Portfolio Architettura - Giulia Curto

PORTFOLIO ARCHITETTURA GIULIA CURTO

INDICE pag.01

00 CURRICULUM VITAE

pag.03

01 IL MUSEO BUGATTI

pag.15

02

pag.27

03 VIAGGIO TRA PASSATO E PRESENTE

pag.41

04 LA LIMONAIA

pag.49

05 DWELLING AND CITY

LOOKING AHEAD

GIULIA CURTO ARCHITETTO

06.03.1995 Padova curtogiulia95@gmail.com +39 3888960038 Via S. Andrea 16, 35010 Vigonza (PD)

ISTRUZIONE E FORMAZIONE 2020

ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI ARCHITETTO Istituto Universitario di Architettura di Venezia - IUAV, sessione luglio 2020 LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA PER IL NUOVO E L’ANTICO Istituto Universitario di Architettura di Venezia - IUAV (110/110 e lode) - la tesi di laurea “Il Museo Bugatti” vede la riconversione dell’ex stabilimento industriale Bugatti, situato a Campogalliano, in un museo, attraverso l’intersecarsi del tema compositivo, strutturale, allestitivo e museale

2018/ 19

PROGRAMMA DI SCAMBIO - ERASMUS + University College of Dublin della durata di 6 mesi - approfondimento e studio dei temi cardine della progettazione sostenibile, collaborazione con nuovi team e differenti approcci alla progettazione

2017

LAUREA TRIENNALE IN ARCHITETTURA COSTRUZIONE CONSERVAZIONE Istituto Universitario di Architettura di Venezia - IUAV (110/110)

2014

DIPLOMA CLASSICO Istituto Liceo Classico Tito Livio di Padova

ESPERIENZE PROFESSIONALI 2020/ 21

COLLABORAZIONE Casa Bonus s.r.l. - studio dell’incentivo Superbonus 110%, realizzazione di conferenze di formazione del Team, esecuzione di sopralluoghi e definizione dei progetti di intervento

2019

TIROCINIO CURRICULARE studio di ingegneria e architettura Steam s.r.l. della durata di 3 mesi

2017

TIROCINIO CURRICULARE studio di ingegneria e architettura Net Project srl della durata di 3 mesi

Laureata al Corso Magistrale di Architettura per il Nuovo e l’Antico, desidero ampliare le mie conoscenze nell’ambito progettuale, con particolare attenzione alla relazione tra esistente e nuovo. Grazie alle esperienze maturate durante il percorso universitario, ho sviluppato non solo un atteggiamento di sensibilità nei confronti del costruito, ma soprattutto un forte interesse per l’architettura capace di rispondere alle necessità odierne, con particolare riguardo alla progettazione sostenibile e alla sua componente compositiva e tecnologica.

ALTRE ESPERIENZE 2019

JOB ON CALL azienda Zed Entertainment’s World S.r.l. nel settore di eventi e concerti

2014

ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO in collaborazione con il FAI e attraverso l’organizzazione di eventi civili territoriali a scopo benefico

WORKSHOP 2019

FRAMMENTI DEL MODERNO - PROFESSORE CHRISTIAN SUMI Istituto Universitario di Architettura di Venezia - IUAV della durata di 1 settimana

2016

MARGHERA PLAYGROUND TECNOLOGICO - PROFESSORE ALDO AYMONINO Istituto Universitario di Architettura di Venezia - IUAV della durata di 3 settimane

2015

HERITAGE - PROFESSORE MANUEL AIRES MATEUS Istituto Universitario di Architettura di Venezia - IUAV della durata di 3 settimane

CONOSCENZE LINGUISTICHE Italiano

Inglese

COMPETENZE INFORMATICHE Pacchetto Office Autodesk AutoCAD

Revit PhotoScanPro

Adobe Indesign

SketchUp

Adobe Photoshop

TerMus

Adobe Illustrator

PriMus

01 IL MUSEO BUGATTI

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01 il museo Bugatti

Complesso museale Campogalliano (MO) Lavoro di gruppo Università IUAV di Venezia Composizione archiettonica: Prof. Pier Antonio Val Progettazione strutturale: Prof.ssa Anna Saetta Allestimento museale: Prof. Giorgio Ricchelli Ricerca storica e interior design: Prof. Alberto Bassi

Il progetto verte nella rigenerazione dell’ex fabbrica Bugatti, progettata dall’architetto Benedini, situata nel comune di Campogalliano in provincia di Modena, un polo industriale attivo tra il 1989 e il 1995 convertito quindi in un complesso museale.

La prima fase del progetto è stata dedicata alla ricerca storica del marchio Bugatti, un approfondimento fondamentale per comprendere profondamente la storia della famiglia, dell’azienda, l’evoluzione dei prodotti, gli eventi determinanti e i temi decisivi che hanno reso unica ed irripetibile la storia di questo marchio; tale ricerca sta alla base non solo del contenuto, ma anche del contenitore museale. Se infatti il sistema esistente è costituito di tre corpi principali indipendenti, alla base del progetto vi è la volontà di convertirli in un solo organismo, collegandoli tra loro, così da realizzare un unico percorso espositivo. Quest’ultimo, dunque, si sviluppa parallelamente all’autostrada, ricaldando l’atteggiamento esistente, penetrando tutti gli edifici a partire da quelli di natura geometrica a pianta circolare e quadrata, passando per i corpi centrali fino ad arrivare agli edifici a shed che, per la loro luminosità ed ampiezza, accolgono la parte principale della collezione. Il percorso museale di-

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venta architettura esso stesso, si materializza quindi dando nuova vita e nuovi significati ai fabbricati esistenti; sviluppandosi su due livelli, esso muta e si diparte in base all’edificio che incontra, con il quale deve necessariamente dialogare, divenendo così coperto o scoperto, a sbalzo o appeso, variazioni che tengono in considerazione anche la funzione che esso assume e gli elementi esposti che deve ripercorrere, nonchè le sensazioni che deve trasmettere al visitatore. Esso poi diviene maggiormente complesso all’interno degli edifici a shed dove si sviluppa in un sistema di soppalchi appesi che hanno lo scopo sia di riportare la scala umana all’interno di uno spazio per la produzione industriale, sia di stabilire un percorso preciso all’interno di spazi completamente permeabili. La forma dei soppalchi, inoltre, ricalca l’atteggiamento compositivo dell’architetto Benedini, nell’utilizzo delle forme pure, divenendo elemento di connessione tra il nuovo intervento e l’esistente e occasione di ridefinizione degli spazi allestitivi e di nuovi stimoli visivi. La proposta architettonica è quindi sempre legata alle scelte di carattere allestitivo nella volontà di creare uno spazio accessibile all’uomo, ma allo stesso tempo flessibile nel tempo.

pianta piano terra

H

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01 il museo Bugatti

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profilo est, sezione longitudinale, spaccato assonometrico

P1 - USCITA P0 - INGRESSO P2 - TERRAZZA PANORAMICA

P0, P1 - BAR

P-1 - ARCHIVIO

SPAZIO ESPOSITIVO

P0 - GUARDAROBA

P0 - AUDITORIUM

P1 - MOSTRE TEMPORANEE

P0 - UFFICI AMMINISTRATIVI

P0 - CLUB BUGATTI

P1 - SALA CONSULTAZIONE

P7 - TERRAZZA PANORAMICA

P0 - INGRESSO MUSEO E BIGLIETTERIA

P1 - LABORATORI

P2 - RISTORANTE

P0 - BUGATTI MUSEUM BOOKSHOP

P1 - BIBLIOTECA

P2 - RISTORANTE

PISTA TEST DRIVE

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01 il museo Bugatti

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sezione, pianta piano primo; sezione, partito architettonico

1 1. a. Strato di finitura pendenzato in ghiaia (100 mm) b. Guaina bituminosa c. Materiale isolante (50 mm) d. Soletta in calcestruzzo (25 cm)

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3

2. a. Vetrata continua con posa del vetro esterna e montanti e traversi in alluminio (200x50 mm) 3. a. Finitura in resina b. Massetto alleggerito (50 mm) c. Materiale isolante (50 mm) d. Soletta in calcestruzzo (25 cm) 4. a. Pavimento a secco in quarzite b. Strato di ghiaia compatta (50 mm) c. Soletta in calcestruzzo (25 cm) d. Sottofondo di sabbia e ghiaia 5. a. Pavimento in gres (20 mm) b. Strato di colla per superfici metalliche c. Lamiera metallica liscia (5 mm) d. Profili cavi quadrati in acciaio (35x35 mm) e. Lamiera metallica liscia (1 mm) f. Trave portante in acciaio (IPE 200)

5

4

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01 il museo Bugatti

4

5

1

2

6

3

1. a. Pannello in policarbonato alveolare (2 cm) b. Pilastro tubolare quadrato portante in acciaio (250x250 mm) c. Pannello in policarbonato alveolare (2 cm)

3. a. Finitura in resina b. Massetto alleggerito (40 mm) c. Solaio in lamiera grecata (10 cm) d. Trave di sostegno in acciaio (IPE 200)

5. a. Strato di finitura pendenzato in ghiaia (10 cm) b. Guaina bituminosa c. Materiale isolante (5 cm) d. Soletta in calcestruzzo (25 cm)

2. a. Setto in calcestruzzo (25 cm) b. Materiale isolante (50mm) c. Rivestimento in pannelli di alluminio

4. a. Solaio in lamiera grecata (10 cm) b. Trave portante in acciaio (HEM 240) c. Controsoffitto in cartongesso con strato fonoassorbente in lana di roccia (60 mm)

6. a. Pavimento in gres porcellanato (20 mm) b. Strato di colla per superfici metalliche c. Lamiera metallica liscia (5 mm) d. Profili cavi quadrati in acciaio (35x35 mm) e. Lamiera metallica liscia (1 mm) f. Trave portante in acciaio (IPE 200)

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sezione, partito architettonico; sezione, pianta piano primo

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01 il museo Bugatti

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sezione prospettica, vista interna

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02 LOOKING AHEAD

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02 looking ahead

Complesso residenziale e commerciale Marghera (VE) Lavoro di gruppo Università IUAV di Venezia Composizione archiettonica: Prof. Giovanni Marras Tecnologia dell’architettura: Prof. Thomas Reynolds

Il progetto ha lo scopo di riqualificare l’Area Pili situata a Porto Marghera a nord rispetto all’attacco su terra del Ponte della Libertà. Dopo vari sorpralluoghi, è stata analizzata l’area in modo da comprendere quale fosse la strategia migliore nell’edificare un nuovo complesso residenziale e commerciale in un’area caratterizzata da un edificato di carattere fortemente industriale. Per questo motivo lo studio su piccola scala è stato lungo ed approfondito ed ha interessato la riprogettazione delle infrastrutture sia per quanto riguarda la connessione dell’area con le strade e i percorsi esistenti sia per quanto riguarda la circolazione interna della stessa. La coesistenza tra un nuovo complesso di profilo contemporaneo e gli elementi industriali caratterizzanti, volutamente mantenuti all’interno dell’area, rappresenta l’idea fondante del progetto stesso, in vista di una riqualificazione che restituisca alla popolazione un’area arricchita di un nuovo significato.

“Looking ahead” rappresenta un atteggiamento che va oltre una semplice linea di progetto, per dare luogo ad uno sguardo verso il futuro, la prospettiva di immaginare nuovi orizzonti, la volontà di mutamento di uno spazio che diventa luogo. Il progetto tende, perciò, al recupero delle relazioni tra le per-

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sone e tra uomo e natura. La natura è, infatti, un elemento fondamentale nel progetto; la sua presenza si manifesta all’interno del parco ove il progetto sorge invadendo l’architettura stessa. L’architettura insegue quindi la natura: in modo intrinseco essa definisce una struttura in legno di pilastri e solai portanti, in modo estrinseco emerge dai prospetti delle torri attraverso dei giardini verticali. Il complesso è costituito dunque da tre torri residenziali di pianta quadrata, un complesso commerciale, uno studentato ed un museo che sorgono su una piazza, creando così un nucleo, una piccola società all’interno di un posto ad oggi quasi del tutto abbandonato. La piazza, elemento di partenza del progetto, è infatti simbolo della collettività, lì dove nascono i rapporti umani, palcoscenico della vita.

D’altrocanto gli elementi di memoria, di carattere industriale, permangono all’interno del territorio poichè, come afferma Ernesto Nathar Rogers, l’uomo non è nulla senza memoria e nessuna architettura è possibile senza la storia e la conoscenza del passato. Essi diventano simbolo di ciò che è stato, mentre il nuovo progetto tenta di diventare simbolo di ciò che sarà; passato, presente e futuro sotto forma di architettura in un dialogo perenne.

masterplan

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02 looking ahead

Museo Edificio commerciale Parcheggio

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pianta piano terra, sezione e prospetto sud-est

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02 looking ahead

Museo Edificio commerciale Biblioteca

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pianta piano primo, sezione e prospetto nord

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02 looking ahead

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prospetto; partito architettonico

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4

3 2

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6 16 17

1

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LEGENDA 1.

2.

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Struttura in X-lam a sette strati (25 cm) Massetto (5 cm) Isolante in fibra di vetro (2 cm) Sistema radiante a pavimento (9 cm) Colla (1 cm) Pavimento in legno (1 cm) Pilastri in legno lamellare (40x40 cm) Finestra scorrevole a taglio termico Barriera a vapore (0,1 cm) Isolamento in fibra di vetro (7 cm) Guaina impermeabile (o,1 cm) Massetto (3,7 cm) Pannello isolante in fibra di legno (3,7 cm)

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25.

Sottostruttura in legno (4x7 cm) Rivestimento doghe di larice (2,5 cm) Parapetto in vetro con ancoraggio Fune d’acciaio ancorata al pavimento Tensionatore Sistema di ancoraggio della fune Frangisole Profilo in acciaio per frangisole Nodo in hardwood Controsoffitto a listelli in legno Sistema ancoraggio per controsoffitto Pannello fonoassorbente (7 cm)

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Massetto di pendenza (5 cm) Guaina impermeabile (0,1 cm) Finitura in ghiaia (10 cm) Scossalina in lamiera (0,2 cm) Strato di calcestruzzo (10 cm) Fondazioni a iglĂš (25 cm) Strato di calcestruzzo (20 cm) Platea di fondazione in c.a. (10 cm) Griglia metallica Montante in acciaio per griglia Pavimentazione esterna (8 cm) Sottofondo (6,4 cm)

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02 looking ahead

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piano tipo residenza, piano tipo studentato

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03 VIAGGIO TRA PASSATO E PRESENTE

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03 viaggio tra passato e presente

Recupero della Caserma Pepe e realizzazione di un nuovo auditorium Lido (VE) Lavoro di gruppo Università IUAV di Venezia Composizione archiettonica: Prof. Pier Antonio Val Progettazione strutturale: Prof. Roberto di Marco Fisica tecnica e impianti: Prof. Lamberto Borsoi

Il progetto mira alla riqualificazione dell’ex caserma Pepe situata nell’isola veneziana del Lido e alla progettazione di un edificio ex novo a partire dal contesto. Grazie a sopralluoghi e a varie documentazioni, è stato possibile comprendere le condizioni architettoniche dell’edificio, ma soprattutto quali fossero i punti di forza del complesso. L’analisi in piccola scala è stata fondamentale all’interno del percorso di progettazione in quanto è stato possibile comprendere come la risignificazione di un luogo non richieda necessariamente un forte intervento architettonico o un decisivo mutamento del luogo, ma piuttosto uno studio strategico circa le funzioni e la circolazione necessarie, nonchè la profonda comprensione delle potenzialità preesistenti.

Il progetto sviluppa l’idea di un rapporto a distanza con l’esistente rispetto al quale non si agisce in modo aggressivo, ma attraverso un atteggiamento di rispetto. Il nuovo, infatti, non deve essere un’alternativa all’antico, ma un dialogo con esso, un elemento che dia voce alla memoria storica e la esalti.

Per questo, per dare nuova vita al passato, non è necessario, né sempre efficace, costruire nelle sue immediate vicinanze o in aderenza con esso, ma anzi, il fatto di stabilire dei rapporti visivi, percorsi

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e relazioni concettuali e funzionali è maggiormente espressivo di una progettazione attenta all’esistente.

La nuova addizione è stata quindi collocata all’interno di un sistema più articolato che fa riferimento all’intero complesso. Tale addizione consiste in un auditorium di pianta quadrata che prende la sua natura dalla geometria della corte del convento preesistente, adiacente alla caserma, rispetto alla quale è stato proporzionato. Esso viene concepito come un pieno che si contrappone al vuoto della corte e lascia, al di sotto, uno spazio quanto più possibile permeabile, cosicché la contrapposizione presente nel contesto si riverberi anche all’interno dell’architettura stessa, traducendosi in rapporto tra elementi pesanti ed elementi leggeri. Per creare questo rapporto sia fisico sia concettuale tra nuovo e antico, tra l’auditorium e la caserma appunto, è stato progettato un elemento nuovo che avesse nelle sua natura intrinseca l’antico: un portico espositivo che determina un percorso definito tra le due architetture. Il viaggio si conclude all’interno della caserma, divenuta studentato vista la presenza di un vicino polo universitario, attraverso un atteggiamento di recupero delle potenzialità e di rispetto dell’edificio.

masterplan

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03 viaggio tra passato e presente

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attacco a terra, pianta piano terra, pionta piano primo

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03 viaggio tra passato e presente

Sezione

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sezione, prospetto sud

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03 viaggio tra passato e presente

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sezione, sezione ovest

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03 viaggio tra passato e presente

APPARTAMENTO PER DUE PERSONE 42 m2 Residenza per docenti.

APPARTAMENTO PER TRE PERSONE 53 m2 Residenza per docenti

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piante tipo

APPARTAMENTO PER DUE PERSONE 22 m2 Residenza per studenti

APPARTAMENTO PER QUATTRO PERSONE 27 m2 Residenza per studenti

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03 viaggio tra passato e presente

Legenda:

1 3

2

1. -

Setto in calcestruzzo C30/35 (35 cm) Isolante in lana di vetro (7 cm) Intercapedine d’aria (3,6 cm) Strato in TNT fonoassorbente (2,84 cm) Montanti in alluminio a C (2,84 cm) Strato in TNT fonoassorbente Pannello in MDF fresato e con risuonatori

2. - Vetrocamera - Telaio fisso in alluminio 3. - Pavimento in biomalta (0,5 cm) - Massetto in cemento alleggerito (4 cm) - Isolante in lana di vetro (7 cm) - Barriera al vapore (0,2 cm) - Soletta integrativa in calcestruzzo C30/35 (5 cm) - Solaio alveolare in cemento armato precompresso C 45/55 (43 cm) - Intonaco (1 cm)

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dettagli strutturali

Legenda: 1. -

Rivestimento in pannelli di alluminio piegati (1,25 cm) Attacco a C (8x7x0,5 cm) Profilo montante scatolare (6,5x6,5x0,5 cm) Cordolo in calcestruzzo (20 cm) Parapetto in alluminio piegato (1 cm)

1

2

2. - Pavimentazione in quadrotti di cemento (3 cm) - Distanziatori (3 cm) - Guaina impermeabile (0,3 cm) - Isolante in lana di vetro (7 cm) - Barriera al vapore (0,02 cm) - Soletta integrativa in calcestruzzo C28/35 (5 cm) - Solaio teca cemento armato precompresso C 45/55 (80 cm) - Controsoffitto in pannelli microforati fonoisolanti in legno (5 cm)

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04 LA LIMONAIA

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04 la limonaia

Recupero della limonaia di Villa Costantini Morosini Papadopoli Vittorio Veneto (TV) Lavoro di gruppo Università IUAV di Venezia Consolidamento: Prof.ssa Sara Di Resta Rilievo dell’architettura: Prof.ssa Caterina Balletti

L’edificio oggetto di consolidamento, collocato a Vittorio Veneto, nella località di Ceneda, aveva la funzione di limonaia all’interno del complesso della Villa Costantini Papadopoli. Il fabbricato è stato in primo luogo analizzato dal punto di vista storico, attraverso la ricerca delle varie fasi costruttive, mediante l’utilizzo della cartografia storica, di fonti dirette ed indirette grazie alle quali è stato possibile ricostruire le modifiche introdotte nel tempo e gli interventi di consolidamento precedenti. Grazie ai numerosi sopralluoghi è stato possibile affrontare un’approfondita analisi sul fabbricato che rappresenta la parte più importante e più impegnativa dell’intero progetto. É stato infatti realizzato un rilievo geometrico diretto comparando le misurazioni con le documentazioni fornite dal Comune di Vittorio Veneto; successivamente è stato effettuato un rilievo topografico, un rilievo dei campioni murari e una successiva analisi degli stessi fino ad arrivare allo studio della fabbrica nella sua totalità, cercando di comprenderne la struttura portante e come i successivi interventi avessero apportato dei cambiamenti dal punto di vista strutturale; sono inoltre stati analizzati i materiali e i degradi di carattere restaurativo andandone a studiare i consecutivi interventi. Infine

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è stato analizzato in modo approfondito il quadro fessurativo della facciata principale e delle due ali e, grazie al modello topografico, sono stati analizzati anche i fuori piombo. Attraverso questa lunga fase di analisi, si evince come la fabbrica versi in un grave stato di abbandono, come gli interventi di consolidamento realizzati siano stati dannosi alla struttura e, soprattutto, è stato possibile ricostruire il comportamento dei macroelementi dell’edificio e dei possibili dissesti e le rispettive cause.

L’intervento di consolidamento è stato articolato su più fronti, volto ad un miglioramento strutturale che aumentasse le prestazioni del fabbricato, conservando quanto più possibile la materia storica e il comportamento strutturale originario. Alla luce delle opzioni vagliate, sono stati scelti quegli interventi che risultassero meno impattanti sia dal punto di vista visivo sia dal punto di vista strutturale. I materiali utilizzati sono stati adeguatamente scelti sulla base della compatibilità con il materiale storico, in termini di pesi e rigidezze, mantenendo costante il principio di distinguibilità dell’intervento e di minimo intervento, non introducendo caratteri imitativi dell’ architettura storica, qualora non necessari al consolidamento stesso.

sopralluogo, rilievo topografico, ricostruzione storica

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04 la limonaia ANALISI E RILIEVO DEI MATERIALI

IV

DACC | Corso di Consolidamento degli edifici Giulia Curto, Michela Memo

RILIEVO DEI CAMPIONI MURARI Codice

Conci

Conci

30,2

11,0

27,9

11,6

21,2

6,3 13,5

V

0

F F

100

0

100

0

100

P

R

F

0

DACC | Corso di Consolidamento degli edifici Giulia Curto, Michela Memo 4,6

31,0

17,1

7,6

100

0

100

0

100

C2

P P

C3

0

100

0

100

Materiale

biancone (p. calcarea marnosa) sbozzatura

tipologia| lavorazione| forma| dimensioni blocchi| colore|

min. 6x3cm max.36x19cm grigio laterizio malta di calce

Colore

Descrizione

lavorazione|

colore| tipologia|

P2

R

F

R R

P

100

tipologia| lavorazione| forma| dimensioni blocchi| colore|

laterizio sbozzatura regolare min. 6x14cm max. 32x6cm arancio

Codice

Patologia

L

Lacuna

S

Scagliatura

R

Polverizzazione

Retino

Immagine

Pietra di Revine

sbozzatura

Materiale lapidei

min. 6x3cm max.36x19cm grigio

incisione

forma|

regolare

colore|

Descrizione

Cause

Interventi

Mancanza di manutenzione, intervento dell’uomo

Pulitura a secco con scopinetti e spazzole di saggina. Applicazione di impregnante idrorepellente, trattamento mediante rappezzo del materiale lapideo e malta

Stuccatura con malta per il ripristino di eventurali eleDistacco parziale di parti della pietra in corriAgenti atmosferici, menti lapidei. Consolidamento con resina metilsilicospondenza di soluzioni presenza di umidità nella muratura nica eseguita ad impacco di continuità del materiale originario

pietra sedimentaria clastica

lavorazione| funzione|

decorazione

CB

giallo

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea della pietra sotto forma di polvere o granuli

Crosta biologica

Azione di microrganismi

Pulitura mediante spazzole di nylon. Applicazione di impregnante idrorepellente

lapideo

Azione di microrganismi, presenza di umidità

Disinfestazione dai licheni, pulitura con biocida. Rimono lo sviluppo biodeteriogeno

laterizio di colore biancastro

Umidità di risalita capillare

Pulitura mediante impacchi assorbenti a base di acqua. Pulitura a secco con scopinetti e spazzole di saggina

tipologia| lavorazione|

P3

forma|

Laterizio

dimensioni blocchi| colore| posa|

Pietra rossa di Fregona

inerti| spessore| colore| posa|

Malte

consistenza| inerti| spessore| colore| posa|

Conci

lavorazione|

Giunti

inerti|

Malta a base di calce

spessore|

12,0 4,9 21,9 5,2 5,7 14,2

4,5 21,9

colore|

23,0 11,8 16,1 11,2

5,1

rosso mattone

S

Scagliatura

Distacco parziale di parti di laterizio in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario

Agenti atmosferici, Pulitura mediante spazzole di nylon. Stuccatura con presenza di umidità nella muratura malta per il ripristino di eventurali elementi lapidei

S

Scagliatura

Distacco parziale di parti di laterizio in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario

Agenti atmosferici, Pulitura mediante spazzole di nylon. Stuccatura con presenza di umidità nella muratura malta per il ripristino di eventurali elementi lapidei

regolare rivestimento

posa|

Malta a base di calce

min. 6,5x15cm max. 36x19cm

sbozzatura

consistenza|

Malta a base cemento

regolare

funzione| colore|

EF

sbozzatura

lavorazione| dimensioni blocchi|

Codice

variabili

EF

rosso

spruzzo

VI

tenace

Vegetazione infestante

disomogenei

M

grigio

Macchia

friabile

100

0

Abbandono, mancanza di manutenzione

Diserbo piante. Disinfestazione dai licheni, pulitura

Azioni vandaliche

Pulitura mediante tecnologia laser

di vernici

malta di colore biancastro

Umidità di risalita capillare

Pulitura mediante impacchi assorbenti a base di acqua. Pulitura a secco con scopinetti e spazzole di saggina

R

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea della malta sotto forma di polvere o granuli

1 cm giallo ocra

Azione di microrganismi

Pulitura mediante spazzole di nylon. Applicazione di impregnante idrorepellente

Polverizzazione

RILIEVO DEI CAMPIONI MURARI

regolare

L

mediamente Codice tenace

Lacuna Conci

Pulitura a secco con scopinetti e spazzole di saggina. Applicazione di impregnante idrorepellente, tratMancanza di manutenzione, tamento mediante rappezzo del Giunti materiale lapideo e Conci intervento dell’uomo malta

Caduta e perdita di parti della malta

Codice

Giunti

disomogenei 1 cm

VI

bianco sporco

100

0

3,7 3,6

8,7

4,1

100

22,3

4,6

10,7 4,5 prof.ssa Sara Di Resta | collab. arch. Alberto Zanella, arch. Verdiana Peron

24,5 3,5

11,0 5,0 Diserbo piante. Disinfestazione dai licheni, pulitura

18,0 4,4

22,1

21,2

12,0

0

Abbandono, mancanza4,5 di manutenzione

13,7

10,5

16,9

100

Presenza di licheni, muschi e piante sulla malta stessa

15,4

Vegetazione infestante31,0 15,5

0

Presenza di licheni, muschi e piante sulla malta di cemento

EF

13,2

100

Pulitura mediante impacchi assorbenti a base di acqua. Pulitura a secco con scopinetti e spazzole di saggina

disomogenei

9,3

0

Umidità di risalita capillare

regolare

32,4

11,4

malta di colore biancastro

Presenza di pigmentazione accidentale e loca-

0,5 cm

8,6 Università Iuav di Venezia |Dipartimento di Architettura Costruzione Conservazione | Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l'Antico | AA 2017/2018 4,5

laterizio sbozzatura regolare min. 3x3cm max. 48x18cm arancio

Caduta e perdita di parti di pietra

pietra calcarea marnosa

grana|

Biancone

dimensioni blocchi|

M3

100

RILIEVO DEI DEGRADI

Immagine tipologia pietra|

P1

F P F

0

RILIEVO DEI MATERIALI Codice

M2

0

P

F

100

tipologia pietra| lavorazione| grana| dimensioni blocchi| colore| corsi di ripianamento| tipologia di giunto|

M1

6,8

F F

F

R R

F

0

P4

13,3

14,3

F

F

Gruppo

12,1

4,8

F

F

C1

48,0

ANALISI DEL DEGRADO

18,3

14,8

6,4

R F

F

22,8

6,6

17,6 12,8

21,8 6,4

0

100

F

33,6

31,9

8,7

23,0 14,3 24,4

6,1 19,2

Giunti

14,8

37,7

9,9

26,7

16,7 4,4

35,8 19,6

12,7

Conci 3,5

9,8

14,0 21,6

7,7

Codice

Giunti

6,5

12,7

7,7

12,6

Codice

Giunti

0

100

0

100

0

4,4

21,2

15,8

100

0

100

F P

F

F

F F

F F

C4

C5

F

C6

P

F F

F

45

P

0

F F

P

P

F

100

0

tipologia pietra| lavorazione| grana| dimensioni blocchi|

biancone (calcarea marnosa) sbozzatura min. 5x5cm max.32x9cm

100

0

tipologia pietra| lavorazione| grana| dimensioni blocchi|

biancone (calcarea marnosa) sbozzatura min. 8x3cm max.31x15cm

100

tipologia| lavorazione| forma| dimensioni blocchi|

laterizio sbozzatura regolare min. 3x3cm max. 22x4cm

rilievo geometrico e analisi dei materiali, analisi del degrado; analisi delle fessure

fessura non passante fessura passante fessura non rilevabile

46

04 la limonaia

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO E TECNICHE DI INTERVENTO

Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale: 6.3.2 Interventi volti a ridurre la carenza dei collegamenti

F si sma

Inserimento di capochiave in facciata: Per evitare il meccanismo di espulsione della facciata causato dal piano rigido della soletta in calcestruzzo, viene inserito un sistema di tiranti antiespulsione ancorato alla facciata principale e alle pareti interni in acciaio AISI 316. Questi vengono poi annegati in un massetto di malta cementizia.

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO E TECNICHE DI INTERVENTO

Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale: 6.3.9 Interventi in fondazione Intervento di consolidamento in fondazione: Si interviene con l’inserimento di micropali al fine di scaricare le tensioni su strati più resistenti e profondi del terreno. La lunghezza degli elementi strutturali inseriti sarà determinata in relazione alla stratigrafia del terreno. ma F sis

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO E TECNICHE DI INTERVENTO

Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale: 6.3.8 Interventi su elementi non strutturali Intervento di consolidamento dei pinnacoli: Per evitare la caduta dei pinnacoli, vista la scarsa entità dei collegamenti oggi presenti, si decide di intervenire con il consolidamento degli stessi.

F sis ma

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cinematismi dei macroelementi; interventi di consolidamento

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO E TECNICHE DI INTERVENTO

Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale: 6.3.6 Interventi volti ad incrementare la resistenza degli elementi murari Intervento di Reticolatus: Analizzando le caratteristiche materiche, il quadro fessurativo e i meccanismo di dissesto del macroelemento, si presenta la necessità di migliorare il collegamento con il macroelemento ad esso ortogonale nonché di aumentarne la coesione evitando l’ulteriore propagazione dei quadri fessurativi esistenti e lo sviluppo di nuovi.

Si opta, dunque, per un intervento di reticolatus, che consiste nella stesura, all’interno dei giunti, di una rete metallica fissata con barre filettate e rabbocchi di malta. Questa migliora il comportamento monolitico della muratura, l’ammorsamento dei cantonali ed evita l’ulteriore propagazione delle fessure.

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO E TECNICHE DI INTERVENTO

Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale: 6.3.6 Interventi volti ad incrementare la resistenza degli elementi murari Intervento di risarcitura dei quadri fessurativi: Analizzando le caratteristiche materiche, il quadro fessurativo e i meccanismi di dissesto del macroelemento, si predispongono i seguenti interventi sui quadri fessurativi.

Intervento su porzione muratura con presenza canna fumaria: 1. Rimozione dei resti della canna fumaria 2. Tecnica di cuci e scuci con listelli in laterizio 25x5,5x2,5

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05 DWELLING AND CITY

49

50

05 dwelling and city

Complesso residenziale Greystones - Leinster (IRLANDA) Lavoro singolo University College of Dublin - UCD Composizione archiettonica: Prof. Michael Pike

Il progetto si colloca a Greystones in provincia di Leinster in Irlanda, una cittadina con una storia profondamente antica, ma sempre in grande trasformazione e mutamento e in continuo aumento demografico. Lo studio della città, del modo di vivere e di abitare, le sue radici e le sue tradizioni sono state oggetto di uno studio preliminare di carattere storico e urbanistico; a partire da tale analisi si evince l’esigenza di realizzare nuove dimore abitative, nuovi fabbricati residenziali che siano quindi in grado di rispondere alle esigenze del popolamento contemporaneo. Al contempo è necessario porre in primo piano il tema della casa, dell’alloggio, tema particolarmente caro agli architetti del primo Novecento, definito da Le Corbusier come “il problema dell’epoca”. L’alloggio implica comunanza, suggerisce esperienze condivise, interazione sociale; esso ha un impatto sull’uomo che vi abita, ma anche sull’ambiente sociale, si riferisce al singolo e al contempo alla collettività.

Sono stati realizzati vari sopralluoghi allo scopo di comprendere appieno le caratteristiche del luogo e del sito il quale si presenta particolarmente complesso: il nuovo edificio si posiziona davanti alla linea ferroviaria, una traccia particolarmente forte

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all’interno del contesto, ed al contempo si affaccia sul mare. Per questo motivo sono stati studiati gli accessi e la circolazione interna ed esterna e come questi potessero essere incrementati in vista del nuovo polo residenziale. A partire dunque dal contesto, è stato progettato un edificio residenziale che ospitasse al piano terra una parte a destinazione commerciale ed un portico di natura pubblica che andasse da una parte a creare una sorta di filtro tra l’edificio e la linea ferroviaria e dall’altra si interfacciasse e dialogasse con lo spazio commerciale, creando un elemento unico e coerente. L’edificio fonda i suoi principi sugli alloggi di piccola dimensione, così come vuole la tradizione irlandese, sfruttando lo spazio disponibile in maniera efficiente e razionale. Ogni piano, infatti, si imposta su un alloggio tipo, di varia natura e dimensione, che può essere ripetuto modularmente; tutte le abitazioni godono dell’affaccio sul mare grazie alla strategica dimensione architettonica del fabbricato. Contemporaneamente si innestano degli spazi comuni, dei giardini verticali a doppia altezza che accolgono la collettività di una piccola comunità, creando delle zone di svago e inglobando così piccoli elementi di natura all’interno dell’architettura.

masterplan

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05 dwelling and city

Funzioni - piano 1 1 stanza da letto 1 stanza da letto - duplex 2 stanze da letto 3 stanze da letto - duplex

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Circolazione interna

alloggi tipo; prospetto sud-ovest, sezione trasversale

Funzioni - piano 2

Circolazione interna

1 stanza da letto 1 stanza da letto - duplex 2 stanze da letto 3 stanze da letto - duplex

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05 dwelling and city

1 2 3

4

5 6 8

7 9

10

11

12 13 14

19 20 21 22 23

15

16

17

18

24

LEGENDA 1. Finestra scorrevole a taglio termico 2. Profilo in acciaio per frangisole (2,5x2,5 cm) 3. Frangisole (5x5 cm) 4. Rivestimento a doghe in larice (2,5 cm) 5. Sottostruttura in legno (4x7 cm) 6. Massetto (3,7 cm)

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7.

8 9.

10.

11.

12.

Guaina impermeabile (0,1 cm) Isolante in fibra di legno (7 cm) Struttura in X-lam a sette strati (25 cm) Barriera a vapore (0,1 cm) Taglio termico Sistema di fissaggio dei frangisole

partito architettonico

13

4

13.

14.

15.

16.

17 18.

Parapetto in vetro (2 cm) Telaio di alluminio nel pavimento (6,5x6 cm) Pavimentazione (2 cm) Sistema radiante a pavimento (9 cm) Isolante in fibra di vetro (2 cm) Massetto (5 cm)

19.

20.

21.

22.

23.

24.

Intonaco (1 cm) Pannello in gesso (2 cm) Pannello fonoassorbente (3 cm) Intercapedine d’aria (10 cm) Pannello attrezzato in legno (2 cm) Congiunzione in acciaio (1 cm)

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