Fate questo in memoria di me

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LITURGIA DELLA PAROLA La liturgia della Parola, per tanto tempo, Ăš stata considerata un elemento secondario nell’economia del sacrificio eucaristico. Nella mentalitĂ  di molta gente, forse per una certa catechesi ricevuta, c’era l’idea che per assicurarsi la «validità» della Messa festiva bastasse arrivare in chiesa dopo l’omelia o prima dell’offertorio. Con la riforma liturgica questa parte della celebrazione ha ritrovato tutta la sua importanza. L’Introduzione al Messale Romano la presenta nei seguenti termini: «Le letture scelte dalla Sacra Scrittura costituiscono, con i canti che le accompagnano, la parte principale della liturgia della Parola; l’omelia, la professione di fede e la preghiera universale o preghiera dei fedeli la sviluppano e la concludono. In queste letture, spiegate dall’omelia, Dio parla al suo popolo, gli rivela il mistero della redenzione e della salvezza e offre un alimento spirituale; il Cristo stesso, con la sua Parola, Ăš presente in mezzo ai fedeli. Questa Parola di Dio, il popolo la fa diventare sua per mezzo dei canti, e dona ad essa la sua adesione con la professione di fede; nutrito da questa Parola, il popolo indirizza a Dio nella preghiera universale le sue richieste per i bisogni della Chiesa e per la salvezza del mondo intero» (PNMR 33). La Chiesa Ăš stata definita «una comunitĂ  in ascolto», infatti Ăš il nuovo popolo che Ăš chiamato ad ascoltare e ad accogliere Cristo che si rende presente con la Parola e con il suo Corpo. Cristo presente nella Parola Di fronte alla urgente necessitĂ  di cambiare una certa mentalitĂ  nei confronti della proclamazione liturgica della Parola, la costituzione conciliare sulla liturgia si preoccupa di affermare chiaramente che Cristo Ăš realmente presente nella sua Parola proclamata nell’assemblea liturgica: «È presente Fate questo in memoria di me

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