Su patiu n 31

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Notiziario della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - Oliena

N. 31 - Ottobre 2016

La fatica della fede D all’otto al 15 maggio Mons. Mosè Marcia ha svolto la Visita Pastorale nella nostra comunità di Oliena. Un avvenimento importante e fondamentale nella vita ecclesiale e civile di una comunità. Il Vescovo è stato in mezzo a noi per pregare, ascoltare, incontrare le varie realtà ecclesiali e civili, entrare nelle famiglie, dare conforto e speranza nel lutto e nella sofferenza. Ha voluto condividere con noi la fatica della fede, l’impegno a vivere le esigenze del vangelo nella vita quotidiana. Concludendo la Visita, con la celebrazione del sacramento della Confermazione, nell’esortare i cresimandi a essere coscienti del dono ricevuto, ha voluto lasciare un impegno a tutta la comunità che deve riscoprire l’autentica dignità della famiglia e l’attenzione ai ragazzi e ai giovani. “Sarebbe bello se nelle vostre famiglie ci fosse maggiore Spirito d’amore. Ragazzi – ha

ricordato il Vescovo nell’omelia – cercate il bene l’uno dell’altro. Aiutate così a crescere le vostre famiglie”. Siate liberi - ha ricordato ancora – lo Spirito vi aiuta a essere liberi dai vostri capricci, dai vostri egoismi, dal vostro tornaconto, dalle vostre chiusure. Se siamo liberi anche in famiglia c’è più voglia di vivere. E come nella polifonia, ciascuno deve essere se stesso; anche in famiglia siate coerenti con voi stessi e con quello che siete, i genitori facciano i genitori, i figli facciano i figli”. Un invito a essere coerenti con la propria fede in tutte le circostante della vita. “Essere cristiani non è facile, ho trovato delle difficoltà anche qui – ha detto Mons. Marcia – per vivere da cristiani ci vuole coraggio: amare i nemici, cambiare in bene il male che ricevete. Perdonare non è dei deboli, è dei forti, ci vuole fortezza per essere superiori alle offese ricevute. La fortezza ci rende miti, docili, però capaci di vivere bene”.

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www. parrocchiaoliena.it

@ChiesaOliena

Con questa esperienza ci accingiamo a iniziare un nuovo Anno Pastorale facendo tesoro di questo importante momento ecclesiale, ripartendo da noi stessi per uno slancio missionario più forte. È stato l’invito finale del Vescovo. “Avete sentito come i discepoli dopo che hanno ricevuto lo Spirito santo aprono le porte del cenacolo, escono fuori e parlano con coraggio e sanno comunicare a tutti, anche a quelli di lingue differenti. Dovete avere il coraggio di essere voi stesi con tutti, siate felici, siete con Dio, con lo Spirito”. Questo numero de “Su Patiu” è dedicato volutamente alla Visita Pastorale per far sì che questo avvenimento venga riletto e, soprattutto, sia di stimolo per una maggiore coesione e collaborazione tra tutte le realtà per assicurare il progresso spirituale e civile alla nostra comunità. Don Giuseppe Mattana

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Cronaca di vita parrocchiale

Cronaca di vita parrocchiale Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal mese di marzo al mese di settembre 2016

Il 10 marzo si svolge l’incontro del Vescovo con la nostra Forania in preparazione alla visita pastorale. Il 20 marzo solenne celebrazione della Domenica delle palme. Al pomeriggio la tradizionale Pasqua degli uomini. Il 27 marzo celebrazione solenne della Pasqua con il tradizionale rito de “S’Incontru” trasmesso in diretta, unitamente alla celebrazione della S. Messa, dalla televisione Sardegna Uno. Il 30 marzo ha inizio la benedizione pasquale delle famiglie. Il 3 aprile si vive un momento di preghiera con i gruppi Coppie. Il 5 aprile si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il 23 aprile la Leva del 1966 ricorda, con la celebrazione della S. Messa, i suoi cinquanta anni. Il 25 aprile si celebra a Fonni il Giubileo dei cresimandi. Dal primo maggio fino al sette, si tiene una settimana di preghiera in preINDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 mail: p.santignazio@tiscali.it web: www.parrocchiaoliena.it Don Mattana tel. 0784.285655 - 340.7661593 Don Luca tel. 349.5484738 Don Puddu tel. 0784.288707 Per le vostre eventuali offerte: Conto Corrente Postale n. 13151071 intestato a: Parrocchia S. Ignazio di Loyola - Oliena

parazione alla Visita Pastorale. Il 4 maggio si svolge l’incontro con i genitori e i padrini dei cresimandi. L’8 maggio S.E. Mons. Mosè Marcia inizia la Visita Pastorale a Oliena. Alle 18,00 si svolge il Rito di accoglienza e di apertura della Visita. Dopo la celebrazione Eucaristica il Vescovo incontra i responsabili e i volontari della Caritas parrocchiale. Il 9 maggio il Vescovo visita gli ammalati e le famiglie. Di pomeriggio celebra in Cimitero in suffragio di tutti i defunti della parrocchia. Subito dopo incontra l’Associazione ADI, i ragazzi del catechismo e alle 19,00 il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il 10 maggio, al mattino si svolge la Liturgia Penitenziale. Il Vescovo visita gli ammalati e le famiglie in

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

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Direttore Responsabile: GIUSEPPE MATTANA Gruppo Redazione: LUCA MELE, ANTONELLO PULIGHEDDU, PEPPINO NIEDDU, FRANCO GARDU, FRANCESCO PALIMODDE, FRANCA MASSAIU, MATTIA SANNA, GUGLIELMO PULIGHEDDU, BASTIANINA CANUDU Grafica: Antonello Puligheddu - Stampa: Arti Grafiche Su Craminu - Dorgali Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

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lutto. Al pomeriggio incontra nel Palazzo Civico il Consiglio Comunale. L’11 maggio Il Vescovo incontra il mondo della scuola, con la visita alle Scuole Materne, alle Scuole Elementari e con gli alunni della Scuola media. Alla sera il Vescovo incontra i Gruppi Coppie e le famiglie. Il 12 maggio visita agli ammalati e di pomeriggio incontro con il mondo del lavoro. Il 13 maggio ancora visita agli ammalati e alle famiglie e di pomeriggio incontro con i Cresimandi, i loro genitori e padrini. Il 14 maggio il Vescovo, al mattino celebra un matrimonio e successivamente riceve in udienza i parrocchiani che intendono parlare con lui. Di pomeriggio incontro con l’ACR, i lupetti e i Ministranti. Alla sera incontro con i gruppi, i movimenti e le associazioni ecclesiali e laiche. Il 15 maggio Il Vescovo conclude la Visita Pastorale con l’amministrazione del Sacramento della Cresima e con il saluto a tutta la Comunità parrocchiale. Il 29 maggio si celebrano le prime Comunioni. Il 31 maggio si svolge il Pellegrinaggio al santuario di N.S. di Monserrata. Il 5 giugno l’Astor Volley ricorda pag. 2


Cronaca di vita Parrocchiale con un torneo e una commemorazione Don Salvatore Fancello, suo socio fondatore. Il 15 giugno ha inizio la Novena in preparazione alla festa di S. Giovanni. Il Comitato è presieduto da Cristian Picca e Maria Laura Mastroni. Il 19 giugno si celebra a Cagliari il Giubileo delle famiglie, con la partecipazione di un nutrito gruppo di coppie della nostra parrocchia. Il 24 giugno si celebra la Festa di S. Giovanni con la processione e la benedizione delle sorgenti e con la celebrazione dell’Eucaristia. Il 26 giugno ha inizio il campo dei lupetti e del reparto a Galanoli. Dal 4 al 10 luglio si svolge nella Casa estiva del Seminario a Portu Ainu, il campo scuola dell’ACR parrocchiale. Il 6 luglio il Parroco Don Giuseppe Mattana partecipa a un Convegno di aggiornamento degli avvocati, svolgendo una relazione su “Matrimonio e unioni civili” secondo il pensiero della Chiesa Cattolica. Il 18 luglio si inizia a liberare la Chiesa Parrocchiale dai vari arredi per poter iniziare i lavori di ristrutturazione. Le celebrazioni si svolgono nella Chiesa di S. Maria e di N.S. Signora d’Itria. Dal 18 al 23 luglio l’Adi parrocchiale vive il suo pellegrinaggio a Lourdes. Il 22 luglio ha inizio la Novena in preparazione alla Festa di s. Ignazio di Loyola. Il 31 luglio viene celebrata la Festa di S. Ignazio di Loyola, Patrono della Comunità Parrocchiale. Il 5 agosto viene celebrata la Festa di N.S. di Buon Cammino. Il 15 agosto viene celebrata la Solennità dell’Assunzione della Beata

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Vergine. Il 16 agosto ha inizio la Novena in preparazione alla Festa di S, Lussorio. Il 21 agosto si celebra la Festa di S. Lussorio con la presenza del Vescovo Mons. Mosè Marcia. Il 30 agosto ha inizio la Novena in onore della B.V. di Monserata, con le riflessioni del predicatore Don Alessandro Muggianu. Il 5 settembre si svolge la Giornata dei malati con la presenza del Vescovo. Alla sera si svolge la cena comunitaria. L’8 settembre Festa di N.S. di Monserrata. Dal 9 all’11 settembre si apre a Oliena l’annuale appuntamento di Cortes apertas. Il 16 settembre si riunisce il Consiglio Pastorale parrocchiale in vista e in preparazione al Convegno Foraniale dell’8 ottobre. Il 25 settembre Pellegrinasggio parrocchiale a Fonni per l’inizio dell’anno pastorale. SI SONO UNITI IN MATRIMONIO: Gian Luigi Curreli e Anna Aste Alessandro Consalvi e Graziella Furru Francesco Sanna e Ornella Mura Antonio Nicola Fancello e Manuela Maricosu Pier Francesco Stasi e Ambra Puggioni Pierpaolo Bardeglinu e Maria Giovanna Corrias Manuel Carta e Lucia Elena Mastroni Carlo Sale e Giuseppina Pulloni Mario Baccarani e Silvia Sanna Salvatore Flore e Anna Maria Pierantozzi Pasquale Carta e Petra Contini Pietrangelo Fele e Laura Maricosu Giovanni Puligheddu e Daniela Carta Pietro Tilocca e Bastiana Camboni Antonio Sale e Stefania Boi Michele Vargiu e Francesca Fancello Gianfranco Puddu e Antonella Loche Antonello Uras e Alessandra Deiana Pietro Franvesco Fele e Daniela Carroni Cristian Fancello e Anna Franca Pau

SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE: Salvatore Puggioni Salvatore Piras Francesca Tupponi Maurizio Rubanu Anna Palimodde Antonio Giovanni Sanna Pietro Spina Paolo Coronas Salvatore Puddu Giuseppe Piras Pasquale Mulas Salvatore Boi Mariantonia Bonaria Manca Salvatore Puligheddu Nicolò Spina Pasqua Ortu Francesca Maria Palimodde Pasquina Soddu Maria (nota Giovanna) Pau Peppino Carta Giuseppa Mula Mario Salvatore Maricosu Antonio Efisio Corbeddu Leonigia Maricosu Antoniangela Mula Domenica Mannale Pietro Lovicu Giuseppino Rubanu Pietrino Biscu Giovanni Francesco Puligheddu Felicina Puligheddu Mariantonia Corbeddu Natalino Francesco Pinna Michela Corrias Giovanni Mastrone Grazia Pau SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO: Enrico Salis Matilde Carta Cassandra Corrias Pietro Putzu Giorgia Sanna Manuela Fadda Antonio Soddu Nicolò Careddu Pietro Congiu Gioele Porcu Anna Maria langiu Camilla Puligheddu Tommaso Puligheddu Paolo Loche Roberta Loche Francesco Deiana Sophie Tendas Elisa de Angelis Federico Marras Gabriel Pinna Chiara Cabboi Elena Nieddu Maria Giovanna Mereu Matteo Cattide Gasola Gabriele Beatrice Curreli Arianna Doddu Elisa Baccarani Josè D’Antoni Sara Curreli Paola Piga Michele Basilio Congiu Antonella Puligheddu Giorgia Giuseppina Carta Luca Fele

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Speciale Visita Pastorale

Una visita preparata con cura

L’annuncio viene dato dal parroco ed è accolto con grande entusiasmo da tutti i fedeli

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’annuncio viene dato con congruo anticipo dal parroco, dopo la celebrazione della Santa Messa serale ed è accolto con entusiasmo dai fedeli. Da quel momento è tutto un febbrile susseguirsi di incontri con momenti di riflessione e preghiera. Don Mattana, don Luca Mele e don Puddu mobilitano l’associazionismo e propongono approfondimenti ed analisi, guidano gli incontri e coinvolgono comunità ecclesiale e civile nel cammino di preparazione all’incontro col Vescovo. Il consiglio pastorale dedica all’evento più incontri ed una giornata di studio e preghiera a Monserrata. Si distribuiscono schede ed opuscoli che danno il senso ed il rilievo che merita questo incontro. Si creano le precondizioni perché il Vescovo entri in contatto in modo esaustivo con le diverse realtà che compongono la società olienese. La settimana che precede l’incontro è dedicata alla preghiera ed al raccoglimento per ringraziare Dio di questa opportunità e invocarne il suo aiuto. F.P.

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Speciale Visita Pastorale

Saluto del Parroco all’inizio della Visita E

La accogliamo come pastore premuroso di incontrare e di conoscere da vicino il gregge che il Signore le ha affidato

ccellenza Rev.ma, al saluto della Vice Presidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale, Dott.ssa bastianina Salis, unisco il mio e quello di Don Luca Mele e di Don Tomaso Puddu, insieme condividiamo l’impegno e il servizio in questa comunità. La accogliamo come pastore premuroso di incontrare e di conoscere più da vicino il gregge che il Signore le ha affidato, successore degli apostoli e come tale testimone del Cristo Risorto che dona e comunica il bene della pace. «La visita pastorale è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del Popolo di Dio. È un’occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un’azione apostolica più intensa. La visita gli consente inoltre di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica». (Apostolorum Successores, pag. 238). A questa visita ci siamo preparati con la preghiera e con la riflessione sulle principali tematiche che ci ha suggerito nel sussidio per la catechesi, in questi giorni avrà modo di incontrare e di conoscere da vicino la realtà sociale ed ecclesiale di questa comunità, sapendo versare al suo interno “l’olio della consolazione e il vino della speranza”. Con lei vorremo riscoprire l’amore e l’ammirazione per la nostra Chiesa: “Per amare è necessario ammirare. Si ama ciò che si ammira, perché ci attrae e lo si trova bello. È dall’ammirazione che scaturisce l’amore. Che cosa ammiriamo nella nostra Chiesa tanto da non potere non amarla? Essenzialmente la presenza salvatrice del Signore risorto. Non altro. Non l’efficienza formativa delle sue strutture pastorali, le cui carenze sono evidenti. Non l’efficacia assistenziale del suo impegno caritativo, che resta sempre poca cosa di fronte agli enormi bisogni del nostro stesso ambiente. Non la sua capacità di

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incidenza significativa nel mondo circostante, che appare esigua. Non la diffusa consapevolezza dei suoi membri circa un loro compito storico, che spesso neanche riesce a manifestarsi. Non la loro esemplarità morale, che – purtroppo accade – lascia a desiderare. Non tutto questo e altro ancora che, magari, ci può apparire grande e buono sul piano della visibilità sociale e dell’importanza storica. Ad attrarre il nostro sguardo di ammirato stupore sulla Chiesa è propriamente la Grazia del Signore Gesù che redime l’uomo

dal suo peccato e lo rinnova, facendolo capace di dialogo con Dio e di fraternità con gli altri uomini. Nella Chiesa e nei suoi sacramenti attingiamo la Grazia del Cristo. Ed è la Grazia che fonda ogni aspetto buono della vita della Chiesa”. (C. Naro, Amiamo la Chiesa). Con questa umiltà e con questa consapevolezza vogliamo camminare con Lei per riscoprire insieme la Consolante presenza del Risorto: “Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

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Speciale Visita Pastorale

Visita Pastorale a Oliena

Accolto come maestro, sacerdote e pastore della diocesi perchè immagine viva, segno efficace di Cristo Gesù e quindi in Lui principio e fondamento visibile dell’unità della Chiesa

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stendi in noi il dono dell’unità, per gustare e godere l’essere tua famiglia, tuo gregge, così che insieme e solo “insieme”, pur con le nostre fragilità, saremo Tua dimora e veri testimoni della tua carità e tenerezza (dalla preghiera per la Visita pastorale). Una settimana intensa e ricca di incontri e momenti significativi è stata quella vissuta dalla comunità di Oliena durante la Visita Pastorale di Mons. Mosè Marcia. Essa è stata accolta come un dono di Dio e il Vescovo, nell’esercizio del suo ministero, è stato accolto e riscoperto come maestro, sacerdote e pastore della diocesi perché immagine viva, segno efficace di Cristo Gesù e quindi in Lui principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa. La Visita è iniziata Domenica 8 maggio con il rito di apertura e la Celebrazione eucaristica alla quale ha partecipato con fede una nutrita folla di fedeli che hanno salutato e dato il benvenuto a Mons. Marcia nella nostra comunità. Il saluto è stato espresso dalla Dott.ssa Bastianina Salis, Vice Presidente del Consiglio

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Pastorale parrocchiale e dal Parroco Don Giuseppe Mattana. La sera stessa il Vescovo incontra i responsabili e i volontari della Caritas Parrocchiale e li esorta e incoraggia a proseguire con entusiasmo nel loro prezioso servizio verso i più umili e bisognosi. Il 9 maggio Lodi e Santa messa mattutina e successivamente il Vescovo inizia le visite agli

ammalati e alle famiglie, un appuntamento quotidiano che costituisce uno degli aspetti più significativi della Visita Pastorale. Accolto in ogni casa con grande cordialità e grande commozione, ha saputo trasmettere conforto e speranza, facendo sentire il mondo della sofferenza parte importante della realtà parrocchiale. Il Vescovo

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Speciale Visita Pastorale ha voluto visitare anche le famiglie colpite da lutti e avvenimenti particolarmente dolorosi, sapendo, anche in questi casi, “versare l’olio della consolazione e il vino della speranza”. Nel pomeriggio Santa Messa molto partecipata in Cimitero e nel subito dopo incontro gioioso e festante con i ragazzi del catechismo che hanno gremito la chiesa parrocchiale. In serata incontro denso di insegnamenti e spunti significativi con il Consiglio Pastorale. Vengono evidenziati i problemi che affliggono la comunità ad iniziare dalla famiglia e dalla scuola. La crisi profonda dell’istituto familiare, disgregato e privato del suo significato più profondo ricade su ogni settore della comunità sociale ma colpisce soprattutto e pesantemente il mondo degli adolescenti. Il Vescovo invita il consiglio attraverso i suoi rappresentanti provenienti da scuola, associazionismo, mondo del lavoro, ad investire soprattutto sui giovani che saranno i padri e gli amministratori del futuro e a ridare loro speranza incoraggiandoli a riprendere in mano i veri valori spesso messi da parte in un mondo sempre più distratto e superficiale. Il 10 maggio incontro con il consiglio comunale. “Mi avete chiamato e ho accettato con piacere il vostro invito” - ha esordito Mons. Mosè Marcia, durante il suo intervento di saluto. Ad accoglierlo l’assemblea cittadina quasi al gran completo e un nutrito pubblico di presenti. L’11 maggio Mons. Mosè ha salutato gli insegnanti, insieme con i bambini e i ragazzi delle scuole Elementari e Medie con i quali si è complimentato

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per la calorosa accoglienza e l’attenta partecipazione. In serata incontro con i gruppi coppie presenti in parrocchia. Momento particolarmente significativo è stato, il 12 maggio, l’incontro con il mondo del lavoro avvenuto presso la Sala della Cantina Sociale. Erano presenti i rappresentanti di tutte le attività imprenditoriali, commerciali e della libera professione, segno di una comunità la-

boriosa e intraprendente, che vive i problemi legati all’attuale crisi economica e occupazionale. L’incontro,

introdotto dal Parroco, che ha saluto con vivo compiacimento la numerosa partecipazione del mondo del lavoro, è proseguito con il saluto del presidente della Cantina Sociale, Basilio Congiu, e con l’intervento del Vescovo. Mons. Marcia ha voluto esprimere la sua vicinanza e la sua solidarietà al mondo del “fare” e dell’impegno, sottolineando l’esigenza dell’unità, della collaborazione e della fiducia. Sono seguiti vari interventi per presentare le situazioni di crisi e di difficoltà che il mondo dell’impresa e del commercio sta vivendo, ma anche la forte volontà di continuare a lavorare e a migliorare le peculiarità tipiche del paese. Un incontro veramente positivo che ha dato speranza e incoraggiamento.

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Speciale Visita Pastorale

Venerdì 13 maggio il Vescovo ha incontrato i cresimandi con i loro genitori e i padrini concludendo con essi il prezioso cammino di preparazione al sacramento della Confermazione portato avanti dalla parrocchia in questi anni. Il 14 maggio in mattinata udienze per i parrocchiani e celebrazione del matrimonio, nel pomeriggio incontro con i gruppi, movimenti parrocchiali e associazioni ecclesiali e laiche con le quali si è messo l’accento sulle difficoltà quotidiane che si affrontano in ambito educativo e si è ricevuto da Mons. Mosè incoraggiamento e sostegno per proseguire spediti sulla via della fede non avendo paura delle difficoltà perché abbiamo al nostro fianco un padre/ amico forte e fidato che non abbandona i suoi figli. Dopo sette giorni vissuti intensamente, Domenica 15 maggio il Vescovo

saluta la comunità olianese nella Santa Messa di ringraziamento, durante la quale impartisce anche il Sa-

cramento della Confermazione ad oltre sessanta ragazzi. Al termine della Celebrazione, il Parroco Don Giuseppe Mattana, a nome di tutta la comunità, ha ringraziato il Vescovo per la sua sollecitudine pastorale e per aver vissuto in modo intenso questa settimana. Il Vescovo da parte sua, ha ringraziato tutti per l’accoglienza, rimanendo colpito e ammirato per la partecipazione e per l’impegno quotidianamente profuso, Con l’invito a continuare nel faticoso cammino della fede. Alle nostre comunità adesso spetta di fare tesoro di quanto il Signore ha donato nel tempo della Visita pastorale. Non sono mancate provocazioni e stimoli per lavorare e fare sempre meglio, per correggere gli errori fin qui commessi, per continuare a fare il bene lì dove siamo riusciti a individuare strade e modi giusti. Un impegno però ci riguarda tutti e insieme: è il dovere di fraternità che è la più importante testimonianza che siamo chiamati a dare a chi ci incontra. Dobbiamo continuare a crescere in quello stile di comunione che ci permetterà di essere sempre più credibili e sempre più capaci di affrontare le sfide che quotidianamente abbiamo davanti. Grazie di cuore Mons. Mosè per questi giorni di grazia. Antonello Puligheddu

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L’ANGOLO dei PIU’ PICCOLI

Ottobre 2016

a cura di Don Luca Mele

Su per il Monte Albo, giù per il Monte Tabor

Tra il silenzio della meditazione e le grasse risate di chi sa rallegrarsi

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l 28 agosto arriviamo in pullman a Siniscola e lì inizia il nostro viaggio! Prima destinazione la “Madonna della Salute”, venerata in una piccola chiesa situata lungo le pendici del Montalbo; da lì proseguiamo fino a Sant’Anna di Lodè dove ci siamo sistemati per la notte: in tutto una decina di chilometri. Il giorno dopo sempre a Sant’Anna: qui ci aspettava uno degli attributi essenziali per una Route: il servizio, ovvero il nostro dovere verso la comunità che ci aveva accolto. Terminati i lavori via ancora in salita verso S’Adde, dove si mangia, si strimpella la chitarra, si riposa. Il terzo giorno ci aspetta lo sforzo più grande: punta “Cupetti”, la cima più alta del Montalbo, dove con Don Luca celebriamo la Messa per i terremotati del centro Italia sopra i mille metri di altezza. Un’atmosfera misteriosa, come quella della Trasfigurazione. Al pomeriggio, dalla cima del monte, iniziamo la discesa: sarebbe bello, come dice San Pietro, restare… Ma dobbiamo rientrare nella vita di tutti i giorni! Si ritorna alla chiesa della Madonna della Salute dove si passa l’ultima notte della Route scandita come ogni notte da e risate. Arriviamo così all’ultimo giorno: risistemiamo con piacere gli spazi di Luittu dove è situata la chiesa che ci ospita e celebrata la Messa ancora giù, per ritornare al pomeriggio, dopo la verifica di gruppo. Poche giornate, ma intense, vissute all’insegna dello scoutismo e della vita comunitaria, grazie anche a Tere-

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sa e Luca; giorni fatti di stanchezza ma anche di felicità, soddisfazione e che soprattutto rappresentava un modo di viaggiare diverso, alternativo, che solo uno scout può capire; infatti nel periodo estivo le migliaia di “rover” e “scolte” del mondo, con uno zaino sulle spalle, partono per la route. Viaggio immersi nella natura più rigogliosa, alla riscoperta di luoghi con tanto da offrire ma a rischio di esser dimenticati. Un’esperienza faticosa ma gratificante, che ogni uomo dovrebbe provare, tra il silenzio della meditazione e le grasse risate di chi sa rallegrarsi.

Lorenzo Mameli e Francesca Fele

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GMG Cracovia 2016

Boati, preghiere, canzoni e tanta felicità che lega e rende uniti tutti i cristiani del mondo

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racovia 2016, un turbinio di emozioni in pochi giorni. La Giornata Mondiale della Gioventù è un’esperienza nuova ed unica, che si vive intensamente. Inizialmente potrebbe sembrare qualcosa di faticoso e sofisticato, ma ti riempie il cuore di gioia. Milioni di giovani che popolano le strade di una piccola cittadina e marciano allegramente diretti verso gli incontri con il Papa. Boati, preghiere, canzoni e tanta felicità che lega e rende uniti tutti i cristiani del mondo. Questo senso di fraternità si percepisce nei volti dei partecipanti, ognuno in cuor suo sa di essere nel posto giusto al momento giusto, e tutte le preoccupazioni o dubbi che si avevano all’inizio dell’avventura spariscono per lasciar spazio ad una gioia condivisa. La notte della veglia è poi il fulcro dell’esperienza, un incontro speciale inspiegabile che va vissuto per poter essere capito. Tutto è intenso e le parole del papa che non vuole giovani “da divano”, ma giovani attivi che abbiano ancora la capacità di sognare e soprattutto di agire nel bene e nella misericordia. Durante il suo discorso tutti stan-

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no in silenzio e impassibili e incantati ascoltano le sue parole che resteranno sempre scolpite nel cuore e nella mente. Dopo la messa finale tutti si salutano, ma sanno che non si tratta di un addio: come annunciato dal Papa, ci vediamo a Panama 2019!

Lucia Palimodde

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Storia, mistero e dono: la ricetta dei giovani di AC!

Col desiderio non tanto di incontrare Dio, ma solamente di iniziare a conoscerlo

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ome ogni estate, a conclusione dell’anno associativo, è abitudine per me, ormai da quattro anni, partecipare al campo diocesano del settore giovani e giovanissimi. Quest’anno si è tenuto a Portu Ainu, a fine agosto. Non essendo la mia prima esperienza, ero già consapevole di ciò che stavo per affrontare, ma allo stesso tempo di aspettarmi cose nuove. Il fatto che sempre mi affascina in queste occasioni è vedere cinquanta, sessanta… talvolta anche settanta ragazzi, provenienti da ogni paese della diocesi e guidati da dei responsabili e un’equipe anch’essa molto giovane, che scelgono di trascorrere una piccola parte delle loro vacanze estive, lontano dai social e da altre distrazioni, col desiderio non tanto di incontrare Dio, ma solamente di iniziare a conoscerlo. Garantisco che dopo una volta in cui si prende parte a questa esperienza, si sente il desiderio e l’esigenza di partecipare ancora; ciò perché si ha l’opportunità di dedicare tempo e spazio a se stessi, guardarsi dentro, riflettere e allontanarsi dalle distrazioni di ogni giorno. Esperienze del genere aiutano sicuramente a maturare, crescere e arricchirsi interiormente, a mettersi alla ricerca di se stessi o ritrovarsi.

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Rimango sempre stupita della capacità di noi giovani di provare a metterci in contatto con Dio, anche chi è alle prime armi, curioso di sapere cosa veramente si prova entrando nel vivo di questa esperienza. È importante anche il fatto che sappiamo distinguere con serietà i momenti ludici e di svago da quelli più autorevoli. L’occasione che però, tuttora fin dal mio primo campo, mi emoziona è il momento dell’Adorazione eucaristica! Vedere tutti quei giovani vegliare nella notte, in silenzio, commossi, aprire il loro cuore e dedicare tutti loro stessi a Dio fa pensare quanto capiscano la bellezza dell’essere cristiani e l’essere amati da un Padre che non ci lascia mai. Avere una vita piena secondo me significa anche tutto ciò: sperimentare e avere anche questo tipo di bagaglio appresso che di certo non appesantisce come a volte si può pensare, ma anzi riesce a far vedere le cose da una prospettiva migliore. Inutile dire quanto sia bello tutto questo: non lo si capisce davvero fino a quando non lo si sperimenta.

Ilaria Porcu

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In viaggio con Giuseppe Il camposcuola dell’ACR

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iamo partiti Il 4 luglio dalla piazza Santa Maria di Oliena per recarci insieme a Porto Ainu. Nel pullman ero affianco a Eleonora con cui parlavo, giocavo e guardavo fuori dal finestrino, pensando a cosa ci aspettava. Arrivati lì, abbiamo scaricato le valigie dal pullman e dopo qualche decina di minuti di felice attesa gli educatori ci hanno fatto entrare nelle camere. Che bello! Io mi sono ritrovata in camera con Eleonora, Carlotta, Valentina e la mitica cia Annedda. Qui ha inizio una settimana dedicata a Giuseppe, il sognatore della Bibbia che ci ha insegnato a perdonare, come lui ha fatto con i suoi fratelli. Infatti siamo stati divisi in tre gruppi: Egitto, Sichem e

Dotan, nei quali dovevamo collaborare attraverso tutte le attività proposte, anche i giochi, per vivere anche nel campo l’Anno della Misericordia. Ogni mattina, col Parroco (e qualche giorno con don Luca) pregavamo e dopo aver fatto colazione ci recavamo in spiaggia dove non mancavano comunque attività dedicate al tema del campo scuola. Giorni belli e intensi. In questa esperienza abbiamo pregato molto, gio-

cato, riso, ballato e abbiamo fatto addirittura un pigiama party. Mi sono divertita molto e anche emozionata... L’ultimo giorno abbiamo rifatto le valigie, con un po’di malinconia, ma è una gioia che vorrei rivivere ed è per questo anche quest’anno ritornerò all’Acr. Ringrazio, sicuramente a nome di tutti, don Mattana, gli educatori e le cuoche, che ci hanno deliziato con le loro prelibatezze! Silvia, acierrina

Pellegrinaggio Giubilare a Fonni

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Elenco Comunicandi 2016: Atzeni Giorgia, Bassu Benedetta, Boi Giovanni Maria, Cambedda Alessandro, Capeddu Clarissa, Cappeddu Matteo, Cattide Sofia, Congiu Alessandro, Congiu Matteo, Congiu Salvatore, Corbeddu Francesco, Corbeddu Maria Antonietta, Corrias Pietro, Corrias Pietro, Corrias Riccardo, Cossu Sofia, Cucca Salvatore, Cuccuru Nicolo’, De Coro Miriam, Deiana Daniele, Deledda Antonio, Fadda Alessio, Fadda Stefano, Fancello Angelica, Flore Barbara, Fois Andrea, Ghisu Aurelia Maria, Lippi Michele, Loddo Matilde Maria, Malatesta Cristian, Maricosu Emanuela, Mastio Carlo, Mereu Emanuele, Murgia Giuseppe, Nieddu Licia, Piras Ilaria, Piras Matteo, Piu Giorgia, Porcu Giulia, Prontu Giuseppe, Puddu Francesco, Puddu Michele, Puddu Pietro, Puggioni Maria Antonietta, Puligheddu Michele, Ritzu Giada Maria, Salis Arianna, Salis Jacopo, Salis Michele, Salis Rita, Sanna Giorgia, Sanna Mauro, Selis Amelia, Serri Martina, Ticca Elena, Tuffu Davide, Tuffu Ilaria, Tupponi Andrea, Turudda Elia, Zanda Elisa.

Foto: Massaiu S.

Prime Comunioni 2016 Comunioni 2016

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Cresime 2016

Foto: Massaiu S.

Cresimandi 2016: Acquas Aurora, Becciu Francesca, Bettarelli Maria, Boi Sara, Capeddu Marilena, Cappeddu Manuel, Cattide Giuseppe, Corbeddu Martina, Deiana Giovanni, Del Rio Alex, Evangelista Francesca, Falchi Giannandrea, Fenu Sebastiano, Floris Antonio, Fois Annalaura, Gardu Ilaria Paola, Garippa Elena, Giobbe Daniele, Malune Patrizia, Manca Chiara, Manca Pietro, Mannu Roberta, Murru Augusto, Palimodde Antonio, Patteri Miriam, Pinna Giada, Pinna Mirko, Piras Caterina, Pischedda Federico, Puddu Rakele, Puligheddu Gianmarco, Puligheddu Manuela, Puligheddu Martina, Salis Alessia, Salis Ludovico, Sanna Giuseppe, Sanna Natalia, Serrao Stefania, Ticca Simone, Tilocca Paola, Tuffu Sara, Fenu Angelica, Piras Alice.

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Speciale Visita Pastorale

Il Vescovo nel palazzo municipale

Una occasione privilegiata per tracciare un’analisi approfondita sullo stato di salute della comunità

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’ un consiglio comunale delle grandi occasioni, quello che ha ricevuto la visita del vescovo di Nuoro, Mons. Mosè Marcia, in coincidenza con il programma di appuntamenti nella comunità olianese. Accompagnato dal parroco Don Giuseppe Mattana e dal vice-parroco Don Luca Mele, Sua Eccellenza ha fatto ingresso martedì 10 maggio 2016, alle ore 19, nel palazzo municipale, accolto dal plenum dell’assemblea cittadina olianese. Tra il pubblico, diverse autorità civili e militari, ex amministratori, rappresentanti di alcune associazioni e gente comune. «Mi avete chiamato e ho accettato con piacere il vostro

invito» ha esordito Mosè Marcia, durante il suo intervento di saluto. Ad accoglierlo, insomma, un’adunanza gremita. L’occasione privilegiata per tracciare un’analisi approfondita sullo stato di salute della comunità, evidenziandone i problemi, le sofferenze, le ansie, le paure. La mancanza di lavoro, i giovani che decidono di lasciare la propria terra, le troppe morti violente, la scelta atroce e inspiegabile del suicidio. E, ancora, l’assenza di risorse pubbliche, i limiti di spesa, i lacci e il laccioli, la burocrazia, un apparato spesso ingessato e congestionato. Questi e altri aspetti sono stati toccati, durante il suo lungo contributo, dal sindaco Martino

Salis, il quale, da ultimo, ha voluto evidenziare, dandone particolare risalto, le ottime relazioni valorizzate, nel corso degli anni, tra la parrocchia e l’amministrazione municpale. Non è mancato, poi, un ringraziamento sentito e particolare al parroco don Giuseppe Mattana e al vice don Luca Mele, un riconoscimento a favore del loro instancabile impegno finalizzato a favore dell’intera collettività. Dai banchi dell’opposizione, d’altra parte, il capogruppo di “Azzurro Oliena” Salvatore Fele, già sindaco per due mandati, ha ricordato l’esperienza personale. Nello specifico, il legame e la collaborazione fattiva, cementate con la chiesa locale, espressi mediante la costruzione di iniziative comuni, attraverso la realizzazione coordinata di interventi mirati, soprattutto in determinati settori, come, ad esempio, nel sociale. A conclusione del dibattito, Mons. Mosé Marcia ha esortato le istituzioni, affinché investano nell’istruzione e nella formazione dei giovani. «Si abbandoni la strada dell’assistenzialismo e si finalizzino le risorse nella crescita culturale delle nuove generazioni, se realmente si vuole inseguire lo sviluppo e il progresso delle comunità»- è stato il monito del Vescovo di Nuoro. Un auspicio che merita attenzione e concretezza.

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Mattia Sanna

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Speciale Visita Pastorale

Il Vescovo visita la scuola

I ragazzi hanno ascoltato in silenzio e con grande attenzione e il Vescovo, congedandosi si è congratulato con loro per le domande intelligenti e per la serietà dei problemi sollevati

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ercoledì 11 maggio, nel contesto della Visita Pastorale nella Parrocchia di Oliena, il vescovo Monsignor Mosè Marcia, accompagnato dal parroco don Giuseppe Mattana, ha visitato le scuole. Quando, verso le 11.00, è entrato nella scuola media, alunni, docenti e personale Ata, riuniti nell’auditorium è stato accolto con un caloroso applauso. La dirigente scolastica prof. ssa Caterina Bacchitta gli ha rivolto parole di benvenuto e di ringraziamento sottolineando la necessità che tutte le agenzie educative collaborino per aiutare i nostri alunni nel difficile cammino della crescita. I ragazzi hanno partecipato con grande interesse rispondendo prontamente all’invito del Vescovo a parlare per primi. Gianfranco ha rotto il ghiaccio leggendo una poesia di benvenuto che ha composto insieme ai compagni di classe; alcuni hanno parlato al vescovo delle proprie esperienze, come Emanuela C.: “Sono credente e praticante, ho molta fiducia nel Signore e lo ringrazio per tutte le cose che mi ha donato”; Gigi: “Sono buddista ma frequento l’ora di religione, mi trovo

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bene con don Luca e le cose che dice sul cattolicesimo mi attirano molto”; Gianpaolo: “È stata mia madre a trasmettermi il grande amore che provo verso Dio, spero di riuscire anche io a dare ai miei figli un’educazione religiosa profonda come quella che ho ricevuto io dai miei genitori”; Edoardo: “Vengo da una famiglia cristianissima, siamo in sette a casa, più due fratelli in affido temporaneo, sono credenti ma non praticavano ma ora noi li portiamo sempre a messa”; Grazia: “Da quando mia madre mi ha iscritto al coro parrocchiale partecipo sempre alla messa e, nonostante al mattino mi pesi alzarmi presto, quando ascolto il Vangelo e la predica non mi pento affatto d’aver partecipato”. Altri ancora hanno voluto esprimere le loro incertezze e il loro bisogno di aiuto, come Lorenzo: “Anche lei saprà che l’adolescenza è un periodo difficile, quale consiglio ci può dare per vivere tranquilli la nostra età?”; Sebastiano: “Io credo in Dio ma in questo momento sono in crisi, ogni giorno vediamo morire tanta gente per colpa delle guerre, perché Dio non illumina le persone cattive con lo Spirito Santo?”; Rita: “In questo periodo della mia vita sto iniziando ad avere dei dubbi, quando mi chiedono se sono credente rispondo di sì ma non sono sicura, credo che mi serva ancora tempo per capire certe cose”;

Emanuela F. “Sono credente e praticante, per me Gesù é un esempio di vita; molti miei compagni, pur essendo credenti non praticano perché sono confusi, a messa si annoiano, come posso fare per incoraggiarli a riavvicinarsi in chiesa?”; Ashlin: “Dov’è Dio quando ne abbiamo davvero bisogno? Milioni di persone nel corso della storia hanno pregato, eppure la situazione del mondo non migliora. In cuor mio spero fortemente che Dio esista per sentirci meno soli nell’infinità del nostro universo, ma come possiamo trovare la luce se siamo circondati dall’oscurità?” Monsignor Marcia ha ascoltato con attenzione poi ha iniziato il suo discorso rispondendo piano piano ai vari quesiti posti dai ragazzi. Li ha esortati ad essere coerenti: “Credo, quindi vado a messa”, a non intestardirsi mai sulle proprie idee ma ad avere “la grandezza umana di confrontarle sempre”, a volare alto perché come il gabbiano Jonathan Livingstone, che più saliva in alto e più vedeva che oltre la discarica in cui viveva c’era tanto verde così anche loro volando alto avrebbero visto che oltre il male che ci circonda esiste al mondo anche tanto bene. Alla domanda “A che serve pregare?” ha risposto che “le preghiere non sono parole vuote, pregare è amare e amare è croce, è fatica ma realizza; nell’amore trovate la vostra pag. 16


Speciale Visita Pastorale

realizzazione, io per esempio trovo la mia realizzazione nel relazionarmi con Dio con amore”. I ragazzi hanno ascoltato in silenzio e con grande attenzione e il vescovo, congedandosi si è congratulato con loro per le domande intelligenti e per la serietà dei problemi sollevati. Anche per noi insegnanti è stato un incontro molto importante, di grande significato umano e culturale. Come tutte le scuole italiane in questi ultimi anni, ci troviamo ad affrontare i problemi legati ad una crisi educativa che riguarda la società intera. Oggi siamo chiamati non solo a trasmettere ai nostri alunni contenuti culturali, a guidarli ad acquisire abilità e competenze, ma anche a saperli ascoltare, a relazionarci con ciascuno di loro

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sul piano emotivo e affettivo, a comprenderli a partire dal vissuto e dalle esperienze che ciascuno di loro porta con sé. “Educare è un atto d’amore, esercizio della “carità intellettuale”, che richiede responsabilità, dedizione, coerenza di vita” diceva Benedetto XVI nella Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione (21 gennaio 2008). E ancora papa Francesco, nel discorso al mondo della scuola pronunciato in piazza San Pietro il 10 maggio 2014: “La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita!” È un lavoro bellissimo infatti, difficile e impegnativo ma anche infinitamente gratificante. Abbiamo una grande responsabilità e siamo consapevoli di non poter fare tutto da soli. Oggi

più che mai abbiamo bisogno di incontrarci, di confrontarci, famiglia, scuola, comunità ecclesiale e tutte quelle realtà che hanno a che fare con i ragazzi per concordare insieme nuovi itinerari di crescita educativa, spirituale e culturale. Tutti siamo chiamati, ciascuno secondo le proprie responsabilità, a riproporre quei valori che hanno permeato la nostra antica cultura, che sono alla base della nostra Costituzione e che non sono altro che valori cristiani: il rispetto della persona, l’accoglienza dell’altro, l’attenzione ai più deboli, l’amore per la giustizia, l’edificazione di una convivenza pacifica e solidale. Pasquina Congiu

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Speciale Visita Pastorale

Una comunità operosa e il suo travagliato presente L

Monsignor Marcia ha potuto toccare con mano una realtà dinamica, protesa verso il domani e saldamente ancorata alle sue radici

a visita pastorale si è giunta al termine. Il programma, preparato con cura certosina dal parroco don Giuseppe Mattana e dai suoi collaboratori, non ha dato tregua al Vescovo, per i numerosi incontri e appuntamenti calendarizzati. Giorni faticosi per tutti che hanno dato al presule uno spaccato ed il polso di una comunità operosa, radicata nei valori cristiani, che vive il travaglio del presente, ma aperta al futuro e alla speranza. È stata una settimana dove Monsignor Marcia ha potuto toccare con mano una realtà dinamica, protesa verso il domani e saldamente ancorata alle sue radici. Nel contatto quotidiano con la comunità ha sperimentato anche la sofferenza e l’angoscia che pure si annida e connota l’esistenza di singoli e famiglie. Ha letto come in filigrana lo smarrimento dei giovani e le loro aspettative deluse, ma anche la loro voglia di non mollare e di essere artefici del loro destino. Ha incoraggiato il loro impegno nel tessuto associativo, sia parrocchiale che civile. In ambito parrocchiale ha saputo cogliere l’effervescenza e la voglia di fare, il desiderio dei giovani di misurarsi con la realtà in movimento, cogliendo l’essenza di un impegno che fa della gratuità e dei valori cristiani la sua bandiera. E poi l’incontro con l’asso-

ciazionismo laico e il loro impegno più propriamente civile che vede tanti giovani, protagonisti generosi, di tante iniziative benefiche. Per tutti ha avuto parole di plauso. Si è misurato, dandoci molti spunti di riflessione, con una realtà complessa e sfaccettata, per molti versi liquida, con al suo interno criticità e fenomeni che destano qualche preoccupazione e che meriterebbero un supplemento di attenzione da parte di tutti. Con passione e competenza ha trattato i temi sociali, come la mancanza di lavoro

e di lavoro qualificato, il precariato e la crisi delle campagne, la disoccupazione intellettuale e la crisi delle piccole e medie imprese che segnano un arretramento della nostra economia. Ha invitato tutti, con argomenti convincenti, a non cedere alla disperazione e a saper cogliere i barlumi di ripresa e a perseguire nuove iniziative con sagacia e determinazione perché, ha concluso, l’ansia di cambiamento e di innovazione superi le paure dell’oggi. Giornate davvero intense e stimolanti per tutti. Questa visita pastorale, ne siamo certi, ci aiuterà a comprendere meglio il nostro comune destino, rafforzando in noi quello spirito comunitario che porta segni di logoramento e di disgregazione. Ci guiderà a guardare al nostro passato comunitario per coglierne i valori distintivi cui attingere, per ricreare in forme nuove e virtuose, situazioni di progresso morale e materiale. Viviamo dunque le tante opportunità dateci dalla stimolante presenza del Vescovo, attingendo all’energia positiva che è in noi, con lo sguardo rivolto all’intimo della propria anima e a Cristo buon pastore. Con questa speranza che è anche una certezza Oliena saluta il suo Vescovo.

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Speciale Visita Pastorale

Saluto del parroco al termine della Visita Pastorale E

Sono state giornate intense nelle quali ha voluto condividere la fatica della fede con tutti noi

ccellenza Rev.ma, al termine di questa celebrazione che si situa come conclusione della sua Visita Pastorale, anche a nome di Don Luca, di Don Tomaso Puddu, del Consiglio Pastorale parrocchiale e di tutta la comunità ecclesiale e civile di Oliena, sento l’esigenza e il dovere di rivolgerle il più sentito grazie, la riconoscenza per la sua presenza in mezzo a noi nel corso di questa settimana. Sono state giornate intense nelle quali, come ha ricordato più volte, ha voluto condividere la fatica della fede con tutti noi. Ha toccato con mano la realtà di questa parrocchia con le sue ricche e varie articolazioni sia in ambito ecclesiale che in quello civile. Ha condiviso i momenti di preghiera e in modo particolare la presidenza dell’eucaristia. Si è fatto pellegrino nelle case degli anziani e dei malati, ha visitato famiglie provate dal lutto e dalla sofferenza, portando una presenza e una testimonianza di fede e di speranza. Ha incontrato gli Amministratori, il mondo della scuola, del lavoro, le associazioni e i movimenti ecclesiali e civili, la realtà della Caritas e del volontariato. Ha potuto apprezzare l’impegno e la dedizione, ha ascoltato le ansie e le preoccupazioni soprattutto in ordine alla famiglia e alla crisi che attraversa il mondo del lavoro. Ha condiviso tanti momenti del suo tempo con noi sacerdoti. Nello stesso tempo ha potuto constatare che c’è molto ancora da fare per continuare a far crescere una comunità, che ci sono problemi in ordine ai valori morali, dell’educazione e del vasto mondo dei ragazzi e dei giovani. In questi giorni ha fatto suo l’insegnamento del Concilio Vaticano II quando dice che: “La santa madre Chiesa, nell’adempimento del mandato ricevuto dal suo divin Fondatore, che è quello di annunziare il mistero della salvezza

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a tutti gli uomini e di edificare tutto in Cristo, ha il dovere di occuparsi dell’intera vita dell’uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al progresso ed allo sviluppo della educazione” (GEd, proemio). Al termine di questa visita certamente avrà il tempo e l’opportunità di rileggere questa esperienza

per darci le opportune indicazioni, per confermarci nella fede, per farci dono della sua sollecitudine pastorale, per continuare a essere testimone del Cristo Risorto, pastore sollecito per le necessità del gregge. Grazie, il Signore guidi i suoi passi nel continuare questa Visita nelle altre comunità della Diocesi.

Don Giuseppe Mattana Su Patiu - Ottobre 2016 - n. 31


Recensioni

“Con lo sguardo al passato”

Scritto negli anni Ottanta, il libro era rimasto chiuso a lungo in un cassetto, accantonato a causa dell’intensa attività di ricerca

Le ragazze si misero ad ascoltare tzia Ciccia che rievocava quell’episodio quasi fosse successo ieri, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime sul viso dalla pelle rinsecchita, dove era facile indovinare il teschio. Era un volto senza tempo e alle ragazze pareva di averla sempre conosciuta così, vecchia e rattrappita”. Scorrendo le pagine del romanzo di Dolores Turchi, si rimane immediatamente coinvolti in una narrazione, che ammalia e trasporta il lettore, quasi senza lasciargli fiato. “Con lo sguardo al passato” è la rappresentazione icastica di un mondo sospeso, lo specchio dei ricordi dei genitori e dei nonni, che riemerge poco a poco, mascherato tra le finzioni stilistiche di una narrazione agevole e sopraffina, la quale protegge e dissimula le identità dei protagonisti, lasciando trasparire solo ciò che è necessario ai fini del racconto. Aneddoti, storie, vicende. Personaggi, strade, ambientazioni rivivono nella prosa dell’autrice di Oliena, resa celebre dalla straordinaria attività di ricerca e dalle numerose pubblicazioni etnologiche. Un ritorno alle origini per la studiosa di tradizioni popolari. Scritto negli anni Ottanta, infatti, il libro era rimasto chiuso a lungo in un cassetto, accantonato a causa dell’intensa attività di ricerca, portata avanti dalla saggista barbaricina, ex insegnante. Un inedito, dunque, dato alle stampe dalla casa editrice Iris, che in questi giorni fa la sua prima comparsa nelle librerie. Una piacevole sorpresa per gli amanti di questo genere letterario. Un esperimento riuscito, accompagnato dal riscontro esaltante del risultato. Lasciandosi catturare tra le pieghe delle vicende e degli accadimenti dipinti su uno scenario, dotato di un realismo struggente e a tratti drammatico, ambientato tra l’Ottocento e il Novecento, sembra di rivedere, allora, i volti e i tratti di uomini e donne, figli del cuore dell’isola. Oliena, Orgosolo, Nuoro, Dorgali, il romanzo è un intrecSu Patiu - Ottobre 2016 - n. 31

cio fra epoche e generazioni, fra credenze e tangibilità dei fatti, fra superstizione, mistero e realtà. Un intreccio degno di nomi autorevoli della letteratura. Da Giovanni Verga a Grazia Deledda, fino a Émile Zola. Il romanzo è, infatti, il risultato di un abile stile descrittivo, dal sapore immaginifico, capace di far percepire al lettore le suggestioni, le emozioni, i profumi, i colori e

le tonalità di un microcosmo, vivo nelle reminiscenze di quanti hanno vissuto quegli anni e quelle epoche. Dolores Turchi ha saputo tessere, insomma, le trame di esistenze, lasciate impresse e sfumate nei ricordi di molti, che oggi riaffiorano per liberarsi nuovamente, creando nostalgia e un sapore malinconico. Mattia Sanna pag. 20


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