Paesaggi Veneti 05

Bimestrale di informazione turistica - marzo 2018 - GRATUITO

05 2018

Un nuovo orizzonte per Asolo: la Torre Civica A new horizon for Asolo: the Civic Tower

Thiene cittĂ turistica Thiene, a city for tourists

Il liutaio Fabio Dalla Costa

The violin maker Fabio Dalla Costa

EDITORIALE

“Una rondine non fa primavera, ma due upupe innamorate, due leprotti in un cespuglio, una cutrettola che corre sulla strada, due scoiattoli che si arrampicano tra i rami di un abete, sì. Se poi avvistiamo un rumoroso calabrone, una farfalla che si chiama Arcia, un lombrico, se sentiamo il canto di un cardellino, è primavera anche se il giorno dopo nevica.”

Mario Rigoni Stern Il canto della primavera è arrivato.

Il risveglio della natura ci offre la gioia dei colori, la fragranza dei profumi e il gusto dei sapori.

Cosa chiedere di meglio da un territorio che in ogni stagione riesce a stupirci con le sue infinite sfaccettature degne di un brillante.

L’allungarsi del giorno, l’aria frizzante e tiepida ci invita ad uscire.

Lasciamoci sedurre dall’offerta del nostro territorio e partiamo verso il viaggio dei sensi alla scoperta della primavera nei panorami dei Paesaggi Veneti...

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“One swallow doesn’t mean that spring has arrived, but two hoopoes in love, two hares in a bush, a wagtail that runs on a road, two squirrels that climb the branches of a fir tree do. If we then see a noisy hornet, a butterfly called Arcia, an earthworm, if we hear a goldfinch’s song, we know that spring has arrived, even if it snows the next day.”

Mario Rigoni Stern Spring has arrived.

Nature awakens, offering us the joy of its colours, the fragrance of its aromas, and the taste of its flavours.

We can ask nothing more from a land than to amaze us each season with its infinite facets, worthy of a diamond.

The days become longer, the air becomes crisper and warmer, inviting us to go outside.

Allow our territory to enchant you; join us on the sensorial journey of Paesaggi Veneti, to discover spring through the panoramas of the Veneto Landscapes...

Insieme nutriamo il mondo

SOMMARIO

Marzo 2018 - Anno 2 - n. 5 Registrazione Tribunale di Vicenza n. 16 del 22.08.2017 RS Pratica n. 3161 del 22.08.2017 VG Editore Paesaggi Veneti di Gisella Zanocco 36030 Zugliano (VI) paesaggiveneti@gmail.com Direttore responsabile Francesco Brasco In Redazione Elettra Morlin, Serena Leonardi, Francesca Baggio, Federica Lago, Maria Grazia Dal Prà, Raffaella Andreatta, Ilenia Fenu, Olga Bulian, Michela Pettinà, Gabriele Zenari, Maria Pia Farronato, Michele Brunelli, Consorzio Soave, Florian, Marta Prebianca, Stefania Cattelan, Francesca Di Thiene, Gisella Zanocco Traduzioni SK Idea Tel. +39 0445 222977 www.skidea.eu Pubblicità paesaggiveneti@gmail.com Progetto grafico Studio Pasquariello Thiene (VI) - T. +39 0445 368270 www.pasquariellopubblicita.it Stampa GraphicNord Group S.r.l.

Tel. 0444.659384

UN NUOVO ORIZZONTE PER ASOLO 6 A new horizon for Asolo: the Civic Tower 6 THIENE CITTÀ TURISTICA 8 Thiene, a city for tourists 8 ROMEA STRATA E ROMEA VICETIA 18 Romea Strata and Romea Vicetia 18 L’AGRITOUR DEA MOLONARA COMPIE UN ANNO 22 The Agritour dea molonara celebrates its first birthday 23 PALAZZO FESTARI IL SALOTTO DEI VALDAGNESI 26 Palazzo Festari, the living room of the Valdagno citizens 26 UN SABATO POMERIGGIO AL MUSEO… 30 A Saturday afternoon at the museum…

30 EZZELINO III: UN UOMO, UNA STORIA 36 Ezzelino III: a man, his history 36 SOAVE: PRIMA CANDIDATURA GIAHS-FAO ITALIANA 42 Soave: FAO’s first Italian GIAHS candidate 43 MEGA HUB: CROCEVIA DI IDEE E PERSONE 50 MEGA HUB: Crossroads of people and ideas 50 BASSANO: ARIA FRIZZANTE E TANTE PROPOSTE 52 Bassano: Electric air and lot of proposals 52 FARA VICENTINO:UNA GITA FUORI PORTA 58 Fara Vicentino: many proposals for a trip out of town 58 TEATRO DI QUALITÀ 62 Quality theatre 63 LA CANTINA CA’ BIASI DI DALLA VALLE INNOCENTE 68 The Ca’ Biasi winery of Innocente Dalla Valle 68 FABIO DALLA COSTA IL LIUTAIO PLURIPREMIATO 70 Fabio Dalla Costa, the award-winning violin maker 70 FRANCESCO VERLA IL PITTORE DIMENTICATO 74 Francesco Verla the forgotten painter 75 LA VILLA DEL PRINCIPE 76 The prince's villa 77 VILLA DI MASER 78 Villa di Maser 78 TIPOTECA ITALIANA 82 Tipoteca Italiana: The laboratory of creativeness 82 MONTAGNANA 86 Montagnana 86 CASTELGOMBERTO PAESE DI VILLE 88 Castelgomberto, a town of villas 88

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In copertina la Torre Civica di Asolo. Ph: Marco Gnata © AGCO Corporation

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ph Comune di Asolo di Elettra Morlin

Un nuovo orizzonte per Asolo la Torre Civica La Torre entra a far parte del circuito del centro storico In una raggiante mattinata di gennaio, un’Asolo che pigramente si spoglia dei suoi abiti natalizi mi accoglie insieme al sindaco Mauro Migliorini che mi racconta del suo ultimo traguardo: l’apertura al pubblico della Torre Civica. Questo monumento era uno dei punti di osservazione da cui Caterina Cornaro e la sua corte, nel Quattrocento, osservavano il panorama, dal Pasubio ai Colli Berici, nel Castello che la Serenissima Repubblica di Venezia le aveva donato, insieme al titolo di signora di Asolo, come premio di consolazione per la perdita del regno di Cipro. La stessa torre all’ombra della quale l’umanista Petro Bembo scrisse gli Asolani, i dialoghi sull’amore, capolavoro della letteratura veneta dell’epoca. Lo stesso edificio al quale, nel Settecento, gli abitanti di Asolo volgevano lo sguardo per leggere l’ora nel moderno quadrante dell’orologio di Bartolomeo Ferracina. Un monumento pregno di storia, testimonianza di civiltà, che, grazie alla spinta propulsiva e ai fondi dell’amministrazione comunale, determinata a concludere i lavori di restauro che si protraevano dagli 6

PAESAGGI VENETI

A new horizon for Asolo: the Civic Tower

The Tower has become part of the circuit of the historic center On a radiant morning in January in a lazy Asolo, reluctant to let go off its magic Christmas atmosphere, I am welcomed by the Mayor Mauro Migliorini who wants to tell me about his latest goal: the opening of the Civic Tower to the public. This monument was one of the observation points from which Caterina Cornaro and her court observed the panorama from

anni ‘90, è finalmente stato restituito alla comunità. La Torre è tornata dunque, dal 10 dicembre 2017, a essere belvedere e punto di osservazione, arricchendo di nuovi panorami e prospettive la città dei cento orizzonti.

Per essere completamente valorizzata è anche spazio espositivo. Al momento, e per tutto il 2018, ospita la mostra fotografica La Grande Guerra ad Asolo curata dallo storico Emmanuele Petrin: una rassegna di ricordi in bianco e nero dei volti e dei luoghi protagonisti della Prima Guerra Mondiale ad Asolo, allestiti in uno spazio che fu luogo di prigionia dei soldati austroungarici in questo stesso periodo.

Si compie così un nuovo passo nella direzione del progetto del sindaco Migliorini: trasformare il centro di Asolo in un museo a cielo aperto.

La Torre Civica entra a far parte del circuito del centro storico, comprendente il Museo Civico (che dal 17 dicembre 2017 al 2 aprile 2018 ospita la mostra Pop Art perché Roma? Mario Schifano), la Rocca, l’acquedotto romano medievale La Bot e la Torre Reata. L’iniziativa sembra già avere riscosso un discreto successo dal momento che, in un mese, solo alla Torre Civica si sono registrati 1200 visitatori (considerando che i giorni di apertura si limitano ai fine settimana). Un borgo a misura di turista dove il profumo della storia e delle tradizioni è rimasto incontaminato nel tempo, grazie al lavoro dietro le quinte di un’amministrazione che ha scelto di credere nel turismo e nella valorizzazione dei beni culturali come fulcro della propria attività economica.

ORARI SABATO E DOMENICA TIMETABLE SATURDAYS AND SUNDAYS Museo: 9.30 - 12.30 / 15.00 - 18.00 Torre Civica: 10:00 - 19.00.

Rocca: chiusa per restauro

closed for restoration www.museoasolo.it

ph Comune di Asolo

Asolo

the Pasubio to the Berici Hills during the fifteenth century. The Tower is located in the Castle given to Caterina Cornaro by the Republic of Venice together with the title of “Signora di Asolo” as a consolation prize for the loss of the kingdom of Cyprus. The same tower in the shadow of which the humanist Petro Bembo wrote the Asolani, the dialogues on love, a masterpiece of the Venetian literature of that time. The same building at which the inhabitants of Asolo looked to read the time in the modern clock face by Bartolomeo Ferracina during the eighteenth century. A monument full of history, a witness of civilization which has finally been given back to the community thanks to the propulsive drive and the funds of the municipal administration, which was determined to the finish the restoration work that had been going on since the 90s. Since 10th December 2017 the Tower has therefore become again a lookout and observation point, enriching “the city of a hundred horizons” with new landscapes and perspectives.

To be fully enhanced, it is also an exhibition space. In 2018 it will host the photographic exhibition “The Great War in Asolo” curated by the historian Emmanuele Petrin: a review of black and white memories of the faces and places of the First World War in Asolo, which is set up in a space that served as prison for Austro-Hungarian soldiers in that same period. This is a new step in the direction of Mayor Migliorini’s project: transforming the center of Asolo into an open-air museum. The Civic Tower has become part of the circuit of the historical center, which includes the Civic Museum (hosting the exhibition “Pop Art perché Roma? Mario Schifano” from 17th December 2017 to 2nd April 2018), the Fortress, the medieval Roman aqueduct La Bot and the Torre Reata.

The initiative seems to have already met with considerable success, since 1200 people visited the Civic Tower over a month (considering that the opening days are limited to weekends). A tourist-friendly village where the scent of history and traditions have remained uncontaminated over time, thanks to the work behind the scenes of an administration that has chosen to believe in tourism and in the promotion of cultural heritage as the core of its economic activity.

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Thiene

In che modi e forme si sta sviluppando il commercio/turismo nella città e quali sono le potenzialità da cui partire?

Certamente la storia e la cultura che si respirano in Città, nonostante sia un centro di minori dimensioni rispetto ad altre ben più note mete turistiche, costituiscono un aspetto qualificante da tener presente. I nostri ospiti apprezzano la fisionomia di Thiene, con un centro storico curato e capace di un’ospitalità attenta, coordinata da un apposito ufficio IAT che si occupa di fornire informazioni e servizio di accoglienza non solo per la Città, ma anche per la più vasta area della pedemontana vicentina. Il commercio è l’antica vocazione thienese, celebrata annualmente con la Rievocazione Storica ed il Mercato Rinascimentale Europeo.

In questi ultimi tempi si assiste alla nascita di numerose iniziative di qualità, organizzate proprio dai Commercianti, eventi che vanno ad affiancarsi all’offerta turistica, ai servizi già presenti e all’alta qualità che da sempre è il tratto distintivo dello shopping di Thiene, premiato dal riconoscimento regionale di Distretto Urbano del Commercio.

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Municipio di Thiene Il Sindaco di Thiene Giovanni Battista Casarotto Roma-Tokio Hangar Museum Museo Arte Sacra

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di Gisella Zanocco

Thiene Città turistica

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Thiene, a city for tourists

The Mayor reveals its artistic treasures Il sindaco racconta i suoi tesori artistici In this issue we meet the Mayor of Thiene, Giovanni Battista Casarotto, In questo numero incontriamo il Sindaco di Thiene Giovanni Battista Casarotto who loves this city and its history deeply. che ama profondamente questa città e la sua storia.

La città di Thiene ha un importante patrimonio culturale da valorizzare. Cosa consiglia il sindaco per un breve itinerario turistico nel centro storico?

Il centro storico offre, nel raggio di poche centinaia di metri, pregevoli tesori architettonici e autentici scrigni d’arte. Arrivando in piazza Ferrarin, il visitatore potrà visitare il Castello gentilizio di Thiene con le celebri scuderie, i saloni affrescati, il giardino storico e, su richiesta, le cucine, l’antica ghiacciaia e le altre stanze private della Villa; sempre in piazza Ferrarin, la Chiesetta della Natività e, a pochi metri, il pregevole Teatro in stile liberty. Dalla vicina piazza Chilesotti, attraversando l’arco sotto la serliana torre civica, il Duomo offre innumerevoli capolavori artistici, i più preziosi dei quali conservati nel limitrofo Museo d’Arte Sacra. Altre chiese notevoli sono le Chiese del Rosario, di S. Girolamo e la chiesetta di S. Vincenzo del XIV secolo. In alcuni casi è necessaria la prenotazione della visita. Non si può lasciare Thiene senza assaggiare nelle pasticcerie del centro la rinomata Treccia d’Oro, il dolce tipico della Città e fare qualche acquisto nei negozi di Corso Garibaldi.

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PAESAGGI VENETI

Thiene has an important cultural heritage to be promoted. What suggestions would the mayor give to a tourist wanting to visit the old town?

In just a few hundred metres, the old town offers prestigious architectural treasures and authentic treasure chests filled with art. Arriving at Piazza Ferrarin, tourists can visit the Thiene castle with its famous stables, frescoed rooms, historical garden and, upon request, the kitchens, the ancient ice house and the other private rooms of the villa; the Chiesetta della Natività (Nativity Church) is also in

ph Roma-Tokio Hangar Museum

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Ha il sindaco qualche tesoro nascosto e poco noto da segnalare al turista?

Ne segnalo sicuramente due, il Museo d’Arte Sacra del Duomo e la Pinacoteca del Comune, ubicata in un’ala del Teatro Comunale. Entrambi sono visitabili solo su prenotazione. Inoltre è da visitare anche il recente RomaTokyo Hangar Museum, realizzato all’interno dell’Aeroporto “A. Ferrarin” di Thiene. Mi sembra doveroso accennare a quest'ultima struttura, che ha conosciuto negli anni importanti sviluppi e che rappresenta oggi un punto di riferimento per la pratica di numerose discipline sportive, essendo aeroporto privato aperto al traffico civile ed ospitando voli da diporto e sportivo, voli turistici e manifestazioni aeree e culturali, nonché una scuola di aviazione generale, una di pilotaggio, una di paracadutismo e volo a vela e un simulatore di volo. Un’altra opportunità è poi quella del “turismo religioso” che da sempre ha nel Santuario della Madonna dell’Olmo una delle tappe imprescindibili dei percorsi mariani nel Nord Est. 10

PAESAGGI VENETI

ph Alberto De Longhi

ph Valter Borgo

Thiene Piazza Ferrarin, with the prestigious liberty-style theatre just a few metres away. From the nearby Piazza Chilesotti, passing under the arch below the Venetian window of the civil tower, the Duomo offers numerous works of art, the most precious of which are kept in the adjacent Museo d’Arte Sacra (Museum of Sacred Art). Other notable churches are the Chiesa del Rosario (Rosary Church), S. Girolamo (St. Jerome) and the small church of S. Vincenzo (St. Vincent) from the 14th century. In some cases, visits have to be booked. You can’t leave Thiene without tasting the famous Treccia d’Oro, the city’s typical cake which is sold in the local cake shops, and without spending some time inside the shops in Corso Garibaldi.

How is business/tourism developing in the city and what are the leading strong points?

The history and culture that you inhale when in the city, even though it is smaller than other more famous tourist locations, are certainly a qualifying aspect to consider. Our guests appreciate ThienÈs appearance, with an old town that is well kept and able to offer careful hospitality, coordinated with a Tourism Information Office that supplies information and a reception service not only for the city but also for the wider Vicenza Piedmont area. Trade is the ancient vocation of Thiene, celebrated yearly with the Historical Commemoration and the European Renaissance Market. Numerous quality initiatives have been developed ROMATOKYO HANGAR MUSEUM during this last period; Informazioni e visite: organised by the retailers, tel. 339.6738605 they stand alongside the tourist offer, the services that MUSEO D’ARTE SACRA are already present and the Visite guidate ogni terza high quality that has always domenica del mese been the distinctive feature (esclusi agosto e dicembre) of shopping in Thiene, which dalle ore 16.00 alle ore 19.00 received regional recognition as Visite su appuntamento: an Urban Trade District. tel. 0445.361093 PINACOTECA COMUNALE Visite su appuntamento: tel. 0445.804746

Mayor, do you know about some hidden, unknown treasures that you can tell us about?

There are two: the Museo d’Arte Sacra (the Museum of Sacred Art) in the Duomo, and the Municipal Art Gallery, in a wing of the Municipal Theatre.

Visits have to be booked. In addition, I recommend visiting the recent RomaTokyo Hangar Museum in the “A. Ferrarin” Airport in Thiene. I feel it’s my duty to mention this structure, which over the years has developed in an important manner and which today is a reference point for numerous sports. It is a private airport that is open to public traffic and it hosts flights for pleasure and sport, tourist flights and air and cultural displays. It is also a general school where you can learn to fly, skydive and glide, obtain a pilot license, and practice on a flight simulator. Another opportunity is “religious tourism”; the Madonna dell’Olmo Sanctuary has always been an unmissable stopping point along the Marian routes in the north east.

Thiene Piazza Chilesotti 11

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Thiene

La facciata est del Castello nel 1925. Foto d’archivio del Castello di Thiene. di Francesca di Thiene

Cavalli e cavalieri Il recupero delle decorazioni esterne del Castello di Thiene Ricchissimo era l’apparato decorativo esterno del Castello di Thiene risalente, in base a documenti d’archivio e analisi scientifiche, probabilmente al periodo 1513-1520. Sufficientemente definito su tutti i lati fino all’inizio del secolo scorso, purtroppo gli agenti atmosferici e l’inquinamento lo hanno quasi del tutto cancellato. Il recente intervento di restauro ha permesso il recupero di due coppie di imponenti guerrieri e due cavalli che si stagliano sul lato est dell’edificio, quello più visibile dall’esterno, quasi a custodire la storica dimora.

Durante la fase di pulitura, sono emerse molte altre tracce su tutta la facciata, ma purtroppo non erano ben leggibili per il forte degrado ed è stato impossibile eseguirne il recupero.

Per i quattro guerrieri vista la loro dimensione, è stata adottata la classica riproduzione a spolvero su cartone, appoggiando un cartone sopra le tracce delle figure nella muratura e, in questo caso, un telo di nylon trasparente, per poter riportare i vaghi profili, segnare le reali dimensioni e ricomporre i guerrieri grazie anche al supporto di foto di inizio secolo rielaborate ad hoc. Dopo una perforazione lungo i contorni per l’esecuzione dello spolvero, con polvere di terra bruciata si sono congiunti i vari riferimenti. Per la ricostruzione dei cavalli sono state collegate le deboli tracce evidenziate dal rosso della campitura esterna. Per le coloriture si sono impiegate miscele di terre rossastre sciolte 14

PAESAGGI VENETI

Horses and knights:

restoring the outer decorations of Thiene Castle The external decorations of Thiene Castle were extremely rich, according to archive documents and scientific analyses that date back to 1513-1530.

They remained quite well defined on all sides until the beginning of the last century, but since then atmospheric agents and pollution have unfortunately cancelled almost all of them. The recent restoration brought back to life two pairs of imposing warriors and two horses that almost seem to be protecting the historical dwelling; they stand out on the eastern side of the building, the one that is most visible from outside. During the cleaning stage of the restoration, many other traces appeared over the whole façade but, unfortunately, these could not be defined because seriously degraded and, therefore, it was impossible to restore them. Given the size of the four warriors, the classic pouncing technique

in acqua per la parte esterna alle immagini, mentre per il bianco interno è stata utilizzata una miscela a base di latte di calce con terra naturale e giallo ocra. La stesura è avvenuta mediante tamponatura con spugna naturale.

Il tema dei cavalli è particolarmente interessante in quanto lo si ritrova in più luoghi e momenti nella storia del castello: dalle settecentesche scuderie realizzate su disegno dell’arch. F. Muttoni, alle insolite tele con ritratti equestri del XVII secolo al piano nobile, alla presenza della colonna - il “piliere” - per l’addestramento dei cavalli in mezzo alla corte nobile.

Da tempo la famiglia Thiene, proprietaria del castello, convinta che conservazione e valorizzazione debbano viaggiare di pari paso, ha avviato una manutenzione pluriennale partendo dagli annessi per poi concentrarsi sul corpo principale, per preservare l’integrità di questo straordinario esempio di villa pre–palladiana risalente al 1450 e la sua doppia destinazione residenziale e museale.

was used for their restoration. A preparatory drawing was made by tracing the figures in the masonry using, in this case, a transparent nylon sheet to retrieve the vague profiles, mark the true dimensions and recompose the warriors. Photos from the beginning of the century, that were re-elaborated ad hoc, were also used as an aid. After perforating the contours to be pounced, the various reference points were joined using burnt umber pigments. To reconstruct the horses, the weak traces highlighted

by the red colour of the outer painted backgrounds were connected. Blends of reddish earth pigments dissolved in water were used to colour the outer part of the images, while the colour of the inner white part was obtained using a mix of natural earth and yellow ochre pigments with a limewater base. The coating was applied using a natural sponge. The theme of horses is particularly interesting because they are represented in several places and moments of the castle's history: from the 18th century stables designed by

INFO info@castellodithiene.com www.castellodithiene.com Il Castello prima del restauro. Foto d’archivio del Castello di Thiene.

Il Castello oggi, dopo il restauro. Foto d’archivio del Castello di Thiene.

the architect F. Muttoni, to the unusual equestrian paintings from the 17th century on the piano nobile and the presence of the column for training horses – known as ‘il piliere’ – located in the middle of the ‘noble courtyard’.

The Thiene family, which owns the castle, is convinced that preservation and respect go hand in hand. Therefore, some time ago, it began a long-term maintenance project starting from the annexes and then moving on to the main body, so as to preserve the integrity of this extraordinary example of a pre-Palladian villa that dates back to 1450, and its use both as a residence and as a museum.

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ph Luisa Dal Prà

Schio di Maria Grazia Dal Prà

Romea Strata e Romea Vicetia Un itinerario di pellegrinaggio

La chiesetta di Santa Giustina a Giavenale di Schio

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PAESAGGI VENETI

Romea Strata and Romea Vicetia

A pilgrim route Since the Romea Strata road signs appeared in Alto Vicentino (the northern territories of the Vicenza province), what was previously an idea has become reality. The great project of the Vicenza Diocese – 9 routes that involve 6 Regions, 6 Provinces, 185 municipalities and 156 other subjects (associations, institutes, foundations, ph Luisa Dal Prà

Da quando nell’Alto Vicentino ne è comparsa la segnaletica, la percezione della Romea Strata si è mutata in qualcosa di più concreto. Del grande progetto della Diocesi di Vicenza - 9 percorsi che coinvolgono 6 Regioni, 6 Province, 185 comuni e altri 156 soggetti (associazioni, enti, fondazioni, università) - si sente infatti parlare dal 2014. Ma ora che le tabelline segnavia punteggiano il territorio, si ha proprio la sensazione che indossato uno zaino e scarpe adeguate ci si possa mettere in strada e andare: qualcuno l’ha già percorsa da Montecchio Maggiore fino a Roma.

La Romea Strata è un itinerario di pellegrinaggio che sulle orme dei Romei medievali provenienti dal Nord Europa, attraversa l’Italia settentrionale, lungo la direttiva dalle Alpi orientali alla Toscana, con meta Roma, Santiago di Compostela e Gerusalemme.

La croce sulla sommità del monte Summano

La Romea Vicetia (il tratto da Rovereto a Montagnana che passa anche per l’Alto Vicentino), torna alla luce incontrando un desiderio e una tendenza sempre più diffusi: camminare. I pellegrini della modernità hanno istanze e mete diverse. Che si voglia raggiungere la più nota Francigena o semplicemente muoversi attorno a casa, la Romea Strata promette di far riscoprire luoghi di pregio come l’antica Pieve di S. Maria a Torrebelvicino, la chiesetta di S. Giustina a Giavenale di Schio, il Santuario di S. Maria del Cengio a Isola Vicentina.

La Romea Strata è tra i primi 40 itinerari del portale Cammini d’Italia del Ministero delle Attività Culturali e del Turismo www.turismo.beniculturali.it/ home-cammini-ditalia/ Inoltre dal giugno scorso è in vendita la guida del Touring Club: “La Romea Strata. Vie di pellegrinaggio dal Nord Est Italia verso Roma” realizzata grazie soprattutto al contributo della Provincia di Udine. La tabellazione della Romea Vicetia invece è stata possibile grazie al Progetto Europeo Interreg Italia-Austria di cui il Comune di Schio è capofila e coinvolge la Provincia di Udine, l’Ufficio pellegrinaggi Diocesi di Vicenza e il Bildulghaus Osttirol, un ente di formazione austriaco di Lienz.

universities) – has been known since 2014. But now that the signs mark out the area, therÈs nothing to stop you from following the route. Indeed, several people have already followed it from Montecchio Maggiore to Rome.

Romea Strata is a pilgrim route which, in the wake of the medieval Romans coming from northern Europe, crosses northern Italy along the main road that goes from the eastern Alps to Tuscany, with destination Rome, Santiago de Compostela and Jerusalem.

Romea Vicetia (the stretch from Rovereto to Montagnana that also passes through Alto Vicentino), came to light again because of a growing desire and inclination: to walk. Modern day pilgrims have different requests and destinations.

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Schio

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ph Luisa Dal Prà

No matter whether you want to reach the more famous Francigena road or simply stay closer to home, Romea Strata promises to help you rediscover prestigious places, such as the ancient Pieve di S. Maria in Torrebelvicino, the small church of S. Giustina in Giavenale (Schio), the Sanctuary of S. Maria del Cengio in Isola Vicentina.

Romea Strata is among the first 40 itineraries on the Cammini d’Italia portal of the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism http://www.turismo.beniculturali.it/ home-cammini-ditalia/.

In addition, the Touring Club guide “La Romea Strata. Vie di pellegrinaggio dal Nord Est Italia verso Roma” (The Romea Strata. Pilgrim roads from north-east Italy to Rome), produced thanks above all to the contribution

from the Province of Udine, has been on sale since June. The signs for Romea Vicetia were instead made possible thanks to the Italy-Austria Interreg European Project, of which the Municipality of Schio is leader, and of which the Province of Udine, the Diocese Pilgrim Office of Vicenza and Bildulghaus Osttirol, an Austrian institution from Lienz, are also part.

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Schio

di Maria Grazia Dal Prà

PAESAGGI VENETI

Ph Gilli

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Ph di Maria Grazia Dal Prà

Il giorno di Pasquetta dello scorso anno veniva inaugurato, con migliaia di entusiasti partecipanti, l’Agritour dea molonara un intreccio di vie secondarie di 24 km a disposizione di tutti, tutto l’anno, da fare a piedi, in bici, a cavallo, per riscoprire le potenzialità della campagna vicentina.

E sarà di nuovo per Pasquetta 2018 che Agritour presenterà nuove iniziative inaugurando la bella stagione e festeggiando il suo primo compleanno.

Dietro c’è il grande lavoro, ma soprattutto la passione, di 18 aziende agricole situate lungo il percorso nei comuni di Schio, Marano Vicentino e Zanè, ognuna con le proprie produzioni di qualità. Il tracciato si dipana tra tra vecchie strade poderali, argini, capezzagne, strade bianche e campi dove frammenti dell’antica cultura contadina, e opere sapienti raccontano ancora la cura con cui si costruiva per proteggere i campi e i centri abitati, cercando l’equilibrio e l’armonia tra uomo e ambiente.

La segnaletica accompagna nella scelta delle varianti: 24 km il percorso rosso, 10,5 km il blu, 8,5 il verde, 7 km il giallo. Ognuno restituisce la conoscenza della tipicità delle produzioni e delle attività svolte vicino a casa: prodotti caseari e da forno, frutta, verdura, vino, miele; fattorie didattiche, pet therapy con gli asini.

Si tratta di una vera e propria ricucitura del territorio a opera di chi ancora lo presidia e cerca di far sentire la propria voce comunicandone i valori.

Tra questi il recupero di tracciati esistenti senza consumare nuovo suolo, dopo decenni di frammentazione delle realtà rurali per la crescita progressiva dei centri urbani e di strade extra urbane.

Ph Agritour

L’Agritour dea molonara compie un anno

Agritour dea molonara was inaugurated on Easter Monday of last year, with thousands of enthusiastic participants in attendance.

The route, perfect for rediscovering the potential of the Vicenza countryside, is a tangle of secondary roads covering 24 km, and can be done by everyone all year round, either on foot, by bike, or on horseback.

Agritour will present its new projects in the same manner on Easter Monday 2018, and it will also inaugurate the new season and celebrate its first birthday.

A lot of work, but above all enthusiasm, goes on behind the initiative. Eighteen farms are involved, located along the roads in the municipalities of Schio, Marano Vicentino and Zanè, each one with its own quality products. The route unravels along old farm roads, river banks, headlands, dirt roads and fields, where fragments of the ancient farming culture and skilled works still tell about the care taken when building to protect the fields and the residential areas, searching for balance and

Agritour organizza eventi, laboratori, feste, visite guidate, centri estivi, degustazioni dei prodotti per grandi e piccoli. Per rimanere aggiornati basta consultare il sito web www.agritour.vi.it da cui è scaricabile anche la guida per programmare in autonomia le proprie escursioni.

Appuntamento dunque il 2 aprile per scoprire, come ci ricorda Agritour, che “Ciò che non hai mai visto, lo trovi dove sei sempre stato”.

Ph Agritour

Ph Agritour

The Agritour dea molonara celebrates its first birthday

harmony between man and the environment.

The signs help choose the route variants: the red trail is 24 km long, the blue one 10.5 km, the green one 8.5 km, and the yellow one 7 km.

Each one gives information on the typical nature of local production and activities: dairy and oven-baked products, fruit, vegetables, wine, honey, teaching farms, and pet therapy with donkeys.

The territory is being sewn together again by those who still protect it and try to make their own voices heard as they communicate its values.

One example is the recovery of existing trails without using new land, after decades of fragmentation resulting from the progressive growth of urban centres and suburban roads.

Agritour organises events, laboratories, parties, guided tours, summer holiday centres, product tastings for young and old. To stay updated, consult www.agritour.vi.it, where you can also download the guide for programming your excursions independently.

Keep the 2nd of April free for discovering things because, as Agritour reminds us, “Sometimes, the things you never see are right under your nose”.

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Foto: Archivio Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni.

veste la tua casa PROGETTA E REALIZZA IL BENESSERE NEI TUOI SPAZI SOSSAN S.R.L via Prà Bordoni 7 36010 Zanè (VI) - Italy tel. +39 0445 315409 fax. +39 0445 315853 info@sossan.com www.sossan.com

Valdagno

ph Michela Pettinà

vrastato da altrettante statue di nani, ora chiuso da vetrate. Chiamato “Galleria dei Nani”, è diventato uno spazio espositivo per mostre ed eventi a carattere culturale o sociale.

Al primo piano del Palazzo, accanto alla sala per convegni intitolata allo storico Giovanni Soster, ha sede la Fondazione Palazzo Festari, nata nel 2002 dalla volontà dei tre Comuni di Valdagno, Schio e Thiene di cooperare in ambito culturale, sociale ed economico.

Palazzo Festari è anche famoso per le numerose conferenze che si tengono nelle sale del primo e secondo piano.

Tra i più seguiti ci sono certamente gli eventi letterari, che vedono la Città di Valdagno ospitare scrittori e giornalisti di fama non solo locale, ma anche nazionale.

Palazzo Festari il salotto dei valdagnesi Palazzo Festari è uno di quegli edifici che, per chi non è di Valdagno, rischia di passare inosservato. Nascosto dietro un portone di legno che, anche aperto, ne cela sempre un po’ la bellezza, si allarga in un giardino dalla parte opposta a Corso Italia, verso il torrente Agno. Così, chi si trova a scendere dalla Piazza del Comune, vede solo un’entrata color verde salvia, sovrastata da un elegante balcone.

Per i Valdagnesi, invece, Palazzo Festari è spesso una piacevole scorciatoia per salire in centro dal parcheggio di Piazzale Schio. Ma anche arrivando dal basso, e attraversando lo spiazzo erboso con le riproduzioni di dinosauri del Museo Civico Dal Lago, il Palazzo sembra volersi nascondere, protetto dalle mura dei terrazzamenti su cui si erge.

Palazzo Festari fu costruito dall’omonima famiglia nel XVIII secolo, e poi donato, nel 1904, alla città. L’amministrazione comunale ha saputo, negli anni, conservare e valorizzare questo edificio, utilizzandolo per numerose attività.

La presenza, al suo interno, del Comando di Polizia Municipale e dell’Informagiovani garantisce l’apertura del portone e dei cancelli per tutto l’arco della giornata. La corte interna è delimitata, a sud, da un portico di nove archi so26

PAESAGGI VENETI

now closed in by glass.

Called “Galleria dei Nani” (the Dwarfs’ Gallery), it has become a display space for cultural and social exhibitions and events.

The first floor of the Palazzo, next to the meeting hall named after the historian Giovanni Soster, is the home of the Fondazione Palazzo Festari (Palazzo Festari Foundation).

Established in 2002, this foundation was born from the spirit of cooperation that exists between the three Municipalities of Valdagno, Schio and Thiene in the cultural, social and economic field.

Palazzo Festari is also famous for the numerous conferences held in its rooms on the first and second floors.

The most popular events are certainly those of a literary nature, when the City of Valdagno hosts writers and journalists of local and national fame.

ph Michela Pettinà

di Michela Pettinà

shortcut for reaching the city centre from the parking area in Piazzale Schio. However, even arriving from below, and crossing the grassy open space of the Dal Lago Civic Museum that hosts some reproductions of saurians, the Palazzo seems to want to hide itself, protected by the walls of the terracing on which it rises.

Palazzo Festari was built by the family of the same name in the 18th century and was then donated to the city in 1904.

Over the years, the municipal administration was able to preserve and promote this building, using it for numerous activities.

The presence of the Police Station and Informagiovani inside it guarantees that the door and gates remain open for the whole day. The inner courtyard is defined, to the south, by a portico with nine arches with the same number of dwarf statues above it,

Palazzo Festari, the living room of the Valdagno citizens

Palazzo Festari is one of those buildings which, for those who don’t know Valdagno, risks being missed. Hidden behind a wooden door which, even when open, always hides part of its beauty, it widens into a garden on the opposite end of Corso Italia, towards the Agno river.

In this manner, those who descend from Piazza del Comune only see a sage green entrance with an elegant balcony above it.

For those who live in Valdagno, instead, Palazzo Festari is often a pleasant 27

Una sosta a Palazzo Mastini Per chi visita Valdagno, non deve mancare una sosta a Palazzo Mastini in via Garibaldi. Costruito nei primi anni del seicento dall’architetto Carlo Borrella, il palazzo, situato nel centro storico, è considerato una delle espressioni più alte dell’architettura valdagnese. Molto bella è la facciata con una raffinata balaustra e due ampi portali, uno dei quali reca lo stemma araldico della famiglia Mastini. Al piano terra del palazzo si trova la sede di un’antica rivendita di liquori e vini, la “Liquoreria Carlotto”, Locale Storico dell’Associazione Locali Storici d’Italia.Il locale conserva intatte le caratteristiche della classica “bot-

A stop at Palazzo Mastini

If you are visiting Valdagno, you cannot miss a stop at Palazzo Mastini in Via Garibaldi.

Built in the early seventeenth century by the architect Carlo Borrella, the palace, located in the historic center, is considered one of the highest expressions of the Valdagno architecture. Its magnificent facade has a refined balustrade and two large portals, one of which bears the heraldic coat of arms of the Mastini family. On the building ground floor there is an old liquor and wine retailer, the “Liquoreria Carlotto”, an historical member of the “Associazione Locali Storici d’Italia”. The Liquoreria keeps intact the characteristics of the classic “wine shop” of the late nineteenth century with remarkable exposed barrels and a counter extending across the entire length of the shop. Over decades experts and admirers from all over the world have visited this place, appreciating its rare atmosphere. In fact, people of all ages, origins and cultures gather in the Liquoreria to sip its products and share stories and experiences. The feeling you get here is like being immersed in another era. The Liquoreria is known among other things for its “Biancorosso”, an aperitif liqueur created in the twenties of the last century. For gastronomy and history enthusiasts a stop at Palazzo Mastini and the taste of a glass of Biancorosso will be an unforgettable experience.

tega da vino” di fine Ottocento e al suo interno si possono ammirare botti a vista e un bancone lungo quanto il locale stesso. Nei decenni, esperti ed estimatori da tutto il mondo hanno visitato il locale, ritrovando un’atmosfera rara. Al suo interno infatti, persone di ogni età, provenienza e cultura, si ritrovano a sorseggiare i prodotti della Liquoreria e a condividere racconti ed esperienze. La sensazione che si prova è come di essere immersi in un’altra epoca.Il locale è noto tra l’altro, per la mescita del “Biancorosso”, un liquore aperitivo creato negli anni venti del Novecento. Per gli appassionati di gastronomia e di storia, la sosta a palazzo Mastini e l’assaggio di un bicchiere di Biancorosso è un’esperienza indimenticabile.

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Valdagno

di Marta Prebianca

Un sabato pomeriggio al museo…

Il Museo Civico “dott. Dal Lago” si trova presso Palazzo Festari, nel centro storico di Valdagno. All’ingresso mi accolgono i ragazzi dell’IIS G.G.Trissino e la prof. ssa Emanuela Castagna, referente per le attività di alternanza scuola lavoro.

Sono impegnati qui tutti i sabati pomeriggio, con compiti di sorveglianza e di introduzione alla visita del museo, articolato in due sezioni: una geo-paleontologica e una archeologica. Nel sottotetto c’è anche un laboratorio didattico, dove i più piccoli possono realizzare delle formelle votive, quasi come i nostri antenati, i Paleoveneti. Il museo è inoltre attivo sul territorio: vengono organizzate escursioni e visite guidate nei luoghi più significativi della vallata.

Le ragazze mi presentano prima di tutto la figura del medico condotto e appassionato geologo Domenico Dal Lago, valdagnese vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, noto negli ambienti scientifici nazionali e internazionali per le sue pubblicazioni e le sue scoperte. Il museo nasce dalla sua collezione, che egli donò nel 1929 al Comune di Valdagno. L’importanza della Valle dell’Agno e delle Piccole Dolomiti da un punto di vista geologico è nota fin dal Settecento, quando Giovanni Arduino giunse ad affermare a livello mondiale il principio della stratificazione, grazie proprio alle osservazioni condotte in zona, in particolare a Recoaro Terme, percorrendo quello che oggi si chiama “Sentiero Naturalistico Alberto Gresele”. Le 26 vetrine della sezione geo-paleontologica, 30

PAESAGGI VENETI

ph Marta Prebianca

The “Dal Lago” Civic Museum is housed in Palazzo Festari, in Valdagno old town. The students from the Senior High School IIS G.G.Trissino and their teacher Emanuela Castagna, representative of the school-work alternation programme, welcome me at the entrance. Every Saturday afternoon the students are involved in surveying and welcoming visitors to the museum, which is divided into two sections: geo-paleontology and archaeology.

Below the roof there is also a teaching laboratory, where younger children can make votive tiles, almost like our predecessors, the Paleovenetians. The museum is also active in the territory: it organises excursions and guided visits to the most important places in the valley. The students start off by presenting the figure of Domenico Dal Lago, a local doctor and enthusiastic geologist from Valdagno who lived between the 19th and 20th centuries and was famous for his scientific publications and discoveries on national and international level. The museum came about because of his collection, which he donated to the Municipality of Valdagno in 1929. The importance of the Agno Valley and the Piccole Dolomiti (Small Dolomites) from a geological standpoint has been known since the 18th century, when Giovanni Arduino confirmed the principle of stratification at a global level, thanks to the observations that were carried out in this area, in particular in Recoaro Terme, along what today is called the “Sentiero Naturalistico Alberto Gresele” (Alberto Gresele Nature Trail). The 26 displays of the geo-paleontology section use reconstructions, explanations, stone and fossil findings to tell about the events that took place in our territory starting from around 280 million years ago. The museum also offers a tactile

raccontano gli eventi che hanno interessato il nostro territorio a partire da circa 280 milioni di anni fa, attraverso ricostruzioni, spiegazioni, reperti rocciosi e fossili. Lungo le sue pareti il museo offre anche un percorso tattile, un’esperienza pensata per i non vedenti e gli ipovedenti, ma in realtà una possibilità aperta a tutti, per conoscere meglio rocce e i fossili, con una percezione diretta degli stessi. La sezione continua all’aperto, nel brolo di Palazzo Festari, dove è possibile ammirare due ricostruzioni in legno di sauri, e ancora diversi fossili e rocce. Interessante la piramide stratigrafica che ci mostra tutti gli affioramenti da Recoaro fino a Montecchio Maggiore. Per visitare la sezione archeologica, usciamo nel cortile interno del palazzo per poi salire fino al sottotetto.

In un ambiente suggestivo, i ritrovamenti contenuti nelle vetrine - alcuni davvero sorprendenti - ci mostrano molte testimonianze di come l’alta Valle dell’Agno fosse zona di passaggio fin dall’età del Bronzo e di come lo sia stata in modo continuo fino al Medioevo.

ph Marta Prebianca

ph Marta Prebianca

A Saturday afternoon at the museum…

route along its walls for people with visual impairments, but in all honesty, everyone should follow it, because it is ideal for becoming more familiar with rocks and fossils through direct perception.

The section continues outdoors, in the Palazzo Festari garden, where two wooden reconstructions of saurians, in addition to numerous fossils and rocks, can be admired.

Moreover, the stratigraphic pyramid, that shows all the outcrops from Recoaro to Montecchio Maggiore, is particularly interesting. To visit the archaeology section, we move to the inner courtyard of the building and up to the attic. In a suggestive environment, the findings in the displays - some of which are really surprising - show proof of how the upper Agno Valley was a highly frequented area from the Bronze Age, and how it remained so until the Middle Ages.

MUSEO CIVICO “DOTT. DAL LAGO” Palazzo Festari - Corso Italia, 63 - Valdagno Tel. 0445.424507 - museo@comune.valdagno.vi.it Aperto sabato 16.30-19.00 e su appuntamento AGOSTO CHIUSO 31

Fabbrica Saccardo si presenta nella verde vallata ai piedi dell’Altopiano del Tretto a Schio con due svettanti ciminiere e la sequenza modulare dei tetti che sovrastano le facciate scandite dalla ritmica successione delle finestre. È un complesso industriale di fine '800 immerso nella magnifica cornice del Tretto di Schio (VI) in cui sono attualmente insediate diverse realtà produttive di piccole e medie dimensioni. L'idea del fondatore l’industriale Giuseppe Saccardo era molto semplice: nell'era della Rivoluzione Industriale, che stava registrando un'enorme crescita del settore tessile, specialmente nel Veneto, era necessario rispondere alla domanda di navette e componenti per le macchine industriali, soggetti a grande usura. Gli spazi interni sono ancora scanditi dalle snelle colonne portanti in ghisa che, oltre a suddividere lo spazio in moduli regolari, rappresentano uno degli elementi tipici degli edifici di fine ‘800. L’ultimo piano risulta essere particolarmente luminoso grazie alla copertura a shed, che troviamo sia in legno che in cemento. La ristrutturazione ha riguardato l’ultimo piano del corpo di fabbrica superiore del complesso per una superficie complessiva di circa 2000 mq che sono stati trasformati in ambienti destinati a diversi utilizzi. Gli spazi sono oggi sede di studi professionali, la32

PAESAGGI VENETI

Fabbrica Saccardo

Fabbrica Saccardo (Factory Saccardo) is nestled in the green valley at the foot of the Tretto plateau at Schio with two soaring chimneys and the modular sequence of roofs that overlook the facades marked by the rhythmic succession of the windows.

It is an industrial complex of the late '800 immersed in the magnificent setting covering di Schio (VI) where there are currently several small and medium-sized production companies. The idea of the founder, the industrial Giuseppe Saccardo, was very simple: during the Industrial Revolution era, characterised by an enormous growth of the textile sector, especially in the Veneto region, it was necessary to meet the demand for shuttles and components for industrial machines, subject to intense wear.

The interior spaces are still punctuated by the slender cast-iron supporting columns that, besides dividing the space into regular modules, represent one of the typical elements of late 19th century buildings. The top floor is particularly bright thanks to the shed roof, which appears both in wood and in cement.

The renovation involved the last floor of the upper building of the complex for a total area of about 2000 square meters that have been transformed into spaces for different purposes. The rooms are now home to professional studios, co-working laboratories and showrooms: all spaces where the need for networking is the basis for the success of many projects. The factory is also a fascinating setting for unforgettable events, a perfect solution for photographic and video services, weddings, company presentations and exhibitions.

On the terrace overlooking the Orco valley you can enjoy the peace, the colors and the scents of this magnificent place surrounded by greenery. It is the right place for designing your tailor-made event. A place that produced goods in the past is now the birthplace of ideas.

Contrà Progresso 1/H - SCHIO (VI) t. +39 0445 360129 - f. +39 0445 378567 architetture@fabbricasaccardo.it info@fabbricasaccardo.it

LE AZIENDE INFORMANO

Fabbrica Saccardo

boratori coworking e showroom, spazi dove l’esigenza di fare networking è alla base della buona riuscita di tanti progetti.

La fabbrica è anche suggestiva cornice di eventi indimenticabili, soluzione perfetta per servizi fotografici e video, matrimoni, presentazioni aziendali e mostre. Sul terrazzo nella valle dell’Orco potrete assaporare la pace, i colori e i profumi di questo luogo magnifico immerso nel verde. È l’ambiente giusto dove ideare il vostro evento su misura, in un luogo dove in passato nascevano prodotti e ora nascono idee.

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Un viaggio di tre giorni tra degustazioni, abbinamenti enogastronomici ed incontri con gli addetti del settore, per conoscere l’anima profonda dei vini e dei sapori delle terre del Gambellara Doc. Il Gambellara Wine Festival, manifestazione che nasce a Gambellara e si svolge ogni anno in settembre, va in tour nel cuore del capoluogo vicentino; da sabato 9 a lunedì 11 giugno 2018 infatti si trasforma in “Gambellara Wine Festival in the City”, per dare ad un pubblico sempre più vasto l’opportunità di conoscere INFO E PRENOTAZIONI - INFO AND RESERVATIONS ed apprezzare questi vini vulcanici ed i loro Tel: 328.8920757 tratti caratteristici tipicamente minerali. Il consorziovinigambellara@inwind.it Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo, : @consorziogambellara nel centro storico della città, si animerà con la presenza dei produttori del Consorzio Tutela Vini Gambellara, che organizza l’evento in collaborazione con per unire l’enogastronomia d’eccellenza e la cultura la Strada del Recioto e dei vini Gambellara DOC, Confcommer- che ci contraddistingue. Il lunedì tutto dedicato agli cio Vicenza, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune operatori, coinvolti grazie alla collaborazione con la di Vicenza e Fondazione Italiana Sommelier Veneto. Compreso Confcommercio Vicenza, che potranno accedere con il biglietto d’ingresso sarà possibile accedere ad una serie alla degustazione dei vini della Denominazione. di degustazioni, convegni e Master Class, oltre alla possibilità di Una tre giorni all’insegna del buon cibo, del vino e entrare in alcuni musei vicentini con visita guidata. Un’oppor- della cultura, un’occasione da non perdere davvero! tunità in più ed un’occasione unica di “turismo esperienziale” 34

PAESAGGI VENETI

LE AZIENDE INFORMANO

Gambellara Wine Festival in the City

A three-day journey between tastings, food and wine pairings and meetings with operators in the gastonomic and wine sector, to get to know the deep soul of the wines and flavors of the Gambellara Doc lands. The Gambellara Wine Festival, an event taking place in Gambellara every year in September, goes on tour in the heart of the city of Vicenza; from Saturday 9th to Monday 11th June 2018 it turns into “Gambellara Wine Festival in the City”, give to an ever wider audience the opportunity to know and appreciate Gambellara’s volcanic wines and their typically mineral characteristics.

The Consortium Tutela Vini Gambellara will be the main organizer of the event in collaboration with the Association Recioto’s Street, Confcommercio Vicenza, Department for Culture and Tourism of the City of Vicenza and the Italian Sommelier Veneto Foundation (FIS). “Gambellara Wine Festival in the City” will be held at Palazzo delle Opere Sociali in Duomo Square, in the historic city center, with the participation of the wine producers members of the Consortium Tutela Vini Gambellara. The admission ticket will allow visitors to access a series of tastings, meetings and Master Classes, and some museums in Vicenza with a guided tour.

It’ll be an unique opportunity for an “experiential tourism” which combines the excellent food and wine with our distinguishing culture. On Monday special attention will be drawn to the business operators involved thanks to the collaboration with Confcommercio Vicenza. Operators will have free access to the tasting of the wines of the Gambellara denomination. Three days of good food, wine and culture: an opportunity not to be missed!

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ph Maria Pia Farronato

Romano d’Ezzelino

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di Maria Pia Farronato e Michele Brunelli

EZZELINO III Un uomo, una storia Dal fiume l’è rivà, al fiume el xe tornà. (lingua veneta) Dal fiume è arrivato, al fiume è ritornato.

Discendente di una famiglia giunta lungo il Canal di Brenta sino ad Onara, Ezzelino III risalì il territorio sino alle meravigliose colline del pedemonte, per insediarsi in un ridente colle, il Col Bastia oggi noto come il Col di Dante Alighieri, ai piedi del Monte Grappa, ove esisteva ed esiste, in parte oggi, il suo prestigioso castello. Spregiudicato ma innovativo, figlio del medioevo, la sua fu vera storia, “Un Uomo, Una Storia”. Da Romano ad est e ad ovest del fiume Brenta mosse una serie di conquiste con cui riunì, sotto il suo potere, tutte le città della terraferma veneta. Insinuandosi nelle lotte fra Papa e Imperatore, tra guelfi e Ghibellini, Ezzelino III osò attuare un vero e proprio progetto politico che divenne esempio per la Repubblica di Venezia, infatti Ezzelino III, venne sconfitto proprio vicino all’Adda, ossia quel fiume che poco più in là della storia, si tradusse nel confine occidentale della Serenissima. Un uomo “oltre”, un uomo che anticipò i tempi e che educò il territorio all’identità, tanto da scatenare le ire di chi per fermarlo giunse ad organizzare: una vera crociata.

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PAESAGGI VENETI

Ezzelino III

A man, his history Dal fiume l’è rivà, al fiume el xe tornà.

(Venetian dialect) From the river he arrived, to the river he returned.

Descending from a family that travelled along the Canal di Brenta valley to Onara, Ezzelino III then returned to the foothills up north, setting up home on a delightful, hill called Col Bastia, known today as the Col di Dante Alighieri, situated at the foot of Monte Grappa. Here, you can still admire today what remains of his prestigious castle. He was a daring yet innovative son of the Middle Ages; his, was true history, "A Man, his history". Through a series of conquests, from Romano to the east and west banks of the river Brenta, he gathered under his power all the cities of the Venetian mainland.

Insinuating himself into the struggles

Romano d’Ezzelino

L’eccellenza industriale veneta: istruzioni per l’uso

Sulle colline di Romano d’Ezzelino Sabato 28 aprile 2018 in prima serata, all’interno della kermesse Palio di Romano, si rievocherà la famosa battaglia del 16 settembre 1259 “La battaglia di Cassano d’Adda” con cui si concluse la vita e il progetto politico di un personaggio controverso ma audace, moderno ed antico, ammirato e criticato.

Realizzare manuali a “regola d’arte”

ph Luciano Pontarollo

Dante Alighieri emerge dalla foschia

2. Disegno della battaglia di Cassano d’Adda, 1259

3. La torre sul Col Bastia

between the Pope and Emperor, between the Guelphs and Ghibellines, Ezzelino III dared to implement a real political project that became an example for the Republic of Venice. In fact, Ezzelino III was defeated right next to the river Adda, which later in history would become the western border of the Serenissima Republic.

A man "ahead of his time", teaching a territory the value of having its own identity; so pioneering as to unleash the wrath of those who had to organize a true crusade to stop him.

This year,on Saturday, April 28, during the Palio in Romano d'Ezzelino, there will be a commemoration of the famous "Battle of Cassano d’Adda” (September 16, 1259); the battle that put an end to the political project and the life of a man that was controversial yet bold, modern yet traditional, admired yet criticized. It will take place in the early evening on the hills of Romano d’Ezzelino.

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PAESAGGI VENETI

PER MAGGIORI INFORMAZIONI info@labc-laboratoriocivico.it Tel. +39 339 41 99 765 : labclaboratoriocivico

delle bozze, aggiornamento di manuali esistenti. Il tutto è coordinato da un project manager che gestisce l’intero processo, consentendo allo studio di consegnare al cliente un manuale “a regola d’arte”.

The excellence of Veneto industry: instructions for use

Producing “state of the art” manuals Veneto has always been a land of nature, art and gastronomy: its landscapes, artistic heritage and culinary traditions are famous in every corner of the world. Veneto excellence has also been present for a long time in industry, though, and the region is one of the largest production poles in Italy.

Veneto companies invest a lot in research and technical-scientific innovation to make products that are always at the forefront, above all in the machinery production sector, where the Veneto region stands out because of its quality and competitiveness.

Drafting the technical documents needed for full and correct product use is fundamental for these companies. It is a delicate, essential and regulated activity that requires precision, skill and experience, precisely those characteristics that differentiate the Manuals service offered by SK Idea: document translation into various languages, text layout, technical drawing elaboration, graphic realisation, final editing of the drafts, existing manual updating. Everything is coordinated by a project manager who runs the whole process, allowing the studio to deliver a “state of the art” manual to the client.

THIENE Villa Fabris - via Trieste, 43 info@skidea.it - 0445 372591

LE AZIENDE INFORMANO

1. Il Col Bastia oggi noto come il Col di

ph Rob Lambert

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Il Veneto è da sempre terra di natura, arte e gastronomia: i suoi paesaggi, il suo patrimonio artistico e le sue tradizioni culinarie sono rinomati in tutto il mondo. Ma l’eccellenza veneta si esprime da molto tempo anche nell’industria, facendo di questa regione uno dei maggiori poli produttivi italiani. Le aziende venete investono molto nella ricerca e nell’innovazione tecnico-scientifica per prodotti sempre all’avanguardia, soprattutto nella produzione di macchinari, settore in cui il Veneto si distingue per qualità e competitività. Fondamentale per queste aziende è la redazione della documentazione tecnica necessaria per il pieno e corretto utilizzo del prodotto. Si tratta di un’attività delicata, fondamentale e regolamentata che necessita di precisione, abilità ed esperienza. Tutte caratteristiche che contraddistinguono i servizi di manualistica offerti da SK idea: traduzione di manuali in più lingue, impaginazione dei testi, elaborazione dei disegni tecnici, realizzazione grafica, revisione finale

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VERONA

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PAESAGGI VENETI

Soave A cura del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave

Il Soave dà il via alla prima candidatura GIAHS-FAO italiana Con il convegno di Milano del 31 gennaio promosso dall’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio e dedicato ai Paesaggi Rurali Storici, il Consorzio ha ufficialmente proposto la prima candidatura GIAHS - FAO italiana

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PAESAGGI VENETI

È partita ufficialmente la corsa di “Soave Vineyards – i Vigneti del Soave” come prima realtà italiana inserita nel GIAHS, il programma avviato dalla FAO nel 2002 e sottoscritto dall’Italia nel 2016, con l’obbiettivo di individuare e valorizzare quei luoghi che, attraverso le pratiche centenarie portate avanti da generazioni di agricoltori, sono diventati fondamentali per il sostentamento economico. È stata infatti depositata presso il Ministero delle Politiche agricole forestali e Ambientali la candidatura, completamente redatta in lingua inglese, per la quale inizierà l’iter di verifica.

Il percorso, iniziato nel 2016 con l’iscrizione al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, grazie anche al lavoro di Viviana Ferrario, docente allo IUAV di Venezia e relatrice del convegno milanese, è stato propedeutico a questa candidatura che risponde dettagliatamente ai 5 pilastri del GIAHS-FAO; biodiversità agricola, un sistema di conoscenze e tradizioni locali, un insieme

Soave Vineyards becomes the FAO’s first Italian GIAHS candidate

At the meeting held in Milan on 31 January, promoted by the Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (Italian Landscape Architecture Association), the Consortium officially applied to become the FAO’s first Italian GIAHS candidate The race for “Soave Vineyards – i Vigneti del Soave” to become the first Italian GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage systems) has started. The aim of the programme, which was started by FAO in 2002 and signed by Italy in 2016, is to identify and promote those places which, through century-old customs handed down by generations of farmers, have become fundamental for the economy. The application for candidature, completely written in English, has been presented to the Ministry of Agricultural, Food and Forestry Policies and is now ready for verification.

The application process started in 2016 with its enrolment in the National register of rural landscapes of historical interest. Thanks also to the work of Viviana Ferrario, professor at the IUAV di Venezia university and speaker at the Milan convention, this first step was preparatory for the candidature, which fully complies with the 5 pillars of the FAO’s GIAHS: agricultural biodiversity, a system of local knowledge and traditions, a combination of shared values, economic support for the population and special characteristics of the landscape. The application fully describes not only the reasons why the “Soave Vineyards” meet all the required demands for achieving this recognition, but also the actions that the Consortium intends to implement and carry on to protect and improve 43

Soave di valori condivisi, il sostentamento economico della popolazione e le caratteristiche peculiari del paesaggio.

All’interno di essa sono state descritte non solo le motivazioni per le quali i “Vigneti del Soave” rientrano a pieno nei requisiti richiesti per accedere a questo riconoscimento ma anche le azioni che il Consorzio intende portare avanti per la tutela e il miglioramento del paesaggio storico.

Un risultato per il Consorzio e tutti i produttori che ne fanno parte e che porta il Soave a essere portavoce di una storicità e di un’attenzione impor-

this historical landscape.

It is a positive result, both for the Consortium and all those producers who are part of it, which makes Soave a representative of the area’s historical significance and the important attention given to its rural heritage in the Italian vinicultural world.

“The work carried out by the Consortium to protect the landscape,” underlines Arturo Stocchetti, chairman of the Soave Consortium, “is fundamentally important for highlighting the uniqueness of a land that requires a constant search for ways to preserve its beauty and environmental balance. This commitment is not just ours, but must also be taken on by all the economic operators that revolve around the Soave System, so as to leave a heritage for our future generations.”

“Since we started this journey,” explains Aldo Lorenzoni, manager of the protection Consortium, “growing attention has been paid to protecting the landscape, which is closely connected to the sustainability of farming systems.

tante del proprio patrimonio rurale all’interno del mondo vitivinicolo italiano.

«Il lavoro svolto dal Consorzio sulla tutela del paesaggio – sottolinea Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – è di fondamentale importanza per sottolineare l’unicità di un territorio per il quale si cercano continuamente strumenti per preservarne la bellezza e l’equilibrio ambientale. Questo impegno non è solo nostro, ma deve essere portato avanti da tutti gli operatori economici che gravitano intorno al Sistema Soave, per lasciare un’eredità alle generazioni che verranno.»

«Da quando abbiamo iniziato questo percorso - spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di tutela. – vi è stata una sempre maggiore attenzione al tema della tutela del paesaggio, che è strettamente collegato alla sostenibilità dei sistemi agricoli. Un percorso articolato, che ci ha portato a raccontare i valori del Soave da Ginevra alla Cina, da Roma al Giappone e che rappresenta per il Consorzio una importante chiave di lettura della propria identità. Sarà infatti dedicata a questa tematica una giornata all’interno della Soave Preview che si

terrà tra il 15 e il 20 maggio a Soave.»

L’ingresso in questo programma, oltre a certificare ancora una volta i requisiti di sostenibilità ambientale e di tutela e valorizzazione del paesaggio, diventa premessa per aprire le porte a un’attenzione tutta particolare per queste comunità territoriali che si impegnano a produrre e a generare reddito nel rispetto della biodiversità e del paesaggio.

UFFICIO COMUNICAZIONE CONSORZIO TUTELA VINI SOAVE E RECIOTO DI SOAVE Tel: 045.7681578 press@ilsoave.com www.ilsoave.com

It has been an articulated route that has led us to talk about the values of Soave from Geneva to China, from Rome to Japan, and which represents an important moment of reflection on the Consortium’s identity. A day of the Soave Preview, which will take place from 15th to 20th May in Soave, will be dedicated to this topic.”

Becoming a part of this programme, not only certifies once again the requirement for environmental sustainability and the protection and promotion of the landscape, but also becomes a prerequisite for focusing attention on these local communities that are committed to producing and generating income while fully respecting biodiversity and the landscape.

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PAESAGGI VENETI

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L’area della Pedemontana Veneta

Cismon

Tonezza del Cimone

Monte Cimone

Asiago

Valstagna

Altopiano di Asiago

Monte Cengio

Monte Grappa

8

Valli del Pasubio

ic lomcole iti

P o D

Val Leog ra

Caltrano

Cima Carega

Recoaro Terme

Marano Vicentino 3

9

Lugo di Vicenza 2

Schio

direzione Treviso

Bassano del Grappa

Marostica Nove

Romano d'Ezzelino

Breganze Montecchio Precalcino

11

Va lC hia mp o

Isola Vicentina

Soave

Sandrigo

A-31

Lugo di Vicenza

Chiampo

Maser

Montecchio Maggiore

Arzignano i las d’Il Val

direzione Verona

Soave

Fara Vicentino

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PAESAGGI VENETI

8

9

Montebello Vicentino

Lonigo Arcole

7

A-4

Monteforte d’Alpone

San Bonifacio

6

Vicenza

Trissino

Gambellara

5

Dueville

Castelgomberto

Roncà

4

Cartigliano

Bassano Vall e del l’Agno

5

3

Asolo

Valdagno

Illasi

2 Thiene

Valdagno

Fara

Zugliano

Thiene

Malo

Maser

Cornuda

Lusiana

7

Piovene Rocchette

10

Romano d’Ezzelino

6

Val d’As tico Monte Summano

Monte Novegno

Sengio Alto

1

4

Arsiero

Posina

1

Possagno

Val Bren ta

Laghi Monte Pasubio

Asolo

Sarego

Villaga

Arte e architettura, eventi, itinerari, prodotti tipici Art and architecture, events, itineraries, typical products

Schio

Castelgomberto

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IL MONDO SOMMERSO DELL’ACQUA BIGLIETTI/TICKET INGRESSO GROTTA E PARCO / CAVE AND PARK € 10 intero / full ticket € 8,00 ridotto / reduced ticket INGRESSO PARCO e MUSEI / PARK and MUSEUM € 5,00 intero / full ticket € 4,00 ridotto / reduced ticket Gratuito Parco e Musei per i residenti + 1 visita annua alla grotta, bambini sotto i 5 anni e speleo sub per attività scientifica *Ridotto dai 5 ai 12 anni e sopra i 65.

Reduced from 5 to 12 years and over 65 Aperto da marzo a novembre / open from march to november Informazioni / information

0424.558250 - info@grottedioliero.it via Oliero di Sotto, 85 - 36020 Valstagna - VI

ph Mega Hub

Creatività

with machines for carpentry, woodworking and digital production. Anyone can book the use of the machinery of the Fablab, both for short and long periods, from a 2-hour use to a whole year period of personal space rental. In this way it is possible to self-build small and large objects, without the need of facing an initial investment. Furthermore, Mega Hub offers to its “inhabitants” communication and administrative support, in order to help them better develop their ideas for commercialization and to transform a self-production activity into a potential business. The second opportunity offered by Mega Hub is intended for freelancers and entrepreneurs who work independently but at the same time don’t want to miss the contamination between people. Mega Hub offers a co-working space,

di Serena Leonardi

MEGA HUB

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PAESAGGI VENETI

ph Mega Hub

Una vecchia fabbrica ristrutturata, nuove forme di lavoro e un gruppo di persone piene di entusiasmo e voglia di fare: sono questi gli ingredienti che formano Mega hub, il più grande FabLab dell’Alto vicentino. La struttura sorge a Schio, nell’ex stabilimento dello storico maglificio Sartori e nasce da un’iniziativa della cooperativa Samarcanda. L’idea è di ricrea-re in questo luogo un posto dove riscoprire i lavori tipicamente artigianali, reinterpretandoli attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e la contaminazione fra persone.

In particolare, 3 sono le opportunità che offre Mega Hub. La prima è di poter usufruire del FabLab, ovvero di un’officina fornita con macchinari per la carpenteria, la falegnameria e la produzione digitale. Nel FabLab chiunque può prenotare l’uso delle attrezzature, per periodi sia lunghi che brevi che vanno dal un singolo utilizzo di 2 ore fino all’affitto di uno spazio in officina per un anno. In questo modo è possibile costruire da sé mobili o oggetti di picco-le e grandi dimensioni, senza dover sostenere ingenti investimenti iniziali. Inoltre Mega hub offre ai suoi “abitanti” un supporto nella gestione amministrativa e nella comunicazione per coloro che utilizzano i macchinari portando avanti un’idea imprenditoriale e quindi co-struendo oggetti pensati per la commercializzazione.

La seconda opportunità si rivolge invece a liberi professionisti e imprenditori che lavorano in forma indipendente ma non vogliono per questo rinunciare alla contaminazione fra più persone. Mega Hub mette a loro disposizione un co-working, ossia un ufficio condiviso in cui ognuno può prenotare una scriva-

ph Mega Hub

Crocevia di idee e persone

MEGA HUB

Crossroads of people and ideas An old refurbished factory, new ways of working and a group of passionate people: these are the ingredients that shape Mega Hub, the largest FabLab in Alto Vicentino. This place is based in Schio and hosted in the former production plant of the Maglificio Sartori. The underlying idea of Cooperativa Samarcanda is creating a place to revalue artisanal jobs, reinventing them thanks to new technologies and the contamination between people. Mega Hub offers three different opportunities. First of all, it gives the possibility to use the FabLab, that is a laboratory equipped

nia per periodi più o meno lunghi e usufruire degli spa-zi comuni, come ad esempio una sala meeting. Una nuova modalità di lavoro quindi che of-fre un luogo d’incontro e un punto di riferimento per professionisti del territorio.

Mega Hub è inoltre un luogo dove contaminare l’Alto Vicentino con idee innovative e co-noscenze, incentivando il continuo aggiornamento. La formazione infatti è la terza opportu-nità offerta. Vengono continuamente organizzati corsi in svariati ambiti, come ad esempio la produzione digitale, basi di programmazione, auto costruzione di oggetti, utilizzo di mac-chinari, ma anche web marketing, comunicazione e utilizzo dei social media. Attraverso i corsi, ai quali può partecipare chiunque, ci si contamina connettendosi con le persone e si aumentano le conoscenze diffuse.

Mega Hub è quindi un crocevia di persone, idee e progetti, pensato sia per permanenze pro-lungate che per brevi passaggi, un centro di condivisione di saperi in cui scoprire l’innovazione che fermenta nel territorio.

which is a shared office where anyone can book a desk for long or short periods and use common spaces, such as a meeting room. In this way Mega Hub wants to create in the territory a new way of working, serving as meeting place and reference point for professionals.

Moreover, Mega Hub is a place where the Alto Vicentino area gets contaminated with innovative ideas and knowledge, enhancing a continuous update. Training is therefore the third opportunity offered by Mega Hub. They continue organizing courses about different topics, such as digital production, basics of coding, self-production of objects, use of machinery, but also web marketing, communication and use of social media. Through these courses, which are open to anyone, it is possible to meet other people, contaminate each other and strengthen the common knowledge.

Mega Hub is therefore a crossroads of people, ideas, and projects, suitable for long stays and short visits. It is a center where people can share knowledge and discover the innovation that moves our territory.

INFORMAZIONI E VISITE INFORMATION AND VISIT Lunedì - Monday: 9.00 - 12.00 APERTURA AL PUBBLICO DI OFFICINA E FABLAB LABORATORY AND FABLAB OPENING HOURS Lunedì - Monday: 15.00 - 19.00 Martedì - Tuesday: 16.00 – 22.00 Giovedì- Thursday: 16.00 – 22.00 Sabato - Saturday: 8.30 – 12.00 È consigliata una mail di registrazione della visita all’indirizzo: A registration mail before the visit is suggested: info@megahub.it 51

Bassano del Grappa

di Raffaella Andreatta, IAT Bassano

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PAESAGGI VENETI

ph Marco Gnata

Electric air and lots of proposals

At the Bassano del Grappa museums The air in the Bassano Museums over these past few months has been truly electric after the success of the photo exhibition “Robert capa Retrospective”, and the programme for the following months is just as enthralling.

The cloister of the Civic Museum, in addition to strengthening the bond between the cultural heritage of Bassano and contemporary art, is reconfirmed as the ideal place, this time for hosting three installations

by Ivan Barlafante.

The artist’s work includes natural elements and sheets of steel. The pieces investigate the relationship between the natural and spiritual dimensions through an artistic language that unites elements coming from Land Art, Fluxus and Arte Povera. The exhibition, which is called “La bellezza dell’inutile” (The beauty of useless things) will be open until 25th June.

From 3rd March until 16th April, the protagonist of the civil gallery will be Daniele Marcon, an artist from Marostica who presents his recent pieces in “IN-COLORE”. The exhibition displays a selection of works which clearly demonstrate that the artist has carried out an almost exclusive analysis of the expressive potential of matter and

ph IAT Bassano

ai musei di Bassano Del Grappa

L’aria che si respira ai Musei di Bassano negli ultimi mesi è davvero frizzante, dopo il successo della mostra fotografica “Robert capa Retrospective” il programma delle prossime mostre è altrettanto accattivante. Il chiostro del Museo Civico, oltre a consolidare il legame tra il patrimonio culturale bassanese e l’arte contemporanea, si riconferma luogo ideale per ospitare questa volta tre installazioni di Ivan Barlafante. I suoi lavori sono composti da elementi naturali e lastre d’acciaio, indagano il rapporto tra dimensione naturale e

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spirituale attraverso un linguaggio artistico che unisce elementi provenienti dalla Land Art, da Fluxus e dall’Arte Povera. La mostra che si intitola “La bellezza dell’inutile” sarà aperta fino al 25 giugno.

In galleria civica, dal 3 marzo al 16 aprile, il protagonista sarà Daniele Marcon, artista marosticense che presenterà la recente produzione pittorica “IN-COLORE”. La mostra raccoglie una selezione di lavori che sanciscono il raggiungimento da parte dell’artista di un’analisi quasi esclusiva delle potenzialità espressive della materia e del colore. Le opere conducono a una riflessione profonda, sono espressione di un’arte meditativa e di rivelazione che assume una profonda e specifica valenza spirituale.

Palazzo Bonaguro ospiterà fino al 1 aprile la mostra “4444 ACQUA E FUOCO – EXPERIENCE” a cura di SELVART Associazione artistica e culturale. Il progetto artistico, che propone opere di Toni Venzo e Marco Martalar, racconta il viaggio dell’albero dalle foreste dell’Altopiano scendendo i 4444 scalini della Calà del Sasso e navigando sulle acque del fiume Brenta, verso Venezia.

ph IAT Bassano

Aria frizzante e tante proposte

colour. The works lead to profound reflection, they are the expressions of meditative, revealing art that takes on a deep and specific spiritual worth.

Palazzo Bonaguro will host the exhibition “4444 ACQUA E FUOCO – EXPERIENCE” by the Artistic and Cultural Association SELVART until 1st April.

This artistic project, which proposes works by Toni Venzo and Marco Martalar, represents the story of a tree from the plateau that goes down the 4444 stairs of Calà del Sasso and navigates the waters of the Brenta River towards Venice.

1. Acqua e Fuoco 2. Barlafante

Per approfondimenti e informazioni For more information INFO IAT UFFICIO TURISTICO Tel. +39 0424.519 917 iat.bassano@comune.bassano.vi.it www.museibassano.it 53

Enogastronomia

“OVI E SPARASI”

“Ovi e sparasi”

ph Studio Stella

A Marzo quando i prati iniziano a colorarsi di fiori e anche gli alberi mostrano le proprie gemme in un angolo del mio orto spuntano come per incanto quelle tenere ma croccanti, dolci ma anche un po’ amare, puntine bianche dal terreno: i “sparasi”. Una decina di anni fa ho realizzato un mio sogno! Fare una asparagiaia e coltivare gli asparagi.

Si raccolgono utilizzando un attrezzo di metallo chiamato sgorbia a forma di scalpello con la punta piatta e sottile che permette di inciderlo e di farlo uscire da sotto terra. Ne sono stata sempre tanto golosa, li adoro! Sono assai prelibati, non richiedono molto impegno per coltivarli se non una volta l’anno per concimare e muovere la terra dell’asparagiaia che produce per tre mesi, da S. Giuseppe, 19 Marzo, a S. Antonio 13 Giugno e per circa 12 anni. Gli asparagi sono un prodotto dal gusto unico e inconfondibile adatto a numerose preparazioni e ricette: dal crudo tagliato sottilissimo al risotto, dalle crespelle, al sugo per la pasta, dagli accostamenti con il pesce o la carne, alle sperimentazioni nei dessert… ma la “so morte xè: “ovi e sparasi”! Asparagi comunque di Bassano, perché di varietà di questo ortaggio ne esistono molte, ma l’Asparago bianco di Bassano DOP, la cui autenticità è contraddistinta dal il marchio tricolore con il ponte di Bassano, sono una prelibatezza unica. Ricer-

La scrittrice Julia Crouch e un gruppo di inglesi, durante un laboratorio di cucina organizzato da Stefania Dal Ferro, tenuto da Baggio Francesca e Dal Ferro Francesco, nell'asparagiaia di casa imparano a raccogliere e preparare gli asparagi.

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PAESAGGI VENETI

Eggs with Asparagus In March, when flowers begin adding colour to the meadows and even trees show their buds, as if by magic in a corner of my garden those white tips, tender but crispy, sweet but also slightly bitter, poke their heads out from the soil: “sparasi” (asparagus in the local dialect).

About ten years ago my dream of creating an asparagus bed in which to grow asparagus came true! You harvest this vegetable using a metal tool called ‘sgorbia’, which is a type of scalpel with a flat, rounded tip that cuts the plant and brings it out from below the soil. I have always had a weakness for asparagus, I love it! It is quite delicious and doesn’t need much looking after (it just needs to be fertilised and the soil in the asparagus bed moved once a year). The bed produces for three months, from 19th March, which is St. Joseph’s day, to 13th June, St. Anthony’s day, and for about 12 years. This vegetable has a unique, unmistakable flavour that is suitable for numerous preparations and recipes: very thin slices of raw asparagus, risottos, pancakes, pasta sauces, or combined with fish or meat, experiments in desserts… but eggs with asparagus is out of this world! There are many different varieties of asparagus, but white Bassano DOP asparagus, whose authenticity is marked by the three-coloured logo with the Bassano bridge, is unique.

Sought-after by chefs because of its pearly white colour and its particular tenderness, it has a history that goes way back in time. Originally from Persia, it seems that asparagus was introduced to Italy by the Greeks after the Persian wars. It subsequently appeared on Roman tables, according to historical texts and, after this, the legend says that St. Anthony from Padua brought it from Africa to Bassano, where he had a meeting with Ezzelino da Romano. Appreciated and known from the time of the Venetian Republic, traces of this vegetable can be found even in the accounts of banquets held by the Doges.

In addition to Bassano, the production area includes other municipalities in the province of Vicenza close to Bassano, where the small farms still gather the shoots by hand. Seeing it, buying it and tasting it: what better occasion than the historical gastronomy meeting with the Gruppo Ristoratori Bassanesi (Bassano Restaurateur Group) and the competitive asparagus events held in Bassano and Rosà, framed in a land full of stupendous villas, historical buildings and works of art that deserve to be visited.

cati dagli chef per il colore bianco perlato e la particolare morbidezza hanno una storia lunghissima. Originari della Persia sembra siano stati introdotti in Italia dai Greci dopo le guerre Persiane. Appaiono successivamente sulle tavole dei Romani secondo scritti storici e in seguito la leggenda vuole che Sant’Antonio da Padova li portasse dall’Africa fino a Bassano dove si era recato per incontrare Ezzelino da Romano. Apprezzato e conosciuto ai tempi della Serenissima se ne trovano tracce perfino nella contabilità di

banchetti dei Dogi. Oltre a Bassano la zona di produzione comprende altri comuni della provincia di Vicenza vicino a Bassano dove le piccole aziende raccolgono ancora a mano i turioni. Vederli, comprarli ed assaggiarli quale migliore occasione della storica rassegna gastronomica con il Gruppo Ristoratori Bassanesi e le mostre a concorso dell’asparago a Bassano e a Rosà, incorniciate da un territorio ricco di ville stupende, palazzi storici ed opere d’arte che meritano di essere visti.

ph Consorzio Asparago Bianco di Bassano DOP

di Francesca Baggio

Asparagi e uova alla bassanese Vino consigliato Breganze D.O.C. Vespaiolo

RECIPE OF “OVI AND SPARASI” RICETTA DEI “OVI E SPARASI” Peel the asparagus, wash and boil for about 30 minutes Mondare gli asparagi, lavarli e lessarli per circa 30 mikeeping the tips uncovered by lightly salted water. Drain nuti tenendo le punte scoperte dall’acqua leggermente and put them on a serving dish. Meanwhile, prepare a sausalata. Scolarli e metterli su di un piatto da portata. Nel ce with hard-boiled eggs: break them and chop them with frattempo preparare una salsa con le uova sode: roma fork, adding oil, salt, pepper and perle e triturarle con la forchetta vinegar. In general, diners prepare on aggiungendo olio, sale, pepe e aceto.

INGREDIENTI - INGREDIENTS their own plate the sauce with which In genere ciascun commensale prePer due persone - for two people: they will season the asparagus still hot para la salsa nel proprio piatto con 700 gr di asparagi - of asparagus by placing a piece of bread under the cui condirà gli asparagi ancora ben 2 uova sode - hard-boiled eggs plate to make sure that the sauce is caldi provvedendo a mettere sotto il Olio di oliva extra-vergine concentrated only on one side and to piatto un pezzetto di pane per fare in Extravirgin olive oil better dip the asparagus. Absolutely modo che la salsa si concentri solo Aceto di vino - Wine vinegar mandatory to use your hands! da una parte e poter così meglio inSale e pepe - Salt and pepper tingere gli asparagi. Assolutamente obbligatorio usare le mani!

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ph Walter Sperotto

Fara Vicentino

Quest’anno la nota passeggiata ecologica “sentieri e valli a Fara” è giunta alla 14 edizione e conduce attraverso storiche contrade e piacevoli sentieri nelle colline, da segnalare il passaggio di “Alpiniadi” (8 giugno) per Via Costa.

Ti proponiamo una sosta lungo il torrente Chiavone alla scoperta del ponte romanico e la visita al sito del ritrovamento archeologico della palma fossile più grande al mondo conservata al museo Villa Godi.

Fara Vicentino è nota anche per la presenza di uno dei più rinomati campi da motocros dove si svolgono anche gare con piloti di fama internazionale.

for its restaurants. With the opening of “agriturismi” the village has become one of the most important gastronomic realities of the Vicenza area, without forgetting that some of the most important restaurants of the area are located here. More than 20 culinary realities are present in this small town. The territory is part of the DOC of Breganze, among the cultivated grapes there is the vespaiola, destined to the production of the Torcolato wine.

If you want to spend an afternoon in the open air, we suggest a walk along the Val Zaccona path, a route full of natural beauty of the territory immersed among green woods,

di Gisella Zanocco

FARA VICENTINO Tante proposte per una gita fuori porta Se di sera il venerdì e sabato dalle ore 19,30 alle 21 ti trovi a percorrere la provinciale Thiene-Fara Vicentino in direzione Thiene noterai con grande stupore una colonna continua di veicoli nel senso opposto... ma dove si dirigono?... Destinazione Fara Vicentino paese che ha visto negli anni novanta una trasformazione, molto singolare, da prettamente agricolo a paese della ristorazione.

Con il nascere degli “agriturismi” il paese si è trasformato in una delle più importanti realtà gastronomiche del vicentino, senza dimenticare che si trovano anche alcuni dei ristoranti più importanti della zona. Più di 20 realtà culinarie sono presenti in questo piccolo comune.

Il territorio fa parte della DOC di Breganze, fra le uve coltivate vi è la vespaiola, destinata alla produzione del torcolato.

Se vuoi trascorrere un pomeriggio all’aria aperta ti proponiamo una passeggiata nel percorso Val Zaccona, itinerario di bellezze naturali del territorio, tra verdi boschi, dove sono numerosi i castagni, prati, terreni seminativi e vigneti.

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PAESAGGI VENETI

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Fara Vicentino

Many proposals for a trip out of town If on Friday and Saturday evenings from 7.30 PM to 9 PM you are walking along the street between Thiene and Fara Vicentino heading for Thiene, you will notice with amazement a continuous flow of vehicles in the opposite direction... but where are they heading? Their destination is Fara Vicentino, a town that in the nineties went through a very peculiar transformation, from a purely agricultural town into a one renowed

1. Il paese di Fara al crepuscolo 2. La chiesa di San Fortunato a forma poligonale

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ph Gruppo Nordic Walking

Fara Vicentino where there are many chestnut trees, meadows, arable land and vineyards.

This year the famous ecological walk “paths and valleys in Fara” has reached the 14th edition and leads through historic districts and pleasant paths in the hills. We recommend the passage of “Alpiniadi” (June 8th) through Via Costa. We suggest you a stop along the Chiavone river to discover the Romanesque bridge and to visit the site of the archaeological discovery of the largest fossil palm in the world stored in the Villa Godi museum.

Fara Vicentino is also known for the presence of one of the most renowned

NOVITÀ

2018

motocross fields where races with internationally renowned drivers are held. We invite you to visit the church of San Fortunato, with frescoes of the fifteenth century, which is attached to the main church in the shape of a polygonal. It is listed among the most significant places of faith of the Vicenza foothills. A beautiful trip to Fara Vicentino awaits you. There you can where you can have fun outdoors and refresh yourself around any corner.

Good trip to you.

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3. Nordic Walking sui sentieri di Fara 4. Ponte romanico

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ph Marco Gnata

Da visitare la chiesa di San Fortunato, con affreschi del XV secolo annessa alla chiesa principale a forma poligonale. Annoverata tra i luoghi di fede più significativi della pedemontana vicentina.

Ci aspetta una bella gita a Fara Vicentino dove ci si può divertire all’aria aperta e ristorare dietro qualsiasi angolo. Buona gita a voi.

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PAESAGGI VENETI

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PAESAGGI VENETI RIVISTA

Teatro e spettacolo

ph Francesca Fago

di Olga Bulian

Quality theatre

Teatro di qualità

In Thiene, Schio and Lonigo The main theatrical events in the province of Vicenza: “Stagione di prosa” (Season of Prose) at the Lonigo Municipal Theatre, “Schio Grande Teatro” (Great Theatre of Schio) at the Teatro Astra and Teatro Civico in Schio, and “Stagione Teatrale” (Theatre Season) at the Thiene Municipal Theatre.

A Thiene, Schio e Lonigo

Le principali rassegne teatrali della provincia di Vicenza: “Stagione di prosa” al Teatro Comunale di Lonigo, “Schio Grande Teatro” al Teatro Astra e Teatro Civico di Schio e “Stagione Teatrale” al Teatro Comunale di Thiene.

The finale of the 38th edition of “Stagione Teatrale” in the liberty hall of Thiene Municipal Theatre is eagerly expected.

On Tuesday 10th, Wednesday 11th and Thursday 12th April 2018 at 8.45 pm, Alessandro Preziosi will interpret “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco” (Vincent Van Gogh. The deafening smell of white)

by Stefano Massini, a co-production

by Khora theatre and Teatro Stabile d’Abruzzo, directed by Alessandro Maggi.

The playbill presents the work as a type of psychological thriller in this manner: “The austere walls of a room in the Saint Paul psychiatric hospital. How can a great painter live in a place where the only colour is white? It is 1889 and Vincent’s only wish is to abandon those walls.”

Script by Stefano Massini, winner of the Pier Vittorio Tondelli Award in Riccione.

Nella sala liberty del Teatro Comunale di Thiene, attesissimo è il finale della 38-esima “Stagione Teatrale”.

Martedì 10, mercoledì 11 e giovedì 12 aprile 2018 alle 20:45, Alessandro Preziosi sarà interprete di “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco” di Stefano Massini, coproduzione di Khora teatro e Teatro Stabile d’Abruzzo, regia di Alessandro Maggi. La locandina presenta così la piece, una sorta di thriller psicologico: “Le austere pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura.” Testi di Stefano Massini, vincitore del Premio Pier Vittorio Tondelli a Riccione.

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1

1. Alessandro Preziosi, interprete di “Vincent Van Gogh”.

2. Una scena tratta da “Vincent Van Gogh”.

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PAESAGGI VENETI

“Schio Grande Teatro” offers two very different appointments, both at the Teatro Astra.

On Saturday 7th April 2018 at 9.00 pm, the Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale will stage “Il deserto dei Tartari” (The Tartar Steppe) by Dino Buzzati, theatrical adaptation and direction by Paolo Valerio. Remembering 63

Teatro e spettacolo Al Teatro Comunale di Lonigo, il viaggiatore curioso potrà cogliere degli aspetti del Nord-Est d’Italia attraverso una particolare lettura, quella del cosiddetto “teatro civile” o “giornalismo teatrale”.

Venerdì 6 aprile 2018 alle 21:00, verrà rappresentato “Sexmachine”, monologo per più voci scritto e recitato da Giuliana Musso con il contrappunto alla chitarra di Gianluigi Meggiorin. Sei personaggi: un’umanità complessa, multiforme, ridicola e sincera. Tutti hanno in comune due cose: appartengono alla cultura del Nordest e hanno a che fare con il mondo dei rapporti sessuali a pagamento. Premio Hystrio alla Drammaturgia Con una serie di creazioni, centrate su ciò che più vicino è al sentire della gente, in questi ultimi quindici anni Giuliana Musso si è imposta tra le autrici-perfomer più intense della scena italiana.

Speriamo di avervi incuriositi.

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A “Schio Grande Teatro” con due appuntamenti di genere diverso tra loro, entrambi al Teatro Astra.

Sabato 7 aprile 2018 alle 21:00, il Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale porterà in scena “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, adattamento teatrale e regia di Paolo Valerio. Ricordando che il noto romanzo del 1940 ha consacrato Buzzati tra i grandi scrittori del Novecento italiano, tanto da farlo definire dall’autore stesso “il libro della mia vita”, sveliamo una piccola curiosità sull’allestimento: per tutta la durata dello spettacolo verranno riprodotti sui fondali i quadri e i disegni dello scrittore, ciò che Buzzati chiamava “storie dipinte”, coreografia perfetta al suo testo.

Sabato 21 aprile 2018 alle 21:00, la Michele Merola Dance Company si esibirà in “Carmen/Bolero” con le coreografie di Emanuele Soavi e Michele Merola. Si tratta di una rivisitazione in chiave contemporanea di due grandi classici della danza.

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PAESAGGI VENETI

that the famous novel of 1940 placed Buzzati among the great Italian writers of the 20th century, so much so that the author himself defined it as “the book of my life”, we want to share a secret about the settings: for the whole duration of the performance the paintings and drawings of the writer, what Buzzati called “painted stories” and what are the perfect setting for his texts, appear on the backdrops.

On Saturday 21st April 2018 at 9.00 pm, the Michele Merola Dance Company will present “Carmen/Bolero” with choreography by Emanuele Soavi and Michele Merola. It is a contemporary revival of two great dance classics.

At the Lonigo Municipal Theatre, curious travellers can discover some aspects of north-eastern Italy through the so-called “public theatre” or “theatre journalism”.

On Friday 6th April 2018, at 9.00 pm, “Sexmachine” will be presented, a monologue for several voices written and recited by Giuliana Musso with the guitar counterpoint by Gianluigi Meggiorin. There are six characters: a complex, multiform, ridiculous and

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sincere humanity. They all have two things in common: they belong to the north-eastern culture and are involved in the sex for payment world. Hystrio Award for Dramaturgy.

With a series of creations centred on what is closest to peoplÈs feelings, over these last fifteen years Giuliana Musso has become one of the most intense author-performers on the Italian scene.

We hope to have aroused your curiosity.

3. Attori sul palco de “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati

4. La “Carmen/Bolero” 5. Giuliana Musso in “Sexmachine”

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Dott.ssa Dalla Ricca Francesca Psicoterapeuta Bioenergetica Via Nogarette 46 | Thiene (VI) 349-5594900 francesca.dallaricca@gmail.com

LA BIOENERGETICA Hai mai sperimentato una classe di bioenergetica?

Grazie a tecniche di respirazione, esercizi e momenti di rilassamento, questo approccio, in grado di lavorare sull'equilibrio corpo-mente, intende superare i blocchi che ci condizionano a livello fisico e psicologico.

COME FUNZIONA LA PRATICA BIOENERGETICA?

BIOENERGETICA: COME SI LAVORA

Imparare ad ascoltarsi significa prendere consapevolezza su ciò che sta accadendo al nostro corpo, sentire quali emozioni emergono e mettere un freno quando diventa necessario.

L'attrezzatura per una lezione di bioenergetica è lo stesso che porteresti in palestra: tuta e abbigliamento comodo. Si lavora su alcune tensioni corporee, poiché esse, a un livello cronico, tendono ad amplificare una condizione di rigidità, in grado di diminuire la nostra energia e peggiorare il benessere psicofisico: giorno dopo giorno ci sentiamo scarichi, contratti, incapaci di lasciarci andare alle emozioni e rilassarci. È possibile partecipare ad un gruppo, in genere è consigliata una frequenza settimanale, ma fin dalla prima seduta è possibile avvertire i primi benefici.

Quando ci diamo la possibilità di fermarci e stare nelle sensazioni che proviamo, scopriamo che dietro a una tensione si nasconde un dolore a lungo inascoltato. Attraverso il dolore arriviamo a percepire anche il nostro bisogno di lasciarlo. Si apre cosi una nuova prospettiva: la possibilità di comprendere un messaggio del corpo, in modo che imparare ad ascoltarsi diventa il primo atto di fiducia verso noi stessi.

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Il personaggio di Federica Lago

La cantina Ca’ Biasi di Dalla Valle Innocente Tra le colline di Breganze

Febbraio, mattina presto, mani fredde, giornata di nebbia, prendo la strada che dal centro di Breganze mi porta in collina fino via Fratte, dove si trova Ca’ Biasi, una delle cantine che della D.O.C. Breganze ne ha fatto la storia. Vengo accolta dal capofamiglia, l'enologo Innocente Dalla Valle che con passione ed entusiasmo mi accompagna subito nei suoi vigneti, che godono di una posizione felicissima, come pochi altri direi in questa zona, un’ esposizione ottimale per produrre su questo terreno di origine vulcanica varietà autoctone che contraddistinguono le scelte della cantina, l'attenzione al recupero e alla valorizzazione di vitigni auctotoni, come il Groppello e il Vespaiolo. Continuiamo il racconto della storia della famiglia all’interno della cantina, dove vengo accolta nell’ampia sala da degustazione da un enorme camino acceso, quale migliore modo per raccontarsi di fronte ad un camino scoppiettante! Siamo alla 4° generazione dei Dalla Valle, già nell’800 arrivarono come mezzadri dalla vicina località di Salcedo, per occuparsi della coltivazione di questi terreni, che nel 1970 sono divenuti di loro 68

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The Ca’ Biasi winery of Innocente Dalla Valle

Among the Breganze hills February, early morning, cold hands, fog. I take the road that goes from the centre of Breganze to via Fratte in the hills where Ca’ Biasi, one of the wineries that has made Breganze DOC its history, is located. I am welcomed by the head of the family, the wine expert Innocente Dalla Valle, who immediately (and very enthusiastically) takes me to his vineyards, which are in an excellent location, like few others in this area. Their exposure and the volcanic soil are optimal for producing the autochthonous varieties that distinguish the winery choices and the attention that is paid to restoring and promoting autochthonous vines, for example Groppello and Vespaiolo.

The family story continues inside the winery, where I am welcomed at the large tasting room by an enormous burning fireplace. What’s nicer than talking in front of a crackling fire?

We are at the 4th generation of the Dalla Valle family. In the 19th century, the family ancestors arrived from the nearby location of Salcedo as sharecroppers. In 1970 they became owners of the land, which today extends to almost 15 hectares, 95% of which in the hills. After receiving a diploma at the prestigious Oenology School in Conegliano, Innocente started running the family vineyards. He also established important collaborations with the Istituto Sperimentale di Viticoltura (Experimental Viticulture Institute) in Conegliano, to do research on recovering Groppello, for example, a red grape vine from Breganze. During the 7 years of the experiments, 3,000 shoots were planted, and continually monitored by the Institute. Some shoots from Lake Garda and Trentino were also planted, to study the differences and

proprietà, per arrivare ad oggi ad una estensione di quasi a 15 ettari, di cui il 95% in collina. Dopo il diploma alla prestigiosa Scuola di Enologia di Conegliano, Innocente comincia ad occuparsi dei vigneti di famiglia, attivando anche delle collaborazioni importanti con l'Istituto Sperimentale di Viticoltura di Conegliano per condurre ad esempio una ricerca sul recupero del Groppello, vitigno a bacca rossa presente a Breganze.

Durante questa sperimentazione, durata 7 anni, si sono messi a dimora 3.000 piante, continuamente monitorare dell'Istituto, ed alcune piante delle tipologie del Lago di Garda e del Trentino, per studiarne le differenze e cercare di capire il migliore terreno e la tipologia che meglio esprime questa varietà. Tutto questo lavoro e attenzione in vigna viene ripagato con la soddisfazione dei clienti, che il più delle volte vengono a comprare il vino direttamente in cantina, (c’è un via vai fin dal mattino che non si può spiegare, dovreste vederlo!), ma anche dai riconoscimenti nazionali ed internazionali che i vini di Ca’ Biasi ricevono, come il primo posto nel 2013 a Mondo Merlot, dopo due importanti cantine italiane, premiato il suo Torcolato come Vino d’Eccellenza per la Guida Espresso nel 2013, e nel 2015, sempre il Torcolato, alla Selezione del Sindaco a Lisbona. Il futuro della Cantina Ca’ Biasi? Senza dubbio sarà rosa: infatti le figlie di Innocente sono entrate nella squadra, dopo aver mosso i primi passi in azienda ancora piccole, quando si divertivano a correre e a giocare tra i vigneti della cantina. Conclusi gli studi all’università, Elisa ed Anna sono pronte a dare il proprio contributo all’attività di Ca’ Biasi, con l’obiettivo di portare avanti la filosofia, che da sempre contraddistingue l’attività di famiglia, di mettere in primo piano il vigneto, salvaguardandolo e dandogli tutte le cure di cui ha bisogno. Saluto e ringrazio per il tempo dedicato, esco dalla cantina, la nebbia è diminuita, mi porto a casa una bella storia di famiglia, dei vini autentici e preziosi, un panorama strepitoso: vi consiglio di prendervi del tempo per venire a conoscerli!

try to understand the best soil for them and the typology that best expressed them. All this work and attention in the vineyards was repaid by the satisfaction of clients, who often return to buy the wine directly from the winery (therÈs an unexplainable coming and going from early morning, you should see it!), but also by national and international awards that the Ca’ Biasi wines received, for example first place at Mondo Merlot in 2013. The winery’s Torcolato was classified as a Wine of Excellence at Guida Espresso in 2013 after two important Italian wineries, and in 2015 its Torcolato was selected as the Mayor’s Choice in Lisbon. The future of Cantina Ca’ Biasi? Undoubtedly rosy.

InnocentÈs daughters, whose first steps in the business were taken when they ran around the vineyards as children, have now become part of the team. After completing their University studies, Elisa and Anna are ready to add their own contribution to Ca’ Biasi, with the aim of continuing the family business philosophy: placing the vineyard at the forefront, protecting it and giving it all the care it needs. I leave the winery, thanking everyone for the time they spent with me. The fog has become thinner, and I am taking home a lovely story about a family, authentic and precious wines, an amazing view. A visit is highly recommended!

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Creatività artigiana

Fabio Dalla Costa Il liutaio pluripremiato di Breganze Particolare del violino top denomianto “TORCOLATO” in onore di Breganze e il suo vino

Lungo la strada che porta in centro a Breganze all’altezza della strettoia di Via Castelletto il laboratorio di Fabio Dalla Costa passa quasi inosservato, ma dietro alle vetrine il mondo del violino trova la sua massima espressione. Uno dei più noti liutai realizza violini e viole, venduti e ricercati in Cina, Stati Uniti, Israele, Germania, Giappone... Lavora con passione e bravura in un mondo fatto di suoni e profumo di legno. Pluripremiato, vincitore di concorsi internazionali, ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello mondiale. I suoi violini suonano nelle mani dei migliori musicisti.

“Il legno – afferma – va interpretato, perché lavorarlo è come lavorare con gli esseri umani: ogni legno dà un suono diverso.

Un violino di alta qualità è un insieme di tanti piccoli dettagli e per costruirlo servono dalle 180 alle 200 ore di lavoro”.

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Fabio Dalla Costa The award-winning violin maker from Breganze Along the road leading to the center of Breganze near the narrow pass of Via Castelletto, the laboratory of Fabio Dalla Costa goes almost unnoticed, but behind the windows the world of the violin finds its maximum expression.

One of the best well-known violin makers creates violins and violas, which are sold and appreciated in China, the United States, Israel, Germany, Japan...

He works with passion and skill in a world made of wood scents and sounds.

An award-winning violin maker, winner of international competitions, he has received important awards worldwide.

His violins play in the hands of the best musicians. “Wood - he says - must be interpreted, because working the wood is like working with human beings: each wood gives a different sound. A highquality violin is a collection of many small details and its making takes from 180 to 200 hours of work”.

Fabio Dalla Costa con una cliente di Yamano Music a Ginza Tokio, il più antico negozio con 125 anni di storia in Giappone.

Fabio Dalla Costa nel suo laboratorio

Fabio posa dietro ad un suo violoncello per un’importante mostra per gli 80 anni del maestro Giobatta Morassi e i migliori allievi

VIOLINO TORCOLATO Nel 2004, dopo un attento studio di 4 anni, sui modelli di Giuseppe Guarneri del Gesù, Fabio Dalla Costa presenta il “Modello Torcolato”. Violino dal suono potente e brillante con qualità simili ai violini costruiti nel 1800. Il violino è stato presentato in anteprima mondiale con un concerto nelle cantine Maculan a Breganze (VI) alla presenza di numerose televisioni, tra le quali la RAI.

TORCOLATO VIOLIN In 2004, after a careful 4 year-study on the models of Giuseppe Guarneri del Gesù, Fabio Dalla Costa presented the “Torcolato Model”: a violin with a powerful and brilliant sound whose characteristics are similar to the violins made in the 1800s. The violin was presented in world premiere with a concert in the Maculan wineries in Breganze (VI) in the presence of numerous television stations, including the RAI.

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EASTER 2018 MADE IN LOISON Chamomile and lemon Colomba: the new taste made in Loison

Made in Loison Colomba camomilla e limone: il nuovo gusto made in Loison

L’espressione della Pasqua Loison è il ricercato omaggio di Sonia Pilla, moglie di Dario e art director Loison, verso il risveglio di Primavera e lo sbocciar dei fiori, che regalano nuove emozioni e grande bellezza alle nostre giornate. Il 2018 unisce l’inimitabile stile firmato Sonia Design al nuovo gusto Made in Loison: la Colomba Camomilla e limone della collezione Genesi, che rappresenta una gamma inimitabile per Unicità, Eccellenza e Affidabilità Loison. In questa nuova proposta alle note fresche e intense del solare agrume, Dario Loison ha saputo perfettamente bilanciare la profondità della fragranza del fiore di camomilla; un accostamento delicato che soddisfa tutti i palati, grazie ad un gusto nuovo e italiano.

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Big sizes to impress at the table

There are over 10 Loison Easter collections but the most spectacular ones are the Magnum versions of Colomba Classica and Focaccia Veneta in big sizes to impress all guests.

The Colomba Magnum, wrapped in a sophisticated transparent film that enhances its beautiful shape or contained in an elegant wood box, is available in 3 different sizes: 2, 3 and 5 kilos. The Focaccia, the typical dessert of Veneto’s rural culture, is enriched with grains of sugar and pieces of Italian almonds and it is available in in two versions: 750 grams and 2kg (Magnum).

Le grandi taglie per sorprendere a tavola

Sono oltre 10 le collezioni di Pasqua Loison ma quelle più spettacolari rimangono le versioni Magnum di Colomba Classica e Focaccia Veneta, grandi taglie perfette per sbalordire tutti gli ospiti. La Colomba Magnum, racchiusa da un incarto trasparente d’effetto che fa esaltare le belle forme o in elegante bauletto, è disponibili in 3 diverse dimensioni: 2, 3 e 5 chili. La Focaccia, il dolce tipico della cultura contadina veneta, è arricchita di granella di zucchero e pezzetti di mandorle rigorosamente italiane, e la troviamo in due versioni da 750 grammi e Magnum da 2 chili.

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LE AZIENDE INFORMANO

Pasqua 2018

The expression of Easter by Loison is Sonia’s sought-after tribute to the awakening of Spring and the blossoming of flowers, which give new emotions and great beauty to our days.

The 2018 combines the inimitable style

by Sonia Design with the new taste Made in Loison: the Colomba (Dove Cake) Chamomile and lemon from the Genesi collection, which represents an inimitable range of Loison Uniqueness, Excellence and Reliability. In this new offer Dario Loison was able to perfectly balance the depth of the fragrance of the chamomile flower with the fresh and intense notes of the lemon; a delicate combination that satisfies all palates thanks to a new and Italian taste.

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Francesco Verla il pittore dimenticato

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Francesco Verla

ph Massimiliano Grotto

Sull’onda della mostra Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla tenutasi a Trento tra luglio e novembre 2017, curata da Aldo Galli e Domizio Cattoi, colgo l’occasione per portare l’attenzione su questo pittore vicentino vissuto tra 1474 e 1521 circa. Pittore di qualità pregevole, lo si può considerare un grande innovatore per l’epoca poiché, grazie ai viaggi in Umbria e a Roma che fece in gioventù, portò una folata di novità nell’ambiente pittorico vicentino.

Verla importò infatti quella dolcezza nÈ colori unita, caratteristica della pittura di Pietro Perugino: con questa espressione Giorgio Vasari intende la rappresentazione più morbida delle figure e l’esecuzione di delicate sfumature nei colori. Verla fu il primo a introdurre questo stile in Veneto e in particolare a Vicenza, dove fino a quel momento l’unico punto di riferimento era stato Bartolomeo Montagna. Francesco Verla ci interessa in particolar modo poiché alcune tra le sue opere di maggior interesse si conservano ancor oggi nell’Alto vicentino. Mi riferisco in particolare a due dipinti: la Madonna col Bambino, Sant’Antonio abate e San Pietro martire della chiesa parrocchiale di San Martino a Velo d’Astico e lo Sposalizio di Santa Caterina conservato presso la chiesa di San Francesco a Schio. La tela di Velo d’Astico, databile al 1504 circa, ci mostra il pittore subito dopo

ph Massimiliano Grotto

la sua esperienza accanto al Perugino: lo si può notare nelle pose dei santi, nella composizione della scena ma soprattutto in quel modo dolce e affettuoso di raffigurare il volto della Vergine, dai tratti così delicati. L’opera di Schio, firmata e datata 1512, costituisce invece il capolavoro dell’artista. Le influenze peruginesche sono ancora ben presenti ma qui Verla recupera anche il gusto veneziano per il colore: la tela acquista così una tonalità calda che pervade tutta la scena e gli abiti sono resi in tutta la loro raffinatezza e preziosità. Opere semplici ma indubbiamente di grande impatto: si potrebbe osservarle per ore, perdendosi a gustarne i particolari.

di Ilenia Fenu

ph Massimiliano Grotto

Arte e cultura

the forgotten painter The success of the exhibition Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla (Journeys and encounters of a forgotten artist. The Renaissance of Francesco Verla), curated by Aldo Galli and Domizio Cattoi and which ran from July to November 2017 in Trento, offers me the opportunity to highlight the life of Francesco Verla, who lived approximately from 1474 to 1521. A Vicenza painter of esteemed quality, he can be considered as a great innovator of the period, because he brought a wave of novelty to the Vicenza painting environment thanks to his travels to Umbria and Rome during his early years. Verla, in fact, applied soft colours (dolcezza ne' colori unita), a particular characteristic of the works of Pietro Perugino. This expression by Giorgio Vasari refers to the delicate shades of colour and the softer representation of figures. Verla was the first person to introduce this style to the Veneto region, and in particular to Vicenza, where until that moment Bartolomeo Montagna was the only reference point.

Francesco Verla is particularly interesting because some of his most important works are still preserved in the Alto Vicentino area. I refer in particular to two paintings: Madonna col Bambino, Sant’Antonio abate e San Pietro martire (Madonna

with child, St. Anthony and St. Peter the martyr), which can be found in the parish church of San Martino in Velo d’Astico, and Sposalizio di Santa Caterina (the Marriage of St. Catherine), which is located in the church of San Francesco in Schio. The painting in Velo d’Astico, which dates back to around 1504, represents the artist immediately after his experience with Perugino: Perugino’s influence is very evident in the posture of the saints, the composition of the scene, but above all in Verla’s soft, affectionate manner of using very delicate lines to represent the face of the Virgin Mary. The work in Schio, signed and dated 1512, is the artist’s masterpiece. The influence of Perugino stands out clearly, but in this work Verla salvages his Venetian flavour for colour: the canvas takes on a warmth that pervades the whole scene, and the clothes are rendered in all their refinement and preciousness. Even though simple, they are undoubtedly of great impact: you can look at them for hours, becoming lost in their details.

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Lugo Vicentino The prince's villa

di Florian

La villa del principe Il nuovo museo a Villa Godi Malinverni Il museo allestito nelle antiche cantine di Villa Godi Malinverni, raccoglie le testimonianze storiche di una pagina poco conosciuta della Grande Guerra 1915-1918, la partecipazione delle truppe britanniche e francesi in aiuto all'esercito italiano nel 1918.

Nei primi mesi del 1918 le truppe austriache erano acquartierate immediatamente a nord della città di Asiago, che dopo lo sfollamento degli abitanti, era colpita da continui bombardamenti, tanto da renderla una città spettrale.

Le truppe britanniche e francesi si posizionarono in una linea difensiva tra località Campiello al termine della salita del Costo e il Monte Bertiaga, la prima linea andava dal Ghelpak, a nord di Cesuna, al Monte Tondo, a est di Pennar. Gli italiani occupavano le linee ad est e ovest delle forze alleate. ll comando britannico, sotto gli ordini del generale Lord Cavan, prese possesso di villa Godi Valmarana nella seconda metà del mese di marzo 1918 e da lì condusse tutte le operazioni. in particolare quelle relative alla battaglia del Solstizio del 15-23 giugno 1918, quando le truppe austriache tentarono lo sfondamento dell'ultima linea di difesa dell'Altopiano prima della pianura veneta.

Nella battaglia persero la vita più di duemila soldati britannici che sono sepolti nei cimiteri di Giavera del Montello e Tezze sul Piave, dell'Altopiano e della Pedemontana vicentina: Magnaboschi, Boscon, Barenthal, Granezza, Cavalletto, Montecchio Precalcino e Dueville.

Villa Godi Malinverni Museum The Museum has been set up in the ancient cellars of Villa Godi Malinverni and displays historical evidence of an almost unknown aspect of the 19151918 First World War, that is, the presence of the British and French troops that came to help the Italian army in 1918. In the first months of 1918, the Austrian troops were camped immediately north of the town of Asiago that, on the north of the town of Asiago that, after the evacuation of its inhabitants, was continually bombed and reduced to a ghost town. The British and French troops positioned themselves along a defensive line that went from Campiello, at the top of the Costo, and Mount Bertiaga, with the front line going from Ghelpak, north of Cesuna, to Mount Tondo, east of Pennar. The Italian army was positioned east and west of the allied forces. In the second half of March 1918, Villa Godi Valmarana became the Headquarters of the British army, under the command of general Lord Cavan; from where all the military operations were directed, in particular during the battle of the Solstizio (Solstice) from 15th to 23rd June 1918, when the Austrian troops tried to break through the defence line on the Altopiano Plateau, the last one before the Veneto plain. In the battle more than two thousand British soldiers were killed and they are now buried in the cemeteries of Giavena del Montello and Tezze sul Piave; on the Asiago Plateau there are the British cemeteries of Magnaboschi, Boscon, Barenthal, Granezza, Cavalletto and, in the foothills, the cemetries of Montecchio Precalcino and Dueville.

On the 23rd of April 1923 King George V and Queen Mary visited the British cemeteries and Villa Godi, as confirmed by the plaque on the wall of the Villa.

Il 23 aprile 1923 Re Giorgio V e la Regina Mary visitarono i cimiteri britannici e Villa Godi, come attesta una lapide murata nella Villa.

Il 1 aprile 2017 Carlo d'Inghilterra, Principe di Galles in una visita ufficiale si recò al cimitero di Montecchio Precalcino e nella zona del Pasubio.

Il museo racconta le vicende del principe di Galles e poi re Edoardo VIII, presente a Villa Godi durante la Guerra, personaggio di eminente valore nella storia britannica del Novecento.

The Museum presenta anche l’esperienza di una scrittrice inglese, Vera Brittain, autrice de“Testamento di Gioventù” generalmente considerato il miglior romanzo sulla Grande Guerra scritto da una donna. Lei partecipò alla guerra come infermiera volontaria, e in essa perse il fidanzato Roland Leighton, alcuni amici, e l’amato fratello, il capitano Edward Brittain, M.C., caduto e sepolto sull’Altopiano di Asiago; nel suo capolavoro Vera Brittain è contro la guerra, il cui prezzo è stato una “generazione perduta”.

On the 1st of April 2017, Charles of England, Prince of Wales, officially visited the British cemetery of Montecchio Precalcino and the Pasubio area.

The Museum recounts the events of Edward, Prince of Wales and future King Edward VIII, who spent some months in Villa Godi during the First World War and was a very prominent character in the British history of the 19th century.

The Museum also recounts the experience of the English writer, Vera Brittain, the autor of “Testament of Youth”, generally considered the best novel about the First World War written by a woman. She was a V.A.D. nurse, that during the war lost, during which she lost her fiancée Ronald Leighton, some friends and her beloved brother, captain Edward Brittain, M.C., who was killed and buried on the Asiago Plateau; in her masterpiece she condemns the War, whose price, she says, was “a lost generation”.

Lord Cavan a villa Godi Malinverni

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Maser Conceived by Palladium, decorated by Paolo Veronese and adorned with sculptures by Alessandro Vittoria, the villa of Maser, UNESCO’s world heritage, is a rare example of Venetian villa that has not forgotten its native function of farm. The magnificent classical pediments and plasters depicting the dancing gods of Olympus generally enhanced the farms from which the Venetian nobles planned and coordinated the cultivation of their own lands, while the crops were stored in the adjacent "barchesse". These are images of a distant past, some forgotten ancestral memories of a glorious epoch that can't be revived during a standard visit of the villa, since these buildings have lost their ancient bond with the territory. In the case of villa di Maser, nevertheless, the jump in the past is still possible because this building is still a winery, as it was five hundred years ago. The tourist has therefore the possibility to visit this masterpiece of architecture, painting and sculpture and to conclude the visit with the tasting of the wines of the cellar, produced by grapes cultivated according to the rules of the echo-compatible integrated control in the 30-hectare vineyard in the same estate where Palladium used to walk with his friend Daniele Barbaro, talking about architecture. The winery offers a wide range of wines, from the whites Maserino Bianco (Chardonnay raised in barrique), Manzoni, Chardonnay and Verduzzo, to the reds Maserino Rosso (Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc grapes), Andrea Palladio (Cabernet Sauvignon and Merlot grapes) and Carmenere, to the Asolo Prosecco Superiore DOCG and finally to the Maserino Dessert. The villa is endowed with a wine shop (opened in the schedules of visit) and in the web site www.shop.villadimaser.it is also possible to purchase online. The visit at the villa of Maser is an authentic experience of the ancient venetian way of life, at the rediscovery, between a sip and the other, of the love for the territory, in the heart of the garden of Venice.

"Dall'una, e l'altra parte vi sono loggie, le quali nell'estremità hanno due colombare, e sotto quelle vi sono luoghi da fare i vini,... e gli altri luoghi per l'uso della Villa".

Così scrive, nel 1570, Andrea Palladio in uno dei suoi Quattro Libri dell’Architettura in riferimento all’edificio progettato per i fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro alle pendici dei colli asolani.

Ideata da Palladio, decorata da Paolo Veronese e impreziosita dalle sculture di Alessandro Vittoria, la villa di Maser, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è un raro esempio di villa veneta che non ha dimenticato la sua funzione originaria di azienda agricola. I frontoni classicheggianti e gli intonaci in cui danzano i numi dell’Olimpo erano, generalmente, per questi edifici, gli involucri magnificenti di centri di agricoltura da cui i nobili veneti pianificavano e coordinavano la coltivazione delle proprie terre e nelle cui barchesse immagazzinavano i raccolti. Sono immagini di un passato lontano, ricordi ancestrali e ormai sopiti di un’epoca gloriosa che spesso la visita di una villa non riesce a rievocare, 78

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Villa di Maser

The fil rouge with the past in a glass "From the one, and the other part there are loggias, which have two dovecots in the extremity, and under those there are places to make the wines... and the other places for the use of the Villa."

Andrea Palladio wrote these words in one of his Quattro libri dell'architettura (The Four Books of Architecture) in 1570, referring to the building he designed for the two brothers Daniele and Marcantonio Barbaro, on the slopes of the hills of Asolo.

essendosi ormai perso quel legame concreto che questi edifici avevano con il territorio. A Maser il salto nel passato è invece ancora possibile: la villa è tuttora un’azienda vitivinicola, così come lo era cinquecento anni fa.

Il turista ha dunque la possibilità di visitare questo capolavoro di architettura, pittura e scultura per poi proseguire con la degustazione dei vini dell’azienda, prodotti da uve coltivate secondo le regole della lotta integrata eco-compatibile nei 30 ettari di vigneto all’interno della stessa tenuta in cui passeggiava Palladio con l’amico Da-

APERTURE DA APRILE A OTTOBRE OPENING FROM APRIL TO OCTOBER Da martedì a sabato 10-18 From Tuesday to Saturday 10-18 Domenica e festivi 11-18 Sundays and non working days 11-18 Chiuso il lunedì - Closed on Mondays INFO visite@villadimaser.it Tel: 39 0423 923004

ph Gilli

Villa di Maser Il fil rouge col passato in un bicchiere

ph Gilli

di Elettra Morlin

niele Barbaro discorrendo di architettura. L’offerta è vasta e varia dai bianchi Maserino Bianco (Chardonnay elevato in barrique), Manzoni, Chardonnay e Verduzzo, ai rossi Maserino Rosso (Uve Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc), Andrea Palladio (Uve Cabernet Sauvignon, Merlot) e Carmenere, all’Asolo Prosecco Superiore DOCG e infine al Maserino Dessert. La villa è dotata di punto vendita aziendale (aperto negli orari di visita) e nel sito www.shop. villadimaser.it è possibile anche acquistare online. La visita alla villa di Maser è un’autentica esperienza di vita in villa, alla riscoperta, tra un sorso e l’altro, dell’amore per il territorio, nel cuore del giardino di Venezia.

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MANIFESTAZIONE CICLISTICA NON COMPETITIVA

Caltrano Caltrano’s cheese in a terracotta container

di Gabriele Zenari

Formajo nel pignato de.co di Caltrano Nasce in tempi lontani e dalla tradizione contadina il Formajo nel pignato di Caltrano, quando tutte le famiglie si ritrovavano negli antichi casoni che puntinano le montagne del paese.

Quando la piccola agricoltura e l’allevamento del bestiame era di sola sussistenza, ogni famiglia del paese produceva il formaggio con quel poco latte che aveva, le forme non adatte alla vendita o alla stagionatura venivano sminuzzate e mescolate con vino bianco e spezie e messe nei pignati di terracotta e conservati in cantina. Quella che ne seguiva era una lenta fermentazione che trasformava il formaggio in una pasta spalmabile dal gusto forte e piccante. Nato come prodotto di riciclo ad oggi il Formajo nel pignato di Caltrano é diventato un prodotto a denominazione comunale, ricercato da buongustai ed usato in raffinate ricette gourmet. Ogni secondo sabato di marzo a Caltrano si svolge il concorso per eleggere il migliore prodotto del paese. Ogni famiglia porta il suo composto prodotto secondo la propria ricetta segreta, chi aggiunge della grappa, chi macina anche le croste e chi usa fermentazioni più o meno prolungate. Giunta alla nona edizione quest’anno la cena del concorso sarà firmata da uno chef di fama come Amedeo Sandri e sarà accompagnata dai vini della cantina Nani 1967.

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PAESAGGI VENETI

26 05 2018

www.primopianoweb.com

The Formajo nel pignato cheese from Caltrano has the De.C.O. (Municipal Designation of Origin) denomination and originated many years ago in peasant tradition, when all the families met in the ancient rustic farmhouses that dot the mountains of the town. When small farms were kept and animals reared for survival, each family of the town would produce cheese with the little milk they had. Oddly-shaped cheeses that were not suitable for being sold or aged would be broken into small pieces, mixed with white wine and spices, then placed in terracotta containers and kept in the winery. Slow fermentation followed, which transformed the cheese into a spreadable paste with a strong, spicy flavour. Created as a recycling product, today Caltrano’s Formajo nel pignato cheese has become a certified and protected local product, sought after by gourmets and gourmands, and used in refined recipes.

Every second Saturday in March, a competition is held in Caltrano to elect the best local product.

Each family brings its own version of the dish, made according to its own secret recipe; some add grappa, some even grind the cheese crusts and some use a longer or shorter fermentation period. This year hosts the ninth edition and the dinner will be prepared by the famous chef Amedeo Sandri and accompanied by wines from the Nani 1967 winery.

MONTE GRAPPA MAI STATO COSIÌVICINO Monte Grappa Bike Day è una manifestazione non competitiva, libera e gratuita dedicata a tutti gli appassionati della bicicletta.

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Crocetta del Montello

Tipoteca Italiana Il laboratorio di creatività dei fratelli Antiga

In uno dei templi dell’archeologia industriale veneta, l’ottocentesco ex Canapificio Veneto Antonini & Ceresa di Crocetta del Montello, si può scoprire l’evoluzione della stampa a caratteri mobili da Gutenberg alle sperimentazioni del XX secolo. Dal 2002 la foresteria e la chiesa dello stabilimento tessile ospitano la collezione di macchine e strumenti per la stampa che, dal 1995, la Fondazione Tipoteca Italiana dei fratelli Antiga raccoglie e recupera da tipografie e fonderie ormai inattive. Salvare i materiali tipografici destinati inevitabilmente all’oblio a causa della digitalizzazione della stampa è la missione di questa istituzione. Più che un museo, Tipoteca è un vero e proprio laboratorio tipografico dove il visitatore diventa protagonista di un percorso che si snoda in più piani e attraverso diversi ambienti: dalla Fabbrica del carattere alla Galleria delle Arti è possibile osservare (e provare!) macchinari per la stampa, scoprire il design dei caratteri utilizzati nell’800 e nel ‘900 (quello che ora definiremmo font, termine che non casualmente si riferisce all’atto di fondere il metallo per ottenere i caratteri), toccare i caratteri in legno e in piombo e giungere 82

PAESAGGI VENETI

The laboratory of brothers Antiga’s creativity In one of the temples of the Venetian industrial archaeology, the nineteenthcentury former “Canapificio Veneto Antonini & Ceresa” of Crocetta del Montello, the evolution of the printing press from Gutenberg to the experimentations of the XX century can be discovered. Since 2002 the guesthouse and the church of the textile factory have hosted a collection of printing machines and tools that the Tipoteca Italiana Foundation by Antiga brothers have been picking up from inactive typographies and foundries and recovering them since 1995. The mission of this institution is to save all typographic materials which would otherwise be consigned to oblivion because of the press digitalization. The Tipoteca is more than a museum, it is a real typographic laboratory where the visitor becomes protagonist of a journey on several floors and in different environments: from the Factory of the Character to the Gallery of the Arts, it is possible to watch (and try!) pressing machines, to discover the design of the characters used in the 19th and 20th century (this is what we would now ph Giulio Favotto-Otium

di Elettra Morlin

ph Giulio Favotto-Otium

Tipoteca Italiana

al salone finale, un solaio dedicato alle tecniche di stampa tipografiche e che ospita anche mostre temporanee, due diverse all’anno, nonché l’archivio di spartiti musicali degli anni ’50 e ’70. Le visite possono essere condotte autonomamente o con una guida, in italiano o in inglese. Su richiesta, alla fine della visita è possibile eseguire una prova di stampa utilizzando i macchinari, tutti funzionanti, del museo. La Tipoteca è molto attiva nel trasmettere l’importanza della tipografia come necessaria precorritrice della stampa digitale alle giovani generazioni di studenti. Per questo organizza visite guidate e attività didattiche confezionate per le scuole. Gli adulti interessati alla pratica di quest’arte possono invece partecipare ai laboratori di tipografia, incisione, legatoria e calligrafia organizzati dal museo. Infine, ogni due anni, Tipoteca è sede del workshop internazionale Legacy of letters che richiama designer da tutto il mondo. Per il prossimo maggio è in programma una mostra di incisioni di alcuni grandi maestri dell’arte dal Quattrocento al Novecento. Le cinquanta opere protagoniste saranno gentilmente concesse dal generale Lanfranco Cannelli, antiquario di Aso-

lo e fine conoscitore dell’arte incisoria italiana e nord europea che, con grande calore ed entusiasmo, ci ha svelato in anteprima alcune anticipazioni in merito. Il tema centrale della mostra sarà il volto e, in particolare, la capacità dell’incisione, ancor più profondamente della pittura, di rappresentare le anime che sostanziano quei volti.

I più illustri nomi dell’arte moderna danno voce alla rassegna: Luca di Leida, Albrecht Dürer, Rembrandt, Callot e molti altri. Un’occasione unica per instaurare un dialogo con la storia in un contesto innovativo e stimolante.

ORARI DI APERTURA Da lunedì a sabato From Monday to Saturday 9 -13 / 14 - 18 Chiuso i giorni festivi Closed on Sundays and Holidays Aperture straordinarie e visite guidate su appuntamento Special openings and guided tours by appointment CONTATTI - CONTACTS Tel. 0423.86338 Fax 0423.665109 mail: museo@tipoteca.it

define as font, a term intentionally referring to the action of melting the metal to get the characters), to touch the wooden and lead characters and to reach the final room, an attic devoted to the typographic pressing techniques which also hosts temporary shows (two different every year), as well as the archive of musical scores from the 50s and the 70s. The tours can be autonomously conducted or guided, in Italian or in English. On request, at the end of the visit it is possible to perform a press test using all functioning machines of the museum. The Tipoteca is very active in conveying to the young generations of students the importance of typography as necessary forerunner of the digital press. For this purpose, it organizes guided tours and didactic activities for schools. The adults interested in the practice of this art can participate to the laboratories of typography, incision, bindery and calligraphy organized by the museum.

Finally, every two years the Tipoteca hosts the international workshop “Legacy of letters” that attracts designers from all over the world. An exhibition of engravings by some of the greatest art masters from ‘400 to ‘900 is scheduled for May. The fifty main art works belong to the general Lanfranco Cannelli, an antiquarian from Asolo and a fine expert of the Italian and North European art of engraving. With great warmth and enthusiasm, he disclosed us in preview some anticipations about the exhibition. The central theme will be the representation of faces and, particularly, the ability of engravings, still more deeply of painting, to represent the souls hidden behind those faces. This exhibition will display the works of the most illustrious names of modern art: Luca di Leida, Albrecht Dürer, Rembrandt, Callot and many others. This is a unique occasion to establish a dialogue with the history inside an innovative and stimulating context.

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Istrana

Villa Lattes La villa veneta che rivive sulle note dei carillon più rari d’Europa

Sulle note dei più rari e stupefacenti carillon ed automi europei di Sette, Otto e Novecento, martedì 1° maggio 2018 apre Villa Lattes, settecentesca villa veneta ad Istrana, Treviso, appartenuta all’avvocato Bruno Lattes (Treviso, 18761953). La dimora, che si inserisce in un patrimonio architettonico, storico e artistico unico al mondo (sono circa 4 mila le ville venete in Veneto e Friuli Venezia Giulia), si trova a una decina di chilometri dal capoluogo trevigiano ed è stata oggetto di un lungo ed accurato restauro ad opera del Comune di Istrana, che ne ha restituito il fascino e la maestosità originali. All’interno sono stati ricostruiti gli ambienti della casa così come vissuta dal Lattes ed è stata curata l’esposizione di una selezione degli automi più pregevoli e rari da lui collezionati: una raccolta di 27 pezzi, che contempla tutti gli aspetti della riproduzione meccanica della musica, dal carillon alla “monferrina”, INFO all’armonium. Simbolo www.museovillalattes.it del museo è Il tamburino, ORARI DA APRILE un automa della seconda giovedì 9 - 13 metà del Settecento in venerdì 15 - 19 divisa della Repubblica di sabato 9 - 12 e 15 - 19 Venezia, pezzo artigianadomenica 9 - 13 e 14 - 19 le unico al mondo.

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PAESAGGI VENETI

Villa Lattes

The Venetian Villa that lives again on the notes of the most rare and unique European carillons Villa Lattes, an eighteenth-century Venetian Villa in Istrana (Treviso), that was the country house of the lawyer and collector Bruno Lattes (Treviso, 1876-1953), is opening its doors on 1st May 2018. The Villa belongs to a unique architectural, historical and cultural heritage in the world (in Veneto and Friuli Venezia Giulia there are about 4000 Venetian Villas). Villa Lattes is located at a few kilometers from Treviso and it underwent a long and careful restoration supported by the municipality of Istrana to give it back its original charm and majesty. The internal rooms of the Villa were renovated as they were when Lattes lived there and they now host the exhibition of a selection of the most valuable and rarest automata among those collected by the lawyer: this collection of 27 pieces covers all aspects of the mechanical reproduction of music, from the carillon to the “monferrina” and “armonium”. The symbol of this new museum is “the Tamburino”, an automaton dating back to the second half of the eighteenth century wearing the uniform of the Venice Republic, which is a one-of-a-kind handmade creation.

Montagnana

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was a very important strategic stronghold on the edge of the Paduan territory.

A protagonist of a violent and troubled thirteenth century is the famous tyrant Ezzelino III Da Romano, who was responsible for the construction of the imposing Mastio di Ezzelino. The Da Carrara family, Lords of Padua since 1318, was equally important for the city's history, since they paid for the construction of the wonderful city walls. With their 24 towers, they are still completely intact, together with the Renaissance historical center. The palaces enclosed within the walls, among which stands out the Duomo, are a sign of the domination of Venice, which settled on the mainland at the beginning of the fifteenth century. From that moment on, the military importance of the city decreased and the economy decreased, rendering Montagnana a flourishing agricultural center. Famous artists arrived in the city thanks to the Venetian nobles. Among them, we should mention the famous painter Giorgione, to whom two frescoes of the Duomo are attributed, the architect Andrea Palladio who designed Villa Pisani Placco, Paolo Veronese, author of the Altarpiece of the Duomo and the sculptor Alessandro Vittoria. Today, besides its historical and artistic beauties, the city is also known for its Veneto Berico-Euganeo D.O.P. Prosciutto, which with its sweet taste and its softness is a unique gastronomic product in Italy.

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ph Francesco Castagna

Montagnana La splendida città murata

Montagnana, che si fregia della prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, e che è inserita nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia, è un piccolo borgo fortificato medievale che non ha eguali in Europa. Le sue imponenti mura due-trecentesche perfettamente conservate si estendono per circa 2 chilometri attorno al centro storico rinascimentale e racchiudono antiche chiese ed eleganti residenze signorili. Le mura, il Castello di San Zeno e la Rocca degli Alberi, sono le preziose vestigia dell’epoca medioevale, un periodo glorioso in cui Montagnana era una importantissima piazzaforte strategica a margine del territorio padovano. Protagonista di un Duecento violento e travagliato è il famoso tiranno Ezzelino III Da Romano, a cui si deve la costruzione dell’imponente Mastio di Ezzelino ma altrettanto importanti per la storia della città sono anche i Da Carrara, Signori di Padova dal 1318, ai quali si deve la meravigliosa cinta muraria. Essa, con le sue 24 torri, è rimasta completamente integra, insieme al centro storico rinascimentale. I palazzi racchiusi entro le mura, tra cui primeggia il Duomo, sono un segno della dominazione di Venezia, che dagli inizi del Quattrocento si insediò in Terraferma. Da questo momento in poi, cessa l’importanza militare della città e cresce quella eco86

PAESAGGI VENETI

Montagnana

The splendid walled city Montagnana, which boasts the prestigious Orange Flag of the Italian Touring Club, and is included in the list of the most beautiful villages in Italy, is a small fortified medieval village that has no equal in Europe.

Its imposing thirteenth/fourteenthcentury perfectly preserved walls stretch for about 2 kilometers around the Renaissance historical center and contain ancient churches and elegant mansions. The walls, the Castle of San Zeno and the Rocca degli Alberi are the precious relics of the medieval period, a glorious time in which Montagnana

ph Francesco Castagna

a cura dell'Ufficio Turistico Iat

nomica diventando Montagnana un fiorente centro agricolo. Famosi artisti giungono in città grazie ai nobili veneziani. Tra essi ricordiamo il famosissimo pittore Giorgione, a cui sono attribuiti due affreschi del Duomo, l’architetto Andrea Palladio 1. Le mura a sud che progettò Villa Pisani Placco, Pa2. Piazza Vittorio olo Veronese autore della Pala d’Al- Emanuele II tare del Duomo e lo scultore Alessandro Vittoria. Oggi oltre alle sue bellezze storico-artistiche, la città è nota anche per il suo Prosciutto Veneto Berico-Euganeo D.O.P., che con il suo sapore dolce e la sua morbidezza è un prodotto gastronomico unico in Italia.

UFFICIO TURISTICO I.A.T. MONTAGNANA Piazza Trieste, 15 - Montagnana (PD) Tel. +39 0429 81320 ufficioturistico@comune.montagnana.pd.it www.comune.montagnana.pd.it ORARI ESTIVI Martedì 16.00-19.00 Da mercoledì a sabato 9.30-12.30 e 16.00-19.00 Domenica e festivi: 10.00-13.00 e 16.00-19.00 87

di Stefania Cattelan

Castelgomberto paese di ville A Castelgomberto, quasi nascosta tra le strette viuzze del paese, si trova una magnifica villa caratterizzata dalla classica struttura delle Ville Venete: Villa da Schio. Commissionata dalla famiglia Piovene nella seconda metà del 600, la villa passò per eredità alla famiglia da Porto e successivamente, alla famiglia Da Schio, attuale proprietaria.

Il progetto della villa è attribuito all’architetto Antonio Pizzocaro, che si ispirò alle ville palladiane. La storia narra che, durante la costruzione, Pizzocaro morì e, la costruzione della villa, venne presa in mano da uno dei suoi allievi, Domenico Cerato, al quale si deve il

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PAESAGGI VENETI

Castelgomberto, a town of villas

Villa da Schio, with the classic structure of the Veneto villas, is a magnificent building that almost seems to be hiding in the narrow streets of Castelgomberto.

Commissioned by the Piovene family during the second half of the 17th century, the villa was inherited by the Da Porto family and then by the Da Schio family, its current owners.

The design of the villa is attributed to the architect Antonio Pizzocaro, who took his inspiration from Palladio’s villas. The story says that Pizzocaro died while the villa was being built and his place was taken by one of his students, Domenico Cerato, to whom the portico, that extends along 3 faces, and the facing courtyard, that resembles a cloister, are attributed.

The most important part of Villa da Schio is the main hall which, in the same manner as all Veneto villas, connects the inner area with the outer area, and also all the rooms.

Facing the main façade of the villa there is a classic Italianstyle garden, characterised by box hedges and lemon trees.

portico che si sviluppa su 3 lati e l’antistante cortile che rammenta un chiostro. La parte più importante di Villa da Schio è il salone principale che, come in tutte le ville venete serve sia da collegamento tra l’interno e l’esterno, sia da collegamento tra tutte le stanze.

Davanti alla facciata principale della villa c’è il classico giardino all’italiana, caratterizzato da siepi di bosso e da alberi di limone. A fianco, la pescheria, una grande piscina in pietra, alimentata dall’acqua del torrente Poscola, che venne fatto appositamente deviare per permettere la realizzazione del parco.

La villa è poi contornata da un Parco che riprende il tradizionale disegno settecentesco: viali di piante secolari e ampi spazi verdi che contribuiscono ad aumentare i giochi prospettici dell’intero complesso. A rendere maggiormente interessante la passeggiata nel parco è la presenza di numerose statue a soggetto biblico e mitologico provenienti dalla bottega di Orazio Marinali.

Oggigiorno, Villa da Schio è una location esclusiva sia per eventi privati quali matrimoni, meeting, feste e ricevimenti, sia per concerti. Inoltre, sono disponibili 3 residenze di diverse dimensioni per periodi di media durata o vacanze.

Per quanto riguarda invece le visite, la villa è aperta da aprile ad ottobre.

Si visitano gli esterni, il parco settecentesco e il giardino all’italiana. Le visite si svolgono su prenotazione ed esclusivamente con guida per gruppi di minimo 15 persone.

On the side there is a large stone pool with fish that is supplied with water from Poscola stream, which was deviated purposely for the garden.

The villa is surrounded by a park with a typical 18th century layout: roads with hundred-year-old plants and wide green spaces that increase the perspective games of the whole complex.

To make walking through the garden more interesting, there are numerous biblical and mythological statues from Orazio Marinali’s workshop.

Today, Villa da Schio is an exclusive location for private events such as weddings, meetings, parties and receptions, and for concerts. In addition, there are 3 residences of different sizes for medium-term stays or holidays.

The villa is open from April to October for visits. You can visit the outside of the villa, the 18th century park and the Italian garden. Only guided tours for a minimum of 15 people are available, and they must be booked beforehand.

VILLA DA SCHIO Via Villa 117, 36070 - Castelgomberto Tel. +39 335 6455820 info@villadaschio.com APERTO DA APRILE A OTTOBRE

ph Gilli

ph Gilli

Castelgomberto

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