Cartografia e comunità immaginata La Germania dopo la I guerra mondiale
Giulio Donati Sarti 905669 - Università degli Studi di Torino - Corso di Laurea Magistrale in Geografia e Scienze Territoriali
“Se il tuo granducato è in crisi e malandato basta prendere un foglio di carta, segnare alcune città, strade, alcune caratteristiche fisiche, una linea di confine con tanto territorio quanto osi reclamare, coloralo, aggiungi un nome magari rinforzato con il prefisso “Repubblica di” e ora sei il sovrano di una nuova nazione. Se qualcuno ne dubita, indicagli la carta geografica. Non solo il tuo nuovo stato è su carta, è su una mappa, quindi deve essere reale.” Mark Monmonier,
How to Lie with Maps, Capitolo 1
ire o rimuovere, quali colori sfruttare, ecc. si costruisce il messaggio che il prodotto finale si porterà dietro. Le mappe sono una forma di comunicazione e necessitano un certo livello di alfabetizzazione visiva per comprendere cosa comunicano, proprio come è necessario un certo livello di conoscenza grammaticale per comprendere un testo (Pinker, 1999).
Cartografia come mezzo di comunicazione
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e mappe sono molto spesso considerate rappresentazioni veritiere della realtà e la cartografia viene vista come una scienza oggettiva che cerca di sviluppare mezzi sempre più avanzati per rappresentare il mondo. Le persone si fidano delle mappe e ne sono intrigate. Accettano volentieri di credere a informazioni parziali e già selezionate, perché necessitano di meno tempo per essere comprese. Questo approccio agli elaborati cartografici può essere pericoloso e in numerose occasioni le mappe sono state usate come mezzo di comunicazione a sfondo propagandistico.
Cartografia e comunità immaginata
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a propaganda è un’attività che tramite la selezione di nozioni reali e l’esagerazione di tendenze cerca di plasmare una determinata idea. Prende una parte di verità e la stereotipizza. Il mezzo cartografico può, evidentemente, essere usato facilmente come mezzo propagandistico. La necessità di dover rappresentare solamente una parte della realtà lo rende uno strumento che si presta molto bene a comunicare un determinato messaggio politico, sociale o economico. Gli elementi simbolici e semplificati, inoltre, sono perfetti per enfatizzare alcuni messaggi e sopprimerne altri attraverso, per esempio, l’uso di figure provocatorie.
Non solo è facile mentire con le mappe, è essenziale (M. Monmonier, 1991). Rappresentare la realtà che ci circonda, tridimensionale e ricca di dettagli, su un piano necessita la distorsione, la generalizzazione e la selezione delle caratteristiche della superficie terrestre e dei sui elementi. Le mappe hanno tre caratteristiche fondamentali: scala, proiezione e simboli. La scala è il rapporto di riduzione tra la realtà e la mappa, una mappa a grande scala solitamente è più dettagliata di una a piccola. La proiezione cartografica è la trasformazione geometrica della superficie curva della terra sul piano. I simboli grafici sono necessari per rendere visibili gli elementi, i luoghi e altre informazioni spaziali sulla mappa (Robinson e Morrison, 1995).
La propaganda politica riguarda spesso rivendicazioni territoriali, nazionalità, orgoglio nazionale, confini, conquiste, sfere d’influenza e altri fenomeni che vengono rappresentati convenzionalmente attraverso elaborati cartografici. Il momento in cui la cartografia persuasiva viene maggiormente usata è nei periodi di guerra. Le minacce all’esistenza di uno stato portano a numerosi sforzi, da una parte per demoralizzare il nemico e dall’altra per rassicurare e rafforzare il morale del proprio popolo.
La produzione cartografica non può essere separata dal contesto di realizzazione. Le informazioni che vengono cartografate sono sempre filtrate attraverso valori e norme sociali che il cartografo porta con sé dalle proprie esperienze pregresse. Nessuna mappa è un’oggettiva rappresentazione della realtà ma, al contrario, è una costruzione intellettuale; una volta scelta quale proiezione usare, quale elemento inser-
La società nazionale in questi momenti agisce come una vera e propria organizzazione clanica, finalizzata ad unire e tutelare la sicurezza dei propri membri, definiti da un senso soggettivo di appart-
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