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i profughi in territori pacificati6. Alla base del progetto vi sono anche le originarie e originali idee dell’economista Hernando de Soto con il suo The Other Path e l’acquisita consapevolezza che uno degli ostacoli maggiori alla crescita dei Paesi in via di sviluppo è il pressoché utopico accesso al credito bancario per l’impossibilità di dimostrare la titolarità della terra che si possiede alle banche, con i citati rischi anzi di spoliazione per corruzione e affarismi. Ma anche le imprese che correttamente intendono investire sui prodotti del territorio sono frenate dalla difficoltà di acquisire notizie sulla reale legittimazione a trattare e concludere accordi con chi si trovano di fronte quale titolare di diritti sulla terra. Acquista così un senso e una forza evocativa rilevante la condivisibile conclusione ‘la terra un diritto umano‘ che dà il titolo a un interessante libro del citato notaio Harissou, La terre, un droit humain. Micropropiété, paix sociale et développement7. Il testo è diretto ad evidenziare in modo documentato i problemi sopra appena accennati e i primi passi in Madagascar, Vietnam e ora Burkina Faso del progetto UINL per un TSS, Titrement sécurisé et simplifié e dei connessi registri ove iscriverlo. È agevolmente ricavabile anche dalla lettura del detto testo, che la novità della titolazione con il TSS è visibile da più punti di vista. Si coinvolgono tutti gli attori del procedimento e non solo i tecnici o i giuristi; si opera a livello municipale/locale perché l’esperienza pregressa (spesso senza il notariato ma talvolta anche con esso) è stata di un alto tasso di corruzione e contestazione quando la procedura è stata gestita centralmente a livello governativo; i costi sono ridotti, il notariato fa da consulente e, in futuro, da attore delle transazioni. L’idea guida del TSS è, quindi, mettere a

confronto e al lavoro insieme tutti i detti attori del fondiario: giuristi, tecnici, finanziatori, governi, sociologi e antropologi, le loro diverse – e anche extranotarili - esperienze di creazione dei registri fondiari e dei catasti. Diverse, pertanto, sono le motivazioni per le quali il notariato si è interessato a questo problema e a queste tematiche. Innanzitutto e come detto, ragioni economiche: il titolo di proprietà consente il ricorso al credito; le imprese che trattano con i proprietari delle terre per l’acquisto, ad esempio, dei loro prodotti, sanno di trattare con le persone giuste. Ragioni sociali. In molti di questi paesi, la maggior parte dei procedimenti giudiziari riguarda i diritti di proprietà e, quindi, un titolo che alleggerirebbe il carico dei tribunali, contribuirebbe certamente anche alla pace sociale e alla lotta alla corruzione. Ragioni professionali: nella maggior parte dei paesi il titolo di proprietà e l’accesso ai registri fondiari è il cuore della professione notarile. Il notariato è, quindi, il più adatto a offrire il suo contributo in molte forme e a concorrere su queste tematiche fondiarie. Sul piano concretamente operativo e a livello delle organizzazioni internazionali: mettendo a disposizione delle squadre di esperti-notai, specializzati nelle questioni giuridiche attinenti la proprietà e la pubblicità immobiliare. Sul piano di collaborazione con i governi di questi paesi: formulando proposte di riforma anche con tecniche legislative nuove per detti paesi quali la comproprietà, la vendita su carta, il condominio, l’accesso sociale alla casa di abitazione. Non si tratta, come è evidente, soltanto di una questione catastale ma di un grande problema economico, giuridico e sociale e di una grande opportunità per far sapere che i notai concorrono ad aiutare le persone più povere

Acta Notarilia

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