WATER-MINE indaga la consistenza dei ricordi all’interno del discorso architettonico sul recupero delle aree minerarie soggette alla persistenza di archeologie industriali. All’interno del confine d’indagine, volto al complesso delle laverie di Nebida in Sardegna, il progetto di rigenerazione costruisce strumenti, quali echi e risonanze, capaci di rievocare una concreta presenza dell’attuale assenza d’acqua all’interno delle laverie, le quali, come ‘miniere d’acqua’, sfruttavano il mare per purificare il minerale. La volontà di restituzione materica di una presenza immateriale quanto l’acqua, si dissimula nel progetto in un vortice di significati e significanti, dispersi sulle tracce dei resti minerari, richiamati da interventi diffusi tramite innesti, sovrapposizioni, riflessi, demolizioni, restauri e processi climatici, al fine di ricostituire un rapporto tra materia e memoria, tra natura e artificio, tra tempo, luogo e uomo.