LINEA 9 La percezione delle distanze umane
È sempre esistita una misura minima fra i corpi che occupano uno spazio, ma quando si è costretti a occupare uno spazio costretto, come cambia questa misura? E al variare delle ore? La nostra ricerca fotografica è partita da questi due quesiti, utilizzando come sito di indagine spaziale l’autobus, in particolare la linea 9. Inizia la sua corsa nel cuore della città, nel centro intermodale di Piazza Matteotti, per poi fuggire da questa realtà urbana e inserirsi nella caotica SS130, terminando il suo tragitto ad Assemini, ambiente periferico di Cagliari. Il paesaggio che si scorge guardando fuori dal finestrino cambia più e più volte e nondimeno è lo scenario che si manifesta al suo interno. Molteplici attori partecipano alla messa in scena di relazioni fittizie, simpatie temporanee e sguardi di scherno immaginari; a questo spettacolo noi partecipiamo sia come registe che come spettatrici. Proviamo a immaginare quali siano i tumulti della psiche dei nostri attori che si dispongono, ad un primo sguardo arbitrariamente nello spazio, ma che in realtà con le loro decisioni sul dove posizionarsi formulano una scelta ben precisa. Noi abbiamo provato a calcolare e capire le misure che intercorrono fra i corpi, le sensazioni che queste procurano e come esse cambiano in continuazione la geografia degli spazi che viviamo ogni giorno.
Enrica Colomo, Roberta Secchi, Francesca Zandara