Tesi di Knitwear design: "L'elastica geometria del dettaglio"

Tesi di laurea di Giulia Albini

L’ elastica geometria el dettagl Uno studio di knitwear design dal Nilo a Nanni Strada

Anno 2019

L’ elastica geometria del dettaglio

Scuola del Design Politecnico di Milano Progetto di tesi di Giulia Albini

L’elastica geometria del dettaglio Relatore: Giovanni Maria Conti Co-relatore: Laura Affinito, Manuela Rubertelli

Anno accademico 2018/2019

Indice

01. ricerca punti 02. collezione 03. comunicazione 04.

Introduzione pg.04

pg.34

pg.56

pg.92

introd

01.

uzione pag.12

Ricerca progettuale: Assassinio sul Nilo

pag.18

Ricerca progettuale: Nanni Strada

pag.30

Concept, Mood, Palette

La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Introduzione

La tesi “L’elastica geometria del dettaglio” prende avvio dal workshop svolto tra febbraio e maggio 2019 con l’azienda Lane cardate.

L’iniziale ricerca progettuale ha consentito di definire le linee guida per sperimentare innovative lavorazioni con la maglia, usando la lana cardata gentilmente fornita dall’azienda. In seguito a ciò, ci è stata data la possibilità di presentare i capi realizzati a Pitti di giugno 2019.

Io e il mio team abbiamo iniziato la nostra ricerca basandoci su due temi ispirazionali molto diversi: il primo è la figura della designer italiana Nanni Strada, il secondo è il film “Assassinio sul Nilo” del regista John Guillermin del 1978, che prende ispirazione dal celebre romanzo di Agatha Christie “Poirot sul Nilo”.

Dall’unione di questi due temi ogni componente del gruppo ha poi approfondito una parte della ricerca e ha seguito una sperimentazione sulla maglia individualmente. Dagli approfondimenti personali e dalle sperimentazioni svolte ho continuato a far ricerca per la progettazione della mia tesi, focalizzandomi sullo studio della maglia e sullo sviluppo di una capsule collection.

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

“piccoli dettagli che risultano impercettibili decidono tutto.�

Winfried Georg Sebald

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Moodboard del workshop in collaborazione con Lane Cardate 9/112

La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca

01.

Assassinio Sul nilo

02.

Ricercatezza dei dettagli: costumi, ambientazione, investigazione.

nanni strada Metodo progettuale e sperimentazione: la “Pelle� e l’elastico.

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La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca

01.

Assassinio sul Nilo.

Poirot.

Assassinio sul Nilo è uno dei film della collana riferita a Poirot, il famoso investigatore, personaggio che nasce in seno alla scrittrice Agatha Christie. Il film è ambientato tra gli anni venti e trenta del 900, in Egitto. Hercule Poirot si trova infatti in vacanza in Egitto. Imbarcandosi sul battello Karnak per una crociera sul Nilo, fa la conoscenza della giovane ereditiera Linnet Ridgeway, in viaggio di nozze con il neomarito Simon Doyle. Tra i partecipanti al tour c’è anche Jacqueline de Bellefort, un tempo migliore amica di Linnet, intenzionata a ossessionare con la sua presenza la giovane, colpevole di avere sposato il suo ex fidanzato, del quale è ancora innamorata.

Durante una visita ai templi di Luxor, un grosso masso rischia di cadere e colpire Linnet. I sospetti ricadono su Jacqueline, che però dimostra di essere stata lontana dal luogo in cui è successo l’incidente.

Alla fine del libro si scoprirà che l’attentatore in realtà è l’avvocato Pennington, il legale statunitense di Linnet, che intendeva evitare che la sua cliente scoprisse le irregolarità da lui commesse nella

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gestione dei suoi affari. Jim Fanthorp, inviato in incognito dai legali inglesi della giovane, era invece incaricato di smascherare i piani di Pennington. Una sera, nel salone del battello, dopo che Linnet si è già ritirata per la notte, Jacqueline - in presenza degli altri passeggeri Cornelia Robson e Jim Fanthorp ferisce Simon ad una gamba con un colpo di rivoltella e allontana l’arma spingendola sotto un divano con un calcio (più tardi la pistola risulterà sparita).

Piena di rimorsi, Jacqueline viene accompagnata in camera sua da Cornelia e Fanthorp, dove viene sedata e sorvegliata a vista per il resto della notte dall’infermiera Miss Bowers. Nel frattempo, il dottor Bessner viene svegliato da Fanthorp e va nel salone a soccorrere Simon, prestandogli le prime cure e facendolo trasportare nella sua cabina. D’accordo con Simon e con Bessner, Fanthorp torna nel salone per recuperare la pistola di Jacqueline, ma scopre che è scomparsa da sotto il divano. La mattina dopo, Linnet Doyle viene ritrovata morta nel suo letto, uccisa con un colpo di rivoltella Calibro 22 (la stessa di Jacqueline) alla testa. Sulla parete accanto a lei, è stata tracciata col sangue la lettera “J”, che porta a pensare che Linnet possa aver tentato di indicare l’identità del proprio assassino, prima di morire. A parte Simon Doyle e Jacqueline, che possiedono entrambi un alibi per l’ora del delitto (lui immobilizzato dalla ferita, lei sorvegliata dall’infermiera), tutti i passeggeri del battello risultano potenziali indiziati. La presenza sul Karnak di un vecchio amico di Poirot, il colonnello Race, che sta cercando una spia nemica, non fa che aumentare il mistero. L’attenzione di Poirot si concentra sulla pistola, che viene effettivamente recuperata dal Nilo, avvolta da un fazzoletto macchiato di sangue e dalla stola di Miss Van Schuyler, che ne aveva segnalato la scomparsa la sera prima. L’investigatore rileva subito un’incongruenza, in quanto il fatto che la pistola sia avvolta nel fazzoletto e nello scialle

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contrasta con la tipologia di ferita alla tempia di Linnet Doyle. Poirot inizia quindi a sospettare che sia stato sparato un terzo colpo e, nel frattempo, si trova costretto a valutare anche una serie di falsi indizi, come per esempio una bottiglia gettata in acqua proprio nello stesso momento dell’arma, e il furto di una collana di perle che vede Tim Allerton come sospettato principale. Mentre si trova nella cabina del Dottor Bessner, conversando con lui e con Simon, Poirot viene interpellato dalla cameriera di Linnet, Louise Bourget, che lascia intendere (facendosi sentire anche da Bessner e Simon) di sapere chi è l’assassino della sua padrona. Poche ore dopo, la ragazza viene trovata morta, con la gola tagliata, nella sua cabina. Nella sua mano c’è ancora un frammento stracciato di una banconota; appare chiaro quindi che la cameriera ha cercato di ricattare il colpevole ed è stata uccisa per questo. Mentre Poirot si trova nuovamente nella cabina del Dottor Bessner, interviene la signora Salomè Otterbourne, che annuncia di conoscere il nome dell’assassino, ma poco prima che riesca a pronunciarlo, qualcuno le spara alla testa dall’esterno della cabina e la uccide.

Poirot ha già compreso come si è svolta la vicenda e ha individuato i colpevoli in Simon e Jacqueline, che in realtà sono ancora innamorati l’uno dell’altra.

Simon aveva sposato Linnet unicamente per i suoi soldi, e con l’intento di sbarazzarsi di lei a tempo debito per ereditare il suo patrimonio e sposare Jacqueline. Quest’ultima ha progettato l’uccisione della sua ex amica perché sapeva che Simon non possedeva sufficiente freddezza per agire da solo e si sarebbe sicuramente fatto smascherare. La loro scenata nel salone alla presenza di testimoni, lo sparo da parte di Jacqueline e l’insistenza di Simon affinché la ragazza venisse condotta via e sorvegliata a vista, erano stati accuratamente pianificati per garantire un alibi a entrambi. In effetti, la pallottola sparata da Jacqueline ha in realtà colpito il bordo di un tavolino,

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dove Poirot riscontra una scalfittura recente. Rimasto solo dopo che Jacqueline viene condotta via, Simon ha recuperato la pistola da sotto il divano, è corso nella cabina di Linnet e l’ha uccisa, tracciando la “J” sulla parete. Ritornato precipitosamente nel salone, si è sparato alla gamba avvolgendo l’arma nella stola della Van Schuyler per attutire il secondo colpo e ha gettato la pistola ancora avvolta nello scialle fuori dalla finestra, in tempo per essere raggiunto dal dottor Bessner, chiamato a soccorrerlo.

Jacqueline è stata costretta a commettere il secondo ed il terzo omicidio per evitare che lei e Simon venissero smascherati. Louise Bourget, dopo aver visto Simon allontanarsi dalla cabina della moglie all’ora del delitto, ha approfittato del suo colloquio con Poirot per far capire al giovane di conoscere la verità, e di conseguenza per ricattarlo. Simon ha poi insistito per un colloquio privato con Jacqueline, durante il quale l’ha avvertita del pericolo. Jacqueline uccide quindi la cameriera con uno dei bisturi del dottor Bessner, ma viene a sua volta notata dalla

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Otterbourne. Successivamente, quando Simon si rende conto che la signora Otterbourne sta per rivelare il nome di Jacqueline, comincia a parlare a voce molto alta in modo da farsi sentire dalla sua complice nella cabina accanto. Jacqueline, malgrado il rischio, riesce a sparare alla Otterbourne attraverso la porta aperta della cabina, eliminando la scomoda testimone e rientrando subito nella sua stanza.

Pur non avendo la minima prova, Poirot riesce a far crollare psicologicamente Simon Doyle e a fargli confessare tutto. Altri misteri trovano alla fine spiegazione: la spia nemica risulta essere il signor Richetti, mentre il ladro della collana di perle è Tim Allerton, ma Poirot gli permette di rimpiazzare il gioiello e di evitare la prigione, in modo che egli possa sposare Rosalie Otterbourne. Jacqueline uccide Simon e si suicida con una seconda rivoltella

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Costume ambientazione e dettaglio

Il film Assassinio sul Nilo mi ha conquistato sotto vari aspetti. Nella ricerca per lo sviluppo della mia tesi ho deciso di approfondire e prendere spunto dal contesto e dall’ambientazione del film, focalizzandomi sullo studio dei costumi, realizzati dal premiato costumista Anthony Powell.

L’eterogeneità delle scene del film, dalla serata sfarzosa sul battello alla gita alle piramidi, ha richiesto a Powell una notevole capacità inventiva.

Rispetto al costume sono andata ad esaminare i tratti distintivi che lo componevano. Ho subito notato una grandissima cura del dettaglio, che sarà il tratto distintivo della mia collezione. Essa conferisce ad ogni abito una identità forte, rispecchiando il carattere di ciascun personaggio. Lo sfarzo di quegli anni viene espresso principalmente nei vestiti

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eleganti, da sera, su cui mi sono concentrata nel mio studio. Le principali caratteristiche che ho rilevato sono: l’uso di materiali preziosi per decorare gli abiti (perline, pietre, broccato con rilievo d’orato, pizzi), scolli profondi, schiene scoperte ma decorate con lacci intrecciati, il collo mai lasciato nudo, una silhouette che segna le forme del corpo e le evidenzia, dettagli importanti e fastosi.

Rispetto all’ambientazione del film sono rimasta colpita dal contrasto cromatico tra i caldi e terrosi colori dell’esterno (deserto, piramidi, Nilo) e le vivaci tinte dell’interno del battello che manifestava la sua eleganza, ben armonizzandosi con i sontuosi abiti dei personaggi indossati per le serate di gala. è quindi dall’ambientazione e dal contrasto di colori che ho preso ispirazione per la mia palette colori

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02.

La figura di Nanni Strada.

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Nanni Strada è una designer di moda a 360 gradi.

Sempre stata vicina all’ambiente culturale del design industriale e premiata con il Compasso d’Oro (1979), fin dagli anni Settanta ha sviluppato una ricerca trasversale a stretto contatto con il mondo della produzione e dell’innovazione tecnologica.

Dal suo lavoro nascono una serie molto estesa di sperimentazioni e invenzioni sui materiali: tessuti plissettati “Matrix”, gli abiti flessibili “PliPla” (dove introduce la pieghettatura, attraverso strisce tessili fissate da cuciture), i “Torchon”(abiti per viaggiare stropicciati e comprimibili) il “sistema per ottenere indumenti con tubolari di maglia e rettangoli di tessuto” come illustrato nel film “Il manto e la Pelle”, presentato alla Triennale di Milano e premiato con il Compasso d’Oro. Dagli anni Settanta ad oggi il suo lavoro è stato esposto nei principali musei internazionali: al Cooper Hewitt Museum di New York (1976), al Musée de la Mode de la Ville de Paris (2000), al MOCA -¬ Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2006-¬2007), al National Art Center di Tokyo (2007), al Mori Arts Museum di Tokyo (2007), alla Somerset House di Londra (2008), al NAMOC - National Art Museum of China di Pechino (2008), al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano (2011), allo State Historical Museum di Mosca (2011-2012) e dal 1973 più volte alla Triennale di Milano, che nel 2003 le ha dedicato una mostra monografica.

Inoltre ha firmato collezioni di importanti aziende della moda e del tessile come Dolomite, Ermenegildo Zegna, Fiorucci, La Perla, Max Mara, Nordica, Visconti di Modrone, portando l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Nel 1984 ha depositato i

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marchi “Nanni Strada” e “Nomade”, per produrre e distribuire internazionalmente le sue creazioni.

Come tutti gli sperimentatori più puri, Strada unisce alla curiosità della ricerca (sui materiali, sulle forme, sulle tecniche) una sana irriverenza verso i codici prestabiliti: la precisa volontà di negare ogni statuto la porta a cercare nuovi orizzonti possibili, nell’obiettivo di evitare al corpo ingessate scomode e rigide corazze. A lei si deve la formulazione di un nuovo concetto di abito.

Esso non può seguire le mode, i dictat, ma deve rispecchiare unicamente il corpo che lo indossa e la sua personalità. La progettazione di un abito deve partire dall’osservazione, rispondendo ad una domanda, come è accaduto per l’ideazione degli abiti da viaggio, nati dalle sue esigenze di donna in movimento. Il concetto di “abitare l’abito” nasce infatti per distogliere lo sguardo dalle logiche della moda commerciale e per annunciare un nuovo paradigma di moda design: progettare per corpi che vivono e hanno una precisa identità.

Nanni Strada, con il suo approccio metaprogettuale e la sua concezione di abito come forma che veste e identifica un corpo, diventa docente universitaria negli anni Novanta in alcune importanti università come il Politecnico di Milano e la Domus Accademy, contribuendo così alla cultura del progetto e alla trasmissione di un approccio slegato dai trend e dalla mondanità del fashion. La precisa volontà di dare all’abito una funzione e non più un semplice contorno, costrizione senza senso, rendono questa designer unica.

La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca

’‘

Questa idea che la moda impone un modello estetico non ha piuù ragione di esistere, percheé la donna ha necessitaà’‘ ben precise e sopratutto una personalitaà’‘ ben precisa. ’‘ Questa personalitaà, cosìi’‘come il corpo, va rispettata.

’‘

Nanni Strada

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Estratto dell’intervista di Nanni Strada

Domanda: Ci piacerebbe sapere le note importanti del suo lavoro, quali sono e su cosa si basa per progettare.

N.S: Sapete qualcosa sui sistemi di finissaggio? è molto importante nell’ambito della maglieria. è una dei passaggi fondamentali per capire come procedere. É come la cucina, hai gli ingredienti e puoi fare tante ricette diverse. Il finissaggio è ciò che da l’aspetto al tessuto. Quando il tessuto scende dalla macchina può essere una stuoia, poi può diventare una cosa morbidissima. Il finissaggio è uno degli aspetti sconosciuti che non molti prendono in considerazione. Tutte le innovazioni a partire dagli anni 80, anni cruciali per il cambiamento del tessuto nella moda, sono passati attraverso il finissaggio.

Anche nel mio lavoroil finissaggio è un linguaggio.

Io do tantissima importanza al linguaggio, all’uso delle parole, a come vengono espressi i concetti.

Per me una delle parti più importanti del progetto è il linguaggio e la comunicazione. Non importa il quanto ma il che cosa. La prima cosa da capire quando si progetta è l’indice perché metti giù i punti: è li che si ragiona. Si parte sempre ragionando. Se volete un profilo da fashion designers veri bisogna partire dal ragionamento. Dimenticate i mood, dimenticate il mainstream, dimenticate tutto, quello non ha importanza, voi dovete eseguire il ragionamento. Mi potreste chiedere: chi fa design di moda? io dico che oggi non ci sono designer veri.

L’ultimo è stato Miyake, lui ha veramente innovato, ha fatto ricerca, ha lavorato sulla forma, sulla superficie e sul concetto, esattamente come ho fatto io. Quindi voi potreste chiedermi: e io che cosa vado a fare? Allora io vi risponderei: “se non si comincia

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a ragionare ad una parte più concettuale della moda noi andiamo verso lo sfascio, siamo già in mano al marketing e influencer, ma noi dobbiamo difendere e lottare per tenere alta la concettualità. Questo pagherà.” Quando andrete nel mondo del lavoro voi avrete delle armi, per ragionare, capire e vedere al di là di quel che trovano tutti. Voi vi diluite in questo mare magnum in cui vengono fuori personaggi molto creativi, ragionando. Per la qualità di ciò che fate.

Avrete delle passioni, che significa avere personalità, ma bisogna accompagnarle con il ragionamento.

Domanda: Secondo lei quali vantaggi può introdurre la maglieria rispetto ad un tessuto?

Dove si applica meglio la maglieria, dove essa risalta di più e dove può esprimersi con tutte le sue caratteristiche?

N.S: Rispetto alla maglieria ho un’esperienza personale che mi ha molto cresciuto. Sono uscita da una scuola di disegno. Io sono una disegnatrice compulsiva. Ho iniziato a disegnare ancora prima di avere la ragione. Disegnare per me era il gioco.

Nella scuola argentina mi chiedevano di disegnare alla lavagna per le feste. Sono arrivata nel mondo del lavoro che sapevo solo disegnare, per di più in una maniera molto creativa. La mia prima esperienza di lavoro è stata presso l’azienda di maglieria Avon Celli. Negli anni 60 è avvenuto il processo che ha innescato il made in Italy con figure come Walter Albini, e poi con Versace, Armani, Missoni e Krizia.

Io ho un’ amica che faceva pubbliche relazioni che mi ha fatto conoscere Avon Celli. Loro producevano maglieria per Dior, Ungaro e Yves Saint Lauren.

Aveva fabbriche molto attrezzate a Milano e Reggio

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Emilia. Il direttore era molto anziano, conservatore e padrone ma illuminato. Mi ha fatto un esame con Alberto Lattuada, uno degli stilisti che era anche giornalista e illustratore. Lui mi ha fatto l’esame e portai dei disegni molto belli ma dove il vestito era un pretesto, era un contorno, e mi bocciò dopo avermi chiesto il mio sarto preferito. Alla domanda io non seppi rispondere. Sapevo i nomi ma non avevo preferenze particolari. Però il direttore aveva intuito qualcosa che gli interessava. Mi ha richiamato per fare disegni dove applicavo i loro punti maglia ai disegni dei figurini. Tutto questo per Yves Saint Laurent che allora era designer da Dior. Lui dava una traccia, uno schizzo incomprensibile. E quindi mi sono trovata in una situazione difficilissima.

Ma in questa situazione mi ha aiutato molto una figura: la maestra. Lei era quella che realizzava il prototipo. Si sceglieva il punto, il modello e lei faceva il prototipo. Io cominciai a lavorare e inizialmente, non sapendo nulla, il direttore si arrabbiava e mi chiedeva come potessi pensare di applicare certi punti a determinati modelli. Però mi sono adattata e ho imparato tantissimo. E’ stata la mia laurea. Una cosa che mi impressionava molto era vedere come i teli che venivano giù dalla macchina, li mettevano sul tavolo e cambiavano completamente, poi allo stiro e cambiavano anche lì completamente e nuovamente.

Proprio dall’osservazione di ciò, sono partita a creare i miei primi abiti da viaggio stropicciati. In particolare dall’osservazione dello stiro di una gonna molto larga che divenne, dopo la vaporizzazione, tutta a pieghe. Io ho esclamato: ma è bellissimo, bisogna fare le pieghe! Da li sono nati i miei abiti da viaggio, perciò dall’uso del materiale, dal suo studio e poi al suo trattamento.

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Domanda: Da cosa bisogna partire per progettare? Rispetto al tema del viaggio qual’è stato il suo procedimento e perché lo ha intrapreso?

N.S: bisogna partire dai concetti. Io ho fatto gli abiti da viaggio perché negli anni 80 ero sempre in viaggio, avevo molti negozi in licenza in Portogallo e avevo consulenze in Giappone. Questa condizione di essere sempre in viaggio, di avere condizioni climatiche molto diverse, umide, secche, sbalzi, il fatto di preparare sempre la valigia, di portarsi in fondo dietro sempre una sintesi ma essere sempre adatta ad ogni occasione. Essere adatta a tutte le situazioni. Questo è il concetto base. Di conseguenza ci si chiede: quali possono essere le situazioni? e di conseguenza: quali sono le necessità? cosa è da escludere e cosa da mantenere?

Questo si chiama percorso progettuale. Allora se dal percorso progettuale viene fuori: caldo umido, allora si va a cercare cosa può dare la risposta al caldo umido. Ecco questo è il percorso. Quindi il tessuto, la materia e il processo sono fondamentali.

Domanda: Abbiamo visto che ha partecipato al concorso per l’abito islamico, volevamo sapere come lei si è avvicinata a quel mondo.

N.S: è stata un occasione. dagli anni 60 a 80 c’è stato un percorso dove ho avuto colpi di fortuna incredibili. il primo tra tutti è essere della mia generazione. Quando di stilisti non ce ne erano. Il secondo colpo di fortuna è stato il momento ( ragazzi se volete divertirvi dovete fare una full immercion negli anni 60) il massimo della musica, il massimo

Milano, Nanni Strada design Studio

13 Marzo 2019

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della espressione di libertà, stravolgimento di un mondo conservatore. Sono stati anni nei quali si diceva: si può fare, lo farò. Nel ’69 l’uomo è sbarcato sulla luna. Ora non ci si rende più conto cosa è stata quella cosa nell’immaginario giovanile dell’epoca, nel mio immaginario. Questo fatto dell’uomo che va sulla luna. Noi conoscevamo la fantascienza. Io ho visto lo sbarco dell’uomo sulla luna in Messico, ad Acapulco, mentre nuotavo in una piscia. Al bordo della piscina c’era una televisione su un trespolo e vedevo questa cosa nella televisione e c’era in cielo una luna grandissima. In cielo. Sai, queste sono cose che non ti dimentichi più. Dissi: “ma non ci posso credere, ma è una cosa fantastica”. Io in quel momento sono andata nello spazio. Poi nel 2001 ho visto “Odissea nello spazio” e li un’ altra visione di questo genio che io paragono a Leonardo, Kubrick. Ha avuto questa idea e guarda caso nel film ha messo la storia del computer che si ribella. Noi questa tragedia la vediamo ora. Cioè i computer che si ribellano, la tecnologia che viene utilizzata ma che poi ci si ritorce contro.

Domanda: Si è spinta oltre con le sperimentazioni nella maglieria dopo il progetto “Il Manto e la Pelle”?

N.S: Ci sono degli eventi cruciali che ti segnano, ti cambiano la vita, il modo di pensare.

Quando ho progettato e realizzato gli abiti senza cuciture sono partita osservando una macchina che faceva collant e metteva l’elastico e non aveva cuciture. Io da li ho pensato che poteva esserci un modo per applicare questa tecnologia ad un vestito.

Quando vedevo che quella macchina enorme con tutte le bobine sopra sparava fuori questo oggettino tutto arricciato pensavo: “questa per me è come la luna, ma bisogna fare qualcosa come la luna, io lo devo fare.”

Sono andata a Brescia a fare esprimenti su questa intuizione. Mi sono trovata in questo posto con un meccanico e questa nuova machina. Insieme alla fine

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si è creato l’abito senza cuciture.

Poi andando avanti con le sperimentazioni non mi sono fermata all’abito senza cuciture ma anche cosa si poteva creare con quelle macchine partendo dal mio lavoro. Ad esempio si potevano creare forme applicando l’elastico, arricciando in certi punti gli abiti e quindi creare nuove forme (Da questo lavoro sono nati infatti gli abiti politubolari con cuciture elastiche). Tutto questo è intuizione, è saper guardare le cose, vedere nuove possibilità dove gli altri non ne vedono. Intravedere possibilità in tutto.

Laddove c’è un processo c’è possibilità. Ma se io tiro via tre aghi da un lavoro, cosa succede? bisogna essere un pò ingenui, bambini, capire le potenzialità, ragionarci sopra, e provare. Questo è il modo di agire. Poi ognuno di voi deve applicarsi. Bisogna farsi aiutare anche dai meccanici, al mio tempo erano meccanici ma anche intelligenti. Chi invece era limitatissimo erano i modellisti perché seguivano la tradizione senza poter sgarrare. La tradizione era il drittofilo e da li non si poteva scappare. Dopo tutto quello che c’è stato io tornerei al drittofilo perché ora quelli che sono anticonformisti sono quelli che tornano alla regola. All’epoca fare un cappotto in sbieco era una trasgressione. Poi l’anti-regola è stata sdoganata. io ho applicato l’anti-regola, Miyake ha applicato l’anti-regola, la Kawakubo pure. Il più grande innovatore per me è Armani, perché lui ha preso il capo più classico e lo ha cambiato, lo ha destrutturato attraverso il linguaggio della materia cioè il tessuto. Ha usato solo tessuti morbidi e dove voleva la struttura usava delle spalline o rinforzi, come negli abiti dei motociclisti. Lui è stato un grande designer, uno che ha avuto delle intuizioni, ha cambiato l’uso del tessuto. Lui ha fatto ciò che io non ho mai fatto, cioè ammorbidire i pantaloni degli uomini. Io ho sempre voluto farlo. Lui lo ha fatto con i tessuti semi elasticizzati.

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Come tutti gli sperimentatori piùu’ puri, Strada unisce la curiosita’à della ricerca (sui materiali, sulle forme, sulle tecniche) a una sana irriverenza verso i codici prestabiliti: la precisa volonta’ di negare ogni statuto la porta a cercare nuovi orizzonti possibili, nell’obiettivo di evitare al corpo ingessate scomode e rigide corazze

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La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca

Tra abito e sperimentazione

La figura di Nanni Strada mi ha colpito molto per la modalità di approccio al progetto.

L’osservazione che guida la sperimentazione e l’innovazione, elementi chiave del suo metodo, mi ha accompagnato per definire le mie ricerche all’interno della tesi. In particolare, mi sono ispirata al progetto “il Manto e la Pelle”. La designer ha inizialmente osservato come venissero fatte le calze sulle macchine circolari. Dall’analisi del metodo produttivo impiegato per le calze è riuscita ad applicare questa tecnologia per sviluppare “la Pelle”, ossia un capo in maglia senza cuciture. è il primo capo tubolare in maglia nella storia della moda.

Nanni Strada però non si è limitata al monotubolare

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ma è andata perfino oltre. Grazie ai macchinari dell’azienda Grimoldi ha connesso la sua scoperta tecnologica all’uso dell’elastano.

Dall’unione dei due materiale è riuscita a dare vita a inedite strutture di abiti in maglia, realizzando capi politubolari. In base a dove veniva posizionato l’elastico nelle cuciture, il capo prendeva nuove sembianze.

Da tali presupposti nascono le sperimentazioni sull’elastico all’interno della mia tesi: una continua corrispondenza tra materiali come lana ed elastico mi ha permesso di utilizzare quest’ultimo con una funzione strutturale, ma soprattutto come nuova definizione di dettaglio e decoro dell’abito.

La flessibile geometria del dettaglio - Concept

03. Concept

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La flessibile geometria del dettaglio - Concept

Il concept del progetto “L’elastica geometria del dettaglio” prevede due ispirazioni principali: il film “Assassinio sul Nilo” del regista John Guillermin, tratto dal giallo di Agatha Christie “Poirot sul Nilo” e la figura della designer italiana Nanni Strada.

Il film ha focalizzato la mia attenzione sul concetto di “dettaglio”, da intendersi secondo due aspetti: il dettaglio è l’indizio, ossia quel piccolo dato quasi impercettibile grazie al quale Poirot riesce a smascherare gli assassini, e dettaglio è anche la straordinaria cura dei particolari degli abiti indossati dai personaggi.

La designer Nanni Strada è stata fonte d’ispirazione progettuale per tre fondamentali innovazioni che ha offerto alla moda. Innanzitutto, la ferma presa di posizione contro l’ossessione della rincorsa al trend del momento, svincolando la moda dalle mode e asserendo l’assoluta necessità del capo di rispondere esclusivamente alle regole del corpo

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e della personalità che abiterà l’abito. Da qui discende il metodo progettuale di Nanni Strada, ossia progettare a partire dall’osservazione e dalla continua sperimentazione. Infine, la risultante del suo lavoro: il Manto e la Pelle e l’innovazione, tra le altre, del politubolare con cuciture elastastiche.

L’elastico della designer è stato da me rivisitato coniugando l’attenzione al dettaglio in “Assassinio sul Nilo”. Esso dunque non ha soltanto funzione strutturale ma è il mezzo fondamentale per impreziosire il capo dandone identità. Nella concretizzazione del progetto perciò, questi due elementi ispirazionali concorrono allo sviluppo dei punti maglia e all’ideazione della capsule collection.

“L’elastica geometria del dettaglio” è pensata per una donna contemporanea, che decide di prendere le distanze dal sistema fast fashion. Vuole evitare l’omologazione per far emergere la sua personalità attraverso capi in maglia sperimentali e ricercati.

La flessibile geometria del dettaglio - Concept

MoodBoard

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La flessibile geometria del dettaglio - Concept

Palette

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Ricerca

02.

a Punti pag.36

Analisi punti e Cartella filati

pag.38

Sviluppo punti

La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca punti

Analisi punti

Le lavorazioni sviluppate per la collezione riprendono il concetto principale di preziosità e di cura del dettaglio mediante l’utilizzo dell’elastico.

Esso, oltre ad assolvere il compito di elemento strutturale della maglia, è un vero e proprio dettaglio identificativo dei capi.

Le lavorazioni principali eseguite sull’elastico prevedono l’uso di punti trattenuti, i quali permettono di avere una texture tridimensionale e geometrica quando il capo non è in trazione e una

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texture con gioco di trafori quando invece lo è.

Altre lavorazioni prevedono giochi di trattenuti e una lavorazione jacquard con l’elastico che impreziosisce il capo e riprende le onde del Nilo solcate dal battello di Poirot. Ho infine sviluppato alcuni punti soffermandomi su specifici dettagli dei costumi del film: ho rivisitato la preziosità dettata dall’inserimento di perle o pietre con l’utilizzo di particolari lavorazioni e filati, come ad esempio il lurex.

La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca Punti

Cartella filati Art. 01

Black Storm

2/30 Nm.

100% WV

Zegna

2/90 Nm.

100% SE

HF

2/80 Nm.

100% CO

Filmar

2/80 Nm.

90% PO 10% LY

Elastan

2/28 Nm.

100% WS

Cariaggi

1/112 Nm.

52% PM 48% PA

Lurex

2/28 Nm.

100% WO

Lanar

2/28 Nm.

100% WO

Cariaggi

1/15 Nm.

100% WO

Lane Cardate

1/150 Nm.

100% EA

2/98 Nm.

100% WM

Loro Piana

2/28 Nm.

100% WS

Cariaggi

2/120 Nm.

50% SE 50% LI

IAFIL

2/52 Nm.

100% WO

Loro Piana

Art. 02

Black Star Art. 03

Fine Black Art. 04

Black Circus Art. 05

Black Mamba Art. 06

Yellow Star Art. 07

Light Beige Art. 08

Dune Beige Art. 09

Camel Art. 10

Oasis Green Art. 11

Fine Orange Art. 12

Orange Poirot Art. 13

Light Blue Art. 14

Blue Nilo

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AG AT H A Aghata è una delle lavorazioni emblema del progetto che mostra come il dettaglio in maglia diventi struttura e dia valore al capo. Tramite l’utilizzo di diversi materiali e agendo manualmente sulla macchina ho creato una lavorazione che esprime preziosità e richiama le onde del Nilo solcate dal battello di Poirot.

Il punto constiste inizialmente nell’utilizzo di una scheda bloccata per effetuare 4 volte un modulo di trattenuti (Tuck) 3/1. Avendo termonato queto modulo si riporta Manulamente il primo giro di maglie lavorato in tuck in lavoro sulla macchina. Si passa alla lavorazione con l’elastico, che consiste in 10 passaggi di scheda jacquard 4/2. Si ripete la lavorazione iniziale con i trattenuti (Tuck).

Sviluppo in macchina • •

Un giro di rasata azzurra con preparazione scheda trattenuti bloccata 3/1 inizio lavorazione trateniti (4 giri trattenuti, 1 giro di ripresa maglia) x 4 volte: Tot 20 passaggi.

• • • • • • • •

riporto manualmente tutte le maglie del primo giro lavorato sulla macchina. un giro di rasata per chiuderle con filato beige. Tens. 3,5 un giro di preparazione scheda jacquard bloccata 4/2 con filato beige. Tens. 3,5 inserimento in A di filo elastico e in B di filato beige.

10 giri lavorazione jacquard. Tens 4,5 un giro di rasata senza elastico ( Per stabilizzare lavorazione successiva con trattenuti). Tens. 3,5 un giro di rasata beige con preparazione scheda trattenuti bloccata 3/1. Tens. 3,5 inizio lavorazione tratenuti azzurra (4 giri trattenuti, 1 giro di ripresa maglia) x 4 volte: Tot 20 passaggi. Tens. 4 riporto manualmente tutte le maglie del primo giro lavorato con Tuck (aiutandomi con i giri di rasata di preparazione scheda).

Tens. 4

•

Note tecniche • • •

Filati: 2 capi Art. 13 (Light blue), 1 capo Art. 10 (Oasis Green) , 1 capo Art. 07(Light beige), 1 capo Art. 08 (Dune beige), 1 capo Art. 06(Yellow star) Macchina: Brother finezza 5 Lavorazione: Monofrontura

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

hercule Questa lavorazione prende ispirazione da un costume del film, un vestito indossato da Linnet in una scena nella sala da ballo. Il vestito da lei indossato è infatti caratterizzato da un corpino adornato da piccole perline disposte geometricamente che danno un effetto di punto luce, che caratterizzano e impreziosiscono il vestito.

La mia lavorazione si basa sull’impreziosimento della maglia tramite una modularità geometrica che crea un pattern di quadrati circoscritti da punti luce ottenuti con uno scarto d’ago sulla macchina e la lavorazione ottoman sul rovescio del lavoro.

Sviluppo in macchina • • • • • • • •

base unito. un giro di unito. Tens 12. selezione aghi 7/3 in costa piatta. un giro di unito per assestamento maglie. scarto l’ago centrale della parte di costa a tre aghi.

10 giri di costa 7/3. Tens12.

6 giri di ottoman su frontura anteriore. Tens 14. ripeto ultimi due pasaggi per 9 volte.

Note tecniche • • • •

Filati: 1 capo Art. 01 (Black Storm), 1 capo Art. 02 (Black Star), 1 capoArt. 03 (Fine Black), 1 capo Art. 06( Yellow Star, 1 capo Art. 07 (Light Beige) Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia frontura Composizione: 25% WV, 25% CO, 25% SE, 15% WO, 10% Lurex

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

p o i r ot Poirot è l’altra faccia della medaglia della lavorazione Hercule. Da questo lato la lavorazione esprime molta eleganza. Le linee tridimensionali create dagli ottoman conferiscono movimento e richiamano l’accostmento prezioso dei dettagli e degli abiti da sera utilizzati all’interno del film.

La mia lavorazione si basa sull’impreziosimento della maglia tramite una modularità geometrica a righe interrotta da uno scarto d’ago sulla macchina che crea invece tridimensionalità e crea verticalità di movimento.

Sviluppo in macchina • • • • • • • •

base unito un giro di unito. Tens 12. selezione aghi 7/3 in costa piatta un giro di unito per assestamento maglie scarto l’ago centrale della parte di costa a tre aghi.

10 giri di costa 7/3. Tens12.

6 giri di ottoman su frontura anteriore. Tens 14. ripeto ultimi due pasaggi per 9 volte.

Note tecniche • • •

Filati: 1 capo Art. 01 (Black Storm), 1 capo Art. 02 (Black Star), 1 capoArt. 03 (Fine Black), 1 capo Art. 06( Yellow Star, 1 capo Art. 07 (Light Beige) Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia frontura

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Nanni Questa lavorazione esalta il concetto di utilizzo dell’elastico come elemento di dettaglio che impreziosisce e identifica il capo. Intitolata in onore di Nanni Strada è infatti una lavorazione che nasce dall’osservazione e dalla sperimentazione che Nanni Strada fa con questo materiale.

Il punto constiste nella lavoraione di un solo filo di elastico in monofrontura con l’utilizzo dei trattenuti (Tuck). Grazie alle sue proprietà elastiche la lavorazione crea un effetto di pattern geometrico tridimensionale. Nel momento in cui la lavorazione è invece in trazione è ben visibile la proprietà del punto in quanto definisce un pattern traforato.

La difficoltà di questo punto non risiede tanto nella complessità della lavorazione quanto nell’utilizzo di questo materiale per riuscire ad ottenere questo determinato effetto.

Sviluppo in macchina • • • • •

base rasata/unito. preparazione scheda bloccata 3/1 (OOO/OOO). un passaggio di preparazione della scheda. Tens.4 inizio lavorazione modulo: 4 passaggi trattenuto/ 1 passaggio di ripresa maglia. Tens. 4

Note tecniche • • •

Filati: 1 capo Art 10 ( Oasis Green) Macchina: Brother finezza 5 Lavorazione: Monofrontura

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

’‘

Sa lo m e

Salomè è una lavorazione che esprime ricercatezza: essendo tutta nera non si percepisce fino in fondo, se non la si guarda attentamente, di che tipo di lavorazione si tratti. Il dettaglio in questo caso consiste in uno sviluppo vertivale e tridimensionale di righe texurizzate. Questo effetto di rilievo ton su ton deriva dall’utilizzo dei materiali e dalla lavorazione .

Ho realizzato il punto Salomè grazie all’ utilizzo di trattenuti con i talloni alti e bassi della macchina. L’effetto della lavorazione è però determinato sopratutto dai materiali utilizzati: tre capi di elastico e un capo di lana . Dopo lo stiro infatti l’elastano si ritira e fa emergere la lana creando la texture verticale. I fori creati dal trattenuto diventano quasi impercettibili grazie alla compatteza determinata dall’elastico.

Sviluppo in macchina • • • • •

base unito, doppia frontura. selezione tasto C. inizio trattenuto: 3 passaggi trattenuto con modulo aghi 2/1(OO/OO). Tens. 15 un passaggio di con tasto C deselezionato. Tens. 15 ripetere gli ultimi due passaggi.

Note tecniche Filati: 1 capo Art. 01 (Black Storm), 3 capi Art. 04 (Black Circus) Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia frontura

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Linnet Linnet è una lavorazione che prende ispirazione formale da un lavoro di Nanni Strada, ma reinterpretato per assumere nuovo significato. I vestiti pli-pla sono infatti abiti ripiegabili, plissettati. Con questa lavorazione ho portato la piega netta del plisset ad assumere una linea più morbida e scivolata, coerente con la mia collezione.

Il punto constiste nella lavorazione plisset su macchina finezza 7 in costa inglese.

Sviluppo in macchina • • • • •

base rasata/unito. preparazione aghi lavorazione plisset modulo: rapporto aghi in base 10 con scarto di 1 ago. Slittamento di tre aghi da frontura anteriore a posteriore un passaggio di unito per assestamento. Tens. 12 lavorazione costa inglese: tasto B del carrello anteriore selezionato sulla destra, tasto B del carrello posteriore selezionato sulla sinistra. Tens.13

Note tecniche • • •

Filati: 1 capo Art. 07 (Light Beige), 1 capo Art. 08 (Dune Beige), 1 capo Art. 06 ( Yellow Star), 2 capi Art. 11 (Fine Orange), 1 capo Art. 12 (Orange Poirot).

Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia frontura.

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

d oy l e Doyle è una lavorazione pensata partendo dallo studio dell’elastico in relazione ad altri materiali. Il dettaglio che viene creato è infatti una corrispondenza di punti che creano volumi diversi a parità di aghi messi in lavoro. L’ispirazione per questa lavorazione si ispira ai volumi e pieghe che creavano gli abiti politubolari in maglia di Nanni Strada.

L’effetto volumetrico creato si basa su un’accostamento di punti diversi che creano contrapposizione di volumi: La costa inglese utilizzata per lavorare la lana e il tubolare per lavorare l’elastano.

Sviluppo in macchina • • •

base unito cambio filo, tubolare elstico: chiudo chiave destra su frontura anteriore, chiudo chiave sinistra su frontura posteriore costa inglese: tasto B del carrello anteriore selezionato sulla destra, tasto B del carrello posteriore selezionato sulla sinistra.

Note tecniche • • •

Filati: 3 capi Art. 04 (Black Circus), 1 capo Art. 12 (Orange Poirot).

Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia Frontura

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

jacq u e l i n e Jacqueline è una lavorazione che esprime molta ricercatezza: la lavorazione ton su ton della costa può infatti non essere subito notata. Il cambio di aghi nella lavorazione è pensato su base 10, in modo tale che l’occhio abbia sempre chiara una base di sviluppo del capo e non venga destabilizzato nel vedere geometrie irregolari.

Il movimento creato dalla costa detta un dettaglio di impreziosimento al capo.

La lavorazione prevede lo sviluppo di una costa piatta che cambia modulo, ma sempre in base 10. Inizialemente si parte da una costa 7/3, ad una costa 5/5 ad una 3/2.

Sviluppo in macchina • • • • • • •

base unito, doppia frontura. spostamento 3 aghi dalla frontura posteriore ad anteriore con modulo 7/3. costa piatta 7/3. riduzione costa: spostamento aghi esterni della costa da frontura posteriore ad anteriore: modulo 5/5 costa piatta 5/5. spostamento aghi esterni della costa da 5 a 3 aghi, riselezione di 3 aghi centrali della frontura anteriore: creazione costa 3/2. costa piatta 3/2.

Note tecniche Filati: 1 capo Art. 01 (Black Storm), 1 capo Art. 02 (Black Star), 1 capo Art. 03 (Fine Black) Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia frontura

Varianti colore

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La flessibile geometria del dettaglio - Ricerca punti

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

r o sa l i e Questa lavorazione è stata ispirata dallo studio in macchina dell’elastico. La preziosità della lavorazione è dettata dal dettaglio creato dalla relazione tra filati morbidi come lana e la compattezza ed elasticità dell’elastano .

Il punto consiste nella lavorazione tubolare dell’elastico accostato alla lavorazione con trattenuti del filato in lana. In questo modo il trattenuto viene risaltato e crea un dettaglio tridimensionale.

Sviluppo in macchina • • • • •

base unito lavorazione tubolare di tre capi di elastico. 40 p. Tens. 15 cambio filato (Melange Light Blue e Blue Nilo) lavorazione trattenuto: selezione tasto C su frontura posteriore. 4 p. Tens 13 lavorazione tubolare tre capi di alastico. 40 p. Tens 15.

Note tecniche • • •

Filati: 1 capo Art. 13 ( Light Blue), 1 capo Art 14 (Blue Nilo), 3 capi Art 04 (Black Circus) Macchina: Coppo finezza 7 Lavorazione: Doppia frontura

Varianti colore

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colle

03.

zione pag.58

Silhouette e colori

pag.60

Line up e sviluppo collezione

pag.74

Schede tecniche

La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

01.

Silhouette e colori

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

La silhouette della collezione è stata costruita partendo dall’analisi dei costumi del film e dall’uso dell’elastico.

All’interno del film, ambientato tra gli anni Venti e Trenta del ‘900, si possono definire caratteri stilistici ben precisi che sono stati ripresi e rivisitati per costruire la collezione: il collo sempre coperto o decorato, lo scollo a v profondo sul davanti e quello sulla schiena decorato da spalline incrociate.

I capi studiati sono per lo più lunghi, scivolati.

La silhouette che si determina è quindi un connubio tra i dettagli studiati, i volumi anni Venti e l’elastico quale elemento strutturale.

I colori utilizzati all’interno della collezione derivano in parte dall’ambientazione di background del film, ossia colori chiari e neutri che riprendono il deserto, le oasi e i colori del Nilo quali beige, azzurro e vaniglia. Queste tinte cromatiche vengono poi contrastate dai colori più scuri degli interni del battello e degli eleganti e sgargianti abiti dei personaggi, come nero, grigio, beige usato con lurex, arancione rosa e verde scuro.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

02.

Line up e sviluppo

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Outfit 1

D01 Nanni Linnet Salome Agatha Costa inglese

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Nanni lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

Agatha lavorazione con trattenutiri portati in lavoro e scheda jacquard

Linnet lavorazione in doppia frontura, plisset in costa inglese.

’‘

Salome lavorazione con trattenuto in doppia frontura con filo elastico.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Outfit 2

sW04 costa inglese Aghata maglia unita Nanni

T01 Nanni poirot jacquelin

sK01 tubolare elastico jacquelin hercule

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Nanni lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

jacquelin lavorazione in doppia fontura, costa piatta in base 10. Cambio costa 7/3, 5/5, 3/2.

poirot costa piatta al rovescio con ottoman e scarto d’ago.

hercule costa piatta 7/3 con ottoman e scarto d’ago per realizzare lavorazione geometrica a scacchi.

Aghata lavorazione con trattenutiri portati in lavoro e scheda jacquard

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Outfit 3

sW03 costa inglese nanni maglia unita costa piatta vanise’

D03 Linnet doyle rifinitura collo: tubolare

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Nanni lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

doyle Lavorazione in doppia frontura, elastica con trattenuti.

Linnet Lavorazione in doppia frontura, plisset in costa inglese.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Outfit 4

sW02 costa salome’ Rosalie linnet

J01 maglia unita Rosalie linnet

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Linnet lavorazione in doppia frontura, plisset in costa inglese.

Salome’ lavorazione con trattenuto in doppia frontura con filo elastico.

Rosalie lavorazione con elastico in tubolare e costa inglese.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Outfit 5

D02 costa inglese jacqueline nanni agatha riffiinitura manica: tubolare

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Nanni lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

Agatha lavorazione con trattenuti riportati in lavoro e scheda jacquard

jacquelin lavorazione in doppia frontura, costa piatta in base 10. Cambio costa 7/3, 5/5, 3/2.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Outfit 6

SW01 costa inglese Costa 2/2 nanni agatha Maglia unita rifinitura collo: tubolare

TR01 Hercule Poirot Tubolare elastico Jacqueline

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Nanni lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

Agatha lavorazione con trattenuti riportati in lavoro e scheda jacquard

hercule costa piatta 7/3 con ottoman e scarto d’ago per realizzare lavorazione geometrica a scacchi.

jacquelin lavorazione in doppia frontura, costa piatta in base 10. Cambio costa 7/3, 5/5, 3/2.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

03.

Schede tecniche

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

01.

outfit

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Long dress

La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

D01 L

Misure a capo finito

M F

E A

H

K

C

I B

A.petto davanti: 43 B.Altezza davanti: 145 C.Semicirconferenza vita: 41 D.larghezza fondo: 55 E.Larghezza spalle davanti: 36 F.Lunghezza corpino: 39 G.Lunghezza gonna: 106

Maniche H. Larghezza cuffia manica: 34 I.Ampiezza fondo manica: 20 J. Ampiezza muscolo: 21 K. Lunghezza manica da spalla: 58

Scollo L. Larghezza scollo: 18 M. Altezza collo: 9 N. Profondità scollo davanti: 8 O. Profondità scollo dietro: 1,5 D

Punti maglia Rettilinea V Circolare Telaio

Punto Agatha: lavorazione con trattenuti riportati in lavoro e scheda jacquard. Monofrontura.

Punto Salomè: lavorazione con trattenuto in doppia frontura con filo elastico e lana Costa inglese Punto Nanni: lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

Punto Linnet: lavorazione in doppia frontura, plisset in costa inglese.

Finezza: 7 Tensione: 12/13/15 Coppo N.34

Black Storm Balck Circus Black Mamba Oasis Green Yellow Star Light Beige Dune beige Orange Poirot Fine Orange

Collo: Finezza: 5 Tensione: 2,5/4,5/5/3 Brother N.8

Etichettatura

Filati Art: 01.

Art: 04.

Art:05.

Art: 10 Art: 06.

Art: 07.

Art: 09.

Art:12.

Art.11

Lavaggio / Calatura: calato/tagliato

2/30000 2/80000 2/28000 1/150000 1/112000 2/28000 2/28000 2/28000 2/98000

100% WV 90% PO, 10% EA 100% WS 100% EA 52% PM, 48% PA 100% WO 100% WO 100% WS 100% WM 78/112

Zegna Elastan Cariaggi Lurex Lanar Cariaggi Cariaggi Loro Piana

58% WO 2% Lurex 2% WM

28%WS 10% EA

La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Sviluppo davanti e dietro

12

12 scarto per tagliare collo in lavorazione trattenuti. 30 p.

11

10

11 chiusura spalle. Lavorazione Salomè. 38 p.

2x2x18 4x2x1

9 8

10 lavorazione Salomè. 172 p.

7

9 calatura giro manica: lavorazione Salomè. 90 p.

1x12x4 1x8x3 1x4x4 chiudere una maglia per lato

8 lavorazione Salomè. 190 p.

7 lavorazione Linnet melange beige. 1016 p.

6 lavorazione Linnet arancione. 20 p.

5 lavorazione Linnet melange beige e lurex. 30 p.

4 lavorazione Linnet arancione. 20 p.

3 lavorazione Linnet melange beige. 114 p.

6 4

5 3

2

1 80 0 80

2 posizionamento aghi plisset (lavorazione Linnet): scarto d’ago 1/10. Slittamento di 3 aghi da frontura anteriore a frontura posteriore.

1 tubolare. 4 p.

Tens. 12

’‘

lavorazione salome

Lavorazione linnet

lavorazione con trattenuti e filo elastico in doppia frontura. Modulo del trattenuto 3p trattenuto / 1p ripresa maglie.

lavorazione in plisset in costa inglese.

Scarto d’ago 1/10. Slittamento di 3 aghi da frontura anteriore a frontura posteriore.

Tens.15

Tens. 13

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La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Sviluppo manica

6 5

Sviluppo collo

1,2 6,7 3

4,5 8 9 85 0 85

4

9 tubolare aperto per rimaglio. 40 p.

Tens. 3.

3 8 ripetere passaggio 3 e 4 7 un giro rasata per supporto ripresa maglie trattenuti.

2

6 lavorazione jacquard con elastico. 10 p. scheda 5/1.

Tens. 5.

1

5 un giro rasata preparazione jacquard con filo

65 0 65

nero in A. Inizio lavorazione filo elastico in A, Filo nero in B.

Tens. 4,5 4 riporto in lavoro primo giro di trattenuti

6 chiudo 20 0 20 maglie.

manualmente.

5 calatura cuffia manica:

lavorazione Salomè. 262 p.

1x4x13 1x8x6 1x12x5 1x8x6 1x4x13

3 lavorazione trattenuti monofrontura. 20 p.

4 moduli da 4/1.

Tens. 4,5.

Inizio lavorazione Agatha: un giro di unito, porto maglie su una frontura.

chiudo una maglia per lato.

2 costa inglese. 40 p.

Tens. 3.

4 lavorazione Salomè. 88 p.

3 lavorazione Nanni. 175 p.

1 avvio tubolare. 4 p.

Tens. 2

2 lavorazione Linnet. 280 p.

1 avvio tubolare. 4 p.

Tens. 13.

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Assemblaggio

La prima cosa effettuata sul capo è stato il taglio del collo, lasciando una profondità di 8 centimetri sul davanti e 1,5 sul dietro.

Per l’assemblaggio del vestito ho inizialmente rimagliato la spalla destra del davanti e del dietro. In seguito ho applicato il collo con la tecnica del tubolare aperto. Perciò ho posizionato sulla rimaglio la parte anteriore del tubolare del collo, di seguito il vestito (davanti e dietro uniti dalla spalla destra), e ho insaccato posizionando la parte posteriore del tubolare. Di seguito ho eseguito la cucitura.

Il passaggio successivo è stato rimagliare la seconda spalla (la sinistra) e la il collo.

Ho eseguito ciò in un’unica cucitura a rimaglio.

In seguito ho effettuato le cuciture delle cuffie. Ho poi unito la manica al davanti e dietro del corpino del vestito con un’unica cucitura. Infine, per rimagliare la lunghezza del vestito ho cambiato filato a rimaglio da nero a beige.

’‘

lavorazione salome

Lavorazione linnet

lavorazione con trattenuti e filo elastico e lana . Modulo del trattenuto: 3p trattenuto / 1p ripresa maglie.

lavorazione in plisset in costa inglese.

Scarto d’ago 1/10. Slittamento di 3 aghi da frontura anteriore a frontura posteriore.

Tens. 15

Tens.13

lavorazione nanni lavorazione con trattenuti e filo elastico.

Modulo del trattenuto: 4p. trattenuto/ 1p. ripresa maglie.

Tens. 15 81/112

La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

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La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

06.

outfit Sweater & Trousers

83/112

La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

sw01 K

B

Misure a capo finito

E A F

A.petto davanti: 43 B.Altezza davanti: 50 C.Semicirconferenza vita: 25 D.larghezza fondo: 42 E.Larghezza spalle davanti: 54

I

J C

G

D

Maniche F. Larghezza cuffia manica: 21 G. Ampiezza fondo manica: 23 H. Ampiezza muscolo: 35 I. Lunghezza manica da spalla: 58 J. larghezza banda elastica: 9 scollo K. Larghezza scollo: 21 L. Altezza collo: 7 M. ProfonditĂ scollo davanti: 6 N. ProfonditĂ scollo dietro: 3

Punti maglia Rettilinea V Circolare Telaio

Punto Agatha: lavorazione con trattenuti riportati in lavoro e scheda jacquard.

Maglia unita Costa inglese Punto Nanni: lavorazione mofrontura con trattenuti realizzati con filato elastico.

Costa 2/2

Finezza: 5 Tensione: 2/3/ 4,5/5 Brother N.9

Etichettatura

Filati Art: 06.

Art: 07.

Art:09.

Art: 10 Art: 13.

Yellow Star Light Beige Camel Oasis Green Light Blue

Lavaggio / Calatura: calato

1/112000 2/28000 1/15000 1/150000 2/120000

52% PM, 48% PA 100% WO 100% WO 100% EA 50% SE, 50% LI

Lurex Lanar Lane Cardate IAFIL

84/112

3% SE 3%LI 24% EA

68% WO 2% Lurex

La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Sviluppo davanti e dietro

6

7

7

8

5

4

4

3

3 2

1

6

5

2

1

73 0 73

73 0 73

8 ripetere da passaggio 5 a 7 per lato collo

7 ripetere da passaggio 5 a 6 per lato collo sinistro.

sinistro.

6 calatura collo& chiusura spalle: maglia unita. 16 p.

7 chiusura spalla: maglia unita 16 p.

Tens. 2,5

Tens. 2,5 spalla: 6x2x1 7x2x6 collo: 1x2x7

6x2x8

6 calatura collo: maglia unita. 30 p.

Tens. 2,5 1x2x15

5 sospensione collo: sospendo metĂ destra degli aghi. chiudo 10 maglie per lato

4 maglia unita. 152 p.

Tens. 2,5 3 lavorazione Nanni. 190 p.

Tens. 4 2 costa inglese. 80 p.

Tens. 3,5

5 sospensione collo: sospendo metĂ destra degli aghi. chiudo 18 maglie per lato

4 maglia unita. 184 p.

Tens. 2,5 3 lavorazione Nanni. 190 p.

Tens. 4 2 costa inglese. 80 p.

Tens. 3,5 1 avvio tubolare. 4 p.

Tens.2

Punto nanni

’‘

1 avvio tubolare. 4 p.

Tens.2

lavorazione con trattenuti e filo elastico.

Monofrontura. Modulo del trattenuto: 4p. trattenuto/ 1p. ripresa maglie.

Tens. 4 85/112

La flessibile geometria del dettaglio - Introduzione

Sviluppo manica

Sviluppo collo

9

1

2 3

4

5

8

80 0 80 7 6 5 lavorazione tubolare aperto. 20 p.

Tens. 2,5

5

4 spostamento frontura da H a P. Riporto tutti

4

aghi in lavoro.

3

3 costa 2/2. 40 p.

Tens. 2 2 selezione aghi costa 2/2. Spostamento frontura

2

da P ad H.

1 70 0 70

1 avvio tubolare beige e lurex . 4 p.

Tens. 2

Punto Agatha 9 chiudo tutte le maglie

ripetere passaggio 2 e 3.

8 maglia unita. 60 p.

Tens. 2,5

un giro rasata per supporto ripresa maglie trattenuti.

7 lavorazione Agatha azzurra/beige.

lavorazione jacquard con elastico. 10 p. scheda 5/1.

6 costa inglese. 96 p.

Tens. 3,5

Tens. 5. un giro rasata preparazione jacquard con filo beige in A. Inizio lavorazione filo elastico in A, Filo beige in B.

5 lavorazione Nanni verde. 135 p.

Tens. 4.

Tens. 4,5

4 costa inglese. 96 p.

Tens. 3,5

riporto in lavoro primo giro di trattenuti manualmente.

3 lavorazione Agatha azzurra/ beige. lavorazione trattenuti monofrontura. 20 p.

4 moduli da 4/1.

2 costa inglese. 96 p.

Tens. 3,5

Tens. 4,5.

1 avvio in tubolare. 4 p.

Tens. 2.

trasferimento maglie da frontura anteriore a posteriore.

86/112

La flessibile geometria del dettaglio - Collezione

Assemblaggio

Per l’assemblaggio del maglioncino ho iniziato rimagliando la spalla destra del davanti con il dietro. In secondo luogo ho applicato il collo con la tecnica del tubolare. Perciò ho posizionato sulla rimaglio la parte anteriore del tubolare del collo, di seguito il maglioncino (davanti e dietro uniti dalla spalla destra), e ho insaccato posizionando la parte posteriore del tubolare.

In seguito ho rimagliato la cuffia della manica destra e sinistra. A questo punto, con un’unica cucitura a rimaglio ho unito il corpo e la manica davanti e dietro in entrambe le parti. Ho cambiato filato nelle parti elastiche per permettere una maggior elasticità.

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TR01 B

Misure a capo finito

H

A. semi circonferenza bacino: 47 B. semi circonferenza vita: 26 C. lunghezza totale: 100 D. larghezza fondo gamba: 30 E. lunghezza gamba interna : 71 F. altezza cavallo posteriore: 36,5 G. altezza cavallo anteriore: 31,5

A

C

H. altezza cinturino: 6.5 I. larghezza cinturino: 27 E

Rettilinea V Circolare Telaio

Lavaggio / Calatura: calato/tagliato

Finezza: 7 Tensione: 12/14/15 Coppo N.34

D

Punti maglia

Etichettatura

Lavorazione Tubolare elastico Punto Hercule: lavorazione costa piatta con modulo in base 10: passaggio da costa 7/3, a 5/5 a 3/2).

Punto Jacquelin: llavorazione in base costa piatta con starto d’ago e ottoman sul retro del lavoro.

30% WV 30 % SE 30% CO

Filati Art: 01.

Art: 02.

Art:03.

Art: 04.

Art: 06.

Art: 07.

Black Storm Black Star Fine Black Black Circus Yellow Star Light Beige

2/30000 2/90000 2/80000 2/80000 1/112000 2/28000

100% WV 100% SE 100% CO 90% PO, 10% EA 52% PM, 40% PA 100% WO

Zegna HF Filmar Elastan Lurex Lanar

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6% PO EA 4,8% WO 0,2% Lurex

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Sviluppo dietro

11 maglia di scarto per taglio e applicazione cinturino 11

10 costa piatta 3/2. 210 p.

Tens.12

9 costa piatta 5/5. 170 p.

Tens.12

8 aumento: costa piatta 7/3. 80 p.

1x2x40

7 costa piatta 7/3. 89 p.

Tens 12

10

6 inizio lavorazione Jacqueline (modulo costa piatta base 10: passaggio da costa piatta 7/3, a 5/5, a 3/2).

5 Riselezione aghi da scarto d’ago.

4 lavorazione Hercule: 144 p.

modullo ( x9 v.) : costa piatta con scarto d’ago. 10 p.

9

Tens.12

ottoman su retro del lavoro beige e lurx. 6 p

8 6,7

5

Tens. 14.

3 un passaggio di unito. Selezione aghi lavorazione Hercule: scarto d’ago su ago centrale frontura posteriore: O/O.

4 2

3 1 72 0 72

2 un passaggio di unito. Selezione aghi costa piatta 7/3.

Tens,12 1 tubolare. 20 p.

Tens. 12

Punto JAcquelin

Punto Hercule

lavorazione costa piatta con modulo in base 10: passaggio da costa 7/3, a 5/5 a 3/2).

llavorazione in base costa piatta con starto d’ago e ottoman sul retro del lavoro.

Modulo: 10 passaggi di costa piatta 7/3. Tens. 12 6 passaggi ottoman beige con lurex. Tens. 14

Tens.12

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Sviluppo davanti e cinturino

10 maglia di scarto per taglio e applicazione cinturino 10

9 costa piatta 3/2. 210 p.

Tens.12 8 costa piatta 5/5. 170 p.

Tens.12 7 costa piatta 7/3. 170 p.

Tens. 12 6 inizio lavorazione Jacqueline (modulo costa piatta base 10: passaggio da costa piatta 7/3, a 5/5, a 3/2).

9

5 Riselezione aghi da scarto d’ago.

4 lavorazione Hercule: 144 p.

modullo ( x9 v.) : costa piatta con scarto d’ago. 10 p.

Tens.12

ottoman su retro del lavoro. 6 p.

Tens. 14.

8

3 un passaggio di unito. Selezione aghi lavorazione Hercule: scarto d’ago su ago centrale frontura posteriore: O/O.

6,7

5

4 2

3 1

2 un passaggio di unito. Selezione aghi costa piatta 7/3.

Tens,12 1 tubolare. 20 p.

Tens. 12

62 0 62

2

110 0 110 x2

1

3 tubolare beige e lurex. 4 p. tens. 14

3

2 tubolare elastico nero. 240 p.

Tens. 15 1 avvio.

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Assemblaggio

La prima cosa effettuata sul capo è stato il taglio del davanti e del dietro, seguito da rifinitura a taglia e cuci delle parti tagliate.

Per l’assemblaggio del pantalone sono innanzinuto stati cuciti a rimaglio i fianchi.

Come seconda cosa sono stati cuciti a rimaglio gli interni gamba di entrambe le gambe. Infine è stato assemblato, sempre a taglia e cuci, il cavallo.

Il cinturinio è stato applicato con la tecnica del tubolare. Ho inserito a rimglio la parte anteriore del cinturino davanti, poi la parte anteriore del pantalone e infine la parte posteriore del cinturino davanti. La stessa cosa è avvenuta per il cinturino dietro. Il motivo per cui sono stati fatti due cinturini e non uno unico è perchè per lavorare l’elastano è necessario mettere in lavoro molti più aghi a causa della sua caratteristica di ritirarsi dopo lo stiro. Per questo ho creato due cinturini mettendo in lavoro 110 0 110 a parte.

Punto JAcquelin

Punto Hercule

lavorazione costa piatta con modulo in base 10: passaggio da costa 7/3, a 5/5 a 3/2).

llavorazione in base costa piatta con starto d’ago e ottoman sul retro del lavoro.

Modulo: 10 passaggi di costa piatta 7/3. Tens. 12 6 passaggi ottoman beige con lurex. Tens. 14

Tens.12

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comunic

04.

cazi one pag.12

Shooting

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Modelle: Chiara Galli , Rachele Pellecchia Fotografi: Caterina Ghio, Sofia Romanò, Giulia Albini Location: Casa de Amicis 109/112