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Come il divorzio di Filippo
La casa della contessa Costanza della Gherardesca è il prototipo di un’elegante residenza di campagna, già nel cortile dove parcheggiamo si respira un’aria da padiglione di caccia alla volpe. Pria, il domestico dello Sri Lanka, e la cameriera, Cinzia, ci vengono ad accogliere tenendo a bada il piccolo branco di Jack Russell della Gherardesca. Chissà com’è vivere qui, fuori dal mondo, anzi, al centro di un piccolo mondo antico, popolato da animali, parenti e vicini in visita. È appena venuto buio quando entriamo in casa. I cani abbaiano tenuti a bada da Pria, che li lascia fuori mentre noi saliamo al secondo piano, dove Costanza ci accoglie in camera sua, comodamente sdraiata a letto, intenta a truccarsi. L’arrivo di Costantino è il ritorno del figliol prodigo, e noi veniamo accolti come quelli che glielo hanno riportato a casa, quindi con grande affetto entrambi, il fidanzato e il biografo, in attesa del banchetto col vitello grasso. Ci sistemiamo nelle nostre stanze: Salvatore e Costantino nella camera di Costantino, una stanza molto grande, con bagno in camera e un ampio guardaroba con tutto quello che non si porta a Milano, di fronte a quella di Costanza, io in quella degli ospiti, confortevole e impersonale, accanto a uno dei bagni della casa. Disfatta la valigia, mi preparo in fretta, voglio approfittare del tempo che manca alla cena per 61
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