Lo Spazio del Pubblico

Page 1

Lo Spazio del Pubblico

Giulia Rizzi

Con il Patrocinio della Città di Ventimiglia

Diploma Accademico di II Livello in Design del Prodotto A.A. 2020/2021 Tesi di laurea in:

Lo Spazio del Pubblico

Co-progettazione per la rigenerazione dell’area Pelagos di Ventimiglia.

Candidata Giulia Rizzi

Relatrice Sara Barbieri

Introduzione pg.6

1. I vuoti urbani

pg.8

1.1 Il problema dei vuoti urbani pg.9

1.2 La rigenerazione urbana e l’innovazione sociale pg.12

2. Ventimiglia

2.1 La città pg.15

pg.14

2.2 L’individuazione del vuoto urbano pg.16

2.2.1 Il quartiere Nervia

2.2.2 L’Oasi del Nervia

2.3 L’area Pelagos pg.21

2.3.1 Cenni storici

2.3.2 L’opera di riqualificazione

2.3.3 Suddivisione dell’ex area ferroviaria

2.3.4 Progetti futuri

3. Il percorso progettuale

pg.32

3.1 La sfida, gli obiettivi e il pubblico pg.33

3.2 L’approccio partecipativo pg.38

3.2.1 Design thinking e co-design

3.2.2 Timeline

3.3 La Ricerca pg.44

3.3.1 Ricerca desk

3.3.2 Ricerca sul campo

3.3.3 Focus group

3.3.4 Workshop

3.4 La Definizione pg.88

3.4.1 Personas e journey map 3.4.2 Brainstorming e Clustering 3.4.3 Confronto tra Brainstorming 3.4.4 Triangolazione dati

3.5 Prototipazione e raccolta dei feedback pg.100

3.5.1 Vincoli progettuali 3.5.2 Criteri di progettazione e proposta di progetto 3.5.3 Anteprima del progetto per i partecipanti del workshop 3.5.4 Condivisione a tutta la cittadinanza 3.5.5 Analisi feedback

3.6 La comunicazione con gli utenti pg.118 3.6.1 Il nome e il logo 3.6.2 I social 3.6.3 I supporti ricamati

4. Il progetto

4.1 Abstract pg.141

pg.140

4.2 Mappe tematiche pg.141 4.2.1 Il verde 4.2.2 I punti acqua 4.2.3 La cartellonistica 4.2.4 Le aree attrezzate

4.3 Il progetto completo dell’area Pelagos pg.146 4.3.1 L’inclusione delle associazioni locali

4.4 Il toolkit per la rigenerazione partecipata pg.150

Conclusioni pg.152

Ringraziamenti pg.155

Bibliografia e sitografia pg.156

5 4
indice

Introduzione

Ho scelto di proseguire i miei studi frequentando il biennio magistrale in design del prodotto industriale e dei sistemi con l’obiettivo di accrescere le mie competenze, al fine di poter gestire la complessità di un processo progettuale.

I corsi interdisciplinari seguiti durante questi due anni mi hanno reso consapevole di quanto sia fondamentale saper applicare diverse competenze all’interno di un percorso progettuale, considerandone i riflessi sociali e l’impatto ambientale. Inoltre mi ha fornito opportunità di ricerca, innovazione e sperimentazione nell’ambito del design, uno fra questi è stato il progetto Erasmus a cui ho preso parte nella città di Nîmes, in Francia, che mi ha permesso di conoscere e confrontarmi con una nuova metodologia progettuale, radicalmente differente da quella appresa e praticata fino a quel momento. Lì ho frequentato un master incentrato sul Social Design che si fonda sul principio che la disciplina del design deve svolgere un ruolo nello sviluppo culturale, sociale ed economico dei territori, incoraggiando scambi collaborativi tra attori pubblici e studenti designer al fine di condividere

il più ampiamente possibile le competenze progettuali, in una logica di beni comuni. Ebbene questa nuova metodologia appresa mi ha fin da subito colpito per la sua componente umana facendomi capire che le persone possono avere un ruolo attivo nello sviluppo di un’idea e che possono collaborare per migliorare lo stato delle cose.

Alla luce del percorso universitario affrontato, nasce il progetto di tesi. Un progetto che mira a valorizzare la mia città natale, Ventimiglia, riappropriandosi e ritornando a vivere i suoi luoghi abbandonati, coinvolgendo cittadini e stakeholder in un processo di co-progettazione che contribuisce alla formazione di un senso di comunità, tentando quindi di ricucire il tessuto sociale oltre che quello urbano.

Qui nasce lo Spazio del Pubblico, un percorso partecipativo che si propone di rigenerare un ex area ferroviaria ai margini della città, concretizzandosi in una proposta progettuale che soddisfa i bisogni umani, valorizzando e rispettando il territorio circostante.

Il percorso progettuale si articola in una prima fase di

ricerca in cui vengono indagate le dinamiche della nascita dei cosiddetti vuoti urbani ed in particolare dell’area oggetto di rigenerazione. Parallelamente a ciò è stato necessario conoscere e comprendere le peculiarità e le dinamiche territoriali che ruotano intorno ad essa. È stata definita la sfida di progetto, gli obiettivi ed il pubblico e pianificate le diverse fasi del percorso per una migliore gestione del progetto. A questo punto la ricerca si è spostata sul campo coinvolgendo tutti gli stakeholder attraverso questionari, interviste, focus group e workshop e raccogliendo in prima persona preziose informazioni riguardanti il rapporto tra cittadini ed aree verdi, grazie ad immersioni, selfethnography ed esperienze analoghe. I dati raccolti durante tutte queste attività, direttamente o indirettamente coinvolgenti gli stakeholder, e i risultati ottenuti, hanno permesso una prima definizione di bozza progettuale che è stata presentata ai cittadini e migliorata in relazione ai loro feedback. Si è giunti quindi alla proposta finale per la rigenerazione dell’area Pelagos e ipotizzati possibili coinvolgimenti di attività locali per la realizzazione di alcune

soluzioni presentate. Questa proposta viene presentata al Comune di Ventimiglia per rivolgere la sua attenzione verso quest’area che, seppur marginale, presenta molte potenzialità di sviluppo in termini urbani e sociali, potendo costituire un nuovo punto di interesse storico e naturalistico data la presenza di archeologie ferroviarie e la vicinanza con l’Oasi del Nervia, un’area faunistica protetta. Il coinvolgimento del Comune di Ventimiglia nell’intero processo progettuale mira a porre la sua attenzione sull’avviazione della riqualificazione dell’area, sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei cittadini in questo processo decisionale, affinché le soluzioni progettuali possano rispondere alle vere esigenze di questi ultimi. Sperando in una futura applicazione di tale processo partecipativo per la rigenerazione di altre aree dismesse della città, è stato elaborato un toolkit per le istituzioni pubbliche affinché possano prendere in considerazione questa metodologia all’interno dei piani urbanistici ed incentrarli maggiormente sugli aspetti sociali, sui rapporti umani di comunità e sull’innovazione sociale.

7 6

1.1 Il problema dei vuoti

urbani

“Oggi la crescita delle città anziché esplosiva deve essere implosiva, bisogna completare le ex aree abbandonate dalle fabbriche, dalle ferrovie e dalle caserme, c’è un sacco di spazio a disposizione. Si deve intensificare la città, costruire sul costruito, sanare le ferite aperte”¹

Negli ultimi cinquant’anni le città sono state oggetto di un profondo cambiamento spaziale, assumendo nuove conformazioni rispetto al passato e ridefinendo i loro caratteri specifici urbani. La drastica ridefinizione del rapporto tra pieni e vuoti è alla base di questo profondo cambiamento, in cui la progressiva presenza del vuoto ha caratterizzato e caratterizza tuttora ampie parti del territorio². Questo fenomeno, in particolare in Italia, sembra essere la conseguenza di due principali cause che in momenti e per ragioni diverse hanno dato luogo alla formazione dei cosiddetti vuoti urbani, ovvero delle porzioni di terreno all’interno

delle città che nel corso degli anni sono diventate obsolete e quindi abbandonate.

Da un lato i processi di crescita delle città, intensi e mal governati, che hanno preso luogo a partire dai primi anni Ottanta, hanno dato vita a innumerevoli spazi residuali³. Testimone di questa crescita esponenziale in Italia è l’elevato aumento del consumo di suolo, secondo i dati presenti nel rapporto ISPRA del 2020⁴, che è passato dall’essere il 2,7% degli anni ’50 al 7,1% stimato nel 2019 che, in cifre assolute, si traducono in circa 21000 kmq di territorio italiano. Pubblicando il rapporto sul consumo di suolo in Italia ISPRA scrive: “L’aumento del consumo di suolo non va di pari passo con la crescita demografica e in Italia cresce più il cemento che la popolazione: nel 2019 nascono 420 mila bambini e il suolo ormai sigillato avanza di altri 57 kmq al ritmo, confermato, di 2 metri quadrati al secondo. È come se ogni nuovo nato italiano portasse

¹PIANO R., Periferie: diario del rammendo delle nostre città, Magazine online, 2014, p. 15

²SECCHI B., Un progetto per l’urbanistica, 1948, Einaudi, Torino.

³DI GIOVANNI A., Vuoti urbani come risorsa per il progetto dello spazio pubblico contemporaneo The Journal of Urbanism no. 37, 2018, p. 3

⁴ISPRA, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, 2020, p 33.

9 8 I vuoti urbani 1.
I VUOTI URBANI - Il problema dei vuoti urbani

nella culla ben 135 mq di cemento.”

Questi dati rappresentano un campanello d’allarme per i Piani urbanistici delle città, ponendo l’attenzione su come la loro crescita esplosiva non sia più un modello sostenibile, comportando solamente la dispersione di servizi e risorse. Dall’altro invece la grande depressione che vide l’avvento della crisi industriale ed economica, provocò a partire dagli anni ‘70 un’accelerazione dei processi di dismissione e una progressiva degradazione del tessuto urbano a causa del ridimensionamento delle attività produttive e della rapidità dei cambiamenti intervenuti nell’organizzazione spaziale delle attività terziarie e delle infrastrutture⁵.

Queste risultanti aree dismesse hanno cominciato a costituire un problema di primo piano perché causa di degrado e di dequalificazione delle città, spesso rischiosi per la salute e gli ecosistemi. Tuttavia questi vuoti, oltre all’aspetto problematico, possiedono grandi potenzialità,

costituendo un’occasione di ripensamento della città e di sviluppo locale sulla base di nuovi obiettivi, in particolare obiettivi di sostenibilità ambientale. Infatti il tema della riqualificazione urbana di queste aree abbandonate è da tempo preso in considerazione da istituzioni pubbliche e soggetti privati che negli anni hanno realizzato alcuni interventi di recupero che, in alcuni casi, hanno determinato un punto di svolta in svariati aspetti della realtà dei contesti urbani in cui si andavano a inserire. Spesso però questi interventi sono stati progettati con lo scopo di dare una nuova immagine al panorama urbano e di conseguenza non sempre coerenti con le esigenze del tessuto sociale locale. Questo fenomeno ha lasciato irrisolte molte questioni riguardanti l’effettiva qualità degli spazi urbani delle città e, in molte circostanze, l’incompletezza di imponenti programmi di rigenerazione, lasciando i luoghi oggetto di tali operazioni in un’ambiguità ancora più marcata.

11 10
I VUOTI URBANI - Il problema dei vuoti urbani I VUOTI URBANI - Il problema dei vuoti urbani
⁵DE CECCO D., BoOM! - Proposta per un processo di rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna 2016, Università di Bologna, p. 11

La rigenerazione urbana e l’innovazione

sociale

Arrivati a questo punto è importante fare chiarezza su cosa significhi davvero la parola rigenerazione urbana: se rigenerare significa dare nuova vita, allora rigenerazione urbana può essere inteso come dare nuova vita alla città, non solo da un punto di vista strutturale ma anche a livello sociale. Quando si parla di rigenerare un’area si intende quindi un processo che comprende degli interventi di recupero che limitano il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale e genera coesione sociale. Quindi non ci si riferisce semplicemente alla ricostruzione di un edificio abbandonato o ad un’opera di riqualificazione, bensì a tutta una serie di dinamiche che contribuiscono a rendere una città sostenibile e a misura d’uomo, contrastando il crescente aumento del consumo di suolo di cui si è trattato nel capitolo precedente. Possiamo quindi affermare che

la rigenerazione urbana è uno metodo, costituito da approcci e analisi, per riqualificare il territorio, che mira al miglioramento nell’ambiente urbano dal punto di vista sociale, ambientale, fisico e di vivibilità, dove, per attuare questo miglioramento, è necessario il coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati interessati in quelli che sono i processi rigenerativi⁶. La rigenerazione urbana è quindi un’occasione per coinvolgere associazioni e imprenditorie locali, promuovendo politiche di partecipazione sociale. Le forme di partecipazione e i luoghi oggetto di rigenerazione possono essere molto diversi ma il principio è sostanzialmente lo stesso: la vera sfida da vincere è, prima ancora del riuso degli spazi vuoti o abbandonati, quella di produrre un nuovo senso di appartenenza ad una comunità⁷ e favorire così l’innovazione sociale. Come si è detto nel capitolo

precedente, le opere di riqualificazione attuate in passato, non sempre sono state coerenti con le esigenze del tessuto sociale, rivelandosi quindi inutili. Per questo motivo nasce l’esigenza di coinvolgere i potenziali utilizzatori di queste aree oggetto di recupero all’interno del processo progettuale, al fine di attuare una rigenerazione coerente con quelle che sono le esigenze del tessuto sociale locale. Questa rigenerazione coerente sarebbe quindi portatrice di innovazione sociale in quanto “L’innovazione sociale è [...] la capacità di rispondere a dei bisogni sociali emergenti attraverso nuove soluzioni e modelli”⁸.

Ezio Manzini nel libro Politiche del quotidiano ci offre in maniera critica e attenta i processi che ruotano intorno all’innovazione sociale ponendo al centro della sua riflessione le comunità: “comunità volontarie, leggere, aperte, in cui si

bilancia l’individualità di ciascuno con il desiderio di stare e di fare qualcosa assieme. Comunità fluide, senza le quali c’è solo la solitudine dell’individualità connessa, o il tentativo reazionario di riproporre le comunità chiuse e identitarie del passato che, posto pure che in passato fossero così belle, di certo sono un passato che non potrà tornare”.

Comunità come spazi di opportunità – dice Manzini –in risposta alla crisi, perché è quest’ultima l’indicazione di una svolta necessaria di stili e bisogni. Comunità collaborative che nell’agire quotidiano sono portatrici di processi di innovazione sociale per un cambiamento a scala collettiva.

13 12 1.2
⁶Martellotta M., La rigenerazione urbana come strumento per riqualificare il territorio, 2021. ⁷Legambiente, Rigenerare città, p.22. ⁸RANCAN F., Che cos’è l’innovazione sociale? il mondo delle innovazioni ed il ruolo della social innovation, 2021 ⁹MANZINI E., Politiche del quotidiano, Edizioni di comunità, 2018. I VUOTI URBANI - La rigenerazione urbana e l’innovazione sociale

2.1 La

città

Ventimiglia è un comune italiano della provincia di Imperia situato nell’estremo ponente ligure. Si affaccia sul Mar Ligure, sviluppandosi presso la foce del fiume Roia, ed è situata a 8 km dalla frontiera francese, contando circa 24 000 abitanti. Affacciandosi sul mare, la principale risorsa economica del comune è l’attività legata al turismo balneare e alla pesca, ma anche la floricoltura non è da meno, infatti la città si trova all’interno di quel tratto di costa ligure denominato Riviera dei Fiori. Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, da 13 frazioni (Statuto comunale, 2019) e confina ad ovest con la Francia e ad est con il Comune di Camporosso. Il toponimo Ventimiglia, deriva probabilmente dall’espressione linguistica degli antichi popoli liguri di Albom “città capoluogo” e dal genitivo plurale del nome etnico Intemeliom, quindi “città capoluogo dei “Liguri Intimeli”¹⁰. Le due parole, attraverso la forma poi latinizzata in Album Intimilium, si fusero, infine, in Albintimilium che successivamente divenne Vintimilium, ed infine, nel medioevo, Vintimilia¹¹.

¹⁰www.comune.ventimiglia.it

¹¹GANDOLFO A., Volume 2, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni BLU Edizioni, 2005, p. 1072.

15 14 Ventimiglia 2.
VENTIMIGLIA - La città
Fig.1 Inquadramento della città di Ventimiglia. Fig.2 Lo stemma della città, concesso con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nel 1929.

L’individuazione del

vuoto urbano

Conosciuto dalla maggior parte della cittadinanza ma non da tutti frequentato, al confine a levante della città, lungo la sponda del torrente Nervia ed in prossimità della sua foce, si trova l’area Pelagos, un’ex area ferroviaria di recente riqualificazione dove oggi sorge una pista ciclabile e un ponte ciclopedonale (fig.3) che collega le sponde del torrente e di conseguenza i Comuni di Ventimiglia e Camporosso (fig.4). Si tratta di un’area di circa 12.000 mq di estensione racchiusa tra l’Oasi protetta del Nervia ed i resti

evidenti dell’ex zona ferroviaria come i binari per locomotive e le officine ex squadra rialzo. La dismissione dell’area ferroviaria e la difficoltà nel trovare soggetti pubblici o privati interessati ad un intervento di recupero ne ha determinato un inutilizzo prolungato e di conseguenza il suo deterioramento fino al 2016, anno in cui il Comune di Ventimiglia, dopo aver acquistato l’area, dà inizio ad un lavoro di riqualificazione, seppur parziale, che si concluderà nell’estate del 2018.

17 16 2.2
- L’individuazione del vuoto urbano
VENTIMIGLIA
fig.4 In giallo il percorso ciclopedonale che collega i Comuni di Ventimiglia e Camporosso, in rosa la pavimentazione attuale dell’area Pelagos.
VENTIMIGLIA - L’individuazione del vuoto urbano
fig.3 In primo piano l’area Pelagos e il ponte ciclopedonale del Nervia, sullo sfondo la città di Ventimiglia.

2.2.1 Il quartiere del Nervia

L’area Pelagos, oggetto di rigenerazione, si trova nella porzione urbana appartenente al quartiere Nervia che si contraddistingue urbanisticamente essendo un quartiere marginale e più residenziale. Un’area caratterizzata da una forte presenza di resti archeologici, tant’è che proprio qui era stata costruita la Albintimilium romana. Ancora oggi sono visibili e visitabili i resti della città romana all’interno dell’area archeologica del Nervia. Il quartiere del Nervia prende il nome dal torrente che ne delimita i margini e che costituisce, insieme alle sue sponde, un Sito di Interesse Comunitario denominato Oasi del Nervia.

ambientaliste locali unito ad un programma di sensibilizzazione della popolazione rispetto all’importanza di tale riserva naturale. Grazie a quest’opera, che portò alla soppressione di abusi ed inquinamenti, nel 1990 ebbe inizio l’iter per la costruzione dell’Oasi. Dal 2005, il Torrente Nervia è protetto anche lungo il suo percorso per un’area di 44 ettari:è stato istituito il sito di interesse comunitario (SIC) di Tipo B della Regione Liguria, divenuto poi anche Zona Speciale di Conservazione (ZSC)¹².

Anche se il letto del torrente è in secca per quattro, cinque mesi l’anno, il sito ospita degli habitat prioritari, numerosissime specie di uccelli migratori ed altre specie protette da direttive/convenzioni internazionali¹³.

2.2.2 L’Oasi del Nervia

L’Oasi del Nervia è un’area faunistica stretta tra i comuni di Ventimiglia e Camporosso (fig.5). Si pone in prossimità del torrente Nervia ed ha una superficie complessiva di 60 000 mq. A partire dal 1988 la zona, prima in stato di degrado, fu sottoposta più volte a ripulitura e bonifica da parte delle associazioni

Un tratto specifico del torrente Nervia è il Lagassu¹⁴, il lago permanente che si forma da sempre in prossimità della foce. Circa sei mesi l’anno, da aprile a settembre, il torrente presenta un alveo secco creando una barra di ghiaia che rende percorribile a piedi il congiungimento della “passeggiata mare” di Ventimiglia e Vallecrosia, creando un panorama unico e suggestivo.

¹²Decreto del 7 aprile 2017, Designazione di 74 Zone speciali di conservazione della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Liguria. ¹³GAGGERO G., GHERISI A., Il paesaggio di Ventimiglia e Bordighera, Alinea Editrice, Firenze, 2002. ¹⁴www.cumpagniadiventemigliusi.it

19 18
VENTIMIGLIA - L’individuazione del vuoto urbano
VENTIMIGLIA - L’individuazione del vuoto urbano
Fig.5 Fotografia della foce del Nervia con veduta del Lagassu

Flora e fauna

All’interno dell’Oasi del Nervia sono presenti 7 tipologie di habitat¹⁵, ovvero degli ambienti che, grazie alle loro caratteristiche fisiche e ambientali, permettono ad una determinata specie, di vivere, svilupparsi e riprodursi. All’interno di quest’area protetta sono state catalogate più di 160 specie botaniche¹⁶, fondamentali a favorire un habitat ideale per moltissime specie animali ed utili all’autodepurazione della zona faunistica. Altra caratteristica essenziale del sito, che contribuisce allo sviluppo degli habitat, è la presenza per tutto l’anno di un lago di acqua dolce in prossimità della foce, che resiste ai periodi di siccità anche quando il torrente più a monte è in secca, costituendo per la fauna acquatica un luogo sicuro di rifugio e nutrimento. Trattandosi di un punto di sosta quasi obbligatorio per molti uccelli migratori che seguono la costa ligure, si possono osservare molte specie differenti. Ad oggi infatti sono stati censiti e catalogati più di 240 specie di uccelli, delle quali 18 sono state registrate prima del 2000¹⁷. Questo significa che negli ultimi 20 anni sono state avvistate

nell’Oasi più di 220 specie di volatili che costituiscono il 60% delle specie note in Liguria, testimoniando l’estrema l’importanza di quest’area faunistica.

Questa straordinaria biodiversità trasforma l’Oasi in un paradiso per gli amanti del birdwatching, attività che ad oggi si svolge in totale autonomia ma che in un futuro non troppo lontano, si spera, potrà svolgersi all’interno di una vera e propria stazione di osservazione. Nel sito si possono trovare una grande varietà di anatre, osservabili si nel periodo primaverile che autunnale, in particolare in primavera si possono incontrare anche diverse specie di airone ed una miriade di passeriformi, mentre durante l’inverno prevale la presenza dei gabbiani. Tra i mammiferi invece si possono incontrare volpi, ricci, alcuni roditori come il toporagno e piccoli rettili come la lucertola ocellata e la natrice viperina¹⁸.

La presenza di questa moltitudine di specie all’interno dell’Oasi è testimone della sua importanza a livello naturalistico ed è perciò importante contribuire a preservare questa biodiversità progettando nel rispetto del territorio.

2.3

L’area Pelagos

2.3.1 Cenni storici

Entrando nel merito dell’area oggetto di rigenerazione è necessario fare alcune premesse storiche: Nel 1853 il collegamento Genova Sanpierdarena-Torino diede origine allo sviluppo della rete ferroviaria nella Liguria di ponente. Tale linea rappresentò l’avvio dello sviluppo industriale della regione, creando le premesse per un progressivo collegamento con le località situate a levante e a ponente del capoluogo. Nel 1872 ci fu l’apertura della tratta SavonaVentimiglia che permettendo un collegamento diretto con la Francia rese di indubbia importanza la stazione internazionale di confine. Tutti gli impianti ferroviari di Ventimiglia corrono lungo il percorso costiero presentando sul lato francese il moderno parco Roja, mentre sul lato Genovese, l’ormai storico parco del Nervia, situato per l’appunto alla foce del torrente Nervia. La costruzione di tale parco ferroviario, anche chiamato area Campasso, risale al 1920 e la progettazione generale fu curata dal Capo Compartimento di

fig. 6 Pianta dell’ex area ferroviaria Campasso, in rosa l’attuale pavimentazione ciclopedonale dell’Area Pelagos (in rosso- Edifici Enel, a-Officine ex squadra rialzo, b-Pesa, c-Rotatoria, d-Asta di manovra, e-Torre piezometrica, f-Ex magazzino merci g-Edificio Enel).

Genova, ingegner Remigio Valgoi¹⁹.

Il punto terminale di tale parco è costituito dal principale manufatto dell’area (fig.7), concepito come deposito locomotive della città di Ventimiglia. Esso è distribuito su una grande sala longitudinale con annessi diversi spazi tra cui la falegnameria, la torneria ed un magazzino. La struttura è in avanzato stato di abbandono così come i 7 edifici che lo attorniano dove erano collocati vecchie sedi dell’Enel e magazzini di risulta evidenziati in rosso (fig.6).

¹⁵ Tratto dall’intervista fatta all’ecologo Andrea operante nell’Oasi del Nervia svolta il 16 Aprile 2021. ¹⁶ www.liguriabirding.net

¹⁷ Tratto dall’intervista fatta all’ecologo Enrico operante nell’Oasi del Nervia svolta il 15 Aprile 2021. ¹⁸ www.liguriabirding.net

¹⁹Soprintendenza per beni architettonici e per il paesaggio della Liguria

21 20
VENTIMIGLIA - L’individuazione del vuoto urbano
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos

Una buona descrizione storica è fornita dalla relazione storicoartistica dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria che racconta la nascita e la chiusura del parco ferroviario secondo quanto segue: “L’impianto iniziò ad essere operativo nel 1931 (anno del completamento dell’elettrificazione trifase della linea) come Deposito Locomotive, nel 1935 fu declassato a Rimessa dei messi di trazione, contemporaneamente però assunse anche il ruolo di Squadra Rialzo, attrezzandosi quindi per la cura e le riparazioni di carri, carrozze e vagoni. Nel 1940 bombardamenti francesi danneggiarono una capriata (che non venne mai riparata). Tra le altre vicende le mansioni restarono quasi immutate fino al 1997, anno della chiusura, in occasione dell’apertura della nuova struttura del Parco Roia”²⁰.

Dando uno sguardo più ampio all’area si possono notare ancora oggi altre archeologie ferroviarie come la vecchia pesa (fig.8) che veniva utilizzata per le operazioni di pesatura dei vagoni in entrata e in uscita dallo stabilimento. Poco lontano si trovano i resti di una rotatoria locomotive (fig.7) ovvero quella che era un’infrastruttura fissa composta da una piattaforma girevole, in grado di compiere una

rotazione, destinata a girare i veicoli ferroviari per instradarli su un altro binario o immetterli sul binario stesso ma in senso inverso²¹.

Qui a fianco troviamo inoltre un’asta di manovra (fig.9) ovvero “un binario tronco, terminante con un paraurti, utilizzato per non occupare i binari di circolazione nelle operazioni di manovra dei convogli”²¹. Infine è presente quella che un tempo era una torre piezometrica (fig.10) ovvero una struttura in muratura con un serbatoio sollevato da terra che veniva utilizzata sia per accumulare acqua ma soprattutto per compensare la rete idrica e ottenere una pressione maggiore e costante nelle condutture²².

Spostando lo sguardo verso nord si possono notare due edifici dismessi; il primo (fig.11) in origine era utilizzato come magazzino merci mentre in tempi più recenti, era stato concesso ad una compagnia carrista per la costruzione e l’allestimento di alcuni carri fioriti destinati a prendere parte alla battaglia dei fiori, una manifestazione cittadina che si è svolta annualmente nella città di Ventimiglia fino al 2013. L’edificio che segue (fig.12) era anch’esso una vecchia sede dell’Enel e lo si può facilmente intuire dalla multitudine di tralicci presenti a lato della struttura.

²⁰Soprintendenza per beni architettonici e per il paesaggio della Liguria ²¹ Ministero dei Trasporti-Ferrovie dello Stato Servizio Materiale e Trazione, Veicoli ed impianti, vol. IX, Pisa, Editrice Giardini, 1962.

23 22
fig.7 In primo piano a sinistra: Rotatoria per locomotive. In secondo piano a destra: Officine ex squadra rialzo. fig.8 Pesa per locomotive fig.9 Asta di manovra fig.10 Torre piezometrica
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos
fig.11 Ex magazzino merci fig.12 Ex edificio Enel
L’area
²²www.treccani.it VENTIMIGLIA -
Pelagos

2.3.2.

L’opera di riqualificazione

Nel 2016 il Comune di Ventimiglia giunge ad un accordo con la società Rete ferroviaria italiana, le ex Ferrovie dello Stato, riacquistando la vasta area Campasso, antico deposito delle locomotive, che da più di un secolo le era stata sottratta in occasione della costruzione della linea ferroviaria internazionale GenovaVentimiglia²³. Il Piano urbanistico comunale ha come obiettivo la “Trasformazione di aree ferroviarie dismesse ad usi urbani mediante riconversione e valorizzazione degli

edifici esistenti con inserimento di attività polifunzionali”²⁴. Inoltre, sempre nel documento ufficiale, viene sottolineato come l’assetto definitivo del distretto dovrà tenere conto della valorizzazione degli scavi della contigua area archeologica, valorizzare l’oasi naturalistica del Nervia e restaurare gli edifici esistenti, in particolare quelli rappresentanti testimonianza di archeologia ferroviaria. Di seguito alcune fotografie dell’area prima della riqualificazione:

Nel 2016 iniziano i lavori di riqualificazione di una parte dell’area, che prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale e di un ponte pedonale²⁵ sul torrente Nervia, che avrebbe permesso di collegare la passeggiata mare di Ventimiglia con quella del vicino comune di Camporosso (fig.4 pg.17) creando così un lungo percorso pedonale di 6 km praticabile fino alla città di Bordighera.

fig.13 Fotografia dell’area circostante alla torre piezometrica, 2016. L’edificio sulla destra verrà in seguito demolito mentre la struttura di mattoni sulla sinistra verrà mantenuta ed ospiterà un punto acqua.

²³www.comune.ventimiglia.it

²⁴Piano urbanistico comunale, Comune di Ventimiglia.

fig.14 Fotografia scattata dalla torre piezometrica che ritrae parte dell’area che verrà denominata Pelagos, 2016. Si possono notare l’asta di manovra, la rotatoria e in fondo le officine ex squadra rialzo.

fig.16 Progetto di LD+ SR architetti per il ponte ciclopedonale del torrente Nervia, 2017.

²⁵La cui progettazione viene affidata allo studio LD+SR architetti.

25 24
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos
fig.15 Vista aerea dell’area Pelagos durante i lavori di riqualificazione, 2017.
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos

Nel luglio del 2018 viene inaugurata la ciclovia Pelagos (che in greco significa mare, da cui prende il nome l’area) e il ponte pedonale che attraversa il torrente Nervia.

Il giornale locale Riviera24 in un’articolo dedicato all’inaugurazione scrive: “Da oggi il Ponente è un pochino più ricco con questa pista ciclabile”. Lo ha detto il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel corso dell’inaugurazione della “Ciclovia Pelagos”: due chilometri di ciclopedonale che collega, anche con una passerella di circa 110 metri, le passeggiate a mare di Ventimiglia e Camporosso. Una ciclovia che attraversa l’oasi faunistica del Nervia e che dal lungomare della città di confine risale per la vallata, con un parco urbano attrezzato che nasce in un’ex area ferroviaria.²⁶

riviera24.it

27
Fotografia scattata durante l’anteprima del progetto sul ponte ciclopedonale che attraversa il Torrente Nervia
²⁶www.
fig.17 Ponte ciclopedonale sul Nervia.
fig.18
Fotografia scattata sul punte ciclopedonale del Nervia in direzione dell’area Pelagos. Sul lato destro di può scorgere parte della torre piezometrica. VENTIMIGLIA - L’area Pelagos

fig.19 Vista dell’alto dell’area Pelagos e relative prospettive indicate, sulla destra il ponte ciclopedonale che attraversa il torrente Nervia.

29 28
2
3 VENTIMIGLIA - L’area Pelagos 2 3
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos
1 4
1
4

Siccome la realizzazione del ponte pedonale avrebbe causato la frammentazione degli habitat presenti nell’Oasi del Nervia, danno di notevole interesse per la Zona Speciale di Conservazione, erano state previste delle misure di valorizzazione e di mitigazione (fig.20). In particolare era stato progettato il recupero della torre piezometrica con l’intento di destinarla al birdwatching. Ad oggi risulta ancora inagibile ma tra gli interventi previsti è quello che ha il maggior numero di probabilità di realizzazione.

2.3.2 Suddivisione dell’ex area ferroviaria

L’anno seguente, nel 2019, un imprenditore olandese si innamora della Riviera dei fiori ed in particolare di Ventimiglia, città nel quale vede un grande potenziale. Decide di investire nel waterfront della città incontrando imprenditori locali e nel 2020, con alcuni di loro, fonda la Marina Development Corporation (MCD) di cui lui è a capo. Parte dell’ex zona ferroviaria adiacente alla ciclovia Pelagos viene acquistata dalla società (fig. 21) e così anche altri territori ventimigliesi.

2.3.3 Progetti futuri

fig.20 Misure di valorizzazione e mitigazione per l’area Pelagos, 2017.

Nell’aprile del 2021 la MDC presenta il progetto per rilanciare la città che prevede la realizzazione del Borgo del Forte Campus: un campus internazionale con parco e verde pubblico, 6 campi da tennis, una piscina olimpionica, una scuola internazionale con annesso dormitorio per docenti, studenti e atleti, e uno spazio eventi. L’intervento prevede anche la riqualificazione dei capannoni esistenti con funzioni miste. Qui alcuni render del progetto proposto dalla società per l’area Campasso (fig.22-23).

31 30
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos
fig.22-23 Progetto della società MDC per la riqualificazione delle officine ex squadra rialzo e aree adiacenti. fig.21 Suddivisione terriera attuale dell’ex area ferroviaria.
VENTIMIGLIA - L’area Pelagos
Proprietà della MDC Proprietà del Comune di Ventimiglia (Area Pelagos)

3.1

La sfida, gli obiettivi e il pubblico

Ho raccolto nello stesso capitolo la definizione della sfida, gli obiettivi e l’individuazione del pubblico perché sono strettamente connessi all’interno di un processo iterativo (fig.24). Dopo aver definito una prima bozza di quella che è la sfida ho individuato i risultati che vorrei ottenere e quindi gli obiettivi del progetto. Questi mi hanno permesso di ridefinire meglio la sfida. Successivamente ho definito il pubblico che mi ha aiutato a capire quanto ampio o ristretto fosse l’ambito della mia sfida.

fig. 24 Processo iterativo

33 32 Il percorso progettuale
3.
Obiettivi Pubblico

Inquadrare

la sfida di

progettazione è fondamentale per il successo del progetto perché articola il problema e aiuta a definire un ambito che non è né troppo ristretto né troppo ampio.

Per inquadrare la sfida ho cercato di rispondere ad una serie di domande:

Qual è il problema che stai cercando di risolvere?

L’area Pelagos è stata recentemente riqualificata ma ci sono ancora molte aree dismesse e abbandonate che impediscono di sfruttare le potenzialità del territorio ed offrire servizi che soddisfano i bisogni dei cittadini.

Prova ad inquadrare questa sfida con una domanda:

Come possiamo dare una seconda vita ad un luogo dismesso considerando i bisogni dei cittadini?

Indica il risultato principale che stai cercando di ottenere: Rigenerare un’area secondo i bisogni del pubblico.

Annota gli aspetti importanti del contesto o dei vincoli che devi considerare:

Rispettare la biodiversità del luogo quindi una progettazione sostenibile. L’uomo al centro del progetto quindi approccio partecipativo e human-centered.

Quali sono alcune possibili soluzioni alla tua domanda di progettazione?

Coinvolgere i cittadini nel progetto, riappropriarsi e rivivere gli spazi, riprogettare le aree dismesse.

La tua domanda sul design originale ha bisogno di una modifica? Ritenta.

Come capisco quali sono i bisogni del pubblico?

Arrivata a questo punto ho tentato di scrivere la prima bozza della mia sfida progettuale, una frase breve e facile da ricordare che rappresenti il problema che voglio risolvere: Coinvolgere i cittadini nella rigenerazione di un vuoto urbano.

Dopo aver definito la bozza della sfida di progettazione ho cercato di capire miei obiettivi. Ho scritto su alcuni post-it quali speravo potessero essere gli impatti del progetto e successivamente li ho

organizzati in una scale verticale. I cambiamenti più a lungo termine, significativi e difficili da raggiungere più in alto mentre i cambiamenti più immediati, diretti e facili da ottenere più in basso (fig.25).

fig.25 Scala d’impatto dei cambiamenti a lungo e breve termine relativi al progetto.

35 34
IL PERCORSO PROGETTUALE - La sfida, gli obiettivi e il pubblico IL PERCORSO PROGETTUALE - La sfida, gli obiettivi e il pubblico

Dopo aver ordinato i post-it ho cer cato di definire la scala d’impatto del progetto, ovvero la sua influen za. Questo perché i cambiamenti a lungo termine sono strettamente legati a quelli più immediati, anzi spesso sono proprio questi, i piccoli cambiamenti, che diventano il ful cro della sfida di design. La defini zione della scala d’impatto serve a guidare la sfida di progettazione ed aiuta a rimanere concentrati sugli obiettivi.

Inizialmente ho riflettuto sul cam biamento sociale duraturo del pro getto, qualcosa a cui il design potrà contribuire nel tempo. Questo è l’impatto a lungo termine. Ho con siderato i post-it più vicini alla cima della mia scala per identificarlo.

Il cambiamento sociale duraturo a cui vorresti contribuire è: Aumentare la vivibilità delle periferie urbane, valorizzandole a livello sociale, culturale, storico e natura listico grazie alla rigenerazione dei vuoti urbani.

Successivamente ho riflettuto ri guardo l’obiettivo a breve termine, un cambiamento osservabile o un comportamento che vorrei che le persone per cui progetto raggiun gessero. Questo sarà il risultato chiave.

Il risultato più a breve termine che ci dice che la soluzione sta funzionando è: Riappropriarsi e rivivere gli spazi con l’attrezzamento delle aree verdi dismesse.

I cambiamenti chiave che devono avvenire per arrivarci sono:

Questo cambiamento

Per questo pubblico

Ascoltare i bisogni degli stakeholder (cittadini, associazioni, istituzioni, scout..)

Stakeholder

Coinvolgere i cittadini, gli scout e gli ecologi nella progettazione

Cittadini, scout, ecologi

Grazie all’individuazione degli obiettivi, della loro scala d’impatto e del pubblico posso ora riformulare la sfida di design:

Riappropriarsi e rivivere le aree verdi dismesse della città attraverso un percorso partecipativo.

37 36
IL PERCORSO PROGETTUALE - La sfida, gli obiettivi e il pubblico IL PERCORSO PROGETTUALE - La sfida, gli obiettivi e il pubblico

L’approccio partecipativo

Questo capitolo è dedicato a capire cosa sono il design thinking e il co-design e perché spesso questi due approcci, come in questo caso, coesistono.

3.2.1 Il design thinking

È difficile dare un’unica definizione al design thinking perché sono una serie di mentalità e attività basate sul design che promuovono la collaborazione necessaria per risolvere i problemi in modi incentrati sull’uomo.

Alcuni lo definiscono così: “Design thinking is a humancentered approach to innovation that draws from the designer’s toolkit to integrate the needs of people, the possibilities of technology, and the requirements for business success.” —TIM BROWN, EXECUTIVE CHAIR OF IDEO

“Design thinking is a process for creative problem solving.” — COE LETA STAFFORD, MANAGING DIRECTOR, IDEO

“What is design thinking? It means stepping back from the immediate issue and taking a broader look. It requires systems thinking: realizing that any problem is part of a larger whole, and that the solution is likely to require understanding the entire system.” — DON NORMAN

“Design thinking is a process — applicable to all walks of life — of creating new and innovative ideas and solving problems. It is not limited to a specific industry or area of expertise.” — KAAN TURNALI, FORBES

“Design thinking is a process for creative problem solving.” — COE LETA STAFFORD, MANAGING DIRECTOR, IDEO

“Design thinking is a way of finding human needs and creating new solutions using the tools and mindsets of design practitioners.”

– DAVID KELLEY, IDEO

Se dovessero chiedermi di racchiudere in una frase la metodologia alla base di questo approccio, questa sarebbe quella che sceglerei. (di Albert Einstein).

Ma andando nel dettaglio, l’approccio del design thinking si articola in diverse fasi che

scandiscono i momenti della progettazione. Ci sono diverse scuole di pensiero riguardanti l’articolazione di queste fasi e per questo progetto ho seguito la metodologia a doppio diamante del Design Council che vado brevemente ad illustrare nella pagina seguente.

39 38 3.2
“Se avessi un’ora per risolvere un problema da cui dipende la mia stessa vita, userei i primi 55 minuti per definire il problema in modo chiaro.”
IL PERCORSO PROGETTUALE - L’approccio partecipativo

DISCOVER

Acquisizione

Fattibilità delle proposte

Revisione del concept

fase divergente fase convergente

Discover

La prima fase è quella della scoperta che mira a raccogliere un gran numero di informazioni. Questa fase divergente comprende l’acquisizione e la catalogazione dei dati permettendo di avvicinarsi al contesto e raccogliere una moltitudine di influenze e di idee.

La mentalità è sempre orientata all’utilizzatore analizzando i comportamenti, i bisogni e le percezioni degli utenti.

Define

Questa seconda fase possiamo con siderarla come un filtro. Le informazioni raccolte vengono analizzate e selezionate in base alle scoperte fatte in precedenza, si definiscono con maggior accuratezza i bisogni e si fanno ipotesi per risolverli. La fase di definizione si conclude con l’indi viduazione e la pianificazione pre cisa della direzione che il progetto assumerà, per questo è considerata convergente.

Develop

Dopo aver individuato le linee guida del progetto, ci si trova in una fase divergente. Attraverso diversi strumenti si procede a sviluppare e testare sul campo le diverse soluzioni ipotizzate.

Deliver

Il progetto viene raffinato in base ai feedback ricevuti nella fase precedente, raggiungendo la sua forma finale.

In questo modello di innovazione l’elemento differenziante è la capacità di guardare oltre. Il risultato è solo la punta di un processo strutturato e più profondo di quanto solitamente siamo abituati a pensare.

il lavoro intermedio, dove vengono generate idee, sarebbe lasciato solo al team interno, perdendo l’opportunità di scoprire alcune delle soluzioni più preziose e incentrate sull’utente.

In sintesi il co-design è un approccio alla progettazione che invita tutte le parti interessate (ad es. clienti, dipendenti, partner, cittadini, consumatori) nel processo di progettazione come mezzo per comprendere meglio, soddisfare e talvolta anticipare le loro esigenze.

3.2.2 Co-design

Cos’è invece il co-design e come si integra con il design thinking? Nel paragrafo precedente abbiamo parlato dell’importanza dell’uomo al centro del progetto (humancentered design) per questo spesso, insieme al design thinking, si utilizza il co-design, ovvero la progettazione partecipata. In questo modo l’interazione del team di progetto non si limita all’interazione con gli utenti solo nella fase iniziale di ricerca sul campo e nelle fasi finali di testing, ma viene nutrita continuamente. In caso contrario

I partecipanti sono invitati a prendere parte al processo e non solo a parlarne, e il loro coinvolgimento li rende veri attori e non semplici spettatori separati dal contesto della loro vita e del loro ambiente. Le persone possono identificare così le opportunità nascoste e il valore reale del design con il processo di co-creazione, e manifestare da subito i propri bisogni per capire insieme al team di sviluppo come le soluzioni finali potranno entrare davvero nel contesto più ampio della loro esistenza. Inoltre gli utenti saranno più propensi ad utilizzare e rispettare un’area progettata da loro stessi.

Ci sono diverse tecniche per praticare questo approccio, nel nostro caso si sono utilizzate le seguenti, che verranno dettagliate nei prossimi paragrafi:

Focus group: giornale fotografico, disegnalo!, brainstorming, card sorting.

Workshop: personas, journey map.

41 40
IL PERCORSO PROGETTUALE - L’approccio partecipativo
fig.26 Metodologia a doppio diamante elaborata dal Design Council. e catalogazione dei dat DEFINE Filtraggio dei dati raccolti e selezione DEVELOP Sviluppo delle bozze DELIVER concept

3.2.3 Timeline

Prima di iniziare a risolvere la sfida di progettazione ho pianificato nel dettaglio quello che sarebbe stato il percorso. Questo mi ha dato la possibilità di pensare a tutta la logistica del progetto ed essere pronta ad eventuali cambi di programma con il progredire delle cose. Ho riflettuto sull’arco

temporale utile, sugli spazi di lavoro, sul team, sul mio budget, sulle competenze necessarie, sui viaggi da fare e su cosa produrre. La buona organizzazione di ogni fase progettuale unita alla gestione di tutte queste informazioni mi ha aiutato mantenere la giusta rotta.

1

Ricerca desk

/ Casi studio / Il contesto / L’individuazione del vuoto urbano / La storia / Stakeholder map

2

Ricerca sul campo / Immersioni / Self-ethnography / esperienze analoghe / Questionario / Interviste utenti / Interviste esperti

3

Focus group / Giornale fotografico / Disegnalo! / Braistorming / Card sorting

4

Workshop / Personas / Journey map / Braistorming / Interviste sul campo

Definizione / Personas / Journey map / Braistorming / Confronto tra brainstorming / Triangolazione dei dati

6

Prototipatione / Analisi vincoli / Sviluppo proposta / Prototipazione

7

Raccolta Feedback / Anteprima proposta / Condivisione con la cittadinanza / Analisi feedback

Marzo

Aprile Maggio

24/03

Presentazione del progetto alla comunità capi AGESCI del’intemelia1

03/04 Lancio del progetto al gruppo scout Intemelia 1

06/04

Presentazione del progetto al Comune di Ventimiglia

10/04

Focus group con il gruppo scout Intemelia 1

17/04 Workshop con scout, cittadini ed ecologi

08/05 Anteprima proposta di progetto con partecipanti del workshop

17/05 Condivisione proposta e sondaggio con la cittadinanza

43 42
Ricerca Definizione della sfida Ridefinizione della sfida Definizione Sviluppo Rilascio
5
Soluzione
IL PERCORSO PROGETTUALE - L’approccio partecipativo IL PERCORSO PROGETTUALE - L’approccio partecipativo

La ricerca

3.3.1 Ricerca desk

Una solida base di conoscenza è il punto migliore da cui partire per affrontare una sfida di design. Una volta inquadrata la sfida di progettazione, ho iniziato a conoscere il suo contesto più ampio. Ho approfondito esplorando le notizie più recenti riguardanti la zona utilizzando internet, giornali o riviste. Ho ricercato innovazioni riguardanti l’ambito della rigenerazione urbana selezionando alcuni casi studio che ora andrò a presentarvi.

Ho anche dato un’occhiata ad altre soluzioni nella mia zona facendo caso a quali avessero funzionato e quali no, quali fossero simili a ciò che avessi potuto progettare e trarne da loro ispirazione.

Gli stakeholder

Grazie alla ricerca del contesto ho individuato gli stakeholder del progetto, ovvero tutti i portatori di interesse riguardo all’ambiente dove il progetto si sviluppa. Dopo aver identificato quali soggetti pubblici e privati sono strettamente legati al territorio, ho creato una mappa riflettendo sul tipo di interesse che

ciascuno di loro ha in merito al progetto e sul livello di influenza che può esercitare. Confrontando il posizionamento dei vari stakeholder ho individuato le modalità di coinvolgimento necessarie per interfacciarsi con ciascun soggetto e portare avanti il progetto con successo.

+ -

Tienili aggiornati su tutto ciò che succede

Comunica in modo regolare INTERESSE DEGLI STAKEHOLDER

Gestisci al meglio il loro coinvolgimento in tutte le fasi di lavoro

Ecologi

Comune di Ventimiglia Turisti

Trova soluzioni alle loro esigenze, anticipa le loro domande

Rivieracqua +

fig.26 Stakeholder map.

45 44 3.3
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
INFLUENZA DEGLI STAKEHOLDER Docks Lanterna Spa Cittadini Comunità Scout

Caso studio: Start Park

LOCALITÀ Lucca (LU) ANNO DI INIZIO 2020

ORGANIZZATORI

Codesign Toscana, Iridra srl, Lucca

Creative Hub, Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona Carlo del Prete SOGGETTI COINVOLTI

Abitanti del quartiere e bambini delle scuole della città

Start Park nasce come concept durante il Climathon 2017 promos so da Climate-KIC e organizzato grazie alla collaborazione betweek GreenApes, Codesign Toscana e Im pact Hub Firenze. In quell’occasione team multidisciplinari si sono sfidati a proporre, in 24 ore, soluzioni inno vative come risposte per la mitiga zione degli effetti del cambiamento climatico e degli eventi meteorolo gici estremi.

In particolare la sfida progettuale, nella categoria “Resilienza e acqua” era “Come potrebbero i cittadini e gli attori locali contribuire ad au mentare la resilienza della città per

affrontare gli eventi climatici estre mi sempre più frequenti (dal periodo di siccità agli eventi meteorici inten si)?” Da questa sfida nasce un ser vizio sistemico che mira a fondere interesse pubblico e privato e facili tare la crescita di parchi urbani resilienti e creare una consapevolezza condivisa sulla crisi climatica. Nasce Start Park e dall’autunno 2018 si forma un team di professionisti che si impegano a utilizzare tecniche di progettazione collaborativa e stru menti di gestione snella per orga nizzare e orchestrare lo sviluppo del progetto Start Park. Il progetto è stato svolto prima nella città di Prato e successivamente in quella di Lucca. Start Park Lucca è un proget to dedicato alla trasformazione del Parco Valgimigli con lo scopo di contrastare il cam biamento climatico e consapevolizzare i cittadini, utilizzando stru menti ed infrastrutture che rendano possibili ed efficaci le buone prati che dei cittadini nel contesto urba no. Il progetto ha inizio a novembre 2020 con il coinvolgimento dei cit tadini, presentando loro il progetto e facendo un sopralluogo dell’area, entrambi da remoto. Successiva mente viene tenuto un webinar per approfondire il contesto e vengono fissate due date per un workshop di co-design, sempre online. Grazie ai risultati del percorso, a marzo 2021 viene dato appuntamento online ad amministratori, cittadini e chiunque interessato per mostrare loro la pla nimetria definitiva dello start Park Valgimigli e discutere sulle soluzioni elaborate.

Caso studio: Parco Potì LOCALITÀ Mesagne (BR) ANNO DI COMPLETAMENTO 2016 PROGETTISTA Arch. Gabriella VerardI SOGGETTI COINVOLTI Abitanti del quartiere e bambini delle scuole della città

Il tema di questo progetto è quello della Riqualificazione Urbana e della Rigenerazione Sociale di un quartiere della città di Mesagne, costruito negli anni ‘50 vicino al campo sportivo comunale.

Il quartiere aveva ospitato per molti anni il mercato comunale settimanale ma a causa del suo spostamento in un’altra area della città e la dismissione del campo sportivo, l’area subì un processo di svuotamento. Gli abitanti rimasti nel quartiere erano prevalentemente anziani che a causa della mancanza di verde pubblico, di servizi e luoghi d’aggregazione erano costretti a rimanere a casa. Questo progetto di rigenerazione è ruscito a ribaltare la situazione sopra descritta, creando nell’area dell’ex campo da calcio un parco pubblico (Parco Potì) rendendo il quartiere un nuovo punto di riferimento e di incontro per cittadini di tutte le età. Insieme a questo parco verde sono stati realizzati nuovi servizi e ripensata la mobilità urbana rendendola più sostenibile. L’intero l’intervento è

stato progettato secondo delle linee guida ecosostenibili come ad esempio l’accessibilità a cittadini di tutte le età e diversamente abili, pavimentazioni drenanti, piantumazione di essenze vegetazionali autoctone, recupero e riuso delle acque piovane per l’irrigazione e illuminazione a basso consumo. Inoltre il processo progettuale è stato di tipo partecipativo, hanno infatti collaborato gli abitanti del quartiere ed i bambini delle scuole della città.

47 46
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

3.3.2 Ricerca sul campo

Per questa fase è stato necessario spostarmi nella città di Ventimiglia. La fase di ricerca è dedicata ad ascoltare le voci e comprendere la vita delle persone per cui si sta progettando. Una volta che si è nel contesto ci sono molti modi per osservare, ascoltare e capire le persone per cui si sta progettando e quindi raccogliere informazioni rilevanti per la sfida. Durante questo percorso progettuale sono state svolte le attività di immersione, selfethnography, esperienze analoghe, questionario e interviste che ora andremo a dettagliare.

grazie ai quali ho potuto fare le mie scoperte.

Self-ethnography

La Sef-ethnography è una forma di ricerca qualitativa che consiste nell’osservazione di sé all’interno di un contesto specifico. In altre parole invece di osservare con gli occhi di uno spettatore come nell’immersione, durante questa attività si compie l’esperienza in prima persona di chi prima si stava osservando, annotando ogni informazione che può essere rilevante.

Immersione

Le immersioni servono per trascorrere del tempo con le persone per cui si sta progettando. Bisogna osservare il più possibile e annotare esattamente ciò che si vede e si ascolta. Durante le immersioni ho avuto modo di osservare il contesto da vicino e sostare nell’area Pelagos per osservare sia i comportamenti delle persone che i loro flussi. Ho cercato di organizzare con criterio le mie immersioni svolgendole in diversi momenti della giornata e poterne confrontare i diversi risultati. Per catturare le informazioni rilevanti ho scattato alcune fotografie, preso appunti e fatto alcuni schizzi

Ho svolto questa attività nell’area Pelagos durante l’ora di pranzo, portando con me un panino.

Questi sono stati i miei findings: - È necessario raggiungere l’area già con il pranzo perché non sono presenti attività di ristorazione sul posto.

- È presente una fontanella d’acqua ma è poco visibile quindi molti cittadini non sanno della sua presenza.

- Non è possibile sostare nell’area per un tempo prolungato perché sprovvisto di sedute con zone ombreggiate.

- Non è presente nessun tipo di cartellonistica informativa se non all’inizio della ciclovia.

49 48
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Sono presenti delle sedute ma poco riparate. La carenza di ombra non permette di sostere per un tempo prolungato nell’area. L’area nel primo pomeriggio è frequentata da amanti del fitness. L’area è frequentata da bambini con biciclette, pattini e skateboard. I manufatti risalenti all’ex area ferroviaria non sono valorizzati nè ben preservati.

Esperienze analoghe

Per avere una nuova prospettiva di ricerca è importante spostare l’attenzione su un altro contesto. In questo caso è stato utile osservare contesti analoghi come altri luoghi destinati alla collettività. Questo mi ha aiutata ad isolare alcuni elementi di un’esperienza, interazione o prodotto e quindi applicarli alla sfida di progettazione a cui sto lavorando. Le esperienze analoghe servono per trarre ispirazione da quello che già funziona e riproporlo in un altro contesto, per migliorarlo. Nel caso specifico di questo progetto ho ritenuto opportuno porre l’attenzione su alcuni luoghi vicini alla città di Ventimiglia che erano emersi durante le

interviste e capire perché fossero così frequentati dai cittadini Ventimigliesi nonostante la loro relativa lontananza. Altri invece li ho considerati perché molto simili oppure particolarmente innovativi. Da ognuna di queste esperienze ho fatto delle scoperte (findings) che troverete descritti nella didascalia della relativa fotografia. Di seguito riporto i findings in didascalia alla relative fotografie. Le eserienze analoghe sono state svolte al Parc des Oliviers di Cap Martin che dista 26 minuti da Ventimiglia, alla passeggiata mare di Monaco invece a 35 minuti di distanza, alla passeggiata mare di Mentone (24 minuti di distanza) e al Giardino D’Azeglio di Firenze.

1. All’interno del parco è presente una cartellonistica che informa i visitatori sulle aree specifiche aree presenti al suo interno, in questo mondo è più facile orientarsi (Cap Martin).

2. All’interno del parco sono presenti sculture d’arte contemporanea che creano occasione per il visitatore di fare un percorso culturale alla loro scoperta (Cap Martin).

3. Sono state installate delle casette di legno chiamate hotel per insetti per favorire la fauna utile al giardino e lottare contro i parassiti senza ricorrere a pesticidi. Questo viene comunicato ai visitatori del parco attraverso una cartellonistica dettagliata che illustra quali tipi di insetti si possono trovare (Cap Martin).

4. Sono presenti bidoni per la raccolta differenziata, contribuendo ad un maggiore rispetto per l’ambiente (Cap Martin).

51 50
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

5. È presente un giardino didattico dove i bambini a partire dai due anni coltivano frutta, fiori, legumi e piante aromatiche tutto l’anno. Lo scopo di questo progetto è far scoprire ai bambini quello che si ritrovano nel piatto, favorendo una corretta alimentazione per prevenire obesità e problemi di salute. Tutto questo è raccontato attraverso fotografie e testi presenti nel giardino. Aperto a tutti (Cap Martin).

6. Sono presenti due spazi ricreativi. Un campo da bocce e una pista dove possono essere organizzati eventi e rinfreschi privati come feste di compleanno o aperitivi aziendali (Cap Martin).

7. Sono presenti servizi igienici accessibili anche ai disabili evitando che i visitatori debbano lasciare l’area a causa di esigenze fisiologiche (Cap Martin).

9. Alcune sedute sono mobili favorendo così i visitatori ad organizzarle secondo le loro necessità.

10. Sono presenti molte zone d’ombra create dagli alberi (Cap Martin).

8. Sono stati riutilizzati vecchi elementi d’arredo per adornare il parco e nascondere le reti che ne delimitano l’area, in questo modo si sensibilizzano gli utenti al riuso creativo (Cap Martin).

10. Piccolo belvedere attrezzato con 3 postazioni fitness, due delle quali contenenti più di un attrezzo permettono a più persone contemporaneamente di utilizzarli. Presenti anche piccole sedute per riposarsi (Mentone).

53 52
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

11. È stato adibito parte di uno spazio inutilizzato ad area fitness. Un tappeto rosso morbido con una serie di attrezzi per allenarsi e sedute per riposarsi. Sono presenti una telecamera per una maggiore sicurezza e alcuni cestini per la raccolta differenziata (Monaco).

12. Una Bacheca pubblica è utile per comunicare tra cittadini eventi, annunci ecc. (Firenze).

13. È presente un’area cani ma molti non la utilizzano, preferiscono portare il proprio cane nelle aree verdi al guinzaglio (Firenze).

15. Durante tutto il percorso all’interno del giardino sono presenti numerose sedute che vengono utilizzate sia per il riposo, sia dai ragazzi per studiare (specialmente quelle vicino al campetto).

16. La presenza di molti alberi favorisce molte zone d’ombra (Firenze).

14.

17. La presenza di un campetto aperto 24h permette ai cittadini di poterne usufruire in qualunque momento della giornata (Firenze).

55 54
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
È presente un’area giochi delimitata. Alcuni genitori legano la bici dei figli lungo il suo perimetro per non doverla portare con sé ogni volta (Firenze)
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

Questionario

Prima dell’ intervista agli utenti è stato diffuso un questionario utile sia a capire il rapporto tra cittadini e spazi verdi sia a reclutare volontari per le interviste. Per prima cosa ho riflettuto riguardo le variabili più significative rispetto al progetto, considerando sia variabili demografiche che comportamentali, di conseguenza ho identificato i criteri di selezione del campione di partecipanti per l’attività di intervista. Ho tradotto queste variabili in una serie di domande orientate a capire il rapporto dell’utente con gli spazi verdi ed ho strutturato il questionario in questo modo:

- Messaggio introduttivo che spiega qual è l’intento della ricerca.

- Domande di screening: parametri demografici.

- Domande di screening: parametri attitudinali.

- Altre domande

- Conclusione in cui si invitano gli utenti a lasciare un recapito se disposti ad essere intervistati ed il compenso che riceveranno in cambio (una shopper con il logo del progetto ricamato a mano). Inoltre per rimanere aggiornati sul progetto si indica la pagina instagram @lospaziodelpubblico.

Obiettivo: Raccogliere quante più risposte possibili e cominciare ad indagare riguardo abitudini, bisogni, motivazioni e frustrazioni dei cittadini di Ventimiglia. Selezionare un campione per ogni tipologia di utente tra quelli volontari per le interviste.

Target: I Frequentatori delle aree verdi di Ventimiglia quindi i suoi cittadini e abitanti nelle zone limitrofe. Canale di distribuzione: Facebook dove il questionario è stato diffuso all’interno dei gruppi della città. Risposte ottenute: 112 Volontari interviste: 35

Campione: Dagli under 18 agli over 60 75% donne 58,9% di Ventimiglia, gli altri abitanti in zone limitrofe 73,2% vive con qualcuno 47,3% sono dipendenti e il 15,2% studenti 95% conosce il lavoro di riqualificazione dell’area Pelagos

57 56
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Vivo pienamente le aree verdi della mia città - Frequento sempre la stessa area verde - Vado spesso all’aperto a fare passeggiate - Mi piacerebbe che le aree verdi fossero fossero migliorate - Mi piacerebbe che ci fosserò più aree verdiMi piacerebbe dare la mia opinione per migliorare le aree verdi - Non frequento mai/spesso le aree verdi
non soddisfano miei bisogni -
frequento
le aree verdi perché preferisco altri luoghi IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
1. Come valuti lo sfruttamento delle aree verdi di Ventimiglia? 2. In quale di queste affermazioni ti trovi di più? Segna quante preferisci. 3. Con quale frequenza frequenti questi spazi?
perché
Non
mai/spesso

4. Quali servizi utilizzi maggiormente?

Da 1 a 5 quanto sono importanti per te questi servizi/arredi in un’area verde? (votazione massima)

71,4% Fontanella dell’acqua

67% Spazio per attività sportive 65,2% Panchine

58,9% Spazio per la socialità (es. chiosco bar)

52,7% Spazio per attività ricreative (es. corsi)

46,4% Spazio per spettacoli (es. palco, cinema)

40,2% Area Pic-Nic 38,4% Area cani

Grazie alle risposte del questionario sono emersi preziosi insight:

1. Rispetto agli altri spazi verdi della città, l’area Pelagos è la più frequentata ma solo la metà degli intervistati la frequenta più di una volta al mese.

2. Gli utenti ritengono che le aree verdi della città non siano ben sfruttate e quindi non offrano i servizi di cui necessitano per questo le frequentano raramente o addirittura mai.

3. I servizi più utilizzati dai cittadini sono la pista ciclabile (a piedi o in bicicletta) le panchine e le fontanelle d’acqua.

4. La maggior parte dei cittadini fa spesso passeggiate all’aperto per questo vorrebbe che ci fossero più aree verdi e che quelle esistenti fossero migliorate.

5. La maggior parte dei cittadini ritiene che le fontanelle dell’acqua, le panchine e lo spazio per le attività sportive siano servizi essenziali ma ritengono comunque importanti gli spazi per la socialità e per attività ricreative.

59 58
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

Interviste

Qual è il modo migliore per comprendere le speranze, i desideri e le aspirazioni di coloro per cui si sta progettando se non parlare direttamente con loro?

Le interviste agli utenti sono state fondamentali in questa fase perché essendo sessioni individuali di ricerca sul campo, hanno fornito preziosi dati qualitativi. Il design incentrato sull’uomo significa proprio questo: arrivare alle persone per cui si sta progettando e ascoltare le loro parole. Per questo è importante fare delle domande che vadano in profondità, orientate a capire le motivazioni e i bisogni espressi o inespressi della persona intervistata.

Grazie ai 35 volontari reclutati tramite il questionario prima citato, sono stati selezionati 11 intervistati, ognuno appartenente ad una diversa tipologia di utente. Sono stati contattati tramite il recapito lasciato al momento del questionario e invitati a partecipare ad un’intervista possibilmente nell’area Pelagos, ma è stata data loro la possibilità di svolgerla anche a distanza o in altro luogo (2 di loro hanno scelto infatti la modalità a distanza causa lavoro). Sono state definite le domande da rivolgere al partecipante costruendo una traccia per supportare lo svolgimento della conversazione (pg 18-19), e raccogliere tutte le osservazioni sotto forma di note. Prima di iniziare è stata fatta firmare ad ogni partecipante una

liberatoria per poter registrare l’intervista, questo è servito per poterle riascoltare in un secondo momento e annotare alcuni particolari tralasciati.

La struttura dell’intervista era così organizzata:

- Domande generali sulla vita, i valori e le abitudini della persona

- Domande più specifiche riguardanti direttamente la sfida di progetto

Team: 2 persone (intervistatrice, note-taker)

N° intervistati: 11 Campione: Dai 16 ai 54 anni, 9 donne e 2 uomini di cui 4 studenti e 7 lavoratori.

Durata intervista: 30’ circa Obiettivo: Capire in profondità i bisogni e i comportamenti degli utenti in merito alle aree verdi della città, raccogliere le informazioni e utilizzarle per generare idee relative al progetto.

Dopo aver concluso le interviste, ogni informazione importante è stata riportata fedelmente su un post-it, di colore diverso a seconda dell’intervistato da cui era stata acquisita. Successivamente tutti i post-it sono stati riuniti e clusterizzati per affinità tematica (Incontrarsi, Iniziative, Interesse naturalistico, tutela ambientale, estetica, attività fisica, servizi e ristoro, bambini), e raccolti a loro volta in altre sottocategorie se necessario (fig.27).

Grazie a questi raggruppamenti tematici sono stati estrapolati preziosi insight:

1. I cittadini non frequentano spesso l’area perché non c’è un luogo di incontro dove poter dialogare o organizzare attività ricreative.

2. I cittadini hanno una particolare attenzione per l’aspetto naturalistico dell’area. Vorrebbero potersi recare per osservare e ascoltare la natura.

3. Ai cittadini piacerebbe avere a disposizione uno spazio dove poter organizzare delle iniziative oppure prenderne parte.

4. L’avifauna non viene rispettata perché c’è mancanza di comunicazione e tutela della ZSC.

5. I giovani adulti non si trovano a proprio agio nell’area a causa della mancanza di pulizia, ordine e colore (fiori).

6. Gli sportivi non praticano altra attività fisica al di fuori della corsa e della camminata perché mancano delle postazioni per il fitness e l’organizzazione di corsi sportivi all’aperto.

7. I giovani preferiscono passeggiare in montagna perché in questo modo possono vivere il verde.

8. I genitori non si recano nell’area pelagos perchè non c’è un’area dedicata con giochi per bambini ma preferiscono altre aree verdi della città.

9. I cittadini sento l’esigenza di un’area ristoro per rilassarsi o per ritrovarsi con gli amici.

10. Ai cittadini piacerebbe organizzare dei pic-nic ma non possono farlo perché non è presente un’area adibita con dei tavolini.

11. Ai cittadini piacerebbe avere la possibilità di utilizzare un barbecue per ritrovarsi durante il fine settimana e mangiare insieme.

12. I genitori non portano i bambini nell’area dopo scuola perché manca un punto ristoro per fare merenda.

13. I cittadini pensano che dovrebbero esserci più punti acqua nella zona per dissetarsi soprattutto d’estate.

14. Ai cittadini piacerebbe poter sfruttare la pista ciclabile avendo la possibilità di affittare una bicicletta perché non tutti ne possiedono una.

15. I cittadini sentono l’esigenza di un luogo all’ombra dove sostare e rilassarsi ma non possono farlo perché attualmente l’area è interamente esposta al sole.

16. I cittadini sostano nell’area per un tempo limitato perché non sono presenti servizi igienici.

61 60
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

INTERVISTA UTENTE

Durata dell’intervista: 35-40 minuti

Struttura dell’intervista:

INTRODUZIONE (3 minuti)

WARM-UP (10 minuti)

TEMA 01 - utilizzo delle aree verdi (5 minuti)

TEMA 02 - esperienza con una sopecifica area verde (10 minuti)

TEMA 03 - rigenerazione dell’area Pelagos (2 minuti)

CONCLUSIONE (5 minuti)

1. INTRODUZIONE (3 min)

Introduzione me stessa e pregetto Ciao, mi chiamo Giulia....

Introduzione membri del gruppo

Come puoi vedere oggi non sono da solo, ma mi accompagna la collega Silvia San tambrogio che si occuperà di prendere note durante la nostra conversazione e docu mentare quello che ci diciamo.

Registrazione

Vorremmo inoltre registrare la nostra intervista, utilizzando un’applicazione di dettatu ra vocale per essere in grado di condividere gli insight che emergono con il nostro team di progetto. Inoltre vorremmo scattare alcune fotografie senza riprendere il tuo volto, l’utilizzo sarà del tutto interno e serviranno per documentare tutto il percorso proget tuale. Sei d’accordo?

Durata

Trascorreremo con te 30-40 minuti circa. L’intervista sarà una conversazione sponta nea e informale, non esistono risposte giuste o sbagliate, ci interessa principalmente capire meglio la tua esperienza e raccogliere la tua opinione onesta relativi ai temi che tratteremo.

Hai qualche domanda prima di iniziare?

2. WARM-UP (10 min)

OBIETTIVO: rompere il ghiaccio e costruire una conoscenza generale della vita perso nale e lavorativa dei partecipanti

- Come ti chiami?

- Dove vivi? Condividi la casa con altre persone?

- Qual è il tuo lavoro?

- Cosa fai nel tempo libero?

- Ci puoi descrivere la tua giornata tipo?

3. TEMA 01: utilizzo delle aree verdi (5 min)

OBIETTIVO: comprendere il comportamento dei partecipanti rispetto alle aree verdi della città

- Quali aree verdi della città preferisci frequentare?

- Perchè proprio queste?

4. TEMA 02: esperienza con una specifica area verde (10 min)

OBIETTIVO: scendere di un livello di dettaglio ed analizzare un’esperienza specifica

- Quali di queste frequenti maggiormente?

- Quali servizi utili offre?

- Ricordi un servizio presente in un’area verde che ti ha particolarmente colpito?

- C’è qualcosa che ti piacerebbe fare all’aperto ma che ora non puoi fare?

5. TEMA 03: rigenerazione dell’aerea Pelagos (2 min)

OBIETTIVO: testare alcune ipotesi e raccogliere il feedback dell’utente

- Se questi servizi ci fossero qui nell’area Pelagos, la frequenteresti maggiormente?

6. WRAP-UP (5 min)

OBIETTIVO: Concludere le conversazione

Ringraziamenti

Ti ringraziamo molto per averci dedicato del tempo, è stato molto utile e abbiamo scoperto tante cose che non sapevamo, su cui riflettere nel nostro progetto.

Incentivo

Ecco la shopper per aver partecipato a questa attività. Ti ringraziamo nuovamente e speriamo di rimanere in contatto per eventuali nuove sessioni di questo tipo.

Hai qualche domanda per noi prima che ci salutiamo?

63 62
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

Interviste agli esperti

Anche se il punto cruciale di questa fase di ricerca è parlare con le persone per cui si progetta, parlando con gli esperti si possono guardare le cose sotto una diversa prospettiva. Si possono ottenere informazioni utili riguardo un argomento, informazioni chiave sulla storia, il contesto e le innovazioni rilevanti. In questo caso sono stati intervistati tre esperti, due ecologi operanti nell’Oasi del Nervia e il presidente di GazeBò, un’associazione molto attiva sul territorio che si occupa del recupero e della gestione del patrimonio locale. Il procedimento seguito è stato lo stesso delle interviste agli utenti ma con domande differenti.

Team: 2 persone (intervistatrice, note taker)

N° intervistati: 3 (due ecologi e il presidente di un’associazione locale) Durata intervista: 30’ circa Obiettivo 1: Capire che ruolo hanno e quali attività svolgono gli ecologi all’interno dell’Oasi del Nervia, conoscere le criticità e i bisogni della ZSC.

Obiettivo 2: Capire di cosa si occu pa l’associazione, come operano sul territorio e quali criticità riscontrano.

Anche in questo caso le interviste sono state registrate e riascoltate in un secondo momento utilizzando uno strumenti di dettatura vocale per riportare fedelmente tutta la traccia scritta. Sono state individua te le frasi chiavi e annotate su post-

it. Successivamente sono stati rag gruppati per affinità e clusterizzati insieme ai post-it delle interviste utente come riportato nella pagina precedente.

Dalle interviste condotte agli esperti sono emersi i seguenti insight:

1. L’associazione GazeBò ha difficoltà nell’organizzare mostre per promuovere il talento di giovani artisti locali a causa dell’assenza di uno spazio espositivo al chiuso.

2. I giovani memebri dell’associazione Gazebò ritengono che manchi sul territorio uno spazio da dedicare ai giovani, in particolare uno spazio di confronto che offra loro delle attrezzature specifiche come ad esempio potrebbe essere una sala destinata a conferenze con videoproiettore o spazi che permettano loro di coltivare la creatività.

3. Gli ecologi ritengono che ci sia una mancanza di tutela ambientale in particolare dai cittadini che non conoscono l’importanza del territorio ma potrebbero farlo se fossero informati riguardo a ciò che li circonda.

4. Gli ecologi ritengono che le strutture presenti nell’area non siano valorizzate ma potrebbero esserlo se venissero destinate ad altri ultilizzi invece che lasciarle dismesse o almeno divulgare la loro storia.

INTERVISTA ESPERTO AMBIENTALISTA

Durata dell’intervista: 35-40 minuti

Struttura dell’intervista:

INTRODUZIONE (3 minuti)

WARM-UP (10 minuti)

TEMA 01 - conoscere gli ambientalisti (10 minuti)

TEMA 02 - criticità e bisogni (5 minuti)

CONCLUSIONE (5 minuti)

1. INTRODUZIONE (3 min)

2. WARM-UP (10 min)

OBIETTIVO: rompere il ghiaccio e costruire una conoscenza generale della vita perso nale e lavorativa dell’intervistato

- Come ti chiami?

- Dove vivi?

- Di cosa ti occupi?

3. TEMA 01: conoscere gli ambientalisti (10 min)

OBIETTIVO: comprendere il comportamento degli ambientalisti rispetto all’oasi.

- Fai parte di un’associazione?

- Di cosa vi occupate?

- Quali attività svolgete sul territorio?

- Quali attività promuovete?

- Progetti in cantiere?

4. TEMA 02: criticità e bisogni (5 min)

OBIETTIVO: scendere di un livello di dettaglio ed analizzare l’area Pelagos

- Criticità sull’oasi?

- Bisogni?

5. WRAP-UP (5 min)

- Ringraziamenti

- Hai qualche domanda prima che ci salutiamo?

67 66

3.3.3 Focus group

Con il termine focus group si indica un’intervista di gruppo molto utilizzata quando si effettua una ricerca educativa, in cui l’intervistatore conduce l’intervista su un numero ristretto di soggetti. In questa particolare modalità, l’intervistatore ha il ruolo di facilitatore, cerca di stimolare l’interazione e il dialogo tra i soggetti stessi, stando attento a non permettere la perdita del focus, cioè del tema principale sul quale si vuole dialogare. (R. Trinchero, 2002). E’ un metodo particolarmente utile per esplorare in modo approfondito le opinioni, gli atteggiamenti o i comportamenti di una certa collettività e per approfondire gli atteggiamenti sottostanti al pensiero ed al comportamento umano. (R. Trinchero, 2004).

A differenza dell’intervista singola, questa metodologia, permette di avere una quantità maggiore di informazioni partecipate e condivise e permette di percepire opinioni, sentimenti e atteggiamenti che spesso non emergono durante l’intervista singola in cui l’intervistato essendo solo, ha meno “coraggio” ad esprimere opinioni veritiere.

All’interno del nostro progetto, per questa attività è stato coinvolto il gruppo scout Intemelia 1 attraverso un video di lancio del progetto presentato ai ragazzi durante la route di pasqua il 3 marzo 2021. Il video illustrava gli obiettivi del progetto e invitava i ragazzi a prenderne parte partecipando a 3 appuntamenti (fig. 28)

RIGENERAZIONE FOCE DEL NERVIA - Intemelia 1

TEST

Sabato 1 MAGGIO

Ciclovia Pelagos (1h)

WORKSHOP

di gruppo: Personas, user journey, generazione e condivisione delle idee.

fig.28 Timeline

Data: 10 Aprile 2021 Luogo: Chiesa di San Secondo, Ventimiglia (IM) Durata: 3h Team: 2 persone (facilitatrice, assistente)

Numero di partecipanti: 24 Associazioni: Branca R/S ed alta squadriglia E/G del gruppo scout agesci Intemelia 1. Fascia di età: 15-19 i ragazzi più 4 membri della comunità capi 25-60 Approccio: Esplorativo Tono: Informale Obiettivo: Comprendere le dinamiche e i bisogni della comunità scout Programma: Condivisione risultati del giornale fotografico, disegnalo!, brainstorming, card sorting

Giornale fotografico

Questa attività è utilizzata per capire meglio il contesto di una persona, le persone che li circondano, le dinamiche comunitarie e il viaggio attraverso il modo in cui utilizzano un prodotto o servizio. L’attività si è svolta durante la settimana che ha preceduto il focus group dove tutti i partecipanti hanno caricato su un drive condiviso le foto scattate durante la settimana, inerenti ai temi proposti (un’attività che vorresti svolgere in un altro modo, un’attività che vorresti svolgere in un altro luogo, un momento della giornata in cui sei soddisfatto, un luogo che ti fa stare bene, un servizio che stai utilizzando).

Per questo primo appuntamento è stato chiesto loro di realizzare un giornale fotografico prima del nostro incontro: ogni scout ha caricato su una cartella drive condivisa alcune fotografie appartenenti ad una precisa categoria richiesta ed ha portato con sé del materiale di cancelleria per l’incontro.

L’approccio del focus group è stato di tipo esplorativo e il tono dell’incontro molto informale: è stato fondamentale accogliere i partecipanti e metterli a proprio agio.

All’inizio del focus group abbiamo commentato insieme le immagini per capire meglio come l’autore interpretasse il momento immortalato. Per ogni categoria proposta sono state tirate le somme di quello che per la comunità è importante e individuati gli insight.

69 68
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
3 APRILE Video descrittivo (3’)
del progetto con video descrittivo e lancio del giornale fotografico (da consegnare entro il 9/04). LANCIO Sabato 10 APRILE Ciclovia Pelagos (1h30) Commenti sui giornali fotografici. Attività di disegno. Discussione sulle dinamiche e bisogni della comunità. INTERVISTA DI GRUPPO Sabato 17 APRILE Ciclovia Pelagos (3h) Sessione di co-progettazione con varie attività
Sabato
Presentazione
Prova del prototipo di progetto, raccolta dei feedback e generazione di idee per il miglioramento. IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
scout
fg.29 Fotografia scattata durante il focus group, 10 Aprile 2021
per il gruppo
Intemelia 1

Insight 5: I membri della comunità scout vorrebbero svolgere in un luogo diverso l’attività didattica perché attualmente sono costretti a farla a casa, preferirebbe invece poter tornare tra i coetanei.

Insight 1: La comunità scout vorrebbe svolgere in modo diverso le sue attività di uscita.

Insight 2: I membri della comunità scout si sentono soddisfatti quando si ritrovano con i loro coetanei

Insight 3: I membri della comunità scout si sentono soddisfatti quando riescono a terminare tutti i loro compiti e sono liberi.

Insight 4: I membri della comunità scout utilizzano principalmente servizi fuori casa come palestre, bar e trasporti

Insight 6: Ai membri della comunità scout fa stare bene il mare, la montagna e lo sport.

71 70
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca

Disegnalo!

Il disegno è un ottimo modo per imparare dalle persone per cui si sta progettando, che sia uno schizzo veloce, un grafico o una sequenza temporale permette di superare le barriere linguistiche e tenere un registro della ricerca. Il disegno può anche aiutare le persone ad organizzare i loro pensieri visivamente e in generale stimolare idee e conversazioni in un modo diverso dal parlare.

Quindi per avvicinarci al concetto di rigenerazione è stato chiesto ai presenti di disegnare su un foglio cosa fosse per loro la rigenerazione, precisando che non erano indispensabili particolari doti artistiche e che non c’era un giusto o sbagliato. Gli obiettivi sono stati di fare interagire e comunicare anche chi ha difficoltà ad esprimersi a parole e di poter rappresentare graficamente i loro pensieri.

Brainstorming

“Il successo del sistema della giuria ha provato che una dozzina di teste può giudicare congiuntamente, e bene. Ma quello è un pensiero finalizzato al giudizio. Come può funzionare un pensiero creativo? Può una squadra produrre idee? La risposta è sì. Adeguatamente organizzato e gestito un gruppo può essere creativamente produttivo a un livello straordinario” (A. Osborn, 1953).

Il brainstorming è un procedimento creativo per produrre idee, spesso organizzato consentendo prima a ciascun partecipante di raccogliere i propri pensieri individualmente, quindi iniziare a condividere e costruire uno sopra l’altro un’idea, al fine di ottenere un ampio insieme di possibilità. Nella parte finale del brainstorming, l’obiettivo è

solitamente quello di raggruppare, analizzare e dare priorità ai diversi elementi al fine di identificare le soluzioni o le direzioni più promettenti.

Durante il focus group abbiamo costruito un brainstorming sulla base dei disegni realizzati. Ogni partecipante commentava ad alta voce il disegno spiegando quindi cosa fosse per lui la rigenerazione e con l’aiuto del facilitatore venivano colti gli aspetti fondamentali ed estrapolate le parole chiave da inserire man mano nel cartellone. Abbiamo così definito cos’è davvero la rigenerazione per la comunità scout infatti le parole maggiormente emerse sono state rinascita, trasformazione, crescita, verde, ciclo, riuso, seconda vita, natura e acqua.

73 72
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca fg.30-32 Fotografie scattata durante l’attività Disegnalo! , 10 Aprile 2021 fig.33 Brainstorming creato durante il focus group, 10 Aprile 2021

Card sorting

L’ordinamento delle carte aiuta a scoprire i modelli mentali dell’utente per una migliore architettura delle informazioni. In questa attività agli utenti viene chiesto di organizzare le carte secondo una gerarchia d’importanza. Nel nostro caso sono stati divisi casualmente i partecipanti in 6 gruppi da 4/5 persone e ad ognuno di questi è stato consegnato un mazzo di 12 carte. Sulle carte erano raffigurati elementi che favoriscono la rigenerazione di uno spazio (arredi urbani, attività,

servizi), tranne una che era vuota. è stato chiesto di ordinare le carte in ordine di importanza e di completare la carta vuota con un elemento per loro significativo, che avrebbero dovuto poi inserire tra le altre carte. Ogni gruppo ha poi nominato un capogruppo che ha esposto a tutti i partecipanti le scelte fatte e l’elemento aggiunto nella carta vuota. Lo scopo era capire mediamente le preferenze della comunità e cosa avrebbero disegnato all’interno della carta vuota.

75 74
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
fig.37 Media delle preferenze espresse durante il card sorting e conclusioni fg.34-36 Attività di Card sorting, 10 Aprile 2021 Presentazione del Workshop Make a Space, 17 Aprile 2021

3.3.4 Workshop

Il workshop di co-progettazione è una sessione di lavoro di gruppo, in cui diversi attori, potenziali utenti del servizio, vengono invitati a discutere le criticità esistenti e individuare insieme delle possibili soluzioni, seguendo un percorso guidato. Il nostro workshop Make a Space ha coinvolto stakeholder e potenziali utilizzatori dell’area Pelagos in un percorso esplorativo con la finalità di condividere le necessità di tutti, generare idee e convogliare verso un obiettivo comune.

Hanno preso parte al workshop gli scout del gruppo intemelia 1, ecologi e cittadini (di cui un architetto, un designer e un ciclista) che hanno contribuito con le loro competenze e conoscenze a individuare in modo veloce ed efficace soluzioni per risolvere un problema.

Ad ogni partecipante è stata fatta firmare una liberatoria audio e video prima dell’inizio del workshop e sono stati messi a loro totale disposizione un angolo anti-covid (con igienizzante, fazzoletti e mascherine) ed un angolo ristoro (con bibite e snack dolci e salati) assistito da due collaboratrici.

Il workshop è iniziato con la presentazione del progetto e la divisione in 6 gruppi: 3 scout e 3 cittadini/ecologi. A loro disposizione il materiale utile (igienizzato) per lo svolgimento delle attività (fig.38).

Data: 17 Aprile 2021

Luogo: Area Pelagos, Ventimiglia Durata: 2h30

Team: 3 persone (facilitatore, assistente, fotografa) più 2 all’accoglienza e punto ristoro Numero di partecipanti: 33 Associazioni: Cittadini, Ecologi, Branca R/S ed alta squadriglia E/G del gruppo scout agesci Intemelia 1. Fascia di età: Dai 15 ai 60 anni

Approccio: Esplorativo

Tono: Informale Obiettivo: Individuare criticità e bisogni dei possibili frequentatori dell’area e ipotizzare delle soluzioni Programma: Giornale fotografico, costruzione personas, creazione journey map, brainstorming

Personas

La prima attività a gruppi è stata quella delle personas e serve per individuare le diverse tipologie di utente che frequentano l’area Pela gos. Ad ogni gruppo è stato chiesto di elaborare una o più personas che rappresentasse la tipologia di uten te di cui i membri facevano parte, creando un personaggio esempli ficativo che mettesse in evidenza i tratti attitudinali (necessità, aspet tative, problemi, etc.). Per questa attività è stato utilizzato il kit di designers italia.

Journey map

Questa seconda attività è servita per capire come attualmente gli utenti interagiscono con quest’area. Quindi, partendo dalle personas in dividuate in precedenza, per ognuna di loro bisognava identificare tutte le fasi dell’esperienza seguen do una sequenza logica di intera zione tra utente e area.

Nel dettaglio: le attività che l’uten te svolge, le criticità che ostacolano il percorso e il conseguente livello di soddisfazione o frustrazione nell’e sperienza (Kit Designers Italia).

79 78
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Fig. 38 Materiale per il workshop
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Fig. 39-42 Attività durante il Workshop, 17 Aprile 2021

Brainstorming

Dopo aver elaborato personas e relative journey map, ad ogni gruppo è stato chiesto di ipotizzare possibili soluzioni attuabili nell’area per rispondere alle criticità individuate e scriverle sui post-it in dotazione. In questa fase finale di Brainstorming tutti i gruppi si sono riuniti ed un portavoce per ogni gruppo ha presentato brevemente a tutti i partecipanti le personas e le journey map prodotte, soffermandosi sulle criticità individuate e le soluzioni ipotizzate, incollando i post-it su un cartellone comune.

Analizzando nel dettaglio il brainstorming creato durante il workshop, i post-it sono stati raggruppati secondo affinità tematiche, ad ognuna delle quali è stato dato un nome. Come possiamo notare (fig.45) prevalgono i temi della sicurezza e della tutela ambientale insieme al tema della cultura, ma sono emerse soluzioni anche nel campo dell’attività motoria e dell’interazione oltre che nel relax e ad altri servizi.

81
Workshop a gruppi, 17 Aprile 2021
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Fig. 43-44 Brainstorming, 17 Aprile 2021
83 82
workshop Punto di incontro con gli amici Area studio all'aperto Area cani Ricerca approfondita del luogo Skate park Area fitness Luogo non monotono per famiglie Circoscrivere gli spazi Panchine Ristoro Pergolato Orto condiviso Centro culturale wi-fi Parco giochi Luogo  sicuro per i  bambini (no  biciclette) Toilette Luogo per studiare all'aperto e al coperto v deocamere Presidio sanitario Sala mostra Biblioteca Spazio museale Istituzione d un ente parco composto da espert Pulizia dei rifiuti Spazio al  chiuso per  eventi  (polivalente) Campetto Luoghi all'ombra dove poter leggere Campo da calcio Cartel onist ca informativa Eventi per scoprire e valorizzare il Nervia Sicurezza e tutela Cultura Interazione Relax Attività motoria Altri servizi fig.45 Raggruppamento per affinità tematiche del brainstorming IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Brainstorming

Interviste sul campo

Oltre alla progettazione di attività per giovani-adulti appena descritte, sono state organizzate delle attivi tà più idonee ai giovani adolescenti (15-16 anni) del gruppo scout Inte melia 1, come le interviste sul campo. I partecipanti sono stati orga nizzati in 2 gruppi da 3 ed è stato chiesto loro di dividersi tra i diversi ruoli:

- Intervistatore: Presenta il grup po, il progetto e conduce l’intervista seguendo la traccia di domande fornite.

- Documentazione scritta: Duran te l’intervista prende appunti sulle

risposte dell’intervistato compilando il foglio fornito.

- Documentazione fotografica: Prima dell’intervista fa firmare la liberatoria fotografica e, se l’intervi stato acconsente, scatta fotografie con il suo telefono per raccogliere ulteriori particolari. Carica gli scatti sulla cartella drive condivisa.

Dopo la divisione dei ruoli i ragazzi sono andati in giro per l’area Pela gos ad intervistare i presenti totalizzando 14 interviste in 2 ore ed ana lizzando un campione di persone dai 20 agli 83 anni.

Dalle interviste svolte sono emersi i seguenti insight:

1. I giovani adolescenti che frequentano l’area sentono l’esigenza di avere uno spazio a loro dedicato come uno skate park o un campetto in questo modo potrebbero ritrovarsi con i loro coetanei.

2. i cittadini ritengono necessaria l’installazione di bidoni per la raccolta differenziata al fine di rispettare maggiormente l’area e limitare l’accumulo di rifiuti nelle discariche.

3. I cittadini frequentano quest’area perché offre ampi spazi

aperti e molta vegetazione anche se preferirebbero che il verde fosse maggiormente presente e più curato.

4. I cittadini frequentano l’area solo di passaggio a causa della mancanza di alcuni servizi ma potrebbero sostare se ci fossero un chiosco bar e dei servizi igienici.

5. I cittadini pensionati transitano nell’area mentre fanno passeggiate ma essendo un percorso lungo vorrebbero che ci fossero delle aree relax dove poter sostare

Foto

85 84
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
scattate dai ragazzi scout durante le interviste sul campo.
IL PERCORSO PROGETTUALE - La ricerca
Fig. 46 Lancio delle interviste sul campo, 17 Aprile 2021 Intervista sul campo del Gruppo Scout Intemelia 1 durante il workshop, 17 Aprile 2021

La definizione

3.4.1 Personas e journey map

Arrivati a questo punto del percorso progettuale è stato necessario creare delle personas sulla base dei dati raccolti finora e relative journey map per poter costruire un brainstorming delle possibili soluzioni progettuali e confrontarlo con il brainstorming realizzato dai partecipanti del workshop.

Personas

Le personas rappresentano visivamente un gruppo di persone con caratteristiche comuni (bisogni, aspirazioni, comportamenti), aiutando a comprendere i diversi punti di vista dei diversi gruppi di stakeholder ed immedesimarsi. Le personas aiutano a mantenere il focus sul gruppo di utenti per cui si sta progettando ed evitare di progettare per se stessi. Per costruirle è stato necessario partire dai dati raccolti durante le interviste svolte dal team e identificare quali categorie di stakeholder rappresentare. Successivamente per ognuna di loro si sono individuati dei pattern, cioè i comportamenti, interessi, bisogni

che ricorrono rispetto al tema del progetto. Per farlo ho utilizzato lo strumento attribute matrix (pg 47).

Questo strumento si costruisce definendo una caratteristica o un comportamento emerso dalle interviste e ponendo i suoi estremi ai margini di un asse. Una volta preparato lo scheletro, composto da una serie di assi posti l’uno sotto l’altro, si posizionano i diversi utenti intervistati in relazione a quanto emerso nelle interviste.

In questo caso ho utilizzato dei post-it colorati perché facilitano visivamente la corrispondenza con la persona intervistata.

Per prima cosa è stato necessario

individuare quali categorie di stakeholder rappresentare in base alle interviste svolte:

Ho aggiunto dati biografici (fittizi) rappresentativi di quella persona come genere, età, professione e una breve bio. Ho dato un nome (fittizio) alla persona ed associato un aggettivo che la caratterizza con la stessa iniziale del nome (es. Silvia, Socievole) questo per facilitare la memoria. Per finire ho aggiunto un’immagine rappresentativa della persona e una citazione, tratta direttamente dalle interviste, per rendere il personaggio più vivido.

Journey map

La journey map è strettamente correlata ad una persona costruita, si riferisce quindi ad un gruppo di persone con caratteristiche comuni ed è utilizzata per mappare l’esperienza di interazione con l’area interessata.

- L’adolescente

- Lo studente universitario - Il genitore - Il lavoratore

Successivamente, tramite lo strumento degli estremi ho individuato i pattern, ovvero i comportamenti/interessi/bisogni ricorrenti rispetto al tema di progetto, e costruito le personas. A questo punto sono andata a costruire ogni persona con le informazioni ricorrenti raccolte per ogni categoria di stakeholder.

Per prima cosa è stato necessario suddividere la linea del tempo in prima, dopo e durante ed individuare delle micro fasi dell’esperienza dando loro un nome. Successivamente bisogna mettersi nei panni della persona e scrivere il suo obiettivo (scenario). A questo punto ho descritto l’interazione della persona con l’area elencando tutte le azioni che svolge in ordine cronologico, elencando per ognuna i touchpoint (punti di contatto) con i quali la persona interagisce.

89 88
3.4

fa sport non fa sport GIULIA,  26 EUGENIA, 27 ELENA, 23 FRANCESCA 23 BARBARA, 52 ANDREA, 35 GIUSEPPINA, 25 ELENA, 48 PINA, 54 ROBERTO, 53 IRIS, 16 Strumento attribute matrix

passeggia in montagna passeggia in città frequenta la ciclovia non frequenta la ciclovia

Iris, 16 Andrea, 35

Elena, 23 Maria Elena, 48

Francesca, 23 Barbara, 52

Giuseppina, 25 Roberto, 53

Giulia, 26 Pina, 54

da solo con figli sosta nell'area solo di passaggio IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione

Eugenia, 27

91 90
giovane anziano conosce la ciclovia non conosce la ciclovia

Silvia, 16, Adolescente socievole

Chiara

Bio Vive con genitori. Durante la settimana segue le lezioni dell'istituto superiore che frequenta un po' in DAD e un po' in presenza. Il pomeriggio esce con gli amici al parco e rientra presto a casa per fare compiti. Conosce il lavoro di riqualificazione dell'area Pelagos e la frequenta ogni tanto con gli amici fermandosi a chiacchierare e a guardare i coetanei che usano skate o bici.

Aspirazioni

Dopo un lungo periodo di DAD è contenta di essere tornato tra i banchi e aver rivisto i suoi amici. Non vede l'ora che sia estate e che finisca la scuola per poter passare tutto il giorno con loro.

Struttura Personas

scenario: macro-fase azioni

Vorrebbe rimanere più tempo con gli amci.

attività pratica: User Journey Map

Bio

Vive con genitori, è tornata in città a causa della pandemia e segue le lezioni universitarie online. Durante la settimana rimane la maggior parte del tempo davanti al pc ma ogni tanto cerca di trovare il tempo per uscire a fare una passeggiata o vedersi con gli amici. Nel fine settimana, le piace fare lunghe passeggiate soprattutto seguendo la rete sentieristica della zona che ha riscoperto in quest'ultimo anno a casa e che l'ha aiutata ad affrontare questo periodo difficile. Conosce il lavoro di riqualificazione dell'area Pelagos e la frequenta per praticare attività sportiva.

Aspirazioni

è contenta di riscoprire la sua città e le piacerebbe potersi vivere pienamente gli spazi verdi che offre. Le pia cerebbe partecipare a delle attività ricreative e sportive all'aperto in modo da potersi distrarre ogni tanto dello studio.

Struttura Personas

Frustrazioni

Passa la maggior parte della settimana davanti al pc, si sente frustrata perché vorrebbe fare un po' di movimento ma non ci sono molti spazi attrezzati e ben curati nella città in cui fare una pausa. Vorrebbe partecipare a molte attività ma ci sono pochi spazi destinati a questo e di conseguenza poche iniziative.

attività pratica: User Journey Map

Vorrebbe stare meno davanti al pc e fare un po' di movimento o qualche attività ricreativa.

Uscita da scuola Ritrovo con gli amici Compiti

Esce da scuola e va a casa a mangiare Esce di casa e si ritrova con gli amci. Si dirigono verso lo spazio pubblico dove si ritrovano con loro coetanei. Comprano qualcosa da bere e da mangiare per fare merenda.

PRIMA DOPO DURANTE punti di contatto

Rientra a casa presto perchè deve svolgere compiti assegnati per il giorno dopo.

Scuola, casa, smartphone Parco, panchine, Supermercato/Bar, smartphone Casa, scuola, smartphone

Step-by-step

Comunicazione di pubblica utilità per i beni culturali Prof.ssa Sara Barbieri

scenario: macro-fase azioni

Lezioni online Pausa dallo studio Studio

Segue le lezioni online del suo corso universitario. Prende appunti.

PRIMA DOPO DURANTE punti di contatto

Rientra a casa presto perchè deve studiare. Pista ciclabile, Bar Casa, università, pc Casa, università, pc

Step-by-step

Esce di casa per distrarsi. Fa una passeggiata o una corsetta. Oppure vede qualche amico per bere una cosa insieme.

Comunicazione di pubblica utilità per beni culturali Prof.ssa Sara Barbieri

93 92
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione

Bio

Vive con compagno e figli. La sua settimana è organizzata in funzione dei figli, va a prenderli a scuola dopo il lavoro e li porta al parco a giocare e fare merenda. Nel fine settimana invece le piace organizzare pic-nic nelle aree verdi attrezzate. Conosce il lavoro di riqualifica zione dell'area Pelagos ma la frequenta raramente, quando figli vogliono andare in bicicletta.

Aspirazioni

Spera con il suo lavoro di garantire un futuro ai figli, nel frattempo si impegna a farli crescere. Non vede l'ora che arrivi il fine settimana per poter passare dei momenti felici insieme alla sua famiglia all'a ria aperta.

Struttura Personas

scenario: macro-fase azioni

Andrea 50, Lavoratore Attento

Bio

Vive da solo. Durante la settimana segue la sua routine lavorativa e durante il weekend approfitta del tempo libero per fare passeggiate sia in città per incon trare gente che in montagna dove trova tranquillità. Cerca di mantenersi in forma ritagliando qualche ora durante la settimana per brevi momenti di attività sporti va. Conosce il lavoro di riqualificazione dell'area Pelagos e ogni tanto la frequenta ma solo di passaggio.

Aspirazioni

Andrea spera di andare il prima possibile in pensione per dedicarsi completamente alle sue camminate e alla natura. Vorrebbe organizzare al parco delle grigliate con gli amici.

Struttura Personas

attività pratica: User Journey Map

Vorrebbe dover fare meno strada per raggiungere le aree che forniscono servizi e passare più tempo con la sua famiglia.

attività pratica: User Journey Map Nel weekend Esce dal lavoro

Con i bambini

Finisce di lavorare Si dirige a scuola a prendere bambini Lavoro, macchina scuola

Step-by-step

Prende bambini a scuola Li porta al parco dove ci sono altri bambini Giocano nell'area giochi o con la bicicletta Scambia due parole con le altre mamme Compra la merenda ai bambini

PRIMA DOPO DURANTE punti di contatto

Scuola, parco, area giochi, altri bambini, bar.

Organizza qualcosa di diverso per stare con la sua famiglia. Es. pic nic

Macchina,Parco, Area pic nic

scenario: macro-fase azioni

Vorrebbe sapere di più sulla natura che lo circonda e avere maggiori occassioni di contatto con le altre persone

PRIMA DOPO DURANTE

Esce dal lavoro Attività sportiva

Finisce di lavorare e si dirige a casa per mettersi l'abbigliamento adeguato all'attività sportiva

punti di contatto

Esce di casa per fare una passeggiata o una corsetta. Sosta nelle aree attrezzate che dispongono di un percorso fitness per fare qualche esercizio. Utilizza le fontanelle d'acqua.

Lavoro, macchina, casa

Step-by-step

Comunicazione di pubblica utilità per i beni culturali Prof.ssa Sara Barbieri

Passeggiata mare, aree fitness attrezzate, fontanelle d'acqua

Nel weekend

Si ritrova con gli amici, passeggia in città, va a camminare in montagna. Amici, pista ciclabile, montagna

Comunicazione di pubblica utilità per beni culturali Prof.ssa Sara Barbieri

95 94
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione

3.4.2 Brainstorming e clustering

Grazie alle journey map create è stato possibile capire quali sono le criticità dell’area riscontrate da ogni persona ed ipotizzare delle possibili soluzioni raccogliendole

in un brainstorming. A loro volta queste soluzioni individuate sono state clusterizzate, quindi raccolte per affinità in categorie e dato loro un nome.

3.4.3 Confronto tra brainstorming

questo punto è stato necessario confrontare il brainstorming appena ottenuto con quello elaborato dai partecipanti del workshop. Questo confronto ha permesso di trovare le corrispondenze fra i due e capire cosa fosse davvero utile a soddisfare

i bisogni delle persone. Insight: I frequentatori dell’area non rispettano l’Oasi del Nervia perché non la conoscono ma sarebbero più rispettosi e incuriositi se ci fosse un modo per comunicare loro queste informazioni.

Interazione

Fig. 47 Brainstorming costruito dalle journey maps.

Fig. 48 Brainstorming costruito durante il workshop.

Attività motoria

97 96
Aula studio Wi fi posto per sedersi At ività d datt che per ragazz fiori Corsi al aperto es yoga) Strutture per fitness cura del verde uogo d ncon o a ad n pe d ba o a t v à c ea v Spaz o esposi ivo Area ristoro Area pic nic Barbecue  condiviso più punti acuqa Nolegg o bic Spazio  all'ombra Servizi igienici Car e on t ca nformat a d dat ca Pun d osse vaz one Area giochi Attività motoria Brainstorming Estetica Servizi e ristoro Incontrarsi Cultura Relax Interesse naturalistico
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione
Brainstorming workshop Punto di  incontro  con gli  amici Area stud o a l aperto Area  cani Ricerca  approfondita  del luogo Skate  park Area fitness Luogo non  monotono  per famiglie Circoscrivere  gli spazi Panchine Ristoro Pergo ato Orto cond v so Centro  culturale wi-fi Parco  giochi Luogo s curo per bamb n (no b c c e te) Toilette Luogo per  studiare  all'aperto e  al coperto videocamere Presidio san tario Sala mostra Biblioteca Spaz o museale s tuz one d un ente par o compos o da e pe t Pul zia dei r fiuti Spaz o al chiuso per event po valen e Campetto Luoghi  all'ombra  dove poter  leggere Campo da ca cio Ca te on s ca n ormat va Eventi per  scoprire e  valorizzare  il Nervia Sicurezza e tutela Cultura
A
Relax
Altri servizi
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione

3.4.4 Triangolazione dati

Arrivati a questo importante momento di definizione del progetto, oltre questo match tra brainstorming, bisogna considerare anche gli insight emersi dalla triangolazione dei dati, quindi delle criticità esistenti che potremmo non aver ancora considerato. Ma cos’è la triangolazione dei dati? Roberto Trinchero, docente di pedagogia dell’Università degli Studi di Torino, ce la spiega così: “il ricercatore rileva dati relativi agli stessi fattori in tempi, contesti

e situazioni differenti (in cui il ricercatore ipotizza che tali fattori non debbano variare); se tutti i dati rilevati portano sostanzialmente alle stesse conclusioni allora sono dati validi”.

Quindi se uno stesso dato emerge in tre situazioni differenti (per esempio durante l’immersione, dal questionario e dalle interviste) posso considerarlo come valido quindi estrapolare un insight ed evidenziare una mancanza.

Di seguito le triangolazioni dati:

1. L’importanza di un punto di osservazione è emersa durante le immersioni, le interviste e il workshop.

Insight: Gli amanti della natura non possono vivere a pieno le bellezze dell’Oasi del Nervia perché mancano punti di osservazione ma potrebbero farlo se ci fossero.

Immersioni Workshop Interviste

Questionario Immerisoni Interviste

2. L’importanza di sedute all’ombra dove fare una piccola pausa è emerso dal questionario, dalle immersioni, e dalle interviste. Insight: le persone non sostano nell’area perchè sprovvista di sufficienti sedute all’ombra ma lo potrebbero fare se ci fossero.

3. L’importanza dello skate park è emersa del focus group, dalle immersioni e dal workshop. Insight: Gli adolescenti rovinano le sedute in legno dell’area Pelagos perché sono l’unico arredo che possono sfruttare per fare i trick con le bici o con lo skate ma eviterebbero di farlo se ci fosse un’area attrezzata a loro dedicata.

Focus group Immersioni Workshop

Brainstorming Focus group Workshop

4. L’esigenza di un’aula studio per i giovani è emersa dal focus group, dal workshop e dal brainstorming. Insight: I giovani studenti non possono rimanere tra di loro il pomeriggio perchè hanno i compiti da svolgere ma potrebbero farlo se ci fosse uno spazio a loro dedicato dove

5. Il bisogno di cartellonistica informativa/didattica è emersa dall’immersione, dalle esperienze analoghe e dalle interviste con gli esperti.

Insight: I frequentatori dell’area non rispettano l’Oasi del Nervia perché non la conoscono ma sarebbero più rispettosi e incuriositi se ci fosse un modo per comunicare loro queste informazioni.

Esperienze analoghe Interviste esperti Immersione

99 98
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione
IL PERCORSO PROGETTUALE - La definizione

Prototipatione e raccolta feedback

Le esigenze emerse dallo studio del territorio e dalle interviste con gli esperti sono qui elencate:

1. Allargare superficie Oasi: l’Oasi del Nervia si estende per 60 ettari anche se solo 40 di questi sono considerati SIC/ZSC (zona di interesse comunitario/zona speciale di conservazione). Con la costruzione della passerella gli habitat sono stati frammentati quindi allargare la sua superficie potrebbe mitigare il danno subito.

3.5.1 Vincoli progettuali

Arrivati alla fase di sviluppo della bozza progettuale è necessario considerare i vincoli progettuali prima di proseguire. Come descritto nel capitolo 2.2.2 l’area oggetto di rigenerazione è adiacente ad una zona speciale di conservazione quale l’Oasi del Nervia, per questo motivo bisogna considerare tutti i vincoli che derivano dalla sua vicinanza. Essendo il progetto incentrato sull’uomo nel rispetto dell’ambiente circostante, chiameremo questi vincoli esigenze perchè non vogliamo considerarle limitazioni, bensì necessità del territorio. Esigenze nate soprattutto dal danno subito in seguito alla realizzazione della passerella sul Torrente Nervia costruita nel 2018 durante l’opera di riqualificazione dell’area Pelagos.

2. Punti di osservazione: una delle opere per mitigare la costruzione della passerella è la creazione di punti di osservazione che aumentano il valore naturalistico dell’area e favoriscono un turismo consapevole incentrato sul rispetto dell’Oasi.

3. Informare per rispettare: l’Oasi del Nervia non viene rispettata, gli utenti oltrepassano i suoi confini danneggiando involontariamente flora e fauna. Questo a causa dell’informazione quasi totalmente assente di cosa sia una ZSC e di come rispettarla.

4. Preservare la biodiversità: la biodiversità è la ricchezza della vita sulla terra, che comprende non solo gli essere umani e animali, ma

anche le altre forme di vita, dai vegetali ai microrganismi, compreso il materiale genetico. Esistono diversi fattori di perdita di biodiversità. A scala globale, il principale fattore di perdita di biodiversità animale e vegetale sono la distruzione, la degradazione e la frammentazione degli habitat, a loro volta causate sia da calamità naturali sia e soprattutto da profondi cambiamenti del territorio condotti ad opera dell’uomo (come ad esempio la passerella che è stata costruita sul torrente Nervia).

5. Studio di incidenza: La Valutazione di incidenza ambientale (VIncA) è il procedimento amministrativo, di carattere preventivo, finalizzato a valutare se piani, programmi, progetti, interventi o attività, in modo singolo, sinergico o cumulativo, possano determinare significative incidenze negative sui siti (ZSC e ZPS) della rete Natura 2000, alla luce degli obiettivi di conservazione degli stessi. La valutazione di incidenza si applica sia relativamente a previsioni che ricadono all’interno delle aree Natura 2000, sia a previsioni relative ad aree esterne che possano comunque incidere, direttamente o indirettamente, su habitat e specie tutelati all’interno del Sito. Lo scopo è quello di

annullare o limitare al minimo eventuali effetti negativi sugli habitat e sulle specie, individuando possibili azioni di mitigazione in grado di ridurre i potenziali impatti, valutando il grado di impatto residuo ed esprimendo un giudizio sulla compatibilità della previsione del piano o del progetto con il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie vegetali e animali presenti nell’area.

Per richiedere uno studio di incidenza ci si può rivolgere ad ARPAL, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure.

Un Soggetto istituzionalmente competente per la Valutazione di Incidenza che voglia usufruire del supporto tecnico di ARPAL deve inviare richiesta scritta al seguente indirizzo:

ARPAL

Unità Operativa Pianificazione e Coordinamento Attività Territoriali (PCA) - Biodiversità Via Bombrini n. 8 – 16149 GENOVA Tel. 010 6437 350/351

Il parere viene reso nei termini di legge - entro 60 gg - e si configura come relazione tecnica a supporto della Valutazione di Incidenza”

101 100
3.5
IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback

3.5.2 Criteri di progettazione e proposta di progetto

Skate park: spazio ampio e circoscritto dedicato alle attività con skate e bicicletta

Wi-fi: Indispensabile negli spazi adibiti ad aula studio.

Punto ristoro: Collocazione nel punto più frequentato dell’area dove si incrociano i flussi. Servizi igienici: Facilmente raggiungibili.

Punti acqua: necessità di punti acqua in più punti strategici dell’area.

Area giochi: Esigenza di un’area circoscritta che divida l’area giochi dal passaggio delle biciclette sulla pista ciclabile.

Punti di osservazione: Collocazione in luoghi strategici dove è possibile osservare la fauna dell’Oasi.

Attrezzi fitness: Necessità di pavimentazione.

Dopo aver preso atto delle esigenze del territorio è arrivato il momento di elaborare una bozza di progetto. Non si tratta ancora del progetto finale perché, come indicato nella timeline, questa è la proposta che verrà prototipata e testata sul campo dagli utenti per capire insieme a loro come migliorarla. La scelta dei servizi e degli arredi collocati nell’area è frutto di tutto il percorso progettuale svolto finora e la sua precisa collocazione deriva da alcuni criteri che ora andrò ad illustrare (vedi pagina seguente).

L’area considerata è quella colorata, dove il verde indica semplicemente la presenza d’erba.

I criteri per la collocazione dei servizi/arredi sono stati i seguenti:

m

Aula studio: Spazio sia al chiuso che all’aperto con copertura wifi. Necessità di silenzio e tranquillità quindi collocazione fuori dal centro nevralgico dell’area.

Area pic-nic: Posizionamento delle aree in luoghi più appartati e non a ridosso dei passanti. Possibilità di barbecue.

Zona d’ombra: essenziale in particolare per chi sosta per un tempo prolungato nell’area.

Noleggio bici: Posizione strategica all’inizio della pista ciclabile.

Spazio polivalente: necessità di un luogo al chiuso per una questione di sicurezza nei confronti delle possibili opere ospitate e di contrasto alle condizioni climatiche sfavorevoli in caso di eventi.

Campetto: Spazio circoscritto ed abbastanza ampio. Assenza di persone nelle vicinanze per evitare urti con il pallone.

103 102 IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback
IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback
105 104 Proposta di progetto per l’area Pelagos di Ventimiglia 1 1 1 punto acqua 2 skate park 3 aula studio 4 wi-fi 5 spazio polivalente 6 punto ristoro 7 servizi igienici 8 stagno 9 punti di osservazione 10 attrezzi fitness 11 area giochi 12 noleggio bici 13 campetto Fiori nelle aiuole e cartellonistica informativa 14 area pic-nic 15 zona d’ombra 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 14 15 m IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback
Anteprima del progetto per i partecipanti del workshop, 8 Maggio 2021

3.5.3 Anteprima del progetto per i partecipanti del workshop

È arrivato il momento di testare il progetto sul campo e per farlo ho deciso di creare un prototipo, ovvero una planimetria dell’area 594 x 841 cm con sopra dei postit mobili riguardanti le soluzioni proposte e altre quattro mappe più piccole 270 x 420 cm. Questo primo momento di raccolta feedback è avvenuto insieme ai partecipanti del workshop, i quali, divisi in gruppi, hanno utilizzato i prototipi per testare le loro opinioni sulla proposta di progetto.

Data: 8 Maggio 2021 Luogo: Area Pelagos, Ventimiglia Durata: 1h30 Team: 2 persone (moderatrice, assistente) Numero di partecipanti: 15 Partecipanti: Branca R/S del gruppo scout agesci Intemelia 1 e cittadini Fascia di età: 17-60

Tono: Informale Obiettivo: raccogliere feedback riguardo la proposta di progetto Programma: Presentazione del progetto, attività sul campo, raccolta feedback

Presentazione

In un primo momento è stata presentata ai partecipanti la planimetria dell’area realizzata su un supporto in forex formato A1. A questa planimetria vuota andavano ad aggiungersi uno alla volta dei post-it (fig. 50) con su scritto un servizio o un arredo che avrebbe contribuito a rigenerare l’area. Ogni post-it veniva collocato in una posizione precisa, secondo la proposta di progetto elaborata, e veniva accompagnato da una breve spiegazione su motivazioni e criteri di scelta e collocamento di quel determinato servizio/arredo.

109 108
fig. 50 Post-it con scritte le proposte per l’area IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback fig. 49 Presentazione della proposta di progetto, 8 maggio 2021. IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback

Attività sul campo

Successivamente i partecipanti sono stati divisi in 4 gruppi misti, ad ognuno è stata consegnata una riproduzione in scala minore (A3) della proposta di progetto insieme ad un blocco fogli con alcune domande che avrebbero accompagnato la loro riflessione. È stato quindi chiesto ad ogni gruppo di spostarsi nell’area per osservare da vicino i punti d’interesse(fig.52), ovvero quelli che presentavano una soluzione proposta, è rispondere alle seguenti domande:

1. Quale servizio è il più utile? Perché?

2. Quale meno utile? Perché?

3. Cosa manca? A chi sarebbe utile?

4. Cosa cambieresti?

Infine al punto 5 erano presenti alcuni post-it e si invitava il gruppo a scrivere sopra le nuove proposte in modo da poter creare la nuova configurazione sulla mappa adesiva a loro disposizione e nella fase conclusiva mostrarla agli altri gruppi.

Presentazione dei gruppi

Terminata l’attività sul campo, tutti i gruppi si sono riuniti. Un portavoce per ogni gruppo ha presentato a tutti i partecipanti le loro riflessioni ed ha riconfigurato la planimetria principale secondo quanto riportato sulla loro mappa in formato A3, spostando, togliendo e/o aggiungendo post-it (fig.51)

111
fig.51 Presentazione dei gruppi della propria configurazione ideale dell’area. IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback fig.52 Attività sul campo a gruppi. IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback

3.5.4 Condivisione a tutta la cittadinanza

Successivamente la proposta di progetto è stata condivisa con tutta la cittadinanza attraverso i canali social del progetto e i gruppi facebook della città di Ventimiglia. In particolare su facebook è stata condivisa la planimetria con la proposta di progetto ed allegato un breve questionario per facilitare la raccolta dei feedback degli utenti. Sulla pagina instagram del progetto è stato fatto lo stesso: è stata pubblicata la proposta

di progetto nel feed, pubblicati nelle storie alcuni sondaggi e condiviso in bio il link per compilare il questionario. Grazie alla numerosa partecipazione dei cittadini di Ventimiglia abbiamo totalizzato 82 risposte al questionario.

Target: cittadini di Ventimiglia e frequentatori dell’area Pelagos Canale di distribuzione: Instagram e facebook Risposte: 82

Di seguito le domande del breve questionario divulgato insieme alla proposta di progetto e le relative risposte raccolte:

1. Come reputeresti lo sfruttamento dell’area Pelagos se fosse davvero così?

I cittadini ritengono che se l’area fosse implementata con tutti i servizi presenti nella proposta progettuale, sarebbe decisamente sfruttate meglio, anche se alcuni ritengono che ci sia ancora un margine di miglioramento.

2. Quali servizi secondo te sono più utili?

I cittadini ritengono più utili i servizi igienici, i punti acqua, lo spazio polivalente, il punto ristoro e le zone d’ombra.

3. Quali sono MENO utili?

Ritengono invece meno utili il wifi, lo skate park, l’aula studio, il punto di osservazione, lo stagno e il campetto.

113 112
IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e
feedback IL PERCORSO
feedback
raccolta
PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta

4. Come cambieresti i servizi dell’area?

I cittadini vorrebero tenerere: punti acqua, servizi igienici, zone d’ombra, punto ristoro, spazio polivalente e cartellonistica informativa. Eliminerebbero invece: Skate park, aula studio, wifi, campetto, stagno, attrezzi fitness.

5.

6. Cambieresti qualcos’altro?

Dalle ultime due domande, rispetto a cosa manca e cosa cambierebbero i cittadini, è emersi con forza i temi della sicurezza e dell’accessibilità in particolare ai disabili CAMBIERESTI

QUALCOS'ALTRO?

Relax

No sarebbe già be lo se c osse tutto que lo in ista!

Così da progetto va bene

No, è molto bello così

Niente

Pitturare i muri grigi del sottopasso

Più zone d'ombra Maggiore zona d'ombra

Fare in modo che e zone g oco s ano d v se da dove passano e b c cle te

Estetica Sicurezza Animali

Cercherei di rispettare la zona faunistica

Propongo o ka e park t a e zone 10 e 11 u uf uendo e amp ando a os a e s ent a des ra d a c ab e dove c era o ato a de e ocomo e

l campetto non serve ma se proprio è da fare sicuranen e ontano da a zona ab tata

Spostare o skatepark v c no ag alber e lontano dal aula studio!

e u o a V s o a s q s d e d e e e u u n o n e o a s e s a e n d e me e e a e b o e e B h n O p a g p u v e u u ffi No p o d e n e b u a n z da T

Penserei anche ad una area cani

Proporre un percorso per correre su un tappeto morb do come c é à Monaco

Camb e e mo o t oppo Comunque comp men pe la e a tenz one a e spec fiche no me d m ga one e sa vagua d a de oas

Camb erei la zona di co legamento con a passeggiata

r a w fi è c nc p e on am n e no e e na ona w afi ma e e e n e ne os z ona u um a on pub a ns em a e e c me e c e no co e u a su n e a r a pu o d s o b n c e o a e p n s o a d e am n e

R cariche e ettriche per bici ���� monopattino elettr co

115 114
Cosa manca? a chi sarebbe utile?
DEF BR LLATORE AREA CANI Presumo s ano p evist accessi e serv zi per d sab l AREA CANI Campo da ping pong AREA CONCERT / CENTRO SOC ALE PISCINA  COPERTA TANTO VERDE P ù ve de p ù omb a p ù a b r e p ante Ser r bbe no ag an ma por e ebbe omb a um d à ar pu a + OMBRA L acqua non deve ma mancare L a ea de e m ar ad e se e uno p z o d pa segg o e s ago sen a at à rumo ose n omp t b con oa aun s a PUNTO DI PR MO SOCCORSO  UN  PRESIDIO Manca percorso per disab li Metterei più punti acqua Corsia jogging. Area pesca ungo i fiume manca forse uno spazio per cani B KE PARK Pe ut agaz semp e d p ù usano e b c r k e non sanno dove anda e Zona tranqu l a per ettura Pedane per disabili Bar ristoro Punto ristoro Un bar Telecamere Manca percorso per disabil ANIMALI RISTORO SICUREZZA VEGETAZIONE RELAX ZONE  D'OMBRA ACQUA ACCESSIBILITA' SPORT AGGREGAZIONE IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback
COSA MANCA?
Attività sportiva IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta feedback

3.5.5 Analisi feedback

Come si nota nel paragrafo precedente, nei riquadri presenti a fianco ad ogni grafico è contenuta una scorciatoia che permette di visualizzare meglio i risultati ottenuti. Per ognuna delle ultime due domande invece, essendo aperte, è stato costruito un brainstorming con le risposte ottenute e successivamente raggruppate secondo affinità tematiche per visualizzare meglio i feedback.

Grazie all’analisi di tutti i feedback raccolti sia durante l’anteprima che grazie al questionario, sono emersi i seguenti findings:

1. Per i giovani adolescenti sono essenziali degli spazi sociali come uno skate park, un’aula studio o un punto ristoro. Trovano invece meno utile l’area fitness.

2. Per i cittadini adulti sono invece indispensabili i servizi igienici, i punti acqua e le zone d’ombra ma ritengono comunque importante la presenza di un punto ristoro e uno spazio polivalente. Lo skate park e l’aula studio invece sono considerati poco utili.

Durante questa analisi sono inoltre emersi temi importanti come la sicurezza, intesa come punto di primo soccorso, e l’accessibilità ai disabili. Per quanto riguarda il tema della sicurezza è possibile che i cittadini percepiscano l’area come isolata e quindi non sicura, un’opera di rigenerazione aiuterà sicuramente a diminuire questo senso di insicurezza. L’accessibilità ai disabili invece ad ora è garantita ma in vista delle nuove soluzioni proposte sarà da considerare questo fattore estremamente importante.

117
IL PERCORSO PROGETTUALE - Prototipazione e raccolta
feedback

Comunicazione con gli utenti

Vison

Riappropriarsi e rivivere le aree verdi dismesse della città, rispettando il territorio.

3.6.1 Il nome e il logo

Studio del logo

Studio del logo e manuale d’uso.

Studio del logo e manuale d’uso

Lo Spazio del Pubblico

Mission

Creare un senso di comunità tra i cittadini, offren do loro la possibilità di partecipare alla rigenera zione di aree dismesse, progettando soluzioni che soddisfano i loro bisogni nel rispetto del territorio.

Target

I Cittadini del Comune di Ventimiglia ed i frequen tatori delle sue aree verdi.

Valori

Inclusione Collaborazione Sostenibilità Rispetto per l’ambiente Rigenerazione

119 118
3.6
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti

Filson Pro Bold

ABCDEFRGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

yessy regular

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

È stato scelto Filson Pro Bold come carattere dominante perché essendo senza grazie ha un’aria moderna ed innovativa, permettendo di essere percepito in modo chiaro e semplice. In questo modo l’ambito di cui trattiamo risulta diretto ed immediato.

A Lo Spazio Pubblico è stata aggiunta la preposizione articolata del che rende il Pubblico complemento di specificazione. Il font utilizzato è diverso dal precedente perchè vuole evidenziare le due possibili letture:

Lo Spazio Pubblico:

Il progetto si propone di rigenerare un’area che è in parte pubblica e in parte privata. Quando un spazio può qualificarsi come pubblico?

L’accezione di pubblico non dipende dalla proprietà di uno spazio ma dall’uso che se ne fa e dalle norme che ne regolano l’accesso e determinano quindi l’utilizzo della collettività.

Lo Spazio del Pubblico:

La preposizione articolata del vuole richiamare il processo collaborativo del progetto. Quando una cosa ci appartiene ne facciamo quello che vogliamo, la costruiamo e la modifichiamo secondo le nostre esigenze, ed è proprio questo lo scopo del progetto: progettare uno spazio secondo le esigenze dei cittadini, di chi vive davvero questo luogo.

121 120
Caratteri tipografici
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
IL

IL

IL

PERCORSO

L’evoluzione del pittogramma

Città in costruzione Simboleggia una città incompleta, che necessita di piccoli interventi per essere terminata. Richiamo alla figura umana L’uomo è al centro del progetto, i cittadini sono infatti parte attiva del processo di rigenerazione. Progettare con le persone, per le persone.

+ +

123 122
Richiamo al territorio Il Leccio è un albero molto diffuso nella zona di Ventimiglia. Lo Spazio del Pubblico progetta rispettando la flora e la fauna della ZSC presente alla foce del torrente Nervia. PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
Logo temporaneo Utilizzato durante il percorso progettuale. Si è evoluto grazie alla partecipazione di scout, cittadini ed ecologi al progetto. Le mani che racchiudono la città in un abbraccio simboleggiano la cura dei cittadini e il loro senso di appartenenza. Le chiome di Leccio richiamo uno dei valori del progetto: il rispetto per l’ambiente circostante.
- La comunicazione con gli utenti
Logo ufficiale inedito Nella fase conclusiva del percorso partecipativo, il logo incarna i risultati ottenuti: i cittadini partecipano alla rigenerazione della città nel rispetto del territorio. Le chiome di Leccio e le mani vanno ad omologarsi alla città creando un insieme armonioso, una collaborazione tra città, uomo e territorio. Le mani coprono quasi totalmente i vuoti della città in costruzione.
PROGETTUALE

Configurazioni

Area di rispetto

Logo verticale

Lo Spazio del Pubblico Lo Spazio del Pubblico

Logo orizzontale

Lo Spazio del Pubblico

Logo senza pittogramma

Lo Spazio del Pubblico

xx

Lo Spazio del Pubblico x Lo Spazio del Pubblico

x x

x

Lo Spazio del Pubblico x Lo Spazio del Pubblico x

xx

L’area tratteggiata rappresenta l’area minima di rispetto del logo, nessun elemento può essere inserito un quest’area. La larghezza (x) dello spazio coincide con l’altezza della parola “Lo Spazio”. Sono state seguite queste indicazioni per garantire la massima leggibilità e visibilità del logo.

125 124
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti

Leggibilità

Colori

Nero

Per la stampa

C 89 M 77 Y 62 K 96

R 10 G 11 B 11 #0A0B0B

25mm 12,5mm 5,5mm Lo Spazio del Pubblico Lo Spazio del Pubblico

Lo Spazio del Pubblico

Rosa C 0 M 31 Y 42 K 0

R 234 G 192 B 154 #EAC09A

Per il web

188px 94px 40px Lo Spazio del Pubblico Lo Spazio del Pubblico

Lo Spazio del Pubblico

Verde C 62 M 0 Y 64 K 0

R 133 G 184 B 126 #85B87E

Il logo è leggibile anche se riprodotto in dimensioni ridotte. Il logo non è stato ridotto oltre le dimensioni indicate in questa pagina.

127 126
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti

Uso dei colori su fondo bianco, nero, colorato e fotografico

Usi impropri

Lo Spazio del Pubblico Lo Spazio del Pubblico Lo Spazio del Pubblico

Non distorcere il logo

Non alterare le dimensioni degli elementi

Non modificare i font

Lo Spazio del Pubblico

Non modificare i colori

Non utilizzare il logo su immagini fotografiche senza il riempimento bianco del pittogramma

Un utilizzo non corretto del logo può confondere e rendere difficile il riconoscimento del progetto. Qui sono presentati alcuni esempi di usi impropri del logo.

129 128
PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
IL
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti

3.6.2 I social

Per tenere aggiornati i cittadini sugli sviluppi del progetto sono stati utilizzati Instagram e Facebook come strumenti di comunicazione. Sono stati scelti entrambi per poter raggiungere un bacino d’utenza maggiore in quanto Instagram è maggiormente utilizzato dai Millennials (18-38) mentre Facebook è il social preferito da Baby Boomers (53-73) e Generazione X (38-53).

Inizialmente è stato pubblicato un post sui gruppi facebook di Ventimiglia con allegato il questionario che indagava il rapporto tra utenti e aree verdi. Riporto qui la descrizione del post: “Cari cittadini, sto svolgendo un progetto di riqualificazione delle aree dismesse nella zona della foce del Nervia coinvolgendo attivamente i cittadini. Vogliamo progettare per le persone, sulla base delle vostre necessità e dei vostri desideri, per questo abbiamo bisogno di conoscere il punto di vista di ognuno di voi! Per iniziare vi inviterei a rispondere a qualche domanda al link qui sotto. Per chi di voi avesse voglia di dare un maggiore contributo o tenersi aggiornato sugli sviluppi del progetto, trova tutte le info in fondo al questionario!”

Qui in fondo al questionario avrebbero trovato questa sezione:

“Se sei interessato a seguire gli sviluppi del progetto seguici sulla pagina instagram @lospaziodelpubblico”.

La pagina instagram @lospaziodelpubblico è stata pensata per presentare, tenere informati, invitare, condividere e partecipare alle diverse fasi del processo progettuale. In funzione di questi obiettivi, il feed della pagina è stato organizzato mantenendo ogni riga monotematica (fig.53)

I primi post sono stati utilizzati per presentare il progetto nella sua totalità: la sfida, gli obiettivi, l’approccio partecipativo e le diverse fasi del processo.

Successivamente, in seguito allo svolgimento della prima attività partecipata (il focus group), viene riportato nel feed il brainstorming costruito dai ragazzi del gruppo scout Intemelia 1 per tenere informati i cittadini sugli sviluppi del progetto e far conoscere il tema della rigenerazione.

Per la seconda attività partecipata (il workshop Make a Space) è stata pubblicata sul feed la locandina dell’evento per invitare i cittadini a prenderne parte.

È stata poi fatta una piccola mostra fotografica con lo scopo di condividere il percorso fatto insieme, che si divide anche qui per

tematiche: Focus group, Workshop e Anteprima. Infine è stata resa pubblica la proposta di progetto per l’area Pelagos di Ventimiglia con lo scopo di invitare i cittadini a partecipare a quest’ultima fase di progetto lasciando un loro feedback a riguardo. I feedback potevano essere dati in due modalità: tramite il link al questionario che si trovava in bio oppure rispondendo ad una serie di sondaggi nelle Instagram Story. Nel feed si trovano anche una Timeline (fig.54) dettagliata di tutte le fasi del percorso progettuale e una presentazione dell’evoluzione del logo che vuole sottolineare l’importanza della partecipazione e del rispetto per la vicina Oasi del Nervia.

Guardando la pagina nella sua totalità si può notare come prenda man mano colore grazie alla collaborazione di cittadini, scout ed ecologi al progetto. Come scritto nella didascalia di un post: “Grazie al vostro aiuto il progetto comincia a prendere colore”.

Sulla pagina facebook Lo spazio del pubblico sono state pubblicate la galleria fotografica e la proposta di progetto con l’invito a dare la propria opinione compilando il questionario.

131 130
PROGETTUALE - La comunicazione
IL PERCORSO
con gli utenti
La
fig.53 Pagina instagram @lospaziodelpub blico con organizzazione dei post in righe monotematiche. con gli utenti
IL PERCORSO PROGETTUALE -
comunicazione

Timeline fasi di progetto

Questionario Interviste Focus group Workshop Feedback Progetto finale

Il questionario ha coinvolto parte della popolazione raccogliendo informazioni utili riguardo le abitudini dei cittadini ed ha permesso di reclutare volontari per le interviste.

Le interviste sono state svolte singolarmente, in presenza o a distanza in base alla vostra disponibilità. Sono servite per raccogliere informazioni più approfondite riguardo abitudini, esigenze, aspirazioni, frustrazioni.

Svolto con la partecipazione del gruppo scout Intemelia 1.

Lo scopo dell’attività è stato di avvicinare i ragazzi al concetto di rigenerazione e conoscere abitudini, esigenze, aspirazioni e frustrazioni di questa comunità.

Con la pertecipazione di cittadini, ecologi e gruppo scout Intemelia 1 è stato fatto un percorso esplorativo sulla pista ciclabile. Grazie alle attività svolte abbiamo creato un brainstorming proponendo delle idee per l’area.

Sarà resa pubblica la proposta di progetto per la rigenerazione dell’area Pelagos al fine di raccogliere le vostre opinioni riguardo le soluzioni trovate. vostri commenti serviranno per migliorare il progetto!

Grazie alla partecipazione dei cittadini al processo progettuale arriveremo a definire insieme il progetto finale per la rigenerazione dell’area Pelagos soddisfando i vostri bisogni nel rispetto della ZSC.

133 132
Cittadini ed ecologi Gruppo scout Entrambi
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
fig.54 Timeline del percorso progettuale con fasi che prevedono il coinvolgimento del pubblico

Piano editoriale digitale

1° Settimana

PRESENTAZIONE PROGETTO

- Spiegazione naming progetto e logo

- La sfida, l’approccio e il piano

- Introduzione alle fasi progettuali

2° Settimana RISULTATI FOCUS GROUP E INVITO AL WORKSHOP

- Brainstorming sulla rigenerazione creato surante il focus group

- Invito al workshop e dettagli sullo svolgimento

6° Settimana MOSTRA FOTOGRAFICA

- Raccolta delle fotografie scattate durante il focus group

- Raccolta del fotografie scatatte durante il workshop

- Raccolta delle fotografie sattate durante l’anteprima del progetto

7° Settimana PROPOSTA DI PROGETTO E RACCOLTA FEEDBACK

- Presentazione della planimetria con la proposta di progetto

- Raccolta dei feedback tramite sondaggi

4° Settimana

EVOLUZIONE DEL LOGO

- Descrizione del nuovo logo e dei valori del progetto

ig ig

5° Settimana TIMELINE

- Illustrazione della timeline con dettagliata ogni fase del percorso progettuale

ig ig

ig ig fb fb

Questo è il piano editoriale digitale della comunicazione del progetto, ovvero lo schema organizzativo che ho seguito nella pubblicazione dei contenuti destinati ai social, in particolare ad Instagram e Facebook. ig fb instagram facebook

135 134
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti

3.6.3 I supporti ricamati

Sono stati ricamati a mano con il punto erba alcuni supporti che hanno contribuito a rafforzare e comunicare l’identità del progetto. Su ognuno il logo iniziale del progetto: la città in costruzione. Sono state realizzate 3 t-shirt nere per i membri del team tutto al femminile (organizzatrice, collaboratrice e fotografa, fig.57), indossate durante tutte le attività a contatto con il pubblico. Le t-shirt hanno contribuito a creare una brand awarness e dare un’identità ben chiara al progetto e ai suoi valori, oltre ad una chiara distinguibilità dei membri del team.

Sono state anche realizzate alcune shopper, ognuna unica perché fatta a mano e con filo di diverso colore, che sono state regalate ai cittadini volontari che si sono fatti intervistare nella fase di ricerca del progetto (fig.55-56)

136
IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti Dettaglio del logo ricamato sulla maglietta di un membro del team
139 138
fig.55 Shoppers ricamate a mano per gli intervistati con il logo del progetto. fig.56 Shopper e maglietta ricamate a mano con il logo del progetto. IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti fig.57 Il team del workshop durante il suo svolgimento con indosso le t-shirt del progetto. IL PERCORSO PROGETTUALE - La comunicazione con gli utenti

4.1 Abstract

4.2 Mappe tematiche

Il progetto di tesi nasce con l’obiettivo di riappropriarsi e rivivere le aree verdi dismesse di Ventimiglia, in particolare dell’area Pelagos, ex zona ferroviaria della città. Con il Patrocinio del Comune di Ventimiglia e la collaborazione di cittadini, scout ed ecologi si svolge un percorso partecipativo che contribuisce a creare un senso di comunità tra i partecipanti, concretizzandosi in una proposta progettuale per la rigenerazione dell’area Pelagos, che soddisfa i bisogni umani, valorizzando e rispettando il territorio circostante.

Di seguito sono illustrate le proposte per il progetto di rigenerazione dell’area Pelagos divise per tematiche (il verde, i punti acqua, la cartellonistica, le aree attrezzate). Rispetto alla prima bozza progettuale il campo di intervento è stato ridotto. Questo in seguito alla dichiarazione della MDC (durante il mese di aprile) di avere progetti in cantiere per una parte dell’area di loro competenza (vedi paragrafo 2.3.3). Alla luce di ciò, l’area di intervento considerata sarà quella colorata nella mappa, appartenente quasi totalmente al Comune di Ventimiglia, esclusa una piccola parte (i due edifici dove sono previsti aula studio e spazio polivalente) che è di proprietà della MDC ma per la quale attualmente non sono previsti progetti.

141 140 Il progetto
4.

4.2.1 Il verde

4.2.2 I punti acqua

Per quanto concerne il verde, si è ipotizzato che ogni porzione di terreno non pavimentata debba avere un manto erboso (attualmente presente solo nelle aiuole). Il progetto prevede anche di piantare alberi autoctoni, come il Leccio e il Cipresso, in luoghi strategici come lungo la pista ciclabile per offrire ai visitatori un po’ di rifugio all’ombra e nelle zone adiacenti all’Oasi del Nervia

per creare delle zone cuscinetto e preservarla. Inoltre è importante esaltare le peculiarità locali per questo è stato pensato di aggiungere fiori in tutte le aiuole, per abbellire e colorare l’area e richiamare la splendida Riviera dei fiori di cui Ventimiglia fa parte. Come ultimo intervento si propone l’installazione di piccole casette per gli insetti nelle aiuole per contribuire a preservare la biodiversità.

La tematica dei punti acqua è emersa con forza da tutto il percorso progettuale, per questo motivo sono stati previsti all’interno della proposta progettuale altri due punti acqua rispetto a quelli già esistenti. Il primo più vicino all’accesso del giardino didattico sia per essere utilizzato al suo interno, sia dai passanti. Il secondo punto acqua è stato invece previsto in un punto strategico a metà strada da dove dovrebbero sorgere skate park e area fitness.

La collocazione di alberi lungo la pista ciclabile ha il fine di creare delle zone d’ombra e al contempo rendere l’area visibilmente più rigogliosa.

Zona cuscinetto Utile per trovare rifugio all’ombra ma anche per creare una zona cuscinetto.

Fiori nelle aiuole Abbellire e colorare l’area rendendola più ospitale.

Casette per insetti Da collocare nelle aiuole per contribuire alla preservazione della biodiversità. Annessi cartelli didattici sugli insetti.

Bosco di Lecci Non accessibile al pubblico. Utile ad allargare il territorio dell’Oasi.

143 142
IL PROGETTO - Mappe tematiche IL PROGETTO - Mappe tematiche
AQ AQ AQ AQ AQ AQ Punti acqua esistenti Punti acqua
previsti

4.2.3 La cartellonistica

Per sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’Oasi e dell’area Pelagos è stata pensata l’installazione di una cartellonistica informativa. che nella vicina Oasi del Nervia, osservabile dal punto birdwatching.

far orientare visitatori.

Didattica su flora e fauna

la biodiversità presente sia nell’area Pelagos che nella vicina Oasi del Nervia, osservabile dal punto birdwatching.

4.2.4 Le aree attrezzate

Infine sono state predisposte alcune aree attrezzate messe a disposizione dei visitatori. I aree attrezzate progettate cercano di andare incontro alle esigenze di ogni tipo di utenza, dai più piccoli con l’area giochi, agli atleti con l’area fitness.

Aula studio e libreria

Spazio polifunzionale

Spazio al chiuso destinato ad ospitare eventi temporanei organizzati da privati ed associazioni volti alla valorizzazione del patrimonio locale.

Punto primo soccorso

All’interno del punto ristoro è presente una cassetta di primo soccorso per ogni evenienza, date le attività sportive che si svolgono nell’area.

Area fitness

Spazio all’aperto dove verranno installa ti degli attrezzi per il fitness.

Skate park

Spazio attrezzato con pavimentazione in cemento.

Area giochi e relax

Spazio ampio su manto erboso dove saranno presenti delle sedute, are una piccola area giochi.

piezometrica 6 10 3

Punto ristoro e servizi igienici Chiosco che diventi un punto di riferi mento nell’area. Annessi servizi igienici con accessibili ai disabili.

per locomotive

Bacheca pubblica

Uno spazio pubblico dove poter scambiare liberamente informazioni tra cittadini.

di manovra 4 8

Birdwatching

Punto di osservazione all’interno della torre piezometrica.

Giardino didattico

Spazio didattico per scuole dove potranno imparare a coltivare piante da frutto, aromi ed ortaggi. Aperto al pubblico per permettere loro di vedere progressi del giradino.

145 144 IL PROGETTO - Mappe tematiche IL PROGETTO - Mappe tematiche
Aula studio e libreria Spazio Polivalente Punto ristoro e servizi Primo soccorso Area Fitness Bacheca pubblica Birdwhatching Skate park Area relax e area giochi Giardino didattico 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Cenni storici Bacheca Totem con indicazioni Didattica sulla Fauna Didattica sulla Flora C1 C2 C5 C6 C7 C4 C3 B FA FA T T FA FL T FL FL FL C C1 C3 C6 C2 C4 C5 C7 T B FA FL Cenni storici Raccontano l’ex area ferroviaria e i suoi manufatti ancora ben visibili con l’intento di ricreare un percorso museale all’aperto. Totem con indicazioni Indica le aree attrezzate e servizi presenti nell’area per
Torre
Asta
Pesa
Rotatoria
Officine
Ex edificio Enel Ex magazzino merci ed ex sede di una compagnia carrista 1 5 9 2 7
locomotive
ex squadra
rialzo
Bacheca pubblica è uno spazio dedicato ai cittadini, per condividere eventi o semplici informazioni.
Raccontano
Spazio al chiuso con piccolo giardino estreno, dotato di wifi e destinato allo studio.

Punto

La mappa qui riportata riunisce insieme tutte le tematiche descritte in precedenza, dando una visione del progetto nella sua interezza.

147 IL PROGETTO - Il progetto completo dell’area Pelagos
Area fitness Bacheca
Spazio
Punto
Aula studio Giardino
Area relax 2 10 20 m
Skate park
Birdwatching Area giochi
polivalente
ristoro
didattico
acqua Totem indicazioni Cartellone didattico Sedute modulari Tavolo con sedie

4.3.1 L’inclusione delle associazioni locali

Per la realizzazione di queste soluzioni progettuali è stata pensata l’inclusione di associazioni locali che potrebbero contribuire ad una progettazione più specifica della singola area attrezzata ed in alcuni casi anche alla sua realizzazione e manutenzione.

Per esempio, per quanto riguarda la cartellonistica informativa sarebbe sicuramente necessario includere nella progettazione gli ecologi, i quali saprebbero trasmettere l’importanza e le peculiarità di flora e fauna dell’Oasi del Nervia favorendo una maggiore consapevolezza nei visitatori e di conseguenza il rispetto per il territorio. Definiti i contenuti sarà necessario rivolgersi ad un’agenzia di comunicazione locale per la progettazione grafica dei supporti ed un’ipotetica immagine coordinata dell’area.

Per la progettazione delle aree verdi sarebbe necessario coinvolgere sia ecologi che esperti botanici presenti sul territorio per stabilire quali specie autoctone è più opportuno inserire nell’area e soprattutto, in relazione al tipo di vegetazione scelto, valutarne le esigenze in termini di suolo. Venendo invece alle aree attrezzate:

- Per l’area fitness si potrebbe coinvolgere una realtà presente sul territorio come ad esempio l’associazione sportiva dilettantistica di Ventimiglia per valutare quali tipologie di attrezzi sono più idonei al fitness outdoor e come disporli correttamente all’interno dell’area dedicata. Inoltre potrebbe organizzare dei corsi all’aperto (ad esempio yoga) nell’area, come già ha organizzato in altri punti della città.

- In riferimento all’aula studio contenente anche il punto bookcrossing, si potrebbe coinvolgere, attraverso un processo di affidamento pubblico, un’associazione culturale del territorio per la sua gestione in modo tale che l’edificio possa essere aperto e chiuso regolarmente, permettendo una continuità del servizio. Si porta qui ad esempio rappresentativo, l’associazione Pro Cultura Ventimiglia che si occupa di queste tematiche.

- Per quanto riguarda lo spazio polivalente, essendo tale verrà allestito secondo le esigenze temporanee ma suggeriamo di metterlo a disposizione delle associazioni locali che si occupano del recupero e della gestione del patrimonio locale come ad esempio l’associazione GazeBò. Inoltre

sarebbe interessante coinvolgere gli amministratori della community su instagram Ventimiglia is beautiful, che si occupa di raccogliere e promuove le più belle foto fatte alla città da cittadini e turisti, in una mostra temporanea in cui gli autori di questi scatti ne sarebbero i protagonisti con le loro opere.

- Per quanto riguarda la creazione di un punto ristoro ci si potrebbe rivolgere ad un rivenditore locale che si occupi di chioschi prefabbricati in modo tale da poterlo installare nell’area senza ulteriori lavori al suolo. Per quanto riguarda l’affidamento della gestione dello spazio ci si potrebbe rivolgere un’associazione di volontariato locale. Ad esempio si potrebbe coinvolgere la Spes-Auser Onlus, un’associazione di amici e parenti di persone portatrici di handicap che ha già un piccolo punto vendita alimentare che viene utilizzato per autofinanziarsi ed organizzare attività per i ragazzi portatori di handicap.

- Per la progettazione dello skate park sarebbe opportuno coinvolgere associazioni locali del settore per una corretta configurazione dell’area. Un esempio è xxmiglia skate, un’associazione del territorio che fornisce lezioni private e corsi di skate e longboard. composto da

professionisti ed amatori locali a cui ci si potrebbe rivolgere.

- Nel caso del giardino didattico un processo di co-progettazione potrebbe prevedere il coinvolgimento di esperti botanici la disposizione dell’area e valutare la scelta delle piante da coltivare. Il giardino potrebbe essere assegnato ad un richiedente del quartiere che si occupi della sua manutenzione e con la possibilità di avviare delle attività insieme alle vicine scuole elementari del quartiere Nervia a scopo didattico.

- Per quanto riguarda il mantenimento e la pulizia dell’area si potrebbe far riferimento a Conchiglia blu, un’organizzazione no-profit che si occupa della protezione del territorio contro inciviltà e degrado. Da questa organizzazione sono infatti spesso organizzate opere di pulizia, in particolare delle spiagge, che coinvolgono molti volontari della città.

Si potrebbe inoltre coinvolgere l’associazione Ventimiglia Viva, molto attiva nell’organizzazione di eventi per rendere più viva e dinamica l’area.

149 148
IL PROGETTO - Il progetto completo dell’area Pelagos
IL PROGETTO - Il progetto completo dell’area Pelagos

Il toolkit per la rigenerazione urbana partecipata

La rigenerazione urbana, come già trattato nel paragrafo 1.2, necessita l’utilizzo di nuove metodologie per l’attivazione di processi di trasformazione del tessuto urbano che inevitabilmente devono confrontarsi con le esigenze del tessuto sociale locale.

La rigenerazione, non è solo una limitazione del consumo di suolo, ma è riconsiderare le dinamiche di sviluppo urbano, fondate sulla sostenibilità, riconoscendo le risorse possedute dalle comunità e valorizzandole nel quadro di un nuovo scenario urbano²⁷.

Questa visione di rigenerazione volta alla sostenibilità e all’individuazione della domanda sociale, implica lo sviluppo di una nuova metodologia di analisi dei sistemi urbani e delle dinamiche sociali, volta all’innovazione sociale e al coinvolgimento della cittadinanza nel processo progettuale.

Questa visione reclama un ripensamento delle relazioni tra istituzioni e società, cercando un

punto d’incontro con il governo pubblico delle trasformazioni urbane, implicando in primo luogo il riconoscimento delle capacità della società di trattare efficacemente problemi collettivi piuttosto che l’imposizione dall’alto di modelli di intervento, di conseguenza la coprogettazione e la co-creazione piuttosto che solamente l’ascolto. In definitiva, ai Comuni alle prese con l’elaborazione di un nuovo Piano urbanistico, e in particolare a chi opera in urbanistica, è necessario fornire gli strumenti adeguati per poter attuare processi partecipati di rigenerazione urbana e gestire complesse fasi partecipative che includono tutti gli stakeholder coinvolti in questo processo.

Per queste ragioni ho progettato un toolkit, rivolto alle istituzioni pubbliche, sulla rigenerazione urbana partecipata, con l’intenzione di aprire nuovi sguardi al loro interno e condurle verso processi di rigenerazione urbana

centrati sull’innovazione sociale e quindi individuando nuove forme di partecipazione che rendano quanto più possibile inclusivo il processo decisionale. All’interno di questo processo è fondamentale contrastare le dinamiche che causano disgregazione per questo è necessario ricreare delle relazioni socio-spaziali che mirino a ricucire il tessuto urbano e sociale. Vengono coinvolti all’interno di un processo di rigenerazione tutti coloro che hanno un interesse per il territorio, spesso però gli interessi sono differenti e per questo è necessario trovare un punto d’incontro tra le parti. L’intero iter, dall’individuazione delle esigenze alla decisione circa la fattibilità del progetto, fa parte di un processo nel quale, a vari livelli e con differenti responsabilità, devono necessariamente partecipare tutti gli attori interessati, per arrivare alla sua forma finale che ha tante più possibilità di successo quanto più è basata su un progetto realmente condiviso.

Il toolkit vuole essere un vademecum, ovvero un compendio di informazioni riguardanti il processo partecipativo per la rigenerazione urbana, da poter replicare in diversi scenari.

Descrive i vantaggi di questo approccio, le linee guida e tutte le fasi che compongono il processo di rigenerazione urbana, dalla coprogettazione alla co-creazione, fornendo gli strumenti per metterlo in atto.

È stato realizzato in forma di manuale interattivo per essere maggiormente navigabile e poter fruire di contenuti multimediali ma è al tempo stesso stampabile, infatti sarà consegnata al Comune di Ventimiglia anche una copia cartacea in sede di presentazione del progetto.

151 150 4.3
²⁷La dimensione sociale della rigenerazione urbana, corso di formazione per tecnici della Pubblica Amministrazio ne, Regione Emilia Romagna.
IL PROGETTO - Il toolkit per la rigenerazione urbana partecipata

Conclusioni

Dai risultati del percorso partecipativo affrontato è emerso che la mancanza principale riconosciuta dai cittadini sia l’assenza di elementi che favoriscono l’aggregazione. Forse questa conclusione è da considerarsi una conseguenza del periodo storico appena vissuto e quindi una richiesta di riappropriarsi della libertà, di ritrovarsi, rispetto all’obbligo di restare isolati che ci era stato imposto. Per questo si è giunti ad elaborare collettivamente una proposta per la rigenerazione dell’area Pelagos che è composta da più aree attrezzate, dove ognuna, in modo differente, favorisce il ritrovo e l’aggregazione dei cittadini. Oltre alla dimensione umana del progetto, è stata considerata anche la dimensione ambientale, particolarmente importante in questo contesto per la vicinanza con la Zona Speciale di Conservazione. È stata infatti progettata una cartellonistica per l’area che informi i suoi visitatori dell’importanza del sito in cui si trovano, alla scopo di sensibilizzare l’utente al rispetto del territorio. Inoltre sono state pianificate nuove zone all’interno dell’area dedicate

alla coltura di specie autoctone per contribuire alla preservazione della biodiversità del territorio.

Ma le nostre esigenze sono in continuo mutamento ed è opportuno capirle e soddisfarle nel più breve tempo possibile. Le pratiche di innovazione sociale - attraverso l’arte e la cultura, processi di rigenerazione e nuovi usi dello spazio - possono modificare la configurazione dei territori, attraverso un processo in cui la sperimentazione si esercita localmente, producendo nuove forme di uso e socialità. Per questo è necessario creare delle comunità collaborative che siano portatrici di processi di innovazione sociale per un cambiamento a scala collettiva, praticando progettualità capaci di portare le pratiche verso le politiche, cercando di influenzare su scala maggiore i sistemi, a smuovere le istituzioni, innovandole, o almeno suggerirne un ripensamento²⁸. A tale scopo è stato progettato un toolkit, rivolto alle istituzioni pubbliche, sulla rigenerazione urbana partecipata con l’intenzione di aprire nuovi sguardi all’interno della pubblica amministrazione e poter

avviare processi di rigenerazione centrati sugli aspetti sociali, sui rapporti umani di comunità e sull’innovazione sociale. Sicuramente la grande sfida dell’innovazione sociale sarà quella di formare delle comunità critiche, che creino le condizioni per alimentarla e trasformarla continuamente, capaci di esercitare un pensiero diverso e trasformare il presente.

Per quanto riguarda gli sviluppi futuri del progetto dell’area si potrebbe ipotizzare di coinvolgere associazioni e produttori locali per la progettazione e la sua realizzazione. Mentre per quanto riguarda l’aspetto economico si potrebbe far riferimento alla legge di Bilancio del 2021 ed in particolare al D.P.C.M del 21 gennaio 2021 che ha stanziato dei fondi “per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale”²⁹.

²⁹https://dait.interno.gov.it/finanza-locale/faq-contributo-per-investimenti-di-rigenerazione-urbana

153 152
²⁸CROBE S., Consigli di lettura: Politiche del quotidiano, Il giornale delle fondazioni, 2018.

Ringraziamenti

Eccomi giunta alla fine di questo percorso magistrale che mi ha permesso di accrescere le mie competenze e di indagare nuove sfaccettature del design. Vorrei ringraziare la mia Relatrice, Sara Barbieri, per avermi guidato in questo percorso di tesi ma soprattutto per avermi permesso di sperimentare ed approfondire questa nuova metodologia progettuale. Ringrazio il Comune di Ventimiglia che ha concesso al progetto il Patrocinio della città, abbracciando l’iniziativa progettuale e fornendomi tutto il supporto necessario. Un grazie al mio team di progetto (fig.58), a Silvia Santambrogio per il costante supporto in ogni attività, a Francesca Cari per aver scattato bellissime fotografie, a Iris e Ludovica per aver contribuito ad una migliore gestione del workshop. Ringrazio il Gruppo Scout Intemelia 1 per aver preso parte al progetto: Anna, Matteo, Sirian, Vittoria, Francesca, Margherita, Almena, Pietro, Francesco, Gabriele, Nicolò, Marco, Adriana, Noemi, Francesco, Marco, Alice, Doro, Elena, Letizia, Maurice, Tommaso, Lidia e Roberta. Ringrazio tutti i cittadini che hanno voluto contribuire allo sviluppo del progetto partecipando ai questionari e tutti quelli che si sono candidati volontari per le interviste. Ringrazio di cuore chi ha preso

parte ad interviste, workshop ed anteprima del progetto: Elena, Samuel, Virginie, Eugenia, Roberto, Andrea, Giuseppina, Sara, Elvia, Francesca, Pina, Giulia, Maria Elena, Barbara, Martina, Maria Antonietta, Cecilia, Barbara, Emanuela, Salvatore, Silvia, Michele, Manuel, Matteo e Carlotta. Grazie agli ecologi Andrea, Enrico e Pino per aver preso parte alle interviste ed al workshop e grazie anche al presidente dell’associazione GazeBò, Renato, per essersi fatto intervistare. Ringrazio mia mamma per avermi supportato durante tutto il percorso universitario e non solo in quello di tesi, come anche mio papà, mio fratello e le amiche. Per la realizzazione dei supporti e degli elaborati di tesi ringrazio Nuccio e Denise dell’XA e co. che mi hanno permesso di partecipare attivamente ad ogni fase di stampa, approfondendo le mie conoscenze in questo campo. Insomma un grazie a chiunque abbia contribuito in modo diretto o indiretto alla realizzazione di questo progetto ma soprattutto al miglioramento della nostra città. Per concludere vorrei ringraziare tutti i Professori che ho incontrato durante questi anni di specialistica, perché ognuno, a suo modo, ha contribuito ad accrescere le mie competenze e, in alcuni casi, a darmi degli insegnamenti di vita.

155 154
fig.58 Team del Workshop Make a Space svolto il 17 Aprile 2021. Partendo da sinistra: Iris, Silvia, Giulia, Francesca e Ludovica.

Bibliografia

CLéMENT G., Manifesto del terzo paesaggio, Quodlibet, 2004

CROBE S., Consigli di lettura: Politiche del quotidiano, Il giornale delle fondazioni, 2018.

COMUNE DI VENTIMIGLIA, Piano urbanistico comunale, 2019

CYBIS W., BETIOL A. H., FAUST R., Ergonomia e Usabilidade, conhecimentos, métodos e aplicações, Novatec Editora LTDA, São Paulo, 2007.

DE CECCO D., BoOM! - Proposta per un processo di rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna, 2016, Università di Bologna, p. 11

DI GIOVANNI A., Vuoti urbani come risorsa per il progetto dello spazio pubblico contemporaneo, The Journal of Urbanism no. 37, 2018, p. 3

ELIZAROVA O., BRISELLI J., DOWD K., Participatory Design: what it is, what it isn’t and how it actually works, 2017.

GAGGERO G., GHERISI A., Il paesaggio di Ventimiglia e Bordighera, Alinea Editrice, Firenze, 2002.

GANDOLFO A., La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni, BLU Edizioni, 2005.

ISPRA, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, 2020, p 33.

La dimensione sociale della rigenerazione urbana, Corso di formazione per tecnici della Pubblica Amministrazione, Regione Emilia Romagna.

Legambiente, Rigenerare città, p.22.

MANZINI E., Politiche del quotidiano, Edizioni di comunità, 2018.

MARTELLOTTA M., La rigenerazione urbana come strumento per riqualificare il territorio, 2021.

Ministero dei Trasporti-Ferrovie dello Stato Servizio Materiale e Trazione, Veicoli ed impianti, vol. IX, Pisa, Editrice Giardini, 1962. p 287

OSBORN A., Applied Imagination. Principles and Procedures of Creative Thinking, Charles Scribner’s Sons, New York, 1953

PIANO R., Periferie: diario del rammendo delle nostre città, Magazine online, 2014, p. 15

RANCAN F., Che cos’è l’innovazione sociale? il mondo delle innovazioni ed il ruolo della social innovation, 2021

SANDERS E., STAPPERS P. J. Co creation and the new landscapes of design, 2008.

SCARIOT C., HEEMANNA A., PADOVANI S., Understanding the collaborative-partici patory design, University of Paraná, Brezil, 2012.

SECCHI B., Un progetto per l’urbanistica, 1948, Einaudi, Torino.

STICKDORN M., SCHNEIDER J., This is Service Design Thinking, 2012

TRINCHERO R., Manuale di ricerca educativa, FrancoAngeli, Milano, 2002.

TRINCHERO R., I metodi della ricerca educativa, Laterza, Milano, 2004.

157 156

Sitografia

https://www.designers.italia.it https://www.ideo.com https://www.luccacreativehub.org https://www.interplanprogetti.it https://www.avanzi.org https://www.isprambiente.gov.it https://www.regione.liguria.it https://www.arpal.liguria.it https://www.comune.ventimiglia.it https://www.cumpagniadiventemigliusi.it https://www.liguriabirding.net https://www.soprintendenza.liguria.beniculturali.it https://www.riviera24.it https://www.renzopianog124.com https://www.architetturaecosostenibile.it https://www.legambiente.it

https://www.passionenonprofit.it https://www.treccani.it https://www.ldpiusr.it https://www.ilgiornaledellefondazioni.com

https://dait.interno.gov.it

159 158

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.