iscrizione sarà possibile a partire da quest’estate attraverso il sito professioneacqua.it/piscina-22. Le sale congressuali saranno a pagamento (non sono previsti

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Simone Rasia

Responsabile del settore tecnico di professione Acqua rasia@professioneacqua.it

IL FUNZIONAMENTO DELLE POMPE DI PISCINA IN ASPIRAZIONE

Ci sono aspetti ai quali è importante prestare attenzione quando si sceglie una pompa in funzione delle caratteristiche di installazione. D’altra parte, è fondamentale installare le pompe in modo corretto, in base alle loro caratteristiche di funzionamento Un aspetto molto importante nel determinare il buon funzionamento e la soddisfacente durata di una pompa di circolazione in generale, e per piscina in particolare, è quello legato alle condizioni di aspirazione. Generalmente molti problemi di funzionamento delle pompe sono riconducibili ad un inadeguato dimensionamento o ad una posa non ottimale delle tubazioni di aspirazione, che rap-

presentano il vero tallone di Achille delle pompe centrifughe. Sfogliando i manuali di installazione ed uso dei principali produttori di pompe per piscina, cosa che andrebbe sempre fatta con attenzione, si riscontra come le aziende generalmente richiedano la osservanza di almeno 3 condizioni riguardanti il sistema idraulico di aspirazione:

1.

La installazione deve sempre garantire, a monte del raccordo di aspirazione della pompa, una lunghezza di tubazione rettilinea e priva di valvole, riduzioni o gomiti, pari ad almeno 5 volte il diametro del tubo impiegato.

2.

Il diametro del tubo di aspirazione deve essere non inferiore alla taglia della connessione della pompa e comunque adeguato a garantire velocità del fluido basse, tali da non provocare eccessive perdite di carico.

3.

Deve essere rispettato un dislivello massimo tra l’asse della girante e il pelo libero del serbatoio dal quale la pompa aspira (battente).

NELLA INSTALLAZIONE DELLA POMPA SONO DA EVITARE I SIFONI

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LIMITARE LA VELOCITÀ DELL’ACQUA NELLE TRATTE DI ASPIRAZIONE, SCEGLIENDO TUBI ADEGUATAMENTE GRANDI, CONTRIBUISCE A LIMITARE IL RISCHIO

ta. La necessità di evitare l’incameramento di aria presuppone la ovvia realizzazione di tubazioni di aspirazione a perfetta tenuta ed è inoltre condizionata dalla realizzazione di serbatoi di aspirazione che garantiscano un livello del liquido (sommergenza) sopra la bocca di captazione, tale da non permettere l’ingenerarsi di vortici e risucchio d’aria dalla superficie del liquido.

Con queste raccomandazioni i produttori intendono incoraggiare un criterio di installazione che consenta alla pompa un funzionamento stabile, evitando il generarsi di turbolenze nel liquido in corrispondenza della bocca di aspirazione, circostanza che provoca perturbazioni nel moto rotatorio della girante ed induce possibili stress meccanici agli elementi che compongono la macchina. Una tratta di tubazione diritta, sufficientemente lunga (da 5 a 10 volte il suo diametro) e libera da ostacoli a monte della pompa è generalmente ritenuta sufficiente per limitare il formarsi di dannose turbolenze.

N.d.R Una breve considerazione su questo tema con riferimento alla norma ANSI 9.8 è riportata nell’articolo riguardante la vasca di compenso pubblicato sul numero 06/21 della rivista.

In modo analogo, al fine di prevenire instabilità nel funzionamento, sono da evitare indebiti ingressi di aria nel sistema idraulico di aspirazione. Le sacche d’aria eventualmente aspirate producono una variazione momentanea nella velocità di rotazione della girante, circostanza traumatica sul lungo corso che deve essere il più possibile evita-

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Una circostanza da evitare accuratamente, a volte sottovalutata, è la cavitazione. Questo fenomeno ha luogo quando all’interno del circuito idraulico la pressione del liquido si abbassa localmente al

SIMONE RASIA

COSA SUCCEDE IN ALCUNI CASI? LA CAVITAZIONE

di sotto della tensione di vapore del liquido stesso provocando l’ebollizione del fluido. Questo fenomeno è certamente poco intuitivo, ma con una certa semplificazione può essere compreso se ricordiamo che la temperatura di ebollizione dell’acqua varia da 100° a livello del mare a circa 93° a 2000 m di quota. Questa variazione della temperatura di ebollizione dipende dall’abbassamento della pressione che si ha salendo di quota (minore colonna d’aria). A pressioni ancora più basse rispetto quelle dell’esempio, come quelle che possiamo ottenere nel ramo di aspirazione di una pompa, specialmente se mal dimensionato, l’acqua può bollire e liberare i gas eventualmente disciolti anche a temperature inferiori a 30°. Il ramo del sistema idraulico che presenta la pressione più bassa è quello di aspirazione, particolarmente nel punto prossimo alla pompa. La pressione alla bocca di aspirazione sarà tanto più bassa quanto minore sarà il battente e maggiori saranno le perdite di carico nella tratta di aspi-

ARTICOLI

Tanto nelle applicazioni che prevedano l’impiego di pompe auto-adescanti, quanto, a maggior ragione, in presenza di pompe che non presentano una capacità dichiarata di auto-innesco e smaltimento dell’aria, è sempre bene evitare la formazione di sifoni. In particolare i sifoni che prevedono un percorso del tubo che si alza al di sopra della quota della bocca di aspirazione della pompa, a monte della stessa, sono forieri di possibili ristagni d’aria chequalora incamerata dal sistema- non riesce più ad essere evacuata. In generale è consigliabile un andamento della tubazione in quota orizzontale o, in caso di applicazioni sopra battente, preferibilmente ascendente verso la bocca di aspirazione della pompa, questo per favorire lo smaltimento e la evacuazione dell’aria aspirata in occasione dell’innesco o in casi fortuiti di captazione d’aria. Anche la formazione di sifoni negativi, con il tubo che scende al di sotto del livello della pompa per poi risalire, non è auspicabile in quanto, se non è previsto un idoneo drenaggio nel punto più basso della tubazione, possono generarsi accumuli di corpi solidi pesanti, che permangono nel sistema riducendo la luce di passaggio del tubo e generando eventuali problematiche igieniche.

UNA TRATTA DI TUBAZIONE DIRITTA, SUFFICIENTEMENTE LUNGA (DA 5 A 10 VOLTE IL SUO DIAMETRO) E LIBERA DA OSTACOLI A MONTE DELLA POMPA, È GENERALMENTE RITENUTA SUFFICIENTE PER LIMITARE IL FORMARSI DI DANNOSE TURBOLENZE

(Nella figura Y sono le perdite di carico, Ha è il carico statico, Hd il carico dinamico)

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LA PRESSIONE ALLA BOCCA DI ASPIRAZIONE SARÀ TANTO PIÙ BASSA QUANTO MINORE SARÀ IL BATTENTE E MAGGIORI SARANNO LE PERDITE DI CARICO NELLA TRATTA DI ASPIRAZIONE DAL SERBATOIO ALL’ATTACCO DELL’ASPIRAZIONE POMPA

razione dal serbatoio all’attacco dell’aspirazione pompa. Se in un punto del circuito la pressione si abbassa al di sotto della tensione di vapore del liquido si formano cavità di vapore che successivamente implodono quando vengono condotte verso zone di maggior pressione: da questo deriva il classico rumore “crepitante” che si può avvertire in caso di cavitazione completamente sviluppata. La implosione delle bolle di vapore genera onde d’urto che giungono localmente ad altissima pressione e ad altissima temperatura e sono associate anche a produzione di radicali liberi. Gli effetti di queste onde d’urto generano danni da erosione alle giranti e alle meccaniche della pompa.

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Per evitare questo fenomeno è necessario ricordare che: quanto più alta è installata la pompa rispetto al livello del serbatoio di aspirazione, quanto più piccolo è il diametro della tubazione impiegata, quanto più elevata è l’altitudine di installazione, quanto più calda è l’acqua da pompare, tanto maggiore è la probabilità di innesco della cavitazione. Limitare la velocità dell’acqua nelle tratte di aspirazione, scegliendo tubi adeguatamente grandi, contribuisce a limitare il rischio: la norma UNI 10637 ad esempio impone velocità non superiori a 1,7 m/s nelle tratte di aspirazione e consiglia di non superare una perdita di carico unitaria lineare di 40 mm c.a. per metro di tubazione, il che equivale a limitare le velocità a meno di 1,2-1,5 m/s con i tubi di diametro più piccolo. Nei particolari casi nei quali la tratta di aspirazione sia necessariamente lunga o tortuosa, o qualora il battente sulla pompa sia esiguo, oppure la pompa sia posta sopra battente, si rende necessaria la valutazione dell’altezza di carico disponibile (NPSHA) per confrontarla con il carico minimo richiesto dalla pompa (NPSHR), in modo da poter stabilire eventuali soluzioni impiantistiche più adatte, come ad esempio tubazioni e valvolame di diametro maggiore, ed eventualmente orientarsi su specifici modelli di pompa.

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I FARI IN PISCINA L’ILLUMINAZIONE INTERNA ALLE VASCHE

Come sono nati i fari a LED in piscina e come funzionano, quali sono le principali caratteristiche e criticità

COM’ERANO ILLUMINATE LE PISCINE IN PASSATO E COME SONO ILLUMINATE OGGI?

Per le zone più piccole o a bassa profondità venivano usate lampade dicroiche da 50W con una emissione luminosa di circa 35-40 gradi.

In passato per l’illuminazione delle piscine veniva utilizzata la PAR56; una lampada il cui suffisso PAR sta per Parabolica e 56 (il numero a fianco espresso in ottavi di pollice) indica il diametro della lampada stessa (poco più di 17 cm). Impossibile da dimenticare, il “cono giallo” che per anni abbiamo visto in tutte le piscine del mondo è stato per molto tempo l’unico riferimento in tema di illuminazione interna alle vasche. La tipica forma a cono del fascio di luce derivava dalla caratteristica uscita stretta, di circa di 30 gradi, che creava le ben note zone d’ombra laterali.

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ARTICOLI DEVIS CASON

Fig. 2 Una piscina con i tipici “coni” di luce

Oggi il modo di costruire le piscine è cambiato e con esso anche il modo di illuminarle. Sempre di più, l’illuminazione è il fattore che incide maggiormente sull’aspetto estetico della piscina, in assenza di luce naturale. Con l’arrivo del led, si è assistito ad una vera rivoluzione, sia in tema energetico che estetico: maggiori rese con consumi inferiori, maggiore omogeneità di luce e la possibilità di illuminare le vasche con colori diversi.

COM’È FATTO L’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI UNA PISCINA? L’impianto di illuminazione di una piscina è composto da:

Un dispositivo per l’alimentazione delle lampade solitamente collocato all’interno del locale tecnico. In base alla tipologia di lampade utilizzate potremmo trovare trasformatore toroidali o trasformatori lamellari per lampade che necessitano di tensioni alternate (AC) oppure driver o alimentatori elettronici nel caso in cui le lampade necessitino di alimentazioni in corrente continua (DC);

un alloggiamento (chiamato NICCHIA o CASSAFORMA) per ogni lampada, generalmente fissato all’intero di una parete ad una profondità che permetta interventi di manutenzione dal bordo vasca (-50/60 cm dallo 0.00). La nicchia normalmente è realizzata in materiale plastico (ABS) anche se in alcuni mercati, soprattutto in quelli nordici, si preferisce utilizzare nicchie in acciaio. (AISI 316L);

una o più lampade posizionate all’interno della vasca, generalmente sulle pareti anche se, in base alle dimensioni del faro, sarà possibile un posizionamento anche sulle alzate/pedate degli scalini, panche idromassaggio, spiagge e zone con poca profondità. In rari casi è richiesta l’illuminazione sul fondo della vasca. L’installazione preferita generalmente è a parete per una maggiore diffusione e omogeneità della luce in piscina.

OGGI IL MODO DI COSTRUIRE LE PISCINE È CAMBIATO E CON ESSO ANCHE IL MODO DI ILLUMINARLE.

Un sistema di cablaggi opportunatamente posati che collegheranno l’alimentatore a ciascuna lampada;

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DA QUALI ELEMENTI È COMPOSTA UNA LAMPADA? Prima di capire com’è realizzata una lampada dal punto di vista costruttivo è doveroso far cenno a cosa prevede la normativa in merito a questa tipologia di prodotti. Trattandosi di un corpo che lavora perennemente in immersione il grado di protezione richiesto è IP68. Tale sigla identifica un corpo totalmente protetto contro l'ingresso di polvere, sabbia e in generale qualsiasi corpo solido di piccolissime dimensioni, idoneo ad essere immerso permanentemente in acqua. Per quanto riguarda l’installazione elettrica va osservato quanto prescritto dalla normativa tecnica. Gli impianti elettrici per piscine e fontane sono disciplinati dalla Norma CEI 64-8 Sezione 702. La norma UNI CEI definisce zona 0 l’area che corrisponde al volume interno alla vasca contenente l'acqua, compresi i volumi al di sotto delle cascate e dei getti d'acqua, mentre la zona 1 è l’area che si sviluppa esternamente alla zona 0, per una estensione fino a 2 metri in orizzontale e a 2,5 metri in verticale.

Cavidotto Pressacavo Cavo in misura utile per estrazione proiettore Proiettore Nicchia Flangiatura per PVC Rivestimento in PVC

Nelle zone 0 ed 1 è permesso solo l’utilizzo di circuiti SELV (Safety Extra Low Voltage) ad una tensione nominale non superiore a 12 V in corrente alternata (AC) a o a 30 V in corrente continua (DC). Per questo motivo le lampade in commercio hanno tensioni comprese tra i 12 Volt (AC)e i 24 Volt (DC).

Fig.3 A – Un esempio di installazione

Figura 3 B: Le zone di una piscina secondo la CEI 64-8

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Flangia di finitura



Gli elementi che compongono una lampada sono:

il corpo meccanico, generalmente di forma circolare, è l’elemento al cui interno sono contenuti i led ed, eventualmente, i circuiti elettronici necessari al loro controllo; in commercio esistono lampade realizzate in corpi plastici, in vetro oppure in corpi metallici come il bronzo o, nella maggior parte dei casi, in acciaio AISI 316L (detto anche acciaio marino);

i LED, compresa la relativa elettronica di controllo, necessari per l’emissione della luce;

il cavo per portare l’alimentazione elettrica alla lampada. Generalmente viene utilizzato un cavo in neoprene anche se in commercio esistono cavi più idonei nati per l’immersione permanente che risultano essere più resistenti anche in caso di utilizzo in acque aggressive come quelle acque termali (un esempio è il cavo PBSSPOT, un cavo simile a quello utilizzato per l’alimentazione dei pulitori da piscina).

TIPOLOGIA DI LAMPADE In commercio esistono lampade a colore fisso, ossia in grado di emettere solo un colore (solitamente bianco o blu) oppure lampade che emettono luce a colori diversi, che cambiano ad intervalli di tempo prefissati, normalmente dette cambia colore. Queste ultime utilizzano la tecnologia RGB, R=red (rosso), G= green (verde), B=Blue (blu), miscelando i colori base, e permettono di ottenere infinite sfumature. In questo modo è possibile creare in acqua un effetto scenografico, rendendo più suggestiva l’atmosfera a bordo vasca. Negli ultimi anni, l’evoluzione della tecnologia a LED ha introdotto sul mercato lampade con led RGBW ossia lampade al cui interno sono contenuti non solo i colori primari (rosso, verde e blu) ma anche il colore bianco. Questa caratteristica, oltre a permettere di ottenere una gamma più vasta di colori, è in grado di produrre diverse tonalità di bianco ossia il bianco caldo (2700K-3500K), il bianco naturale (4000K-4500K) o il bianco freddo (oltre i 5000K);

DRIVER INTERNI O ESTERNI? Ogni dispositivo a LED, comprese le lampade da casa che troviamo nella grande distribuzione, necessita al suo interno di componenti (tecnicamente denominati DRIVER) in grado di fornire ai LED stessi la corrente necessaria al loro funzionamento. I costruttori di lampade, in fase di progettazione, devono scegliere se inserire i driver all’interno della

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UNA PROGETTAZIONE PRELIMINARE È UN PASSAGGIO OBBLIGATO PER OTTENERE RISULTATI DI QUALITÀ lampada stessa oppure inserirli in un alimentatore esterno. Se la scelta ricade nel primo caso, ossia i driver sono integrati all’interno della lampada, la tensione di alimentazione da fornire alla lampada può essere di tipo alternato (tensione AC), mentre se la scelta ricadrà nel secondo caso, ossia driver esterni alla lampada, la tensione da fornire alla lampada sarà di tipo continuo (tensione DC). Nel primo caso l’elettronica presente nell’impianto (ossia led e i driver) sarà salvaguardata dalla tenuta meccanica della lampada, mentre nel secondo caso sarà necessario assicurarsi che gli alimentatori esterni vengano alloggiati in ambienti asciutti e lontani dall’umidità.

QUANTE LAMPADE POSIZIONARE ALL’INTERNO DI UNA PISCINA? Il posizionamento delle lampade dipende dall’effetto finale che si vuole ottenere. Nella scelta del posizionamento bisogna considerare che, oltre alla potenza della lampada, direttamente proporzionale alla quantità di luce che essa sarà in grado di produrre, si dovrà tenere in considerazione la tipologia e il colore del rivestimento, la

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Esistono software (Dialux per citare il più diffuso) dedicati alla progettazione illuminotecnica degli ambienti, tra cui la piscina. Attraverso questi programmi sarà possibile simulare il risultato finale dell’impianto di illuminazione, evitando spiacevoli sorprese ad opera finita, come ad esempio una illuminazione insufficiente, coni d’ombra, zone non illuminate.

geometria della vasca e gli elementi in essa contenuti (scalinate, zone idromassaggio, bagnasciuga, etc..). Una piscina in pietra nera infatti reagirà alla luce in modo totalmente diverso rispetto ad una piscina rivestita con telo in pvc azzurro.

DEVIS CASON

Senza dubbio una molteplicità di caratteristiche come quelle appena riportate costringe l’installatore ad una riflessione iniziale, da fare possibilmente in fase di progettazione, in cui vengano considerati il budget, l’effetto desiderato ma soprattutto tutti gli aspetti legati all’istallazione della lampada e di tutti gli elementi che compongono l’impianto di illuminazione.

ARTICOLI

tazione. Per tale motivo risulta difficile dare indicazioni su quale sia la miglior scelta da fare.

A lavori conclusi non sarà infatti possibile spostare il posizionamento delle luci o intervenire per aggiungerne altre. In questo modo verrà preclusa in maniera definitiva la valorizzazione della piscina nelle ore notturne. È questo il motivo per cui una progettazione preliminare, supportata da opportuni software, diventa un passaggio obbligato per ottenere un risultato di qualità.

A prescindere da questi aspetti, l’esperienza insegna che è possibile avere un’indicazione approssimativa del numero di lampade da installare. Per far questo basta considerare che per illuminare in maniera uniforme un metro quadrato di superficie in acqua bastano da 80 a 100 lumen. Con una lampada da 3000-4000 lumen sarà quindi possibile illuminare una superficie di circa 20-25 metri quadrati. Nel caso non si abbia a disposizione la scheda tecnica del prodotto in cui vengono indicati i lumen emessi è possibile fare un calcolo di massima considerando che ogni Watt di potenza produrrà circa da 80 a 100 lumen. Questi rapporti variano però in base a vari fattori, quali la profondità della vasca, la temperatura colore del bianco (K) o l’esigenza del cambia colori. Inutile ricordare che è necessario che non vi siano ostacoli frapposti tra corpo illuminante e la zona da illuminare.

COME SCEGLIERE UNA LAMPADA? Esiste in commercio un’ampia gamma di prodotti che differiscono tra loro a seconda del materiale in cui sono realizzati, dal fatto che i driver siano integrati o meno, dal colore emesso (fisso o cambia colore) e dalla presenza o meno del cavo di alimen-

COS’È IL LED E QUALI SONO I RELATIVI BENEFICI? Cos’è il LED (Light Emitting Diode)? È un componente elettronico (diodo) che al passaggio di una corrente, generalmente più bassa rispetto alle lampade tradizionali, emette una luce priva di raggi infrarossi ed ultravioletti, accendendosi immediatamente ed alla massima potenza. Non attira pertanto la maggior parte degli insetti, sensibili a questo tipo di radiazioni. Vediamo alcuni dei principali vantaggi di questa tecnologia.

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RISPARMIO ENERGETICO

NOZIONI DI ILLUMINOTECNICA

Nel confronto con fonti di illuminazione tradizionali il risparmio ottenuto utilizzando l’illuminazione a led è di circa il 90% rispetto alle lampade ad incandescenza, del 85% rispetto alle lampade alogene, del 70% rispetto alle lampade a ioduri metallici, del 55% rispetto alle lampade fluorescenti. Il vantaggio è immenso, con notevole riduzione dei costi di esercizio e gestione.

Per comprendere al meglio le schede tecniche dei prodotti dei vari costruttori è buona norma aver ben chiaro qualche concetto di illuminotecnica.

TEMPERATURA DEL COLORE L’atmosfera negli ambienti è determinata dal colore della luce di una sorgente luminosa, ed il colore dipende dal calore al quale viene riscaldata la lampada. Nella tecnologia luminosa il calore è espresso in gradi Kelvin (K). Le basse temperature (da 2700K a 3500K) creano un’illuminazione calda, rilassante, usata per valorizzare i colori giallo e rosso. Le medie temperature (da 4000K a 4500K) creano un’illuminazione definita luce naturale o neutra: è infatti la luce emessa dal sole nelle ore centrali della giornata. Tutti i colori dello spettro luminoso sono ottimamente rappresentati. Le alte temperature invece (oltre i 5000K) creano un ambiente freddo, valorizzando i colori blu e verde.

CAPACITÀ E DURATA I led mantengono il 70% dell’emissione luminosa iniziale dopo 50.000 ore di funzionamento, secondo gli standard EN50117. Non è detto che sia necessario sostituirli dopo tale periodo: se tale riduzione non crea eccessivi fastidi, si possono tranquillamente utilizzare fino alla completa perdita di luminosità, stimata in 120.000 ore. Confrontando la durata dei led rispetto alle lampade tradizionali, la vita media di una lampadina a filamento è di circa 2.000 ore, quella di una lampada a scarica è di circa 4.000 ore e quella di una lampada fluorescente di circa 7.000 ore.

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FLUSSO LUMINOSO espresso in Lumen ll flusso luminoso è una quantità fisica che indica quanta luce viene emessa da una sorgente luminosa. È la potenza radiante di una sorgente luminosa, valutata in termini di sensibilità dell‘occhio umano. Il flusso luminoso esprime la capacità di un flusso radiante di fornire una percezione visiva. L‘unità di misura del flusso luminoso è il Lumen (lm).

ILLUMINAMENTO espresso in Lux L’unità di misura dell’illuminamento è il Lux (lx). Il lux misura semplicemente la “densità” di luce ed è definito come l’illuminamento, prodotto da un flusso luminoso, di un lumen su un metro quadrato. L’illuminamento dipende quindi dalla distanza dalla quale ci troviamo dalla sorgente e da come il flusso luminoso viene “concentrato”. A un metro di distanza una lampada da 1000 lumen con apertura di 10 gradi produrrà un illuminamento maggiore rispetto ad una lampada con apertura di 50 gradi. L’illuminamento sarà quindi uno dei fattori importanti per valutare il calcolo e la scelta della sorgente luminosa in funzione dell’ambiente da illuminare. Ad oggi l’illuminamento delle piscine non risulta essere ancora stato normato e non esiste quindi una normativa tecnica che impone un “quantità di luce” minima in acqua.

EFFICIENZA LUMINOSA espressa in L/W

(Lumen/Watt)

L’efficienza luminosa indica il valore con cui l’energia elettrica è convertita in luce, ossia il rapporto tra flusso luminoso emesso da una sorgente luminosa diviso la potenza elettrica assorbita (W). L‘unità di misura è il lumen per watt (lm/W).

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Mediterranea L A

P I S C I N A

I N D I P E N D E N T E

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www.cpa-piscine.it


Mauro Baricca mauro@maurobaricca.it

RISPETTO, PER NOI E PER I NOSTRI COLLABORATORI

Rispetto, per noi e per i nostri collaboratori: rispetto del tempo, del riposo e del fatto che loro non sono come noi

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Noi imprenditori spesso siamo dei pazzi fuori di testa: giorno e notte sul pezzo, senza mollare mai, con la paura che l'azienda chiuda se non lavoriamo 18 ore al giorno e con l'aspettativa, folle, che chi lavora per noi debba fare la stessa cosa. È una follia da cui, se facciamo impresa per davvero dobbiamo uscire.

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LAVORARE 12 ORE AL GIORNO NON È VIRTUOSO, È DA DEFICIENTI. Mi spiego meglio, prima che tu mi insulti: ci sono dei momenti in cui, per chi fa impresa, non c'è né giorno né notte, non ci sono festivi, non c'è riposo, sono i momenti di massimo sforzo o alcuni momenti di estrema necessità, ci sono, e in questi

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ARTICOLI MAURO BARICCA

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momenti non ci si può né si deve tirarsi indietro, è il nostro mestiere esserci. Ma se è la norma, lavorare 12 ore al giorno, significa che stiamo fallendo come imprenditori. Specifico bene: non significa che non dobbiamo essere sul pezzo e che il lavoro non sia la nostra passione, anche nei miei pensieri la ditta è sempre presente e oggi, che sono in un momento di relax, di domenica pomeriggio, mi è saltato il ghiribizzo di scrivere questo post. Avrei potuto guardare una serie TV o leggere un libro o fare una passeggiata, cose che, a parte la serie TV ho fatto oggi, ma mi andava di investire un pò di tempo a scrivere oggi: ma non sono costretto a farlo e l'azienda va avanti ugualmente. Chi fa impresa ha oneri e onori, uno degli onori, dal mio punto di vista personale, dovrebbe essere quello di avere del tempo per noi, per poter staccare, per farci due giorni senza dover pensare a cosa succederà in azienda durante la nostra assenza. Se siamo costretti ad essere in azienda h24 significa che oltre a essere solo gli operai di noi stessi, non stiamo dando continuità all'azienda, non stiamo creando persone a cui delegare parte del nostro lavoro, stiamo condannando la nostra azienda a chiudere in un futuro più o meno prossimo. Ci abbiamo mai pensato?

RISPETTIAMO IL TEMPO DEGLI ALTRI E NON ROMPIAMO LE PALLE Certamente, ci sono dei ruoli in cui la reperibilità è importante e ci sono dei momenti in cui non me ne frega nulla: devo parlarti anche alle 21.00

perchè ho un'emergenza. Ma quante volte succede e a chi parlo? Se parlo a un dirigente, a un responsabile, a qualcuno che è pagato anche per rispondermi in orari strani, non ci sono problemi, se non esagero. Ma se pretendo che tutti siano sempre sul pezzo a qualsiasi ora del giorno e della notte penso che dovrei farmi vedere da un medico, ma di quelli bravi, perchè sono malato, malato grave. Io ho una regola: a meno che non scoppi un cataclisma, chi lavora con me, non viene ingaggiato mai nel week end o dopo l'orario di lavoro e le mail, se ho voglia di scriverle, le metto in bozza e le invio in orari e giorni decenti. Riflettiamo: perchè dobbiamo rompere le palle ai nostri collaboratori a ogni ora del giorno e della notte solo perchè noi siamo matti e frustrati?

IN AZIENDA NON SONO TUTTI UGUALI In azienda ci sono le persone che all'ora di chiusura fanno cadere la penna e mollano i lavori a metà e ci sono quelle che invece si fermano a finire un lavoro, a dare una risposta o un supporto. Sono ambedue importanti: nella mia azienda, il primo tipo non farà carriera, il secondo si. Ma servono tutti e due agli scopi aziendali. È una questione di comunicare chiaramente cosa ci si aspetta dalle persone e quali sono i valori su cui si fonda l'azienda che dovranno essere prima recepiti, poi condivisi e infine abbracciati e diffusi da tutte le persone che avranno ruoli di responsabilità in azienda.


È molto semplice da dire, molto più difficile da mettere in pratica perchè richiede un grande lavoro di affiancamento, formazione, tempo investito, passi avanti e passi indietro. Più alta è l'asticella che ci poniamo in termini di risultati e di valore da raggiungere più sarà difficile far crescere il team, ma questa è la sfida di noi imprenditori, questo è il nostro lavoro. Per avere persone che siano in linea con i nostri valori dobbiamo scandagliare e lavorare di setaccio tantissime persone, almeno questa è la mia esperienza, se tu hai esperienze di tipo diverso condividile in questo post, sarà un piacere confrontarmi con te.

NON SONO LE ORE CHE PASSIAMO AL LAVORO CHE DETERMINANO IL NOSTRO VALORE Sfatiamo questa leggenda in cui il capo dev'essere il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via e con lui tutte le persone di valore: non è così. Non è lavorando dodici ore al giorno che si diventa efficienti, anzi. Se non ci prendiamo del tempo di stacco e di riposo la nostra efficienza scende, siamo più soggetti ad errori anche stupidi, la nostra soglia di attenzione cade e rischiamo di fare e di dire cose che, solo un pò di riposo ci eviterebbero di fare o dire. Pensaci, è così. Nel budget del 2022 che oramai è iniziato da un mese e mezzo, hai messo del tempo per te e per i tuoi uomini? Fallo e implementa un sistema per ottenerlo, farà una grande differenza per la tua azienda ma soprattutto per te stesso.

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COROLLARIO ALLA ROTTURA DI PALLE: SE PRETENDIAMO DOBBIAMO PAGARE BENE Questo è un altro punto molto sensibile: spesso abbiamo pretese importanti nei confronti dei nostri collaboratori, ed è giusto averle, ma oltre ad averle, c'è una contropartita economica che le giustifichi? È vero che le persone non lavorano per il denaro e che il denaro non può e non dev'essere un fine ma un piacevole effetto collaterale ma, per le persone più performanti e in linea con gli obiettivi aziendali, c'è il lesso? O ci sono solo pacche sulle spalle me la grana rimane tutta a noi? Se dovessi guardare gli stipendi medi del tuo settore, le persone di valore della tua azienda, come sono posizionate, guadagnano meno della media, sono in media o più della media? C'è stato un tempo, non lontanissimo, in cui io non ero il C.F.O. dell'azienda in cui allora ero socio e non avevo il controllo dell'azienda a livello decisionale ultimo, non vuole essere una scusante perchè in quel periodo sono stato correo, ma le persone non guadagnavano, c'era un'alta pretesa ma poco guadagno e inevitabilmente ci siamo trovati con delle persone non all'altezza, rassegnate e senza mordente. Mi assumo la responsabilità di quelle scelte fatte, ora però, da un pò di anni, chi lavora con me, se prima di tutto è allineato con i miei valori, che sono noti a tutti e ripetuti quasi quotidianamente come un mantra, ed è bravo, guadagna più della media di settore, non perchè io sia particolarmente buono ma perchè se lo merita. Io credo fortemente nella massima che recita:"Puoi dividere anche il 50% degli utili che non stai facendo, se trovi qualcuno che ti aiuta a farli". Ecco, non esageriamo, magari proprio il 50% no, ma un pezzo della ricchezza dell'azienda va ridistribuito con i collaboratori, perchè è solo grazie a loro che siamo riusciti a realizzarlo. Parlo di incentivi, premi, bonus materiali che non sono il fine del lavoro ma fanno piacere, insieme a un pò di tempo per poterseli godere. Perchè diciamolo: se oltre a farci il mazzo riusciamo a guadagnare bene e avere del tempo per poter decidere come spendere il denaro che guadagniamo fa tutta la differenza del mondo. Per noi, per la nostra Ditta e per la nostra famiglia. Quindi: per il 2022 ragioniamo su piani incentivi e tempo. Ragioniamo di risultati ottenuti, non di ore improduttive passate in azienda solo per far vedere che ci siamo prendendo in giro noi stessi. https://www.maurobaricca.it/rispetto-per-noi-e-per-i-nostri-collaboratori/

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Rossana Prola

LA VELOCITÀ DI FILTRAZIONE

prola@professioneacqua.it

Nel trattamento dell’acqua esistono più variabili che interagiscono tra loro. È importante conoscerle e saperle calcolare per gestirle al meglio ed ottenere buoni risultati. Non è necessario avere competenze da Fisico o da Ingegnere per comprenderle, basta un po' di attenzione In un mondo dove tutto deve andare veloce, sempre più veloce, viene istintivo pensare che la velocità sia sempre positiva, in ogni campo. E invece no! Ne esiste almeno uno nel quale è meglio andare lenti: la filtrazione. La filtrazione dell’acqua di piscina è come il vino, ci vuole il suo tempo. Certo, non lo stesso ordine di tempo, per fortuna, ma comunque il principio è semplice: più lenta è la filtrazione, meglio è. Tutto qui. Certo, va trovato un accettabile compromesso tra questo principio e la necessità di avere l’acqua pulita prima della prossima stagione estiva, naturalmente. Vediamo come.

dipende la velocità di attraversamento del filtro? Abbiamo detto che la portata è fissa, un tot di metri cubi per ogni ora. Quindi in un’ora dall’altra parte del filtro mi devo ritrovare i miei tot metri cubi, questo lo diamo per certo. Se avessi un filtrone grande grande, ma proprio grande, l’acqua potrebbe prendersi tutto il tempo che vuole per attraversarlo, perché è vero che in un’ora devo essere di là, ma non prima. In un’ora, abbiamo detto. Quindi se ho spazio non c’è bisogno che corra, anzi non devo correre, perché non devo arrivare prima. Se invece devo attraversare un filtro piccolo piccolo, quello della casa di Barbie fabbricato dalla Mattel, allora si che devo correre! Non c’è spazio per tutte le mie mole-

MA COS’È LA VELOCITÀ DI FILTRAZIONE? Un filtro, di qualunque tipologia, è un contenitore riempito di materiale filtrante attraversato dall’acqua. Per comodità immaginiamo un filtro a sabbia, anche se tutti i concetti enunciati in questo articolo sono validi per qualunque tipologia di filtro (cartucce, diatomea, perlite, filtro a masse eterogenee o masse omogenee diverse dalla sabbia come il vetro). La portata di acqua che attraversa il filtro è determinata dalla pompa ed è fissa. Si, ok, esistono anche le pompe a velocità variabile ma diciamo che abbiamo settato la pompa ed è fissa. Quindi la portata, intesa come Q (portata)= Volume per Unità di Tempo = mc/h è determinata e non si cambia. Bene. Se faccio attraversare il filtro dalla portata determinata, l’acqua andrà sempre alla stessa velocità? Si, su quel filtro andrà sempre alla stessa velocità. Quale velocità? Ecco, siamo qui per questo. Da cosa

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ARTICOLI ROSSANA PROLA

cole, non ho tempo per fermarmi a chiacchierare con i granelli di sabbia, devo sbrigarmi, altrimenti in un’ora non sono di là! Immaginiamo che cento persone debbano attraversare una porta in esattamente cinque minuti. Quale sarà la differenza tra sbrigarsi e prendersela comoda? La larghezza della porta. La stessa cosa succede nel filtro. La relazione da tenere a mente quindi è quella tra portata (Q), velocità di scorrimento (V) e diametro del filtro, che si indica attraverso la superficie interna (S). Questa relazione si indica con la

Altro problema: le unità di misure. Non posso fare operazioni con unità di misure diverse, altrimenti i calcoli vengono sbagliati, quindi il diametro che solitamente si indica in millimetri va riportato in metri. Un filtro del 900 ha un diametro di 900 mm, pari a 0,9 m. Il raggio sarà quindi 0,45 m e la superficie sarà 0,63 mq.

Immaginiamo che la portata di targa della pompa sia pari a 22 mc/h. la velocità di filtrazione sarà: Q=SxV 

V = Q/S 

V= 22/0,63 = 35 m/h

La velocità di filtrazione si esprime in m/h oppure si può trovare indicata come (m3/h)/m2, che chi è pratico con le semplificazioni riconoscerà immediatamente come un modo per rendere complesse le cose semplici.

EQUAZIONE DI CONTINUITA’: Q = S X V.

COME SI CALCOLA LA VELOCITÀ DI FILTRAZIONE Prima di tutto va fatta una considerazione. Se voglio calcolare uno dei tre parametri della equazione di continuità devo conoscere gli altri due, altrimenti non è possibile. Quindi, se voglio calcolare la velocità di filtrazione devo conoscere la portata della pompa e la superficie del filtro, che posso ricavare dal diametro. Non ricordate come si calcola l’area del cerchio? Nessun problema, eccola qui: R X R X 3.14 dove R è il raggio, che è la metà del diametro.

Con un filtro più piccolo, ad esempio con un diametro di 840 mm, il calcolo è: Q=SxV 

V = Q/S 

V= 22/0,55 = 40 m/h

Con un filtro ancora più piccolo, ad esempio con un diametro di 750 mm, il calcolo è: Q=SxV 

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V = Q/S 

V= 22/0,44 = 50 m/h

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Se non vi va di fare il calcolo impostando un foglio di excel, potete usare alcuni calcolatori online, come quello presente su www.professionistiacqua.it

QUALE VELOCITÀ SCEGLIERE? Come abbiamo visto, più lenta è la filtrazione e migliori saranno i risultati. Abbiamo anche visto che la velocità dipende dal diametro del filtro, quindi più è grande il filtro minore sarà la velocità di filtrazione e migliori saranno i risultati. Ma il costo dell’impianto dipende dalla grandezza del filtro (e delle tubazioni, dei raccordi, eccetera) quindi maggiore sarà il costo, più grande sarà il filtro, minore sarà la velocità di filtrazione, migliori saranno i risultati.

delle piscine condominiali, la categoria B, consentendo addirittura una velocità massima di 50 m/h ai filtri a masse multistrato. Per i filtri a diatomite il limite della velocità è pari a 10 m/h (si esatto, il doppio di quella per le piscine private…) mentre per le cartucce il limite è pari a 1 m/h (in questo caso invece la metà di quella per le piscine private). Strano, no? No non è strano, siamo noi italiani ad essere strani. In Europa, soprattutto in Germania, sanno benissimo che la velocità di filtrazione deve essere bassa per avere buoni risultati. Infatti alcune aziende abbinano ad un cambio di mezzo filtrante, come ad esempio il passaggio dalla sabbia al vetro, una decisa riduzione della velocità di filtrazione cambiando la pompa. In questo modo un buon risultato è assicurato.

Come sempre, per ottenere buoni risultati bisogna spendere di più! Cerchiamo però di definire un compromesso accettabile tra le dimensioni del filtro e una buona filtrazione. Le norme tecniche ci vengono, come sempre, in aiuto. La norma UNI EN 16713-1 “Piscine domestiche – Sistemi di trattamento acqua – Parte 1 Sistemi di filtrazione – Requisiti e metodi di prova” al punto “4.2 Massima portata dai filtri” precisa che la velocità di scorrimento in un filtro dipende dal mezzo filtrante utilizzato. Cita quindi alcune raccomandazioni:

LA FILTRAZIONE DELL’ACQUA DI PISCINA È COME IL VINO, CI VUOLE IL SUO TEMPO.

a) filtro a masse omogenee: bassa velocità ≤ 10 (m3/h)/m2; b) filtro a masse omogenee: velocità media > 10 (m3/h)/m2 to ≤ 30 (m3/h)/m2; c)

filtro a masse omogenee: velocità alta > 30 (m3/h)/m2 to ≤ 50 (m3/h)/m2;

d) filtro a diatomite ≤ 5 (m3/h)/m2; e) filtro a cartuccia sintetica ≤ 3 (m3/h)/m2; f)

filtro a cartuccia di carta ≤ 2 (m3/h)/m2.

Vediamo quindi che nella norma per le piscine private una velocità superiore ai 30 (m3/h)/m2, o più semplicemente m/h, viene considerata una velocità alta, la più alta possibile. Il limite massimo è fissato a 50 m/h. La UNI 10637 sulle piscine pubbliche, invece, che è una norma solo italiana, parte da 35 m/h delle piscine di categoria A per arrivare ai 40 m/h

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ARTICOLI ROSSANA PROLA

LA SABBIA HA LA VELOCITÀ PIÙ ALTA

CONCLUSIONI

I filtri a sabbia sono molto comodi, è vero, per tanti motivi. Ma sicuramente dal punto di vista della filtrazione non sono la scelta migliore! Una velocità molto più bassa è data ad esempio dai filtri a cartuccia, che tanto spesso vengono considerati filtri poco efficienti ma invece filtrano a pochi metri all’ora (1-3) e consentono di ottenere una efficienza di filtrazione molto maggiore dei filtri a massa. Lo stesso discorso vale per i filtri a diatomea, oppure a perlite, che lavorano al massimo a 10 m/h.

Attenzione quindi, d’ora in poi, non solo alla portata di un sistema di filtrazione, inteso come somma di pompa, filtro e tubazioni. Una portata elevata rappresenta, è vero, un basso tempo di ricircolo, ma se il filtro è troppo piccolo l’acqua corre e non si filtra! Dovendo necessariamente scegliere, meglio un tempo di filtrazione non idoneo ma una buona velocità di filtrazione: si filtra meno volte nell’arco della giornata, ma si filtra bene. Far girare l’acqua a vuoto può essere divertente, ma rende poco in termini di efficienza di filtrazione.

Quando i filtri a masse sono riempiti con vetro anziché con sabbia, solitamente i produttori consigliano vivamente di abbassare la portata della pompa, riducendo di conseguenza la velocità di filtrazione a non più di 25 m/h. La sabbia, quindi, dal punto di vista della qualità della filtrazione è certamente la scelta peggiore.

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Angelica Cataldo

Tecnico di marketing strategico e formatore, esperto in rivestimenti in resina di alta gamma. a.cataldo@arkdekodesign.com

SISTEMI RESINOSI LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ ESECUZIONE

Nonostante la resina sia ancora un tabù nel mondo delle piscine e le committenze siano diffidenti, il riconoscimento delle figure professionali di applicatori di sistemi resinosi e i recenti aggiornamenti normativi gettano le basi per sviluppi concreti in ogni direzione La norma UNI 11835:2021, ha riconosciuto la figura professionale del posatore specializzato di sistemi resinosi: un professionista che ha maturato un sufficiente grado di esperienza, sia formativa che sul campo, e che può dimostrarne la validità secondo criteri di conformità certi. La norma UNI 11835:2021 individua, infatti, gli elementi per la valutazione della conformità e i criteri d’esame di valutazione, al fine di certificare l’esistenza dei requisiti professionali, con lo scopo per il professionista di ottenere la qualifica e il patentino nazionale. Il professionista posatore, applicatore specializzato o capo squadra o tecnico commerciale, è prima di tutto quella figura che conosce e applica i principi corretti di progettazione e realizzazione di un sistema resinoso.

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È colui che conosce e applica i principi dettati dalla UNI 10966:2020, la norma che definisce chiaramente i criteri di progettazione ed esecuzione dei rivestimenti in interni ed esterni, per superfici orizzontali e verticali, per sistemi tradizionali applicati nell'industria e per i più recenti sistemi decorativi. La resina non è conosciuta al pari di un rivestimento ceramico, non solo nel comparto piscine, ma anche

LA PREPARAZIONE DEL SUPPORTO HA UNA IMPORTANZA FONDAMENTALE.

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ARTICOLI ANGELICA CATALDO

Processo di osmosi su supporto resinoso

nell’edilizia civile. Solo la conoscenza tecnica della materia, in qualunque settore la si vuole applicare, apporta un contributo significativo per maturare un grado superiore di sicurezza nella scelta delle metodologie idonee a generare un risultato di alta qualità.

professionalmente nel proprio lavoro. Regole non solo attinenti alle singole caratteristiche, alla natura dei materiali impiegati e prestazioni dei sistemi resinosi, ma anche ai criteri di organizzazione di cantiere, collaudo, manutenzione e corretta pulizia.

Studiare la norma significa, per gli operatori coinvolti, imparare professionalmente che cosa è la resina per rivestimenti e i campi di applicazione, apprendere un metodo di valutazione e preparazione dei supporti, riconoscere tipologie e caratteristiche dei piani di posa, saper scegliere un sistema resinoso in relazione alla sua destinazione d’uso, ottenendo un elenco di regole fondamentali per usare le resine

Come chiarisce la norma, per progettare un sistema resinoso, che sia un sistema industriale piuttosto che un sistema decorativo, che sia in ambiente interno o esterno, occorre prima di tutto tenere come riferimento la destinazione d'uso che quella superficie dovrà svolgere e dunque i requisiti funzionali e prestazionali. Bisognerà valutare l'insieme delle caratteristiche significative, che qualificano e certificano quel sistema resinoso, come la resistenza meccanica, chimica, il comportamento nei confronti di agenti aggressivi come ad esempio il più semplice irraggiamento solare.

SOLO LA CONOSCENZA TECNICA DELLA MATERIA, IN QUALUNQUE SETTORE LA SI VUOLE APPLICARE, APPORTA UN CONTRIBUTO SIGNIFICATIVO PER MATURARE UN GRADO SUPERIORE DI SICUREZZA NELLA SCELTA DELLE METODOLOGIE IDONEE A GENERARE UN RISULTATO DI ALTA QUALITÀ.

Può accadere che nel progettare un rivestimento non si sia tenuto conto di tutte le esigenze prestazionali necessarie, trascurando ad esempio le sollecitazioni che il sistema doveva sopportare durante l’uso, l’interazione tra supporto e rivestimento e le condizioni ambientali, per privilegiare altre caratteristiche, solitamente più apprezzate nella fase di decisione, quali l’aspetto estetico, il prezzo, un minor tempo di esecuzione, ma meno determinanti ai fini della durata. La sezione della norma relativa ai supporti applicativi è ben dettagliata in molti aspetti, la cui conoscenza è fondamentale soprattutto per coloro che


senza esperienza si avvicinano al mondo applicativo, non solo per conoscerne le caratteristiche ma anche le corrette metodologie di preparazione. La preparazione del supporto ha una importanza fondamentale. Spesso capita di imbattersi in rivestimenti in resina soggetti a esfoliazione o distacchi localizzati per osmosi e la causa, nella maggior parte dei casi, è da imputare ad una totale mancanza di preparazione dei sottofondi o ad una valutazione superficiale delle caratteristiche chimiche e fisiche del supporto, conseguenza, nella grande maggioranza dei casi, della mancata professionalità del posatore. Il compito del posatore è quello di analizzare, pianificare e gestire tutte le attività connesse ad un’opera di applicazione di un sistema resinoso. Queste abilità vanno BEN OLTRE il saper fare, abilità di cui gli operatori edili esperti sono sicuramente ben forniti. Si tratta di possedere competenze che vanno organizzate e maturate consapevolmente anche con un percorso formativo mirato e idoneo. Si tratta di conoscere, quanto meno, i principali sistemi di misura e analisi, di saper elaborare una relazione di cantiere, di redigere un piano economico e saper comunicare coerentemente con gli interlocutori coinvolti nel progetto. Si tratta di saper gestire imprevisti e reclami, effettuare scelte etiche e responsabili.

LA QUESTIONE È QUANTO SARÀ COMPRESA LA DIFFERENZA, CHE SI TRADURRÀ CERTAMENTE CON UN SOVRAPPREZZO PER LE COMMITTENZE?

Questi aspetti determineranno davvero la differenza tra un professionista e un operatore generalista. La questione è quanto sarà compresa la differenza, che si tradurrà certamente con un sovrapprezzo per le committenze? Bisogna sempre ricordarsi che le persone non pensano mai di voler comprare un servizio di scarsa qualità, ma il miglior servizio al minore prezzo possibile a parità di prestazione. Di qui in avanti la formazione per gli operatori, ma anche comunicazione verso l’esterno, del comparto resine si muoverà con basi solide, affinché i progettisti e il pubblico in generale possano avere strumenti utili per valutare un corretto rapporto di commessa.

Distacco di parti del supporto

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HA INNOVATION GRIFFON® POLY MAX®: ADESIVO E SIGILLANTE UNIVERSALE Griffon® Poly Max® Fix & Seal Express è un adesivo e sigillante universale, basato sull’esclusiva tecnologia polimerica GRIFFON SMP Polymer. Super forte, super rapido e permanentemente elastico, è privo di solventi e non danneggia le superfici sulle quali viene applicato. Griffon® Poly Max® è resistente all’acqua e alle muffe, agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Perfetto per esterni ed interni, assolutamente inodore, incolla, fissa e sigilla ogni genere di superficie, liscia o ruvida, porosa o non porosa. Può essere applicato anche su superfici bagnate ed ha un’eccezionale resistenza all’umidità e all’acqua. Raggiunge la tenuta finale dell’incollaggio dopo sole 4 ore. Griffon® Poly Max® è verniciabile con tutti i tipi di vernici. Per prestazioni 100% invisibili scegli Griffon® Poly Max® Cristal: 100% trasparente e cristallino, straordinariamente elastico e perfetto per applicazioni a vista o su supporti trasparenti. Non adatto a PE, PP, PTFE, gesso puro e bitume. info@griffon-italia.it

ITALIAN POOL-PAHLEN UNA SINERGIA VINCENTE Innovazione, design raffinato, ampiezza e trasversalità, flessibilità nella gestione quasi a rasentare il “su misura ”, sono queste le caratteristiche che contraddistinguono Ia produzione Svedese della Pahlen. PAHLEN AB è un’azienda svedese che dal 1967 produce nel proprio stabilimento componenti solo in acciaio inossidabile EN1.4404/AISI316L, materiale con il più alto contenuto di molibdeno, cromo e nichel, titanio e bronzo per piscine Medium+ e Premium. In Italia PAHLEN collabora con il Distributore Generale – ITALIAN POOL SRL, con una assistenza tecnico-commerciale impeccabile su tutta Italia, isole comprese. Passione, vocazione e competenza sono gli attributi che arricchiscono questa simbiosi Pahlen-Italian Pool, che, supportata dalla completa gamma inox, ci rende protagonisti in un approccio orientato sempre più verso la clientela. Elaboriamo ed offriamo, con Pahlen, soluzioni complete, plasmate sulle esigenze del mercato, centrando, di fatto, il nostro successo nel fornire attenzioni verso il cliente. Invitiamo tutti a consultare il nostro sito per trovare le soluzioni progettuali e strategiche più adatte, cavalcando in solitaria onde sempre più grandi. www.italianpool.it

LAPI CHIMICI S.P.A: UN’AZIENDA IN CRESCITA Dopo il traguardo dei 70 anni, Lapi Chimici inizia un nuovo percorso con la trasformazione societaria da srl a S.p.A. e non solo... Nell’ultimo triennio l’azienda ha raddoppiato il sito produttivo, oggi di 20 mila m2, ha incrementato fatturato del 45%, risorse umane, prodotti e processi. Una crescita importante che per rimanere tale deve avere una struttura solida e ben organizzata su cui poggiarsi ed è per questo che abbiamo deciso di investire in un progetto di riqualificazione dei processi, di durata biennale. Ciò servirà a ridefinire i layout aziendali grazie all’aiuto di temporary manager, che oltre ad affiancare i responsabili di funzione forniranno nuove competenze e modalità operative. Tutto ciò sarà svolto all’insegna della digital transformation. L’obiettivo di Lapi Chimici è di essere un contesto dinamico, in cui si sviluppano nuove competenze per una leadership solida e competitiva. www.lapichimici.it

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HA INNOVATION DOLPHIN WAVE 80 - Il nuovo modello commerciale con accesso al filtro dall’alto che ne semplifica la manutenzione Solo i robot per la pulizia delle piscine Dolphin by Maytronics offrono una completa ed eccezionale esperienza in piscina, consentendo il risparmio di acqua ed energia e prevenendo la germinazione di alghe e batteri. Il pulitore DOLPHIN WAVE 80, novità 2022 per il mercato italiano, combina tecnologie avanzate con provata affidabilità assicurando la massima efficienza di pulizia ad ogni ciclo di lavoro. È raccomandato per piscine fino a 20 m, pulisce fondo, pareti e linea battente acqua ed il filtro a cartuccia brevettato accessibile dall'alto ne semplifica manutenzione e pulizia. Grazie alla funzione plug and play è completamente indipendente e permette al personale dell’impianto di dedicarsi ad altri compiti.

LE NOVITÀ DI POOL’S PER IL 2022 Da una gamma sempre più completa di accessori e componenti alla piscina smart

Polimpianti, partner e distributore ufficiale della gamma completa dei pulitori automatici per piscine Dolphin di Maytronics da oltre 35 anni offre un servizio qualificato di manutenzione e riparazione secondo severi standard qualitativi. Polimpianti Srl Via Piave, 174 Azzate (VA) Tel. 0332-457727 info@polimpianti.it

Dopo il successo dei POOL’S DAY con la rete clienti Specialist, l’azienda italiana riconosciuta nel campo della componentistica per piscine - grazie a qualità e presenza sul territorio - ha lanciato con successo ReadyPool: un’applicazione per pc e smartphone sviluppata sulla base dei feedback dei clienti Specialist per soddisfare le esigenze di gestione. Uno strumento utilizzato già da più di 100 aziende associate e in continuo miglioramento tramite aggiornamenti. ReadyPool app, una volta create le anagrafiche clienti, permette di gestire e pianificare manutenzioni, segnalazioni, consegne e appuntamenti delle proprie squadre. Spazio anche all’analisi grazie a statistiche come i report di una piscina comprensivi dei parametri dell’acqua o dati per gestire il riapprovvigionamento dei materiali. L’applicazione ReadyPool è scaricabile dal sito (www.readypool. it/login) sia per PC che per smartphone Android. POOL’S: tel +39 0376 942692 info@pools.it

IL SITO DEI PROFESSIONISTI DELLA PISCINA Lavorare con professionalità e competenza significa anche poter disporre di un supporto professionale al momento giusto. Professione Acqua è, ormai da 20 anni, una fidata alleata di tutti gli operatori del mondo piscina. Il sito Professionisti Acqua è uno strumento per tutti coloro che costruiscono piscine e vogliono farlo bene. Sul sito troverai gli strumenti che fanno la differenza tra un costruttore di piscine qualunque ed un vero professionista. Sia da PC che da smartphone, potrai calcolare la portata di un impianto e dei suoi componenti singoli, dai collettori alla vasca di compenso. Potrai scarica disegni in dwg pronti all’uso, giovare degli approfondimenti tecnici e di quelli su leggi e norme. Tutto ciò che troverai sul sito è frutto di anni di esperienza, studio e passione. Se anche la tua azienda lo è, allora probabilmente questo servizio potrebbe interessarti. Costa meno di un caffè al giorno! www.professionistiacqua.it


HA INNOVATION IL SERVIZIO CARTE IN MANO Ti piacerebbe avere uno studio di progettazione veloce, flessibile ed efficiente al tuo servizio? Professione Acqua, con il servizio Carte In Mano, lo può diventare! Realizziamo progetti che si adattano alle tue esigenze ed alle tue preferenze, con la certezza della rispondenza alle norme ed alle leggi. Dimensionamenti, schemi funzionali, relazioni tecniche, manuali, ma anche stesura di contratti, analisi normative, DVR, Pos.. Noi saremo lì per te. Il servizio Carte In Mano è un servizio a punti, con diversi pacchetti e diversi prezzi. Ogni servizio da noi offerto è quantificato in punti, che verranno detratti dal totale. I punti hanno una valenza di due anni dalla sottoscrizione. Ad un piccolo prezzo, otterrai un enorme vantaggio per la tua azienda. Se, poi, tu ed i tuoi collaboratori vorrete partecipare al convegno di Piscina22, potrete pagare l’iscrizione con i punti! Per saperne di più, scrivi a ferrario@professioneacqua.it

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PROGETTA LA LUCE PERFETTA IN PISCINA CON TECLUMEN Nella realizzazione di una piscina sono tante le possibilità in termini di forme e materiali. Spesso però ci si dimentica che anche dal punto di vista dell'illuminazione le soluzioni sono incredibilmente varie. La nostra divisione Per Aquam mette al centro la progettazione della luce a immersione: il tipo di lampade e la loro posizione sono parte centrale di uno studio che, grazie all'utilizzo di DIALUX, il software più avanzato in tema di illuminotecnica, permette di creare una simulazione perfetta della piscina illuminata. Quest'anno abbiamo condiviso queste competenze con i clienti, creando un corso gratuito DIALUX che fosse in grado, in poche ore, di rendere indipendenti i progettatori che utilizzano prodotti Teclumen, mettendo a disposizione inoltre i file fotometrici dei nostri prodotti. Sei interessato a progettare in autonomia la tua luce in piscina? Contattaci e scopri tutti i prodotti su: www. teclumen.it tel.: 0376 778670

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HA INNOVATION DA SINGOLI ACQUASCIVOLI A INTERI PARCHI ACQUATICI: IL 2021 DI TECNOPISCINE ALL’INSEGNA DI NUOVI PROGETTI E INAUGURAZIONI!

W.BOX, LA VERSIONE DIGITALE DI HAPPY AQUATICS PER UN’INFORMAZIONE QUOTIDIANA

W.BOX è il portale di informazione, tendenza e aggiornamento che rinnova radicalmente il modo di riportare notizie ed articoli sul sistema piscina e wellness. Con le sue indagini di mercato, le interviste, gli articoli scritti dalle più autorevoli personalità del comparto, assicura notizie di taglio economico, sistemico e di tendenza su scala internazionale. È il portale irrinunciabile per operatori, imprese, professionisti, gestori. L’Osservatorio WBOX, composto da un gruppo selezionato di club e gestori ,presto verrà affiancato da quello delle Imprese della filiera. Questo per rafforzare il focus su business, industria, economia, norme, strategie e marketing del settore. A differenza dell’edizione cartacea bimestrale di Happy Aquatics, wbox.it schiude l’orizzonte digitale con cadenza quotidiana e settimanale. L’innovativo contenitore che cambia il modo di aggiorNel corso del 2021 sono diversi i progetti che, con impegno e dedizione, sono stati portati a termine da Tecnopiscine In- narsi, di comunicare, fa confluire in un unico portale clientela, enti locali, professionisti e fornitori. Wbox.it assicura notizie ternational. Lavori seguiti con attenzione in ogni fase: dalla progettazione all’installazione, fino all’assistenza post-vendita. di mercato a portata di pc o smartphone, facilitando relazioSenza lasciare mai soli i clienti, le cui esigenze vengono sem- ni e contatti, ma, soprattutto, rendendo costante e immediati, con un click, l’informazione e l’aggiornamento. Scopri wbox.it pre al primo posto! e il modo nuovo di interpretare il nostro settore. Tecnopiscine è sempre alla ricerca di nuove attrazioni acquatiche e acquascivoli da inserire nel catalogo ed è costantemente www.wbox.it info@wbox.it impegnata a studiare nuove tecnologie per realizzare prodotti innovativi, di qualità e totalmente conformi ai più rigorosi requisiti di sicurezza. Questo, in aggiunta all’altissima personalizzazione offerta, permette di realizzare progetti su misura e curati nei minimi particolari, dove la parola d’ordine è divertimento. Come quelli ultimati nel 2021: l’M280 all’Aquafan di Riccione, 280 metri di pura adrenalina; il nuovo Vortex dell’Aquafollie di Caorle, l’attrazione più grande del parco; l’intero parco acquatico Palalancia di Chivasso; un coloratissimo Play Slide presso il Novum by the Sea a Olimp, in Romania; uno Spray Park personalizzato di 150 mq al Bluserena Is Serena Badesi Village, in Sardegna. Per informazioni: www.tecnopiscineint.com

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WIBIT SPORTS: UN ACCELERATORE DEL TUO BUSINESS Sport & Wellness sono i due leitmotiv ereditati dalla pandemia che Wibit sintetizza eccellentemente con i suoi Sports Park acquatici. Sono una conferma i nuovi moduli Hop, Dipbars e Plank che, combinati ad alcuni degli iconici best seller Wibit, ripropongono come sfida in un contesto acquatico le abilità ginniche e danno il via al nuovo percorso FitnessTrack. Abilità, workout e tanto divertimento in una combinazione perfetta per attrarre nuovi clienti e rilanciare il business di piscine indoor e outdoor, resort, hotel e urban village. Moduli senza eguali al mondo che assicurano il rafforzamento dell’immagine di chi intende offrire un maggiore servizio alla clientela e sfruttare l’effetto “magnetico” di Wibit. Aqquatix, unico distributore in Italia di Wibit, grazie ad un team di esperti ti assiste nelle fasi di progettazione, installazione e ottimizzazione del business. Per info scrivi a

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HA INNOVATION NEW POOL PRESENTA POOLOVER, LA PISCINA FUORI TERRA DI DESIGN Dall’esperienza di New Pool nasce la gamma di piscine fuori terra POOLOVER, un progetto versatile, tecnologicamente all’avanguardia e dal design unico e contemporaneo che trasforma il tuo ambiente in un’oasi di relax, elegante ed unica. Le piscine POOLOVER sono modulari, personalizzabili nelle forme, dimensioni e finiture. Possono essere installate in qualsiasi ambiente, outdoor o indoor, sia fuori terra, anche senza l’ausilio di opere murarie, che semi-interrate. Realizzate in pannelli di acciaio rivestito in Magnelis®, offrono un altissimo grado di protezione alla corrosione ed agenti atmosferici. Il rivestimento esterno, personalizzabile nei colori e fantasia, permette di essere ambientato in ogni contesto. L’impianto di circolazione, filtrazione e trattamento dell’acqua è perfettamente integrato nella struttura e non necessita di spazi dedicati. Tanti gli optional proposti, quali ad esempio, diversi sistemi di illuminazione, impianti idromassaggio, fontane e nuoto controcorrente. Per ogni informazione www.newpool.it

AQQUATIX: ATTREZZATURE PER LA “NUOVA” PISCINA DI CASA O HOTEL Aqquatix permette di aggiornare attivamente la propria piscina domestica o quella di hotel e resort al servizio degli ospiti. È il valore che la gente oggi cerca da una piscina, turistica, alberghiera o domestica che sia. Anzi, per il comparto hospitality la piscina si trasforma da “ornamentale” a vero centro attrattivo e vissuto dall’ospite per l’allenamento e il divertimento. In pratica i desiderata di chi dispone di una propria vasca o accede ad una piscina alberghiera. In piena sicurezza, Aqquatix vivacizza la piscina con programmi di allenamento e attrezzature di alta qualità, semplici da utilizzare. Così il movimento in acqua diventa piacevole, motivante, efficace e alla portata di tutti. La novità HTS Aquabike, con sensore e display, riporta i parametri d’allenamento in tempo reale. La gamma Aqquatix è ampia e pensata per ogni esigenza: dallo Star Treadmill al Round Jump (tappeto elastico acquatico), fino ai giochi didattici o fun per i bambini. Il tutto completato da programmi d’allenamento forniti da EAA e online, una sorta di personal trainer. Alberghiera o residenziale, la piscina si trasforma in irresistibile con attrezzature Aqquatix. www.aqquatix.com

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3 LIVELLI

MARZO-NOVEMBRE 2022

Evento

AQUAFITNESS CONVENTION

Adge / Archipel de l’Eau Francia

2/04/2022

Fiera

FIBO

Colonia / Fiera Germania

7-10/04/2022

Fiera

RIMINIWELLNESS

Rimini / Fiera Italia

2-5/06/2022

Fiera

BODY FITNESS

Parigi / Parc des expositions paris Nord Villepinte Francia

23-25/09/2022

Fiera

FORUMCLUB

Bologna / Exhibition Hall & Palazzo dei Congressi Italia

12-13/10/2022

Fiera

SUN / SIA HOSPITALITY

Rimini / Fiera Italia

12-14/10/2022

Fiera

MOVE

Bergamo / Fiera Italia

18-19/10/2022

Fiera

INTERBAD

Stoccarda / Fiera Germania

25-28/10/2022

Fiera

DUBAI ACTIVE INDUSTRY

Dubai / World Trade Center Emirati Arabi Uniti

28-30/10/2022

Fiera

PISCINE GLOBAL EUROPE

Lione / Eurexpo Francia

15-18/11/2022

Fiera

PISCINA22

Rimini / Palacongressi Italia

29-30/11/2022

FORMAZIONE EAA

MARZO-GIUGNO 2022

Corso

SEMINARIO BABY EXPERIENCE WATSU® PER BEBÈ

Lombardia / GORGONZOLA (MI) SEVEN INFINITY

27/03/2022

Corso

ACQUA E DISABILITÀ

ONLINE

27/03/2022

Corso

DOLCE ATTESA: ATTIVITÀ IN ACQUA PER GESTANTI E LA COPPIA IN ATTESA

Sardegna / SELARGIUS (CA) HIMALAYA

2-3/04/2022

Corso

AQUAFITNESS INSTRUCTOR

FIRST

ONLINE

3+10/04/2022

Corso

RIEDUCAZIONE FUNZIONALE E MOTORIA IN ACQUA

1° LIVELLO

Toscana / PISA KINETIC CENTER

30/04/2022

Corso

WATER EXPERT

IN AQUAFITNESS

ONLINE

8+15/05/2022

Corso

ACQUATICITÀ NEONATALE

Veneto

14-15/05/2022

Corso

RIEDUCAZIONE FUNZIONALE E MOTORIA IN ACQUA

2° LIVELLO

Toscana / PISA KINETIC CENTER

21/05/2022

Corso

ACQUA E DISABILITÀ

LA DISABILITÀ FISICA

Lombardia / PAVIA IDEA BLU

29/05/2022

Corso

DOLCE ATTESA: ATTIVITÀ IN ACQUA PER GESTANTI E LA COPPIA IN ATTESA

Lombardia / GORGONZOLA (MI) SEVEN INFINITY

11-12/06/2022

Corso

ACQUA E DISABILITÀ

LA DISABILITÀ PSICHICA

ONLINE

12/06/2022

Corso

RIEDUCAZIONE FUNZIONALE E MOTORIA IN ACQUA

3° LIVELLO

Toscana / PISA KINETIC CENTER

18/06/2022

LA PROGRAMMAZIONE

Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per motivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul menu Calendario Corsi del sito euroaquatic.it - Calendario aggiornato il giorno: 8 marzo 2022

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