GIVI Magazine - November 2011

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MOTODESIGN NEWS MAGAZINE GIVI MAGAZINE

novembre 2011

Numero 3 info.magazine@givi.it

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MONOGRAFIA

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PERSONAGGI

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TURISMO

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IL POLO LOGISTICO

20

LA MOTO IN SPAGNA

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MOTO SHOP

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L’ INTERVISTA DI MOTOCICLISMO

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LIBRI & VIDEO

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GIVI NEWS

L’evoluzione di GIVI in 120 pagine

Antonello Messina

In viaggio verso est

Come andiamo sul mercato

info.magazine@givi.it www.givi.it

Passione, crisi del settore, scooter in salita GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N. 17 del 27/02/2009 GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givi.it Direttore Responsabile: Giampaolo Meda Hanno collaborato: Annalia Martinelli Michele Losito Rossella Rosciano Pietro Ambrosini Erika Fontana Francesco Patti Israel Medrano Progetto grafico: Ufficio Comunicazione

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Custom Fashion

La valigia dei sogni

Storie a due ruote

Notizie dall’ interno


Vincenzo Visenzi

L’EDITORIALE

I NUOVI UTILIZZATORI DELLE DUE RUOTE Tra i tanti clienti di GIVI ci sono anche gli utilizzatori delle due ruote

coprotagonisti, rispetto al tradizionale bauletto GIVI, come dimostra

che hanno lasciato l’auto, stanchi di muoversi in un traffico cittadino

il fatto che a Eicma hanno un intero stand, separato da quello degli

sempre più caotico, a favore lo scooter. Questi utenti puntano sulla

accessori, per quanto i due spazi adiacenti formino un unico “dialogo”

comodità, la semplificazione e l’estetica tanto quanto sulla sicurezza.

con il pubblico.

E quindi attrezzano il loro veicolo secondo le modalità d’uso.

Forte di un passato, anche recente, tutto in positivo, GIVI guarda al

Nel bauletto e nel casco apprezzano i dettagli su misura per ogni

futuro con fiducia.

singola situazione, le soluzioni tecnologiche che facilitano la vita, il

EICMA è l’occasione per scoprire tutta la ricchezza e la completezza

design, considerando l’oggetto quasi un “capo di abbigliamento” che

delle proposte GIVI rivolte agli appassionati della moto, a quelli che la

deve parlare della persona. I prodotti devono essere un tutt’uno con lo

utilizzano per compiere lunghi viaggi, a chi la preferisce per spostarsi

scooter, definendo l’estetica della parte anteriore e posteriore.

in città o per lavoro, e a chi la vive semplicemente come una grande

Spesso questa tipologia di utilizzatori possiede perfino moto differenti

passione.

per differenti scopi e GIVI studia, conosce e vuole soddisfare le loro

Ai saloni ascoltiamo gli importatori, i commercianti e gli utenti finali

differenti aspettative.

continuando a cogliere l’evoluzione della domanda e recependo stimoli

Così è nato il bauletto B47 uscito in Italia a giugno e ora in fase di

che poi i nostri esperti elaborano con il know how GIVI e lo stile della

lancio all’estero. Nuovo il design e particolari tecnologici come il

cultura e del gusto italiani.

telecomando, per aprirlo e chiuderlo a distanza, e le luci a led.

Restando in ambito Top Case voglio segnalare anche l’arrivo del Trekker da 52 litri, il bauletto dedicato al gran turismo e all’enduro capace di contenere due caschi. Questo prodotto unisce il principio

Vincenzo Visenzi

ciao Sic!

di valigia capiente con quello dell’ accessorio di stile, con finiture in alluminio anodizzato. La linea Trekker nel 2011 ha dato le maggiori soddisfazioni insieme alle borse serbatoio. È grazie a questa attenzione costante al mercato che GIVI attraversa l’attuale stadio dei consumi con successo, incrementando la gamma dei prodotti e proponendo cose mai viste prima. Anche i caschi si sono evoluti fino a conquistare una collocazione da Magazine - novembre 2011

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Di Giampaolo Meda

STORIA

LA MONOGRAFIA

E’ IN LAVORAZIONE UN VOLUME CHE METTE “NERO SU BIANCO” L’EVOLUZIONE DI GIVI, DAI PRIMI PASSI AD OGGI. UN’OPERA CHE RITENIAMO PRESTIGIOSA, PER LA QUALITÀ DELLA STAMPA E DEI CONTENUTI, CHE MOSTRA E SPIEGA NEI DETTAGLI COME QUESTO MARCHIO PROGETTA, PRODUCE E ARRIVA SUI MERCATI DI TUTTO IL MONDO. GRANDE SPAZIO ALLE IMMAGINI, CHE ACCOMPAGNANO IL LETTORE ALL’INTERNO DEL MONDO GIVI 4

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


Di GIVI conoscete soprattutto i prodotti… e da quando c’è questo Magazine

reparti e negli uffici tecnici, dalla progettazione al polo logistico.

anche aspetti, prima inediti, strettamente legati alla filosofia aziendale e alle

La scelta di realizzare una monografia è stata quasi “fisiologica” era arrivato

persone che vi lavorano. Ma ci sono sfaccettature che ancora attendono di

il momento di raccontare la storia di GIVI, tracciandone le linee, dalla nascita

essere raccontate.

ad oggi, utilizzando uno strumento diverso da quelli finora utilizzati. Punto

La proprietà ha deciso di farlo attraverso una monografia, di cui è prevista

fermo: non parlare del prodotto ma di tutto quello che “sta dietro” alla sua

l’uscita entro fine anno.

realizzazione, quindi persone, filosofia, qualità, ricerca, made in Italy…

Parliamo di un volume di 120 pagine all’interno del quale il marchio si

in altre parole tutti quei valori che non possono essere trasmessi attraverso

“rivela” come mai fatto in precedenza, attraverso un linguaggio facilmente

un catalogo tecnico.

interpretabile: quello delle immagini, tutte nuove e bellissime, realizzate nei

Un bel volume che merita di essere sfogliato, letto e conservato!

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A sinistra, la copertina della monografia e alcune delle pagine interne. Sopra: un momento del backstage. 018

I NUMERI DELLA MONOGRAFIA

214 immagini scelte. tra 3.815 scatti. 120 pagine. formato 28 x 28 cm peso carta 150 gr. 4 giorni di shooting fotografici. 18 persone coinvolte (agenzia creativa, uffici stampa, responsabili dei reparti di progettazione e produttivi, ufficio marketing).

2 mesi di lavoro dal progetto alla stampa. 6

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X01 | TREKKER

passion recommends trekker S950 | PORTA NAVIGATORE

T483 | BORSA SPECIFICA ENDURO

TW01 | BORSONE IMPERMEABILE

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN DUE VERSIONI DISPONIBILI: TRK33N (33 Lt) TRK46N (46Lt)

| MONOKEY SYSTEM® | GUSCIO ESTERNO IN ALLUMINIO | BASE IN TECNOPOLIMERO FIBERGLASS REINFORCED |


testo e foto di Francesco Patti

PERSONAGGI

ANTONELLO MESSINA ALL’APPUNTAMENTO ARRIVA VESTITO DI NERO IN SELLA AD UNA MOTO BIANCA! POI IMBRACCIA LA FISARMONICA E I TASTI BIANCHI E NERI SEMBRANO INDICARE LA PERFETTA FUSIONE FRA IL MUSICISTA E IL MOTOCICLISTA… 8

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Antonio Messina guida una Triumph Tiger 1050 accessoriata con un set di valigie GIVI TREKKER. Nel top case trova posto il suo prezioso strumento. La chiesa sullo sfondo della foto, scattata a Palermo, è Santa Maria dello Spasimo, sede abituale di concerti di alto livello. Anche Messina vi si è esibito.

Sulle prime, Antonello, suscita quasi un pizzico di timore per quel suo look che parla la lingua di una sola tinta: nera è la maglietta, neri sono i pantaloni e la cintura, nere le scarpe e il berretto che porta in testa. Ma bastano due parole per scoprire affabilità, cortesia e passione di Antonello Messina, jazzista di calibro internazionale originario di Palermo, residente in Svizzera e autentico cittadino del mondo, in perenne rimbalzo da un continente all’altro per diffondere la magia della musica. Il suo ricorso al bianco e al nero si riflette in una scarsa propensione ai compromessi e alle convenzioni, tanto nell’attività di musicista quanto nella sua continua ricerca del dettaglio un po’ in ogni aspetto della quotidianità, compreso il rapporto con la motocicletta. Lo incontriamo subito prima delle prove di un concerto. Giusto il tempo di scendere dalla moto, liberare la fisarmonica da cinghie e custodia, e il nero del suo abbigliamento lascia spazio ad un mondo di colori che Antonello ci racconta con garbo e simpatia.

Antonello, qual è il filo conduttore che lega la tua passione per la musica a quella per la motocicletta? È il senso di libertà che entrambe riescono a conferire appieno. La moto è musica per il sound del propulsore e per il rumore dell’aria che investe il guidatore e si infila dentro il casco. La musica è movimento

curve. Suonando soprattutto musica jazz per me l’improvvisazione è fondamentale, come certe strade sterrate in cui tanti motociclisti amano avventurarsi. Perdersi è fondamentale, quanto ritrovare la strada.

foto di Arturo Di Vita.

e dinamismo, al pari di una moto che guizza su una strada piena di

La tua vita si svolge in parte in Svizzera. Quali differenze noti tra i

che vantava continuamente i suoi figli musicisti. L’antagonismo era tale

motociclisti elvetici e i loro confratelli italiani?

che un giorno mio padre portò a casa una serie di strumenti musicali,

Io credo che chi ama veramente le due ruote abbia un solo passaporto. L’unica differenza probabilmente sta nell’osservanza di certe misure di prevenzione e protezione, alla sicurezza in generale. Mi riferisco in particolare all’uso del casco e dell’abbigliamento tecnico. Quando sono in Italia capita sovente di incontrare (ahimé, soprattutto al sud) ragazzi

uno per ciascun figlio, esortandoci a fare meglio della prole del collega! Trent’anni più tardi ho ricevuto una e-mail da uno di questi ragazzi, ormai anch’egli divenuto padre: mi scriveva che da parecchio tempo aveva smesso di praticare l’attività musicale, ma seguiva con gioia e orgoglio le mie tournée. È stato come un cerchio che si è chiuso.

e adulti che non lo indossano, che guidano in pantaloncini, addirittura con le ciabatte ai piedi.

Ci racconti un aneddoto spiritoso che ha caratterizzato il tuo essere musicista o motociclista?

Com’è avvenuto il tuo esordio nel mondo della musica?

Beh, ne ho molti più da musicista…ma c’è un episodio recentissimo

Come tutte le cose importanti per scherzo e per gioco. Mio padre

che mi vede coinvolto con le due ruote. Chiaramente io non guido mai

aveva stabilito una forte, ma onesta, rivalità con un collega di lavoro

con la fisarmonica in spalla, semmai ben ancorata e custodita nel bau-

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GUARDA LE ALTRE FOTO

Antonello Messina ha un forte rapporto con la motocicletta. I suoi punti di riferimento, a Palermo, sono la concessionaria Tramuto Moto e l’officina Top Tuning ( a lato il banco prova di quest’ultima, un Dynojet 250i). Gino, il proprietario dei due centri è a sua volta un grande appassionato di musica. Il cerchio si chiude!

letto. Ebbene, per la realizzazione di questo servizio fotografico occorre-

solo il tempo di rifare le valigie poiché mi aspetta una serie di concerti in

va immortalare sia la moto sia la fisarmonica. Durante uno dei tanti scatti

Egitto. Insomma, i miei progetti si concretizzano tutti tra uno scalo e l’altro.

siamo finiti tutti e tre per terra: io, la moto e la fisarmonica, sollevando una nuvola di polvere. Per prima cosa ho controllato che la fisarmonica

Hai fama di essere un artista molto esigente e attento al dettaglio.

fosse ancora integra, poi ho controllato la moto, poi ho controllato me

Impieghi la medesima attenzione anche nei confronti della tua moto?

stesso...Quando ho scoperto che tutti e tre stavamo benissimo, sono

Sì, per me la moto dev’essere come un abito fatto su misura. Per que-

scoppiato a ridere insieme al fotografo.

sto motivo, quando torno a Palermo (la mia città d’origine) mi rivolgo ad un’officina dotata di banco prova per ottenere una regolazione

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

perfettamente rispondente ai miei gusti. Pretendo che addirittura ogni

Un nuovo disco. Ci penso da almeno quattro anni. Non riesco a decider-

cilindro del motore riceva una sua specifica taratura, proprio come

mi sui musicisti da coinvolgere, e sulla scelta stilistica. Poi, tra qualche

avviene durante il soundcheck prima del concerto. Un rombo perfetto,

giorno andrò per la seconda volta in tournée in Giappone; al ritorno ho

un suono perfetto.

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CHI è ANTONELLO MESSINA Antonello è da considersi tra i musicisti più apprezzati e ricercati della nuova scena jazz internazionale. Ogni anno si esibisce in numerosissimi concerti in tutta Europa, ricevendo ampi consensi sia dal pubblico che dalla critica specializzata. Altrettanto numerose le sue collaborazioni, partecipazioni e pubblicazioni discografiche.
Pianista, fisarmonicista, bandoneonista e compositore, nasce a Palermo il 24 luglio del 1969.
 All’età di 10 anni studia da autodidatta il pianoforte classico, per poi passare a solfeggio e teoria musicale con il maestro Guido Maduli. In seguito integrerà gli studi di Armonia e Composizione e la partecipazione a diversi stage, in particolare con Paul McCandless, Glen Moore e Trilok Gurtu al Conservatorio V. Bellini di Palermo.

Alcuni eventi significanti (l’elenco completo sul sito dell’artista)
 1986 - diretta live su RAI UNO.
 1992 - Video Clip “Falconara” in diretta su RAI 2
Jazz Festival Monte Pellegrino con il gruppo Kalsa. 1996 - Con il gruppo “Kalsa” registra per la Iktius Jazz il CD “Perseo o della luce” pubblicato e distribuito in tutta Europa.
 1998 - Forma il primo progetto “Trio Tango Jazz” , con il quale partecipa a numerosi Jazz festival riscuotendo grandi consensi. 2000 - Alla produzione musicale affianca quella pittorica. Le due esperienze si fondono: significativa l’esperienza newyorkese dell’EXPO mondiale.
 2003 - Intraprende lo studio del bandoneon
European Tour con il cantautore italo-svizzero Pippo Pollina
 2004 - RAITRE, Trasmissione “Cominciamo Bene”.
Forma un nuovo “Trio Tango Jazz” con il batterista Chris Von Hoffmann e il contrabbassista Beat Ramseier .

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2005 - DVD “Live in Italia“ .
 2006 incide il suo album dal titolo “Azyiz”. Partecipa alla registrazione del CD “ Live in Bazillus “ a Zurigo come Special Guest del Lauschangriff Quartet. 
 2007 - partecipa alle registrazioni per le musiche del film “La Terra Madre” (presentato al festival del cinema di Berlino).
Concerti in Italia con il chitarrista jazz Umberto Fiorentino (duo)
 2009 - Rai 2 Concerto Live a Varese “Notte bianca” con Peppe Voltarelli 
Partecipa alle registrazione per il Film / Animazione “Little Eden” di Nino Christen 
Esce il CD “Looking Back” con il progetto Daccordeon
e il CD “Live in Bern”. Parte il progetto Modus Quartet
Tour in Giappone
 2010 - Esce il CD “Mosaic” con il progetto Modus Quartet
 2011 - “Altweiberfrühling” di Stefan Vögel Per saperne di più: www.antonellomessina.it

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di Rossella Rosciano – Michele Losito

TURISMO

Una veduta delle Alpi alle spalle della luminosa laguna di Grado. Nell’altra pagina: alba dallo Jôf di Miezegnot con una veduta sul Jôf Fuart (Tarvisio)

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IN VIAGGIO

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VERSO EST INIZIAMO IL VIAGGIO VERSO IL FRIULI VENEZIA-GIULIA CON LA PIOGGIA, GIORNATE UGGIOSE, IN SELLA A UNA TIGER ACCESSORIATA GIVI CHE SEMBRA PROPRIO NEL SUO HABITAT IDEALE TRA LE ASPRE DOLOMITI FRIULANE E LA VALLE DEL TAGLIAMENTO PASSANDO PER IL VAJONT. QUESTA REGIONE È STATA UNA VERA SORPRESA DA OGNI PUNTO DI VISTA.

In Friuli Venezia-Giulia le città, gli abitanti, i sapori e i paesaggi, sono

principale centro urbano della Carnia. Al Passo di Monte Croce di Comelico

differenti da quelli che ti aspetti in qualsiasi altra regione italiana; e poi c’è il

percorriamo la lunga via Iulia Augusta, dove l’atmosfera è rimasta quella

mix di linguaggi: persone che parlano italiano, ladino, un loro dialetto locale

incantata evocata dai Latini.

e poi lo slavo. I centri urbani sono ordinati e con scorci medioevali come

UDINE E SAN DANIELE

Pordenone, prima tappa del nostro viaggio, oppure traboccanti di osterie e

Abbandonata la Carnia ci dirigiamo verso il Tagliamento e Udine e

luoghi ameni come Udine e ancora ci sono le città giardino come Gorizia,

cominciamo a vivere i ritmi di una città tranquilla e dall’aria simpatica, per

la splendida e austera Trieste e infine la “città sull’acqua”: Grado, in una

scoprire gli inediti angoli veneti e i prestiti asburgici, per assaporare la buona

laguna che per i friulani è la Camargue d’Italia.

tavola, i vini corposi e impegnativi e i tajut nelle traboccanti osterie. Centro

UN PERCORSO VERSO I MONTI

cittadino è la monumentale piazza della Libertà dove, oltre ad ammirare

Dopo aver attraversato Pordenone e aver scoperto quanto questa città ami

l’armonia indiscutibile dell’insieme, se si ha tempo si visitano la loggia del

la letteratura (ha uno dei festival più seguiti d’Italia) ci siamo diretti verso il

Lionello e il porticato di San Giovanni. Sul colle del Castello, il nucleo più

lago di Barcis, le Dolomiti friulane e la valle del Vajont. Viaggiare in moto

antico della città si mostra con le sue chiese e i palazzi eleganti. Chi ama

su queste montagne regala sempre emozioni forti, in un susseguirsi di valli

l’arte poi, a Udine può scoprire un Giambattista Tiepolo che fa capolino da

selvagge e rocciose, dove cascate d’acqua limpida scendono dalle rocce

ogni angolo, nelle chiese, nelle dimore nobiliari, negli oratori.

alle spalle di piccole cittadine e ancora possiamo scoprire fertili conche

San Daniele, la Siena del Friuli, è qui con tutte le sue bellezze da raccontare

plasmate dal lavoro dell’uomo, curve nel fitto dei boschi o a costeggiare

e soprattutto il suo prosciutto dolce che assaporiamo in una location

corsi d’acqua. Infine... un bel tuffo nel Weissensee. Da qui proseguiamo

inusuale: un po’ cantina e un po’ centro di stagionatura.

verso la Carnia e poi lungo il Tagliamento e da lì in direzione di Udine.

UNA STRADA SULL’ACQUA

I sentieri della Carnia fanno ritrovare lo spirito della montagna autentica.

Decidiamo di seguire l’antica via Iulia Augusta verso sud e incontriamo una

Percorriamo una parte dell’antica strada romana (che collegava il porto di

serie di meraviglie: Palmanova, la città fortezza, Aquileia città dalle vestigia

Aquileia all’Austria) e scopriamo le caratteristiche case in pietra di Tolmezzo,

romane e con un’antica basilica ricca di mosaici che ci lascia senza fiato;

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GUSTI E PROFUMI AUTENTICI Dal boreto a la graisana al frico friulano, passando per i cjarsòns carnici. La cucina friulana rappresenta il punto di fusione di tre grandi correnti culinarie mitteleuropee, veneta e slava, mille golosità figlie di un’incredibile varietà di paesaggi, di ambienti e di climi. A metà tra la tradizione asburgica e quella slava sono la cucina triestina e goriziana, mentre a base di erbe, frutta e funghi è quella carnica. Le strade del litorale sono costellate di locali e ristoranti che propongono i piatti più tipici a base di pesce e crostacei appena pescati. E che dire della produzione vitivinicola del Friuli Venezia Giulia? Terra di grandi vini bianchi con otto zone DOC (Denominazione d’Origine Controllata), due zone DOCG (a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita) e una DOC interregionale, 1500 aziende che producono 80 milioni di bottiglie l’anno, con etichette rinomate in tutto il mondo e due gioielli come il Ramandolo e il Picolit, senza dimenticare il Friulano, il vino bandiera del territorio regionale. Piccolo vocabolario culinario I piatti del mare: il boreto a la graisana (zuppa di pesce pregiato servita con polenta bianca), seppie col nero, i sievoli sotto sal (cefali conservati sotto sale per due o tre mesi). I piatti della montagna: cjarsòns (ravioli con ripieno a contrasto tra il dolce e il salato), i savôrs (prelibato battuto di verdure). Da provare anche il sot la trape (particolare formaggio lasciato a maturare nelle vinacce

A lato, un piatto di cjarsons, tipico della Carnia: pasta di patate ripiena simile agli agnolotti o ai ravioli, caratterizzati da un contrasto tra dolce e salato. Una rastrelliera di prosciutti in una cantina di San Daniele. Sotto: una suggestiva immagine del lago Sauris

pochi chilometri verso sud e ci ritroviamo letteralmente sull’acqua. Una

benefici di una sabbia rinomata in tutto il mondo. E poi Lignano, la “piccola

strada meravigliosa si stende a perdita d’occhio verso Grado: passando

Florida d’Italia” secondo Ernest Hemingway.

sulla laguna attorno a noi acque blu che accolgono aironi e canoisti nel sole

ANCORA A EST FINO AL CONFINE

del tramonto. Lo stile veneziano di questa città ci lascia sorpresi: città di

A questo punto del viaggio decidiamo di proseguire verso il capoluogo

acque, Grado, lo è da sempre, da quando profughi da Aquileia fuggirono

Trieste e poi di andare al confine dove ci attende Gorizia e la sua gemella:

qui incalzati dal re degli Unni, Attila, fondando il primo nucleo. E tutt’oggi

Nova Gorica, in territorio sloveno.

le acque sono il fulcro dell’anima gradese, dal punto di vista paesaggistico

Trieste è incastonata nello splendido golfo e custodisce sul colle di San

e da quello turistico fatto di splendide spiagge e di impianti termali che

Giusto le memorie dell’antico passato di Tergeste, città romana, e del borgo

riutilizzano acqua marina e dove si può godere degli straordinari effetti

medievale noto come Cittavecchia. Il suo fascino, riconosciuto da tutti i

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DOVE DORMIRE Pordenone L’Albergo Diffuso Balcone sul Friuli si trova a Clauzetto (PN). Il posto offre una serie di servizi alberghieri tradizionali integrandoli a diversi servizi non convenzionali, come la possibilità di organizzare escursioni o partecipare a eventi. Le case si trovano non La Triumph Tiger 800 XC nella solo a Clauzetto ma anche piazza di Aquileja. La moto nelle località di Pradis di è stata equipaggiata ad hoc Sotto e Pradis di Sopra. nella sede di GIVI utilizzando Via G.M. Fabricio, 17 - 33090 gli attacchi specifici (SR6401 e Clauzetto (Pordenone) PLR6401) necessari al fissaggio Tel 0039-0427 807731 del tris di valigie Trekker (due www.balconesulfriuli.it laterali TRK33N e il top case Trieste TRK46N), che sulla Tiger stanno Il B&B Adria di Duino Aurisina proprio bene oltre ad offrire si trova a Sistiana, località uno spazio di carico da grande turistica alle porte di Trieste. viaggio. E ancora la borsa T491 A pochi passi, oltre alle con Tanklock, il fissaggio al tappo spiagge della riviera triestina, serbatoio tramite flangia dedicata è possible scoprire la riserva (BF02). Completa la dotazione naturale delle Falesie di una coppia di caschi apribili GIVI Duino e il sentiero Rilke che XModular. conduce al castello di Duino. Sistiana, 59 - 34019 Sistiana (Trieste) Cell. 0039-328 0977182 www.adriasistiana.altervista.org Villa Bottacin di Trieste si trova in una zona tranquilla, ma ben collegata con il centro, tra il Boschetto e la sede dell’Università. La villa è circondata da una parte del parco originario. Vicolo dei Roveri, 16 - 34126 Trieste (Trieste) Tel 0039-040-350529 Cell. 0039-335 8768258 www.villabottacin.com Gorizia “Terra & Vini” si trova a Cormons. E’ immersa nel verde di ippocastani secolari, è un luogo ideale dove assaporare il piacere della compagnia, scambiare quattro chiacchiere, degustare grandi vini friulani e scoprire i sapori inediti dei più tradizionali piatti della cucina friulana e dei prodotti tipici regionali. Via XXIV Maggio, 34 - 34071 Cormons (Gorizia) Tel Dall’alto, in senso antiorario: Il faro rosso di Lignano Sabbiadoro; Il castello di Gorizia; la splendida piazza di 0039-0481 60028 Udine; Il castello di Spilimbergo, città famosa in tutto il mondo per la scuola di mosaicisti www.terraevini.it

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Sopra, “La barcolana”, la regata velica di tradizioni antiche che si svolge in autunno a Trieste. In primo piano il Faro della Vittoria. Sotto, da sinistra: Piazza dell’Unità a Trieste, si affaccia signorile direttamente sul mare; la caratteristica forma a stella delle mura di Palmanova; uno scorcio del castello di Miramare che domina Trieste

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GUARDA LE ALTRE FOTO

LUOGHI DA NON PERDERE Terra di romani, longobardi, veneziani, asburgo: il Friuli Venezia Giulia è un luogo da scoprire, un intreccio di culture e luoghi d’arte. • Gorizia, “città giardino” • Udine, incanta con i capolavori pittorici del Tiepolo, le piazze eleganti su cui si affacciano palazzi in stile veneziano e liberty. • Aquileia, la Seconda Roma, con il più vasto ciclo paleocristiano a mosaico d’Occidente • Palmanova, la città-fortezza a nove punte • San Daniele, la piccola Siena del Friuli • Spilimbergo, con la Scuola Mosaicisti del Friuli conosciuta in tutto il mondo • Cividale, sede del primo ducato longobardo d’Italia • Venzone, città dal fascino medievale tutta in pietra, con le singolari mummie • Maniago, la città dei coltelli • Valvasone, con il castello e il borgo medievali • Codroipo, con la Villa Manin, ultima residenza dei dogi di Venezia • Grado, con il suo incantevole centro veneziano • Sacile, “Giardino della Serenissima” attraversata dal fiume Livenza • Muggia, antico borgo istro-veneto • Sesto al Reghena, con la sua abbazia gioiello d’architettura medievale

visitatori, si espande fino al mare fra Piazza Unità d’Italia, con gli eleganti

anche particolari e curiosi (tra cui quello della moda e delle arti applicate,

palazzi, e il Borgo Teresiano, simbolo dell’incontro di culture, lingue, etnie e

il Museo della Grande Guerra e la Collezione Archeologica, Il Museo del

culti. L’eleganza di questa città mitteleuropea si ritrova nell’uso raffinato del

Medioevo Goriziano e la Pinacoteca di casa Formentini).

Liberty, nello stile eclettico delle dimore borghesi e nell’incantevole Castello

Il nostro itinerario è concluso. L’abbiamo percorso in tre giorni. Un weekend

di Miramare. Trieste è davvero un compendio di eleganti architetture

lungo insomma, che merita di essere vissuto in motocicletta.

asburgiche e di caffè storici, con un mare che sembra quasi entrare nella città. E infine c’è l’aspetto cosmopolita: sono visibili i segni del culto

ALTRI INDIRIZZI UTILI:

cattolico, evangelico, valdese, serbo-ortodosso, greco-ortodosso ed ebraico, con un ex ghetto popolato di rigattieri e antiquari. Dopo Trieste ci attende la città giardino. A Gorizia si respira l’atmosfera sospesa tipica di una città di confine, nella piazza Transalpina, fino al 2004 fisicamente divisa da un muro, si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia. Il castello medievale con il suo incantevole borgo è un vero gioiello: da qui la vista spazia sulle dolci distese di colli e sull’intera città,

Comune di Barcis: www.comune.barcis.pn.it Ufficio turistico di Pordenone: Via Damiani, 2c 33170 Pordenone - Tel: + 39 0434 520381 info.pordenone@turismo.fvg.it Ufficio turistico di Piancavallo: Via Collalto, 1 33081 Piancavallo (PN) - Tel: +39 0434 655191 info.piancavallo@turismo.fvg.it Ente Parco Naturale Dolomiti Friulane: Via Vittorio Emanuele, 27 - 33080 Cimolais (PN) Tel. +39 0427 87333 www.parcodolomitifriulane.it info@parcodolomitifriulane.it

dove convivono in modo armonioso architetture medievali, barocche e ottocentesche. Tra parchi incantevoli, come il Parco Piuma sul fiume Isonzo, il Parco del Palazzo Coronini Cronberg (con alberi di tutto il mondo) e il

“Si ringrazia l’APT del Friuli Venezia Giulia per il supporto e l’ospitalità. www.turismofvg.it”

Parco Viatori, molto spazio ha anche la cultura: tanti i musei da visitare, Magazine - novembre 2011

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Di Annalia Martinelli

IL POLO LOGISTICO

COME ANDIAMO SUL MERCATO

ENTRIAMO NEL REPARTO CHE OGNI GIORNO ASSICURA IL FLUSSO DELLE CONSEGNE, IN ITALIA E ALL’ESTERO. GESTIRLO E GARANTIRE GLI STANDARD LEGATI A TEMPISTICHE E CONTROLLO DELLE MERCI IN USCITA È UN LAVORO DI GRANDE RESPONSABILITÀ. QUESTO COMPITO GIVI L’HA AFFIDATO A MARIO ZANETTI 18

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Il reparto logistico (che copre un’area di 12.500 mq) ha a magazzino 5.224 articoli e giornalmente movimenta una media di 1.700 colli attraverso 120 spedizioni.

“FILOSOFIA GRUPPO GIVI: armonia, entusiasmo,

Piuttosto si scelga un mestiere più umile, ma si viva

considerazione, intelligenza, innovazione,

la vita con allegria e ottimismo”.

gratitudine, tolleranza, contentezza”: così recita un

Ma – chiediamo - un’esperienza brutta l’avrà nel

cartello affisso all’ingresso degli uffici commerciali

cassetto dei ricordi?

al primo piano della sede GIVI di Flero, in provincia

Ci pensa un po’…“No, ho imparato ad affrontare i

di Brescia. Potrebbe sembrare uno di quei trucchetti psicologici delle imprese per motivare

Mario Zanetti, responsabile della logistica

problemi senza farne una tragedia. C’è sempre una soluzione. Tante cose poi si spiegano diventando

i dipendenti, le cosìdette risorse umane, mentre nella realtà l‘ambiente di

adulti. Quando ero giovane il signor Visenzi (Giuseppe, il fondatore, ndr) a

lavoro è un incubo.

volte mi riprendeva e io rimanevo spiazzato. Poi ho capito. Anch’io adesso

Invece in GIVI incontri Mario Zanetti, 42 anni, gli occhi che ridono, energia

richiamo più facilmente un collaboratore, quando sono sicuro che può fare

pura che traspare da ogni movimento, e vedi che questa filosofia è

meglio”.

concretezza, stile di vita condiviso davvero; un modo di pensare insomma,

È il 27 maggio 1985 quando Zanetti entra in GIVI, nella vecchia sede di

che diventa un modo di fare, di lavorare, di stare con gli altri.

Fornaci. L’azienda era nata appena sette anni prima: “Si può ben dire che

Mario è in GIVI dall’età di 14 anni e oggi è responsabile dell’intero settore

siamo cresciuti insieme, una circostanza che mi ha offerto delle grandi

Logistica, a Barbariga: una ventina di collaboratori, oltre 12.500 metri

opportunità. I titolari hanno saputo puntare su prodotti giusti migliorando

quadrati di scaffalature, bancali, camion che vanno e vengono con un flusso

sempre la qualità. Trent’anni fa in magazzino c’era un cartello che diceva

che deve garantire le consegne in Italia e all’estero.

“La qualità di oggi è la quantità di domani”. E’ stato così. Quando sono

Camminate quotidiane di chilometri per Zanetti che, tenendo d’occhio l’area

nate le filiali in Francia, Inghilterra, Germania, Spagna e anche in America,

dove i prodotti si assemblano e si sottopongono al controllo qualità, deve far

mi hanno affidato l’allestimento dei rispettivi magazzini. Una grande prova

funzionare a pieno ritmo quella di cui è a capo, dove arrivano gli ordini dagli

di fiducia. Il colloquio di assunzione me lo fece il sig. Visenzi, poi superari

uffici di Flero, si inscatolano caschi e accessori, si stivano nelle scaffalature,

una prova e venni assunto.”.

si mettono sui bancali e si caricano per avviarli al trasporto, fatturandoli

E adesso?

direttamente con un sistema di lettura di bar code.

“Sono sposato e ho due figli”.

“All’inizio si faceva tutto a mano, oggi la tecnologia ha cambiato

Le ferie? “Quindici giorni al mare, in agosto con la famiglia, quando GIVI

notevolmente la nostra attività e ogni anno studio delle innovazioni che

chiude e altre due settimane in inverno”.

consentano di limitare gli errori e ottimizzare il servizio. Per esempio, sto

Mario è un antidoto al pessimismo cosmico dei nostri giorni, contro i

verificando un modo più rapido di lettura dei codici, senza l’uso delle ‘pistole’

pensieri di crisi, di fine epoca, d’incertezze e anche di illusioni.

che obbligano a interrompere il confezionamento tra una serie di prodotti e

“Prima di tutto bisogna essere in sintonia con la propria azienda. In

l’altra, in modo da velocizzare la preparazione degli ordini.

secondo luogo cercare di essere propositivi e non passivi. Questo

Charlot di “Tempi moderni”? Niente di più lontano da quella

approccio con il lavoro mi ha permesso di crescere professionalmente e

immagine.

di ottenere autonomia e responsabilità. A 14 anni lucidavo i portapacchi,

“I miei collaboratori devono amare il loro lavoro come lo amo io. Certo non

oggi gestisco uno staff di persone e sono a capo di una organizzazione,

è facile trovare giovani motivati. Non capisco gli “stressati”, che la mattina

che fa uso di informatica. Sono questi i messaggi che cerco di passare ai

vanno in ufficio con il broncio. Bisogna essere felici! Si vive una volta sola!

miei collaboratori; le loro vittorie però se le devono conquistare da sè.”.

Magazine - novembre 2011

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foto e testo di Israel Medrano

LA MOTO IN SPAGNA

20

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


PASSIONE, CRISI DEL SETTORE, SCOOTER IN SALITA OGNI MOTOCICLISTA, IN SPAGNA, HA IL SUO PERSONALE MODO DI RACCONTARE IL PIACERE DI “METTERSI IN SELLA”. LA PASSIONE SI SCONTRA PERÒ CON UNA CRISI CHE DA TRE ANNI NON DA TREGUA AL MERCATO. UNO SPIRAGLIO ARRIVA DALLO SCOOTER, CHE ATTRAE MOLTISSIMI AUTOMOBILISTI. IN TESTA ALLE VENDITE C’È L’ HONDA PCX 125.

Anche se in Spagna l’utilizzo abituale e giornaliero delle due ruote non è così radicato come in altri Paesi, la consapevolezza che questo mezzo possa cambiare davvero le abitudini comincia ad insinuarsi. La passione ovviamente è un’altra cosa e le persone che ne sono colpite sono tantissime e lo si vede soprattutto a livello sportivo. Dal punto di vista dell’acquisto, il motociclista spagnolo segue un po’ le tendenze che arrivano dal resto dell’Europa. Sceglie un “trail” se interessato ad un utilizzo misto strada/fuoristrada, una sportiva o una “streetfighter” se cerca forti sensazioni di guida, una tourer se affascinato dai viaggi su due ruote, lo stile custom se punta allo stile di vita che accompagna questa tipologia di mezzi e ovviamente lo scooter se vuole muoversi con facilità in ambito metropolitano. Resta il fatto che, superando le differenze tra i modelli, se manca la passione non si acquista una motocicletta. GLI ACCESSORI E L’ABBIGLIAMENTO In Spagna, la conoscenza delle diverse marche di accessori e abbigliamento è abbastanza elevata. Tra le più note – esattamente come in Italia e in altre parti del mondo - appare GIVI, associata

Il nostro corrispondente spagnolo ci dice che lo scooter, al momento, non soltanto è in cima alla classifica dei mezzi più venduti nel Paese ma si prende i primi dieci posti. La prima moto arriva dopo la top ten. Per quanto riguarda gli accessori, GIVI è tra i marchi più apprezzati.

Magazine - novembre 2011

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UN MEZZO PER TUTTE LE STAGIONI... DELLA VITA Tutti i motociclisti intervistati (qui ve ne mostriamo alcuni) utilizzano i loro mezzi a 360 gradi. Per recarsi al lavoro, per gite fuori città fatte di belle strade e anche per viaggiare in modo serio, dal weekend alla vacanza estiva. “Non vedi le stesse cose in macchina rispetto a ciò che vedi in moto, non ti fermi negli stessi posti, non percepisci le medesime sensazioni”, commenta Guillermo, proprietario di una BMWR1200 R. Persino Lorenzo, scooterista, ha fatto moltissimi viaggi di piacere in sella alla sua VESPA PX 200 IRIS, certo, “ quando ero più giovane “ confessa.

“La tua passione non muore mai, al massimo si assopisce con l’età. Basta cambiare moto per risvegliarla”.

“Un lusso necessario”. Jose Luis L., KTM Superduke 990 (Streetfighter Naked)

Emiliano, CBR Dragon TT-RR (Sportiva).

“Assoluta libertà. Piacere immenso”. Guillermo - BMW R1200 R (Touring Naked)

“Se non salgo in moto é come se mi mancasse una gamba”. Juan Manuel, Kawasaki Er-6N (Naked)

“Anche lo scooter è in grado di cambiare il tuo modo di vivere”. Lorenzo, Vespa PX 200 Iris (scooter).

“E’ uno stile di vita. Un piacere. Non mi stanca mai”. Javier, BMW R 1200 RT (Touring).

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


Eccolo lo scooter più venduto in Spagna. Ben fatto, facile da guidare e con un prezzo di vendita allettante. Accessoriare l’Honda PCX 125 con GIVI è facile. A catalogo ci sono diversi top case MONOLOCK (adattabili con l’attacco E231), borse morbide da sella e da tunne (in foto la T472), e ben tre parabrezza, tra cui il 323DT più alto di ben 41 cm per proteggere dall’aria e migliorare il comfort dei conducenti più alti.

alla qualità della sua produzione e all’immagine di una azienda capace di

Aspar, Sito Pons fino ad arrivare a Alex Crivillé, Sete Gibernau, Carlos

rispondere alle esigenze dei motociclisti, sia dal punto del trasporto bagaglio

Checa. Attualmente i riders di punta sono naturalmente Jorge Lorenzo e

che del comfort. Il fatto che GIVI da qualche anno produca anche caschi è

Dani Pedrosa, senza scordare Toni Elias del team Honda LCR sponsorizzato

chiaro a tutti anche da noi.

da GIVI. Tutti loro hanno contribuito e contribuiscono a far sì che la moto

Guillermo, che possiede una APRILIA Dorsoduro, ci ha raccontato:

venga recepita come il veicolo in grado di mettere insieme utilità, passione e

“La scorsa settimana sono tornato da Cadiz sotto il diluvio. Sull’Aprilia

divertimento… ma non basta!

monto una coppia di borse laterali soffici GIVi. All’arrivo tutto il contenuto era

Sfortunatamente L’attuale situazione ha portato questo trend positivo ad uno

praticamente asciutto. Sono molto contento di averle scelte.”

stop e le vendite, ormai da tre anni, sono piuttosto freddine.

La filosofia GIVI è appunto questa: fare in modo che il motociclista possa

In Spagna a rincarare la dose ci pensano alcune decisioni legislative, poco

guidare sempre, su qualsiasi modello, comodo, protetto e sicuro.

gradite, come l’ alzamento dell’età per ottenere la patente per guida di ciclomotore (da 14 a 16 anni), le modifiche stabilite nella normativa

IL MIGLIOR TERRENO E’ IL PIU’ FERTILE… MA NON BASTA

dell’ ispezione tecnica dei veicoli o l’ottenimento della patente moto (al

Storicamente la vendita e l’utilizzo della motocicletta, in Spagna, è sempre

momento il più caro e difficile d’Europa). Provvedimenti che stanno rendendo

stato in crescita. Il clima spagnolo, soprattutto nelle zone costiere, invita

oltremodo difficile l’accesso al mondo delle due ruote.

a salire in sella in qualunque momento dell’anno. E grazie alla crescita

A contrastare la contrazione delle vendite di veicoli e le nuove normative

esponenziale delle città e il traffico caotico regnante, molte persone un po’

ci sono diversi organismi spagnoli che lavorano a favore delle due ruote

alla volta hanno lasciato l’auto per passare alle due ruote. A Barcellona,

puntando agli automobilisti. La possibilità per questi ultimi di poter guidare

ad esempio, moto e scooter sono ormai diventati i mezzi utilizzati da un

moto fino a 125 senza sostenere esami e costi, sta facendo crescere il

grandissimo numero di abitanti. Dallo studente, al professionista.

segmento scooter portando finalmente una ventata di aria fresca sul mercato

A questi aspetti si aggiunge lo spirito di emulazione. La passione in Spagna

spagnolo. Ciò è vero a tal punto che, attualmente nella lista delle moto più

viene alimentata (come in Italia) anche grazie ai risultati sportivi raggiunti in

vendute in Spagna, i primi 10 modelli sono scooter. Il veicolo a due ruote

tutte le discipline del motociclismo dai nostri piloti. Una volta questi ragazzi,

più venduto è l’ Honda PCX 125. Le previsioni per questo segmento sono

diventati veri e proprio idoli, si chiamavano Angel Nieto, Jorge Martnez

ottimistiche e fanno sperare in una ripresa della crescita nel 2012.

Magazine - novembre 2011

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A cura di Erika Fontana

Moto

shop

ECCO ALCUNE PROPOSTE “CUSTOM” PER FARSI NOTARE ANCHE IN SELLA, CON UN OCCHIO DI RIGUARDO ALL’’UNIVERSO FEMMINILE’. PER VEDERCI CHIARO Assolutamente indispensabile per molti bikers. L’occhiale rètro protegge gli occhi dalla luce, dalla polvere e previene l’eccessiva lacrimazione. La linea Supercompetition di Baruffaldi, interamente made in Italy, è curata nei minimi particolari: le maschere sono dotate di ganci speciali che permettono l’adattamento a ogni casco, la pelle morbidissima le rende super confortevoli e possono montare addirittura le lenti da vista. Tutto sommato vien voglia di regalarle ai propri inseguitori.... perché si proteggano dalla polvere che dovranno mangiare! Prezzo al pubblico: 198 euro.

BANDANA FOREVER Un giro sulle due ruote è sempre un piacere anche in inverno e per ripararsi dal freddo il rimedio è una bandana, meglio se Buff che, grazie al trattamento Polygiene® agli ioni d’argento, elimina i batteri presenti nell’aria. Il modello Tepic Gargoyle è perfetto con il teschio blu che sorride all’avventura. HYPERLINK “http://www.nov-ita.com” www.nov-ita.com Prezzo al pubblico: 25 euro.

SPECIALE DEDICATO A LEI 1 Il nuovo blouson in pelle nera, con allacciatura laterale, che ricorda il mitico Chiodo, è come una corazza che infonde sicurezza. Il taglio sciancrato però esalta la femminilità e il sex-appeal. Davvero irresistibile il New Shallow di Belstaff! Prezzo al pubblico: 1.085 euro.

UN DEMI-JET A STELLE E STRISCE Una proposta GIVI, per promuovere un casco che riprende nella grafica la bandiera americana. Il casco è il modello X.05F (già noto al pubblico), e la grafica “USA Flag”. è appena stata introdotta in gamma. Nasce per la città, pesa poco più di un 1 kg e viene prodotto con calotta esterna in due misure (con doppia M). Il modello è attualmente presente sul mercato in più versioni, tra cui anche con grafica ispirata alla Union Jack (per gli amanti dello stile British). Gli interni sono realizzati con tessuti traforati per ottenere una buona traspirazione. Il cinturino è a sgancio rapido, con regolazione micrometrica. Prezzo al pubblico: 92 euro 24


LE BORSE DA “SISSY BAR” SI chiamano Classics e sono state ideate per i possessori di custom, cruiser, Harley-Davidson, Triumph... in pratica tutti quei modelli che esprimono un stile... classico (British e USA). In foto alcune delle borse della gamma montate su di una H-D 883. Caratterizzata da un look “a bauletto”, orientato alla massima funzionalità (modularità e abbinamenti tra borse), questa nuova linea impiega tessuti tecnici ad alta resistenza (1200D Guzy Nylon) con inserti in eco-pelle e finiture “heavy-duty”. Rinforzi in plastica rigida mantengono le CLASSICS “in forma” Ne fanno parte due borse da sella/portapacchi di differente capienza, sulle quali è applicabile un borsello cilindrico supplementare estremamente pratico, e ancora una coppia di bisacce laterali, utilizzabili anche singolarmente. Tutte sono dotate di copertina antipioggia. Prezzi in via di definizione.

SPECIALE DEDICATO A LEI 2 Il nuovo stivale lady MEGAN di Stylmartin, in arrivo sul mercato, sposa al meglio le caratteristiche tecniche con il fashion; realizzato in pelle pieno fiore Rio ingrassata, offre un altissimo grado di impermeabilità, protezione malleolare, elastico al polpaccio e chiusura con zip. La staffa in metallo, che fa il verso allo “sperone” da equitazione, è dotata di cinghietta in pelle e bottone automatico, da applicare o togliere a seconda delle circostanze. Prezzo al pubblico: 220 euro.

SPECIALE DEDICATO A LEI 3 Harley-Davidson® Women’s Crystal Bar & Shield Logo Keeper Belt. Un nome lunghissimo, scelto dalla Casa di Milwaukee per questa cintura larga 1 ¼” realizzata in pelle (che loro amano indicare come 100% genuine) e impreziosita da “hardware in alluminio zincato”. La fibbia e il passante sono impreziositi da strass. Cercatela sul web, presso i concessionari americani della H-D. Prezzo al pubblico: 65 dollari. Magazine - novembre 2011

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di Marco Riccardi

L’INTERVISTA

LA VALIGIA DEI SOGNI

GIUSEPPE VISENZI RACCONTA LA SUA STORIA E QUELLA DELLA GIVI ALLA RIVISTA MOTOCICLISMO.

“TRENT’ANNI DI TANTO LAVORO, MA NON HO ANCORA SMESSO DI CERCARE DI MIGLIORARE LE MIE VALIGIE”. “STIAMO LAVORANDO SU SISTEMI ANTIFURTO SEMPRE PIÙ EFFICACI. CI CREDETE? CE LO CHIEDONO PIÙ DA PARIGI, CHE DA ROMA O MILANO”. “CONTINUANO A COPIARCI, MA NON RIUSCIRANNO A RAGGIUNGERCI”. 24 26

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


A sinistra, Visenzi alla guida della Yamaha 350 sul circuito cittadino di Sanremo-Ospedaletti. La foto è tratta da Motociclismo di ottobre 1969. Faceva parte di una serie di preziose “cartoline” dedicate ai campioni della velocità e del cross. A destra, Visenzi “giovane pilota” in Cecoslovacchia, verso la metà degli Anni 60.

“OGNI VOLTA CHE MI FERMAVO CON LA MOTO, NON SAPEVO DOVE METTERE IL CASCO. COSÌ MI SONO COSTRUITO UN BAULETTO. È STATA LA MIA FORTUNA, IL MIO SUCCESSO” “Mi domando come facevamo a correre in certe condizioni. Era pericoloso

esteticamente, ma era insufficiente come qualità, non potevo andare subito

e dovevi cadere il meno possibile per non ammazzarti. Ed io cadevo poco.

sul mercato.

Nel 1969 terzo nel mondiale con la Yamaha 350 da privatissimo e sono stato

Le prime borse erano in plastica abs poi abbiamo cambiato i materiali con

contento. Dovevo fare tutto da solo, niente meccanici, la moto smontata

altri ben più nobili”.

dentro una Citroen mezza marcia, comprata di quinta mano. Un mondo di

Ma la borsa nasce da una sua esigenza di viaggiatore di lungo corso?

sacrifici, ci mettevamo cinque, sei giorni per arrivare in Finlandia, ma non

“Nasce da un pensiero di utilità. Ogni volta che usavo la moto non sapevo

pesava mai”.

dove mettere il casco. Doveva stare in una borsa. E non solo: ci dovevo

Giuseppe Visenzi, fondatore della GIVI è stato anche un valente pilota

mettere il casco, anche una tuta dell’acqua, i guanti. Dopo la prima borsa, il

degli anni Sessanta e Settanta. Ci ricorda con passione, i suoi trascorsi da

Monokey, l’aggancio universale, un brevetto che mi ha premiato tantissimo.

“privato” nel mondiale velocità, una carriera che ad un certo punto si mischia

Ma che mi hanno anche copiato moltissimo”. Problemi con la Cina?

con quella di produttore delle valigie da moto più vendute al mondo: oltre 10

“Gli asiatici mi hanno sempre guardato da vicino, ma abbiamo una qualità

milioni di pezzi.

che non riescono a raggiungere. Alla fine, premia sempre la qualità, ma

Sig, Visenzi, come ha cominciato a costruire i suoi accessori?

occorre anche un prezzo corretto, un servizio d’assistenza rapido”.

“Avevo una concessionaria, i clienti mi chiedevano di modificare le moto.

Da dove arriva la vera concorrenza?

Piccoli interventi: un cupolino, un portapacchi, il paramotore. Mi piaceva

“Per me, il signor Krauser è stato il maestro, ammiravo le sue borse. E sarei

mettere mano alle moto. Avevo un piccolo Motom 50 a undici anni e l’ho

stato disponibile a collaborare con quest’azienda tedesca quando è morto

trasformato in una moto da pista: codone, cupolino e mezzi manubri. Era

il titolare, ma gli eredi non hanno nemmeno risposto alla mia lettera. Adesso

bello quel Motom ...”.

la concorrenza arriva ancora dalla Germania e vanno di moda le valigie

E la prima valigia?

quadrate in lega leggera”.

“Siamo nel 1983. Era in plastica, costruita con la tecnica ad iniezione. Ho

Anche voi pensate di allargare ulteriormente la produzione fuori

affrontato un sacrificio enorme per i costi, il tempo, le difficoltà del progetto.

dall’Italia?

Avevo chiara la mia idea, ma doveva essere interpretata: la gestazione

“Già lo facciamo, ma non tutto quello che produciamo lontano da Brescia

è stata sofferta, è durata più di un anno e tanti prototipi. Prova questo,

è destinato all’Europa. Abbiamo una joint venture in Malesia e una fabbrica

prova quello, continue modifiche. Montavamo il tutto sulle moto e via a

in Brasile. In Malesia facciamo bauletti per il mercato asiatico: è un prodotto

mangiare chilometri. Il fatto di essere a Brescia mi ha aiutato, una zona

simile a quello italiano, ma sono borse dalla minore capacità perché le

piena d’industrie, di gente che fa stampi. La prima valigia era molto bella

moto sono piccole e non certo usate per turismo. In Malesia produciamo le

Magazine - novembre 2011

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L’azienda bresciana è la numero uno dei bauletti e delle borse da turismo. Nata 30 anni fa, dopo le valigie sono arrivati anche i caschi e tanti altri accessori dedicati ai viaggiatori. A destra, una foto dall’alto della sede di Flero (BS) e alcune immagini “racing”. GIVI è tra i main sponsor del team LRC di Lucio Cecchinello in MotoGP.

borse soffici che stanno andando benissimo e le imbottiture per i caschi. In

andare avanti, ma noi non facciamo il passo più lungo della gamba, mai.

Brasile stiamo facendo tutto da noi. Vogliamo ampliare la gamma, ma come

Però, ci allarghiamo: a Brescia siamo 130, con tutte le filiali all’estero 490

struttura siamo ancora carenti. Dobbiamo costruire un nuovo capannone”.

persone. Ci facciamo tutto in casa perché questo permette di non dipendere

Ma alla Cina ci avete mai pensato? E all’India?

dai fornitori. E poi una delle ragioni del nostro successo risiede anche nella

“In India ci siamo tirati indietro, tre anni di discussioni per fare una joint

cura che abbiamo verso il cliente, nella velocità con cui inviamo i ricambi,

venture, ma poi niente anche se è un mercato grandissimo. Noi siamo una

nella disponibilità a risolvere i problemi. Questa estate abbiamo chiuso il

azienda ancora piccola per affrontare volumi così grandi. Anche in Vietnam

magazzino una sola settimana”.

abbiamo una sede produttiva: costruiamo le borse morbide e abbiamo 100

Il concetto sicurezza deve valere anche per un semplice bauletto. Nel senso

dipendenti. È un altro Paese che sta crescendo, però è molto sindacalizzato,

di non perderlo per strada.

stanno cominciando a scioperare. Ma il vero problema è quello di non avere

“Le istruzioni per montare una nostra borsa sono chiare e facili, gli agganci

del nostro personale che gestisca questa azienda. Se un giovane avesse

affidabili. Comunque, io consiglio sempre di sentire un suono per essere

voglia di affrontare un’avventura fuori dall’Italia il lavoro da noi lo avrebbe”.

sicuri: deve fare clack quando si aggancia la valigia, e non ci sono pro-

Ma la Cina...

blemi. Per testare più duramente i prodotti abbiamo preso un banco

“Noi siamo stati i primi ad aprire una fabbrica in Cina, 16 anni fa. E lì ho

vibrante: simula le peggiori condizioni della strada e stressa al massimo,

sbagliato. Era tutta nostra: davo i bauletti alla Honda, alla Suzuki e ad

valigie, attacchi, componenti. E poi stiamo lavorando sui furti. L’input per una

altri. Avevo puntato tutto su una ragazza italiana, ma a un certo punto non

maggiore sicurezza è venuto dalla Francia, da Parigi, dove i furti dai e dei

ha potuto più restare in Cina. Lei parlava cinese e gestiva bene il nostro

bauletti sono una piaga. Certo, un bauletto non sarà mai una cassaforte, ma

business. Mancata lei non siamo riusciti a coprire il posto e abbiamo chiuso

si può comunque migliorare con diverse serrature, altri sistemi antiscasso”.

l’azienda. E ho sbagliato. Avrei dovuto insistere, cercare un responsabile in

Dopo le borse, i caschi ...

largo e in lungo, continuare a crederci nella Cina”.

“Molto più difficile che fare il bauletto. È complicato, impegnativo, sono

La crisi delle immatricolazioni delle moto e degli scooter colpisce anche

otto anni che me ne sto occupando in prima persona. Col casco è stato

voi? “La gente compra le moto usate e con i soldi che risparmia sul nuovo

tutto in salita e lo è ancora, ma ne vendiamo sempre di più. Ci difendiamo

vuole magari attrezzarsi con le borse, con altri accessori. Obbiettivamente

bene anche se la concorrenza è enorme e spietata, ma passo dopo passo

occorre tornare a vendere moto nuove o si blocca tutto. Credo che una

andiamo avanti. Di sicuro, non facciamo una battaglia di prezzi, lasciamo

soluzione ancora praticabile siano sempre gli incentivi all’acquisto. Devono

agli altri quelli super economici, quella roba lì non ci interessa. Da vedere

essere riproposti, lo hanno fatto per tanti anni non mi sembra che si debba

sembrano uguali a quelli più costosi, ma alla prova della strada, quella d’uso,

gridare allo scandalo se ritornano”.

c’è una bella differenza. E poi se uno lo mette in testa e ha la sfortuna di

Siete una delle poche aziende familiari a resistere.

cadere è come non averlo. In Cina usano materiale scadente, riciclato magari

“Siamo in quattro con mia moglie Wilhelmina, mio figlio Vincenzo e mia figlia

tre, quattro volte.

Hendrika. E tanti ottimi collaboratori. È difficile per una azienda familiare oggi

Quale giudica il suo miglior prodotto?

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


“Il bauletto, nessun dubbio”.

una uguale. E lui mi ha detto esattamente il contrario di quello che dovevo

Quello che avrebbe voluto fare?

fare. Sono partito ultimissimo perché non riuscivo ad avviarla, spingevo,

“La coperta degli scooter. L’hanno fatta prima. Bravi”.

spingevo ma non c’era niente da fare: poi finalmente è partita. Sono arrivato

Le segue ancora le corse?

al secondo posto, un paio di giri ancora e beccavo il primo. Dopo la gara

“Seguo il team di Cecchinello nella MotoGP. Siamo legati anche da amicizia

sono andato da quel pilota poco simpatico. Alla fine siamo diventati amici

e quando riusciamo ad avere un poco di budget finisce sulla carenatura

e dall’Olanda mi ha portato sino al Brennero, dove mi hanno recuperato gli

della sua MotoGP. Ma sono soldi ben spesi. Ho sempre tantissima passione,

amici. Sono tornato a casa con la coppa e i soldi”.

ho le mie moto da corsa in azienda, una specie di piccolo museo. Peccato

Si ricorda la sua prima corsa?

che non ho un museo delle valigie e dei bauletti che ho costruito. Adesso

“Diciotto anni, grande passione e niente soldi. A Brescia c’era un dentista

sarebbe difficile andarlo a rimettere insieme”.

che aveva una Laverda 100 e a Modena, in quello che era l’aeroporto, si

Ritorniamo alla prima domanda: come si correva ai suoi tempi?

correva il campionato cadetti 125. Era marzo, faceva un freddo cane. Quel

“Erano bei momenti… La Honda 125, sono stato il primo ad averla in

dentista voleva venderla la Laverda e me l’aveva consegnata in officina per

Europa, pesava 118 kg tantissimo, se la MV di Spaggiari pesava 75 kg.

farla vedere a qualche cliente. Il sabato l’ho usata per andare a correre, senza

Ho corso 12 anni, dal 1958 al 1969. Ho corso con Montesa, Mondial, ho

dire niente . Pioveva grosso così nel viaggio e nelle prove. Addosso la tuta

avuto una sola moto ufficiale una Aermacchi e ho vinto con Mandolini una

di pelle e niente da cambiarmi. Quando la sera mi sono tolto la tuta ero tutto

Sei Ore di Monza. E tante moto a prestito dagli amici. La Honda costava

nero del colorante della pelle che si stingeva sotto l’acqua. Faccio le prove:

allora un milione e davano anche una cassetta di ricambi. I soldi non li

io con la Laverda 98 del dentista contro le Ducati 125. Non sono ultimo e

avevo, ma c’era un appassionato di Brescia che mi ha sponsorizzato. Sono

faccio la mia gara. Il lunedì ho detto al dentista che non si riusciva a vendere

andato ad Amburgo in treno per recuperare la cassa in moto. Non sapevo

a nessuno quella moto. Non glielo mai detto che avevo corso, avevo paura

come tornare. Ma sulla strada verso Brescia sono anche andato a correre,

di vederlo, qualcuno glielo ha riferito, ma non si arrabbiò, anzi era anche

in Olanda a Tubergen. E’ andata così: ritiro la moto dalla nave al porto di

contento che la sua moto avesse corso. Non ci siamo mai più visti. Niente

Amburgo, vado in Honda a pagare e c’è un camioncino di uno svedese con

soldi, mi divertivo tantissimo, ma spesso mi sono trovato a guidare con una

tre moto. Va alla gara in Olanda. Gli chiedo se mi dà un passaggio, ma la mia

moto sbagliata come una Mondial monoalbero che non andava nemmeno

moto non ci sta, abbiamo smontato tutte le moto per farci stare anche la mia.

a spingerla. A 21 anni ho comprato una Ducati 125 usata, l’ho smontata,

Un caos che non vi dico, alla frontiera i doganieri ci hanno lasciato andare

messa dentro una Fiat Topolino e andato alle gare in salita: vincevo, vincevo

per pietà. Dopo una notte di viaggio siamo alla gara. Niente mangiare, una

e guadagnavo da Fossati catene 50.000 lire a vittoria. Col Mondial sembrava

bustina di the usata quattro volte, monto la moto ma non ho tuta di pelle o il

di volare, ma non andava niente, con la Ducati andavo fortissimo e non mi

casco. Chiedo a un motociclista olandese che era tre volte più grande di me

sembrava mai di andare forte”.

se mi presta la sua tuta, e in qualche maniera mi presento al via. Non sapevo niente di questa Honda e ho chiesto consiglio a un altro pilota che ne aveva

Intervista pubblicata su Motociclismo di ottobre 2011.

Magazine - novembre 2011

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A cura di Erika Fontana

Storie a due ruote BRICO STRADA – Manutenzione della moto da corsa / Edizioni Cinehollywood, 52 min. 14,90 euro Prendersi cura in modo consapevole e corretto della propria moto è fondamentale per preservarne l’integrità meccanica e l’efficienza nel tempo. Alcuni interventi di manutenzione è possibile gestirli in autonomia, a patto di avere gli attrezzi giusti e un po’ di manualità. Che cosa si deve fare quindi per avere un buon setup della moto? Quali sono le nozioni base per “curarsi” del proprio mezzo e garantirgli, con semplici interventi, una vita più lunga e prestazioni migliori? Cinehollywood, grazie all’esperienza di K5 Racing Team, ha realizzato questa produzione per offrire a ogni motociclista uno strumento pratico di consultazione per avere la moto sempre in perfetta efficienza. Con questo DVD, inoltre, la manutenzione della propria moto, può diventare un momento di svago e divertimento.

TT – TOURIST TROPHY 2011/ Edizioni Cinehollywood, 204 min. 19,90 euro L’edizione 2011 del Tourist Trophy è la Centesima sullo storico Mountain Circuit dell’Isola di Man. Dal 4 al 10 giugno gli eroi delle corse su strada si sono dati battaglia sui 60 chilometri del tracciato tra marciapiedi e muretti, alberi e case… il tutto ad oltre 200 km/h di media! Come ogni anno Mondocorse propone un esclusivo doppio DVD di oltre 3 ore che raccoglie le fasi cruciali delle gare, con spettacolari slow-motion e soggettive dalle moto dei protagonisti. Nuove telecamere lungo il percorso, immagini mozzafiato dall’elicottero e sequenze on board catapultano nel cuore del Tourist Trophy. Per rivivere tutta l’adrenalinica avventura del TT...

L’AMERICA IN VESPA – Da Chicago a Los Angeles sulla Route 66/Mursia editore, Giorgio Serafino. 16,00 euro Da Chicago a Los Angeles, lungo la Route 66, in sella a una Vespa 50 special del 1978. È la straordinaria sfida di Giorgio e Giulia, marito e moglie, che tirano fuori dal letargo la vecchia due ruote facendole vivere una seconda giovinezza. Ed eccola trasformarsi nel «Generale Lee» che resiste fino all’ultimo e raccoglie, chilometro dopo chilometro, simpatia e affetto di curiosi e di molti appassionati che con sorpresa incontra nei luoghi più sperduti. Questo libro narra una straordinaria avventura a stelle e strisce, nell’attesa del racconto del giro d’Italia che i due viaggiatori stanno attualmente compiendo, sempre in sella al mitico scooter Piaggio.

CASCO BEN ALLACCIATO Xenia edizioni / Nico Cereghini. 18,00 euro “La moto non è un pezzo di ferro”. Parola di Valentino Rossi, che con la moto parla, durante la corsa e anche dopo. Ogni moto è unica. E non soltanto per il design o la tecnologia, ma soprattutto per la “personalità”. Questo libro quindi racconta di moto “vive”. Moto da corsa e moto da strada. Racconta di emozioni e di scoperte, di ciò che l’autore ha capito intorno alla moto e su come va guidata. E racconta dei piloti che prima hanno sviluppato le più belle moto del mondo e poi le hanno guidate alla ricerca del limite. Cereghini ne ha visti tanti da vicino, tutti innamorati della competizione e dell’adrenalina, ma affascinati soprattutto dalla moto. Osservandoli in azione, ha capito che i loro gesti e i loro pensieri sono gli stessi dei motociclisti della strada. Più raffinati, più precisi. Ed è nata la voglia di indagare, per capire se le esperienze dei professionisti possono almeno in parte essere utili ai dilettanti. IL GIRO DEL MONDO IN MOTO – I miei 57.000 km in solitaria / Sperling & Kupfler, Marco Deambrogio. 16,00 euro Marco Deambrogio ha una passione divorante, totale: andare lontano, vedere cosa si nasconde oltre la prossima curva... Dice di non essere un viaggiatore estremo, ma guardando le sue imprese, dalla Nuova Guinea all’Amazzonia, spingendosi fino al Polo Nord con una spedizione russa, riesce difficile credergli… Forse tutto nasce quando, ancora ragazzino, legge i romanzi di Salgari, Stevenson e London. Un giorno, mentre attraversa l’outback australiano in jeep, è colpito da una visione folgorante: sui bordi della pista sabbiosa, in mezzo a quel nulla riarso dal sole, c’è lo scheletro di una moto. Monumento a un temerario che ha fallito, avendo però tentato l’impensabile. Una follia, certo, ma perché tarparsi da solo le ali perché non progettare un viaggio ai confini dell’impossibile, tra guerriglieri e bufere di neve, poliziotti corrotti, geyser, capodogli e crateri misteriosi? In fondo, per fare il giro del mondo occorre assumere lo stesso atteggiamento che si ha in qualsiasi altro viaggio: affrontare una tappa per volta e assaporarle tutte. SCHEGGIA – Una storia di moto e di amicizia / Tea Edizioni, Roberto Parodi. 12,00 euro Una storia “on the road“, nella quale si muovono tre amici che hanno passato molti anni a viaggiare insieme sulle loro Harley - Davidson e che la vita poco per volta ha allontanato, trasformandoli e facendoli diventare diversi. Al funerale di Fedro, misteriosamente scomparso in Africa, nasce la consapevolezza che bisogna partire ancora per un ultimo grande viaggio in onore di quel loro vecchio amico, e forse anche per loro stessi. Una storia che si srotola con il ritmo pulsante dei cilindri di tre Harley “americane” come al solito inadeguate ed ingombranti, ma generose e testarde nel raggiungere gli obiettivi e rincorrere i sogni che tre ragazzi ormai cresciuti, scoprono di avere ancora nascosti in fondo all’anima. 30


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Magazine - novembre 2011

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GIVI News

di Annalia Martinelli

8 TESTER D’ECCEZIONE PER GLI ACCESSORI GIVI Vincenzo Visenzi con i suoi collaboratori raccontano una gita in moto fatta insieme da Brescia a Merano, tra divertimento e passione, con un occhio alle prestazioni dei prodotti. Otto moto accessoriate GIVI da Brescia a Merano, lungo le strade più suggestive che costeggiano laghi e attraversano vallate, senza rischi, secondo la filosofia GIVI della “sicurezza totale”. E’ la minicronaca di una gita del vicepresidente GIVI Vincenzo Visenzi con sette collaboratori, Alessandro, Igor, Danilo, Marco, Renato, Andrea e Eros. Programma: ritrovo alle 8.00 a Brescia davanti alla vetrina del rivenditore Euromoto Gorini e poi Lago d’Idro, Ponte Caffaro, Tione, Ponte Arche, Lago di Molveno, Andalo,

a 1.042 metri slm, Passo Palade, a 1.518 metri slm, Merano e ritorno lungo la Val d’Ultimo, totale km 440. “A pranzo – racconta Alessandro - sosta dovuta alla Forst di Merano, dove fabbricano la birra, punto di ritrovo di tutti i motociclisti. Il signor Vincenzo poi ha proseguito per le Dolomiti mentre noi siamo tornati in giornata passando da Cles, Madonna di Campiglio e dalla Val Sabbia”. Promossi gli accessori testati? “Sì! – commentano insieme Visenzi e Alessandro -. E sono nate anche nuove idee”.

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“Eravamo attrezzati così”

Vincenzo * Honda VFR800 V-Tec: coppia di valigie TRK33N Trekker con portavaligie laterali specifico, nuovo bauletto B47 Blade Tech versione lux (con kit luci stop e apertura telecomandata), cupolino maggiorato specifico D217S, casco Modulare X-Modular Alessandro * Kawasaki Z750: bauletto V46, cupolino specifico 402D, casco integrale HPS 40.2 Igor * Honda CBR900 RR: borsa da serbatoio Tanklock T489 e flangia BF03, casco integrale HPS 40.2 Danilo * Suzuki GSR600: borsello TPH02 Tanklock e relativa flangia BF01, casco integrale HPS 40.2 Marco * Honda Hornet 600: coppia di borse TPH01 Easylock, borsello TPH02 Tanklock e flangia BF03, cupolino specifico A309, casco integrale HPS 40.1 Renato * Kawasaki ZZR600: bauletto Maxia Andrea * Harley-Davidson 883: prototipi della nuova collezione di borse custom, casco Jet X.07. Eros * Yamaha YZF R6: zaino XStream T487, borsa serbatoio T489 Tanklock e flangia BF05. 32


TAGO, ICONA PER RICAMBI E ACCESSORI Entriamo in uno dei negozi moto più noti di Milano, punto di riferimento storico per gli appassionati e rivenditore GIVI da sempre. A gestirlo, con grande passione e professionalità è Franco Tago e la sua famiglia. Undici vetrine in via Roggia Scagna a Milano, 1.000 mq tra negozio e magazzino, oltre trent’anni di storia: Tago Ricambi è una vera e propria istituzione. Serve clienti privati e rivenditori con uno stile che nel tempo ha creato legami forti e decennali, fedeltà quasi mitiche nella nostra epoca caratterizzata invece dal cambiamento, da rapporti effimeri o comunque provvisori. Rapporti di fiducia instaurati con chi entra per fare acquisti, ma anche con dipendenti e fornitori. Tra questi ultimi, un legame particolare con il marchio GIVI. Anche per questo siamo andati a conoscere da vicino questa straordinaria realtà. L’appuntamento è alle 18,30, dopo la chiusura, “Perché altrimenti c’è troppa gente e temo di non riuscire a parlarle con la dovuta calma”. Ci riceve il fondatore, tuttora alla guida dell’attività, Franco Tago, 60 anni, 3 figli e un matrimonio che dura, pure quello, da oltre 35. Franco tiene subito a raccontare soddisfatto: “Con GIVI abbiamo un rapporto di affetto! Conoscevo e stimavo Giuseppe Visenzi come campione e poi l’ho apprezzato come imprenditore. A lui va il merito di aver avuto il coraggio di buttarsi a capofitto nel mercato degli accessori, quando questo settore quasi non esisteva.” Franco Tago e Giuseppe Visenzi: due precursori? “Si, in un certo senso abbiamo innovato il settore. Agli inizi, la mia attività consisteva esclusivamente nella vendita di ricambi. Il settore moto era assai differente da quella odierno, e gli utenti erano sostanzialmente di due tipi: quelli che usavano la moto come mezzo di trasporto e gli appassionati della velocità. Visenzi ha puntato invece su un’altra categoria di motociclisti: i mototuristi” Quindi Tago Ricambi ha funzionato da “centro pilota per le idee innovative di GIVI e di altri”? “Certamente, e nel mercato siamo ancora considerati così. Le aziende fornitrici credono in noi e ci affidano dei prodotti da testare, mentre i clienti motociclisti si fidano delle nostre scelte.” Quali prodotti proponete attualmente? “GIVI è uno dei marchi con cui facciamo più volume e più servizio. E’ il nostro fiore all’occhiello. Abbiamo garantito visibilità al marchio, predisponendo un’ampia area espositiva attraverso la quale la clientela è in grado di visionare tutta la gamma. Abbiamo puntato molto su questo marchio poiché ha prodotti ottimi e affidabili, prezzo proporzionato, brand affermato e conosciuto ed un servizio post-vendita praticamente perfetto”. Qual è secondo lei il prodotto più bello? “I bauletti di ultima generazione, sono particolarmente comodi ed eleganti. Il concetto che vedeva il top case come elemento peggiorativo per l’estetica del proprio mezzo si sta allontanando insomma” E il casco che va di più? “Il modulare e i demi jet 10.4 e X.05 “. Franco ci ricorda che tutti i componenti della sua famiglia indossano caschi GIVI. In particolare, il figlio Andrea, testando il prodotto sulla sua Triumph 1050, è rimasto molto soddisfatto del

modulare in termini di calzata e versatilità. Andrea affianca il papà nella gestione dell’azienda, la sorella Elena segue la comunicazione e, Marco, l’ultimo nato in famiglia, si occupa dello sviluppo di nuovi progetti. “I miei figli sono la forza propulsiva della Tago Ricambi” commenta Franco Tago. “Andrea ed Elena hanno sviluppato, da oltre cinque anni, una piattaforma e-commerce, HYPERLINK “http://www. tagomotocorse.com/”www.tagomotocorse.com, dedicata alla vendita di ricambi e accessori per moto super sportive. Inoltre, insieme a Marco, hanno rinnovato il nostro sito istituzionale, HYPERLINK “http://www.tago.it/”www.tago.it,. Qual è il segreto del vostro successo? “L’ambiente, l’aria che si respira entrando nel nostro punto vendita è un misto tra innovazione e tradizione grazie alla nostra storia di oltre trent’anni di attività. Tra i nostri 14 dipendenti, qualcuno è stato assunto a 16 anni ed è ancora qui. Per altri invece siamo stati una vera e propria scuola di formazione. Tuttavia, devo confessare che l’asso nella manica è mia moglie Graziella. Resta sempre nell’ombra, ma è lei che cura i miei mille ‘fuocherelli’ con professionalità e competenza e fa in modo che diventino progetti concreti”.

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IL NOSTRO SALONE DI MILANO Per l’intero comparto moto, EICMA, da sempre, rappresenta il vero momento clou. Nella settimana milanese ci si incontra con il pubblico, con la stampa e gli operatori internazionali. 1) I proiettori di profondità S310 a luce alogena si montano sui paramotore tubolari, sono dotati di interruttore da posizionare sul manubrio e rappresentano un perfetto complemento per maxienduro e tourer. 2) Il casco Jet 20.5, il nostro top di gamma, propone soluzioni estetiche eleganti, forme avvolgenti, interni confortevoli, peso “light” e visiera lunga. 3) Estremamente di tendenza il nuovo casco X.03, tecnicamente ineccepibile e utilizzabile tutto l’anno grazie alla sua doppia omologazione e alla mentoniera staccabile di cui è dotato, che lo trasforma in jet o integrale a seconda della necessità. 4) Pensata per le custom/cruiser la nuova linea di borse Classics. Ne fanno parte: due borse posteriori di differente capienza (si fissano allo schienalino), sulle quali è applicabile un ulteriore borsello cilindrico, e ancora la coppia di bisacce laterali, utilizzabili anche singolarmente. 5) Il set Waterproof 2012 comprende uno zaino-sacca da 35 litri, un borsone da sella/ portapacchi da 80 litri e un pratico borsello da gamba. Prodotti in TPU, sono facilmente ripiegabili e dotati di chiusura a rotolo che permette di variarne le dimensioni in base al contenuto. 6) Restyling profondo per la linea “Easy” di GIVI. Propongono un’estetica più grintosa e l’impiego della termoformatura in abbinamento a tessuti 600D PU dalle accattivanti textures. Sei le proposte, da montare sul proprio mezzo, moto e scooter + uno zaino. 7) Il casco modulare X.09 presenta una calotta più aerodinamica, un sistema di aerazione migliorato e un nuovo blocco di sicurezza da inserire quando si viaggia con la mentoniera alzata… grazie alla doppia omologazione. Ricca la dotazione di serie (visierino parasole, paranaso e paravento, sopra guancette spessorate). 8) Arriverà a gennaio del 2012 la versione del top case Trekker da 52 litri. Consente l’alloggiamento di due caschi modulari ed è realizzato in tecnopolimeri rinforzati con fibre di vetro per garantire una rigidezza strutturale senza compromessi . 34

A Milano ci si gioca la propria immagine e la propria capacità di innovarsi. Alla luce di questa analisi crediamo di aver fatto un bel passo avanti! Ci auguriamo che molti di coloro che stanno leggendo o leggeranno il GIVI Magazine siano passati dal nostro stand. Toccare con mano i nuovi prodotti è sempre opportuno. Per l’ EICMA abbiamo fatto un ulteriore step nella direzione che da tempo seguiamo: aggiornare la gamma con migliorie tecniche ed estetiche, progettare accessori sempre più versatili, proporre nuove idee, studiare nuovi materiali, incrementare la sicurezza e il comfort. Ecco alcuni dei prodotti che faranno parte della collezione GIVI 2012.

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A MEZZANOTTE… IL BAULETTO SI TRASFORMÒ IN ZUCCA! L’idea è sicuramente divertente, ma al di là di questa considerazione ci interessa soprattutto mostrarvi come essa si è concretizzata. In altre parole come la zucca Negli States la festa di Halloween viene vissuta con grande coinvolgimento da parte di grandi e piccini. Possiamo sicuramente includerla tra le giornate simbolo di quel Paese, tra le quali le più note sono festività come il Thanksgiving (con il tacchino), il Natale, la Pasqua, il Memorial Day (tributo ai militari e ai caduti in guerra) e ancora l’Independence Day, il President Day, ecc. Tutti eventi che portano con sé voglia di stare insieme, aria di festa e che inevitabilmente invitano a fare acquisti. Sulla base di queste considerazioni l’ufficio marketing della filiale USA di GIVI ha pensato di dare impulso alle vendite nei periodi legati a queste celebrazioni utilizzando elementi tipici e riconoscibili. Come l’immagine che appare sulla copertina del nostro Magazine, che ha promosso il marchio durante Halloween. Chi ha vestito la zucca da bauletto GIVI? A sceglierla, dipingerla, intagliarla è stata una giovane artista italiana, Samuela Premoli, che da qualche anno ha trasferito il suo studi da Varese ad Atlanta.

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Samuela Premoli ha dichiarato di essersi divertita molto a realizzare “l’Halloween top case”. In queste immagini (e nelle altre inserite nella gallery), le varie fasi di realizzazione.

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introducing 2012 range

Calotta in Tecnopolimero Doppia omologazione Doppia visiera Cinturino a sgancio micrometrico Taglie dalla XS alla XL Blocco di sicurezza per mentoniera in conformazione aperta

GIVI.OFFICIAL Calotta in Tecnopolimero Doppia omologazione Doppia visiera Cinturino a sgancio micrometrico Taglie dalla XS alla XL Mentoniera removibile 36

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


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