2007. NUOVA GOVERNANCE E NUOVI SCENARI PER LE POLITICHE GIOVANILI

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giovanni campagnoli

31.01.2007 !

Rete politichegivanili.it!

e più evidente valore per il consumatore finale52. Con la rivoluzione tecnologica, poi, i tempi si sono ridotti all’essenza. Il vantaggio per un’azienda, allora, non è dato solo dall’accumularsi della conoscenza, ma anche dalla capacità di utilizzare la stessa in un modo che sia il più rapido possibile. Le aziende si trovano a fare i conti con un mondo che si muove sempre più velocemente, caratterizzato com’è dalla riduzione del ciclo di vita dei prodotti, dalla incalzante offerta di beni innovativi, dalla Net Economy, dalla globalizzazione. Nel mondo economico ed aziendale, in particolare, l’ottimizzazione del tempo rappresenta un nodo cruciale perché significa la possibilità o meno di raggiungere obiettivi e di riuscire a competere nei mercati nazionali ed internazionali. Non è sufficiente conoscere perfettamente le procedure dell’impresa, né circondarsi di personale preparato se manca una organizzazione, una strategia di gestione capace di armonizzare processi e risorse. Diventa indispensabile allora l’adozione di sistemi informatici che supportino la gestione delle attività, riducendo i tempi. Il grado di “acculturazione tecnologica” dei decisori aziendali rappresenta, poi, (insieme al loro background culturale ed all’istruzione ricevuta) un potente driver rispetto all’adozione ed alla selezione di una nuova tecnologia all’interno del sistema produttivo dell’azienda53. L’evoluzione tecnologica, quindi, eleva l’importanza del sapere in ambito aziendale, ne trasforma in parte il contenuto e, per questa via, incide anche sui meccanismi di produzione. La conoscenza delle tecnologie informatiche detenuta dai manager risulta, infatti, una variabile determinante gli investimenti in tecnologie ed anche il grado di accelerazione dei processi decisionali volti all’adozione di esse in azienda. La situazione può essere riassunta riprendendo il testo promozionale della Fiera Mondiale dell’Industria, che si è tenuta a Chicago nel 1933. Si leggeva: “La scienza scopre, l’industria applica, l’uomo si adegua”. Chiediamoci se oggi si potrebbe dire: “L’uomo propone, la scienza studia, la tecnologia si adegua”. Tutto questo per arrivare a dire che in un ambiente competitivo nuovo, non è solo l’accesso ai capitali che può impedire o meno il diventare imprenditori. Oggi l’assett delle imprese non più solo economico patrimoniale, ma anche molto lelato alle nuove conoscenze, alle idee, ai progetti (v. Fig. 5). Si dice infatti che oggi siamo entrati nell’era della conoscenza, il che significa - rispetto ai valori produttivi tradizionali quali Terra, Lavoro e Capitale - che c’è appunto una nuova dimensione. Data questa nuova situazione, per i giovani (tradizionalmente con meno patrimonio da investire) lo scenario attuale può essere un’ottima opportunità per fare impresa, ben più che nel Dopoguerra... Anche se, in Italia, il mercato dei prestiti è ancora essenzialmente garantito: chi non ha beni immobili da ipotecare o non ha un reddito certo ha ancora molte difficoltà ad accedere ad un prestito personale. Diventa impossibile ad esempio avviare una nuova impresa, ottenere credito per studiare all’estero o per realizzare un progetto di sviluppo professionale personale. Per ovviare a tutto ciò è fondamentale che si creino le condizioni per costruire dei prodotti finanziari accessibili a tutti coloro che ne possano avere diritto, possibilmente a tassi agevolati. Nonostante tutte queste difficoltà, il saldo delle nuove imprese è stato positivo, di 100.000 unità nello scorso anno.

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Si pensi alle aziende nate nell’era della “new economy”, aziende spesso virtuali, prive di una sede di lavoro, compravendute a valori altissimi, in cui ciò che si acquistava erano idee, competenze, progetti, capacità di realizzare e di risolvere i problemi. Il sistema software delle aziende ha acquisito un’importanza crescente, però, anche per le aziende della “old economy”, cioè per quelle imprese che producono beni che soddisfano vecchi bisogni: se l’imprenditore vuole espandere la sua attività deve necessariamente circondarsi di giusti collaboratori, perché, si sa, le risorse umane rappresentano spesso il costo più elevato, ma anche il fattore determinante il successo o l’insuccesso dell’azienda. 53

Massaroni, E., Ricotta, F., Cozzolino, A.: “L’e-business per le piccole e medie imprese: un modello concettuale per la declinazione dei bisogni ICT.”, in Atti XVII Convegno AIDEA, Giappichelli, Torino, 2005.


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