50° Anniversario Ortec

1968 2018

50 anni di storia della

Tecnica Ortodontica Italiana

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Bologna, 24 febbraio 2018

Cari amici Or-Tec, cosa volete che siano 50 anni?

Un pò di battiti cardiaci, lotte, fatiche, dispiaceri, qualche soddisfazione.

1968/2018

Costruire qualcosa, vederla consumarsi e poi ricostruirla di nuovo, magari più forte… per altri 50 anni.

Altre facce, altre generazioni, altre mentalità.

Ma sulle nostre fondamenta Un saluto a tutti.

Giancarlo Rubbi Socio Fondatore Or-Tec

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50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Indice Annuario del 50° Or-Tec CAPITOLO 1: La storia 1.

2.

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4.

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6.

Introduzione I Fondatori raccontano Lo statuto e le origini I Soci: lista completa Intuizioni Ortodontiche di due soci: P. Sardi e M. Testa Relazioni storiche

CAPITOLO 2: Gli Eventi Culturali ed i Presidenti 1. Corsi e Congressi 2. Presidenti CAPITOLO 3: Il Manuale, la Rivista e il CD 1. Il Manuale di Tecnica Ortodontica 2. La Rivista di Tecnica Ortodontica 3. Il CD “Quaderni di aggiornamento di Tecnica Ortodontica”

CAPITOLO 1

La storia

CAPITOLO 4: Attività di promozione culturale e di categoria 1.

2.

3.

4.

La Pinza d’Oro Or-Tec nelle scuole Gruppi di Studio SDT: Specialist Dental Tecnichian

CAPITOLO 5: Rimini 14-16 Giugno 2018 – 50° Congresso Or-Tec Ringraziamenti

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Introduzione

Leone e Or-Tec

L’Or-Tec nacque nel lontano 1968, anno di dure contestazioni, di ampie lacerazioni e di grandi stravolgimenti.

Sono stato spettatore interessato e anche, in parte, protagonista del rapporto tra Or-Tec e Leone che, come in qualsiasi legame di amicizia, durante i primi 50 anni dell’associazione ha visto momenti di perfetta armonia alternati da altri meno fruttuosi nati, ne sono convinto, da banali incomprensioni.

Sicuramente la Leone, ma forse è meglio specificare il suo storico presidente Alessandro Pozzi, sono stati legati a un fondatore e presidente dell’Or-Tec di nome Fiorino Pagani. Erano grandi amici, si stimavano e Alessandro in più di un’occasione mi ha espresso la sua riconoscenza nei confronti di Pagani per averlo “spinto” nel mondo dell’Ortodonzia e di quanto lui avesse idee avveniristiche che, ad anni di distanza dalla sua morte, sono poi divenute realtà.

La volontà di pochi colleghi prevalse su tutto e su tutti; ancora oggi dobbiamo ringraziare quegli uomini che, in tempi così precari, seppero stringersi intorno ad una bandiera che si chiama cultura.

Sulle ali del loro entusiasmo posero le basi per consentire ai posteri di partecipare ad una meravigliosa avventura: l’ortodonzia nell’Italia di quegli anni.

Fu subito passione e amore, con tanta volontà di confrontare le conoscenze acquisite tra i soci sparsi sul territorio italiano.

I primi anni dell’Or-Tec furono indubbiamente di “studio”. I soci dovevano conoscersi: erano così lontani e le distanze geografiche non erano certo colmabili con la facilità a cui siamo oggi abituati.

Lo statuto originale recita “L’associazione non ha scopo di lucro e non ha finalità politica o sindacale. Essa ha per oggetto di promuovere un’attività culturale, e, quindi di migliorare il lavoro specializzato degli associati, promuovendo la conoscenza di nozioni teoriche e pratiche, per la migliore preparazione di apparecchi ortodontici”.

Vennero tradotti e condensati testi ed articoli, furono promosse conferenze e corsi, si partecipò a mostre e manifestazioni, si crearono allora quelle premesse che ancor oggi trovano il loro logico riscontro, e sin dai primi anni si cerco un sodalizio culturale andando ben oltre i confini italiani.

Nel rileggere lo statuto originale non può passare inosservato il chiaro intento di essere club d’élite, che intende riservare ai soli associati le nozioni culturali apprese al suo interno, a pena di esclusione dal club.

Sono consapevole che molti aspetti e personaggi illustri dell’Or-Tec potrebbero non trovare lo spazio che meritano in questa pubblicazione, che prima ancora di andare in stampa richiederebbe un’appendice ulteriore e forse successivi ”Quaderni Or-Tec”.

Ad elencare la sola lista di soci, cariche sociali, corsi, congressi, verbali, titoli delle relazioni e le attività extra, le oltre 100 pagine disponibili non sarebbero sufficienti.

A questi pionieri è dedicata questa breve pubblicazione, per celebrare la grandissima visione di un sodalizio culturale tra soci, unita ad una volontà di confronto, umano e professionale, riservata ai soli appartenenti al club.

Da diversi anni Or-Tec ha ampliato la struttura “Club” in “Associazione” per estendere il confronto tra colleghi di una platea sempre più ampia, e forse proprio questo costituisce oggi la vera forza di un’associazione culturale quale Or-Tec. Un ringraziamento a tutti i soci passati per Or-Tec, anche solo temporaneamente, perché hanno contribuito ad animare congressi, convegni, corsi e ci hanno seguito dentro le Scuole Odontotecniche e nelle Università, alle fiere di settore e ad eventi internazionali.

Soci che nei fine settimana si sono seduti con noi attorno ad un tavolo per decidere quale fosse il miglior articolo da pubblicare o quale relatore potesse essere il più gradito alla platea. A tutti va il nostro caloroso augurio per questa solenne celebrazione del 50°Or-Tec, vera festa di chiunque per Or-Tec sia passato.

Infine un ringraziamento alla società Leone per la realizzazione di questa pubblicazione, storica azienda ortodontica che più di ogni altra ha voluto e continua ad essere espressione del Made in Italy ortodontico: uno spirito di identità coraggioso, voluto fortemente dal compianto Sig. Pozzi e sospinto attualmente dai suoi eredi.

Nelle memorie dei nostri soci anziani è più volte emersa la figura di Alessandro Pozzi, da sempre disponibile a sostenere eventi e attività che l’Associazione ha intrapreso.

Grazie

Penso che sia stato proprio questo inizio che, come un imprinting, ha fatto sì che in Leone, quasi naturalmente, si prediligesse il rapporto con mondo dei laboratori ed è proprio grazie a questo interscambio che la nostra gamma di prodotti è diventata sempre più aderente alle esigenze dei tecnici e usata con soddisfazione dalla maggior parte dei laboratori ortodontici del mondo.

Esempi storici di questa ricerca sono la vite a ventaglio (conosciuta anche come Pagani), di cui è conservato un originale prototipo in scala 5:1 nel nostro museo aziendale e, sempre di quel periodo, lo sviluppo culturale e merceologico della tecnica Crozat.

Riconosco l’importanza dei continui stimoli di amici tecnici, molti dei quali soci Or-Tec, che negli anni hanno posto delle domande e fatto dei commenti sui nostri espansori mascellari che ci hanno portati a migliorare e ad ampliarne la gamma fino a farla risultare la più usata dai tecnici di tutto il mondo.

Io, che ho avuto l’opportunità di visitare i più importanti laboratori ortodontici esteri e incontrato numerosi tecnici stranieri, posso affermare che la comunità di ortodontotecnici Italiana è riconosciuta come di assoluto valore mondiale e in questa qualifica si vede il contributo culturale determinante della prima associazione di tecnici ortodontisti italiana.

Negli anni ho avuto l’occasione di incontrare numerosi soci Or-Tec, in molti casi insieme a Alessandro Pozzi, sia presso la nostra sede che durante i congressi; in tutti quegli incontri ho sempre imparato qualcosa ed oggi mi piace ricordare i nomi di alcuni di voi tra cui Vanni, Rubbi, Bertoni, Pantaleoni, Scutellà, Palmieri, Tenaglia, Fanfani, Tettamanti, Viotti, Benatti, Gubbini, Corti, Bazzucchi, Minghini, Driussi, Tirimberio e tanti altri.

Discorso a parte merita Filippo Francolini che è stato il nostro riferimento tecnico per tanti anni: lui ha vissuto da far suo l’Or-Tec, con passione e con personalità fino ad allontanarsene, ma sicuramente anche in quei momenti è rimasto, nel suo cuore, riconoscente all’associazione.

Più recentemente abbiamo scelto di collaborare non solo come sponsor, ma anche come partner di iniziative culturali, facilitando la partecipazione di relatori che collaborano da anni con noi che hanno illustrato scientificamente e tecnicamente alcuni nostri dispositivi ma anche ospitando corsi e conferenze con il patrocinio Or-Tec presso la nostra sede.

Oggi, ancor più di ieri, pensiamo che l’ortodonzia non può fare a meno di validi tecnici che sappiano interpretare l’evoluzione sia delle tecniche, sempre più digitali e quindi Cad-Cam, che dei materiali, con un occhio alle necessità di apparecchi sempre più estetici e pre-programmati quali gli allineatori ed anche guardando a dispositivi affini come i MAD anti-snoring e OSA. La Leone sta interpretando queste esigenze creando prodotti ortodontici contemporanei e, ne sono certo, Or-Tec saprà, come ha fatto nei primi 50 anni della sua storia, fornire la base culturale tecnica per gli ortodontotecnici moderni.

Tanti auguri!

Gabriele Scommegna Direttore Ricerca & Sviluppo Leone S.p.A.

Gianni Caria

Prototipo Vite Pagani (Leone515) eseguito da Fiorino Pagani negli anno ‘60

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I Fondatori Raccontano La genesi “Il primo vero incontro ebbe luogo il 14 gennaio 1968: era il momento di fondare un’Associazione di Tecnici Ortodontisti allo scopo di condividere e scambiare le proprie conoscenze” Fulvio Tonesi socio fondatore Or-Tec

Riunione di Consiglio 1979: N. Pantaleoni, F. Pagani, S. Bavaresco, F. Tonesi e P.G. Dolci

Da quel momento iniziò la fervente attività di confronto culturale, muovendosi per l’Italia anche solo per passare un week-end con le rispettive famiglie a parlare di ortodonzia e dei momenti di cambiamento che il tutto il periodo del 1968 attraversava.

Le difficoltà a muoversi sulle lunghe distanze ci fanno capire quanta passione animasse tutto il gruppo, in quel momento composto da circa 13 soci “effettivi” e circa 15 soci “aspiranti”.

Primi eventi culturali Or-Tec

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Ricordo di Fiorino Pagani Sono ormai trascorsi trent’anni da quando un gruppo di amici si mise insieme per costruire un’associazione di odontotecnici che si occupasse esclusivamente dei problemi relativi alle apparecchiature ortodontiche, favorendo scambi di idee e di esperienze in questo particolare settore che, in Italia, era ancora agli albori.

Mi piace ricordare subito il grande impegno di Fiorino Pagani nella fase di passaggio della LASOR all’attuale Or-Tec, fase che lo vide in giro per tutt’Italia per raccogliere l’adesione dei più importanti laboratori, che all’epoca si contavano sulla dita di una mano: infatti la maggior parte dei laboratori esistenti non aveva una particolare specializzazione, ma si occupavano un po’ di tutto, dalla corona stampata alla porcellana, dalle leghe auree alla stagnola.

Roma 1979 XI Congresso

Fu verso la fine degli anni ’50 che Fiorino si convinse dell’importanza che avrebbe voluto lo sviluppo dell’ortodonzia e si dedicò completamente a favorirne la diffusione, fino alla creazione di una nuova associazione. Era un pensatore, un creatore, non era facile poterlo seguire nei suoi modi di agire e di pensare: quello che al mattino proponeva come novità, la sera, almeno per lui, era già superato.

Negli anni ’60 intuì il futuro degli apparecchi di Crozat, che aveva conosciuto durante uno dei nostri viaggi degli Stati Uniti. Dopo averlo importato in Italia, ne diffuse la conoscenza in vari paesi d’Europa A noi rimane il ricordo della figura di un grande e appassionato ortodontista.

Nerio Pantaleoni: un uomo che ha fatto la storia di Or-Tec Sicuramente una delle personalità che ha contribuito a scrivere la storia di Or-Tece in parte della Ortodonzia italiana è Nerio Pantaleoni. Nato ad Argenta (FERRARA) nel 1941 è un vero cultore della ortodontotecnica, la sua passione, la creatività e l’eccellente conoscenza della materia lo hanno portato negli anni a sviluppare e modificare svariati dispositivi ortodontici Nerio Pantaleoni è stato uno dei soci fondatori nel 1968, successivamente Segretario nel 1976, ed infine Presidente nel 1978, in seguito anche dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia è stato sempre vicino alla nostra associazione, per cui ci è sembrato doveroso far raccontare da lui alcuni momenti della sua storia che hanno caratterizzato questi 50 anni di ortodonzia tecnica italiana Nerio nel ringraziarti per la tua cortesia vorrei chiederti cosa ti ha spinto da ragazzo ad intraprendere questo percorso professionale in ambito ortodontico?

Giorgio Nidoli e Nerio Pantaleoni al XXIII Congresso Or-Tec

Prima di rispondere permettimi di ringraziarvi per rendermi partecipe di questa nobile iniziativa che state realizzando per festeggiare i 50 anni di Or-Tec!!

Io alla fine della scuola media avevo intenzione di iscrivermi al liceo artistico, ma mio padre mi indirizzo all’istituto per odontotecnici affinché potessi imparare una professione e magari dedicarmi alle arti come hobby; mi iscrissi quindi all’istituto per le Arti Sanitarie Ausiliare (I.A.S.A.) di Bologna e dopo 4 anni nel 1960 conseguii un diploma rilasciato dal Ministero della Sanità per l’abilitazione dell’arte ausiliaria di Odontotecnico.

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Successivamente nel 1971 presso l’Istituto Professionale di Stato per Industria e Artigianato “A. FIORAVANTI” di Bologna conseguii il diploma di Maturità che mi permise di iscrivermi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bologna.

Nel corso dei 4 anni di studio all’I.A.S.A. imparai ad apprezzare le potenzialità inventive, creative e professionali che la pratica ortodontica induce a sviluppare, fui attratto da questo approccio dinamico di ricerca, osservazione e ragionamento e dalla valorizzazione dell’intervento tecnico-manuale dell’operatore.

Trovavo straordinario tutto questo rispetto alla “staticità” della protesi dove si è chiamati a “ricopiare” in fede ciò che già esiste, mi chiedevo da dove nascesse il concetto di arte se poi sei chiamato a creare un dente fatto bene senza poter firmarlo!Quindi una volta conclusa la leva, avendo una gran voglia di libertà ho concordato con mio padre la mia emancipazione senza attendere i 21 e cosi che ho cominciato a pensare quale potesse essere il mio futuro.

Giorgio Nidoli con la platea

Grazie ad alcune amicizie nel 1961 entrai in contatto con il Prof. Giorgio Maj ed ebbi la fortuna di poter cominciare a frequentare il laboratorio del suo studio privato a Bologna.

Cos’era l’ortodonzia italiana in quel periodo a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70?

L’ortodonzia veniva considerata come la branca di eccellenza della Odontoiatria, anche perché all’epoca il Dentista doveva essere solo bravo a cavare i denti, quindi per questo si selezionava una sorta di “Nobiltà” che potesse avvicinarsi a questa disciplina.

I nomi illustri di quegli anni erano il Prof. Edmondo Muzj direttore dell’Istituto EASTMAN di Roma, molto conosciuto anche perché era stato il dentista della Casa Reale.

A Bologna operava il suo allievo il Prof. Giorgio Maj direttore del reparto Ortognatodontico dell’istituto per le malattie della bocca A. Beretta.

Altre figure di primo piano sono stati Cesare Luzi, Benito Miotti, Mario Adorni Baccesi futuri direttori a Roma, Padova e Firenze.

Dal punto di vista tecnico i dispositivi maggiormente utilizzati erano costruiti direttamente in bocca, infatti solo in pochi laboratori odontotecnici esisteva un piccolo reparto dedicato all’ortodonzia.

Proprio per questo decisi di rompere questa tradizionale sudditanza e nel 1963 inaugurai a Bologna il primo laboratorio nazionale per ortodonzia (LABORATORIO ORTODONTICO); ho uno splendido ricordo di quell’anno che rappresenta il punto di partenza della mia carriera, anche perché contemporaneamente iniziai una collaborazione come Odontotecnico qualificato con Il Reparto Ortodontico dell’Ospedale Beretta di Bologna.

Ci puoi raccontare i rapporti con i colleghi dell’epoca?

In quegli anni eravamo veramente pochi e ci conoscevamo tutti, ricordo con affetto i tanti amici che poi son stati i pionieri della tecnica ortodontica Italiana:Fiorino Pagani di Lucca, Silvio Bavaresco e Mario Boccignone di Padova, Giancarlo Rubbi 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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di Bologna, Remo Palmieri di Modena e Renato Scutellà di Reggio Calabria Sul finire degli anni 60 si tiene a Genova il V Convegno internazionale di Odontotecnica (II Expo Tecno Dental) in quel contesto fu organizzato un concorso Internazionale per ortodontisti suddiviso in tre prove: ricordo con un pizzico di orgoglio che mi fu assegnato il Primo premio Speciale Ortodonzia in Leghe preziose e l’ottavo premio per il concorso Pinza d’Oro Ortodontica Ma al di là del concorso Genova rappresenta per me e per tutti noi oggi un momento di svolta, viene lanciata da Fiorino Pagani la proposta di creare nel nostro paese una associazione di ortodontisti che ci potesse permettere di confrontarci e aumentare le nostre conoscenze sia per la teoria che per la pratica.

Il modello a cui Pagani decise di ispirarsi era quello di Orthec France associazione già esistente da qualche anno, noi eravamo giovani e la voglia di fare era tanta, quindi tutti aderimmo con entusiasmo a questa iniziativa, fu così che alla fine del 1968 fondammo Or-TEC e nell’anno successivo a Miramare di Rimini si svolse il primo Congresso!!

Sono stati quelli anni straordinari, eravamo sempre alla ricerca di nuove conoscenze, ricordo che successivamente si costituì la SIDO e noi come Or-Tec versando un contributo avevamo accesso ai loro congressi, così come avviene nuovamente da un po’ di anni.

Ricordare dopo 50 anni questi momenti mi riempie di orgoglio e mi emoziona non poco, per questo voglio ringraziare tutti coloro che in questo mezzo secolo hanno contribuito a scrivere questa splendida Storia.

Quali i Tuoi ricordi della vita associativa Or-TEC? Io ricordo le lunghe chiacchierate ai nostri Congressi che talvolta sfociavano in discussioni animate, ma pur sempre educate; io purtroppo da giovane ero litigioso, anche perché ho sempre avuto il “vizio” di esprimere il mio pensiero!!

Però importante sottolineare che ho sempre duellato con chi aveva la capacità intellettiva di difendersi, ho sempre invece evitato polemiche con chi non aveva la capacità di rispondere!

E per questo che mi piaceva “litigare” con Fiorino Pagani collega di forte personalità, uno che sapeva difendersi molto bene, e ci scontravamo perché io non condividevo la sua concezione di eliminare la resina (CROZAT).

Con Giancarlo Rubbi c’era una continua e quotidiana competizione costruttiva, ricordo poi Ferruccio Bertoni, Aldo Tettamanti, i giovani Lanzani, Tonesi, Fanfani.

Negli anni l’associazione cresce e nel 1975 arriva il momento in cui fui chiamato ad un impegno diretto, l’assemblea elegge il nuovo Consiglio di cui io ero il segretario, non mi sono mai sottratto ad impegni in prima linea per questo successivamente al X Congresso che si svolse a Firenze nel 1978 l’assemblea votò la mia prima elezione a Presidente Or-Tec, nel 1982 venni eletto Presidente una seconda volta Ricordo che essendo io BALI’ dell’ORDINE di S. GIORGIO in CARINZIA, per poteri a me conferiti nominai tutti i componenti del consiglio CAVALIERI dell’ORDINE. Tappa importante della vita associativa Or-Tec il XII Congresso tenutosi a Grignano (Trieste) 1980, in quella occasione l’assemblea dei soci approva una modifica dello Statuto. Or-Tec negli ultimi anni ha visto aumentare il numero dei propri associati, infatti i soci effettivi raggiungono quota trenta. Il nuovo statuto 12 Or-Tec 1968-2018

Arnone, Viotti, Pantaleoni, Palmieri, Lanzani, D’Adabbo, Scutellà, Bertoni

accoglie le istanze di chi voleva un’apertura di quello che era nato come Club.

Nerio, da dove nasce la tua passione per la antropometria oro-facciale?

La mia formazione professionale ha avuto due passaggi fondamentali: il primo è stato l’incontro con il Prof. Maj considerato un gran luminare della materia per la sua profonda conoscenza clinica, egli negli anni 60 si dedicò ad una ricerca innovativa della specialità ortodontica, infatti nel 1964 egli scriveva: “Il problema diagnostico non può solo essere circoscritto alla sola malocclusione, ma va inteso come analisi globale delle caratteristiche biologiche e psicologiche dell’individuo fattori capaci di improntare il risultato finale del trattamento”.

Il secondo incontro fondamentale per la mia formazione è stato quello con il Prof.

Edmondo Muzj conosciuto dopo la morte del Prof. Maj, che era stato suo allievo, tra i due non correva buon sangue, quindi quando ebbi modo di conoscerlo, Muzj mi raccontò cose che lo stesso Maj non aveva mai saputo.

Il Prof. Muzj si era formato a Berlino con Hobler e i fratelli Simon che rappresentavano due scuole di pensiero spesso in conflitto quindi, acquisite le dovute conoscenze, sviluppa un suo concetto di ortodonzia che è quello della ANTROPOMETRIA OROFACCIALE che si basa su un concetto fondamentale: “Non esiste un uomo uguale ad un altro. È inutile confrontare un individuo con la media di altri individui.

L’antropometria ci consente il confronto dell’uomo con se stesso”.

Approfondendo questi concetti da cui sono stato affascinato e che tutt’ora rappresentano il mio credo ortodontico ho prodotto varie pubblicazioni e che mi hanno permesso di modificare vari dispositivi.

Caro Nerio nel ringraziarti per la tua disponibilità, per concludere, cosa ti senti di dire alla tua Or-TEC e a tutti noi per i suoi 50 anni?

Sapere che son passati 50 anni mi rende sicuramente un po’ triste, ma sapere che la nostra intuizione sia riuscita a resistere fino ad oggi mi riempie di orgoglio e per questo mi sento nuovamente di ringraziarvi!!

Voglio anche ricordare di mantenere “ALTO” il principio storico e l’orgoglio di OrTec , di essere sempre uniti senza fazioni interne, soltanto così si può continuare ad essere rispettati e mai servi di nessuno. Ricordate che vi dovranno sempre dare del “LEI” perché questo è quello che la nostra storia dice!!! La nostra storia si chiama Or-Tec . AUGURI!!!!!!!

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Giovanni Vanni: Il mio ricordo dell’Or-Tec A quei tempi non erano molte le possibilità di apprendere la tecnica di quel settore. Quei pochi che la conoscevano si tenevano bene stretto il loro sapere: “… ho faticato sette camicie per apprendere qualcosa, perché regalare ad altri quello che so?”, questo era il loro motto. E noi, povere reclute, che non avevamo avuto la fortuna di avere calde e vantaggiose raccomandazioni o vuotare i portacenere a certi personaggi, dovevamo inventarci qualcosa viaggiando per mettere in saccoccia un pezzettino qua e un pezzettino là. Successivamente, qualcuno, bontà sua, mi permise di assistere le operazioni direttamente alla poltrona e per diverso tempo sono andato alla Clinica di Bologna per imparare qualcosa, ma sicuramente questo è stato un caso più unico che raro. “Devo imparare qualcosa dell’Ortodonzia, dove andare?” chiesi a qualcuno, “Da Fiorino Pagani” fu la risposta.

Conoscere Fiorino Pagani fu per me un cataplasma professionale. Trovai quell’uomo gradevole, per nulla geloso del suo sapere e particolarmente affettuoso, in opposizione al suo proverbiale carattere irruente e battagliero.

A lui si deve l’Or-Tec. Gli diede vita e l’aiutò a fare i primi passi. Ricordo che l’Associazione ebbe inizio con questo indimenticabile soggetto e altri quattro odontotecnici. Subito dopo, altri smussarono certi angoli, levigarono la facciata e fu così che venne fuori l’Or-Tec con Fiorino Pagani presidente. Il primo Congresso Or-Tec si tenne nel 1969 al Miramare di Rimini. In occasione del II Congresso, 1969 a S.Eurosia (Biella), i primi candidati sostennero gli esami per passare a soci ordinari. Il resto poi è venuto fuori quasi automaticamente, come per incanto.

Ogni tanto escono dalla nebbia del tempo volti e voci che mi costringono a sospendere qualsiasi attività e lasciarmi andare ai ricordi. Sono soprattutto gli scomparsi a occupare il posto in prima fila.

Silvio Bavaresco, mi appare spesso il suo volto sempre sorridente. Il primo presidente eletto, succeduto a Fiorino Pagani. Grande esecutore, vincitore della pinza d’oro ortodontica, certamente uno dei migliori, se non il migliore, di quei tempi. Correttissimo, un vero signore. Anche in occasione di assemblee particolarmente rumoreggianti, come accade spesso, non lo vidi mai perdere la calma o riprendere in malo modo qualcuno.

Romolo Frati con lui avevo un rapporto particolare. Il caso, o chiamiamolo destino, volle che noi due facessimo l’identico percorso nello stesso periodo, io da Catania, lui da Genova. Varcammo lo stesso giorno le transenne del cantiere dell’Or-Tec in costruzione; presentammo lo stesso giorno la relazione culturale e da soci aderenti diventammo soci effettivi. Ci iscrivemmo nella facoltà di Medicina e Chirurgia nello stesso anno e ancora nello stesso anno ci laureammo, e fu un percorso sofferto, diverso da quello di tanti altri. Ci ritrovammo a far parte del gruppo culturale “I tredici amici”. Non so se i nostri figli siano nati nello stesso periodo, ma per quanto ne so, direi di sì. Ci ha divisi un’unica, abissale differenza: lui se n’è andato e io sono ancora qui.

Sauro Ciocci, l’amico di tutti. Introverso, schivo, umile, propenso a tessere le lodi di ognuno di noi. Il classico bravo padre che ha saputo costruire una famiglia esemplare. Sempre sorridente e pronto a minimizzare ogni incidente. Quel suo “non te la prendere” mi risuona ancora nelle orecchie nei momenti difficili. Un personaggio mai in vista, ma difficile da dimenticare.

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Ferruccio Bertoni: probabilmente il più amato e venerato. Lo chiamavamo “Maestro” e lo era davvero. Ci precedeva in tutto. Ho visto Autori e Docenti rimanere sconvolti dalla cultura e genialità di quest’uomo che non faceva nulla per mettersi in mostra. Non ce n’era bisogno, tutto pareva venire fuori da sé. Avevo una particolare affetto con lui e sentivo che questo era ricambiato. Mi pare inutile e inopportuno cercare di tessere le lodi di Ferruccio, dal momento che il suo valore è noto a tutti.

1972: L’Allegra Brigata al Congresso di Altofiumara (RC)

Piergiorgio Dolci: il vulcano. Geniale, irrequieto, mai contento di sé, è quello che più degli altri ha organizzato incontri, proposto metodiche, trainati all’Or-Tec grandi maestri: Gugino, Langlade, Wilson, tanto per dirne qualcuno. Sua l’idea del gruppo “I tredici amici” che è stato vantato da tante Scuole e anche invidiato. La sua scomparsa è stato un duro colpo per tutti noi.

Non me ne vogliano gli altri, oggi scomparsi, sempre che, come ritengono alcuni, mi guardino dall’alto narrare questi ricordi, ma tra gli scomparsi, i miei amici più cari sono stati questi. Quando ci incontriamo, noi pochi rimasti, spesso ci viene fatto di ricordare il tempo in cui alcuni dispositivi già esistenti dovevamo reinventarli perché non li conoscevamo. Quante volte abbiamo dovuto tradurre a spese nostre libri e pubblicazioni. Era il tempo delle bande costruite sui modelli e gli attacchi saldati con la puntatrice. Abbiamo saldato attivatori sugli archi, costruito archi extra-orali, molle, e tant’altro. Spesso ci siamo portati dietro modelli e chiesto consigli ai più bravi, in occasione dei nostri incontri.

Ritengo che noi abbiamo fatto qualcosa di ragguardevole per la categoria creando 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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il nostro Or-Tec. Eravamo disorientati, incerti, carenti di cultura ortodontica, questo sì, ma il nostro era un gruppo coeso, ci tenevamo stretti perché consci che solo con la solidarietà di gruppo è possibile raggiungere buoni risultati. Dico questo, non per voler magnificare il nostro operato, ma per dare uno stimolo ai giovani, se mai ce ne fosse bisogno.

I Pionieri presenti a Cagliari 1993

La speranza mia, e non solo mia, è quella di vedere moltiplicata l’affluenza a questo club. Non è accettabile oggi rimanere sulle singole posizioni. Il vecchio detto che “l’unione fa la forza” è oggi più che mai valido e quando in un’associazione è presente il senso di amicizia tutto viene più facile. A questo proposito voglio citare una mia esperienza: In seguito a una gravissima patologia sofferta da mia figlia, all’uscita dalla sala operatoria, ebbi la sorpresa di trovare ad attendermi due colleghi dell’Or-Tec. Son cose che non si dimenticano. Allora le notizie correvano e quei due amici e colleghi erano i più vicini dalla città cui mi trovavo per quella bruttissima avventura.

L’identità dell’Or-Tec oggi è forse un po’ cambiata, ed è normale che così sia. Sono aumentati gli iscritti, ma soprattutto sono cambiati i tempi. Oggi si fa tutto in fretta, rimane poco spazio per i rapporti sociali. Un tempo ci conoscevamo tutti e spesso partecipavamo agli eventi familiari.

Vedo che ciò è sempre meno possibile e per noi vecchi, abituati a un certo clima, per adeguarci dobbiamo lottare contro noi stessi. Ci consola però il fatto che, anche grazie a noi, i giovani hanno oggi la possibilità di evolversi perché abbiamo dato loro l’avvio di una strada maestra che può e DEVE andare avanti.

Oggi vediamo sempre più stretto e positivo il connubio tra odontoiatra e odontotecnico. Un tempo era impensabile vedere entrambi gli operatori assistere a interventi e relazioni congressuali.

Qualche tempo fa, dopo anni di assenza, tornai a un congresso dell’Or-Tec. Qualcosa era cambiato. Non più l’atmosfera di una volta, non più il calore degli abbracci. Era cambiata l’armonia. Alla fine della giornata, tutti via, ognuno per i fatti suoi, tranne qualche gruppo sparuto. Quella volta mi sono sentito fuori casa.

Sicuramente erano solo mie impressioni. Chissà, forse sono io che, non pensando di essere invecchiato, ho difficoltà a collegarmi col mondo di oggi.

Aldo Tettamanti: Perché nacque Or-Tec Negli anni 60 dello scorso secolo, l’ortodonzia era poco conosciuta e poco praticata in Italia. I laboratori italiani che si occupavano in modo pioneristico e specialistico di ortodonzia erano pochi. Noi, titolari di questi laboratori, sentimmo la necessità di riconoscerci e riunirci in un’associazione per cercare di affrontare insieme sia i problemi legati all’attività quotidiana che quelli legati all’aggiornamento e alla promozione dell’ortodonzia. Apro una piccola parentesi: in un’epoca in cui non esistevano né internet né il commercio globale, era importante anche potersi confrontare con i colleghi sull’approvvigionamento di quel particolare materiale o sulla metodica di realizzazione di un certo manufatto.

Su questi presupposti nacque l’Or-Tec che si è occupato, nel corso degli anni seguenti, di promuovere il miglioramento qualitativo dei tecnici italiani ma anche di spronare, verso livelli qualitativi più alti, tutto il movimento ortodontico italiano.

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Renato Scutella: correva l’anno...

Ho letto, in qualche rivista Odontoiatrica (credo Dental Cadmos) che era stato indetto un Concorso Internazionale per Odontotecnici denominato: “Pinza d’oro ortodontica” mi incuriosisco e vado a vedere di che si tratta. Lunghe consultazioni telefoniche con un mio caro amico e maestro, Mimmo Arnone, ed infine mi metto ad elaborare un manufatto e lo invio a Lucca. Sede del Presidente della Commissione.

Il 6 gennaio del 1969 sono alla Fiera di Genova, sede della premiazione.

Al momento in cui mi chiamano per salire sul palco dei premiati mi sento mancare, 6° PREMIO ASSOLUTO! a concorrere c’erano oltre agli italiani, francesi, tedeschi, inglesi, ecc.

Prestigioso riconoscimento e tutto finisce lì. Almeno apparentemente. Dopo qualche mese mi telefona un certo Fiorino Pagani, stanno per costituire un Club

Premio Pinza d’Oro 6° posto

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di Tecnici che fanno ortodonzia e mi vogliono dentro.

La prima riunione ufficiale si tiene a Santa Eurosia (Biella) ai confini dell’Italia!

(Dario Lanzani dice che quello é stato il terzo incontro).

Sono riuscito ad organizzarne uno a Reggio Calabria nel settembre del 1972; la sala del Congresso al Castello di Santa Trada di Scilla, questa è la “brigata” che ha partecipato al Congresso di Reggio Calabria nel settembre 1972.

Mi metto in macchina e faccio ben 1.500 km in un giorno. Ero estasiato.

Trovo in un hotel del luogo, ad attendermi, nove persone, non conoscevo nessuno.

Il giorno dopo mi sottopongono ad un “interrogatorio” e vengo abilitato: divento un Socio “Or-Tec”. Due giorni di festa tra amici. Al momento del commiato la Porche dell’amico Palmieri si trova con quattro gomme a terra; la bravata di due nostri giovanissimi colleghi finisce con quattro risate.

Questo è l’inizio dell’Associazione Tecnici Ortodontisti italiani (almeno per me!)

Ho frequentato tutti, dico tutti, i Congressi ed i Convegni dell’Or-Tec fino al giorno della mia Laurea in Medicina.

Queste immagini si riferiscono al Congresso di Numana, la foto l’ho scattata io e quindi non c’ero; la stessa foto l’ho inviata a turno a tutti i presenti che, bontà loro, ma l’hanno restiutita firmata.

1972, IV Congresso Or-Tec Reggio Calabria

Riunione di Consiglio del 1972 a Reggio Calabria

Avevo anche organizzato una staffetta di macchine dall’aeroporto al luogo del Congresso per portare tutti nella sede da me prescelta, non c’erano i collegamenti pubblici e l’aeroporto dista da Santa Trada circa 30 km.

All’apertura dei lavori c’erano, a farci gli auguri di buon lavoro, il Sindaco di Scilla, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria ed altri personaggi pubblici.

B. Bazzucchi, R. Polverini, S. Ciocci,M Boccignone, F. Tonesi, F. Bertoni, R. Prati, R. Palmieri, S. Postir, S. Bavaresco, G. Rubbi, F. Pagani

Sono stato ospite in casa di Fiorino Pagani e della sua amata compagna “Marta” a Lucca; ospite a Biella di Piergiorgio Dolci; ad Udine da Ferruccio Bertoni; ospite di Romolo Frati a Genova; di Remo Palmieri a Modena; con Remo oramai sono anni che, se possiamo, ci scambiamo le vacanze estive: io a Modena e lui a Reggio Calabria.

Durante gli anni le fila dell’Or-Tec si sono ingrossate, eravamo e siamo in tanti.

Dal Congresso annuale si è pensato di organizzare anche un Convegno annuale, non potevamo vederci una sola volta all’anno, era troppo poco.

Dopo si è pensato di organizzare anche le settimane bianche; la prima si è svolta a Ponte di Legno, sul Tonale, eravamo nel marzo del 1980, io parto al solito mio in macchina ed in un giorno mi sciroppo 1.700 km.

1980 Ponte di Legno (BS) Or-Tec Neve

Si organizza anche una discesa libera ed io, che non avevo mai messo gli sci ai piedi, ovviamente arrivo ultimo, meritandomi la coppa dell’ultimo.

Il secondo incontro l’ho disertato, non ricordo per quale motivo, il terzo (ed ultimo) è stato a dir poco fantastico; organizzato sull’Abetone, spedisco un baule con tutto l’occorrente per battere Alberto Tomba e, col sedere sulla mia Maserati biturbo, raggiungo l’hotel del ritrovo. Ho fatto appena in tempo ad arrivare che si scatena una bufera di neve e costringe tutti a stare chiusi in albergo per 6 giorni.

Il giorno in cui era programmata la gara si sono distribuite coppe a destra ed a manca.

Firme dei partecipanti al corso di Numana 1971

18 Or-Tec 1968-2018

A me viene assegnata la coppa del partecipante che viene da più lontano.

1980 Premiazione Or-Tec Neve

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Arriva domenica e si rompono le righe. Le macchine nel posteggio sono tutte ricoperte da almeno 30 cm di neve, ognuno si spala la propria, Tonesi si spala la sua e, quando arriva a scoprire tutta la vettura si accorge che non è quella che cercava. Era di Walter Calvi il quale lo ha ringraziato con tanto affetto!

Già qualcuno non c’è, oggi ne mancano diversi che noi ricorderemo per sempre!

In bocca al lupo Or-Tec. AD MAIORA!

Negli anni qualcuno, credo Frati, si inventa di creare un gruppo di studio all’interno dell’Or-Tec; eravamo in troppi per discutere di delicati problemi culturali, abbiamo aderito in tredici, salta fuori il nome di “13 amici”. Il primo incontro credo si sia tenuto a Modena, a seguire Bologna, Genova, Catania e dopo non ricordo altro.

Non vorrei tediare gli amici che leggono!

Passiamo ai giorni d’oggi: avevamo preso l’abitudine (dopo qualche anno persa) di ritrovarci in casa Pantaleoni per passare un venerdì in compagnia, verosimilmente a metà Luglio; quindi subito prima delle vacanze estive. Io ho organizzato il primo incontro il 15 luglio 2011, ci siamo rallegrati l’un l’altro per questa iniziativa e ci siamo ripromessi di incontrarci ancora, nello stesso luogo con cadenza annuale ma purtroppo, come sempre, (o quasi) è tutto finito là!

Questa è l’immagine del 1° incontro, con la targa ricordo che abbiamo donato al padrone di casa Nerio Pantaleoni.

Pantaleoni, Palmieri, Lanzani, D’Adabbo, Scutella, Bertoni

Qua siamo a Denver (Colorado-USA) aprile 1972, io e Remo Palmieri tra i big dell’ortodonzia italiana.

Uno di questi sono io!!! lascio alla vostra immaginazione

Lo Statuto e le Origini Nel 1971, in occasione del Convegno di Numana ritroviamo la prima forma di statuto, denominato con un senso di modernità “House Organ” Or-Tec Club, con l’editoriale del primo Presidente Fiorino Pagani.

Il resoconto dell’attività culturale svolta nei due anni precedenti ha la caratteristica di riportare gli argomenti trattati senza rendere noti il nome dei relatori o dei gruppi che avevano affrontato la tematica.

Innovativa la volontà di oltrepassare i confini nazionali per ampliare il confronto culturale con la Francia, aspetto che per quegli anni era davvero di ampia visione culturale.

House Organ del 1971

In questa foto con la quale i Soci, bontà loro, ci ricordano che sono trascorsi 25 anni!

20 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Lo Statuto vero e proprio (intese come regole interne a cui il socio si doveva attenere, ma scritte in un atto pubblico da un notaio) venne redatto a Bologna presso il notaio Ferraresi nel 1973.

Era un martedì, quel 5 Giugno del 1973 che vide sedere al tavolo Giancarlo Rubbi, Fiorino Pagani e Nerio Pantaleoni; Giancarlo Rubbi aveva delega a rappresentare Piergiorgio Dolci, Renato Scutellà, Mario Boccignone, Remo Palmieri, Fulvio Tonesi, Massimo Biagi, Sergio Barbieri e Silvio Bavaresco.

I fondatori Bruno Bazzucchi, Giovanni Vanni e Ferruccio Bertoni non presenti delegavano il notaio a procedere alla stipula anche per loro conto.

Lo Statuto composto di 22 articoli, e fra tutti colpisce l’articolo 19 per i suoi intenti e per il suo rigore di ammissione al Club: “può essere Socio del Club solo l’Odontotecnico ... dove si eseguono con particolare cura lavori d’ortodonzia” Rigorosi alcuni aspetti dello Statuto che, da “Club d’Elite”, dovevano essere rispettati dai soci, a pena di esclusione dal Club.

I Soci Or-Tec dal 1968 ad oggi.

Tanti, tantissimi, 611 odontotecnici sono passati per Or-Tec, prima nato come Club esclusivo e solo dopo tramutato in Associazione.

Il modo più semplice per ricordare tutti i soci è stato quello di stilare un elenco rigorosamente alfabetico, a fianco riportata la data del Consiglio Direttivo che li ha “accettati “come soci; infatti, da sempre, per poter essere inserito tra i soci Or-Tec due soci ordinari devono controfirmare la domanda del nuovo socio ed il socio ordinario di zona viene informato affinché conceda il nulla-osta al suo inserimento tra gli iscritti all’Associazione. I requisiti sono quelli classici, diploma quinquennale di odontotecnico ed elenco dei corsi ortodontici già svolti.

Obiettivo di Or-Tec è sempre stato quello di avere soci che si dedicano in maniera preponderante alla disciplina ortodontica.

Alcuni servizi rivolti esclusivamente ai soci, come l’accesso agli archivi culturali è stato un fiore all’occhiello dell’Associazione, fino all’avvento del web che ha ovviamente cambiato le esigenze dei soci.

Al socio è sempre stato garantito annualmente un corso/congresso totalmente gratuito ed una serie di corsi a prezzi agevolati.

Quello che oggi può essere il vantaggio di una chat tematica negli anni ante 2000 è stato l’Or-Tec nel settore della tecnica ortodontica: raggruppare persone desiderose di confrontare le proprie esperienze con colleghi di tutta l’Italia.

In questi ultimi 15 anni è ormai dimostrato un discreto turn over di soci, ma il numero dei soci è sempre stato ragguardevole, se confrontato con le altre associazioni ortodontiche che negli anni spesso hanno con Or-Tec dato vita a manifestazioni inter-associative.

Il numero attuale dei Soci è pari a 153, di cui 43 Ordinari e 18 Onorari; negli anni passati le modifiche di Statuto hanno permesso l’inserimento di figure differenti dal Socio “classico” e questo ha permesso di inserire all’interno di Or-Tec MediciDentisti, giovani simpatizzanti, studenti e colleghi stranieri.

Estratto di Statuto originale 1973

Il Socio neo-iscritto, un tempo considerato “aspirante”, da anni è identificato come Socio “straordinario”; solo dopo avere contribuito ai lavori culturali dell’Associazione (relazioni, poster e articoli) può diventare “Ordinario” (un tempo veniva chiamato “Effettivo”).

A fronte di un grande impegno associativo o per aver dato lustro all’Associazione, solitamente in età avanzata, il Consiglio Direttivo ha facoltà di nominare il Socio “Onorario”.

Il sostegno economico dell’Associazione è garantito dalla quota sociale e proprio da tale apporto economico è sostenuto il lavoro della Segreteria e del Consiglio Direttivo, volto ad organizzare eventi culturali che coinvolgano i Soci e ad offrire servizi.

Per questo motivo un grande ringraziamento va a tutti i soci che con la loro partecipazione anche economica hanno realmente permesso tutto il lavoro che nelle prossime pagine vedrete elencato.

Gianni Caria

Estratto di Statuto originale 1973

22 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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I Soci: Lista Completa

24 Or-Tec 1968-2018

Matr. Cognome

Nome

0477 0308 0320 0366 0221 0325 0347 0548 0482 0544 0353 0101 0480 0102 0376 0432 0528 0388 0396 0218 0103 0407 0197 0242 0551 0594 0222 0348 0104 0105 0547 0542 0545 0178 0202 0106 0389 0204 0529 0194 0107 0108 0317 0243 0157 0390 0534 0315 0152 0463 0508 0592 0401 0479 0310 0187 0165 0214 0380 0467 0298 0361 0422 0382 0109 0425 0237 0251 0493 0299 0223

FLAVIO S.GIORGIO A C. NA ROBERTO MODENA MO GENNARO GUARDIAGRELE CH ANDREA CASAMARCIANO NA ANTONIO VILLA D’AGRI PZ PAOLO BERGAMO BG FABRIZIO RIMINI RN STEFANO MEDICINA BO PASQUALE S.ANTONIO ABATE NA SALVATORE PALERMO PA VINCENZO CAVA D.TIRRENI SA FABIO TRICASE LE ADRIANO SALA CONSILINA SA MONICA TORINO TO FABRIZIO SESTO S.GIOVANNI MI OMAR ARCO TN GIORDANO BIENTINA PI ALBERTO NOVARA NO GIOVANNI OPERA MI GIORGIO REGGIO CALABRIA RC SERGIO MILANO MI NICOLA NAPOLI NA MICHELE MONZA MI ENZO TRESTINA PG CLAUDIO PESCARA PE MARCO ROMA RM CRISTIANO JESI AN FRANCO CIVITANOVA M. MC SILVIO PADOVA PD BRUNO ROMA RM GIACOMO FABRIANO AN FABIO FERMO AP UGO SERIATE BG DANIELE MODENA MO ARMANDO PARMA PR SERGE VOISINS L.B. FRANCE STEFANO BOLOGNA BO LUCA TORINO TO MASSIMILIANO BIENTINA PI FERRUCCIO UDINE UD MASSIMO TORINO TO MARIO PADOVA PD PIETRO G. MESSINA MS LUIGI VICENZA VI NERIO FAENZA RA ALESSANDRO MASSERANO BI MASSIMO TORINO TO MICHELE FAVARO VENETO VE RAFFAELLA PESARO PS PAOLO SEVESO MI LORIS PARMA PR MASSIMO PERUGIA PG ALEX GONARS UD MASSIM. ROMA RM MAURO VENEZIA MESTRE VE MASSIMO MILANO MI ANDREA VENEZIA VE CIRO MONZA MI LOREDANA BOLOGNA BO GIOVANNI NAPOLI NA LUCA BASSANO D.GRAPPA VI ANNA CELLE LIGURE SV ORONZO TREPUZZI LE MAURIZIO NEMBRO BG DAMASO MILANO MI ANTONIO SUCCIVO CE PAOLETTO NUORO NU G.PIETRO SASSARI SS PAOLO GUIDONIA RM GUIDO BASSANO D.GRAPPA VI DINO CONEGLIANO TV

ACCARDO ACCORSI ALIMONTI ALLOCCA ALOISIO ANDREINI ANELLI ANTONI AMABILE AMATO ARMENANTE ARN0’ AULETA AVANZA AVANZI BACCINI BAGNOLI BALOSSINI BANDINI BARALDINI BARBIERI BARDARO BARILE BARTOLUCCI BASCIANO BASSI BATTISTELLI BATTISTONI BAVARESCO BAZZUCCHI BECCHETTI BELLEGGIA BELUSSI BENATTI BENECCHI BENITSA BERSELLI BERTELLO BERTINI BERTONI BIAGI BOCCIGNONE BONO BORTOLASO BOTTI BOZZONE COSTA BRACCO BREDA BRILLI BRIVIO BROZZI BRUGIATI BRUNO BUCCERI BURANELLO BUTTI CABORLOTTO CALVANESE CANTAGALLI CANTARELLI CAPPELLARI CAPPELLO CAPOCCIA CAPRETTI G. CAPRIOGLIO CARBISIERO CAREDDU CARIA CARLETTI CARLUCCI CAROBOLANTE

Città

Pv. Straord.

22/02/06 05/04/93 16/03/94 06/09/96 03/05/90 27/03/95 20/11/95 10/06/10 22/02/06 19/01/10 12/12/95 **/**/** 22/02/06 **/**/** 23/04/97 20/03/02 05/05/08 08/06/98 15/06/98 09/10/89 **/**/** 13/09/99 27/05/87 07/02/91 01/07/10 06/11/13 03/05/90 20/11/95 **/**/** **/**/** 01/04/10 18/06/09 19/01/10 20/10/84 04/06/88 **/**/** 08/06/98 11/11/88 05/05/08 23/03/87 **/**/** **/**/** 14/02/94 07/02/91 23/03/81 08/06/98 10/11/08 23/10/93 13/02/81 26/05/05 16/03/07 08/11/13 16/02/99 22/02/06 03/05/93 01/05/86 27/06/82 07/07/89 07/03/98 13/02/06 20/07/92 13/03/96 28/05/01 21/04/98 **/**/** 28/08/01 30/11/90 12/07/91 12/06/06 20/07/92 03/05/90

Ordinario

Onorario

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50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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0470 0600 0288 0205 0509 0349 0450 0557 0587 0381 0289 0311 0326 0162 0598 0337 0184 0499 0350 0327 0458 0591 0270 0606 0442 0438 0206 0490 0453 0290 0110 0483 0155 0215 0520 0179 0391 0252 0434 0368 0571 0253 0319 0144 0338 0402 0468 0549 0525 0111 0419 0291 0430 0142 0354 0369 0370 0224 0484 0244 0161 0182 0304 0219 0423 0413 0611 0485 0339 0408 0254 0199 0330

26 Or-Tec 1968-2018

CAROZZA GIOVANNA S.MARCO EVANGE. CE CARRARA PATRIZIA MADONE BG CARRARO DARIO FOSSALTA D.PIAVE VE CARRETTIERO RENATO THIENE VI CASADIO ENRICO BORGO TOSSIGNANO BO CASCARINO MARIO GIUGLIANO NA CASTELLI ROBERTA REGGIO EMILIA RE CASTO MICHELANGELO ROMA RM CATALDO FRANCESCO ACQUAVIVA D.F. BA CATTANEO RAFFAELE MARNATE VA CATTANIA GIOVANNI REGGIO EMILIA RE CAVALLI FRANCO PARMA PR CAZZOLA FLORIANO MONTICELLO VI CECAPOLLI GIOVANNI ANCONA AN CECCHELANI RICCARDO REGGIO EMILIA RE CELLINI GIANFRANCO S.BENEDETTO D.T. AP CERAULO GIOVANNI PALERMO PA CERQUETTI RODOLFO ROMA RM CERBINO ANTONIO MASSAFRA TA CHESSA ARMANDO GENOVA GE CHIAVOLINI LUCA ROMA RM CHIECHI PAOLO P. ADELFIA BA CHIES IVAN VITTORIO VENETO TV CHIOLERIO GIANCARLO CANTU’ CO CIANI MARIO TERRACINA LT CIERVO ALFONSO S.VITO TA CICATIELLO MASSIMO NAPOLI NA CICCONE LUCIANO NAPOLI NA CIGOLINI ALESSANDRO BRESCIA BS CIOCCI ENZO ANCONA AN CIOCCI SAURO ANCONA AN CIOTOLA FRANCESCO QUARTO NA COMI ROBERTO MILANO MI CONFALONI ANGELO GROTTE DI CASTO VT CONFORTI SERENA NOCERA INFERIORE SA CONSOLMAGNO GIUSEPPE TAVULLIA PS CONTRINO GAETANO MILANO MI CORCELLA GIUSEPPE BARLETTA BA CORRADINI MIRCO CASTIGLIONE STIV.MN CORRADO POMPEO BATTIPAGLIA SA CORRIAS SIMONA ORISTANO OR CORSO NICOLA SANNICANDRO G. FG CORTESI STEFANO REGGIO EMILIA RE CORTI LUCIANO FIRENZE FI COSSIO CARLO AREZZO AR COSTA MARCO TRUCCAZZANO MI CRISANO AURELIO NAPOLI NA CROLLA ANTONIO M. CASSINO FR CRUDO GIUSEPPE TORREMAGGIORE FG CSABA JAKO GALLARATE VA CUCCHI ROBERTO CREMONA CR CURIONE GIUSEPPE GIOIA DEL COLLE BA CUTUGNO ALBERTO PALERMO PA D’ADDABBO STEFANO ACQUAVIVA FONTI BA D’AMBROSIO FRANCO ACQUAVIVA FONTI BA D’ANDREA MARIO PRATOLA PELIGNA AQ D’ANGELO ELIO MARANO NA D’AQUINO BRUNO NAPOLI NA D’AVOLIO LUIGI NAPOLI NA DALLATANA GIANLUCA PARMA PR DALL’ACQUA STEFANO MILANO MI DANIELE NICOLA BIELLA VC DE CHIARA MAURIZIO SALERNO SA DE DOMINICIS PAOLO NAPOLI NA DEGL’INNOCENTI PAOLO EMPOLI FI DE LEO SILVIO RUVO DI PUGLIA BA DE LUCA FABIO FIRENZE FI DEL GAUDIO NICOLA CASTELLAMMARE NA DEL GROSSO DANIELE SOSPIRO CR DEL MESTRE DANIELE UDINE UD DELLA PINA MAURIZIO PORCARI LU DELLA VECCHIA STEFANO ROMA RM DELLISANTI ANDREA FANO PS

13/02/06 20/05/14 21/02/92 07/07/89 24/04/07 20/11/95 09/02/04 01/04/11 10/06/13 07/03/98 21/02/92 03/05/93 27/03/95 25/10/81 20/05/14 30/06/95 01/01/86 02/11/06 20/11/95 27/03/95 04/04/05 09/09/13 04/10/91 15/10/15 10/09/03 20/04/03 07/07/89 22/02/06 02/08/04 21/02/92 **/**/** 22/02/06 01/03/81 05/10/89 25/10/07 01/01/85 08/06/98 12/07/91 02/01/03 27/01/97 16/07/12 12/07/91 14/02/94 26/06/75 03/07/95 16/02/99 13/02/06 10/06/10 22/03/08 **/**/** 24/03/01 21/02/92 05/02/02 12/03/75 12/12/95 27/01/97 27/01/97 03/05/90 22/02/06 07/02/91 01/07/81 03/08/85 29/03/93 09/10/89 28/05/01 01/09/00 12/04/18 22/02/06 03/07/95 20/11/99 12/07/91 26/03/88 03/04/95

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0512 0312 0383 0164 0455 0170 0607 0358 0384 0225 0362 0462 0355 0491 0297 0112 0140 0316 0397 0530 0113 0149 0506 0292 0556 0608 0521 0518 0437 0341 0441 0511 0449 0537 0189 0313 0114 0248 0115 0563 0424 0116 0117 0168 0601 0448 0377 0216 0118 0418 0546 0553 0119 0427 0565 0392 0371 0409 0183 0271 0272 0120 0180 0472 0455 0160 0495 0195 0255 0186 0488 0273

DELLO IACONO DEL MORO DEL VACCHIO DE ROSA DE SIMONE DE TOMASI DI BIASE DI FELICE DI LEO DI LEO DI LORETO DI MARTINO DI NAPOLI DI NARDO DI STASIO DOLCI DOLCI DONNINI DORATIOTTO DORIGHI DREUX DRIUSSI DURANTI DURO ELEUTERI ERBA ERPETE ESPOSITO EVANGELISTA EVANGELISTA FABBIAN FAGGIANA FAGGIONATO FAIOLA FALANGA FALCHIERI FALCONI FANFANI FANFANI FANTON FANTOZZI FARCNIK FASOLA FATICONI FAVARA FEBBRARI FERRAIOLI FERRARA FERRARI FERRARI FERRARI FESTUCCIA FILIPPIS FILISETTI FIORELLI FIRMO FONTANINI FORNI FORNI FORTE FORTUNATO FRANKEL FRANCIOLI FRANCISCO FRANCO FRANCOLINI FRASCINA FRATI FRONTALI GAGLIANO GAGLIONE GALISSE

MASSIMO PAOLO CARLO FEDERICO PASQUALE DARIO GIUSEPPE MAURIZIO ANNA EFISIO RAFFAELE GRAZIANO NICOLA ALFREDO VITTORIO GIOVANNI P.GIORGIO ALDO DAVIDE ERIO BERNARD PIETRO GIONNI GIUSEPPE SIMONE FABIO SANDRO MARIANGELA PATRIZIO VITTORIO DIEGO DANILO F. ELISABETTA CRISTIAN GIANCARLO ALBERTO PAOLO ALESSIO FABRIZIO CARLO FABIO FRANK CARLO DAVIDE GIOVANNI MASSIMO FRANCO EDO CARLO A. ELIGIO LUIGI ANGELO GIOVANNI DANIELE STEFANO VALTER G.BATTISTA GIANLUCA PAOLO VANNI VITO ROLF DANIELE MARCO GIUSEPPE FILIPPO GAETANO ROMOLO CLAUDIO FRANCESCO GIUSEPPE ROBERTO

PORTICI NA SUTRIO UD MODENA MO NAPOLI NA GIUGLIANO NA BOLOGNA BO POMIGLIANO D’ARC.NA PESCARA PE BOLOGNA BO BOLOGNA BO ROMA RM PARMA PR CASSANO D.MURGE BA CASTEL DI SANGRO AQ FOGGIA FG ROMA RM BIELLA VC ASSISI PG LUZZARA RE BASELGA TN IGNY FRANCE UDINE UD ANCONA AN GRAVINA CT RIETI RI MILANO MI ACERRA NA NOCERA INFERIORE SA ROMA RM ISOLA DEL LIRI FR SCORZE’ VE VALENZANO BA CONEGLIANO TV FONDI LT NAPOLI NA CADRIANO BO CAGLIARI CA FIRENZE FI FIRENZE FI CHIRIGNAGO VE VILLA LEMPA TE LUBIANA SLOVENIA TORINO TO ROMA RM AGRIGENTO AG BRESCIA BS MONTERADO AN VIAREGGIO LU GENOVA GE PARMA PR PIEVE EMANUELE MI RIETI RI BOLOGNA BO NEMBRO BG ROMA RM BRESCIA BS MILANO MI S.LAZZARO SAVENA BO S.LAZZARO SAVENA BO BUIA UD ROMA RM ZWICKAU GERMANY FIRENZE FI OMEGNA VB SELARGIUS CA FIRENZE FI BARI BA GENOVA GE BOLOGNA BO GENOVA GE TORRE DEL GRECO NA TORINO TO

18/06/07 03/05/93 21/04/98 01/12/81 10/01/05 26/03/83 03/05/16 13/02/96 03/05/90 21/04/98 15/05/96 26/05/05 12/12/95 10/04/06 30/06/92 **/**/** **/**/68 28/10/93 08/07/98 05/05/08 **/**/** 10/10/77 01/03/07 21/02/92 01/03/11 25/07/17 25/10/07 25/10/07 20/04/03 30/07/95 10/09/03 18/06/07 09/02/04 23/02/09 29/09/86 07/06/93 **/**/** 21/03/91 **/**/** 10/11/11 30/07/01 **/**/** **/**/** 28/02/83 16/09/14 09/02/04 01/09/97 05/10/89 **/**/** 24/03/01 01/04/10 01/07/10 **/**/** 22/05/01 10/11/11 08/06/98 27/01/97 11/10/99 30/10/85 04/10/91 04/10/91 **/**/** 13/07/85 22/02/06 14/02/05 01/05/81 20/10/06 14/04/87 12/07/91 01/03/86 22/02/06 04/10/91

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50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

27

0150 0309 0245 0166 0153 0121 0475 0331 0274 0122 0123 0523 0236 0250 0328 0558 0246 0359 0301 0329 0158 0238 0351 0207 0497 0177 0527 0399 0439 0124 0147 0322 0481 0148 0555 0296 0275 0564 0125 0276 0126 0372 0584 0385 0340 0208 0443 0234 0451 0560 0277 0220 0415 0393 0536 0400 0539 0524 0323 0461 0465 0603 0403 0356 0589 0386 0501 0517 0332 0387 0185 0550 0256

28 Or-Tec 1968-2018

GALLO GALLO GALTINERI GALUPPO GARIBOLDI GARINO GAROFALO GAROFALO GELODI GENNARI GENONE GENTA GIAMMARINI GIAMMARINI GIANNACCARI GIARDINA GIGANTE GIORGIO GIUSEPPONE GIUSTI GNUDI GOBATTO GORI GOVERNATORI GOVERNATORI GOVONI GRANATO GRANDI GRASSI GRASSI GRAZIANI GRAZIOSO GRIMALDI GUBBINI HORR IANNOTTA IMBROGNO INCARDONA KJUDER LAMBINI LANZANI L’ANNUNZIATA LASTILLA LAZZARI LAZZARO LEVRINI LESSI LICANDRO LIOTTA LO FORTE LOMBARDI LONGO LORENZI LORUSSO LOTITO LUCCI LUCIA LUCIANI LUMETTA LUNARDI LUPO MACCHIA MAGI MAGISTRO MAI MAINARDI MAMBRETTI MANCA MANCINI MANELLI MANENTI MARANGIONE MARCHESE

ALBERTO TIZIANO LUCA G.LUIGI ARTURO G.BATTISTA CIRO MASSIM. MARCO P.UMBERTO BRUNO STEFANO ARNALDO ROBERTO FRANCO VICENZO GIUSEPPE GIUSEPPE NICOLA ALESSANDRO MARINO VITTORIO ANDREA CARLO CLAUDIO DONATELLA GERMANO GIANNI MARCO ROBERTO CLAUDIO MICHELE GIUSEPPE GIORGIO SETAYESH MICHELE FABIO DANIELE EDO NICOLA DARIO PIETRO GIANLUIGI ALBERTO GIORGIO ENRICO SIMONE ANTONIO VINCENZO MARCO ENZO ALESSANDRA ANGELO ENZO MARCO TOMMASO ROMANO MONICA STEFANO ALESSANDRO PATRIZIA LIVIO EROS FRANCESCO ETTORE ALBERTO LUCA ROBERTO VALTER LUCA FABIO ROBERTO LUIGINO

TORINO TO ROBEGANO SALZANO VE VICENZA VI PAVIA PV VICENZA VI TORINO TO NOLA NA FORMIA LT CORDENONS PN PARMA PR ROMA RM VIMODRONE MI PORTO S.GIORGIO AP PORTO S.GIORGIO AP TIVOLI RM ADRANO CT PALERMO PA GIOIA DEL COLLE BA CASSINO FR MODENA MO BOLOGNA BO COMO CO FIRENZE FI NARNI TR NARNI TR BOLOGNA BO SALERNO SA BOSCHI DI BARIC. BO MILANO MI CUSANO MILANINO MI GENOVA GE MOGLIANO V.TO TV NOCERA INF. SA PERUGIA PG RAGALNA CT PADOVA PD ROMA RM MODICA RG LUBIANA SLOVENIA PADOVA PD MILANO MI MATERA MT BARI BA PAVIA PV CAMPALTO VE COMO CO MUSILE DI PIAVE VE CALTANISSETTA CL PALERMO PA BARCELLONA P.G. ME TORREMAGGIORE FG BIELLA VC MILANO MI MILANO MI RUVO DI PUGLIA BA MESOLA FE ROMA RM VERONA VR PALERMO PA TORINO TO MARINEO PA RAPALLO GE RIMINI RN BARI BA GALLARATE VA BOLOGNA BO VARESE VA CARMIANO LE ROMA RM MODENA MO MILANO MI CAMPI SALENTINA LE FOGGIA FG

01/08/78 05/04/93 07/02/91 01/01/83 13/02/81 **/**/** 22/02/06 03/04/95 04/10/91 **/**/** **/**/** 08/02/08 08/11/90 05/06/91 27/03/95 16/05/11 07/02/91 13/02/96 12/12/92 27/03/95 27/03/81 30/11/90 20/11/95 07/07/89 02/11/06 16/03/84 05/05/08 17/11/98 20/04/03 **/**/** 26/06/76 13/06/94 22/02/06 05/11/76 01/03/11 09/04/92 04/10/91 10/11/11 **/**/** 04/10/91 **/**/** 27/01/97 10/06/13 21/04/98 03/07/95 07/07/89 10/09/03 25/09/90 26/04/04 16/05/11 04/10/91 09/10/89 14/02/01 08/06/98 10/11/08 17/11/98 23/02/09 08/02/08 13/06/94 04/04/05 20/06/05 16/09/14 27/04/99 12/12/95 01/07/13 21/04/98 27/11/06 25/10/07 03/04/95 18/05/98 01/02/86 10/06/10 12/07/91

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0352 0360 0567 0190 0293 0333 0378 0398 0522 0510 0533 0420 0175 0588 0200 0416 0336 0151 0343 0231 0127 0318 0469 0159 0344 0574 0240 0235 0294 0226 0321 0414 0404 0446 0410 0188 0257 0258 0259 0445 0513 0494 0552 0176 0209 0227 0597 0141 0260 0261 0201 0128 0262 0502 0129 0191 0583 0324 0239 0379 0577 0394 0498 0287 0561 0466 0421 0568 0198 0405 0363 0302 0605

MARINO SAVERIO GALLINA RC MARINOLLI PAOLO PADOVA PD MARIOTTI ANGELO CORPOLO’ RN MARIOTTI GIOVANNI ROMA RM MAROGNA ROBERTO CHIEVO VR MARRELLI ROBERTO CROTONE CZ MARTELLA DANILO CARPINETO ROMANO RM MARTINELLI FRANCO MILANO MI MARTINENGO SARA MONSELICE PD MARTINI LUIGI M. ACQUI TERME AL MASINI MATTEO FIRENZE FI MASTROROCCO FRANCESCO ACQUAVIVA FONTI BA MAUCERI GIANCARLO BOLZANO BZ MAURIZIO STEFANO CASSANO D.M. BA MAURO MICHELE UDINE UD MAZZA BRUNO S.VITTORE OLONA MI MELACINI ANDREA MILANO MI MELI ENRICO GENOVA GE MELI MASSIMO TUGLIE LE MELEGARI MAURIZIO PARMA PR MERLINI CARLO VARESE VA MEZZACAPO VITTORIO AVERSA CE MIANO FABIO BATTIPAGLIA SA MINGHINI CELSO BERGAMO BG MININI PAOLO BRESCIA BS MINISCI ANGELO OSPITALETTO BS MOIOLI FRANCA ALBINO BG MONACELLI ADOLFO GUBBIO PG MONDIN VALBERTO NOVATE MILANESE MI MONTANI MAURIZIO LAINATE MI MONTESI GABRIELE CESENA FO MORELLO LUIGI S.SALVATORE M.TO AL MORO ALBERTO ASTI AT MORSELLI CLAUDIO MODENA MO NANOCCHIO DOMENICO BITONTO BA NEGOZIO AMLETO ROMA RM NEGRINI STEFANO FERRARA FE NIDOLI GIORGIO VARESE VA NIERI ADRIANO LUCCA LU NOTARI ANDREA BOLOGNA BO NOSCHESE FELICE SALERNO SA NUARA FLAVIA MILANO MI OCCHIALINI LUCA MONDAVIO PU OLIVI OLANDO CHIARAVALLE AN ONORATO MASSIMO ROMA RM OSTUNI LINO UDINE UD PAGANELLI ANDREA MONTEMURLO PO PAGANI FIORINO LUCCA LU PAGLIERANI GIANNI CESENA FO PALLA RICCARDO TRENTO TN PALLADINI FRANCESCO MILANO MI PALMIERI REMO MODENA MO PALUDETTI ROBERTO BOLOGNA BO PANDOLFI COSTANTI STEFANO ROMA RM PANTALEONI NERIO BOLOGNA BO PAOLETTO EMANUELE THIENE VI PAOLILLO GERARDO S.ANTONIO ABATE NA PAPINI RAOUL FIRENZE FI PARDINI MARCO VIAREGGIO LU PARRI MASSIM. PRATO PO PARISI CARMELO TERME VIGLIATORE ME PASSILONGO SANDRO SASSO MARCONI BO PAVESI DANIELA S. CERNUSCO S.N. MI PEDROLI GUIDO ZURICH CH PERCOCO ROBERTO TERRACINA LT PERONA LUCA BIELLA BI PERRI SALVATORE SOVERIA SIMERI CZ PESTILLI FRANCO CELANO AQ PETRECCA MAURIZIO ROMA RM PETRUCCI SIMONA ROMA RM PEZZI IVANO REGGIO EMILIA RE PIAZZETTA MAURO CAMPOSAMPIERO PD PIEPOLI CLAUDIO ALMENNO S.BARTOL.BG

20/11/95 13/02/96 10/11/11 29/09/86 21/02/92 03/06/95 23/10/97 14/09/98 08/01/08 24/04/07 10/11/08 24/03/01 01/10/83 10/06/13 26/03/88 14/02/01 05/06/95 15/01/81 23/10/95 09/06/90 **/**/** 14/02/94 13/02/06 16/04/81 23/10/95 16/07/12 18/01/91 30/09/90 21/02/92 03/05/90 15/04/94 18/04/00 27/04/99 26/10/03 11/10/00 24/06/86 12/07/91 12/07/91 12/07/91 26/10/03 21/07/07 01/09/06 01/07/10 19/11/83 07/07/89 03/05/90 20/05/14 **/**/68 12/07/91 12/07/91 26/03/88 **/**/** 12/07/91 12/02/07 **/**/** 29/09/86 01/07/13 22/09/94 30/11/90 22/12/97 17/12/12 08/06/98 02/11/06 **/**/** 10/11/11 05/10/05 28/05/01 10/11/11 10/10/87 27/04/99 06/08/96 12/12/92 24/09/15

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50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

29

0460 0507 0314 0210 0569 0373 0487 0263 0247 0492 0515 0593 0395 0232 0130 0196 0436 0447 0211 0514 0192 0604 0456 0131 0433 0345 0163 0478 0580 0174 0264 0346 0241 0578 0286 0459 0268 0357 0295 0279 0599 0609 0133 0406 0516 0595 0590 0579 0476 0173 0269 0504 0531 0435 0156 0306 0228 0595 0417 0473 0486 0134 0334 0411 0135 0452 0426 0229 0279 0429 0559 0212 0586

30 Or-Tec 1968-2018

PIERSANTI MASSIMO MONTERADO AN PIGNATARO DOMENICO NOICATTARO BA PINTO MARCO GENOVA GE PISANO CIRO NAPOLI NA PISANO GENNARO NAPOLI NA PLACIDI MAURO ROMA RM PLATEROTI PIETRO NAPOLI NA PLUTINO DEMETRIO REGGIO CALABRIA RC POLETTI CARLO COMO CO POLLUTRI LUCA TORINO DI SANGRO CH POGGI MASSIMO ROMA RM POLITI GUIDO ROMA RM PONTI PAOLO OLEGGIO NO POSTIR ELENA TRIESTE TS POSTIR SERGIO TRIESTE TS POZZAN CARLO G. BASSANO D.GRAPPA VI PRELLE CESARE MILANO MI PRIVITERA FRANCESCO CATANIA CT PROPERZI LORENZO GUBBIO PG PUCCETTI CRISTIAN BOLOGNA BO RAGGI ROBERTO VICENZA VI RAVARA ROBERTO CREMONA CR REDA MARIO REGGIO CALABRIA RC RIVOLTA GIUSEPPE MILANO MI RIGHETTI DANIELE MINERBIO BO RIGHINI STEFANO FERRARA FE REITANO FRANCESCO CATANIA CT RICOTTA LUCIANO POTENZA PZ RINALDI ANTONIO TRANI BT RINARDI BENIAMINO ROMA RM RINALDIN FRANCO S.DONA’ DI PIAVE VE RINIERI ROBERTO FIRENZE FI ROBALDO DANILA S.MARTINO SV ROCCA GIUSEPPE SURDO DI RENDE CS RODIGHIERO GIANFRANCO MELEGNANO MI ROMANI MAURIZIO ROMA RM ROMANI ROBERTO COLLEGNO TO ROSA FABRIZIO RIMINI RN ROSSI MASSIMO VARESE VA ROSSI RENATO FIRENZE FI ROSSI TOMMASO FUCECCHIO FI RUBAT REMOND FABIO RUDY VENARIA REALE TO RUBBI GIANCARLO BOLOGNA BO RUFFINO LUCIANO TORINO TO RUFFOLO DANILO ROMA RM RUGERI MICHELE CATANIA CT RUSSO ANDREA ROMA RM SCARSO LUCA PADOVA PD SALVATORE SILVIA SECONDIGLIANO NA SANALITRO SALVATORE CATANIA CT SANNA MASSIMO BOLOGNA BO SANTAGOSTINI FRANCESCO BINASCO MI SANTARPIA MASSIMO C/MMARE DI STABIANA SANTOLAMAZZA NICOLA CASTIGLIONE STIV.MN SARDI PAOLO PISTOIA PT SARDISCO SALVATORE PALERMO PA SASDELLI ROBERTO SASSO MARCONI BO SCANO GIANNI ROMA RM SCARAMELLI MASSIMO MODENA MO SCARPA MASSIMILIANO MONTEMILETTO AV SCARPATI CIOFFARI MARIO ARIENZO CE SCUTELLA’ RENATO REGGIO CALABRIA RC SCUTELLA’ SERGIO REGGIO CALABRIA RC SDOJA CHRISTIAN ROMA RM SDOJA GIOVANNI ROMA RM SEGATO CINZIA VALDAGNO VI SERENELLI GIANLUCA ANCONA AN SILIQUINI FABRIZIO PESARO PS SILVESTRI LUCA VICENZA VI SILVESTRI MATTEO A. LUCERA FG SIMONELLI GIUSEPPE POZZILLI IS SOLA ENRICO THIENE VI SORECA SALVATORE SANT’ARPINO CE

04/04/05 16/03/07 07/06/93 07/07/89 10/11/11 27/01/97 22/02/06 12/07/91 07/02/91 10/04/06 25/10/07 16/10/13 08/06/98 09/06/90 **/**/** 13/05/87 10/02/03 09/02/04 07/07/89 05/10/07 29/09/86 30/09/15 14/02/05 **/**/** 02/07/02 23/10/95 26/10/81 22/02/06 15/03/13 01/07/83 12/07/91 23/10/95 18/01/91 17/12/12 04/10/91 04/04/05 12/07/91 12/12/95 21/02/92 04/10/91 20/05/14 25/07/17 **/**/** 24/05/99 25/10/07 09/10/14 01/07/13 17/12/12 22/02/06 25/06/83 12/07/91 12/02/07 05/05/08 02/01/03 20/03/81 29/03/93 03/05/90 20/05/14 14/02/01 22/02/06 22/02/06 **/**/** 03/06/95 11/10/99 **/**/** 02/08/04 20/09/01 03/05/90 04/10/91 23/07/01 16/05/11 07/07/89 01/07/13

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SORRENTINO SPECCHI SPERONI SPESSOT SPINELLI SQUEO SQUICCIARINI STANCIUC TAGLIALATELA TAMBURRANO TARANTINO TASSARELLI TASSELL TASSI TATOLI TAURINO TENAGLIA TENTI TESTA TESTA TESTI TETTAMANTI TIRELLA TIRIMBERIO TODI TONESI TONET TONETTI TONINI TORTORELLA TORTORELLA TORRE TRANCHINA TRAVOSI TRICOLI TROMBA UCCI UGOLINI USLENGHI VACCARI VAGO VALENTINO VALLORANI VANNI VARI VAUDANO VENTURELLI VENTURIN VERALLO VIGLIOLI VINCI VIOTTI VIOTTI VIOTTO VIOZZI VITALE VITALI VITIELLO VITTORI VIVANTI VYSLOTSKYY WOLF ZACCARDI ZACCARI ZANATA ZANINI ZENOBI ZAPPAROLI ZATTONI ZELLI ZEN ZOCCHE

CIRO NAPOLI NA DANIELE MAROSTICA VI MONICA ABBIATEGRASSO MI ENRICO MONFALCONE GO LUIGI FIRENZE FI MICHELE BARI BA GAETANO ROMA RM SIMONA ROMA RM GIOVANNI NAPOLI NA GIOVANNI MARTINA FRANCA TA GIUSEPPE PALERMO PA AMEDEO BERGAMO BG ROBERTO GESSATE MI GIORGIO MODENA MO FRANCESCO CORATO BA SALVATORE SAGATA DEI GOTI BN VINCENZO CATANIA CT FEDERICO GENOVA GE MAURO RIVOLI TO VINCENZO FIRENZE FI MARCO ROVERETO TN ALDO LUCCA LU CIRO CESINALI AV GIOVANNI NAPOLI NA MAURO SEZZE LT FULVIO MILANO MI LORELLA BIELLA VC GIACOMO MONTERIGGIONI SI PAOLO UDINE UD GENNARO POZZUOLI NA MAURIZIO REGGIO CALABRIA RC ARSENIO SALERNO SA MASSIMILIANO BOLOGNA BO AMILCARE G.LUCERA FG BENVENUTO CATANIA CT MANUELA TRIESTE TS LOREDANA S.VITO CHIETINO CH PAOLO FIANO ROMANO RM MIRCO NOVATE MILANESE MI ALESSANDRO BIELLA VC ROBERTO VARESE VA CARLO CATANIA CT STEFANO VILLA LEMPA TE GIOVANNI CATANIA CT BRUNO ROMA RM RICCARDO BIELLA BI GIOVANNI PAULLO MI PAOLO CAMPOSAMPIERO PD GIANPIERO VALLEROTONDA FR MASSIMO BRESCIA BS BENEDETTO PINEROLO TO ALESSANDRA GORLE BG CAMILLO GORLE BG GIOVANNI LUCCA LU MARCO PORTO S.GIORGIO AP MASSIMO ROMA RM FLAVIO REGGIO EMILIA RE CIRO FIRENZE FI MARCO SEGNI RM ALBERTO ROMA RM OLEH ROMA RM EMANUELE CA’ DI DAVID VR MAURIZIO PARMA PR GIANLUCA CIRCELLO BN PAOLO CASTELFRANCO V.TOTV DOMENICO TUENNO TN FEDERICO ROMA RM EMANUELE S.DONA’ DI PIAVE VE RICCARDO FIRENZE FI PAOLO TERNI TR GIORGIO BASSANO D.GRAPPA VI MARIANO VICENZA VI

13/02/06 16/07/12 01/07/13 25/07/85 27/01/97 23/02/09 01/05/83 08/03/12 10/10/12 10/11/11 20/09/96 07/07/89 15/O7/98 04/10/91 10/11/08 27/01/97 10/05/76 **/**/** 02/07/88 04/10/91 12/02/07 **/**/** 22/02/06 13/09/01 20/08/12 **/**/** 05/10/89 09/01/18 06/08/96 22/02/06 03/06/95 12/07/91 16/03/07 23/02/09 04/10/91 21/03/91 28/07/08 22/03/08 29/03/93 04/10/91 10/09/03 04/10/91 03/11/10 **/**/** 01/02/87 19/01/10 06/08/96 12/12/92 10/11/11 12/07/91 04/10/91 09/06/90 13/03/75 25/10/07 03/05/90 15/01/07 20/05/83 16/09/14 30/07/95 21/02/83 02/04/13 20/02/02 16/03/83 14/02/05 20/06/05 11/05/76 06/06/13 10/09/03 29/03/93 02/11/06 20/07/92 12/07/91

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50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Intuizioni Ortodontiche di due soci: P. Sardi e M. Testa Soci Or-Tec che rimarranno nella storia ortodontica Tantissime le relazioni dei nostri soci (oltre 700) in 50 anni di Congressi e Convegni, tante sono le idee originali proposte dai Soci ai nostri Congressi, ancor di più le geniali intuizioni che hanno contribuito a risolvere casi ortodontici particolarmente complessi che molti di noi hanno appreso e introdotto nel proprio lavoro quotidiano. Ovviamente non sarebbe possibile trovare per tutti uno spazio, e nel scegliere due colleghi abbiamo pensato a chi avesse ideato una sistematica con carattere di ripetitività ed un protocollo standardizzato in uso da diversi anni.

Paolo Sardi, ideatore di una squadratura che introduce un nuovo modo di valutare il modello ortodontico, originale e di grande ausilio nella valutazione del caso clinico e Mauro Testa di Rivoli a cui si deve l’invenzione del Distal Jet e di tutta la Jet Family ben nota anche in USA e in tutta l’Europa. Pubblichiamo di entrambi una lettera.

Questo impulso mi ha permesso di iniziare un personale percorso di ricerca che, nel corso degli anni, mi ha portato a ideare un metodo integrato e innovativo in ambito ortodontico fino alla realizzazione di dispositivi che non rispondessero solo a un concetto meccanicistico basato su schemi precostituiti, bensì` alla capacità di ottenere risultati integrando e tenendo conto dell’utilizzatore finale nel suo contesto fisiologico, individuale e psico-emozionale. Con questa visione ho ideato la squadratura S.F.S. offre, a chi è in grado di utilizzarla, una duplice interpretazione: 1) l’osservazione dei modelli in occlusione abituale porta a comprendere i rapporti che intercorrono tra le basi funzionali sfenoide-ioide (equiparabile all’atto della deglutizione), dove la massima intercuspidazione, se esiste patologia, costringe ad un compenso sia le basi stesse che tutto l’apparato stomatognatico (ATM, C0C1-C2, Lingua) ed il sistema mio-fasciale; 2) l’osservazione dei modelli liberi (appoggiati sullo zoccolo posteriore) è espressione di un rapporto ideale, definito di “testa a testa”, tra basi funzionali sfenoide-ioide che, a loro volta, stabiliscono come intervenire sui rapporti occlusali.

Termino con un affettuoso saluto a tutti i membri dell’associazione e con l’augurio di una costante e ulteriore crescita professionale che vada oltre i successi finora ottenuti.

Paolo Sardi: la squadratura S.F.S. La mia appartenenza all’Or-Tec ha contribuito a tracciare un solco profondo per la mia crescita culturale e professionale.

Superare “l’esame di ammissione”, con il sostegno del mio mentore del tempo Luciano Corti, mi caricò di entusiasmo, responsabilità e motivazione nell’intento di dare il meglio di me al servizio dell’associazione. Luciano ed io, nei ruoli che rappresentavamo, abbiamo affrontato un lungo periodo di impegno per mantenere i valori che l’associazione rappresentava e che avrebbe dovuto rappresentare nel tempo. I fondatori rappresentavano “il top” in ambito ortodontico e l’associazione brillava del loro riflesso. Per me, essi hanno sempre rappresentato un forte stimolo a fare e ad impegnarmi sempre di più per essere all’altezza del riconoscimento ricevuto con l’ingresso nell’associazione. Con questo spirito ho accolto il ruolo di responsabile culturale all’epoca affidatomi, impegnandomi sempre per non deludere le aspettative che l’Or-Tec rappresentava per i suoi associati.

Driussi, Comi, Vinci, Sardi, Corti, Confaloni, Vari, Pozzan e Tassarelli

A proposito del mio mandato di “responsabile culturale”, desidero ricordarlo come un momento fondamentale della mia appartenenza all’associazione con la formazione del “Gruppo di studio” dei membri più giovani. Il contatto con l’entusiasmo, la volontà e l’energia da essi profusa nello svolgimento dei diversi compiti loro affidati mi ha fatto sentire in simbiosi e posso dire di aver con loro condiviso un periodo di pura ricerca che ha permesso sia a loro che a me una crescita di vita e professionale non indifferente.

Il completamento della mia gioia e espressione personale è arrivato con l’ammissione al gruppo di ricerca, composto da membri Or-Tec, denominato “Gruppo 13”. L’interazione, il confronto e il dialogo con personaggi di profonda cultura e saggezza mi hanno spinto a desiderare un ampliamento della visione di insieme.

32 Or-Tec 1968-2018

1993 Gruppo di Studio ATM: Tromba, Sardi, Rivieccio, Negrini e Buccolieri

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Un socio Or-Tec negli USA: Mauro Testa e la Jet Family

avevo proposte per i pezzi da produrre, molti di loro erano da scartare ma grazie al dott. Machata ortodontista americano riuscimmo a trovare le soluzioni giuste.

La mia vita professionale da tecnico ortodontista è stata caratterizzata sin da subito da un’attrazione quasi fatale con la distalizzazione molare, ricordo lo stupore che provavo insieme a un po’ di rabbia attorno agli anni ottanta nel vedere alcuni ragazzini indossare la trazione extra-orale, possibile mi chiedevo usare ancora strumenti di tortura di questo tipo nell’era moderna in cui viviamo?

Erano gli anni dei primi cellulari, si cominciava a sentir parlare di internet, le automobili progredivano in tecnologia e a me sembrava che il nostro ambiente professionale fosse fermo a 80 anni prima.

Ricordo nel 1996 la mia prima conferenza all’AAO (American Association of Orthodontics) in inglese, la scrissi tutta ma ero agli inizi del mio percorso formativo in questa lingua e poi in verità imparare le lingue non è un talento che posseggo.

Ero tesissimo e quando iniziai a parlare dimenticai il manoscritto ma c’erano due parole tranello pronte per me; in inglese bottone con una pronuncia differente vuol dire sedere, sì il lato B anche un po’ in volgare e l’attacco linguale poteva anche diventare “merda” e io feci proprio quell’errore dicendo che il mio dispositivo si ancorava su un bottone (dissi lato B in realtà) grazie a degli attacchi (in realtà dissi di merda) disposti nella lingua.

Accolsi con grande entusiasmo la nascita del Wilson, dispositivo intra-orale ancorato agli attacchi e con elastici di seconda classe come ancoraggio, feci tutti i corsi possibili e lessi tutto quello che trovavo divorato dall’entusiasmo e dalla curiosità. Imparai a capire i limiti di queste apparecchiature approfondendo la mia conoscenza della fisica e della fisica applicata al cavo orale, la mia prima biomeccanica.

Vidi stupore nelle facce della gente di fronte a me e non capivo, poi scoppiarono a ridere e capivo ancora meno ma compresi che qualcosa non andava dal fatto che Carano aveva le mani tra i capelli. Nei giorni seguenti al congresso la gente mi indicava e rideva e mi avevano spiegato perché, ma oggi penso che quella brutta figura è stata una grande operazione di marketing.

Ricordo l’F1 una modifica intelligente a mio modo di vedere dove l’attivazione non era nella molla ma in un braccio che scendeva perpendicolare dall’arcata superiore e usava un elastico di seconda ma parallelo al piano occlusale per attivare la molla, bella idea ma molto, troppo legata alla collaborazione del paziente. Poi nel 1994 conobbi il Pendulum di Hildger e rimasi folgorato, avevo letto gli articoli di Farrar sulla necessità del movimento corporeo, mi era chiara la fisica per ottenerlo, agire al centro di massa del dente e lo strumento per raggiungere il mio obbiettivo era un sistema rigido ma versatile, un filo dentro un tubo questa era l’idea!

Nei mesi successivi presentammo il Distal Jet anche in Italia e iniziammo i corsi a tutti i tecnici che si dimostrarono interessati senza limitazioni territoriali.

Ricordo ancora l’eccitazione che provai nel costruire il primo: era rudimentale, ma rendeva l’idea e soprattutto funzionava, ma per poterlo mettere nel cavo orale mi serviva un clinico.

In quel periodo per un clinico trovarsi di fronte un tecnico che conosceva la biomeccanica e discuteva alla pari di come disporre un ancoraggio su una moderna apparecchiatura non deponeva certo a favore della parte più debole: quella del tecnico.

In quegli anni l’American Orthodontics definisce un rapporto di distribuzione per l’Italia con la Micerium di Genova e un loro rappresentante viene a visitare il mio laboratorio, li percepisco aperti e senza paura parlo della mia idea; mi presentano il titolare Ottaviano Miceli e lui stesso si innamora della filosofia del dispositivo.

Un giovanissimo clinico appena rientrato dai suoi studi universitari negli USA ha iniziato da poco a collaborare con Micerium, ci presentano e la scintilla è immediata questo giovane clinico si mette a disposizione per la sperimentazione e validazione clinica, questo ragazzo aperto e pieno di vita era il compianto Dott.

Aldo Carano, clinico di alto spessore ma soprattutto Uomo con la U maiuscola, venendo dagli USA non vedeva in me un tecnico, un abusivo e un pericolo, ma una valida spalla, un collaboratore. Ci siamo parlati sin da subito guardandoci negli occhi a pari livello. E va detto che non facevo l’abusivo ma investivo in passione nel mio lavoro.

L’American ricevette i primi dati clinici con entusiasmo, cercavano proprio qualcosa di simile.

Purtroppo, insieme alla soddisfazione professionale, arrivarono da alcuni colleghi le prime accuse di plagio, non giustificate da nessuna prova, che incrinarono i miei rapporti.

Anche una parte della classe medica avversò la mia invenzione e nel tempo i contrasti divennero sempre più aspri fino a portarmi alla chiusura del mio laboratorio.

Io ero quello dei casi complessi, mi davano gioielli da costruire che però dovevano costare come i dispositivi tradizionali.

Credo di aver tracciato una strada per molti colleghi, il mio lavoro ha dato dignità alla categoria anche a livello internazionale, ma ne ho pagato un prezzo altissimo, al punto che ho dovuto cambiare professione.

Il mio monito alla categoria è di continuare ad essere innovatori, tenendo alto il valore professionale di ciò che vien fatto, però sempre consapevoli che innovare significa scontrarsi con chi detiene delle posizioni di vantaggio pregresse che talvolta mira a proteggere.

La cultura e il miglioramento professionale deve essere un obiettivo possibile per tutti, che anzi dovrebbe unire le figure professionali di un comparto per il bene del paziente nel nostro settore.

Brevettammo il dispositivo prima di renderlo pubblico e cominciammo a pubblicare i primi risultati su riviste americane con buon impact-factor.

Mauro Testa e Aldo Carano

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L’American Orthodontics cominciò a preparare la produzione delle parti del Distal jet (il nome lo trovò la moglie di Aldo Carano, Monica) e quasi settimanalmente

Mauro Testa relatore Or-Tec

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Relazioni Storiche “Due piccole Indiana Jones alla ricerca dell’ortodonzia perduta“ Ricerca fra gli archivi storici Or-Tec dello scorso millennio 1970/1999 È sempre difficile fare una prefazione, non si trovano mai le parole giuste, tantomeno quando ci si trova a presentare un’opera così importante. Inizieremo quindi nel modo più semplice, dal titolo, nato dalla reazione di sconforto di Manuela alla vista del materiale da vedere, selezionare e elaborare per la stesura di questo annuario. Ora crediamo che sia il titolo più corretto.

Zompetti (1976) “L’arco Universale di Dal Pont (esperienze e modifiche)” (…) Vorrei sottolineare che quanto vedremo deriva da esperienze e modifiche apportate all’apparecchio originale strada facendo, “dal vivo” come si suol dire, pertanto più che su risultati ottenuti porterei l’accento su alcune caratteristiche dell’Arco Universale che, opportunamente modificato sembra valido sfruttabile anche in altre tecniche multi bande, soprattutto se usato come “MOTORE” nelle prime fasi di trattamento. (…)

Due piccole nonostante i numerosi anni di esperienza in ortodonzia di entrambe, ritrovarci a leggere le relazioni dei “grandi “, di chi ha fatto la storia di questa professione, ci ha posto in una condizione di assoluto rispetto e umiltà. Ritornare indietro nel tempo, vedere con gli occhi di oggi le difficoltà che comportava ai tempi documentarsi, scambiare le opinioni, incontrarsi (non c’era internet, Skype né l’alta velocità!) eppure constatare quanta serietà e impegno c’è dietro ogni singola diapositiva.

Indiana Jones lo studioso alla perenne ricerca di tesori, con un grande rispetto per la storia.

Alla ricerca dell’ortodonzia perduta nell’epoca del digitale le informazioni fruibili sono quelle che si trovano in rete, ma la rete non sempre contiene tutti i tesori del mare. Or-Tec vanta nei suoi archivi una quantità di materiale immensa, che grazie all’enorme lavoro di alcuni soci, è stato catalogato e digitalizzato. Questo materiale è patrimonio di tutti noi, e il nostro umile intento in queste pagine è quello di mostrarvene alcune parti.

Il criterio che abbiamo adottato è stato quello di fornirvi gli stralci di alcune relazioni. Vedendole passare sotto gli occhi si può notare lo scorrere del tempo, dal linguaggio utilizzato, dalle apparecchiature proposte, dai materiali impiegati Alcuni dispositivi li abbiamo scelti perché oramai “passati di moda “, altri per la loro stupefacente attualità, anche nell’epoca della tecnologia 4.0 Lo spazio tipografico ha costituito un grande limite, un vincolo sulla quantità di materiale da inserire. Non ce ne vogliate quindi per l’omissione di alcuni Autori o argomenti, noi stesse ne siamo rammaricate. L’archivio comunque c’è, ed è a disposizione di tutti i soci.

A voi ora il piacere di una lettura, coinvolgente ed emozionante, sul filo della storia dell’Ortognatodonzia.

Palmieri Remo (1976) “Apparecchio di Watkin “ Manuela Tromba Daniela Pavesi

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Ciocci Sauro (1980) “Terapia Funzionale eseguita con Monoblocco” (…) Affronterò in questa sede un bene che penso sia a tutti noto, ma non da tutti necessariamente ben conosciuto. Né ho la presunzione di poter illustrare nel breve tempo concessomi un argomento abbastanza antico qual’ è quello degli attivatori funzionali che sono poi l’argomento della mia relazione. Mi scuso anticipatamente se per ovvi motivi il contesto non sarà trattato esaurientemente con la dovuta dovizia di particolari, ma il tempo che ho potuto dedicare a questa mia fatica è stato molto ristretto per motivi di impegno professionale che, penso, saranno comuni a tutti noi.

L’ideazione del metodo ortopedico funzionale mediante attivatori, viene generalmente attribuito al norvegese Viggo Andresen (1911). In effetti questo autore, meditando sul determinismo di quella tipica disgnazia che si verifica nell’apparato masticatorio in seguito all’abitudine viziosa del succhiamento del pollice, in cui con la stessa plasticità biologica del tessuto osseo, in virtù della quale la pressione lieve e continuata delle facce palmare e volare del pollice era capace di provocare nelle ossa mascellari superiori e inferiori deviazioni dirette in senso contrario, poteva venire efficacemente sfruttata mediante stimoli lenti e protratti, i quali agissero in senso opposto a quelli deformanti.

Ma, anziché impiegare stimoli rappresentati da energie meccaniche svolte da apparecchi capaci di produrre una certa quantità di lavoro, in essi accumulato sotto forma di energia elastica, egli pensò di utilizzare gli stimoli funzionali che provengono dall’attività muscolare dell’apparato masticatorio, suscitandoli ed opportunamente indirizzandoli per mezzo di apparecchi che, essendo sprovvisti di attività intrinseca ed avendo unicamente la funzione di provocazione e di guida dei suddetti stimoli, furono denominati “ATTIVATORI”. (…)

tendenti a dislocare l’apparecchio. Solo con una stabilizzazione massima, le forze attive che noi applichiamo si scaricano sui denti da spostare con minime dispersioni. Tanto più forte è la stabilizzazione o ritenzione, tanto maggiore sarà somigliante la modalità della placca a quella dell’ortodonzia fissa. (…)

Graziani Claudio (1984) “Il Regolatore di Funzione Frankel 1B” (…) Premesso che il Frankel 1 presenta caratteristiche tali da poterlo distinguere tra le apparecchiature ortodontiche, possiamo dire che soddisfa i principi della terapia funzionale con un esercizio attivo protratto nel tempo. Rispetto al Frankel 1 (di base) l’attivatore presentato (FR1B) porta una modifica e cioè non più l’arco linguale in filo, ma uno scudo linguale in acrilico. L’applicazione di una lamella opportunamente modellata, che funga da separatore e l’attenzione di tenere parallela al piano occlusale la parte vestibolare del filo di unione fra gli scudi laterali e quello linguale, permettono una successione di attivazioni proprio per la possibilità di spostare in senso sagittale sia lo scudo linguale, sia gli scudi labiali. Conseguentemente anche la mandibola segue le varie attivazioni. (…) Il Regolatore di Funzione FR1 agisce per: 1) applicazione di pressione 2) eliminazione di pressione 3) applicazione di trazione. (…)

Zanini Domenico (1980) “Mezzi di stabilizzazione in apparecchi mobili, archi vestibolari e loro costruzione ed azione” (…) La scelta di questo tema non è stata per me immediata, ma frutto di un ripensamento, in quanto tra i tre titoli imposti forse l’argomento sulla “Terapia Funzionale”, trattandosi di ortodonzia biofunzionale, avrebbe suscitato più interesse e favorito maggior discussione; mentre parlare stabilizzazione e archi vestibolari, almeno in un primo momento, mi faceva pensare a qualche cosa di semplice e poco interessante. Sappiamo benissimo però che nei dispositivi mobili, la stabilizzazione e gli archi vestibolari sono basilari, anche in considerazione del fatto che in Italia l’ortodonzia per circa l’80% viene eseguita con la mobile. Da qui l’importanza della conoscenza dei MEZZI DI STABILIZZAZIONE IN APPARECCHI MOBILI E LORO COSTRUZIONE ED AZIONE, come da tema.

La stabilizzazione delle placche o apparecchi mobili viene eseguita tramite agganci sui denti scelti in modo da poter agevolmente resistere alle forze 38 Or-Tec 1968-2018

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Pantaleoni Nerio (1986) “Ieri per oggi, oggi per domani” (l’articolazione fra banda e dispositivo linguale) (…) La solidarizzazione fra banda e dispositivo linguale ha destato interessi e discussioni, interpretazioni sino dall’inizio del nostro secolo. Dobbiamo innanzi tutto considerare le caratteristiche fisiche del metallo costituente il dispositivo linguale. Se si utilizza un filo temperato, questo è dotato di memoria e se lo deformiamo tende a ritornare nella posizione iniziale. Se questo viene saldato alla banda mediante brasatura a basso punto di fusione, evirando la stempera, mantiene la sua memoria, ma il probabile cedimento coincide nel punto che precede la saldatura e questo succede abbastanza frequentemente. Se invece durante la saldatura il filo si stempera, eviteremo la rottura del filo, ma questo perderà la memoria elastica. (…) (…) Se la mia esposizione introduttiva è stata sufficientemente chiara, si può capire perché molti ortodontisti ricercassero mezzi di congiungimento meccanici fra le bande e il dispositivo linguale, che rispettassero l’elasticità dei movimenti fisiologici del dente ancoraggio durante la masticazione. (…)

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Rubbi Giancarlo (1988) “Metodica di costruzione per modelli a scopo ortodontico chirurgico” (…) L’evoluzione delle tecniche chirurgiche maxillo - facciali offre all’ortodontista sempre maggiori possibilità di correzione delle anomalie occlusali scheletriche. Nel corso di vent’anni abbiamo operato per ottenere dei modelli sempre più adatti allo studio dell’articolazione dentale iniziale ed in previsione dell’intervento chirurgico. Il nostro metodo, per quanto complesso, è più facile nell’esecuzione che nell’esposizione. (…) (…) Come è noto, il maggior numero degli interventi maxillo-facciali di elezione è diretto alla correzione delle anomalie di III classe scheletriche. Il chirurgo, sulla base delle analisi cliniche e cefalometriche, può procedere esclusivamente ad una osteotomia di riduzione mandibolare con ripristino dell’angolo goniaco, con l’eventuale associazione di uno spostamento sagittale anteriore del mascellare superiore (intervento combinato). Lo scopo del modello chirurgico è quello di evidenziare e valutare gli spostamenti necessari alla correzione della disgnazia, permettendone il controllo preoperatorio. Indispensabile base della preparazione, è la presa di ottime impronte e di un corretto rapporto di articolazione occlusale centrica. (…)

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Paoletto Emanuele (1989) “Il sistema Ortopedico secondo il Dr. N. Bass”

Della Vecchia Stefano (1990) “L’Attivatore Scheletrico di Bimzat“

(…) Il sistema ortopedico di Bass è il risultato di un programma continuo di sviluppo e ricerca clinica nell’arco di 15 anni. Una volta confermata la sua efficacia clinica, esso è stato ulteriormente sviluppato con l’utilizzazione di componenti prefabbricati al fine di ottenere un apparecchio a costo contenuto e generalmente disponibile. L’apparecchio è un sistema ortopedico di 3° generazione per la terapia maxillo-facciale. Permette di condurre il trattamento su base individuale per il controllo dello sviluppo mascellare basale, della posizione mandibolare accelerandone la crescita, e dello sviluppo dei denti e dell’attività funzionale dei tessuti molli. (…)

(…) Sarebbe bene definire il termine “scheletrato”: che sta a significare un’attivatore costruito in fili metallici di differenti spessori saldati tra loro e privi pertanto di parti acriliche, ad eccezione dello scudino anteriore. Questo per eliminare, o almeno per tentare di eliminare i problemi respiratori e fonetici che insorgono spesso con altri tipi di attivatori. Infatti il Bimzat nasce da una lunga esperienza fatta prima con l’Andresen, ricordando che il Prof. Genone ha fato la scuola di specializzazione all’Università di Vienna con i Prof. Beltric, ultimo allievo di Andresen, questa esperienza ha fatto sicuramente apprezzare da un punto di vista concettuale il monoblocco, ma dall’altra ha fatto conoscere dubbi sulla sua praticità nel collocarlo terapeuticamente nei soggetti affetti da respirazione orale , difatti mettere in bocca un apparecchio di tale ingombro vuol dire far respirare il paziente con il naso, ma vuoi per abitudine, vuoi per impossibilità fisica, finisce che porta il dispositivo a bocca aperta con effetti terapeutici nulli o quasi (…) (…) Il Prof. Genone si reca, con l’occasione della conoscenza del Dott. Bimler, nel suo studio laboratorio per approfondire gli studi sull’apparecchiatura ortopedica ideata da tale Autore, che cerca di vincere la relativa rigidità dell’attivatore, con un’apparecchiatura di minor ingombro e maggior elasticità che stimoli la funzione orale durante lo spostamento dentale (…) (…) L’idea è ottima ed interessa moltissimo il Prof. Genone tanto che questo sarà la base del suo Bimzat (…)

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Galuppo Gianluigi (1990 ) “ Dispositivi Funzionali sec. Woodside “

Confaloni Angelo ( 1992) “L’Apparecchio Funzionale di Bimler “

(…) Il compito primario che si prefigge un’apparecchiatura funzionale è quello di modificare la crescita o di stimolare la crescita della mandibola attraverso l’uso di forze capaci di sollecitare la contrazione dei muscoli propulsori, dei muscoli elevatori o la contrazione contemporanea dei due gruppi muscolari, al fine di raggiungere un adattamento armonioso del sistema masticatorio, provocando spostamenti dentali isolati, di gruppi dentali, o se necessario ,delle arcate nel loro complesso .Quindi scopo dell’apparecchio è quello di cambiare il piano occlusale funzionale e sollecitare i muscoli e i tessuti adiacenti attraverso l’accrescimento della mandibola e il controllo passivo dell’eruzione verticale dei denti. (…)

(…) Il Modellatore elastico di Bimler è un apparecchio bimascellare dinamico funzionale, basato su azioni di movimento diagonale di riflesso della mandibola (…) (…) Ci avvaliamo, per la costruzione delle componenti in filo, di uno strumento che ci consente di costruire anse e archi perfettamente paralleli e simmetrici tra loro (fig.1) perché le grosse capacità del modellatore Elastico di Bimler dipendono proprio da queste attenzioni (…)

(…) Pertanto gli attivatori funzionali non sfruttano mai nessuna forza attiva e non vengono mai applicati per correggere gravi problemi dentali, i fili e gli archi hanno sempre una forma ideale e sono sempre passivi. (…) (…) Originariamente la maggior parte degli attivatori era stata creata per la correzione delle 2° classi, cercando di ottenere una crescita della mandibola retrusa, ma nonostante i vari studi e ricerche scientifiche, rimane tutt’ora oscura l’esatta modalità di azione degli apparecchi funzionali. Per spiegare il loro meccanismo di azione sono nate diverse teorie, tra le quali ricordiamo quella seguita del Prof Woodside, detta “TEORIA DEL COLTELLO SERRAMANICO” secondo la quale per innescare il meccanismo che attiva la crescita della mandibola, occorre superare la dimensione dello “spazio libero” funzionale, cioè una distanza tra le due arcate, e realizzare una ipercorrezione verticale, sollecitando così la comparsa del riflesso del coltello a serramanico. (…) (…) L’uso di questi apparecchi, da parte del Prof. Bimler veniva indicato in base alla classificazione di mal occlusione, dovute alla relazione del rapporto incisivo suddividendoli in tre tipi (…)

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Pardini Marco ( 1993 ) “Dispositivi di riposturazione linguale“ (…) I dispositivi che vi descriverò mirano a cambiare il comportamento della lingua, infatti dagli ultimi studi sulla neurofisiologia esso risulta sempre più importante per una corretta attività dell’apparato stomatognatico. Questi dispositivi sono L’ascensore linguale del dott. Jean Micael Salagnac e l’Envelope Linguale Nocturne del Dr Bruno Bonnet. (…) Ascensore linguale Dr. Salagnac. Per operare in tal senso il Dott. Salagnac ha ideato un apparecchio (l’ascensore linguale) il quale costringe la lingua ad una postura dinamica alta e in avanti verso il mascellare superiore. Questo riorientamento deve essere permanente, quindi l’apparecchio deve essere portato ventiquattro ore su ventiquattro, anche durante l’alimentazione.

L’ascensore linguale riprende l’idea della rampa per la lingua descritta dal dottor Verdon, nel trattamento delle labio-palato schisi. Sfortunatamente con quest’ultimo apparecchio la lingua era spesso mandata verso la parte mediana del palato e si insinuava tra le arcate nei settori posteriori, risultato opposto a quello ricercato, inoltre la stabilità di esso era spesso insufficiente. (…)

Basandosi su tali principi l’Autore ha riscontrato un ampio utilizzo dell’ELN che comprende: la terapia intercettiva, l’ortopedia pre ortodontica, l’associazione tra tecnica multi bande ed anche la contenzione ortodontica, ortopedica e post-chirurgica. Passiamo ora alla descrizione dell’apparecchio. Esso presenta un’apertura selettiva anteriore a forma di cerchio con diametro di 15mm dove la papilla retro incisiva superiore tange tale apertura mesialmente, uno scivolo anteriore che impedisce alla lingua il contatto con le labbra, pareti laterali che devono essere il più estese possibile (senza però toccare il pavimento buccale) e può essere anche presente uno scarico alveolare superiore-anteriore.” (…) (…) Facendo una rapida panoramica di entrambe le apparecchiature, vediamo che l’ascensore linguale ha il suo campo di utilizzo limitato al post trattamento delle terze classi con trazioni postero-anteriore, mentre l’ELN può essere utilizzato come già detto per terapie interiettive, in associazione a tecniche multi bande, come contenzione generale. Osserviamo inoltre che i principi su cui essi si basano sono molto diversi, infatti l’ascensore linguale “costringe” 24 ore al giorno la lingua ad una postura alta, l’ELN rieduca la lingua durante la notte.

Perciò la parola chiave dell’ascensore linguale potrebbe essere “costrizione “, nel senso positivo del termine, e dell’ELN “rieducatore “. (…)

…) La seconda apparecchiatura che vi presenterò è L’ENVELOPPE LINGUALE NOCTURNE (ELN) del Dr. Bruno Bonnet e si differenzia molto dall’ascensore linguale funzionale. Infatti con esso il Dr. Bonnet i propone un rieducazione linguale. Il funzionamento dell’ELN si basa sulla ipercorrezione dello spazio funzionale della lingua. L’autore afferma che i movimenti della deglutizione rispondono ad un programma ben determinato esistente già dalla nascita, secondo il principio di “Programma motore encefalico innato di deglutizione“.

“Elevatore Linguale Notturno di Bonnet La funzione dell’apparecchio si esplica la notte e soprattutto nella fase di sonno R.E.M. o sonno paradosso, dove i movimenti oculari e linguali sfuggono all’inibizione generale.

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Gallo Tiziano (1994) “Il Darcissac “

Viglioli (1996) “Placche kinesiografiche di riequilibrio posturale “ (…) Le Placche che si utilizzano in Kinesiologia, non differiscono sostanzialmente da quelle comunemente impiegate in gnatologia classica, è però indispensabile che rispondano a quattro esigenze fondamentali: estetica, fonetica, osteopatia, energetica. Per quel che riguarda i primi due punti è necessario ridurre al minimo indispensabile il disagio estetico fonetico del paziente, in quanto si conosce il ruolo importante giocato dall’apparato stomatognatico nella funzione di relazione con l’ambiente esterno e, come tutto il sistema sia carico di emotività. L’esigenza osteopatica e, verosimilmente anche quella energetica, sono legate alla necessità di non creare blocchi nel “Movimento Respiratorio Primario “, per questo, i materiali ed i metodi di costruzione delle placche assumono particolare importanza. Quando il lavoro richiesto è da eseguire sull’arcata inferiore si può utilizzare l’abbinamento di un materiale morbido a contatto dei denti per aumentare la resilienza diminuendo i carichi, ed il consueto acrilico, nel rapporto con l’arcata antagonista, per creare i contatti e le guide necessarie al riposizionamento mandibolare. Nel caso si esegua una placca superiore sarà necessario rispettare il M.R.P. e quindi costruiremo la placca ad espansione libera. (…)

(…) Lo scopo di questa relazione, non è tanto di insegnare a costruire il “ Butterfly Type Yaw Exerciser “ o di un apparecchio di tipo Darcissac, ma di portare a conoscenza l’esistenza, dato che di questo tipo di apparecchio se ne sente parlare molto poco se non da chi ha rapporti di lavoro con qualche ente ospedaliero dove viene praticata della chirurgia maxillofacciale.

Tengo a precisare che pare di questa relazione con annessi disegni è tratta dall’Enciclopedie Medico Chirurgicale (Paris) a me gentilmente concessa dal Dott AlbertoToffanin attualmente Primario del reparto di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale di Noale (VE) con l’ausilio della sua personale collaborazione e di quella del Dott. C. Persinotto. Altro materiale mi è stato cortesemente concesso dal Dr. Nerio Pantaleoni 1. Indicazioni.

Riportiamo inizialmente le situazioni di ridotta escursione mandibolare dovuta a: - Traumi e fratture a livello dell’articolazione temporomandibolare - Artrosi temporomandibolare - Anchilosi fibrosa Temporomandibolare - Riabilitazione dopo interventi per anchilosi ossea temporomandibolare - Sclerosi e retrazione cicatriziale dei tessuti molli della faccia e in particolare dei muscoli della masticazione per traumi, fratture, interventi chirurgici, radioterapia, ustioni, episodi flogistici cronicizzati.

- Distrofie muscolari (…)

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Evoluzione e caratteristiche tecniche del correttore elastico di Bimler Olando Olivi (1994)

L’apparecchio di Bimler non prevede il contemporaneo utilizzo di apparecchiature extraorali. I modellatori elastici sfruttano la dinamica masticatoria, guidandola.

In pratica, l’ancoraggio viene sostituito dalle forze dinamiche del sistema stomatognatico correttamente orientate.

I modellatori elastici sono apparecchi ortopedici bimascellari, a libero gioco in bocca, che utilizzano una dinamica guidata e riflessa. Sono apparecchi in grado di ottenere cambiamenti fisiologici di posizione dei denti durante la permuta dentale, equilibrando e rendendo stabile la dentatura sottoposta all’influenza ortopedica del sistema masticatorio. (…)

Vale la pena di ricordare la regola fisica, secondo la quale, ad ogni forza corrisponde una forza uguale e contraria. Così nell’apparecchio di Bimler, abbiamo una forza terapeutica applicata in una direzione ed una forza di reazione in direzione contraria, che esercita un’azione stabilizzante e di supporto. I continui movimenti della mandibola aumentano questo effetto. (…)

(…) Il correttore elastico di Bimler è un apparecchio che lavora in modo funzionale come la maggior parte degli attivatori; non blocca in modo rigido la mandibola, anzi ne sfrutta i movimenti trasformandoli in forza ortodontica. Lo scopo di questi apparecchi non è quello di intervenire sul singolo dente, ma di influenzare l’intero sistema stomatognatico. Le apparecchiature di Bimler sono infatti bimascellari.

L’apparecchio viene portato prevalentemente la notte; l’occlusione può riadattarsi ed equilibrarsi durante il giorno. Come la maggior parte degli apparecchi funzionali, anche il correttore elastico deve avere la massima libertà di movimento all’interno della cavità orale, affinché sviluppi in modo ottimale le sue qualità stimolanti, e quindi influenzare al massimo il sistema stomatognatico.

(…) L’apparecchio di Bimler viene costruito riposizionando la mandibola in una relazione stabilita con la diagnosi. Nel caso di un apparecchio A1 la mandibola si riposiziona in direzione mesiale. È opportuno ricordare che la relazione data in fase di costruzione può essere modificata nel corso del trattamento, senza dover cambiare l’apparecchio.

Generalmente il medico non rileva sul paziente il morso di costruzione, ma indica sul modello con una demarcazione la relazione che dovranno avere le arcate. Il passaggio del morso di costruzione comune a tutti gli attivatori viene saltato. I modelli vengono montati possibilmente sull’ articolatore di Bimler, che permette di riposizionare nella relazione voluta i due modelli, allentando opportunamente le viti che bloccano le due parti dell’ articolatore.

Il correttore elastico può essere costruito anche con i modelli liberi, ma occorre una discreta esperienza. Il Prof. Bimler, insieme all’apparecchio, ha messo a punto anche una serie di preformati, di varie misure, che ne facilitano la costruzione, anche se non sono indispensabili, dato che l’apparecchio può essere costruito in tutti i suoi elementi direttamente in laboratorio. (…)

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Ciocci (1996) “Sviluppo del concetto di postura in laboratorio “ (…) Da circa dieci anni, in Europa, attraverso la Kinesiografia applicata e la Kiropratica, si è cominciato a parlare di postura corporea legata al concetto di occlusione, ma solo recentemente la questione è stata approfondita seriamente.

Contemporaneamente alla divulgazione dei concetti Kinesiologici e Kiropratici è nata la filosofia Attiniana. Infatti gli Attinà con il loro Kinesiografo sono stati i primi a visualizzare una correlazione tra un movimento che avviene a livello dell’articolazione temporo - mandibolare e la postura corporea. Per una migliore delucidazione di questo concetto può venirci utile l’analisi dello schema che Brodie eseguì nel 1949 (…) (…) A questo punto appare evidente che anche il ruolo che il tecnico ortodontista si appresta ad assumere è di notevole importanza,dato che è basilare confezionare manufatti ortodontici che rispettino o addirittura migliorino la postura linguale. Ed è proprio questo punto; esistono apparecchi ortodontici removibili che rispettino lo spazio funzionale della lingua? Oppure, se non esistono quali sono quelli che lasciano la lingua libera di muoversi il più possibile? (…)

CAPITOLO 2

Le Presidenze recenti: dal 1986 al 2018

(…) Senza dubbio più rispettosi della postura linguale sono gli apparecchi funzionali. Fra questi quello che incontra il maggior numero di consensi è il regolatore di funzione di Frankel.

Infatti l’apparecchio di Frankel è quello che, rispetto ad altri funzionali da me realizzati, non presenta parti in acrilico nelle zone strategiche. Per risaltarne ancor di più queste doti l’ho messo a confronto con il Bionator di Balters, e ne ho dedotto, in base alle testimonianze dei miei clienti, che questo apparecchio pur essendo richiestissimo presenta dei limiti. Se passiamo ad osservare entrambi gli apparecchi nella loro posizione palatale (fig. 2) possiamo notare come il Bionator con l’acrilico copra completamente le facce palatali dei premolari e dei molari. Al fine di non alterare la postura della lingua è necessario che quest’ultima sia compressa il meno possibile (…)

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Congressi e Corsi 1° CONGRESSO OR-TEC Rimini 17-18-19 maggio 1969 Il programma dei lavori: -Relazione del Presidente F. Pagani -Presentazione e spiegazione del lavoro 1° classificato al Concorso “La Pinza d’Oro” -Presentazione e spiegazione del lavoro 2° classificato al Concorso “La Pinza d’Oro” -Proiezione di circa 70 diapositive dei lavori più interessanti presentati a Genova -Discussione -Resoconto del viaggio di 3 soci in America. Impressioni sui grandi laboratori di ortodonzia americani con particolare riferimento al laboratorio DCA.

50 Congressi e 121 Corsi: nomi illustri e astri nascenti che Or-Tec per primo ha contribuito a rendere celebri e fruibili per i tecnici italiani dal 1969, anno del primo Convegno di Rimini presso l’Hotel MIRAMARE. Un’attività organizzativa che ha prodotto una lista di oltre 300 eventi, di cui sono state scelte solo alcune manifestazioni che vogliamo celebrare con delle foto d’epoca. Non potremo certo dimenticare di aver offerto a soci e appassionati di ortodonzia relatori stranieri quali R. Fraenkel, H. P. Bimler, P. Planas, J McNamara, W.J.Clarck, M. Langlade, J. Hildgers, G. Klammt, E. Kiuder, R. Hinz e illustri nomi italiani quali G. Nidoli, P. Falconi, P. Bracco, A. Levrini e tanti altri.

I Corsi OR-TEC 1982 / Chamonis (AO) / 2° Trofeo Or-Tec Neve “Fiorino Pagani” Relatore: Langlade 1991 / Roma / Corso di Aggiornamento Filosofia e Costruzione dell’Apparecchio di Herbst Relatore: R. Schiavoni

-Sistemi amministrativi e organizzativi, metodi di lavoro nel laboratorio di Bernard Dreux (Igny)

1991 / Milano / Corso di Ortodonzia Apparecchiature Ortopedico Funzionali Relatori: R. Frankel - U. Teuscher

-La tecnica di Crozat

1993 / Roma / Corso di Aggiornamento Teoria e pratica dell’Ortodonzia funzionale in considerazione dell’E.O.A. di Klammt (Elastic Open Activator) Relatori: G. Klammt - W. Harzer - A. Tassarelli

-Riunione del Consiglio Direttivo

1992 / Trieste / Corso di Aggiornamento I Modellatori del Morso Relatore: H. P. Bimler

1994 / Pisa / Corso di Aggiornamento Concetti Fondamentali e Orientamenti di Tecnica Ortodontica Relatore: G. Vanni

CONSIGLIO DIRETTIVO 1969 Presidente Fiorino Pagani Vice Presidente Giovanni Filippis Segretario Piergiorgio Dolci Cassiere Sergio Barbieri Ricerca Scientifica

Nerio Pantaleoni Pubbliche relazioni Fulvio Tonesi Problematiche organizzative Giancarlo Rubbi Socio Onorario Ferruccio Bertoni

1994 / Modena / Corso di Aggiornamento Applicazione indiretta dei Bracket Linguali Relatore: G. Nidoli

Soci: Romolo Frati, Ferrari Remo Palmieri, Renato Scutellà, Paolo Scotti, Giovanni Vanni, Salvatore Puglisi.

1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione del regolatore di funzione di Frankel - Tipo 3 Relatore: E. Kjuder

Aspiranti Iscritti: Bavaresco, Bologna, Boccignone, Cardesi, Ciocci, Matteucci, Ghinassi, Iacobellis, Roppo, Molfino, Ostuni, Postir, Soave, Cosma, Bazzucchi, Polverini, Salemi, Tarquillio, Zoppetti, Rossetti, Biagi.

1994 / Modena / Corso di Aggiornamento Il Bionator concetti classici e nuove acquisizioni Relatore: A. Levrini 1995 / Pisa / Corso di Aggiornamento Concetti Fondamentali e Orientamenti di Tecnica Ortodontica Relatore: G. Vanni 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico di Occlusione dinamico-funzionale - 1° Grado - Metodica innovativa di tecnica Ortodontica e protesica Relatore: P. Sardi 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico di Occlusione dinamico-funzionale - 2° Grado - Metodica innovativa di tecnica Ortodontica e protesica Relatore: P. Sardi 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione di Splints e placche nelle disfunzioni cranio-mandibolari Relatore: L. Antonio 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione del regolatore di funzione di Frankel - Tipo 1 Relatore: E. Kjuder 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione del regolatore di funzione di Frankel - Tipo 2 Relatore: E. Kjuder

1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione del regolatore di funzione di Frankel - Tipo 4 Relatore: E. Kjuder 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione dell’apparecchio funzionale elastico di Bimler - Tipo A Relatore: A. Confaloni 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione dell’apparecchio funzionale elastico di Bimler - Tipo B Relatore: A. Confaloni 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione dell’apparecchio funzionale elastico di Bimler - Tipo C Relatore: A. Confaloni 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione dell’attivatore di Teuscher Relatore: R. Grassi 1995 / Pistoia / Corso Teorico-Pratico Costruzione dell’attivatore di Teuscher Relatore: R. Grassi 1995 / Parma / Corso di Aggiornamento Il Laboratorio Ortodontico e le Apparecchiature Fisse Relatore: P. Falconi e vari relatori 1996 / Bologna / Corso di Aggiornamento Antropometria in Ortoodontotecnica Relatore: N. Pantaleoni 1996 / Reggio / Calabria Stage di Aggiornamento La Piegatura dei fili nella moderna tecnica ortodontica Relatore: R. Scutellà 1996 / Desenzano Del Garda (BS) / Corso di Aggiornamento Nuovo sistema di trattamento in dentizione mista e permanente con elasto-ortodonzia Relatore: R. Hinz 1998 / Giulianova Lido (TE) / 1° Incontro dei Gruppi di Studio Relatori vari 1999 / Cogne (AO) / Raduno Invernale ATO - GTO - OR-TEC Relatori vari 2003 / Brescia / Corso di Aggiornamento Marketing e Management per il Laboratorio Odontotecnico Relatori vari

Congresso di Rimini (1969) P. Dolci, S. Ciocci, R. Frati, F. Tonesi, G. Rubbi, R. Palmieri, F. Fanfani, M. Biagi, C. Ferrari, M. Boccignone, F. Pagani, S. Bavaresco

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2004 / Limena (PD) / Corso Teorico Pratico Presidi occlusali: dall’analisi del modello alla costruzione del bite Relatori: F. Rinaldin - M. Tromba 2004 / Limena (PD) / Corso Teorico Pratico Presidi occlusali: dall’analisi del modello alla costruzione del bite Relatori: F. Rinaldin - M. Tromba 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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2005 / Verona / Corso Sicurezza, Privacy e Qualità: obblighi e opportunità Relatore: M. Colaianni

2007 Milano 14° Convegno Nazionale Or-Tec

2006 / Verona / Corso I dispositivi no-compliance di Hilgers: filosofia e costruzione Relatore: Dott. J. J. Hilgers

2008 Venezia Lido 15° Convegno Nazionale Or-Tec

2007 / Milano / Corso I Principi della Riabilitazione Neuro-Occlusale di Pedro Planas: clinica e costruzione dei dispositivi Relatori: L. Rubini - A. Muzzolini - E. Spessot

2009 Rimini 16° Convegno Nazionale Or-Tec

2007 / Modena / Corso In Prima Fila con il Network Digitale: Il Regolatore di funzione Frankel Relatori: M. La Luce - R. Accorsi

2010 Rimini 17° Convegno Nazionale Or-Tec

2008 / Milano / Or-Tec Day Corso di fotografia digitale e gestione immagini su PC Relatori: C. A. Piacquadio - A. Piacquadio - M. Colaianni

2011 Rimini 18° Convegno Nazionale Or-Tec - Formazione Specialistica in Tecnica Ortodontica

2011 / Funo (BO) / Corso per Medici e Tecnici Le apparecchiature ortopediche funzionalizzanti - classificazioni, indicazioni costruzione -Azioni ed Effetti della PFBFGB Relatore: P. Bracco

2012 Rimini 19° Convegno Nazionale Or-Tec - L’Ortodonzia a Rimini - Meeting Tecnico-Ortodontico

2011 / Funo (BO) / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 1° Incontro - Apparecchiature Ortodontiche Rimovibili Relatore: M. Tromba 2011 / Funo (BO) / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 1° Incontro - Apparecchiature Ortodontiche Rimovibili Relatore: M. Cicatiello 2011 / L’Aquila / Corso di Alta Formazione per la Specializzazione dell’Odontotecnico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio Relatori: vari Docenti Universitari 2012 / L’Aquila / Corso di Alta Formazione per la Specializzazione dell’Odontotecnico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio Relatori: vari Docenti Universitari 2012 / Torino / Corso Pratico per Medici e Tecnici Costruzione su Modelli gnatostatici della PFB-FGB (Placca Funzionale Bracco - Function Generating Bite) Relatore: P. Bracco 2012 / Roma / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 2° Incontro - Le Apparecchiature Ortopediche Fisse Relatore: R. Accorsi

2013 Rimini 20° Convegno Nazionale Or-Tec - Ortodonzia Funzionale: Lo Stato dell’Arte 2014 Rimini 21° Convegno Nazionale Or-Tec - La Gestione Tecnico-Clinica del Paziente Disfunzionale 2015 Rimini 22° Convegno Nazionale Or-Tec - Approccio Multidisciplinare all’Ortodonzia Contemporanea 2016 Rimini 23° Convegno Nazionale Or-Tec - Orthodontic Overview 2017 Rimini 24° Convegno Nazionale Or-Tec - Teamwork in Orthodontics 2018 Firenze 25° Convegno Nazionale Or-Tec

2012 / L’Aquila / Corso di Alta Formazione per la Specializzazione dell’Odontotecnico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio Relatori: vari Docenti Universitari

I Congressi OR-TEC

2013 / L’Aquila / Corso di Alta Formazione per la Specializzazione dell’Odontotecnico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio Relatori: vari Docenti Universitari

1969 Miramare (RN) I Congresso Nazionale Or-Tec

1995 Pomezia (RM) XXVII Congresso Nazionale Or-Tec

2013 / Roma / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 3° Incontro - Apparecchiature Ortodontiche per la Terapia Funzionale: Monoblocco di Andresen - Bionator di Balters - Twin-Blocks di W.J. Clark Relatore: M. Cicatiello

1970 S. Eurosia (BI) II Congresso Nazionale Or-Tec

1996 Napoli XXVIII Congresso Nazionale Or-Tec

1971 S. Cristiana del Conero - Numana (AN) III Congresso Nazionale Or-Tec

1997 Genova XXIX Congresso Nazionale Or-Tec

2013 / Udine / Corso Liberty Bielle Relatore: M.C. Franck

1972 Scilla - Altofiumara (RC) IV Congresso Nazionale Or-Tec

1998 Roma XXX Congresso Nazionale Or-Tec

2014 / Palermo / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 4° Incontro - Principi di funzionamento e costruzione pratica dei Dispositivi Pedro Planas Relatori: A. Molino - A. Confaloni - G. Gubbini

1973 Roma V Congresso Nazionale Or-Tec

1999 Trieste XXXI Congresso Nazionale Or-Tec

1974 Massa Pisana (LU) VI Congresso Nazionale Or-Tec

2000 Parma XXXII Congresso Nazionale Or-Tec

1975 Padova VII Congresso Nazionale Or-Tec

2001 Roma XXXIII Congresso Nazionale Or-Tec - 1° Congresso Nazionale Confdent

1976 Bologna VIII Congresso Nazionale Or-Tec

2002 Torino XXXIV Congresso Nazionale Or-Tec

2015 / Roma / Master Incontro Formativo per Odontoiatri in Tecnica Ortodontica Relatori: A. Confaloni – S. Della Vecchia - S. Negrini – R. Palla – F. Rinaldin

1977 Torre Cintola - Monopoli (BA) IX Congresso Nazionale Or-Tec

2003 Selvazano Dentro (PD) XXXV Congresso Nazionale Or-Tec

2016 / Bari / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 6° Incontro - Principi di funzionamento e costruzione dei dispositivi del Prof.

A.J.Cervera Relatori: G. Mautarelli – R. Giammarini

1978 Firenze X Congresso Nazionale Or-Tec

2004 Roma XXXVI Congresso Nazionale Or-Tec

1979 Roma XI Congresso Nazionale Or-Tec

2005 Milano XXXVII Congresso Nazionale Or-Tec

1980 Trieste XII Congresso Nazionale Or-Tec

2006 Firenze XXXVIII Congresso Nazionale Or-Tec

1981 Ospedalicchio (PG) XIII Congresso Nazionale Or-Tec

2007 Napoli XXXIX Congresso Nazionale Or-Tec

1982 Bologna XIV Congresso Nazionale Or-Tec

2008 Firenze XL Congresso Nazionale Or-Tec

1983 Bologna XV Congresso Nazionale Or-Tec

2009 Roma XLI Congresso Nazionale Or-Tec

1984 Roma XVI Congresso Nazionale Or-Tec

2010 Firenze XLII Congresso Nazionale Or-Tec

1985 Roma XVII Congresso Nazionale Or-Tec - 1° C.O.E.

2011 Roma XLIII Congresso Nazionale Or-Tec

1986 Roma XVIII Congresso Nazionale Or-Tec

2012 Firenze XLIV Congresso Nazionale Or-Tec - Formazione Specialistica in Tecnica Ortodontica

2014 / L’Aquila / Master Incontro Formativo per Odontoiatri in Tecnica Ortodontica Relatori: G. Marzo - R. Gatto 2015 / Ispica (RG) / Percorso Formativo Pratico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio - 5° Incontro - Principi di funzionamento e costruzione dei Dispositivi Simoes Network Relatori: E. Zaffuto – P. Chiechi

I Convegni OR-TEC 1991 Bologna 1° Convegno Nazionale Or-Tec 1993 Bologna 2° Convegno Nazionale Or-Tec 1994 Rimini Incontro Interdisciplinare OR-TEC / AIOP / SICO / SIDO / ANTLO 1996 Roma 3° Convegno Nazionale Or-Tec 1997 Verona 4° Convegno Nazionale Or-Tec - 1° Convegno Interassociativo ATO / GTO / OR-TEC 1998 Firenze 5° Convegno Nazionale Or-Tec - 2° Convegno Interassociativo ATO / GTO / OR-TEC 1999 Torino 6° Convegno Nazionale Or-Tec - 3° Convegno Interassociativo ATO / GTO / OR-TEC 2000 Bari 7° Convegno Nazionale Or-Tec 2001 Brescia 8° Convegno Nazionale Or-Tec 2002 Palermo 9° Convegno Nazionale Or-Tec 2003 Portonovo (AN) 10° Convegno Nazionale Or-Tec - 2° Congresso Nazionale Confdent 2004 Porto Conte - Alghero (SS) 11° Convegno Nazionale Or-Tec 2005 Napoli 12° Convegno Nazionale Or-Tec 2006 Caserta 13° Convegno Nazionale Or-Tec

56 Or-Tec 1968-2018

1987 Taormina (ME) XIX Congresso Nazionale Or-Tec 1988 Torino XX Congresso Nazionale Or-Tec 1989 Napoli XXI Congresso Nazionale Or-Tec 1990 Porto Cervo (SS) XXII Congresso Nazionale Or-Tec 1991 Montecatini Terme (PT) XXIII Congresso Nazionale Or-Tec 1992 Parma XXIV Congresso Nazionale Or-Tec 1993 Villasimius (CA) XXV Congresso Nazionale Or-Tec

2013 Roma XLV Congresso Nazionale Or-Tec 2014 Firenze XLVI Congresso Nazionale Or-Tec - Ortodonzia Tecnica dalla funzionale alla chirurgia ortognatica 2015 Milano XLVII Congresso Nazionale Or-Tec - Best Practices in Orthodontics 2016 Firenze XLVIII Congresso Nazionale Or-Tec - Higher up Together 2017 Roma XLIX Congresso Nazionale Or-Tec 2018 Rimini L Congresso Nazionale Or-Tec

1994 Firenze XXVI Congresso Nazionale Or-Tec - Concorso Internazionale Pinza d’Oro 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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I Presidenti Un incarico gravoso ma di prestigio fare il Presidente dell’Or-Tec! Nei primi anni di vita dell’Associazione, l’incarico aveva una durata annuale, in seguito biennale. Un incarico che seppur condiviso con la propria squadra, lascia pochi week end liberi, quei week end che aspettiamo per riposarci dalla dura settimana di lavoro.

Presidente

LANZANI DARIO

1988

Presidente

LANZANI DARIO

1989/1990

Presidente

LANZANI DARIO

1991/1992

Presidente

BENATTI DANIELE

1993/1994

Presidente

CORTI LUCIANO

1995/1996

Presidente

CORTI LUCIANO

Un incarico di prestigio, perché trovarsi alla guida della più vecchia Associazione di Tecnici significa partecipare ad una fervente attività di organizzazione e di contatti con famosi relatori internazionali e con Associazioni Culturali cliniche.

1997/1998

Presidente

LANZANI DARIO

1999/2000

Presidente

LANZANI DARIO

Sono stati 14 i Presidenti “coraggiosi” che hanno tenuto alta la bandiera dell’Or-Tec.

2001/2002

Presidente

GRAZIANI CLAUDIO

I numeri:

2003/2004

Presidente

LANZANI DARIO

-34 mandati Presidenziali

2005/2006

Presidente

VINCI BENEDETTO

-14 Presidenti, alcuni con lunghissime militanze:

2007/2008

Presidente

VINCI BENEDETTO

-Dario Lanzani, 7 mandati Presidenziali, per una durata complessiva 14 anni

2009/2010

Presidente

DELLA VECCHIA STEFANO

-Nerio Pantaleoni, 7 mandati Presidenziali, per una durata complessiva di 7 anni

2011/2012

Presidente

DELLA VECCHIA STEFANO

-Fiorino Pagani, con 4 mandati Presidenziali dal 1969 al 1972, per una durata complessiva di 4 anni

2013/2014

Presidente

EVANGELISTA PATRIZIO

2015/2016

Presidente

NEGRINI STEFANO

2017/2018

Presidente

GIAMMARINI ROBERTO

-Piergiorgio Dolci con 3 mandati per una durata complessiva di 3 anni

1969 Presidente PAGANI FIORINO deceduto

Luciano Corti

1970 Presidente PAGANI FIORINO deceduto

“La felicità non è data dal possesso di beni, ma dal proprio lavoro e dalla tenacia ed entusiasmo nell’eseguirlo” (Mahatma Gandhi)

1971 Presidente PAGANI FIORINO deceduto 1972 Presidente PAGANI FIORINO deceduto

58 Or-Tec 1968-2018

1987

“Coloro che si dedicano alla pratica senza la scienza sono come i marinai che vanno in alto mare senza timone né bussola e che non sono mai sicuri della destinazione. La pratica deve sempre basarsi su una profonda conoscenza della teoria” (Leonardo da Vinci)

1973

Presidente

BAVARESCO SILVIO

deceduto

1974

Presidente

BAVARESCO SILVIO

deceduto

1975

Presidente

DOLCI PIERGIORGIO

deceduto

1976

Presidente

DOLCI PIERGIORGIO

deceduto

1977

Presidente

DOLCI PIERGIORGIO

deceduto

1978

Presidente

PANTALEONI NERIO

1979

Presidente

PANTALEONI NERIO

1980

Presidente

PALMIERI REMO

1981

Presidente

PANTALEONI NERIO

1982

Presidente

PANTALEONI NERIO

1983

Presidente

PANTALEONI NERIO

1984

Presidente

PANTALEONI NERIO

1985

Presidente

PANTALEONI NERIO

Notevoli i personaggi incontrati nella nostra associazione, Pagani, Bertoni, Dolci, Frati e tantissimi altri che essendo troppo numerosi non riesco ad elencare e che con il loro sapere, con l’impegno e la volontà di aiutare i nuovi associati hanno contribuito a far crescere l’associazione e soprattutto a far capire l’importanza e la responsabilità che rivestiva l’attività di tecnico dell’ortodonzia.

1986

Presidente

LANZANI DARIO

Nei primi anni entrare nell’Or-Tec non era semplice: il tecnico che si iscriveva

Nell’ufficio del mio laboratorio due quadretti con queste frasi mi hanno sempre ispirato e identificato.

Ringrazio sentitamente l’Or-Tec che ha permesso di vivere la mia vita di lavoro con i pensieri sopra esposti.

Il 50° anniversario Or-Tec: è una tappa importante e lusinghiera per un’associazione culturale di tecnica ortodontica (credo unica al mondo) che si basa quasi esclusivamente sullo studio, la sperimentazione, il confronto e l’aiuto reciproco tra gli associati per acquisire conoscenza, cultura e pratica ortodontica.

Luciano Corti con Dario Lanzani

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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veniva accolto come “Aspirante Socio” e solo successivamente, quando era già più conosciuto ed apprezzato e “desideroso di crescere culturalmente” poteva presentare una relazione durante il congresso annuale e il Consiglio Direttivo valutare se il socio aspirante poteva passare a “socio effettivo” o aspettare una successiva relazione in congresso per richiedere l’ammissione.

I Presidenti: Daniele Benatti

Tutte le relazioni approvate, sia degli aspiranti, che dei soci effettivi venivano lasciate in copia all’Archivio culturale dell’Associazione a disposizione dei soci.

Questo materiale in seguito ha contribuito alla realizzazione del “Manuale di Tecnica Ortodontica” che è stato il primo testo a trattare specificamente il vasto campo della tecnica ortodontica.

Da perfette fondamenta; da grandi uomini; e… dalla passione.

Negli ultimi anni la tecnologia, i computer, la comunicazione informatica, hanno fortemente modificato la quotidianità dei laboratori, il contatto umano, lo scambio di idee e di esperienze, la condivisione delle problematiche e delle difficoltà operative del laboratorio ma la sensazione è che l’Or-Tec non sia superata, piuttosto direi mutata nelle sue dinamiche culturali e organizzative.

La passione di uomini che hanno costruito un’impalcatura quasi indistruttibile trasmettendo ancora oggi, anche se i tempi sono notevolmente cambiati, una solidità che ci permette di parlare e festeggiare 50 anni di Or-Tec.

La perdita di quello che citavo all’inizio, cioè l’impegno, lo scambio di idee, il confronto tra i soci e il culto dell’accrescimento culturale scaturito tra gli stessi, sono, forse, solo pensieri che riflettono un po’ la mia età e spero sinceramente di essere diventato solo un nostalgico dei tempi passati. L’Or-Tec è stata per noi la bussola e il timone, negli anni in cui la nostra destinazione non era ancora conosciuta, adesso faccio fatica a farmi orientare …

Gli anni di un mandato biennale di presidenza, non rappresentano una storia a sé, ma raccolgono ciò che è stato seminato e sviluppano nuovi stimoli per ulteriori obiettivi a chi avrà il compito della continuità.

Oggi è giorno di gioia e di orgoglio per i 50 anni dell’Or-Tec e il mio augurio è che altri 50 anni testimonino il progresso della tecnica ortodontica rappresentato dall’Or-Tec.

La realizzazione di grandi opere, lo sviluppo di ispirate e lungimiranti idee, la concretezza con cui si propaga un fenomeno che si mantiene integro per 50 anni, nasce a mio avviso da tre fattori.

L’Or-Tec è tutto questo!

Ho trovato, sin dalla mia entrata in Or-Tec fino al mio biennio di Presidenza, questi fondamentali.

E’ un risultato unico al mondo per un’aggregazione associativa culturale in campo odontotecnico e tecnico ortodontico.

Chi mi ha preceduto, Dario Lanzani, possedeva diverse qualità di uomo e imprenditore; Dariom Lanzani ha dato all’Or-Tec una visione più completa del rapporto attività, professione e azienda.

Ha saputo dare quel quid di ”condimento” comunicativo e confronto tra l’associazione e i nostri interlocutori privilegiati (Associazioni Mediche e Università), preparando il terreno per una lunga cavalcata che l’Or-Tec ha effettuato fino ai giorni nostri, con risultati straordinari.

Su quel sentimento e con una vera azione di pragmatico lavoro, si è sviluppato uno dei due elementi salienti del mio mandato.

Attivare il vero sigillo della collaborazione Or-Tec-S.I.D.O. attraverso una riconoscenza reciproca dei ruoli e farlo trattando un argomento che potesse poi rappresentare una specifica continuità.

Fu scelta la terapia funzionale come modello adatto per mettere insieme la competenza tecnica e clinica, necessaria per affrontare in maniera adeguata i trattamenti terapeutici e, in un certo senso, fare scuola insieme per “sdoganare” completamente la filosofia funzionale rispetto alla meccanica, che in quel momento era maggiormente apprezzata.

Or-Tec–S.I.D.O. pur con resistenze presenti, ma non così incisive da fare naufragare il progetto, organizzano il primo corso di Ortodonzia Funzionale per tecnici e per clinici nella stessa sede (Auditorium Farmitalia di Milano) il 19-20 aprile 1991 tenuto dal Prof. Rolf Frankel e dal Prof. Ulrich Teuscher, oltre che dal Socio Onorario Or-Tec Guido Pedroli, Tecnico dell’Università di Zurigo.

1991 Milano: Corti, R. Fraenkel, Spessot, Benatti, Gubbini, Biagi e Minghini

Grazie all’incisività del Prof. Roberto Martina (Presidente S.I.D.O.), con il quale si era instaurato un ottimo feeling ed al lavoro di “fioretto” di un uomo da sempre vicino all’Or-Tec, Prof. Damaso Caprioglio.

L. Corti a Perugia con G. Gubbini, D.Benatti, E. Spessot

60 Or-Tec 1968-2018

Si parte per questo grande evento. Da quel momento il rapporto Or-Tec–S.I.D.O. viaggia in sintonia e, malgrado qualche pausa, oggi possiamo sostenere si sia raggiunta una vera riconoscenza stabile.

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

61

Il secondo elemento, che ha caratterizzato il mio mandato, è il rapporto tra Or-Tec e UNIVERSITA’

1992 Parma: Daniele Benatti e Prof. Umberto Gennari

Il dialogo con il mondo accademico si intrecciava spesso con quello dell’associazionismo medico (è tutt’ora così) e talvolta era necessario predisporsi in maniera che le “ruote dentate” della cultura potessero integrarsi con la giusta armonia (ruote dentate = Clinica-Tecnica-Tecnologia/Merceologia ingranaggio necessario per la crescita della cultura).

Ho citato appositamente “le ruote dentate” perché mi permette di introdurre una persona, un professionista, un grande uomo di cultura e di accademia che ha coniato, proprio in ambiente Or-Tec questo analogismo; il PROF. DAMASO CAPRIOGLIO un grande amico dell’Or-Tec. Il Prof. Caprioglio (Università di Cagliari prima e in seguito Cattedra di Ortognatodonzia all’Università di Parma,) socio Onorario Or-Tec è stato, insieme ai compianti Prof. Paolo Falconi, Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari, e al Prof. Umberto Gennari, Direttore della Clinica Odontoiatrica dell’Università di Parma, uno dei massimi artefici dell’integrazione tra il mondo Accademico e l’Or-Tec e tra la S.I.D.O. e Or-Tec. Il rapporto Or-Tec - UNIVERSITÀ trova la sua migliore espressione attraverso un intenso lavoro effettuato con il Prof. Caprioglio ed il Prof. Falconi e fortemente sostenuto dal mio consiglio direttivo.

Cagliari 1993: Minghini, Benatti, Falconi, Corti e Caprioglio

Un grande progetto di collaborazione, dove il tecnico qualificato Or-Tec entra in ambito accademico per collaborare con la scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia sia in ambito formativo per i nuovi specializzandi, sia per arricchire la competenza del dialogo medico tecnico in area operativa.

Il Prof. Paolo Falconi, squisita persona, eccellente professionista e primo cattedratico a fondare in Italia la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Clinica, da sempre amico dell’Or-Tec, apre la strada verso l’Università.

Con la regia del Prof. Damaso Caprioglio, introduce nel mondo Accademico questo importante passaggio che viene supportato da un altro grande progetto: la pubblicazione di una collana video di carattere tecnico che diventano parte della base formativa degli ortodontisti specializzandi ed anche un prezioso sostegno per la crescita del tecnico qualificato Or-Tec. L’Or-Tec diventa sempre più scuola di formazione in tecnica ortodontica per i suoi associati e per tutto il mondo odontotecnico ortodontico italiano, oltre ad un prezioso e necessario supporto per la clinica.

L’esperienza di questi due importanti risultati ci porta diritti all’evento che ha sostanzialmente concluso il mio mandato. Per la prima volta l’Or-Tec effettua il proprio Congresso all’interno dell’Università.

Collana audiovisivi Or-Tec e Università di Cagliari

Il XXIV° Congresso Nazionale Or-Tec si svolge infatti a Parma nei giorni 26-28 Novembre 1992 presso l’Aula Magna del Polo Ospedaliero dell’Università di Parma.

Questo evento ha avuto una risonanza importante per l’Or-Tec, sia per la qualità della manifestazione, che per lo spessore dei relatori, per la grande e massiccia partecipazione, ma ancor più per la figura del tecnico che entra dalla porta principale nel mondo accademico e viene identificato come partner necessario per la nuova evoluzione dello sviluppo tecnico ortodontico nel nostro paese.

mi rendo maggiormente conto oggi, di come quel “seminato” abbia davvero inciso sulla qualità e sull’evoluzione dei rapporti della formazione, e del criterio con il quale fare politica associativa, nel confronto tra addetti ai lavori nel puro rispetto dei ruoli.

Era una vera prova di esame che poteva o no dare un modello di vita associativa e culturale all’Or-Tec diversa da taluni momenti del passato.

Sempre con la regia del Prof. Damaso Caprioglio e con il grande ed indispensabile aiuto dell’amico e socio Or-Tec, Maurizio Melegari (Professore di Odontotecnica presso l’Ateneo Parmense) si imbastisce il telaio congressuale da presentare al Direttore della Clinica Universitaria, il Prof. Umberto Gennari.

1992 Parma: Pedro Planas al Congresso Or-Tec

La manifestazione, che è stata preceduta da un corso di formazione tecnicoclinica del Prof. Pedro Planas, ottiene un grande successo e stringe con i Professori Gennari-Falconi-Caprioglio un sodalizio di amicizia, rispetto, stima e riconoscenza che rimarrà indelebile nella mia persona ed anche nella storia Or-Tec

Non sono parole grosse e nemmeno illusioni, ma a distanza di un quarto di secolo, 62 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

63

Dario Lanzani, il Presidente “Manager”.

Dario Lanzani, un grande Presidente.

Dario Lanzani vanta un impegno attivo, come dirigente dell’Associazione, che abbraccia un arco temporale che va dal 1986 al 2010, alternandosi tra l’incarico di Presidente e altri ruoli all’interno del Direttivo. Ho avuto modo di lavorare con lui, ancor prima di essere eletto in Consiglio Direttivo, poiché mi volle inserire tra i soci che frequentavano il Consiglio “senza incarico elettivo” nel biennio 2005-2006.

Chiunque abbia avuto modo di conoscere Dario Lanzani, di lui può dire solo una cosa: è un Grande!

In precedenza collaborai con lui per l’organizzazione del Convegno di Alghero del 2004. Rimasi stupito sin dal primo momento, nel vederlo arrivare in Sardegna qualche mese prima del Convegno, per visionare di persona hotel e sala del convegno, curando e trattando tutti gli aspetti economici con estrema determinazione. La sua capacità organizzativa e la sua abilità nei rapporti istituzionali diede modo al compianto Prof. Falconi di tenere il suo ultimo corso per Or-Tec nel Pre-Congressuale di Alghero.

Le idee di Lanzani erano sempre attente, sia nella scelta delle sedi, sia negli argomenti culturali badando concretamente alle esigenze di cassa, ed a lui si deve il riallineamento di bilancio dopo il difficile periodo conseguente alle spese del libro e del Concorso “La Pinza d’Oro”.

Partecipare ad un Consiglio Direttivo nell’epoca Lanzani era per me come entrare in un ring con lottatori molto esperti e agguerriti, da cui si andava via sempre stremati ma con progetti entusiasmanti.

All’epoca delle mie prime riunioni di Consiglio da Segretario, ci si ritrovava quasi sempre a Milano all’Hotel Andreola e pur partendo all’alba e rientrando a casa la sera tardissimo, ero onorato di ricoprire quell’incarico e di trascorre la giornata ad apprendere da persone molto esperte come Lanzani e Della Vecchia.

Dopo il periodo Corti, l’epoca Lanzani fu inizialmente molto contestata: ci trovavamo in un momento economico molto critico, che rischiava di far colare a picco l’associazione, e certo, il primo congresso da lui presieduto, non poteva ovviamente competere con gli splendori di Luciano, ma grazie all’oculatezza di Dario, le spese per la sua organizzazione sfioravano lo zero. Questo fu lo spirito con cui si lavorò in quei primi anni, e che portò passo dopo passo verso la ripresa.

Dario si inventò di tutto: dalla vendita a stock dei libri (Manuale di Tecnica Ortodontica), alle promozioni per raccogliere nuovi soci, facendo talvolta anche scelte impopolari. Riuscì a continuare la pubblicazione cartacea della rivista, dopo averne revisionato il formato per renderla più economica, e curò personalmente le sue uscite.

1987: XIX Congresso di Taormina

Diede un taglio più manageriale all’associazione, mettendo a servizio il meglio (e talvolta anche il peggio) di sé stesso. È il presidente che ci ha traghettati negli anni 2000, che ai tempi della famigerata legge 93/42, è riuscito a sedersi al tavolo delle trattative al Ministero della Sanità, fianco a fianco con le grandi Associazioni nazionali di categoria.

Con grande lungimiranza, ha promosso la ISO per i nostri laboratori, anche se poi il progetto non è decollato, e nel momento dell’obbligatorietà dei crediti ECM, fece sì che Or-Tec diventasse provider! Senza dimenticare la legge sulla privacy, il corso di management che aveva come partner l’Università di Brescia, e non solo. In quegli anni patrocinammo il primo corso della Prof. Wilma Alexandre Simoes in Italia.

Nel momento in cui si doveva organizzare una manifestazione culturale in ambito Universitario o di Associazioni mediche, Dario Lanzani estraeva fuori dal suo ventaglio di amicizie un contatto diretto con cui rapportarsi per trattare con assoluta disinvoltura gli aspetti organizzativi.

I suoi rapporti personali ci hanno permesso il dialogo con COI, Collegio Docenti, Expodental, UNIDI e tutte le sigle sindacali Odontoiatriche. E Odontotecniche.

Dario Lanzani con Fulvio Tonesi

Grazie Dario, per me e molti so che sei stato un grande maestro e un grande ispiratore!

Gianni Caria

P. Bracco, D. Lanzani, M. Biaggi e R.Rizzi

64 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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A mio avviso, Dario toccò l’apice della sua presidenza nel Congresso di Trieste del 1999, con il corso di Michael Langlade che registrò un gran numero di presenze e di consensi. In quell’occasione, vi fu la presentazione del dott. Leone Rubini della sua traduzione in italiano del volume di Pedro Planas “Riabilitazione Neuro Occlusale - R.N.O.”, divenuto da subito un “cult”.

Nel 2003 viene pubblicato il CD “Quaderni di Tecnica Ortodontica”, nato fra due presidenze, la sua e quella di Claudio Graziani.

Da grande politico qual’è, avvia dei fruttuosi rapporti con il mondo medicoortodontico ed universitario, che ci vedranno negli anni a venire come unico partner tecnico-ortodontico al Collegio dei Docenti di Odontoiatria a Roma, e ai congressi nazionali SIDO. Devo dire che in otto anni di consiglio al suo fianco, ho imparato moltissimo, compreso un vocabolario colorito ed originale, ricco di irripetibili frasi che resteranno nella storia.

Di Dario ho imparato ad apprezzare la generosità, il decisionismo, la totale dedizione al lavoro e all’associazione, il suo modo, per così dire, “birichino” di riuscire a far litigare gli avversari, per trovarsi sempre alla fine nei panni del “terzo che se la gode”.

Manuela Tromba

I Presidenti: Claudio Graziani 1968-2018 50 anni di Or-Tec. È stato chiesto dal direttivo Or-Tec a tutti i past president di scrivere una riflessione da pubblicare su un almanacco che sarà poi divulgato e consegnato ai soci, come documento indelebile di una data importante.

Personalmente devo dire che tale invito è stato molto gradito e ancora una volta ho potuto constatare come il direttivo, assieme ad altre iniziative che riterrà più opportune, intende esaltare questo traguardo straordinario e, per certi versi, mitico. Mi è stato anche detto di limitare a una sola pagina il mio scritto, quando in realtà per raccontare anche sommariamente le cose fatte in questi 50 anni non basterebbe un libro intero.

Claudio Graziani con Ricketts

costante avvicinamento al mondo universitario e ad una crescente e ottima collaborazione con tutte le più importanti associazioni mediche ortodontiche.

Su questo percorso deve proseguire il nostro lavoro: un’immagine di professionalità, di esperienza, di etica del lavoro che deve essere promossa in ogni momento, con tutti i mezzi a sua disposizione, dalla nostra rivista, ai convegni, dai corsi di aggiornamento ai seminari, work-shop, internet, dalla presenza attiva nel dibattito pubblico, ai tavoli dove si decidono le linee evolutive del nostro mestiere.

Dobbiamo attivarci concretamente per mantenere alte queste motivazioni, per questo Or-Tec deve costantemente focalizzare l’attenzione sulle esigenze dei propri associati e sulle loro aspettative.

1993 Brescia Corso Or-Tec

È tempo inoltre che si rifletta sulla potenzialità ormai irrinunciabile del marketing aziendale anche nel nostro settore. Comunicare adeguatamente la nostra immagine significa far comprendere a tutti l’importanza del nostro approccio al mestiere del tecnico Or-Tec, ciò ci rende riconoscibili e ci unisce garantendoci quell’identità condivisa che ci fa vincenti.

Concludo con un plauso e un grande riconoscimento davvero sentito a tutti i presidenti e ai loro consiglieri che con grande impegno e dedizione dal lontano 1968 si sono succeduti e ci hanno portati a questo cinquantesimo anniversario con risultati stupefacenti e visibili a tutti.Nel contempo vorrei rivolgere a tutti gli associati un augurio di buon lavoro, con la certezza di poter contare sempre sulla massima collaborazione da parte di ognuno di noi: una collaborazione, fatta di validi suggerimenti ma anche di critiche costruttive e per questo vi ringrazio fino da ora.

Graziani Claudio “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo” Henry Ford

Perciò scriverò di etica corporativa: ad oggi, dove spesso conta di più l’apparire che l’essere è determinante per Or-Tec puntare i riflettori su ciò che ha più importanza: il nostro essere, il nostro agire, i nostri valori. Del resto un’Associazione deve prediligere in ogni momento della propria esistenza una piena corrispondenza con i propri iscritti, e in tutti questi anni, Or-Tec è cresciuta insieme ai propri soci, e nel contempo ha saputo fornire loro un riferimento ben preciso.

Or-Tec sin dalla sua fondazione nel lontano 1968 si è ritagliata, con il lavoro costante dei suoi Presidenti e dei Consiglieri che si sono succeduti, un ruolo di riferimento importante nel settore tecnico ortodontico nazionale.

Ritengo infatti che questo impegno sia indispensabile per poterci proporre oggi come domani, quali referenti consapevoli dell’attività professionale del clinico ortodontico. Ed è importante sottolineare come tutto ciò ci abbia portati ad un

66 Or-Tec 1968-2018

Claudio Graziani

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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I Presidenti: Benedetto Vinci

I Presidenti: Stefano Della Vecchia

Stimato Presidente e cari amici del Consiglio Direttivo

La mia presidenza Or-Tec inizia nel 2008 (40° anniversario della nostra amata associazione) ed ha dell’incredibile. Essere il Presidente non era un mio desiderio, non volevo e non potevo esserlo per tanti motivi, mia figlia che si laureava in odontoiatria, il laboratorio che era in continua ascesa e tanto altro non mi permettevano di compiere quell’ovvio passo successivo dopo tante vicepresidenze fatte. Nell’assemblea del congresso di Firenze sedevo con un grande imbarazzo davanti ai numerosi soci che aspettavano un mio decisivo passo: paura totale.

Benedetto Vinci tentava in tutti i modi di convincermi. Dopo un continuo andirivieni di domande e seguenti mezze risposte alza la mano Daniele Benatti: per me il Presidente deve farlo Stefano Della Vecchia!

Ringrazio di cuore per avermi chiesto di scrivere le “memorie” dei miei anni trascorsi alla presidenza Or-Tec. Il rewind sul periodo, che ritengo esser stato il più esaltante della mia vita professionale, mi ha portato alla riflessione che ogni presidenza e ogni partecipazione ad un Direttivo rappresenta il proseguimento ed anche il coronamento di tanti progetti in precedenza iniziati individualmente.

Collegio dei Docenti: R. Accorsi, G. Caria, A.Viotti, S. Della Vecchia e B. Vinci

Ad esempio, la concretizzazione del Congresso congiunto con SIDO è stato un processo lungo e cercato da tutti i Presidenti che mi hanno preceduto, ma solo il coraggio di esporsi alle critiche che ha contraddistinto il sottoscritto ed il presidente Alberto Laino ha fatto sì che il ruolo del tecnico ortodontista e quindi di Or-Tec fosse pienamente riconosciuto ed integrato all’interno dei congressi SIDO. Questa opportunità ci ha consentito di poter beneficiare degli stessi programmi culturali e quindi di attingere alle filosofie e alla costruzione dei dispositivi ortodontici in modo estremamente diretto.

Altro momento, particolarmente stimolante, fu il prepotente ingresso del digitale nella tecnica ortodontica. Fu spunto per l’editoriale della rivista n° 3 del lontano 2006; set up digitali, set up chirurgici, archiviazione modelli parevano un progetto avveniristico, mentre oggi rappresentano la quotidianità del laboratorio.

Firenze 2006 B. Vinci e W. Clarck

Riflettendo con sereno distacco e osservando il panorama dentale, possiamo notare quante aziende esterne al mondo tecnico ortodontico siano entrate imponendo nuove regole di mercato, modificandone indirettamente il numero degli addetti sul territorio nazionale.

Moltissimi sono stati i momenti difficili e faticosi nel corso della mia presidenza e ancora una volta voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutto il mio Consiglio.

Una particolare traccia l’ha lasciata il mio Maestro ed amico Dario Lanzani, al quale riconosco il merito di avermi insegnato la sostanza di molte argomentazioni sia professionali che spirituali.

Oggi, che l’esperienza mi ha insegnato a discernere ciò che veramente conta da ciò che è transitorio, posso dire che tutti gli sforzi profusi nella gestione associativa sono nel mio album dei ricordi più belli e senza falsa modestia so di poter affermare che in termini morali ho sicuramente ricevuto più di quanto io abbia dato!

Napoli 2007 Mc Namara con B. Vinci

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Oddio, tento di elencare con fare quasi balbuziente le ragioni di un ipotetico no, ma ecco che si aggiungono altri colleghi a dare corpo alla richiesta di Daniele. Sono fritto. “Per alzata di mano, chi è favorevole a Stefano Della Vecchia Presidente?” Tutti favorevoli, astenuti: uno. Panico. Prendo tempo. Non posso lasciare l’ Or-Tec senza Presidente.

Rimini 2008 Il Consiglio Direttivo 2008-2009

Convoco un’assemblea straordinaria a Bologna in Febbraio. A quella assemblea presento tutti volti nuovi: Caria, Negrini, Evangelista, Accorsi, Melegari, Ciocci, Grimaldi e Giammarini. Questo il nuovo consiglio, sono il Presidente dell’Or-Tec. Traccio delle linee guida studiate nei mesi dopo la mia prima assemblea, rigide a tal punto che diversi associati si dimettono per poi confluire successivamente in associazioni parallele, ma 40 anni ce li abbiamo solo noi e di OR-TEC ce né una sola. Cosa fare adesso?

Prossimo appuntamento è il convegno annuale: non so neanche dove cominciare, le riunioni di consiglio non mi danno la spinta giusta per tracciare il da farsi.

Autostrada per Pratola Peligna, penso e ripenso, vorrei tornare bambino, senza responsabilità come quando con i miei nonni andavo in vacanza a Rimini. Rimini.

Ma certo, questo mio primo convegno quest’anno sarà a Rimini! Ed è così che nacque il nostro convegno, ormai divenuto sede stabile, nella ridente cittadina romagnola. Come è andata? Una festa! La nostra festa, sempre tutti sorridenti, relazioni intriganti, spesso legate a prodotti di aziende che, coinvolte, davano la giusta linfa che attirava, e attira, i soci provenienti da tutto il nostro paese. Nomi importanti, e colgo ora di nuovo l’occasione per ringraziarli tutti, presenti sempre gratuitamente, donandoci e trasmettendoci il loro sapere per incrementare la nostra cultura, emblema della storia dell’Or-Tec. Da questa felice esperienza presi coraggio e misi in atto tutte le conoscenze acquisite negli anni, per preparare il primo congresso, gemellato con SIDO, a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. Ospite d’eccezione, Toshiaki Hiro, un grande rilevante personaggio della tecnica ortodontica linguale mondiale, venuto per l’occasione dal suo Giappone omaggiandoci della sua presenza e facendo un mini corso che ha attirato moltissimi clinici. Indimenticabile.

Ci si prende gusto al successo, e sembra che non ti pesa nulla. Girare per le varie città di questo o quel personaggio da invitare al prossimo evento, incontrare tante eccellenze del nostro panorama ortodontico, ti spinge a fare sempre di più e a dare il giusto valore a quello che stai rappresentando. Ed è così che nasce il corso del Prof. Bracco, 120 persone nelle sede della Dentaurum Italia, overbooking quasi da subito. Grazie Professore! Della sua disponibilità, della sua 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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simpatia, della sua cultura messa a nostra disposizione; è nei nostri cuori, nelle nostri menti.

Rimini si allunga! Vuol dire che ai soliti venerdì e sabato, si aggiunge una novità: anche il giovedì con un mini corso che i nostri soci accolgono con entusiasmo e che a tutt’oggi rappresenta ormai la norma. Il primo ad omaggiarci del suo sapere è l’amico Angelo Confaloni. Grazie di cuore Angelo.

Il rapporto instauratosi con il presidente in carica SIDO, la Dr.ssa Carmela Savastano, inizia con vero entusiasmo e una forte intesa: proponendo una seduta in comune con i clinici, con la possibilità di essere presenti nella stessa loro location: un altro passo avanti!

L’associazione dei tecnici ortodontisti italiani, Or-Tec , a avuto da sempre uno spiccato desiderio di insegnare ai suoi innumerevoli soci, oltre 600, nei suoi 50 anni di vita. Essa ha contribuito alla formazione di eccellenti professionisti che posti sul panorama ortodontico nazionale ed internazionale, hanno lasciato e lasciano tuttora, un’impronta significativa della figura del tecnico ortodontista.

De Nuccio (SIDO) e Della Vecchia

E per i giovani? Riuniti con il consiglio, quasi tutti i mesi, ci accingiamo a svolgere un compito ancor più impegnativo: la creazione del Percorso Formativo Pratico sulla Tecnica Ortodontica, rivolto proprio a loro, i giovani. Difficile la realizzazione ma alla fine c’è! Si parte con le “Apparecchiature Rimovibili”, il compito è di Manuela Tromba a Bologna e Massimo Cicatiello a Salerno presso la scuola F. Trani, suggerita dal consigliere Grimaldi: un successo che è durato per tutte le tappe segnate dai dispositivi che giornalmente trovano sede sui banchi dei nostri laboratori.

Quante iniziative, quanti amici sostenitori ci sono stati, moltissimi.

Ma il culmine per me è stato quando ho presentato qualcosa che penso rimarrà negli annali della nostra vita professionale: al grido di chi siamo noi? Nasce il Corso Formativo per Specializzazione dell’Odontotecnico in Tecnica Ortodontica di Laboratorio. Un progetto ambizioso che nella mia testa voleva, e vuole, la specializzazione della nostra vera professione.

I Presidenti: Patrizio Evangelista Biennio 2013.2014 la mia presidenza Ho già avuto modo di scriverlo e dirlo in più occasioni, ma mi ripeto volentieri, non tanto per auto-incensarmi, ma affinché la mia esperienza possa servire da stimolo ai giovani che magari sono restii ad avvicinarsi all’associazionismo.

Io entro in Or-Tec in tempi relativamente recenti, nel 2003, anno in cui ho avviato la mia azienda.

Pur avendo frequentato Or-Tec assiduamente in precedenza, non mi ero mai associato, non per altro ma perché pensavo come molti purtroppo ancora fanno, che era inutile impegnarmi, tanto avrei potuto usufruire dei benefici associativi a secondo della convenienza.

Poi una volta entrato ho avuto modo di conoscere persone stupende, con cui ho condiviso un fantastico cammino che mi ha visto ordinario (in due anni), poi segretario e inaspettatamente Presidente.

Riunione di Consiglio presso la segreteria di Perugia

Già Presidente, ricordo ancora quando a candidarmi fu il mio predecessore Stefano Della Vecchia, e l’emozione che quasi mi travolse unita ad un senso di responsabilità e immensa soddisfazione, credo infatti che ancora oggi Presiedere l’Or-Tec sia uno dei traguardi maggiori nella carriera di un tecnico Ortodontista.

Di questo biennio di presidenza, conservo ancora vivi nella memoria ricordi bellissimi, fatti di professionisti, di uomini e donne colleghi, di vecchi maestri, di viaggi, ristoranti, riunioni, della voce sempre un pò rotta dall’emozione al momento di prendere la parola per presentare un evento o un relatore, della stanchezza, e a volte della delusione: ricordi che hanno reso questa una delle esperienze più belle della mia vita!

Ed è così che cinquanta soci da tutta Italia hanno condiviso il progetto frequentando l’Università dell’Aquila, unica sede che ha creduto alla bontà del corso, per nove incontri mensili.

Roma 2009 Corso Ortodonzia linguale Dott. Hiro

Trasferta e retta del corso di alto costo, per raggiungere una meta che menti offuscate da perversi ragionamenti non hanno voluto che questa lungimirante idea continuasse ma SDT Orthodontic (Specialist Dental Tecnichian) c’è ed è pronto, stando al favorevole parere del MIUR, per l’Ateneo che vorrà iniziare questa sfida.

L’impegno di portare la bandiera di questa meravigliosa associazione è alto ed è comprensibile che, come è successo al sottoscritto, ci sia la mancanza di un socio che voglia prendersi l’incarico più alto, soprattutto portarlo avanti per quattro anni. Ragiono, mi confido con il mio insuperabile consiglio e nasce un’altra novità.

In quello che sarà il mio ultimo convegno di Rimini da presidente, annuncio che gli elementi del consiglio porteranno la bandiera per due anni ciascuno come presidente. Ed è così che siamo arrivati al nostro 50° compleanno!

Grazie Or-Tec, grazie a tutti voi stimati amici, è stata una delle più belle avventure della mia vita

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Rimini 2013: Evangelista con G. Slaviceck

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Roma 2014 Or-Tec all’Istituto De Amicis

Oggi viviamo un’epoca sicuramente diversa, le tecnologie digitali sostituiscono il potenziale divulgativo degli eventi congressuali, ma non potranno mai sostituire la componente umana e professionale di una associazione come Or-Tec. Per me è stata una famiglia, ed una scuola imprescindibile di vita e di impresa.

I Presidenti: Stefano Negrini

Questo per augurare ad Or-Tec mille di questi meravigliosi anni, e ai ragazzi di poter avere la fortuna che ho avuto io nell’essere stato adottato da Or-Tec, e accompagnato con le sue braccia forti di storia, competenza ed umanità, lungo il cammino della mia crescita umana e professionale.

L’Expo 2015 è stata l’esposizione universale svoltasi a Milano dal 1º maggio al 31 ottobre 2015. Il tema selezionato per l’Expo 2015 è stato “Nutrire il pianeta, energia per la vita”

Qui di seguito una carrellata delle immagini più significative del mio biennio di Presidenzaa, ma prima di chiudere questo breve ricordo, vorrei sottolineare due passaggi in particolare. La consegna del riconoscimento di soci onorari a Camillo Viotti ed al compianto Fulvio Tonesi, e la consegna da parte del maestro Nerio Pantaleoni del suo “libro d’oro” dove ha raccolto il diario delle sue Presidenze.

Eletto nel 2013 a Roma, pur sapendo che la mia candidatura era stata proposta circa 2 anni prima dall’allora Presidente Or-Tec Stefano Della Vecchia a Rimini, seguendo un progetto da tutto il consiglio condiviso per dare una continuità al lavoro svolto, non vi nego che due minuti dopo mi prese il panico.

Iinfine il riconoscimento sempre da onorario ad uno dei padri dell’Or-Tec: Luciano Corti.

Ho delle immagini nella mia mente e risalgono ad alcuni momenti che hanno segnato la mia vita in Or-Tec.

Non dimentico infine gli amici con cui ho vissuto questa avventura: Stefano Della Vecchia, Roberto Accorsi, Gianni Caria, Stefano Negrini, Roberto Giammarini, Massimo Cicatiello.

Il primo momento fu il Convegno Or-Tec a Montecatini, Presidenza Benatti.

Auguri di cuore Or-Tec per questo splendido 50 compleanno!

Il mio primo anno di Presidenza Or-Tec ha coinciso con L’EXPO 2015 a Milano e la Presidenza SIDO del Prof. Gianpietro Farronato.

Ma prima un piccolo passo indietro……

Entrare per la prima volta il quel mondo fu un’esplosione di emozioni, tantissima gente, nomi famosi che avevo letto su libri e articoli: mi sentivo allo stesso tempo eccitato e un pesce fuor d’acqua.

Il secondo momento fu il famoso Congresso di Cagliari a Villasimius, durante l’assemblea soci. Io all’epoca ero un socio straordinario (che ho sempre legato alla straordinarietà di trovarmi in quel mondo), credo una riunione che non dimenticherò mai più nella vita, una discussione infinita per far accettare la realizzazione della 2° edizione del Concorso Pinza d’oro e la realizzazione del libro dell’Or-Tec, due MILESTONE come direbbero gli Americani PIETRE MILIARI. Ricordo la determinazione del Consiglio nel far accettare le proprie idee a confronto con quelle di alcuni soci Ordinari volte ad analizzare e/o criticare in modo più o meno costruttivo i temi trattati. Il tutto in una discussione modello famiglia, dove venivano man mano messi sul tavolo tutti i problemi, e dove pur nella determinazione di far valere le proprie idee e convinzioni vigeva un profondo rispetto reciproco.

Al contrario di quello che capita oggi dove l’Assemblea soci viene svolta con l’orologio in mano quelle di allora andavano avanti ad oltranza, tanto che quella di Villasimius riprese il giorno successivo.

La cosa più FORTE di quella assemblea fu la decisione di far pagare a Tutti i soci Or-Tec (straordinari compresi) il famoso MILIONE una tantum per la realizzazione dei 2 progetti.

Ho vissuto quella assemblea in uno stato catatonico, allora mi sentivo una granello di sabbia, ma accettai dentro di me quella decisione con la speranza che portasse qualcosa di buono, ero pur sempre un Socio.

Consiglio Direttivo con la Dott.ssa Canalda

Mi costo tantissimo accettare, non solo per l’impatto che avrebbe avuto alle mie finanze quel MILIONE ma anche perché, il mio socio di allora se ne andò contrariato dalla mia decisione, lasciandomi da solo a dirigere un laboratorio minuscolo a Ferrara con ben 7/8 clienti.

Il terzo momento fu il Congresso di Padova dove, dopo una discreta militanza e impegno nel Comitato Culturale, l’allora candidato Presidente Paolo Forni mi

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scelse per la Sua squadra di “Governo”.

Sappiamo tutti come andò a finire, e non credo che verrà ricordata come una delle migliori assemblee soci della storia.

Mi feci tutti gli anni successivi in una sorta di purgatorio, ero diventato quasi trasparente, d’altronde ero stato scelto da nemico da colui che pochi mesi dopo creo L’Accademia Italiana di Ortodonzia Tecnica. uno schiaffo.

Non ci rimasi male sapete, Or-Tec per me è stato come una sorta di PADRE gli debbo gran parte della mia crescita professionale e all’interno metto anche questo episodio.

Tornando alla mia elezione da Presidente, quando Stefano Della Vecchia mi chiese se me la sentissi, gli dissi subito di si, avrei portato la bandiera dell’Or-Tec era incredibile anche solo pensarlo, figuriamoci farlo!

Arrivò il 2015, era il mio momento, sentivo dentro di me tutta la responsabilità dell’Associazione, nel ricoprire quella carica che precedentemente era stata affidata e grandi nomi.

Anche se per ogni Presidente Or-Tec il primo evento è sicuramente quello con più impatto emozionale, nel mio caso fu il secondo, ovvero il Congresso di Milano in occasione di EXPO 2015.

Venivamo da un Convegno di Rimini organizzato molto bene, ma con un’affluenza media, anche se per la prima volta organizzammo i workshop, cosa molto gradita agli associati.

Il Congresso di Milano fu un autentico successo, cominciammo con una sola sala ma vista la caratura dei relatori internazionali fummo costretti a chiedere a SIDO di aprirne una seconda e continuammo così per tutti i due giorni di Congresso : un successo strepitoso!

L’intervento dell’allora Presidente eletto SIDO 2016 Dr.ssa Allegrini per presentare il Congresso di Firenze SIDO-Or-Tec in una nuova formula, insieme in un sala planaria, un sogno che si avverava: Or-Tec poteva partecipare al Congresso SIDO con cui condivideva circa 20 anni di attività, alla pari, senza barriere.

I Presidenti: Roberto Giammarini Indelebile rimarrà nel mio ricordo il Congresso di Firenze 2015, in occasione del quale l’assemblea mi ha conferito l’incarico di presidente Or-Tec per il biennio 2017-2018. È un’emozione che auguro possano provare tutti coloro che amano questa professione e si sentono parte di questa storica associazione.

Nei due decenni in cui ho frequentato l’associazione ho potuto sviluppare le mie capacità professionali, attraverso la partecipazione a corsi e Congressi e instaurando un fattivo scambio interpersonale con altri soci. Nel 2010 in corrispondenza dello storico cambio generazionale con la presidenza Della Vecchia, l’associazione ha avuto bisogno della collaborazione di persone che offrissero il loro impegno per supportare la stessa, con passione e spirito d’iniziativa. Pur non ritenendomi in grado di apportare il mio contributo in quel frangente, ho accettato l’invito ricevuto, con gratitudine e riconoscenza verso i grandi benefici che avevo ottenuto fino a quel momento.

Quello di cui sono stato sempre convinto è che le associazioni debbano essere basate sullo spirito di partecipazione di ogni singolo componente, parte di un ingranaggio fondamentale per costruire la vita e la storia di ogni gruppo a cui appartiene.

Scrivo queste semplici considerazioni per mettere l’accento sul fatto che anche in Or-Tec, ogni singolo socio è un elemento imprescindibile della sua attività e della sua storia. Ognuno di noi può apportare il proprio contributo lavorativo ed umano dando linfa alla vita associativa, senza dimenticare che Or-Tec è l’unica associazione di tecnici ortodontisti a livello mondiale con una storia cosi longeva.

Recentemente abbiamo festeggiato i primi cinquant’anni di Or-Tec e l’occasione è stata favorevole per incontrare colleghi ed amici, celebrare alcuni soci fondatori e ricordare tutti quelli che hanno contribuito alla storia associativa. È stato bellissimo poter appurare il fatto che, in fase organizzativa, tutti coloro a cui è stata esposta la programmazione dell’evento, hanno accettato con entusiasmo di prendere parte all’anniversario.

Se dovessi tornare indietro non lo rifarei più, ma non per le persone coinvolte in quel progetto, a cui va tutta la mia stima, ma perché credo FERMAMENTE nell’identità del tecnico ortodontico, che deve essere un professionista che fa impresa, che deve far valere il proprio ruolo e saper dialogare col clinico.

Sono un forte sostenitore della relazione SIDO Or-Tec ma riconoscendone le reciproche individualità.

Concludo ringraziando Or-Tec per tutti i momenti indimenticabili che mi ha riservato e a tutti gli amici che ho trovato all’interno della più vecchia Associazione Tecnica Ortodontica del Mondo.

Odt. Stefano Negrini

2018 Rimini, Consiglio Direttivo

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Si è percepito in modo lampante il riaccendersi di un forte senso di appartenenza e di condivisione, anche in coloro che sono stati lontani o che non hanno frequentato in modo assiduo Or-Tec, per varie vicissitudini. Sicuramente questo atteggiamento è stato avvertito anche dai più giovani che si stanno affacciando alla professione ed alla vita associativa.

Potranno contare sull’esperienza maturata nel corso degli anni dai “senatori” che sicuramente saranno felici di trasmettere loro, conoscenze e passione per il lavoro, intraprendendo un cammino di arricchimento e di crescita.

R. Giammarini e R. Scutellà

Uno dei percorsi possibili può essere frequentare gli eventi associativi in primis e successivamente associarsi, diventare Socio Ordinario, far parte del Consiglio Direttivo infine aspirare al ruolo di Presidente “Direttore d’Orchestra” di OrTec. È un percorso che, di sovente, corre in modo parallelo alla propria crescita personale ma soprattutto professionale.

Per quanto mi riguarda mi ritengo onorato di aver potuto svolgere il compito di Direttore d’Orchestra in questi due anni, e sarò altrettanto fiero di poter continuare ad essere un Socio Ordinario.

“Lunga vita ad Or-Tec”

CAPITOLO 3

Il Manuale, la Rivista e il CD

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Collaborare dietro le quinte” alla stesura del libro “Manuale di tecnica ortodontica”, veder nascere e contribuire alla nostra rivista “Ortodonzia Tecnica”, avere l’onore e condividere il piacere di creare il CD “Quaderni di aggiornamento di tecnica ortodontica” è stata per me una grande opportunità di conoscere persone fantastiche che hanno arricchito la mia crescita personale e professionale.

Il “Manuale di Tecnica Ortodontica” EDIZIONI MARTINA BOLOGNA ‘94 PAGG. 488

“Vivere il consiglio”, al di là delle normali relazioni sociali è un’esperienza che auguro e consiglio a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e a disposizione per il futuro della nostra associazione.

Il “Manuale di Tecnica Ortodontica” è stato stampato in 6.000 copie, 488 pagine, centinaia di immagini, decine di tecniche descritte, e di innumerevoli istruzioni secondo autore dei dispositivi illustrati.

Sono oltre 200 gli articoli che Or-Tec ha pubblicato dal 1994 ad oggi attraverso l’organo ufficiale dell’associazione “Ortodonzia Tecnica”, che ha rappresentato i momenti salienti vissuti in questi anni.

2500 pagine “cartacee” ed “on line”, 5000 immagini, 58 editoriali di chi si è succeduto alla guida della nostra rivista e associazione , per arrivare fino ai saluti di chi ha lasciato il passo ad altri.

Pagine dedicate alle iniziative culturali e non; proposte alternative e inerenti la nostra professione: come gestirla al meglio e risolvere le problematiche quotidiane… Resoconti di corsi, congressi e momenti conviviali. Resterete stupefatti per quanto è stato fatto, qui riassunto solo in parte, da Or-Tec ed i propri soci di buona volontà e dalle molteplici capacità.

Di seguito la presentazione ufficiale del “Manuale di Tecnica Ortodontica” in originale tratto dal primo numero della rivista “Ortodonzia Tecnica” e il sunto della composizione del Cd “Quaderni di aggiornamento di tecnica ortodontica” editi da Or-Tec. Riccardo Palla

La storia dell’odontotecnica e dell’odontoiatria è piuttosto lunga e travagliata; la distinzione sul piano legale della figura medica e di quella specifica dell’odontotecnico deve attendere il 1890, passare per la sanatoria del 1901 e vedere l’istituzione nel 1923 della I° Scuola Nazionale di Odontoiatria (annessa all’Università di Roma).

Bisogna arrivare almeno agli anni 70, per iniziare a intravedere delle novità e la nascita di una responsabilità civile e professionale da parte delle due categorie.

Anche la tecnologia ha fatto nel frattempo passi da gigante, favorendo il passaggio del mondo dell’odontoiatria e dell’odontotecnica da un’iniziale categoria “B” a quella attuale “A”, e spesso a una posizione molto più avanzata delle altre categorie finora storicamente “elevate”.

La storia dell’odontoiatria e dell’odontotecnica è pertanto costellata di lacune e contraddizioni.

Anche la letteratura scientifica ne ha risentito; oggi è sicuramente ricca di testi, riviste, resoconti, atti, ecc. che hanno in parte disorientato i novizi, ma soprattutto i vertici. Eppure c’era un vuoto, oggi fortunatamente colmato, grazie allo sforzo di un’organizzazione di nome Or-Tec.

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L’Or-Tec è riuscita dopo grosse difficoltà, dovute principalmente ai Soci, a far nascere un libro di ortodontotecnica, l’unico nel suo genere per stesura, fotografie e contenuto.

Come dice il prof. Paolo Falconi, che ha curato la prefazione del libro: “Questo Manuale di Tecnica Ortodontica rappresenta, senza dubbio, un moderno e quanto mai aggiornato strumento rivolto a tutti gli operatori del settore specialistico: orto-tecnici, ortodontisti, dentisti, allievi specializzandi e studenti del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria e, aggiungo, anche per gli studenti delle Scuole di Odontotecnica”.

L’odontotecnica è finalmente una professione tecnico-sanitaria riconosciuta, è arte e mestiere, è una professione complessa, articolata e di estrema importanza, come ama definirla nell’introduzione del libro il Socio Ordinario Or-Tec, il sig.

Remo Palmieri. Non è perciò una professione accessoria, ma complementare e fondamentale per un esercizio qualificato dell’odontoiatria.

Se il ruolo del tecnico ortodontista e del suo laboratorio specializzato ha conquistato un ruolo principe nel panorama non solamente italiano, lo deve sicuramente ai tecnici dell’Or-Tec. Nata come Associazione nel 1968 per volontà di pochi pionieri a cui va rivolto un ringraziamento particolare, da quell’anno l’Or-Tec ha sempre promosso la conoscenza, sia tecnico-pratica, deontologica, ergonomica e professionale.

Questo libro nasce da questa voglia ed è unico nella sua specificità. È il frutto della raccolta e dell’assemblaggio di numerosi contributi, (lavori comparsi in congressi, corsi, dibattiti). Un lavoro collettivo quindi di Soci che sono al top di quanto la tecnica ortodontica nel panorama non solo nazionale, possa offrire fino a oggi.

Edito dalla casa bolognese del sig. Martina, finito di stampare nel gennaio 1994, presso le officine della “Grafica Salvi” di Perugia, 488 pagine con fotografie a colori di alto livello sia per definizione che per contenuto.

Questo lavoro è stato tessuto dal coordinatore e revisore, l’attuale Presidente OrTec il sig. Luciano Corti. Coadiuvato da un comitato di redazione di tutto rispetto, di persone che hanno lavorato e creduto alla realizzazione di questo libro: Roberto Comi, Donatella Govoni, Giorgio Gubbini, il dr. Nerio Pantaleoni, Paolo Sardi, Bruno Vari, Domenico Zanini. Ai loro nomi seguono tanti altri Soci che hanno direttamente o indirettamente preso parte a questo lavoro. Mi soffermo a lungo su questi ringraziamenti, perché è grazie realmente a loro, se questo successo si è potuto raggiungere e anche perché i loro nomi possono avere una più ampia risonanza di quanto lo sia comparendo solamente nella pagina 6 del libro. Lunga vita a tutti voi! È quindi nato il primo libro di tecnica ortodontica, tutto italiano, completo, leggibilissimo ben documentato. È nato con i saluti e le presentazioni di rappresentanti dei due mondi che nella loro ortognatodonzia si vedono finalmente d’accordo e uniti: il mondo medico e tecnico.

L’Università con le parole del prof. Paolo Falconi (Cagliari) e del presidente della S.I.D.O. il prof. Giorgio Nidoli dell’Università di Pavia e il presidente della C.N.O.l.

(Comitato ANTLO/FENAO/SNO), Francesco Palladini.

Questo libro apre con uno splendido articolo originale riservato alla Storia della Ortognatodonzia, entra poi nel vivo della tecnologia ortodontica attraverso l’analisi 80 Or-Tec 1968-2018

Immagine tratta dal Manuale di Tecnica Ortodontica: Bimzat del Museo Storico Or-Tec

delle caratteristiche chimico-fisiche dei materiali utilizzati, lascia largo spazio alle varie procedure costruttive di tutte le apparecchiature rimovibili (attive e funzionali), apparecchiature fisse, arrivando anche a quelle utilizzate nelle fasi pre-post chirurgiche e pre-protesiche. Per finire vengono trattati gli argomenti ergonomici necessari per la conduzione di un laboratorio ortodontico. Ricca e reale la bibliografia, divisa per argomenti trattati. Prestatele attenzione, potrete trovare spunti interessanti!

Utilissimo l’indice analitico, che agevola notevolmente la consultazione.

Desidero concludere questa mia recensione, augurandovi una buona lettura, che sia utile a stimolare rispetto, umiltà e curiosità.

Questa occasione è anche utile per presentarmi a voi lettori, in qualità di collaboratore e addetto stampa dell’Or-Tec e di questa nuova e prima rivista “Ortodonzia Tecnica”. È proprio in questa veste che vi mando un appello a collaborare attivamente alla rivista.

Qualunque cosa avete da riferire: date, corsi, recensioni, curiosità, vostre attività, notizie dalla vostra città o regione, le vostre attività extra-ortodontiche (e vi auguro di averne). Tenete sempre presente i tempi editoriali e le norme redazionali, come sapete non sono quelli di un quotidiano, sono più lunghi e alcune notizie se non’ pervengono in tempi utili per la redazione, rischiano di non essere viste stampate sul numero che ci si attendeva.

Inviate tutto alla redazione della rivista; tutto quello che arriverà sarà vagliato e comunque considerato. Grazie a tutti quelli che collaboreranno e nel frattempo vi auguro buona lettura e buon divertimento.

Giuseppe Consolmagno 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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La Rivista “Ortodonzia Tecnica”

diverse, come di grande vitalità innovativa. La grande responsabilità è quella di sostenere quest’esperienza con l’appoggio di tutti gli associati, mantenendo inalterato nel corso del tempo il rigore scientifico degli articoli e la tempestività delle informazioni.

L’organo ufficiale dell’Or-Tec ha l’ambizione di rendere più efficace la comunicazione interna all’Associazione, aumentando la partecipazione e l’idea di appartenenza, ma allo stesso tempo vuole garantire all’Or-Tec la possibilità di dialogare in maniera continuativa con l’esterno, intesi come altri comparti del settore dentale o come ambiti istituzionali, e con l’Europa.

Ritengo doveroso fare un plauso al Presidente Luciano Corti per il lancio di questa iniziativa e per l’incarico affidatomi: è sua piena volontà di coagulare le forze dei soci Or-Tec verso una consapevole crescita associativa; è suo, e nostro, il desiderio di amplificare la voce Or-Tec verso tutte le componenti del mondo ortodontico.

Il “cuore” pulsante di questa rivista, gli articoli scientifici, rappresentano l’esempio lampante della riconosciuta vocazione associativa: al centro del nostro interesse vi è sempre la volontà di alimentare lo sviluppo della cultura tecnica ortodontica. È appunto per dare uno spazio adeguato alle numerose ricerche monografiche che costituiscono il nostro “archivio storico”, ma anche per quegli studi che devono ancora essere presentati ai nostri congressi o seminari, che questa rivista vede la luce.

Ma non solo. Le rubriche che presenteremo nel corso di questo primo biennio editoriale sapranno informare in maniera esaustiva sui temi fondamentali della nostra professione.

“Or-Tec informa”, sarà il notiziario dedicato alle iniziative associative, ai corsi, ai congressi, alle pubblicazioni, alla vita sociale.

“L’Agenda” saprà tenervi informati sul calendario dei principali appuntamenti del settore: fiere, convegni, ecc. “L’Ospite” sarà uno spazio aperto all’intervento di qualsiasi personalità esterna all’Associazione, dal mondo accademico alle istituzioni, agli esperti fiscali o normativi.

Questa è la prima rivista di tecnica ortodontica del panorama scientifico italiano, ma è anche il primo organo ufficiale dell’Or-Tec È evidente che queste due affermazioni sono in grado di riempirci di orgoglio e soddisfazione, ma allo stesso tempo di responsabilità. Soddisfazione, perché il risultato che trovate oggi tra le vostre mani è il frutto di un’attività editoriale complessa diideazione, organizzazione, scrittura , realizzata grazie a un lavoro di équipe, fatto del più puro volontariato dei soci Or-Tec che costituiscono il Consiglio e il neonato Comitato di Redazione. Orgoglio, perché questa testata, che si appresta a muovere i suoi primi passi, è fondamentalmente un organo associativo: in quanto tale deve e vuole poter contare sull’apporto di tutti gli associati che desiderino collaborare.

Una rubrica sarà dedicata alle “Notizie sindacali”, mentre prossimamente sarà organizzato uno “Spazio merceologico”. Se particolarmente interessanti saranno poi le pagine che di volta in volta dedicheremo ai laboratori dei nostri soci - la “Pagina del socio Or-Tec” - non meno degni d’attenzione saranno tutti i suggerimenti che potranno generare nuove rubriche e che ogni lettore potrà comunicare alla Redazione nello spazio “Lettere”.

A questo punto non mi resta che formulare i migliori auguri al Direttore di questa testata, ossia al Presidente Corti, al Comitato di Redazione, appena costituito e immediatamente operativo, al coordinatore editoriale e a tutti i soci Or-Tec, collaboratori di oggi e di domani. A tutti, anche a me stesso, buon lavoro!

Renzo Rizzi (coordinatore redazionale)

Collaborare a questa rivista significa infatti partecipare maggiormente alla vita associativa, consolidare la nostra identità collettiva, essere propositivi verso l’esterno sulla base del nostro grande patrimonio scientifico, ricco di esperienze 82 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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La nascita di una nuova rivista, specialmente quando questa è inserita nel settore tecnico-scientifico, è sempre un avvenimento importante ed estremamente positivo segno inequivocabile di vitalità e di desiderio di comunicazione e di partecipazione.

L’Or-Tec, fin dalla sua fondazione nel lontano 1968, ha sempre avuto una vocazione culturale. La costante ricerca di aggiornamento tecnico, la curiosità smaniosa di conoscere i principi filosofici che sono alla base di ogni tecnica, i contatti diretti con i più famosi ortodontisti mondiali, sono state le prerogative principali dei soci Or-Tec e la loro caratteristica.

Tutto questo ha dato risultati importanti. La formazione dei tecnici Or-Tec ha assunto livelli di preparazione che li pongono, senza falsa modestia, ai vertici internazionali, suscitando da più parti lusinghieri apprezzamenti e riconoscimenti del valore raggiunto.

Questo discorso non è stato fatto per autocompiacersi né, tanto meno, per esaltare la nostra vanità o per assumere una statura che francamente non ci sentiamo, ma è una premessa necessaria per chiarire e per spiegare con quale animo e con quali intenti l’Or-Tec ha dato vita a una propria rivista.

Il messaggio stampato ha un’importanza rilevante per la formazione e l’informazione dei lettori. Importanti notizie scientifiche possono essere presentate sotto tono e assumere scarsa rilevanza e al contrario è possibile l’esaltazione e lo spaccio di autentiche banalità, facendole passare per “la meraviglia delle meraviglie”.

L’Or-Tec desidera mettere al servizio dei lettori tutta la propria esperienza e la propria competenza per presentare relazioni obiettivamente corrette senza facili esaltazioni e senza altrettanto facili denigrazioni. Una presentazione attenta, critica, giusta di ogni lavoro sarà il principale scopo della redazione e del comitato di lettura.

La commissione sindacale della nostra Associazione e il Consiglio hanno elaborato un documento programmatico che sarà illustrato dettagliatamente proprio sulla nostra rivista con lo scopo prioritario di far conoscere le nostre posizioni e chiedere a tutte le parti in causa collaborazione, critiche costruttive, suggerimenti in una ottica finale di giungere, con proposte serie e ponderate, a un confronto e a un’equa soluzione.

Per mezzo di questa rivista sarà mia cura instaurare un filo diretto con tutti i soci che desiderano esporre pubblicamente le proprie idee e perché no quelle critiche che nella loro discussione portano a un migliore rapporto fra più persone riunite in una associazione.

Vorrei inoltre encomiare tutti coloro che si sono resi disponibili per la realizzazione di questa rivista: un’avventura che affrontiamo convinti della sua riuscita, soprattutto perché fondata sull’entusiasmo di chi crede in questa associazione fondata ben 26 anni fa.

Alla redazione rivolgo un grazie a nome di tutti i soci, poiché i componenti del gruppo redazionale ai problemi quotidiani del proprio laboratorio hanno aggiunto quelli quotidiani della rivista.

Auguro a tutti buon lavoro!

Luciano Corti (Presidente Or-Tec)

Migliorare il livello tecnico-culturale medio dei tecnici italiani può sembrare presuntuoso ma è quello che intimamente l’Or-Tec si prefigge con questa nuova testata. Il costante avvicinamento dell’Or-Tec alle Università, l’aiuto e la collaborazione di importanti docenti saranno fondamentali in questa operazione e penso che dovremo sempre più impegnarci in un ruolo fattivo per incrementare e ampliare i già ottimi rapporti con le nostre fonti culturali.

L’aspetto tecnico-scientifico sarà come ho detto quello trainante della rivista, ma anche altre argomentazioni saranno di volta in volta trattate nelle apposite rubriche. Nei tempi attuali stiamo assistendo a un frenetico cambiamento della vita sociale e politica nel nostro paese, un fermento agita ogni categoria e prospettive nuove sembrano di possibile realizzazione.

Anche la categoria odontotecnica è in agitazione; i vecchi sindacati, le associazioni, i nuovi raggruppamenti propongono quasi quotidianamente la soluzione di vecchie o meglio antiche rivendicazioni che ormai da troppo tempo aspettano chi, con buona volontà e buon senso, si disponga ad affrontare i problemi seriamente e con chiari intenti di portarli a soluzione.

Ogni parte che sarà presente a un ipotetico tavolo di discussione dovrà rinunciare a qualche privilegio ma ritengo maturi per far prevalere le ragioni comuni.

L’Or-Tec, in questo panorama non intende rimanere un osservatore più o meno distratto. I problemi della categoria odontotecnica sono i nostri problemi e li affronteremo con tutto l’impegno e con tutta l’attenzione che meritano.

84 Or-Tec 1968-2018

da sinistra Prof. Gennari, Prof. Falconi, Prof. Nidoli, Prof. Caprioglio, Odt. Corti e Dott. Cozzani

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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Roma, 9 ottobre 1994

scientifico per far crescere questa nuova creatura.

La pubblicazione di una rivista segna un punto di arrivo e indica la maturità della società Or-Tec che si è già ampiamente meritata quello che oggi rappresenta nella professione.

La Scuola di Cagliari è sempre stata vicina all’Or-Tec; in questa occasione vuol essere ancora più vicina. Pertanto con vivo compiacimento, a nome di tutti i componenti della nostra Scuola, e a nome mio personale, mi pregio di augurare a questa bella iniziativa un futuro splendido.

Non è nuova alle avventure editoriali perché ha già affrontato la pubblicazione di un testo di tecnica ortodontica. Ma una rivista comporta “impegno” costante dei soci che dovranno mantenerla in vita così come degli estimatori e dei cultori, impegno di mantenerla a un livello culturale che possa stimolare la ricerca e rappresentare nel contempo un utile veicolo d’informazione per la professione.

Mi sento profondamente onorato di essere stato invitato a scrivere le prime righe.

Questo non indica solo una promessa ma una precisa e coraggiosa scelta di indirizzo dei dirigenti e un impegno dell’Università, almeno della nostra sede a sostenerla.

L’Università ha bisogno del mondo del lavoro così come il mondo del lavoro ha bisogno dell’Università.

Questa collaborazione è già iniziata ma solo un discorso continuo, insieme, potrà essere proficuo. Anche in questo modo la nuova rivista avrà il successo che le auguro di cuore, nella certezza che sono le buone iniziative e le idee valide le vincenti.

Prof. Pier Umberto Gennari Direttore della Clinica Odontoiatrica Università degli Studi di Parma

Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Università degli Studi di Cagliari

Milano, 9 novembre 1994 È con grande soddisfazione che vengo a conoscenza della costituzione di una rivista per tecnici d’ortodonzia. Innanzitutto desidero complimentarmi per l’iniziativa e con chi ha voluto sobbarcarsi un impegno e un onere così gravoso e a lunga scadenza.

Alcune considerazioni vengono spontanee: - sono maturati i tempi affinché ciò avvenisse sulla base di una presenza numerica sempre più efficiente e nel desiderio di un’ulteriore qualificazione della categoria oltre che con corsi e convegni, anche con una pubblicazione periodica; - l’ambiente medico non può che essere contento di questo evento perché il miglioramento qualitativo è la premessa per una concreta e reciproca collaborazione pur nella diversificazione delle responsabilità;

Varese, 19 ottobre 1994

- la speranza che l’iniziativa possa riscuotere l’avallo di tutti i tecnici che operano nel settore, in un’unità di intenti e di programmi;

Il Consiglio dell’Or-Tec Club ha preso questa lodevole iniziativa che interessa un numero sempre più alto di tecnici di ortodonzia.

- il suggerimento di operare nello specifico campo d’azione che presenta aspetti numerosi e interessanti.

Non è un’impresa facile; ci sarà bisogno di tanto aiuto da parte di tutti gli interessati e, penso, anche da parte degli ortodontisti, che non potranno che avere benefici da un’iniziativa culturale come questa.

Colgo pertanto l’occasione per formulare gli auguri più sinceri per un riscontro sempre più esteso sia sul piano qualitativo che numerico.

Il livello di conoscenza nel mondo ortodontico migliora sempre più e tutto ciò non può non essere considerato con grande interesse e compiacimento da chi come me ha dedicato la propria vita all’ortodonzia.

Dott. Giuseppe Cozzani

Prof. Giorgio Nidoli

Parma, 11 novembre 1994

Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Università di Pavia

Il nascere di una nuova rivista è per me, che vivo nel mondo editoriale da oltre trent’anni, motivo di grande interesse, curiosità e apprensione. Interesse perché nel settore specifico questa nuova rivista viene certamente a colmare un campo di vasta cultura; curiosità perché come editore di una rivista, mi stimola sempre la novità; apprensione infine perché oggi si pubblica molto, ma il livello scientifico di molti articoli lascia a desiderare.

Cagliari, 28 ottobre 1994 Con “Ortodonzia Tecnica” nasce una rivista dedicata interamente agli aspetti odontotecnici dell’ortognatodonzia. Ogni qualvolta un gruppo di studio o di lavoro decide d’intraprendere un’iniziativa editoriale, è come se desse vita a una “creatura”.

E la comunicazione, lo scambio culturale l’anima di una rivista, ed è importante che, nel tempo, sia sempre vivo l’entusiasmo iniziale e ricco l’apporto tecnico e 86 Or-Tec 1968-2018

Prof. Paolo Falconi

Presidente S.I.D.O. Società Italiana Ortodonzia

L’augurio quindi che rivolgo al Comitato scientifico, del quale mi onoro di fare parte, è di sapere impostare con rigore le linee guida editoriali per rendere questa rivista leader nel settore.

Si dovrà stimolare da un lato la ricerca specifica che è fondamentale e di 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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vitale nel settore della tecnica ortodontica e della merceologia scientifica e che sarà la parte che dovrà vedere vicino l’Università con i suoi laboratori di ricerca, con i docenti di ortodonzia e di materiali dentari e i loro collaboratori per dare validità alle ricerche.

Occorrerà poi tutta la partecipazione degli odontotecnici del settore ortodontico che sappiano portare la loro professionalità, il loro intuito di ricerca tecnica e la loro pratica attuazione in laboratorio.

professione un’evoluzione non solo culturale, ma anche ricca di novità legislative che hanno modificato non poco la realtà gestionale del laboratorio. In particolare, in quest’ultima realizzazione del CD Or-Tec, ovvero, “Quaderni di aggiornamento di tecnica ortodontica”, sono state sviluppate, in 29 articoli, le tappe principali che hanno segnato l’evoluzione della professione in questi ultimi anni. Alla preparazione di questo CD hanno lavorato come redattori, ed è giusto ricordarlo, cinque professionisti del nostro comitato culturale

Infine gli ortodontisti potranno pubblicare i risultati dell’applicazione clinica delle varie apparecchiature ortodontiche e i follow-up nel tempo.

Questa simbiosi tra Università, Odontotecnici del settore ortodontico e libera professione finirà per creare un sinergismo proficuo per ognuna delle parti.

All’Or-Tec e alla sua rivista, che sta per nascere, l’augurio più sincero di un grande successo.

Prof. Damaso Caprioglio da sinistra: L. Silvestri, R: Palla, F. Rinaldin, S. Negrini e M. Tromba

Direttore della Cattedra di Ortognatodonzia e Gnatologia dell’Università degli Studi di Parma

Il CD “Quaderni di aggiornamento di Tecnica Ortodontica”

Luca Silvestri, Riccardo Palla, Franco Rinaldin, Stefano Negrini e Manuela Tromba, sono riusciti a mettere insieme con un grossissimo impegno di tempo ed energie un notevole numero di relazioni fatte da soci Or-Tec, raccogliendo il tutto in 29 articoli suddivisi per argomenti, dalle nuove tecnologie all’ortodonzia neuromuscolare e posturale, dai dispositivi realizzati su impianti alle normative vigenti per il laboratorio odontotecnico.Vi è una sezione dedicata ai posizionatori e ai dispositivi funzionali, anche con l’impiego degli elastomeri. Nel capitolo riguardante gli attivatori vengono trattate sia le modalità di costruzione sia la corretta inclinazione della rampa anteriore di tali dispositivi; particolare attenzione è stata posta sullo spessore del morso di costruzione da cui dipendono le caratteristiche di attivazione dell’apparecchiatura.

Non poteva mancare un interessante capitolo riguardo l’ortodonzia pre-protesica, sottolineando l’importanza della forma, della modellabilità e del comfort per il paziente. Con particolare competenza viene sviluppata anche la parte riguardante i dispositivi per il trattamento delle OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome).

Concludendo, vi è dunque tutto ciò che occorre per creare quella giusta sinergia tra clinico e tecnico che permette di costruire i giusti dispositivi per i singoli casi ed è questa la base da cui partire per il successo del trattamento.

Con molto orgoglio e soddisfazione questa recensione finale è stata rilasciata dopo aver visionato il CD da due grandi Professioniste nonché titolari di cattedra universitaria, Prof.ssa Antonella Polimeni e Prof.ssa Paola Cozza:

In questi 50 anni di attività, la nostra associazione può vantare importanti risultati che hanno contribuito, con l’impegno e il sacrificio di tutti, a promuovere la conoscenza di nozioni teoriche e pratiche per la migliore preparazione di apparecchi ortodontici e a sottolineare ancor di più l’importanza della sinergia tra ortodontista e tecnico.

A tal proposito ricordiamo con orgoglio e soddisfazione, due fondamentali traguardi: il Manuale di tecnica ortodontica e il CD Or-Tec. Essi sono, nella continuazione l’uno dell’altro, l’aggiornamento tecnico-scientifico che ha permesso alla nostra 88 Or-Tec 1968-2018

“Quest’opera fa parte degli strumenti che Or-Tec ha messo a disposizioni degli odontotecnici e a tutti coloro che svolgono la professione nel settore ortodontico, portando a conoscenza delle diverse fasi di realizzazione dei manufatti ortodontici.

Il lavoro svolto dall’Or-Tec ci sembra per tanto encomiabile per la capacità nel testo di fondere le competenze specifiche del tecnico di laboratorio con quello che sono le fasi cliniche fondamentali per la realizzazione di un corretto dispositivo terapeutico”.

Franco Rinaldin 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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La Pinza d’Oro La Pinza d’Oro, concorso dedicato a giovani talenti nella nostra professione, venne istituita nel 1968 da Fiorino Pagani, e venne replicata in occasione dei 25 anni dell’Or-Tec. Premesso che non amo le celebrazioni nostalgiche, posso brevemente raccontare come tutti noi del consiglio direttivo vivemmo l’avvenimento.

Per Or-Tec era un momento storico, dove a nostro avviso l’associazione viveva di un grande prestigio, ed entrare a farne parte pienamente (ovvero come soci ordinari) era decisamente complesso., poiché un comitato culturale “vagliava” gli ingressi e si doveva sottostare ad un “esame”, ovvero la presentazione di una relazione, in occasione del congresso annuale.

Il consiglio, nel suo insieme, avvertiva che l’associazione correva il rischio di essere percepita come eccessivamente esclusiva, poiché i soci già ordinari erano di fatto i tecnici ortodontisti più conosciuti e più stimati sul territorio nazionale ed i giovani si mostravano intimoriti nell’avvicinarsi ad Or-Tec. Come avremmo affrontato il futuro? Quali forze avrebbero portato avanti l’associazione? Saremmo stati in grado di affrontare le sfide che ci avrebbero riservato gli anni a venire?

Erano questi i dubbi che il Consiglio si poneva giustamente, guardando oltre i 25 anni dell’Associazione.

CAPITOLO 4

Attività di promozione culturale e associativa.

Da sinistra: L. Corti, M. Grazioso e G. Cozzani

A tutto questo si cercò di dare una risposta, “facciamo sì che sempre più persone, giovani e valide possano entrare in contatto con l’associazione, vivendo le prove da superare come una formazione”.

Da questa ipotesi, molto attenta e lungimirante, scaturirono tutta una serie di iniziative: ancora oggi uniche la pubblicazione di un libro, una serie di corsi con le personalità più in vista del panorama ortodontico internazionale, la pubblicazione di una rivista, la creazione di un museo di apparecchiature storiche e si rieditò il concorso La Pinza d’Oro.

Da sinistra: F. Bertoni e M. Tromba

Con mandato al Presidente del comitato culturale, Paolo Sardi, avevamo la convinzione che cambiando prospettiva saremo riusciti a migliorare e rendere più moderno il nostro “piccolo mondo”. Ecco quindi la genesi di quella edizione della Pinza d’Oro: si voleva onorare il passato preparandoci ad affrontare il futuro, disposti anche a pagare il prezzo delle critiche e delle incomprensioni che ciò avrebbe inevitabilmente comportato. I lavori pervenuti al concorso “La Pinza d’Oro” erano più di cento: l’iniziativa era piaciuta!

Se oggi ci troviamo a celebrare i nostri 50 anni, fatemi dire con un certo orgoglio, è anche per queste iniziative, che ancora oggi non hanno eguali.

Sfogliando il numero della nostra rivista che riportava l’evento, rimango colpito dall’immagine di Ferruccio Bertoni, che non smettiamo di rimpiangere, mentre premia una giovanissima Manuela Tromba. Che dire: magnifici quegli anni! Ma no, del tutto simili a quelli che stiamo vivendo adesso.

La crescita ha bisogno di impulsi. Spero che vista la situazione odierna e le sfide sempre più ardue che si vedono all’orizzonte, i direttivi che si succederanno trovino il coraggio delle scelte, per nuova linfa, per almeno altri 50 anni.

Bruno Vari 90 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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La Pinza d’Oro Attacchi linguali: tecnica indiretta di montaggio personalizzato Questo lavoro si propone di descrivere una tecnica di laboratorio originale, messa a punto allo scopo di montare in maniera personalizzata gli attacchi linguali.

Essa prende spunto da alcuni orientamenti fondamentali. Innanzitutto si propone di utilizzare al meglio le conoscenze e gli strumenti di pertinenza della gnatologia per giungere alla costruzione di un set-up che rispecchi al massimo i requisiti fondamentali di un’occlusione fisiologica. In secondo luogo viene applicata la concezione di base della tecnica “straight- wire”, secondo la quale gli archi linguali a tutto spessore che presentano soltanto pieghe di primo ordine, senza pieghe di secondo e terzo ordine, sono in grado di posizionare in modo preciso ed individuale gli elementi dentali del paziente ottenendo una corretta occlusione, sotto il profilo funzionale ed estetico, programmata nella situazione di partenza.

Infine viene utilizzata una tecnica semplice ed affidabile di trasferimento degli attacchi stessi, dal manufatto di laboratorio alla bocca del paziente, mediante un unico passaggio e nessuna duplicazione dei modelli. (…) A titolo dimostrativo questa tecnica è stata applicata integralmente nel caso di un paziente adulto, già trattato ortodonticamente, con buoni risultati. Il paziente, ricontrollato dieci anni dopo la fine del trattamento ortodontico attivo, presentava un certo grado di recidiva, per cui si è deciso di ritrattarlo al fine di riportare l’occlusione del soggetto entro parametri corretti, utilizzando la tecnica degli attacchi linguali (…). (…) Con questo lavoro l’autore si propone quindi di dimostrare che, utilizzando una tecnica linguale, certamente più indaginosa ed impegnativa, si può offrire all’ ortodontista una tecnica indiretta di montaggio ed incollaggio precisa e finalizzata ad ottimi risultati occlusali, che nulla hanno da invidiare a quelli ottenuti con la convenzionale tecnica vestibolare (...). (…) Nella prima parte del lavoro viene riportata la documentazione relativa alla prima fase di trattamento attivo (...). (…) Nella seconda parte, dedicata al rimontaggio del caso, sono descritte dettagliatamente tutte le fasi di laboratorio relative all’incollaggio indiretto degli attacchi linguali (...). (…) Infine, vengono illustrate alcune fasi cliniche e i risultati conseguiti sul paziente (...).

Riabilitazione Neuro-Occlusale secondo la tecnica del prof. Pedro Planas l professor Planas attribuisce gran parte delle malocclusioni al regime alimentare civilizzato, che fin dai primi giorni di vita contribuisce ad atrofizzare il sistema stomatognatico, dapprima con l’introduzione del biberon in sostituzione all’allattamento al seno materno, per poi proseguire con un’alimentazione costituita da cibi teneri o sminuzzati, che non necessitano di triturazione.

I movimenti mandibolari nell’atto masticatorio sono in prevalenza di apertura e chiusura. Fin dalla prima dentizione è frequente osservare gli esiti della mancata sollecitazione funzionale, che poi con la permuta evidenziano la progressiva atrofizzazione.

Afferma Planas: esiste una base genotipica immutabile (sulla quale non c’è possibilità di azione) che riceve stimoli provenienti dall’ambiente esterno. (…) Su di essa è possibile intervenire mediante una corretta riabilitazione Neuroocclusione secondo la legge della minima dimensione verticale e dell’angolo AMFP (angolo funzionale masticatorio Planas (…).

Gli apparecchi del prof. Planas (…) Le apparecchiature di Planas sono costituite da due placche rimovibili, una superiore ed una inferiore.

Prive di qualunque ritenzione meccanica, sono mantenute in situ mediante rialzi in resina, posizionati lingualmente a contatto totale e reciproco. Tali rialzi, denominati piste, vengono creati con un’inclinazione antero- posteriore atta a contrastare la tendenza di crescita da correggere (…). (…) L’ apparecchio di Planas per la correzione delle terze classi è costituito da due placche, ed è caratterizzato dall’ orientamento specifico delle piste e dalla presenza di un arco di Eschler. La placca inferiore presenta due cavalieri posizionati sul dente più distale dell’arcata, e due fermi anteriori distali agli incisivi laterali.

La placca superiore è priva di ganci e, se il caso lo richiede, può avere una vite mediana di espansione. (…)

Odt. Manuela Tromba

Odt. Michele Grazioso

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Or-Tec nelle scuole Nell’arco della sua storia l’Or-Tec non si è occupata solo dell’organizzazione di eventi culturali tesi a trasmettere cultura e a far incontrare colleghi e liberi professionisti. La grande apertura e lo spirito Or-Tec hanno spinto i soci ad organizzare degli eventi culturali all’interno delle scuole con il supporto degli istituti professionali, fucina dei colleghi del futuro.

Fare associazione vuol dire fare cultura e formazione, fedele a questo spirito lungimirante, l’Or-Tec nel corso degli anni si è prodigata per far incontrare mondo del lavoro e scuola, realtà produttiva e istituti di formazione.

Con il supporto delle scuole sono state organizzate dapprima giornate informative tese ad avvicinare gli studenti degli istituti professionali alla nostra disciplina, quindi, successivamente, veri e propri corsi di specializzazione nella realizzazione di dispositivi o tecniche specifiche.

Troppo spesso l’insegnamento dell’ortodonzia in seno ai programmi scolastici ministeriali viene relegato al passaggio di nozioni superficiali o obsolete e la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche ortodontiche sono rimandate a corsi formativi post diploma.

A tale proposito, la memoria storica dell’associazione è rappresentata anche dalla nostra rivista all’interno della quale, facendone una revisione della letteratura, è stato possibile trovare tracce e approfondimenti degli incontri culturali all’interno degli istituti scolatici.

Grazie al coinvolgimento del socio ordinario Franco Rinaldin, nell’Aprile del 2005 è stata organizzata, presso l’Istituto Professionale G. Feschi di S. Vito al Tagliamento (PN), una lezione ai diplomandi e maturandi facendo un excursus storico sull’ortodonzia ed i suoi dispositivi.

Nel Maggio 2006 l’esperienza si è ripetuta nell’Istituto G. Giorgi di Treviso, in quest’occasione il Sig. Rinaldin ha tenuto una lezione fornendo agli studenti una visione globale sulla pratica ortodontica.

La fertile interazione tra gli studenti del “Giorgi” e l’Or-Tec è sfociata l’anno successivo nella partecipazione ad una manifestazione pubblica nella piazza di Treviso in cui i ragazzi hanno potuto informare i cittadini circa l’utilizzo dei paradenti nella prevenzione dei traumi nella pratica sportiva e sulla realizzazione dei dispositivi ortodontici.

Nell’Aprile del 2007, il socio Ordinario Gianni Caria, su invito dell’IPSIA E. Ascione di Palermo, teneva una sessione sulle apparecchiature funzionali all’interno di un meeting di scuole odontotecniche di tutta Italia e della Slovacchia.

Nel corso del primo quadrimestre dell’anno scolastico 2009, Riccardo Palla, socio ordinario di Trento, ha tenuto un corso presso l’Istituto Ivo de Carnieri di Civezzano (TN) integrando il programma scolastico con l’ortodonzia tecnica, trasmettendo ai discenti la sua passione per la professione e suscitando vivo interesse.

Alla luce di questi primi e proficui approcci alle Scuole l’Or-Tec ha varato nel 2011 un progetto denominato “Percorso Formativo in Tecnica Ortodontica di Laboratorio”, un percorso formativo con approccio razionale e propedeutico in grado di formare l’odontotecnico ortodontista dal ricevimento della commissione di lavoro sino alla certificazione del dispositivo, nel rispetto delle direttive comunitarie.

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Il progetto, articolato in quattro incontri, è partito da Bologna, presso la sede della Dentaurum, dove nel Maggio 2011 la docente Manuela Tromba, affiancata dai due tutor, i soci F. Rinaldin e R. Palla, hanno potuto seguire gli studenti in maniera molto dettagliata.

La seconda sessione si è tenuta presso l’IPSIA F. Trani di Salerno nel settembre 2011, il docente in quest’occasione è stato il socio Massimo Cicatiello che, affiancato dai tutor De Simone e Anelli, ha relazionato sui dispositivi ortodontici funzionali.

Nella cornice dell’Istituto De Amicis di Roma l’anno seguente, il 2012, sempre a settembre, ha avuto luogo il terzo incontro del percorso formativo, in cui il socio Roberto Accorsi ha illustrato e dimostrato la realizzazione dei dispositivi ortodontici fissi con una, allora avveniristica, dimostrazione di disegno CAD. Stefano Negrini e Giuseppe Grimaldi hanno affiancato l’insegnante durante le ore di corso ed al termine dei lavori, i partecipanti hanno ricevuto un sillabo in regalo.

La città di Roma ha ospitato anche il quarto incontro nell’ambito del percorso formativo in tecnica ortodontica di laboratorio nei giorni 1 e 2 Marzo 2013.

Particolare lustro è stato dato all’evento dalla lectio magistralis tenuta dalla Prof.ssa Paola Cozza sulla Terapia Funzionale. Le due giornate di corso sono state dirette dal socio Massimo Cicatiello sostenuto dai tutor Vincenzo Liotta e Roberto Giammarini. Seguendo il fil rouge della lectio magistralis, i corsisti hanno realizzato un dispositivo funzionale.

L’IPSIA G. Ceconi, nella città di Udine, ha ospitato in data 20 e 21 settembre 2013 il corso organizzato da Or-Tec sul Liberty Bielle, il relatore Franck Marie Chaterine, giunto dalla Francia, ha insegnato tecnica e teoria relative a questo dispositivo.

Il relatore è stato magistralmente tradotto dal socio Roberto Giammarini, l’evento ha visto la partecipazione di corsisti provenienti da tutto il territorio nazionale.

L’evento successivo si è svolto nella città di Palermo presso l’Istituto Professionale E. Ascione il 7 e 8 marzo 2014, le iscrizioni, fissate nel numero di 25, sono andate esaurite in breve tempo. L’argomento trattato è stata la Riabilitazione Neuro Occlusale del Prof. Planas, i relatori sono stati il Dr. Attilio Molino, Giorgio Gubbini ed Angelo Confaloni.

A supportare i tre relatori nella sessione pratica, ci sono stati i tutor Liotta, Lumetta e Giardina, l’evento è stato patrocinato dall’ANTLO, associazione di categoria che svolge anche un’importante funzione sindacale.

Rispettando una cadenza annuale, il 20 e 21 Marzo 2015 si è tenuto, sempre in terra di Sicilia, nella cittadina di Ispica (RG), presso l’istituto Gaetano Curcio, il corso sui Principi di Funzionamento e Costruzione dei dispositivi denominati Simoes Network.

Il Dr. Edoardo Zaffuto ed il socio Pietro Paolo Chiechi, docenti dell’evento, hanno illustrato la filosofia operativa della Dott.ssa Wilma Simoes, odontoiatra brasiliana. La loro figura è stata affiancata da Daniele Incardona e Giovanni Favara in qualità di tutor.

I principi di funzionamento e la costruzione dei dispositivi del Prof. Cervera sono stati il tema cardine del corso tenutosi nella città di Bari, il19 febbraio 2016, presso l’ IPSIA L. Santarella. Il socio Roberto Giammarini, profondo conoscitore della tecnica, ha coinvolto i discenti condividendo tecnica e segreti relativi 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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alla realizzazione del dispositivo, il socio territoriale Gianluigi Lastilla ha supportato il relatore durante la fase pratica di laboratorio.

Il sereno clima, scolastico e ambientale hanno permesso piacevoli momenti associativi lontano dallo stress lavorativo. È bene ricordare che, in tutti gli eventi citati, gli alunni più meritevoli degli istituti ospitanti, hanno avuto la possibilità di frequentare gratuitamente i corsi.

Tra i momenti più belli, condivisi durante queste manifestazioni, vi son state le chiacchierate con gli studenti. Emozionante è stato tornare da docenti negli istituti scolastici che ci hanno formato e rivedere negli sguardi adolescenziali gli stessi dubbi che hanno attanagliato noi circa la professione di odontotecnico, ma 30 anni prima.

Ciascuno di noi ha provato ad infondere fiducia e amore per l’ortodonzia, trasmettendo conoscenze e passione. In una società in cui il tasso di disoccupazione è elevato, i ragazzi hanno potuto osservare che nella nostra professione vi è una concreta possibilità di realizzazione professionale e di vita.

In queste iniziative, fondamentale è stato il ruolo dell’associazione nel voler promuovere e coinvolgere gli studenti avvicinandoli all’ortodonzia. Un profondo ringraziamento, inoltre, va a tutti coloro che, spinti dalla gioia del condividere le loro conoscenze, rinunciando a tanta parte della vita privata, hanno reso possibili tutte queste lodevoli iniziative e, last but not least, un plauso alle aziende sponsor che hanno supportato gli eventi mettendo a disposizione i loro prodotti.

Gruppi di Studio Prefazione I gruppi di studio segnarono un periodo di maturazione personale e professionale per tutti coloro che vi parteciparono, e di conseguenza, di grande crescita per tutta l’Associazione. Il tutto culminò con l’incontro Interassociativo del 1994, a cui i gruppi di studio intervennero, portando ed esponendo il frutto delle loro ricerche.

Fu un lavoro immenso, che per ovvi motivi abbiamo sintetizzato in tre “spot d’Autore”, ciascuno a rappresentare uno dei gruppi, con relative immagini, che di seguito vi proponiamo, invitandovi a visionare il prezioso materiale completo archiviato presso la nostra segreteria di Perugia.

Daniela Pavesi - Manuela Tromba 96 Or-Tec 1968-2018

50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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La tecnica straight wire

L’Interceptor secondo Schulte

La tecnica originale prevede l’impiego di brackets Twins con slot 0.22 x 0.28 che garantisce uno stretto rapporto tra slot ed arco offrendo la massima affidabilità operativa.

L’ Interceptor è un dispositivo di rilassamento il cui contatto con l’arcata antagonista è puntiforme, cioè molto limitato.

I tubi sia dei primi che dei secondi molari sono singoli e prevedono uno slot convertibile da 0.22 x 0.28. Fa eccezione il primo molare superiore che è provvisto di un doppio tubo rotondo di diametro 0.45 per l’applicazione della trazione extraorale.

La grandezza mesio-distale dei bracket cambia a seconda dei denti per i quali sono destinati, i destri sono speculari ai sinistri. Il disegno è particolarmente ergonomico ed è studiato per risolvere tutte le esigenze sia di comfort per il paziente che di comodità e di praticità per l’operatore.

Le alette gengivali sono prominenti per evitare le compressioni gengivali e per rendere più agevole la legatura, quelle occlusali dell’arcata inferiore sono arrotondate e parallele alle loro basi per diminuire il fastidio prodotto internamente al labbro. Le basi di ogni bracket sono contornate sia in senso orizzontale che verticale secondo un arco di cerchio proporzionato ad ogni singolo dente prestabilito in fase progettuale secondo i dati della ricerca scientifica e statistica di Andrews. (…) L’ identificazione dei brackets è impressa in modo permanente, per tale scopo sono stati utilizzati dei segni di riconoscimento in rilievo realizzati in fase di fusione del bracket stesso (...). (…) Il Torque e l’in-out incorporati nella base sono le caratteristiche più importanti dell’apparecchio programmato, questo permette che il centro dello slot, il centro della base e il punto FA siano coincidenti. Grazie a questa particolare di progettazione è possibile allineare tutti gli slot sul piano di Andrews e di conseguenza su un arco a filo diritto (…).

Giorgio Gubbini Rimini 8/9 Aprile 1994

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Di norma questo contatto avviene sui versanti cuspidali dei primi premolari inferiori, con i ganci posti tra i canini e i primi premolari superiori.

Gli ausili di rilassamento in cui il contatto occlusale è ridotto, agiscono secondo il principio in base al quale diminuendo l’area di contatto occlusale si ottiene la diminuzione della contrazione muscolare.

L’Interceptor viene applicato per un periodo non superiore ai quindici giorni, perché, con questo apparecchio, come del resto con tutti gli apparecchi di rilassamento, esistendo un contatto occlusale limitato, esiste il pericolo di una estrusione dei denti liberi dal contatto occlusale.

Se dopo quindici giorni il paziente non trova giovamento significa che l’Interceptor è stato applicato in un caso in cui era controindicato. La struttura dell’Interceptor è molto semplice, consiste in una piccola placca in resina acrilica che copre solo la regione anteriore del palato. Questa placchetta ha la sola funzione di fornire un ancoraggio ai ganci metallici che rappresentano la parte funzionante dell’apparecchio. (…)I ganci sono realizzati in filo in acciaio del diametro di 0.8 mm o 0.9 mm e vengono posizionati tra i canini ed i primi premolari oppure tra i due premolari. È possibile costruire l’Interceptor anche sull’arcata inferiore (...). (...) Schulte consiglia di confezionare l’Interceptor seguendo la tecnica della protesi scheletrica nei casi in cui l’applicazione sia indicata a periodi intermittenti per tempi prolungati. L’Interceptor eseguito con questa tecnica offre vantaggi sia come profilassi paradontale sia come stabilità, inoltre l’apparecchio non crea problemi di fonazione. (...)

Carlo Rivieccio Rimini 8/9 Aprile 1994

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Storia e Filosofia delle apparecchiature funzionali Evoluzione dei dispositivi ortodontici : Beauregardt Nel 1937 Beauregardt crea il “Regolatore di Funzione” formato da due placche.

L’Autore ha pensato fosse utile, per assicurare l’espansione simultanea delle due arcate, dotare ciascuna placca di piani inclinati laterali disposti inversamente su ciascuna placca, in modo che i piani inclinati superiori potessero agire automaticamente sugli inferiori.

Questi piani, che formano il corpo con la placca, hanno un’azione regolatrice sull’espansione, da qui il nome di regolatore. L’inclinazione dei regolatori è subordinata all’articolazione.

Beauregardt consiglia di regolare prima l’inclinazione dei piani inferiori, poi quella dei piani superiori.

L’espansione è ottenuta per mezzo di scivoli, formati da due fili ovali di tre millimetri, ciascuno avente ad un’estremità un tubo lungo 4.5 mm, nel quale scivola l’estremità del filo opposto. Su ciascun tubo è saldato un bottone che serve ad agganciare un anello elastico.

Le estremità libere hanno ciascuna un filo che assicura la tenuta del pezzo nella parte in acrilico. Gli scarti esistono di tre dimensioni: 4,6,8 millimetri e si applicano all’apparecchio superiore.La stabilità dell’apparecchio è assicurata da punte interdentali disposte presso il bordo gengivale. L’apparecchio di Beauregardt presenta, in occlusione, lo stesso ingombro di un monoblocco.

Essendo formato da due placche, ha il vantaggio di poter essere tenuto durante i pasti, permette inoltre un’espansione di valore differente per ciascuna arcata.

Esiste un altro tipo di apparecchiatura per ridurre la linguocclusione inferiore unilaterale. La mandibola viene stabilizzata nella parte destra o sinistra da una aletta in acrilico che penetra nell’acrilico superiore.

Mondini- Viglioli Rimini 8/9 aprile 1994

SDT: Specialist Dental Tecnichian L’esatta definizione della nostra professione.

Correva l’anno 2006, neanche molto tempo fa, con l’amico e collega Roberto Accorsi ci trovavamo a New York al 1° Congresso Mondiale WSLO (Word Society of Lingual Orthodontics) entrambi relatori in una presentazione preparata, esclusivamente in inglese, nei quattro mesi precedenti l’evento.

Centinaia di ortodontisti da tutte le parti del mondo ascoltarono, in un inglese non proprio perfetto, i diciassette minuti di relazione di questi due odontotecnici italiani, soli ed unici nel programma ufficiale della manifestazione. Al termine un enorme applauso suggella il nostro intervento dandoci una gratificazione tra le più grandi che un odontotecnico possa ricevere nel corso della sua vita professionale.

Eppure nei miei pensieri vagava un’idea, si doveva fare di più.

Odontotecnico: tecnico abilitato alla costruzione di protesi dentaria, questo è scritto sull’enciclopedia Treccani. Ma io e tutti coloro che praticano questa professione, non abbiamo mai fatto protesi se non in ambito scolastico, dove da Bolzano a Ragusa invece non si parla mai di ORTODONZIA. Qualcosa non quadra. Tutta una vita di insegnamenti, alla ricerca del sapere e nonostante dove fossi arrivato, ancora non bastava a farmi sapere chi ero.

Non sono l’odontotecnico della Treccani, non eseguo protesi dentarie, e allora chi sono? Costruiamo dispositivi ortodontici e coadiuvanti il trattamento dello sviluppo dei mascellari, pertanto siamo specifici nel nostro ruolo di odontotecnici.

Specifici uguale “specialisti” e questo ci rende degli odontotecnici specializzati in tecnica ortodontica. Ecco cosa mi mancava, la definizione della mia professione!

E dopo innumerevoli giri tra avvocati, rettori, direttori di specializzazioni post laurea, nonché l’Accademia della Crusca, nasce il “Corso di formazione per la specializzazione dell’odontotecnico in tecnica ortodontica di laboratorio” Questa è l’unica definizione per un corso che può essere messo in atto, solo da un’Università, poiché è l’unico Ente preposto a definire una professione che ha come scopo la fabbricazione di dispositivi medici su misura.

In questo quadro, tra generosità e orgoglio, nasce S.D.T. Specialist Dental Tecnichian l’acronimo che identifica solo coloro che hanno conseguito questa specifica formazione Universitaria, riconosciuta dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca).

Dopodiché grazie alla preziosa disponibilità dell’UNIVAQ Università dell’Aquila con il coordinamento dei Professori Giuseppe Marzo e Roberto Gatto, durante la mia presidenza Or-Tec, 50 titolari di aziende provenienti da tutta Italia si ritrovavano per la prima lezione tenuta dal dr. Attilio Molino. Seguiranno altri 8 incontri strutturati in 20 temi, per un totale di 110 ore trattando argomenti indispensabili per la fabbricazione di dispositivi ortodontici, spaziando dall’anatomia alla radiologia, così come dall’ortopedia stomatognatica a tecniche di marketing e oltre.

Gruppo SDT l’Aquila: 1° Corso 2011-2012

Il team didattico era formato da specialisti clinici e professori universitari, al fine di fornire ai partecipanti una preparazione scientifico-culturale, nonché le capacità dialettico-colloquiali indispensabili per sviluppare con la controparte medica un sistema di comprensione dei termini e dei propositi terapeutici del 100 Or-Tec 1968-2018

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clinico prescrittore di sistemi e dispositivi, sempre più spesso personalizzati per adattarli alle proprie esigenze di cura.

Questa entusiasmante cavalcata formativa, si concludeva con un’emozionante cerimonia di consegna degli attestati, presieduta oltre che dal corpo docente, da personalità come la Prof.ssa Maria Grazia Cifoni, direttrice del Dipartimento MESVA e in particolare del funzionario ufficiale inviato dall’ allora direttore generale del Ministero della Salute, Dr. Giovanni Leonardi, che precedentemente aveva dimostrato l’effettivo interesse al progetto avvallandolo. Con lo spirito di amicizia che ha sempre contraddistinto gli eventi Or-Tec dopo la cerimonia tutti i partecipanti e corpo docente si ritrovano a tavola per un brindisi di saluti, accompagnato dalle prelibatezze abruzzesi.

Che fine ha fatto SDT? Quando un “mestiere”, un bel mestiere, fatto di inventiva, di tecnica, di progettazione e di intuizione, non ha definizione, non ha scuola e insegnamenti ufficiali, ti viene l’inevitabile voglia di delinearlo, di formarlo e perché no, di “specializzarlo” rispetto al resto della professione odontotecnica. Questo è ciò che si intende per SDT, e questo che non sparisce ma rimane nei registri delle iniziative possibili presso il MIUR pronto per chi ha voglia, e non la miopia, di definire una professione che può dare il giusto apporto a tutto il comparto odontoiatrico di fronte al vero utente finale: il paziente.

Concludo, spendendo un affettuoso ricordo nei confronti di una persona speciale precursore di questo progetto nonché grande amico e sostenitore della figura dell’odontotecnico: il Prof. Giovanni Dolci.

CAPITOLO 5

Rimini 14-16 Giugno 2018 50° Congresso Or Tec

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Rimini 14-16 Giugno 2018 50° Congresso Or-Tec Son trascorsi 50 anni dalla sua fondazione (1968) e Or-Tec continua ad essere un punto di riferimento per tutti gli odontotecnici specializzati in ortodonzia.

Il Congresso di Rimini, caratterizzato come sempre da un programma scientifico di grande interesse, ha rappresentato la celebrazione di mezzo secolo di Storia dell’Or-Tec e quindi di tutta la Tecnica Ortodontica Italiana. Senza dubbio è stata una grande festa, durante la quale i partecipanti hanno condiviso i principali momenti commemorativi della nostra storia.

Come da format collaudato il Congresso ha avuto inizio il pomeriggio di giovedì 14 giugno, con un interessante corso di certificazione per il dispositivo PUL CONCEPT. Il Dott. E. Callabe e il Dott. Orsini si sono soffermati sulla filosofia di tale dispositivo ed a seguire il collega J. C. Morin hanno spiegato dettagliatamente le varie fasi di costruzione. L’argomento e l’ottima esposizione dei relatori ha permesso di mantenere viva l’attenzione dei partecipanti. Il PUL, dispositivo costituito da bielle montate su placche rimovibili, rappresenta una valida proposta per i trattamenti nelle classi II e III, o come dispositivo di contenzione.

Molto utilizzato in Francia, dove è stato ideato, a conferma del nazionalismo dei Transalpini anche nel campo ortodontico.

Venerdi15 Giugno è iniziato il vero Congresso del 50°, che ha avuto come primo attore il Presidente Roberto Giammarini, soddisfatto e compiaciuto per una presenza attesa e confermata di circa 200 persone. Il programma Congressuale prevedeva diversi relatori espressione del mondo accademico, a conferma del ruolo riconosciuto ad Or-Tec dall’istituzione che produce e trasmette criticamente la cultura, mediante la ricerca e l’insegnamento Non è certo questa una novità, semmai una conferma, che il mondo accademico ci ha sempre sostenuto e incoraggiato a proseguire in ciò che sempre ha contraddistinto Or-Tec: la cultura professionalizzante. In quest’ottica, con un argomento molto attuale quale i TADS per ESPANSIONE RAPIDA, la mattinata del venerdì è iniziata con l’Università di Trieste rappresentata dal Dr. A. Rossi, che in tandem con il socio Odt. P. Tonini, hanno illustrato un protocollo clinico e tecnico di estrema raffinatezza.

A seguire siamo passati alla parte emotiva della giornata, e, grazie alla passione che lo contraddistingue da sempre, il Past-President Daniele Benatti ha presentato 20 minuti di puro flashback associativo con immagini accompagnate da una colonna sonora. E’ stato bello ed emozionante veder scorrere immagini storiche di documenti, di personaggi e di momenti che hanno caratterizzato questi 50 anni. Senza poterli avere con noi abbiamo potuto idealmente salutare Fiorino Pagani, Ferruccio Bertoni, Pier Giorgio Dolci e tanti altri che hanno fatto la storia e che hanno voluto piantare le radici su cui è cresciuta questa maestosa quercia chiamata Or-Tec. Richiamati in sala persino gli espositori, circa 200 persone hanno seguito in un’atmosfera di surreale silenzio le immagini che hanno toccato il cuore di tutti, è stato bello emozionarsi e passare dal bianco e nero di Numana (1969) ai colori di Rimini che tutti conosciamo.

Oltre alle immagini siamo stati spettatori di aneddoti di storia, raccontati in sala da alcuni dei soci Fondatori dello spessore di Nerio Pantaleoni, Giovanni Vanni, Remo Palmieri, Renato Scutellà, Camillo Viotti e il Past President Luciano Corti che 104 Or-Tec 1968-2018

hanno voluto, con la loro presenza, confermare il “vero senso di appartenenza”.

Daniele Benatti, con lo stile che lo contraddistingue, ha moderato un dibattito tavola rotonda, dialogando con Fondatori, Onorari e Past President. Ci ha permesso di conoscere momenti di vita vissuta in ambito Or-Tec e in molti passaggi sono state ricordate altre grandi figure del passato che hanno contribuito a rendere solide le fondamenta della storia di Or-Tec. L’ultimo atto commemorativo ci è stato regalato dalle colleghe Daniela Pavesi e Manuela Tromba, con un breve ma emozionante filmato ci hanno mostrato in anteprima alcune immagini del materiale che avete trovato in queste pagine.

Un’inebriante onda emotiva si è riversata in sala senza risparmiare nessuno, tutti abbiamo preso coscienza di quello che Or-Tec come associazione ha saputo costruire in questi 50 anni, certamente grazie alla dedizione e alla passione di tutti coloro che hanno voluto condividere professionalità, conoscenza, passione ed amicizia. Tutto ciò rappresenta per il futuro uno stimolo, un’energia positiva che permetterà ad Or-Tec di vivere una seconda GIOVENTÙ, forte di una spiccata capacità aggregativa, derivante dalla storia, ma soprattutto dall’eccellenza del proprio bagaglio culturale alimentato dalla esperienza dei veterani e nel contempo dall’entusiasmo dei giovani.

La parte emozionale e celebrativa ha passato il testimone ai relatori delle varie Università: al Prof G. Farronato (Università di Milano), al fondatore Dott. G Vanni, al Dott. G Badiali (Università di Bologna), al Prof. A. Di Blasio (Università di Parma), che hanno interessato la platea con relazioni sull’ortodonzia 4.0, gli insuccessi nel trattamento ortodontico, lo splint in Cad Cam e la strategia “Surgery First”.

Altro ospite il Prof. G. Marzo (Università dell’Aquila) che insieme al collega PastPresident Stefano Della Vecchia hanno focalizzato l’attenzione sul corretto rapporto tra Odontoiatra e Odontotecnico per il buon risultato del team ortodontico.

Il Direttore scientifico del Congresso, il Dott P. di Michele (presidente Suso) nel suo intervento, oltre ad illustrare le linee guida nella gestione dei dispositivi Osas, ha voluto sottolineare l’importanza della sinergia tra SUSO e Or-Tec. La giornata si è poi conclusa con una straordinaria presentazione del Socio fondatore il Dott.

Renato Scutellà che con un entusiasmo incredibile ha illustrato la gestione di alcuni suoi casi clinici con la tecnica Damon destando la curiosità e l’interesse da parte del socio Fondatore il Dott. Nerio Pantaleoni, dando vita ad una vivace contrapposizione di due visioni ortodontiche diverse come ai vecchi e gloriosi tempi, in fondo da vecchi amici! Terminati i lavori della giornata congressuale, la quasi totalità dei partecipanti si è spostata sulla splendida location del lungomare di Rimini. Riservato per Or-Tec il locale i-Suite è stata la cornice perfetta per una cena all’aperto, tra amici in una piacevole atmosfera di relax. In questo caso nulla è stato lasciato al caso: musica dal vivo, pietanze eccellenti e tanto vino, una magica atmosfera di festa che ci ha accompagnato fino alle torte tagliate dai soci Fondatori.

Veramente una magnifica serata, che ognuno di noi potrà conservare tra i suoi ricordi di vita associativa Or-Tec. Ancora una volta, il clima e le presenze, hanno fatto capire come Or-Tec sia la casa di tutti i tecnici di Ortodonzia e questo lo si è letto nel sorriso e nella soddisfazione di quei colleghi che per la prima volta si sono avvicinati a noi, ma anche in coloro che mancavano da qualche anno. È bello poter dire che negli occhi di tutti si leggeva la gioia e la voglia di affermare un giorno: A RIMINI ero PRESENTE anch’io!!! Nonostante la notte sia stata breve 50 anni di storia della Tecnica Ortodontica Italiana

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perché la voglia di stare insieme ha protratto a lungo la festa, il sabato ci siamo ritrovati tutti in sala per la prima relazione del Prof. F. Festa (Università di Chieti) che ci ha parlato della transizione dal 2d A 3d. Le altre presentazioni hanno visto protagonista il Prof. Macchi (Università dell’Insubria) sulle nuove frontiere dei materiali in ortodonzia, e il Dr D. Dalessandri (Università di Brescia): sull’Ortodonzia chirurgicamente assistita dalla Bony-Block Surgery. Chiaramente non poteva mancare al nostro Congresso la SIDO di cui siamo partner da circa 15 anni, infatti in rappresentanza della società stessa e del presidente Dott.

Fiorentino è stata nostra ospite la Dott.ssa D. Garbo che ha relazionato sulle meccaniche individualizzate per lo spostamento corporeo e nello specifico sulla importanza della collaborazione tra Odontotecnico e Odontoiatra.

Luciano Corti e Roberto Giammarini

Prof. Giampietro Farronato e Roberto Giammarini

Nerio Pantaleoni e Roberto Giammarini

Prof. GiuseppeMarzo e Roberto Giammarini

Sabato 16, giornata conclusiva del Congresso, con una graditissima sorpresa: Or-Tec infatti ha voluto gratificare un collega straordinario, che grazie alla sua genialità ha contribuito a rendere prestigioso nel mondo il made in ITALY ortodontotecnico. È ritornato infatti tra noi, con grande soddisfazione di tutti, l’amico Mauro Testa ideatore del Distal Jet dispositivo che rappresentò una vera svolta nella risoluzione dei trattamenti nella distalizzazione dei molari. Mauro nonostante abbia intrapreso un altro percorso professionale legato allo sviluppo attività motorie nell’ambito sportivo rispondendo ad alcune domande del Socio Gianni Caria, ha voluto sottolineare ancora la sua vicinanza alla nostra categoria motivo per la quale non è voluto mancare ai 50 anni di Or-Tec Sabato è stata anche la giornata dell’arte audio visiva, grazie ad un maestro come Nicola Lambini che per l’occasione ha voluto omaggiare Or-Tec con uno dei suoi filmati d’autore, un capolavoro sui Maestri Ortodontici che ha lasciato veramente tutti noi emozionati e senza parole. Un grande evento riesce bene quando tutti gli attori fanno la loro parte, e per quanto sia superfluo e ovvio, tutto questo è frutto del lavoro del Presidente Roberto Giammarini e di tutto il Consiglio Direttivo che tiene alta la bandiera da ormai 12 anni.

Un grazie ai relatori, ai padri Fondatori per essere stati presenti, agli sponsor, fedeli compagni di viaggio che da anni sostengono Or-Tec. Un grazie a Sido, Suso, Sibos e ANTLO per il patrocinio. Ma GRAZIE soprattutto ai 200 iscritti che hanno voluto essere presenti per rendere omaggio alla storia di Or-Tec. Conserviamo nel cuore questo ricordo e insieme cominciamo a costruire il futuro

Buon compleanno Or Tec Massimo Cicatiello Gianni Caria e Mauro Testa

Roberto Giammarini e Renato Scutellà

Daniela Pavesi, Roberto Giammarini e Manuela Tromba

Roberto Giammarini e Giovanni Vanni

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Gianni Caria

Da sinistra: R. Scutellà, N. Pantaleoni, D. Benatti, R. Palmieri e C. Viotti

D. Garbo, Marino, D. Dalessandri, A. Viotti, R. Accorsi, R. Giammarini, F. Anelli, C. Viotti

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Da sinistra: Vinci, Accorsi, Scutellà, Della Vecchia, Caria, Giammarini, Pantaleoni, Vanni, Zanini, Melegari, Benatti, Graziani e Lambini

L’OR-TEC esprime i più sentiti ringraziamenti: Al Coordinatore e Revisore della Pubblicazione

Ringrazio tutta la redazione per il clima di piacevole e volontaria collaborazione e di efficace sintonia con gli obiettivi del progetto:

Gianni Caria

-Manuela Tromba e Daniela Pavesi per l’attenta rilettura e selezione degli articoli storici Cap. 1, Pinza d’Oro e Gruppi di Studio.

ai soci che si sono prodigati nella realizzazione di questo annuario, lavorando in breve tempo e con grande spirito di squadra Daniela Pavesi Manuela Tromba Riccardo Palla Massimo Cicatiello Stefano Lumetta Franco Rinaldin Gianluigi Lastilla Giuseppe Grimaldi Paolo Ugolini

-Riccardo Palla per la sua curata opera di impaginazione del Cap. 3 e per l’archiviazione storica ventennale di documenti ormai introvabili per l’Associazione.

Questo lavoro non è un punto di arrivo, ma costituisce un interessante punto di partenza.

Ci auguriamo possa essere una solida base per la costituzione di un nuovo Comitato Culturale che, come in passato, lavori indipendentemente dal Consiglio Direttivo.

Roberto Giammarini

-Massimo Cicatiello, Stefano Lumetta e Franco Rinaldin per le interviste e la raccolta del materiale sui soci fondatori e sul CD. -Gianluigi Lastilla per la raccolta del materiale Or-Tec Scuole.

-Daniele Benatti per i dati statistici resi disponibili dal suo video del 50°.

-La storica segreteria Or-Tec di Perugia, che grazie a Sonia e Valeria, hanno reso disponibili con grande tempestività il materiale d’archivio storico, base fondamentale per tutto il gruppo di lavoro.

-L’azienda Leone per la disponibilità, e per la preziosa collaborazione grafica e di allestimento nella persona del Sig. Claudio Maggini.

-Il Presidente Or-Tec Roberto Giammarini e tutto il Consiglio Direttivo per avermi concesso questo importante incarico fiduciario inerente il 50°.

Il mio personale orgoglio risiede nell’aver lavorato in squadra all’interno di Or-Tec, con dei colleghi che hanno regalato il loro prezioso tempo all’Associazione.

Probabilmente anche questo libro, inizialmente Almanacco del 50°, è stato guidato dalla stessa passione che ha animato i nostri predecessori del 1968: lavoro di squadra inteso come confronto tra soci, finalizzato alla crescita personale e a valorizzare le risorse umane di cui Or-Tec dispone al suo interno.

Gianni Caria

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Progetto Grafico ed Impaginazione: Mauro Pispoli Redazione: Stampa: ABC Tipografica S.r.l. – Calenzano (FI)

Finito di stampare Ottobre 2018