ELEZIONI A PERUGIA
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Andrea Romizi
Forza Italia, Lega Fratelli d’Italia e liste civiche
Il “bravo ragazzo” a caccia del bis «Abbiamo costruito per Perugia una credibilità internazionale, basata su buone politiche e innovazione». Andrea Romizi è nato ad Assisi il 9 febbraio 1979. È sindaco di Perugia dal 2014 e avvocato.
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embra passata un’era da quando la coalizione di centrodestra conquistò Palazzo dei Priori al ballottaggio. Allora, per la vittoria furono decisive le liste civiche e la voglia di cambiamento dopo quasi settant’anni di sinistra. Oggi, il Sindaco uscente e candidato per il centrodestra Andrea Romizi non è più solo il “bravo ragazzo” che mise d’accordo tutti: è entrato negli “anta”, è padre di famiglia e deve confrontarsi con un panorama politico trasformato. La ricetta per il bis rimane la stessa: anima civica, basso profilo e massima attenzione ai problemi concreti. Il mix è già stato definito “romizismo”. Abbiamo affrontato con il sindaco i temi più caldi da qui a fine maggio, quando i perugini sceglieranno se confermarlo o meno alla guida del Comune. Partendo dal bilancio di questi cinque anni, su cui il sindaco si dice molto positivo: «Al di là dell’entusiasmo iniziale, che era liberatorio e prevedibile», osserva Romizi, «abbiamo costruito per Perugia una credibilità che ci viene riconosciuta anche a livello internazionale, come città pilota in molte politiche. Specialmente in tema di innovazione». Il percorso non è completato, «ma si è avviato inesorabilmente: è questo l’elemento di maggiore rottura con il passato». I punti principali di un eventuale Romizi-bis? «Completeremo tutte le grandi opere che abbiamo già iniziato e che hanno necessariamente tempi di gestazione medio-lunghi, e poi continueremo a rilanciare Perugia con un programma in grado di andare oltre». Alcuni esempi: la progettualità su Fontivegge, già finanziata, la nuova cittadella giudiziaria e il Pums (Piano Unico di Mobilità Sostenibile) «con cui -sostiene il Sindaco- Perugia finalmente supererà la fama di città che utilizza poco i mezzi pubblici». Teme più il centrosinistra o il Movimento 5 Stelle? «Il principale avversario siamo noi stessi», dice Romizi. «Ogni giorno abbiamo il dovere di alzare l’asticella per il bene di Perugia. La cittadinanza si è resa conto del nostro impegno perché in questi cinque anni non ci ha mai fatto mancare il supporto». Una chiosa “verde”: l’exploit della Lega a livello nazionale è un vantaggio o un problema? «La mia fisionomia rimane la stessa. Chi ha deciso di sposare questa nuova sfida lo ha fatto sapendo che sul bene di un territorio non possono esserci tante divisioni. L’importante è spenderci tutti per la città». Q aprile 2019