Pratoreview n.36

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prato n. 36 inverno 2018

Natale in cittĂ

Vinicio Capossela Live al Teatro Politeama, unica data in Toscana

Valeria Caliandro

La cantante pratese racconta il nuovo disco

Prato Festival

Un cartellone da non perdere

I dolci delle feste

Lavorazioni artigianali made in Prato ENGLISH VERSION




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13 EDITORIALE 14 SPETTACOLO 16 ARTE 18 LIBRI 20 LO SGUARDO DALLE STELLE 22 LO SGUARDO DA DENTRO 24 ITINERARIO DELLE FESTE Tradizione e arte di Maria Lardara 30 TRADIZIONE E ECCELLENZA Dolce Natale 35 SEGNI PARTICOLARI Broken English by LeCù 37 SEGNI PARTICOLARI Tua e Mia di Sabrina Bozzoni 38 INTERVISTA Vinicio e l’inverno di Sabrina Bozzoni 42 INTERVISTA Seducente Valeria 46 INTERVISTA Adriano Gramigni. Un fenomeno all’Opera 48 MODA Dear Santa di Sabrina Bozzoni


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56 CULTURE INTEGRAZIONE Passaparola per conoscersi di Maria Lardara 60 ECONOMIA TESSUTI Riduci, riusi, ricicli di Matteo Grazzini 64 INTERVISTA MODA E CHARITY La magia… in un foulard di Teresa Favi 66 LIBRO CUCINA La moderna cucina di casa di Teresa Favi 68 FOCUS AZIENDE Confezioni Santini ad Agliana 70 FOCUS AZIENDE Il nuovo corso del Keller 72 FOCUS AZIENDE Gruppo Signori. La bottega dei mestieri 74 FOCUS AZIENDE To Wine. Bollicine e non solo 76 SHOT ON SITE Pratoreview n. 35 77 PRATO GUIDE 79 ENGLISH VERSION 82 OROSCOPO



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DIRETTORE RESPONSABILE Matteo Parigi Bini

MODA

Teresa Favi, Francesca Lombardi, Sabrina Bozzoni REDAZIONE

Matteo Grazzini, Maria Lardara

Virginia Mammoli, Mila Montagni, Elisa Signorini CONTRIBUTORS Claudio Cannistrà FOTOGRAFI

Gianni Attalmi, Marco Badiani, Silvia Bavetta, Carlotta Benvenuti, Lorenzo Cotrozzi, Chico De Luigi (cover) Dario Garofalo, Guido Harari, Lanfranco Nosi, Stefano Nunziati, Pasquale Paradiso, Anita Scianò GRAFICA

Martina Alessi, Chiara Bini TRADUZIONI NTL

DIRETTORE COMMERCIALE Alex Vittorio Lana PUBBLICITÀ

Gianni Consorti, Alessandra Nardelli

SOCIETÀ EDITRICE

Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italia tel +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 redazione@gruppoeditoriale.com

Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009 Spedizione in abbonamento postale 45%

art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP CARTA Stampato su Symbol Freelife Satin carta Fedrigoni STAMPA

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13 EDITORIALE

LUCI D’INVERNO

Tutto quello che troverete in questo numero dedicato alle festività natalizie Il conto alla rovescia è iniziato. Ancora qualche giorno e saremo tutti a scambiarci gli auguri di Natale. Mentre ci apprestiamo a mandare in stampa questo numero, si respira aria di festa in città. Una città con le luminarie natalizie ha sempre il suo fascino e quest’anno a Prato saranno di più, soprattutto nelle periferie. Il fascino del Natale dentro le mura ha i colori scintillanti dei quattro abeti posizionati in piazza del Comune, piazza Duomo, piazza delle Carceri e piazza San Domenico. Prima degli auguri però vogliamo anticiparvi qualcosa di questo numero in modo che possa accompagnare il vostro tempo libero durante le festività. In montagna oppure in città, ci piace immaginarvi mentre seguite i nostri consigli per scaldare l’inverno, perché no, con tanta buona musica. È proprio la musica il cuore della rivista, con il concerto di Vinicio Capossela in primo piano al Teatro Politeama e con il nuovo disco di una giovane cantautrice pratese, Valeria Caliandro, che ha avuto l’onore di salire sul palco insieme a Carmen Consoli e Francesco De Gregori. Per la nostra apertura abbiamo scelto invece un itinerario tutto

natalizio, per scoprire la lunga carrellata di proposte che accompagneranno in città le prossime festività. Senza dimenticare le nostre radici, quelle che affondano nella tradizione locale e che si riannodano intorno ai riti tutti dell’Ostensione del Sacro Cingolo a Natale e della processione del ‘sasso’ a Santo Stefano. Ma che Natale sarebbe senza una scorpacciata di dolci? Abbiamo chiesto a due maestri pasticceri pluripremiati come Luca Mannori e Paolo Sacchetti di svelarci i segreti della lavorazione del loro panettone artigianale, con qualche ghiotta novità. Uscendo dai confini pratesi, ci siamo fatti prendere per la gola da una pasticceria come il Victory Cafè di Montemurlo, di recente trasformato in un gioiello di archeologia industriale. Se poi siete a corto di idee per lo shopping natalizio, fatevi consigliare da due Popuppers che gestiscono i nuovi temporary shop dentro le mura: sono tutte donne, e le abbiamo selezionate nell’ambito del progetto Pop Up Lab pensato per rigenerare i fondi sfitti tra via del Serraglio e via Muzzi. C’è altro? Di sicuro gli auguri di Buone Feste che vi arrivano dalla redazione di Pratoreview.

MUSICA D’AUTORE PER SCALDARE LA STAGIONE. È TEMPO DI STARE IN COMPAGNIA, DI CENE CON GLI AMICI CON I DOLCI DELLA NOSTRA TRADIZIONE


14 AGENDA SPETTACOLO

Prato Fantastik

DICEMBRE Venerdì 8 dicembre sul palco del Teatro Politeama Pratese, tra gli eventi di Prato Festival 2017, Il concerto “Ombre nell’Inverno” di Vinicio Capossela. Realizzato con le Ombre di Anusc Castiglioni, è il nuovo suggestivo spettacolo ambientato tra ombre, nebbie e riflessi che abbraccia l’intera opera di Vinicio Capossela in un anno ricco di riconoscimenti tra cui il Premio Tenco 2017 e il riconoscimento da parte del The Sunday Time dell’ultimo disco tra i 30 migliori di World Music. Nella stessa giornata di festa in piazza del Comune risuoneranno le note dei canti tradizionali natalizi con incursioni pop gospel e spiritual, attraverso il grande evento Voci in Piazza. pop gospel e spiritual. Al Politeama Pratese, Gabriele

In alto: Hamlet Palazzo PretorioTravestie

Cirilli, attore, comico, noto volto televisivo e interprete di fiction di successo, porta il 9 e il 10 dicembre, lo spettacolo #TaleEQualeAMe… Again. Fino al 12 dicembre in piazza Duomo, Prato Fantastik: un piccolo circo di legno e stoffa, una dimensione poetica e accogliente. Un clown, un trapezista e un acrobata eccentrico accompagneranno gli spettatori in un onirico mondo da scoprire cullati dal suono della kalimba e della kora, strumenti originari dell’Africa. Uno spettacolo omaggio all’antica cultura nomade firmato Maiurta di Los Galindos. Da giovedì 14 a domenica 17 sul palco del Metastasio, Play Strindberg, un progetto produttivo che indaga sul tema della famiglia e le sue - a volte – controverse dinamiche. Venerdì 15 e sabato 16, Nicola Pecci alle

prese con il grande cantautorato italiano in Il solo modo di essere felici, al Cinema Teatro Borsi. In prima nazionale al Politeama Pratese, sabato 16 e domenica 17, Sandro Querci con La pulce nell’orecchio, adattamento musicale dell’omonima commedia di Georges Feydeau, che esordì a Parigi nel 1907. Fino a domenica 17 dicembre sul palco del Fabbrichino, una prima nazionale con la regia di Roberto Latini: Quartett, con Valentina Banci e Fulvio Cauteruccio. Giovedì 14 dicembre all’interno della Chiesa di San Francesco, un Natale col Coro della città, chiamato a intonare il celebre Gloria di Vivaldi, espressione luminosa degli splendori veneziani del Settecento. Giovedì 21 al Teatro Metastasio, La vita ferma. Sguardi sul dolore del ricordo, Scritto

In basso: Play Strindberg

e diretto da Lucia Calamaro, con Riccardo Goretti, Alice Redini e Simona Senzacqua. Giungiamo al frizzante programma del Capodanno in città: al Politeama Pratese una nuova sfida attende il clown Ugo Sanchez Jr. che ha deciso di dar spazio alla sua fantasia creatrice coinvolgendo nei suoi “giochi deliranti” il direttore d’orchestra Carlomoreno Volpini in Giuseppe Van Mozart. GENNAIO Per dare il benvenuto al nuovo anno, al Teatro Metastasio arriva il grande gospel degli Spirit of New Orleans Gospel Choir, Un’inedita formazione composta da undici fra i migliori musicisti provenienti dai gruppi gospel delle chiese battiste di New Orleans e della Louisiana. Al Politeama, il giorno della Befana, sabato 6, Il magico


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AGENDA SPETTACOLO

Vinicio Capossela

Zecchino d’oro, il primo musical realizzato in occasione del sessantesimo anniversario dalla nascita della celebre kermesse televisiva, che si avvale per la propria colonna sonora di alcune delle canzoni più belle dello Zecchino d’oro. Domenica 7 al Duomo di Prato, Mesotonica sul Mesotonico: un programma ricercato, interamente dedicatoal repertorio del XV, XVI e XVII sec. e interpretato da Giovanna Riboli, interprete fra le più accreditate sul repertorio antico. Giovedì 4 al Teatro Magnolfi Jimmy, creatura da sogno: il deciso testo di Brassard, opera prima, trova traduzione nel lavoro scenico di Giuseppe Tesi, che si cimenta con una proposta in cui danzano non realtà e fantasia, bensì la sospensione fra il fittizio e la concretezza. Da giovedì

In alto: Giulio Cesare Palazzo Pretorio

11 a domenica 14 al Teatro Metastasio va in scena Pirandello con I giganti della montagna, di e con Roberto Latini. Il 12 e 13 e il 20 e 21 gennaio al Teatro Magnolfi lo spettacolo Geppetto e Geppetto. Da giovedì 18 a domenica 21 gennaio sul palco del Fabbricone, Hamlet Travestie, di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella, un’improbabile tragedia goffamente messa in scena da una sgangherata famiglia napoletana. Arriva al Politeama, Alla faccia vostra, sabato 20 e domenica 21, opera nata dalla mirabile penna di Pierre Chesnot con due attori d’eccezione, Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio. Da giovedì 25 a domenica 28 siamo al Metestasio, per una versione contemporanea e viscerale del Giulio Cesare di Shakespeare, il regista

spagnolo Alex Rigola, Direttore della Biennale Teatro dal 2010 al 2016, riflette sui meccanismi sempre attuali che ruotano intorno all’esercizio del potere, dove il ruolo dell’imperatore è affidato a Maria Grazia Mandruzzato e la parte del nobile Marco Antonio a Michele Riondino. FEBBRAIO Al Fabbricone, dall’8 all’11, nella rilettura di Vitaliano Trevisan e nell’allestimento in bilico tra dramma e commedia di Gabriele Russo, le passioni e le compulsioni de Il Giocatore di Dostoevskij. Il tema del lato oscuro e grottesco dell’animo umano e in particolare della “piccola borghesia” italiana è, al centro della commedia Una festa esagerata…!, scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme che andrà in scena il 10 e l’11 febbraio al Poli-

In basso: Gabriele Cirilli

teama. Una prima nazionale imperdibile al Teatro Metastasio: dal 13 al 18 febbraio, Valerio Binasco raccoglie in Night Bar tre pezzi brevi di Harold Pinter - Il calapranzi, Tess e L’ultimo ad andarsene - ambientati in un bar di periferia, il primo, in un bar in disuso il secondo ed in un bar-night il terzo, per inscenare l’assurdo dell’esistenza attraverso la voce di tre personaggi notturni. Concludiamo al Fabbricone, dal 22 al 25 febbraio, con L’allegra vedova, diretta da Bruno Stori e accompagnata da un prezioso quartetto strumentale, nella doppia veste di narratrice e cantante, Maddalena Crippa racconta la storia e interpreta le canzoni della famosa operetta di Lehár, evocando con leggerezza e divertimento le atmosfere dei cabaret berlinesi e dei cafè chantant parigini.


16 AGENDA ARTE

In alto: Centro Pecci Lato

In basso: Museo Soffici

CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI Due le grandi mostre che proseguono fino al 28 gennaio 2018: la prima è Dalla caverna alla luna, l’esposizione incentrata sull’enorme patrimonio d’arte contemporanea raccolto negli ultimi trent’anni dal museo. In totale sessanta artisti tra italiani e internazionali, tra i quali Fabio Mauri, Superstudio, Paolo Scheggi, Munari, Fontana, Pistoletto, Fabre, Kapoor, Warhol e Wurm; mentre la seconda è Più vicini più lontano, dedicata all’artista, cineasta, autore di film, video, installazioni, performance e fotografie Jozef Robakowsk. In mostra, una selezione di lavori realizzati dagli anni ’60 fino a tempi più recenti, compresi il primo film sperimentale dell’artista, 6,000,000, a Sto andando… e Dalla mia finestra, la pellicola che

Robakowski ha realizzato riprendendo per oltre venti anni scene di vita quotidiana dalla finestra del proprio studio di Łodż. PALAZZO PRETORIO La mostra Legati da una cintola - L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città ruota intorno a uno dei simboli più importanti della città fin dai tempi antichi: la Sacra Cintola, ovvero la cintura della Vergine custodita nel Duomo, reliquia dal valore al tempo stesso religioso e civile. Tra varie opere incentrate sul tema dell’Assunta che dona la cintola, spicca la trecentesca tavola di Bernardo Daddi, dopo lungo tempo visibile nella sua interezza. Al percorso espositivo partecipa anche il Duomo, che apre ai visitatori la cappella della Cintola, affrescata da Agnolo Gaddi (prorogata fino al 25 febbraio 2018).

Centro PalazzoPecci Pretorio

MUSEO DEL TESSUTO Prosegue fino al 29 aprile 2018 la mostra Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europeo. Tessuti, capi d’abbigliamento femminili e maschili, porcellane, oggetti d’arredo, dipinti e incisioni che raccontano i vari passaggi di stile di un secolo ricco di cambiamenti artistici e culturali. Dal rococò francese, che vede protagonista un esuberante uso del merletto, fino alla spiccata tendenza al monocromo di fine XVIII secolo. Tra i pezzi più importanti: otto capi d’abbigliamento che arrivano dal Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi, tessuti in seta della Fondazione Ratti di Como e pregiate porcellane cinesi del Museo Stibbert. CASSERO MEDIEVALE Fino al 6 gennaio, nella suggestiva cornice del Cassero Medievale, cinque fotografi

non professionisti raccontano le proprie storia attraverso fotografie frutto di tanti viaggi in giro per il mondo. È la mostra Scatti dal mondo, il cui atto finale è Il 14 gennaio nello spazio dell’ex chiesa S. Giovanni, dove le fotografie vengono messe all’asta, per poi devolvere il ricavato a Emergency. MUSEO SOFFICI E DEL ‘900 ITALIANO Fino al 7 gennaio al Museo Soffici e del ‘900 italiano di Poggio a Caiano, la mostra Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà mette a confronto i linguaggi figurativi di due delle personalità più importanti del Novecento, attraverso 50 dipinti e 20 disegni realizzati dagli anni Dieci fino al secondo dopoguerra. Da un lato l’approccio sintetico e realistico di Soffici, dall’altra parte la pittura drammatica e aspra di Rosai (fino al 7 gennaio).



18 AGENDA LIBRI

Si ringrazia per la gentile collaborazione La Feltrinelli Librerie Prato - via Garibaldi 92/94 a, Prato MARCO VICHI Nel più bel sogno Il commissario Bordelli cammina avvolto nel suo soprabito e con gli occhi inesorabilmente aperti sulla Firenze nella quale lavora e che nonostante tutto ama. Sono i giorni del 1968, quando il mondo sembrava pronto a cambiare per sempre e ad affidarsi a quei giovani che erano stati “angeli del fango” e che erano pronti a combattere contro i loro padri e le loro paure. E anche per Bordelli pare pronta una primavera che alleggerirebbe i giorni e il cuore. Ma una volta di più la morte e la sua violenza entrano nel suo quotidiano. E, di nuovo, il Commissario si rivela per quel meraviglioso e cupo detective che è… 19 euro

MICHELE COCCHI La casa dei bambini Il mondo fuori, lo giurano gli adulti, è pieno di pericoli e rischioso da affrontare: meglio rimanere dentro le mura e obbedire alle regole. Ma per quattro dei bambini chiusi in quella casa il filo spinato non è abbastanza e l’ennesimo tentativo di fuga dà il la alla storia che trova la sua forma negli anni dell’adolescenza e della maturità, simboleggiate dalle lotte e dagli scontri politici, ma anche da una storia che è quella dell’Italia degli anni post-bellici. Poi due di loro s’incontrano di nuovo e la Casa nella quale hanno vissuta l’infanzia diventa la chiave d’accesso al passato e al presente e forse anche al futuro. 15 euro

LIDICE L’insulto Un racconto lungo che è una denuncia, un j’accuse nei confronti di un sistema che con la crisi ha ormai a che fare ogni giorno della sua vita da anni. La storia che racconta Maurizio Giardi “Lidice” nelle sue 80 pagine è quella del suicidio di un imprenditore tessile pratese e la riflessione dai toni semplici mentre scava nella profondità del dolore e dello choc che fa l’uomo che l’ha trovato, amico e suo operaio a un tempo. La riflessione dura dal ritrovamento del corpo al suo funerale, come se non si potessero usare più giorni ed energie per riflettere, perché prima di tutto, a Prato, bisogna lavorare. 10 euro

FRANCESCO RECAMI L’errore di Platini Scritto nei rutilanti Anni 80 e ambientato in una Viareggio vibrata sui toni del grigio e del freddo che d’inverno raffredda anche le località di mare, la storia di Gianni e Sabrina non trovò allora editori. Così il libro appare oggi per i tipi della Sellerio a raccontare un mondo che rivela i segni di quello che verrà e condizionerà la loro e la nostra storia. Gianni e Sabrina, infatti, sono immersi in una vita normale resa complessa dal dolore per la figlia cerebrolesa e la vincita al Totocalcio che arriva cambia i codici e gli eventi che fino a quel momento erano stati rassicuranti anche se piatti. Il finale, inevitabilmente (?) crudele costringe il lettore a riflettere sulla retorica degli Anni 80, parole vuote ed egocentrismo spinto. Nel nome della televisione. 12 euro


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20 LO SGUARDO DALLE STELLE

SACRO VISCHIO

Il ramoscello tipico natalizio ha una tradizione antichissima di Claudio Cannistrà IL POEMA DI VIRGILIO È RICCO DI RIFERIMENTI ALLA PIANTA CAPACE DI EVOCARE FANTASMI E DI APRIRE TUTTE LE PORTE

Si racconta che nell’antichità il vischio avesse lo scopo di allontanare le disgrazie e gli influssi negativi

Durante le feste natalizie accanto all’albero e al presepe non manca mai un ramo di vischio, ad adornare tutte le case. Tradizione antichissima con risvolti magici, che ha lo scopo di allontanare le disgrazie e gli influssi negativi. “…Si cela in un albero ombroso un ramo d’oro nel fogliame, e nei rami flessibile, a Giunone infera consacrato; tutto il bosco lo copre… Ma non puoi scendere nei segreti della terra se prima dall’albero non hai staccato il virgulto dalle fronde d’oro”. Con questi versi dell’Eneide (VI, 136-141) la Sibilla cumana consiglia ad Enea di impugnare un rametto di vischio, se vuole scendere agli Inferi e rivedere il padre Anchise. Sarà quel ramo d’oro a permettergli di ritornare sulla terra, placando l’ira del barcaiolo infernale e convincendolo a traghettarlo sull’altra riva dello Stige. Questa pianta con le sue foglie rigide di un verde spento e le piccole bacche perlacee è legata a tradizioni e credenze antichissime; da sempre ritenuta ricca di poteri magici, non solo presso i Celti e i Galli, ma anche presso altri popoli primitivi, come i Valo in Senegal e gli Ainu in Giappone.

Il vischio è una pianta semiparassita e sempreverde, che vegeta sui rami di tanti alberi, da cui succhia la linfa. È collegato alle saghe norrene ed in particolare al mito nordico del dio Baldr, figlio di Odino e della dea Frigg, protettrice degli innamorati. Baldr era il più bello fra gli dei, personificazione del Sole, la sua morte avviene appena alla quercia, che lo rappresenta, viene strappato il vischio ovvero l’anima. I druidi, cioè i maghi e sacerdoti celtici, consideravano il vischio una pianta sacra, donata dagli Dei, perché non possedeva radici. Essi affermavano che nascesse là dove era caduto un fulmine, simbolo della divinità celeste e quindi di immortalità. Vischio e Solstizio invernale. Il più ricercato era il vischio quercino, perché questa varietà possiede bacche giallastre, color oro, mentre la quercia, che lo ospita, era l’albero della vita, del Dio dei Cieli e della folgore, emanazione del fuoco solare. Non solo, ma il suo colore oro brillante, che diventa sempre più intenso dopo che viene reciso, non si limita alle foglie, ma anche al fusto, cosicché tutto il ramo sembra effettivamente un ramo d’oro. I druidi


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LO SGUARDO DALLE STELLE

lo usavano per le loro cerimonie segrete nel folto dei boschi. Tra questi riti religiosi i più importanti si svolgevano durante i due Solstizi: estivo e soprattutto invernale. Per raccoglierlo si seguiva un rituale particolare: alla sesta notte dopo la luna nuova, un sacerdote, vestito di bianco, saliva sull’albero e tagliava con un falcetto d’oro i rametti più belli, che dovevano cadere direttamente su un panno candido per non essere contaminati dal contatto con il terreno. I rami venivano posti in un bacile d’oro, esposti alla venerazione del popolo, e immersi nell’acqua, che si distribuiva a chi desiderava guarire o preservarsi dalle malattie. Il nome della pianta significa infatti curatore di tutti i mali. Non solo, come afferma Virgilio nell’Eneide, si credeva che il vischio avesse il potere di evocare i fantasmi e di aprire tutte le porte, comprese quelle degli Inferi, ma anche che raccolto in uno dei due solstizi permettesse di scoprire l’oro ed i tesori nascosti. Ricordiamo che il Solsti-

zio invernale del 21 dicembre è il giorno in cui il Sole si trova alla sua minima declinazione Sud, quindi al minimo della sua luce e della sua forza, mentre al solstizio estivo si verifica l’opposto: il Sole si trova alla sua massima declinazione Nord, al massimo della sua luce. La relazione di questa pianta con la natura solare e con la manifestazione visibile della divinità è, quindi, evidente. Come afferma James Frazer: il ramo giallo e secco del vischio contiene la semenza del fuoco, per questo un viaggiatore sperduto tra le tenebre sotterranee poteva portare con sé un suo ramo, che gli sarebbe servito da lampada per rischiarare i suoi passi o da bastone tra le sue mani per affrontare gli spettri, che gli avrebbero attraversato la strada. Anche in epoca recente si considera questa pianta come protettrice contro streghe e gnomi. Da qui, l’usanza di appendere i suoi rametti sugli usci delle abitazioni e persino sulle culle dei neonati per proteggerli da influssi ne-

gativi e spiriti maligni. I rami, però, devono essere colti prima della mezzanotte della vigilia di Natale. Senza dimenticare la simpatica usanza del bacio fra innamorati sotto il ramoscello di vischio, che protegge l’unione, probabilmente residuo di antichi e spesso orgiastici riti pagani, dato che questa pianta era ritenuta anche simbolo di fecondità e le sue bacche perlate, che nel mito avevano riportato in vita Baldr, venivano spesso utilizzate per preparare filtri d’amore. Non a caso, ancora oggi questo arbusto è considerato augurale e apportatore di gioia e prosperità. Claudio Cannistrà fa parte della “Bottega dell’Astrologo”, associazione pratese di recente costituzione, che ha come obiettivo di contribuire allo sviluppo di una nuova comprensione della realtà visibile grazie all’interpretazione delle simbologie celesti e che organizza corsi ed attività culturali. Per informazioni: canniclau@libero.it; labottegadellastrologo@gmail.com


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Ph. Claudia Corrent

LO SGUARDO DA DENTRO

RIPARTIAMO DA... UN LOTTO

L’idea di Tessa e Arianna Moroder: non solo un luogo per l’arte di Mila Montagni LOTTOZERO INCLUDE UN LABORATORIO, UNO STUDIO CONDIVISO, UN UFFICIO STILE E UNO SPAZIO PER LE MOSTRE TEMPORANEE. L’UFFICIO STILE OPERA PER LE AZIENDE SIA ITALIANE CHE STRANIERE

Una storia di successo: due sorelle di Bolzano decidono di trasferirsi a Prato e di trasformare il magazzino ereditato dalla mamma originaria di Vernio

Tessa e Arianna Moroder, un anno fa, hanno inaugurato un open space per un networking nell’ambito del settore tessile. E l’hanno chiamato “Lottozero”... Siete pratesi sui generis, perché la Toscana? La nostra mamma era della Val Bisenzio, Mercatale di Vernio, trasferitasi a Bolzano dopo aver conosciuto nostro padre. Conosciamo la Toscana e in particolare Prato da quando siamo bambine, anche se l’idea di Lottozero è nata solo nel 2012/2013 quando dopo la morte prematura di nostra mamma ci siamo trovate con un vecchio magazzino che lei a sua volta aveva ereditato da nostro nonno: costava un sacco di soldi di IMU, ma non avevamo nessuna intenzione di venderlo. L’aveva costruito nostro nonno, immigrato dalla Sicilia a 12 anni, senza una lira, quando dopo la guerra la sua azienda di ingrosso alimentare aveva bisogno di una sede. Il legame era troppo forte e unendo le nostre capacità gestionali (Tessa) e creative (Arianna) abbiamo deciso di farci qualcosa insieme. Come è nato Lottozero? Abbiamo capito che c’è una forte crescita di spazi come fab-lab e coworking, ma che la richiesta di

hub creativi più specializzati rimane insoddisfatta. Abbiamo eseguito una ricerca in vari Paesi europei e ci siamo rese conto che la richiesta di laboratori dedicati al tessile condivisi e accessibili (quindi non legati all’università e allo studio) era forte in tutti i Paesi. Ovunque agli studenti neolaureati e i liberi professionisti mancava un posto dove lavorare e confrontarsi, posti come il laboratorio legato al museo tessile di Tilburg. Così abbiamo capito che questa era la strada giusta da percorre. Il giorno dopo l’inaugurazione ufficiale e la performance, quale reazione? Direi che è stato uno dei giorni più belli della nostra vita, è molto stimolante il momento in cui un’idea avuta prende forma, e vedere persone da tutto il mondo venute per partecipare all’evento è stato emozionante. E la soddisfazione per la buona riuscita dell’inaugurazione, come per i progetti che da un anno a questa parte l’hanno seguita è tanta, sappiamo che c’è ancora molta strada da fare e siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità. Quale opportunità è questo spazio per Prato? Lottozero ha l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo di talenti emergenti con collaborazioni e residenze creative e rivitalizzare il distretto tessile attraverso


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Ph. Rachele Salvioli

LO SGUARDO DA DENTRO

la creatività. L’idea è di dare spazio a giovani designer e creativi e di portare talenti emergenti in città con un sistema di residenze. I giovani saranno invitati a trasferirsi a Prato per un periodo, vivendo e lavorando nella nostra sede nel cuore del quartiere Macrolottozero dove avranno a disposizione appartamenti in cui vivere oltre al laboratorio per le sperimentazioni pratiche e la produzione di prototipi. Il plusvalore sarà dato dalla collaborazione e dal confronto con gli attori principali del distretto di Prato, con i quali cerchiamo di creare sinergie. Una volta lasciata la città, quanti hanno lavorato da noi avranno la possibilità di esercitare influenza sui settori culturali, creativi e tessili in Europa, favorendo la conoscenza del prodotto, dell’industria pratese e della città stessa. L’arte, a Lottozero, è aperta anche alla diffusione di quanto vi è ideato? Lottozero ha un sito www.lottozero.org sul quale si possono trovare in vendita i nostri foulard e i prodotti di designer e artisti della nostra rete. Noi siamo una non-profit e riteniamo che il nostro lavoro sia di beneficio

pubblico, in particolare per categorie come i giovani, i disoccupati, le start-up e i liberi professionisti, e per il distretto pratese che vivacizziamo portando designer e creativi dall’estero. Le nostre mostre saranno sempre accessibili al pubblico e mirano a coinvolgere e fare interessare all’arte contemporanea il maggior numero di persone, dato in particolare la nostra locazione in un quartiere molto popolare e con una forte immigrazione. Un primo bilancio, dopo un anno? Con il nostro operato ci poniamo in prima linea nel contesto di trasformazione urbana di questa città, che vuole servire da esempio di buona pratica da seguire per strutture come la nostra anche in altre città d’Italia. Infatti, da quando è iniziata l’attività di Lottozero abbiamo notato una serie di variazioni positive nel quartiere: spazi sfitti hanno iniziato a essere affittati e i residenti del quartiere si mostrano sempre molto interessati alle attività proposte. Inoltre siamo molto attivi sui principali social network, Facebook, Twitter e in particolar modo Instagram (sempre @ lottozero). Facendo così riusciamo ad avere

un contatto diretto con chi ci segue e condividere ogni giorno i nostri passi. Pensate che ci sia qualcosa da cambiare, nel mondo di Lottozero? Molte cose sono ancora da mettere in atto… al momento ci mancano anche le sedie. Cosa augurate a Prato e a chi ci abita? Troviamo la città trasformata in meglio negli ultimi tre anni, si sente che c’è un forte obiettivo condiviso. È necessario però ritrovare l’amore per le proprie radici, nel nostro caso risvegliare l’amore per il distretto e la materia tessile, un vero bagaglio culturale. Quando pensiamo all’Italia la vediamo come potenziale esempio di eccellenza, non solo nella produzione industriale o nel cibo ma nei rapporti umani, nei progetti e nel lavoro. Questo massimo livello di qualità, secondo noi si raggiunge tramite la cultura e creatività. Il nostro approccio inclusivo ci ha permesso di far nascere situazioni di interesse condiviso, per il nostro pubblico esteso, gli abitanti del quartiere, molto spesso ex-operatori del tessile che si sono avvicinati e confrontati con le opere di artisti di tutta Europa.


TRADIZIONE E ARTE Il Natale in città e il Prato Festival che porta l’arte circense in piazza Duomo

Ph. Stefano Nunziati

di Maria Lardara



Ph. Antonello Tofani

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Ph. Fioretti


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ITINERARIO FESTE

Tutti con il naso all’insù: tra un palazzo medievale e un edificio storico, scorgerete sempre una luce che brilla. Tutti con il naso all’insù, per emozionarsi con un cuore da bambini. La magia del Natale, in fondo, è tutta qua. È avvolta in un intreccio di sacro e profano, tradizione e modernità. A Prato la favola del Natale intreccia i fili di un racconto fra storia e tradizione, che s’annoda intorno al rituale secolare dell’Ostensione del Sacro Cingolo mariano e alla ricorrenza del santo patrono il 26 dicembre (Santo Stefano). Quant’è bella la nostra città quando si veste a festa, in mezzo a tante luci, decorazioni, allestimenti e addobbi. Migliaia di lumini colorano quattro splendidi abeti dentro le mura, all’ombra della Cattedrale e del Castello dell’Imperatore, in piazza del Comune e piazza San Domenico. E per la gioia dei più piccoli, è arrivato un trenino che gira per il centro storico mentre si pattina sulla pista di ghiaccio in piazza Mercatale fino al 14 gennaio. Quest’anno poi non ci sono più scuse per non fare due passi dentro le mura. Dall’8 al 26 dicembre, i parcheggi di via Pomeria e di piazza del Mercato Nuovo sono gratuiti (dalle 16 alle 20) mentre il parcheggio del Serraglio dalle 16 alle 8 del giorno successivo, ha un costo forfettario di 1 euro.

PRATO FESTIVAL Un piccolo circo di legno e stoffa, rigorosamente senza animali, approda in piazza Duomo. Benvenuti alla rassegna Cirk Fantastik! dal 7 al 12 dicembre: sei giornate di spettacoli per grandi e piccini con clown, giocolieri, danzatori e acrobati, musicisti e artisti del teatro di figura. È uno dei pezzi forti che propone quest’anno il cartellone del Prato Festival organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune. Dimenticate però il classico tendone colorato dei circhi: gli organizzatori – si tratta di Aria Network Culturale di Firenze – hanno scelto un format specifico, più ‘soft’, per una location specifica come piazza Duomo, puntando su una tenda yurta da 99 posti. Tre spettacoli (Maiurta dei Los Galindos, Matrioska di Agostina Recinella e Strudel di Buling Circus), ciascuno con la sua carica di ironia, magia e fantasia, insieme ad acrobati, giocolieri e clown per stupire grandi e piccini. L’idea è quella di un piccolo teatro mobile di qualità che faccia sorridere intere famiglie, dai nonni ai nipotini. Dai due ai quattro spettacoli al giorno (ingresso a pagamento) per un totale di 19 appuntamenti con la regia principale affidata alla compagnia dei Los Galindos di Barcellona. Non finisce certamente qui. Il reading-spettacolo di

IL FESTIVAL FIORENTINO CIRK FANTASTIK ARRIVA IN TRASFERTA A PRATO, IN PIAZZA DUOMO. TRE PROPOSTE DI SPETTACOLI PER FAR SORRIDERE GRANDI E PICCINI

1. Giorgio Panariello 2. Camerata Strumentale 3. Strudel di Buling Circus (Cirk Fantastik) 4. Play Strindberg al Metastasio 5. Giuseppe Van Mozart 6. Maiurta (Cirk Fantastik)


28 ITINERARIO FESTE

Sopra: un’immagine della Sacra Cintola conservata nella basilica cattedrale di Santo Stefano

Ezio Mauro, il concerto di Vinicio Capossela e lo show di Giorgio Panariello al Teatro Politeama, il Festival Zipoli, i concerti in piazza e nelle chiese, le mostre a Palazzo Pretorio e al Museo del Tessuto e le proposte per i bambini rendono quest’anno particolarmente ricca e variegata la rassegna natalizia. E a Capodanno? Nella notte di San Silvestro la musica sarà protagonista con vari generi, dal rock al revival anni ‘70, ‘80 e ‘90, dalla house alla disco commerciale. Per una sera le vie del centro storico di Prato diventeranno un palcoscenico a cielo aperto grazie alla collaborazione con alcuni locali del centro storico. Per chi invece vuole brindare all’arrivo del 2018 a teatro, al Politeama va in scena Giuseppe van Mozart, spettacolo comico scandito dalle note della Camerata Strumentale Città di Prato con Guido Nardin e Carlomoreno Volpini. NATALE NELLA TRADIZIONE A Prato il 25 dicembre significa anche ostensione del Sacro Cingolo e vigilia della festa del patrono Santo Stefano. Un doppio appuntamento con la tradizione con due cerimonie tutte pratesi dedicate alle preziose reliquie, la Cintola della Madonna e il ‘sasso’ di

Santo Stefano, custodite da secoli in cattedrale. L’ostensione e la processione del ‘sasso’ sono due riti che affondano le radici nei secoli. Ore 17.30: tocca al vescovo Franco Agostinelli officiare l’ostensione del Sacro Cingolo in Duomo e, dal pulpito di Donatello, affacciato sulla piazza. È sempre lui a riporre la reliquia mariana nell’altare per poi cambiare i colori dei paramenti liturgici insieme a tutti i concelebranti: dal bianco del Natale al rosso di Santo Stefano, rosso come il sangue del martirio. È il momento del passaggio: si forma una processione che dalla cappella del Sacro Cingolo conduce all’altare maggiore il ‘sasso’ di Santo Stefano. Che è conservato in un prezioso reliquiario e tradizione vuole sia stato uno di quelli con cui fu lapidato il Santo patrono di Prato. Lo celebriamo la mattina successiva, il 26 dicembre, sempre in cattedrale con il solenne pontificale delle 10 presieduto sempre dal vescovo con tutti i sacerdoti diocesani. Alla fine della messa, il vescovo comunica i nomi dei vincitori della settima edizione del Premio Santo Stefano il riconoscimento dedicato alle aziende virtuose del distretto. Le feste del Natale non sono ancora finite.


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TRADIZIONE ECCELLENZE

DOLCE NATALE

La lavorazione del panettone raccontata dai grandi maestri di Maria Lardara

Mani in pasta, forni sempre accesi, telefoni che squillano per gli ordini. Ognuno ha la sua ricetta particolare, ognuno ci mette quel tocco magico che rende unico il sapore. Sotto le sue stoffe pregiate che ne hanno segnato la storia, Prato nasconde un cuore dolce di zucchero, mandorle, crema e cioccolata. Un cuore che si riscopre ancora più goloso a Natale quando la città sfodera il meglio delle sue tradizioni da forno. Con due grandi maestri come Paolo Sacchetti del Nuovo Mondo, anche quest’anno premiato con le tre torte dalla guida Gambero Rosso, e il campione del mondo Luca Mannori, vi proponiamo un ghiotto minitour alla scoperta del dolce Natale pratese tutto da leccarsi i baffi. Scopriremo così che sono tante le storie e gli aneddoti che si celano sotto ogni mattarello e che vanno a finire sulla tavola delle feste sotto forma di delizie del territorio, dagli immancabili biscotti di Prato o brutti e buoni del Biscottificio Mattei alle pesche di Prato sfornate dal Nuovo Mondo, dal Giulebbe sempre di Sacchetti al panettone di Mannori che rende omaggio alla gloriosa torta Setteveli. Se siete di quelli che pretendono soltanto il panettone della tradizione sarete accontentati. Ma lo sarete anche se avrete voglia di sperimentare: nelle mani di Sacchetti il dolce tipico di Natale s’abbina a zenzero, limone, arance, cioccolata, amarene e albicocche candite. Ricette fedeli alla tradizione ma strizzando l’occhio all’innovazione. Abbiamo selezionato anche un altro indirizzo goloso, una pasticceria artigianale della provincia come il Victory Cafè riaper-

to pochi mesi fa in un edificio produttivo diLE GHIOTTE NOVITÀ smesso e trasformato in un piccolo gioiello DI LUCA MANNORI di archeologia industriale a Montemurlo. E PAOLO SACCHETTI Incontriamo Paolo Sacchetti a fine no- IN VISTA DELLE vembre, di ritorno dalla kermesse milanese FESTE. IN PROVINCIA I Maestri del Panettone cui il re indiscusso VA FORTE IL dei lievitati ha partecipato con una deliziosa PANETTONE PERE E CIOCCOLATA novità che per queste feste riproporrà nella DEL VICTORY CAFÈ pasticceria di via Garibaldi: il panettone con zenzero, albicocche e amarene. “Queste ultime - ci spiega il pasticcere - servono a controbilanciare l’acidità dello zenzero che ultimamente è un ingrediente molto gettonato”. Così l’arte pasticcera pratese incontra la sperimentazione, cara soprattutto alle nuove generazioni. Ma il Nuovo Mondo è anche e soprattutto un baluardo di tradizione, con una sua clientela fidelizzata, prevalentemente anziana, che non vuole certo rinunciare al rituale del dolce domenicale. Ecco perché alla corte di Re Panettone il maestro Sacchetti ripropone ad ogni Natale la ricetta del Giulebbe, un vero e proprio lievitato disponibile da settembre e maggio, insaporito con fichi di Carmignano e noci della Vallata: alla classica glassa con mandorle e nocciole vengono preferiti i pinoli, ma per il resto il Giulebbe è in tutto e per tutto un impasto da panettone, ottenuto con farine selezionate e lievito madre. L’eterna disfida tra pandoro e panettone non si pone per Sacchetti che è anche vice presidente nazionale dell’Acca- Nella pagina accanto: demia dei pasticceri. “A livello di lavorazione due immagini di produzione artigianale siamo più bravi con il panettone: nei laboratori di Paolo il pandoro deve essere un prodotto fresco Sacchetti (in basso) e Luca Mannori (in alto) altrimenti si rischia che asciughi troppo e ENGLISH VERSION perda la sua fragranza”.


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TRADIZIONE ECCELLENZE

Ma qual è il momento migliore per gustare un profumato panettone artigianale? Per portarlo sulla tavola del Natale sarebbe bene acquistarlo intorno al 21-22 dicembre e consumarlo due giorni giorno dal momento in cui il panettone viene cotto e insacchettato. Parola di Sacchetti. Spostiamoci alla Pasticceria Mannori guidata dal campione del mondo che s’aggiudicò il più alto titolo a Lione nel 1997 con la torta Setteveli. Vent’anni dopo è ora di sfornare il panettone Setteveli con cioccolato Magadascar, una vera garanzia visto che a ottobre Mannori è salito sul gradino più alto del podio delle creme spalmabili durante l’International Chocolate Awards di Londra. Ma il panettone è di casa tutto l’anno alla pasticceria Mannori. Si declina in quattro varianti stagionali: profuma di albicocche e amarene a primavera, in estate ha un retrogusto di limone e fragoline di bosco, in autunno combina cioccolato e caffè per trasformarsi in inverno in un classico glassato alla torinese. Per questo Natale 2017 il maestro Mannori ha una sorpresa nel cassetto: un tronco di Natale rivisitato in chiave

moderna. Non si può non assaggiare. Agli inizi di dicembre lo troviamo immerso fra i ferri del mestiere: il tour de force deve ancora arrivare, quando il suo laboratorio si troverà a sfornare 250 pezzi di panettone al giorno. “Un vero panettone artigianale ha vita breve - ricorda Luca Mannori - La scadenza massima è quella di un mese”. Il panettone tradizionale è il più gettonato al Victory Cafè dove nel periodo natalizio il reparto pasticceria coordinato dallo chef Samuele Simoni sforna una produzione artigianale molto variegata, che predilige torroni, panforte classico e panforte con fichi e noci, ricciarelli e ricciarelli glassati al cioccolato. E il panettone? “La nostra clientela predilige il prodotto classico, soprattutto se è da regalare”, spiega lo chef Simoni. Pronto al tour de force per il periodo natalizio quando in pasticceria ci sarà davvero da rimboccarsi le maniche. Gli spazi rinnovati del laboratorio consentiranno inoltre di mettere in produzione più pezzi di panettone. Da non perdere il gusto delicato di pere e cioccolata.

MIX DI ZENZERO, ALBICOCCHE E AMARENE PER L’ULTIMO PANETTONE SFORNATO DAL NUOVO MONDO. E MANNORI PROPONE IL TRONCO DI NATALE RIVISITATO IN CHIAVE MODERNA

Sopra: la produzione natalizia del Victory-Cafè, il bar-pasticceria di Montemurlo che recentemente ha riaperto in una sede più grande


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COVER STORY MUSICA

VINICIO E L’INVERNO

Vinicio Capossela. Artista multiforme e musicista inconfondibile, in concerto al Politeama Pratese di Sabrina Bozzoni Sogni, incubi, creature marine, un sottobosco di fauna selvatica e aspri profumi di natura. Entrare nell’universo di Vinicio Capossela significa astrarsi dalla musica per divenire personaggi di un romanzo da palcoscenico, eroi post-omerici alla ricerca della meraviglia, attori circensi senza paura. Ed è proprio Vinicio a regalarci la sua follia in musica, attraverso un appuntamento da non perdere nella nostra città, l’unico di questo inverno in Toscana, venerdì 8 dicembre al Teatro Politeama Pratese con il live Ombre nell’Inverno. “La fine d’anno - racconta - è la strettoia in cui passano tutti i fantasmi, gli spettri e le ombre generate dal fuoco del racconto. Le ombre ataviche delle ritualità dell’inverno si confondono con quelle personali. L’inverno è la stagione delle fiabe, ma anche quella delle grandi solitudini, del gelo e dei fiammiferi”. Un nuovo e suggestivo spettacolo ambientato tra ombre, nebbie e riflessi, ma con una struttura libera nel repertorio e nella narrazione. Non sarà il concerto di un disco solo,

ma abbraccerà l’intera opera dell’artista seguendo il filo conduttore dello spettro che si ripresenta nell’inverno: dai brani umbratili e misteriosi dell’album Canzoni della Cupa, alle ballate e alle rese dei conti sparse in tutta la sua produzione. Vinicio, che cosa rivelano le sue ombre? Tante cose. Nel secolo dei lumi c’era chi leggeva in una siluette disegnata sui contorni di un ombra, l’anima. “L’ombra del corpo - scriveva Wilde - non è ombra del corpo, ma corpo dell’anima”. Dunque anche all’ombra sono affidate le pene dell’anima. E infatti le nostre paure, i nostri amori infranti e tutto il nostro ricordo è il grande giacimento dell’Ombra che affiora violento in superfice a volte anche per opera di una canzone. L’inverno è per lei una vera e propria condizione interiore… L’inverno è la stagione del racconto, della solitudine condivisa. Chi è solo se ne accorge a Natale. È la stagione in cui la terra nasconde le cose perché generino frutto, dove

ENTRARE NELL’UNIVERSO DELL’ARTISTA SIGNIFICA ASTRARSI DALLA MUSICA PER DIVENIRE PERSONAGGI DI UN ROMANZO DA PALCOSCENICO

Capossela e il suo rapporto con Prato: il Politeama rappresenta “un miracolo di architettura che, come un planetario, concede l’apertura del soffitto al cielo”. Ph. Chico De Luigi


40 COVER STORY MUSICA

“Ombre nell’Inverno”, un nuovo suggestivo spettacolo ambientato tra ombre, nebbie e riflessi

UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE NELLA NOSTRA CITTÀ VENERDÌ 8 DICEMBRE AL TEATRO POLITEAMA PRATESE

Nato il 14 dicembre del 1965, Vinicio Capossela è uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con quattro Targhe Tenco e un Premio Tenco alla carriera

le ombre si fanno più lunghe nella selva e gli incontri più radi. È la stagione dell’immaginario popolare e delle creature della cupa, che si fanno vedere da uno solo alla volta per non essere credute. Che cosa ci dobbiamo aspettare dal suo spettacolo al Politeama Pratese? Tutto si svolge attorno a un bidone che assieme al fuoco genera ombre. Queste si estendono fino alle terre dell’osso, ai suoi mulattieri, alle sue credenze, ai suoi licantropi. Per effetto di cerini miracolosi ognuno porta al fuoco un racconto. In una scenografia di teatro d’ombre, nebbia e acqua si raddensano storie abissali di polpi in amore e sirenette da cabaret. Pianoforti scordati e calzini spaiati. E poi nel suo spettacolo arriva anche la presenza di un Santo... È il Santo Nicola, il primo portatore di doni che ha lasciato il mestiere a Babbo Natale, ma per sé si è tenuto questi speciali cerini che donano la facoltà di

potersi parlare. Ed è quella la strenna che ci scambieremo come augurio per le prossime feste. Come ricorderà questo 2017 che sta per concludersi? Il 17 è un bel numero. Era il civico della casa in cui abitavamo da piccoli. Alcuni dicevano che portava sfortuna, ma io non ci credevo. E’ stato l’anno delle rivoluzioni. L’anno in cui lunghe onde partite da lontano, arrivano finalmente a riva. E poi è il ventennale del 1997, l’anno a cui sono più affezionato. Da giocare sulla roulette, o al lotto. Quello che la lega alla Toscana? I legami con la Toscana sono infiniti, dai primi concerti fino ai sonetti di Michelangelo cantati sotto al David. A Prato suoneremo nel bellissimo Teatro Politeama, un miracolo di architettura che, come un planetario, concede l’apertura del soffitto al cielo. E il concerto si svolgerà in una data molto particolare delle ritualità invernali, l’8 dicembre, l’Immacolata Concezione, l’inizio dell’Avvento.


ph. Guido Harari



43 INTERVISTA MUSICA

SEDUCENTE VALERIA

Ritratto di una donna e della sua musica. Lei è Valeria Caliandro di Sabrina Bozzoni Valeria Caliandro, classe 1986, una presenza magnifica e sognante. La pelle lunare e i capelli rosso fuoco anticipano l’anima della sua musica, una musica intrigante e personale. L’abbiamo incontrata in occasione dell’uscita del suo ultimo lavoro: La seducente assenza. Un lavoro autentico che non segue alcuna moda ma che prosegue solo le orme di un percorso volto all’espressione dell’Io e del mondo. L’altrove tesse le trame del tuo nuovo, intenso, album… L’altrove è un posto che forse non esiste, ma in cui è importantissimo andare. Lo percepisco come una stanza, un vano parallelo dell’anima. Un posto senza tempo dove è possibile spostare i sentimenti come oggetti, giocare, rendersi liberi, trasformarsi o restare semplicemente a guardare. Una stanza che qualche volta resta vuota e altre volte è stracolma. Valeria, nei sette brani di cui sei autrice e compositrice, emergono universi di amore. Un amore molteplice e multiforme. Descrivici i tuoi di amori, quelli di cui non potresti fare a meno. Le tracce del disco sono state scritte in molto tempo, quindi in ognuna di esse ho trasferito momenti diversi della mia vita. Si percepisce la separazione ma anche l’elevazione o la resistenza del sentimento. Quello che le accomuna, nonostante l’atmosfera nostalgica, è la ricerca di libertà. Ogni canzone parte da un sentimento diverso per arrivare sempre a una liberazione. Quindi la risposta è già nel significato stesso della parola ‘amore’. La terza traccia si chiama ‘A-mors’ ed è l’etimologia della

parola ‘amore’: senza morte. Non posso fare a meno di cercare questo tipo di amore in tutte le cose che vivo. Il tuo primo, ancestrale ricordo musicale? Avevo cinque anni, suonavo a caso una tastiera dai suoni improbabili che aveva trenta tasti minuscoli. Improvvisavo melodie ed ero stonatissima, però mi sentivo un mix tra Whitney Huston e Beethoven. Così i miei genitori, per il loro bene, decisero di mandarmi a lezione di piano. Hai condiviso il palco con nomi del calibro di Francesco De Gregori e Carmen Consoli. Hai un ricordo vivo che ti lega a queste esperienze? Ho un ricordo molto presente di entrambi. Ricorderò sempre l’abbraccio che De Gregori mi diede una volta scesa dal palco tremante, prima che salisse lui. Ricordo la dolcezza con cui mi disse di aver ascoltato tutto il mio concerto dalla finestra del camerino. Di Carmen Consoli cerco di ricordarmi ogni giorno soprattutto il momento in cui, mentre parlavamo della difficoltà di far emergere progetti indipendenti oggi, lei mi interruppe dicendomi: “fregatene, continua a incantare le piazze”. Nasci a Firenze ma vivi a Prato. I luoghi, i profumi e le strade in città che parlano di te. Per l’esattezza nasco a Firenze, vivo a Prato e la mia intera famiglia è centopercento pugliese. Per questo motivo mi accompagna un continuo senso di non appartenenza, che non è un male, perché mi porta a sentirmi sempre in viaggio e a non smettere

POLISTRUMENTISTA E COMPOSITRICE, UNA CARRIERA INTENSA CHE LE HA DATO LA POSSIBILITÀ DI CONDIVIDERE IL PALCO CON ARTISTI QUALI CARMEN CONSOLI E FRANCESCO DE GREGORI

Valeria Caliandro, classe 1986, origini pugliesi, nasce a Firenze e cresce a Prato, dove vive. Nel 2012 pubblica a nome Vilrouge il suo primo disco, ‘Immacolato Caos’

ENGLISH VERSION



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di vedere ciò che mi circonda. Mi piace molto Prato, abito in pieno centro, ne adoro gli scorci, i tetti sconnessi, i commercianti, la ciclabile verso Vaiano, le pasticcerie, i contrasti che portano grande vitalità artistica, soprattutto nelle arti visive, per me grande fonte d’ispirazione. La sua capacità di essere città e allo stesso tempo paese. Ma una mia segreta passione è andare in Chinatown, suonarci, ascoltare musica in cuffia (in questi casi prevalentemente classica), camminare tra di loro, fermarmi per ore a scrivere in qualche locale. Da chi o da che cosa ti senti più ispirata nel tuo fare musica? Per me la musica è un fatto quotidiano, non un’attività eccezionale. La vivo ogni giorno, la sento, la insegno. Quindi mi ispirano cose piccole e disparate: un vecchio film, una storia che mi è stata raccontata, un passante in bicicletta che fischietta una canzone, un malumore, una storia bizzarra inventata insieme a un bambino. Un sogno ricorrente? Suonare un pianoforte verticale a quattro mani insieme a Nick Cave in una soffitta polverosa.

Il tuo incubo peggiore? La morte di mio padre. Un libro, una canzone, un’opera d’arte che parlano di te. Un libro: l’autobiografia di Charlie Chaplin, una canzone: Wish for the moon di My Brightest Diamond, un’opera d’arte: i collage di Eugenia Lolli. Dove potremo ascoltarti a Prato o in Toscana, prossimamente? Il 12 dicembre, in apertura a Giovanni Caccamo allo Spazio Alfieri di Firenze e il 13 gennaio, sul palco del Blackout, per la presentazione ufficiale del disco. C’è qualcosa che vorresti cambiare della tua città? L’integrazione con la comunità cinese. Sogno che il miglioramento arrivi dal basso e da una ricerca di dialogo, più che da un imperativo dall’alto. Sogno che gli artisti pratesi non restino imbrigliati nell’autoreferenzialità, che l’arte ha bisogno di occhi sempre nuovi per vivere. Scegli un tuo brano per il nostro “Arrivederci”. Vi saluto con Galeoni, che è uno dei pezzi più luminosi del mio disco. Un augurio.

LIVE IL 12 DICEMBRE ALLO SPAZIO ALFIERI DI FIRENZE E IL 13 GENNAIO SUL PALCO DEL BLACKOUT, A PRATO

Anticipato dal singolo ‘Giostre’, è uscito il primo dicembre ‘La seducente assenza’​, ​​il ​nuovo album di Valeria Caliandro​



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INTERVISTA MUSICA

UN FENOMENO ALL’OPERA Adriano Gramigni, basso verdiano, in piena ascesa a soli venticinque anni di Teresa Favi

A soli venticinque anni è già in piena ascesa nel rapidi a mettere in pratica quello che il regista e il IL PREMIO IVA mondo della lirica. Tutti nell’ambiente della mu- direttore d’orchestra ti chiedono durante le prove. PACETTI sica sanno ormai chi è Adriano Gramigni. Basso verdiano, dicono gli esperti. Nato e cresciuto a Vaiano. Figlio d’arte, questo va detto almeno per spiegare la sua agilità con la musica e i repertori. Sua madre, pianista e soprano, è una eccezionale insegnante. Ma ciò non toglie nulla al talento di Adriano.. Nella lirica non c’è scampo. Alle spalle un debutto da fare invidia: tre anni fa, nel tempio italiano dell’Opera, il Regio di Parma; città dove si è laureato con lode al Conservatorio. Sta frequentando l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, e a Firenze ha debuttato in ottobre nella Rondine di Puccini per l’inaugurazione della stagione, poi in novembre Traviata diretto da John Axelrod. Cosa significa suonare la voce? La voce non è uno strumento musicale come il clarinetto, il pianoforte o la tromba. Nasce dalla vibrazione di due delicatissime corde vocali. Studiare sulla voce significa impegnarsi a non sforzarla, ma lavorarla assiduamente. Massima resa e minimo sforzo, solo così si possono fare cose eccezionali. Qualità necessarie a un cantante di rango, oltre a voce e tecnica? L’interpretazione: saper trasmettere l’emotività delle arie, del personaggio che si interpreta, rispettando le volontà dei compositori. E recitare bene. Questo fa capire quanto studio ci vuole. Imparare la tecnica - che già non è poco -, imparare a studiare uno spartito, imparare ad affrontare i repertori di diversi periodi e compositori, essere degli attori, essere mentalmente ‘plastici’ e

Non tutti gli artisti hanno sempre la soddi- DI PRATOLIRICA sfazione di essere riconosciuti dalla propria città. A te come sta andando? Ho sempre avuto un bel rapporto con la città. Un esempio è stato il Premio Prato Iva Pacetti consegnatomi dall’Associazione PratoLirica dopo aver cantato nel ruolo di Lodovico nell’Otello di Verdi nel 2013. Guarda caso nel Febbraio 2014 (quindi poco dopo) debuttai al Regio di Parma e pochi mesi dopo mi classificai primo al Concorso Internazionale di Canto Franco Federici di Parma, vincendo in contemporanea il premio ParmaLirica. Quindi mi ha portato fortuna. E poi grandi attenzioni anche dalla Camerata Strumentale e dal maestro Webb. Ci descrivi l’atmosfera del dietro le quinte della Rondine e della Traviata all’Opera di Firenze? Grande emozione e gioia, si è respirata un’aria frizzante, tanta voglia di cantare insieme e di fare musica. Il complimento più bello ricevuto finora? Me lo ha fatto un collega tenore spagnolo che ha cantato con me la Bohème in una tournée in Francia, dicendomi: “hai una grande voce, sei proprio un grande interprete, la tua tecnica è quella vera, quella italiana autentica”. e io sono andato a tappeto… Quando potremo ascoltarti, qui nei paraggi? Ancora al Maggio farò Zuniga nella Carmen diretta da McAdams per la regia di Leo Muscato (dal 7 al 18 gennaio 2018, ndr.). Beh, che ne dite, ci andremo a fargli il tifo come allo stadio?

NEL 2013 GLI HA PORTATO FORTUNA. DEBUTTA AL REGIO DI PARMA NEL 2014, E ADESSO È IL GIOIELLINO DELLA SCUDERIA MAGGIO MUSICALE

Adriano Gramigni, giovanissimo cantante lirico pratese in piena ascesa


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Da scartare sotto l’albero o semplicemente per sognare ad occhi aperti. Una wishlist dedicata a tutte le donne del mondo. Attenzione, potrebbe creare dipendenza! di Sabrina Bozzoni

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CULTURE INTEGRAZIONE

PASSAPAROLA PER CONOSCERSI Una guida italo-cinese per scoprire la Chinatown pratese di Maria Lardara

Da quartiere-ghetto a quartiere ‘cool’. Dove l’integrazione, in fondo, è un’idea piuttosto semplice. È il frutto di una contaminazione spontanea, fatta di genuine relazioni di vicinato, che una guida commerciale ora mette nero su bianco. Negozi cinesi e negozi italiani che convivono sotto lo stesso cielo e rappresentano il richiamo turistico di un intero quartiere. Chi l’avrebbe mai detto? Lo dice Passaparola, la tesi di due studentesse dell’Istituto europeo di Design di Firenze che è diventata anche una breve guida bilingue (italo-cinese) per scoprire il quartiere del Macrolotto 0, pubblicata dal Comune di Prato. Dieci attività commerciali, sei italiane e quattro cinesi, per un piccolo ma interessante esperimento d’integrazione che fa scoprire con occhi nuovi un

quartiere ricco di potenzialità turistiche. Prendete la pizza cotta nel forno a legno del Cavallino Rosso, insegna storica della ristorazione pratese: diventa un biglietto da visita della Chinatown di Prato, quella che i pratesi chiamano urbanisticamente col nome di Macrolotto 0, al pari di un piatto di ravioli al vapore dei Ravioli Liu, uno dei locali più ‘cool’ fra i giovani. Se vi piace invece il profumo della bozza di Prato che si sprigiona dal panificio Fogacci, dovete allora sapere – a proposito di prodotti tipici – che da oltre vent’anni il ristorante Orchidea, con i suoi sapori esotici, è specializzato nella cucina cantonese. Per tre mesi, le autrici Valentina Todaro e Xinyan Lin hanno parlato con i commercianti del quartiere, sei italiani e quattro cinesi, ricreando una piccola vetrina per le loro attività: il risulta-

DALLA TESI DI DUE STUDENTESSE DELL’ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN DI FIRENZE È NATO UN LIBRETTO BILINGUE CHE MAPPA LE ATTIVITÀ DELLA ZONA

L’elenco delle attività mappate: Orchidea, Ravioli Liu, Cavallino Rosso, Pasticceria Peruzzi, Panificio Fogacci, Parrucchiere Li Yi, I Master Parrucchieri, bar 1° Fermata, Baldesi

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to è un migliaio di libretti distribuiti nei luoghi strategici della città, compreso lo sportello d’informazioni turistiche. Avete mai sorseggiato un Bubble Tea a base di tè, succhi di frutta e palline di tapioca? Lo servono al bar 1° Fermata, in via Pistoiese 114. Ed è roba da leccarsi i baffi: la peculiarità del drink sta infatti nell’aggiunta di palline dalla consistenza gelatinosa (si tratta di un tubero sudamericano), oppure di popping boba, perle trasparenti ripiene di sciroppi golosi che esplodono al palato. Quella che sfila, pagina dopo pagina, è una piccola galleria commerciale tra via Filzi e via Pistoiese, in una Babele di lingue e suoni. Diventano una tappa obbligatoria anche la pasticceria Peruzzi, con le sue squisite colazioni a base di dolci artigianali, e il bar Lo Scalino per una veIn alto, i ravioli loce pausa pranzo. del Ristorante Orchidea Ma la guida non mappa solo le attività

LA GUIDA ANNOTA ANCHE FESTE POPOLARI, RITI VECCHI E NUOVI FRUTTO DELLA IBRIDAZIONE FRA LA TRADIZIONE LOCALE E QUELLA CINESE

commerciali: riannoda anche i fili di feste popolari, riti vecchi e nuovi, che appartengono alla cultura nostra e quella del Celeste Impero. Passaparola ci insegna inoltre che anticamente i capelli erano considerati sacri per i cinesi e che, per questo motivo, raramente ancora oggi le ragazze tagliano le proprie chiome. Se volete provare acconciature tradizionali con l’uso di accessori tipici come le bacchette merita affidarsi alle mani del Parrucchiere Yi Li, in via Pistoiese 46 senza dimenticare che, dall’altra parte della strada, lavorano I Master Parrucchieri di Klaudia e Pierluigi e che la loro è un’esperienza pluridecennale in fatto di chiome da tagliare. E ai bouquet floreali per incorniciare il fatidico sì delle coppie orientali pensa lo storico negozio Baldesi, all’inizio di via Pistoiese. L’integrazione passa da anche da qua.


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ECONOMIA TESSUTI

RIDUCI, RIUSI, RICICLI

PIÙ DI CENTO AZIENDE ASSOCIATE Le parole d’ordine di Astri, la novità che guarda al passato IN MENO DI SEI MESI DI LAVORO di Matteo Grazzini SUL TERRITORIO, Fare squadra, rivedere e correggere sati ai nostri prodotti, è necessario ora CON TUTTA le norme, valorizzare il prodotto tipico adeguarsi alla modernità e rendere visi- LA FILIERA pratese e dare una nuova e ulteriore bile quello che Prato fa da sempre, os- RAPPRESENTATA identità al distretto. Sono questi i principali obiettivi di As.T.R.I., acronimo di Associazione Tessile Riciclato Italiana, la nuova realtà nata a Prato la scorsa estate e capace di aggregare più di cento aziende in pochi mesi di attività sul territorio. “Associarsi ad As.T.R.I. – ha spiegato il presidente Fabrizio Tesi al momento della presentazione alla città – non è una scelta, ma una necessità. Le parole d’ordine devono essere riduci, riusi, ricicli. Prato è la capitale mondiale del tessuto rigenerato, ma manca la consapevolezza chiara del valore e delle prospettive di questa storica produzione locale. Il nostro distretto è composto da tante piccole aziende, circa 7.000, per un totale di oltre 34.000 addetti ai lavori. Abbiamo l’economia circolare nel nostro DNA, i grandi brand sono interes-

sia trasformare il rifiuto in risorsa”. Di riciclo e riuso a Prato si parla da quasi due secoli, anche se i termini di una volta, come cenci, balle e altri hanno lasciato il posto a sostenibilità e rispetto dell’ambiente, tradotti in tutte le lingue del mondo visto che ormai il tema ‘eco’ è sdoganato nei cinque continenti. Anche per questo forse il lavoro dei sei fondatori di As.T.R.I., o semplicemente Astri, ha attecchito subito in un distretto in cui associarsi e fare squadra con obiettivi comuni non è mai stato scontato. Oltre al presidente Tesi, titolare di Com.I.Stra, i primi a credere in questo progetto sono stati il vicepresidente Sauro Guerri di Progetto Lana, il segretario Simone Francioni della Francioni Fa, il tesoriere Gabriele Innocenti di Filati Omega oltre ai due consiglieri Riccardo Ciapini (Super

Sopra: un’immagine di cenci radunati all’interno dello stabilimento della Comistra, l’azienda del presidente di Astri Fabrizio Tesi. Nella pagina accanto, un magazzino tessile ph. Lorenzo Cotrozzi

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UNO DEI PRIMI OBIETTIVI È MODIFICARE LE NORME CHE CONSIDERANO RIFIUTO QUALSIASI SCARTO DELLA PRODUZIONE TESSILE

Sopra: un intreccio di fili provenienti dall’azienda Comistra. Come prima vetrina pubblica, Astri ha scelto il Museo Materia in occasione della mostra ‘Cencio dice male di straccio’

Color) e Alessio Beccani (Beccani e Vannucchi). Il libro dei soci sembra uno specchio della Prato che fu, un revival di anni neppure troppo lontani: ci sono lavoranti, passatori, vecchi cenciaioli, commercianti di materie prime, rifinizioni, lavorazioni conto terzi in genere, lanifici e gruppi tintoriali. Tutti insieme per un riciclo completo, senza fermarsi alle peculiarità del cardato, anche per far sentire forte la voce di Prato su temi comuni, come quello dei rifiuti. Il Decreto Ministeriale 264 del 13 ottobre 2016 infatti è uno dei primi ‘nemici’ da combattere: “È una normativa troppo restrittiva – dice Guerri – perché ogni tipo di sottoprodotto viene considerato rifiuto, ma in realtà non è così. Esiste un’alternativa al rifiuto, ed è quello che Prato fa dal 1840, cioè il rigenerato. Siamo disponibili a partecipare ai tavoli tecnici del Ministero dell’ambiente per ridiscutere insieme il decreto ed anzi stiamo già lavorando per portare sui tavoli di Roma le nostre richieste e

le nostre proposte”. Il processo di Astri è quello di un riciclo ampio, che porta tutti i vantaggi derivanti dalla creazione di un tessuto rigenerato, dai risparmi energetici a quelli ambientali, passando proprio da una riduzione dei rifiuti. “Vogliamo certificare il nostro processo – spiega il tesoriere Gabriele Innocenti - perché riciclare vuol dire anche avere materia prima senza la necessità di doverla comprare. Prato ha strutture e impianti che non hanno niente da invidiare al resto del mondo, i tempi sono maturi, dobbiamo unire le forze e valorizzare le enormi potenzialità del nostro distretto”. E come prima vetrina pubblica Astri ha scelto quella del Museo Materia di Colle: durante l’ultima mostra dal titolo Cencio dice male di straccio è stato proiettato a ciclo continuo un video sul distretto per sottolineare i vantaggi dell’essere soci e illustrare in modo ancora più chiaro quello che Prato ha fatto, fa e deve continuare a fare in futuro, ovvero ridare vita a tessuti e fibre.



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INTERVISTA MODA E CHARITY

LA MAGIA… IN UN FOULARD Un atelier creativo a Prato per ragazzi con disabilità. La testimonial è Rachele Risaliti, Miss Italia 2016 di Teresa Favi MODA, IMPEGNO Calimala - Atelier del tessuto è una iniziativa SOCIALE sviluppata a Prato che dal 15 novembre è online E CROWDFUNDING. sulla piattaforma di crowdfunding Ulule. I fondi UN PROGETTO raccolti serviranno a realizzare un laboratorio STRAORDINARIO creativo per ragazzi disabili e una collezione di FIRMATO MUSEO DEL foulard a tiratura limitata basata sui loro dipinti, TESSUTO CON LE autentiche magie di forme e colori con un notevole FONDAZIONI KEPOS E CLAUDIO CIAI valore anche dal punto di vista moda. Un progetto E IL SOSTENGNO straordinario ideato dalla cooperativa sociale DI FONDAZIONE Kepos - da 15 anni impegnata per migliorare la CR FIRENZE qualità di vita delle persone diversamente abili

- in collaborazione con la Fondazione Claudio Ciai e il Museo del Tessuto di Prato che già da due anni collabora con Kepos nell’ambito di laboratori creativi per i ragazzi e con la vendita dei foulard realizzati con il loro contributo artistico nel bookshop del Museo, come forma di sostegno per le attività della cooperativa. Calimala sarà un atelier dotato di strumenti e tecnologie che supporteranno i ragazzi nella realizzazione delle loro opere d’arte. Questa campagna è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che raddoppierà il valore delle donazioni raccolte. Testimonial e prima sostenitrice dell’Atelier del tessuto è la ventiduenne pratese Rachele Risaliti, Miss Italia 2016, che ha indossato i In alto Rachele Risaliti indossa un foulard primi foulard della linea. dell’Atelier del Tessuto Cosa ti è piaciuto di questa iniziativa, così

tanto da farla tua? I ragazzi della cooperativa. Ho passato con loro qualche ora, ci siamo conosciuti e mi hanno conquistata con la loro forte carica emozionale che poi trasferiscono anche nelle loro opere d’arte. Bellissime e molto coinvolgenti. Ecco tutto qui. Una scelta non comune per una Miss Italia, ne convieni? Sono sempre stata una persona molto sensibile, alla bellezza delle cose ma anche delle persone, e se sapessi di far sorridere ancora qualcuno come quando sono andata alla cooperativa Kepos, farei ogni giorno una cosa del genere. Pensi che questi foulard potranno piacere anche alle tue coetanee? Certo che sì. Il maxi formato e le fantasie coloratissime intercettano la tendenza del momento: parola di studentessa del Polimoda! È questo che fai? L’elezione al concorso di Miss Italia non ti ha distolto dagli studi, a quanto pare? Ho tenuto i piedi per terra. Quindi a giugno la laurea in Fashion and Product Marketing e poi staremo a vedere. Beh, ma qualcosa sarà pur cambiato in te dopo il concorso.. Mi ha cambiato in meglio credo, mi ha fatto diventare più intraprendente e responsabile.



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LIBRO CUCINA

LA MODERNA CUCINA DI CASA È uscito finalmente un bel libro di ricette casalinghe contemporanee. Lo firmano le Fornelle di Teresa Favi

Molti sono i titoli dedicati alla cucina, ma nel panorama italiano mancava proprio un bel libro di ricette vissute tra i fornelli da chi in cucina ci vive tutti i giorni, preparando piatti per la propria famiglia. Sfornellando Due, Claudio Martini Editore, è una raccolta di 176 ricette, una prova sul campo realizzata dalle Fornelle del Club del Fornello delegazione di Prato. Trent’anni di attività e di ricerca frequentando scuole di cucina e ristoranti, curiosando tra le cucine di tutte le regioni per condividere il proprio patrimonio di esperienze familiari. Nel nuovo libro, una bella edizione con copertina rigida e foto a colori di Giorgio Misirlis, le ricette sono suddivise tra stuzzichini, antipasti, primi piatti, secondi, contorni e dolci. Per ogni ricetta l’abbinamento al vino è curato dal sommelier professionista AIS Massimo Castellani. Sono state tutte provate e riprovate fino a miscelare insieme nuovo e antico, tradizione e curiosità per ciò che bolle nella pentola della cucina moderna, realizzate nelle cucine di casa, con attrezzi e strumenti che ognuno ha normalmente a disposizione, con dosi e gusti ideali per la famiglia di oggi: curiosa, che ama vivere in tavola esperienze gustative nuove, senza dimenticare i sapori e i profumi dell’infanzia. A dieci anni dall’uscita di Sfornellando, la prima raccolta di ricette delle Fornelle pratesi dove protagonista è stata la cucina toscana, in questa nuova opera ci sono ancora molte ricette della tradizione per tutti i giorni e per le feste, ma anche ricette più

contemporanee e globali. C’è soprattutto la voglia delle Fornelle pratesi di trasmettere l’esperienza di una vita in cucina, prendendo per mano il lettore per guidarlo in un viaggio che coinvolge i sensi e il cuore. Questa raccolta delle Fornelle pratesi ha il sapore di un vissuto quotidiano in una terra dove la cucina è da sempre un elemento di convivialità. Ma intanto, direttamente da Sfornellando Due, ecco una preziosa anteprima in esclusiva per Pratoreview. BACCALÀ MANTECATO CON CIALDINE DI PANE per 6 persone: 1 kg di baccalà già ammollato 1 l di latte 2 spicchi d’aglio olio extravergine d’oliva leggero pane casalingo sale e pepe Mettere il baccalà a bollire nel latte per 30 minuti circa. Lasciare raffreddare il baccalà nel latte e quando è freddo togliergli la pelle e le lische. Metterlo nel frullatore insieme all’aglio mondato e mescolare a lungo versando a filo l’olio insieme a un po’ di latte di cottura. Tutto ciò fino a quando ha raggiunto una consistenza abbastanza morbida. Tagliare il pane a fette molto sottili e abbrustolirle in forno finché risultino croccanti. Fare con il composto ottenuto delle quenelle e accompagnarle con le fettine di pane.

176 RICETTE MODERNE PER LE DONNE CHE CUCINANO TUTTI I GIORNI

Nella pagina accanto in alto: le Fornelle. In basso: la copertina del nuovo libro e l’immagine del baccalà mantecato di cui abbiamo pubblicato la ricetta


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CONFEZIONI SANTINI AD AGLIANA Prezzi all’ingrosso e vendita al dettaglio Un modello di successo tutto locale, da oltre cinquant’anni. In grado di elevare al massimo il rapporto qualità prezzo senza rinunciare al bello, in termini di materiali, di manifattura, stile, eleganza. Questo è Confezioni Santini. L’ultima novità nella storia ricca di evoluzioni di questa azienda è il nuovo punto vendita ad Agliana, sulla Strada Provinciale che collega Prato a Pistoia. 1.250 metri quadri che hanno sostituito gli 800 metri del precedente punto vendita al Parco Prato. La scelta di trasferirsi è venuta incontro ai molti clienti provenienti dalla zona di Pistoia, senza abbandonare quelli pratesi che in dieci minuti possono raggiungere la nuova sede e trovare un comodo parcheggio per la propria auto. Vastissima è l’offerta delle Confezioni Santini: abbigliamento uomo e donna, per clienti giovani e meno giovani, senza dimenticare chi necessita di taglie comode. In più un picAlcune foto del nuovo punto colo, ma molto attuale assortimento di acvendita Confezioni Santini cessori. Non a caso il target del negozio è ad Agliana la famiglia che qui può vestirsi partendo dal

1.250 METRI QUADRATI DEDICATI A CHI AMA VESTIRSI CON CAPI DI ALTA QUALITÀ

punto di forza delle Confezioni Santini che è il capospalla. Slogan del negozio è ‘vendita al dettaglio con prezzi all’ingrosso’: in effetti Santini è anche vendita all’ingrosso nel grande negozio di Sovigliana Vinci e la quantità dei capi trattati consente di garantire prezzi assolutamente concorrenziali anche negli altri store al dettaglio che sono attualmente cinque: due a Sesto Fiorentino, uno a Firenze, uno a Empoli e quello di Agliana. Da due generazioni la famiglia Santini porta avanti questa attività guardando al rapporto qualità-prezzo e al modo migliore per conciliare moda e ‘portafoglio’. Presenti in negozio alcuni marchi prestigiosi, da Coveri a Baci&Abbracci, da Guru a Geox. Capi realizzati con tessuti di altissima qualità come Cerruti, ma anche prodotti di basic per chi vuole prezzi più contenuti. Ogni cliente è importante per Confezioni Santini è andare in contro alle esigenze della propria clientela. Nel periodo natalizio e dei saldi il negozio resterà aperto anche nei giorni festivi.




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FOCUS AZIENDE

IL NUOVO CORSO DEL KELLER Birra, musica e biliardi per una serata tra amici al Keller Garage È ancora la birra a farla da padrona, ma c’è molto altro. Ha riaperto dopo tre anni di chiusura un locale storico di Prato, in via dei Migliorati al numero 7, il Keller, che nella nuova gestione di Marco Gianassi è Keller Garage. La nuova impronta è quella di una maggiore attenzione alla ristorazione, che per molti anni è stata solo un contorno alla musica. Oggi la cucina è più ampia e accanto a un’ottima pizza nel forno a legna, è possibile trovare una cucina toscana rivisitata, taglieri con ampia scelta di affettati e formaggi. Ovviamente c’è ancora la musica: durante la cena come piacevole sottofondo, dalle 22.30 ha inizio la musica dal vivo. Intrattenimento, piano bar, in alcuni casi eventi con nomi importanti della musica. Rock, ma non solo e il sabato talvolta il dj dal vivo per offrire vere e proprie serata discodance. La programmazione è varia e in continuo aggiornamento, la pagina Facebook è il modo migliore per conoscere

tutti gli appuntamenti. Una serata al Keller è possibile dal mercoledì alla domenica: giochi da tavolo, flipper, biliardi possono rendere molto piacevole un ritrovo tra amici. Di sabato il target di clienti è abbastanza giovane: una pizza prima della discoteca è un rito diffuso, il locale è pronto anche per ospitare feste di compleanno. In settimana invece gli avventori sono più adulti, dato che il Keller si presta a diverse tipologie di clientela. Un grande successo incontra anche la possibilità di trascorrere qui un dopocena, il Keller infatti offre cocktail, vini e dolci. Ma soprattutto al Keller si possono consumare birre: il lungo bancone ospita sedici vie per le birre alla spina. Moltissime le tipologie offerte, legate anche alla stagionalità: birre che cambiano, italiane e straniere, birre artigianali, scovate grazie allo scouting del Keller. Ogni birra ha il suo modo di essere spillato, ha il suo bicchiere, infatti il personale viene formato per esaltare il gusto e le caratteristiche delle birre proposte.

LA NUOVA GESTIONE DI MARCO GIANASSI SI CARATTERIZZA PER UN OCCHIO DI RIGUARDO PER LA CUCINA, SOPRATTUTTO QUELLA TOSCANA

Il Keller Garage scrive una nuova pagina per il locale storico di via Migliorati che riapre dopo tre anni di chiusura.


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FOCUS AZIENDE

LA BOTTEGA DEI MESTIERI Il Gruppo Signori è punto di riferimento nel campo dell’utensileria foto Pasquale Paradiso

Prendere il meglio della tradizione e abbinarlo alla modernità e alla tecnologia. Questa l’idea del Gruppo Signori che da quasi 60 anni accompagna i pratesi nell’uso dell’utensileria. Una ‘mesticheria’, per usare un termine toscano, che richiama proprio quel legame ai mestieri a cui tiene tanto Federico Taddei, ultima generazione della famiglia alla guida del Gruppo insieme ai fratelli. Il primo negozio sorge in via Pistoiese negli anni ’60, Signori Vasco. Vasco sceglie questa zona perché è quella delle fabbriche tessili e delle officine artigiane dell’indotto. Nel 1986 apre Signori 2 a Montemurlo: all’inizio duecento metri in affitto, ora una grandissima realtà commerciale. La scelta su Montemurlo cade per gli stessi motivi: lì ci sono le aziende e continuano ad esserci anche oggi, quando il core business rimane proprio la vendita alle aziende più che ai privati, che preferiscono rivolgersi alla grande distribuzione e alla sua offerta un po’ meno tecnica’, adeguata all’hobbistica.

Utensileria, dispositivi antinfortunistici, articoli tecnici tipici pratesi, ma anche prodotti per la pulizia e la manutenzione, macchine utensili e di precisione. Infine il settore giardinaggio e ultimamente anche quello delle stufe che va molto bene. L’idea resta quella di fornire il necessario per l’arte dei mestieri. E per necessario non si intendono solo prodotti, ma anche professionalità. Nei negozi c’è personale formato, competente, in grado di vendere soluzioni e non solo prodotti. “Ci proponiamo come grossisti in una realtà che ha tuttavia le caratteristiche della bottega – commenta Federico Taddei – con tutto quello che ne consegue in termini di competenza e servizio. Assicuriamo alle aziende un vero e proprio rapporto di fornitura, costante e fedele, con servizio di credito alle imprese per pagamenti periodici”. Il Gruppo Signori rimane un’azienda di famiglia, che si rivolge alle aziende, come detto, ma ovviamente anche ai privati che scelgono la qualità e la specificità tecnica.

NEL 1986 APRÌ IL PUNTO VENDITA DI MONTEMURLO CHE OFFRE VARI SERVIZI ALLE AZIENDE DEL TERRITORIO

Tutto il necessario per l’arte dei mestieri all’interno di una grande realtà commerciale ancora con le caratteristiche della bottega familiare


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FOCUS AZIENDE

BOLLICINE E NON SOLO

Molto più che un’enoteca: To Wine è anche cucina e wine bar Viene prima il vino o la pietanza? Certamente c’è una reciproca esaltazione e proprio per gustare al meglio i vini e gli champagne, To Wine da enoteca si è fatta cucina e wine bar. Il sogno si è realizzato nel 2012 quando, per mano di Gionni Bonistalli, viene aperta una piccola bottiglieria che vende vini e soprattutto champagne. Nel settembre del 2015 To Wine si sposta nella sede attuale, sempre nel Viale della Repubblica: il locale più grande è scelto proprio per poter allestire una cucina e avere dei tavoli per offrire cene e degustazioni in loco. L’èquipe è oggi formata anche da Pietro Palma e Andrea Cofano. Quest’ultimo è un giovanissimo chef 24enne, già ricco di esperienze in locali stellati, che offre una cucina non solo toscana, attenta alla qualità del prodotto, con pietanze lavorate il meno possibile, in modo da rispettarne sapori e caratteristiche. Pietro Palma invece è l’uomo dei vini, che recentemente ha dato lustro al locale con la nomina di Ambasciatore dello Champagne per l’Italia da parte del Comité Champagne e la classificazione al terzo posto nel concorso eu-

ropeo che lo stesso Comitato organizza con l’obiettivo di promuovere un consumo maturo e consapevole dello Champagne. Un riconoscimento che lo porta ad organizzare Champagne day non solo a Prato. To Wine offre degustazioni, serate a tema, cene alla carta, appuntamenti tecnici per operatori e esperti, ma anche aperitivi molto informali il venerdì sera. Ogni iniziativa è resa nota attraverso la pagina Facebook e sul sito web. Nella cantina molti vini e moltissimi champagne: grandi cantine e piccoli vignaioli, il lavoro di scouting è continuo. Per quanto riguarda i vini, sono privilegiati i grandi classici toscani, ma si può trovare anche molto Piemonte, come il Nebbiolo che la fa da padrone. Gli avventori del locale sono esperti, appassionati e persone che si avvicinano per la prima volta a questo mondo e si lasciano guidare, scoprendo che si può bere bene anche senza spendere una fortuna. Il personale di To Wine consiglia, suggerisce e ricorda le abitudini dei clienti. Bere bene è un gioco di squadra e tutto è più facile se in squadra ci siamo.

DEGUSTAZIONI, SERATE A TEMA, CENE ALLA CARTA, APPUNTAMENTI TECNICI PER ESPERTI, MA ANCHE APERITIVI IL VENERDÌ

Nella pagina accanto Pietro Palma, Ambassadeur du Champagne per l’Italia Ph. Anita Scianò


Momenti sparkling Al ristorante To Wine, in compagnia di Pietro Palma, Ambasciatore dello Champagne per l’Italia. Assaggi gourmet e bollicine per presentare il nuovo numero autunnale di Pratoreview (Ph. Anita Scianò)


PRATO

TIPS

APERITIVO

PRATO

APOTHEKE Via Verdi, 17 ph. 0574.25099 BAR ERCOLE Viale Montegrappa, 304 ph. 0574.597076 BAR MAGNOLFI Piazza San Francesco, 24 ph. 0574.25633 BIG EASY Piazza Mercatale, 177 ph. 0574.1824218 BARTAT Via Pugliesi, 24 ph. 0574.35613 BIGONGE BAR Piazza Buonamici ph. 0574.26319 CAFFE’ 21 Viale Piave, 5 ph. 0574.42064 CUL DE SAC Via Santa Trinita, 25 ph. 348.8950467 DA LUCIO Piazza del Comune DA TOMMI - RIDAMMI UN BACINO Via Cesare Guasti, 11 ph. 0574.1594200 EL BARRIO Via Cairoli, 72 ph. 338.9336722 FIASCHEMBERG Via Settesoldi, 42 GRADISCA 1973 Via Settesoldi, 30 ph. 0574.1827470 I FRARI Via Garibaldi, 120 ph. 334.3442532 I FRARI DELLE LOGGE Piazza del Comune,16 ph. 0574.35490 KORNER KAFFE Via Borselli, 89 ph. 0574.6224216 LA DOLCE VITA Via Traversa Pistoiese, 37 ph. 0574.814748 LA GIOCONDA Via Raffaello Lambruschini, 25 ph. 0574.603091 LA TAZZA D’ORO Viale della Repubblica, 290 ph. 0574.593771 LE BARRIQUE Via G. Mazzoni, 19 ph. 0574.30151 OPIFICIO JM Piazza San Marco, 39 ph. 0574.870500 PRATO CITY Via Valentini, 7 ph. 0574.1821183 SCHIACCINO Via Santa Caterina, 1 ph. 0574.605154 SQUISIO Via Santa Trinita, 87 ph. 328.4269495 ZERO Via Garibaldi, 65 ph. 0574.35041

TIPS

PRATO

RISTORANTI

TIPS

A CASA GORI Piazza Sant’Agostino, 14 ph. 0574.24893 ANTICHI SAPORI Via F. da Filicaia, 40/A ph. 0574.461189 ARDENGO Via dei Cimatori, 6 ph. 366.5318415 AROMA DI VINO Via S.Stefano, 24 ph. 328.9557490 BAGHINO Via dell’Accademia, 9 ph. 0574.27920 BOCCONDIVINO Via Mascagni, 59 ph. 0574.22957 CHE CICCIA C’È Piazza del Collegio, 9 ph. 0574. 30416 CHEF REPUBLIC Viale della Repubblica, 236 ph. 0574.072744 DE’STO Via Modesti, 7/9/11/13 ph. 0574 1582336 I CORTI Piazza Mercatale, 136 ph. 0574.606082 IL DECANTER Piazza delle Carceri, 1/2 ph. +39 0574475476 ENOTECA BARNI Via Ferrucci, 22 ph. 0574.607845 IL CAPRIOLO Via Roma, 306 ph. 0574.1825326 IL MERCANTE Via Traversa il Crocifisso, 47 ph. 0574.627174 IL PIRANA Via Valentini, 110 ph. 0574.25746 KELLER GARAGE Via dei Migliorati, 7 ph. 0574 41364 L’ALTRA CALAFURIA Piazza Filippo Lippi, 9 ph. 0574.26697 L’ANTILOPE Via Pistoiese, 248 ph. 0574.21033 LA GROTTA DI BACCO Piazza S. Domenico, 16 ph. 0574.440094 LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI Via Firenze, 83 ph. 0574.592515 LA VERANDA Via dell’Arco, 10 ph. 0574.38235 LE FONTANELLE Via Traversa del Crocifisso, 7 ph. 0574.622316 LE GARAGE BISTROT Piazza San Domenico, 26 ph. 0574.24842 LE GARAGE CAVEAU Via Settesoldi, 36/38 ph. 0574.063153 LO SCOGLIO Via Giuseppe Verdi, 42 ph. 0574.22760

PRATO

TIPS

PRATO

MADDALENA piazza sant’agostino ph. 0574.31734 MANGIA Via Ferrucci, 175 ph. 0574.572917 MEGABONO Via Ser Lapo Mazzei, 20 ph. 347.8908892 MOKHA Piazza San Marco, 5 ph. 0574.400412 OSTERIA SU SANTA TRINITA Via Neroni, 4 ph. 0574.605899 OZNE Via Pugliesi, 35 0574.076857 PEPE NERO Via Zarini, 289 ph. 0574.550353 RAGIONA Via del Melograno, 40 ph. 0574.1597416 RAZMATAZ Piazza Mercatale, 110 ph. 0574.448619 RISTORANTE MYO Viale della Repubblica, 277 ph. 0574 1597312 SALOMÈ Hotel Datini, Via Marconi, 30 ph. 0574.562348 SASSODORO Via Firenze, 40 ph. 0574.55386 SOLDANO Via della Sirena ph. 0574.830913 Via Pomeria, 35 ph. 0574.34665 TONIO Piazza Mercatale, 161 ph. 0574.21266 TO WINE Viale della Repubblica, 23 ph. 0574 550462

TRATTORIE

LA FONTANA Via di Canneto, 1 ph. 0574.27282 LAPO Piazza Mercatale, 141 ph. 0574.23745 LOGLI MARIO Via Carteano, 1 - Filettole ph. 0574.23010 OSTERIA CIBBÈ Piazza Mercatale, 49 ph. 0574.607509 OSTERIA LE CENTO BUCHE Via degli Abatoni, 7 ph. 0574.694312

PIZZERIE

CAVALLINO ROSSO DA GIOVANNI Via Pistoiese, 26 ph. 0574.23143 FANCY KING Via Valentini, 21 ph. 0574.581343 IL BORGO ANTICO Via Gherardacci, 25/27 ph. 0574.622707

TIPS

PRATO

TIPS

I CAVALIERI DI PIAZZA MERCATALE Piazza Mercatale ph. 0574.400830 LA TORTELLERIA Via Bologna, 196 ph. 0574.692641 IL RAGNO Via Valentini, 133 ph. 0574.596700 KING’S PUB Via Garibaldi, 148 ph. 0574.28641 PASSAPAROLA Viale Galilei, 8 ph. 0574.468350 PIZZA E BOLLICINE Via Quirico Baldinucci, 3 ph. 0574.1825821 PIZZERIA MAGGIE Via Bologna, 519 ph. 0574.460493

CUCINA ETNICA E BIO

CIBINO Via Pomeria, 84 ph. 0574.23989 ELEMI Via Roma, 74 ph. 0574.055536 FUJIAMA Via Valentini, 5 ph. 0574.623857 KALDI’S CAFFE Via Settesoldi, 31 ph. 339.5355010 KOTO RAMEN Via Valentini, 102 ph. 0574.603162 LA COVA TAPAS BAR Via Santa Trinita, 3 LA FABBRICA ALIMENTARE Via Valentini, 102 ph. 0574.870315 L’ORTO DI NENÈ Via Santa Trinita, 47/A ph. 349.8478186 MOI SUSHI LAB Via Verdi, 15 ph. 0574.067037 NAGOYA Via Avignone, 34 ph. 0574.400183 NAGA THAI Via Santa Trinita, 53 ph. 0574.074031 PINCHOS BAR Via Settesoldi, 11 ph. 329.3925185 RAJA Piazza del Collegio, 8 ph. 0574.32032 RAVIOLI LIU Via Fabio Filzi, 39 ph. 0574.830973 RAVIOLI DI CRISTINA Via Cavallotti, 36 ph. 0574.1820920 YOP Via Santa Trinita, 80 ph. 0574.1823429

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BIAGIO PIGNATTA Viale Giovanni XXIII 1Artimino

PRATO

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ph. 055.8718086 CANTINE DEL REDI Via 5 Martiri 29 - Artimino ph. 055.8751408 DA DELFINA Via della Chiesa 1 - Artimino ph. 055.8718074

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IL GHIRIGHIO Loc. Migliana, 29 ph. 0574.981103 LA BUA DELLA TONIA Via S. Quirichello, 2 ph. 0574.956171 LA CASTAGNA Via di Migliana, 40 ph. 0574.981791

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ANTICA TORRE Piazza G. Matteotti, 15 ph. 055.8712096 IL BARCO REALE P.zza Vittorio Emanuele II, 28, ph. 055.8711559 OLGA Via Montalbano 6 ph. 055.8712028 SU PE’I’ CANTO Piazza Matteotti 25/26 ph. 055.8712490

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A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito 16 ph. 328.3032343

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CASA LA QUERCE Via La Querce 43 ph. 0574.683099 LA TAVERNA DELLA ROCCA Piazza Castello 2, ph. 0574.680459

POGGIO A CAIANO IL VECCHIO CASALE Via Carmignanese 127 ph. 055.877427 LA FURBA Via Statale 99 ph. 055.8705316 LA FRUGOLA Via Aldo Moro 33 ph. 055.8778143

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LA LOCANDA DEGLI ARTISTI Via Bertini 76 Schignano ph. 0574.983436 PIZZERIA G. ROSSI Via Braga 191 ph. 0574.946503 LA NUOVA TIGNAMICA Via Val di Bisenzio 112 ph. 0574.984424

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our festive tables. These local delights go from the Prato’s evergreen biscotti or the ‘ugly but good’ treats made by the Biscottificio Mattei, to the ‘peaches’ baked by the Nuovo Mondo; or again, from the Giulebbe made by Sacchetti himself to Mannori’s panettone, which pays tribute to the glorious Setteveli cake. REDUCE, REUSE, RECYIf you’re someone who only CLE: ASTRI’S OPERATIVE cares for traditional panetWORDS tone, you’ll be more than Make joint efforts, revise satisfied. But you also will be and correct the regulaif you’re up for new tastes: in tions, promote Prato’s traSacchetti’s hands, this typical ditional product and give a Christmas cake also comes new identity to the district. with candied ginger, lemons, These are the primary oranges, chocolate, black objectives of As.T.R.I., cherries and apricots. We’ve acronym of Associazione also selected another tasty Tessile Riciclato Italiana, location, an artisan pastry A SWEET CHRISTMAS established in Prato last shop located just out of town: WITH MASTER PASTRY summer and which has the Victory Café, which reCHEFS managed to gather over With two great masters such opened a few months ago in one-hundred local compa- as Paolo Sacchetti from the an abandoned building, transnies in only a few months. Nuovo Mondo café, once formed into a bijou of industrial President Fabrizio Tesi again awarded three cakes archaeology in Montemurlo. explained during the preby this year’s Gambero We’re meeting Paolo Sacchetti sentation of the AssociaRosso guide, and world in late November, as soon tion to the city, “Becoming champion Luca Mannori, we as he’s back from the Milan a member of As.T.R.I. event I Maestri del Panettone, should not an option but a in which this undisputed king necessity. Our operative of baking powder participated words must be reduce, with a delicious new creation. reuse and recycle. Prato You can find it during the holiis the world capital of reday season in his pastry shop generated fabrics, but we in Via Garibaldi: panettone have not yet fully-acknowlwith ginger, apricots and black edged the value and pocherries. The Nuovo Mondo is tential of this historical lohowever also, perhaps above cal production. Our district all, a bastion of tradition, and is made up of many small its faithful clientele includes companies, around 7000, many elderly people, who will and a total of 34,000 suggest a tasty mini-tour to certainly not pass over the workers. Circular econodiscover Prato’s mouth-water- ritual of their Sunday sweets. my is in our DNA. Major And so, every Christmas at the ing Christmas sweets. We’ll brands are interested in court of the King of Panettone, find out that every rolling pin our products. We must hides many stories and anec- master Sacchetti also prenow adjust to our modern dotes, all of which wind up on pares his Giulebbe.

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VINICIO CAPOSSELA, ONE UNMISSABLE DATE IN OUR CITY Dreams, nightmares, maritime creatures, wild animals appearing in the

38 undergrowth and the bitter scents of nature. Entering inside Vinicio Capossela’s universe, we let go of his music and become characters in a novel set on stage, post-Homeric heroes searching for wonders, circus actors without fear. No other than Vinicio Capossela will introduce us to his madness set to music, on one unmissable date in our city, the only one this winter in Tuscany, Friday 8 December at the Teatro Politeama Pratese with his live show “Shadows in Winter”. “The end of the year – in his own words – is the narrow passage through which all the ghosts, specters and shadows generated by fiery tales must slip. The ancestral shades of winter and its rites mingle with our own personal shadows. Winter is the season for fairytales, but also for stretches of solitude, frost and matches”. A new and evocative show set among shadows, mist and reflections, but


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with a free structure in its repertory and narration. This is not a concert dedicated to a single record but covers Vinicio Capossela’s entire work, guided by the specter that shows up, once again, in winter: from the shady and mysterious pieces taken from the album “Dark Songs”, to the ballads and showdowns scattered across his entire output. Vinicio, what do your shadows reveal?

Many things. In the century of the enlightenment, some were able to read the soul through a silhouette drawn around the outline of shadow. The shadow of the body, as Wilde wrote, is not a shadow of the body but the body of the soul. And so, the shadow must also bear the torments of the soul. SEDUCTIVE VALERIA A PORTRAIT OF A WOMAN AND HER MUSIC. HER NAME IS VALERIA CALIANDRO Valeria Caliandro, born in 1986, with her magnificent and dreamlike presence, is now roaming about the city. Her moon-white skin

and fiery red hair give us a preview of the soul expressed in her intriguing and highly personal music. Her intense career playing various instruments and composing has given her the chance to share the stage with artists such as Francesco De Gregori and Carmen Consoli. We met her to talk about the release of her latest work: Seducing Absence. An authentic work that is no slave to fashion, but continues along her own path of expression, singing of the self and the world. Valeria, the seven pieces for which you wrote both the lyrics and the music give us a glimpse of a universe, made of love. The many different hues of love. Why don’t you talk about your loves, the ones you couldn’t do without. The tracks on this record were written over a considerable amount of time, so each of them bears the memory of a different moment of my life. Each feeling carries with it a sort of separation, but also an elevation or a resistance. They are brought together, in spite of the nostalgic atmosphere, by their search for freedom. Where can we hear you, in Prato or in Tuscany, in the near future? 12 December: opening for Giovanni Caccamo at the Spazio Alfieri in Florence. 13 January: Blackout, in Prato, for the official presentation of the record. Why don’t you choose a

abounding with tourism potential. Take for example the pizza baked in the wood-burning oven at Cavallino Rosso, a historical pizzeria of Prato. It has become the calling card of the

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city’s Chinatown, locally

piece for our ‘arrivederci’? I’ll be saying ‘bye for now’ with Galeoni, which is one of the most luminous pieces on my record. All the best. Any recurring dreams? Playing an upright piano along with Nick Cave, fourhands, in a dusty attic. Your worst nightmare? My father’s death.

the steamed dumplings

known as Macrolotto 0. The same can be said for served at Ravioli Liu, very popular among the younger generation. Other feathers in the city’s cap are the Panificio Fogacci, where bread-lovers can fill their nostrils with the aroma a freshly-baked loaf of the renowned bozza di Prato, and Orchidea, a Cantonese restaurant which opened

AN ITALIAN-CHINESE GUIDE TO DISCOVER THE MACROLOTTO 0 DISTRICT The Chinese and Italian stores now located within the Macrolotto 0 are drawing tourists to this ghetto-district turned cool quarter. As unlikely as this may have seemed a while back, the dissertation entitled Passaparola written by two graduates from Florence’s Istituto Europeo di Design was a prediction of sorts and has become a short, bilingual (Italian-Chinese) guide published by the City of Prato to discover the Macrolotto 0 district. Ten businesses, six Italian and four Chinese, for a small but interesting integration experiment that offers a fresh look on a quarter

over twenty years ago. The authors of the guide, Valentina Todaro and Xinyan Lin, spent three months talking with the merchants of the district, six Italians and four

56 Chinese, in order to create a small showcase for their businesses. The result was about one-thousand guide booklets disseminated throughout the city in key places, including the tourist information office.


82 OROSCOPO INVERNO

MESSAGGI DALLE STELLE

Consigli a trecentosessanta gradi seguendo il percorso degli astri ARIETE (21 marzo - 20 aprile) Prima decade costretta ad affrontare importanti sfide pratiche. Seconda in continua evoluzione. Terza con tanta voglia di cambiare. In marzo ottimi appoggi da Mercurio, Venere e Marte.

BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre) Nati 23 settembre/2 ottobre in difficoltà: sarà necessario controllare economia, professione e settore familiare. Da febbraio Marte vi appoggia, ma non fate l’errore di dormire sugli allori!

TORO (21 aprile - 20 maggio) I nati in aprile si mostrano concreti e concentrati, mentre i nati in maggio, nervosi ed inquieti, rischiano di sprecare energie ed opportunità, in maniera banale solo per semplici puntigli.

SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre) Potete lanciarvi con decisione verso ciò che l’istinto vi suggerisce. Confidate in voi stessi e nelle nuove iniziative. Più controllata la prima decade, ricche di entusiasmo seconda e terza.

GEMELLI (21 maggio - 21 giugno) Febbraio e marzo sono carichi di nervosismo e vi obbligano ancora a pazientare, ma nel complesso potete tirare un grande sospiro di sollievo: Saturno si è allontanato dall’opposizione!

SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre) Tappa chiave sarà il transito di Marte nel segno da fine gennaio a metà marzo: vi spingerà verso una maggiore autonomia, ma potrebbero sorgere contrasti: siate pronti a rivedere i vostri piani.

CANCRO (22 giugno - 22 luglio) I nati in giugno sono stanchi e depressi, mentre i nati 7-15 luglio vanno incontro ad un periodo di straordinaria creatività e di voglia di vivere. Si consiglia cautela a tutti gli altri.

CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio) Nati in dicembre introversi e responsabili, ma affaticati sul piano fisico, che è bene non trascurare. Nati in gennaio brillanti ed entusiasti, ma a rischio di troppi sprechi energetici.

LEONE (23 luglio - 23 agosto) Da metà febbraio la situazione si schiarisce: Venere non è più opposta, Giove, che è in quadratura, rallenta la sua marcia, e Marte vi viene in aiuto dal Sagittario. Potete rialzare la… criniera!

ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio) Tra metà gennaio e metà febbraio grandi entusiasmi per il transito di Venere; solo i nati dal 5 al 12 febbraio devono risparmiare le risorse, evitando esagerazioni e slanci libertari.

VERGINE (24 agosto - 22 settembre) Gennaio è strepitoso per gli appoggi di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Qualche tensione è inevitabile nei mesi seguenti con i nati in agosto sempre determinati e concentrati.

PESCI (20 febbraio - 20 marzo) Da fine dicembre a fine gennaio i tanti pianeti a favore stimolano intuizioni e nuovi progetti. In seguito, il quadrato di Marte vi obbligherà a modificare il tiro e a riaggiustare le situazioni.

a cura di Claudio Cannistrà, la “Bottega dell’Astrologo” Per informazioni sui corsi e le attività culturali organizzate scrivere a: labottegadellastrologo@gmail.com; canniclau@libero.it Disegni dei segni zodiacali opera di Pacpainter - www.pacpainter.it


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