The Pill Outdoor Journal 52 ITA

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Le prime protesi le hai ottenute attraverso il crowdfunding, questi strumenti possono dare una qualità di vita molto alta, ma sono anche molto costosi… Purtroppo anche la normale manutenzione, specialmente se come me ne si fa un utilizzo esagerato, è costosissima. Molte delle mie infatti sono ricavate da quelle vecchie: ormai usurate per uno scopo, ma ancora valide per altri. Le protesi da ciclismo ad esempio sono nate da un vecchio paio che utilizzavo per camminare. Ne ho di diverse per alpinismo, trekking, ciclismo, corsa su strada, arrampicata (anche queste ricavate da vari pezzetti di mie vecchie protesi) e infine quelle “civili”, che utilizzo tutti i giorni per andare in giro e a lavoro. Per ottimizzare i movimenti e i gesti atletici ogni sport ha la sua particolarità e richiede la protesi specifica.

un’altitudine, piuttosto che un’altra? A volte mentre sto completando l’ascensione ad una me ne vengono in mente altre due, altre volte invece l’ispirazione arriva proprio mentre sono a casa, come durante il primo lockdown quando ho partorito “from0to0” il progetto in cui parto dal livello del mare, mi avvicino alla montagna in bici, salgo sulla montagna e torno nuovamente ad altitudine zero, il tutto nostop, nel minor tempo possibile. Partirai per l’Everest, cosa ti ha portato a scegliere questa impresa? La vetta del monte Everest, i famosi 8848, per me rappresentano la fine di un lungo cammino iniziato anni fa: è questo il vero avvicinamento, non solo quello che porta al campo base.. Comunque ho talmente tante idee e progetti in mente che non sarebbe sufficiente una vita intera per portarli a termine tutti. Ho la fortuna di avere moltissime passioni, ma anche tanta fantasia e voglia di fare: questo è sempre stato il mio vero punto di forza.

Sul polso destro hai tatuato la data di quando tutto questo è iniziato. C’è una linea interrotta da questa data buia, ma poi la linea continua per intensificarsi più di prima, per dimostrare che la vita è continuata. Molti degli altri tatuaggi invece non hanno un significato particolare, praticamente girano attorno alle varie cicatrici che ho sparse per il corpo.

Fai parte della family Ferrino, quale attrezzatura hai scelto per questa impresa? Senza dubbio gli zaini Instinct, che per me sono un must e fanno parte di tutte le mie salite importanti. Per me i requisiti essenziali da soddisfare sono leggerezza e praticità. Con me avrò anche anche alcune tende d’alta quota, materassino e sacco a pelo.

Come scegli le tue avventure? Cos’è che ti spinge a scegliere una cima, o

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