Periodico di motori, sport, cultura e attualità
Settembre 2018 anno XXXVii- n° 121
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aSSoCiazione aMiCi Dell’ autoDroMo e Del ParCo
unione SoCietÀ SPortiVe MonzeSi
Settembre di fuoco di Roberto Summer
Dopo questa estate infuocata non solo meteorologicamente, torna settembre sulla nostra pista e ancora si rinnova il duello, pure quello infuocato, tra le rosse di Maranello e le frecce d’argento di Stoccarda. Le ultime gare (questo articolo è stato scritta prima del Gp del Belgio, nda) hanno visto una grande alternanza tra le dominatrici del campionato mondiale (mentre ormai la Red Bull sembra avere perso l’aggancio con le locomotive dei Gp): anche la proverbiale affidabilità delle Mercedes ha segnato qualche colpo a vuoto, purtuttavia la grande classe di Lewis Hamilton ha qualche volta supplito alle carenze di una macchina sempre comunque al top, mentre le Ferrari sono sempre state al passo e qualche volta anche davanti. Quello che secondo il modesto parere di chi scrive è mancato alle rosse per imporsi sulle argentee vetture tedesche, come pure alcune avvisaglie facevano presumere (grande è stato il lavoro a Maranello e in pista, nella fase di progettazione e in quella di costruzione, in inverno e in estate, per colmare finalmente il gap e anzi sopravanzare le rivali), sono stati due fattori: alcuni errori di strategia e soprattutto alcuni gravi svarioni di Vettel (come dimenticare il Gran Premio di Germania letteralmente regalato ad Hamilton per un “lungo” sulla pista bagnata o, andando indietro, il sorpasso impossibile a Baku risolto in un nulla di fatto), anche se magari riscattati dal finale vibrante del Gran Premio d’Ungheria, con un Hamilton comunque dominatore. E quindi il duello a Monza si preannuncia entusiasmante, a beneficio delle decine di migliaia di spettatori che affolleranno le tribune e il prato. Ma c’è qualcosa che per tutti noi Amici dell’Autodromo e del Parco costituisce un notevole cruccio: le decisioni della direzione della SIAS, fin dall’anno scorso, ci hanno privato della gestione della tribuna Amici dell’Autodromo alla Variante Ascari. In pratica, non abbiamo più la disponibilità di tutti i posti, ma solo di una parte, e dobbiamo seguire le disposizioni, talvolta cervellotiche, che ci vengono “suggerite” (leggi imposte): in pratica, siamo ospiti (e forse anche poco graditi). Ora, la nostra Associazione è da quarantuno anni che si batte in difesa dell’Autodromo e del Parco, coinvolgendo politici, pubblica opinione, giornali (oltre che con la nostra testata che state leggendo, con interventi sui media nazio-
in Autodromo
nali e locali) e portando all’attenzione generale i problemi della nostra pista e della sua sopravvivenza: se in tutti questi anni, nonostante campagne di stampa condotte con mezzi molto più potenti dei nostri che miravano a depotenziare o addirittura a far chiudere la pista più veloce al mondo, il nostro Autodromo è ancora qui, vivo e partecipe, pienamente inserito nel campionato di Formula Uno e in altri, possiamo dire senza falsa modestia che è
(anche e forse soprattutto) merito nostro. E allora, di fronte a questo merito, il riconoscimento di una tribuna costruita solamente con i nostri mezzi e gestita a beneficio anche dei tifosi meno fortunati, i diversamente abili, con servizi per il loro benessere che non si riscontrano in nessun altra parte dell’Autodromo, non è pienamente giustificato? Il direttore della SIAS all’epoca della realizzazione della nostra tribuna, l’inge-
gner Bacciagaluppi, uomo di grande valore e di eccezionale statura umana, questa cosa l’aveva recepita pienamente, conscio di quello che avevamo già fatto per il nostro Autodromo, ed era bastata una stretta di mano fra gentiluomini per siglare il patto che autorizzava la tribuna e anche il nostro tram. E fino all’anno scorso, nessuno aveva eccepito. Ma, parafrasando Manzoni, uno lo stile se non ce l’ha non può inventarselo.