Le Streghe della Laguna

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Giulio Marzatico




Amedeo è un Piovanello Tridattilo, un piccolo uccello migratore che ogni anno si ferma alla Laguna di Venezia per fare una pausa dal suo lungo viaggio. Qui trova sempre cibo e riparo, oltre che molti suoi simili.





Un giorno, Amedeo vide una persona in lontananza su una barena. Poco dopo, questa cominciò a sparire...



...Finché l’acqua non la sommerse completamente.



Al suo posto, un gabbiano risalì in superficie.



Amedeo volò subito da Rosa per raccontargli dell’accaduto. L’amica sapeva bene chi aveva appena visto. Amedeo aveva incontrato una strega della laguna, capace di trasformarsi in gabbiano. Il Piovanello rimase incuriosito di sentir narrare delle streghe, un tempo regine dell’intera Laguna di Venezia.




Molti anni prima infatti, la laguna era governata da un numerosissimo gruppo di streghe, che avevano reso gli abitanti del territorio loro servitori. Abitavano nei palazzi più lussuosi della città di Venezia, avevano accesso a tutte le ricchezze del regno e godevano dei servigi di ogni abitante della laguna.


Questa situazione era dovuta proprio alla loro capacità di trasformarsi in gabbiani. Potevano infatti catturare enormi quantità di pesce, in grado di saziare tutti i cittadini della laguna, che avrebbero altrimenti fatto un’enorme fatica a pescare, per giunta con molto meno successo.





In cambio del cibo offerto, oltre a vari servigi, le streghe pretendevano che tutti i giorni ogni cittadino si dedicasse alla raccolta della Salicornia: una pianta rara, tipica della laguna veneziana e necessaria per la preparazione delle pozioni magiche delle streghe.



Un giorno, però, alcuni abitanti iniziarono di nascosto a progettare una barca da pesca: in questo modo avrebbero potuto procurarsi il cibo da soli, liberandosi dalle streghe una volta per tutte.


Dopo molti tentativi, riuscirono a costruire la Bragagna, un’imbarcazione in grado non solo di catturare moltissimo pesce, ma anche di trasportarlo facilmente alle abitazioni.




Non appena si sparse la voce su questa misteriosa imbarcazione, i cittadini decisero di esiliare le streghe, così da poter essere finalmente liberi e autosufficienti. Costrinsero quindi le streghe a stabilirsi sulle barene, piccole isole di sabbia che scompaiono con l’aumentare della marea.




Le streghe ovviamente non apprezzarono la decisione di quelli che fino a poco prima erano stati loro sudditi. Prepararono quindi un potentissimo incantesimo per punirli per le loro ingratitudine e presunzione.




Non appena scagliato l’incantesimo, l’acqua in laguna si alzò fino a sommergere parte delle isole, i campi e le strade circostanti (proprio come accade sulle barene).





Ancor oggi, quando qualche abitante si permette di commettere un torto a una delle streghe (o a uno dei gabbiani), il livello dell’acqua si alza, sommergendo parte delle abitazioni lagunari.



Da quel momento, Amedeo iniziò a prestare molta attenzione ai gabbiani che popolano la laguna, temendo che dietro di essi si potessero celare le perfide streghe che è sempre meglio non disturbare.







Le Streghe della Laguna Testi e disegni Giulio Marzatico Progetto realizzato all’interno del corso di comunicazione visiva “Lagunar” (Facoltà di Design e Arte, Libera Università di Bolzano) In collaborazione con VITAL We Are Here Venice Giugno 2022




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