Atletica 3 2013

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Eventi

ha inchiodato allo zero (vittorie individuali) tutta la squadra. Interi settori hanno segnato il passo sull’anello inglese, e il riferimento alla pista è un indizio di un certo peso. Nelle prove di mezzofondo gli azzurri non hanno brillato (60 punti in dieci gare, settimo posto di media), collezionando prestazioni che raramente hanno raggiunto la sufficienza, e contribuendo a descrivere un quadro d’assieme piuttosto deludente. Troppo brutto, il Meucci visto in Inghilterra (nono posto in un 3000 tattico da oltre 8:05), per essere quello vero, e almeno a questa speranza bisogna attaccarsi, per evitare il confronto con la scarsa vena denotata dal pisano a Gateshead. Ancor peggio hanno fatto purtroppo i ragazzi e le ragazze dei lanci, in passato spesso capaci di fare la differenza, ma in questa occasione finiti quasi tutti lontano, anzi, lontanissimo, dalle piazze più importanti delle classifiche. Solo 36 i punti messi insieme in otto gare, con una media (4,50, tra il nono e l’ottavo posto) che non fa onore alla storia dei lanci azzurri; a salvarsi, la sola Chiara Rosa, quarta in una gara di peso diventata, a causa della pioggia, più insidiosa di un triplo Axel sul

ghiaccio. Migliore, ma non certo rosea, la situazione nel comparto velocità (68 punti in 10 gare, 6,8 di media), dove Michael Tumi, seppure in condizioni particolarmente avverse (vento –4.1) non è riuscito a trovare le spinte giuste per piazzarsi tra i primi nei 100 metri. E dove Davide Manenti (20.78 ma con vento oltre il limite, +2.4) ha confermato di poter dire la sua, con dignità, nel giardino europeo, qui dominato da un Cristophe Lemaitre meno regale del solito (20.27). Cose un pizzico migliori sono arrivate dagli ostacolisti: primato personale per Leonardo Capotosti (50.30) e quarto posto per la neoazzurra Jennifer Rockwell, entrambi alle prese con i 400hs e con l’esordio in azzurro; e piazzamenti da metà classifica hanno concluso le fatiche di Veronica Borsi ed Emanuele Abate (rispettivamente quinto e sesto posto, 13.01 e 13.49), tra spruzzi d’acqua (per il ligure) e partenze degne di miglior fortuna (la romana). Con i salti si apre il capitolo lieto dell’Europeo per nazioni in chiave azzurra. Gateshead ha salutato il ritorno ad alto livello di Giuseppe Gibilisco, salito in questa insolita prova al coatletica

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