Gola gioconda 01/2010

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http://www.buffalo-grill.fr/ http://www.lacroissanterie.fr/ http://www.autoroute-hotel.com/index.php http://www.patatinpatatan.es/ The Wok: http://www.clubvips.com Subiendo al Sur, Calle de Ponciano 5, Madrid, +34 915 481 147 Consigli, dritte e altro ancora su: http://www.quidanoi.com/

scamone e patate fritte, con cottura au point, molto cruda non mi piace… Non hanno la mia torta preferita, la tarte Tatin con la panna liquida (e siano benedette le sorelle Carolina e Stephanie Tatin che l’hanno inventata), quindi ripiego su un cheesecake. Lascio 25 euro e me ne vado a dormire di buon’ora. L’interno del “Plaza Norte”

e due passi per andare a cena. In Francia è un po’ come giocare in casa e uno dei miei riferimenti quando viaggio è “Buffalo Grill”, una catena di ristoranti che dal 1980 è cresciuta fino a diffondersi anche in altri paesi. L’idea è semplice: la carne al centro e tutto il resto intorno, in un ambiente con arredi in legno e rustici, con travi, panche e tavoli che rimandano alle steak house americane. La sua insegna è un elemento familiare e onestamente trovo il rapporto qualità-prezzo buono, migliore di quello di altre catene di ristoranti. Vado sul classico: pavé de rumsteck, ossia filetto di

Dalla Francia alla Spagna Come al solito in hotel mi sveglio ai primi rumori altrui. Considerato che mi aspetta una giornata lunga mi rimetto in marcia presto, ma non prima di una colazione consolatoria con tanto caffè e paste dolci alla locale “La Croissanterie”. Imbocco la A9 verso ovest e poco dopo Perpignan è già ora di una nuova sosta benzina-bagnoristoro. Nei pressi c’è una simpatica area che si chiama “Village Catalan”, fatta come un piccolo borgo che offre tutto, dall’hotel ai negozi, dal ristorante al self-service. Anticipo il pranzo con un robusto spuntino a base di salsiccia con spezie e carote... Oggi sarà così, piuttosto che una immane tirata fino a destinazione piccole soste per non arrivare cotto a puntino. Confine Francia-Spagna, Costa Brava, Barcellona, dove si lascia la AP7 per la AP2, Catalogna e Aragona dove si passa dall’inizio del mondo, cioè si attraversa il meridiano di Greenwich nei pressi di Peñalba; e poi le distese di pale eoliche a Saragozza dove si prende la A2, poi c’è la Castilla-La Mancha. È sera quando passo da Guadalajara e sento un po’ aria di casa. Conosco bene questa zona: Alcalà de Henares con la sua storica

università e i nidi delle cicogne sui tetti, Torrejon e poi il dedalo di strade, superstrade, tangenziali, autostrade intorno a Madrid che non imparerò mai... Ma ci sono quasi, prendo la rampa di uscita a destra dopo la base aerea, si sale su per la collina ed ecco il nuovo quartiere residenziale. Spengo il motore davanti alla porta: ho il sedere indolenzito e spiattellato come le gomme, gli occhi mi bruciano un po’ e ho il formicolio alle mani. Ho percorso 1.700 km, ho preso una dozzina di caffè, ho fatto una decina di soste bagno e benzina, ho avuto tre attacchi di crampi, ma ci sono, in tempo per una cena con orario spagnolo...

Tutto un mondo di cibo Una colossale dormita. A metà giornata mi sento pronto ad affrontare il tour madrileno che inizia con il rito della visita al centro commerciale più grande di Spagna, il “Plaza Norte” di San Sebastian de los Reyes (pochi chilometri a nord della capitale), un monumento allo shopping, al kitsch, alla gastronomia mondiale. Qui ci sono infatti ristoranti di tutti i tipi e per tutti i gusti e nonostante la (cattiva) fama che di solito circonda questa ristorazione io trovo divertente andare a pranzo qui anche senza avere il fegato di Chuck Norris. Divagando per una volta dal mitico “Patatìn Patatàn” con i suoi menu tutti basati sul tubero in questione – da provare la sontuosa Rueda –, stavolta scegliamo l’asiatico “The Wok” con le sue rivisitazioni di piatti orientali: in ogni caso non perdo l’occasione di bere una fresca clara,

Il traffico serale sui viali di Madrid

ovvero una miscela di birra e limonata, più o meno quella che in Francia è panachè e in Inghilterra una shandy. Con 20 euro siamo a posto e puntiamo su Madrid città per un pomeriggio ozioso. Il traffico serale tra il Paseo de la Castellana e il Paseo del Prado è intenso, ma noi percorriamo a piedi la Gran Via per cenare in un locale che mi piace molto vicino a Plaza de España: “Subiendo al Sur” è una cooperativa che gestisce il ristorante, il negozio, la libreria e lo spazio culturale, tutto ispirato al commercio equo e solidale. Si mangia con pochi euro scegliendo tra piatti di diverse culture, dal latinoamericano al nordafricano all’asiatico, guardando le belle foto in bianco e nero appese alle pareti. E prima di uscire non dimentico di comprare una bottiglia di vero rum cubano Liberación, per la quale avevo lasciato un apposito spazio nella borsa della moto e che farà compagnia a quella di malaga Virgen presa nel pomeriggio al centro commerciale. Così al ritorno a casa nessuno potrà dire che ho fatto un viaggio a vuoto...

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