PIU' Magazine n.26 Il Dolcedormir ti guida al benessere

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Periodico distribuito nelle province di

anno 5_ numero 26_ marzo/aprile 2011 _ distribuzione gratuita

autorizzazione Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006

Pesaro e Ancona

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Il Dolce Dormir... ti guida al benessere piu-magazine.it

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Come e perché dormire bene

Da 25 anni l’azienda “Il Dolce Dormir” di Marotta investe nel benessere del riposo

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i svegliate stanchi? Vi svegliate nervosi? Vi svegliate con il mal di testa? Vi svegliate con dolori di vario genere? Forse la causa di tutti questi disturbi potrebbe essere il vostro letto. Noi trascorriamo circa 1/3 della nostra vita dormendo ed è proprio quando siamo sdraiati che la spina dorsale, sottoposta a notevole pressione durante il giorno, può distendersi e rilassarsi. Il supporto del letto da una parte deve fare in modo che il corpo non assuma posizioni strane e dall’altra deve essere in grado di mantenere la sua forma sinusoidale. In questi anni l’azienda “Il Dolce Dormir” di Marotta è stata attenta alle evoluzioni e alle scoperte che sono state fatte nel campo del riposo applicando ai prodotti la più avanzata tecnologia e le migliori materie prime per sostenere e tutelare la salute dei suoi clienti. Molto spesso si sottovaluta la qualità del riposo pensando che la colpa dei disagi sia dovuta ad altro. Il materasso per essere adatto deve essere anatomico-ergonomicoortopedico, igienico, antiacari antistress. Dal punto di vista strutturale il letto invece non

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deve essere né troppo flessibile (altrimenti si verrebbe a creare il cosiddetto “effetto amaca” che porterebbe problemi alla schiena) né troppo rigido (poiché una troppa rigidità creerebbe punti di pressione dove il sangue si ferma e non circola), ma dovrebbe assumere un giusto bilanciamento, tale da sostenere la spina dorsale in tutti i suoi punti. C’è una consapevolezza generalizzata che ha permesso di capire che con l’aumentare dell’intensità della vita la qualità del riposo diventa essenziale. Quindi la notevole crescita in termini di sviluppo tecnologico ha permesso alla ditta “Il Dolce Dormir” di essere vicina al cliente supportandolo e sostenendolo al momento della scelta dei

prodotti. Qualora abbiate qualche dubbio l’azienda mette a disposizione della clientela la prova del materasso.

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Ritagliando questo coupon e presentandolo al titolare de “il Dolce Dormir” di Marotta (PU) in “via Litoranea 103/107”, insieme all’aquisto di un nostro prodotto vi sarà consegnato un simpatico omaggio. 3

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INDICE NUMERO 26

Anno 5 - Numero 26 Marzo\Aprile 2011 Distribuzione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006 Editore Mattia Tarsi Global Service in progress s.r.l.

02 - Come e perchè dormire bene 06 - Non raccontateci delle storie 08 - La Facebook-mania contagia i nonni fanesi 10 - Missione ritorno alla normalità 12 - Aspettando il matrimonio 14 - Calendario delle manifestazioni 16 - Toyota lesauto: guidare è un piacere 18 - Ama per sempre: la sfida di Tatiana - Avis e Fano Calcio: il lato sano dello sport 20 - Da “Essenzaltro” un classico senza tempo: i profumi CREED, più di duecento anni di storia 22 - Quelli che truccano... 24 - Un anno di benessere, bellezza, fitness. Un anno di Extraspa 26 - Anna Maria Pierangeli: una vita fragile 28 - Cerchi parcheggio? No problem 30 - Couch Surfing...il mondo è più piccolo di quello che pensi 31 - Quando l’infisso diventa arredamento 32 - Sognare non costa nulla 34 - Swap Party, il baratto diventa chich 36 - Parola d’ordine: colore 38 - Facebook non risparmia nessuno 40 - Dimmi che tatuaggio hai e ti dirò chi sei 42 - Non chiamateli barboni, sono clochard 44 - Cara famiglia quanto ci costi 46 - Piccoli campioni crescono 54 - Ha da passà ‘a nuttata 56 - Sportland

RUBRICHE 48 - IL CINEASTA 49 - LA PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA 50 - L’AVVOCATO 52 - LA SPADACCINA 53 - NATUROPATIA - IRIDOLOGIA 58 - LA PROFUMIERA 60 - VITA DIOCESANA 61 - L’ERBORISTA - IL FARMACISTA 62 - L’ORTODENTISTA 63 - L’OTORINO 64 - IL PROMOTORE FINANZIARIO 65 - IL COMMERCIALISTA

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Direttore responsabile Corrado Moscelli direttore@fanoinforma.it Redazione per inviarci i vostri comunicati redazione@fanoinforma.it Hanno collaborato a questo numero Silvia Bonci Alessandra Gasparini Mariolina Palazzi Jacopo Frattini Annalisa Perazzini Sandro Candelora Sergio Schiaroli Francesca Lucarini Marco Volpini Maurizio Tomassini Rodolfo Colarizi Impaginazione Emme graph-event Stampa Litoservice Distribuzione Full time Group

Telefono redazione: 0721-831482 Ufficio commerciale: 345-6952900

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Non raccontateci delle storie

La gente vuol capire bene come cambierà la sanità nella nostra provincia, ma ci sono ancora tanti dubbi da chiarire di Corrado Moscelli

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a mesi si parla di ospedale unico. Nel centro sinistra sembrano abbastanza allineati sulla necessità di realizzare la struttura, nel centro destra un po’ meno. Le perplessità, comunque, ci sono in entrambi gli schieramenti e sono più che legittime visto che si parla di un investimento di centinaia e centinaia di milioni di euro che stravolgerà la sanità della provincia e che, soprattutto, metterà in discussione gli ospedali già esistenti. Già perché è questo il passaggio più delicato: che fine faranno gli ospedali di Fano e Pesaro e tutti quelli dell’entroterra? E’ stato detto che non verranno chiusi e che al contrario verranno potenziati. Chi si sta occupando di questa riforma sanitari ha detto che al Santa Croce resteranno alcune eccellenze, al San Salvatore altre, mentre i presidi nel territorio

verranno mantenuti. Scusate ma c’è qualcosa che non torna. Si vuole fare un nuovo ospedale, una struttura all’avanguardia che costerà un sacco di soldi e che dovrebbe diventare il fiore all’occhiello della sanità del nord delle Marche e allo stesso tempo si spenderanno tanti altri milioni di euro per mantenere in vita le strutture già esistenti? Credo che sia legittimo avere più di un dubbio. La sensazione è che ci vogliano vendere una enciclopedia senza averci fatto firmare un contratto. Non è cosa semplice stabilire se un nuovo ospedale serve o se è meglio concentrare le risorse su quelli già esistenti. Però ritengo che sia giusto che qualcuno spieghi realmente quello che si vuole fare e si prenda le responsabilità della decisione. Siamo arrivati a discutere su dove posizionare il nuovo ospedale senza aver ancora capito bene qual è il progetto complessivo della sanità della nostra provincia. Anni fa sono stati spesi tanti soldi per il Santa Croce

e ci siamo ritrovati camere operatorie mai utilizzate e un pronto soccorso da ristrutturare. Oggi la gente non vuole ritrovarsi nella stessa situazione. Forse un nuovo ospedale sarà utile o forse no, però non raccontateci delle storie..

345 - 6952900

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Pasqua 2011 Domenica 24 Aprile 2011 ore 12.30 Aperitivo di Benvenuto ed Antipasti con Piatto di Salumi di produzione propria certificata la Salameide, Pecorino primo Sale, Cestino Pasquale e Crescia della Tradizione Piatto caldo con Pizzetta di Melanzane e Mozzarella di Bufala, Asparagi arrotolati su Prosciutto affumicato, Corno di Pane casereccio con Erbe selvatiche e Pecorino Tagliatelline fatte in Casa di Farine integrali con Rag첫 di Agnello, Fave, Piselli, Cime di Cicoria e Pomodorini

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Nido di rondine gratinato ripieno di Carne e Ricotta con Asparagi selvatici Gran Barbeque della Palazzina con Scottona di Marchigiana, Agnello del Pastore allo Spiedo e Bracioline Contorni di Primavera Semifreddo e Uovo al Cioccolato in Salsa di Arancio Vino Bianco e Rosso, Pinot Brut e Moscato selezionati dalla Cantina della Palazzina

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La Facebook-mania contagia i nonni fanesi In 50 per il corso di alfabetizzazione informatica organizzato da Fano Solidale

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e pensate che Facebook piaccia soltanto ai teenager e ai giovani vi sbagliate di grosso. Anche i nonni sono affascinati da questo potente strumento informatico che “aiuta- come recita lo slogan in home page- a connettersi e rimanere in contatto con le persone della propria vita”. Sono circa 50 gli anziani che hanno espresso il desiderio di imparare a utilizzare il social network più amato del mondo e più in generale di apprendere i segreti della navigazione sul web anche perché hanno capito che grazie a Facebook potranno tenere d’occhio i nipotini e comunicare più spesso con loro. Al momento sono trenta i nonni (13 donne e 17 uomini) che stanno frequentando il primo corso di alfabetizzazione informatica organizzato dalla Fondazione Fano Solidale in collaborazione con il Comune e i club anziani. Concepita inizialmente per 15 persone questa iniziativa ha ottenuto un successo tale da costringere la Fondazione a prevedere nuovi corsi anche perché almeno altri 20 nonni sono in attesa di capire il mondo dei computer e di internet. Il corso durerà complessivamente 30 ore fino alla fine di aprile (iscrizione 20 euro, per i possessori di carta Conad o Libretto solidale il

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costo è di 10 euro) e si svolgerà all’istituto Don Orione. Facebook non è solo uno strumento che permette di rimanere in contatto con i propri amici ma è anche una piattaforma sociale che consente di fare nuove amicizie e se pensiamo a quanti nonni si trovano per vari motivi a passare gran parte del loro tempo in casa da soli capiamo come Facebook possa diventare anche una sorta di compagno virtuale, un passatempo, una finestra sul mondo, qualcosa che li faccia sentire meno soli. Per gli anziani della nostra città sono in programma anche altri importanti appuntamenti. Grazie alla disponibilità del Commissariato sono previste delle riunioni per cercare di prevenire e difendersi dalle truffe. I primi due incontri si sono svolti nel mese di marzo mentre i successivi si svolgeranno ad aprile, con date da definire nelle sedi di “Gimarra”, “US Pontesasso” e “La Combattente”. Tra le tante iniziative dedicate ai nonni rientrano anche le vacanze per la terza età in collaborazione con Auser e Anteas. Ad oggi sono praticamente esauriti i posti disponibili per Cavalese (TN) e Cogolo di Pejo (TN) per il periodo di giugno e di Fondo (TN), Pinzolo (TN) e Molveno (TN) per agosto-settembre, mentre c’è ampia scelta per i soggiorni di Predazzo (TN) dal 18 giugno al 2 luglio e Fiuggi Terme (FR) dal 27 agosto al 10 settembre. Queste

due ultime destinazioni sono state aggiunte al programma iniziale per far fronte alle tante richieste pervenute. Le iscrizioni si raccolgono negli uffici della Fondazione in via Sant’Eusebio numero 32 oppure al numero di telefono 0721/862576.

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La tua pausa quotidiana

Caffè VIII - www.caffeottavo.it caffè in grani, macinato, cialde e capsule 9

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Missione: ritorno alla normalità A due anni dal terribile terremoto de L’Aquila a parlare è la saltarese Giada Bellucci di Jacopo Frattini

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on dimenticherò mai quel maledetto 6 aprile”. A parlare è Giada Bellucci la ragazza di Saltara sopravvissuta al terremoto del L’Aquila dove si trovava per frequentare la facoltà di scienze investigative.

Con voce sicura e forte la giovane ripercorre quei giorni come se il suo fosse un dovere, un obbligo verso se stessa e verso tutti coloro che hanno vissuto quella terribile esperienza. Le sue parole pesano come macigni e vogliono rappresentare anche quelle persone che quella notte hanno perso la vita. “Chiedo ancora giustizia –afferma Giada Bellucci- e non mi fermerò fino a quando non si troveranno i colpevoli. Da un punto di vista giuridico la procedura non è ancora iniziata e tutti attendono la data del primo appuntamento stabilito per giugno. La mia battaglia non è caratterizzata solamente da uno scopo economico, anche se i danni materiali sono stati ingenti, ma principalmente da una prerogativa etica e di morale. Penso che sia necessario e doveroso che le persone che hanno sbagliato abbiano un nome e un cognome”. Alla domanda “come è stato il suo ritorno alla normalità?”, Giada si ferma a riflettere e calzando il tasto rewind dei suoi ricordi, la mente ritorna a quella notte maledetta. “Le immagini sono ancora stampate tutte nella mia testa -afferma la giovane- sembra che non se ne siano mai andate da lì. Penso che sia impossibile dimenticare o per lo meno cancellare tutto come se fosse stato solo un brutto sogno. Tornare ad una vita normale all’inizio credevo fosse difficile ma fortunatamente, grazie ai miei

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me sono pendolari. Molte volte gli esami o le lezioni vengono annullate o rimandate all’ultimo e senza preavvisare e purtroppo nemmeno il sito internet viene aggiornato frequentemente causando ulteriori problemi. Quindi a volte raggiungiamo l’Aquila senza motivo è siamo costretti a tornarcene a casa sprecando tempo e denaro. Il mio sogno è vedere un giorno non molto lontano L’Aquila risplendere e rinascere dalle sue macerie”. famigliari ai miei amici e a tutte quelle persone che mi sono state vicine sono riuscita piano piano tramite un processo graduale a tornare alla normalità. Il momento più brutto è stato senza dubbio ritornare a L’Aquila, è stato un colpo al cuore, pensare di rivivere quelle sensazioni e temere che qualcosa accadesse di nuovo. C’è stata una sostanziale ricostruzione nella periferia mentre in centro le lancette si sono fermate a quell’orrenda notte e tutto è rimasto tale. Però sono convinta che i lavori ripartiranno e tutto verrà sistemato ma dubito che la città ritorni a essere quella di prima, il terremoto oltre che fisico è stato psicologico e la gente non dimentica facilmente. Questo è testimoniato per esempio dalla situazione che sta avvenendo nella mia università: nonostante la struttura abbia retto al terremoto si verificano cose veramente particolari. Faccio riferimento alla burocrazia che dopo l’accaduto è diventata macchinosa e lenta creando molti problemi soprattutto agli studenti che come

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www.pensionesassonia.it Fano viale Adriatico, 86 - Zona Sassonia Tel. 0721.828229 11

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Aspettando il matrimonio

Prima di decidere di sposarsi le coppie vogliono essere sicure che sia il passo giusto da fare

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rmai non resta che regalarli a San Valentino, perché di fiori per incorniciare l’ingresso degli sposi all’altare o davanti ad un pubblico ufficiale civile se ne vedono sempre meno.

Dati alla mano si scopre che le persone preferiscono la convivenza al matrimonio, ma la cosa interessante che anche i matrimoni misti, che avevano visto il loro boom dall’anno 2000 in poi, improvvisamente sono calati. Nel comune di Fano le cerimonie “tradizionali” sono passate da 95 nel 2008 a 62 nel 2010, tenendo conto sia quelli religiosi sia quelli civili. Don Giacomo Ruggeri, parroco della comunità di Orciano di Pesaro e portavoce del Vescovo Armando Trasarti sostiene: “Credo che la causa della diminuzione di matrimoni sia legata ad un fattore antropologico. Attualmente ci si pensa più come individui piuttosto che parti di una collettività. Nella coppia, per esempio, emergono due profili individuali che corrispondono alle specificità di ciascuno, ma nel tempo dall’individualità si passa all’individualismo, non prende forma quel «bene unico» che rende la coppia significativa, quel bene che si chiama donarsi all’altro senza risparmiarsi. Questo, oggi, è faticoso farlo nascere. Sostanzialmente c’è una fatica ad assumersi delle responsabilità. Non c’è la consapevolezza di quello che con il matrimonio si decide di fare e in seguito al

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primo ostacolo non si riesce a reagire perché non c’è uno spirito di sacrificio”. Molti sostengono che anche la crisi economica abbia influito sui matrimoni ma secondo Don Ruggeri non in maniera così determinante.” Ovviamente la crisi ha giocato un brutto scherzo a tutti, figuriamoci alle giovani coppie che avevano intenzione di sposarsi. Ma io ritengo che non sia questo il motivo fondamentale perché i nostri nonni che hanno vissuto in tempi sicuramente non più rosei dei nostri si sposavano ugualmente, però erano contraddistinti da una grande voglia di mettersi a disposizione per la famiglia, per l’altro, cosa che oggi non c’è”. Anche i matrimoni misti sembrano non es-

sere più in auge. Nel 2008 si sono celebrate 47 unioni tra persone di diversa nazionalità. Nel 2009 ci sono stati 33 matrimoni e nel 2010 sono scesi a 18. Un trend negativo che l’avvocato Nicolò Marcello spiega in questa maniera: “E’ molto difficile stabilire dal punto di vista giuridico una causa che abbia determinato la diminuzione dei matrimoni misti. Senza dubbio la legge 94 in materia di sicurezza pubblica ha rivoluzionato tutta la giurisprudenza a riguardo poiché vieta nei fatti il matrimonio a tutti coloro che sono sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Questo dal momento che negli ultimi anni il matrimonio misto aveva avuto una funzione strumentale dato che era utilizzato soprattutto dalle persone extracomunitarie per poter ottenere la cittadinanza italiana”. Senza dubbio La preferenza a convivere piuttosto che sposarsi non è da considerarsi casuale ma ha motivi e scelte radicate in fattori sociali, economici e di convenienza. “Questo matrimonio non s’ha da fare né domani né mai” ripetevano i Bravi a Don Abbondio nei “Promessi Sposi” e oggi come non mai queste parole sembrano tornate di moda.

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Calendario delle manifestazioni

cigno nero il cinema donna cinema 16 aprile Pesaro vladimir valentinov valchev - i concerti del sabato pianofortemusica, 17:00 Macerata feltria tigran hamasyan - jazz ‘in provincia musica Pesaro alice nel paese delle meraviglie musical

ecco i nostri consigli... 1 aprile 2011

cinema

Pesaro musica,arte,avventura della mente convegni

7 aprile

Pesaro naufragio mostre

Fano verdebiancorosso:riflessioni iconografiche in libertà sui tre colori patriottici -verde bianco rosso conferenze

Cantiano la figura del generale luigi bartolucci della repubblica romana del 1849 alla proclamazione del regno d’italia mostre

Urbino nuova danza italiana anticorpi explo teatro

Gradara da peter pan a harry potter mostre

Pesaro arturo brachetti show teatro

Pesaro incanto e delizia, fiori e frutta,selvaggina e dispense nelle collezioni dei musei civici di pesaro mostre

San costanzo se garibaldi scende da cavallo teatro

2 aprile 2011 Pesaro la musica italiana e francese i concerti del sabato musica Pesaro la stazione-la piccola stagione 2011 teatro Urbania il sogno di lisastrata teatro Pesaro i virtuosi italiani-51^stagione concertistica 2010 2011 musica 3 aprile Cartoceto carnevale di mezza quaresima sagre San lorenzo in campo la bella e la bestia andar per fiabe teatro 5 aprile Pesaro seraphine-il cinema è donna 14

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8 aprile

17 aprile Isola del piano la tela vissuta: intrecci reali, intrecci simbolici disuguali. donne, diritti, violenza negli anni zero conferenze e convegni. Pesaro the australian pink floyd show “the dark side of the moon” concerto, alle 21:00 19 aprile Pesaro io sono con te - il cinema é donna!! di guido chiesa cinema 1 aprile

Pesaro quartetto di cremona 51^stagione concertistica 2010-2011 musica

Pesaro concerto per voce e contrabbasso 51^ stagione concertistica 2010-2011 teatro rossini musica

Fano i pugni in tasca teatro

22 aprile

9 aprile Pesaro quartetto di clarinetti artera musica Pesaro giovanni il cieco nato convegni 10 aprile Pesaro area reunion –jazz ‘in provincia musica

Saltara processione del cristo morto rievocazioni storiche Gabicce mare concerto di benvenuto - pasqua in riva al mare musica 24 aprile Fano moonlight festival party musica 29 aprile

Fano incontri della cattedra dei non credenti convegni

Gabicce mare sport & spettacolo - pasqua in riva al mare musica

Urbino piano-andar per fiabe teatro

30 aprile

12 aprile

Pesaro jan bang & eivind aarset - jazz ‘in provincia musica fanoinforma.it


stagione 2011

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...emergiamo dall’inverno con un nuovo concetto di emozione ...

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aperto tutte le sere GREENBAR - Via Simonetti - Fano - info 0721 830525 piu-magazine.it

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Toyota lesauto: guidare è un piacere

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ESARO - Parliamo di auto con Nicola Eusebi e Chiara Sartini (nella foto, n.d.r.), amministratori della Lesauto srl, concessionaria Toyota, la cui sede principale si trova a Pesaro, in strada Montefeltro.

febbraio 2010 il mercato godeva ancora della “fine della rottamazione”, perciò il dato dovrebbe essere letto al netto di quel tipo di targhe; è vero anche che, in Europa, c’è un cenno di ripresa, visibile soprattutto nel mercato tedesco.

Alla fine di marzo, in occasione del lancio della nuova Toyota Verso-S, verrà anche inaugurata la filiale di Fano, in via Fragheto, zona ex-zuccherificio.

Per quanto riguarda Toyota? Febbraio 2011 si è chiuso con 7.000 immatricolazioni, in un mercato che si è attestato intorno alle 160.000 targhe, in contrazione del 20% rispetto allo stesso mese del 2010. La quota di Toyota Italia è stata dunque del 4.3%, in crescita rispetto al mese di gennaio (4,2%), e di 0.8 punti superiore a quella dello scorso anno (3.5%). In termini di acquisizioni, Toyota ha totalizzato oltre 7.600 contratti, con una quota del 4.5%, pari a quella di gennaio e di 1.3 punti superiore a quella del 2010.

Chi compone la Lesauto srl?
 La Lesauto srl è composta da 2 soci che sono, tra l’altro, presenti nel settore da diversi decenni e precisamente Eusebi spa (concessionaria Ford) e MegaAuto srl (concessionaria Seat). Noi: Nicola Eusebi e Chiara Sartini siamo gli amministratori ed operiamo costantemente e quotidianamente nell’ azienda. Quali servizi si possono trovare in Lesauto srl? Dalla vendita del nuovo alle più svariate marche dell’usato, inoltre i servizi finanziari estesi anche al servizio officina (orario continuato dal lunedì al sabato mattina), e il servizio Duotec, il tagliando sull’auto eseguito in meno di un’ora da meccanici esperti. Inoltre, è operativa anche la carrozzeria fiduciaria Toyota, di Attilio Baioni, adiacente alla sede di Pesaro. Il mercato auto è ancora in difficoltà. I dati diffusi dall’ANFIA parlano di un calo secco del 20,5% a febbraio 2011 anno su anno. Il calo del mercato è ancora evidente. Nel

Qual è l’ultimo modello di auto da voi presentato? La nuova Toyota Verso-S, che sostituirà la mitica Yaris Verso. Lo slogan parla chiaro “Verso-S per guidare tre auto ne basta una”, infatti è una Monovolume, una station wagon e una citycar. In meno di 4 metri, Verso-S offre un bagagliaio che raggiunge i 1388 litri di capacità, grazie all’Easy Flat System. Ha i consumi più bassi della categoria, fino a 25km con un litro. Una tecnologia semplice e innovativa, con sistema multimediale Toyota Touch, telecamera posteriore, cambio automatico e comandi al volante. Il prezzo riferito alla versione Verso-S 1.3 benzina, con cambio manuale, parte da 14.500 euro. L’abbiamo

presentata al pubblico nel week end del 5-6 marzo, ripeteremo l’evento anche il 26 -27 marzo, sia a Pesaro che a Fano. Quali sono le auto di punta di questo marchio? Senza dubbio Yaris nel mese di marzo e aprile la proponiamo in pronta consegna a 9750 euro anche a chi non ha rottamazione! Si tratta di un’auto completa, dal motore Euro 5, con climatizzatore, radio e ESP di serie. Bisogna solo aggiungere la vernice metallizzata, volendola diversa dal bianco e dal rosso, che ha un costo di 450 euro. Aygo Connect, altra auto da città, questo mese viene offerta a soli 8450 euro completa di clima, Navigatore, blue tooth, radio Cd mp3 e presa aux-in. Infine il Rav, l’autentico SUV che sta riscuotendo un vero e proprio successo, sia in Italia che nella nostra provincia, con il nuovo Lifting alla parte anteriore e poi l’introduzione del Crossport, cioè la nuova trazione 2WD, ad un prezzo d’ingresso estremamente competitivo: 26900 euro! Per finire, cosa dire della tecnologia ibrida? “Da mesi tutti ne parlano. Da 14 anni i nostri clienti la guidano” è il claim scelto per questa campagna. Vogliamo infatti comunicare con la forza dei fatti la nostra leadership nella tecnologia ibrida: 14 anni di esperienza, oltre 2.700.000 veicoli già su strada, vantaggi in termini di risparmio di carburante, minori costi di gestione rispetto ai motori benzina e diesel, emissioni di agenti inquinanti estremamente ridotte e la garanzia di 5 anni sulle componenti ibride. E ora anche una gamma HSD completa: Auris HSD e Prius, e presto Prius Plug-in, Prius + ed una City Car.

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Ama per sempre: la sfida di Tatiana

Avis e Fano Calcio: il lato sano dello sport

Di corsa da Fano ad Assisi per incentivare la donazione del sangue

I giocatori dell’Alma Juventus Fano diventano testimonial di Avis Fano

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’ stata prima di tutto una sfida con la malattia da cui è affetta da anni, quella compiuta da Tatiana Falcioni, 39enne fanese, che in tre giorni, da venerdì 4 a domenica 6 marzo ha percorso 140 Km, da Fano ad Assisi con la sola forza delle sua gambe.

Ma “La sfida di Tatiana… ama per sempre”, che ha avuto il supporto di Avis Fano e dell’associazione sportiva FanoCorre, ha avuto tanti altri significati. “L’epilessia - ha sottolineato Tatiana Falcioni, maratoneta ed ex donatrice di Avis Fano -, mi ha tolto la possibilità di donare sangue. Con questa corsa ho voluto incentivare alla donazione tutti coloro che sono in grado di fare questo gesto d’amore”. Una tre giorni di corsa su lunghe distanze con l’obiettivo di unire tutte le Avis dislocate lungo il percorso Fano-Assisi. Un messaggio

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di forza e amore che Tatiana, accompagnata da Giancarlo Tonucci, di FanoCorre, lottando contro freddo e fatica, ha portato nei cuori delle tante persone che hanno incoraggiato e sospinto con calore ed energia l’iniziativa di corsa per la vita, in particolar modo nelle tappe intermedie dell’Avis di Pergola e di Gubbio. Un sostegno che l’ha spinta nel raggiungere il suo obiettivo: l’arrivo ad Assisi, una meta dal forte valore simbolico, dove è stata accolta responsabili di Avis Assisi, dall’assessore del comune di Assisi Martellini e da una folta rappresentanza di Avis Fano con scambio di doni e ricordi. All’arrivo nella Basilica di San Francesco il gruppo è stato accolto da Padre Luigi dei Frati Minori Conventuali, che ha impartito la benedizione e letto la preghiera di San Francesco sull’altare della chiesa inferiore, creando un momento di forte emozione e coinvolgimento.

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ivi il lato sano dello sport”. E’ l’invito che Avis continua a diffondere per avvicinare il mondo dello sport alle donazioni di sangue.

Come prima tappa del progetto pilota promosso dall’associazione fanese, il 16 febbraio scorso i rappresentanti dell’Avis hanno incontrato allo stadio Mancini i giocatori ed i dirigenti dell’Alma Juventus Fano, la prima squadra professionistica che ha deciso di aderire al progetto, accettando di diventare testimonial della donazione. Un traguardo raggiunto a seguito di una collaborazione fattiva, attraverso un percorso di conoscenza reciproca, e che ha visto impegnati giocatori e dirigenti in incontri collettivi, prima al campo sportivo ed in seguito all’ospedale di Fano, con i responsabili organizzativi dell’Avis locale, i medici ed i pazienti. Un percorso seguito affinché il gesto della donazione del sangue fosse il risultato di un cammino consapevole e cosciente volto a concretizzare la vita dei ragazzi con atti significativi che nascono dallo sport, attraverso i giocatori. Un modo per creare una cultura sportiva fatta di rapporti umani in cui il vero protagonista è l’atleta, il suo vissuto sportivo e il proprio bagaglio umano da condividere con coloro che vivono una particolare situazione di salute. “Ci adopereremo –hanno sottolineato da Avis Fano- per perseguire e sviluppare questa coscienza sportiva in modo massimale affinché la tutela della salute propria e altrui prevalga nello sport”.

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Da “Essenzaltro” un classico senza tempo: i profumi CREED, più di duecento anni di storia A

poco più di un anno dalla sua apertura, Essenzaltro raggiunge un altro traguardo nel mondo della profumeria artistica: i profumi di Creed. James Creed iniziò a proporre le sue creazioni profumate nel 1760 a Londra. Esse divennero le preferite della Corte d’Inghilterra e ben presto furono apprezzate per la loro qualità, raffinatezza e originalità dai maggiori regnanti d’Europa e dalle loro Corti. Per volere dell’Imperatrice Eugenia di Francia e sotto la sua protezione, nel 1854, Henry, terzo discendente Creed si stabilisce a Parigi. Da allora fino ai nostri giorni i discendenti Creed, “ de père en fils”, si sono ininterrottamente dedicati a mantenere in vita una tradizione ed una creatività di impareggiabile eleganza e qualità. Frequentata da una clientela raffinata, la Maison Creed crea profumi unici, veri capolavori di composizione. Più di duecento profumi, di manifattura esclusiva ed artigianale, sono stati realizzati negli anni dalla famiglia Creed e oggi , sotto la direzione di Olivier Creed, le inimitabili fragranze sono presenti nei più prestigiosi negozi dei cinque continenti. I profumi Creed di più alta concentrazione e persistenza sono i “Millesimè”. “Millesimè” deriva dalla terminologia utilizzata per identificare i migliori Champagne

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prodotti da un unico vitigno al momento in cui il raccolto è all’apice della qualità ed i Millesimati di Creed sono prodotti in base a principi di produzione molto simili. I Millesimè Creed risultano inconfondibili per le loro fragranze ricche, intense e sofisticate. Ogni Millesimè è un’opera d’arte, un bouquet complesso ed intrigante. Ma i traguardi di Essenzaltro non riguardano solo il mondo della profumeria.“ La nostra clientela ci ha regalato un anno pieno di calore e affetto- spiega Jennifer – e siamo riusciti a promuovere e divulgare il valore e la qualità dei prodotti cosiddetti ‘di nicchia’, non solo attraverso l’arte del profumo, ma anche attraverso accessori di qualità. Scelgo scrupolosamente i miei marchi di bijoux, borse ed accessori, che sono l’altra mia grande passione, con l’intento di far sentire le mie clienti uniche e speciali. Tra i miei ultimi acquisti ci sono due brand di bijoux di fama mondiale, Erickson Beamon e Mawi, che sono sempre presenti nei servizi di moda delle riviste più prestigiose e nei negozi più trendy ed esclusivi. Sono marchi che rappresentano lusso e modernità e creano gioielli senza tempo dal gusto classico e raffinato, per donne di grande personalità.

nella foto: jennifer pompili Essenzaltro boutique, via De Pili, 19 Fano (PU) - tel. 0721 - 1651052 Mail: info@essenzaltro.it

Vorrei concludere con un ringraziamento speciale rivolto a tutte quelle persone che in questo anno si sono lasciate guidare con fiducia. Non c’è stata soddisfazione più grande della Vostra stima e del poterVi regalare emozioni. “

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Fragranze: Creed Montale Keiko Mecheri Lorenzo Villoresi Carthusia Nasomatto Mona di Orio Tauer Perfumes Escentric Molecules Vero.Profumo Nez à nez Mark Buxton Miller Harris Humiecki & Graef Heeley Honorè des Pres Etat Libre d'Orange Hors là Monde Tan Rokka Truefitt & Hill Dr. Vranjes Ortigia Mad et Len Farmacia SS Annunziata Cosmetica e Solari: Dr Sebagh Peter Thomas Roth Esthederm Accessori: Carlo Zini Sharra Pagano Erickson Beamon Mawi Tarina Tarantino Les gens du sud Franco Ferrari Antonio Marras Massimo Trulli Azzurra Gronchi 21

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La prima profumeria artistica delle Marche fanoinforma.it


Quelli che truccano…

Dietro il successo della trasmissione “Quelli che il calcio” c’è il lavoro di Carlo Diamantini e Andrea Giomaro

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icuramente in pochi sanno che dietro il programma “Quelli che il calcio”, che va in onda su Rai 2 tutte le domeniche pomeriggio condotto da Simona Ventura, c’è il zampino di due ragazzi della nostra provincia.

ha collaborato alla realizzazione di decine di spot televisivi e campagne fotografiche di grandi marchi tra cui: Lancia Y, Alfa Romeo, Fiat Bravo, Mitsubishi, Mc Donalds, Vodafone. Nel 2008 inoltre Andrea Giomaro ha scritto e diretto il corto “Marche: Imagine your film” come spot per Marche Film Commission che è stato proiettato nei più

importanti festival internazionali tra cui Venezia, Berlino, Cannes. Senza ombra di dubbio due importanti carriere professionali che sono contraddistinte da una grande amicizia. Infatti i due truccatori stanno lavorando insieme ad alcuni progetti scenografici per il parco di Roma delle Winks.

Proprio così, Andrea Giomaro nato a Fossombrone e Carlo Diamantini nato a Pesaro, lavorano ogni domenica a “Quelli che il calcio “curando il make up di moltissimi personaggi del programma. “Un’esperienza unica –afferma Andrea Giomaro- e davvero un bel banco di prova. Ovviamente lavorare in una trasmissione che ha tutto questo successo fornisce stimoli e motivazioni in continuazione”. Carlo Diamantini è truccatore personale di Ubaldo Pantani e fin dalla prima puntata ha curato tantissimi personaggi della trasmissione condotta da Simona Ventura: ricordiamo ad esempio Pettinato (il calciatore sfigato) e Bacconi (Il cronista sportivo). Andrea Giomaro, invece, lavora alla trasmissione da due anni ed è truccatore di David Pratelli, l’imitatore che nella trasmissione interpreta ad esempio l’allenatore Claudio Ranieri o l’opinionista Giampiero Mughini. “Nessun dettaglio è lasciato al caso -continua Giomaro- anzi dietro ogni singolo particolare si nasconde un lunghissimo e duro lavoro e poi sono i piccoli elementi a caratterizzare i personaggi in maniera netta facendo la differenza”. Guardando il curriculum dei due ragazzi balzano subito all’occhio le numerose collaborazioni con personaggi di grande rilievo. “Mi posso ritenere fortunato –afferma Diamantini- a fare un lavoro verso il quale ho nutrito, sin da quando ero piccolo, una grande passione. Ricordo con piacere il lavoro che ho fatto a Frankestein (programma che è andato in onda su Italia 1). Oltre la televisione c’è anche tanto cinema, tra le varie collaborazioni c’è un progetto che sto portando avanti con il regista Dario Argento. Lavorare con i grandi attori è sempre un’esperienza unica. Tra i più esigenti non posso non citare Nancy Brilli e Philippe Leroy che hanno fatto tanti film. Ovviamente lavorare con me per gli attori non è mai facile poiché sono consapevoli che ogni volta vado a stravolgere i loro volti. Fortunatamente mi sono lasciato in buoni rapporti con tutti”. Le capacità di Giomaro vengono apprezzate anche in ambito pubblicitario visto che

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uno sguardo nel futuro pavimenti e rivestimenti ecocompatibili

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Un anno di benessere, bellezza, fitness. Un anno di Extraspa di Francesca Lucarini

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n anno di benessere, di corsi di fitness per tutti i gusti e tutte le età, un anno di corsi speciali di piscina, un anno di trattamenti esclusivi, un anno di massaggi specifici, un anno di bellezza: semplicemente, un anno di Extraspa. Il primo aprile Extraspa, l’esclusivo wellness club di Fano, compirà un anno: proprio il primo aprile 2010 le porte del centro benessere ed estetica si sono aperte a coloro che già erano clienti e a quanti, curiosi, hanno scelto di varcarle per entrare a far parte di quella che è stata definita e promossa “la dolce vita di Extraspa”. Una realtà unica a livello nazionale, il primo esempio di wellness club integrato, con servizi a 360° in materia di benessere, bellezza, forma fisica, relax, Extraspa si è posta da subito come una realtà completa, in cui trovare soddisfazione a molteplici bisogni.

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È stato un anno di successi e di obiettivi importanti, di consensi grazie anche all’articolazione della struttura stessa in cinque sezioni, quelle che sono presentate come “le cinque anime di Extraspa”: Extrafit, che comprende macchinari all’avanguardia, i corsi di fitness e tutte le attività legate alla piscina, tra le quali un ruolo importante è rivestito dai corsi nuoto per bambini e adulti: Extrawellness, che riguarda tutta la parte del benessere, rappresentata dalla straordinaria zona terme; Extrabeauty, che offre trattamenti di bellezza con i prodotti esclusivi della linea Dermophisiologique, azienda all’avanguardia nel settore dell’estetica; Extramassage, che propone un’ampia gamma di massaggi, studiati e offerti in base alle effettive esigenze dei clienti; infine, Extralounge, il ristorante bar, di recente inaugurazione, che rappresenta il luogo del relax, del ristoro in seguito a un corso o ad un trattamento. Obiettivi per il futuro? Continuare ad offri-

re proposte di fitness sempre più allettanti e che riescano a soddisfare pienamente le esigenze e le richieste dei clienti; proporre trattamenti ad hoc, studiati e pensati per risolvere qualsiasi tipo di problematica legata al benessere; assicurare un’ampia varietà di corsi e attività che riescano a richiamare un target differenziato, che trova in Extraspa la risposta a molteplici bisogni. È già passato un anno, ma la vita continua più dolce che mai a Extraspa. In arrivo straordinarie sorprese...

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2011, l anno degli Anniversari Stanhome World Anniversari 2011, l anno degli Stanhome World Solidarietà, un impegno concreto per festeggiare Even= Speciali L Associazione Peter Pan Onlus nasce a Roma nel 1994 dal desiderio di un gruppo di genitori di bambini onco-­‐ematologici di offrire, ad altre famiglie, un aiuto concreto per affrontare, nel migliore dei modi, la dura esperienza della malaBa. Peter Pan Onlus nasce a Roma nel 1994 dal desiderio di un L Associazione Da oltre 5 anni la nostra Azienda aFraverso la generosità, l impegno e la gruppo di genitori di bambini onco-­‐ematologici di offrire, ad altre famiglie, passione della sua Forza Vendita e della sue clienJ, sosJene le iniziaJve un aiuto concreto per affrontare, nel migliore dei modi, la dura esperienza promosse da q uesta Associazione. della malaBa. Nel 2010 Stanhome World Italia ha donato all Associazione Peter Pan Da oltre 5 anni la nostra Azienda aFraverso la generosità, l impegno e la Onlus, l a c ifra di 83.000,00 passione della record sua Forza Vendita €e . della sue clienJ, sosJene le iniziaJve Anche q uest’anno S tanhome World promosse da questa Associazione. Italia vuole aiutare l’Associazione Peter Pan O nlus Stanhome a raggiungere un nuovo d adonato mbizioso all Associazione progeFo. Nel 2010 World Italia eha Peter Pan Foto della consegna dell assegno 2010 Onlus, la cifra record di 83.000,00 €. all Associazione Peter Pan Onlus L’Associazione Peter Pan Onlus conta su dvuole i noi aeiutare noi conJamo su di voi! Anche quest’anno Stanhome World Italia l’Associazione Peter Pan Onlus a raggiungere un nuovo ed ambizioso progeFo. Foto della consegna dell assegno 2010 Agenzia Stanhome nella zona: all Associazione Peter Pan Onlus L’Associazione Peter Pan Onlus conta su di noi e noi conJamo su di voi!

Solidarietà, un impegno concreto per festeggiare Even= Speciali

Via delle querce, 2 61032 Fano Agenzia S nella zona: Tel tanhome 0721 805545 Via d elle q uerce, Cel 392 3981230 2 61032 Fano Tel 0721 805545 Cel 392 3981230

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Anna Maria Pierangeli: una vita fragile L’attrice italiana, molto apprezzata negli Stati Uniti, ha villeggiato nella nostra città di Rodolfo Colarizi

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l 19 marzo 2011, al Circolo Città di Fano, insieme al critico cinematografico Luca Caprara e Francesco Pierangeli, abbiamo ricordato Anna Maria Pierangeli, una rievocazione giocata sul crinale scosceso del sentimento e su molti elementi legati alla nostra città. Perché questa scelta? Le motivazioni sono molte ma soprattutto perché ho conosciuto bene Anna Maria e la sua famiglia. Avevo in animo di scrivere un libro sul “trancio marchigiano” dell’attrice. Per documentarmi meglio ho chiesto al mio amico Philip Diotallevi, già Presidente della famosa Galleria Wildenstein di New York, di cercarmi l’unico libro scritto sull’argomento dall’australiana Jane Allen “Pier Angeli, a fragile file” (nome che la MGM cambiò perché più accattivante). Questa pubblicazione è stata scritta così bene da convincermi a non dar vita a un doppione, ma a un’affettuosa rievocazione. Dopo la prematura morte del padre Luigi, la famiglia composta dalla madre Enrichetta Romiti, dalle gemelle Anna Maria e Marisa, e dalla piccola Patrizia, ha abitato a Fossombrone, ospite del notaio Giuseppe Cesarini, illustre mecenate che ha lasciato al paese una splendida quadreria. In seguito, durante una primavera, per un certo periodo, la famiglia di Anna Maria decise di venire a villeggiare al mare, ospite in casa nostra, a Fano, esattamente in Via Francesco Palazzi. Ho un piacevole ricordo di quelle settimane perché in casa ero soffocato da una pattuglia di donne: mia madre, le due mie sorelle e le quattro Pierangeli. Debbo confessare che la cosa non mi dispiaceva, anzi mi permetteva di gigioneggiare. Rammento chiaramente come già ronzassero intorno alle due ragazze parecchi “calabroni”. Quando ogni mattina uscivo per andare a scuola, al Collegio S. Arcangelo, Anna Maria mi accompagnava fino in fondo a via Nino Bixio. Era molto premurosa e si faceva ripetere le poesie a memoria. Era molto esigente, non potevo sbagliare! Correva l’anno 1950. Quando, all’età di 18 anni, prese il treno per Roma per partecipare alla selezione di De Sica tra duemila

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ragazze per interpretare “Domani è troppo tardi”, partì proprio da casa nostra. Il film, diretto da Léonide Mogue, ebbe un successo straordinario e Anna Maria vinse il Nastro d’Argento per la migliore attrice protagonista. Ovviamente si trasferì subito a Roma; la M.G.M. comprese che si trattava di un’attrice di talento e la chiamò a Hollywood. Perché venne scelta su duemila concorrenti? Per il suo aspetto dolcissimo, per i lineamenti delicati e romantici, per il viso “acqua e sapone”, priva di curve in un momento in cui iniziavano ad esplodere le maggiorate. Insomma si trattava della ragazza della porta accanto. Il binomio vincente fu bellezza e semplicità. La sua carriera fu folgorante: partecipò a film insieme ai maggiori attori dell’epoca, da Kirk Douglas a Paul Newman

e Ricardo Montalban a Edmund Purdom. Poi il matrimonio con il cantante Vic Damone, la nascita del figlio Perry, il travagliato incontro con James Dean, il rientro in Italia, il secondo matrimonio col maestro Armando Trovaioli, la nascita di Andrea Rugantino, integrarono la sua esistenza. Anche la gemella Marisa, in arte ribattezzata Marisa Pavan, entrò a vele spiegate nel mondo del cinema mostrando un vero talento tanto da ricevere per “La Rosa tatuata” la nomination per la migliore attrice non protagonista. In occasione di una visita a Fano Marisa fu molto cordiale; il marito, l’attore francese Jean Pierre Aumont, rimase impressionato dall’eleganza italiana tanto da chiedermi di accompagnarlo dal mio sarto, Tino Bertulli, in Via dei Mille, dal quel si fece confezionare due abiti. Marisa, con la quale mi sono sentito telefonicamente, vive ora in Costa Azzurra, mentre Patrizia abita a Parigi. Alla giovanissima età di 39 anni Anna Maria muore prematuramente. E’sepolta in Francia nel cimitero di Rueil Malmaison. Si spegne così una vita troppo breve che ha lasciato un tenerissimo ricordo in tutti noi che l’abbiamo conosciuta. Diversi critici sono concordi - ed è anche la mia opinione, per quel poco che conta - che Anna Maria con quella patina di tristezza stampata sul viso anche nei momenti di gioia, ha sempre rincorso amore e protezione senza mai trovarli.

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COLAZIONI TORTE BUFFET - Auguriamo a tutti voi

Buona Pas a

La giusta atosfera adatta a te...

giovedĂŹ 21 Aprile

apertura stagionale del FrullalĂ

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Cerchi parcheggio? No problem Di due pesaresi l’idea di creare un’applicazione per telefoni che segnala i posti auto liberi

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uante volte abbiamo girato a vuoto per la città cercando disperatamente un posto dove parcheggiare?

Da oggi questo non sarà più un problema grazie all’idea che è venuta a due pesaresi, Sara Domenicucci e Magdalena Mierez. Proprio così, due donne che hanno probabilmente rivoluzionato e stravolto la vita di tanti automobilisti. L’invenzione di cui stiamo parlando si chiama Trovapark ed è un’applicazione scaricabile gratuitamente su tutti i telefoni e dispositivi che hanno una connessione internet. “L’intuizione -dice Sara Domenicucci- ci è venuta perché volevamo cercare di aiutare la collettività fornendogli un servizio che mettesse fine all’incubo parcheggio. Infatti lo scopo dell’applicazione è quello di creare una comunità di utenti (ad oggi sono 20.000 sparsi in tutto il mondo), che comunicando in tempo reale riescano a

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dare informazioni sui parcheggi disponibili”. Ma come funziona Trovapark? “Cliccando su Trovapark –spiega Magdalena Mierezcompaiono due pulsanti uno per cercare posto di colore rosso e l’altro invece per comunicare di lasciare il parcheggio di colore verde. In questo caso noi dovendo trovare sistemazione all’interno della città clicchiamo il pulsante rosso e automaticamente ci compare la cartina che mostra nell’arco di 5km i posti che sono liberi. Successivamente, quando invece stiamo per abbandonare il parcheggio, clicchiamo il tasto verde che annuncerà a tutti gli utenti che quel posto è libero”. Un’idea geniale che sta letteralmente modificando le abitudini di molti automobilisti. Molto spesso ci è capitato di imbatterci in automobilisti “pronti a tutto” pur di “rubarti” il posto per la loro auto. Intere case automobilistiche hanno fatto studi e ricerche scientifiche per poter rimediare al problema del parcheggio in città. E’ sufficiente

pensare al fenomeno Smart, la scatola con le ruote più famosa al mondo che è nata per soddisfare le esigenze di chi vive in città. Ora con l’applicazione disponibile in quattro lingue (italiano, francese, inglese spagnolo) il mercato del mondo auto potrebbe evolversi aprendo a scenari incredibili che si fonderebbero sull’applicazioni dei telefoni e sulla tecnologia. La cosa nuova è che il tutto è frutto di due donne, donne che stando ai luoghi comuni non dovrebbero avere una grossa confidenza con la guida. Sempre sull’idea di Trovapark le due manager stanno progettando un’altra applicazione, che si chiama Wait and Business, che è sempre scaricabile da internet e permette a chi ne necessita di trovare la consulenza di professionisti che in quel momento sono disponibili. Quante volte abbiamo avuto bisogno di un avvocato o di un geometra all’improvviso e magari abbiamo fatto fatica a trovarlo? Con questa nuova applicazione saremo aggiornati all’istante.

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Couch Surfing…il mondo è più piccolo di quello che pensi! I giovani della provincia sono pronti a saltare da un divano all’altro e a viaggiare a costo zero di Marco Volpini

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l Couch Surfing è un progetto che nasce nel 2003 ad opera di Casey Fenton, un giovane programmatore di 25 anni del New Hampshire che grazie alla passione per i viaggi, con il passare del tempo, è riuscito a instaurare molte relazioni in giro per il mondo, riscoprendo l’esistenza di una grande disponibilità e ospitalità tra persone di ogni cultura e luogo. Proprio grazie a questo decide di creare un programma che possa mettere in comunicazione le diverse persone aperte alla comunicazione e alle nuove conoscenze. Couch Surfing, letteralmente “saltare da un divano all’altro”, è stato definito un po’ superficialmente da alcuni come l’ultima frontiera del viaggiare “low cost”, ma si propone un obiettivo decisamente più ambizioso, socialmente e culturalmente utile. Si tratta infatti di un programma che permette di mettere in contatto persone con diverse esigenze da ogni parte del mondo; da una parte c’è chi mette a disposizione una stanza o

il divano della sua casa o anche solo un angolo di giardino in cui poter piantare la tenda, mentre dall’altra c’è chi parte per nuovi e solitamente sconosciuti paesi e cerca un posto in cui poter sostare. Come recita il sito www.couchsurfing.com: “Non c’è limite di permanenza. Può durare giusto il tempo di prendere una tazza di thè; può diventare di una o due notti; può trasformarsi in una vacanza lunga un mese o più!”. È un’esperienza che sicuramente offre la possibilità di viaggiare a costi molto bassi e dà anche la possibilità di conoscere gente in tutto il mondo, relazionarsi a contesti culturalmente differenti, stringere legami e amicizie. Anche la provincia di Pesaro e Urbino sta abbracciando questo nuovo modo di viaggiare e ha cominciato ad organizzare incontri, chiamati Pesaro Language Exchange, dove chiunque può intervenire e raccontare la sua esperienza. “La prima volta che ho sentito parlare di Couch Surfing ero in vacanza

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a Sidney in Australia e me ne ha parlato un ragazzo tedesco – spiega Demetrio Pensabene, couch surfer e organizzatore degli incontri Pesaro Language Exchange – poi ad agosto mi sono iscritto ed ho cominciato a viaggiare. Il Couch Surfing per me è meglio di un social network: è una comunità di persone open mind. Ne fanno parte persone di tutte le età, di tutti i tipi, di tutti i ceti sociali. Il termine chiave per definire il Couch Surfing è accettazione. Esci con chi ti ospita, vivi la sua routine quotidiana, viene accolto come se fossi un amico di lunga data o un parente stretto. In cambio dell’ospitalità puoi, se vuoi, portare un regalo tipico del tuo paese. Le esperienze che ho vissuto viaggiando da couch surfer sono state così positive che ho deciso di dare il via ad una serie di incontri dove può intervenire chiunque, anche chi non ha mai praticato il Couch Surfing. Il Pesaro Language Exchange è nato con l’obiettivo di conoscere culture diverse. Sono incontri dove è possibile scambiarsi le proprie esperienze. Non c’è alcuna scaletta: per fare gruppo si crea un’attività che di solito è a metà strada tra il ludico e il didattico. Generalmente intervengono molti stranieri: tedeschi, spagnoli, francesi, inglesi, neo-zelandesi, sloveni, ungheresi, turchi, americani e norvegesi, perciò la lingua che si parla è l’inglese ma anche lo spagnolo e l’italiano. Non mancano gli italiani che provengono sia

dalla provincia di Pesaro e Urbino ma anche da San Marino, Macerata, Ancona e Rimini. Il Pesaro Language Exchange è iniziato il 10 febbraio di quest’anno e gli appuntamenti si tengono tutti i giovedì dalle 19 in poi al Blue Ice Cafè di Pesaro. L’idea sta piacendo, e, grazie al passaparola, si sta diffondendo velocemente. Ad ogni incontro, di solito, siamo più di trenta persone e ogni volta c’è gente nuova. Colgo l’occasione per invitare chiunque voglia condividere la sua esperienza di couch surfer e chiunque abbia in sé lo spirito da couch surfer”.

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Quando l’infisso diventa arredamento Alla Edil Infissi non sono solo porte e finestre ma molto di più Edil Infissi - Via Canale Albani, 2 - 61032 Fano (PU) tel. +39 0721 863966 - www.edilinfissifano.it

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li infissi sono diventati negli anni un elemento importante e determinante di arredo per la casa. Ma oltre all’estetica nel tempo è cambiata la tecnologia e la qualità di porte e finestre. Questo alla Edil Infissi lo sanno bene. L’azienda da anni è attenta alle evoluzioni e ai cambiamenti che ci sono stati in questo settore e questo si può toccare con mano nella professionalità che la Edil Infissi assicura alla propria clientela. Clientela che può scegliere tra i migliori marchi presenti sul mercato come Finstral, Garofoli, Scrigno e tanti altri ancora. La Edil Infissi, inoltre, segue il cliente non solo al momento della vendita ma anche dopo l’acquisto fornendo una consulenza e assistenza gratuita grazie al personale altamente qualificato. Importante è sottolineare che è stata prorogata per tutto il 2011 la possibilità di usufruire del recupero fiscale del 55% per coloro che vogliono sostituire i vecchi infissi, senza effettuare opere murarie e questo è una ulteriore possibilità di risparmio.

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Sognare non costa nulla

Una giovane band del territorio è pronta a presentare il suo primo cd di Jacopo Frattini

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e sognare non costa nulla, perché non provarci? E’ questa in sostanza la filosofia della Plastic Fantastic Band, gruppo musicale nato nel settembre 2009 e che entro l’estate ha già preventivato l’uscita del suo primo cd. Progetto ambizioso ma che è frutto di un duro ma costante lavoro. La band oltre ad essere nata da soli due anni è composta da ragazzi giovanissimi, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni accomunati sia da una sfrenata passione per la musica sia dallo studio. Del gruppo fanno parte Filippo Cicoli chitarrista di Saltara, Giacomo Bernardi e Alberto Smargiasso (chitarre), Massimiliano Simoncini(basso), Filippo Moricoli (batteria) tutti di Pesaro e la voce “fondatrice” del gruppo Matteo Furbetta di Fano. “Siamo tutti studenti universitari iscritti a Bologna –racconta Cicoli- e la proposta di formare una giovane band è nata per caso proprio a Bologna poiché, oltre ad essere coinquilini, eravamo accomunati da una grande passione per il blues degli anni 30 e 40. Il fatto di essere amici –continua Cicoli- ci permette di avere una sintonia e una coesione tale da rendere ogni singolo pezzo particolare, questo grazie anche al fatto che tutti riusciamo ad essere coinvolti e ad esprimere il proprio sentimento: ogni singola nota ha una sua

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specifica sfumatura. Fortunatamente non litighiamo mai per scegliere che brani suonare perché tutti abbiamo gli stessi gusti”. Tra il repertorio della Plastic Fantastic Band celebri covers e brani come “Shake your money maker” di Elmore James, “Crossroads” di Robert Johnson, “Hoochie coochie man” di Muddy Waters e “If I had a possession of a judgement day” di Robert Johnson. A partire dalla prima esibizione, che è stata in occasione della festa dell’Unità di Pesaro all’interno della manifestazione Spazio Giovani (Palcoscenico che ha visto tra i suoi ospiti negli scorsi anni anche personaggi e gruppi illustri come i Negramaro), il gruppo è riuscito ad ottenere subito un grande successo caratterizzato dai tantissimi estimatori soprattutto tra i più giovani. Notorietà dovuta anche al fatto che in ormai due anni di vita la band si è esibita in moltissimi locali della provincia di Pesaro e Urbino e di Bo-

logna portandosi con se sempre un’ondata di entusiasmo e di spettatori. nel febbraio scorso per la plastic fantastic band è arrivato il terzo posto al maccheroni rocking contest band battle organizzata dal locale MOM di Fano che ha visto la partecipazione di 13 gruppi provenienti da tutta la provincia. “Oltre al primo cd –continua Filippo Cicoli- l’obbiettivo è quello di imparare e di esibirci e poi abbiamo già programmato insieme allo studio di registrazioni Studio 8 Records di incidere un secondo Cd entro la fine dell’anno. Un progetto ambizioso al quale in parte stiamo già lavorando senza però tralasciare lo studio”.

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Swap Party, il baratto diventa chich Da Manhattan a Pesaro, arriva l’ultima tendenza glamour del momento di Alessandra Gasparini

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’ un evento eco-sostenibile, un modo per salvaguardare il portafoglio e, soprattutto, per fare acquisti senza troppi sensi di colpa. Si chiama Swap Party e si tratta dell’evoluzione moderna e glam del baratto rivolto agli articoli più amati dalle fashion victim: vestiti, scarpe e accessori. Forse non è una novità per loro, le shopping-addictet, ma per chi non ha mai partecipato a un evento del genere l’occasione giusta per scoprirne regole e vantaggi sarà a Pesaro, domenica 3 aprile alle 18, nell’esclusiva location della sala meeting dell’Excelsior di Pesaro quando si apriranno le porte dell’unico Swap Party della regione, organizzato da Dalila Scatassa e Jessica Graziano. “L’idea –racconta Dalila Scatassa- è nata poco più di un anno fa, dopo aver partecipato al Weekend Donna di Milano dove ho conosciuto l’iniziativa. Ho deciso quindi di riprendere l’idea e riproporla, con una formula su misura per la mia città”. Mentre a Milano, Firenze e Roma gli scambi vengono fatti nei locali pubblici, a Pesaro lo swap di Dalila e Jessica si svolge in location esclusive. “Il primo anno –continua Dalilaabbiamo inaugurato l’iniziativa in una villa con piscina. Per quest’ultimo appuntamento saremo invece all’Excelsior, un ambiente unico per passare un pomeriggio diverso

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dal solito”. Per cercare di ovviare all’imbarazzo che solitamente coglie le “swapper” del primo momento, Dalila e Jessica hanno pensato di arricchire il baratto con una serie di servizi dedicati a tutte le donne: dallo spazio bellezza con parrucchiere ed esperte make-up, a quello benessere con massaggiatrici, estetiste e personal trainer, fino a quello di divertimento e golosità, con l’aperitivo finger-food e della buona musica.

“In questo modo –sottolinea Dalila- le ‘swapper’ potranno fare amicizia e rilassarsi senza preoccuparsi di quei luoghi comuni che vogliono il baratto come un’attività per meno abbienti. Alle più restie vorrei dire che grazie a uno swapping c’è anche chi è riuscita ad aggiudicarsi un intero armadio di ‘chiccherie’ ”. Partecipare all’appuntamento è semplice. Per prima cosa occorre presentarsi alla selezione dei capi, che avviene qualche giorno prima nello stesso locale che ospita l’evento. Qui, esperte di moda selezionano la merce, in base allo stato e al valore, con una stella oro o argento e la suddividono per taglie e reparti.

Dopo questo primo incontro, ai partecipanti viene consegnato il biglietto di ingresso per lo Swap Party, al costo di 25 euro. Per i ritardatari è comunque possibile partecipare all’ultimo momento anche se con delle limitazioni: il costo del biglietto sale infatti a 30 euro, i capi da poter scambiare, solo 5. “Consiglio comunque di portare almeno un capo –consiglia Dalila- per poter partecipare allo scambio. D’altronde chi non ha qualcosa che non utilizza più nel proprio armadio?”. In attesa di accogliere le 200 donne previste, provenienti da Pesaro, Cattolica, Fano, Senigallia e Ancona, Dalila e Jessica hanno “in cantiere” nuove idee per il prossimo swapping, in programma a giugno: “Cercheremo di dedicarci ancor più all’universo femminile, integrando la nostra proposta con dibattiti e incontri rivolti a giovani e meno giovani”.

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FATTI RAPIRE

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Parola d’ordine: colore

La primavera/estate 2011 è un exploit di tinte e fantasie di Mariolina Palazzi

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ye bye al grigio dell’inverno e, se volete essere trendy, niente mezze misure in tema di cromie. Puntate sulle tinte unite e piene: fucsia, corallo, arancio, rosso, verde, giallo, blu elettrico. C’è voglia di allegria e freschezza; dagli abiti agli accessori tutto ciò che è colore sarà vincente in questa stagione. Un vero e proprio arcobaleno prende vita lungo le passerelle di Milano, Parigi, New York. Un po’ come era successo negli anni’70 oggi quei colori tornano a brillare più forti che mai mettendo tra parentesi il minimalismo assoluto e affiancandosi al romanticismo delle tinte pastello. Finalmente nessuno potrà dire che il fucsia non sta bene con il turchese o che il rosso fa a pugni con il giallo: possiamo uscire dagli schemi e seguire la fantasia mescolandoli per un unico stile. Si osano non solo di notte, al posto del tutto nero, ma anche di giorno abbinati a capi in tinte neutre e soft. Le righe sono un evergreen dell’estate, non sono mai state così di moda come questa stagione: grandi, piccole, vistose, coloratissime si rincorrono e si prendono su giacche, t-shirt, abitini. Una vera e propria evasione dall’austerità del quotidiano. La denim-mania continua: un total look di

tele e lavaggi o un remix a base chambray, ovvero la versione più fresca ed estiva della classica tela jeans, da abbinare a pantaloni e blazer al maschile. un concetto che non è più solo street style ma che anzi si avvicina allo stile couture. Le stampe si fanno assortite: farfalline con pois, bolli più ciliegie, righe su cerchi, macchie e fiori, zig zag con tondi. Un mix molto libero, fantasie dissonanti eppure in armonia per farsi sempre riconoscere e non passare mai inosservata. Naturalmente non vanno per nulla archiviati i colori femminili per eccellenza, quelli pastello nelle gamme degli azzurrini, dei paglierini, dei confetti che interpretano al meglio la primavera. Il verde si stempera, il

rosa diventa nudo o si scalda nel tono del cipria rendendo fluidi e leggeri gli abiti, le gonne, i pantaloni. E’ sempre considerato il colore per eccellenza dell’estate, il bianco. Anche questa stagione non ci abbandonerà oscillando tra il tono più freddo, caratteristico degli abiti più minimali ed essenziali dove si lascia poco spazio ai fronzoli a favore di linee asciutte e compatte, e il tono più caldo del bianco latte che sottolinea la corposa ricchezza dei tessuti. Sangallo, chiffon, jersey contribuiscono a delineare un look che accontenta tutte le esigenze. Allora che ne dite di rinnovare ancora una volta il vostro guardaroba? Mano alla carta di credito e ......buon shopping a tutte!!

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Facebook non risparmia nessuno Mauro Falcioni

Svolta una indagine per verificare il rapporto tra i politici e il social network più famoso al mondo

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l ricorso al tatuaggio è stato visto sempre con un alone di mistero ed è andato, con il passare del tempo, aumentando, toccando un sempre maggior numero di individui. Niente da fare, facebook non ha risparmiato nemmeno i politici. Sull’onda di Barack Obama, il primo ad aver raggiunto 1,5 milioni di supporter, i nostri rappresentanti istituzionali come hanno affrontato la nuova frontiera tecnologica? Partendo da questo quesito abbiamo svolto una ricerca per verificare se i politici della nostra provincia si sono adeguati al nuovo sistema di comunicazione e in quale misura ne fanno uso. Il più seguito con 4.997 amici è il presidente della Provincia Matteo Ricci, il quale viste le numerose richieste di amicizia ha dovuto provvedere a creare un secondo profilo (che oggi ha 1.405 amici). Se Ricci ne fa un gran uso la stessa cosa non si può dire dei membri della sua giunta, i quali lo utilizzano in maniera minore o in certi casi non lo utilizzano affatto, mentre nei comuni di Fano e Pesaro abbiamo un sostanziale bilanciamento ed equilibrio. Il presidente Ricci sfrutta la piattaforma digitale come

Maria Antonia Cucuzza

Gianluca Lomartire

Luca Ceriscioli uno strumento di comunicazione aggiuntivo a quelli classici e questo è dimostrato dalle notizie, soprattutto di ordine politico, che sono presenti sul suo profilo. Al contrario l’assessore provinciale Davide Rossi ha 217 amici e utilizza facebook sporadicamente. Tra le donne spicca l’assessore provinciale Alessia Morani che con i suoi 3.429 amici risulta essere una assidua frequentatrice che arricchisce la sua bacheca con riflessioni, foto e commenti personali. Nella giunta del Comune di Pesaro l’assessore Stefano Pieri è il più costante grazie ai 4.113 amici e inserisce nella sua pagina commenti che permettono agli utenti di confrontarsi su vari argomenti. Dietro Pieri troviamo per numero di amici il sindaco Luca Ceriscioli che ormai è veterano del nuovo strumento tecnologico, sicuramente uno dei primi a capirne e sfruttarne le potenzialità. Essendo assessore alla Comunicazione Andrea Biancani ha capito da subito che facebook doveva essere utilizzato per “sponsorizzare” eventi ed iniziative e raggiunger così i cittadini anche attraverso un social network. Particolare è invece la situazione dell’assessore Parasecoli, colui che ha il minor numero di amici tra i colleghi di giunta, una situazione che

Matteo Ricci farebbe pensare ad uno scarso utilizzo di facebook, ma se si sfoglia il suo profilo si vede una accurata e costante diffusione di notizie soprattutto legate all’ambiente e all’energia. Quindi da ciò risulta evidente la forza e la pluralità di obbiettivi che la piattaforma sociale permette di ottenere. Nella giunta di Fano l’assessore Alberto Santorelli lo utilizza come vero e proprio strumento tramite un aggiornamento costante delle notizie e anche attraverso i contatti con gli amici dove parla e affronta sia temi legati al suo lavoro sia questioni personali, in particolar modo la passione per il calcio. Anche il primo cittadino Stefano Aguzzi oltre ad avere una pagina facebook che conta 1.200 amici, possiede un pagina fan, ovvero una pagina dove gli utenti attraverso un click sopra l’icona “mi piace” possono mostrare l’indice di gradimento e il sindaco Aguzzi può contare circa 1.500 estimatori. Invece l’assessore Mauro Falcioni non compare come utente di facebook, mentre è invece curioso notare che tra le immagini dell’assessore Gianluca Lomartire compare una foto di quest’ultimo insieme al Gabibbo e al presidente dell’associazione Antares.

Alessia Morani

Stefano Aguzzi

Luca Pieri

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Giuseppina Catalano

Alberto Santorelli

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Dimmi che tatuaggio hai e ti dirò chi sei Un fenomeno che non è da leggere solo in chiave estetica

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l ricorso al tatuaggio è stato visto sempre con un alone di mistero ed è andato, con il passare del tempo, aumentando, toccando un sempre maggior numero di individui. Per spiegare in maniera più specifica le motivazioni che spingono a tatuarsi abbiamo chiesto un parere al sociologo Maurizio Tomassini. “Il tatuaggio- afferma Tomassini- è un fenomeno che, per gli adolescenti, spesso va al di là della sola questione estetica dell’essere visto o notato, anche perché assume un carattere permanente ed è legato a motivazioni della propria identità. Nei giovani in età adolescenziale la decisione di farsi tatuare dipende spesso da motivazioni molto diverse che vanno da esigenze narcisistiche, dalle mode, dalla necessità di comunicare un’appartenenza al gruppo dei pari e sono espressioni di trasgressione e originalità. Nell’era della globalizzazione e soprattutto della frammentazione delle relazioni, le conflittualità tra i giovani adolescenti e i loro genitori sono cambiate. Gli adulti fanno molto fatica a capire i loro messaggi. In un’Italia sempre più vecchia, in una regione che detiene l’invidiabile record di longevità, ai giovani è lasciata sempre più una riserva ‘indiana’ dove è difficile trovare modelli esterni di valori condivisi e pertanto si chiudono nel gruppo incontrandosi spesso attraverso il social network a riparo dalle intrusioni dei genitori”. In una recente indagine dell’Eurispes, che è stata condotta su un campione di 3.800 studenti dai 12 ai 18 anni, è risultato che in Italia 20 ragazzi su 100 si sono sottoposti a tatuaggi o si sono fatti inserire dei piercing. “L’uso di piercing interessa soprattutto le ragazze –riprende Tomassini- mentre il

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tatuaggio è più utilizzato dai maschi che dalle femmine. Questo dato è spiegabile con il significato rituale e simbolico spesso ricondotto alla appartenenza ad un gruppo tipico degli adolescenti maschi. Genitori, insegnanti ed educatori devono quindi porre più attenzione a questi fenomeni che spesso nascondono altri comportamenti trasgressivi. Una specifica attenzione merita anche l’informazione sui rischi sanitari connessi alla non corretta esecuzione di queste pratiche. Affermare la propria identità e al tempo stesso riconoscersi come parte di un gruppo rimane un aspetto costante delle relazioni tra pari nell’adolescenza, del resto nelle società primitive il tatuaggio era quello che contraddistingueva l’appartenenza a una tribù. Non ci deve quindi stupire che in una società in cui famiglia e istituzioni sono in crisi i giovani scelgano spesso proprio tatuaggi tribali. Nelle nostre comunità in cui gli adulti sono freneticamente impegnati, i giovani adolescenti trovano nel gruppo il senso di sperimentare la propria diversità. I

giovani spesso avvertono che gli adulti li responsabilizzano solo a parole con il risultato di rafforzare una filosofia di vita basata sul ‘qui e ora’, con scarso investimento nel futuro e su se stessi. Quindi anche questi comportamenti, quali quelli che abbiamo preso in esame, vanno letti al di là delle semplici apparenze”.

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Non chiamateli barboni, sono clochard Appena conclusa la mostra che ha portato a conoscenza la realtà dei senzatetto di Pesaro

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al 4 al 6 febbraio nella piccola galleria comunale di Pesaro è stata allestita una mostra fotografica denominata “Cronache da Basura: scatti dai bassifondi”.

Il titolo (basura deriva dallo spagnolo e significa immondizia) riprende come denominazione una rubrica quindicinale del settimanale “Il Nuovo Amico” dedicata al racconto di storie di vita dei cosiddetti “invisibili”. I senzatetto o clochard, per tre giorni sono diventati i protagonisti degli scatti fotografici di quattro ragazzi, Matteo Donati (direttore del Centro d’Ascolto), Pierpaolo Bellucci (responsabile comunicazione Caritas), Alessandro Piersigilli (fotografo amatoriale) e Roberta Longo (fotografa/art professionale). “L’obiettivo è stato fotografare le realtà più nascoste e sconosciute della città abbinandole con frasi dette dai protagonisti –spiega Matteo Donati, profondo conoscitore del tema povertà-, per far emergere una coscienza comune sul problema e, tramite l’organizzazione di una mostra itinerante, raccogliere fondi per il sostegno alla gravissima emarginazione

sociale, da affidare al Centro d’Ascolto Caritas″. “Abbiamo voluto immortalare questa realtà –continua Alessandro Piersigilli- per sensibilizzare tutta la comunità, dal momento che un conto è leggere nei giornali e un altro è vedersi davanti le immagini”. Le storie dei senzatetto possono sembrare irreali e assurde, a volte si fa fatica a capire chi siano realmente queste persone e come facciano a vivere in quelle condizioni. “Quando si è fisicamente e direttamente a contatto con loro non ti vengono parole, aggettivi –ribadisce Roberta Longo- perché è una realtà talmente lontana e diversa che non riesci a spiegare né con le parole né con le immagini, visto che solo alcune sensazioni che si provano ti riescono in parte a dare

quell’idea che si vuol trasmette”. Parliamo di persone che per motivi completamente diversi si sono ritrovati in una condizione comune, segnata dalla povertà e da uno stato di sopravvivenza precario. La maggior parte dei clochard vive lungo il tratto del Foglia, soprattutto in strutture precarie come

tende, gazebo di fortuna e caravan distrutti e quel poco che hanno gli viene donato dalla Caritas. “La cosa veramente tragica e disarmante –conclude Donati- è che per questi personaggi la loro condizione non è così strana e lontana dalla normalità tanto è vero che alcuni si chiedevano il motivo per il quali li stessimo fotografando. Ora stiamo riuscendo a instaurare con loro un rapporto più diretto e di amicizia che ha permesso di aiutarli e di fargli capire che c’è una seconda occasione per ripartire e mettersi di nuovo in gioco. Perchè essere stati barboni non significa essere delinquenti, assassini come possono indurre i pregiudizi o i luoghi comuni della gente. Comunque ricordo che a metà maggio è in programma l’uscita di un libro che racconta la storia dei Clochard che abbiamo incontrato e invito tutti a leggerlo almeno per far in modo che non rimangano invisibili”.

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Cara famiglia, quanto mi costi

4) Hai ridotto o eliminato qualche spesa? Se sì quale? Anche in questo caso abbiamo riportato tutte le voci segnalate tenendo presente che alcuni non hanno risposto mentre altri hanno dato risposte multiple. Hanno risposto alla domanda in 516 : no 83 = 16,09 % si’ 433 = 83,91 %

Indagine di Federconsumatori sui vari tipi di spesa dei cittadini della nostra provincia di Sergio Schiaroli Presidente Provinciale Federconsumatori

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l fine di mantenere aperta la discussione sulle problematiche del consumo abbiamo effettuato un’indagine dando la parola ai cittadini in quanto una fotografia dello stato attuale può costituire uno strumento di riflessione per una corretta politica da parte di Istituzioni e Associazioni competenti. Ciò anche in considerazione della totale assenza di iniziative pubbliche di monitoraggio dei prezzi tanto che un progetto come “Occhio al prezzo” del Comune di Pesaro con un tavolo di discussione fra Associazioni di Categoria e dei Consumatori non è più attivo; i confronti attuali a tutti i livelli istituzionali vedono quasi sempre emarginate le Associazioni dei Consumatori rispetto alle Associazioni di Categoria di Commercianti, Artigiani e Industriali mentre invece le presenze in seno al Consiglio della Camera di Commercio, nella Consulta degli Utenti dell’AATO e nella Consulta Economica del Comune di Fano ci permettono almeno di esporre le problematiche dei consumatori e di chiedere informazioni. Questa indagine è stata svolta sottoponendo a quasi 600 famiglie un questionario di 11 semplici domande Abbiamo intervistato famiglie residenti in numero equivalente tra Pesaro, Fano e i restanti Comuni della provincia. Le risposte sono basate esclusivamente sulla sensazione degli intervistati per cui non abbiamo pretese di ricerca scientifica ma esclusivamente di “percezione” che è poi ciò che indirizza i consumi . I totali delle risposte ad ogni domanda non sono uguali, quindi non raggiungono tutte il numero 572 pari alle famiglie intervistate in quanto alcuni utenti hanno risposto solo ad alcune domande. Di seguito riportiamo una sintesi del nostro studio limitata a 4 domande mentre per ragioni di spazio i commenti dei cittadini potranno essere pubblicati successivamente. 1) Qual è la voce di spesa che mensilmente incide di più sul tuo bilancio familiare e in quale percentuale sul reddito ? Riportiamo di seguito tutte le indicazioni totali pervenute che in molti casi sono plurime

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(ad es. uno stesso utente può aver risposto: alimentari e gas).Il totale delle percentuali sottoindicate non somma 100 in quanto ciascuna percentuale si riferisce esclusivamente alle sole famiglie che hanno indicato quella voce come prevalente. voce di spesa \ n° segnalazioni \ incidenza% sul reddito 1) alimentari 226 40,65 2) bollette 138 34,92 3) mutuo 67 47,10 4) carburante 64 5) affitto 63 45,15 6) gas 37 7) scuola/univers. 22 seguono: carburante, affitto, gas, scuola/ universita’ sanita’, assicurazione, tasse, auto , condominio, carne, verdura e frutta, figli, abbigliamento. Da questi dati emerge come le famiglie che hanno contratto un mutuo o sono in affitto (circa una ogni quattro) sono le più in difficoltà in quanto vedono impegnato quasi metà del loro reddito per rata o canone. 2) Su quali beni o servizi si accentrano gli aumenti di prezzo più sensibili? Le risposte totali, in molti casi plurime, sono state: 1) alimentari 257 2) carburante 192 (nota : indagine svolta prima della crisi libica) 3) bollette 173 4) abbigliamento 44 5) tutti 32 6) gas 31 7) assicurazione 30 seguono: servizi in genere / servizi alle famiglie 29, sanita’ 21, frutta e verdura 20, nettezza urbana 17, affitto 16, pane 11, trasporti 10, tarifffe e tasse comunali 7, pasta, telefono, autostrada 6, carne 5, banche, pesce 4, e con indicazioni minori: libri scuola, energia, mutuo, bollo auto, asilo nido, farmaci, detersivi, artigiani, pay tv, mobilio, calzature, aset, prometeo.

Le spese ridotte sono in ordine decrescente le seguenti: voce di spesa

\

n° segnalazioni

1) abbigliamento 174, 2) viaggi e vacanze 99 3) pizzeria, ristorante 87 4) divertimenti 50 5) alimentari 36 6) superfluo 30 7) tutto 28 8 ) quasi tutto 23 9) spettac. cinema, teatro 20 10) parrucchiere 18 11) uscite in genere 17 12) benzina 10 13) estetista-cosmetica 7 14) cure-salute, 6 libri, telefono, sky 6 15) cultura 5 16) tabacchi 4 auto, hobby, palestra, 4 qualita’ 4 Seguono con indicazioni minori: mobili, sport, affitto cantina, cure dentarie, pesce, tecnologia, energia. Il dato più preoccupante è che alcune famiglie sono state costrette a ridurre anche i beni di prima necessità come gli alimentari. Varie segnalazioni sono anche per le riduzioni di spese rivolte alla cultura (cultura, teatri, libri, ect) e persino alla salute. Con la risposta “qualità” (non registrata nella nostra precedente indagine del 2008) interpretiamo che sia stata ridotta la qualità dei beni acquistati al fine di risparmiare. Confidiamo che le risposte degli intervistati possano fornire un elemento ulteriore per l’analisi della situazione economica mentre noi rimaniamo a disposizione per un confronto sereno ma che tenga in primo piano anche le esigenze della popolazione più debole e non sempre e non solo dei poteri economici. Solo una più corretta distribuzione della ricchezza, ad oggi trasferita nelle disponibilità di una minoranza, può infatti garantire la stabilità economica e sociale .

3) Riesci a risparmiare a fine mese? si’ 138 = 24,12 % no 434 = 75,88 %

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Piccoli campioni crescono

Al Circolo Tennis Fano opera una delle scuole tennis più prestigiose della nostra provincia

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vvicinarsi al mondo del tennis è molto semplice ma non per questo va sottovalutata la scelta del circolo giusto in cui praticare questa disciplina, soprattutto per tutte quelle persone, in particolar modo i bambini, che impugnano la racchetta per la prima volta. Al Circolo Tennis Fano c’è una scuola tennis, diretta dal Tecnico Nazionale Federale Maestro Federico Cinotti, molto apprezzata in tutta la provincia e che negli anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per i neofiti e per gli atleti che si vogliono specializzare Cinotti, perché il tennis viene considerato uno degli sport “migliori”? I motivi possono essere molteplici: sicuramente è uno sport completo che si può iniziare sin dalla tenera età con il giusto approccio e portarlo avanti per tutta la vita senza incorrere in traumi particolarmente importanti. Inoltre è anche uno sport “comodo” visto che è semplice organizzare e giocare una partita di tennis. Non va dimenticato anche l’aspetto sportivo? Sicuramente è la cosa più importante perché forma un atleta sia dal punto di vista fisico sportivo sia da quello caratteriale. Chi gioca a tennis impara da subito a rispettare l’avversario e le regole del gioco ed essendo il tennis uno sport individuale e situaziona-

le, Il bambino è sollecitato a prendere decisioni autonome in breve tempo dentro e fuori dal campo e questo facilita un’accelerazione nei processi di crescita del carattere e di una spiccata personalità. Che corsi avete nella vostra scuola tennis? Si inizia con il mini-tennis per bambini di 5-6-7 anni,dove i bambini vengono affidati a istruttori federali. L’attività viene proposta con materiale e attrezzature definite auxologiche, cioè adatte alle caratteristiche fisiche dl bambino; racchettine, palle depressurizzate, retine e dimensioni del campo ridotte. Già in questa fase viene alimentata la competitività attraverso piccole sfide a tema che ricalcano i canoni delle vere partite con incontri intra ed inter scolastiche.. Mano a mano che i bambini crescono cambiano anche i corsi? Certamente. Dagli 8-9 anni si fa un’attività di pre-perfezionamento dove oltre ad un approfondimento dei contenuti tecnici vengono affiancate le prime lezioni tattiche e poi si passa ai corsi di perfezionamento per atleti dai 10 anni in su i quali vengono affidati a maestri e tecnici federali professionisti che ne cureranno la loro crescita agonistica in tutti gli aspetti. Quando un ragazzo può considerarsi pronto per diventare un agonista? Diciamo che con la fase di specializzazione, rivolta ai giovani di 14-15 anni, termina il processo di crescita, si intensificano le attività e le gare e si affinano tecnica e

il maestro Federico Cinotti tattica per riuscire a formare un agonista a tutti gli effetti. Negli ultimi anni sono diversi i giovani formati dalla nostra scuola tennis che hanno raggiunto traguardi notevoli sia nelle competizioni individuali che in quelle a squadre. Un ragazzo che decid di iscriversi alla scuola viene seguito in tutto il suo percorso? Accogliamo il bambino dalla tenera età e lo seguiamo nel suo percorso formativo per quelle che sono, e mano a mano diventeranno, i suoi obbiettivi e le sue aspirazioni. Come scuola tennis cerchiamo di far praticare ed amare questo sport in modo sano, corretto, rispondendo alle esigenze, motivazioni e caratteristiche di ciascuno.

Marco Cinotti

lo staff della scuola tennis

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Info CT Fano: 0721.863685 Info Scuola Tennis e corsi adulti: 338.7678518 fanoinforma.it


GLI SPECIALISTI PER LE TUE VACANZE!

Il fascino e il mistero che avvolge questo paese spazia dalle coste di Lima, a Cuzco"ombelico del mondo" Machu Picchu. Quest'anno infatti corre l'anniversario dei 100 anni della sua scoperta, anche se ancora oggi gli esperti sono indecisi su quale fosse la sua funzione tra luogo di Indios ed inca con le loro rovine, le pitture rupestri, e la natura incontaminata accontentano sicuramente le aspettative del viaggiatore dal palato piu' esigente ma a costi abbordabili. Infatti ci sono tour completi della durata di 10 giorni con accompagnatore dall'italia, tutto incluso con quote da euro 1.850,00. (prossima data confermata 24/5/11 iscrizioni aperte)

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Il cineasta

“L’imperfezione dei numeri primi” Miti che vanno e vengono, ritornano e restano di Annalisa Perazzini

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ome un vecchio disco di Elvis Presley, come un paio di fuseaux stile Madonna anni ’80, ci sono cose nella storia e nella vita di ogni giorno che non passano mai,

anzi la segnano e qualche volta la valorizzano. Da Superman, a Batman, da Iron Man a Megamind, da Thor a Capitan America e Lanterna Verde,ognuno di noi grande o piccolo nella sua segreta quotidianità ha o ha avuto almeno un eroe, un personaggio mitologico, un amico immaginario preferito. Pochi sono quelli ovvio che lo ammettono, molti quelli che lo nascondono perché “Dio solo lo sa – come cita zia May in Spiderman – Quanto l’umanità per sentirsi coraggiosa, forte e vincere le paure di ogni giorno, abbia appunto bisogno di eroi che ricordino loro come si fa”. Anche il cinema ovvio è pieno di questi archetipi ed esempi, che crescono oggi quasi come funghi, come un morbo che altrimenti non avrebbe senso di esistere, soprattutto negli ultimi anni con l’avvento della tecnologia digitale e del 3D. Da Supersecchioni a Supereroi, da Geek, a Myspace e Bimbe Cattive, un proliferare di cinefumetti e cinecomix tra i più dissacranti alternati a quelli tra virgolette genuini, vintage o classico dei ragazzi in calzamaglia, con il mantello, senza, con la maschera, senza la maschera, con ascia, scudo, spada, disco volante, arco e frecce, anello magico. Ce n’è per tutti i gusti e generi. C’è chi possiede superpoteri come i Fantastici 4 e Silver Surfer o gli X- Men, o chi semplicemente una pistola e un cinturone come il mitico Tex Willer oppure una frusta come Indiana Jones. …Ma ci sono anche altri tipi di eroi, forse meno sbandierati di altri, più veri e in carne e ossa che richiamano magari personaggi realmente vissuti, come Re Giorgio VI di Il discorso del Re, vincitore degli ultimi Accademy Awards 2011 che dopo un breve periodo di stasi ritornano a galla per così dire o di moda. Be’ un re balbuziente che ci regala un grande discorso patriottico e di indipendenza e libertà come mai pochi nella storia se ne vedono non passa certo inosservato, così come la ragazzina cowboy di Il Grinta, altro candidato promettente agli Oscar 2011 ma poi tornato a casa con un pugno di mosche. Una quattordicenne quasi più scaltra di Catwoman, costretta a crescere molto in fretta, che mastica tabacco, sputa come un

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uomo e spara bene quanto Buffalo Bill, alla fine non può non essere da un certo punto di vista considerata un’eroina. Grintosi ed eroici pure il disadattato Christian Bale di The Fighter e lo spavaldo James Franco di 127 ore di Danny Boyle, pronti a confrontarsi con successi, insuccessi e imprevisti della vita che possono cambiare una persona per sempre in bene e qualche volta anche in male. Ritorno alla cavalleria e al cavaliere senza macchia e senza paura anche per Robert Pattinson e Reese Witherspoon. Un giovane veterinario e una bella domatrice di cavalli catapultati nel profondo sud degli USA della Grande Depressione Americana anni ’20 del 900 in mezzo a circensi e animali esotici in “Water for Elephants( dal 22 aprile 2011 nelle sale italiane). Vanno ricordati persino i fanatici del tarantiniano Kick – Ass ( a marzo 2011 sui nostri schermi), che eroi non lo sono affatto ne di nome ne di fatto, ma si convincono di esserlo e si credono invincibili. Si sa per ogni cosa esiste un rovescio della medaglia. Della serie “Da nessun potere deriva nessuna responsabilità, eccetera, eccetera”. Mi sorprenderei assai se non ci fosse. Dave &Co infatti sono così convinti della loro posizione che fanno di tutto per cacciarsi nei guai con la scusa

di spacciarsi per vendicatori mascherati finendo per farsi quasi sempre e solo del male fisico e psicologico. Eppure vengono apprezzati e amati lo stesso, più della cinica e fredda Uma Thurman di Kill Bill. Evviva l’autolesionismo dunque, che ritroviamo anche in Black Swan di Darren Aronofsky con Natalie Portman, ballerina che vive nel sogno onirico portato agli eccessi di “Scarpette Rosse” e “Il lago dei Cigni” di Checovjsky. Una storia di rinunce, sacrifici, sangue, dolore, tradimenti, ossessioni lesbo e chi ne ha più ne metta! Si esce finalmente per una volta e forse per sempre da quello che è lo stereotipo in effetti dell’eroe perfetto per abbracciare il lato oscuro o le così dette debolezze della vita umana che fanno sembrare questi “anti – eroi” eroi di se stessi e del mondo, terra, terra. Comuni mortali, tra i mortali, vicini alle emozioni umane e non più su uno spocchioso piedistallo. Oggi in effetti le persone, sono sempre più stanche e meno invogliate a misurarsi costantemente con un leader irriverente nel momento del bisogno, figuriamoci nel relax privato, quindi è quasi normale adorare qualcuno che sta alla tua pari. E poi, con la crisi che c’è tutti alla fine hanno bisogno di credere in qualcosa o qualcuno, no?

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la Psicologa - Psicoterapeuta

Il valore delle relazioni responsabili di Silvia Tarsi psicologa@silviatarsi.it - tel. 347 9135489

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o scelto di continuare a scrivere sulla relazione tra genitori e figli perché ritengo che sia essenziale stimolare una riflessione su questa relazione dato che è la prima, l’unica, la più importante per i bambini, è grazie a questa relazione che i bambini decidono la modalità per trattare se stessi e la modalità di interagire con il mondo esterno nella vita adulta. Se è vero che i piccoli dell’uomo, come i piccoli di altre specie, sono preprogrammati per svilupparsi in modo socialmente cooperativo, è pur vero che se lo facciano o meno dipende in grande misura da come vengono trattati. Tutti gli studi che si sono focalizzati su questa relazione affermano che la caratteristica più importante dell’essere genitori è quella di fornire una “base sicura” da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi nel mondo esterno e a cui possa ritornare sapendo per certo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaven-

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tato (J. Bowlby, 1989). In particolare gli studi della Ainsworth e dei suoi collaboratori (1978) hanno dimostrato che un bambino che abbia una madre ed un padre sensibili, accessibili e disponibili nei suoi confronti, i quali accettino il suo comportamento e siano collaboranti nei suoi riguardi, è un bambino che già all’epoca del suo primo compleanno sta sviluppando una certa fiducia in se stesso combinata con un alto grado di fiducia nei suoi genitori e di godimento della loro compagnia. Al contrario i genitori che sono insensibili ai segnali dei loro bambini forse perché sono preoccupati per altre cose, che li ignorano, interferiscono con le loro attività in modo arbitrario o semplicemente li rifiutano, sono più esposti alla probabilità di avere dei figli infelici o angosciati o difficili. Da questi studi sono state identificate tre diverse forme di relazioni che i bambini sviluppano (nei confronti di loro stessi e nei confronti degli altri) in base al modo con cui i genitori si rapportano a loro. La prima è una “relazione di tipo sicura” in cui il bambino ha fiducia nella disponibilità, nella comprensione e nell’aiuto che il genitore le darà in caso di situazioni avverse o terrorizzanti e si sentirà propenso ad esplorare il mondo. Questo bambino sarà un adulto che saprà rispettarsi, saprà comprendere i suoi bisogni e saprà affidarsi anche agli altri. Questo schema di relazione viene promosso da un genitore che sia facilmente disponibile, sensibile ai segnali del bambino e amorevolmente pronto a rispondere quando il bambino cerca da lui protezione e/o conforto. La seconda è una “relazione di resistenza ansiosa” in cui il bambino non ha la certezza che il genitore sia disponibile o pronto a rispondere o a dare aiuto se chiamato in causa. A causa di questa incertezza il bambino è sempre incline all’angoscia di separazione, tende ad aggrapparsi e ne verrà meno l’esplorazione del mondo che viene percepita come ansiogena. Questo bambino sarà un adulto che avrà bisogno di autocontrollarsi per vivere, limitarsi nella soddisfazione dei bisogni fino a chiedere troppo a sé stesso. Questo schema viene favorito da un genitore che in alcune occasioni, ma non in altre, è disponibile , viene favorito anche da separazioni e da minacce di abbandono usate come mezzo di controllo.

Un terzo schema di relazione è quello dell’ ”evitamento ansioso” in cui il bambino non possiede la fiducia che, quando ricercherà le cure, gli si risponderà in maniera amorevole ma, al contrario, si aspetta di essere rifiutato seccamente. Questo bambino diventerà un adulto abituato a vivere la propria vita emotiva senza l’amore e il sostegno degli altri, cercherà di diventare autosufficiente sul piano emotivo pensando di “bastare a se stesso”, tuttavia, trascurando il proprio benessere. Questa schema di relazione è sviluppato da genitori che respingono in maniera determinata e costante il figlio quando egli si avvicina a loro per cercare conforto o protezione e, più i rifiuti si ripetono nel tempo, maggiore diventa il conflitto interiore nel bambino fino a poter sviluppare una patologia. Tutto questo non è per dire che il “destino” delle persone è determinato dai propri genitori, nella vita adulta ciascuno ha il potere di fare qualcosa con sé stesso: ciascuno può decidere di utilizzare gli schemi trasmessi dai propri genitori oppure può decidere di cambiarli qualora non li senta in linea con il proprio benessere.

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l’Avvocato

Pirati della strada di Nicolò Marcello Giammattei & Marcello Studio Legale Associato - Corso Giacomo Matteotti, 122 _ 61032 Fano (PU) n.marcello@studiolegalemarcello.it - tel +39 0721 823515 - cell. +39 335 6262028

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on credo di dover commentare i, purtroppo, numerosi episodi di pirateria della strada di cui troppo spesso sentiamo parlare: sono tragedie che si commentano da sole.

Credo, invece, possa essere interessante conoscere un nuovo e recentissimo orientamento della Corte di Cassazione; mi sto riferendo, per la precisione, alla sentenza della prima sezione penale n. 10411 depositata in data 15 marzo 2011: in questa sentenza i Giudice Ermellini hanno precisato che un “pirata della strada” che provochi un incidente mortale tenendo una guida spericolata possa essere condannato per omicidio volontario e non per il reato minore di omicidio colposo. Vediamo di capire, soprattutto per i non “addetti ai lavori”, qual è la differenza, anche e soprattutto sotto il profilo della sanzione (la pena). L’art. 589 del codice penale, rubricato “omicidio colposo”, prevede che “[I]. chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. [II]. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni. [III]. Si applica la pena della reclusione da tre a dieci anni se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale da: 1) soggetto in stato di ebbrezza alcolica ai sensi dell’articolo 186, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni [il codice della strada, n.d.r.]; 2) soggetto sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. [IV]. Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici.” Diversamente, l’art. 575 del codice penale, rubricato “omicidio” (“volontario”, aggiungo io, ma solo per maggior chiarezza) sancisce che “Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno”. Anche da una semplice ed acritica lettura delle disposizione del codice penale vi potere rendere conto della notevole differenza

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sanzionatoria: da due a sette anni per l’omicidio colposo, aumentati sino a tre nel minimo e sino a dieci nel massimo se il responsabile è in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; da 21 anni all’ergastolo per l’omicidio (volontario); riflettete anche solo sui minimi della pena e fate le debite valutazioni. Orbene, la sentenza della Suprema Corte affronta un caso del 2008: il responsabile, allo scopo evitare un controllo di Polizia, aveva tagliato diversi incroci ed ignorato vari semafori rossi ad alta velocità in un centro abitato - Roma, per la precisione - alla guida di un furgone del peso di circa 2 tonnellate, in piena estate; si era scontrato con un veicolo uccidendo uno dei passeggeri e ferendone altri due; sul luogo dell’incidente non c’era alcun segno di frenata né alcun tentativo di deviazione; la persona alla guida non aveva assunto né stupefacenti né alcolici, ma aveva tentato la fuga dopo l’incidente. Secondo la Corte, il guidatore - così comportandosi - era consapevole dell’altissima probabilità di poter provocare un incidente mortale, probabilità, sempre secondo i giudice ermellini, che il guidatore ha considerato, evidentemente, accettabile nel momento in cui si è posto alla guida di un automezzo,

per l’appunto, del peso di 2 tonnellate e guidando in quel modo. Questa indiscutibile “mano pesante” è stata motivata, sempre secondo la Corte, dalla dinamica dell’incidente che, seppur sommariamente, vi ho sopra descritto. Al là dal caso specifico, vi è una realtà indiscutibile: la Suprema Corte, sostenendo le richieste che più volte i Pubblici Ministeri hanno avanzato in alcuni casi, invita i Giudici di merito a considerare, in caso di guida molto spericolata, l’ipotesi più grave di omicidio (volontario) e non quella, meno grave, di omicidio colposo. In termini (forse troppo) semplici ma obbligati dalla brevità di queste considerazioni, in un caso come quello che è stato analizzato, il responsabile è cosciente (i) sia della concreta probabilità che un incidente, ancorché non direttamente voluto, si possa realizzare, (ii) sia del fatto che “quella” concreta possibilità non sia stata sufficiente a farlo desistere dal proprio comportamento. E’ triste sapere che tali episodi sono talmente gravi e drammaticamente numerosi che il legislatore nazionale sta pensando di inserire, nel codice penale, il nuovo reato di “omicidio stradale”.

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Tutto il sapore della vera moretta...in capsule “Le tipologie di caffè della miscela aromatizzata “Morettina” vengono tostate separatamente, con legna di quercia, per ottenere il giusto grado di tostatura. L’esperienza e la competenza del mastro tostatore sono indispensabili nella tostatura a legna, particolare e complicata, perché è necessario un giusto dosaggio della legna per una temperatura di cottura ottimale di ogni tipologia di caffè e un giusto tempo di raffreddamento ad aria per ottenere miscele di caffè uniforme. Una volta miscelato, il caffè incontra la corposità del brandy, il sapore deciso del rum e la persistenza dell’anice che conferiscono al caffè un aroma forte e dolce.”

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la Spadaccina

Spada, Pignocchi e Donatelli grandi al Gpg Under14 interregionale Marche-Umbria di Evelina Langella fanoscherma@libero.it - cell. 339 4326575

Nel secondo fine settimana del mese di marzo si è svolta l’ultima prova dell’interregionale Marche-Umbria Under14 al pala scherma di Jesi, gli atleti della Fanum Fortunae Scherma nel complesso hanno effettuato una buona prova, anche se vi sono state alcuni punti negativi da parte di qualche atleta. La competizione è iniziata nel pomeriggio di sabato 12 marzo con le categorie Allievi/e e Ragazzi/e di fioretto e spada, in questa giornata sono saliti in pedana Matteo Adanti, Jacopo Albertini e Pietro Principi, i quali hanno fatto un’ottima prestazione riuscendo a classificarsi tra i primi sedici, inoltre hanno messo in evidenzia non solo le loro capacità tecniche, ma anche quelle psicologiche, soprattutto nei momenti più difficili delle relative rimonte. Mentre nella lunga giornata di domenica si sono messi in evidenzia tre dei portacolori della città della fortuna: Teresa Donatelli, Emma Pignocchi e Dario Spada; tutti e tre gli atleti hanno gareggiato nelle discipline del fioretto e della spada. La Donatelli è stata la prima a salire in pedana, per il fioretto, ha ottenuto un buon piazzamento dopo la fase dei gironi, classificandosi al terzo posto, grazie soprattutto a due rimonte durante gli assalti della prima fase, che la vedevano in svantaggio di tre punti. In quelle circostanze la fanese è riuscita a mantenere la calma e la concentrazione, riuscendo a rimontare e a superare la fase più critica fino a vincere gli incontri più impegnativi. Nella seconda fase era già entrata tra le prime sedici e la diretta per l’entrata nelle prime otto è sembrata una formalità, per la velocità e la rapidità

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con la quale Donatelli ha chiuso l’incontro, ma ciò non è avvenuto nell’assalto decisivo, quello per la semifinale, dove l’atleta fanese si è vista subito superare e alla fine perdere l’incontro, ottenendo un quinto posto finale. Sempre Donatelli ha gareggiato nel pomeriggio nella spada, dove ha effettuato la fase del girone nel modo peggiore possibile, forse ancora influenzata dalla sconfitta del fioretto. Comunque, nella seconda fase delle dirette, l’atleta è risultata totalmente differente dalla prima, infatti in questa trance di gara si è presentata con una grinta e una determinazione, che fino a quel momento non aveva avuto, che l’ha portata in finale, dove per una sola stoccata non è riuscita a salire sul gradino più alto del podio, restando l’unica marchigiana nella competizione. La giornata ha visto come protagonista anche Dario Spada, che nella competizione di spada è riuscito a tener testa a quasi tutti gli atleti umbri, anche per lui come le sue due compagne Pignocchi e Donatelli, l’unico marchigiano in questa specialità, ad eccezion del vincitore della gara, è riuscito ad esprimere la sua scherma e la sua tenacia a non arrendersi mai e ciò l’ha portato fino al secondo gradino del podio. Successivamente si è visto impegnato nella gara di fioretto, dove, forse anche per la stanchezza riportata nell’altra gara, non è riuscito ad andare più avanti del quindicesimo posto. Veniamo ora alla gara di Emma Pignocchi, la quale per motivi di ritardo delle gare precedenti si è vista costretta a gareggiare in contemporanea su due fronti, fioretto e spada. Infatti l’atleta ha cominciato la gara di fioretto, dimostrando tutta la sua caparbietà e volontà di far bene, alla fine del girone è risultata quinta, mentre stava attendendo i risultati della prima prova è stata chiamata ad affrontare la gara di spada. Anche qui si è comportata benissimo, come se la sua gara fosse iniziata in quel momento senza contare quella che aveva fatto qualche minuto prima. Ma mentre affrontava la prima fase della spada è stata chiamata in pedana per le eliminazioni dirette del fioretto per poter entrare tra le prime otto e purtroppo la stanchezza le ha fatto mancare l’ultimo atto per poter salire sul podio: per una sola stoccata la sua gara si è interrotta al nono posto. Ma questo risultato negativo non l’ha fermata nella gara di spada dove è riuscita a classificarsi quinta.

Gli altri compagni di squadra che hanno partecipato alla gara sono stati, nella categoria Giovanissimi spada: Romolo Bartomioli, Andrea Antonacci e Alessandro Orrigo, che hanno fatto una gara sottotono, classificandosi rispettivamente al tredicesimo, al decimo e al settimo posto. Nella categoria Maschietti spada hanno partecipato Alessandro Fornaroli, Luca Fraticelli, Pietro Nicusanti e Riccardo Mattioli, tutti e quattro gli atleti hanno dimostrato determinazione e concentrazione ottenendo i seguenti piazzamenti: Nicusanti quinto, Mattioli sesto, Fornaroli settimo e Fraticelli ottavo. La società Fanum Fortune Scherma si può ritenere soddisfatta dei risultati riportati, pensando anche al fatto che i suoi ragazzi sono costretti a girare ben quattro palestre per allenarsi, in quanto la società non è riuscita ancora ad ottenere un posto fisso dove poter svolgere la sua attività. Questo disagio non ferma comunque i lavori societari e gli allenamenti, infatti lo staff sta organizzando la quinta tappa del Gran Premio Regionale Esordienti, che si terrà nella nostra città il 22 maggio.

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Naturopatia–Iridologia

Lo yoga e i suoi benefici

Energiavitasana di Chiara Santoni - Iridologa –Insegnante Yoga e attività olistiche Via Flaminia, 170 – Calcinelli di Saltara (PU) 333.4556358 yogashiva@alice.it

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a nostra incredibile negligenza nei riguardi del nostro sistema vitale, protratta per un tempo irragionevole, altera quei meccanismi di equilibrio che garantiscono il perfetto funzionamento metabolico.

In particolare concorrono ad aumentare i problemi la sedentarietà, la scorretta alimentazione e lo stress. Lo Stato di Salute è un evento naturale, sempre più raro dal momento che gli individui si sono allontanati sempre di più dal loro stato di natura perdendo le abitudini originarie. Per milioni di anni l’uomo è vissuto nudo, nutrendosi di cibi crudi. Situazioni che lo hanno portato ad un determinato potenziale termico. L’equilibrio organico si ottiene proprio con le condizioni primitive ed ora con vestiti, case, climatizzazioni, cibi impoveriti e aria inquinata l’intero organismo diviene sempre più debole e indifeso di fronte a virus e batteri causando l’impoverimento della funzionalità vitale. Ecco così l’importanza delle varie tecniche igieniste che Energiavitasana vi propone, in grado di riportare l’organismo umano ad una sorta di normalità. Ecco alcuni semplici consigli che abbinati ad utilizzo di determinati prodotti aiutano la nostra attività corporea.

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Riabilitazione respiratoria: Una buona respirazione aumenta l’attività metabolica del nostro organismo e riduce gli zuccheri. Inoltre combatte l’instabilità emotiva che è causata da una respirazione limitata o alta Mangiare esclusivamente prodotti naturali: Può apparire scontato ma i cibi naturali sono composti da elementi che sollecitano e aiutano la PURIFICAZIONE DELL’INTERO APPARATO DIGERENTE, IL POTENZIAMENTO DELLO STOMACO. Dominare le passioni. Coltivare la virtù dell’essere allegri.

possono essere praticate da persone, sane, malate, giovani ed anziane. Praticare con regolarità lo yoga porta ad una capacità di affrontare il dolore, ansietà, con maggiore fermezza e convinzione. In questa maniera la vita diviene semplice e tutto può essere affrontato con maggiore sicurezza e disinvoltura. Quindi se siamo tesi e preoccupati e non riusciamo a scaricare queste tensioni sappiamo che lo yoga può esserci di aiuto. . A questo proposito è importante sottolineare a chi fosse interessato che in primavera inizieranno dei corsi di Hathayoga, meditazione, immaginazione ricreativa e thaiyoga. Se non mi trovate in studio contattatemi sia per qualsiasi informazione sia per ricevere un appuntamento.

Non essere mai oziosi: La vita è movimento e dura fino a quando si è attivi mentre l’ozio è inerzia e l’inerzia è la morte. L’attività dello YOGA serve per imparare o meglio re imparare a vivere secondo queste leggi naturali che regolano il controllo delle attività fisiche, mentali e spirituali. Le Yogasana sono tutte attività dello yoga e devono essere praticate lentamente. Con il rilassamento e la concentrazione viene influenzato il sistema endocrino e gli organi interni, oltre che rilassare i muscoli,riducono anche le tossine nel corpo. Di conseguenza lo yogasana ha un effetto fisico e psicosomatico ed è utile per curare le infermità e

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Ha da passà ‘a nuttata

Per l’Alma Juventus Fano un solo obiettivo: evitare l’ultimo posto in classifica di Sandro Candelora

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n’immagine emblematica della stagione 2010-2011 dell’Alma Juventus? Paragonatela ad un’interminabile notte trascorsa in mezzo a continue angosce e senza poter prendere minimamente sonno. A tenervi compagnia, nella veglia sfibrante, paure palesi e striscianti inquietudini, pensieri rabbrividenti ed immagini ove la cupa realtà trascolora nella fantasia più sfrenata. Una carrellata di sensazioni che sfilano all’insegna del tragico che non di rado diventa grottesco, sempre più però virando verso il patetico. Sul campo, la squadra di Zauli pare un fuggiasco che provi a darsela a gambe con una pesante palla al piede: supplizio tantalico che per ogni piccolo passo compiuto gli assorbe energie sovruma-

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ne, finendo per tenerlo ancorato al punto di partenza. Amaranti e compagni si industriano, lottano, faticano, ma sempre più spesso quale magra ricompensa di tutti gli sforzi compiuti ricavano il nulla. Tanti, troppi i limiti di un organico che, pur rendendo poco in termini di gioco espresso ad avversari rivelatisi nel complesso tutti alla sua portata, si suicida poi puntualmente in virtù di amnesie individuali o di reparto, specchio della scarsa qualità (tecnica, di personalità, di capacità di concentrazione in partita) di parecchi singoli che non può non tradursi in desolante modestia complessiva. Le molte scelte sbagliate in sede di allestimento del gruppo (e non crediamo non si potesse fare di meglio, pur nelle ristrettezze economiche, con un pizzico di sagacia in più, associata magari ad un vero direttore sportivo) come greve zavorra hanno vietato nell’arco del campio-

nato ogni pur minimo incremento del profitto. Visto l’andazzo che rasenta la via crucis, resa ancor più dolorosa dalle penalizzazioni piovute a vario titolo, occorre allora essere più realisti del re e tirare a campare. L’obiettivo non può essere altro che quello di evitare l’ultimo posto in classifica (magari anche il penultimo, a scanso di cattive sorprese), ingoiando quel che resta della campagna in corso, per fortuna ormai giunta al capolinea, come un boccone amaro. Indigesto ma necessario alla sopravvivenza. Già, la salvezza. Forse l’alba di una nuova era, che peraltro al momento è avvolta nell’aura sfocata di una malata visione notturna, evocata più dal potere dell’immaginazione devota che da effettive certezze laiche. Perché l’auspicio si concretizzi e la tenebra lasci finalmente posto alla luce del giorno è tuttavia essenziale che la dirigenza, di fatto la principale responsabile della miserrima stagione, sappia dapprima condurre a buon fine e quindi far fruttare convenientemente l’opera di rafforzamento societaria (un puzzle logorante quant’altri mai) intrapresa insieme a quella pattuglia di imprenditori coagulatasi in extremis al capezzale del grande malato. Magari ci si poteva muovere un po’ prima, sondando pure ipotesi diverse (perché ad esempio non si è mai presa in considerazione l’opzione radicale della vendita?), e coinvolgendo chi davvero può e non avrebbe dovuto esimersi nell’ora del bisogno (un nome su tutti, la dinastia Montanari). Di fronte al niente totale, a lungo temuto e sfiorato da vicino, anche quel poco che potrebbe maturare sarebbe in ogni caso ricchezza autentica, che il rientrante Pompilio (finalmente una mossa azzeccata!) come suo costume saprà di certo trasformare in oro zecchino.

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BRAIN GROUP

Immerso nello splendido scenario della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, si erge un tempio dell’ospitalità e del buon gusto: l’Albergo Ristorante “La Ginestra” offre ai suoi ospiti una miriade di soluzioni, per un soggiorno o una sosta indimenticabili. Ormai da più di 40 anni La Ginestra rappresenta una tappa obbligata per chiunque voglia conoscere ed apprezzare la bellezza del Passo del Furlo e l’Unicità del tartufo di Acqualagna.

Pasqua 2011

Domenica 24 Aprile 2011 ore 12.30

Cappellacci verdi di Ricotta e Carne con asparagi selvatici e Fusione di Formaggi dolci

Aperitivo di Benvenuto con Flûte di Pinot Brut e Stuzzicheria

Scamone di Vitello in Salsa di Erbe spontanee

Degustazione di Antipasti della Tradizione con Piatto di Salumi di produzione propria certificata la Salameide e Crescia pasquale,

Agnello del Pastore al Forno e Gran fritto all’Italiana

Involtino al prosciutto affumicato, Indivia grigliata, Fonduta e Crostino al Tartufo di Stagione Nastri fatti in Casa di Farine integrali con alla moda dello Chef

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Contorni dell’Ortolano Tiramisù ai Frutti di Bosco Vino Bianco e Rosso, Pinot Brut e Moscato selezionati dalla Cantina della Ginestra

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5°campionato Top Tel 4° trofeo Jsd Allestimenti Navali VL Gli Alleati vincono la prima fase e...la coppa

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opo tre mesi di sfide si è chiusa la prima fase del 5°CAMPIONATO TOP TEL - 4° TROFEO JSD ALLESTIMENTI NAVALI, manifestazione indoor di beach tennis organizzata da Sportland col patrocinio del Comune di Fano e la collaborazione dell’asd Valmetauro Libertas. Classifica al termine della regular season: Vl Gli Alleati 35; Tecnoimpianti 31; La Perla 27; Vl Isolamenti Vitulano 25; The Dreamers/ La Lanterna 16; La Boa 7; Catering La Perla 6. All’interno del campionato si è disputata anche la COPPA SPORTLAND, torneo tutti contro tutti a sorteggio che ha visto affermarsi anche qui VL Gli Alleati capace di conquistare 39 punti sui 42 disponibili. Seguono La Perla e Tecnoimpianti a 37, con quest’ultima che finisce terza in seguito alla sconfitta nello scontro diretto. Completano la classifica La Boa e Catering La Perla 34, VL Isolamenti Vitulano 32, The Dreamers/La Lanterna 25. In queste settimane spazio ai play off prima del gran finale in programma domenica 3 aprile al Lucrezia Beach.

CATERING LA PERLA (Stefano Paraventi, Luigi Nardini, Nicola Belli, Manuel Agnoletti, Maurizia Giovanelli, Benedetta Tarini, Elisa Giuliani)

LA BOA (Naldo Zampa, Romina Calamandrei, Stefano Simoncini, Silvia Tecchi, Paolo Moretti, Raffaella Paoloni, Fabrizio Roscini. assenti Flavio Zacchilli, Enrico Maria Tonti) 56

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TECNOIMPIANTI (Ivan Illuminati, Federico Pesaresi, Alessandro Cardilli, Cinzia Cadeddu, Debora Guidi, Reka Gavalda. assenti in foto Luca Mascioli, Paolo Faggi, Francesca Corsaletti) fanoinforma.it


VL ISOLAMENTI VITULANO (Maruska Canestrari, Roberto Renzi, Filippo Cinotti, Cristofer Penserini, Marta Del Sal, Simona Tonelli. assenti in foto Alessandro Marchetti, Silvia Casadei)

LA PERLA (Sara Terenzi, Roberto Marangoni, Luca Buresti, Claudia Marini, Margherita Lucarini, Andrea Volpini, Giancarlo Bellucci. assente in foto Antonio Caroni)

THE DREAMERS/LA LANTERNA (Luca Tarini, Lucia Conti, Alice Severi, Rubens Ditommaso, Deborah Francioni, Lucia Bernacchia, Gianluca Francolini. assenti in foto Barbara Francioni, Raffaele Rosaverde)

VL GLI ALLEATI (Danilo Serafini, Luigi Sacchi, Giorgia Delbene, Laura Pagnoni, Raffaella Stefanelli, Mirko Biondi. assente in foto Matteo Del Grande) 57

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la profumiera

Trattamenti d’urto, rimedio salutare per la pelle di Luciana, Profumeria Taussi Fano (PU) - Corso Matteotti 118 te - tel. 0721 803383

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arissime amiche, dopo qualche mese di silenzio, sono tornata con la mia rubrica. Non ho scelto a caso la primavera per tornare. Probabilmente saprete già che al “cambio di stagione”, soprattutto tra l’inverno e la primavera, la nostra pelle ha più bisogno di essere ossigenata e risvegliata. Purtroppo durante l’inverno si sta poco all’aria aperta, stiamo principalmente in ambienti riscaldati con aria asciutta e tutto ciò non è salutare per la nostra pelle. Per porre rimedio a tutto questo e per riparare i danni dell’inverno è bene che per almeno un mese si faccia una bella cura. Sto parlando dei trattamenti d’urto. Quelli che andremo ad analizzare sono prodotti con una concentrazione di principi at-

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tivi molto superiore ai sieri e alle creme che usiamo quotidianamente. Di solito queste confezioni hanno una durata di 28-30 giorni. Ogni ditta ha i suoi trattamenti d’urto. Non necessariamente devono essere costosi. La cosa più importante è scegliere bene, naturalmente dovrete lasciarvi consigliare da persone esperte. Sappiate che se iniziate la cura dovrete essere costanti ed usarla per tutta la durata del periodo senza interruzioni altrimenti avrete buttato via solo soldi e tempo. Questi prodotti, quasi sempre, sono confezionati in fiale monodose, non contengono conservanti .Per cui una volta aperto il prodotto va utilizzato nell’arco delle 24 ore. Tutti i trattamenti di qualsiasi marca vanno utilizzati sempre prima delle creme giorno e notte. Il motivo per cui vanno sempre abbinati

è che penetrano in profondità nella pelle lasciando la superficie scoperta: quindi non si avrà ne idratazione ne confort. Non dovete pensare che con questi trattamenti avrete il lifting immediato. Questi prodotti, innescano nella nostra pelle un meccanismo che stimola le cellule a lavorare molto di più velocemente, favorendo la produzione del collagene e dell’elastina, nonché di acido ialuronico, elementi fondamentali per la salute e la bellezza della nostra pelle. I risultati non sono immediati ma sicuramente se sarete “brave”, dopo un mese, vedrete la vostra pelle rinata. Vi aspetto e non vedo l’ora di presentarvi tutte le novità della primavera dai trattamenti al make up per finire con le nuove fragranze che vi faranno assaporare ancora di più la nuova stagione. A presto

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ENTRO LUNEDI’ 16/05/2011 L’ESTRAZIONE DEL VINCITORE AVRA’ LUOGO GIOVEDI’ 19/05/2011 SULLA WEB TV DI WWW.FANOINFORMA.IT

Lucio Franceschini

con

16/05/2011 19/05/2011

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Vita diocesana

La fragilità e le fragilità. Il Vescovo scrive alle famiglie di Armando Trasarti Vescovo di Fano Fossombrone Cagli Pergola

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ragile si dice di colui che è gracile, esile, delicato e fragilità rimanda al verbo frangere che significa spezzarsi, rompersi, ridursi in frammento. Richiama la bellezza, l’eleganza di un vaso di cristallo o di un vetro soffiato che, cadendo, può sbriciolarsi in frammenti inservibili o di una foglia ingiallita che, staccata dal ramo per un colpo di vento, pur volteggiando nell’aria, prima o poi cade a terra e muore. Il suo contrario è la forza, la stabilità: un oggetto d’acciaio, la roccia di una montagna. All’uomo di vetro si oppone l’uomo che ritiene di non aver mai perso, il super-uomo sicuro della sua potenza, della sua infrangibilità. Sergio Zavoli ritiene orgogliosa debolezza, l’assurda pretesa di chi, rimuovendo il limite dalla coscienza, vuole varcare le barriere del possibile. Spesso dimentichiamo che sia l’uomo di vetro sia l’uomo di acciaio sono situati nel flusso del divenire, nella condizione cioè spazio-temporale che necessariamente rinvia alla finitezza, alla caducità, alla morte. I tanti bambini che vivono situazioni di abbandono o semiabbandono. Non tutti i bambini nascono in un ambiente familiare idoneo. A volte è necessario l’intervento dei servizi sociali, e quando neppure questo basta, si deve ricorrere a soluzioni alternative. Una di queste è

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l’affido familiare, ossia un provvedimento che determina l’accoglienza di un minore, per un arco di tempo limitato, in un contesto familiare differente da quello di origine. E’ bene invogliare le famiglie a proporsi come potenziali affidatarie, in modo da permettere al bambino una famiglia sostitutiva per il tempo necessario a che i genitori naturali facciano un percorso di crescita. Si tratta di bambini che hanno una famiglia, non di orfani. La speranza è che il bambino possa poi rientrare nella sua famiglia naturale. Esiste anche l’affido part-time, per determinate ore giornaliere. Depressione, angoscia, mal di vivere. La depressione viene definita da Umberto Galimberti “Deserto dell’esistenza […] il depresso (chiamato nel testo ‘malinconico’) sa che non c’è gioia nell’esserci, non c’è felicità nella sequenza dei giorni. Il sole che muore è lo stesso che risorge e, nel cerchio perfetto che il ritorno disegna, naufraga […] il progetto che per un giorno s’era levato per reperire un senso nella vita” (5). Di fronte al nulla scaturisce l’angoscia esistenziale, ben delineata da Kierkegaard e da Heidegger come indefinita inquietudine, senso di disorientamento, radicale incapacità di risposta all’enigma dell’esistenza, al suo senso sfuggente e incomprensibile. Per Kierkegaard solo la vita religiosa, intesa come abbandono a una fede infinita, può li-

berare l’uomo: è l’abbandono di Abramo alla voce di Dio che gli chiede di sacrificargli il figlio, è l’abbandono nelle braccia di colui che può cancellare il male dal mondo, trasformandolo in bene. Nella fede in questo Dio Kierkegaard vede l’essenza autentica del messaggio cristiano. Una fede che non fa domande, non attende risposte, così come Abramo non chiese a Dio il perché del suo comando, ma straziato si sottomise all’obbedienza. La fede dà un significato diverso al fatto drammatico del soffrire e del morire. Non ci libera dalla debolezza, dal dolore, dalla morte, ma ci permette di passare da un dolore insensato a un dolore che prende un senso, dalla disperazione alla speranza per cui le fragilità diventano una risorsa. Gesù non si è limitato a lottare contro la sofferenza e a farsene carico. Per sconfiggere il dolore e liberare l’uomo da esso, è diventato l’uomo dei dolori, che ben conosce il patire (Is 53). Ha preso su di sé il nostro male morale, i nostri peccati. Ed ha assunto su di sé il nostro male fisico: ha sofferto la fame, la sete, ha pianto, ha sudato sangue. La sofferenza di Cristo fa parte di un misterioso disegno del Padre. (il testo completo è disponibile su http://www.fanodiocesi.it/?page_id=383)

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l’Erborista

Il farmacista

Una mela al giorno leva il medico di torno

Stipsi: i trucchi del Re Sole

di Filippo Carboni filippo@nautilus.in

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uante volte abbiamo sentito questa frase? “Una mela al giorno leva il medico di torno” ...immagino tante. La pianta del melo è originaria dell’Asia, appartiene alla famiglia delle Rosacee ed il suo fusto può raggiungere molti metri di altezza.

Tante le varietà di mele esistenti; ad oggi, se ne contano circa 1.900 varietà. Anche se la mela è un frutto che matura a fine estate, grazie all’importazione da paesi esteri, possiamo trovarla disponibile in ogni momento dell’anno. La mela è uno dei frutti più consumati al mondo, anche grazie alla fama che ha di contribuire a mantenere integra la nostra salute allontanando molti tipi di malanni. La mela ha proprietà veramente uniche ed i suoi benefici sulla nostra salute sono stati dimostrati da tempi lontanissimi....L’85% circa del peso della mela è costituto dall’acqua, mentre dal 9% al 12% è costituita da zuccheri che, per le loro caratteristiche chimiche, non hanno controindicazioni per i diabetici. Sono poi presenti vitamine molto importanti, come la vitamina A, B1, B2, C e PP, acidi organici, sali minerali e oligoelementi come calcio, cloro, ferro, rame, magnesio, zolfo, potassio, fosforo. Infine troviamo la pectina che contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. Confermando quindi il messaggio che ci lancia il famoso detto “una mela al giorno leva il medico di torno”, è particolarmente importante sottolineare la necessità di assumerla regolarmente. Una ricerca italiana conferma le sue proprietà antitumorali; consumare mele in buona quantità diminuisce del 21% il rischio di sviluppare

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di Rodolfo Colarizi

un tumore. I risultati di tale studio sono stati pubblicati sugli Annals of Oncology e dimostrerebbero appunto ,che le persone che mangiano una o più mele al giorno vedono scendere di circa il 21% il rischi di ammalarsi di tumore. Tutto questo è dovuto ad una sostanza antiossidante presente nella mela, denominata procianidina, che riesce a contrastare in modo efficace l’invecchiamento delle cellule e quindi lo svilupparsi dei tumori. Se consumata cruda è un ottimo astringente, contiene fruttosio che viene assorbito dall’organismo umano senza bisogno dell’insulina, di conseguenza viene ben tollerata da chi ha problemi di diabete. La mela contiene la pectina, grazie a questa sostanza riesce a mantenere sotto controllo la glicemia. Abbassa il colesterolo pericoloso (LDL) ed aumenta la produzione di quello buono (HDL) in un tempo relativamente breve. Pare che i suoi benefici apportati alle vie respiratorie siano addirittura superiori a quelli degli agrumi. La mela previene inoltre le malattie cardiache, tra cui l’infarto; il motivo è da ricercarsi nella ricchezza di flavonoidi che come già scritto sopra hanno ottime proprietà antiossidanti. In ultimo, ma non meno importante, la mela contiene delle sostanze denominate fitonutrienti che hanno la proprietà di prevenire l’insorgere di malattie celebrali come l’Alzheimer ed il morbo di Parkinson. Tutte le ricette e consigli sono frutto di ricerche e studi personali. Consultare sempre il proprio medico per un parere.

La stipsi ha origini antichissime, se ne trovano tracce nel papiro di Ebers, negli scritti di Ippocrate e nella medicina romana. Luigi XIV, il grande Re Sole, la considerava una vera tortura, né valsero a nulla le numerose pozioni che gli venivano somministrate dai medici di corte. Poiché, tuttavia, gli impegni regali non potevano essere disattesi, riceveva e conversava affabilmente seduto sulla “seggetta” in attesa del “lieto evento”, abitudine che divenne di gran moda. Le cause più frequenti che determinano questo disturbo vanno ricondotte a una nutrizione con cibi poveri di fibre, alla scarsa presenza sulla tavola delle verdure crude e al sedentarismo imperante. Non va dimenticato, inoltre, l’abuso del fumo e dell’alcol, la pessima abitudine di mangiare frettolosamente, lo spostamento di orari e le variazioni frequenti dei cibi durante i viaggi. Le hostess e gli agenti di commercio hanno spesso l’intestino sottosopra. Potrà sembrare strano, ma tra stipsi e automobile esiste un nesso abbastanza stretto. Sono molte le professioni che impongono l’uso dell’auto e quindi inchiodano per molte ore al volante. E’ necessario “rispondere alla chiamata” quando questa si manifesta e non procrastinare l’impegno come succede ai camionisti e ai bambini. Se si aggiunge che lo stress, l’affaticamento fisico e intellettuale, le forme depressive e le insicurezze sono come diavolo e acqua santa per il buon funzionamento intestinale, il quadro si completa. E’ bene non dimenticare che anche alcuni farmaci, come i sedativi, gli analgesici, gli antiacidi, i diuretici non agiscono favorevolmente sul transito intestinale. E’ consigliabile mangiare all’antica, preferendo cibi ricchi di fibre vegetali con alta percentuale di scorie, come le verdure, la crusca, oli vegetali e dare l’ostracismo ai salumi, alla cioccolata e ai fagioli secchi, masticare bene e lentamente, limitare le ansie, evitare l’irregolarità dei pasti e praticare esercizio fisico: camminare costa poco e “rende” molto. Piano con i lassativi e, se necessari, privilegiare quelli a composizione vegetale, il pericolo dell’assuefazione è sempre in agguato. Mangiare kiwi può favorire risultati sorprendenti!

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l’Ortodontista

Il sorriso dei bambini della Dr.ssa Laura Grigioni Specialista in ortodonzia e gnatologia - Socio ANDI via Sant’Andrea in Villis, 47 tel. +39 0721 885235 - 885169 laura-grigioni@libero.it

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ertamente oggi la maggior parte dei genitori pone molta attenzione all’ aspetto estetico del sorriso dei propri bambini ma va sottolineato che un bel sorriso è rappresentato soprattutto da una bocca sana , armonica e che funzioni in maniera corretta.Tale obbiettivo può essere ottenuto solo attraverso la rimozione di tutti quei fattori di disturbo in grado di determinare un alterato sviluppo di mascella e mandibola e un errata chiusura della bocca . Per questo motivo è fondamentale eseguire intorno ai 5-6 anni una visita ortodontica sul bambino quando ancora lo sviluppo delle strutture ossee non è completato e su cui quindi si può intervenire in caso di necessità. Infatti il ruolo dell’ortodontista non è solo di spostare o “raddrizzare” i denti storti, ma di far crescere armonicamente le strutture scheletriche della bocca, mascella e mandibola cosa che a 14 anni non sarebbe più possibile. E’ quindi chiara l’importanza di eseguire una diagnosi precoce. Ma attenzione diagnosi precoce non significa necessariamente terapia precoce: significa invece avere la possibilità di scegliere per i propri figli il momento più opportuno di intervento. Infatti una volta individuato il problema, questo deve essere risolto nel momento più adatto, in modo da ottenere un trattamento di minor durata possibile e di maggior efficacia e stabilità nel tempo. Sarà cioè l’ortodontista che vi consiglierà se sia il caso di intervenire immediatamente o meno. - Nel caso in cui non esiste ancora una malocclusione vera e propria ma si sono evidenziate delle condizioni che ne pos-

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sono favorire l’insorgenza l’ ortodontista interverrà con misure preventive quali: 1) l’uso dei cosiddetti “mantenitori di spazio” dove si è avuta la perdita precoce di denti di latte in modo da mantenere lo spazio per il corretto posizionamento dei successivi denti permanenti; 2)l’uso di apparecchi mobili associati a terapie logopediche per quei bambini che presentano abitudini viziose come il succhiare le dita, il ciuccio, il labbro inferiore ecc. - Nel caso in cui sia invece evidente nel bambino una malocclusione conclamata l’ortodontista ha il ruolo di intercettare e rimuovere le cause, con l’utilizzo di apparecchi mobili, al fine di evitare l’instaurarsi di severe anomalie scheletriche. Esistono un gruppo di malocclusioni che se non diagnosticate precocemente nel bambino sono in grado di compromettere il normale sviluppo delle strutture ossee e determinare ad esempio asimmetrie del volto o crescita abnorme di mascellare o mandibola che nell’adulto hanno come unico rimedio un intervento di chirurgia orto gnatica. Rientrano tra queste : la così detta III classe

scheletrica e cioè un avanzamento eccessivo della mandibola rispetto alla mascella; il morso crociato cioè la deviazione da un lato della mandibola e conseguente chiusura incrociata; il morso profondo quando cioè i denti dell’ arcata superiore coprono completamente i denti dell’ arcata inferiore ed infine il morso aperto con presenza di una apertura anteriore spesso associata ad abitudini del bimbo quali succhiamento del ciuccio o del dito. Tali malocclusioni vanno trattate precocemente nel bambino con l’uso di apparecchi mobili che permettono di risolvere il problema o nei casi più complessi consentono comunque di passare da una malocclusione grave con problemi ortopedici ,legati cioè alle strutture ossee, a una malocclusione semplice cioè con soli problemi dentali che verranno facilmente risolti con l’ ortodonzia fissa in età più avanzata . Tali apparecchi non sono ne invasivi ne traumatici e agiscono velocemente e in maniera molto naturale. Tutto ciò ci spiega l’importanza di intercettare precocemente nel bambino tutte quelle alterazioni della crescita di mascella e mandibola, al fine di ristabilire con semplici apparecchi e in tempi brevi le condizioni ottimali per una crescita armonica della bocca del piccolo paziente e l’ottenimento di un sorriso perfetto.

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l’Otorino

Le cure termali in otorinolaringoiatria del Dott. Giuseppe Migliori - Direttore U.O.C. Otorinolaringoiatrica Azienda Ospedali riuniti Marche nord - vsmig@tin.it

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isalgono al X a.C. le prime tracce di bagni sulfurei. La terapia termale è pertanto la più antica pratica curativa nella storia di tutta la medicina. Già il greco Ippocrate da Kos, considerato il padre della medicina, nel suo “Corpus Hippocraticum” aveva dedicato vari capitoli allo studio delle acque usate per le cure delle malattie. La pratica termale, già in uso con i greci, divenne un fenomeno sociale e culturale con i romani che costruirono durante l’era imperiale, in tutto il mondo da essi conquistato, grandiosi edifici termali di cui ancora oggi possiamo visitare i resti imponenti. Le terme erano aperte a tutti, indipendentemente dal ceto sociale ed avevano annesse biblioteche, sale per riunioni e conferenze, palestre e solari. Dal 31 a.C. furono ammesse anche le donne, in locali separati ed in orari diversi da quelli degli uomini. I greci Galeno ed Erodoto prima, i romani Plinio e Celso successivamente, studiarono e descrissero le metodiche di utilizzo delle acque termali riconoscendone l’attività terapeutica. I periodi maggiormente indicati per il trattamento erano la primavera e l’autunno con una durata del trattamento di quattro settimane. Nel Medio Evo, le credenze popolari fecero si che le acque solfuree venissero usate per le malattie della pelle e le salsobromoiodiche per la sterilità femminile. Nello stesso periodo storico compaiono le inalazioni di vapore, le terapie inalatorie e le prime saune in grotte naturali con l’applicazione di fanghi sul corpo. Nel Rinascimento furono pubblicati molti studi sulle acque termali ma ancora come nel Medio Evo l’acqua è … “un mezzo per allontanare dall’organismo umori guasti ed alterati e veleni responsabili delle malattie”. Solamente dal XVIII secolo, con l’affermarsi del “metodo sperimentale”, la chimica moderna rende possibili le prime indagini sulla composizione delle acque minerali contribuendo alle conoscenze scientifiche sull’idrologia. Tra l’800 ed il 900 si afferma un termalismo di elite ma progressivamente il fenomeno si estende fino ad interessare, ai nostri giorni, tutte le classi sociali.

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do acqua minerale nell’albero respiratorio mediante apparecchiature che fanno giungere le particelle acquose in faringe, laringe e trachea (particelle superiori ai 10 micron) o negli alveoli polmonari (particelle di 1-3 micron). PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE E CURE TERMALI

ACQUE TERMALI La crenoterapia (dal greco crene: sorgente) è la terapia che sfrutta le proprietà terapeutiche delle acque minerali termali. L’acqua termale può essere bevuta (terapia idroponica), può essere usata nella terapia inalatoria ma anche nelle irrigazioni. Possiamo usare acqua termale calda per la balneoterapia o applicare sul corpo i fanghi di acque termali (fangoterapia o meglio peloidoterapia). Nei distretti otorinolaringoiatrici si effettuano la terapia inalatoria e quella irrigativa prevalentemente con acque solfuree e salsobromoiodiche. Le acque solfuree sono composte da un gas, l’idrogeno solforato che tende a volatizzare dall’acqua da cui la necessità di utilizzare tali acque direttamente alla sorgente. Sono acque indicate nelle forme ipertrofiche e secretive, controindicate nelle forme acute, negli asmatici e negli allergici. Le acque salsobromoiodiche sono acque di origine marina che si trovano in località costiere o lungo la pianura Padana in zone che hanno ospitato mari e dove l’acqua si è raccolta in bacini sotterranei. Sono costituite da cloruro di sodio ad azione antiedemigena e fluidificante, dal bromo ad azione sedativa e dallo iodio ad azione antisettica ed antinfiammatoria. Sono quindi indicate in casi di flogosi cronica ove è necessaria anche un’azione immunostimolante.

Le rinosinusiti possono essere trattate con aereosol, inalazioni e docce nasali. In caso di forme batteriche o virali cronicizzate sarà da preferire l’acqua solfurea, in forme vasomotorie – allergiche la salsobromoiodica. Nella poliposi nasale non conclamata ed inveterata le docce nasali e l’aereosol terapia con acque salsobromoiodiche possono dare beneficio per la loro azione detergente ed antiedemigena. Nella sindrome rinobronchiale ove sia ha un univoco coinvolgimento patologico della mucosa respiratoria nasale e bronchiale è indicata terapia (docce nasali ed inalazioni) con acque salsobromoiodiche. Nelle otiti catarrali croniche o acute con caratteristiche di ricorrenza hanno sicuramente giovamento le insufflazioni tubariche o politzer nei bambini. Nelle faringotonsilliti ipertrofiche o catarrali utili inalazioni, docce nasali e faringee con acqua sulfurea e nelle forme atrofiche acqua salsobromoiodica. Il nostro territorio marchigiano è ricco di ottime sorgenti termali con acque solfuree e salsobromoiodiche.

CURE TERMALI INALATORIE La terapia inalatoria si esegue introducen-

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Terremoto in Giappone: analisi delle conseguenze di Ivan Goretti Banca Network investimenti _ p.zza XX settembre, 44 _ 61032 Fano (PU) tel. +39 0721 80088 fax +39 0721 802434 cell. +39 335 8253834 www.ivangoretti.it igoretti@ivangoretti.it ivan.goretti@pf.bancanetwork .it

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on è sicuramente un compito facile quello di parlare di economia durante una tragedia così grande che sta colpendo il popolo giapponese ma questo è anche il nostro ruolo di consulenti finanziari, con la certezza di fornire sempre analisi attente ed esaustive elaborate dai principali studi e gestori internazionali nostri partners.

Le prospettive secondo il team d’investimento di Tokio Il Primo Ministro Kan ha descritto il tragico evento come la crisi peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale. Come già successo in passato, crediamo che il Giappone sarà in grado di riprendersi e di diventare ancora più forte. Nel breve termine, il terremoto avrà un impatto negativo sull’economia giapponese: stiamo assistendo all’interruzione della produzione manifatturiera ed all’erogazione dei servizi nel paese. Il problema maggiore è rappresentato dalla logistica: le infrastrutture sono state pesantemente colpite, soprattutto nell’area nord-est del paese. Tokyo Electric Power ha annunciato il razionamento dell’energia per evitare estesi blackout dovuti allo spegnimento della centrale nucleare di Fukushima ed anche di alcune centrali geotermiche. Insieme alla limitazione della spesa dei consumatori, l’attività economica sarà inferiore per i prossimi 2-4 trimestri. Una stima completa dei danni non è disponibile ed è ancora presto per valutarne l’entità effettiva. Come successo nel caso del terremoto di Hanshin Awaji del gennaio 1995, quando la città di Kobe era stata completamente distrutta ed aveva registrato un bilancio di 6500 vittime, pensiamo che le conseguenze saranno probabilmente limitate al breve periodo. Sebbene l’entità dei danni sembri maggiore in questo caso, Kobe era uno dei principali porti industriali, mentre Tohuku è una zona meno industrializzata. Nel 1995, l’iniziale flessione dell’economia è stata controbilanciata dalla domanda per la ricostruzione. Riteniamo che assisteremo ad uno scenario simile ed in questo caso gli sforzi per la ricostruzione potrebbero essere maggiori. Prima della crisi, l’economia giapponese

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stava riprendendo slancio, supportata anche dagli altri paesi asiatici e dagli Stati Uniti ed era anche supportata dagli sforzi della Bank of Japan (BOJ). Ovviamente, la situazione nella centrale nucleare di Fukushima continua a destare preoccupazione. Tuttavia, il Governo giapponese e la società Tokyo Electric Power assicurano che faranno tutti gli sforzi necessari per evitare i danni peggiori che si potrebbero avere e continueranno a fornire aggiornamenti sull’evoluzione della situazione nel corso di questa settimana. In generale, i prossimi 1-2 trimestri saranno difficili per il Giappone, tuttavia noi rimaniamo cautamente ottimisti nel lungo periodo, poiché i principali fondamentali rimangono forti e le azioni saranno favorite dall’aumento della domanda di infrastrutture nella fase di ricostruzione delle aree danneggiate dal sisma e dallo tsunami. Scenario macroeconomico - venti contrari della crescita globale – Il contesto economico globale continua a fornire elementi rassicuranti sul proseguimento della crescita, ma i noti episodi di rivolta e i riflessi sul rialzo del prezzo del petrolio, pongono seri interrogativi sui prossimi mesi. Si teme che il perdurare della tensione sui mercati delle materie prime possa rallentare la crescita e la redditività delle aziende che mostrano difficoltà a traslare i rialzi dei costi in aumenti dei prezzi finali. Il terremoto in Giappone crea un’altra fronte di preoccupazione sulla tenuta della crescita globale.

dalla perdurante debolezza del Dollaro. - Sovrappeso azionario – Il contesto resta a favore di un sovrappeso delle azioni rispetto alle obbligazioni, anche se sono aumentati i rischi. La fase di rialzo dei prezzi del petrolio non sarà senza conseguenze, soprattutto se la crisi in Medio Oriente si dovesse confermare lunga e di difficile soluzione. Le correzioni dei mercati emergenti non riducono la convinzione sulle strategie di lungo termine. Ma c’è anche una ripresa d’interesse per le aree sviluppate in virtù di alcuni elementi favorevoli. In Europa e USA molte aziende hanno impostato virtuose strategie di taglio dei costi ed oggi possono affrontare meglio la ripresa. La liquidità dei bilanci è elevata. Si prevede una ripresa di attività di M&A in un contesto di valutazioni ancora basse. La strategia sugli emergenti è più selettiva e premia quelle aree meno esposte all’inflazione e caratterizzate da forti trend di consumo come l’ASEAN, e i paesi che beneficiano della crescita USA come la Corea. - Commodity – Resta forte convinzione sull’asset class delle materie prime che trae beneficio anche dalle attuali turbolenze del contesto globale. L’utilizzo delle commodity nella diversificazione di portafoglio può essere molto efficiente grazie all’ampia gamma di possibilità di investimento in settori caratterizzati da scarsità dell’offerta; protezione in caso di rialzo dell’inflazione; decorrelazione rispetto alle altre asset class a rischio.

- Inflazione al centro dell’attenzione – Il rialzo dei prezzi dei prodotti agricoli e dell’energia si sono riflessi in un inasprimento del trend di inflazione, soprattutto nei paesi emergenti, anche se le preoccupazioni si stanno estendendo anche alle aree avanzate. La BCE ha già annunciato l’intenzione di alzare i tassi nel prossimo meeting di aprile e potrebbe non essere l’unico intervento restrittivo dell’anno. Le divergenze di politica monetaria sono alla base della volatilità valutaria aggravata

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La responsabilità penale degli enti Studio Eusebi & Associati f.festini@eusebiassociati.it

tel. 0721 816511 - fax 0721 816503 via Einaudi, 24 61032 Fano (PU)

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ecenti pronunce giurisprudenziali in materia di responsabilità amministrativa degli enti pongono nuovamente l’attenzione sull’importanza dell’adozione da parte delle aziende di un modello di organizzazione e gestione idoneo alla prevenzione dei reati ai sensi del D. Lgs. 231/01. Il D. Lgs. 231/01 ha introdotto nell’ordinamento giuridico la responsabilità penale degli enti in caso di commissione di un reato a vantaggio della società da parte di quei soggetti (soci, amministratori, dirigenti, dipendenti...) che ricoprono ruoli apicali o di responsabilità all’interno dell’azienda.

Ciò equivale a dire che in caso di commissione di un illecito, oltre alla persona fisica, l’Ente è chiamato a rispondere davanti alla giurisdizione penale con la conseguenza che in caso di affermazione della responsabilità potrebbero essere applicate sanzioni talmente gravi da mettere a rischio la prosecuzione dell’attività lavorativa (oltre alle sanzioni pecuniarie possono essere applicate anche quelle interdittive fra cui interdizione dall’esercizio dell’attività, sospensione o revoca delle autorizzazioni, divieto

di contrattare con la pubblica amministrazione, esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi). Il legislatore ha previsto un dettagliato elenco di reati soggetti alla applicazione di tale normativa: da quelli in tema di erogazioni pubbliche sino all’omicidio e lesioni colpose commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro. Lo stesso decreto legislativo 231/01 prevede tuttavia la possibilità per l’azien-

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da di essere esonerata da responsabilità (valore esimente) nel caso in cui la stessa abbia adottato un modello organizzativo di gestione e controllo idoneo a prevenire la commissione dei reati. Alcune pubbliche amministrazioni peraltro, proprio perché il modello certifica l’attenzione dell’impresa alla legalità, richiedono l’adozione del modello organizzativo quale requisito obbligatorio per operare in convenzione con l’Amministrazione. Nella costruzione del modello è assolutamente necessario considerare la specifica realtà aziendale e deve essere definito in ragione delle caratteristiche delle singole aziende affinchè possa tradursi in una opportunità di tutela reale. La costruzione del modello può essere suddivisa in varie fasi: 1) Analisi dei rischi; 2) Progettazione del sistema; 3) Redazione del modello organizzativo. Il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del modello e di curarne l’aggiornamento, spetta ad un organismo dell’ente (interno e/o esterno) dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo. E’ evidente, pertanto, che l’azienda adottando un modello organizzativo avrebbe notevoli benefici fra cui: 1) l’esonero dalla responsabilità amministrativa e dunque dall’applicazione delle sanzioni; 2) la tutela all’immagine dell’azienda; 3) l’aumento del vantaggio competitivo basando la policy su principi di integrità etica; 4) la conformità ai modelli di organizzazione previsti dall’art. 30 del D. Lgs. 81/2008 con efficacia esimente in merito ai reati commessi in violazione della normativa di igiene e sicurezza del lavoro il che a sua volta consentirebbe di ridurre per l’azienda i costi della non sicurezza: - indiretti riducendo la probabilità di accadimento degli infortuni e i costi che ne conseguono; - diretti consentendo di accedere alla riduzione del tasso annuo di premio dovuto all’INAIL.La complessità dello studio necessario per l’attuazione del modello organizzativo richiede l’apporto di diverse competenze, tutte rilevanti e necessarie, fra cui quella Legale, Fiscale Societaria ed Aziendalistica. In collaborazione con lo studio legale: Cinus - Franceschetti - Martufi

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