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www.illustrazione.ch

75 ANNI DI TRADIZIONE ALLE SPALLE N° 06 - 01 GIUGNO 2006

MOTOR TIME Le più eleganti quattroruote SONDAGGIO L’influenza della meteo DALLA TERRA ALLA TAVOLA L’aceto di lamponi

SILVIA TORRICELLI La parola all’ex giudice dei minori

IL TICINO DAL 1961 AL 1967 Popolazione residente in Ticino nel 1960: 195’566, di cui il 46,98% uomini.

Presidente del Consiglio di Stato: Alberto Stefani nel 1961, Plinio Cioccari nel 1962, Federico Ghisletta nel 1963, Angelo Pellegrini nel 1964, Arturo Lafranchi nel 1965, Federico Ghisletta nel 1966, Argante Righetti nel 1967.

Vescovo del Ticino: Mons. Angelo Jelmini.

1961

• Viene inaugurata la sede ristrutturata dell’Innovazione di Bellinzona.

Ristrutturazione che fa discutere i bellinzonesi, da sempre attenti al volto della loro città.

• Nel 14% delle economie domestiche ticinesi è presente un televisore.

• Viene demolito il castello di Trevano, da anni ormai in rovina. Non era rimasto più nulla dell’incredibile sfarzo di allora, quando nel 1874 fu edificato dal ricchissimo barone russo Paolo von Derweis.

1962

• Il Sanatorio cantonale di Piotta chiude definitivamente dopo 41 anni di attività.

• Inizia la sua prima stagione la pista artificiale di pattinaggio di Bellinzona. Prima i bellinzonesi andavano a pattinare alle Bolle di Magadino.

1964

• Vengono inaugurati gli impianti idroelettrici bleniesi. I lavori, otto stagioni, erano costati la vita di 23 operai, di cui 18 italiani.

• Quattro morti e sei feriti sono il bilancio della tragica esplosione avvenuta alla Selectochimica di Locarno.

1965

• Il 16 gennaio, il piccolo sommergibile Squalo-Tigre I si immerge nel Verbano da Tenero, con a bordo l’ing. Edoardo De Paoli e l’operatore TSI Franco Viganò. Scompare però e le ricerche sono vane. Viene ritrovato il 19 luglio con i due cadaveri a bordo.

• Viene terminata la diga della Verzasca. Con i suoi 220 m è seconda al mondo per altezza dopo quella di Mauvoisin, alta 236 m.

1966

• Viene inaugurata la nuova Innovazione in Piazza Dante a Lugano.

Allora le dieci scale mobili dell’edificio costituivano un primato tra i grandi magazzini svizzeri.

• Il 15 febbraio una tremenda sciagura nella galleria di Robiei uccide 14 operai italiani, due pompieri di Locarno e un capocantiere.

1967

• Inaugurata la dogana Chiasso Brogeda che, a detta dell’arch. Brocchi, “costituirà il più moderno ed efficiente complesso doganale d’Europa”.

• Il 1° dicembre s’inaugura il traforo stradale del San Bernardino. Sono stati necessari cinque anni di lavoro per la sua realizzazione.

I PRIMI TRENTASEI ANNI DI ILLUSTRAZIONE TICINESE Editori: Editrice Sentipress SA, Lugano Cassarate.

Redazione: Aldo Patocchi, 6900 Cassarate, tel. 091 2 44 95.

Prezzo: Solo su abbonamento, Fr. 10.- all’anno.

1965

• Illustrazione Ticinese diventa quindicinale e la tiratura raggiunge le 79’000 copie, ma nel corso del 1965 si riducono a 75’000.

• La redazione si sposta a Lamone-Cadempino, ma nel corso dell’anno ritorna a Cassarate.

• La rivista non si trova più in edicola e la si riceve solo su abbonamento, a Fr. 10.- annui.

• Il formato della rivista viene ridotto, diventando poco più grande di quello attuale.

• Il colore, introdotto nel 1958, viene ancora utilizzato solo per la copertina e per certi annunci pubblicitari.

• Alla fine del 1965 le edizioni hanno 72 pagine.

Prima ne avevano tra 23 e 32.

• Il contenuto varia notevolmente. Vi è pochissima cronaca, locale e nazionale, e lo spazio è dedicato a servizi di approfondimento, avvicinandosi alla formula attuale. Le immagini redazionali però sono poche, piccole e in bianco e nero.

1966

• La tiratura sale a 81’000 copie e viene istituito un abbonamento per l’estero, a Fr. 15.- annui.

1967

• La tiratura viene ufficialmente controllata ASP e raggiunge le 81’659 copie.

• L’abbonamento aumenta a Fr. 12.- annui e Fr. 17.- annui per l’estero.

Viene aggiunto il colore anche nella parte redazionale, ma solo uno e per i titoli principali.

SOMMARIO

IN PRIMIS

6 Ma tu lo sai?

La sicurezza, la salute e il benessere dei giovani sono uno dei pilastri di una società sana. Eppure spesso è difficile immaginare che anche in un cantone come il nostro, siano invece molti i casi in cui, per svariati motivi, le autorità sono costrette ad intervenire proprio per tutelare questi valori. In Ticino, a fine 2004 sono state complessivamente

Notizie dal passato…

Una risposta ai tuoi perché

8 Da non credere 10 Scriv in dialètt Caminaa e pensaa vèrs compostela

12 Scelti per voi La rubrica a misura di lettore

14 L’intervista Una vita con un senso

23 Buon appetito Sogni alle fragole

26 Abbiamo mangiato a…

2’136 le misure di protezione del diritto tutorio* resesi necessarie. Il diritto tutorio riferito ai minorenni, si occupa di proteggere l’interesse del minore laddove i detentori dell’autorità parentale non sono in grado di farvi fronte, o lo sono solo parzialmente, al fine di garantirne l’ottimale sviluppo fisico, psichico, emotivo e sociale. Purtroppo, accade che neppure la tutela dello stato sia in grado di porre rimedio a situazioni spesso difficili e allora ecco che è la giustizia, impersonata dal magistrato dei minorenni, che deve giudicare e punire minorenni che hanno commesso reati. È in questo ruolo difficile, sul piano professionale certo, ma soprattutto su quello umano, che Silvia Torricelli si è calata per sette anni. L’abbiamo incontrata per conoscerla meglio e per farla parlare del suo importantissimo e impegnativo lavoro.

Carona: Grotto Pan Perdü

28 Dalla terra alla tavola L’aceto di lamponi Bio

31 Penne, pennelli e pasticci La yogurterna

32 Oggi parliamo di…

Bisogna mangiar di tutto!

34 Internet La televisione digitale terrestre (2ª parte)

42

37 Salute Salvatevi le ossa!

40 Sondaggio Fans della meteo?

42 Viaggi Qua e là in giro per le Filippine (11ª parte)

46 Sport Palla gialla in campo azzurro

53 Cani, Gatti & Co. Una danza territoriale

55 Arredare E ora tutti fuori

56 Motor Time Automobili tra sogni e passioni Incontro con una primadonna

La redazione

62 Oroscopo

*Fonte: Annuario statistico ticinese, 2005

66 P.Ssss…

Le previsioni di Cloris Sogni e bisogni

Troverete la prossima edizione di Illustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere, a metà giugno.

14

56

IN COPERTINA: Silvia Torricelli (foto Rémy Steinegger)

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5

SAI PERCHÉ

IL CIELO È AZZURRO? Quando la luce del sole penetra nell’atmosfera terrestre, essa urta contro le molecole che formano l’atmosfera stessa. Ogni urto fa sì che parte della luce incidente si sparga in tutte le direzioni.

Le dimensioni delle molecole dell’atmosfera sono molto più piccole della lunghezza d’onda della luce, e questo permette che la componente azzurra della luce solare venga diffusa in misura molto maggiore rispetto alla componente rossa. Ecco perché il cielo risulta azzurro.

SAI COSA ASCOLTIAMO?

MA TU LO SAI?

1 2

3

1 - Made in Switzerland dei Gotthard 2 - Stadium Arcadium dei Red Hot Chili Peppers 3 - We shall overcome/The Seeger Sessions di Bruce Springsteen Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con City Disc, Lugano.

2

CAMBIARE REGISTRO?

1

Espressione utilizzata per indicare il cambiamento di tono o tattica se confrontati con una situazione nuova, oggi usata soprattutto come ammonimento, deriva dal mondo musicale.

Alcuni strumenti, l’organo per eccellenza, dispongono di registri comandati da leve o pulsanti, che consentono di cambiare immediatamente diversi timbri di suono.

1 - La vampa d’agosto di Andrea Camilleri 2 - Rosso corallo di Sveva Casati Modignani 3 - collaborazione Sono come il fiume scorre diLugano.

Paulo Coelho In concheMelisa,

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SALAMELECCO?

6

SAI CHI HA INVENTATO

Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

SAI DA COSA DERIVA Espressione che indica un atto ossequioso, un saluto o un complimento eccessivamente cerimonioso, deriva dall’espressione sala¯m ‘alayk “pace su di te”, il saluto più diffuso in tutto il mondo islamico. L’espressione salamelecco ha preso connotazione scherzosa a partire dalla Fantasia ditirambica eroicomica di B. Marcello, del 1738, dove è citata l’espressione “salamelech, salamelech di cuore”.

3

SAI COSA LEGGIAMO?

SAI PERCHÉ SI DICE

IL GIUBBOTTO DI SALVATAGGIO? Il giubbotto di salvataggio in mare, che ha salvato la vita a molti piloti americani durante la seconda Guerra mondiale, è stato inventato da Andrew Toti. Di origini italiane, Toti aveva ideato il giubbotto da ragazzo, perché la mamma temeva la sua passione per i motoscafi veloci (non sapeva nuotare). La prima versione era imbottita di piume, le successive si gonfiavano tirando una cordicella che apriva la valvola di una bomboletta di aria compressa. Il giubbotto, noto tra i piloti come “MaeWest”, la formosa attrice dell’epoca, ha salvato anche la vita a George H.W. Bush.

www.weightwatchers.ch

I marchi commerciali Weight Watchers e POINTSŽ sono concessi in licenza d’uso da WW Foods, LLC e Weight Watchers International, Inc.

Per i dolori muscolari.

www.coop.ch

Per gambe, addome, glutei.

DA NON CREDERE

curiosità di Pigi

“BEL PORTAMENTO” Si vende, il 14 marzo 1918, un toro da monta di “bel portamento”.

DA PETROLIO Il barbiere bellinzonese Raoul Molinari aveva il deposito, nel 1907, della Petreolina, in grado di far ricrescere i capelli ai calvi.

PLURICOLORATA Si affitta, a Pedevilla, il 7 maggio 1918, una casa composta di “9 locali di vari colori”.

LA RAZZA Paolo Tschui mette in vendita, il 13 febbraio 1925, un “cane di razza tedesca”.

SPECIALI Si cercano, il primo dicembre 1917, “cachi rossi non gialli”.

A VAGONI Il 3 febbraio 1920, si potè leggere sul “Dovere” questo annuncio pubblicato da una ditta germanica: “Comperiamo interi vagoni di bacchette di betulla”.

CAPELLI A POSTO Nel negozio bellinzonese Agostini-Cusa si potevano acquistare, nel 1919, “reticelle per la capigliatura”.

“DETERIORATI” Enrico Pilz, di Tesserete, era disposto a comperare, il 31 marzo 1916, “dischi deteriorati”.

SICURI ANTENATI Si vende a Chiasso, il 21 gennaio 1924, un cane pastore con “albero genealogico”.

LAMPADARIO E SPECCHIO Lo scultore Giovanni Genucchi espose, nell’agosto 1929, alla birreria Pedrinis, situata al Portone di Bellinzona, uno “splendido lampadario in legno, stile Luigi sedicesimo” da lui realizzato (egli mise in mostra, nello stesso tempo, nel negozio Milliet e Werner, sul Viale Stazione, uno “specchio stile Luigi quattordicesimo” pure dovuto al suo scalpello).

DA PECORA Si annuncia la scomparsa, l’8 luglio 1911, in Mesolcina, di un “cane femmina da pecora”.

1926

FIRMATA Con la carrozzeria firmata dalla ditta Chiattone di Lugano, viene presentata al pubblico, il 15 luglio 1923, un’automobile Fiat a 6 cilindri, con motore di 40 cavalli, che può raggiungere la velocità massima di 85 chilometri orari.

ULTIMA NOVITÀ La ditta Leicht-Mayer di Lucerna vende nel Ticino, nel 1914, come “ultima novità”, gli “orologi con braccialetto”.

LA PROFESSIONE Ettore Della Santa ottiene, nel 1910, a 17 anni, la patente di “chauffeur professionista”.

“VERO INCROCIO” Si vende, a Mendrisio, il 10 settembre 1902, un cane “vero incrocio di Danese con San Bernardo”.

CONTRO LA TOSSE Per combattere la tosse si potevano comperare, nel 1891, i “confetti di cipolla” prodotti da Oscar Tietze.

1926

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UN BRANCO Giacomo Bulloni, sindaco di Isone, vende, il 7 maggio 1918, un “branco di belle pecore”.

ENORMI Il biaschese Angelo Bortolotti afferma pubblicamente, il 5 maggio 1923, che i maiali da lui allevati sono di “razza gigantesca”.

1926

OLTRE MISURA Nel dicembre 1915, il luganese Attilio Maffei è arrestato a Como perché in possesso di un “temperino di uno o due centimetri fuori misura”. Dovrà passare un giorno in carcere.

L’ETÀ La “Compagnie Suisse pour la fabrication des Chocolats et Cacao in Lugano” cerca, tramite un grande avviso apparso sui giornali il 12 luglio 1907, “ragazze d’età non inferiore ai 14 anni”.

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*

SCRIV IN DIALÈTT

D

a Belinzona a Roma più o men iè 1’000 chilometri; giràt sota a pè dai ticinés ex guardi dal Papa. Na caminada da poc men d’un més, la magiòr part di tapp (tappe) da 35 a 40 km al dì. Nüm (sévom in cinc) che sem nai in setembar da l’ann passat a Compostela, in Spagna, tirando sü i sciavatt in Francia, lì sota ai Pirenei, da chilometri ogni santo dì, par un més, n’emm fai dai

poco de todo”, ul sport, ul spiritüal, la cultüra che la fa mai maa, anca parché a Burgos e Léon, che ien i pòst da riferiment intermedi, a gh’è di catedrài che ta fan stà giò ul fiàt.

Ala fin dala tapasciada em incontràt un grüpp da ticinés da l’ATTE (qui dala terza età, indova sem pö denta anca nüm pelegrin) e lì, sota la catedral da Compostela, em cantàt “Signore delle Cime” e la sigla

CAMINAA E PENSAA VÈRS

COMPOSTELA Adess che anca i ex guardi dal Papa (ticinés) ià giràt sota 1’000 km par naa a Roma, prövém a dii quaicoss süla tapasciàda da 800 km in Spagna. scrivüt dal Pier Baron

24 ai 32-34. Però l’è stai bell lu stess, parché se ta vett a pè ta ghét anca ul temp da pensaa, da fa naa la züca.

La dìsan tücc, qui che fann i pelegrinagi (gha n’è vün, giornalista dala “Repubblica”, che l’è nai da l’Italia a Gerusalemme, come i fasévan i crociati, quii che cercavan da liberaa ul Santo Sepolcro) ul bell dal caminaa l’è che viàgian trii ropp: ul corp, i pè e la testa. Dopo l’è mia che tu vegnat a cà e ta set püssée inteligent o intevist: ma te metüt denta quaicoss in da l’anima, anche se ta pòdat mia dii che te ghet vüt l’illüminazion, come ul Paolin quand che al nava a Damasco.

L’è inütil che stemm lì a cüntàv sü quel ch’em vist e quii che’em incontraa. Cert che a ghè in gir di grand gént speciài, vün al nava a pè biott, un alter al gh’eva sü un cartel “ne parlez pas avec moi”, un altro amò al pregava tütt ul temp. L’è vera che mia domà par Compostela gh’è spazi par tücc. Anca par nüm che cercavum “un

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che em tiràt scià da una canzon dal Nanni Svampa “Pellegrin che va a Santiago, cunt i scarp rott ai pè, birocc el va, birocc el va…” insoma quela che la finiss cunt “Se campassi anche cent’anni / pelegrin an tegni pü”, parché ul soci, ul pelegrin, al gh’è pö nai inséma ala miée dall’oste: “Mezzanotte era suonata, campanel sentii a sonaa, el va ul birocc, birocc el va…”.

Cert che ul San Giacom al sarà mia stai tant entüsiasta da sentii qui ropp lì, ma cunt i 60-100 mila pelegrin che ogni ann i gira sota ul “Camino francés” sa pò spetass da tütt. Se vörii savén püssée, ghi domà da naa sü internet e sota un motor da ricerca, métov denta Compostela e vegn föra un sbarlazz da roba, anche i altri strad che mena lì, par esempi un “Camino del Norte” e quel “Pratense”: ma in dal Medioevo tanti i vegnévan dal rest da l’Europa e a Paris in Francia gh’eva un sit specializzàt a impataa i ori par quii che gha la fasévan mia. I gha disévan

che un pelegrin “da riserva” al saress nai par lü a Compostela e ritorno, domà che bisognava pagàl. Fürboni: iévan tiràt inséma tücc i “timbri” che ul pelegrin al sa faa mett sü süla so cartèla quand che al sa ferma a mett ul scheletro orizontal, inscì che i sa bogiàvan mia da Paris e dopo un més ul soci al riceveva indré ul so docüment, al pagava come un grand e al nava a cà content. Sa disaréss un “scherz da prévat”, anca se sa pò pensaa che ul San Giacom, che “tutto vede”, a l’eva mia tant content da fass tiraa in gir a chela manéra lì. Cert che in dal Medioevo ul “Jakob”, come la ciaman i tudesch, al gh’eva anca altri ropp da faa.

Par esempi iutää ul Carlomagno, ul Carlo Martello e i cristian spagnöö a mandaa a cà quii dall’Islam, che iè stai lì ala fin par 800 ann e iè tornat indré in Africa domà dopo che ià ciapàt una legnàda a Granada (1472, l’ann dalla discoverta dall’America). Mia par nagott i ghan ciamàt, al San Giacomo, anca “Matamoros”, parché ogni tant al compariva in dal ciel cunt un spadòn e al gha tirava da brütt a quii ch’évan fai föra l’Orlando e i so oman sü a Roncisvalle.

Cert che fa naa la testa e tegnii denta mila ann da storia l’è mia facil: inscì al voss pelegrin (quel che scriv qui ropp chi disordinàt, e ma scüsi) ghè vegnüt in ment da faa viagiaa “virtualmente” ul Pier Baron dal 2005 cunt quel dal 11001400. E i sa cüntan sü l’Islam. Vün cunt ul Bin Laden, ul Saddam, ul Bush, ul 11 setembar, l’altar cunt quii personagg medievài che v’emm dii prima. E pö “indova ta dòrmat, che müdand e che scarp ta ghét sü”, senza cüntaa che ul soci d’alora al gh’éva mia machina, treno, aereo par tornaa indré. Al doveva tornaaa a cà… a pesciàna. Vörii créd? Al saress un libar mondial, un “bestseller”.

Ma gha vör na cultüra che ul Baron al gha mia. Alora al pò faa domà ul Sancho Panza, ma bisögna trövaa ul Don Chisciotte, vün che al sa tütt da Medioevo. Se cognòssuf quaidün, fimm savéé. A va paghi da bev.

Il manuale di istruzioni per il gatto

Da vedere Le sculture naturali

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Dr. Oetker Questa è una di quelle cose che dovremmo sempre avere nella dispensa.

Capita spesso infatti che arrivino ospiti inattesi, che si debba preparare una merenda lampo per un’orda di bimbi affamati o che gli amici si trattengano per l’aperitivo. Ma accidenti manca la farina, non ci sono uova, e soprattutto non c’è tempo. Questa preparazione per bigné è praticissima. Basta aggiungere latte o acqua e burro e il gioco è fatto, e riuscito soprattutto…! Non è infatti così facile che i bigné risultino gonfi e soffici, e non delle gommose e informi pallottole. Se all’impasto poi si aggiungono prosciutto e formaggio, ecco pronto l’aperitivo. Unica avvertenza: far sparire la scatola, bene!, prima che arrivino gli ospiti.

Crash - Contatto fisico Film drammatico di Paul Haggis con Matt Dillon e Sandra Bullock Il film che ha vinto tre Oscar quale miglior film, migliore sceneggiatura originale e miglior montaggio e affronta il tema del razzismo e dell’intolleranza. Ma lo fa in modo nuovo, presentandoci 36 ore di vita comune, di persone come noi, in una Los Angeles multietnica come solo le grandi metropoli possono esserlo. E allora i veri protagonisti diventano le debolezze, le paure, i pregiudizi, i sentimenti e le nevrosi dell’essere umano. E come nota Haggis, la verità spesso fa male. “Non è un film su qualcun altro, sulle persone cattive che vivono lontane da noi. È un film sulla gente per bene, sulla gente che conosciamo; su persone come noi, persone che credono di sapere chi sono. E quando vengono messe alla prova, si rendono conto di non averne invece la minima idea”.

Il nuovo Soda Club SodaStream Penguin, Soda Club Molti di voi sicuramente conoscono già l’apparecchio per rendere frizzante l’acqua del rubinetto. È pratico perché evita di trasportare prima i pesi dal negozio a casa, poi i vuoti da casa al centro raccolta rifiuti. È ecologico, perché non si gettano più bottiglie, tappi e etichette. È economico, perché il costo di una bombola di gas è di molto inferiore a quello delle bottiglie acquistate e l’apparecchio si ammortizza presto. È saggio, perché abbiamo la fortuna di avere un’ottima acqua potabile, per cui perché non berla. Ora però il nuovo Penguin ha una marcia in più: un design bellissimo e soprattutto le bottiglie in vetro, che non sfigurano neppure sulla tavola più elegante.

La bambina Icaro Helen Oyeyemi, Rizzoli, 337 pagine L’autrice, nigeriana trasferitasi a Londra da quattro anni, ha scritto questo romanzo a 18 anni, di nascosto dai genitori, tra un compito e l’altro. Ha creato Jess, una bambina di otto anni con una mamma africana e un papà inglese. Ha un animo sensibile, non ha amici e passa le ore da sola, a pensare o a inventare finali più allegri per i suoi romanzi preferiti. Poi, durante un viaggio in Nigeria, incontra Titiola, una ragazzina vivace e selvatica con la quale nasce un’amicizia intensa, tenera ed esaltante. Ma chi è veramente Titiola? La risposta è lasciata alla sensibilità del lettore. Helen Oyeyemi stupisce per il suo così precoce talento. La sua straordinaria tecnica narrativa è fresca e immediata, a tratti dolce e cruda, ma mai banale. Un romanzo biografico, che ha aiutato l’autrice a superare la difficoltà di non essere un intero, di non avere chiare radici. Un libro da leggere e da interpretare.

Abbiamo letto

Nella tenuta Vallombrosa a Castelrotto, dal 28 maggio al 30 luglio si terrà per la prima volta in Ticino il concorso Landart. Dieci coppie di fioristi-artisti creeranno delle sculture naturali utilizzando unicamente materiale vegetale e minerale presente sul luogo, nel completo rispetto della natura. Gli artisti, ticinesi, svizzeri e internazionali (provenienti da Italia, Norvegia, Olanda, Svezia, Taiwan) realizzeranno le loro opere con sassi, erba, foglie, rami e terra. Opere che con il passare del tempo cambieranno aspetto, in relazione alle situazioni climatiche, sino a dissolversi completamente, reintegrandosi nella natura. Una giuria di esperti valuterà le opere, ma anche il pubblico potrà farlo, in qualità di giuria popolare.

I bignè fatti in casa

Abbiamo visto

Quando compri o ricevi un gatto, nell’imballaggio non c’è mai il manuale di istruzioni, ed è una grave mancanza. Il gatto è infatti l’animale domestico più affascinante, ma anche il più difficile da capire. È per questo che un manuale ben fatto ci aiuterebbe a risolvere piccoli e grandi problemi, con ironia. Sì, perché il nuovo manuale di David Brunner e Sam Stall è scritto come quello per un computer, ed è divertentissimo. I contenuti però sono seri e i consigli degli autori attendibili (Brunner è veterinario da 22 anni). Esiste un manuale anche per il modello canino… www.kowalskieditore.it.

Abbiamo provato

Da avere

Abbiamo assaggiato

SCELTI PER VOI

Nazionale svizzera di calcio «Sport e fumo non vanno d’accordo. I grandi successi nel calcio si ottengono infatti solo in presenza di alte prestazioni sportive. Per questo il divieto di fumare nella Nazionale è per noi assolutamente logico. Ancora più bello sarebbe se potessimo contribuire a tenere lontani dal fumo anche i nostri fan più giovani.» (Tranquillo Barnetta) Sempre più numerosi. www.bravo.ch La Nazionale svizzera di calcio si impegna in rappresentanza di oltre 1300 club sportivi con più di 100 000 iscritti a favore di uno sport senza fumo. E ogni giorno sempre più società si uniscono a noi: www.sportsenzafumo.ch

Senza fumo, per vivere meglio.

L’INTERVISTA

Natale 1959.

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UNA VITA CON UN

SENSO

Silvia Torricelli ha concesso a Illustrazione Ticinese questa intervista a cuore aperto dove traspare un po’ di amarezza per le condizioni gravose in cui si è trovata ad operare in qualità di magistrato, ma anche la serenità riacquistata e la voglia di lasciarsi sorprendere dalla vita.

testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

D

opo sei anni, Silvia Torricelli, che ha gettato la spugna dalla carica di giudice dei minorenni (le dimissioni sono state inoltrate in gennaio, ma diventate effettive il 31 maggio) si sta lentamente riappropriando della vita che più le piace. Una vita fatta di cose semplici, a contatto con la natura e i suoi ritmi, cosciente delle tante soddisfazioni che piccoli gesti quotidiani possono regalare. E questo per dare UN SENSO una delle canzoni di Vasco Rossi, tra le preferite dell'ex magistrato - al lato più privato, e troppo a lungo trascurato, della sua esistenza.

La incontriamo nella casa del suo bisnonno, dove vive ormai da una quindicina d'anni insieme alla sua “allegra brigata di quattro zampe”: cinque cani, cinque gatti e quattro tartarughe di terra, in parte trovatelli e adottati dall'ex giudice dei minori…

COME SI STA DA EX GIUDICE DEI MINORENNI? “Ottimamente, grazie!”.

NON RIMPIANGE LA SUA DECISIONE DI LASCIARE LA CARICA? “No. È stata una decisione ponderata e valutata a fondo, che comunque stavo maturando da tempo”.

LE SUE DIMISSIONI SONO STATE INTERPRETATE DAI PIÙ COME UNA PROTESTA… “Beh, le motivazioni delle mie dimissioni le ho espresse nella relativa lettera e ovviamente possono essere intese come una protesta. Per quanto mi riguarda ho ritenuto di non poter più assolvere il mio mandato istituzionale, che ho accettato con la mia dichiarazione di fedeltà, in quanto non vi erano più da tempo i presupposti per svolgerlo correttamente, come avevo già segnalato nei rendiconti annuali degli ultimi anni. Per me era una questione di coerenza e di coscienza professionale”.

COSA LE HA FATTO PIÙ MALE DI TUTTA QUESTA VICENDA? “Ho subito qualche ‘caduta di stile’ che non mi aspettavo, anche se è pur vero che quando sei un personaggio pubblico sei più esposto alle scorrettezze altrui”.

COSA LE HANNO DATO QUESTI SEI ANNI IN QUALITÀ DI MAGISTRATO DEI MINORENNI? “Tantissimo perché è un’attività molto stimolante e arricchente, tanto dal profilo professionale quanto da quello personale”.

E COSA LE HANNO TOLTO? “Pure tantissimo, visto che ogni cosa ha il proprio rovescio della medaglia: vita privata, vita sociale, tempo libero… Dovendo assicurare costantemente il picchetto, giorno e notte, festivi compresi, con l’aumento dei casi cui sono stata confrontata e specialmente l’aumento della loro “qualità”, mi sono ritrovata a vivere esclusivamente in funzione del lavoro, cosa che alla lunga crea una situazione insopportabile, anche fisicamente, perché non riesci più a staccare. Ad un certo momento mi sono resa conto che il bilancio era passivo nel senso che la frustrazione di operare in una situazione divenuta ingestibile e che perdurava nel tempo era di molto superiore alle soddisfazioni, sia professionali sia personali. Era quindi giunto il momento di prendere la decisione di lasciare. D’altra parte ero già in carica da oltre sei anni e, sebbene fossi subentrata, avevo comunque già assolto un intero mandato”.

IN OGNI CASO LEI HA DOVUTO CONFRONTARSI CON CASI UNICI DI CRIMINALITÀ MINORILE. PENSO IN PARTICOLARE AL DELITTO DI CLARO… “Devo ammettere che non ho avuto un’esperienza tranquilla… dopo soli 12 giorni dalla mia entrata in carica ho dovuto occuparmi di un omicidio commesso da due fratelli a Paradiso, poi sono iniziate le grosse inchieste antidroga che hanno visto coinvolti molti minorenni, le numerose aggressioni a scopo di rapina, un paio di tentati omicidi e numerosi altri reati a connotazione violenta, sino all’assassinio di Claro, un caso mai verificatosi prima in Svizzera in ambito minorile, che ha visto due adolescenti di 16 e quasi 18 anni togliere la vita a un diciasettenne.

Quest’ultimo caso ha rappresentato comunque per me un’importante esperienza professionale, perché si è trattato di un’inchiesta condotta in modo approfondito e completo che mi ha da-

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L’INTERVISTA

“Quando sono in giardino Lea, Piera, Bax, Valeria e Errol sono i miei compagni di gioco”.

“Neve è l’unica dei miei cinque gatti a stare sempre in casa”.

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to anche la possibilità di sperimentare tecniche investigative che di solito si vedono solo nei telefilm americani. Il coordinamento e la gestione di questo caso mi ha comunque segnato molto anche per la sua tragicità e per i suoi risvolti umani”.

DURANTE IL SUO LAVORO, NON LE È MAI CAPITATO DI ESSERE CONFRONTATA DIRETTAMENTE CON ATTI DI VIOLENZA GIOVANILE? “Non direttamente, anche se in qualche occasione, durante delle udienze, vi sono stati momenti di tensione molto forte. È accaduto alcune volte, per esempio, che l’agente di polizia presente abbia dovuto ammanettare l’indiziato per questioni di sicurezza e di incolumità nostra e del ragazzo”. È VERO, SECONDO LEI, IL DETTO CHE “SE UNA PIANTA NON LA SI RADDRIZZA QUANDO È ANCORA GIOVANE, POI È TROPPO TARDI”? “È ovvio che certi interventi educativi, non solo della magistratura dei minorenni, ma pure delle commissioni tutorie regionali e degli altri servizi, sono più efficaci nei confronti di preadolescenti - e anche meglio accettati da questi ultimi - che non nei confronti di ragazzi più adulti. Ma va anche detto che molti giovani che possono preoccupare per il loro comportamento da adolescenti, raggiunta l’età adulta prendono coscienza di certe responsabilità e attivano positivamente le loro risorse personali, “raddrizzandosi” da sé. Molto dipende comunque dalla loro situazione personale e socio-ambientale”.

COME SI PUÒ TENTARE DI ARGINARE IL DISAGIO GIOVANILE? “Sicuramente puntando di più sulla prevenzione di cui tutti parlano ma che di fatto viene abbastanza trascurata. Andrebbe pure coordinato meglio il lavoro di rete e aumentate e differenziate, secondo le esigenze specifiche, le strutture di accoglienza per minorenni, in quanto al momento sono sicuramente insufficienti”.

CHE VISIONE HA LEI DEI GIOVANI DEL GIORNO D’OGGI? NON È FORSE CONDIZIONATA DALLA SUA ESPERIENZA PROFESSIONALE? “Mi sono ovviamente occupata prevalentemente di giovani problematici, a volte violenti e dediti ad ogni tipo di sostanze, ma si tratta ancora di una minima parte, anche se il numero negli ultimi anni è cresciuto ed è comunque giusto preoccuparsi.

Posso quindi ancora affermare che la nostra gioventù è in gran maggioranza sana, propositiva, creativa, attiva e piena di risorse e interessi, e riconosco che non è facile essere adolescenti oggi, nonostante tutte le opportunità loro offerte, in una società sempre più stressata, competitiva e con meno sicurezze di una volta”.

E LEI CHE GIOVANE È STATA? “Molto vivace e a volte anche un po’ ribelle, indipendente, istintiva e determinata, specialmente se ritenevo di essere nel giusto.

In fondo non è che poi sono cambiata così tanto, anche se sono forse diventata più saggia facendo tesoro delle esperienze…”.

SE L’AVESSERO PREGATA DI RESTARE IN MAGISTRATURA, CI AVREBBE ALMENO PENSATO? “No. Una volta che prendo una decisione non torno più indietro, nel bene e nel male. È il mio carattere ed è sempre stato così per tutte le decisioni, importanti e non, che ho preso nella mia vita.

E non ho rancori né rimpianti. Colgo comunque l’occasione per ringraziare pubblicamente le collaboratrici e i collaboratori della magistratura dei minorenni per l’impegno ed il sostegno che mi hanno dimostrato in questi anni. Ringrazio anche tutti i commissari, gli ispettori e gli agenti di polizia con cui ho lavorato giornalmente per la professionalità e competenza dimostrata, nonostante le oggettive difficoltà in cui si trovano ad operare e che purtroppo vengono minimizzate dai loro vertici”.

COSA AUGURA AL SUO SUCCESSORE, RETO MEDICI? “Di avere un mandato più tranquillo del mio e che il ruolo importante e delicato di magistrato dei minorenni venga finalmente considerato come tale dall’autorità politica”.

QUALI NUOVE SFIDE PROFESSIONALI L’ATTENDONO? “Sicuramente il ritorno alla libera professione di avvocato e notaio che ho già svolto per sei anni prima di entrare in magistratura dieci anni fa. In gennaio ho inoltre partecipato, in qualità di consulente esperto in ambito penale minorile, ad una formazione patrocinata dall’UNICEF in Giordania e ora mi è stata chiesta la disponibilità a partecipare, sia in Svizzera sia all’estero, ad analoghe formazioni per quei paesi - meno all’avanguardia del nostro - che stanno affrontando il processo di revisione delle loro leggi e procedure interne per adeguarle alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e agli ulteriori accordi internazionali. È un’attività molto stimolante e gratificante per la quale valgono solo la tua preparazione e le tue competenze, e non certo il tuo colore politico… Per il resto, vedremo, mi lascerò sorprendere!”.

LEI HA PIÙ VOLTE AFFERMATO CHE IN QUALITÀ DI MAGISTRATO HA SACRIFICATO VITA PRIVATA E TEMPO LIBERO. ORA COME INTENDE RIAPPROPRIARSENE? “Godendo soprattutto delle piccole cose come una giornata da passare in giardino a strappare erbacce, una passeggiata in montagna con i miei cani, una cena con gli amici, una visita ad una mostra… e tutto ciò con la mente libera e non con il costante assillo del lavoro”.

SCHEDA BIOGRAFICA Nome: Silvia Cognome: Torricelli Soprannome: nessuno Nata il: 26 marzo 1959 a Sorengo Segno zodiacale: ariete Domicilio: Gentilino Stato civile: nubile Studi: diritto Professione: avvocato e notaio Passatempi/sport: lettura, giardinaggio, animali, viaggi Motto personale: “Non esistono problemi ma soltanto soluzioni!”

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“Fare collane o composizioni con i fiori secchi mi rilassa molto”.

“Da 14 anni faccio la grappa con l’uva americana della mia pergola”.

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“Con i prodotti dell’orto e del frutteto preparo piatti di stagione, conserve e marmellate”.

«Adoro mangiare e sono pure molto golosa» COSA METTE, DOPO QUESTA ESPERIENZA, IN CIMA ALLA SCALA DELLE SUE PRIORITÀ?

“Senza ombra di dubbio la vita privata e con questo intendo gli affetti, le amicizie, il coltivare i propri interessi. Il lavoro è molto importante, anche solo per il fatto che è una fonte di reddito e pure di soddisfazioni, ma è sbagliato mettere in secondo piano le altre cose, perché è fondamentale trovare e mantenere un certo equilibrio, per essere in armonia con se stessi e, quindi, con gli altri”.

COME TRASCORRERÀ L’ESTATE? QUALI SONO I SUOI PROGRAMMI? “Innanzitutto una decina di giorni di vacanza in giugno, poi i mondiali di calcio da seguire con gli amici, un aperitivo ogni tanto, le serate al grotto, le uscite e i bagni al lago, le gite in montagna… insomma un’estate “alla ticinese”. Poi devo anche iniziare a mettere un po’ in ordine la casa che negli ultimi anni ho molto trascurato”.

COSA LE PIACE FARE NEL SUO TEMPO LIBERO? “Coltivare i miei hobby: il giardinaggio, la lettura, le attività manuali come composizione di fiori secchi e creazione di collane, occuparmi dei miei animali, vedere gli amici… cose semplici che comunque per me sono molto importanti”.

AMMETTE DI NON ESSERE UNA SPORTIVA. E COME CASALINGA SE LA CAVA? “È vero, non sono una sportiva perché non amo in generale lo sport, ma il giardinaggio non è che sia un’attività sedentaria, specialmente nel mio caso, visto che ho un grande giardino. Come casalinga me la cavo discretamente anche se sono molto disordinata… Alcuni amici mi definiscono una Nonna Papera perché mi piacciono molto le attività manuali e la decorazione, ma anche fare le conserve con i prodotti del mio orto e frutteto.

Ho anche una pergola d’uva americana e produco ogni anno una decina di litri di grappa. Non la bevo perché non amo i distillati, ma a detta di chi l’ha provata è ottima”.

LE PIACE CUCINARE? “Abbastanza, anche se decisamente preferisco mangiare”.

QUAL È IL SUO PIATTO PREFERITO? “Come detto, adoro mangiare e sono pure molto golosa, quindi

non ho un piatto prediligo. Quella che comunque preferisco è la cucina nostrana di stagione, ma ci sono alcuni piatti etnici che mi fanno impazzire!”.

LEI NON HA AVUTO FIGLI. UNA SCELTA? “Sì e no. Non è una cosa che avevo escluso a priori, ma non è neppure mai stata una mia priorità. Ho sempre vissuto la mia vita in funzione delle opportunità che di volta in volta mi si sono presentate, sia personali sia professionali, cogliendole e lasciandomi sorprendere. Ho poi sempre dato molta più importanza al rapporto di coppia che al concetto di famiglia, e oggi mi ritrovo senza figli ma con una vita di coppia molto appagante e quindi mi ritengo molto fortunata e senza alcun rimpianto”.

NIENTE FIGLI, MA LA CASA “INVASA” DA ANIMALI… “Gli animali sono sempre stati la mia passione sin da bambina e spesso mi dico che avrei dovuto fare il veterinario. Attualmente ho cinque cani, cinque gatti e quattro tartarughe di terra, ma non si sa mai che la mia famiglia di quattro zampe cresca ancora…

Mi piacciono specialmente gli animali anziani, che non cambierei mai con un cucciolo, perché ti danno tantissimo e sviluppano una relazione particolare con il padrone. Difatti ho una cagnolina di circa 14/15 anni, adottata due anni fa, e due altri cani che hanno già dieci anni. Anche due dei miei gatti sono anziani e mi trasmettono una saggezza incredibile, al pari delle tartarughe che, contrariamente a quanto si pensa, non sono per nulla insignificanti. Tanto che sono gli animali preferiti di un grande campione come Valentino Rossi!”. È FORSE TRA COLORO CHE SOSTENGONO CHE PIÙ CONOSCONO GLI UOMINI, PIÙ AMANO GLI ANIMALI? “Ovvio! Sono una seguace di Konrad Lorenz e ritengo che abbiamo molto da imparare dagli animali e dal loro comportamento. Loro agiscono secondo le leggi della natura e dell’istinto e non conoscono quindi la cattiveria e la malvagità. Le vere bestie siamo noi umani!”.

COSA NON SOPPORTA NEL GENERE UMANO? “L’ipocrisia”.

CURRICULUM Silvia Torricelli ha frequentato le scuole elementari, il ginnasio e il liceo a Lugano, ottenendo la maturità nel 1979.

Tra il 1966 e il 1967 ha trascorso un anno come studente di scambio presso l’Antelope Valley High School, Lancaster, in California. Dopo la maturità ha intrapreso gli studi di diritto a Zurigo e Friborgo, conseguendo la licenza in diritto nel 1987. Sono seguiti la pratica legale e notarile, il brevetto di avvocatura nel 1990 e quello di notariato nel 1991.

Tra il 1990 e il 1996 ha svolto l’attività di avvocato e notaio a Lugano, con stage professionale di due mesi nel 1995 presso uno studio di avvocatura a Siviglia in Spagna. Dalla metà di aprile del 1996 alla fine di settembre del 1999 è stata giudice presso il Tribunale d’appello. È entrata in carica in qualità di magistrato dei minorenni il 1.ottobre del 1999. Ha lasciato l’incarico, dopo aver inoltrato le dimissioni, alla fine di maggio del 2006.

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“Alcuni amici mi definiscono una Nonna Papera...”.

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twfe

a vita, contateci

PARLANDO DI LEI, QUAL È IL SUO MAGGIOR DIFETTO? “Ne ho molti. Come tutti”.

diversi, fa parte della vita, ma tutto si supera, quindi non posso indicarne uno in particolare”.

E IL SUO PREGIO? “Idem come sopra!”.

QUAL È LA SUA MAGGIOR PAURA? “Soffrire di una malattia invalidante”.

DA ANNI IL SUO COMPAGNO È IL GIORNALISTA TELEVISIVO MARCO BAZZI. È DIFFICILE PER DUE PERSONAGGI PUBBLICI, PASSARE INOSSERVATI E MANTENERE LA PRIVACY? “Come personaggi pubblici si conoscono molte persone e molti ti riconoscono, specialmente Marco che, essendo regolarmente in video, è ovviamente molto visibile. Comunque conduciamo una vita assolutamente normale e il fatto di essere noti non ci condiziona per nulla”.

COSA POSSIEDE DI PIÙ CARO? “Il mio ‘mini’, ovvero la mia copertina di bambina dalla quale non mi separavo mai”.

AVERE UN COMPAGNO GIORNALISTA, QUANDO SI DEVE DIFENDERE IL SEGRETO PROFESSIONALE, PUÒ CREARE DEI PROBLEMI? “Assolutamente no, se ognuno fa il proprio mestiere con coscienza. E poi, Fiscogate insegna, le violazioni del segreto professionale e d’ufficio molto raramente avvengono a livello di magistratura!”.

NON HA MAI PENSATO DI SPOSARSI? “Mai. La questione è che non credo nell’istituzione del matrimonio come tale, mentre credo nel rapporto di coppia, nell’amore e nel rispetto reciproco tra due persone. D’altra parte, l’istituzione del matrimonio è profondamente in crisi ormai da tempo, se è vero che un’unione su due sfocia in un divorzio. Mi auguro quindi che il legislatore prenda finalmente atto di questo e preveda anche in Svizzera l’istituzione delle unioni registrate, non solo per gli omosessuali!”.

QUAL È LA QUALITÀ CHE PREFERISCE IN UN UOMO? “Il coraggio e la lealtà”.

QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ FELICE DELLA SUA VITA? “Amo la vita quindi sicuramente il giorno in cui sono nata”.

E QUELLO PIÙ INFELICE? “Di momenti duri e tristi ce ne sono stati

«Riuscire a compiere l’impossibile.»

Janine, soccorso stradale del TCS

SE DOVESSE CAMBIARE QUALCOSA NEL SUO FISICO, COSA MODIFICHEREBBE? “Le gambe, che sono cicciotte e un po’ storte, ma va bene anche così”.

QUAL È IL PRIMO RICORDO DELLA SUA INFANZIA? “Piccolissima, vengo svegliata da mia mamma che, spalancando le imposte, fa entrare il sole nella stanza e io strizzo gli occhi abbagliata. È un fotogramma che mi è rimasto, sfuocato, ma mi sembra di sentire ancora i rumori e gli odori di quel momento. Sicuramente era un giorno di primavera”.

CI PUÒ DESCRIVERE LA FAMIGLIA NELLA QUALE È CRESCIUTA? “Una famiglia assolutamente normale, padre, madre e una sorella. Ho avuto un’educazione tradizionale e a volte c’erano delle discussioni, ma la mia infanzia e la mia adolescenza sono state anche molto divertenti: in realtà la mia era una famiglia allargata, in quanto vivevamo nella stessa casa con i miei zii e i miei cugini, le porte erano sempre aperte, c’era sempre movimento e non ci si annoiava mai”.

COSA SI AUGURA PER IL FUTURO A LIVELLO PERSONALE? “Di avere ancora qualche soddisfazione professionale, ma pure di poter godere il più possibile della mia vita privata e del mio tempo libero”.

HA UN SOGNO NEL CASSETTO CHE SPERA UN GIORNO DI REALIZZARE? Sì, anche se dubito di poterlo realizzare: visto che sono da sempre una sua fan impenitente, seguire una tournée di Vasco Rossi nel suo backstage”.

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BUON APPETITO

SOGNI ALLE

FRAGOLE

Provate le nostre ricette e vi entusiasmerete scoprendo quanto sia semplice preparare con le bacche svizzere non solo raffinati dessert, ma anche piccanti chutney! ricette Cuisine Mondiale, Beatrice Aepli - foto/styling Esther Kaiser

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olci e rigonfie, le bacche presenti nei giardini segnalano in modo infallibile l’arrivo dell’estate alle nostre latitudini. In Svizzera, la raccolta si effettua principalmente da giugno a ottobre. Le bacche svizzere possono sviluppare appieno il loro aroma poiché vengono colte all’ultimissimo momento. Le vie di trasporto sono brevi e i frutti giungono freschissimi

sulla nostra tavola, proprio come accade con quelli colti nel proprio giardino.

Le bacche sono inoltre molto sane: forniscono vitamine - di particolare rilievo è l’elevato tenore in vitamina C - sali minerali e fibre alimentari.

SOGNO ALLE BACCHE Resa: 4 porzioni Difficoltà: 1 Osservazioni: semplicissimo ma originale e sorprendentemente buono!

Ingredienti: • 500 g fragole o bacche miste, p. es. fragole, lamponi, ribes • 100 g cioccolato bianco • 2 cucchiai di latte • 1/2 vasetto (90 g) panna per salse

Preparazione: Tagliare le bacche grandi a pezzetti. Versare tutte le bacche su una teglia e riporle per circa 10 minuti in congelatore.

Sminuzzare sommariamente il cioccolato, versarlo con il latte e la panna per salse in un pentolino, riscaldare il tutto a calore medio rimestando sempre. Distribuire le bacche gelate nei piatti e napparle con la salsa calda. Servire immediatamente.

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BUON APPETITO

TIRAMISÙ ALLE FRAGOLE Resa: 4 porzioni Difficoltà: 1 Osservazioni: il dessert classico in veste fruttosa Ingredienti: • 500 g fragole • 100 g savoiardi • 1,5 dl succo d’arancia • 75 g zucchero • 250 g mascarpone • 1 vasetto di yogurt al naturale (180 g) • 1/2 arancia, scorza grattugiata • alcune foglioline di melissa per decorare

Preparazione: Mondare le fragole, dimezzarne alcune e conservarle a parte per decorare, affettare le altre.

Distribuire i savoiardi sul fondo di una pirofila o di una ciotola piuttosto bassa. Irrorarli con il succo d’arancia. Ripartirvi sopra le fettine di fragola e cospargerle con 2 cucchiai di zucchero. Mescolare il mascarpone, lo yogurt, lo zucchero rimanente e la scorza d’arancia fino a ottenere una crema, quindi spalmarla sulle bacche. Mettere in frigorifero. Prima di servire decorare con le foglioline di melissa.

Un suggerimento per chi preferisse il dessert nelle coppette: distribuire lungo il bordo alternativamente i savoiardi dimezzati imbevuti e le fragole dimezzate, quindi colmare l’incavo con la crema.

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Preparazione: Pelare i manghi, staccare la polpa dal nocciolo e tagliarla a cubetti.

Tagliare le fragole a quarti o affettarle. Incidere per il lungo i peperoncini, asportare i semi e tagliarli ad anelli. Tritare finemente la cipolla e le foglie di melissa. Pelare lo zenzero e grattugiarlo finemente.

Portare a ebollizione tutti gli ingredienti e farli cuocere a fuoco dolce senza coperchio, finché il composto ha raggiunto la consistenza di una marmellata. Versarlo ancora caldo nei vasetti e chiuderli bene.

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ABBIAMO MANGIATO A…

CARONA: GROTTO PAN PERDÜ Nel ‘regno’ di Giovanni Albisetti.

testo Luigi Bosia - foto Rémy Steinegger

I

grotti del Ticino sono difficili da classificare. Persino il nostro Governo cantonale ci perde la testa! Neppure loro sanno bene cosa sia un grotto. È un grotto il Pan Perdü? Direi che ne ha perso le caratteristiche ma non l’atmosfera, specie nel locale principale, quello dove arde il camino. Ma c’è anche e soprattutto la cucina nostrana, quella vera. All’interno ci sono settanta posti e altrettanti sulla bella terrazza.

Giovanni Albisetti, noto campione ciclistico all’inizio degli anni ’60, miglior corridore svizzero nel 1961, campione svizzero, vincitore del Gran Premio di Zurigo, ai mondiali dilettanti rimase in fuga per ben tre giri! Fu gregario di Bartali, poi appese la bicicletta al chiodo, si ritirò quassù e si ritrovò esercente.

Sono passati quarant’anni e, dai capelli bianchi, si capisce che ha quasi raggiunto la settantina.

Novello Cincinnato, propone la vera cucina nostrana e la sua fama ha varcato il San Gottardo. Durante l’inverno si dedica

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alla mazza (gli insaccati saranno poi proposti ai clienti - “ul vero salam fai in cà”). Quanto al vino “l’è fai cunt l’üga”. Una ricca scelta di prodotti ticinesi forniti da Riccardo Minesso (Enoteca a Paradiso in via Bosia). C’è anche la “sua” Riserva Giovanni, Merlot del Ticino DOC, selezione del Mendrisiotto, tra Castel San Pietro e Loverciano.

In cucina è sempre Giovanni che supervisiona personalmente le ricette.

Poche le novità, ma ogni anno quasi sempre gli stessi piatti tradizionali: tortelloni al tartufo, polenta con funghi porcini, risotto con ossobuco di vitello, polenta con brasato di manzo, steak di vitello della Simmental con porcini e polenta, filetto di manzo con contorni diversi, polenta con gorgonzola. Una “vera delizia” sono i funghi preparati da Giovanni (questo slogan è scritto in carta). Da non mancare negli antipasti il tagliere dei salumi fatti in casa (salame, mortadella di fegato, luganiga, cotechino, lardo) e il prosciutto crudo. Nel periodo giusto c’è sempre il capretto al

MI PIACE... … il gioco benefico contro la fame nel mondo. Promosso dalle Nazioni Unite, è gratuito. Permette di acquisire informazioni sulla fame e come intervenire per arginarla. In italiano al sito www.food-force.rai.it. … l’ottimo risultato dei formaggi svizzeri ai campionati del mondo svoltisi a Madison. Sui 1’792 formaggi provenienti da 18 nazioni, il titolo di campione del mondo è toccato allo svizzero Christian Wüthrich con il suo Emmentaler. Medaglia d’oro anche al Gruyère AOC di Franz Jungo. Numerose anche le medaglie d’argento e bronzo conquistate dai formaggi svizzeri. … che in Ticino numerosi ristoranti abbiano già iniziato ad applicare la nuova legge che proibisce il fumo nei locali pubblici (hanno tempo un anno). I Ristoranti Migros di tutta la Svizzera invece (in occasione della giornata mondiale senza fumo), introdurranno definitivamente il divieto di fumare.

NON MI PIACE... … che anche il famoso Hotel Plaza, sito sulla quinta strada di New York, sia stato chiuso per essere riconvertito in appartamenti di lusso. I famosi mobili sono stati venduti all’incanto raggiungendo la bellezza di 1,7 milioni di dollari. Il piano Steinway dello storico Oak Bar sul Central Park (valutato 10’000 dollari) è stato venduto per 17’000 dollari! Non ci sarà più nemmeno l’Oyster Bar, dove si mangiava una ricca scelta di ostriche, frutti di mare e pesci vari. Sic transit gloria mundi! … apprendere che non solo al Nord, ma anche in Spagna, sia vigente l’abitudine di prendersi una “maxi sbronza” e che, anzi, vengano persino organizzati dei raduni per bere tutti in compagnia.

forno. Poi, a partire da ottobre, la selvaggina (terrina di capriolo, salmì di cervo con spätzli, medaglioni di cervo, sella di capriolo alla Baden-Baden, naturalmente il tutto accompagnato dalla fumante polenta. Non mancano i formaggi delle alpi ticinesi (formaggini freschi o caprini all’olio e pepe).

I dessert saranno: torta di pane, tiramisù, zabaglione, crema catalana. Non si chiude senza l’assaggio del grappino nostrano di uva americana.

Grotto Pan Perdü, 6914 Carona.

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DALLA TERRA ALLA TAVOLA

Herbie Krähenbühl a S. Antonino, nel mese di maggio, intento a strappare le erbacce dalla sua coltivazione di lamponi.

I lamponi, macerati per un mese nell’aceto Bio, vengono filtrati una prima volta.

L’ACETO DI LAMPONI BIO DI LAMPONI BIO

La fase di separazione dei lamponi dall’aceto che segue il primo filtraggio. Il prodotto ora è quasi pronto per l’imbottigliamento.

Dopo un secondo filtraggio, avviene l’immediato imbottigliamento dell’aceto combinato con i lamponi.

La fase di etichettatura delle bottiglie di aceto di lamponi.

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testo Benedetto Galli - foto Davide Agosta / Ti-Press

H

erbie Krähenbuhl è chino a strappare erbacce attorno alle sue piante di lamponi, quando lo raggiungo presso la piantagione alla Fattoria La Colombera, “Nessun erbicida! Solo le mie braccia”, mi dice sorridendo e riprende il suo lavoro.

Fatica, e tanta. Ci sono quasi 250 metri lineari di coltivazione che richiedono le sue cure.

Con le erbacce, inavvertitamente strappa anche una piantina di lamponi ed è quasi una tragedia, “ahi, peccato! frutti in meno!”. Già, “ogni piantina è necessaria!”, una piccola creatura che Herbie segue passo passo nella sua crescita.

“Se non è un disturbo...”, asciugandosi la fronte con il braccio, “possiamo fare l’intervista mentre continuo a lavorare…”, il sole picchia. Guardando Herbie penso alla comodità di un tavolo e di una sedia, ma accolgo la sua richiesta per seguire da vicino i suoi movimenti.

Comodità, del resto, in questa professione non ce ne sono, “l’anno scorso ho fatto solo tre giorni di vacanza!”. Strappa e strappa, sembra non finire mai, tuttavia si tratta di un’operazione essenziale che permette alle giovani piante di lamponi di poter avere più spazio per svilupparsi e ricevere più luce per le proprie foglie, impedendone il soffocamento da parte delle erbacce. Queste ultime non vanno comunque perse e inutilizzate, verranno recuperate per farne compostaggio e rientreranno nel ciclo continuo della terra come concime naturale.

Per fortuna, per la raccolta prevista in luglio, Herbie si fa aiutare, la produzione raggiunge ben 1’200 chili di frutti.

Circa l’85% viene destinato ad essere consumato fresco.

Il resto? Il lampone è un frutto delicato, a volte già rovinato dalle intemperie ancora prima della maturazione o schiacciato nelle ceste nel corso della raccolta, verreb-

Concluso l’imbottigliamento, Herbie Krähenbühl controlla qualità e purezza dell’aceto di lamponi.

IL LAMPONE Il lampone è un arbusto della famiglia delle Rosaceae. La maggior parte dei lamponi rossi coltivati proviene dalla sottospecie Rubus Idaeus. Il lampone rosso ha un altezza variabile tra i 100 e 300 cm. Le varietà attualmente coltivate derivano per lo più da questa specie, che cresce spontanea un po’ ovunque, dal piano fino alla zona montana intorno ai 1’500 metri di quota. Si distinguono in varietà “unifere”, quelle che producono una sola volta l’anno prevalentemente sui tralci dell’anno precedente, e in varietà “bifere” o “rifiorenti”.

Fonte: www.agraria.org.

Herbie Krähenbühl con le sue bottiglie di aceto di lamponi.

be rifiutato dai consumatori, sempre attenti a forme perfette e intatte. Farne marmellata? Sì, ma solo una piccola parte, il mercato è saturo di questo prodotto e buttarlo sarebbe un peccato, un vero spreco.

“Aceto!”. Ecco l’idea balenata tre anni fa nella mente di Herbie, che ha iniziato a studiare la giusta formula per miscelare i suoi lamponi con aceto di vino Bio, in modo che nessuno dei due gusti prevalga sull’altro e salvando le peculiarità di entrambi gli ingredienti.

Un matrimonio ben riuscito, visto il successo ottenuto. Ben 500 litri la produzione annua, con una richiesta in aumento.

Fascino del biologico, ma non solo.

Riscoperta di un differente stile di nutrizione, più attento al rispetto della natura.

Rovescio della medaglia, un maggior costo rispetto all’agricoltura tradizionale.

L’anno scorso il fatturato totale dei prodotti Bio in Svizzera ha superato il miliardo e mezzo di franchi, un business. Tuttavia,

per potersi fregiare di questo marchio sono necessari il rispetto di rigidi parametri di coltivazione e severi controlli da parte di Bio Suisse, che lo sovrintende.

La proibizione di pesticidi e fertilizzanti chimici rende impegnativa l’attività dei produttori Bio. Quali le alternative? “Le coccinelle!”, afferma sicuro Herbie, “sono ghiotte di larve e parassiti delle piante. Invece, come integratori naturali di sostanze nutrivive, utilizzo polvere di sassi e talvolta trucioli di corna di mucca ricchi di azoto”.

Non da ultimo, ispirandosi ad alcuni principi dell’agricoltura biodinamica steineriana, la selezione di piante più adatte alle condizioni climatiche del luogo e alle caratteristiche geologiche del terreno.

Per la sua coltivazione sul Piano di Magadino la scelta è caduta sulla varietà di lampone Autumn bliss, fra i cui pregi vi è una maturazione che precede la dischiusa di uova di alcuni insetti dannosi.

AGRICOLTURA BIOLOGICA Sotto l’egida di Bio Suisse operano oggi in Svizzera circa 6’300 aziende agricole, circa l’11% della superficie coltivabile è gestita in regime biologico. In agricoltura biologica il rispetto della qualità riguarda il migliore impatto ambientale, la salubrità, l’assenza di OGM e la garanzia di un rigido e severo sistema di controllo e certificazione.

Fonte www.biosuisse.ch.

AGRICOLTURA BIODINAMICA Si basa sul principio per cui il terreno, le piante, gli animali e l’uomo operano insieme in un unico ciclo agricolo. Il fondamento spirituale è contenuto nel “Corso di Agricoltura” di Rudolf Steiner secondo il quale l’azienda agricola deve essere considerata come un vero e proprio organismo.

Le leggi naturali sono riconosciute ed utilizzate il più possibile; ad esempio, i tipi di frutta e di verdura vengono scelti in base alla loro idoneità ad un particolare tipo di terreno e di clima. Il terreno deve essere mantenuto in uno stato fertile e vitale, utilizzando solo mezzi e derivati naturali.

Fonte www.demeter.it.

Per informazioni: Herbie Krähenbuhl, La Costa, 6997 Sessa.

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L'OASI DELLA BELLEZZA

DIMAGRIRE SENZA SOFFRIRE? NON È UN SOGNO, MA IL NUOVO CENTRO ESTETICO LINEA SANA.

Se siete tra le persone che, dopo aver provato tanti metodi per dimagrire, non hanno ottenuto il risultato voluto e hanno ripreso i chili persi, ora potete trovare, al centro LINEA SANA una novità che soddisferà ogni vostra esigenza! Un metodo collaudato ed efficace per perdere peso e centimetri senza perdere il buon umore.

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Con questa metodologia, unica nel suo genere, LINEA SANA permette ad ognuno di constatare i risultati positivi dopo ogni trattamento.

Linea Sana è il moderno centro estetico che si occupa non solo di problemi di linea ma anche del benessere e dell’estetica di tutto il corpo.

DEPILAZIONE LASER: con l’innovato sistema a luce pulsata potrete eliminare i peli superflui in modo progressivamente permanente. Per l’uomo e per la donna la tecnica si dimostra efficiente, veloce ed economica.

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VISO: potrete prevenire l'invecchiamento della pelle, riducendo la profondità delle rughe, rilassando la tensione facciale sul meccanismo biochimico della formazione delle rughe.

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PENNE, PENNELLI E PASTICCI

La yogurterna Illumina le serate estive con delle bellissime lanterne fatte da te. Devi solo mangiare qualche yogurt.

idea, disegni e realizzazione di Anto

Cosa ti occorre:

1. Sulla carta velina disegna i contorni dei fiori.

Naturalmente puoi disegnare ciò che più ti piace, ad es. cuori, stelle, ecc.

Cosa ti occorre: 1 vasetto di yogurt per ogni lanterna che vuoi realizzare, carta velina colorata, forbici dalla punta arrotondata, colla bianca, 1 pennello, una candelina per ogni lanterna, 1 pezzo di spago.

2. Con la forbice ritaglia i fiori, ma fai attenzione perché la carta velina è molto fragile e si strappa facilmente.

3. Diluisci un po’ di colla bianca con poca acqua.

Appoggia un fiore per volta sul vasetto e spennellalo con la colla. Una volta asciutta puoi togliere le sbavature di colla grattando con un’unghia.

4. Taglia 4 pezzi di spago lunghi 24 cm. Stendine uno sul tavolo, che chiameremo “base” e annoda un’estremità degli altri 3, il primo a 3 cm dall’inizio e ogni 5 cm dello spago base gli altri due.

5.Avvolgi lo spago base attorno al collo del vasetto e fissalo ben stretto con un nodo. Annoda insieme gli altri tre spaghi. Metti una candelina nel vasetto e ricordati che con il fuoco non si gioca!

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OGGI PARLIAMO DI...

BISOGNA

MANGIAR

DI TUTTO! 32

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Aaron

Alice

Arianna

Cinzia

Dario C.

Dario M.

Con la III elementare dell’Istituto scolastico consortile di Ponte Capriasca-Origlio abbiamo parlato di alimentazione. Un argomento già trattato in classe nel corso dell’anno dalla maestra Francesca Magri Mutti. Per una volta abbiamo voluto verificare le conoscenze dei bambini in merito. testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

PERCHÉ DOBBIAMO MANGIARE? Dario M.: perché sennò si muore. Non si può restare tanto senza mangiare e senza bere.

Luca: perché abbiamo bisogno di fibre, vitamine, qualche volta anche di zuccheri e altre cose.

uova e legumi che contengono proteine, verdura e frutta che hanno vitamine.

Alice: io ho letto che bisogna bere sei bicchieri d’acqua al giorno.

Aaron: secondo me bisogna mangiare di tutto, ma in quantità diverse, seguendo la piramide alimentare.

QUALI SONO I CIBI CHE FANNO BENE? Irene: la verdura e da bere l’acqua.

Dario C.: verdura e frutta e anche un po’ di zuccheri che sono una rapida fonte di energia.

Zita: bisogna mangiare di tutto, però l’acqua, la frutta e la verdura in quantità maggiore.

Lisa: bisogna mangiare di tutto, ma in quantità moderate.

Federica: tutto, ma meno zuccheri e dolci.

Diego: carne, zuccheri e grassi bisogna mangiarne di meno.

Luca: tutto è importante come gli zuccheri, i latticini che hanno calcio, pesce,

QUAL È LA COSA CHE PROPRIO NON RIUSCITE A MANGIARE? Tabitha: il fegato.

Aaron: cavolfiori e broccoli.

Federica: cavolfiori, broccoli e finocchi.

Diego: praticamente tutta la verdura.

Jennifer: i broccoli.

Irene: tutte le verdure cotte.

Luca: le zucchine.

Cinzia: il sedano e la verza.

Dario C.: fegato e broccoli.

Stefano: tutte le verdure tranne le carote.

Alice: il minestrone.

Kevin: il pesce, i funghi e il fegato.

Laura: il pesce.

Diego

Federica

Giulia R.

Irene

Jennifer

Kevin

Laura R.

Lisa

Luca

Stefano

Tabitha

Zita

Giulia: fegato e spinaci.

Zita: asparagi e fegato.

Arianna: il pesce e il puré di patate.

Lisa: finocchio e pera.

Dario M.: a me non piacciono i dolci.

E DI COSA, INVECE, SIETE PARTICOLARMENTE GOLOSI? Jennifer: la carbonara.

Diego: la raclette.

Federica, Tabitha: la torta Foresta Nera.

Lisa: il cioccolato.

Aaron, Dario C.: la pizza.

Dario M.: tutte le verdure.

Arianna, Irene: le fragole.

Zita: polenta e latte.

Giulia: la torta di fragole.

Laura: i lamponi.

Kevin: il gelato alla fragola.

Alice: la Nutella.

Stefano: la polenta e i dolciumi.

Cinzia: il gelato alla vaniglia.

Luca: la pasta.

A CASA POTETE MANGIARE COSA VOLETE O SIETE OBBLIGATI A MANGIARE DI TUTTO? Luca: io devo mangiare quello che trovo sul piatto.

Cinzia: io devo mangiare quello che riesco.

Dario C.: se nel piatto c’è poco devo mangiare tutto, se c’è tanto tutto quello che posso.

Alice: mia mamma certe volte mi fa

mangiare tutto e certe altre mi lascia mangiare solo quello che mi piace.

Kevin: se mia mamma prepara qualcosa che a me non piace, mi dà qualcos’altro.

Laura: io devo assaggiare anche le cose che non mi piacciono.

Giulia, Arianna, Stefano: se voglio il dessert devo mangiare tutto quello che ho nel piatto.

Zita: a casa nostra ognuno si serve da solo e deve mangiare tutto quello che si è preso.

Jennifer: se mi servo da sola devo mangiare tutto, se mi servono la mamma o il papà non sono obbligata a finire.

Diego: io se vado a mangiare la pizza, posso lasciare lì la crosta.

Lisa: io posso mangiare solo quello che riesco.

Dario M.: mia mamma non mi obbliga a mangiare niente.

SECONDO VOI ESISTONO DEI CIBI CHE FANNO MALE? Federica: le torte e gli zuccheri.

Diego: io penso che se si va tutti i giorni a mangiare al McDonald’s, allora si inizia a stare male, si ha la nausea, si ingrassa e si può morire.

Zita: secondo me, non c’è niente che fa male, l’importante è in che quantità se ne mangia.

CHI DI VOI SOFFRE DI ALLERGIE ALIMENTARI? Federica: io sono allergica alle fragole.

Irene: io un pochino alle zucchine.

Cinzia: io forse ai pomodori.

Alice: io credo alla mela, perché una volta mi sono venuti dei vermetti bianchi in testa. Dopo ho fatto un trattamento.

Zita: io sono sicuramente allergica a qualcosa, ma non so a cosa.

Dario M.: io non so se sono allergico, ma molto spesso quando mangio i dolci poi mi fa male il palato.

Diego: io sono allergico al polline dei fiori.

Aaron: io so che sono allergico al gatto.

C’È QUALCOSA CHE VI PIACEREBBE MANGIARE, MA CHE NON AVETE MAI ASSAGGIATO? Giulia: il riso con lo zafferano nero.

Zita: mi piacerebbe assaggiare la papaia.

Dario M.: io vorrei provare i cachi.

Aaron, Federica: a me piacerebbe tanto assaggiare le cozze.

Irene: io vorrei provare i crauti.

Diego, Luca: a me piacerebbe provare i fichi.

Laura: la pizza con l’uovo all’occhio di bue.

Lisa: il caffè.

Le classi elementari del Cantone interessate a collaborare alla realizzazione di uno di questi servizi possono scrivere a: Lorenza Storni, CP 247, 6906 Lugano o inviare una e-mail a: lorenza.storni@bluewin.ch.

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2ª PARTE

INTERNET

LA TELEVISIONE DIGITALE

TERRESTRE

Rieccoci a parlare del tema dedicato all’avvento della televisione digitale terrestre, di estrema attualità poiché ormai di prossima introduzione su tutto il nostro territorio da parte della TSI, la Televisione Svizzera di lingua Italiana… testo Elio del Biaggio

DIGITALE TERRESTRE, ORA ANCHE IN TICINO La volta scorsa abbiamo visto che la sigla DVB-T sta a significare “Digital Video Broadcasting - Terrestrial”, in altre parole, la nuova televisione digitale terrestre, una modalità di ricezione via etere mediante una normale antenna, autonoma e a basso costo, complementare alla ricezione via cavo e a quella via satellite. Su incarico del Consiglio federale, entro la fine del 2008, la “SRG SSR idée suisse” la introdurrà gradualmente in tutta la Svizzera. Dopo una fase di convivenza, che in gergo tecnico si designa con il termine “simulcast”, il DVB-T sostituirà per sempre la ricezione televisiva analogica e tradizionale via etere.

Il DVB-T migliorerà la ricezione dall’antenna, garantendo un segnale di buona qualità anche con apparecchi mobili. In questo modo si potrà ovviare alla continua riduzione delle frequenze disponibili, trasmettendo inoltre un maggior numero di programmi. Infatti, contrariamente ad un canale analogico, che è in grado di diffondere un solo programma, un canale digitale è invece in grado di trasmetterne parecchi contemporaneamente.

In Ticino, con un normale televisore analogico, e fino al 24 luglio 2006, si capteranno i canali televisivi della TSI 1 e della TSI 2. Con l’arrivo del DVB-T si potrà anche captare la prima rete delle altre regioni linguistiche, SF 1 e TSR 1. Addirittura, nelle regioni di frontiera, in futuro, si potrà captare il segnale digitale proveniente da emittenti televisive straniere.

Il sistema DVB-T non richiede l’abbonamento alla rete via cavo e non richiede nemmeno l’acquisto di un’antenna parabolica, con costi di adattamento e di installazione assai contenuti. Saranno quindi soprattutto coloro che ricevono i programmi televisivi via etere, possedendo magari un secondo televisore non allacciato né alla rete via cavo né all’impianto satellitare, in casa propria o anche in una casa secondaria, ad avere la necessità

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www.ufcom.ch Pagine web dell’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), che si occupa delle questioni relative alle telecomunicazioni e alla radiocomunicazione, radio e televisione, in Svizzera.

www.broadcast.ch Sito web della SRG SSR idée suisse, complementare all’indirizzo www.televisionedigitale.ch, comprendente utili indicazioni riguardanti il prossimo avvento del digitale terrestre sul nostro territorio.

www.cablecom.ch Indirizzo web della società che si occupa della distribuzione del segnale televisivo via cavo in Svizzera, comprendente anche un’offerta ampliata per quanto concerne la televisione digitale.

di procedere ad alcuni adattamenti al loro impianto, e cioè inserire soltanto fra l’antenna e il televisore un sistema di decodifica, chiamato “set top box”.

I VANTAGGI DEL DIGITALE TERRESTRE Qualità dell’immagine Il principale importante vantaggio della tecnologia di trasmissione digitale del segnale è legato alla qualità dell’immagine, mentre un altro vantaggio, correlato a questo primo, è rappresentato dall’indifferenza ai disturbi in ricezione.

Aumento del numero di canali disponibili Un secondo vantaggio del digitale terrestre è costituito dalla risoluzione del problema dell’ormai ben noto “affollamento” delle frequenze terrestri di questi ultimi anni. Infatti, il digitale terrestre permette di moltiplicare, a parità di frequenze radio disponibili, il numero dei programmi televisivi trasmessi. Su ogni canale digitale si è in grado di trasmettere contemporaneamente un certo numero di programmi televisivi diversi.

Interattività La trasmissione digitale permette di interagire con la televisione, offrendo la possibilità di dialogare attraverso il decodificatore, doverosamente munito di modem, con la stazione emittente. Al contrario delle tradizionali trasmissioni analogiche con gli impianti che funzionano da semplici e soli ricevitori, con le trasmissioni digitali è invece possibile interagire con l’emittente.

Si potrà in questo modo partecipare attivamente a programmi televisivi, giochi, sondaggi, eseguire operazioni e transazioni.

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Riduzione delle stazioni di trasmissione Un altro beneficio correlato al digitale terrestre è legato alla trasmissione del segnale, in quanto serve molta meno potenza ed è quindi possibile una riduzione del numero di stazioni trasmittenti presenti e necessarie sul territorio. Benché il pericolo legato al problema delle onde elettromagnetiche, o meglio all’elettrosmog, non sia mai stato veramente scientificamente dimostrato - questo anche perché gli studi si basano sui dati di questi ultimi decenni senza avere una visione statistica più ampia del fenomeno -, si tratta in ogni caso di una positiva novità portata dall’introduzione del sistema digitale.

CHI DEVE CAMBIARE? In Svizzera, la televisione si può guardare in tre modi: • via satellite, con un’antenna parabolica e un decoder • via etere, con un’antenna • via cavo Il passaggio alla televisione digitale vi riguarda solo se avete un televisore che riceve il segnale via etere.

Nel prossimo numero vi daremo qualche utile consiglio pratico, mentre vi rammento la disponibilità di tutti gli scritti e la possibilità di inviare ogni vostra richiesta a partire dal sito web www.delbiaggio.ch.

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OSSA! Ho 42 anni. Vengo da una famiglia in cui l’osteoporosi è frequente, ragione per cui consumo molti latticini per prevenire questa malattia. Ci sono altri accorgimenti nutrizionali adatti al mio caso? testo Rita Ducret-Costa

A

partire dai 35 anni per la donna e dai 40 per l’uomo, l’assimilazione del calcio diminuisce. Per mantenere il proprio capitale osseo, bisogna quindi fare in modo di assicurarsi un apporto ottimale di questo minerale, ma anche delle sostanze che ne favoriscono l’assorbimento intestinale e/o la fissazione nello scheletro. Queste sostanze sono le vitamine D, C e K, come pure alcuni oligoelementi: il silicio, il fluoro e il boro (quest’ultimo è direttamente coinvolto nel metabolismo calcico, poiché partecipa alla sintesi della vitamina D e degli estrogeni). Una precisazione importante: la vitamina C, idrosolubile, migliora l’assorbimento del calcio, sempre che le due sostanze siano ingerite contemporaneamente.

re l’unico alimento di consumo corrente contenente isoflavoni, sostanze simili agli estrogeni (dalla ben nota influenza sull’assimilazione del calcio). Grazie ai fitoestrogeni, il consumo regolare di soia allunga mediamente il ciclo mestruale di 2,5 giorni (il che può essere auspicabile nella prima parte della premenopausa) e può contribuire ad alleviare i sintomi fastidiosi collegati alla menopausa. Esistono numerosi pro-

di

Va da sé che le misure nutrizionali contro l’osteoporosi consistono nel consumare i cibi e le bevande che contengono i “nutrienti” summenzionati, ovverosia: • la soia, che rappresenta uno degli alimenti più adatti alle donne interessate dai cambiamenti ormonali della perimenopausa e della menopausa. La soia contiene infatti calcio, boro, proteine integrali (che assicurano il mantenimento dei tessuti corporei) e grassi di buona qualità. Questa leguminosa è anche priva di colesterolo e ha pochissime calorie, oltre ad esse-

Fulvio Cazzoli Laboratorio Ortopedico O r t o p e d i a e r i a b i l i t a z i o n e

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SALUTE

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dotti a base di soia: tofu, yasoya, drink, yogurt, dessert, eccetera; i pesci di mare, ricchi di fluoro, in particolare le sardine, i gamberetti, le ostriche e le cozze, che rappresentano anche fonti interessanti di calcio. Idem dicasi per il salmone, il tonno e l’aringa, che contengono anche quantità abbondanti di vitamina D; il fegato, vera e propria miniera di vitamine liposolubili, tra cui la D e la K. Attenzione però a non abusare di questo alimento, ricco di colesterolo e di acido urico; il tuorlo d’uovo, anch’esso ricco di vitamina D, K e purtroppo… di colesterolo; i cereali integrali, in particolare il miglio e l’avena (silicio); i legumi, soprattutto il crescione, i broccoli e il finocchio (calcio), i cavoli e il peperone (vitamina C), l’aglio e la cipolla (silicio), ma anche tutte le verdure verdi (vitamina K); la frutta, soprattutto il kiwi e gli agrumi (vitamina C), le more e l’uva (silicio); il burro e la margarina (vitamina D), da consumarsi naturalmente con moderazione; i frutti oleosi (calcio, boro); le acque minerali

HOTLINE PER LA VOSTRA SALUTE (tariffa normale) Nell’impossibilità di soddisfare per iscritto le vostre numerose richieste, la signora Rita Ducret-Costa, farmacista, nutrizionista, omeopata, risponde telefonicamente alle vostre domande il giorno sotto indicato dalle 09.00 RITA DUCRET-COSTA alle 12.00 al numero 026 401 24 12.

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producenti, perché la caffeina contenuta in queste bevande provoca, a forti dosi, l’eliminazione di calcio con l’urina. … senza dimenticare naturalmente gli insostituibili latticini!

Parallelamente a queste misure, bisogna evitare “i nemici” del calcio, tra i quali, oltre alla già citata caffeina, l’eccesso di alcol, il fumo, la sedentarietà e lo stress.

Ecco gli “amici” delle ossa: CON IL SOSTEGNO DI:

il calcio: latticini, soia e derivati, sardine, gamberetti, ostriche, cozze, frutti oleosi, crescione, broccoli, finocchio, acque minerali ricche di calcio ecc.;

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la vitamina D: pesci grassi e semigrassi, fegato, tuorlo d’uovo, burro ecc.;

ricche di calcio (Contrex, Aproz, Valser, Eptinger, Adelbodner ecc. ); • i succhi di frutta fresca (vitamina C); • le tisane di rosa canina e di ribes (vitamina C); • il tè nero, soprattutto Darjeling e Assam (fluoro) e quello verde (vitamina K). Attenzione però agli abusi, che sono contro-

la vitamina C: frutta (in particolare kiwi e agrumi) e verdura (soprattutto cavoli e peperone) ecc.; la vitamina K: verdure di colore verde, fegato, tè verde ecc.; il silicio: cereali integrali, aglio e cipolla, buccia della frutta ecc.; il fluoro: pesci di mare, tè nero ecc.; il boro: soia, uva sultanina, frutti oleosi ecc.

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Valentina Tacchella, 36 anni, gerente/ casalinga, Barbengo - “Non guardo mai la meteo perché non ho la TV, però mi informo dai miei genitori che la seguono assiduamente”.

Giuseppe Caliva, 45 anni, postino, Ponte Capriasca - “Non seguo le previsioni meteorologiche perché prendo la giornata come viene, senza farmi troppi problemi”.

Quest’anno MeteoSvizzera, l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia, festeggia i 125 anni di attività.

La meteo, da sempre, suscita nella popolazione un grande interesse. Per taluni le previsioni del tempo sono sacre e imperdibili, per altri sono utili in certe occasioni, per altri ancora sono qualcosa di assolutamente trascurabile.

E voi, che rapporto avete con la meteo? testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

Ulisse Piccardi, 45 anni, falegname, Iragna - “Le seguo regolarmente, ma non so il perché. Tanto, bello o brutto, ci tocca comunque ballare!”.

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Nicole Mattei, 29 anni, mamma/casalinga, Lugaggia - “Le guardo per abitudine, anche se non sono più affidabili.

Questo non a causa dei meteorologi, ma dei cambiamenti climatici”.

FANS DELLA

METEO?

Carla Acquistapace, 19 anni, ass. d’albergo e ristorazione, Lumino - “Io ho l’abitudine di seguire le previsioni del tempo, soprattutto se ho intenzione di fare un’attività all’aperto”.

Maria Pia Sartori, 70 anni, pensionata, Airolo - “Io guardo sempre le previsioni del tempo sulla TSI”.

Mauro Teixeira, 16 anni, venditore, Lugano - “Sì, in genere le guardo per sapere se posso organizzare delle uscite con gli amici”.

Mauro Mangili, 33 anni, tecnico video, con Lian, Manno - “Seguo le previsioni del tempo a dipendenza di quello che devo fare in settimana. Comunque non sono molto attendibili…”.

Mirko Sgrò, 32 anni, venditore, Grancia - “Seguo la meteo solo quando ho in programma cose particolari tipo gite in moto, in bicicletta o voli in parapendio”.

Elisa Limido, 50 anni, operaia, Grancia - “Siccome sono meteopatica, seguo le previsioni per sapere di che umore mi sveglierò alla mattina”.

Cinzia Canavesi, 36 anni, tabaccaia, Morbio Inferiore - “Praticando l’equitazione ho interesse a sapere che tempo farà l’indomani. Perciò seguo le previsioni meteo”.

Salvatore Terrana, 45 anni, giardiniere, Lugano - “Sapere che tempo farà mi è indispensabile per il mio lavoro. Mi informo prevalentemente sul teletext”.

Iris Walker, 55 anni, media and admin. coordinator, Massagno - “Alla sera le seguo per sapere se ci sarà il sole. Ma alla mattina la conferma ce l’ho guardando fuori dalla finestra!”.

Massimiliano Sabatino, 26 anni, venditore, Taverne - “Le seguo sia in TV sia sui giornali per programmare eventi all’esterno”.

Ajet Maliqi, 20 anni, studente, Lamone - “Seguo generalmente le previsioni meteorologiche sulla TSI per organizzarmi il domani”.

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VIAGGI

QUA E LÀ IN GIRO PER LE FILIPPINE (11a PARTE)

BANAUE: CURIOSITÀ, CURIOSITÀ

Sono gli ultimi giorni trascorsi sulla Cordillera prima del ritorno a Manila. Mi attendono dieci lunghe ore di viaggio nella notte. Memore dell’allucinante viaggio di andata in un bus frigorifero, mi preparo già sin d’ora al peggio. Vecchie conoscenze e una certa assuefazione alle usanze del posto, mi permetteranno intanto di imbattermi ancora in tante piccole curiosità di questo luogo, specchio fedele di una strana e forse contorta cultura a cavallo tra il nuovo e il vecchio. Dopo una storia contraddistinta da secoli di isolamento, ora queste regioni sono confrontate sempre più con lo stile di vita occidentale. I discendenti dei temuti tagliatori di teste sono oggi gente ospitale e sempre disponibile ad un aiuto. testo e foto Roberto Schneider

UN ALBERGO A ROVESCIO Il People House è una delle tante pensioni di Banaue aggrappate quasi temerariamente ad un ripido costone in fondo al quale scorre un fiume a tratti impetuoso. La qualità architettonica dell’edificio infonde la sensazione di un’opera incompiuta, come se la costruzione fosse ancora un cantiere aperto intento a sovrapporre strati su strati, piani su piani, sperando che il terreno sottostante continui a reggere. I muri lasciano intravedere armature ormai arrugginite e le balconate, che appaiono quasi sospese nel vuoto, sono sorrette da piloni di cemento contraddistinti da profonde crepe. Ma l’aspetto più curioso è costituito dalla funzionalità della pensione. La ricezione - un semplice tavolone di legno che funge pure da pasticceria - è situata al livello più elevato, proprio sotto la lavanderia. Se l’entrata è dunque all’altezza della via principale che attraversa il paese, per accedere alle stanze si scende man mano una ripida scala a chiocciola. Insomma un albergo all’inverso. La mia camera si trova dunque al piano “meno tre”, da dove si gode una vista mozzafiato sulla vallata, la miglior visuale, curiosamente, è dall’angusto bagno dove dopo giorni di una certa precarietà igienica, finalmente ritrovo una doccia. L’acqua è naturalmente fredda. Nel pomeriggio, sulla terrazza del ristorante incontro un ragazzino dal viso sveglio e dagli occhi vispi. Mi dice di avere

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Precarie strutture architettoniche aggrappate sui costoni di Banaue, da dove si godono splendide vedute sulle risaie.

È giorno di mercato a Banaue, gli indigeni giungono nella cittadina dai villaggi sulle montagne e la piazza centrale si anima.

nove anni e mi pone con serietà e maturità le domande che tutti gli adulti ti fanno: da dove vengo, quanti anni ho, se sono sposato e se mi piace Banaue. Con sincerità gli esprimo il fascino che provo per quelle incredibili montagne e per i terrazzi coltivati a riso, frutto dell’ingegno della sua razza. Il giovane ifugau mi sorprende però dicendomi che a lui, al contrario, il luogo non piace affatto. Non si trova bene nel suo villaggio, non vuole lavorare nelle risaie come i genitori, così come gli è indifferente la cultura della sua stirpe. A lui piace cantare ed è quello che farà nella vita, che i suoi genitori siano d’accordo o meno.

“RALLENTARE, UOMINI UBRIACHI” Un’ulteriore testimonianza di una cultura della Cordillera in profonda trasformazione è costituita dal mercato di Banaue. Ha luogo di sabato sulla piazza centrale, dove si accalcano i rumorosi e suggestivi tricicli. Anche il centro di Banaue, come tutto il paese, appare diroccato. Le costruzioni che attorniano la piazza centrale sono fatiscenti. Su curiose balconate, vi si trovano negozietti e piccoli bar in un assemblaggio decisamente disordinato. Intanto, lungo le vie che partono dalla piazzetta centrale si ammassano mercanzie di ogni genere, su bancarelle e a terra. Ai profumi del tabacco si sovrappongono odori di pesce e pollame, mentre il vociare insistente di venditori e acquirenti si confonde con le note musicali provenienti dagli stand di apparecchi elettronici. Noto un’anziana signora abbigliata ancora in modo tradizionale, intenta ad osservare un registratore DVD. Lo studia come poco prima aveva ispezionato le foglie di tabacco, lo volta e rivolta con attenzione, poi lo ripone senza mostrare né stupore né interesse particolari. Dalla sacca che si porta appresso prende una noce di betel da masticare e si allontana.

Lei pare vivere ancora senza troppi traumi negli anni passati e > pagina 45

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L’albergo di riferimento a Milano Marittima direttamente sul mare e a due passi dal centro. Un ambiente raffinato e un attenzione ai dettagli in ogni ambiente. L’offerta della ristorazione è molto ampia si può scegliere tra 5 ristoranti, con la possibilità di pranzare in spiaggia, o in piscina oppure nelle splendide sale dei ristoranti Peninsula e Aquamarine affacciati sul mare, dal design originale e dalla cucina a vista. Per il benessere e il relax il nuovo Club Body & Soul e i massaggi Ayurvedici. Le feste a tema, le cene di gala, le degustazioni di vini in un’atmosfera gaudente e piena di divertenti sorprese.

Mezza Pensione da Euro 94.

M E T R O P O L I T A N

Euromedia MiLAno Marittima +39.0544.977334

L’Hotel Metropolitan si trova direttamente sulla spiaggia; completamente climatizzato e di recente ristrutturazione offre ai propri Ospiti un’ambiente piacevole per un soggiorno all’insegna della tranquillità. L'hotel dispone di piscina riscaldata, vasca Jacuzzi, sauna, bagno turco, fitness, centro benessere con massaggi Ayurveda, giardino, cocktail bar, ristorante vista mare, pizzeria, parcheggio. Tutte le camere rinnovate e climatizzate con balcone vista mare, Tv sat, tel., minibar, cassaforte, phon.

Mezza Pensione da Euro 63.

H O T E L

S O R R I S O & C A R I L L O N

L’Hotel Sorriso & Carillon si trova a 30 metri dal mare e a pochi passi dal centro. La sua accogliente atmosfera e la sua comoda posizione, rendono il soggiorno particolarmente adatto alle famiglie, le quali possono disporre di tutti i comfort dell'hotel: piscina riscaldata, vasca Jacuzzi, sauna, bagno turco, fitness, giardino, parcheggio, bar, ristorante, camere climatizzate con balcone, Tv sat, tel., minibar, cassaforte, phon. Colazione all’aperto.

Mezza Pensione da Euro 54.

Numero Verde

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MILANO MARITTIMA - (Ravenna) RIviera Adriatica - Italia info e prenotazioni: premier@premierhotels.it - fax. +39.0544.991703 -

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H O T E L

VIAGGI

L’ultimo sguardo agli splendidi terrazzi sulla via del ritorno.

le diavolerie moderne non la impressionano più di quel tanto.

Ma sono i giovani che con devozione si accalcano presso i venditori di elettronica, di occhiali e di T-shirt con effigi e scritte che nulla hanno a che vedere con la loro cultura. Poi si ritrovano nelle locande, ove da grossi stereo risuonano musiche e dove vengono mostrati video che spesso riproducono immagini di violenza. Intanto le lattine di birra, ma anche altre bevande super alcoliche di scarsa qualità, vengono vendute copiosamente. Alcuni vecchi seduti per terra osservano un poco assenti i giovani passanti. Dietro di loro noto un curioso cartello. Una segnalazione “Rallentare, zona uomini al lavoro” è stata modificata da alcuni burloni con “Rallentare, zona uomini ubriachi”.

Un cartello che fa sorridere i passanti, ma che in verità riassume tutta la nuova realtà del luogo.

UN MATRIMONIO… DI STRADA Incontro nuovamente Jessy che mi invita a seguirlo sull’irta strada che porta al View point dove avrà luogo un matrimonio locale. Mi rassicura subito che reperirà un mezzo di trasporto più adatto, memore dell’infelice avventura in direzione di Bangaan, con un triciclo decisamente troppo piccolo per le mie dimensioni. In effetti riesce a trovare un veicolo nel quale possa sedermi senza dovermi incurvare e ritrovarmi con le

ginocchia davanti al naso. Il View point è un cattivo esempio di come si possa tentare di commercializzare un bene che invero è alla portata di tutti: una magnifica vista su terrazzi imponenti e infiniti, coltivati a riso. Lungo la strada si è sviluppato una sorta di centro commerciale composto di piccole bancarelle di souvenir per saltuari viaggiatori che di lì transitano per recarsi a Baguio, la grande città della Cordillera. Vi si svende la cultura locale: statuette, contenitori, tessuti e pure fotografie a fianco di vecchi indigeni ifugau che si abbigliano per l’occasione con abiti tradizionali, copricapo di piume e lance.

Sinceramente lo trovo un po’ desolante, ma ne comprendo le ragioni. In mezzo a tutto ciò, vi è chi trova una buona idea festeggiare un matrimonio in stile “quasi” tradizionale. La festa ha luogo proprio in mezzo alla strada. Gli invitati ballano al ritmo di musiche Ifugau ritmate da sordi tamburi, grossi gong e piatti musicali. Gli anziani però, solo a fatica convincono i giovani a cimentarsi nei passi di danza. Ad intervalli regolari tutti si spostano, danzatori, musicanti, ospiti con i loro seggiolini, perché sulla carreggiata transitano grossi camion ansimanti e sovraccarichi. Osservo con curiosità, tenendomi in disparte. Poi tutto ricomincia come nulla fosse, forse solo un poco più annoiato, con nei polmoni i gas di scarico dei veicoli appena transitati. CONTINUA.

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SPORT

PALLA GIALLA IN CAMPO

AZZURRO

Siro Knijnenburg talento emergente della pallanuoto svizzera. Umberto Marino, già nazionale italiano. In rapide bracciate, alcune impressioni di chi ha fatto di questo affascinante sport il motore delle proprie giornate… testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-06

COME SIETE ARRIVATI ALL’ACQUA… E ALLA PALLANUOTO Siro Knijnenburg: “Ho vissuto a Zurigo fino all’età di undici anni, ed è stato là che, dopo aver capito di essere un po’ negato negli altri sport, a otto anni ho deciso di provare a entrare in acqua e a nuotare. Trasferitomi in Ticino, mio padre, già giocatore di pallanuoto, mi ha chiesto se volessi provare con la pallanuoto, è stato perciò a undici anni che ho iniziato a praticare questo sport”.

Umberto Marino: “Per quanto mi riguarda devo tornare molto indietro, praticamente a quando avevo tre anni. Mio fratello già da due anni faceva nuoto, e così i miei genitori mi accompagnavano con lui in piscina, dove gli istruttori continuavano a ripetere loro: “ma perché non fate entrare anche il secondo figlio in acqua”…; così, all’età di tre anni ho iniziato la mia esperienza acquatica. Non nascondo di aver chiesto più volte ai miei genitori il perché non mi abbiano fatto fare un altro sport, pensando magari all’aspetto economico della faccenda, però poi ho avuto tante soddisfazioni sia col nuoto, sia quando verso i nove-dieci anni, attratto da quella palla gialla che andava a destra e a sinistra della piscina, ho iniziato a giocare a pallanuoto”.

RUOLO? Umberto Marino: “Il mio ruolo è il centroboa, praticamente l’attaccante del calcio, gioco al centro dell’attacco e il mio compito è quello di fare gol e procurarmi le espulsioni. Mi riesce abbastanza bene, ma posso anche sacrificarmi a fare il difensore e a marcare il centroboa avversario. Posso fare di tutto, tranne che andare in porta…”.

Siro Knijnenburg: “Siccome sono abbastanza veloce, io invece gioco sulla fascia. Il compito di chi gioca nelle zone laterali è servire il centroboa, nel mio caso Umberto”.

SUI REQUISITI DI UN PALLANOTISTA, SUI VOSTRI… Siro Knijnenburg: “Serve molto saper nuotare bene, soprattutto da quest’anno, che con il cambiamento delle regole il gioco è diventato più veloce. Io sono forte sul nuoto, mentre nell’uno contro uno non ho molta forza (“però ha delle belle gambe, molto potenti”, puntualizza Umberto)”.

Umberto Marino: “Secondo me nella pallanuoto servono due cose, la potenza delle gambe, e la testa, l’intelligenza tattica.

Per quanto mi riguarda credo di essere un discreto centroboa

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-06

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SPORT

(“piuttosto buono”, interviene Siro), faccio delle gambe la mia forza, infatti, nel tiro, esse sono fondamentali, e qui mi riferisco alle tecniche di gambata, che io effettuo a rana. Penso di avere un buon tiro dalla distanza”.

IL GIOCATORE DEI GIOCATORI… Umberto Marino: “Quando ho iniziato a giocare a pallanuoto, il mio modello era Massimiliano Ferretti, centroboa della nazionale, che ha vinto praticamente tutto. Mi ispiravo a lui, era fortissimo, ogni volta che lui aveva la palla nasceva un gol o un’espulsione a favore. Parlando di atleti attuali, come centroboa adesso c’è Alessandro Calcaterra, che gioca a Recco, una macchina da gol. Diciamo però che anch’io in acqua mi do da fare, cerco di farmi rispettare”.

Siro Knijnenburg: “Io non ho mai seguito un giocatore in particolare, ma se devo fare un nome anch’io dico Alessandro Calcaterra. E poi Umberto, che cerco di imitare nei movimenti…”.

UN TIRO INCROCIATO: COME VI VEDETE L’UN L’ALTRO Umberto Marino: “Siro è un ragazzo veramente eccezionale, sia fuori sia dentro l’acqua, deve solo migliorare un po’ nella tecnica, dopodiché per me sarà un giocatore e un ragazzo completo”.

Siro Knijnenburg: “Sono subito andato d’accordo con lui, non si arrabbia mai, severo in acqua, quando si cala pienamente nel ruolo di straniero, è però sempre pronto a spiegare le diverse situazioni di gioco, e anche dopo l’allenamento si ferma a mostrarmi i movimenti da rafforzare o migliorare. Siamo molto amici”.

Nome: Siro Cognome: Knijnenburg Data di nascita: 1. febbraio 1989 Professione: studente di seconda liceo Hobby: lettura, studio e pallanuoto Club di appartenenza: Lugano Pallanuoto Tempo dedicato alla pratica sportiva: allenamento di due ore da martedì a venerdì (a sabato se non c’è partita), più partite il sabato e la domenica.

Miglior risultato: “La vittoria, lo scorso anno, del campionato svizzero Under 17 e 19”.

Il prossimo obiettivo: “Fare bene in Serie A”.

DALL’ITALIA ALLA SVIZZERA… Umberto Marino: “La differenza fondamentale sta nell’approccio mentale agli allenamenti e alle gare. Qui c’è meno pressione, ma mi sento più professionista in Svizzera perché l’organizzazione è migliore. Insomma, ci sono pecche sia qui sia là, ma va bene così”.

DALLA SEZIONE GIOVANILE PRESTO IN PRIMA SQUADRA… Siro Knijnenburg: “Ricordo che la prima squadra si trovava in una situazione di rosa ristretta e così l’allenatore Gianfranco Salvati, era venuto ad assistere ad un nostro allenamento nella sezione giovanile, per poi scegliere tre giocatori. L’impatto è stato subito buono, anche se naturalmente mi sono confrontato con allenamenti più duri e seri”.

IL FASCINO DELLA PALLANUOTO Siro Knijnenburg: “Dal punto di vista del giocatore è uno sport che dà molte soddisfazioni. Si incontrano squadre di nazioni diverse, si viaggia molto, e poi, il fatto che sia un gioco di squadra crea un ambiente famigliare, ci si sente uniti. Per gli spetILLUSTRAZIONE TICINESE 06-06

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SPORT

L’ORIGINE La pallanuoto è stata inventata alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna. Ha fatto la sua prima comparsa alle Olimpiadi nel 1900 a Parigi, edizione in cui si imposero proprio gli inglesi.

MISURE BASE DELLA PALLANUOTO Al bordo della vasca sono applicati dei segnali che servono per indicare alcune linee immaginarie: • la linea di porta; • la linea dei 2 metri, che serve a delimitare il fuorigioco; • la linea dei 5 metri che delimita l’area in cui un fallo grave può causare l’assegnazione di un rigore; • la linea dei 5 metri che delimita l’area al di fuori della quale chi ha subito un fallo può tirare direttamente in porta.

• la linea di metà campo, da cui deve partire l’azione all’inizio del gioco, dopo ogni rete segnata e alla ripresa del gioco dopo un time-out.

Le due squadre devono cercare di far entrare la palla nella porta avversaria entro 30 secondi dall’inizio della loro azione d’attacco (cioè da quando entrano in possesso del pallone) altrimenti viene fischiata loro un’infrazione di tempo e la palla passa agli avversari.

tatori forse non è così attraente, una partita è breve, quattro tempi di otto minuti che si risolvono in un’oretta. Forse per questo non ha molto seguito”.

Umberto Marino: “È uno sport veramente affascinante, che andrebbe promosso molto di più perché è spettacolare, anche se difficile da comprendere per via di tutti i falli che ci sono. Però io con la pallanuoto ci vivo, e devo dire che è veramente spettacolare”.

Nome: Umberto Cognome: Marino Data di nascita: 5 luglio 1975 Professione: pallanotista Hobby: parole crociate, sudoku, PlayStation Club di appartenenza: San Giorgio a Cremano, Canottieri Napoli, Pescara, Lugano Pallanuoto Tempo dedicato alla pratica sportiva: allenamento di due ore da martedì a venerdì (a sabato se non c’è partita), più partite il sabato e la domenica.

Miglior risultato: “Nel 1993 scudetto juniores con la Canottieri Napoli, nel ‘96 una promozione dall’A 2 all’A 1”.

Il prossimo obiettivo: “Visto che non ho mai vinto un campionato di massima serie, è arrivato il momento di raccogliere qualcosa, qui a Lugano”.

Si ringraziano Thomas Bächtold e Gaetano Graziani, della Lugano Pallanuoto, per la collaborazione nella realizzazione di questo servizio.

LE OMBRE Umberto Marino: “Essendo uno sport fisico, è facile subire danni fisici”.

Siro Knijnenburg: “Soprattutto l’acqua fredda di inizio stagione… si fa davvero fatica a entrare…”.

LA PRIMA IMMAGINE, PENSANDO ALLA… PALLANUOTO Siro Knijnenburg: “Due anni fa, quando con l’Under 17 abbiamo conquistato il titolo nazionale. Eravamo partiti senza speranze, perché mancavano diversi giocatori. Invece siamo riusciti a vincere. È stato uno dei momenti più belli”.

Umberto Marino: “La vittoria del Posillipo in una finale scudetto a Roma. Era quasi spacciato, ma l’esperienza dei giocatori e l’allenatore hanno portato a ribaltare la situazione. Un’immagine felice per la pallanuoto napoletana”.

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CANI, GATTI & CO.

UNA DANZA

TERRITORIALE

Elena Stern-Balestra: tutto quello che vorreste sapere sul comportamento di cani, gatti & Co. … e sul loro rapporto con noi umani…

MICIO DISPETTOSO Cara dottoressa, abbiamo un micino di 3 anni, un persiano cincillà. È un bellissimo gatto, giocherellone e molto viziato da noi: gli facciamo tante coccole, gli diamo ottimi spuntini, ha tanti giochini con cui giocare, la sabbietta gliela cambiamo regolarmente e dorme nel letto con noi e lo lasciamo anche uscire in giardino. L’unico problema, è che si ostina a fare la pipì nei tappeti; abbiamo più volte chiesto consiglio alla veterinaria e lei sostiene che faccia così per farci un dispetto, perché evidentemente gli facciamo mancare qualcosa, cosa che a noi sembra del tutto improbabile, date tutte le attenzioni che gli prestiamo.

La veterinaria dice inoltre di non lavare mai i tappeti dove lui ha fatto la pipì con acqua e sapone ma solo con acqua, in modo che lui possa sentire il suo odore.

Essendo un gatto castrato, ci chiediamo come sia possibile che si ostini a marcare il suo territorio. Abbiamo seguito tutti i consigli datici dalla veterinaria ma non è cambiato nulla. Abbiamo inoltre provato a spruzzare sui tappeti un po’ di repellente, ma la cosa non è migliorata. Potrebbe darci una mano, consigliandoci gentilmente cosa fare? Grazie mille, Catia Lei ha già discusso del problema con la sua veterinaria più volte, dunque parto dal presupposto che il suo gatto sia sano e che siano già stati messi in atto tutti i procedimenti diagnostici necessari per escludere la presenza di una patologia delle vie urinarie. A questo punto bisogna indagare sulla motivazione che spinge il micio ad

urinare sui suoi tappeti. Per fare ciò è importante restare oggettivi e procedere sistematicamente.

Dapprima va detto che non è corretto attribuire agli animali caratteristiche, stati d’animo o comportamenti tipicamente umani, dunque dobbiamo escludere che il micio faccia la pipì per dispetto.

Il marcaggio territoriale, invece, può costituire una motivazione a deporre urina in luoghi diversi dalla cassetta igienica, pur non essendo l’unica. Anche i gatti castrati, in effetti, possono marcare il proprio territorio con spruzzi di urina.

Le macchie di urina vengono definite anche “spot attivatori”, perché il loro odore e la loro vista inducono il gatto a ricoprirle regolarmente con nuovi spruzzi. Per questo motivo è consigliabile lavare accuratamente i punti presi di mira con acqua e un sapone neutro non profumato come ad esempio il sapone di Marsiglia. I prodotti profumati e quelli che contengono ammoniaca o candeggina sono invece da evitare, perché il loro forte odore potrebbe incoraggiare il gatto a deporre la propria urina nuovamente proprio lì! Non conosco prodotti repellenti, la cui efficacia sia stata testata e dimostrata, dunque ne sconsiglio l’uso.

Riguardo al suo caso specifico va detto, però, che il marcaggio urinario raramente viene effettuato proprio sui tappeti. Quando un gatto vuole marcare il territorio, segue uno schema comportamentale tipico: dapprima cerca un punto strategico ben visibile ed eventualmente già marcato in precedenza, lo annusa, poi fa una specie di “danza” sulle zampe anteriori, si gira e, in piedi sulle quattro zampe, con la coda

ritta e tremolante spruzza ad un’altezza di ca. 15-20 cm da terra su una superficie verticale. I tappeti non si trovano generalmente in luoghi strategici, bensì al centro del territorio, e sono posti orizzontalmente. A mio parere è dunque più giusto cercare l’origine del problema altrove. È certa che il suo micio abbia pienamente imparato ad utilizzare la cassetta igienica? A volte in questi casi ci troviamo semplicemente di fronte a gatti che hanno trovato un nuovo luogo di escrezione a loro congeniale. Se si dovesse trattare di questo, aggiungere una o due nuove cassette igieniche in casa, possibilmente grandi e senza coperchio, può essere di aiuto. Inoltre per qualche tempo, ca. un mese, toglierei i tappeti dai pavimenti e ne approfitterei per farli lavare professionalmente.

Le consiglio anche di deporre ogni giorno qualche crocchetta di cibo secco per gatti nei luoghi in cui il suo micio era solito fare la pipì, in modo da fargli associare quei punti ad uno stimolo diverso da quello di escrezione.

Se questi provvedimenti non dovessero portare ad un miglioramento entro un lasso di tempo di due-tre settimane, le consiglio di contattare un consulente in comportamento animale qualificato, che possa analizzare il suo caso approfonditamente e proporle la soluzione più adatta.

Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese, “Cani, gatti & Co.”, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure via e-mail: info@illustrazione.ch, indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.”

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È tornata finalmente l’estate e con essa la voglia di stare all’aperto. Sono molte le possibilità per rendere accoglienti anche gli esterni e a volte basta meno di quanto si creda per cambiare l’aspetto di giardini e balconi. testo Antonella Broggi

Come ogni anno, all’arrivo dei primi caldi abbiamo voglia di stare fuori. E allora perché non inaugurare i salotti all’aperto con un aperitivo tra amici? Oppure con una merenda in giardino, magari su una grande coperta. Prima però bisogna rendere accoglienti balconi e giardini. Per rinnovare i vecchi mobili da giardino basteranno tessuti e cuscini nuovi. E qualche piccolo accorgimento.

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Grande affluenza di pubblico per ammirare i gioielli della più importante manifestazione dedicata alle vetture storiche in Europa.

Un sabato a Villa D’Este per vivere il fascino della manifestazione con più lunga tradizione.

AUTOMOBILI TRA SOGNI E PASSIONI

Per chi cerca il meglio del meglio nel settore delle vetture storiche, il “Concorso d’Eleganza” di Cernobbio offre una selezione di modelli di straordinaria bellezza, in tutte le categorie. Molti sono addirittura degli esemplari unici per un’offerta di emozioni che attira collezionisti da tutto il mondo. testo Stefano Pescia - foto Rémy Steinegger

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“La tradizione è il progresso del passato mentre il progresso è la tradizione del futuro”. A sostenerlo è l’Amministratore Delegato di uno degli alberghi più prestigiosi del nostro continente.

A Cernobbio, a pochi passi da Lugano, il mondo vive su un altro pianeta soprattutto quando ad animare la splendida Villa d’Este vi sono le vetture che partecipano al “Concorso d’Eleganza”, patrocinato dall’albergo in collaborazione con il gruppo BMW. Design, eleganza ed espressività delle automobili si rispecchiano con signorile fascino sulle rive del lago di Como dove, per l’ultima edizione di un glorioso concorso organizzato per la prima volta nel 1929, il passato e il futuro convivono con naturalezza e scrivono una storia di gloria, fascino e di una libertà che ci emozionerà anche nei prossimi anni. Già perché al “Concorso d’Eleganza” la selezione è severa. Il biglietto d’entrata lo possono staccare unicamente le automobili, selezionate da un’attenta e competente giuria, che rappresentano dei veri capolavori d’arte e di tecnologia tra la fine degli anni Venti e gli anni Sessanta. Un invito a nozze per chi, con tanta cura e passione, ha avuto la fortuna di poter ridare vita ad una vettura storica da collezione che è stata costruita con lo stesso amore con il quale è oggi conservata. L’elenco dei partecipanti, di oltre 45, è straordinariamente ricco. Appassionati che a Cernobbio sono giunti da tredici diversi paesi dell’Europa e degli Stati Uniti. Oltre al passato, il presente e il futuro sono in passerella con auto, le cui soluzioni avveniristiche ci accompagneranno nelle vetture di domani.

Le cosiddette vetture d’epoca si presentano lucide e brillanti come dei preziosi gioielli carichi di affetto e passioni, molte, scoperte quasi per caso in un garage o contese a suon di bigliettoni in un’asta. Ognuna con la sua storia e molte con l’orgoglioso pe-

Classe ed eleganza accompagnano in ogni dettaglio il “Concorso d’Eleganza”.

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L’elenco dei partecipanti, oltre 45, è straordinariamente ricco. Appassionati che a Cernobbio sono giunti da tredici diversi paesi dell’Europa e degli Stati Uniti.

Ogni particolare è stato restaurato con grande passione.

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«Molte vetture presentate, sono l’unico esemplare ancora esistente»

Il passato e il futuro: per un’automobile che continuerà a stimolare le emozioni di una mobilità su misura.

digree che dice “questo è l’unico esemplare ancora esistente” o “si tratta della prima macchina costruita di serie con un impianto frenante idraulico” o ancora “la vettura ha trascorso 25 anni in un garage negli Stati Uniti prima di essere acquistata e riportata allo stato originale dall’attuale proprietario”. A guardarle con il batticuore vi sono anche diversi ticinesi appassionati di vetture storiche, tra i quali Franco Mosconi. Un uomo dall’occhio clinico, discreto e gran conoscitore, appassionato in particolare di vetture sportive italiane dagli anni venti agli anni sessanta, che certamente non poteva mancare l’appuntamento numero uno in Europa. “Oggi”, ci spiega Mosconi, “trovare delle vetture da collezione diventa sempre più difficile e l’impegno finanziario per il restauro e la manutenzione è sempre più costoso”. Acquistare un modello dal glorioso passato significa anche impegnarsi in una minuziosa ricerca per evitare dispiaceri. “Per esempio”, continua Mosconi, “nel caso di una vettura di un costruttore italiano, un signore aveva un telaio e un altro un motore. Entrambi hanno realizzato una vettura con lo stesso numero di telaio. E tra i due litiganti si è poi scoperta negli Stati Uniti l’esistenza di una terza vettura con le caratteristiche menzionate. Vede, bisogna controllare con molta perizia. Pensi, aggiunge ancora, che una volta Enzo Ferrari costruiva una vettura su indicazione del cliente. Dei pezzi unici che oggi sono impagabili”.

Al “Concorso d’Eleganza” passare dal passato al futuro è una piacevole realtà. Come indicavamo all’inizio, anche i prototipi e le concept car hanno voluto stuzzicare la fantasia di un’industria che da sempre è sinonimo di emozioni. Modelli che hanno animato già alcuni saloni dell’automobile lo scorso anno e altri, firmati 2006, sono in tournée nel mondo delle innovative quattro ruote, come la Rinspeed ZaZen frutto della creatività dello svizzero Frank M. Rinderknecht o la Russo Balt Impression, il cui nome risale a un marchio automobilistico russo del passato.

E tra i protagonisti non potevano certo mancare i marchi italiani come la Ferrari 575 GTZ realizzata da Zagato, che riprende la tradizione degli anni cinquanta con il leggendario padiglione “double bubble” su chiassis Ferrari, la Grande Punto Suagnà o l’Alfa Diva, costruita da Elasis in collaborazione con la scuola di design Espera di Franco Sbarro. Una marca, Alfa Romeo, che con il prototipo 8C Spider si è pure aggiudicata due importanti premi che erano riservati al giudizio del pubblico. Portata al Concorso da Wolfgang Egger, responsabile del Centro Stile Alfa Romeo, la 8C Spider ha vinto il “Villa d’Este Design Award” e il “Bmw Group Design Award”.

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INCONTRO CON UNA

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Impressiona al primo sguardo per imponenza e stile, infilandosi nella mente con l’idea di una cilindrata massima. Si fatica non poco a credere si tratti “solo” di una 900. testo Graziano Guerra

Con le sue dimensioni e quel suo “look” particolare non le manca proprio niente per rendere invidiose le chopper di cilindrata maggiore. Evidente la stretta parentela con la sorella maggiore VN 2000. Per via di quel “motorone” ben accentuato, per i dettagli ben rifiniti e parecchio attraenti. Inoltre, come la “big sister” ha la trasmissione finale a cinghia, questo a tutto vantaggio della silenziosità ed afficienza di marcia. Tale tipo di trasmissione, fra l’altro, richiede poca manutenzione.

IN SELLA In un giorno di pioggia, nel bel mezzo di questa capricciosa primavera, si è presentata l’opportunità, per alcuni giornalisti svizzeri del settore, di salire in sella all’ultima cruiser prodotta dalla mitica Casa giapponese. Grazie all’invito dell’importatore ufficiale svizzero di Kawasaki, Fibag SA di Safenwil. L’assaggio si è avuto su un percorso che si snodava lungo colline d’Argovia, non senza affrontare un tratto autostradale. A cavalcioni della nuova Kawasaki VN 900 Classic, la sensazione di guidare una maxi-cruiser c’è tutta, ma con la maneggevolezza di un peso medio. Buone le qualità ergonomiche, il quadro comandi potrebbe però essere un po’ più leggibile, d’altro canto la posizione di guida è invitante, verso lontani lidi senza stancarsi mai. Si tratta comunque di una macchina ideale con la quale scoprire le gioie di un particolare modo d’intendere il motociclismo, quello delle cruiser/chopper. Il comfort di guida è notevole, sia che si voglia sentire la potenza della moto in autostrada, sia che si prefersica “veleggiare” mollemente per le strade della città. La VN 900 accompagna il suo pilota con una guida facile. Semplice controllare la coppia, grazie al sistema di iniezione del carbu-

rante, che consente di viaggiare facilmente anche a velocità incredibilmente basse. Con quel piacevole ronf ronf che sale fin dentro il petto. La buona maneggevolezza, i comandi facili da utilizzare e la sella bassa (67 cm da terra) rendono la VN 900 una delle cruiser di classe media più appetibili. È rispettosa dell’ambiente, infatti, l’iniezione, i catalizzatori nell’impianto di scarico e i sensori dell’ossigeno su ogni cilindro garantiscono la conformità delle emissioni di scarico alla severa normativa Euro-III, e questo con un anno di anticipo.

VN 900 SCHEDA TECNICA Motore: 4 tempi bicilindrico a V, raffreddato a liquido Cilindrata: 903 cm3 Alesaggio x corsa: 88,0 x 74,2 mm Distribuzione/aspirazione: SOHC, 8 valvole Alimentazione: iniezione elettronica: ø 34 mm x 2 Avviamento: elettrico Cambio: 5 rapporti Telaio: a doppia culla di acciaio Potenza max: 53 CV a 6’000 giri/minuto Corsa ruota anteriore: 150 mm Corsa ruota posteriore: 100 mm Pneumatico anteriore: 130/90-16 Pneumatico posteriore: 180/70-15 Freni: anteriore disco singolo da 300 mm, a doppio pistoncino; posteriore disco singolo da 270 mm, doppio pistoncino Dimensioni (mm): L x L x h 2’465 x 1’005 x 1’065; interasse: 1’650 mm; h sella 670 Peso a secco (Kg): 253 Capacità serbatoio: 18 litri Colori: rosso, nero Prezzo base CHF 12’290.-

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OROSCOPO testo Cloris Sciaroni PREVISIONI PRIMA METÀ DI GIUGNO Mercurio, mediatore degli dei e pianeta della comunicazione, passerà in Cancro il giorno 3 formando aspetti notevoli con Giove e Urano, mentre Marte, il guerriero, passerà in Leone, congiungendosi a Saturno, ma scontrandosi con Giove in Scorpione e Venere in Toro. Tempi duri questi: attenzione a pendere dalle labbra dei media che ci trasmettono informazioni fuorvianti e istiganti, enfatizzando notizie che minano l’equilibrio del Paese, e non solo del nostro. Basta che a un cittadino scappi una parola di troppo che ci si scaglia contro senza pensare alle conseguenze. Mercurio, simbolo dei media appunto, dovrebbe fungere da “mediatore” e non da “giudice”! Anche le immagini che passano sugli schermi televisivi e sui cartelloni pubblicitari sono spesso fuorvianti se non pericolose. Per il “Dio Denaro” si sfrutta tutto, bambini e animali in primis! Care mamme, care donne, osservate bene e ascoltate con attenzione, non c’è proprio nulla di cui vantarsi, né da imitare. È giunto il momento di porre maggiore attenzione ai consumi. Consumiamo troppo di tutto, sprechiamo cose che si possono riciclare, vogliamo sempre il nuovo, ciò che fa tendenza. In vista delle prossime vacanze estive allora, diamo la preferenza a quelle ecologiche.

L’educazione passa anche di qui.

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ARIETE 21/3 - 20/4

CANCRO 22/6 - 22/7

TORO 21/4 - 20/5

LEONE 23/7 - 23/8

GEMELLI 21/5 - 21/6

VERGINE 24/8 - 22/9

Inizio mese un po’ burrascoso a causa di aspetti planetari contrastanti. Da una parte un focoso Marte che vi lancia in avanti come un guerriero pronto all’attacco, ciò che si traduce in grande competitività, energia e determinazione.

Se usata bene, ovviamente porta alla vittoria. Dall’altra parte avete Mercurio in dissonante quadratura, che vi rende distratti, ma spinge pure ad agire impulsivamente, oltre che a ferire con le parole, magari le persone più care, per poi pentirvi subito dopo. Per contro sarete molto suscettibili alle critiche che vi vengono fatte. Le tensioni sul lavoro non devono trovare sfogo nelle pareti domestiche, ricordatelo. Ci sono altre vie più intelligenti per farlo, come lo sport, purché non vi esponiate a rischi inutili. Guidate con prudenza e... attenti ai radar! Salute: guardate dove mettete i piedi!

Anche per voi, inizio un po’ stressante. Peccato che il transito del focoso Marte dal Leone vada proprio a colpire Venere impedendovi di godere di quella serenità a cui tanto aspirate. Parlo a voi della 1. decade. D’altro canto esso stimola la passione e fa vivere momenti eccitanti in amore. Attenzione a non farvi attirare da storie complicate però. Se siete in coppia, il vostro compagno potrà mostrarsi più geloso del solito, fatelo ragionare, anziché fuggire. Sul lavoro cercate di rimanere concentrati al massimo su ciò che state facendo.

Mercurio e Urano positivi vi aiuteranno regalandovi una lucidità provvidenziale anche negli studi. Se però ricoprite un ruolo importante, può darsi che qualcuno voglia farvi lo sgambetto, aprite bene gli occhi e le orecchie. Salute: muovetevi con la massima prudenza.

Siete pronti al decollo? Ebbene sì, Marte dal giorno 3 si disporrà in aspetto superpositivo regalandovi grande energia mentale, e Saturno vi aiuterà a rimanere concentrati sul vostro obiettivo. Se avete cause legali in corso vi batterete con forza per ottenere giustizia. Mercurio, vostro astro-guida, passerà in Cancro lo stesso giorno, ponendo l’attenzione sui bambini e sulle persone che più vi stanno a cuore. Per quanto riguarda il lavoro le novità non mancano, ma non è il caso di accettare cambiamenti drastici. Valutate con grande attenzione le tante proposte che vi giungono da fuori o vi passano per la testa. L’intuito è molto attivo ora. È possibile che riusciate a vendere bene un prodotto o un’idea interessante che non miri solo a gonfiare il vostro ego.

Salute: migliorate la vostra immagine con cure estetiche naturali.

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Molte sorprese attendono voi nativi della 1. e in parte anche della 2. decade.

Dal giorno 3 Mercurio si sposterà nel vostro segno e riceverà i benefici influssi di Urano e Giove, per cui sarete più lucidi e opportunisti del solito. Se volete potete programmare ora una bella e meritata vacanza al mare. I giorni più favorevoli sono l’8 e il 9. Venere, pure positiva per voi, stimola il settore delle amicizie ma anche degli ideali, per cui trarrete anche qualche soddisfazione da persone che contano o che sono vicine al vostro cuore. Momento propizio anche per rivedere alcune scelte ed estrarre un sogno dal cassetto. Marte dal giorno 3 si sposta nel settore economico, per cui potreste essere interessati da qualche transazione finanziaria importante. Possibili discussioni con il partner in questo senso. Salute: curate pelle e capelli.

Marte entra nel vostro segno il giorno 3 e sebbene regali dinamismo e intraprendenza, esso amplifica anche gli aspetti negativi del carattere, visto che riceve gli influssi negativi di Giove e Venere. Attenzione a come usate l’energia. Se lavorate in proprio fate molte pause per rigenerarvi, perché il vostro cuore potrebbe non reggere la fatica. In questo periodo sembra che niente giri per il verso giusto o vi soddisfi appieno. Evitate le provocazioni e le scenate di gelosia in amore. Anche le scappatelle possono complicarvi la vita. Attenti alle spese. Nuovi acquisti solo se necessari e limitate i consumi. Utile un controllo del mezzo di trasporto o di eventuali macchinari che usate. Nei lavori delicati dovrete fare più attenzione del solito per evitare incidenti o errori. Prudenza alla guida e nello sport. Salutari le arti marziali dolci.

Inizio molto positivo grazie a una bella Venere che, unita a un delizioso Mercurio, altrettanto positivo, vi offre gli agganci giusti per fare ottimi affari o rendere più solide le basi della vostra vita economica e affettiva. Ora siete dotati di maggiore sensibilità e intuito e riuscite a cogliere i pensieri altrui.

Questo è anche il momento per rimediare a eventuali errori o per farvi perdonare di certe manchevolezze. Gettatevi alle spalle ogni forma di vittimismo, senso di inadeguatezza, o complessi di inferiorità che hanno impedito a qualcuno di voi di farvi apprezzare nel dovuto modo. Riconquistate la vostra autostima. Per chi invece tende al perfezionismo con pretese eccessive, è bene scenda di qualche gradino e si metta alla pari con i suoi simili. Salute: spese utili per cure estetiche. Ottimi i massaggi ayurvedici.

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M

a è soprattutto dopo la nascita di mio figlio che sono ingras- Ho provato questo metodo sata sempre più e per me è diventato fantastico e nelle prime 24 ore ho perso un grosso problema.

Quando dovevo 2 chili Era come se tutto quelQuando ho lo che mangiavo si traindossare la taglia ricevuto il mio sformasse subito in più grande, andavo pacchetto, la grasso! Ho provato a sera stessa ho fare attenzione e mannel panico! iniziato con giare poco, ma avevo BIOLINE sempre fame e non riuTurbo Dynamic scivo a fare a meno dei Formula. Il mattino dolci fuori pasto. Per me è dopo, con mia granstata particolarmente dura de gioia, mi sono quando mi sono resa conto accorta di avere che mio marito dimostrava perso un chilo. per me sempre meno inteIncredibile! Prima resse e che addirittura si di colazione ho vergognava di uscire con preso di nuovo me. Mi sono messa a dieta ferrea. Avevo sempre fame, prima BIOLINE Turbo Dynamic Formula e ma non perdevo peso.

Allora le ho provate davvero tutte, ho mangiato normalmente, senza dai rimedi miracolosi, alle iniezioni, rinunciare a nulla. Quando di sera comprando tutti i prodotti dima- mi sono di nuovo pesata, la bilancia granti che ci sono. Ma con me nien- segnava ancora un chilo in meno! Da te di niente ha funzionato. Mi è quel momento ho sentito di avere di costato una fortuna! E dopo ogni nuovo speranza. delusione mi sentivo ancora infelice.

Dopo una settimana il risultato è stato spettacolare Ho visto che la mia amica è Per me questo esperimento è stato dimagrita rapidamente Che sorpresa ho avuto quando ho davvero incredibile. Non ho fatto incontrato la mia amica Claire dopo niente di particolare e tutti i giorni che non la vedevo da qualche giorno! ho perso peso e centimetri. Dopo Anche lei come me aveva problemi di una settimana il risultato era chiarapeso. Ma in quel momento quasi mente visibile allo specchio. Ero felice, perché sapevo che non la riconoscevo. questa volta sarei riuscita Era diventata Sapevo che mio a perdere quegli odiosi magrissima!

Mi marito si verrotoli di grasso e avrei di sono subito avvicinata a lei per chiegognava di me nuovo avuto un fisico carino. derle come ci era riuscita. «Sai, non te ne volevo parlare fino a quando non ne fossi stata In tutto ho perso 31 chili certa», mi ha risposto. E mi ha spie- Da quando ho perso 31 chili, sembro gato che ha ordinato un metodo dieci anni più giovane! La vita è dimagrante nuovo e rivoluzionario diventata sottile, le cosce e il sedere che le ha consigliato il suo dottore. hanno assunto una forma molto «Ed ecco il risultato: è veramente attraente, la pancia è forte e piatta. Il fantastico». Oltretutto non ho dovu- seno è rimasto ben arrotondato e to fare nessuna dieta. Ho mangiato questo è straordinario. Ora posso di tutto quello di cui avevo voglia, addi- nuovo indossare vestiti carini e mi rittura patatine fritte…». Claire mi piace che siano attillati, perchè valoha dato l’indirizzo dove potevo rizzano la mia linea.

Molti credono che la dieta sia la migliore soluzione per dimagrire. Ma recentemente la scienza ha provato che la dieta è il sistema meno adatto a perdere peso e soprattutto a mantenerlo.

UN’ALTRA SOLUZIONE

Oggi vi è un metodo totalmente nuovo e particolarmente adatto ad aiutare chi è in sovrappeso e non vuole o non può più mettersi a dieta. BIOLINE Turbo Dynamic Formula è composto al 100% di elementi naturali, agisce in modo rapido e sicuro in due fasi: 1. DI GIORNO, BIOLINE Turbo Dynamic Formula impedisce alle calorie di trasformarsi in grasso corporeo, smaltisce le sostanze tossiche attaccando senza dolore gli accumuli di grasso e il ristagno idrico (cellulite); 2. DI NOTTE, BIOLINE Turbo Dynamic Formula stimola il metabolismo a bruciare di continuo le riserve di grasso nell’organismo.

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Mio marito è di nuovo geloso È di nuovo innamorato come quando eravamo appena sposati. È molto orgoglioso di uscire con me e gli dà fastidio se gli altri uomini si girano a guardarmi.

Sono così felice: da quando sono magra per me è iniziata una nuova vita. Per questo voglio consigliare a

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LA PREDIZIONE RUNICA simboli runici sono da sempre oggetto di curiosità e timore.

Questo antico alfabeto risale ai primi secoli dopo Cristo e inizialmente i simboli venivano incisi su pietra o legno per esprimere concetti e pensieri. Ogni segno runico infatti è sia lettera dell’alfabeto che espressione di un pensiero. Con il passare del tempo i segni runici hanno assunto anche un valore divinatorio, dal momento che solo i Druidi (antichi sacerdoti) erano in grado di interpretarli.

Così da messaggio per i posteri le rune divennero mezzo di predizione.

Le Rune in origine erano ventiquattro ma verso la fine del Medioevo i popoli Islandesi aggiunsero la “runa bianca” che rappresentava la svolta significativa, la fine e il nuovo inizio di ogni cosa attraverso il passaggio karmico. La predizione runica non è certamente tra le più semplici dal momento che ogni pietra racchiude in se diverse interpretazioni se associata ad altre pietre. Quando però ci si avvicina a questo affascinante tipo di divinazione, ci si rende conto che in realtà attraverso queste pietre si trova non solo una risposta alle nostre domande ma anche una guida per migliorare il nostro pensiero e stile di vita cercando in noi la forza necessaria per agire in un dato modo. Ad ogni pietra inoltre è associato un segno zodiacale o meglio una parte di esso, infatti ciascuno segno è governato da due rune. Per esempio l’ariete ha come runa di riferimento FEHU per i nati dal 21/3 al 5/4 mentre possiedono DAGAZ i nati dal 6/4 al 20/4.

L’antica arte del lancio delle rune si chiama RUNEMAL; le pietre vengono collocate in un sacchetto di tela e mescolate, quindi, posta la domanda si estraggono una o più rune che vengono poi interpretate da persone esperte in questo tipo di divinazione. La predizione attraverso le rune richiede una preparazione accurata proprio per riuscire ad interpretare anche i lati più profondi dei simboli incisi. Provate anche voi a chiedere un consulto runico e vi accorgerete che è un mondo antichissimo ma sempre attuale!

CANCRO

22/06 - 21/07 AMORE: siete sicuri di voi e delle vostre scelte. Attenzione però a non dare tutto per scontato perchè potreste risultare indisponenti e distratti, un pizzico di romanticismo non guasta mai! LAVORO: anche se non è nel vostro stile in questo periodo potreste lasciarvi tentare da qualche cambiamento, seguite pure l’istinto e avrete risultati eccellenti.

DENARO: sul piano economico avrete prestissimo dei miglioramenti che compenseranno il periodo fiacco appena trascorso. Potete anche regalarvi qualche capriccio. SALUTE: ascoltate i segnali che vi manda il vostro organismo, lo stress a cui vi sottoponete rischia di ripercuotersi anche sulla vostra salute.

OROSCOPO

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BILANCIA

23/9 - 22/10

Dal giorno 3 Marte passa in Leone dove già si trova Saturno, entrambi in aspetto favorevole al vostro segno, spingendovi a combattere ancora di più per cause giuste. L’intolleranza verso le ingiustizie sociali sembra più esasperata, ma con Mercurio negativo, pure dal giorno 3, vi sentirete a volte molto scoraggiati per quello che vi arriva dai media. L’energia solare positiva dai Gemelli vi aiuta comunque a sdrammatizzare e a mostrarvi che si può aiutare il mondo in tanti piccoli modi, partendo dai gesti quotidiani. L’importante è non mettere l’energia nelle cose o nelle persone sbagliate. In amore siate meno impulsivi e sul lavoro cercate di evitare i pettegolezzi. Venere dall’8. campo indica regali possibili in arrivo da concorsi, scritti o quant’altro. Salute: riducete gli impegni e pensate di più a voi stessi.

SCORPIONE

23/10 - 22/11

Energie contrastanti si sovrappongono in questo mese: prima di tutto v’è da segnalare il transito di Marte in Leone dal giorno 3, dove già si trova Saturno da tempo, che contrattacca Giove nel vostro segno, a cui si aggiunge l’opposizione di Venere dal Toro. Questi sono influssi astrali da non sottovalutare affatto. Rabbia, insoddisfazione, frustrazione, gelosia, invidia, ma anche tenacia nell’insistere laddove altri avrebbero già mollato da tempo. Ogni settore della vostra vita verrà toccato, siete pronti a scrivere un capitolo tipo “cime tempestose” nel libro della vostra vita? Questo è il periodo ideale per il mestiere dell’attore o dello scrittore, perché può calarsi in qualsiasi personaggio con estrema disinvoltura, grazie a un formidabile trigono fra Mercurio, Urano e Giove. La vita è un palcoscenico, recitate la vostra parte al meglio.

SAGITTARIO

23/11 - 21/12

Inizio molto vivace con il passaggio di Marte nel focoso Leone dal giorno 3 che, con Saturno e Plutone positivi, regala forza, determinazione e resistenza, per cui dovrete veramente darvi da fare per sfruttare al massimo le vostre potenzialità che non sono poche, anziché crogiolarvi in pensieri idealistici e melanconici. Mercurio passa in Cancro e stimola il vostro 8. campo: aguzzate l’ingegno e siate propositivi. Sono molti i campi in cui potete applicare le vostre idee geniali. Ora potete servirvi anche dell’esperienza acquisita e della giusta razionalità per farvi apprezzare da chi stima le persone intraprendenti come voi. Ricordate che il giorno 11 ci sarà un Plenilunio proprio nel vostro segno: che sia l’inizio di una nuova vita? Salute: è il momento per una nuova e sana alimentazione. Riducete alcol e dolciumi.

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CAPRICORNO

22/12 - 20/1

Dal giorno 3 avrete Mercurio in opposizione: non mancheranno i contrasti con colleghi e figli, mentre Marte e Saturno dall’8. campo possono indicare qualche problema di salute o discussione per denaro con dei parenti. Per contro, se volete godere dei favori di Venere, in aspetto molto positivo a Urano, pensate di più a voi stessi e liberate i sensi: abbandonatevi a mani esperte per un ciclo di massaggi profumati e rigeneranti in un ambiente speciale. Sorprendete i vostri rispettivi partner preparando delle sorprese in cucina: un bel piatto esotico un po’ afrodisiaco con le spezie giuste, servito al profumo d’incenso, con sottofondo musicale orientale… lasciatevi avvolgere da questa atmosfera dimenticando i problemi e le bollette per qualche ora. Ve lo dice Giove che vi invita all’evasione, non fiscale ovviamente.

AQUARIO

21/1 - 19/2

Turbolenze in vista cari amici dell’Aquario: dal cielo piovono aspetti astrali tempestosi. Infatti, dal giorno 3, Marte si disporrà nella stessa angolatura di opposizione di Saturno. Venere e Giove saranno pure in dissonante quadratura, per cui calma e sangue freddo. A favore resta solo il Sole che irradia Nettuno.

Sperando in un ascendente più favorevole e in altri pianeti natali personali migliori, questo non è un periodo tranquillo per voi. Siete pervasi da grande irrequietezza, insoddisfazione e pessimismo, che non giovano certo a migliorare l’atmosfera, se questa è già critica da tempo. Sia sul lavoro sia in casa dovrete fare uno sforzo enorme per evitare rotture. Non potete permettervi di fare passi falsi o spese impulsive di alcun genere. Prudenza sulle strade e nello sport. Salute: Sedetevi e respirate profondamente.

PESCI

20/2 - 20/3

Benché il Sole contrasti la vostra energia frizzante, almeno nella prima parte, Mercurio, passando in Cancro il giorno 3, formerà comunque un bel trigono con Giove e con Urano. Inoltre, anche Venere è in aspetto di sestile. Il cielo vi regala dunque un periodo molto armonico, romantico e sensuale, con possibili doni o soddisfazioni da parte di figli e amici. Nel lavoro è bene consolidare i risultati ottenuti. Non mancheranno nuove opportunità e gratifiche per il vostro impegno. Tuttavia potete ancora migliorare e allargare i vostri orizzonti, considerando anche altri aspetti meno materiali, che danno però valore e senso alla vostra vita e a quella degli altri. In questo si potrebbe inserire un sostegno per un progetto umanitario che interessi l’adozione a distanza per esempio. Seguite la via del cuore e sarete felici.

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TICINESE

SOGNI E BISOGNI

“I bisogni sono soltanto dei sogni ripetuti due volte” Alessandro Bergonzoni testo Roberto Rizzato

T

utti conoscono la storia del filosofo cinese Zhuang Zi che sognò di essere una farfalla e, quando si svegliò, si chiese: “Sono un uomo che ha sognato di essere una farfalla, o sono una farfalla che sta sognando di essere un uomo?”.

Quest’anno ricorre il 150mo anniversario della nascita di Sigmund Freud (6 maggio 1856), il medico austriaco fondatore della psicoanalisi, la cui “Interpretazione dei sogni” ha letteralmente rivoluzionato il pensiero occidentale. Dagli antichissimi papiri egizi dei Libri della Saggezza, all’Artharvaveda indiano o all’Onirocritica di Artemidoro di Daldi, mille e mille chiavi d’interpretazione dei sogni avevano tentato di rispondere ai misteri delle notti. Ma fu necessario attendere l’avvento di Freud, del suo discepolo svizzero Jung, e di tutte le scuole della giovane psicanalisi, per scoprire che molte di queste antiche chiavi d’interpretazione non erano poi così campate in aria; ma presentavano ramificazioni nella grande psicologia dell’inconscio. Diversi specialisti, dopo aver analizzato quasi ventimila sogni, li hanno registrati e classificati, arrivando alla conclusione che, aldilà degli anni, delle frontiere, dei gruppi etnici, dei sistemi culturali, delle classi sociali, di ciò che è attuale, l’uomo ha sempre ritrovato ai crocevia dei suoi sogni quegli stessi segni rivelatori, denominatori comuni del suo subconscio. I sogni dunque usano il linguaggio universale dei simboli e il sogno, in quanto “seconda esistenza”, può essere interpretato come una sorta di proiezione subliminale della realtà. Naturalmente non basta sognare; occorre soprattutto ricordarsi bene di ciò che si è sognato. Per questo presso molti popoli indigeni il racconto dei sogni fa parte del quotidiano rituale mattutino; ma

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-06

quando si fa un sogno particolare ci si alza persino nel cuore della notte e si sveglia chi dorme per raccontare il proprio sogno. Secondo gli antichi sciamani, ogni persona in stato di sogno può stabilire un rapporto con l’energia creatrice originaria. Non a caso nella mitologia indiana il mondo s’inizia con il sogno di Brama; mentre, secondo gli indiani d’America, Manitu ebbe una visione: vide in sogno tutto il creato, divenne testimone della nascita, della crescita e della morte dell’universo e, nella sua infinita saggezza, capì che il suo sogno doveva diventare realtà. Così diede vita a ciò che aveva visto, sentito e provato nel sogno e alla fine creò anche l’uomo, che, pur essendo uno degli esseri più indifesi, ottenne il dono più grande: la straordinaria capacità di sognare. Sicché, come il Grande Spirito aveva creato il mondo sognandolo, anche l’essere umano è in grado di “creare dei mondi” attraverso i suoi sogni. In tanti sono convinti che l’essere umano durante i suoi viaggi onirici si trovi in un campo di forza del tutto particolare e c’è chi mette al servizio del sogno l’intera sua esistenza, poiché considera il sogno la forza motrice e il consigliere infallibile per ogni sua azione e decisione. Lo stesso Albert Einstein ammise di essere approdato alla teoria della relatività grazie ad un particolare sogno; mentre il fisico Nils Bohr “vide” in sogno la struttura dell’atomo. Per gli aborigeni australiani addirittura “tutte le cose hanno un proprio sogno”, perché: “Noi proveniamo direttamente dal tempo del sogno dei nostri antenati”. Per questo l’uomo moderno starebbe andando incontro alla sua rovina, perché ha soffocato i suoi sogni e nessun uomo vive molto a lungo quando muoiono i suoi sogni.

N° 6 - 1. GIUGNO 2006 Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 129.899 copie (tiratura controllata REMP 2005) REDAZIONE CP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch CAPO REDATTORE Matthias Werder GRAFICA Rekdesign SA, 6908 Lugano COLLABORATORI REDAZIONALI

Luigi Bosia

Piergiorgio Baroni

Antonella Broggi

Giosanna Crivelli

Elio del Biaggio

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“Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito”.

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Perdi i capelli?

Chiama L’Istituto Sanders Con una consultazione gratuita presso i centri Sanders potrai conoscere la verità sui tuoi capelli e le migliori tecniche per prevenire, combattere e sconfiggere la calvizie.

Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai successi nel campo del lavoro e della vita privata. Perdere i capelli a volte significa subire disagio, insicurezza, incrinare i nostri rapporti sociali e sentimentali.

Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, possiamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders, azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperienza. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quattro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propri capelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli.

Segnali d’allarme.

In presenza di perdita eccessiva di capelli, di diradamento, di diminuzione della loro densità, di prurito, di grasso eccessivo, di forfora e desquamazione, meglio subito farsi controllare perché prima si interviene con misure di prevenzione e maggiori sono le possibilità di successo.

Analisi dei capelli.

Metodi diagnostici di avanguardia consentono di stabilire con precisione le cause delle diverse anomalie dei capelli, di accertare l’eventuale mancanza di qualche elemento e di individuare anche piccolissime tracce di sostanze intossicanti. Esame tricologico, mineralogramma e tricogramma, sono le analisi dei capelli che possono essere ritenute necessarie per stabilire un trattamento specifico e personalizzato.

E per la donna?

Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negli uomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra le donne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. In effetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passare inosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta convincente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders, che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazione insuperabili.

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Tel. 091 923 44 74 Tel. 091 825 68 12 Tel. 091 682 77 01 Tel. 091 743 92 16

Per infoltire i capelli?

Per coloro che intendono riavere i capelli persi l’Istituto Sanders propone i più affidabili sistemi di infoltimento disponibili oggi. Sono sostanzialmente due i tipi di intervento che, a dipendenza dei casi e delle esigenze, vengono consigliati. Uno è il sistema di integrazione MS ideato dalla Sanders, una tecnica non invasiva che consente di aumentare progressivamente la propria capigliatura con una gradualità del tutto impercettibile. Il secondo è l’autotrapianto dei capelli che consiste nel prelevare dei capelli non soggetti alla caduta per integrarli nelle zone diradate. Una tecnica chirurgica ampiamente collaudata che garantisce la ricrescita dei capelli per tutta la vita. Questo ovviamente in estrema sintesi, per saperne di più e soprattutto per sapere qual è la soluzione ideale del vostro problema, basta prendere contatto con l’Istituto Sanders. Previo appuntamento otterrete gratuitamente una completa informazione sulle reali possibilità inerenti al vostro caso.

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