The Pill Outdoor Journal 64 ITA

Page 1

The Old-Fashioned Way La storia di Gary Bigham, fotografo e sciatore

100 anni Colmar

Polar Horizon

Un secolo che ripercorriamo con Stefano

Il recente viaggio nelle remote regioni

americano trasferito a Chamonix negli

Colombo, quarta generazione della famiglia

di Svalbard ed Islanda degli skier Lorenzo

memorabili della cultura dello sci ’80 e ‘90.

la storia dello sci italiano.

ospite rispettoso della natura.

anni ’70 che scattò alcune delle foto più

del brand che più di tutti ha segnato 1

Alesi ed Alice Linari, dove l’uomo è

€7


Foto: ZACH CLANTON © 2023 Patagonia, Inc.

Great

Chemistry


Gli obiettivi ambiziosi hanno bisogno di legami forti. Quasi dieci anni fa, insieme a GORE-TEX, abbiamo iniziato a perseguire un obiettivo che si pensava impossibile: eliminare le sostanze chimiche perfluorurate, conosciute come PFC e PFAS, dai tessuti impermeabili dei nostri capi outdoor. Tutto questo senza comprometterne le prestazioni. Ebbene, abbiamo raggiunto quest’obiettivo e stabilito uno standard completamente nuovo per i gusci tecnici. Adesso, come in montagna dove c’è sempre un nuovo obiettivo da raggiungere, anche noi non ci fermeremo finché avremo eliminato tutte le sostanze chimiche da ogni componente dei nostri articoli. Per sempre.


EDITO BY DAVIDE FIORASO

Le previsioni del tempo sono dappertutto, anche se pochi ci fanno caso. Un’industria fiorente, che ha sfruttato a pieno la trasformazione digitale e non pare intenzionata a fermarsi. Gli innocui trafiletti sui quotidiani nazionali sono evoluti in popolarissime app geolocalizzate. Ma se le trascurabili rubriche di fine pagina e gli sparuti intermezzi televisivi (rigorosamente istituzionalizzati da colonnelli in divisa) peccavano in appeal e distribuzione, oggi le previsioni meteo rappresentano la vera energia rinnovabile del content business. Irruzioni artiche, bombe d’acqua, grandinate, allagamenti e anticicloni battezzati con titoli da b-movie si alternano on stage senza sosta. Solo In Italia, nel primo semestre 2023, i visitatori di siti e app (dedicati esclu-

PHOTO LORENZO ALESI

sivamente al meteo) sono stati oltre 34 milioni. Circa il 59% degli utenti totali di internet. Se aggiungiamo i motori di ricerca, come testimoniato dai consuntivi annuali di Google, la rappresentazione è completa. Il meteo è diventato l’oggetto principe dei convenevoli più banali, delle chiacchiere da bar. Il meteo è il content di successo, sia per la sua diffusione capillare, ma anche e soprattutto per i margini di guadagno che consente. Ilmeteo Srl, società padovana dietro ilmeteo.it, nel 2022 ha dichiarato ricavi per oltre 12 milioni di euro, con un utile ante imposte di 8 milioni. Il tutto con 13 dipendenti. Siamo di fronte ad una gallina dalle uova d’oro. Chi di noi, anche in ambito di nivologia, abbia mai affrontato i princi-

2

pi base di questa scienza, sa che una previsione professionale è fatta di se e di condizionali, nonché di bollettini al più di 72 ore. Oltre “sono come l’oroscopo”. Sul sito dell’Aeronautica Militare, i modelli dopo i 3 giorni non sono nemmeno statisticamente monitorati a posteriori per verificarne il successo. Questa incertezza sull’affidabilità a lungo termine si scontra con la diffusa impressione che siano proprio le previsioni a lungo termine quelle più utilizzate come strategia di marketing. Mentre scrivo è mercoledì e ilmeteo.it già riporta questo titolo: «GIGANTESCO ANTICICLONE. Ecco quando arriverà. Attenzione alla sua durata». Questa “cosa” in arrivo, probabilmente lunedì, ben oltre le 72 ore, pare sia in grado di «capovolgere


Alpine Tech SUPERCOULOIR GTX JACKET & PANTS Membrana in GORE-TEX PRO per proteggerti in ogni condizione, inserti in SuperFabric® per massima durabilità e resistenza alle abrasioni, design studiato per darti estrema libertà di movimento. Senza compromessi.

François Cazzanelli, Sass Pordoi, Dolomites, Photo by: Matteo Pavana

COMPROMISES NOT INCLUDED.


EDITO BY DAVIDE FIORASO

totalmente le condizioni sull'Italia». Già. E a condirne la drammaticità il classico finale ad effetto: «Ecco servito l'ennesimo segnale evidente di un cambiamento climatico in atto con conseguenze sempre più dirette». Con questa annunciata pausa invernale già mi immagino situazioni di panico e psicosi pre-natalizio da chi sperava in un Capodanno sotto i fiocchi di neve. Il meteo è il nuovo oracolo divino. Ad esso ci si affida ciecamente. Il linguaggio scientifico ha da tempo lasciato spazio al catastrofismo in un mix di storytelling e clickbait. Le app usano lo schema del marketing politico: segnalare rischi e presentare opportunità, instillare paura (le vostre auto sono a rischio) e infondere speranza (poi torna

PHOTO LORENZO ALESI

il sereno). Anche l’umanizzazione dei fenomeni non è solo un banale trucco: le anonime e tristi perturbazioni sono state elevate a personaggi storici e Dei dell’Olimpo, quasi a farci sentire meno in colpa: “non siamo stati noi, è colpa di Poppea”. Ma se i dati sono aperti a tutti, come si diventa leader di settore? O “il meteo che fa la differenza”? L’uso delle partnership televisive, probabilmente gestito come uno scambio di servizi e visibilità, è stato il vero cavallo di Troia. L’interfaccia, così poco slick, perfetta per l’utente medio (quello che c’è si vede direttamente sullo schermo) ha aggiunto funzionalità che hanno contribuito al successo: osservare le perturbazioni muoversi con la funzio-

4

nalità radar ha alimentato il fascino di sentirsi “il piccolo meteorologo”. Ma forse la spiegazione più plausibile è che “il vincitore si prende tutto”: quando sei la app più scaricata, sei anche la più consigliata dal passaparola. Ora la nuova frontiera si chiama gamification. Alcune app d’oltre Oceano premiano con badge virtuali gli utenti che “sopravvivono” a giorni consecutivi di calore estremo, o a una settimana di pioggia continuativa. Più tempo trascorso a guardare gli schermi, più soldi in pubblicità e dati. Più i fenomeni sono estremi, più il meteo è compulsato dagli utenti. Facile prevedere che la crisi climatica porterà, se non altro, buone notizie per i bilanci di queste aziende.



THE CREW

PRODUCTION The Pill Agency | www.thepillagency.com

SHOP & SUBSCRIPTIONS www.thepilloutdoorshop.com

EDITOR IN CHIEF Denis Piccolo | denis@thepillagency.com

SHOP MAGAZINE MAP www.thepilloutdoor.com/magazine-finder

E D I T O R I A L C O O R D I N AT O R Lisa Misconel | lisa@thepillagency.com

C O M PA N Y E D ITO R Hand Communication, Piazza XX Settembre 17, Saluzzo CN 12037, Italy hello@thepillagency.com

D I G I TA L C O O R D I N AT O R Alessandra Sola, Federica Borgarello

COVER Illustration Federico Epis X Colmar

E D I T I N G & T R A N S L AT I O N S Silvia Galliani

PRINT L'artistica Savigliano, Savigliano - Cuneo - Italy, lartisavi.it

ART DIRECTION George Boutall | Evergreen Design House Niccolò Galeotti, Francesca Pagliaro

DISTRIBUTION 25.000 copies distribuited in 1100 shops in Italy, Switzerland, Austria, Germany, France, Belgium, Spain, England & The Netherlands

THEPILLOUTDOOR.COM hello@thepillagency.com

ADVERTISING hello@thepillagency.com | +39 333.7741506

PHOTOGRAPHERS & FILMERS Matteo Pavana, Thomas Monsorno, Camilla Pizzini, Chiara Guglielmina, Silvia Galliani, Francesco Pierini, Elisa Bessega, Andrea Schilirò, Denis Piccolo, Achille Mauri, Simone Mondino, Alice Russolo, Patrick De Lorenzi, Giulia Bertolazzi, Tito Capovilla, Luigi Chiurchi, Isacco Emiliani, Pierre Lucianaz, Gian Luca Vanzetta

FOLLOW US

www.thepilloutdoor.com www.facebook.com/thepilloutdoor Instagram.com/thepilloutdoor

C O L L A B O R AT O R S Filippo Caon, Chiara Guglielmina, Marta Manzoni, Sofia Parisi, Fabrizio Bertone, Eva Toschi, Luca Albrisi, Luca Schiera, Giulia Boccola, Valeria Margherita Mosca, Lisa Misconel, Chiara Beretta, Davide Fioraso, Nicola Mercogliano

The Pill rivista bimestrale registrata al tribunale di Milano il 29/02/2016 al numero 73

6


THE ORANGE LEGEND. MAESTRALE, il leggendario scarpone da sci alpinismo, oggi ulteriormente ridotto nel peso e nei volumi, cambia ancora una volta le regole del gioco.

SCARPA.COM


ISSUE 64 PHOTO L AYL A KERLE Y

P. 1 2

T H E D A I LY P I L L

P. 5 6

B RU NO COM PAG N E T X SCARPA

P. 1 6

BEST MADE

P. 6 0

REINHOLD MESSNER

P. 2 0

KILLER COLLABS

P. 6 4

CRAZY BEHIND THE SCENES

P. 2 4

ECO SEVEN

P. 6 8

FERRINO, GALLERIA DEL VENTO

P. 2 8

VANS MTE

P. 7 2

B RAU LIO X CAPAN NA DOS D È

P. 3 0

PATAG O N I A A L P I N E S U I T

P. 7 8

DYNAFIT, B E N E DIK T BÖH M

P. 3 2

COLUMBIA WINTERSPORTS

P. 8 4

LEFT RIGHT BY NIDECKER

P. 3 4

GARMIN INREACH

P. 8 8

SUL BREITHORN CON HERVÈ

P. 3 6

BLIZZARD TECNICA

P. 9 2

FRANÇOIS CAZZANELLI

P. 3 8

VI E T TI X I M PACT STU D IO

P. 9 6

JÉRÉMIE HEITZ

P. 4 0

SKI SAUVAGE

P. 1 0 2

LEXICON BY ARC'TERYX

P. 4 2

THULE, MALMÖ EVENT

P. 11 2

LAGORAI SKYLINE

P. 4 4

FJÄLLRÄVE N - PFC FRE E

P. 11 8

100 ANNI COLMAR

P. 4 6

LAMUNT CREW

P. 1 2 8

POLAR HORIZON

P. 4 8

C O B E R , M O U N TA I N S AT H E ( A R T )

P. 1 3 6

SKI CAMP LAPPONIA

P. 5 0

NORRØNA & POLARTEC EVENT

P. 14 4

T H E O L D FAS H I O N E D WAY

P. 5 2

FEDERICA MINGOLLA

8


Find out More


What is left to Discover? DISCOVERY MEANS UNRAVELING THE MYSTERIES OF THE WORLD, SCALING THE HEIGHTS OF HUMAN POTENTIAL AND INDULGING IN THE SPIRIT INDOMITABLE SPIRIT OF ADVENTURE. Reinhold Messner

Discover the adventures of Reinhold Messner


jack-wolfskin.com


THE DAILY PILL BY FEDERICA BORGARELLO

È TE M PO D I ARC ’ TE RY X FR E E R I D E ACAD E MY 2024 La terza edizione dell’Arc’teryx Freeride Academy torna dall’1 al 4 febbraio a St. Anton am Arlberg, in Austria. Unisciti ad atleti di sci e snowboard di fama mondiale per quattro incredibili giorni di linee in neve fresca, clinic ed eventi. Il framework educativo dell’Academy consente agli sciatori e snowboarder di migliorare ed elevare le proprie abilità freeride, con un’ampia gamma di corsi adatti a tutti i livelli, a fianco di atleti di fama mondiale, come Victor Daviet e Silvia Moser, e guide alpine professioniste.

PATAG O N I A P R E S E N TA « T H E M E A N I N G L E S S P U R S U I T OF SNOW » Il mondo dello sci e dello snowboard è spesso vissuto dai rider come un’interminabile caccia al tesoro tra le vette, alla costante ricerca di nuove curve da guadagnarsi in fuoripista. Ed è in questo spirito che vuole catapultarci Patagonia con il documentario uscito online all’inizio di dicembre. Il film scava nelle profondità dell’animo umano, esplorando cosa spinga questi appassionati individui a dedicarsi all’esplorazione di luoghi remoti alla ricerca della neve incontaminata, il legame con la natura e la gioia della fatica.

N O R R Ø N A A P R E L E P O R T E D E L L A N U OV I S S I M A N O R R Ø N A H O U S E A D O S LO Norrøna ha inaugurato la Norrøna House, un hub per gli amanti dell'outdoor con un negozio principale innovativo, spazi per eventi e una nuova brasserie nordica. Il Flagship, alto oltre 5 metri, presenta una parete iconica di Gore-Tex e narra la storia di 94 anni di Norrøna. Con 800 metri di esposizione, include il primo negozio di seconda mano REuse e un Gore-Tex approved Storm Lab per testare prodotti. La sede segna un punto di riferimento nell'industria della vendita al dettaglio outdoor.

C O R T I N A W I N T E R B A S E C A M P BY T H E N O R T H FAC E E BLIZZ ARD TECNICA Blizzard-Tecnica e The North Face hanno collaborato per il Cortina Winter Basecamp l’8 e 9 dicembre 2023. L'evento si è tradotto in un'esperienza di ski touring nelle Dolomiti con guide alpine di Cortina 360° e l'equipaggiamento di altissima gamma Blizzard-Tecnica. Workshop, briefing Skitour, e attività pratiche guidate hanno condito il programma della due giorni. Sono stati forniti kit di autosoccorso a tutti i partecipanti che hanno avuto l'opportunità di testare sci e gli scarponi Blizzard-Tecnica, tra cui i modelli Zero G, Rustler, Sheeva e Cochise.

MONTURA FORNITORE UFFICIALE DEL B E R G R E T T U N G S D I E N S T I M AV S S Ü D T I R O L Montura è il fornitore ufficiale del Bergrettungsdienst Im Avs Südtirol, offrendo attrezzature specializzate per operatori di soccorso alpino. La divisione "Workframe" si concentra su capi tecnici ergonomici, nuovi materiali e progetti basati sulle esigenze concrete di professionisti come il Cnsas e i Vigili del Fuoco. La collaborazione copre ora tutta la provincia, enfatizzando l'efficienza e l'innovazione di Montura nel supporto di situazioni difficili. Il presidente di Montura, Claudio Marenzi, sottolinea la soddisfazione di essere il partner ideale per un corpo riconosciuto a livello europeo e mondiale. 12


For the moments that make us


THE DAILY PILL BY FEDERICA BORGARELLO

I L N U OVO M I X D I D E L I L A H C U P P S U S P O T I F Y Sugli sci da che si ricordi, la skier del team K2 Delilah Cupp è cresciuta a Twisp, WA, dove negli anni ha perfezionato il suo riding. Il suo gusto musicale, influenzato dal fratello amante del sound anni 2010 alterna pop punk e scream. Per entrare nella mente della skier e biker amante dell’altra velotcità, è disponibile la sua playlist su Spotify – Spotify: Delilah Cupp’s Mix.

L A M U N T : U N B L A C K F R I D AY C O N T R O C O R R E N T E A L L’ I N S E G N A D E L L A S O L I D A R I E TÀ Il 10% del ricavato sugli acquisti effettuati dal sito ufficiale LaMunt fra 24 novembre e il 24 dicembre 2023, è stato devoluto al progetto “ABC: Learning for a better future” curato da Caritas Alto Adige, che garantisce un posto in collegio a bambine e ragazze boliviane che non hanno la possibilità di ricevere un’educazione scolastica. Si tratta del secondo anno consecutivo in cui il brand “by women for women” si impegna in questo progetto di solidarietà in risposta al Black Friday.

VA N S S U P P O R TA O U T O F T H E G R I D – I TA L I A N Z I N E S 19 7 8 - 2 0 0 6 "Out of the Grid: Italian Zines 1978—2006" è un volume di 450 pagine che mappa le realtà indipendenti italiane attraverso fanzine dalla fine degli anni '70 ai primi anni 2000. Con 100 progetti che spaziano tra musica, movimenti sociali e creatività, il libro esplora il periodo 'post-movimento' e 'pre-web3.0'. Ogni fanzine include schede informative, scansioni originali e interviste. Presentato a livello globale in mostre, tra cui SPRINT Salon 2023 (Milano) e altri appuntamenti in Europa.

L A S P O R T I VA È S P O N S O R D I T R O F E O S K I A L P 4 VA L L I La Sportiva è ora sponsor ufficiale del Trofeo Ski Alp 4 Valli, circuito di scialpinismo notturno in Val di Fiemme, Fassa, Primiero e Biois. Organizzato dalle quattro vallate coinvolte, l’evento prevede quattro appuntamenti ed è aperto ad agonisti ed escursionisti. Lorenzo Delladio, CEO di La Sportiva, sottolinea l'importanza di sostenere eventi locali e condividere valori autentici. Le date dell'evento sono il 2, 9 e 23 febbraio e il 1° marzo.

TO R NAN O LE O RTOVOX SAFE T Y ACAD E MY La Ortovox Safety Academy torna con i corsi invernali per la sicurezza sulla neve. Per la stagione 2023/24, l'approccio è rinnovato: corsi teorici sono integrati con esperienze pratiche in ambiente alpino, scegliendo tra scialpinismo e freeride. I corsi includono "Training Basic", "Tour & Training Basic", e "Tour & Training Advanced" con approfondimenti su strategie di ricerca avanzate e simulazioni di valanghe. Prenotazioni sul sito web di Ortovox.

14



BEST MADE BY DAV I D E F I O R AS O

1.

2.

3.

4.

5.

6.

1 . L A S P O R T I VA

2 . SA L E WA

SUPERCOULOIR 1000 DOWN

D U R A ST R E TC H H Y B R I D S O F TS H E L L

ALPSPITZE PRO 3L

Piumino innovativo dedicato all’alpinismo tecnico, realizzato con piuma P.U.R.E. White Down 1000 per garantire termicità senza pari. Il cappuccio integrato con visiera in neoprene assicura una protezione extra. L’inserto in tessuto elastico sotto le braccia permette la massima libertà di movimento.

Versatilità, comfort e protezione dagli agenti atmosferici per un utilizzo performance in ogni condizione. Design ibrido funzionale sviluppato in base alle specifiche necessità del corpo: tessuto Durastretch con 22% di lana Merino su schiena e braccia, tessuto Powertex 3L, antivento e impermeabile, sul davanti e sulle spalle.

Hardshell dal design classico in grado di offrire agli appassionati di ski touring una sensazione di estrema leggerezza e traspirabilità grazie al tessuto ultraleggero Pertex Shield Air. Aperture di ventilazione aggiuntive, cappuccio regolabile compatibile con il casco, tecnologia RECCO integrata.

4 . PATAG O N I A

5.MAMMUT

6.MONTURA

S TO R M S H A D O W PA R K A

EIGER FREE PRO HS

SUMMIT 2.0 DUVET

Uno dei capi Patagonia che più si concentra sull'impiego di materiali puliti e non legati ad attività estrattive: Stormshadow è infatti realizzato con membrana Gore-Tex riciclata al 100% senza PFC e tessuto esterno riciclato al 100% parzialmente realizzato con filati Bionic ottenuti dal riciclo della plastica recuperata dagli oceani.

Nemmeno le condizioni più estreme possono competere con questo hardshell da freeride. La membrana Gore-Tex Pro e il tessuto in nylon riciclato offrono una protezione ultra resistente alle intemperie. Il taglio lungo e la vestibilità rilassata assicurano completa libertà di movimento. Tante tasche per riporre i tuoi oggetti.

Giacca pensata per offrire il massimo delle prestazioni nelle attività di alpinismo in alta quota. Calore garantito dall’imbottitura in piuma d’anatra idrorepellente e fasce di ovatta Confortemp, massima resistenza all’usura e sfregamento grazie all’utilizzo di nylon 2 strati DWR e Cordura su spalle e vita.

SELLA

16

3 . J AC K W O L F S K I N


CURIOUS BY N AT U R E We venture out into nature to reconnect with ourselves and change our perspective to look at things differently than before.

I N ST I N C T BAC K PAC K F O L LOW YO U R I N ST I N C T An authentic 475 gr. all-rounder for mountain use. Built in Dyneema® Composite Fabric, Cordura® Nylon and Super Fabric® to ensure an optimal resistance to lightweight ratio.

Contemporary outdoor since 1870


BEST MADE BY DAV I D E F I O R AS O

7.

8.

9.

1 0.

1 1.

12 .

8.RAIDE

8.COBER

9.DYNAFIT

LF 40L

CRUST

TIGARD

Con un peso appena superiore al chilogrammo, LF 40L è uno zaino da backcountry e sci alpinismo tanto leggero quanto spazioso. Espandibile fino a 50 litri, grazie alla chiusura roll top, è realizzato con tessuti Dyneema che garantiscono durata senza compromettere il peso. Design accurato ricco di funzionalità.

Bastone telescopico da ski touring leggero e robusto, grazie alla combinazione di un tubo superiore da 14mm in carbon Kevlar e uno inferiore da 16mm in alluminio aeronautico Ergal 7075. La lunga manopola in schiuma espansa permette di impugnare il bastone a diverse altezze. Chiusura CamLock e rotella asimmetrica da 90mm.

Massima libertà di movimento, flessibilità e comfort: il Tigard, in versione 130 e 110, è uno scarpone tecnico dal carattere aggressivo che consente di raggiungere la massima performance sia in pista che nel fuoripista. Combina l‘esperienza e le innovazioni del settore free touring con quello dello sci alpino.

10.MOONLIGHT

11.NIDECKER

1 2.R A D I U S O U T F I T T E R S

B R I G H T A S D AY 2 0 0 0

MEGALIGHT

C A M P S E AT B AC K T RA S H B AG

Con i suoi 2000 lumen, è la più potente lampada frontale compatta di Moonlight. Due lenti da 15 gradi diffondono la luce offrendo una migliore visione a distanza per anticipare gli ostacoli. Massima versatilità per qualsiasi attività all’aperto a ritmi moderati e veloci: sci di fondo, scialpinismo e ciclismo.

Un modello da freeride leggerissimo in grado di tracciare linee fluide lungo le discese più tecniche. Il camber tra gli attacchi, il flex medio-rigido e il triax glassing offrono un controllo preciso delle lamine e un sacco di reattività, mentre il rocker esteso sulla punta aiuta a guidare con forza nella neve profonda.

Pratico supporto per mantenere organizzata la spazzatura da campeggio, in auto, furgone o camper. Grazie a cinghie regolabili e ganci in alluminio si appende facilmente allo schienale del sedile, mentre un anello superiore tiene in posizione i sacchetti. Una cerniera a tutta lunghezza facilita lo svuotamento.

18


MOUNTAIN ME-TIME Abbigliamento da montagna premium creato da donne per donne

LaMunt.com


KILLER COLLABS BY DAV I D E F I O R AS O

1.

2.

3.

4.

5.

6.

1. P A U L S M I T H X R A P H A

2 . SATI S F Y X O S PRE Y

3 . NICOLE MCLAUGHLIN X HOKA

CLASSIC LONG-SLEEVE CYCLING JERSEY

TALON MINERAL 22

M A FAT E T H R E E 2

È stata l'amicizia tra Paul Smith e il co-fondatore di Rapha, Simon Mottram, a dare il via, oltre dieci anni fa, alla prima di una lunga serie di collaborazioni tra lo stilista britannico e l'iconico marchio di ciclismo. Parte della nuova capsule questo jersey a maniche lunghe in misto poliestere riciclato e lana Merino.

Processi naturali e tecnologie ad alte prestazioni creano il Satisfy Talon Mineral 22 di Osprey grazie al Mineral Dye Program. Dieci nuove varianti di colore, con sfumature vintage in fantastiche tonalità pastello, che sfruttano pigmenti naturali enfatizzando l'impegno di entrambi i brand per la sostenibilità.

Una partnership limited edition che espande la portata dell'iconico modello di Hoka combinando lo stile eccentrico e unico della designer newyorchese. Questa interpretazione combina punti chiave della scarpa originale con nuovi elementi accattivanti tipici dello stile di Nicole, come la ghetta quattro in uno.

4 . ASIC S X AT M O S X UNDER MYCA R G E L-K AYAN O 14

5 . M I K E BAS I CH X FLOW

6 . HE RMANOS KOU MORI X NE W E RA MAROON CAMPER CAP

Una nuova percezione della scarpa da corsa retrò. ASICS si è affidata ad Atmos, e al marchio emergente sudcoreano Undermycar, per reinterpretare le capacità prestazionali di un modello nato nel 2008. Una stirpe che non aveva mai avuto altre iterazioni, se non per mano di Toshikazu Kayano.

Mike Basich, leggenda dello snowboard e fondatore di 2-4-1, clothing brand che porta il nome del suo paradiso privato a Donner Summit, mette la firma sul pluripremiato NX2 di Flow con un iconico motivo a fiocchi di neve. Un attacco che non ha bisogno di presentazioni, disponibile sia in versione Fusion che in versione Hybrid.

N X 2- 4 -1

20

Davvero singolare questo incontro tra Hermanos Koumori, piccolo (e alquanto interessante) brand di abbigliamento con sede a Città del Messico, e New Era, colosso mondiale dei cappellini. Tra i 10 articoli della collezione questo 5 panel cap multicolore in mesh-canvas su silhouette del modello Camper.


Welcome to nature

The lofoten collection Innovative features, bold colors, signature design.

Adventures: If you want to travel here or to one of our unique lodges, we offer great packages or tailor-made adventures. Norrøna Stores: New York, Boulder, Castle Rock. Partners: Buckman’s, Hamilton Sports, Lifthouse, Powder7, Teton Village Sports, The Ski Monster.

Our mission is to create the greatest outdoor products and offer unique adventures. Crafted with quality, function, design, and sustainability through four generations since 1929.

norrona.com


KILLER COLLABS BY DAV I D E F I O R AS O

7.

8.

9.

1 0.

1 1.

12 .

7.COLU MB IA X M A D H APPY

8 .U NDE R C OV E R X TH E NORTH FAC E Z I P - O F F F L E E C E

9. DA N N E R X FI LSO N

Columbia Sportswear e Madhappy lanciano la loro terza collab: una nuova linea di prodotti e accessori invernali che unisce le tecnologie di Columbia con il design distintivo di Madhappy, dando vita a una collezione funzionale e cool, per promuovere il benessere mentale attraverso una vita all’aria aperta.

JACKET

Danner e Filson equipaggiano gli avventurieri da generazioni, dalle foreste dell'Oregon ai vasti territori dello Yukon. Il passo che mancava era l’iconica collaborazione tra questi due leggendari marchi del Northwest. Trail 2650 Mid è un modello da trekking che bilancia prestazioni e tradizione.

10.PATH P R O J EC TS X SPEED L A N D G S : O A K

1 1.M A M M U T X SUUN TO V E R T I C A L T I TA N I U M

12.NICO VUIGNIER X SALOMON MTN CARBO N S 3 LTD

La collezione Run with the Land si apre con questa collaborazione tra Speedland e Path, brand di running apparel fondato da Scott Bailey. Progettata con Liam Lonsdale, e ispirata ai sentieri che circondano Oakland, combina un PerformFit Wrap attivato da un doppio sistema BOA, suola Michelin Fiber Lite e piastra in Pebax rimovibile.

Il marchio finlandese ha presentato l’edizione limitata di Vertical Titanium nell’esclusivo design Mammut che si armonizza con la collezione Eiger Extreme, sviluppata in collaborazione con Stephan Siegrist e Jérémie Heitz. Il nuovo cinturino mette in mostra l'iconica tonalità arancione con una "X" prominente che simboleggia le sfide estreme.

Una grintosa capsule, progettata con il freeskier Nicolas Vuignier, che celebra lo sci come scenario ideale di creatività, stile, innovazione e prestazioni. Leggeri ma resistenti, questi bastoncini hanno un'altezza regolabile da 100 a 135cm e un'impugnatura allungata in schiuma per una presa sicura anche sui terreni più impegnativi.

WALLOWA PUFFER JACKET

The North Face presenta Soukuu, la sua prima collezione realizzata con il brand streetwear Undercover; una partnership che evoca uno stile sofisticato e un'elegante funzionalità. La giacca in pile con sistema zip-off, rivisitata dal noto designer Jun Takahashi, può essere trasformata in gilet.

22

TRAIL 2650 MID


TIGARD FIRST UP – FIRST DOWN

RIIS WILBRECHT


ECO SEVEN BY DAV I D E F I O R AS O

O S P R E Y A S O S T E G N O D E L L’ E U R O P E A N O U T D O O R C O N S E R VAT I O N A S S O C I AT I O N Anche per il 2023 Osprey ha attivato il progetto Green Friday devolvendo a sostegno di EOCA il 20% del ricavato dei prodotti venduti durante il periodo del Black Friday. La novità di quest'anno è che Osprey ha consentito ai propri clienti di scegliere quale progetto sostenere, tra cui l’iniziativa Drop by Drop a tutela dell’orso marsicano. L'obiettivo è migliorare i bacini idrici in oltre 35.000 ettari di Appennino e limitare i suoi spostamenti alle zone in cui è garantita la presenza di acqua, evitando la colonizzazione di nuove aree, passo fondamentale per la sopravvivenza di questa specie.

PROTECT OUR WINTERS X SANUK: THE E N V I R O N - M E N TA L C O L L A B Sanuk, divisione di Deckers Brands, ha collaborato con Protect Our Winters per lanciare una collezione di calzature invernali, in edizione limitata, realizzata con materiali riciclati. Sanuk ha quindi compensato la quantità rimanente di emissioni di gas serra create da questi materiali, rendendo la U Puffy Chiller a zero emissioni di carbonio. Oltre alla collezione, Sanuk ha donato 25.000 dollari a Protect Our Winters come contributo alla lotta per politiche climatiche che mirino a creare un impatto positivo e duraturo sulla salute e sulla conservazione degli spazi aperti.

LIFE RE-SHOES: L’INIZIATIVA DI SCARPA CHE DÀ NUOVA VITA ALLE CALZATURE SCARPA lancia Life Re-Shoes, la campagna che invita a riconsegnare le proprie Mojito usate nei 250 Re-Shop dedicati: per ogni paio sarà rilasciato un buono da 20€ per acquistare un nuovo modello SCARPA. L’obiettivo è raccogliere 15mila paia di calzature che entreranno in un sistema di riciclo virtuoso e porteranno alla realizzazione di altrettante scarpe. L’iniziativa inoltre prevede entro il 2026 la produzione di un nuovo modello realizzato ricavando materie prime dalle calzature usate e da scarti di produzione.

24


CLIMB HIGHER. S K I N FA R T H E R . S K I ST E E P E R . ZERO G 095

B L I Z Z A R D -T E C N I C A .C O M


ECO SEVEN BY DAV I D E F I O R AS O

SALEWA: IL SUCCESSO DELLA TECNOLOGIA TIROLWOOL Agire in modo sostenibile, utilizzare risorse locali e rispettare il benessere degli animali: sono tutti concetti fondamentali per Salewa, che proprio per questo ha scelto lana proveniente da allevamenti di pecore tirolesi. I prodotti con etichetta Tirolwool combinano i vantaggi di questa fibra con una nuova tecnologia all’avanguardia, Responsive, che potenzia ancora di più le prestazioni di isolamento. Il successo delle collezioni dimostra come collaborazione e imprenditoria sostenibile possano oltrepassare i confini e costruire ponti per collegare un'intera regione alpina, unendo tradizione e innovazione.

T E C N I C A R I P R O G E T TA I S U O I S C A R P O N I S E C O N D O I P R I N C I P I D E L L’ E C O D E S I G N Dopo aver raccolto 11000 scarponi usati per riciclarne le componenti con Recycle Your Boots, Tecnica ha iniziato a creare gli scarponi seguendo i principi dell’ecodesign. Risultato è il nuovo Cochise, oggi completamente privo di PVC ma non solo: tutte le parti sono in materiale riciclato dal Power Strap alla scarpetta fino alla suola che include anch’essa una percentuale di materiale riciclato. Un codice QR stampato sul gambetto fornisce informazioni sui diversi tipi di plastica utilizzati nello scafo, consentendo un riciclaggio più efficace e qualitativo.

LA CERTIFICAZIONE GOTS DIVENTERÀ P I Ù A C C E S S I B I L E A I P I C C O L I P L AY E R Il Global Organic Textile Standard, il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica, come il cotone e la lana, fa un passo avanti verso le piccole strutture della filiera. L'ente annuncia un'iniziativa pilota volta a rendere la propria procedura di certificazione più accessibile a questi operatori, rimuovendo gli ostacoli che solitamente li dissuadono dall’adottarla. A tale scopo, GOTS annuncia l’implementazione del Controlled Supply Chain System che consentirà di beneficiare di controlli e audit di gruppo.

PATAG O N I A C O L L A B O R A A L L’A P E R T U R A D E L N U OVO U N I T E D R E PA I R C E N T R E D I LO N D R A La partnership tra Patagonia e le aziende a impatto sociale United Repair Centre e Fashion-Enter ha portato all’apertura del nuovo United Repair Centre di Londra. Il centro impiegherà e formerà (nel campo delle riparazioni di abbigliamento) persone che, come i rifugiati, hanno difficoltà a trovare un’occupazione. L’obiettivo è trasformare in meglio l’industria d’abbigliamento, dando la possibilità ad altri marchi di unirsi. L’apertura segue il successo del primo URC di Amsterdam che attualmente gestisce 30.000 riparazioni all’anno di marchi come Decathlon, Lululemon e Patagonia.

26


The Fjällräven Down Promise

Grazie ai nostri 40 anni di esperienza nella lavorazione della piuma, abbiamo istituito una catena di produzione unica e tracciabile, con criteri e controlli rigorosi su tutti i fornitori e subappaltatori coinvolti. Questo

significa che, quando acquistate un nostro prodotto in piuma d’oca, siamo in grado di garantirvi piuma d’oca 100% tracciabile, prodotta in modo etico e della massima qualità.

www.fjallraven.com


THE PILL EVENT BY TOMMASO BERNACCHI

Ski Sauvage 2024: le giornate di test più selvagge d’Europa Nuove date per Italia, Francia, Svizzera e Polonia “Lo Ski Sauvage Tour è un’avventura da condividere attraverso l’amore per lo sci e la ricerca del piacere” dice Giorgio Saviane, chief marketing officer di Black Crows. “È una maniera di esplorare nuovi comprensori, di unire persone diverse animate dalla stessa passione e trascorrere del tempo in montagna.” Ski Sauvage rappresenta lo sci come vissuto dai fondatori del brand francese, Bruno Compagnet e Camille Jaccoux. Un’attività profondamente libera, basata sulla condivisone dell’esperienza della montagna, sia con sciatori professionisti che principianti, con un focus soprattutto sul tracciare linee sinuose sui pendii innevati. Ed è proprio grazie a Ski Sauvage, l’evento test Black Crows, che il consumatore finale ha l’occasione di testare i vari modelli della stagione in corso, a disposizione dei curiosi che non vedono l’ora di trovare il proprio modello del cuore. Un’iniziativa efficace ed accessibile: tutto ciò che bisogna fare è andare su blackcrows. com, trovare la tappa migliore per le proprie esigenze tra le diverse località fra Francia, Italia, Svizzera e Polonia, ed iscriversi. Durante queste giornate sarà possibile provare sci da pista,

freeride e scialpinismo del brand, con un piccolo dettaglio che rende davvero speciale l’iniziativa: Black Crows organizza infatti delle sessioni di test e backcountry guidate dai loro atleti. La crew è composta da un gruppo di ambassador ed atleti che oltre a fare da ciceroni alle test session, potranno svelare segreti e consigli per rendere le giornate in neve fresca ancora più indimenticabili. Quando capita di tornare a casa dicendo di aver sciato niente meno che con Sam Favret? Questo è ciò che è successo a noi lo scorso aprile nella tappa di Ski Sauvage a Chamonix tenutasi in occasione dell’Unlimited Music Festival. Inoltre, se la tappa da voi scelta sarà quella di Chamonix, una visita al Black Crows Store, il cosiddetto “Nest”, non ve la toglie nessuno!

28

Cosa rende unici gli sci Black Crows? Il brand sembra incarnare con un perfetto bilanciamento le due anime fondatrici. Quelle di Camille e Bruno, due personaggi davvero iconici che donano al marchio francese un aspetto di ricerca molto raffinato in termini di design. Bruno, insieme al team di sviluppo prodotto coordinato da Kenji Teshima, è dedito alla produzione di uno sci davvero performante, che non lasci spazio a compromessi in termini di qualità. Camille, invece, cura con molta attenzione la parte di design e di creatività. I progetti grafici del brand sono realizzati da un designer greco parigino che cura vari progetti del mondo lifestyle. Un’influenza importante che rende il brand molto ricercato.


www.cober.it


THE PILL PRODUCTS B Y S I LV I A G A L L I A N I

Patagonia Alpine Suit È il 2020 e siamo a Ben Nevis, Scozia, la montagna più alta delle Isole Britanniche. Il climber e ambassador Patagonia Matt Helliker si trova sul campo per alcuni test. Con lui Eric Noll, designer del brand californiano, con cui inizia una conversazione su quanto siano obsolete e poco efficienti le tute alpine fino a quel momento utilizzate. Matt immagina invece un pezzo unico, pensato per le condizioni più estreme ma che offra protezione e libertà di movimento. Eric è incuriosito e la pandemia di COVID19, per una volta, risulta utile, dandogli il tempo necessario di mettere in atto quello che gli frulla in testa. È il 2023 e siamo a Chamonix, in Francia, in una giornata di febbraio insolitamente calda. Matt ed Eric si riuniscono e dopo tre anni di conversazioni e sperimentazioni, stanno finalmente realizzando la loro visione. Le condizioni al Col du Géant sono pessime, fa troppo caldo, ma ciò non impedisce loro di uscire e testare sul campo quella stessa tuta che, tre anni prima, era solo nella loro immaginazione. È così che nasce Alpine Suit, fra alcuni tiri di roccia e linee sciate in Vallée Blanche. Il prototipo realizzato funziona oltre le aspettative di entrambi. Come un'armatura, fornisce loro una protezione totale per tutto il corpo grazie alla nuova membrana in Gore-Tex che utilizza, garantendo allo stesso tempo movimenti illimitati. Dopo i primi, fondamentali test arriva il momento di tradurre un design sperimentale in un capo pronto per la produzione. La sfida è grande ma il team Patagonia non si lascia scoraggiare.

Per adattare il materiale al movimento dell'arrampicata, Eric evita gli schizzi 2D e drappeggia invece un tessuto di mussola tagliato a mano direttamente su un manichino. Lillian Crowe, ingegnere che si occupa di taglie e modelli di vestibilità, digitalizza il prototipo. Naturalmente, la squadra doveva assicurarsi che chiunque potesse indossarne uno. La sviluppatrice del prodotto Christine Tran adatta quindi le diverse taglie a una varietà di corpi. Alpine Suit è un concentrato di tecnologia pronto per assisterci nelle nostre avventure più estreme, tuttavia uno dei suoi vantaggi più importanti è intangibile: la fiducia che conferisce. Il tempo cambia rapidamente in montagna, indossare un capo che ci faccia sentire al sicuro aiuta ad affrontare anche le situazioni più difficili. Utilizza inoltre materiali responsabili ma che non compromettono la qualità. È infatti costrui-

30

ta in tessuto Gore-Tex a 3 strati riciclato al 100%, privo di PFC, impermeabile e traspirante, con soluzioni di design specifiche per l’alpinismo. Il soffietto, l'articolazione delle ginocchia e dei gomiti sono progettati per garantire un passo alto e un allungamento del raggio d'azione per avere elevata mobilità, mentre le dimensioni e i dettagli del design assicurano una vestibilità confortevole. L'innovativo cappuccio con zip a spirale è aderente e protettivo e si espande in modo da essere compatibile con il casco senza aggiungere ingombro. La cerniere sono a tenuta d'acqua e consentono di ventilare la giacca e di effettuare facilmente delle soste senza doversi spogliare. Le due ampie tasche sul petto sono posizionate lontano dall'imbracatura e dalla cinghia dello zaino mentre le due tasche interne a scomparsa sono abbastanza grandi per riporre pelli o guanti.


| SAM INGLES

| JOHN MYHRE & SEBBY K.

1% FOR THE PLANET

1% of everything Nidecker sells goes straight to non-profits fighting climate change.

31


THE PILL PRODUCTS B Y S I LV I A G A L L I A N I

Columbia wintersports Columbia è pronta a fronteggiare le temperature più basse di questo inverno con l’esclusiva tecnologia Omni Heat Infinity nelle sue collezioni per l'inverno 2023. Omni Heat Infinity è pensata per tenervi al caldo più a lungo in qualsiasi condizione. Grazie ai puntini dorati metallici posti sui capi che riflettono il calore corporeo, basse temperature e traspirabilità non sono un problema. La tecnologia si ispira alle coperte isotermiche traspiranti, che oltre a trattenere il calore corporeo allontanano anche l’umidità. Columbia ha dedicato l’intera serie di giacche 2023 alla tecnologia Omni Heat Infinity, pensata per sfidare le temperature più estreme. Cuciture sigillate, tessuti impermeabili e traspiranti senza mai rinunciare al comfort e allo stile. Tra i capi di punta con questa tecnologia troviamo la giacca Arch Rock Double Wall Elite, composta da due strati di Omni Heat Infinity, che oltre renderla impermeabile la rendono anche antivento e adatta per ogni avventura. Disponibile sia da uomo che da donna. Segue un’altra giacca che si presta benissimo a condizioni climatiche rigide e difficili: Bulo Point II. Grazie anche all’imbottitura in piuma d’oca certificata RDS di densità 700 cuin, il calore corporeo viene trattenuto come mai prima d’ora. Disponibile in tantissime varianti colore, sia uomo che donna. A chiudere la serie di giacche troviamo la Labyrinth Loop, pensata per ogni tipo di uscita invernale. Ideata in caldissima piuma sintetica riciclata, questa giacca è la compagna idea-

le per chi ama le escursioni e non ha paura di rimanere all’aperto per tempi prolungati. Anche qui le varianti colore sono diverse, disponibile per uomo e donna. Per sfrecciare in montagna sulle piste ecco la collezione Titanium Ski, pensata per rendere il mondo outdoor accessibile a tutti. Rimane protagonista la tecnologia Omni Heat Infinity, che arricchisce i capi garantendo ottime prestazioni in condizioni climatiche rigide. Anche qui ogni dettaglio è pensato per donare il massimo comfort e calore a chi ama le avven-

32

ture sulla neve. La giacca da sci Highland Summit è la compagna perfetta per sciatori e sciatrici instancabili. L’impermeabilità vi terrà al caldo senza scendere a compromessi con una traspirazione efficace e funzionale. Per completare la giacca non poteva mancare la Salopette Highland Summit, perfetta per le lunghe giornate sulle piste. Il freddo viene respinto grazie alla sua composizione multistrato, senza compromettere la libertà di movimento grazie alle ginocchia preformate e alla vita regolabile.


33


THE PILL SAFETY S I LV I A G A L L I A N I

Garmin inReach Mini 2 per la sicurezza durante le uscite di scialpinismo Sono sempre di più, gli appassionati in cerca di giornate all’insegna della neve e della montagna. Per gli animali da scialpinismo e freeride la prima nevicata rappresenta sempre una festa. Mentre i paesaggi innevati da cartolina ci fanno sognare però, le temperature fredde, il pericolo di valanghe ed il cambio improvviso delle condizioni meteo possono trasformare le nostre avventure in un’esperienze spiacevole se non, nei casi più estremi, metterci in pericolo. È da decenni che l’industria outdoor propone dispositivi e soluzioni per aumentare la sicurezza degli appassionati in montagna, e Garmin non fa eccezione: la tecnologia satellitare Garmin inReach è la compagna di avventure ideale per tutti gli amanti delle coltri innevate in montagna, e in questo articolo proveremo a spiegarvi come e perché. Garmin inReach Mini 2 è il dispositivo di comunicazione satellitare dalle numerose funzioni per aumentare la sicurezza degli scialpinisti e non solo. Ma cosa bisogna ricordare per approfittare al massimo di questo dispositivo? • Porta inReach Mini 2 sempre con te

e tienilo al caldo per ottimizzare la durata della batteria, le tasche della giacca sono un’ottima opzione per questo anche perché il posizionamento nella parte superiore del corpo migliora la ricezione satellitare • Pianifica il tuo itinerario e poi segui-

lo. È importante soprattutto quando il meteo invernale cambia inaspetta-

tamente. La pagina MapShare consente ad amici e familiari di seguirci durante l’uscita in backcountry • Non rimanere senza guanti mentre

utilizzi il dispositivo per inviare messaggi o comunicazioni, bastano pochi secondi a temperature rigide per perdere la sensibilità e compromettere la facilità di utilizzo • Controlla il meteo e rimani aggior-

nato sul maltempo in arrivo per prendere le decisioni più giuste in merito alle tue uscite in backcountry • Se ti perdi o sei colto da whiteout

improvviso (banchi di nebbia) usa l’opzione TracBack per ritornare al punto di partenza • Per sessioni lunghe anche più gior-

ni, setta InReach in Expedition Mode così da garantire il massimo risparmio di batteria o porta con te un backup di batterie • In caso di emergenza, non esitare

nell’inviare un richiamo SOS per te o per i tuoi compagni: il messaggio

34

di SOS arriverà a Garmin Response, il centro di coordinamento dei soccorsi internazionale con monitoraggio globale attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il personale qualificato risponderà ai messaggi, rileverà il dispositivo e avvertirà i soccorritori presenti in loco Tutti i prodotti che includono la tecnologia inReach includono opzioni di navigazione GPS e diverse funzioni di orientamento; dalle funzioni base come il semplice rilevamento al waypoint fino alle sofisticate indicazioni dei percorsi su cartografia elettronica, altimetro, barometro, bussola elettronica e molto altro. Infine, se associata a dispositivi inReach compatibili tramite Bluetooth, l'app gratuita Garmin Messenger consente di utilizzare lo smartphone o il tablet per inviare messaggi, pianificare e navigare percorsi, impostare e gestire waypoint, tracciare e visualizzare mappa è consigliabile lo scaricamento dell'app Garmin Explore™ e inviare un SOS da qualsiasi luogo.


Crazy girls in cresta sul Monte Bianco

LA PERFORMANCE TECNICA INCONTRA LO STILE FASHION Crazy è l’azienda italiana che crea abbigliamento da montagna che combina performance tecnica e stile fashion. Ho fondato Crazy nel 1989. Ero un’atleta di sci innamorata della moda e la mia idea folle, “crazy”, fu quella di creare il più innovativo abbigliamento da montagna che fosse tanto bello e colorato quanto performante. Crazy nasce per le gare di sci alpinismo, ma oggi è per tutti gli appassionati di

montagna che non hanno paura di farsi notare. Da sempre scelgo tessuti elastici e tecnologie per limitare il peso e il volume dei capi migliorando la libertà di movimento. Dimentica le giacche nere, noise e ingombranti o l’abbigliamento alla moda che non è fatto per funzionare. Scopri l’abbigliamento fast and light che non sacrifica funzionalità o stile. Get Crazy, be Wild! Crazy Founder e designer 35


THE PILL VIDEOS

BlizzardTecnica presents: “Did you get the memo?” Lake Tahoe, in California. Un ufficio come tanti, con i separé tra le scrivanie, il rumore della fotocopiatrice e di pratiche spostate e graffettate. In un’improbabile tenuta da ufficio con camicia e cravatta però, ci sono i freeskier Noah Gaffney (animale da freeride che ha cominciato il 2023 scendendo il McConkey's - Eagle's Nest - dalla seggiovia KT-22 di Palisades) e Connery Lundin, campione del Freeskiing World Tour nel 2015. Mentre il capo sollecita il lavoro, il loro sguardo vuoto pensa a quella voce che li chiama e li tenta ad impostare la mail “out of office”. Un occhio al meteo e li ritroviamo sulle nevi di Palisades Tahoe coi nuovi Blizzard Rustler ai piedi tra canaloni e back-flip. Poi, coi Cochise gocciolanti ancora ai piedi e un’abbronzatura da maschera da sci che poco si concilia con un lavoro d’ufficio, si rimettono alla scrivania. Ma non c’è problema, se il tuo boss è Elyse Saugstad: che nonostante i tacchi a spillo ha ancora qualche trucco da insegnare ai suoi “collaboratori” quando aggancia i suoi Sheeva. Blizzard-Tecnica ha scelto un video decisamente “out of the box” per lanciare la nuova generazione di Rustler e Sheeva: visto il contributo significativo del gruppo di atleti Blizzard nel testare e svilupparne al massimo le potenzialità, portando la linea Freeride a un nuovo livello, perché non coinvolgerli anche nel lancio ufficiale? La nuova collezione freeride di Blizzard unisce il massimo livello di divertimento e versatilità ad una sensazione

di sicurezza e di controllo senza precedenti. “Dalle piste battute alla neve fresca profonda, non c’è nulla che i Rustler e gli Sheeva non siano in grado di affrontare” spiega Gianluca Bisol, product manager Blizzard Ski. “Trasformare il meglio in qualcosa che va oltre il meglio è stata una sfida, ma abbiamo avuto un grande vantaggio: l’opportunità di implementare le più recenti tecnologie di costruzione di Blizzard all’interno di uno sci freeride. Oggi i nostri nuovi Rustler e Sheeva rispondono a come ci si muove, ma anche a come si pensa.” Il segreto dietro le prestazioni è il flex perfettamente bilanciato offerto dal nuovo Trueblend Freeride Woodcore,

36

che unisce sapientemente sottili montanti di faggio e pioppo a montanti in paulonia, un legno leggero e performante. “È una costruzione altamente complessa ed esclusiva, progettata nello stabilimento Blizzard di Mittersill, sulle Alpi austriache. Questa creazione tecnologica e al tempo stesso artigianale, ci permette di assemblare montanti di tre diversi tipi di legno per controllare con precisione il flex su tutta la lunghezza dello sci. Il risultato è poter offrire le prestazioni in discesa desiderate insieme alla completa affidabilità e al controllo indispensabili per affrontare tutte le condizioni di neve e qualsiasi condizione meteo” conclude Bisol.


MADE FOR THE ELEMENTS

ULTRARANGE EXO HI GORE-TEX MTE -3 OUR MOST RUGGED, VERSATILE COLD WEATHER SHOE TO DATE. ®

37


THE PILL EVENTS B Y S I LV I A G A L L I A N I

The Art of Circular Design: Vietti x Impact Studio supported by Arc’teryx Vietti, storico negozio multibrand che ha sede da più di 70 anni ad Arona, sulle sponde del lago Maggiore, ha unito le forze con Impact Studio, il collettivo dedicato alla sperimentazione e allo sviluppo dei concetti di circolarità e upcycling nel mondo dell’outdoor. Il risultato è stato un laboratorio pratico che ha preso vita lo scorso 30 settembre, incentrato su servizi di rigenerazione e riparazione. Un bello spunto per la propria community di indirizzare la creatività attraverso l'uso di materiali sostenibili e l'adozione di un modello “circolare”. Si tratta del primo evento in Italia supportato da Arc'teryx, brand canadese specializzato in abbigliamento e attrezzatura per attività sportive outdoor, da sempre noto per il suo approccio innovativo alla progettazione e all’ingegneria che mette in primo piano il concetto di vita del prodotto. Questa visione si concretizza mediante eventi e iniziative, investimenti in prodotti di alta qualità, servizi di rigenerazione e riparazione. Impact Studio, dal canto suo, ha come scopo quello di educare quante più persone a questi due ultimi concetti, captando il difetto di un prodotto come punto di inizio per dare valore ad oggetti altrimenti destinati al macero. In questa stessa ottica si inserisce la collaborazione con Vietti con il quale condivide il valore chiave di dare nuova vita ai prodotti e promuovere la creatività come for-

za di cambiamento. Un intento che si sposa perfettamente anche con i valori promossi da Arc’teryx: la sostenibilità e la visione di un futuro in cui niente viene sprecato. Quindi la mattina di sabato 30 settembre all'interno dello spazio Vietti in Corso Repubblica al civico 38, sono state allestite due ampie postazioni di lavoro: su ogni tavolo c’erano materiali e strumenti forniti da Arc’teryx quali tessuti scartati, giacche, cappellini, zipper, lacci, fibbie e tanto altro. Questi materiali, frutto di difetti di produzione o precedentemente utilizzati da atleti del brand, hanno rappresentato una fonte inesauribile di ispirazione. I 10 partecipanti estratti facevano parte di un gruppo vario ed eterogeneo formato da appassionati di outdoor, fashion designer, studenti e sportivi. A guidarli Leonardo Plebani di Impact Studio che li ha aiutati ed assistiti nelle loro sperimentazioni, disegnando, tagliando e cucendo, dando così vita a creazioni uniche come tote bag, shoulder pouch, balaclava, vest e perfino un completo di giacca ibrida e gonna. Uno dei momenti salienti è stato quando Paolo Marazzi, guida alpina e atleta

38

Arc'teryx, si è unito al gruppo. Nota figura nel mondo dell'arrampicata e del freeride telemark, Marazzi ha condiviso le sue esperienze, dall'affrontare sfide in Groenlandia ai prossimi progetti in Patagonia, rafforzando il legame tra attività outdoor estreme e l'importanza di un equipaggiamento resistente e sostenibile. Il laboratorio è proseguito mentre il negozio Vietti si è man mano animato di visitatori e curiosi, alcuni venuti anche da lontano, spinti dal desiderio di vedere da vicino le creazioni appena realizzate e di scoprire la nuova collezione Autunno/Inverno 2023 di Arc'teryx, in particolare le iconiche giacche Alpha, Beta e Gamma. Iniziative come questa diventano indimenticabili per chi ha l’occasione di prendervi parte, con la speranza per altri eventi del genere in cui condividere passioni e speranze per un futuro in cui la sostenibilità e la creatività giocheranno un ruolo centrale. E, perché no, magari sempre nella splendida cornice del lago Maggiore, dove non vengono a mancare paesaggi e destinazioni dove provare in prima persona esperienze a contatto con la natura.


THE PILL EVENTS PHOTOS MARCO SCIACQUA

39


THE PILL PRODUCTS B Y S I LV I A G A L L I A N I

"Le UltraRange Hi Goretex MTE offrono un nuovo grado di comfort e supporto che adoro. E ovviamente, oltre a essere perfette per le attività all'aria aperta, io le indosso spesso per le commissioni quotidiane o per fare lunghe camminate nei dintorni di casa mia" afferma Jake Kuzyk, snowboarder del team Vans. "Vancouver può diventare molto umida nei mesi invernali, quindi è fantastico poter indossare un paio di scarpe affidabili in qualsiasi condizione meteorologica, per affrontare la giornata senza pensieri.”

Vans MTE Made for the elements MTE (Mountain Edition) è la linea di Vans che, ormai da diversi anni, è sinonimo di comfort e protezione, adatta per affrontare tanto sconnessi sentieri montuosi quanto l'insidioso manto cittadino. La collezione, pensata per offrire delle scarpe sportive ideali per le proprie avventure quotidiane, è composta da modelli comodi, resistenti e con un look moderno, realizzati con materiali durevoli e impermeabili in modo da resistere agli elementi. Pioggia, sole o neve, le scarpe Vans MTE mantengono i piedi asciutti e comodi in tutte le occasioni. Inoltre, ognuno potrà trovare la scarpa adatta alle proprie esigenze in quanto la linea MTE prevede differenti livelli a seconda di che tipo di calzature si ha bisogno. MTE-1 con uno stile classico che rende queste scarpe ideali da essere indossate tutti i giorni, dalle situazioni più casual in città fino a giornate con tempo incerto. MTE-2, calde e asciutte ed ideali per i climi più freddi. Infine i modelli MTE-3 che con la loro costruzione robusta sono pensati per affrontare le condizioni climatiche invernali e difficili.

UltraRange Exo Hi Gore-Tex MTE-3 Ultima novità della collezione MTE, questa scarpa rivoluzionaria è stata realizzata per rispondere alle esigenze quotidiane di atleti e snowboarder grazie alla sua combinazione perfetta di prestazioni, stile e dinamicità. E sono proprio i feedback degli atleti Vans che hanno permesso di realizzare questo modello dal design innovativo, ideale per chi cerca l’avventura su ogni tipo di terreno.

40

Le UltraRange Exo Hi Gore-Tex MTE-3 rispondono infatti a tre principi tecnici fondamentali: isolamento termico eccezionale per offrire il massimo del calore, trazione ottimale per garantire aderenza su tutte le tipologie di terreno, struttura impermeabile per affrontare qualsiasi condizione meteorologica. Grazie alla membrana Duratherm Gore-Tex, leggera e sottile, isolamento termico, calore e comfort sono garantiti anche nelle condizioni più avverse. La tomaia è stata progettata con un innovativo rivestimento Gore-Tex per garantire un'impermeabilità completa, senza comprometterne la traspirabilità, mentre la suola è realizzata con un composto in gomma specifico per le basse temperature che offre un'aderenza straordinaria in condizioni di asciutto o bagnato. Il risultato è una scarpa che mantiene il giusto calore costantemente, si adatta a ogni terreno e sfida l’imprevedibile di ogni giornata.


THE PILL PRODUCTS B Y S I LV I A G A L L I A N I

41


THE PILL BRANDS BY ALESSANDRA SOLA

Thule L’avventura a portata di mano È il 1942 quando Eric Thulin fonda Thule, una piccola azienda della cittadina Hillerstorp nel cuore delle foreste meridionali svedesi. Inizia a farsi largo nel mercato producendo accessori per la pesca. Oltre la coltre di acque dolci che la ricopre, la Svezia è dominata da foreste di una varietà spettacolare di verdi: pini, abeti, betulle, faggi, querce tigli e aceri ne sono solo un esempio. Non sappiamo se sia stato l’odore di pino o il rosso delle foglie dell’acero a ispirare Eric Thulin, ma ci piace credere che quando, nel 1962, l’azienda sposta il suo focus dalla pesca al settore delle automotive, lo faccia in seguito a una sorta di visione. Magari stava andando a trascorrere un weekend fuori con la famiglia, nelle foreste di Småland, a bordo della sua Volvo P 1800 che era troppo piena. Il suo borsone, la tenda, la borsa dei figli, quella della moglie, il frigo portatile. La soluzione c’era, ed era lì, sopra la sua testa. Sfruttare lo spazio fuori dell’auto e non solo quello interno. Non siamo certi sia andata proprio così, ma siamo sicuri che quando nel 1962 Thule lancia il primo prodotto per trasportare attrezzature sportive, il successo è sconfinato. Sono passati oltre sessant’anni da quel prodotto così rivoluzionario e Thule, durante tutta la sua storia, non ha mai smesso di evolversi e di creare prodotti che vogliono rendere la vita dei loro clienti semplicemente più comoda. Dai portapacchi è passato alla linea di valige, zaini e borse, ai passeggini e alle tende montabili sul tettino dell’auto.

Noi di The Pill abbiamo avuto la fortuna di essere invitati, il 16 novembre, a Malmö, all’esclusivo evento Thule THEX 23|24, dove sono stati presentati oltre trenta nuovi prodotti della collezione di quest’anno. Tra i prodotti chiave presentati durante l’evento, l’attenzione è stata posta anche sulle tende da tetto per le auto e le borse da viaggio e gli zaini. Per saperne di più, abbiamo intercettato il Product Manager di Thule, Graham Jackson, e il Design Manager Chris Grill, per farci raccontare meglio da chi vive ogni giorno questa realtà così dinamica quale sia la loro visione, il loro impegno verso l’ambiente e da dove vengono le idee per le nuove linee.

42

Zaini e borse da viaggio, la parola al design manager Chris Grill Fra gli articoli di punta di Thule da oltre un decennio, sono sviluppati da un team con sede in Colorado. “Siamo proprio vicino alle montagne e quindi abbiamo un ottimo accesso a escursioni, trail running, mountain bike e sci” - Chris ci tiene particolarmente a farci notare che Thule le progetta da oltre 15 anni. “Credo che il motivo per cui siamo entrati in questa categoria sia stato che si trattava di un altro mezzo per aiutare le persone a portare con sé ciò di cui avevano bisogno, che si trattasse semplicemente di abiti da viaggio, di attrezzature per avventure all'a-


THE PILL BRANDS BY ALESSANDRA SOLA

da montata sul suo tettuccio. “Nel 2019 Thule ha acquistato un marchio americano, Tepui, leader mondiale delle tende da tetto. Essendo Thule azienda leader dei portapacchi e degli accessori per tetti, abbiamo ritenuto che le tende fossero una fantastica aggiunta alla nostra offerta di prodotti e, cosa più importante, volevamo creare una combinazione sicura per il mercato. In questo modo si ottiene un pacchetto completo, che il consumatore può facilmente acquistare sentendosi protetto nella sua casina su quattro ruote.”

ria aperta, il necessario per la propria famiglia o, perché no, per il proprio cane.” Chris quando parla ha un entusiasmo elettrizzante. Noi ci facciamo trasportare da questa sua energia e gli chiediamo quale sia il suo zaino preferito. Lui esita un po’, ci pensa, ma in realtà la risposta è molto chiara. “Credo che siamo tutti molto entusiasti della Thule Aion Collection. Da quando è stata realizzata il focus è sempre stato la sostenibilità dei materiali. Abbiamo cercato di utilizzare il maggior numero possibile di materiali riciclati al 100% e di materiali riciclati post-consumo. Ha anche una bellissima finitura a cera. Così, man mano che lo si usa e lo si

ama di più, il tessuto stesso mostrerà i viaggi e le avventure. Mi è da sempre sembrata un’idea fantastica, che rende i propri zaini e borse unici. Rappresenta a 360° ciò che è Thule, essendo l’intera collezione perfetta per viaggiare ovunque, adatta a qualsiasi attività, dallo sci al bagno al lago.”

Graham Jackson, Product Manager di Thule e le tende per auto Tra uno zaino e una borsa ci facciamo strada per raggiungere Graham Jackson, il Product Manager di Thule, che ci sta aspettando in piedi a fianco a un’auto parcheggiata all’interno dello showroom con una ten-

43

Con l’introduzione degli ultimi modelli, Graham ci spiega come la dicitura tenda da tetto per l’auto, ora si sia tramutata in semplice tenda da auto, in quanto sono posizionabili ovunque: sopra il tettuccio, ma anche dietro. La cosa ci incuriosisce molto, così vogliamo saperne di più riguardo a quale sia stata la reazione del mercato. - “La risposta del mercato è stata molto forte. Quando abbiamo lanciato le tende da tetto nel 2019, 2020, in quel momento erano una categoria di nicchia. Poi, con la pandemia, tutti volevano stare all’aperto, soprattutto in campeggio, quindi questa categoria è esplosa per noi e per l'intero settore. Le persone stanno imparando a conoscere i diversi modi in cui possono trasformare il loro veicolo di tutti i giorni in un veicolo per l’avventura, senza dover per forza acquistare un furgone o altro.”. Anche qui ci è sembrata d’obbligo la domanda sulla tenda preferita. Graham non ha dovuto pensarci molto e ci ha detto che la sua preferita, è la Thule Approach. Torniamo a casa da Malmö con il profumo dei pini svedesi ancora nelle narici e la consapevolezza di quanto possa fare la differenza essere innamorati della natura e dell’avventura per creare prodotti di grande qualità.


THE PILL SUSTAINABILITY BY NICOLA MERCOGLIANO

I PFC sono ovunque, ma qual è il problema? Il percorso di Fjällräven per il 100% PFC-Free parte da lontano Lo spunto per parlare di PFC questa volta ce lo dà Aiko Bode, Chief Sustainability Officer di Fjällräven International che, per eliminare gradualmente i PFC e trovare soluzioni alternative per l’azienda svedese, ha iniziato a mettersi in gioco sin dal 2012. Ma cosa sono i PFC? E soprattutto, perché sono un problema per il settore outdoor e non solo? Partiamo dalle basi. I perfluorocarburi (PFC), sono composti chimici formati da fluoro e carbonio, il cui legame è il più forte di tutta la chimica organica. Questi composti offrono delle proprietà uniche e conferiscono elevatissime performance di resistenza all’acqua e allo sporco ai tessuti che vengono trattati con essi. Ecco perché sono così tanto utilizzati nell’industria outdoor. C’è un dettaglio che però non possiamo più permetterci di trascurare: questi composti chimici, durante i processi produttivi e durante l’utilizzo dei consumatori, si disperdono nell’ambiente senza mai decomporsi, motivo per cui vengono soprannominati “Forever Chemicals”. Inoltre, queste piccole particelle, che si separano ad esempio dai gusci durante le escursioni nei boschi o verso le vette, possiedono un’elevatissima volatilità. In

questo modo i PFC stanno gradualmente contaminando l’atmosfera, il suolo e gli organismi, entrando nella catena alimentare e risultando dannosi per la salute e l’ambiente. Per fortuna però, aziende come Fjällräven lavorano per rimediare a questo problema e per garantire ai loro clienti prodotti durevoli, di qualità

44

e ad elevate prestazioni, che al contempo tutelino l’ambiente. L’azienda svedese è stata infatti pioniera della transizione verso prodotti completamente PFC-Free, iniziando nell’ormai lontano 2008 un virtuoso percorso pieno di ostacoli e difficoltà, ma focalizzato verso l’obiettivo di proteggere il pianeta a qualsiasi costo.


THE PILL SUSTAINABILITY BY NICOLA MERCOGLIANO

le ai nostri capi. Abbiamo dovuto riorganizzare completamente la produzione e garantire che tutto fosse separato. La contaminazione era ovunque.” 2015: Fjällräven poteva finalmente dichiarare di aver eliminato gradualmente i PFC, non solo dai tessuti delle giacche impermeabili, ma anche da quelli di tende, zaini e accessori. Rimaneva solo una cosa, che si sarebbe rivelata un dettaglio molto complesso da risolvere: le cerniere.

Verso il PFC-Free, per tappe Aprile 2008: Il team di Fjällräven aveva appena tenuto l'incontro annuale con il chimico Stefan Posner che, come di consueto, aveva presentato le ultime ricerche sulle sostanze chimiche di interesse per l’industria outdoor. Il tema principale del meeting fu quello dei PFC e di come iniziavano ad essere ritrovati in ogni cosa. 2009: Fjällräven decideva che non sarebbero stati più utilizzati componenti chimici non necessari, tra cui i PFC. In un momento in cui l’industria faceva largo uso di additivi chimici per migliorare le prestazioni dei prodotti, questa coraggiosa iniziativa comportava notevoli rischi. Era necessario comunicare con i fornitori per coinvolgerli in questa sfida e con i clienti per educarli ed essere trasparenti nei loro confronti. In parallelo venne deciso di sviluppare una membrana idrorepellente interamente priva di PFC. 2012: Veniva lanciata la prima collezione di prodotti completamente senza PFC caratterizzati dall’innovativa membrana Eco-Shell. Questo prodotto non sarebbe mai stato il migliore sul

mercato per mantenere gli escursionisti asciutti sotto la pioggia battente. Ma aveva ottenuto le massime prestazioni, senza aggiungere PFC nell'ambiente, molto prima che i legislatori pensassero di metterli al bando. C’era tanto entusiasmo, ma la gioia sarebbe durata poco… Si scoprì che uno dei fornitori utilizzava ancora PFC nel suo processo produttivo ed è stato necessario richiamare ogni singolo prodotto dal mercato. Successivamente, si capì anche che l'acqua usata all’interno dell’impianto di produzione era stata riutilizzata e proveniva da altri produttori che stavano contaminando i prodotti di Fjällräven. Era necessaria una revisione radicale per fermare la diffusione. Greenpeace, infine, trovò sostanze fluorochimiche in diversi capi di abbigliamento outdoor di Fjällräven. Aiko Bode, ricorda: "Greenpeace era sorpresa, e lo eravamo anche noi. Questa sarebbe stata la prima dura lezione quando si trattava di cross contamination. È emerso che le nostre collezioni erano state appese nella stessa stanza di prodotti che contenevano fluorochimici e questo è stato sufficiente per trasferir-

45

2023: Dopo molte difficoltà, YKK, leader mondiale delle cerniere impermeabili, è riuscita finalmente a presentare una cerniera prodotta senza PFC. L'attesa sembrava finalmente finita, ma si scoprì che le vernici con cui venivano colorate le cerniere contenevano ancora PFC. Oggi, i ricercatori ritengono di aver individuato circa l'80% delle aree di applicazione delle sostanze fluorochimiche, mentre il 20% non è ancora stato definito. Possono essere ovunque. "A volte può essere una scorciatoia per rendere gli indumenti più resistenti. Se si immerge una maglietta di scarsa qualità nei PFC, questa resisterà per più lavaggi" afferma Bode. Il divieto sui PFC dovrebbe entrare in vigore in California il 1° gennaio 2025, seguito dall'UE entro il 2026. Per Fjällräven, che già conosce bene le sfide da affrontare, l'imminente divieto non ha alcuna ripercussione interna sull'azienda, ma viene accolto con grande favore perché aiuterà altri brand a compiere i passi nella giusta direzione. In conclusione, anche se l'obiettivo di diventare 100% PFC-Free non è ancora stato raggiunto, Fjällräven ha fatto molta strada. La riduzione dei PFC dal nostro pianeta richiederà tempo. Molto tempo. Ma a prescindere da quanto tempo ci vorrà e da quanto sviluppo tecnologico sarà necessario per eliminarli completamente, è il modo giusto, e l'unico, per andare avanti.


THE PILL PEOPLE BY I L A R I A C H I AVAC C I

Un legame indissolubile Storie di donne, community e amore per le vette. LaMunt inaugura un ciclo di episodi video con la sua Crew Tiziana è una glaciologa e ha scelto questo mestiere perché ama la montagna. Ci è cresciuta dopotutto essendo originaria di Cevo in provincia di Brescia, un paesino della Val Camonica circondato dalle vette, le stesse che vedeva ogni volta che apriva la porta di casa e che costituiscono la memoria più radicata della propria infanzia. Il suo lavoro di ricerca ha come obiettivo quello di indagare gli effetti che i cambiamenti climatici hanno sui ghiacciai: un impegno che spera possa contribuire a salvaguardare l’ambiente dove si sente più a casa e connessa e sé stessa: la montagna. Crescere libera tra le valli l’ha resa la donna che è e vorrebbe che questo privilegio fosse esteso a molte altre bambine dopo di lei, che come lei saranno in grado di sperimentare una profonda connessione con le cime. «Vivere la natura è un’occasione per conoscermi meglio, senza filtri, per connettermi con me stessa e con le mie radici» spiega Tiziana. «Quando sono in montagna, riesco davvero a dare valore al percorso, più che alla meta. E questo è un grande insegnamento che cerco di mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, riuscendo ad apprezzare di più l’impegno che metto in quello che faccio.» A cosa serve realizzare abbigliamento tecnico per le donne amanti della montagna se poi non si conoscono le loro storie? LaMunt, il brand fondato da Ruth Oberrauch e dedicato speci-

ficatamente alle esigenze e al "Mountain Me-Time" delle donne, ha deciso di fare un passo in più e di rispondere a questa domanda con un percorso di scoperta delle storie delle destinatarie finali del suo prodotto. Ruth rappresenta la sesta generazione di una famiglia che nel mondo dell’abbigliamento outdoor ha fatto la storia: gli Oberrauch sono infatti i fondatori di Oberalp, il gruppo proprietario di realtà come Salewa, Dynafit, Pomoca e Wild Country. LaMunt è nato nel 2020 grazie alla determinazione della sua fondatrice, fortemente convinta dell’esigenza di realizzare prodotti studiati specificatamente per

46

le necessità del pubblico femminile amante della montagna con l’intento di scardinare un paradigma, e cioè quello che ha visto l’abbigliamento tecnico essere prima pensato sul corpo maschile e solo successivamente adattato a quello femminile, oppure semplicemente replicato in un diverso colore. I pantaloni LaMunt, ad esempio, sono leggermente rialzati sulla schiena, in modo da tenere al caldo una parte del corpo particolarmente sensibile nelle donne, mentre maglie e giacche sono costruite seguendo la "Ali Shape", ovvero una forma incurvata, che meglio si adatta alla naturalità del corpo rispetto alle


THE PILL PEOPLE BY I L A R I A C H I AVAC C I

giacche squadrate. Il motto del brand è infatti “By women for women” e, per dargli un atterraggio concreto, ha dato vita alla LaMunt Crew: una community tutta al femminile che ha accompagnato il marchio dai suoi primissimi passi, contribuendo con i propri feedback a rendere realtà il sogno di Ruth: far sentire le donne completamente a loro agio mentre vivono la montagna. I momenti topici in cui brand e crew si incontrano, i LaMunt Crew Events, hanno cadenza biennale e sono un’occasione preziosa di confronto, di test di prodotto e di conoscenza reciproca. Momenti chiave come i workshop organizzati dal

team LaMunt sono di vitale importanza per apportare migliorie cruciali ai propri prodotti: è attraverso il confronto che si arriva a spostare una tasca di qualche centimetro, o si decide di magnetizzare una zip per rendere l’esperienza di utilizzo più confortevole: è così che nascono le Smart Fit Solutions di cui il brand va così fiero e che sono quello che contraddistingue l’attenzione particolare alle necessità anche più imponderabili. Il side effect di questa iniziativa è la costruzione di un rapporto di stima e fiducia tra il marchio e la crew, che ha portato alla creazione di un qualcosa di unico, che va ben oltre il semplice

47

confronto rispetto ad un prodotto: è quindi dalla condivisione dei valori e delle proprie storie di vita legate alla montagna che è nato La Munt Crew Stories, un ciclo di episodi video dedicati alle esperienze di ogni donna del gruppo. La prima storia, lanciata dal brand in concomitanza con la presentazione della collezione Autunno/inverno 2023 è, appunto, quella di Tiziana Zendrini. La sua testimonianza rappresenta un pezzo di un puzzle più ampio, di un mondo di connessioni che ha come obiettivo quello di migliorare non solo l’esperienza in montagna, ma anche il modo in cui ci approcciamo ad essa.


THE PILL BRANDS BY ALESSANDRA SOLA

Mountains at He(Art) per i 70 anni di Cober Per festeggiare i suoi 70 anni di attività, lo storico brand di bastoni da montagna Cober, ha deciso di fare le cose in grande. Un progetto artistico chiamato Mountains at (He)Art che riunisce le opere di dodici artisti ispirate alle iconiche bacchette che verranno esposte in un vernissage alla ArtNobel Gallery di Milano l’11 dicembre 2023. Non è una novità per Cober dividersi tra amore per la montagna e per l’arte. Da ormai diversi anni, infatti, l’azienda ha lanciato il progetto artistico The Art of Skiing, attraverso il quale affida ad un artista vicino al mondo outdoor e attento al tema sostenibilità un progetto artistico che si ispiri a Cober. Per i settant’anni il brand si è voluto spingere oltre, affidando a dodici artisti, accomunati tra loro da nazionalità italiana e visione fuori dagli schemi, un progetto artistico il cui focus fosse quello di valorizzare i bastoni, mettendoli al centro dell’opera creata e rendendoli i protagonisti, lasciando però gli artisti liberi di esprimersi al meglio. La bellezza dei risultati è stata proprio la varietà e la capacità di differenziarsi l’uno dall’altro, senza perdere di vista i tre punti cardine che li accomunavano con Cober: sostenibilità, natura e innovazione. Ognuno dei dodici artisti ha ricevuto un paio di bastoni Cober e ha ideato un’opera che riflettesse la propria visione di outdoor e di arte inglobando le bacchette nella propria idea. Un

connubio perfetto che sa stupire gli appassionati di entrambi i mondi. Non a caso l’inaugurazione del vernissage, dove tutte e dodici le opere d’arte sono state presentate, , è stata pensata per l’11 dicembre 2023, Giornata Internazionale della Montagna, presso l’ArtNobel Gallery di Milano.

cata interamente alla storia dei settant’anni di Cober. Non a caso viene rappresenta l'Abbazia di Mirasole a Opera, luogo in cui l’azienda ha instaurato le sue radici, con uno sguardo futurista dovuto dall’effetto collage che fa diventare i bastoni Altheisure Sedici le colonne del chiostro.

Cober è nato nel 1953, fondato da Renato Covini, con l’intento di essere il primo brand di bastoni da sci made in Italy. Ecco perché durante la scelta degli artisti da parte di Sofia Catoldi e Ludovica Simone – anche curatrici della mostra – l’attenzione si è posta su artisti italiani. “Opera” di Stefano Canziani, è dedi-

“Movimento perpetuo” di Luca Curioni omaggia la montagna con i suoi riferimenti geometrici, creando dal bastone Queen G un’immagine che rappresenta il cielo in montagna quando nevica in continuo movimento, sempre diverso, ma con quella staticità, e di conseguenza fiducia, che solo la montagna sa ispirare.

48


THE PILL BRANDS BY ALESSANDRA SOLA

“Cober cercle” di Mattia Iotti usa la retta del bastone Hero Yellow come punto di partenza per rinnovare totalmente la sua forma, dando vita a una figura circolare che rappresenta la continuità dell’azienda e della sua costante voglia di innovazione.

“Il camminatore” di Matete Martini si concentra sulla decomposizione dell’atto dinamico che avviene durante una camminata con i bastoni Rubus. Un atto così naturale, ma che se viene scomposto ci da modo di riflettere sulla nostra natura più remota.

“Fioritura interiore” di Sara Quatela prende ispirazione da un bastone Freedom e interpreta la visione delle Alpi sotto un punto di vista emozionale e esperienziale, molto soggettivo per ogni spettatore.

“Cielo-cober” di Stefano Riboli sovrappone i bastoni Cardamine Blue per dare vita a un’immagine tridimensionale in cui il protagonista è il tipico cielo azzurro di una limpida giornata in montagna. “Studio botanico” di Clelia Cadamuro inserisce in un ambiente verde e naturale i bastoni Thunder proprio come se fossero essi stessi elementi del paesaggio. Una visione ispirata dalla possibilità che concedono le bacchette Cober di raggiungere luoghi lontani dispersi nella natura.

“Untitled” di Alberto Selvetrel vuole stabilire un legame reale tra paesaggio e elementi all’interno delle sue foto, non a caso il bastone Acer è il protagonista silenzioso di un bellissimo squarcio del borgo di Varigotti, in Liguria. “Polvere di neve” di Valery Franzelli pone un altro punto di vista ancora: le impronte sulla neve dei bastoni Pow Pow come richiamo alla memoria e al ricordo. Un omaggio al silenzio che predomina dopo una meravigliosa nevicata.

“Sckreeech” di Clarissa Falco è una rappresentazione fisica del suono che da il nome all’opera. L’onomatopea utilizzata dall’artista, infatti, arriva dal mondo dei fumetti e dal buffo rumore che avviene sulla neve in segui-

49

to a una brusca frenata. Per farlo ha utilizzato i bastoni SubZero in modo da rappresentare una sorta di personaggio che, cadendo e rotolando sulla neve, trascina con se tutto ciò che incontra. “CNTRL” di Adriano Tenore richiama l’attenzione dello spettatore a esplorare il brand come uno spazio ricco di innovazione, quasi lunare. Per ricreare questo effetto usa i bastoni Eagle ponendoli in una sorta di rappresentazione astrale, giocando su un effetto ottico che vuole richiamare condizione climatiche estreme. “Peaks Cober 1, 2, 3, 4” di Mauro Baio è l’ultima opera del progetto, ma non la prima per l’artista, che con Cober ci collabora ormai da anni proprio grazie all’amore condiviso che hanno entrambi per la montagna. L’opera, creata con i bastoni Crust, è l’evoluzione dei lavori che da anni ispirano l’artista: un mix delicato di colori, geometrie e sport.


THE PILL EXPERIENCES TEXT & PHOTOS BY LISA MISCONEL

Novembre a Chamonix, “No matter the weather” con Norrøna e Polartec Novembre è quel mese dell’anno che nel mondo della corsa si chiama il mese delle scuse. È troppo freddo per correre la mattina, la sera è troppo buio, piove, la strada è ghiacciata. Per sciare invece è troppo presto. Eppure, se lo si sa prendere nel modo giusto e nei posti giusti, è un momento magico.

Prendete Chamonix: meta scelta da chiunque ami la montagna senza differenza di stagionalità. D’inverno i pendii si dipingono di mille linee di freerider diversi mentre le piste pullulano di appassionati discesisti. D’estate le falesie sono piene come i bar al rientro delle giornate in alta quota. A settembre l’UTMB raccoglie corridori da tutto il mondo, e con loro brand, media, appassionati, curiosi. E a novembre? A novembre Chamonix si riposa. I larici lasciano andare il colore verde per riscaldare l’atmosfera di un arancione autunnale. Le masse di turisti e montanari rimangono a casa, in fondo la neve non c’è e molti credono sia troppo freddo per correre. Noi abbiamo avuto il privilegio di trovarci proprio lì a novembre e conoscerne la magia grazie a due giorni passati con Norrøna e Polartec per conoscerli meglio ma anche per testare qualche prodotto sul campo.

Nata nelle aspre terre norvegesi, this is Norrøna Spesso vi sarà capitato di riconoscere il profilo di un vichingo sulla giacca di qualche appassionato amante della neve che ama passare le ore a ricercare le migliori tecnologie ed innovazioni e distinguersi dalle masse. Quel vichingo porta il nome di Norrøna, il brand tutt’oggi a conduzione famigliare che, per primo, ha introdotto alcune fra le più innovative tecnologie e prodotti. Se infatti chiedete a quel vostro amico quale tuta intera per alpinismo e scialpinismo ricorda spopolasse qualche anno fa prima degli altri ti indicherà nuovamente il vichingo, con la Lofoten Pro Shell One Piece. Il brand norvegese è nato nel 1929 dalla mente di Jørgen Jørgensen, un amante delle attività all’aria aperta che voleva creare capi specifici per affrontare climi e terreni aspri tipici norvegesi. La sede è rimasta ad Oslo ed in quasi

50

100 anni la sua mission è stata portata avanti da un’azienda oggi di rilievo mondiale. L’innovazione non è mai passata in secondo piano, basti pensare che è stato il primo brand europeo ad utilizzare Gore-Tex nei propri capi. L’impegno nell’ambito della sostenibilità è il quarto fondamento dell’azienda, che lo ha portato avanti negli anni con estrema trasparenza (basti notare per esempio il sito web, dove è spiegato precisamente dove vengono prodotti i capi e vengono fornite informazioni a corredo su certificazioni e condizioni dei lavoratori). Nel 2020 inizia per Norrøna un nuovo capitolo all’insegna delle esperienze con Norrøna Hvitserk Adventure: un progetto per insegnare e condividere il modo di vivere la natura come la intendono loro, investendo nella riqualificazione di strutture abbandonate per creare spazi dove condividere la passione per l’outdoor.


THE PILL EXPERIENCES TEXT & PHOTOS BY LISA MISCONEL

About Lyngen Alpha 100 Oltre a goderci il paesaggio autunnale ai piedi del Monte Bianco, una delle nostre mission era quella di testare uno dei prodotti frutto della lunga collaborazione fra due rivoluzionarie realtà: Norrøna e Polartec. Polartec Alpha è un tessuto inventato per affrontare cambi di temperatura estremi e situazioni di start-stop durante le attività a media ed alta intensità. Norrøna, grazie all’animo progressista è stato il primo brand ad impiegare questo tessuto senza bisogno di layering, ma lasciandolo direttamente a contatto con la pelle. Se oggi, infatti, riusciamo a distinguere un capo con Polartec Alpha grazie alla sua riconoscibile trama, è proprio grazie al brand norvegese. Ma torniamo a noi. Abbiamo testato Lyngen Alpha in una giornata uggiosa e lo abbiamo fatto nel luogo che più di tutti si presta per questo tipo di meteo in zona Chamonix (segnatevelo!), Saint Gervais les Bains. Un posto conosciuto per le sue terme se chiedete ad un comune cittadino, ma per tutto il resto è dove ci si reca in una giornata piovosa per fare dry tooling. Noi per poter testare attivamente Lyngen Alpha 100 abbiamo scelto una ferrata. La via ferrata Du Parc Thermal si sviluppa sul perimetro di una gola, sovrastando un corso d’acqua con la sua cascata. L’aria, così come la roccia, è umida e fredda. Fra moschettoni, braccia tremanti e strapiombi, trova il suo terreno ideale un capo ibrido come Lyngen: agisce nel momento in cui ci si muove lasciando fuoriuscire il sudore e mantenendo la temperatura corporea interna. In attività come questa dove non è possibile cambiare assetto ma è necessario rimanere asciutti e caldi il più possibile, il tessuto Polartec Alpha ha fatto il suo dovere. Allo stesso modo la libertà di movimento concessa dal design della giacca è stata decisiva così come la pratica tasca sul pezzo per raggiungere velocemente piccoli oggetti essenziali.

51


Federica Mingolla

Cercando l’equilibrio. In montagna e nella vita. BY C H I A R A B E R E T TA

P H OTO S M AT T EO PAVA N A

La passione e il lavoro. La vita pubblica e la vita privata. La montagna e tutto il resto. Per la climber Federica Mingolla, atleta professionista, guida alpina e ambassador del team Salewa People, trovare il giusto equilibrio non è sempre facile, soprattutto quando la linea che separa un ambito dall’altro è così sottile da perdersi. Per incastrare tutto servono impegno, pazienza e dedizione. Qualche tentativo per trovare la formula migliore. E anche una buona dose di compromesso, un “talento” che va allenato. Tenendo però sempre fermo un punto che non può essere messo in discussione: vivere bene e fedeli a sé stessi. Federica su questo non ha dubbi. Che razza di felicità ci ritroviamo tra le mani, altrimenti, se ci costringiamo ad annaspare in giornate strozzate dagli impegni, se sacrifichiamo tutto il piacere sull’altare del lavoro?

Bisogna imparare a distinguere le due cose: la linea è molto sottile. Ad esempio, quando vado a fare una via con un cliente è importante non spingere verso una via che in realtà vorrei fare io, come se potessi far coincidere le due cose. Hai citato prima la necessità di trovare dei compromessi: è una capacità che avevi già o ci stai ancora lavorando? Secondo me nessuno ce l’ha già: da piccoli, almeno in occidente, veniamo abituati a non fare compromessi, ad avere tutto quello che desideriamo. Solo crescendo capiamo che la vita non è così. Personalmente, ci sto ancora lavorando. Avendo una passione-lavoro che ha a che fare con l’essere sempre outdoor e in viaggio, e che quando sono a casa richiede allenamento, è difficile trovare il tempo per tutto: per la famiglia e le persone care, per le attività non sportive che voglio fare, per lo studio... Ho iniziato a fare osteopatia: avevo bisogno di far muovere i neuroni in una direzione diversa. Amo la montagna, l’ho scelta e non la cambierei per nulla al mondo, ma è vero che stando sempre in montagna, studiandola, frequentando persone che parlano solo di quello... Alla fine ho bisogno anche di altro, di conoscere e sentire cose diverse. Provo a gestire tutto in modo settoriale, senza sovraccaricarmi. E non ne ho bisogno, sinceramente: non mi interessa arricchirmi, ma vivere bene.

Ciao Federica! Si dice: “Fai della tua passione il tuo lavoro e non lavorerai mai neanche un giorno della tua vita”. Ma altri ribattono: “Fai della tua passione il tuo lavoro e non avrai più una passione”. Tu da che parte stai? Sicuramente dal lato più ottimista. Per quanto mi riguarda, essere guida alpina e atleta professionista è bellissimo, anche se ovviamente ci sono dei compromessi da accettare e non è sempre tutto rose e fiori. La passione però non sfiorisce, anche se diventa un lavoro.

52


53


Quando hai deciso di diventare guida alpina? Ci ho pensato per la prima volta frequentando Adriano, un amico guida alpina che poi purtroppo è mancato. In lui vedevo quello che volevo diventare, mi sono riconosciuta nel suo approccio alla vita. Essere guida alpina in realtà ha diverse sfumature e ognuno approccia la professione in modo diverso, però a me piaceva il suo modo: non lavorare troppo, fallo solo quando te la senti veramente, fai in modo che sia una passione più che un lavoro quotidiano. Ecco, cerco di emularlo.

Pochi mesi fa è uscito il tuo libro “Fragile come la roccia”, edito da Sperling & Kupfer. Un titolo che, hai raccontato, vuole mostrare come sei davvero. Cosa intendi? Volevo spingere a riflettere sul contrasto tra fragile e roccia. Secondo me in qualche modo descrive come siamo tutti: da fuori sembriamo un certo tipo di persona, ma poi le cose si rivelano diverse. Per me è stato così: le persone si fanno un’idea di me basandosi sul fatto che sono un’alpinista, una forte scalatrice. Pensano che io sia una dura, fanno battutine. Ma anche io ho avuto problemi, momenti di fragilità... Nel libro racconto soprattutto di questo, un aspetto che di solito non viene molto approfondito.

Ora che sei ben avviata su questa strada, cosa ti piace di più di questo lavoro? Salewa ti supporta anche in questo? È un lavoro che mi permette di stare nell’ambiente che amo e che mi lascia la libertà di scegliere cosa fare, dove e con chi. Mi piace decidere la via da fare con un cliente evitando quelle classiche frequentate da tutti, ma inventandomi invece qualcosa di diverso e di meno battuto: un aspetto che, si potrebbe dire, è un po’ da guida alpina d’altri tempi. Salewa mi supporta in tutto: come atleta, come guida... Mi hanno anche prestato la macchina per una settimana, quando la mia si è rotta! Forse non l’avrebbe fatto neanche mio padre. Scherzi a parte, ne apprezzo molto l’aspetto umano, oltre che i materiali. Qualsiasi brand oggi ha prodotti molto validi ed è quasi difficile scegliere, ma con loro mi è venuto facile.

È stato difficile scrivere di questo aspetto di te? In realtà no. Ho sempre scritto degli appunti in cui mi piaceva parlare un po’ con me stessa, una sorta di diario. Non ho fatto altro che condividere queste note con gli altri. Sapevo ci sarebbero state persone che avrebbero capito e sono contenta perché mi sono arrivate diverse critiche positive. Adesso che è iniziata la stagione invernale come stai gestendo le giornate e l'allenamento? Sono scappata al caldo a scalare: prima in Sardegna, ora sono ad Arco di Trento. Quest’anno non sono ancora pronta a sciare. Non voglio riaprire l’argomento, ma l’anno scorso sono successi degli incidenti in montagna, sotto valanghe, quindi, ora non ho tanta voglia di riprendere gli sci. Se capita, bene... Ma vedremo.

In Italia le donne guide alpine sono pochissime: nel 2022 erano circa il 2%. Secondo te perché è un mestiere ancora quasi esclusivamente maschile? Se una donna vuole avere figli, è difficile che possa fare questo percorso. Magari inizi a 25 anni, fai il corso guide per 5 o 6 anni, poi inizi a lavorare per ripagare il corso... Quando finisci, il tempo per avere una famiglia è passato. E poi è un lavoro che si fa in libera professione, obiettivamente rischioso, che richiede di essere fisicamente in forma. I colleghi e amici che hanno fatto il corso guide con me avevano in quel periodo le rispettive fidanzate incinte: a parti invertite, sarebbe stato ovviamente impossibile. Certo, se hai la fortuna di stare in una coppia e lui lavora, allora magari puoi stare a casa un paio d’anni per la maternità. Io non sono madre, non ancora perlomeno, ma credo che per via del mio carattere la vivrei diversamente. Non mi interessano le convenzioni né quello che la gente potrebbe pensare.

Qualche nuovo progetto in vista per l’anno nuovo? Vorrei tornare ad aprire qualche via, è un po’ che non lo faccio, e sicuramente voglio dedicarmi sempre di più alla mia grande passione per le vie lunghe, cercando un po’ la difficoltà. Ci saranno sicuramente anche dei viaggi legati a questi obiettivi, ma non so ancora dove, con chi né quando. Io sono una che fa le cose last minute: decido all’ultimo e non mi piace dirlo in anticipo, fare annunci, creare aspettative... Mi piace invece immaginarmi quello che voglio fare, viverlo senza che nessuno sappia che sono lì e solo dopo condividere la cosa con gli altri. È sempre stato così e non voglio che questo mio aspetto venga modificata. Ho bisogno di mantenere questa piccola riservatezza.

54


55


Icone che si incontrano

SCARPA Maestrale e Bruno Compagnet BY LISA MISCONEL

P H OTO S L AY L A K E R L E Y

Da qualche mese sugli schermi di tutti noi sono apparse le fotografie del nuovo restyling di quello scarpone capace di rimanere nel tempo costante ed inteso come il vento da cui prende il nome: Maestrale. Un’icona arancione che porta la firma di SCARPA, e che nelle fotografie in questione è accompagnata da un’altra icona: Bruno Compagnet. Simbolo della passione per la neve fresca ed il backcountry, dalla forte connessione con la montagna che lo ha portato negli anni anche a sviluppare un nuovo modo di vivere lo sci fuoripista: il suo brand, Black Crows. Per celebrare questa accoppiata d’eccezione, Il free tourer di Chamonix ha portato l’Orange Legend (Maestrale) dalla Norvegia fino alla Sicilia passando per la Val d’Aosta. Tutto è iniziato, come spesso accade alle grandi partnership, per caso. Uno ski test, degli amici in comune, e Bruno ha iniziato il suo viaggio con SCARPA.

56


57


Sciare è una cosa essenziale per la mia sopravvivenza l’inverno... Forse a causa della magia e la sorta di stato onirico in cui entri mentre scendi da una montagna coperta di un manto glitterato di neve fresca in totale libertà. Dopo così tanti anni ed infinite sciate, cosa porta avanti la tua passione? Per risponderti a questa domanda, sarei quasi tentato di mostrarti il mio feed di Instagram e lasciar parlare le immagini per me. Diciamo che al di là della bellezza in cui ti immergi, io sono anche cambiato e così ha fatto il mio modo di sciare, non è più come quando avevo 25 anni: l’attrezzatura, gli sci e la mentalità si sono evoluti e ciò che rende tutto speciale per me è tutto ciò che è compreso nello sci come la conoscenza della montagna, la condivisione di momenti belli ma anche difficili con gli amici. Insomma, se la passione evolve insieme a te può accompagnarti per una vita intera!

battibile e tutte le caratteristiche per massime performance nel backcountry. Lo scafo con tecnologia Carbon Core assicura massimo controllo, e rende il Maestrale lo scarpone da scialpinismo più leggero e dinamico grazie alle naturali proprietà del carbonio. Realizzato in Pebax Rnew da fonti rinnovabili è completamente privo di PVC. I sistemi di chiusura di alta qualità, come il Wave Closure M-LITE e il Power Strap, assicurano una calzata precisa e confortevole. Ma cosa cerca uno sciatore del calibro di Bruno in uno scarpone? “I miei criteri sono precisione, flex e movimento in salita, aspetti cruciali in uno scarpone da ski touring; non dimentichiamo poi il peso, che può essere un nemico in ambiente montano” ci racconta. “Il Maestrale è lo scarpone che uso ogni giorno e che alterno all’F1 XT anch’esso di SCARPA per il quale opto nelle giornate più lunghe e in cui unisco touring e tratti a piedi.” Uno scarpone che si è evoluto nel tempo e che dimentichi di avere ai piedi durante le lunghe giornate in quota. Ovviamente non potevamo che concludere l’intervista con una specifica domanda a Bruno:

Quale emozione ricerchi quando sei sugli sci? Sciare è una cosa essenziale per la mia sopravvivenza l’inverno... Forse a causa della magia e la sorta di stato onirico in cui entri mentre scendi da una montagna coperta di un manto glitterato di neve fresca in totale libertà. Ma c’è anche una parte di realtà in questo sogno: la fatica dell’ascesa, lo sforzo fisico ed a volte la battaglia psicologica per arrivare in cima.

Quale sci è il migliore compagno del Maestrale secondo te? Sarò completamente onesto nel rispondere a questa domanda. Non utilizzo più scarponi da sci alpino per molte ragioni: innanzitutto perché ovviamente ho orientato la mia pratica verso lo scialpinismo e sci in alta montagna. Mi sono spostato il più lontano possibile dalle piste da sci per diventare un cacciatore di neve fresca. Per fare questo ed esplorare le montagne devi avere l’attrezzatura adeguata e gli scarponi di SCARPA rispondono perfettamente ai miei bisogni. Li indosso con tutti i modelli del mio brand Black Crows dai modelli per Big Mountain a quelli da Free Touring. Addirittura li indosso con i monosci... Uno spettacolo! In ogni caso il mio setup preferito rimane il classico duo arancio: Maestrale e Draco Freebird 183.

Qual è la tua paura più grande? La maggior parte degli uomini convive con la paura. La paura di perdere il lavoro, o la famiglia, o di invecchiare... o del futuro che ci aspetta. In generale tutto abbiamo paura della morte. Sciare sul ripido in montagna in generale ti mette in situazioni dove devi guardare in faccia la morte e accettare la tua paura per controllarla e portare a termine la discesa. Questo tipo di situazione ed esperienza non è un luogo comune nelle nostre società dove il virtuale prende sempre più spazio a discapito del reale. Non puoi scherzare o giocare quando scii in montagna. The Orange Legend Da oltre 10 anni ai piedi degli scialpinisti di ogni livello, accompagna salite e discese con un comfort di calzata im-

58


59


60


Reinhold Messner parte del Jack Wolfskin Brand Council per la tutela della wilderness BY LISA MISCONEL

Definire l’immensità di Reinhold Messner non è facile. Un uomo che viene riconosciuto come uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi in primo luogo ma che è anche, come si legge dal suo sito nella sezione “Momenti della mia vita”: scalatore, esploratore estremo, agricoltore, ambientalista, politico, ideatore di musei e autore. Un nome che è conosciuto a tutti per le imprese alpinistiche tanto quanto per l’immenso e prezioso lavoro letterario può fermare il suo operato dopo più di cinquant’anni? Ovviamente no.

Messner, Ellen Windemuth, fondatrice di Waterbear, Martyna Wojciechowska, giornalista polacca e Brand Ambassador di Jack Wolfskin, e Ulrich Dausien, fondatore di Jack Wolfskin. Vivere la montagna non si limita a farlo tramite l’alpinismo e lo sport, ma comprende anche tutte quelle che sono le comunità e le culture. Che questa tematica stia a cuore a Reinhold Messner, lo possiamo vedere dal fatto che ci ha dedicato un intero museo dei suoi, il Messner Mountain Museum Ripa a Brunico.

“La capacità di dare senso” è una cosa spesso ripetuta da lui. Quel senso che si ricerca nell’alpinismo, nell’inutile. Quel senso che è necessario darsi per evolvere nel tempo e reinventarsi sempre. Dal 2023 Reinhold Messner ricomincia un nuovo percorso al fianco di Jack Wolfskin come membro, assieme alla compagna Diane, del Brand Council. Questo organo è stato istituito per perseguire l’obiettivo di rewilding promosso dal marchio outdoor in seguito al suo brand reset. All’insegna del motto “Rewild ourselves – Rewild the world” il consiglio è composto da personalità di spessore quali, oltre ai coniugi

“L’uomo vive in alta quota da 8000 anni, e lo sappiamo da Oetzi, l’uomo del Similaun trovato una trentina di anni fa sepolto nell’omonimo ghiacciaio. Da qualche anno insieme a Diane mi sono dedicato alle vallate remote come quelle del Nanga Parbat. Lì il governo non riesce ad arrivare con strutture per l’istruzione ed i bambini non hanno la possibilità di imparare a leggere, scrivere o fare i conti e rischiano una volta adulti, di essere obbligati a recarsi nelle città dove vengono sottoposti a lavori sottopagati e senza tutele. Così le scuole le costruiamo noi, nella spe-

“Se si è insieme la paura si dimezza ed il coraggio raddoppia” REINHOLD MESSNER

61


62


Quando ci chiediamo del perché Messner non si goda la tranquillità dopo tutti gli anni in cui ha continuato a costruire nuovi progetti lo troviamo nei suoi libri. L’alpinismo, è un fatto culturale, e per questo senza età e senza data di scadenza. ranza di contribuire ad un futuro migliore per le comunità intere. Progetti come questo sono oggi supportati anche da Jack Wolfskin, che ci dà la possibilità di andare avanti e portare la cultura di montagna e la consapevolezza che la responsabilità ad essa legata è di ognuno di noi“ ci racconta.

E a proposito di “Rewild ourselves – Rewild the world”… “Abbiamo sott’occhio la natura selvaggia in varie parti della Terra, e spesso il turismo troppo aggressivo ha rovinato profondamente l’ambiente e le culture. Qui riportare la wilderness, il lato selvaggio delle cose, è fondamentale. Vogliamo portare avanti progetti per tornare ad apprezzare il lato selvaggio e puro delle cose semplici.”

Oltre a supportare progetti volti alla salvaguardia e tutela delle culture montane e non solo, l’obbiettivo del Brand Council è quello di riunirsi per discutere e trovare delle soluzioni concrete alle problematiche ambientali dei nostri giorni. Uno dei primi spunti di riflessione ed intervento è stato quello della presenza del lupo nel territorio alpino di Trentino e Sud Tirolo.

Un mantra che si applica quindi in modi ed in ambiti diversi, con lo stesso obiettivo. Riportare l’animo selvaggio – to rewild. Questo succede quando tuteliamo una cultura montana come quella del pascolo allo stesso modo in cui accade quando impediamo che il turismo di massa snaturi un luogo naturale e puro.

“La presenza del lupo in queste zone rischia di distruggere la cultura delle malghe, radicata nelle comunità alpine da secoli. Con il pericolo del lupo e gli episodi di attacchi ai greggi, i pastori abbandoneranno pian piano i pascoli in altura e le malghe, perdendo così non solo una tradizione, ma anche andando a compromettere la biodiversità e determinati equilibri montani. Noi vogliamo provare a lavorare su problematiche come questa con il dialogo e delle soluzioni concrete che mettano d’accordo le due parti in oggetto rappresentate dagli animalisti e dai pastori.”

“Come si legge nell’ultimo libro curato da me e Diane, “Il senso dell’inutile”, il concetto di rinuncia è molto importante. La rinuncia non soltanto nell’alpinismo dove si rinuncia all’ossigeno, agli sherpa, o ad un progetto troppo rischioso o poco etico. Anche nella vita di tutti i giorni saper rinunciare è una delle cose più importanti.” “L’alpinismo è un fatto culturale e spero di averlo dimostrato con i miei libri e trasmesso per anni e anni per come lo vedo io.” Quando ci chiediamo del perché Messner non si goda la tranquillità dopo tutti gli anni in cui ha continuato a costruire nuovi progetti lo troviamo nei suopi libri. L’alpinismo, è un fatto culturale, e per questo senza età e senza data di scadenza.

Per fare questo, le diverse origini e background dei componenti del consiglio è decisiva. Chi ha competenze in ambito ambientale, chi sa comunicare al meglio le intenzioni e chi ha i contatti con la politica che in questo tipo di problematiche, ha la parola finale. Il lavoro è in divenire, iniziato in primavera è proseguito durante ISPO con riunioni e passi avanti.

63


64


PHOTOS AND TEXT BY LISA MISCONEL

In mezzo alle Alpi nasce la rivoluzione Crazy behind the scenes in Valtellina

Che l’Italia sia il luogo con le storie imprenditoriali più incredibili, è un fatto noto. Sarà la passione che contraddistingue il nostro popolo e forse il pizzico di pazzia che c’è in ognuno di noi. La storia di Valeria Colturi e del suo brand Crazy, nato fra le mura di casa sua quando, da atleta, stufa del solito abbigliamento da sci di fondo ed alpinismo ha iniziato a creare la sua linea, la conosciamo bene. Da lì sono passati quasi 35 anni, e per il lancio della nuova collezione FW24/25 il brand ha portato tutta la sua energia fino a Milano, capitale internazionale della moda, per affermare la sua natura tecnica dall’animo fashion. Una sfilata in perfetto stile Crazy con ballerini, musica e luci ha svelato gli highlight della collezione per il prossimo inverno dove cambia l’utilizzo del logo e si rinnovano linee e colori. La serata milanese lascia poi spazio l’indomani a cime imbiancate e vitigni: ci troviamo a Tirano, cittadina valtellinese che conta poco meno di 10.000 abitanti e dista circa 40km da Bormio. L’ampia vallata in cui sorge, permette al sole di illuminarne il centro abitato così come i vitigni ed i pascoli che arrivano fino a toccare la prima timida neve di questo novembre. Da quando nella sua bottega Valeria cuciva a mano ogni richiesta dei negozi di Bormio, di cose ne sono cambiate un po’ e oggi siamo qui davanti alla nuova sede di Crazy: il suo brand di abbigliamento con alte performance e desi-

gn ricercato per sport outdoor. L’edificio in cui nascono e prendono forma le idee per le collezioni rispecchia in tutto e per tutto l’animo del brand. Niente è lasciato al caso e si possono notare dettagli strutturali insoliti come muri in legno curvato, carta da parati con gli stessi motivi dell’abbigliamento Crazy. E ancora muri rosa, infissi fluorescenti ed un bosco a calmare e rilassare la mente del team formato da 30 specialisti la maggior parte dei quali born and raised in Valtellina. Ci si aspetterebbe per Valeria un ufficio da capo, privato e diverso... e invece troviamo la sua scrivania nell’ufficio a fianco a quello di tutti gli altri creativi del team, senza distinzioni né separazioni. Valeria racconta che per lei è indispensabile il confronto continuo con il team, ed isolarsi non sarebbe efficace per il tipo di processo che necessitano i prodotti Crazy. L’idea di un pattern, disegnata da Valeria su una tavoletta digitale con centinaia di modifiche ed aggiustamenti, viene poi passata al grafico che ne controlla la fattibilità su tessuto. Scendiamo accompagnati da Valeria al fianco di Luca Salini, compagno nella vita che porta avanti con lei la mission del brand, verso l’area produttiva dedicata alle piccole produzioni ed alla prototipia. Qui Valeria è completamente a suo agio: macchinari di taglio del tessuto, macchine da cucire, stampanti e macchine per taglio laser non sono un segreto per lei e nonostante negli anni i sistemi di pro-

65


duzioni si siano evoluti dalla singola macchina da cucire, sembra quasi più a suo agio lì che negli uffici davanti allo schermo.

tradizione di rispetto della materia. Nulla viene sprecato, proprio come accadeva una volta. Dagli uffici creativi vengono creati veri e propri puzzle per ottimizzare l’utilizzo dei tessuti ed ottenere dagli scarti, frammenti di tessuto per creare gli accessori. Questo è solo uno dei processi aggiuntivi necessari ad evitare gli sprechi e come ci racconta Valeria, non è né facile, né comodo, ma si può fare. Non si parla solamente di una produzione contenuta, seppur grande, ma ci racconta che con la volontà, l’attenzione ed i giusti supporti digitali si può effettuare questo tipo di lavoro su scala anche molto più vasta. La produzione è 100% made in Europe, nella fabbrica di proprietà situata in Romania. La vicinanza permette al quartier generale un continuo contatto con la produzione, in modo da controllare in maniera capillare ogni dettaglio dei prodotti e seguirne anche le condizioni di produzione con tutti i fattori collegati. Il magazzino dell’ufficio creativo pullula di cataloghi, colori tessuti.

“Tante volte dall’idea di uno stilista il prodotto finale si discosta tantissimo magari perché non realizzabile, perché la modellista interpreta a suo modo l’idea, la sarta che deve cucirlo lo cambia ancora e alla fine il risultato è diverso. Noi siamo gelosissimi dell’idea iniziale e riusciamo bene a fare questo perché tutti i prodotti sono esattamente come li ho pensati. Questo si trova abbastanza difficilmente se non nelle aziende molto piccole che conservano ancora tutta la passione come facciamo noi. (...) Ogni prodotto che voi vedete è disegnato da me e dal mio team, la ricerca dei tessuti e degli accessori la faccio io - che sono una “nerd” in questo campo - e mi riempio di quintali di tessuti ed accessori. “ – Valeria Colturi Passano le ore ed i racconti e mi convinco sempre di più che anche la tematica della sostenibilità è qualcosa che trova le sue radici in una

66


2000 Il brand è il primo ad impiegare le cuci-

“Ho delle selezioni di trent’anni fa che alla fine qualcosa dicono ancora. Tutto torna utile, io non butto mai niente. (...) Gestiamo la modellistica, la sartoria e tutto in sede finché non abbiamo la vestibilità perfetta per avviare una produzione su larga scala. Pretendiamo tantissimo, ma a furia di vedere cose e trovare difetti cerchiamo di produrre capi dalla vestibilità molto accurata e che soddisfino prima di tutto le nostre esigenze, che indossiamo Crazy nella vita dentro e fuori ufficio.”

ture piatte nell’abbigliamento tecnico outdoor

2013 La prima giacca 100% elastica 2021 La giacca più leggera al mondo Questi importanti primati rappresentano l’aspetto tecnico del brand, pioniere nell’ambito fast & light soprattutto nello scialpinismo al quale tanti altri brand si sono ispirati per migliorare le proprie collezioni. Reduce da un cambio di immagine ma non di rotta, che ne ha variato il logo ed il claim, Crazy vuole essere conosciuto oggi come brand posizionato all’esatta metà fra altissima qualità tecniche e stile ricercato e unico nel suo genere. Per questo “Performance mountainwear from the Italian Alps” vuole racchiudere tutte queste qualità e comunicarle a suon di motivo zebrato, colori sgargianti e collaborazioni artistiche e a noi il messaggio arriva forte e chiaro: solo Crazy sempre più Crazy!

L’atmosfera famigliare ci potrebbe illudere che si tratti di una piccola azienda, ma la verità è che Crazy è presente in ben 8 nazioni europee e persino negli Stati Uniti. Luca Salini, che nello specifico si occupa di tutta la parte amministrativa dell’azienda in qualità di CEO, evidenzia alcuni step fondamentali della storia del marchio.

1991 La prima giacca specifica da scialpinismo al mondo

67


68


Ferrino Extreme 2 Alla Galleria del Vento oggi come nel 1982 BY C H I A R A B E R E T TA

C’è una novità in casa Ferrino: è la tenda ultraleggera d’alta quota Extreme 2, un prodotto senza eguali sul mercato. Con le sue forme aerodinamiche e un peso di soli 890 grammi (che diventano 800 senza sacca e picchetti), questa tenda innovativa è stata studiata e testata dal team ricerca e sviluppo in collaborazione con l’alpinista basco Alex Txikon, che da anni utilizza le tende Ferrino nelle sue spedizioni invernali himalayane. Decisivo è stato il test effettuato nella Galleria del Vento Pininfarina di Grugliasco (Torino), una delle poche al mondo. Qui la tenda ha dimostrato di avere un’alta resistenza al vento, fino a 150km/h, e di poter di fatto garantire sicurezza, stabilità e comfort anche nelle condizioni più estreme. Ferrino è un brand di riferimento sul mercato per l’attrezzatura outdoor e l’abbigliamento tecnico, ma «è la tenda il nostro prodotto iconico, il nostro DNA», racconta l’amministratrice delegata Anna Ferrino. È così fin dagli anni Settanta, quando l’azienda piemontese inizia a fare tende da alpinismo. Le prime sono canadesi robuste. La grande evoluzione del prodotto avviene durante la lunghissima collaborazione che ha legato Ferrino e Reinhold Messner dal 1979. L'alpinista, impegnato nella salita di tutti gli Ottomila in stile alpino, aveva la necessità di approcciare le ascese con materiali più leggeri e si era dunque rivolto a Ferrino per studiare un nuovo tipo di tenda adatta allo scopo. Ferrino in effetti per gli alpinisti è una sartoria: l’azienda realizza anche at-

PHOTOS FEDERICO MASINI

trezzature su misura per le spedizioni, che siano prodotti ex novo o modifiche a equipaggiamenti già esistenti. Lavorare a progetti esclusivi per gli alpinisti è un modo per migliorare e investire costantemente in ricerca e sviluppo, da questi nuovi prodotti pensati per ambienti e condizioni estreme talvolta nascono utili spunti per prodotti più commerciali. Il frutto della lunga collaborazione tra Ferrino e Messner è stata la realizzazione di tende da montagna estremamente leggere e performanti con sistema a cupola o geodetico, un tipo di volta innovativo per l’epoca e che in quegli anni veniva studiato, soprattutto negli Stati Uniti. Si intuì che queste forme nuove potessero performare meglio rispetto a quelle tradizionali se esposte ai forti venti d’alta quota, ma la conferma definitiva è arrivata nella prima metà degli anni Ottanta con il primo test nella Galleria del Vento Pininfarina alle porte di Torino. Il primo di una serie, in realtà: nei decenni la collaborazione tra Ferrino e la Galleria del Vento Pininfarina ha permesso agli ingegneri di continuare a valutare e ottimizzare la resistenza al vento, l'aerodinamica e la stabilità delle tende, così da offrire prodotti sempre più affidabili e performanti. Quest’anno i test nella Galleria del Vento Pininfarina sono stati svolti anche sulla nuova tenda della collezione Ferrino Extreme 2, il cui nome, tra l’altro, riprende quello dello storico modello testato in questo stesso luogo e usato da Messner a partire

69

dal 1982. «La tenda mi appassiona e mi affascina» racconta Anna Ferrino. «Ha una longevità che pochi articoli d’uso hanno: mette le sue radici in secoli lontanissimi, basti pensare alle popolazioni nomadi, agli accampamenti romani. È una casa-rifugio dal significato forte, che evoca emozioni, che regala esperienze immersive.» E che, quando è usata ad alta quota e in condizioni proibitive, può fare la differenza tra la vita e la morte. «Per gli alpinisti sentirsi sicuri nella tenda è fondamentale, è come se fosse una capsula di salvataggio. Ne siamo molto consapevoli e dunque cerchiamo di agire con grande senso di responsabilità. Ferrino è sempre stata molto attento alla sicurezza in montagna: non ci interessa seguire i trend di mercato a tutti i costi, ma lo facciamo se pensiamo possa esserci un vantaggio senza rischi per la sicurezza e la qualità.» I prodotti Ferrino vengono testati in laboratorio e anche in ambiente grazie agli Ambassador, i cui feedback sono uno strumento prezioso nel processo di ricerca e sviluppo, ma quando c’è un’evoluzione progettuale significativa «riteniamo opportuno fare anche test empirici di questo tipo» mi spiega Anna Ferrino mentre siamo nella Galleria del Vento Pininfarina e stiamo per assistere ai test sulla Extreme 2. Questo prodotto innovativo nasce per rispondere a un desiderio diffuso tra gli alpinisti: avere tende estreme e resistenti, ma al contempo sempre più leggere. Una sfida che Ferrino ha colto e vinto, dato che la Extreme 2 è presentata come la tenda a due posti


70


d’alta quota più resistente e più leggera sul mercato. La tenda (che quando è chiusa entra in una custodia di 36x12 centimetri) ha, tra le altre cose, pavimento e inserti Bio-Based Dyneema Fiber 20 000 mm 25 gm2, doppio tetto Ecosensor 10D Recycled Nylon | PU Membrane waterproof 6000 mm. Traspirabilità 30 000 g/m2/24h, 56 gm2. Particolarmente innovativa è la paleria in carbonio Easton, molto leggera e performante e che permette un montaggio rapido e sicuro anche in condizioni impegnative, senza il rischio di perdere elementi della tenda. È presente, inoltre, un sistema di tiranti “multi point” catarifrangenti che evita la rottura e la deformazione della paleria in caso di forte vento. I test sulla Extreme 2 ed altri modelli, sono stati effettuati alla Galleria del Vento Pininfarina con il supporto di Alex Txikon, che grazie alla sua lunga esperienza sulle montagne più alte del mondo conosce bene i comportamenti di una tenda in alta quota e quanto importante sia la giusta tenuta. L’alpinista spagnolo nel 2016 ha partecipato alla prima salita invernale del Nanga Parbat con Simone Moro, Ali Sadpara e Tamara Lunger (che si è fermata poco sotto la cima). All’inizio del 2023 invece Txikon ha raggiunto, al suo terzo tentativo, la cima nel Manaslu in invernale, senza l’uso di bombole d’ossigeno e completando ascensione e discesa in meno di 60 ore. Alex, che tipo di condizioni trovi di solito durante le tue spedizioni? Da circa dodici anni faccio spedizioni invernali, ma negli ultimi anni le condizioni sono cambiate completamente. In passato gli inverni erano molto stabili, mentre ora è il contrario. In una settimana puoi trovare nevicate intense, venti molto forti... Le condizioni possono cambiare molto anche nell’arco della stessa giornata. Non è facile. Anche se riceviamo le previsioni meteorologiche quotidianamente, poi bisogna sapersi adattare

al meteo reale. Normalmente a 40005000 metri di altitudine di notte ci sono -20 °C. Di giorno nei campi più alti si possono trovare da -15 a -25 °C e i venti possono diventare molto forti, come esplosioni. È successo lo scorso inverno: non avevo mai visto un vento così forte, ma negli ultimi anni il clima invernale è cambiato. Un anno sul Manaslu siamo ricoperti di neve, quello dopo non ci sono precipitazioni. È assurdo. Raccontaci di più della tua ultima spedizione al Manaslu. La spedizione al Manaslu è nata, potrei dire, da un errore. Dopo la spedizione al Nanga Parbat nel 2016 ci sentivamo positivi ed euforici, pensavamo di salire l’Everest, il K2. Questo a mio parere è stato un errore, ma dagli errori nascono le opportunità. Ora che sono passati anni, e dopo i tentativi fallimentari su Everest e K2, capisco che se fossimo passati subito dal Nanga Parbat al Manaslu o ad altre vette le cose sarebbero state diverse. Sapevamo che il Manaslu è una montagna facile, ma abbiamo fatto il primo tentativo nel 2020-21, durante la pandemia, quindi non è stato semplice. Le condizioni erano buone all’inizio di gennaio e così abbiamo pensato di adeguare di conseguenza i tempi della seconda spedizione, ma alla fine non è stato possibile fare nulla per via della troppa neve. Le condizioni sono cambiate completamente dal primo al secondo tentativo. Quando infine abbiamo avuto successo, non abbiamo fatto niente di diverso rispetto al passato. Siamo stati fortunati con il meteo, come non lo siamo stati nei sei anni precedenti. Giocare con la sorte può essere molto pericoloso, ma negli ultimi anni abbiamo lavorato e ci siamo impegnati e finalmente la fortuna è arrivata. È strano, perché dopo aver raggiunto la vetta ti senti completamente vuoto. È normale per noi alpinisti provare e riprovare tante volte senza avere successo, ma quella volta che raggiungi davvero la cima poi ti chiedi: e adesso?

71

A questo proposito: qual è il tuo prossimo progetto? Sto lavorando per l’Annapurna. Non avevo in mente di fare altre spedizioni invernali, ma poi sono tornato nell’area del Baltoro, in Pakistan, è mi è venuta come un’ispirazione. È come quando ti piace una persona e hai le farfalle nello stomaco: anche le spedizioni nascono con questa stessa sensazione. L’attrezzatura che usi nelle tue spedizioni invernali è salvavita, letteralmente. Quanto è importante la tenda? Non puoi immaginare quanto mi fido della mia attrezzatura, per esempio Ferrino. Durante le spedizioni sono sempre in tensione: è ciò che mi permette di tirare fuori la migliore versione di me stesso, di prendere le decisioni giuste. Quando sono vicino al campo, indipendentemente dalle condizioni meteo, questa tensione si allenta: so che sopravvivrò. Quando sono dentro la tenda è un bel momento: posso riposarmi, recuperare le forze e anche sentirmi un po’ più al sicuro, più vivo, perché posso sciogliere il ghiaccio, bere, preparare ciò che mi serve... Le notti sono difficili, soprattutto in inverno, e non solo per via delle basse temperature e della carenza di ossigeno. Secondo me non c’è macchina più perfetta del corpo umano, ma quando si è ad altitudini elevate anche questa macchina perfetta fatica a funzionare bene. Che caratteristiche cerchi in una tenda? Mi piace che all’interno gli spazi siano ben organizzati. E poi deve essere resistente e darmi sicurezza. Mi fido molto delle tende Ferrino, brand che ha grande esperienza e che conosco da quando ero bambino: le ho usate fin dal 2011, quando ho iniziato a fare spedizioni invernali. Se ti fidi del tuo campo base e lo allestisci bene, non importa se il vento soffia a cento chilometri orari: sai che il campo non sarà distrutto, e questo è fondamentale. La verità è che quando fai un’ascesa, la cima è il punto più alto che raggiungi, ma non è la “vera vetta”: quella è il ritorno al campo base.


72


Tutto ciò che è indimenticabile richiede tempo Capanna Dosdè rivive con Braulio TEXT MARIA LAURENTI PHOTOS GIACOMO MENEGHELLO

73


Un autentico gioiello in alta quota, a 2824 metri nel cuore della Val Viola, è ora aperto, grazie a un progetto straordinario a beneficio della comunità valtellinese. Questa realizzazione unica è stata possibile grazie alla collaborazione eccezionale tra Braulio e il CAI di Bormio. La montagna, nella sua varietà mozzafiato, sembra fatta per custodire piccoli segreti. È così che fa breccia nel cuore, con i suoi slanci verso l’alto in cui l’umano tace e lo sguardo spazia e per quanto si sforzi non trova ripetizioni. Così è anche per la Val Viola, un ramo della Valtellina colorato dalle curve dei larici e dagli spigoli delle vette. È lassù, nell’ancor più stretta diramazione della val Cantone in Dosdè, che si trova un dettaglio dal tetto rosso pieno di segreti raccolti da una storia lunga più di un secolo. Capanna Dosdè.

va ad Arnoga. Lì, una stretta strada asfaltata a pedaggio segna l’ingresso nella Val Viola. Superate le baite di Altumeria, una sterrata si addentra dolcemente in direzione della val Cantone in Dosdè. È oltre l’Alpe e il rifugio Federico Dosdè cominciano i tornanti del nuovo sentiero allargato e sistemato dal CAI Bormio e da Braulio. Partendo da un'analisi dettagliata del sentiero da Valdidentro a Capanna Dosdè, il restauro si è sviluppato nell’ottica di realizzare un percorso adatto sia per gli escursionisti sia per i veicoli specifici, con l'obiettivo di garantire una facile manutenzione futura. Il nuovo sentiero scorre ora nel centro della valle, più agevole e dolce, tanto da essere percorribile in ebike. Risale morbido verso il passo, con sassi e rocce ben assestate dal lavoro fatto e con brevi rampe giusto per non togliere il gusto di un pò di fatica. La Capanna compare solo all'ultimo, ben riconoscibile dal tetto ora scarlatto, ispirato alla ricca tavolozza di Braulio. Nell’ottica di Braulio, il bivacco restaurato vuole fungere non solo da rifugio per gli alpinisti che affrontano salite impressionanti, ma anche da punto di passaggio per coloro che attraversano le grandi distese di questo passo, parte del Grande Sentiero Italia, un percorso escursionistico di 6.166 chilometri che attraversa l'intero territorio italiano passando per sei siti patrimonio UNESCO. Prati, cascate, laghi panoramici, canyon, l’assoluta bellezza della natura circonda ogni angolo rendendo l'esperienza indimenticabile per tutti, escursionisti esperti e principianti.

Arroccata a 2824m sul passo Dosdè, la capanna è stata realizzata nel 1890 ad opera del CAI Milano e nella sua vita ultracentenaria ha vissuto un triplo intervento da parte del CAI di Bormio. Il primo nel 1955, poi un altro nel 1982 e infine oggi, nel 2023, con un’iniziativa in collaborazione con Braulio, produttrice dell’omonimo amaro che affonda le radici in quelle stesse montagne. Il restauro, quasi specchiando le regole della montagna, che pur offrendo scorciatoie non offre traguardi senza fatica, si è occupato anche del sentiero da Valdidentro al bivacco. Prendersi cura del percorso, dopotutto, è anche prendersi cura della meta e di chi deve raggiungerla. Questo soprattutto se si abbraccia l’idea di una montagna da saper assaporare, come fanno la comunità alpina e il marchio Valtellino, che di una vera e propria filosofia della lentezza ha fatto il proprio nucleo. Inerpicandosi per la Valtellina in direzione Livigno, tra i paesi della Valdidentro, si arri-

74



Così il presidente del CAI Bormio ha commentato l’iniziativa: “Al CAI promuoviamo la valorizzazione della cultura della montagna e sottolineiamo l’importanza di rispettarne e preservarne il patrimonio ambientale, storico e culturale. La nostra missione è evidente in progetti come il restauro della Capanna Dosdè con il sostegno di Braulio, che mira a rendere la montagna un museo a cielo aperto accessibile a tutti. Ci riempie di immenso orgoglio e onore essere custodi di un tesoro così straordinario, uno degli innumerevoli gioielli custoditi nella nostra regione.”

Queste le parole di Ludovica Riciputi, Responsabile Marketing Globale Amari: "Con l'inaugurazione della Capanna Dosdè, Braulio non solo riafferma l'importanza del suo legame con il territorio valtellinese, ma anche il valore inestimabile del tempo per creare qualcosa di indimenticabile. In un'epoca in cui tutto sembra accelerare, la montagna ci insegna che le cose più belle e profonde richiedono tempo. È una lezione che ogni escursionista comprende quando si ferma a osservare dettagli unici lungo il sentiero; una verità che l'artigiano rispetta, dedicando giorni e notti a perfezionare ogni singola creazione. Ed è proprio per questo che Braulio aspetta pazientemente per mesi e mesi nella botte: per assicurarsi che ogni goccia sia perfetta. Il restauro di questo Bivacco, situato tra l'incontro di due valli e amato da molti appassionati di montagna, simboleggia non solo il profondo legame di Braulio con la comunità valtellinese, che dura da oltre 150 anni, ma anche la consapevolezza che le esperienze più autentiche e profonde hanno bisogno del giusto tempo per essere godute appieno."

Il tragitto verso Capanna Dosdé richiede un'escursione di circa due ore e mezza. Tuttavia, gli splendidi ghiacciai e le vette rendono il viaggio una dolce passeggiata nella bellezza. Il sentiero, segnato da verdi pascoli, cascate e morene, promette un'esperienza ricca e suggestiva. Con questo progetto Braulio invita i viaggiatori a vivere il fascino senza tempo della Valtellina, con la lentezza necessaria ad assaporare attimi che durano per sempre.

76


77


78


Scegliere di fare, incastrare, impegnarsi Benedikt Böhm è l’anima di Dynafit BY LISA MISCONEL

PHOTOS ALEX D’EMILIA

Per riassumere in un inciso lo spirito di Benedikt Böhm, basterebbe raccontarvi come è stata fatta questa intervista: seduti al tavolo per pranzo, appena arrivato da settimane di meeting in giro per l’Europa il giorno prima di affrontare il suo quarto Mezzalama, non ha permesso che un minuto venisse sprecato: vi presento l’esatta incarnazione dello spirito Dynafit, il suo CEO. Primo atleta a rappresentare il brand, di cose ne ha fatte prima di raggiungerne lo scalino più alto. In questo lavoro noi giornalisti di personaggi importanti ne conosciamo tanti, ma Benedikt è sicuramente uno di quelli che ti ricordi: la passione, l’energia con cui parla e l’incredibile umiltà sono valori non da poco, specialmente se le tue responsabilità sono come quelle di un CEO della sua portata.

e discese in picchiata. Ad essere accolti dal tifo spumeggiante di Gressoney-La Trinitè anche una squadra che di gare della Gran Course un po’ ne ha fatte; si chiamano i Dynafit Vintage Trio. 1/3 statunitense con Pete Swenson, 1/3 spagnolo con Javier Martìn de Villa e 1/3 tedesco con Benedikt Böhm. Tutti e tre veterani, sono stati in passato parte ognuno del team della propria nazione ed hanno lavorato in Dynafit. Un altro team unito dalla stessa passione è quello composto da Mezzalama e Dynafit, creatosi nel 2015 e portato avanti fino ad oggi migliorando di anno in anno. “Sono andato da Lara ed Adriano (Adriano Favre e la moglie Lara Dulicchio, ndr) e ho detto loro – Hey, noi amiamo la gara che organizzate, possiamo essere il vostro main sponsor? – dopo aver partecipato al mio prima Mezzalama me ne sono completamente innamorato e non potevo trovare unione migliore del nostro brand con un evento di questo genere. Trovo addirittura che una gara così sia importante per la nostra società: è importante che continuiamo ad esplorare rischi e limiti e che, per una volta, non possiamo controllare tutto. Vero terreno alpino ed alcune fra le più incredibili vette di tutte le Alpi, da condividere fra tre amici: cosa c’è di più bello?”

La XXIII edizione del Trofeo re della Grand Course, il Mezzalama, è stata la prima, in anni, a riportare il percorso originale grazie alle condizioni favorevoli ed all’immenso sforzo delle guide di Cervinia. Ore 6:30, 209 squadre alla linea di partenza più ambita dello scialpinismo classico. Le vette del Castore e del Naso del Lyskamm spuntano da sopra le nuvole mentre i migliori nel panorama dello scialpinismo europeo e mondiale si sfidano su ghiaccio, roccia

79


80


Vivo una vita molto intensa in cui non spreco neanche un minuto. Dormo molto poco, massimo cinque ore, poi la mia giornata inizia senza perdere tempo, la vita va velocissima! Hai dei rimpianti? Credo che nella mia vita due sono gli ambiti in cui avrò dei rimpianti. Il primo è quello della famiglia: il mio stile di vita mi porta a stare spesso lontano dai miei cari, specialmente dai miei bambini. Tuttavia ho capito che io sono così e non posso combatterlo, non sarei felice se reprimessi i miei sogni e necessità. Per questo voglio che i momenti che passo con i miei cari siano all’insegna della qualità e li vivo intensamente. E questa stessa intensità la vivo in montagna, dove a volte i rischi sono alti e la gente si chiede se ne valga la pena. La mia risposta è: vale la pena di vivere una vita con dei rischi, perché è questa che ti regala emozioni ed intensità. L’altro rimpianto che avevo, e su cui ora sto lavorando, è quello di non aver fatto tutto ciò che potevo per il pianeta che amo. Per questo sono entrato in contatto con WWF e ne sono diventato portavoce tramite una mia iniziativa chiamata “Helping Bands”. È qualcosa che porterò avanti per il resto della mia vita e che vale tutto l’impegno, il tempo ed il denaro che richiede.

Riassumiamo quindi un po’ il personaggio: abbiamo il manager di un brand internazionale, un atleta ed un alpinista. Spesso ci chiediamo come facciano certe persone ad allenarsi e lavorare ma in questo caso il tutto è elevato alla massima potenza... Riesci a mettere insieme lavoro, allenamenti, spedizioni. Ma come fai e soprattutto perché? Chi ha detto che ci riesco? (ride, ndr). È solo una questione di incastri, vivo una vita molto intensa in cui non spreco neanche un minuto. Dormo molto poco, massimo cinque ore, poi la mia giornata inizia senza perdere tempo, la vita va velocissima! Provo sempre a comprimere tutto ed allenarmi il mattino, a volte anche alle 3 o alle 4... molto presto. Ma il bello è che non devo forzarmi a fare nulla di tutto ciò, è ormai parte di me e dei miei ritmi; è parte della mia efficienza e della mia forza, vogliono essere lassù e stare bene, vedere il sole che sorge mentre tutto deve ancora iniziare. Poi scendo, sono fresco e carico per il lavoro e non smetto finché è ora di andare a dormire. Nei weekend cerco di stare con la mia famiglia, puntando a vivere momenti intesi di qualità dato che non sono spesso a casa. Provo a trovare un equilibrio anche se non è sempre facile e non sempre riesco a farlo come vorrei. È diventato il mio stile di vita, e per questo ha anche dei lati negativi. Questo senso del dover esser produttivo e performante in ogni istante della mia vita può, a volte, essere estenuante non tanto per me ma per la mia famiglia e gli altri... e per i miei collaboratori (ride, ndr).

Cosa ti ha spinto ad agire? Siamo 8 miliardi di persone su questo pianeta. Quanti litri di petrolio credi che consumiamo complessivamente? 15 miliardi, al giorno. Quasi due litri al giorno a persona. Dove da un lato hai la natura, dall’altro hai la città. Ogni mese la superficie terrestre si occupa di una nuova zona edificata pari alle dimensioni di New York. Ogni mese per i prossimi 40 anni, una nuova New York. Capisci ora cosa mi spinge ad agire? Ci sono mille modi di dare il proprio contributo

81


82


La Lifetime Guarantee è una garanzia che va oltre quella dei due anni imposta dalla legge e copre l’intero ciclo di vita del prodotto. Inoltre, dallo scorso ottobre, Dynafit ha introdotto dieci anni di garanzia per la riparazione di un’ampia gamma dei prodotti. Perché e cosa significa?

ed io ho scelto di aiutare nella protezione di ambienti marini e naturali e nell’ampliamento di queste aree. L’idea è che con poco si possa contribuire a qualcosa di grande, il braccialetto (da qui il nome Helping Bands, ndr) non è che un simbolo che ti ricorda che anche poco è comunque qualcosa. Sono stato a visitare spesso queste aree protette e conosco molto bene chi c’è dietro così come i responsabili WWF, quindi so che i fatti ci sono e sono concreti.

La produzione di capi d’abbigliamento negli ultimi 10 anni è raddoppiata, mentre la durata degli stessi nel tempo si è dimezzata. Vogliamo che i nostri prodotti siano compagni per la vita degli appassionati, che possano indossarli ricordando di aver scalato una montagna o portato a termine un viaggio. Nell’intera azienda stiamo attraversando per questo una fase di grande transizione e trasformazione: l’intera architettura di produzione è diversa, volta anche a creare delle soluzioni come potrebbero essere delle toppe. Hai un buco? Una scusa per personalizzare il tuo capo con una toppa che ti identifica ed allo stesso tempo urla: “Hey! Questo buco l’ho fatto scalando, e ne vado fiero.” Speriamo che questo diventi un trend perché è importante ricordarlo: non c’è niente di più sostenibile di quello che hai già nell’armadio, non c’è riciclo, organico o fonti rinnovabili che tengano. Nelle nostre case abbiamo fra i 25 ed i 30.000 oggetti in media e dovremmo ogni tanto riflettere sul senso del possedere così tante cose. Cosa ci rende felici? Le cose che possediamo o i momenti che viviamo?

Spesso c’è la tendenza a credere che o si fa tutto o niente: come l’esempio dei viaggi, o si smette di viaggiare con automobile, aerei oppure tutto è inutile. Io sono totalmente cosciente del fatto che per andare in Nepal ho bisogno di prendere un aereo. Il mio lavoro stesso è all’interno di un’industria. Tutti noi abbiamo un impatto, ma si tratta di prospettive e di intenzioni. La mia intenzione è di migliorare dove posso. L’uomo di oggi non è pronto per cambiare tutto e tornare a trent’anni fa, abbiamo delle necessità che solo con il tempo possono mutare. Però possiamo provare a fare meglio dove c’è margine di miglioramento. Quando vado in montagna con amici e colleghi tutto mi prendono in giro per i miei vestiti e attrezzatura datata quando potrei avere il setup completo appena lanciato sul mercato. Ma la cosa che mi piace è che quei prodotti hanno un valore che va oltre il loro intrinseco: sono parti di me, mi hanno accompagnato in avventure importanti della mia vita. Proprio da qui nasce l’impegno di Dynafit per la Lifetime Guarantee.

Io sono totalmente cosciente del fatto che per andare in Nepal ho bisogno di prendere un aereo. Il mio lavoro stesso è all’interno di un’industria. Tutti noi abbiamo un impatto, ma si tratta di prospettive e di intenzioni. La mia intenzione è di migliorare dove posso.

83


Left Right United by turns BY TOMMASO BERNACCHI, LISA MISCONEL PHOTOS ED BLOMFIELD, SAM INGLES

“Credo che la cosa migliore dello snowboard oggi è che ci sono infiniti modi di viverlo. Adesso che la prima generazione di rider stile “spacchiamo tutto” è cresciuta, ha lasciato spazio ad una nuova ondata di rider, dagli amanti del big air a quelli che vogliono solo carvare, gli splitboarder e quelli che la neve fresca la vedono solo in lontananza, dalle immacolate piste dei resort, rigorosamente non troppo ripide. Vogliamo raccontare di tutto la varietà del mondo snowboard attraverso ciò che lega tutti: le curve sulla tavola.” – Sam McMahon

o rail di 15 metri, ma le curve: ciò di cui Sam è veramente appassionato. Un lavoro difficile, che il regista si è sentito pronto a mettere in opera solo dopo 10 anni di esperienza. In un’era dettata da clip di trenta secondi per i social media, non è facile riuscire ad intrattenere uno spettatore per venti minuti davanti allo stesso film. “Devi essere veramente bravo, ma soprattutto ci devi credere”, spiega Sam. In questo il suo stile rapido gioca un ruolo vincente: ritmo, cambi di scena continui e variazione delle tecniche di ripresa, poi ancora una location da paura come sono la Norvegia ed il Giappone. Cinque anni di riprese che sfociano come sempre in una manciata di minuti di video, dopo tanti tagli brutali. “Cinque anni in venti minuti, tagli di qua, tagli di là... è un po’ come si dice - Killing your darlings – le cose a cui sei più affezionato, devi lasciarle andare in questo tipo di lavoro.” Due viaggi in Norvegia con tutto il team e uno in Giappone, oltre ad alcune riprese sulle Alpi francesi di Avoriaz insieme a Dave Crozier e Mat Crepel. Sam confessa che l’intenzione era quella di ispirarsi alle vecchie video-zine, due capitoli diversi che seguono generi di riding diversi differenziando le riprese tra steadycam, drone e treppiede.

Di recente abbiamo avuto l’occasione di scambiare due parole con Samuel McMahon riguardo il suo ultimo snowboard movie realizzato insieme al team Nidecker, “Left Right”. Uscito sulle piattaforme online a fine novembre e visibile in anteprima presso vari film festival, tra cui il Freeride Film Festival Tour in giro per tutta Europa. Quello che si può definire il risultato di quasi cinque anni di lavoro di Sam insieme ai ragazzi di Nidecker, è un’ode al gesto più semplice ma anche più sublime che si possa compiere su uno snowboard: curvare. Per una volta infatti, i protagonisti non sono salti di 20 metri, quadrupli cork

84


85


“Il film si compone di due generi diversi: da un lato i resort, le curve, il freeride, la neve fresca, dall’altro un focus sui local di Nidecker in Giappone. Un po’ come nei magazine, mostri ciò che ti va di mostrare e trovi i giusti tagli. Mi piaceva l'idea di fare era di filmare ogni stile con una tecnica diversa, e così troviamo la parte resort molto veloce con tagli steadycam, la parte freeride con i rider francesi è quasi totalmente ripresa dal drone e poi ci sono le scene girate con il treppiede che è ciò che riesce meglio a me.” “Il film si compone di due generi diversi: da un lato i resort, le curve, il freeride, la neve fresca, dall’altro un focus sui local di Nidecker in Giappone. Un po’ come nei magazine, mostri ciò che ti va di mostrare e trovi i giusti tagli. Mi piaceva l'idea di fare era di filmare ogni stile con una tecnica diversa, e così troviamo la parte resort molto veloce con tagli steadycam, la parte freeride con i rider francesi è quasi totalmente ripresa dal drone e poi ci sono le scene girate con il treppiede che è ciò che riesce meglio a me.”

Sebbene questi ragazzi sarebbero in grado di produrre un film con i fiocchi anche nel giardino di casa loro, le location giocano sempre un ruolo molto importante nel progetto: sono poi quelle che ti fanno sognare di partire con gli amici per girare in snowboard. Tromsø e Hokkaido, queste due città così lontane e differenti tra loro a livello culturale, ma con una caratteristica molto simile, quella della community. “Riesci proprio a sentire la comunità tipica delle isole, sono luoghi che devono fare i conti con il freddo estremo, l’oscurità degli inverni. Così le persone che incontri lì sono un tutt’uno con il luogo in cui vivono e la cosa bella è sentirsi accolti sentire la loro felicità nel sapere che tu sei lì per fare la stessa cosa che amano fare loro.”

Parliamo anche dei vari rider presenti, di come sia stato importante dare spazio non solo alla qualità di riding ma soprattutto alla personalità di ciascuno di loro per ottenere un risultato divertente che trasmettesse un’emozione. Un dettaglio che spesso viene trascurato, finendo così per avere intere clip monotone senza alcuna variazione. Mi fa l’esempio di John Myhre del team Nidecker, voluto proprio da Sam per l’estro creativo oltre che per le skill sulla tavola. Dice di come non abbia voluto pianificare alcuna clip con lui ma di aver schiacciato soltanto il tasto record e aver lasciato che avvenisse la magia.

22 minuti di snowboard che raccolgono tutta la magia e l’ispirazione per ricordarci che non importa cosa facciamo, se ci troviamo in un resort nelle Alpi, in metri di Giapow o sui fiordi norvegesi, saremo comunque lì a dipingere curve sulla neve, uniti dalla stessa fortissima passione.

LEFT/RIGHT TEASER THEN MOVIE QR

86


87


88


“L'alpinista migliore? Chiunque rispetta la montagna e la lascia come l'ha trovata” Hervé Barmasse BY M A R TA M A N ZO N I P H OTO S M A R C O S PATA R O

“Ci troviamo nel massiccio del Monte Rosa: da qui vediamo il Breithorn Occidentale, il Breithorn Centrale, e il Breithorn Orientale. Poi, là in fondo, notate che la roccia viene tagliata di netto: quella è La Roccia Nera, una montagna situata nelle Alpi Pennine, ed è un altro quattromila. Poi abbiamo il Polluce (4092m), quella piramide piccolina più bassa, mentre quelle due montagne a sinistra, sono i Lyskamm, Occidentale e Orientale, alte sempre quattromila metri. Quello che vedete più grande a destra è il Castore (4228m). Si vede anche Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa: è quel triangolino che sembra una pietra”, dice il nostro accompagnatore d’eccezione, Hervé Barmasse. Legati in cordata con lui oggi saliremo sulla cima del Breithorn, e vivremo due giorni immersi in montagne incredibili. Alpinista professionista, scrittore e regista, Hervé Barmasse è atleta Montura, marchio nato a Rovereto, diventato un riferimento per i prodotti tecnici da montagna, noto anche nel mondo delle guide alpine e degli operatori del soccorso alpino, così come in quello bike e vela. Guida alpina del Cervino da quattro generazioni, il nome di Hervé Barmasse è legato a importanti ascensioni, in Italia e nel mondo. “A differenza di quest’anno, dove le con-

dizioni sono piuttosto buone, grazie a una primavera durante la quale ha nevicato in alta quota, l’anno scorso dovete immaginare che nell’ultima parte del Breithorn c’erano piccoli ruscelli d’acqua, a causa del caldo che faceva. Quello che ora vedete bianco, era tutto nero. Non avevo mai visto il ghiacciaio così, in tutta la vita. Era davvero impressionante, come dimostrano anche i dati degli scienziati. Noi guide diciamo sempre che, vivendo la montagna quotidianamente, siamo come un termometro dell’emergenza climatica, visto che osserviamo cambiamenti che non ci sono mai stati in precedenza”, continua l’alpinista valdostano. Ci leghiamo per iniziare la salita. Mentre camminiamo abbiamo l’opportunità di conoscere il Cervino raccontato da chi ne conosce ogni segreto. Hervé ricorda la via aperta sulla celebre montagna in cordata con il padre Marco, “Couloir Barmasse”, come è stato chiamato, non da lui, ma da altri, in considerazione della composizione della cordata. La medesima via è stata anche protagonista del film “Linea Continua”, prima esperienza come regista dell’alpinista. L’amore per questa montagna Barmasse l’ha anche raccontato nel libro “Cervino, la montagna leggendaria”, edito da Rizzoli. “Lo scorso anno abbiamo rischiato la siccità nella Pianura Padana. Pensare al futuro significa

89

accorgersi che là dove a Breuil Cervinia, quando ero ragazzino, a novembre c’era un metro e mezzo di neve, ora bisogna sparare quella artificiale. L’idea è diversificare il turismo, proprio come quando è nato, visto che esisteva anche prima del boom dello sci. Oggi le persone vogliono anche altro, la sensibilità verso l’ambiente sta aumentando, e occorre sviluppare un turismo sostenibile”, racconta Barmasse mentre facciamo una pausa per metterci i ramponi. Incontriamo molti turisti lungo la traccia, vestiti di tutto punto con i marchi outdoor più alla moda, accompagnati dalle guide. Vicino all’impianto Alpine Crossing, alcuni stranieri erano in scarpe da ginnastica. A tratti sembra quasi di essere in un parco divertimenti, più che in montagna. “Ricordo che vent’anni fa, fino a quasi fine luglio, ci allenavamo ancora sul versante italiano, con la neve dell’inverno, e si scendeva fino a Plan Maison, con gli sci. Lo scorso anno, per la prima volta nella storia, hanno dovuto chiudere gli impianti di sci, visto che non gelava più, e bisogna considerare che questo è il ghiacciaio più alto delle Alpi, figuriamoci come erano messi gli altri. Una volta, quando lo zero termico si registrava sopra i tremilacinquecento metri, dicevamo che faceva caldo, mentre oggi si registra sulle Alpi sopra i cinquemila metri. Fino alla scorsa settimana qui


sciavano a torso nudo, grondanti di sudore.” Ascoltiamo Hervé e proseguiamo, con il Piccolo Cervino che ci accompagna durante la salita. La pendenza diventa più ripida e la fatica aumenta. È una bella sensazione, quella di non poter controllare tutto, rinunciare a un’idea di perfezione, stare fuori dalle regole del mondo imposte dalla società. “Sarebbe bello che ci fossero più aree protette e parchi naturali. Quando vado nelle zone degli Appennini, mi sembra che prendano come riferimento per il turismo le Alpi, mentre credo potrebbero rappresentare un modello alternativo per il futuro, diverso da quello delle Alpi, caratterizzato da tante infrastrutture e alla portata di tutti, per chi vuole un certo tipo di outdoor. Alcuni se ne stanno accorgendo: in inverno gli Appennini sono pieni di stranieri che fanno scialpinismo”, Barmasse offre il suo punto di vista, pienamente con-

divisibile. Una prospettiva che tiene conto dell’allarme lanciato dal pianeta. Qualcuno chiede quanto dislivello abbiamo fatto: il suo device non funziona. Nella nostra società, la performance è diventata una ossessione. “Non è detto che tutta questa tecnologia possa essere utile al momento del bisogno. Credo che affidarsi unicamente al telefono, alle app, non sia una buona idea. È successo diverse volte che quando bisognava chiamare il soccorso, il telefono non prendesse. In montagna, in alcuni punti, infatti, ci sono dei buchi di copertura satellitare. La tecnologia ci aiuta a realizzare cose che prima non riuscivamo a fare, ma saper usare una bussola può ancora essere utile: ci sono delle capacità che una persona dovrebbe sempre avere presente. Ci fidiamo delle previsioni del tempo, ma sono solo un pronostico e in montagna possono cambiare in maniera repentina”, spiega Hervé Barmasse mentre raggiun-

90

giamo la vetta. Mi riempio gli occhi di questo skyline. Il vento mi fa sentire viva. Iniziamo la discesa. Con i suoi discorsi, Hervé incoraggia le persone a pensare in maniera critica e a fare scelte consapevoli. “Pochi alpinisti parlano dell’enorme quantità di spazzatura che si trova su tutti gli ottomila, da dove partono le vie normali, dove si verifica l’alpinismo di massa”, afferma l’alpinista valdostano. Su internet, in effetti, si trovano immagini sconcertanti del K2, che ben rappresentano l’entità del problema dell’accumulo di rifiuti. La camminata che – dopo il pranzo – ci porta al rifugio Duca degli Abruzzi all'Oriondé è un nuovo momento per riflettere. “Sono un privilegiato: posso provare a realizzare i miei sogni, cosa che non a tutti è concessa. La fortuna è una sorta di tabù nel mondo dell’alpinismo: è una componente di questa attività, ma nessuno ne parla. In Paki-


stan, a Shimshall, ho rischiato di morire, quando parte della montagna sulla quale mi trovavo mi è crollata addosso”, ricorda Barmasse. Al rifugio, che si trova su un pianoro detto Riondé, troviamo una calda accoglienza. Dopo cena, Hervé ci mostra alcuni filmati delle sue esperienze: avventure che gli hanno dato l’occasione di crescere, non come alpinista, ma dal punto di vista di alcune questioni note, alle quali non si attribuisce un significato, ma che in realtà sono importanti nella vita. “A sedici anni, la mia idea era quella di diventare un campione dello sci: volevo vincere le Olimpiadi ed essere il nuovo Alberto Tomba. La vita però può essere severa, e così, a centoventi all’ora, mi sono schiantato contro un palo di ferro, che ha avuto la meglio. La conseguenza è stata un trauma cranico, e tante operazioni, soprattutto alle ginocchia. Non avevo più la possibilità di sciare, e in quel momento mi sono trovato davanti a

un bivio: dovevo decidere cosa fare della mia vita, che a volte ti sbatte la porta in faccia, ma ti presenta anche nuove occasioni. Mio padre, che in precedenza non aveva voluto che diventassi un alpinista, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto di rimettermi dall’incidente, perché voleva portarmi a scalare la montagna più bella del mondo. Il Cervino rappresenta l’idea della montagna perfetta: è l’unica che viene utilizzata per descrivere altre montagne del mondo. Per esempio, si dice che il Fitz Roy sia il Cervino della Patagonia”, Hervé cattura la nostra attenzione con i suoi racconti, mentre fuori le stelle illuminano la notte. “Andare sul Cervino, ha cambiato la mia vita. Sono diventato prima guida alpina e, in seguito, l’alpinismo è diventata la mia vita, permettendomi di girare il mondo, confrontarmi con culture diverse, e dunque crescere come persona”. L’indomani mattina, all’al-

91

ba, incontriamo fuori dal rifugio Nani Gomez, e con lei ci uniamo in silenzio nella pratica dello yoga. Meditiamo, rimaniamo nella quiete, ci accorgiamo di quel che c’è già, accogliamo la bellezza pura delle montagne, e lasciamo spazio nel cuore alle emozioni di questi giorni.

“Quando mio padre mi ha portato sul Cervino, ha cambiato la mia vita. Sono diventato prima guida alpina e in seguito l’alpinismo è diventato la mia vita, permettendomi di girare il mondo, confrontarmi con culture diverse, religioni, tradizioni differenti, e dunque crescere come persona."


92


No place like home

L’Estate Indiana sul Breithorn di François Cazzanelli e Leonardo Gheza BY LISA MISCONEL P H OTO S DA M I A N O L E VAT I , TO P O L EO N A R D O G H E Z A

François Cazzanelli insieme all’amico e compagno Leonardo Gheza, ha tracciato la via più diretta sulla parete nord del Breithorn Centrale, “Estate Indiana”. Un ennesimo successo portato a temine in stile “clean” sulle montagne di casa che, come ci racconta François, hanno sempre dell’inesplorato da poter approcciare e del quale rimanere affascinati.

“Sin da quando mi sono avvicinato all’alpinismo, mio papà mi ha sempre raccontato della nord del Breithorn come un posto perfetto per fare ghiaccio e misto. Questa via ce l’avevo in mente da un po’, una via evidentissima.” Come sempre, trovare la giornata giusta si è rivelato uno degli step più insidiosi. La finestra di bel tempo, le condizioni del ghiaccio, la disponibilità dei componenti di cordata erano fattori che sembravano non incrociarsi mai, quasi fosse una maledizione. Poi finalmente, il 30 settembre 2023 la giornata perfetta: il caldo insolito per il periodo si è rivelato un fattore favorevole, vista l’esposizione a nord della via e le temperature decisamente rigide tipiche di settembre, ma non quest’anno. Da lì il nome Estate Indiana. La compagnia giusta, la giornata giusta ed il setup perfetto: La Sportiva G-Tech e Supercouloir. Per affrontare la salita sconosciuta solamente friend e viti da ghiaccio. Infatti, Estate Indiana sebbene corteggiata da lontano da tempo, è stata aperta a vista dai due. 800m di ascesa portati a termine in meno di dodici ore, con partenza alle cinque e un quarto dal rifugio Guide del Cervino, quasi 5 ore di avvicinamento attraversando i ghiacciai Unterer Theodulgletscher e Triftgletscher per arrivare poi, dopo tiri di misto e ghiaccio di grande bellezza e difficoltà, in cima alla Torre Maggiore dove termina la via, in perfetto orario per il tramonto.

Ci sono progetti ambiziosi che nascono studiando mappe di terre lontane. Progetti dal sapore orientale che prevedono lunghi viaggi accompagnati da muli carichi di bagagli. Sono terre alte, culture diverse. Poi ci sono idee che si radicano nelle nostre menti giorno dopo giorno alla vista di quella montagna così vicina e così conosciuta ma che non sei mai sicuro di conoscerla fino in fondo. Quella linea François l‘ha sempre vista: perfetta, logica. Quasi stranito dal fatto che nessuno ancora l’avesse salita. (scopriremo poi il motivo, trattandosi di una via di grado M8 AI5 R). Il nome di François Cazzanelli non ci è nuovo: nato e cresciuto ai piedi del Cervino immerso nella celebre cultura alpinistica della zona e in una famiglia che da più di un secolo è legata al mestiere di Guida Alpina, è oggi parte delle Guide Alpine del Cervino e alpinista riconosciuto a livello nazionale ed internazionale accompagnato da La Sportiva. Parte della famiglia La Sportiva anche Leonardo Gheza, l’altro protagonista di questa nuova linea.

93


94


Qual è stato il momento più bello di questa impresa? François: "Ce ne sono due. Il primo è quando ho affrontato il tiro più duro, che al di là di essere proprio un bel tiro, non c’è da scherzare. Quando sono arrivato lì Leo mi dice - Vai tranquillo! Adesso riprendiamo il ghiaccio, devi solo passare una placchetta ed è fatta. - In realtà quella non era una placchetta bensì uno strapiombo, una grossa scaglia che ho dovuto scalare a mani nude non mettendo troppe protezioni, ma sono partito con serenità grazie alle parole di Leo e così anche viste le difficoltà ho fatto un respiro profondo e sono andato. Uno dei tiri più belli che abbia mai fatto. Sicuramente poi il momento più bello è stato l’uscita: un posto dove sono stato centinaia di volte ma di vederlo così al tramonto con quella luce non mi era mai capitato. Lì ci siamo ritrovati anche con Paolo e Damiano che ci hanno seguiti per tutta la salita con i droni, è stato un bel momento di gruppo. È vero che io e Leo abbiamo salito la via, ma anche se non vedevamo e sentivamo, i ragazzi ci hanno seguito passo dopo passo... È stato un bel lavoro di team."

(...) In quel punto del Breithorn ci sarò passato migliaia di volte, però mai esattamente al tramonto com’è successo ieri sera. E quello è lo straordinario nell’ordinario. (...) Aprire una via a casa ti dà l’opportunità di poterla condividere con un sacco di persone: con la mia famiglia, con i miei amici, con chi frequenta la valle e con chi ci vive. Con tutte le persone che vedono queste montagne.“ Sempre più spesso, viste le urgenze climatiche in cui siamo player in prima linea, parliamo della necessità di rinunciare a viaggi lontani e trovare l’inesplorato vicino a noi. Efficacia mediatica? Non dovrebbe essere l’obiettivo per un alpinista. “Alla fine io vado in montagna perché sto bene, perché è la mia vita e la mia passione. È il fuoco che ho dentro e finché ho la fortuna di trovare lo stesso appagamento andando sul Breithorn come dall’altra parte del mondo sono felice con me stesso.” Come hai scelto il tuo compagno per questo progetto? "Leo è una di quelle persone con il quale avevo condiviso una spedizione nel 2021 e con il quale c’è sempre stato un feeling speciale, senza bisogno di sentirti tanto o vederci spesso. È una di quelle persone con le quali magari non ci si vede da un po’ ma ci lanciamo in un progetto l’uno con l’altro e sembra come se fossimo stati insieme da sempre. Avevo questa idea, l’ho proposta a Leo e lui dopo circa un mese, arrivata la giornata giusta, in tempo zero è arrivato a casa mia e siamo saliti."

Un altro aspetto interessante è che le fotografie e filmati della salita sono stati effettuati esattamente durante la salita. Niente è stato rifatto o costruito. François: "Esatto, questa è stata una cosa molto bella. Ho sempre avuto un rapporto strano col documentare i miei progetti: da un lato si rischia che filmando ci si senta sotto esame e cambi l’approccio alla salita, o che la stessa venga forzata. Dall’altro lato tornarci solo per filmare non è la stessa cosa. Il Breithorn, grazie alla sua via normale semplicissima, ha permetto ai fotografi e filmer Paolo e Damiano di salire e da lì, con i droni, seguirci con maestria. Non abbiamo mai percepito la pressione, era come sentire ogni tanto delle mosche passarci vicino e poi sparire."

“La parete del Breithorn è difficile da leggere, orientarsi lì dentro è veramente complicato. Quella che Ugo Manera chiamava la Torre Maggiore, dove in cresta passano milioni di alpinisti ogni giorno, ha un versante nord dove invece non ci è andato quasi mai nessuno.” Imparare a trovare l’inesplorato a due passi da casa, condividerlo con qualcuno che sebbene lontano è sempre vicino e farlo con spontaneità. Partire la notte, con leggerezza e precisione salire la montagna senza lasciare segno se non l’eco di qualche risata condivisa per mitigare la fatica, concludere l’impresa insieme al concludersi della giornata e tornare a casa soddisfatti. Non è forse questo l’alpinismo?

Voglio riportare una bellissima riflessione che François ha fatto nel video diffuso da La Sportiva sulla via: “Ho fatto tante salite su tante montagne nel mondo, però casa mia per me ha qualcosa di speciale. Quello che mi spinge a cercare ancora l’inesplorato andare a vedere quei posti dove non è mai andato nessuno è proprio la voglia di avventura. La voglia di scoprire qualcosa in più.

95


96


(In)complete Jérémie Heitz: From steep skiing to mountaineering BY DAV I D E F I O R AS O

97


98


Cosa vi viene in mente quando sentite il nome di Jérémie Heitz?

in là di quanto avrei mai potuto immaginare.»

Io penso subito a La Liste. Ricordo come fosse ieri l'uscita di questo film destinato a cambiare il concetto di freeriding, fu un fulmine a ciel sereno. Nel 2016, quel giovane fenomeno, aveva ridefinito il concetto di discesa ripida, o meglio, di freeride su grandi pendenze. Qualcosa di talmente rivoluzionario da generare clamore anche tra i profani del settore. Del resto, l’obiettivo era davvero ambizioso: salire e scendere con gli sci i più ripidi 4000 delle Alpi, su pendenze fra i 45 e 55°. 15 vette in due stagioni, linee classiche, ma sciate in modo veloce e preciso. In quelle immagini c’erano potenza e armonia. In quei 47 minuti c’era un modo tutto nuovo di sciare le grandi pareti, un rinnovato riferimento di tecnica e stile. C’era voluta un’enorme resistenza fisica, e ancor più mentale, per raggiungere quella che sembrava essere l’ultima frontiera del freeride. Una conquista che avrebbe inevitabilmente cambiato la vita di questo ragazzo.

Inevitabilmente, lo step successivo sarebbe stato quello di esportare oltre il vecchio continente questa idea di ripido. «È possibile tradurre lo sci veloce e fluido sui 6000 più belli del pianeta?» Questo è l’interrogativo a cui Jérémie, e l’amico fraterno Sam Anthamatten, avevano cercato di rispondere con il sequel “La Liste: Everything or Nothing”. Quasi due anni di riprese, con i pluripremiati registi di Sherpas Cinema, in alcune delle catene montuose più spietate del mondo: Karakorum, Himalaya e Ande. Lo scopo? Tentare di lasciare il segno su quelle vette gigantesche, esplorando il limite assoluto delle possibilità umane. Successo o fallimento. Tutto o niente. «Il titolo è evocativo. Tornare senza nulla da una spedizione del genere è qualcosa di plausibile. Oltre all’enorme quantità di motivazione, c’è bisogno di molta fortuna affinché la magia avvenga. Non mi sento di dover giustificare il tempo trascorso lontano da casa o i rischi che correrò; fare le cose che amo non ha prezzo, a prescindere dai piani o dagli obiettivi raggiunti. Io lo chiamo processo di apprendimento.»

«La Liste è stato il mio primo progetto personale, spinto da una motivazione altissima. Ha segnato profondamente la mia carriera sciistica: mi ha dato la possibilità di perseguire e realizzare il mio sogno e uscire dalle competizioni. È quello che volevo fare fin dall’inizio, e ha anche spinto il mio sci molto più

Questo capitolo della storia, più di ogni altro, ha messo in luce lo spirito ed il carattere di un atleta che ha spinto lo

99


100


sci a un livello totalmente diverso. Per Jérémie un progetto freeride è una missione. Inizia con una visione, prende forma scalando una vetta con le proprie forze e termina con la linea perfetta lungo una parete. Nel nuovo cortometraggio "(In)complete" vediamo lo sviluppo della carriera di un atleta ormai maturo. In questa visione non si offrono solo linee incredibilmente veloci su terreni improbabili, ma anche uno sguardo nella mente dei protagonisti, per capire cosa realmente accade dietro le riprese, che ruolo gioca la paura, cosa succede nella testa di queste persone.

sguardo oltre il limite. Per poi scendere lungo la parete innevata. Insieme a questi momenti intensi ad alta quota, (In)complete offre una visione unica della comprensione di Jérémie del freeride e del suo sviluppo verso il vero alpinismo. «Il freeride per me è sciare in modo puro, la libertà di andare dove vuoi, con le tue gambe e un paio di sci, alla scoperta di terreni infiniti. Uno sport semplice che offre infinite possibilità.» La sua missione attraverso l'Oberland bernese con Sam Anthamatten parla di paura e pericolo, di riporre fiducia nel proprio partner e delle competenze necessarie affinché un freerider diventi un alpinista completo. Un’opera che in fondo, lo fa apparire più umano.

«Non sono impavido. La sensazione di paura a volte c’è, ed è davvero importante che ci sia. In quel momento ti rende consapevole del pericolo. Non provarla potrebbe essere potenzialmente dannoso. Potrebbe significare che stai entrando in una modalità “routine" non ideale per la propria sicurezza.»

«Essere là fuori ci dà la risposta a molte domande. All'improvviso torni sulla Terra, dopodiché è tutta una questione di divertimento. Se soffri e non vuoi esserci, non ha senso.»

Dalle gare di sci, al Freeride World Tour, dall'abbandono dello sci agonistico ai progetti che lo hanno portato alla ribalta, (In) complete ripercorre le tappe che hanno definito il concetto di freeride di Jérémie: libertà di evolversi e imparare per essere il più versatile possibile in montagna. «Essere là fuori ci dà la risposta a molte domande. All'improvviso torni sulla Terra, dopodiché è tutta una questione di divertimento. Se soffri e non vuoi esserci, non ha senso.» L'ultima cresta, un rapido

101


Sci e Japan pow: un linguaggio universale BY C H I A R A B E R E T TA P H OTO S YAS U Y U K I S H I M A N U K I , AU ST I N H O P K I N S

Non importa da dove si viene o quale lingua si parla: quando si condivide la stessa passione per lo sci e per la neve non serve molto altro per creare una connessione profonda. Di questo parla “Lexicon”, il nuovo corto diretto da Austin Hopkins e Loïc Isliker con il sostegno di Arc’teryx. Anzi, si potrebbe dire che è stata questa la scoperta fatta dalla crew durante le riprese che si sono svolte lo scorso gennaio in Giappone, sui pendii sommersi di neve polverosa dell’isola di Hokkaido.

102


103


10 4


Hopkins, statunitense, e Isliker, olandese, hanno riunito per il progetto una crew internazionale di sciatori tra cui Tom Peiffer dal Canada, Edgar Cheylus dalla Francia, Maude Besse dalla Svizzera, Stinius Skjøtskift dalla Norvegia e Taiyo Nakanishi dal Giappone. I piani per il corto in origine erano diversi, ma in corso d’opera è stato inevitabile rivolgere l’attenzione a questa curiosa varietà di lingue e culture unite nella ricerca della perfetta Japan pow (o Japow). «Austin all’aeroporto di Tokyo ha notato che avevamo tutti passaporti differenti. Non ne avevamo mai visti così tanti diversi impilati», racconta il co-regista Loïc Isliker. Con il passare dei giorni il tema della diversità linguistica e del modo in cui questa veniva tradotta nello sci, ha finito per cambiare la direzione dell’intero progetto. «La sorpresa più grande per me è stata che il film con cui siamo tornati a casa dal Giappone fosse completamente diverso rispetto a quello che avevamo proposto ad Arc’teryx per avere il loro supporto», conferma il co-regista Austin Hopkins. «Verso la fine del viaggio ho avuto l'idea di approfondire il tema della lingua

105

e delle sfide che abbiamo dovuto affrontare per via delle barriere culturali, ma sempre usando lo sci come catalizzatore delle connessioni tra le persone.» Perché secondo voi lo sci ha questa capacità di favorire le connessioni tra le persone? Loïc Isliker: Credo sia perché sciare può dare così tanta gioia che quando si incontrano altri sciatori si desidera soltanto condividere ed esprimere insieme a loro quella stessa sensazione. La maggior parte delle volte questo sentimento va a braccetto con l’amore per la natura e con lo stare all’aria aperta. Da subito, quindi, ci sono molti interessi in comune. Oltre a questo, anche semplicemente condividere la stessa passione con altri è fantastico e ti fa andare completamente in modalità nerd. Come avete scelto gli sciatori che avete coinvolto nel progetto? Loïc: Siamo tutti buoni amici e andiamo molto d’accordo. Per quanto mi riguarda, una parte importante del film era anche mostrare l’atmosfera divertente e di amicizia. Ero sicuro che


106


Tra l’altro, perché proprio il Giappone? Loïc: Beh, sciare in Giappone è il sogno di qualunque sciatore. Lì nevica così tanto, volevo davvero vederlo di persona. L’idea di avere così tanti giorni di powder è un sogno. Neve a parte, anche la cultura mi interessava molto, ero curioso perché avevo sempre sentito dire che è diversa e speciale.

con questo gruppo ci saremmo riusciti. Oltre a questo, la maggior parte di noi non era mai stata in Giappone e quindi ero certo che avremmo avuto la sensazione di esplorare una nuova cultura tutti insieme, come gruppo, e anche questo è un elemento cruciale del film. Come avete gestito le barriere linguistiche nel gruppo? Austin Hopkins: Siamo stati fortunati ad avere un contatto sul campo, il fotografo e produttore locale Yasuyuki Shimanuki, che è rimasto con noi la maggior parte del viaggio e parlava un inglese straordinario. Sarebbe stato complicato lavorare con Taiyo (Nakanishi, ndr) senza la traduzione di Yasu. Tra gli atleti, ci sono stati sicuramente dei momenti in cui è stato difficile coinvolgere Maude ed Edgar, perché tutti cercavamo di comunicare l’essenziale in inglese. Fortunatamente però Loïc Isliker parla fluentemente sia francese che inglese; quindi, ha potuto tradurre e aiutare moltissimo. Un'altra grande sfida con le molte lingue della crew è stata la comunicazione via radio. Quando facciamo delle riprese di sci e sport d’azione dipendiamo moltissimo dall'uso di radio/walkie e se ci sono problemi con la comunicazione, parlando uno con l’altro a distanza, a volte si perdono le occasioni di luce buona, neve, tempismo, eccetera. Alla fine abbiamo risolto lavorando a distanze più ravvicinate, così da evitare di dovere usare solo la radio.

C’è qualche aneddoto divertente del “dietro le quinte” che volete condividere? Loïc: Ogni mattina prima di iniziare le riprese ci fermavamo da 7-Eleven per prendere il pranzo e gli snack da portare in montagna. All’inizio eravamo sopraffatti dalla varietà di cibo e spuntini diversi, ma dopo circa una settimana sapevamo esattamente cosa prendere e abbiamo iniziato a provare tutti questi snack particolari. Questo momento è diventato davvero parte della nostra routine ed era sempre divertente. Austin: Probabilmente è abbastanza comune in molte troupe che vanno in Giappone, ma sicuramente la routine di aspettare con ansia la colazione, gli snack e il pranzo da 7-Eleven! Davvero, andavamo a letto ogni sera sognando cosa avremmo preso la mattina dopo. Così tanti dolci, caffè, bibite, panini, gyoza, sushi... Tutto cibo di qualità più elevata che in qualunque altra stazione di servizio al mondo. Ho anche molti ricordi divertenti di noi che ridiamo istericamente e siamo sopraffatti dalla gioia ogni volta che qualcuno di noi faceva quella perfetta curva nella Japan pow. È difficile descrivere la sensazione di affrontare una curva senza fondo in neve fresca mentre sta nevicando un sacco e sei con i tuoi amici in montagna! Ottimo gruppo, ottimo viaggio, ottima esperienza.

Al di là del cambio di rotta sul tema del film, cosa vi ha sorpreso di più dell’esperienza? Austin: Una grande sorpresa è stata la giornata vicino al Monte Tokachi, che si vede nel film. Trovare una giornata soleggiata, fredda e stabile quasi perfetta in alta quota, a metà gennaio, è abbastanza raro in Giappone. Siamo stati fortunati e abbiamo realizzato alcune riprese incredibili che contrastano bene con le classiche riprese nella neve profonda che caratterizzano il film. Sono rimasto sorpreso anche da quanto fosse facile orientarsi e viaggiare in Giappone. È una cultura così calda e accogliente che ci ha fatto sentire a casa dal momento in cui siamo arrivati!

In definitiva, qual è il messaggio che volete trasmettere con il corto? Austin: Credo che condividere a livello umano l’esperienza di viaggiare e sciare con i tuoi amici sia importante tanto quanto le condizioni, il meteo o le riprese, se non più importante. Con “Lexicon” abbiamo voluto portare l’attenzione sulla varietà di lingue che la nostra crew parlava, e con cui ogni tanto aveva qualche

107


108


difficoltà, e sul fatto che non importa quale lingua parli o da dove vieni: possiamo tutti comunicare attraverso lo sci. Parlando in generale, un film sullo sci secondo voi deve avere per forza un qualche significato o può parlare semplicemente di belle linee da sciare? Austin: È divertente e interessante vedere in cosa si è evoluto il mondo dei film sugli sport d’azione e sulla neve. In giro ci sono tanti ottimi contenuti e vengono raccontate storie bellissime. Personalmente credo che i film sullo sci non debbano essere solo una cosa. Sarebbe davvero noioso. C’è sicuramente un tempo e un luogo per i film che sono totalmente azione A+ e montaggi unici, ma c’è spazio anche per film con temi cinematografici e storytelling epici che possono o meno avere molto senso per un certo tipo di pubblico. Ma questa è l'industria. Ognuno scia in modo diverso, ognuno si muove in modo diverso e ognuno proviene da un background diverso, quindi perché non avere un pool di contenuti

109

che rifletta questa varietà? Loïc: I film sullo sci con un sacco di azione sulla neve e di belle linee sono sicuramente splendidi da vedere, ma per me possono diventare in fretta abbastanza noiosi. Per quanto mi riguarda, i film sullo sci idealmente dovrebbero avere belle sciate, una storia/avventura e un tocco creativo. Dopo la visione, lo spettatore non dovrebbe solo pensare “oh, che sciata spettacolare”, ma anche in qualche modo sentirsi ispirato. Da una nuova cultura che ha visto per la prima volta, ad esempio, o da come gli atleti sono riusciti a sciare la montagna dei loro sogni. L’azione sugli sci non deve necessariamente essere la più estrema o la migliore in assoluto, ma dovrebbe esserci una storia. Al di là di questo, credo che si possa catturare l’attenzione della gente in modo creativo, per esempio attraverso la musica o un particolare stile di ripresa. Secondo me finché lo spettatore dopo la visione resta un po’ in “trance” e sente il mood del film, allora hai fatto un ottimo lavoro.


110


111


112


Lagorai Skyline Una linea tra cielo e roccia BY M A R TA VA N ZO P H OTO S G I A N LU CA VA N Z E T TA

113


114


Spesso dimenticato e trascurato in favore delle vicine Dolomiti, il Lagorai, catena montuosa del Trentino orientale, è un luogo selvaggio e non per tutti, e forse proprio per questo è così speciale. Spesso dimenticato e trascurato in favore delle vicine Dolomiti, il Lagorai, catena montuosa del Trentino orientale, è un luogo selvaggio e non per tutti, e forse proprio per questo è così speciale. Un posto dove poter stare con sé stessi senza venire disturbati, dove trincee e ricordi di guerre lontane si alternano a laghi cristallini che fanno sparire le immagini del doloroso passato bellico per fare spazio a sogni incantati di fiabe. Di linee e creste ce ne sono un’infinità, basta solo saperle cercare e un buon occhio le può subito individuare. In Val di Fiemme (e non solo) è molto conosciuta la Translagorai, 80km di percorso in una natura incontaminata e selvaggia. Un luogo unico nel suo genere dove è possibile non incontrare nessuno per chilometri e chilometri e i ristori sono solo quelli che trovi nel tuo zaino. Su questa traversata i “fiamazi” (abitanti della valle) si sfidano a chi la percorre nel minor tempo possibile l’estate, e a chi scende il maggior numero di pendii l’inverno.

Quel giovedì di fine marzo Gian e Nadir sono partiti direzione Lagorai. Ritrovo alle 6 di mattina a Ziano di Fiemme per raggiungere in bici elettrica il “trozo del Menador” che porta alla malga Canzenagol. “Dopo la malga abbiamo salito un canale che porta fino alla cresta. La linea che abbiamo seguito è quella che unisce le cime Canzenagol, Busa Alta, Cardinal e Cauriol. Un amico l’aveva già fatta d’estate senza l’uso della corda, noi invece ce l’avevamo per poter fare delle doppie, e materiale di abbandono. Abbiamo fatto una doppia a scendere dalla Busa Alta e una dal Cardinal, per cercare di rimanere il più possibile su questa linea” spiega Gian Luca. Gli sci in questo caso servono solo per l’avvicinamento ed il rientro mentre per l’attraversata ai piedi ci sono i ramponi, nel tentativo di rimanere il più a lungo possibile sulla linea della cresta. Per Gian Luca non era la prima volta sulla skyline, un primo tentativo si era interrotto a causa delle condizioni neve non ottimali. Ma la voglia di terminare il progetto era tanta e con la richiesta di Nadir di affrontare qualcosa di lungo e tecnico in preparazione al Mezzalama arriva l’occasione perfetta per riproporre questa linea. “Sicuramente poi riuscire a fare una traversata di questo tipo sulle montagne di casa ti fa aumentare la voglia di provare. Le condizioni quel giorno sembravano buone, nonostante fosse stato un inverno

Gian Luca Vanzetta e Nadir Maguet si sono conosciuti sulle ripide salite dei loro anni agonistici, alterandosi fra podi, coppe e top di classifica. La passione per le vette ed una complicità speciale, ha fatto sì che negli anni i loro percorsi si incontrassero poi altrove, lontani da cronometri e linee di partenza continuando a condividere la passione per la montagna rispettivamente come guida alpina ed atleta professionista.

115


116


con poca neve, quella che c’era si era trasformata bene… È stato tutto perfetto.”

ma per lui è stata, in ogni caso, una linea molto bella e logica, in una parte ancora così selvaggia della Val di Fiemme. “Esplorare è qualcosa di figo” prosegue Nadir, “si esce dalla monotonia e per un atleta allenarsi in posti nuovi dà qualcosa in più sia alla preparazione in sé che allo stare bene con sé stessi.”

Per Gian Luca, che sin da bambino è cresciuto a pane e Lagorai, si tratta della linea più estetica dell’intera catena montuosa. Il nome Lagorai Skyline non poteva che essere più ovvio, per quella linea tra cielo e roccia. Una linea che Gian Luca ha sempre visto da casa sua e che quindi prima o poi avrebbe pur dovuto onorare… Servivano solo le condizioni giuste, e soprattutto il compagno giusto. Tra Gian e Nadir si vede: c’è un bel feeling, sono amici da tanti anni nonostante la distanza Dolomiti-Cervino, e appena c’è la possibilità di fare qualcosa insieme, non ci pensano due volte.

“Un’esperienza bellissima perché ho potuto condividere un progetto con un amico di vecchia data. È bello poter condividere forti emozioni con qualcuno e questo mi da tanta soddisfazione, più di tante vittorie in gare dove l’unico fine è vincere, senza condividere nulla.” Per lui è la prima volta su queste cime e nel giro di una giornata le ha salite tutte e quattro, le stesse cime delle quali Gian Luca ha impiegato anni prima di poter dire “le ho portate a casa tutte”.

La loro però non era una sfida, non avevano nessuna pretesa sul tempo e così si sono potuti concedere i giusti momenti per fare qualche foto ed assaporare il panorama. Questo non deve illuderci: dai tempi della coppa del mondo, i due hanno continuato ad amare il movimento veloce (non è un segreto che il Mago ami il fast&light) ed hanno terminato la linea in 7 ore e mezza per 1300 metri di dislivello. Nadir a fine giornata è entusiasta, “Un’esperienza bellissima perché ho potuto condividere un progetto con un amico di vecchia data. È bello poter condividere forti emozioni con qualcuno e questo mi da tanta soddisfazione, più di tante vittorie in gare dove l’unico fine è vincere, senza condividere nulla.” Per lui è la prima volta su queste cime e nel giro di una giornata le ha salite tutte e quattro, le stesse cime delle quali Gian Luca ha impiegato anni prima di poter dire “le ho portate a casa tutte”. È una traversata in cui non si può parlare né di numeri folli né di grosse difficoltà tecniche, soprattutto per Nadir che dall’anno scorso fa record su record,

117


118


BY I L A R I A C H I AVAC C I PHOTOS MAKI GALIMBERTI

Colmar 100 anni sulla neve Un secolo che ripercorriamo insieme a Stefano Colombo, quarta generazione della famiglia proprietaria del brand che più di tutti ha segnato la storia dello sci italiano.

119


Quello che è oggi, dopo un secolo di duro lavoro e di storia, il brand italiano legato allo sci più florido e noto «In caso di neve, Colmar» affonda le sue radici in una manifattura di Monza specializzata prevalentemente nella produzione di ghette e cappelli. Colmar è infatti l’evoluzione di quella che inizialmente era la Manifattura Mario Colombo e che aveva preso il nome del suo fondatore che, dovendo sceglierne poi uno di impatto per un brand, è arrivato a mescolare le lettere di nome e cognome nella crasi diventata celebre. La piccola manifattura nasce nel 1923 dal lavoro e dalla volontà di Mario e della moglie Irma e sperimenta una crescita costante nonostante la situazione italiana e mondiale dell’epoca, con la crisi del ‘29 e una congiuntura politica e sociale delicata: l’Italia è vessata

alle sanzioni imposte dalla Società delle Nazioni in seguito all’attacco dell’Etiopia e tutte le attività imprenditoriali del territorio ne risentono. La manifattura inizia in questo periodo a produrre tute da lavoro particolarmente resistenti, perché realizzate con cotone trattato in maniera particolare e, durante la Seconda Guerra Mondiale, le giacche sahariane per la Legione Straniera francese. Come accade in periodo di guerra infatti, molti settori dell’industria vengono riconvertiti in produzioni utili ad armare e vestire i soldati. La chiave di volta per l’azienda monzese arriva proprio nel periodo post conflitto, un dopoguerra caratterizzato da ripresa e speranza in cui gli italiani iniziarono a frequentare la montagna non per stare in trincea ma per sciare (in Italia lo sci ha iniziato

120

a diffondersi verso la fine dell’‘800 e nei primi del ‘900, quando si iniziarono anche a venire disputate le prime gare). È questo il vero turning point della storia di Colmar, i cui fondatori hanno saputo intravedere l’opportunità di un business legato alla neve e, soprattutto, tradurla in un tassello fondamentale del DNA del brand. «Siamo diventati Colmar cogliendo le occasioni che la storia stessa ci ha presentato e lavorando molto sulla causa che abbiamo sposato» spiega Stefano Colombo, classe 1985 e direttore Sales e Marketing di Colmar che di Mario Colombo è il pronipote. «Quando, nel 1950, abbiamo iniziato la nostra partnership come fornitori della Federazione Italiana sport invernali entrando nel Pool sci Italia, lo abbiamo fatto comprendendo l’opportunità che derivava dal cambia-


121


mento che stava avvenendo nella società europea e italiana, dove il boom economico stava portando benessere e voglia di divertirsi, di fare sport. Abbiamo avuto l’intelligenza, e la fortuna, di poter sfruttare lo spazio di mercato che si era venuto a creare in quel frangente grazie alle naturali capacità produttive e imprenditoriali che avevamo sviluppato negli anni precedenti. Il core dell’azienda dopotutto era, da sempre, quello di trattare tessuti particolarmente resistenti. Abbiamo avuto la possibilità di specializzarci in un settore come quello dello sci grazie alle conoscenze strategiche che avevamo già in casa.» Un altro tassello fondamentale della storia del brand è costituito dal con-

tinuo confronto con gli atleti, partner da sempre delle innovazioni che hanno portato Colmar ad affermarsi come leader di settore. Insieme ad uno dei pionieri dello sci italiano ad esempio, il campione nel chilometro lanciato Leo Gasperl, il brand capì come utilizzare il cotone trattato per realizzare il “Thirring”, un mantello che, gonfiandosi sulla schiena, si apriva ricordando le ali di un pipistrello. «Aver avuto la capacità e la possibilità di sviluppare i prodotti insieme agli atleti e ai professionisti della neve è stato fondamentale. È attraverso lo studio dei prodotti e della tecnica insieme a loro che siamo stati in grado di migliorare le performance, diventando quindi credibili non

122

solo per gli atleti, ma per tutto il mercato. È un processo che va avanti ancora oggi: si fa ricerca, si approfondisce, ci si confronta sia internamente che esternamente cercando sempre nuove strade per perfezionare il lavoro. Un altro momento di svolta ad esempio è stato l’incontro con Zeno Colò, con cui la mia bisnonna Irma mise a punto la Guaina Zeno, prodotto che rappresenta senza dubbio una pietra miliare della nostra storia e che è rimasto in collezione dagli anni Quaranta fino a tutti i Settanta. Gli sciatori di altissimo livello sono parte integrante del vissuto di Colmar: importantissimi sono stati gli studi fatti negli anni nella galleria del vento con atleti del calibro di Pie-


ro Gros, di tutta la Valanga Azzurra per arrivare poi a Kostelic, Pinturault e ai componenti delle nazionali di Francia e Slovenia, che tutt’oggi sponsorizziamo. È anche grazie a loro se il mercato dello sci amatoriale ha creduto in noi. Si è rivelata vincente anche la scelta di investire nella visibilità televisiva delle gare, che abbiamo iniziato a sponsorizzare a partire dai Mondiali di Bormio del 1985. A ben pensarci è stato proprio vedendo “il nostro nome” durante alcune tappe della Coppa del Mondo di sci che ho iniziato a comprendere, o quantomeno a definire un perimetro di quello che significava far parte di una realtà come Colmar: ricordo con grande gioia il privilegio

di aver potuto vivere in quel modo quelle giornate, avrò avuto 9 o 10 anni. Fatico a richiamare alla memoria i primissimi ricordi relativi all’azienda di famiglia, è come se fossi nato con questa presenza dentro di me. Crescendo poi l’ho fatta crescere e maturare grazie ai racconti di mio padre, che è un impareggiabile “conteur” di episodi, storie e personaggi e di mio nonno, che non perdeva occasione per “far pesare” la storia del marchio e per insegnarmi come ci si doveva comportare.» Dagli anni Ottanta in poi il nome Colmar inizia a rimbalzare in televisione ed è tra i più visti sulle piste, che diventano progressivamente un luogo sempre più glamour, dove si

123

La chiave di volta per l’azienda monzese arriva proprio nel periodo post conflitto, un dopoguerra caratterizzato da ripresa e speranza in cui gli italiani iniziarono a frequentare la montagna non per stare in trincea ma per sciare.


12 4


12 5


Il modo di vivere la montagna è cambiato per diversi motivi, tra cui quelli legati ai cambiamenti climatici. Sicuramente è importante cercare di andare incontro alle esigenze di un mercato che chiede capi comodi e tecnici da poter usare sia in città che in montagna.

ritrova la società che sta godendo i benefici del boom economico. In quegli anni avviene il primo restyling del logo proprio per le esigenze televisive legate ai Mondiali di Bormio: il celebre bollo rosso e blu si trasforma nella scritta Colmar preceduta da un fiocco di neve stilizzato. Seguono poi anni di grandi vittorie per lo sci italiano, con i grandi campioni dei Novanta: Deborah Compagnoni, Alberto Tomba e Manuela di Centa, ma nel 1992 si interrompe il rapporto del marchio con la FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) anche se continuano le sponsorizzazioni delle gare. L’assonanza tra Colmar e il mondo dello sci è ormai assodata e, allo stesso tempo, il marchio guarda anche ad altri ambiti della vita

126

lanciando nel 2009 la linea lifestyle Colmar Originals, dove giacche e piumini, pur rimanendo fedeli al DNA del marchio, assumono un aspetto più urban. In questo contesto si inserisce anche la capsule celebrativa dei 100 anni, che ha una doppia anima, una dedicata allo sci e l’altro alla moda e in cui alcuni dei capi più iconici del brand sono stati rimaneggiati dall’artista visivo Joshua Vides. «Il modo di vivere la montagna è cambiato per diversi motivi, tra cui quelli legati ai cambiamenti climatici. Sicuramente è importante cercare di andare incontro alle esigenze di un mercato che chiede capi comodi e tecnici da poter usare sia in città che in montagna. Inoltre la ricerca


continua ci porta a sposare la causa ambientale, creando prodotti responsabili, duraturi e realizzati utilizzando trattamenti, tessuti e imbottiture nell’ottica di ridurre le emissioni. In questo senso dalla nostra possiamo vantare un controllo capillare della supply chain e ci affidiamo alle certificazioni necessarie per garantire un prodotto che rispetti l’ambiente. Guardare oggi ai prossimi 100 anni è molto difficile e, spesso, è necessario concentrarsi sul presente o sul futuro prossimo. Detto questo ci sono aspetti che, a prescindere da come può declinarsi il futuro, per noi non possono cambiare. Uno di questi è senza dubbio il modo di “stare” sul mercato: un comportamento che deriva da un secolo

di storia, forgiata da chi prima di noi ha reso possibile quello che oggi, con grande orgoglio e senso di appartenenza, stiamo festeggiando. A loro dobbiamo molto e il minimo che possiamo fare è continuare la “legacy” nel solco, o meglio nella traccia sulla neve, che ci hanno lasciato.» Non si può infatti slegare la storia di Colmar dal contesto sociale e produttivo in cui l’azienda è stata fondata ed è prosperata, ovvero il distretto di Monza: «Siamo nati qui e, dopo cento anni, siamo ancora a Monza. La Brianza è un territorio di persone che lavorano a testa bassa, che sanno fare impresa e che amano il proprio contesto. Conta molto, tanto che abbiamo voluto sottolineare questo legame con un pezzo della collezione

127

celebrativa dei 100 anni disegnata da Joshua Vides, un maglione su cui è stata replicata la mitica giacca della Valanga Azzurra (rinominata da Erwin Stricker “la Ceffa”) e che porta sul davanti un pettorale con il nome della città dove stiamo da un secolo a questa parte. Un omaggio doveroso. Il vissuto di 100 anni di storia è un puzzle di tante esperienze, racconti, gesti e di tutte le persone che sono entrate in contatto con la nostra realtà e che ogni giorno permettono anche a me di aggiungere un tassello.”


Polar Horizon Tales from the arctic edge TEXT & PHOTOS BY LORENZO ALESI

128


129


130


In un mondo dove l'avventura e la scoperta sono spesso guidate dalla conquista, il nostro recente viaggio nelle remote regioni di Svalbard e Islanda si è rivelato un'esperienza unica, un viaggio dove l'uomo non domina, ma è ospite rispettoso della natura.

Svalbard: navigare tra ghiacci e fauna selvaggia

smatici che qui vivono in libertà, non sono stati una conquista, ma un privilegio. L'opportunità di immergerci in una natura incontaminata, lasciando dietro di noi solo le tracce dei nostri sci, resterà per noi un ricordo incredibile.

La mia avventura insieme ad Alice, agli amici Filippo ed Alessio ed ai filmmaker Paolo e Lorenzo inizia a Svalbard, un arcipelago dove la natura regna sovrana. Qui, a bordo di una barca a vela, abbiamo trascorso giorni in un ambiente dove balene, orsi polari, renne, foche e trichechi sono i veri padroni. Utilizzando tecniche tradizionali, come muoversi con le “pelli di foca”, abbiamo attraversato pack per chilometri, salito numerose montagne le cui sommità offrono un panorama incredibile, sciato lungo pendii che si tuffano direttamente nel mare, unendo l'antica saggezza con la moderna tecnologia. Questo viaggio non è stato il conseguimento di un obiettivo, ma un incontro ravvicinato e rispettoso con la natura selvaggia. La nostra esplorazione in barca a vela si è trasformata in un dialogo ubbidiente con la vita della fauna selvatica tipica dell’ambiente polare, gli incontri con molti degli animali cari-

La cosa più stupefacente è stata vedere da vicino la creatura che più di ogni altra rappresenta questi territori: l’orso polare, simbolo di una presenza dominante delle regioni artiche. Avventurarsi in un territorio abitato da questo gigante solitario, richiede un assoluto riguardo. La vista dell’orso bianco ci ha riempito di gioia ed è stata un'esperienza unica, unita a felicità e timore, che ci ha offerto la possibilità di meravigliarci di fronte alla grandezza della natura. A bordo della nostra imbarcazione, ancorata a poche decine di metri dalla riva, vederlo muoversi sul pack fiutando le nostre tracce, ha dato un’altra dimensione alla nostra idea di esplorazione libera. In queste regioni è lui il dominatore, l’uomo un visitatore silenzioso.

131


132


Suoni

essi, sono stati un vero tributo all'esplorazione e alla natura.

Un altro elemento che ci ha molto colpiti è stato “il suono” dell'Artico, elemento che non può essere tralasciato. Il crepitio del ghiaccio che si scioglie, il silenzio imponente rotto solo dal canto degli uccelli o dal rombo dei ghiacciai che si frantumano, il fruscio del vento tra i fiordi, il suono prodotto dalla prua della barca che solca l’acqua calma dentro le baie dove ghiacciai larghi km con fronti alti come palazzi si riversano, sono suoni che hanno composto la colonna sonora della nostra avventura. Questi effetti acustici del tutto spontanei sono stati testimoni della nostra ammirazione per un ambiente che ci ha accolti, ma che non ci appartiene.

Troll Peninsula La Penisola dei Troll, un luogo quasi mitico, è stata la nostra casa lontano da casa, un paradiso invernale dove abbiamo lasciato le nostre scie sulla neve immacolata. Svegliarsi prima dell'alba quando il cielo islandese è ancora un mosaico di stelle, con le pelli di foca fissate agli sci, abbiamo iniziato la nostra ascesa verso le vette. Ogni passo è stato un misto di fatica e aspettativa, un ritmo costante che ci ha portato sempre più in alto, con il cielo che iniziava a schiarirsi. Dalle vette di entrambi i versanti del fiordo di Akureyri la vista è davvero incredibile. Sciare qui è un po’ come compiere una danza con gli elementi. Dalla cima delle montagne, discese verso il mare con la neve fresca (un dono delle recenti nevicate) che spruzzava intorno a noi come scintille di gioia, il vento che aumentava l’effetto powder rendendo ogni discesa un'avventura esilarante, un inconsueto mix di adrenalina e pace. In un periodo dell'anno ancora poco battuto dagli sciatori continentali, abbiamo condiviso le nostre tracce solo con pochi locali. Per la maggior parte del tempo eravamo soli con i nostri pensieri, soli con la vastità dell'Islanda. Mentre il giorno volgeva al termine, la luce cambiava: la fredda alba lasciava il posto a un tramonto che tingeva le montagne di rosa. Un ultimo saluto e poi la discesa verso il tramonto cercando di copiare la luce del definitivo raggio di sole, fino ad arrivare a toccare l’acqua poco prima di immergerci nella notte islandese.

La vita di bordo e le sfide dell'esplorazione Anche la vita a bordo della barca è stata un'esperienza unica. Tra la pianificazione delle rotte e la condivisione dei pasti in mezzo all'oceano, ogni momento è stato un’occasione per rafforzare il legame tra i compagni di viaggio. Prepararsi per un'escursione, decidere dove sciare e affrontare le sfide del meteo sempre imprevedibile, hanno reso ogni giorno un'avventura. Con l’equipaggio si è instaurato un clima perfetto fatto di professionalità ed amicizia. Il loro supporto e stato fondamentale per navigare in sicurezza, per individuare i migliori spot dove iniziare le nostre gite giornaliere (a dire il vero più di una al giorno) ed avere una vita di bordo davvero confortevole. Il team composto da Alan, Arne e Christian è di altissimo livello e grazie a loro siamo riusciti a vivere esperienze uniche.

Islanda: sciare tra ghiacciai e vulcani

L’aurora e le luci del nord

Proseguendo verso l'Islanda, il paesaggio si trasforma. Qui, gli elementi naturali dominano con una forza incontenibile. Abbiamo sciato al tramonto, attraversato paesaggi ghiacciati dove il mare incontra montagne innevate e ammirato la potenza delle cascate che si gettano nell'Oceano Artico. L'Islanda è un luogo dove il vento e il ghiaccio plasmano la terra, creando scenari di una bellezza mozzafiato. Muovendoci attraverso i paesaggi dell'Islanda, siamo stati testimoni diretti dello spettacolo della natura. Ammirare l’Aurora boreale, scoprire la bellezza delle profonde cavità all’interno di ghiacciai millenari, sciare su pendii che si fondono con l’oceano, ammirare sculture naturali come le cascate ghiacciate, accettando gli elementi e adattandosi ad

Le luci del nord sono spettacoli spontanei che, fortunatamente, gli esseri umani non possono programmare o controllare, si può solo aspettare e sperare di avere la possibilità di assistervi. Alcune delle esibizioni più intense dell'aurora sono stati quei momenti ipnotizzanti in cui guardi verso il cielo, ai colori e allo spettacolo brillante. La danza delle luci nel cielo notturno, con sfumature che vanno dal verde al viola, è stata un'esperienza quasi surreale. Stare lì, nel silenzio dell'Artico, a guardare questo spettacolo naturale, è stato come assistere a un concerto privato della natura, un'esibizione che ti lascia senza fiato e ti ricorda quanto siamo piccoli di fronte alla grandezza dell'universo.

133


13 4


Questo viaggio tra Svalbard e Islanda è stato più di una semplice esplorazione, direi un'esperienza che ci ha insegnato l'importanza di essere visitatori pieni di riguardo verso questi ambienti selvaggi e incontaminati.

Esplorando il Vatnajökull

Riflessioni finali: un cambiamento climatico tangibile

Ci siamo trovati di fronte a qualcosa di veramente maestoso: il ghiacciaio Vatnajökull, uno dei giganti d'Europa. Il vento sferza i nostri volti mentre ci prepariamo ad attraversare questo vasto mondo bianco, ma non sentiamo freddo: è l'adrenalina che sale.

Il nostro itinerario è stato anche un campanello d'allarme sul cambiamento climatico. La fusione accelerata dei ghiacciai e le alterazioni degli ecosistemi sono segnali inequivocabili che il pianeta sta cambiando. Questa esperienza ha lasciato noi tutti con un senso di urgenza e responsabilità verso la protezione del nostro ambiente e, di conseguenza, verso la protezione di noi stessi

Camminare sul ghiacciaio è come passeggiare su un altro pianeta. Ogni crepa, ogni sfumatura di bianco e blu ci attrae. Ma la vera meraviglia deve ancora venire. Scendere nelle cavità del ghiacciaio è un'esperienza difficile da descrivere. L'accesso è stretto, ma una volta all’interno ci ritroviamo in un mondo completamente turchese. Le pareti di ghiaccio brillano come gioielli e ci sentiamo come se fossimo entrati in un sogno. Camminiamo con cautela e toccando le pareti si avverte la fredda eternità del ghiaccio. Ogni grotta è un mondo a sé ed ogni passo ci porta più in profondità, in questa meraviglia naturale. Una volta usciti viene spontaneo voltarsi, per guardare un’ultima volta le grotte turchesi: sicuramente porteremo per sempre con noi il ricordo di questa fantastica esperienza. Questo non è stato solo un viaggio o una discesa, ma un incontro con la natura al suo stato più puro e bello. E mentre ci allontaniamo, non possiamo fare a meno di sentirci grati per aver avuto l'opportunità di esplorare questa parte selvaggia e incontaminata del mondo. Sicuramente vi torneremo, perché posti come questo ti chiamano, ti attirano e non ti lasciano mai andare veramente. L’esperienza in Islanda non è stata solo un’avventura o una prova di sci, è stato un evento che ci ha toccato l’anima, una testimonianza della bellezza selvaggia del nostro pianeta, un promemoria di quanto sia importante proteggere questi luoghi magici. Per chi cerca non solo di sciare, ma di vivere una storia, di essere parte di un paesaggio che parla, l'Islanda è una destinazione da non perdere. È un viaggio che ti cambia, che ti lascia ricordi non solo nelle foto, ma nel cuore.

In conclusione Questo viaggio tra Svalbard e Islanda è stato più di una semplice esplorazione, direi un'esperienza che ci ha insegnato l'importanza di essere visitatori pieni di riguardo verso questi ambienti selvaggi e incontaminati. Ogni momento trascorso in queste terre remote è stato un promemoria sulla fragilità del nostro pianeta e della necessità di proteggerlo e preservarlo per le generazioni future. Questa avventura ci ha lasciato ricordi indelebili e una profonda gratitudine per le meraviglie naturali del nostro mondo.

Sul film Questo film è il mio tributo personale all'esplorazione, alla natura e a una relazione con il mondo naturale basata sul rispetto e sulla comprensione. È il racconto di un'avventura che spero possa ispirare gli spettatori a riflettere sulla bellezza e sulla fragilità del nostro pianeta, e sul nostro posto al suo interno come ospiti, non padroni. In “Polar Horizon”, ho cercato di catturare l'essenza di ciò che significa essere un esploratore nel vero senso della parola: non solo qualcuno che scopre nuovi luoghi, ma che impara da essi, che si adatta e che, soprattutto, li rispetta. È un viaggio che mi ha cambiato, che ha arricchito la mia anima e che mi ha insegnato il vero significato di essere, semplicemente, un ospite di questo straordinario pianeta che chiamiamo casa.

13 5


Everyone loves Vassi Vassijaure Haglöfs Ski Camp BY E VA TO S C H I

136


137


Quando mi è stato chiesto di partecipare all’Haglöfs Ski Camp in Lapponia la prima cosa che mi sono chiesta è stata se in Lapponia, innanzitutto, si sciasse. Ho sempre associato, e non credo di essere l’unica ad averlo fatto, la Lapponia a tre cose: Babbo Natale, le (sue) renne e le lande piatte e desolate. In queste immagini nella mia testa non c’è mai stato spazio per montagne innevate da sciare, ma non vedo l’ora di riempire i miei occhi e la mia anima con nuove visuali e nuove esperienze. Ovviamente, decido di partire e lasciarmi sorprendere. Mentre il più delle volte il viaggio è semplicemente un modo (piuttosto noioso, diciamocelo) per avvicinarsi e prepararsi all’avventura, il viaggio per raggiungere la Lapponia è un’avventura a sé: si prende un treno notturno che da Stoccolma risale tutta la Svezia e con un rapido cambio si arriva, solamente 19 ore dopo, alla piccolissima stazione di Vassijaure, la nostra meta. In queste ore oltre a dormire si ha modo di conoscere, con i giusti tempi, quelli che saranno i compagni di sciate per i giorni seguenti e si entra, sempre secondo dei tempi umani e naturali, all’interno del territorio che si sta visitando. Lo si vede, lo si sente. Ora dopo ora. E se per moltissimo tempo il paesaggio appare sempre uguale, quando cambia lo si avverte di colpo. Ed ecco che la neve si sostituisce all’erba, le case iniziano a sparire e dei profili montuosi si fanno timidamente spazio in lontananza. E se non ci si ritrova chiuse nel bagno quando il macchinista del treno ne annuncia l’avvistamento, si potrà vedere una renna vicino alla ferrovia.

mo a vedere le tende tepee dove dormiremo i prossimi giorni (o meglio, notti, ma tanto sono uguali) togliamo le pelli e raggiungiamo il campo con gli sci ai piedi. È una cosa che ho sempre sognato: neve ovunque e niente da fare se non dormire, mangiare, bere e sciare. E sono arrivata fin qui, in treno, se non si è capito, proprio per fare questo. La prima notte faccio fatica a prendere sonno per la luce e soprattutto per la preoccupazione di dovermi infilare le scarpe, uscire nella tempesta di neve e andare nella tenda del bagno per fare la pipì. Necessità cui devo fare i conti ogni notte. Il wc, per onestà intellettuale, consiste in un secchio di plastica imbastito con una seduta di legno: lo sciacquone invece, è una paletta piena di segatura con cui coprire quello che si ha appena fatto. Per fortuna il secchio viene svuotato quotidianamente. Il giorno seguente il meteo è infame: siamo nel completo white out e il vento è fortissimo. Non sono le condizioni ideali ma non possiamo fare altro che tirarci su le zip delle giacche e iniziare a salire. Ci dividiamo in gruppi ed io mi lancio inconsapevole in quello più avanzato. Dopo poco, mentre scambio due parole andando in su, mi rendo conto di essere insieme ai pro. I miei compagni sono tutti ambassador Haglöfs. Offro loro delle caramelle Haribo e diventiamo amici: non sarò ricordata come quella che scia forte, ma come l’italiana che offre caramelle gommose in vetta. Ci accorgiamo che siamo in cima perché nel punto più alto è stata fatta una piramide

Anche se frastornati dal viaggio, quando manca poco al nostro arrivo ci infiliamo i vestiti e ci prepariamo a raggiungere il campo con gli sci. Il treno si ferma in mezzo al nulla, di fronte a una costruzione che più che una stazione, a me sembra una chiesa. Conosciamo i nostri ospiti e le guide e, divisi in gruppi, iniziamo a pellare. Sarebbe quasi l’ora del tramonto se non fosse che in questo periodo dell’anno il sole non tramonta mai. Raggiungiamo presto una collinetta da cui riuscia-

138


139


di sassi. Per tradizione bisogna toccarla, e così facciamo. La discesa è pura sopravvivenza: non faccio curve per stare dietro ai miei compagni di gita e, comunque, la neve non promette né permette un granché, almeno a me. Arrivati quasi alla fine della discesa i ragazzi si fermano, tirano fuori le pale dai loro zaini ed iniziano a sistemare un salto. Dopo poco li ammiro chiudere vari backflip. È impressionante come siano a loro agio con qualsiasi tipo di terreno e condizione, e come siano capaci di divertirsi in una giornata che, se fossi stata a casa mia nelle Alpi, avrei passato sul divano a leggere ed accarezzare il mio cane. Tornati al campo bevo una birretta di corsa per infilarmi in sauna prima di cena ma, una volta entrata nella tenda, vengo travolta da alcune stupende sorprese. La prima, decisamente inaspettata e gradita, è che in sauna si può bere e tutti hanno in mano una birra fresca. Me ne procuro immediatamente una. La seconda è invece che gli svedesi, apparentemente freddi e distaccati, una volta indossato un costume iniziano a bere e sudare in luogo dove la prossimità è inevitabile e diventano degli animali da festa. Tra chiacchiere e birrette ci diamo anche una sciacquata con un secchio d’acqua fredda prima di rivestirci per cena. È l’unico modo che abbiamo per lavarci durante la nostra permanenza. La serata finisce davanti ad un fuoco, nella sorprendente luce grigia e chiara della sera.

accompagnato da musica dal vivo e da una birra offerta e stappata con ancora gli sci ai piedi. Cantiamo e balliamo fino ad accorgerci che è notte, ma solo per aver controllato l’orologio. Il terzo giorno ci svegliamo e piove. Sarebbe il caso di stare al caldo e non fare nulla, tantomeno sciare, ma non possiamo fare altro che inventarci qualcosa da fare, con gli sci ai piedi. Non c’è alternativa. E la cosa per quanto alienante, è interessante. Mi lascio trascinare figuratamente e letteralmente, visto che ci attacchiamo con una corda alle motoslitte, verso una valle più lontana. Tra pioggia, pelli che non si attaccano, neve di cemento, non passo di certo una giornata da sci epica, ma comunque in buona compagnia cercando di ricordare ogni frammento di questo posto così lontano da casa che domani sarò costretta ad abbandonare. Dopo quella che sì, posso dire la sciata più brutta dell’anno, chiudiamo in bellezza con un altro giro trainati dalla motoslitta per rientrare al campo. Sciare appesa alla corda, con il buff alzato sul viso per non respirare il gas di scarico, è senza dubbio la cosa più divertente della giornata. Al campo, celebriamo l’ultima sera facendo tutte le cose che ci hanno allietato i pomeriggi nelle ultime giornate: bevendo birrette intorno al fuoco, bevendo birrette in sauna, ballando (bevendo birrette). Martin, uno dei ragazzi che ha chiuso il backflip il primo giorno, si siede e si lascia tagliare i capelli biondi con un bellissimo taglio mullet. È giovane e forte, può permetterselo. La mattina mettiamo gli sci solo per raggiungere la stazione del treno. È una frase assurda da dire eppure, è proprio così.

Il secondo giorno di sci, si scia per davvero. Tanto dislivello, poche chiacchiere, il cielo azzurro e la neve, finalmente leggera e polverosa. Non posso immaginarmi una giornata di sci migliore, resa perfetta dall’arrivo al campo

Mentre il più delle volte il viaggio è semplicemente un modo (piuttosto noioso, diciamocelo) per avvicinarsi e prepararsi all’avventura, il viaggio per raggiungere la Lapponia è un’avventura a sé: si prende un treno notturno che da Stoccolma risale tutta la Svezia e con un rapido cambio si arriva, solamente 19 ore dopo, alla piccolissima stazione di Vassijaure, la nostra meta.

140


141


10 cose da sapere sulla Lapponia svedese: 1. Nessuno fuma ma tutti, ma proprio tutti, fanno uso di snus. 2. La neve può essere incredibile a maggio, quando io non ci sono. 3. È indispensabile dormire con una mascherina per gli occhi. Qualora se ne sia sprovvisti, va benissimo il buff. 4. Le birre artigianali costano 8 euro e sono buonissime. Le stesse, gratis, sono anche più buone. 5. La sauna può essere più aggregativa di una discoteca. 6. Anche se sei nel nulla, potresti essere svegliato dal fischio di un treno che annuncia il suo passaggio. 7. In Svezia, oltre ad abusare di snus, si mangia dell’ottima pizza. 8. Le renne non ci sono. Soprattutto se si fa la pipì in treno nel momento sbagliato. Per quelle di Babbo Natale, mi riservo di tornare a dicembre, con la vescica vuota. 9. I treni notturni sono dotati di docce bellissime. Che dopo quattro giorni di camping e di sci, diciamocelo, sono un miracolo. Soprattutto per chi si siederà vicino a te sul volo di ritorno in Italia. 10. In Lapponia ci sono le montagne. E sì, si scia.

142


14 3


L A M O N O S K I E R C AT H Y B R E Y T O N D I S C E N D E C O N G L I A M I C I I L P E N D I O N O R D D E L G R A N D M O N T E T S A L J O Ë L G É RY M E M O R I A L N E L M A R Z O D E L 1 9 8 5 . P H O T O : G A RY B I G H A M


The Old-Fashioned Way BY L AY L A K E R L E Y P H O T O S L AY L A K E R L E Y, G A R Y B I G H A M A PATAG O N I A STO RY


G A R Y I L F O T O G R A F O A P PA R T E R R À A N C H E A L PA S S AT O , M A G A R Y L O S C I AT O R E C ' È E C C O M E E I N C A S A S U A VA L E A N C O R A L A R E G O L A " N O S C H O O L (O R W O R K ) O N P O W D E R DAY ". P H O T O : L AY L A K E R L E Y


Non si chiede mai a una persona cosa ci fa a Chamonix. È scortese. Si chiede dove ha sciato oggi. Il fotografo Gary Bigham è stato uno dei primi americani appassionati di sci che si trasferì nella valle francese di Chamonix alla fine degli anni '70 e trascorse i successivi 50 anni sciando sul terreno notoriamente impegnativo della zona. Ha anche scattato alcune delle immagini più memorabili della cultura dello sci degli anni '80 e '90, documentando un'era fatta di tute intere dai colori fluorescenti, monosci, buffonate selvagge sulle piste e interi paesaggi perennemente innevati e non tracciati: un periodo spesso definito come "L'era dei vagabondi dello sci".

let alpino pieno di cimeli e nicchie divertenti, dietro ad una foto incorniciata, ad esempio, c'è un buco attraverso cui puoi infilare la faccia per spaventare a morte gli ignari ospiti. Più porte apri, più grande diventa la sensazione, arricchita da una serie di luoghi non convenzionali: una cantina, una sauna, un'altalena nel soggiorno e un tavolo da pranzo apparentemente infinito che può e regolarmente ospita fino a 20 persone. Crescere nella capitale europea degli sport estremi, o nel suo cimitero di ambizioni sportive estreme fallite (a seconda di a chi lo chiedi) è tutto ciò potete immaginare e molto altro ancora. Anche i miei genitori erano appassionati di sci e quando ero bambina si trasferirono dall'Inghilterra a Chamonix. Quando ho incontrato Guri, all'età di 11 anni, è diventata la mia prima amica non francese e io stessa sono entrata a far parte di una famiglia allargata e piacevolmente disfunzionale.

Ma conosco Gary per le altre cose che ha fatto a Chamonix, la sua vita che va al di là delle neve e a cui le sue foto solo accennano: Gary il musicista, lo showman, la rock star, un personaggio divertente, sempre in vena di battute, generalmente esilarante ma con profondi lati oscuri e leggendari post sbornia. Quando io e sua figlia Guri eravamo adolescenti, raramente vedevamo Gary sugli sci con una macchina fotografica in mano. Gary, il fotografo dello sci, era un personaggio appartenente al passato, nascosto in un caotico scrigno di diapositive, o ricordato nei video proiettati agli après ski e nelle presentazioni fotografiche, quelle fatte alla vecchia maniera, al ronzio sordo di un proiettore di diapositive a carosello, e impostato su una colonna sonora di commenti eccentrici.

Quando nevicava, la casa di Gary si rannicchiava al suo ritmo fantastico, la luce del fuoco dava vita agli sciatori che ballavano nelle loro cornici. Dato che tra quelle mura era legge “niente scuola in una giornata di neve fresca”, Guri e io coordinavamo i pigiama party con i temporali in arrivo, sperando che nevicasse o che la strada per Chamonix venisse chiusa. Gary ci portava al comprensorio sciistico di Grand Montets la mattina, dove salivamo in cima insieme a branchi di lupi sbavanti. Durante la discesa ci aspettava

La casa di Gary ad Argentière è essa stessa una reliquia dello sci, un classico cha-

147


148


149


D O P O A N N I I M M E R S I N E L L A P O LV E R E D E L L A S O F F I T TA D I G A R Y, S U A F I G L I A G U R I B I G H A M E D I O C I S I A M O AV V E N T U R AT E P E R R E C U P E R A R E L' E N O R M E B A U L E D I V E C C H I E D I S P O S I T I V E . I N I Z I A L M E N T E T I T U B A N T E , A L L A F I N E G A RY S I È D I V E R T I T O A R AC C O N TA R C I L A S T O R I A D I E T R O O G N I F O T O C O N B U D DY, I L C A N E , I N S U P P O R T O . P H O T O : L AY L A K E R L E Y


pazientemente, mentre noi tracciavamo le nostre linee ululando selvaggiamente.

pietra calcarea. Quando si è presentata l’opportunità di scrivere una storia su Gary, ho dato a me e Guri una scusa per fare qualcosa di cui parlavamo da anni. L'attrazione magnetica della nostalgia infantile ci ha riportato in soffitta, all’archivio fotografico di Gary. Questa volta, il nostro viaggio nel tempo aveva uno scopo: digitalizzare e salvare innumerevoli foto e filmati unici nel loro genere, catalogando le storie e le citazioni che li mantengono in vita.

I nostri rispettivi genitori ci hanno lasciato libere di vagare per il nostro campo giochi di montagna e non abbiamo mai perso l’occasione di far parte della fiorente e festosa scena sciistica di Chamonix. Le domeniche retrò sono diventate il nostro tributo alle tute da sci fluorescenti e al balletto sulle aste, e il venerdì attraversavamo la strada che dalla scuola media portava al microbirrificio MBC Chamonix per ascoltare la band di Gary, Gary Bigham & The Crevasseholes. Mio padre faceva apparizioni come ospite al suo sassofono, tutti suonavano canzoni come "All You Need is GLOVEs". La birra scorreva e il bar stipato si scatenava.

Osservando attentamente le diapositive, ho sentito una fitta di nostalgia per un'era che non abbiamo mai conosciuto. Tenevamo in mano le falde di quell'età dell'oro, l'era dei vagabondi dello sci, e i paesaggi, il nostro cortile avvolto in un mantello bianco incontaminato, ora scomparso insieme ai suoi leggendari draghi medievali e ai futuri leggendari ghiacciai, toccavano il mio cuore. La patina Kodachrome rendeva affascinanti i seracchi, i pinnacoli di granito e i luoghi maledettamente poco sicuri in cui da allora mi sono fermata a scattare le mie fotografie. Ho riconosciuto i volti giovani e familiari di coloro le cui conquiste o tragedie hanno scritto la storia di questa valle.

Per una ragazzina inglese, la sfilata di celebrità dello sci dai colori vivaci che scorrevano attraverso la casa di Gary, ognuna più fantastica (e, ora mi rendo conto, probabilmente più inebriata) della precedente, è stata una rivelazione. Era una nuova visione di come poteva svolgersi la nostra esistenza, una dimensione brillante in cui era in qualche modo possibile sia guadagnarsi da vivere che sciare tutto l'inverno, o anche tutto l’anno.

L'era dei vagabondi dello sci è passata. Ma quella senza nome che l’ha sostituita mi ha riportata ad un posto di cui ho desiderato far parte da quando mi sono seduta per la prima volta al tavolo da pranzo infinito di Gary, con gli occhi luccicanti, ascoltando quelle leggende chiedersi a vicenda dove avevano sciato quel giorno.

Quindici anni dopo, dopo che io stessa sono diventata una fotografa di sci, è il mio turno di ballare con quei lupi delle nevi assetati di polvere, di domarli e persino di diventare una di loro. Ho passato anni a preparare gli scarponi per essere più vicina all'uomo di cui mi ero innamorata (uno sciatore, ovviamente), e ora vivo le mie più sfrenate fantasie adolescenziali seguendolo nelle cattedrali di ghiaccio e

Dopotutto è Chamonix, qualsiasi altra cosa sarebbe scortese.

151


N O N È C A R I N O C H I E D E R E A Q U A L C U N O C O S A C I FAC C I A A C H A M O N I X , M A S I P U Ò C H I E D E R E D O V E A B B I A S C I AT O . M O LT E C O S E S O N O C A M B I AT E N E I 6 0 A N N I T R A S C O R S I DA Q U A N D O G A R Y È A R R I VAT O A C H A M O N I X , M A L E C U R V E I N N E V E F R E S C A A L T R A M O N T O S O N O S E M P R E L E S T E S S E , DA S O G N O . D U E F O T O S C AT TAT E N E L L O S T E S S O P U N T O S O T T O L E S D R U S , C O N Q U A L C H E A N N O D I D I F F E R E N Z A . A S I N I S T R A P H O T O G A RY B I G H A M , A D E S T R A P H O T O L AY L A K E R L E Y


153


" S E N O N È I N I N G L E S E , FA I F I N TA D I N I E N T E ! " A L L' I N I Z I O D E G L I A N N I ' 8 0 S C I A R E F U O R I P I S TA E R A S E V E R A M E N T E V I E TAT O N E L L A M AG G I O R PA R T E D E L R E S O R T S TAT U N I T E N S I E A L C U N I S C I AT O R I A M E R I C A N I S I T R A S F E R I R O N O I N P O S T I C O M E C H A M O N I X A C A U S A D E L L E R E G O L E M E N O R I G I D E . I S O G G E T T I S C AVA L C A N O I L C A N C E L L O DA L L A C I M A D E L G R A N D M O N T E T S (C H I S S À S E H A N N O N O TAT O I L T E S C H I O E L E O S S A R O T T E ) . P H O T O : G A RY B I G H A M


15 5


The Pill Outdoor Store & Hotel List 1332 selling points L'Outdoor Journal più diffuso in Europa 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. 119. 120. 121. 122. 123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 136. 137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. 157. 158.

ITA BIKE SPORT ADVENTURE ITA RIDERS ACTION ITA SALEWA OUTLET ENNA ITA STILE LIBERO ITA BOULDER & CO SALEWA OUTLET PALMANOVA ITA ITA PEAK LAND ITA ALAGNA OUTDOOR ITA BASE CAMP ITA BORDINO FRANCO ITA KING BOARD SHOP ALBA ITA MOUNTAIN HOME ITA KING BOARDSHOP ITA SPORTLER ALBIGNASEGO ITA ARCO SPORT ITA KEVOLUTIONS ITA SPORTRAGE ITA C.ELLE SPORT ITA SPORT HUB ALMENNO ITA ACTIVITY PEOPLE ITA ALPSTATION ANDALO ITA FOTO SPORT BANAL ITA SPORTLAND ANTEGNATE ALPINE WORLD SHOP & GUIDES ITA ITA ALPSTATION AOSTA 2.0 ITA CLAUDESPORT ITA CRAZY BY VERTICAL ITA MEINARDI SPORT ITA SALEWA AOSTA ITA SWIT SHOP ITA GAL SPORT ITA JOE SPORT ITA EVIVA SPORT ITA LARINO ALBINO ITA ALPSTATION ARCO ITA ARCO CLIMBING ITA ART ROCK ITA CLIMBING VILLAGE ITA G ARCO ITA KARPOS STORE ARCO ITA LA SPORTIVA ARCO ITA OLIUNÌD ARCO ITA RED POINT 1 ITA RED POINT 2 ITA ROCK & ICE ARCO ITA SALEWA ARCO ITA VERTICAL WORLD SPORT ITA GOBBI SPORT ITA RED POINT 2 (MABB 90) ITA VERTICAL SPORT ARCO ITA THE NORTH FACE ARESE ITA ALPSTATION AREZZO ITA PRATI DEL VALLONE ITA BALLONI SPORT ITA CLIMBAP ITA EXUM ITA MASTER SPORT PESAVENTO MOUNTAIN STORE ITA ITA SPORTLAND ASOLA ITA UNY STORE ITA RRTREK GRAN SASSO ITA MATIS SPORT ITA ALPSTATION LAVAREDO ITA DEGNI SPORT ITA BSHOP AVIGLIANA ITA TREKKING SPORT ITA FINISH LINE ITA SALEWA OUTLET MANTOVA ITA AFFARI & SPORT BALLABIO ITA TONINO SPORT ITA CENTRO ROSSIGNOL ITA ZEROQUATTRO ITA CARAVELLA SCOUT ITA IMPACT SHOP ITA LA SORGENTE ITA MAROCCO SPORT ITA ALE’S SURF SHOP ITA ALPSTATION BASSANO ITA DF SPORT SPECIALIST ITA MAZZARONA SPORT ITA ROBI SPORT ITA SU E GIU' SPORT ITA B-STORE ITA CAI BERGAMO ITA GREAT ESCAPES BERGAMO ITA LANDI SPORTS ITA MARCO SPORT SERVICE DF SPORT SPECIALIST BEVERA ITA ITA BIBOSPORT BIELLA ITA FABBRICA SKI SISES BIELLA ITA FRANCO SPORT ITA IL GALLO ITA NUOVI ORIZZONTI BOLOGNA ITA PATAGONIA BOLOGNA ITA THE NORTH FACE BOLOGNA ITA VILLA 1928 ITA CMP BOLZANO ITA MONTURA BOLZANO ITA MOUNTAINSPIRIT ITA SALEWA WORLD BOLZANO ITA SPORTLER BOLZANO ITA THE NORTH FACE BOLZANO ITA CAVALLO CENTRO SPORT ITA MASSI SPORT ITA TEMPO LIBERO ITA FLOWER ITA CRAZY STORE BORMIO ITA MOUNTAIN & RUNNING ITA PATAGONIA BORMIO ITA SKI TRAB ITA CELSO SPORT SHOP ITA G2 SPORT ITA BLOCCO MENTALE ITA FRISCO SHOP ITA GIALDINI ITA MAD CLIMBERS PALESTRA ITA MINOIA STORE ITA ROMEO SPORT ITA ROSSIGNOL BRESCIA ITA SPORTLAND BRESCIA ITA KLEON SPORT ITA SPORTLER BRESSANONE ITA BERTHOD SPORT ITA MOUNTAIN SHOP CERVINIA ITA TOP ONE ITA UAINOT MOUNTAIN SHOP ITA ALPSTATION BRUNICO ITA OUTFIT SPORT MODE ITA PATAGONIA BRUNICO SPORT MODE SCHOENHUBER ITA ITA SPORTLER ALPIN BRUNICO ITA SPORTLER BRUNICO ITA THOMASER ITA ESSERRE ITA EMMECI BOARD & ACTION ITA STILE ALPINO ITA SPORTLER CALALZO ITA VERTICAL SPORT SARCHE ITA NENCINI SPORT ITA PROROCK MOUNTAIN STORE ITA BIG AIR ITA MOUNTAIN SHOP TUBRIS ITA AMPLATZ SPORT ITA DETOMAS SHOP ITA DROP LINE ITA RIGHTFEELING ITA SPORT AMPLATZ ITA NUOVA MIAR SPORT ITA PUNTO RUNNING ITA RADAELLI SPORT ITA BIG WALL ITA NUOVI ORIZZONTI CARPI ITA THE NORTH FACE CARUGATE UNDER ARMOUR CAROSELLO ITA ITA CAMPO BASE BERGAMO ITA MANCINI ITA MANCINI STORE ITA SPORTLAND

ADRANO AFFI AGIRA AGORDO AGRATE BRIANZA AIELLO DEL FRIULI ALA DI STURA ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALBA ALBA ALBA ALBA ALBIGNASEGO ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALLEGHE ALMENNO SAN SALVATORE ANDALO ANDALO ANDALO ANTEGNATE AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA APPIANO APRICA ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARESE AREZZO ARGENTERA ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASIAGO ASOLA ASOLA ASSERGI ATINA AURONZO DI CADORE AVEZZANO AVIGLIANA AVIGLIANA BADIA POLESINE BAGNOLO SAN VITO BALLABIO BALME BARDONECCHIA BARDONECCHIA BARI BARI BARZIO BARZIO BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BELLINZAGO LOMBARDO BELLUNO BELLUNO BELVEDERE BERGAMO BERGAMO BERGAMO BERGAMO BERGAMO BEVERA DI SIRTORI BIELLA BIELLA BIELLA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BORGO SAN DALMAZZO BORGO SAN DALMAZZO BORGOSESIA BORGOSESIA BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BRA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESSANONE BRESSANONE BREUIL CERVINIA BREUIL CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BUSTO ARSIZIO CADREZZATE CAGLIARI CALALZO CALAVINO CALENZANO CAMAIORE CAMERANO CAMPO TURES CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANELLI CANTÙ CANZO CARMAGNOLA CARPI CARUGATE CARUGATE CARVICO CASTEL DI SANGRO CASTEL DI SANGRO CASTEL GOFFREDO

159. 160. 161. 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168. 169. 170. 171. 172. 173. 174. 175. 176. 177. 178. 179. 180. 181. 182. 183. 184. 185. 186. 187. 188. 189. 190. 191. 192. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. 200. 201. 202. 203. 204. 205. 206. 207. 208. 209. 210. 211. 212. 213. 214. 215. 216. 217. 218. 219. 220. 221. 222. 223. 224. 225. 226. 227. 228. 229. 230. 231. 232. 233. 234. 235. 236. 237. 238. 239. 240. 241. 242. 243. 244. 245. 246. 247. 248. 249. 250. 251. 252. 253. 254. 255. 256. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265. 266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 278. 279. 280. 281. 282. 283. 284. 285. 286. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 296. 297. 298. 299. 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312. 313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. 322. 323. 324. 325. 326. 327. 328. 329. 330. 331. 332. 333. 334. 335. 336. 337. 338. 339. 340. 341.

ALPSTATION BISMANTOVA ITA CRAZY STORE CASTIONE ITA OLGA SPORT ITA LA SPORTIVA STORE CAVALESE ITA LARCHER SPORT ITA UN SESTO ACCA - 1/6H ITA FREETIME ITA MAXI SPORT CERNUSCO ITA MAXI SPORT MERATE ITA CERVINIA 2001 ITA SPORTS CENTER TEAM ITA ALTA QUOTA TORINO ITA AREA 41 ITA BASE CAMP SSD ITA WHITE REEF ITA PASSSPORT CESIOMAGGIORE ITA DELFINO SPORT ITA FRACHEY SPORT ITA MARISPORT X-TREME ITA ROUTE RAMEY 33 ITA SKI SPORT HOUSE ITA ZECCHIN SPORT ITA SPORTLAND CHIARI ITA L'ARTE DI SALIRE IN ALTO ITA ASPORT’S MOUNTAIN CHIES ITA MAIUK SPORT ITA OLLIE ITA RADICAL SPOT ITA SALEWA SONDRIO ITA JEANNOT SPORT ITA GRIMPEUR ITA CPR FREE SPORT ITA MOLINARI SPORT ITA ALCHYMYA ITA ALPSTATION CLES ITA MOUNTAIN SHOP CLES ITA SALEWA CLES ITA SPORT EVOLUTION ITA LOVE BOARD ITA LE PARADIS DES SPORTS ITA CASEROTTI SPORT ITA BETTINESCHI SPORT ITA SPORT PESCOSTA ITA SPORT POSCH ITA PRANTNER ITA SPORT LIFE ITA MAURIZIO SPORT ITA ASPORT’S MOUNTAIN ITA VISONÀ SPORT ITA SPORTMARKET ITA CRAZY BOARD ITA SNOWYSUMMIT ITA DUE & DUE CORTINA ITA FREERIDE HOUSE ITA LA COOPERATIVA DI CORTINA ITA MILLET SHOP ITA MOROTTO SPORTS EQUIPMENT ITA QUOTA 1224 ITA THE NORTH FACE CORTINA ITA BOARDERLINE ITA CORTINA 360 ITA LA SPORTIVA CORTINA ITA PATAGONIA CORTINA ITA ROCK & ICE CORTINA ITA SALEWA CORTINA ITA TECNICA OLYMPIA ITA SPORT ALFREDO ITA SPORT KOSTNER ITA 360 SLIDE SHOP ITA 4810 SPORT ITA ARDI SPORT ITA LA SPORTIVA COURMAYEUR ITA LES PYRAMIDES ITA NOLO COURMA SKI SHOP ITA PATAGONIA COURMAYEUR ITA POINT DU SPORT ITA ULISSE SPORT ITA OLIUNÌD VICENZA ITA ALPSTATION CUNEO ITA BIGUP ITA CRAZY BY VERTICAL ITA SALEWA CUNEO ITA SNOWTIME ITA THE NORTH FACE CUNEO ITA VIALE CALZATURE ITA WILD FREE ITA NOCH SHOP ITA FALETTI MOUNTAIN STORE ITA DF SPORT SPECIALIST ITA MOUNTAIN GARAGE ITA OUTSIDER ITA KRALER SPORT ITA SALEWA DOBBIACO ITA ALPSTATION BRIANZA ITA GVM SHOP ITA MOSONI SPORT ITA POSSA SPORT ITA RE-SKI ITA SPORT EXTREME ITA ERCOLE ITA TONY SPORT ITA MORGAN AIR ITA OUTDOOR & TREKKING STORE ITA HOLIDAY SPORT ITA TWENTY FIVE ITA SPIT SPORT OUTDOOR ITA IL DADO BOULDER ITA LINEA VERTICALE ITA PENNENTE OUTDOOR ITA ALPMANIA ITA DEVA WALL ITA ERREGI SPORT ITA MOUNTAIN LAB ITA CRAZY STORE FINALE LIGURE ITA LA SPORTIVA FINALE LIGURE ITA MONTURA FINALBORGO ITA OLIUNÌD FINALE ITA OUTPOST MONTAINEERING ITA RIDE & RUN CRAZY STORE ITA ROCKSTORE ITA SALEWA FINALE LIGURE ITA CLIMB ITA DREAMSTORE ITA NEVERLAND ITA PESCI CAMPING STORE ITA SPORT CLUB ITA THE NORTH FACE FIRENZE ITA OBIETTIVO MONTAGNA ITA BALANTE SPORT ITA QUERIO ERNESTO ITA CAPO NORD ITA GIMELLI ITA 3.30 RUNNING STORE ITA ROSSIGNOL FORMIGLIANA ITA SNOWGANG ITA FREES SPORT ITA SPORTIFICATION ITA SICCARDI SPORT ITA SURF SHOP ITA BOARDER KING ITA SPORT MAX ITA OTKBOARD ITA ALL4CYCLING ITA BM SPORT ITA BONI SPORT ITA BONI SPORT ITA BOULDER FACTORY ITA CENTRO CANOA ITA HOBBY SPORT ITA MOISMAN ITA REPETTO SPORT ITA SALEWA GENOVA ITA SPINNAKER ITA A&F COMPANY ITA MONTAGNARD SPORT ITA BIG STONE ITA SONEGO ITA RUNNING LIFE ITA WIPE OUT ITA SPORTWAY GRAVELLONA ITA RICCARDO SPORT ITA DAVID “3” SPORT ITA BERGLAND ITA SPORT-GESCHAFT ITA SPORT-GESCHAFT ITA 099 OUTDOOR ITA PLANET RIDER ITA KAFFEKLUBBEN ITA SPORTLAND GUSSAGO ITA MARESPORT ITA QUIKSILVER STORE IMPERIA ITA GRAZIA SPORT ISEO ITA ALPSTATION ISERA ITA ALTA QUOTA ISERNIA ITA 38° PARALLELO ITA SPORTING HOUSE ITA MOUNTAINWORLD ITA BLOCKLAND ITA LELE SHOP ITA SALEWA AQUILA ITA TREKKING L’AQUILA ITA 156 ORNELLA SPORT ITA SPORT 203 ITA

CASTELNOVO NE’ MONTI CASTIONE ANDEVENNO CATANIA CAVALESE CAVARENO CAZZAGO CENCENIGHE AGORDINO CERNUSCO LOMBARDONE CERNUSCO LOMBARDONE CERVINIA CERVINIA CESANA TORINESE CESENA CESENA CESENA CESIOMAGGIORE CETO CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHÂTILLON CHIAMPO CHIARI CHIAVARI CHIES D'ALPAGO CHIESA VALMALENCO CHIETI CHIOGGIA CHIURO CHIUSA DI PESIO CIRIÈ CISANO SUL NEVA CIVEZZANO CLAUT CLES CLES CLES CLUSONE CODROIPO COGNE COGOLO COLERE COLFOSCO COLFOSCO IN BADIA COLLALBO COLOMBIERA MOLICCIARA CONDINO CORDENONS CORNEDO CORNUDA CORRIDONIA CORRIDONIA CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA COTRONEI COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR CREAZZO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO DARFO BOARIO DARFO BOARIO TERME DESENZANO DEL GARDA DESIO DIMARO FOLGARIDA DOBBIACO DOBBIACO DOLZAGO DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DUEVILLE ENTRACQUE EUPILIO FAENZA FALCADE FALZES FANO FELTRE FELTRE FERMO FERRARA FERRARA FERRARA FIDENZA FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIUMALBO FOGLIZZO FORLÌ FORLÌ FORMIGINE FORMIGLIANA FORNO DI ZOLDO FOSSALTA DI PIAVE FOSSANO FRABOSA SOTTANA FRABOSA SOTTANA FRAZIONE DAOLASA COMMEZZADURA FROSSASCO GALGAGNANO GAZZADA SCHIANNO GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GIANICO GIAVENO GIULIANOVA GODEGA SANT'URBANO GRADISCA D’ISONZO GRADO GRAVELLONA TOCE GRESSAN GRESSONEY SAINT JEAN GRESSONEY-SAINT-JEAN GRESSONEY-SAINT-JEAN GRESSONEY-SAINT-JEAN GROSSETO GROSSETO GUASTALLA GUSSAGO IMPERIA IMPERIA ISEO ISERA ISERNIA IVREA IVREA L'AQUILA L’AQUILA L’AQUILA L’AQUILA L’AQUILA LA THUILE LA VALLE AGORDINA

342. 343. 344. 345. 346. 347. 348. 349. 350. 351. 352. 353. 354. 355. 356. 357. 358. 359. 360. 361. 362. 363. 364. 365. 366. 367. 368. 369. 370. 371. 372. 373. 374. 375. 376. 377. 378. 379. 380. 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390. 391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409. 410. 411. 412. 413. 414. 415. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433. 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443. 444. 445. 446. 447. 448. 449. 450. 451. 452. 453. 454. 455. 456. 457. 458. 459. 460. 461. 462. 463. 464. 465. 466. 467. 468. 469. 470. 471. 472. 473. 474. 475. 476. 477. 478. 479. 480. 481. 482. 483. 484. 485. 486. 487. 488. 489. 490. 491. 492. 493. 494. 495. 496. 497. 498. 499. 500. 501. 502. 503. 504. 505. 506. 507. 508. 509. 510. 511. 512. 513. 514. 515. 516. 517. 518. 519. 520. 521. 522. 523. 524.

SPORT TONY IMPULS SPORT ADRI SPORT AFFARI & SPORT LECCO GREAT ESCAPES LECCO INUA SPIRIT SPORT HUB LECCO INUA SPIRIT MY WALL BRUMA ON THE BEACH EAST WIND BOTTERO SKI BOTTERO SKI WE RIDE ZONE DF SPORT SPECIALIST LISSONE MAXI SPORT LISSONE CENTRO HOBBY SPORT CRAZY STORE LIVIGNO I’M SPORT LAPPONIA MOUNTAIN PLANET MOUNTAIN RIDERS SIFED MTR LIVIGNO PUNTO SPORT SILENE SPORT SPORT EXTREME THE NORTH FACE LIVIGNO SPORT ADVENTURE ZINERMANN SPORTING HOASY NENCINI SPORT SALEWA OUTLET SCALO MILANO GRINGO SHOP SPORTLAND LONATO SALEWA LONGARONE SPORTLIFEE IL CAMPIONE LUCCA SPORT PROFESSIONAL PROSHOP VIVISPORT CRESPI SPORT SPORT MODE STEGER RABOGLIATTI SPORT OLIMPIONICO SPORT SPORT 3 TRE THE GARDEN ZEBRA SNOWBOARD SCHOOL DODI’S ON SIDE SPORT TENNE CINQUE TERRE TREKKING PEIRANO SPORT JANE SPORT SPORTIME MUD AND SNOW DALL’ORSO STORE BOARDRIDER QUIKSILVER PIPE PRO SHOP BREMA SPORT MEGA INTERSPORT MOUNTAIN STORE HARLEM MELEGNANO THE REVIVE CLUB FAKIE TECH SHOP HUTTER SPORT SPORTLER ALPIN MERANO SPORTLER MERANO MAXI SPORT MERATE SFIDA 2.0 NARDELLI SPORT SNOWBOARDMANIA ALPSTATION MILANO BURTON STORE MILAN CANADA GOOSE MILAN CARTON DAMENO SPORT DF SPORT SPECIALIST DON KENYA RUN FRISCO SHOP MILANO KIM FORNITURE SCOUT KOALA SPORT LA MONTAGNA SPORT MANGA CLIMBING MISSION OLIUNÌD MILANO LORETO PATAGONIA MILANO RUNAWAY SALEWA MILANO SAVE THE DUCK MILANO SAVE THE DUCK MILANO SEASE SPORTING SAN LORENZO THE NORTH FACE MILANO UNDER ARMOUR MILANO UNDER ARMOUR MILANO VERDE PISELLO VIBRAM MILANO WHY RUN PLEASURES RADICAL FREE SOLO EXTREME NUOVI ORIZZONTI MODENA THE NORTH FACE MODENA LIVIO SPORT SPORTMAN THIRD GENERATION HELLWEGER INTERSPORT SPORTLAND MONIGA PATAGONIA MONTEBELLUNA ROSSIGNOL MONTEBELLUNA SALEWA OUTLET MONTEBELLUNA VIBRAM MONTEBELLUNA ROCK & WALLS PURE NATURE WILD PROJECT THE CHANGE PATAGONIA MORBEGNO STILE ALPINO MORBEGNO WHATSALP SPORT HUB MORI MICARELLI STORE LAB8 ARBITER UNTERHOLZNER GRANDE GRIMPE PERICO SPORT ETNA WALL SERVOLARE 17 RUNWAY SPORT SPORT LAURIN ALBY SPORT CLINICA DELLO SPORT DF SPORT SPECIALIST OLGIATE DF SPORT SPECIALIST ORIO SALEWA ORIO CENTER THE NORTH FACE ORIO UNDER ARMOUR ORIO AL SERIO MAMMUT ORTISEI SPORT GARDENA SPORT SCHMALZ SPORTLAND ORZINUOVI FREE TIME STORE SPORTLAND OSPITALETTO BIG WALL ABBÀ INTERSPORT DECA SPORT HOBBIT SHOP LA COCCINELLA ACTIVE CREMA SPORT INTELLIGHENZIA PROJECT OLIUNÌD PADOVA SALEWA PADOVA SESTOGRADO SPORTLAND PALAZZOLO GENCHI SPORT PER CORRERE PELLISSIER SPORT PIRCHER GUENTHER 46° PARALLELO ALPSTATION PARMA ALTERNATIVE SHOP FREE SPORT MOVE MOUNTAIN LOVERS MOVE MOUNTAIN LOVERS PARMA SPORT SEVEN SUMMITS FERRARI SPORT SPORTWAY NOVARA OLIUNÌD MILANO MONDO VERTICALE SPAZIOUTDOOR PAPER SURF ALTA QUOTA PESCARA KING LINE MAKAI SURFSHOP STELLA ALPINA FRANCO SPORT RRTREK PESCASSEROLI DF SPORT SPECIALIST PIACENZA EIGHT SIX L'ALTROSPORT OUTLANDERS

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA

LA VILLA LANA LAVENO-MOMBELLO LECCO LECCO LECCO LECCO LEGNANO LEVATA LIDO DI TARQUINIA LIGNANO PINETA LIMONE PIEMONTE LIMONE PIEMONTE LIMONE PIEMONTE LIMONE PIEMONTE LISSONE LISSONE LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVORNO LIVORNO LOCATE DI TRIULZI LODI LONATO LONGARONE LOVER LUCCA LUCCA LUCCA LUINO LUTAGO MACUGNAGA MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MAGIONE MALÈ MALLES MANAROLA MANTA MANTOVA MANTOVA MARANO SUL PANARO MARGHERA MARIA DI PIETRASANTA MARINA DI RAVENNA MARTELLAGO MARTIGNACCO MATELICA MELEGNANO MEOLO MERANO MERANO MERANO MERANO MERATE MESENZANA MEZZOLOMBARDO MEZZOLOMBARDO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MIRANO MODENA MODENA MODENA MOENA MONDOVÌ MONDOVÌ MONGUELFO MONIGA MONTEBELLUNA MONTEBELLUNA MONTEBELLUNA MONTEBELLUNA MONTESACRO MONTESILVANO MONTESILVANO MORBEGNO MORBEGNO MORGEX MORI MUCCIA NAGO TORBOLE NAPOLI NATURNO NEMBRO NEMBRO NICOLOSI NICOLOSI NOICATTARO NOVA LEVANTE NOVALESA OCCHIEPPO INFERIORE OLGIATE OLONA ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORZINUOVI OSIMO OSPITALETTO OSTERIA DEL GATTO FOSSATO DI VICO OULX OULX OVINDOLI OVINDOLI PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PALAZZOLO SULL’OGLIO PALERMO PALERMO PAQUIER PARCINES PARMA PARMA PARMA PARMA PARMA PARMA PARMA PAVULLO NEL FRIGNANO PERGINE VALSUGANA PERNATE PERO PERUGIA PERUGIA PESARO PESCARA PESCARA PESCARA PESCARA PESCASSEROLI PESCASSEROLI PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIACENZA


525. 526. 527. 528. 529. 530. 531. 532. 533. 534. 535. 536. 537. 538. 539. 540. 541. 542. 543. 544. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. 553. 554. 555. 556. 557. 558. 559. 560. 561. 562. 563. 564. 565. 566. 567. 568. 569. 570. 571. 572. 573. 574. 575. 576. 577. 578. 579. 580. 581. 582. 583. 584. 585. 586. 587. 588. 589. 590. 591. 592. 593. 594. 595. 596. 597. 598. 599. 600. 601. 602. 603. 604. 605. 606. 607. 608. 609. 610. 611. 612. 613. 614. 615. 616. 617. 618. 619. 620. 621. 622. 623. 624. 625. 626. 627. 628. 629. 630. 631. 632. 633. 634. 635. 636. 637. 638. 639. 640. 641. 642. 643. 644. 645. 646. 647. 648. 649. 650. 651. 652. 653. 654. 655. 656. 657. 658. 659. 660. 661. 662. 663. 664. 665. 666. 667. 668. 669. 670. 671. 672. 673. 674. 675. 676. 677. 678. 679. 680. 681. 682. 683. 684. 685. 686. 687. 688. 689. 690. 691. 692. 693. 694. 695. 696. 697. 698. 699. 700. 701. 702. 703. 704. 705. 706. 707.

HOBBY SPORT SPORT IN MONTAGNA OUTDOOR LIFE TOMMY SPORT VERTICAL SPORT PIANETA SPORT ASPORTSTATION STIMM ZAMBERLAN ARIAPERTA M.C.RUNNING MIRAFIORI SPORT 2 ONBOARD EUROSPORT FINDY SHOP SPORT HUB PINZOLO SPORTLAND PISOGNE DREAMSTORE SELMI TECHNOSPORT VALLEE SPORT PEAK PERFORMANCE STORE AMORINI OUTDOOR SPORTWAY PONTE KAPPAEMME SPORT MOUNTAIN SHOP BERGAMO SPORTLER PORDENONE TOFFOLI SPORT BOARD ROOM MIVAL SPORT BUGS SHOPS LA SPORTIVA POZZA DI FASSA BLOSSOM SKI DEKA UPPER IL CAMPIONE PRATO RUNOUT 3RD GENERATION VIGLIETTI SPORT SALEWA PREDAZZO V10 OFFTRACK CENTER BERGFUCHS MORASSI ETTORE OUTDOOR & TREKKING STORE ROSSIGNOL UDINE REGGIO GAS A1 CLIMBING GINETTO SPORT SURF PARADISE MONTAGNA DIMENSIONE SALVATORI SPORT POLLO WINTER SPORT THE NORTH FACE RIMINI PERTINGER MOUNTAIN SICKS VERTICAL SPORT RIVAROLO VERTICAL SPORTSWEAR SPORT NATURA ALP3 MONTAGNA ALTA QUOTA ROMA CAMPO BASE ROMA CAMPO BASE ROMA CLIMBER STORE GEOSTA KAHUNA LBM SPORT MIZUNO ROMA MONTURA ROMA ONERACE OUTDOOR EXPERIENCE PATAGONIA ROMA ROCK IT ROSSIGNOL PARMA RRTREK ROMA STAR WALL THE NORTH FACE THE NORTH FACE ROMA THE NORTH FACE ROMA URBANSTAR WP OSTIENSE CITY BEACH OMNIA SPORT SPORTLAND RONCADELLE REKORD SHERPA ATLANTE MONTELLO FRONTSIDE BLOCK3 CABAS SPORT MAKALU' SPORT MONTURA ROVERETO 100 - ONE SPORTLIFEE SPORT JOCHER MACIACONI ANIMA SPORTIVA PIÙ SPORT ALPSTATION AOSTA MG MOUNTAIN CISALFA SPORT AOSTA PAPIN SPORT SPORT HOLZER LAGAZOI SPORT SPORT HUB CHIAVENNA MILESI SPORT SPORTLAND SAN LEONARDO GODI SPORT SPORTLER SAN MARTINO TURNOVER SPORT SAN MARTINO SPORT SLALOM SLALOM SPORT SNOWBOARD'S HOUSE PARETI WEGER UNICO SPORT ALPSTATION BRESCIA NEW VIAGGIANDO GIUGLAR LAB IS SPORT GI-SPORT KRATTER FAMA SPORT OLIVER SKI ALPSTATION SARZANA KAU KAU 3.30 RUNNING STORE FRESH FARM 3SIXTY BESSON SPORT FAURE SPORT GIUGGIA SPORT PATTY SPORT MOUNTAIN EXPERIENCE AREA51 CLIMBING CENTER SWITCH SHOP LORI SPORT ALPSTATION SCHIO MAX SPORT VALLI SPORT PIANETA CICLO ART CLIMB PALESTRA BRUNO SPORT ACTIV SPORT SPORT WALTER BOARD STYLE CABOT COVE OUTDOOR CAFÈ SALEWA OUTLET SERRAVALLE HOT ICE SNOWBOARD KINIGER SPORTMODE MAXI SPORT SESTO S.G. TABACCHERIA BIOLCHINI MARCELLIN SPORT PASSET SPORT SPORT LE TORRI SURF SHOPPE XL MOUNTAIN IL MARATONETA SPORT RONDIRO PASSSPORT SIGNORESSA SPORTLER CLIMBING CENTER SPORTLER TREVISO DF SPORT SPECIALIST SIRTORI ALTERNATIVA SPORT ALPIN SPORT MODE ALPIN SPORTS K&K SPORTS SALEWA OUTLET VERONA CENTRO SPORT FIORELLI SPORT SONDRIO TUTTOSPORT MAZZUCCHI SPORTLAND SONICO EDEN SPORT VI BLOCK CAMPO BASE SPILAMBERTO MAKE MERRY BERGER SCHUHE SPORTLAND STEZZANO ALPSTATION TARVISIO SPORTLER TAVAGNACCO ZANI SPORT BLU SURFER PIÙ SPORT IOCORRO!

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA

PIACENZA PIANCOGNO PIANELLA PIASCO PIETRAMURATA PIETRASANTA PIEVE D’ALPAGO PIEVE DI SOLIGO PIEVE DI TORREBELVICINO PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PISOGNE PISTOIA PISTOIA PLAN FELINAZ-FELINAZ PONT SAINT MARTIN PONTE DI LEGNO BS PONTE FELCINO PONTE NELLE ALPI PONTE SELVA DI PARRE PONTERANICA PORDENONE PORDENONE PORTO SAN GIORGIO POVE DEL GRAPPA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA PRATA CAMPORTACCIO PRATO PRATO PRATO PRATO NEVOSO PRATO NEVOSO PREDAZZO QUARTU SANT’ELENA RANICA RASEN-ANTHOLZ SÜDTIROL RAVASCLETTO RAVENNA REANA DEL ROJALE REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA RICCIONE RIETI RIETI RIMINI RIMINI RIO DI PUSTERIA RIVAROLO CANAVESE RIVAROLO CANAVESE RIVAROLO CANAVESE ROCCA DI MEZZO ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMAGNANO SESIA RONCADELLE RONCHI DEI LEGIONARI RONCO BRIANTINO RORETO DI CHERASCO ROSETO DEGLI ABRUZZI ROVERETO ROVERETO ROVERETO ROVERETO ROVERETO RUFFRE' - MENDOLA S. ANDRA S. CRISTINA SACILE SACILE SAINT CHRISTOPHE SAINT CHRISTOPHE SAINT-CHRISTOPHE SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CASSIANO SAN CASSIANO SAN GIOVANNI BIANCO SAN LEONARDO IN PASSIRIA SAN MARTINO BUON ALBERGO SAN MARTINO BUON ALBERGO SAN MARTINO BUON ALBERGO SAN MARTINO DI CASTROZZA SAN MARTINO DI CASTROZZA SAN MARTINO DI CASTROZZA SAN MARTINO DI CASTROZZA SAN PANCRAZIO SAN PAOLO SAN VENDEMIANO SAN ZENO NAVIGLIO SANSEPOLCRO SANT'AMBROGIO SANT’AGOSTINO SAPPADA SARONNO SARONNO SARZANA SARZANA SASSUOLO SASSUOLO SAUZE D’OULX SAUZE D’OULX SAUZE D’OULX SAVIGLIANO SAVIGLIANO SAVIGNANO SUL RUBICONE SCANDICCI SCANDICCI SCHIAVON SCHIO SCHIO SCHIO SCOPPITO SEDICO SELVA GARDENA SELVA VAL GARDENA SELVA VAL GARDENA SENAGO SENIGALLIA SERAVALLE SCRIVIA SERRA SAN QUIRICO SESTO SESTO SAN GIOVANNI SESTOLA SESTRIERE SESTRIERE SESTRIERE SESTRIERE SETTIMO VITTONE SIENA SIENA SIGNORESSA SILEA SILEA SIRTORI SISTIANA SIUSI SIUSI SIUSI SONA SONDRIO SONDRIO SONDRIO SONICO SORBOLO SPESSA SPILAMBERTO SPOLETO ST. NIKOLAUS STEZZANO TARVISIO TAVAGNACCO TEMÙ TERAMO TERAMO TERNI

708. 709. 710. 711. 712. 713. 714. 715. 716. 717. 718. 719. 720. 721. 722. 723. 724. 725. 726. 727. 728. 729. 730. 731. 732. 733. 734. 735. 736. 737. 738. 739. 740. 741. 742. 743. 744. 745. 746. 747. 748. 749. 750. 751. 752. 753. 754. 755. 756. 757. 758. 759. 760. 761. 762. 763. 764. 765. 766. 767. 768. 769. 770. 771. 772. 773. 774. 775. 776. 777. 778. 779. 780. 781. 782. 783. 784. 785. 786. 787. 788. 789. 790. 791. 792. 793. 794. 795. 796. 797. 798. 799. 800. 801. 802. 803. 804. 805. 806. 807. 808. 809. 810. 811. 812. 813. 814. 815. 816. 817. 818. 819. 820. 821. 822. 823. 824. 825. 826. 827. 828. 829. 830. 831. 832. 833. 834. 835. 836. 837. 838. 839. 840. 841. 842. 843. 844. 845. 846. 847. 848. 849. 850. 851. 852. 853. 854. 855. 856. 857. 858. 859. 860. 861. 862. 863. 864. 865. 866. 867. 868. 869. 870. 871. 872. 873. 874. 875. 876. 877. 878. 879. 880. 881. 882. 883. 884. 885. 886. 887. 888. 889. 890.

ITA TERNI VERTIGINI SPORT ITA TESERO MONTURA FIEMME ITA TESERO SPORT VENTURA ITA TIRANO CRAZY STORE TIRANO ITA TOLMEZZO ANGELI SPORT ITA TOLMEZZO TECNICAL SKI ITA TORINO ALPSTATION TORINO ITA TORINO ASD BOULDER BAR ITA TORINO BSHOP BRACCINI ITA TORINO BSHOP RAVINA ITA TORINO BSIDE CLIMBING VILLAGE ITA TORINO CUORE DA SPORTIVO ITA TORINO FERRINO STORE TORINO ITA TORINO FRESH STORE ITA TORINO GRASSI SPORT TORINO ITA TORINO JOLLY SPORT ITA TORINO JOLLY SPORT ITA TORINO MIZUNO STORE ITA TORINO MONTURA TORINO ITA TORINO ORIZZONTI VERTICALI ITA TORINO ORIZZONTI VERTICALI ITA TORINO PASSION SPORT ITA TORINO PROMOSPORT ITA TORINO RONCO ALPINISMO ITA TORINO SALA SPORT ITA TORINO SALEWA TORINO ITA TORINO SASP PALESTRA CLIMBING ITA TORINO SCHENONE SPORT ITA TORINO STRIKE ITA TORINO THE NORTH FACE TORINO ITA TORINO JIMMY SURF SHOP ITA TORRE BOLDONE READY TO RUN ITA TORRE DEL LAGO TEDDY PALOMINO ITA TORRE PELLICE GULLIVER TORRE PELLICE ITA TORRI DI QUARTESOLO SPORTLER VICENZA ITA TRADATE LEZARD ITA TRAVERSETOLO CATTI SPORT ITA TRE CAPITELLI PARISPORT IDRO ITA TRENTO LA SPORTIVA TRENTO ITA TRENTO MONTURA TRENTO ITA TRENTO ROCK & ICE TRENTO ITA TRENTO SHERPA3 PATAGONIA ITA TRENTO SPORTLER ALPIN TRENTO ITA TRENTO SPORTLER TRENTO ITA TRENTO TECNOSCI ITA TRENTO VERTICAL SPORT TRENTO ITA TRENTO MAGNITUDO ITA TREVISO LE BLOC SHOP ITA TRIESTE ALPSTATION TRIESTE ITA TRIESTE AVVENTURA DUE ITA TRIESTE SPORTLER TRIESTE ITA TURANO PURA VIDA ITA UDINE FIASCARIS ITA UDINE K2 SPORT ITA VAL DI VIZZE SPORT CENTER ITA VAL MASINO FIORELLI SPORT VALMASINO ITA VALDAORA SPORT CORONES ITA VALDRAGONE LAYAK ITA VALLES SPORT MODE MARIA SALEWA OUTLET VALMONTONE ITA VALMONTONE ITA VALTOURNENCHE UAINOT SNOWBOARD SHOP ITA VARESE BONNY MODULAR LAB ITA VARESE ZOO PARK ITA VARNA SKICENTER ITA VELLETRI SPORTANGEL ITA VENASCA SKI KLINIK ITA VERANO BRIANZA RIDER SHOP ITA VERANO BRIANZA ROSSINI SPORT ITA VERMIGLIO LODO SPORT ITA VERNAZZA VERNAZZA SPORT ITA VERONA CAMPO BASE VERONA ITA VERONA DETOUR ITA VERONA GENERATION ITA VERONA MONTURA VERONA ITA VERONA OLIUNÌD VERONA ITA VERONA ROSSIGNOL VERONA ITA VERONA SLIDE BY DETOUR ITA VERONA THE NORTH FACE VERONA ITA VEZZA D’OGLIO ORIZZONTI MONTAGNA ITA VIAREGGIO MARATONANDO ITA VICENZA OLIUNÌD LDR PALESTRA ITA VICENZA OLIUNÌD VICENZA CENTRO ITA VICENZA PRO SPORT ITA VICOFORTE SERGIO SPORT ITA VIGNOLA GILIOLI SPORT ITA VIGNOLA MONDO MONTAGNA ITA VILLAIR VERTICAL NO LIMIT ITA VILLANOVA MONDOVI DHO SPORT ITA VILLANOVA MONDOVI ROSSI ITA VILLANUOVA SUL CLISI SPORTLAND VILLANUOVA ITA VILLASANTA AFFARI & SPORT VILLASANTA ITA VILLENEUVE BAROLI SPORT ITA VILLENEUVE CALZATURE BAROLI ITA VINOVO SPORTLAND TORINO ITA VIPITENO HERBERT PLANK SPORT ITA VITERBO BRUMA STREET STYLE ITA VITERBO LIQUIDO ITA VITERBO RUNNER LA SPORTIVA ZIANO DI FIEMME ITA ZIANO DI FIEMME ITA ZOGNO TIRABOSCHI SPORT ITA ZOLA PREDOSA CRAS ITA ZOLA PREDOSA QUOTA 362 ITA ZOLDO ALTO TABIA SPORT AT ST JOHANN IM PONGAU MOREBOARDS ST. JOHANN AT ALTENMARKT ATOMIC AUSTRIA GMBH AT AMSTETTEN MOREBOARDS AMSTETTEN AT BERGHEIM BEI SALZBURG SALEWA STORE SALZBURG AT BLUDENZ SPORTLER AT BREGENZ BLUE TOMATO BREGENZ AT DORNBIRN MOREBOARDS DORNBIRN AT ENNS ORANGE CORNER E.U. AT FELDKIRCH ALTON PREMIUM STORE AT GERLOS HOTZONE.TV AT GÖTZIS ALPIN LOACKER AT GRAZ BERGFUCHS AT GRAZ BLUE TOMATO GRAZ GRAZ BLUE TOMATO LOGISTIK GRAZ AT AT GRAZ MOREBOARDS GRAZ AT INNSBRUCK ALPSTATION INNSBRUCK INNSBRUCK BLACK DIAMOND INNSBRUCK AT AT INNSBRUCK BLUE TOMATO INNSBRUCK AT INNSBRUCK BURTON STORE INNSBRUCK AT INNSBRUCK BURTON STORE INNSBRUCK AT INNSBRUCK DIE BOERSE AT INNSBRUCK MOREBOARDS INNSBRUCK INNSBRUCK MOREBOARDS INNSBRUCK DEZ AT AT INNSBRUCK PATAGONIA INNSBRUCK AT INNSBRUCK SPORTLER WITTING INNSBRUCK THE NORTH FACE INNSBRUCK AT AT INNSBRUCK XDOUBLE KIRCHDORF IN TIROL ROCKNROLL MOUNTAIN STORE AT AT KLAGENFURT BLUE TOMATO KLAGENFURT AT KLAGENFURT MOREBOARDS KLAGENFURT AT KLAGENFURT AM WÖRTHERSEE HIGH LIFE HANDELS AT KUFSTEIN MOREBOARDS KUFSTEIN AT KUFSTEIN SPORTLER AT LANDECK MOREBOARDS LANDECK AT LEOBEN MOREBOARDS LEOBEN AT LIENZ BERGSPORT AT LIENZ BLUE TOMATO LIENZ AT LIENZ ZIMML ALPINAUSSTATTER LINZ BASE CAMP THE ALPINE STORE AT LINZ BETABOARDS X PETER WAGNER AT AT LINZ MOREBOARDS LINZ AT LOFER LIVID SPORTS AT MAYRHOFEN MOREBOARDS MAYRHOFEN AT NEUSTIFT IM STUBAITAL MOREBOARDS STUBAI AT OBERTAUERN BLUE TOMATO AT OBERTAUERN BLUE TOMATO OBERTAUERN AT PARNDORF BURTON STORE PARNDORF AT PARNDORF SALEWA OUTLET PARNDORF AT PASCHING BLUE TOMATO LINZ AT PASCHING MOREBOARDS PASCHING AT SAALBACH BOARD.AT AT SAALFELDEN SALEWA STORE SAALFELDEN AT SALZBURG BLUE TOMATO SALZBURG SCHLADMING BLUE TOMATO ONLINE STORE AT AT SCHLADMING BLUE TOMATO SCHLADMING SCHLADMING SALEWA STORE SCHLADMING AT AT SCS VÖSENDORF BLUE TOMATO SCS AT SEIERSBERG BLUE TOMATO SEIERSBERG AT SEIERSBERG-PIRKA MOREBOARDS SEIERSBERG AT SÖLDEN MOREBOARDS SÖLDEN AT SÖLDEN SPORT4YOU AT ST. ANTON AM ARLBERG PETE SPORT AT ST. PÖLTEN MOREBOARDS ST. PÖLTEN AT STEYR BERGWERK AT STEYR MOREBOARDS STEYR TELFS INNTALCENTER MOREBOARDS INNTALCENTER AT AT VILLACH BLUE TOMATO VILLACH AT WELS MOREBOARDS WELS AT WIEN BLUE TOMATO WIEN AT WIEN BLUE TOMATO WIEN AT WIEN FAME BOARDSHOP AT WIEN HANG LOOSE AT WIEN MOREBOARDS WIEN AT WIEN SALEWA STORE WIEN AT WIEN STEPPENWOLF AT WIENER MOREBOARDS WIENER AT WÖRGL BLUE TOMATO WÖRGL AT ZAMS ONSIGHT BERGSPORT 157 AT ZELL AM SEE LA RESISTANCE CH ANDERMATT SNOWLIMIT

891. 892. 893. 894. 895. 896. 897. 898. 899. 900. 901. 902. 903. 904. 905. 906. 907. 908. 909. 910. 911. 912. 913. 914. 915. 916. 917. 918. 919. 920. 921. 922. 923. 924. 925. 926. 927. 928. 929. 930. 931. 932. 933. 934. 935. 936. 937. 938. 939. 940. 941. 942. 943. 944. 945. 946. 947. 948. 949. 950. 951. 952. 953. 954. 955. 956. 957. 958. 959. 960. 961. 962. 963. 964. 965. 966. 967. 968. 969. 970. 971. 972. 973. 974. 975. 976. 977. 978. 979. 980. 981. 982. 983. 984. 985. 986. 987. 988. 989. 990. 991. 992. 993. 994. 995. 996. 997. 998. 999. 1000. 1001. 1002. 1003. 1004. 1005. 1006. 1007. 1008. 1009. 1010. 1011. 1012. 1013. 1014. 1015. 1016. 1017. 1018. 1019. 1020. 1021. 1022. 1023. 1024. 1025. 1026. 1027. 1028. 1029. 1030. 1031. 1032. 1033. 1034. 1035. 1036. 1037. 1038. 1039. 1040. 1041. 1042. 1043. 1044. 1045. 1046. 1047. 1048. 1049. 1050. 1051. 1052. 1053. 1054. 1055. 1056. 1057. 1058. 1059. 1060. 1061. 1062. 1063. 1064. 1065. 1066. 1067. 1068. 1069. 1070. 1071. 1072. 1073.

CH AGANÉ CH BLUE TOMATO BASEL CH DOODAH BASEL CH TRANSA BASEL CH BLUE TOMATO BERN CH DOODAH BERN CH TRANSA BERN CH BÄCHLI BERGSPORT CH LONGBOARDER CH SURF MACHINE CH RADIX BURGDORF CH STILE ALPINO LUGANO CH BAECHLI CONTHEY CH PLANET ENDURANCE CH BURTON STORE FLIMS CH DOODAH GENÈVE CH TRANZPORT CH BACKDOOR CH TREELEE CH BOARDERWORLD CH BURTON LAUSANNE CH DOODAH LAUSANNE CH RADIX LIESTAL CH TRANSA LUCERNE DF SPORT SPECIALIST LUGANO CH CH BLUE TOMATO LUZERN CH DOODAH LUZERN CH MANLY CH SALEWA STORE PONTRESINA CH PURE SNOWBOARD CH WILD ONE CH STILE ALPINO SAMEDAN CH ELEMENT STORE CH BOOSPORT CH TRANSA ST. GALLEN CH PLAYGROUND IN PARADISE CH ONE 80 CH BACKSIDE CH MONTAIN-AIR CH VICTIM CIRCLE CH CLOUD 9 CH BLUE TOMATO WINTERTHUR CH BAYARD SPORT CH JULEN SPORT CH MILLET SHOP CH SALEWA STORE ZERMATT CH THE NORTH FACE ZERMATT CH DOODAH ZUG CH BURTON STORE ZURICH CH THE NORTH FACE ZURICH CH TRANSA ZURICH CH BLUE TOMATO ZÜRICH CH DOODAH ZÜRICH CH RADIX ZÜRICH CH BÄCHLI BERGSPORT DE PULSSCHLAG DE MOUNTAIN-SPORTS CONDITION STEIGENBERGER DE DE BERGSPORTHÜTTE DE SURF & SNOW CENTER DE STADT LAND FLUSS DE HILIGHT DE BERGSPORT GEISTALLER DE BLUE TOMATO BERLIN DE BLUE TOMATO SHOP ALEXA DE CAMP 4 DE DER BERG RUFT DE GLOBETROTTER BERLIN DE MONT K DE PATAGONIA BERLIN DE THE NORTH FACE BERLIN DE BOARD MONKEYS DE NO LIMIT DE UNTERWEGS BIELEFELD DE PLAN-B FUNSPORT DE BLUE TOMATO BONN DE GLOBETROTTER BONN DE UNTERWEGS BONN DE BLUE TOMATO BREMEN DE SURFSHOP CHARCHULLA DE UNTERWEGS BREMEN DE UNTERWEGS CELLE DE BIKER BOARDER DE EASTSIDE / FUN SPORT DE DER SKANDINAVIER DE RAILSLIDE DE BRETTLLADEN DE GLOBETROTTER DRESDEN DE UNTERWEGS DUISBURG GLOBETROTTER DÜSSELDORF DE DE SACK & PACK DE THE BOARDER SHOP DE WAREHOUSE ONE X RENE REINDL DE UNTERWEGS ERFURT DE FREILAUF DE BLUE TOMATO ESSEN DE BERGSPORT MÜHLBAUER DE UNTERWEGS FLENSBURG DE RAILSLIDE DE GLOBETROTTER FRANKFURT DE BLUE TOMATO FREIBURG DE SALEWA STORE FREIBURG DE SPORT KIEFER DE DOOROUT.COM DE NORDWAND SPORTS DE ALPINSPORT BASIS DE BERGSPORT WN ALPIN DE EDGE 2 EDGE DE SPORT CONRAD GARMISCH DE SPORT & TREND DE BERGZEIT DE DAILY MILK! DE SPIN LOOP DE BLUE TOMATO HAMBURG DE FREERIDER SHOP DE GLOBETROTTER HAMBURG DE GLOBETROTTER HAMBURG DE UNTERWEGS HAMM DE BRETTWERK DE BLUE TOMATO HANNOVER DE BSZ BERGSPORTZENTRALE SPORT KAUFMANN HANNOVER DE DE POWSTORE DE NUBUK SPORTS DE ADVENTURE COMPANY DE BERGZEIT DE UNTERWEGS HÖXTER DE UNTERWEGS JEVER BASISLAGER SPORT HANDELS DE DE BLUE TOMATO KARLSRUHE DE SCENIC SPORTS DE BERGSPORT MAXI DE SURFLINE KIEL DE UNTERWEGS KIEL DE BLUE TOMATO KÖLN GLOBETROTTER AUSRÜSTUNG DE DE GLOBETROTTER KÖLN DE PLANET SPORTS KÖLN DE SPORT GRUNER DE ALPINSPORTZENTRALE DE ALPEN STRAND DE THE NORTH FACE LEIPZIG DE UNTERWEGS LEIPZIG DE BIWAK DE EISELIN SPORT DE FOLLOW ME STORE DE ALPIN OUTDOOR LADEN DE GOOD QUESTION DE S'BRETT DE OUTDOORTRENDS DE MAGIC MOUNT DE BLUE TOMATO MÜNCHEN DE GLOBETROTTER MÜNCHEN DE GOLDWIN DE PATAGONIA MÜNCHEN DE PLANET SPORTS MÜNCHEN DE QUIKSILVER MUNICH DE RUMRICH STONE PROJECTS DE SANTO LOCO DE SCHUSTER SPORTHAUS DE BURTON STORE MUNICH DE DERU DE THE NORTH FACE MUNICH DE BLUE TOMATO MÜNSTER DE UNTERWEGS MÜNSTER DE WESTSIDE DE SPORT CONRAD MURNAU DE PANORMA BOARDS DE TRAVEL & TREK BASTIAN DE BLUE TOMATO OBERHAUSEN SALEWA STORE OBERSTDORF DE DE BOARDBANDITS DE UNTERWEGS OLDENBURG DE DER OUTDOORLADEN DE MISTERSKI DE BLUE TOMATO SHOP PASSAU DE SPORT CONRAD PENZBERG DE POWDER FORCE DE GIPFELSTÜRMER DE ADRENALIN DE BLUE TOMATO REGENSBRUG SALEWA STORE REGENSBURG DE DE BLUE TOMATO ROSENHEIM

ARBEDO-CASTIONE BASEL BASEL BASEL BERN BERN BERN BERN-BREITENRAIN BIEL/BIENNE BULLE BURGDORF CANOBBIO CONTHEY ECUBLENS FLIMS GENÈVE GENÈVE GRINDELWALD HOCHDORF LAAX LAUSANNE LAUSANNE LIESTAL LUCERNE LUGANO LUZERN LUZERN MORGES PONTRESINA SAANEN SAAS-FEE SAMEDAN SCUOL SIERRE ST. GALLEN ST. MORITZ STUDEN VERBIER VERBIER WERDENBERG WINTERTHUR WINTERTHUR ZERMATT ZERMATT ZERMATT ZERMATT ZERMATT ZUG ZURICH ZURICH ZURICH ZÜRICH ZÜRICH ZÜRICH ZURICH-OERLIKON AACHEN ANSBACH ASCHAU AUGSBURG AUGSBURG BAD TÖLZ BALINGEN BERCHTESGADEN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BIELEFELD BIELEFELD BIELEFELD BOCHUM BONN BONN BONN BREMEN BREMEN BREMEN CELLE CHEMNITZ CHEMNITZ COBURG DARMSTADT DRESDEN DRESDEN DUISBURG DÜSSELDORF DÜSSELDORF DÜSSELDORF DÜSSELDORF ERFURT ERLANGEN ESSEN FELDKIRCHEN WESTERHAM FLENSBURG FRANKFURT FRANKFURT AM MAIN FREIBURG FREIBURG FREIBURG FULDA FÜSSEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GILCHING GMUND-MOOSRAIN GÖRLITZ GÖTTINGEN HAMBURG HAMBURG HAMBURG HAMBURG HAMM HANAU HANNOVER HANNOVER HANNOVER HASLACH IM KINZIGTAL HEIDENHEIM HEILBRONN HOLZKIRCHEN / GROSSHARTPENNING HÖXTER JEVER KARLSRUHE KARLSRUHE KAUFBEUREN KEMPTEN KIEL KIEL KÖLN KÖLN KÖLN KÖLN KONSTANZ LANDSBERG AM LECH LANDSHUT LEIPZIG LEIPZIG LIMBURG LÖRRACH LÖRRACH MAINZ MAINZ MANNHEIM MARKTOBERDORF MENDEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MUNICH MUNICH MUNICH MÜNSTER MÜNSTER MÜNSTER MURNAU NEU-ISENBURG NÜRNBERG OBERHAUSEN OBERSTDORF OBERWIESENTHAL OLDENBURG PADERBORN PADERBORN PASSAU PENZBERG PFORZHEIM RAVENSBURG REGENSBURG REGENSBURG REGENSBURG ROSENHEIM


1074. 1075. 1076. 1077. 1078. 1079. 1080. 1081. 1082. 1083. 1084. 1085. 1086. 1087. 1088. 1089. 1090. 1091. 1092. 1093. 1094. 1095. 1096. 1097. 1098. 1099. 1100. 1101. 1102. 1103. 1104. 1105. 1106. 1107. 1108. 1109. 1110. 1111. 1112. 1113. 1114. 1115. 1116. 1117. 1118. 1119. 1120. 1121. 1122. 1123. 1124. 1125. 1126. 1127. 1128. 1129. 1130. 1131. 1132. 1133. 1134. 1135. 1136. 1137. 1138. 1139. 1140. 1141. 1142. 1143. 1144. 1145. 1146. 1147. 1148. 1149. 1150. 1151. 1152. 1153. 1154. 1155. 1156. 1157. 1158. 1159. 1160. 1161. 1162. 1163. 1164. 1165. 1166. 1167. 1168. 1169. 1170. 1171. 1172. 1173. 1174. 1175. 1176. 1177. 1178. 1179. 1180. 1181. 1182. 1183. 1184. 1185. 1186. 1187. 1188. 1189. 1190. 1191. 1192. 1193. 1194. 1195. 1196. 1197. 1198. 1199. 1200. 1201. 1202. 1203. 1204. 1205. 1206. 1207. 1208. 1209. 1210. 1211. 1212. 1213. 1214. 1215. 1216. 1217. 1218. 1219. 1220. 1221. 1222. 1223. 1224. 1225. 1226. 1227. 1228. 1229. 1230. 1231. 1232. 1233. 1234. 1235. 1236. 1237. 1238. 1239. 1240. 1241. 1242. 1243. 1244. 1245. 1246. 1247. 1248. 1249. 1250. 1251. 1252. 1253. 1254. 1255. 1256.

DE MONTAGNE-SPORT DE WIND DE BALANCE DE SKATEDELUXE DE RIDERS HEAVEN DE BERGWERKER STUTTGART DE BLUE TOMATO SHOP DE GLOBETROTTER STUTTGART DE UNFAMILIAR DE GLOBETROTTER HARZ DE SCHNEIDER RAD+SPORT DE BLUE TOMATO SHOP TRIER DE VIKING ADVENTURES DE BIWAKSCHACHTEL DE FIFTY-EIGHT DE GLOBETROTTER ULM DE UNTERWEGS WESEL SPORT CONRAD WIELENBACH DE UNTERWEGS WILHELMSHAVEN DE DE LIFTSTATION SALEWA OUTLET ZWEIBRÜCKEN DE DE ENDLESS WINTER DK EVENTYRSPORT DK NATURLIGVIS OUTDOOR DK OUTDOOR XPERTEN FI BURTON STORE HELSINKI FI SCANDINAVIAN HELSINKI FI PARTIOAITTA LAHTI FI PARTIOAITTA ROVANIEMI FI SCANDINAVIAN VANTAA FR AU VIEUX CAMPEUR FR MILLET SHOP ALPE D'HUEZ FR BURTON ANNECY FR PICTURE FR QUIKSILVER ANNECY FR RIP CURL ANNECY FR SNOWLEADER ANNECY FR THE NORTH FACE ANNECY FR CHULLANKA ANTIBES FR GLISSE FR BURTON AVORIAZ FR MILLET SHOP BASTIA FR PEYTAVIN SPORT FR QUIKSILVER BIARRITZ FR SPORTS AVENTURE FR SPORTS AVENTURE FR WOOD BOARD FR LABO SHOP FR BOARDRIDERS CAPBRETON AU VIEUX CAMPEUR CHAMBÉRY FR FR EKOSPORT FR BOARDRIDERS CHAMONIX FR ZERO G FR ARC’TERYX CHAMONIX FR HAGLOFS CHAMONIX FR MILLET SHOP CHAMONIX FR SNELL SPORTS FR SNOWLEADER CHAMONIX FR THE NORTH FACE CHAMONIX FR PATAGONIA CHAMONIX COQUOZ SPORTS / SALOMON FR FR D'AVENTURE EN AVENTURE FR BOARDRIDERS PAMPLONA FR MILLET SHOP COURCHEVEL FR MILLET SHOP DIJON FR ENDURANCE SHOP EPINAL FR S'CAPE FONTAINEBLEAU FR ESPACE MONTAGNE FR APPROACH GAP FR ALTITUDE SPORT OUTDOOR AU VIEUX CAMPEUR GRENOBLE FR FR MERCI DISTILLERY FR MERCYDISTILLERY FR QUIKSILVER HOSSEGOR FR RIP CURL ALPE D’HUEZ FR L’IMPREVU SNOW SHOP FR MILLET SHOP LA CLUSAZ FR MONTAZ FR MONTAZ FR GRAND CENTRAL FR AU VIEUX CAMPEUR LABÈGE FR ESPACE GLISSE FR BOARDRIDERS ANGLET FR ESPACE MONTAGNE FR ATELIER DU SNOWBOARD FR SUPER WHITE FR MILLET SHOP LES ARCS MILLET SHOP LES DEUX ALPES FR FR ADDICTED FR AU VIEUX CAMPEUR LYON FR MILLET SHOP LYON FR SNOWLEADER LYON FR THE NORTH FACE LYON AU VIEUX CAMPEUR MARSEILLE FR FR CAP RUNNING FR MASSILIA FR AVALON RIDER FR MILLET SHOP MERIBEL FR CHULLANKA MERIGNAC FR GLISSE PROSHOP FR PASSION SNOW FR SLOPE STYLE FR CHULLANKA METZ FR THE NORTH FACE NANTES FR ALTICOOP FR QUAI 34 FR AU VIEUX CAMPEUR PARIS FR HAWAII SURF FR MILLET SHOP PARIS FR THE NORTH FACE PARIS THE NORTH FACE PARIS OPERA FR FR THE NORTH FACE PARIS FR URBAN SURFER PARIS SPORT MONTAGNE PERPIGNAN FR FR ENDURANCE FR ESPACE MONTAGNE FR LA LUGE FR AU VIEUX CAMPEUR FR BERNINA SPORT COLMAR FR MILLET SHOP SAINT LARY FR BOARDRIDERS FR MILLET SHOP NICE FR AU VIEUX CAMPEUR FR SLIDE BOX FR THE NORTH FACE FR TURBULENCES FR AU VIEUX CAMPEUR THONON FR BLACK CATS FR CHULLANKA TOULOUSE FR RIP CURL TOULOUSE FR MILLET SHOP VAL D'ISÈRE FR MILLET SHOP VAL THORENS FR TERRE DE MONTAGNE NL DOWNTOWN NL BEVER ALMERE NL BEVER AMERSFOORT NL BEHIND THE PINES NL BEHIND THE PINES NL BEVER AMSTERDAM NL BEVER AMSTERDAM NL CARL DENIG NL KATHMANDU AMSTERDAM NL MONK AMSTERDAM THE NORTH FACE AMSTERDAM NL NL BEVER APELDOORN NL BEVER ARNHEM NL BEVER ASSEN NL MK SKISERVICE NL BEVER BREDA NL BEVER DEN HAAG NL BEVER DEN HAAG NL HUNA OUTDOOR SHOP NL BEVER DEVENTER NL BURNSIDE NL BEVER DOETINCHEM NL BEVER EINDHOVEN NL MONK EINDHOVEN NL BEVER ENSCHEDE NL RENÉ VOS OUTDOOR NL BEVER GRONINGEN NL CAER BOARDSPORTS NL SOELLAART NL REVERT 95 NL BAUM SPORT NL BEVER HENGELO NL BEVER HILVERSUM NL BEVER HOUTEN NL THE TUBE NL BEVER NIJMEGEN NL FREESTYLE SPORT NL OUTDOOR & TRAVEL NL BEVER ROTTERDAM NL MOUNT RUCPHEN NL BEVER S-HERTOGENBOSCH NL BEVER STEENWIJK NL MOUNT TERNEUZEN NL SNOWCOUNTRY NL BEVER TILBURG NL BEVER UTRECHT NL KATHMANDU UTRECHT NL THE NORTH FACE UTRECHT NL VAN BELLEN SURF SNOW NL ZWERFKEI OUTDOOR

ROSENHEIM SAARBRÜCKEN SAARLOUIS SCHIMBERG SONTHOFEN STUTTGART STUTTGART STUTTGART STUTTGART TORFHAUS (HARZ) TRAUNSTEIN TRIER TRIER TÜBINGEN ULM ULM WESEL WIELENBACH WILHELMSHAVEN WINTERBERG ZWEIBRÜCKEN ZWICKAU AARHUS FREDERIKSBERG HOLSTEBRO HELSINKI HELSINKI LATHI ROVANIEMI VANTAA ALBERTVILLE ALPES D'HUEZ ANNECY ANNECY ANNECY ANNECY ANNECY ANNECY ANTIBES AUBIERE AVORIAZ BASTIA BAYONNE BIARRITZ BORDEAUX BORDEAUX BOURG LES VALENCE BOURG SAINT MAURICE CAPBRETON CHAMBÉRY CHAMBÉRY CHAMONIX CHAMONIX CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MONT BLANC CHAMONIX MT-BLANC CLERMONT FERRAND CORDOVILLA - PAMPLONA COURCHEVEL DIJON EPINAL FONTAINEBLEAU FRANCHEVILLE GAP GERARDMER GRENOBLE GRENOBLE GRENOBLE HOSSEGOR HUEZ ISOLA 2000 LA CLUSAZ LA RAVOIR LA RAVOIRE LA VALETTE DU VARS LABÈGE LABENNE LAPORTE ANGLET LE GRAND EPAGNY LES 2 ALPES LES 2 ALPES LES ARCS 1800 LES DEUX ALPES LYON LYON LYON LYON LYON MARSEILLE MARSEILLE MARSEILLE MERIBEL MERIBEL MERIGNAC MONTPELLIER MORIÈRES LES AVIGNON MORZINE MOULINS LES METZ NANTES NICE NICE PARIS PARIS PARIS PARIS PARIS PARIS PARIS PERPIGNAN RODEZ SAINT MARTIN D'HERES SAINT-BON-TARENTAISE SALLANCHES SELESTAT ST LARY SOULAN ST. JEAN DE LUZ ST. LAURENT DU VAR STRASBOURG STRASBOURG STRASBOURG TARBES THONON LES BAINS TIGNES TOULOUSE TOULOUSE VAL D'ISÈRE VAL THORENS VILLE LA GRAND ’S-HERTOGENBOSH ALMERE AMERSFOORT AMSTERDAM AMSTERDAM AMSTERDAM AMSTERDAM AMSTERDAM AMSTERDAM AMSTERDAM AMSTERDAM APELDOORN ARNHEM ASSEN BILTHOVEN BREDA DEN HAAG DEN HAAG DEN HAAG DEVENTER DEVENTER DOETINCHEM EINDHOVEN EINDHOVEN ENSCHEDE GORSSEL GRONINGEN GRONINGEN HAARLEM HARLEM HENGELO HENGELO HILVERSUM HOUTEN MIDDELBURG NIJMEGEN ROOSENDAAL ROOSENDAAL ROTTERDAM RUCPHEN S-HERTOGENBOSCH STEENWIJK TERNEUZEN TERSCHUUR TILBURG UTRECHT UTRECHT UTRECHT WILLEMSTAD WOERDEN

1257. 1258. 1259. 1260. 1261. 1262. 1263. 1264. 1265. 1266. 1267. 1268. 1269. 1270. 1271. 1272. 1273. 1274. 1275. 1276. 1277. 1278. 1279. 1280. 1281. 1282. 1283. 1284. 1285. 1286. 1287. 1288. 1289. 1290. 1291. 1292. 1293. 1294. 1295. 1296. 1297. 1298. 1299. 1300. 1301. 1302. 1303. 1304. 1305. 1306. 1307. 1308. 1309. 1310. 1311. 1312. 1313. 1314. 1315. 1316. 1317. 1318. 1319. 1320. 1321. 1322. 1323. 1324. 1325. 1326. 1327. 1328. 1329. 1330. 1331. 1332.

UNCLE'S DUIJVESTEIN WINTERSPORT SESSION BERGEN SESSION KRISTIANSAND SESSION ARKADEN SESSION STAVANGER NATURKOMPANIET STANDTALL NARTURKOMPANIET ADDNATURE CITY ALEWALDS BURTON STOCKHOLM NATURKOMPANIET STUNTWOOD VANS STORE STOCKHOLM JUNKYARD ALEWALDS OUTNORTH THE SNOWBOARD ASYLUM SNOW+ROCK BIRMINGHAM THE SNOWBOARD ASYLUM SNOW+ROCK BRIGHTON THE NORTH FACE BRISTOL THE SNOWBOARD ASYLUM BOARDWISE THE SNOWBOARD ASYLUM THE SNOWBOARD ASYLUM SNOW+ROCK CHERTSEY THE SNOWBOARD ASYLUM SNOW+ROCK DARTFORD SNOW+ROCK DIDSBURY SNOW+ROCK WIRRAL THE NORTH FACE EDINBURGH SNOW+ROCK EXETER THE BOARD BASEMENT SNOW+ROCK BRISTOL THE SNOWBOARD SHOP THE SNOWBOARD ASYLUM SNOW+ROCK GATESHEAD THE NORTH FACE GLASGOW SNOW+ROCK HEMEL SNOW+ROCK KENSINGTON NEEDLE SPORTS SICK AND WRONG SNOW+ROCK LONDON SNOW+ROCK LEEDS MAGIC TOAST THE SNOWBOARD ASYLUM COTSWOLD ISLINGTON COTSWOLD PICCADILLY ELLIS BRIGHAM MOUNTAIN FINCHES EMPORIUM SNOW+ROCK LONDON SNOW+ROCK LONDON SNOW+ROCK LONDON SNOW+ROCK LONDON SURFDOME THE NORTH FACE THE NORTH FACE LONDON THE NORTH FACE VICTORIA THE SNOWBOARD ASYLUM PATAGONIA MANCHESTER SNOW+ROCK MANCHESTER SUBVERT THE SNOWBOARD ASYLUM THE SNOWBOARD ASYLUM THE SNOWBOARD ASYLUM LD MOUNTAIN CENTRE SNOWFIT SNOW+ROCK PORT SOLENT SNOW+ROCK ROMFORD THE NORTH FACE ODYSSEY THE SNOWBOARD ASYLUM ABSOLUTE SNOW BIG DREAMS

NL NL NO NO NO NO SW SW SW SW SW SW SW SW SW SW SW SW UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK UK

ZIERIKZEE ZOETERMEER BERGEN KRISTIANSAND OSLO STAVANGER GÖTEBORG HISINGS BACKA MALMO STOCKHOLM STOCKHOLM STOCKHOLM STOCKHOLM STOCKHOLM STOCKHOLM TROLLHÄTTAN UPPSALA VÄXJÖ AVIEMORE BIRMINGHAM BRAEHEAD BRIGHTON BRISTOL BRISTOL CANNOCK CASTLEFORD CHELMSFORD CHERTSEY CHESTER DARTFORD DIDSBURY EASTHAM EDINBURGH EXETER EXETER FILTON FLEET - HAMPSHIRE FORT WILLIAM GATESHEAD GLASGOW HEMEL KENSINGTON KESWICK KESWICK, CUMBRIA KNIGHTSBRIDGE LEEDS LEICESTER LIVERPOOL LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON LONDON MANCHESTER MANCHESTER MANCHESTER MANCHESTER MANCHESTER MILTON KEYNES NEWCASTLE UPON TYNE NORWICH PORTSMOUTH ROMFORD SHEFFIELD SUFFOLK TAMWORTH WALFORD WAREHAM

The Pill Outdoor Hotel List 449 reading points 1333. 1334. 1335. 1336. 1337. 1338. 1339. 1340. 1341. 1342. 1343. 1344. 1345. 1346. 1347. 1348. 1349. 1350. 1351. 1352. 1353. 1354. 1355. 1356. 1357. 1358. 1359. 1360. 1361. 1362. 1363. 1364. 1365. 1366. 1367. 1368. 1369. 1370. 1371. 1372. 1373. 1374. 1375. 1376. 1377. 1378. 1379. 1380. 1381. 1382. 1383. 1384. 1385. 1386. 1387. 1388. 1389. 1390. 1391. 1392. 1393. 1394. 1395. 1396. 1397. 1398. 1399. 1400. 1401. 1402. 1403. 1404. 1405. 1406. 1407. 1408. 1409. 1410. 1411. 1412. 1413. 1414. 1415. 1416. 1417. 1418. 1419. 1420. 1421. 1422. 1423.

ITA ARIA RETREAT & SPA ITA PARCO SAN MARCO ITA QC TERME PRÉ SAINT DIDIER ITA ALAGNA MOUNTAIN RESORT ITA ALPINA DOLOMITES ITA HOTEL GOLDKNOPF ITA HOTEL ROSA ECO ALPINE ITA HOTEL SALTRIA ITA HOTEL STEGER DELLAI ITA ICARO HOTEL ITA PAULA WIESINGER ITA SEISER ALM URTHALER ITA SPORTHOTEL FLORALPINA ITA SPORTHOTEL SONNE ITA TIRLER DOLOMITES LIVING ADLER HOTEL WELLNESS&SPA ITA ITA CAVALLINO LOVELY HOTEL ITA CORONA DOLOMITES HOTEL ITA DOLCE AVITA HOTEL ITA FAMILY HOTEL SERENA ITA HOTEL AMBIEZ ITA HOTEL GARNÌ LA ROCCIA ITA PARK HOTEL SPORT PICCOLO HOTEL SUITE RESORT ITA ITA PIZ GALIN GRAND HOTEL ITA SASSDEI SUITE HOTEL ITA DUCA D'AOSTA HOTEL ITA OMANA HOTEL ITA CRISTALLO CLUB ITA HOTEL AMBROSINI ITA HOTEL ARISCH RESIDENCE HOTEL SERENELLA ITA ITA HOTEL EVALDO ITA RESIDENCE ASPEN ITA SPORTHOTEL ARABBA ITA ALBERGO AL SOLE ITA CASA BEMBO ITA COUNTRY HOUSE BARONE ITA HOTEL VILLA CIPRIANI ITA VILLA IL GALERO ITA RESIDENCE AL LAGO ITA HOTEL CÀ FIORE ITA HOTEL RIVÈ ITA SAVOIA MOUNTAIN RESORT ITA GRAND HOTEL DINO ITA HOTEL ROSA ITA GRAND HOTEL VILLA ITA HOTEL BELVEDERE ITA SUITES HOTEL ASTOR BOGEN BISTRO & APARTMENTS ITA ITA CASTEL HÖRTENBERG ITA GOLDENSTERN TOWNHOUSE ITA HOTEL GREIF ITA HOTEL SCALA STIEGL ITA PARKHOTEL LAURIN ITA PARKHOTEL MONDSCHEIN ITA STADT HOTEL CITTÀ ITA EDEN HOTEL HOTEL ALÙ MOUNTAIN DESIGN ITA ITA HOTEL BAITA CLEMENTI ITA HOTEL BAITA DEI PINI ITA HOTEL CRISTALLO ITA HOTEL SAN LORENZO ITA HOTEL SANTANTON ITA MIRAMONTI PARK HOTEL ITA PALACE HOTEL WELLNESS ITA SOTTOVENTO LUXURY ITA DOMINIK ALPINE CITY ITA HOTEL ELEPHANT ITA HOTEL GOLDENER ADLER ITA HOTEL GOLDENES ROESSL ITA HOTEL GRÜNER BAUM ITA HOTEL PUPP B&B ITA KRONE EAT DRINK STAY ITA ART HOTEL GRIVOLA ITA BERGMAN MOUNTAIN HOTEL ITA EXCELSIOR PLANET ITA GRAND HOTEL CERVINO ITA HOTEL BUCANEVE ITA HOTEL EUROPA ITA HOTEL HERMITAGE ITA HOTEL PUNTA MAQUIGNAZ ITA LES NEIGES D’ANTAN ITA SERTORELLI SPORTHOTEL ITA WHITE ANGEL HOTEL ITA HOTEL ANDREAS HOFER ITA HOTEL PETRUS HOTEL POST ALPINE CITYFLAIR ITA ITA HOTEL RESTAURANT 158 ITA MAJESTIC HOTEL & SPA ITA CROCE BIANCA LEISURE

CIMA DI PORLEZZA CIMA DI PORLEZZA PRÉ SAINT DIDIER ALAGNA VALSESIA ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ALPE DI SIUSI ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO ANDALO AOSTA AOSTA APRICA APRICA APRICA APRICA ARABBA ARABBA ARABBA ASOLO ASOLO ASOLO ASOLO ASOLO AURONZO DI CADORE BARDONECCHIA BARDONECCHIA BARDONECCHIA BAVENO BAVENO BELLAGIO BELLAGIO BELLUNO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BORMIO BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BREUIL-CERVINIA BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO CANAZEI

1424. 1425. 1426. 1427. 1428. 1429. 1430. 1431. 1432. 1433. 1434. 1435. 1436. 1437. 1438. 1439. 1440. 1441. 1442. 1443. 1444. 1445. 1446. 1447. 1448. 1449. 1450. 1451. 1452. 1453. 1454. 1455. 1456. 1457. 1458. 1459. 1460. 1461. 1462. 1463. 1464. 1465. 1466. 1467. 1468. 1469. 1470. 1471. 1472. 1473. 1474. 1475. 1476. 1477. 1478. 1479. 1480. 1481. 1482. 1483. 1484. 1485. 1486. 1487. 1488. 1489. 1490. 1491. 1492. 1493. 1494. 1495. 1496. 1497. 1498. 1499. 1500. 1501. 1502. 1503. 1504. 1505. 1506. 1507. 1508. 1509. 1510. 1511. 1512. 1513. 1514. 1515. 1516. 1517. 1518. 1519. 1520. 1521. 1522. 1523. 1524. 1525. 1526. 1527. 1528. 1529. 1530. 1531. 1532. 1533. 1534. 1535. 1536. 1537. 1538. 1539. 1540. 1541. 1542. 1543. 1544. 1545. 1546. 1547. 1548. 1549. 1550. 1551. 1552. 1553. 1554. 1555. 1556. 1557. 1558. 1559. 1560. 1561. 1562. 1563. 1564. 1565. 1566. 1567. 1568. 1569. 1570. 1571. 1572. 1573. 1574. 1575. 1576. 1577. 1578. 1579. 1580. 1581. 1582. 1583. 1584. 1585. 1586. 1587. 1588. 1589. 1590. 1591. 1592. 1593. 1594. 1595. 1596. 1597. 1598. 1599. 1600. 1601. 1602. 1603. 1604. 1605. 1606.

ITA HOTEL ASTORIA ITA HOTEL B&B ANDREAS ITA HOTEL CESA TYROL ITA HOTEL DOLOMITI SCHLOSS ITA HOTEL LA PERLA ITA HOTEL PAREDA ITA LOCANDA DEGLI ARTISTI ITA HOTEL CANNERO ITA HOTEL CANNOBIO ITA PARK HOTEL ITALIA ITA ABINEA DOLOMITI ITA ALPIN BOUTIQUE ITA AURA CHALETS BRUNELLE SEISER ALM LODGE ITA ITA HOTEL CASTEL OSWALD ITA HOTEL CHALET TIANES ITA HOTEL LAMM ITA HOTEL MADONNA ITA HOTEL ROSSLAUFHOF ITA HOTEL VILLA KASTELRUTH ITA SCHGAGULER HOTEL ITA SONUS ALPIS ITA HOTEL BELLAVISTA ITA HOTEL EXCELSIOR ITA HOTEL GARNÌ LAURINO ITA HOTEL LA STUA ITA HOTEL ORSO GRIGIO ITA HOTEL RELAIS GRÜNWALD LA ROCCIA WELLNESS HOTEL ITA ITA PARK HOTEL BELLACOSTA ITA HOTEL EDELWEISS&SPA ITA AU CHARMANT PETIT LAC ITA BREITHORN HOTEL ITA CAMPZERO ACTIVE ITA HOTEL LA ROUJA HOTEL RELAIS DES GLACIERS ITA HOTELLERIE DE MASCOGNAZ ITA ITA LE ROCHER HOTEL ITA AGRITURISMO BIO CA' ITA HOTEL BES&SPA ITA BELLEVUE HOTEL&SPA ITA HOTEL SANT’ORSO RESIDENCE RAINBOW HOLIDAY ITA ITA BEST WESTERN HOTEL HOTEL CITTA' DI CONEGLIANO ITA ITA RELAIS LE BETULLE ITA HOTEL VILLA BLU ITA AMBRA CORTINA ITA CAMINA SUITE AND SPA ITA CRISTALLO A LUXURY ITA FALORIA MOUNTAIN ITA FRANCESCHI PARK HOTEL ITA GRAND HOTEL SAVOIA ITA HOTEL ALASKA CORTINA HOTEL BELLEVUE SUITES&SPA ITA ITA HOTEL CORTINA ITA HOTEL CRISTALLINO ITA HOTEL DE LA POSTE ITA HOTEL DE LEN ITA HOTEL EUROPA ITA HOTEL LAJADIRA&SPA ITA HOTEL MAJONI ITA HOTEL MIRAGE ITA MIRAMONTI MAJESTIC ITA PARC HOTEL VICTORIA RADISSON RESIDENCES SAVOIA ITA ITA ROSAPETRA SPA RESORT ITA CHALET CORVARA HOTEL ARKADIA “ADULTS ONLY" ITA ITA HOTEL COL ALTO ITA HOTEL LA PERLA ITA HOTEL MARMOLADA HOTEL MIRAMONTI CORVARA ITA ITA HOTEL SASSONGHER ITA SPORTHOTEL PANORAMA ITA TH CORVARA GREIF HOTEL ITA CRESTA ET DUC HOTEL ITA GRAN BAITA GRAND HOTEL COURMAYEUR ITA GRAND HOTEL ROYAL E GOLF ITA ITA HOTEL CHALET SVIZZERO ITA HOTEL LES JUMEAUX ITA HOTEL LO SCOIATTOLO ITA HOTEL PAVILLON ITA IH HOTELS COURMAYEUR ITA LE MASSIF HOTEL & LODGE ITA VILLA NOVECENTO ITA BHAVANTÙ ITA HOTEL DESENZANO ITA HOTEL ESTÉE ITA HOTEL MAYER & SPLENDID ITA LIDO INTERNATIONAL ITA PARK HOTEL ITA PICCOLA VELA VILLA ROSA HOTEL DESENZANO ITA ITA GARTENHOTEL VÖLSER HOF ITA HOTEL EMMI ITA PARC HOTEL MIRAMONTI ITA ROMANTIK HOTEL TURM ITA BRUNET THE DOLOMITES HOTEL ISOLABELLA WELLNESS ITA ITA HOTEL LUIS ITA HOTEL MIRABELLO SLOW ITA BLU HOTEL NATURA&SPA ITA FOLGARIA POST HOTEL ITA ALPHOTEL TALLER ITA HOTEL CAMINETTO ITA LUNA WELLNESS HOTEL ITA PARK HOTEL ITA CHALET DU LYS HOTEL&SPA ITA HOTEL LO SCOIATTOLO ITA SPORT HOTEL RUDOLF ITA CHALET EDEN ITA LE MIRAMONTI HOTEL ITA MONTANA LODGE&SPA ITA PLANIBEL HOTEL ITA RE DELLE ALPI ITA HOTEL CRISTALLO ITA YACHTING RESIDENCE ITA HOTEL DE CHARME LAVENO ITA LE BETULLE ITA VILLA TERESA ITA BIO HOTEL VILLA CECILIA ITA BIVIO HOTEL PLAZA ITA BOUTIQUE HOTEL SONNE ITA HOTEL BAITA MONTANA ITA HOTEL CONCORDIA ITA HOTEL FLORA ITA HOTEL LARICE ITA HOTEL POSTA ITA HOTEL ROBERTA ALPINE ITA HOTEL SPOL ITA HOTEL TOURING ITA MONT CHALET NEVADA ITA MOTA COMFORT SPA HOTEL ITA PARK CHALET VILLAGE HOTEL LOVERE RESORT & SPA ITA ITA CAMIN HOTEL LUINO ITA RELAIS VILLA PORTA ITA BOSCONE SUITE HOTEL ITA HOTEL ANDOSSI ITA SPORT HOTEL ALPINA ITA ALPEN SUITE HOTEL ITA BOUTIQUE HOTEL DIANA ITA CERANA RELAX HOTEL CHALET LAURA LODGE HOTEL ITA ITA CRISTAL PALACE HOTEL ITA HOTEL BERTELLI HOTEL CAMPIGLIO BELLAVISTA ITA ITA HOTEL CASA DEL CAMPO ITA HOTEL CHALET ITA HOTEL CHALET DEL BRENTA ITA HOTEL CHALET DEL SOGNO ITA HOTEL CLUB RELAIS ITA HOTEL CRISTIANIA ITA HOTEL CROZZON ITA HOTEL DAHU ITA HOTEL GARNÌ CAMINETTO ITA HOTEL GARNÌ CRISTALLO ITA HOTEL IDEAL ITA HOTEL LORENZETTI ITA HOTEL OBEROSLE ITA HOTEL ROSENGARTEN ITA HOTEL SPINALE ITA HOTEL SPLENDID ITA MAJESTIC HOTEL ITA SAVOIA PALACE HOTEL ITA SPORTHOTEL ROMANTIC ITA STYLE HOTEL GRIFONE ITA TH MADONNA DI CAMPIGLIO ITA GRAND HOTEL MENAGGIO ITA GRAND HOTEL VICTORIA ITA CITY HOTEL MERANO ITA HOTEL BAVARIA ITA HOTEL EUROPA SPLENDID ITA HOTEL SITTNERHOF ITA PARK HOTEL MIGNON ITA WINDSOR MERANO ITA CASA DELLA CAPRA ITA ACTIVE ALM HOTEL ITA ADLER FAMILY ITA CENTRAL HOTEL ITA HOTEL GARDEN

CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANAZEI CANNERO RIVIERA CANNERO RIVIERA CANNERO RIVIERA CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CASTELROTTO CAVALESE CAVALESE CAVALESE CAVALESE CAVALESE CAVALESE CAVALESE CAVALESE CESANA TORINESE CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHIAVENNA CLAVIERE COGNE COGNE COLICO CONEGLIANO CONEGLIANO CONEGLIANO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR DARIO BOARIO TERME DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL GARDA FIÉ ALLO SCILIAR FIÉ ALLO SCILIAR FIÉ ALLO SCILIAR FIÉ ALLO SCILIAR FIERA DI PRIMIERO FIERA DI PRIMIERO FIERA DI PRIMIERO FIERA DI PRIMIERO FOLGARIA FOLGARIA FOLGARIDA FOLGARIDA FOLGARIDA FOLGARIDA GRESSONEY-LA-TRINITÉ GRESSONEY-LA-TRINITÉ GRESSONEY-SAINT-JEAN LA THUILE LA THUILE LA THUILE LA THUILE LA THUILE LA VILLA LAVENA PONTE TRESA LAVENO MOMBELLO LAVENO MOMBELLO LIMONE PIEMONTE LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LOVERE LUINO LUINO MADESIMO MADESIMO MADESIMO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MENAGGIO MENAGGIO MERANO MERANO MERANO MERANO MERANO MERANO MERGOZZO MOENA MOENA MOENA MOENA


1607. 1608. 1609. 1610. 1611. 1612. 1613. 1614. 1615. 1616. 1617. 1618. 1619. 1620. 1621. 1622. 1623. 1624. 1625. 1626. 1627. 1628. 1629. 1630. 1631. 1632. 1633. 1634. 1635. 1636. 1637. 1638. 1639. 1640. 1641. 1642. 1643. 1644. 1645. 1646. 1647. 1648. 1649. 1650. 1651. 1652. 1653. 1654. 1655. 1656. 1657. 1658. 1659. 1660. 1661. 1662. 1663. 1664. 1665. 1666. 1667. 1668. 1669. 1670. 1671. 1672. 1673. 1674. 1675. 1676. 1677. 1678. 1679. 1680. 1681. 1682. 1683. 1684. 1685. 1686. 1687. 1688. 1689. 1690. 1691. 1692. 1693. 1694. 1695. 1696. 1697. 1698. 1699. 1700. 1701. 1702. 1703. 1704. 1705. 1706. 1707. 1708. 1709. 1710. 1711. 1712. 1713. 1714. 1715. 1716. 1717. 1718. 1719. 1720. 1721. 1722. 1723. 1724. 1725. 1726. 1727. 1728. 1729. 1730. 1731. 1732. 1733. 1734. 1735. 1736. 1737. 1738. 1739. 1740. 1741. 1742. 1743. 1744. 1745. 1746. 1747. 1748. 1749. 1750. 1751. 1752. 1753. 1754. 1755. 1756. 1757. 1758. 1759. 1760. 1761. 1762. 1763. 1764. 1765. 1766. 1767. 1768. 1769. 1770. 1771. 1772. 1773. 1774. 1775. 1776. 1777. 1778. 1779. 1780.

LEADING RELAX HOTEL MARIA ITA ITA RESIDENCE LASTÈ ITA RESORT DOLCE CASA ITA HOTEL BELLAVISTA ITA WINE HOTEL SAN GIACOMO ITA HOTEL ALPECHIARA ITA HOTEL PIANDINEVE ITA SPORT HOTEL VITTORIA ITA ALPIN HOTEL SONNBLICK ITA HOTEL WALDHOF ITA HOTEL BARRAGE ITA HOTEL VILLA GLICINI ITA HOTEL EUROPEO ITA BEVERLY HOTEL DOLOMEET BOUTIQUE HOTEL ITA ITA HOTEL CRISTINA LEFAY RESORT&SPA DOLOMITI ITA ITA OLYMPIC PALACE ITA BLU HOTEL ACQUASERIA ITA GRAND HOTEL PARADISO ITA HOTEL GARNI SORRISO ITA HOTEL MIRELLA ITA JOLLY RESORT&SPA ITA RESIDENCE CLUB ITA CHALET LA CIASETA ITA FAMILY HOTEL GRAN BAITA ITA HOTEL ANDA HOTEL TERME ANTICO BAGNO ITA ITA WELLNESS FASSA ITA HOTEL CASTEL PIETRA ITA FALKENSTEINER HOTEL ITA HOTEL RUDOLF ITA K1 MOUNTAIN CHALET MAJESTIC HOTEL & SPA RESORTITA ITA PARKHOTEL SCHÖNBLICK ITA ROYAL HOTEL HINTERHUBER ITA GRAND HOTEL LIBERTY ITA GRAND HOTEL RIVA ITA HOTEL ANTICO BORGO ITA HOTEL EUROPA ITA HOTEL LIDO PALACE ITA HOTEL LUISE ITA HOTEL PORTICI ITA HOTEL SOLE RELAX ITA VILLA NICOLLI ITA HOTEL LEON D’ORO ITA HOTEL BELLERIVE ITA HOTEL LAURIN ITA HOTEL SALÒ DU PARC ITA RIVALTA LIFE STYLE HOTEL ITA HOTEL ORSO GRIGIO ITA HOTEL VILLA STEFANIA ITA NATURHOTEL LEITLHOF ITA PARKHOTEL SOLE PARADISO ITA POST HOTEL ITA RESIDENCE SILVIA ITA SPORTHOTEL TYROL ITA ZIN SENFTER RESIDENCE ITA HOTEL LA VETTA ITA HOTEL LADINIA ITA RENÈ DOLOMITES BOUTIQUE ITA X ALP HOTEL ITA HOTEL MONTE SELLA ITA CHRISTOPHORUS MOUNTAIN ITA HOTEL AL SONNENHOF ITA HOTEL CHALET CORSO ITA HOTEL CONDOR ITA HOTEL MAREO DOLOMITES ITA HOTEL TERESA RESIDENCE PLAN DE CORONES ITA ITA SPORTHOTEL EXCLUSIVE ITA HOTEL BAITA FIORITA HOTEL RESIDENCE 3 SIGNORI ITA ITA HOTEL VEDIG ITA CHABERTON LODGE ITA HOTEL LA TORRE ITA RELAIS DES ALPES AGRITURISMO MASO LARCIUNEI ITA ITA APARTMENTS SUNELA ITA ARTHOTEL ANTERLEGHES ITA ASTOR SUITES B&B ITA BIANCANEVE FAMILY HOTEL ITA BOUTIQUE HOTEL NIVES ITA CHALET ELISABETH ITA GRANBAITA DOLOMITES ITA HOTEL AARITZ ITA HOTEL ACADIA ITA HOTEL ALPENROYAL ITA HOTEL ANTARES ITA HOTEL CHALET S ITA HOTEL CONTINENTAL ITA HOTEL DORFER ITA HOTEL FANES ITA HOTEL FREINA ITA HOTEL GARNI DOLOMIEU ITA HOTEL GENZIANA ITA HOTEL MIRAVALLE ITA HOTEL OSWALD HOTEL PORTILLO DOLOMITES ITA ITA HOTEL SOMONT ITA HOTEL SUN VALLEY ITA HOTEL TYROL ITA HOTEL WELPONER ITA LUXURY CHALET PLAZOLA ITA MOUNTAIN DESIGN HOTEL MOUNTAIN HOME VILLA ANNA ITA ITA RESIDENCE ISABELL ITA RESIDENCE VILLA FUNTANES RESIDENCE VILLA GRAN BAITA ITA THE LAURIN SMALL&CHARMING ITA ITA WELLNESS RESIDENCE VILLA ITA RESIDENCE VILLA AL SOLE ITA HOTEL TRE CIME SESTO ALPENWELLNESSHOTEL ST.VEIT ITA ITA APARTMENTS RIEGA ITA BERGHOTEL SEXTEN ITA CIMA DODICI B&B ITA FAMILY RESORT RAINER ITA HOTEL ALPENBLICK ITA HOTEL DOLOMITENHOF ITA HOTEL MONIKA ITA HOTEL MONTE CROCE ITA BAD MOOS ITA GRAND HOTEL SESTRIERE ITA HOTEL CRISTALLO ITA HOTEL IL FRAITEVINO HOTEL SHACKLETON MOUNTAIN ITA ITA PRINCIPI DI PIEMONTE ITA ACTIVEHOTEL DIANA ARTNATUR DOLOMITES HOTEL ITA ITA HOTEL WALDRAST DOLOMITI ITA MIRABELL ALPINE GARDEN ITA NATUR RESIDENCE ITA SCHWARZER ADLER ITA SENSORIA DOLOMITES ITA DOLMITES NATURE ITA BAD RATZES ITA HOTEL CEVEDALE PARADIES MOUNTAIN RESORT ITA ITA GRAND HOTEL DELLA POSTA ITA GRAND HOTEL BRISTOL ITA GRAND HOTEL DES ILES ITA HOTEL ASTORIA ITA HOTEL LA PALMA ITA HOTEL MILAN SPERANZA ITA HOTEL REGINA PALACE ITA HOTEL EDELHOF ITA HOTEL IL CERVO ITA CURT DI CLEMENT ECO ITA HOTEL CENTRALE ITA HOTEL DOSSES ITA ALPINHOTEL VAJOLET ITA GRAND HOTEL TREMEZZO ITA HOTEL LENNO ITA ALBERGO ACCADEMIA ITA BOUTIQUE EXCLUSIVE B&B ITA GRAND HOTEL TRENTO ITA HOTEL AMERICA ITA HOTEL BUONCONSIGLIO ITA BÄRENHOTEL ITA BERGHOTEL HOTEL ITA HOTEL CHRISTOPH ITA KRONPLATZ-RESORT ITA HOTEL DU LAC ITA HOTEL ROYAL VICTORIA ITA HOTEL VILLA CIPRESSI ITA GRAND HOTEL MAJESTIC ITA HOTEL ANCORA ITA HOTEL BELVEDERE ITA HOTEL PALLANZA ITA GRAND HOTEL MIRAMONTI ITA HOTEL DELLE ALPI ITA HOTEL RESTAURANT LILIE ITA WELLNESS PARADISE

MOENA MOENA MOENA MONTEBELLUNA PADERNO DEL GRAPPA PALLEUSIEUX PASSO DEL TONALE PASSO DEL TONALE PERCA PERCA PINEROLO PINEROLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PONTE DI LEGNO PONTE DI LEGNO PONTE DI LEGNO PONTE DI LEGNO PONTE DI LEGNO PONTE DI LEGNO POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA PRIMIERO RISCONE RISCONE RISCONE RISCONE RISCONE RISCONE/BRUNICO RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA RIVA DEL GARDA ROVERETO SALÒ SALÒ SALÒ SALÒ SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN CANDIDO SAN DOMENICO SAN GIOVANNI DI FASSA SAN GIOVANNI DI FASSA SAN GIOVANNI DI FASSA SAN VIGILIO DI FAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SAN VIGILIO DI MAREBBE SANTA CATERINA SANTA CATERINA SANTA CATERINA SAUZE D’OULX SAUZE D’OULX SAUZE D’OULX SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SELVA DI VAL GARDENA SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO SESTO MOSCO SESTRIERE SESTRIERE SESTRIERE SESTRIERE SESTRIERE SIUSI SIUSI SIUSI SIUSI SIUSI SIUSI SIUSI SIUSI ALLO SCILIAR SIUSI ALLO SCILIAR SOLDA SOLDA SONDRIO STRESA STRESA STRESA STRESA STRESA STRESA TARVISIO TARVISIO TIRANO TIRANO TIRES TIRES TREMEZZINA TREMEZZINA TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO VALDAORA VALDAORA VALDAORA VALDAORA VARENNA VARENNA VARENNA VERBANIA VERBANIA VERBANIA VERBANIA VERMIGLIO VERMIGLIO VIPITENO ZIANO DI FIEMME

Vuoi The Pill nel tuo Outdoor Store o Hotel? That’s easy hello@thepilloutdoor.com

ABBONATI R I C E V I T H E P I L L D I R E T TA M E N T E A C A S A T UA # SU P P O RT YO U R O U T D O O RJ O U R N A L

LINKTR.EE/ABBONAMENTI

159


LAST WORD BY DAVIDE FIORASO

«Stai attento ai tuoi pensieri, perché diventeranno le tue parole. Stai attento alle tue parole, perché diventeranno le tue azioni. Stai attento alle tue azioni, perché diventeranno le tue abitudini. Stai attento alle tue abitudini, perché diventeranno il tuo carattere. Sta attento al tuo carattere, perché diventerà il tuo destino.»

Questo passo del Talmud, uno dei testi sacri dell'ebraismo, ci ricorda quanto poco ci prendiamo cura dei nostri pensieri e di ciò che li influenzano: le immagini che vediamo, le parole che sentiamo, le persone che le hanno pronunciate. Ci hai mai fatto caso? Chi, intorno a te, contribuisce a produrre i pensieri che scriveranno il tuo destino?

160


estriere S 4 2 0 2 io a n n e G 3 2 22 aria lg o F 4 2 0 2 io a n n e G 0 29-3 Ski & Snowboard Test W25 Outerwear & Equipaggiamento Expo W25 Iscriviti Qui

www.thepillbasecamp.com * Evento B2B esclusivo per negozi e professionisti

32, Anon, Ambin, Amplid, Arbor, Armada, Arva, ATK, Bach, Bataleon, Bent Metal, Black Crows, Blizzard, Borealis, Burton, Capita, Dalbello, Devold, DPS, Dragon, Drake, Dynafit, Dynastar, Elan, Faction, Ferrino, Fischer, Fritschi, Funky, Giro, Gnu,Grivel, Grizzly, Hdry, Icebreaker, Jones, Julbo, K2, Kastle, Khola, La Sportiva, Libtech, Line, Lupine, Mammut, Marker, Mons Royle, Movement, MSR, Nidecker, Nitro, Nnormal, Nordica, Northwave, Now, Oakley, Osprey, Parbat, Patagonia, Picture, Plum, Ride, Rome, Rossignol, Roxa, Salomon, Sarner Ski, Scarpa, Scott, Silva, Ski Trab, Slash, Stranda, Tecnica, Tesla, Union, Vaude, Volkl. Whiteland, Yes, Zag, Parbat, Out Of, Spy 161


montura.com

Searching for a new way

Photo: Matteo Pavana - Giampaolo Calzà


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.