SOLO WRESTLING MAGAZINE #8

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SPECIALE SUMMERSLAM

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L’EVOLUZIONE DI DANIEL BRYAN CI SARA IL RITORNO DI CHRIS JERICHO? RECENSITO MONEY IN THE BANK LA CALDA ESTATE DELLA TNA UNDERTAKER ULTIMA WRESTLEMANIA?


EDITORIALE Con l'estate c'è il ritorno del Solo Wrestling Magazine in questa edizione spin off dedicata a Summerslam, in uno dei numeri usciti nel 2012 lo avevamo annunciato che il nostro Magazine sarebbe uscito, in questo 2013, solo sotto forma di speciali dedicati agli eventi più importanti dell'anno. Questo numero rispetto a quello di Wrestlemania esce in edizione molto ridotta (non arriva a 50 pagine). Nonostante questo dopo l'annuncio dello scorso anno son qui a farvi una promessa solenne: nei prossimi mesi il nostro magazine tornerà ad avere cadenza mensile, sarebbe bello se cio potesse avvenire gia dal prossimo mese ma spero vivamente che cio possa avvenire non più tardi di fine autunno inizio inverno, ossia tra Novembre e Dicembre. Intanto per il momento godetevi questo numero e buona Summerlam!

GIORGIO CITTI

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SOLO WRESTLING MAGAZINE ANNO 2- NUMERO 8

DIRETTORE GIORGIO CITTI

REDAZIONE

GIORGIO CITTI GIUSEPPE MANGERUCA ROCCO STASI MAURIZIO IORIO PAOLO GORRU’ CIRO OLIVIERO FABIO BERETTA GIANLUCA BARBERA ALESSANDRO SILVESTRINI ALESSANDRO PALEARI ENRICO DELFINO ERIC COSENTINO THOMAS VITTON MARCO RATTI

IMPAGINAZIONE GIORGIO CITTI

DIGITAL EDITOR GC WEBARTS


CONTENTS 07 BATTLE OF SUMMER CM Punk sfida Brock Lesnar

#8 37 MONEY IN THE BANK 2013 Recensito il PPV della WWE

12 FACE TO FACE Daniel Bryan sfida John Cena per il titolo WWE

44 ITALIANS COULD

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Una panoramica sulla scena del nostro paese

EVOLUTION OF DANIEL BRYAN

Ripercorriamo il cammino che ha portato Daniel Bryan ad un passo dal più importante alloro della WWE

DO IT BETTER!

19 THE END? Chris Jericho, durante un promo, lascia intendere che questa potrebbe essere la sua ultima estate con la WWE. Sarà vero?

21 SPECIAL SUMMERSLAM 26 LA CALDA ESTATE DELLA TNA In questo speciale dedicato a Summerslam non ci siamo occupati solo della WWE ma abbiamo gettato un occhio anche sulla federazione di Orlando

33 WMXXX ULTIMA CHIAMATA? Wrestlemania 30 potrebbe essere l’ultima dell’Undertaker?

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WORDS GIUSEPPE MANGERUCA

The Battle of Summer L’estate scorre velocemente, forse troppo per noi studenti o lavoratori, ma scorre anche per la WWE che si appresta a presentarci un Summerslam veramente con i fiocchi. Tra i vari match spicca sicuramente il main event, la lotta tra Paul Heyman Guys, “the Battle of Summer”: CM Punk vs Brock Lesnar. L’atleta di Chicago contro il The Next Big Thing, il “Best” contro la “Beast”. In parole povere, uno dei match che ogni fans del pro-wrestling mondiale vorrebbe vedere. Un match annunciato, che si sarebbe potuto vedere già lo scorso anno quando invece si sono volute prendere altre strade. Un match da Wrestlemania che, insieme a Daniel Bryan vs John Cena, sarà uno dei main event dello show più importante dell’estate. Analizzando i due wrestler, notiamo ovviamente due modi di intendere il ring completamente differenti. Il fighter, colui che ti da’ una sensazione di forza allucinante, e l’ex ROH, tecnico e carismatico. Brock Lesnar non proferisce parola, CM Punk è autore di promo mozzafiato. I due sono proprio agli antipodi ed i loro destini si sono incrociati per colpa o merito di Paul Heyman. Il genio che contribuì all’esplosione di Lesnar nel lontano biennio 2002-2004 e che salvò CM Punk dal licenziamento dopo averlo portato in WWE nel 2005. Colui che collega, come se ci fosse un filo conduttore, i due wrestler. Il valore dei due, anche se espresso in modo diverso, non si discute. Uno è dal 2011 il top wrestler della federazione insieme a John Cena mentre il secondo, con tre titoli mondiali, una Royal Rumble vinta ed un titolo di King of the Ring (tutto rigorosamente in due anni), si è guadagnato la possibilità di essere un lussuoso part-timer. Il suo ritorno, il giorno dopo la Wrestlemania numero ventotto, è stato uno dei momenti penso più emozionanti della PG Era e non solo. Non si discutono i due e vorrei spendere due parole su chi pensa e afferma che questo match non sia credibile, per via della differenza di stazza tra i due. Piccola osservazione in merito: penso che in WWE ci siano state

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vittoria a sorpresa, vittoria di wrestler che sicuramente grandi e grosse non erano. La prima che mi viene in mente riguarda il compianto Eddie Guerrero, vincitore del titolo a No Way Out 2004 quando batté proprio The Beast dopo la Frog Splash. Un match leggendario per Latino Heat, un match che molti suoi fans e non ricordano ancora oggi. Questo è il primo esempio che mi viene in mente ma sicuramente c’è ne sono molti altri. Tutto questo per dimostrare che si può benissimo fare, costruire un match del genere e che non per forza deve essere un fiasco. Inoltre la WWE, dal secondo confronto fisico tra i due datato lunedì 15 luglio, ha cercato di dare anche questa credibilità “fisica” al Best in the World che cercò in tutti i modi di respingere gli assalti del Next Big Thing. Nonostante ciò sono molto combattuto sul fatto che non ci sia nessuna stipulazione speciale per la contesa. Se da una parte, il tutto potrebbe preservare la credibilità del match, dall’altro avrei visto sicuramente di buon luogo un match molto estremo tra i due che in chiave mark vede confrontarsi un fighter puro contro un ex ECW. Nonostante ciò, penso che il match possa regalare veramente molte emozioni ma sono molto incerto sul vincitore che la WWE sceglierà. I due arrivano da due vittorie molto diverse in PPV e dopo un periodo anch’esso molto diverso. Mentre Lesnar distruggeva Triple H dodici mesi fa’, CM Punk effettuava l’ultima difesa pulita del suo WWE Championship contro John Cena e Big Show. Dopo quel momento, nonostante la presenza dello stesso Heyman, il Best in the World si è

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avvalso, in ordine: di un pareggio, di Brad Maddox, dello Shield, di un infortunio e ancora dello Shield per mantenere la cintura prima dell’arrivo di The Rock, che gliela strappata dopo 434 giorni di regno. Intanto, The Next Big Thing, non si faceva vivo e vagava per i boschi alla ricerca di alberi da abbattere. Fino a quando, dopo un nuovo feud con HHH, si è preso una sonora sconfitta a Wrestlemania. Stessa cosa fece Punk, che risulta una nuova vittima illustre della Streak dell’Undertaker. La vittoria su Jericho, nel ritorno in WWE a Payback, ha dato nuovamente slancio all’atleta di Chicago che si è subito lanciato verso la valigetta che gli avrebbe consentito di rivincere l’amato titolo. Purtroppo il nostro amico Paul Heyman la pensava in modo diverso, mentre due mesi prima Lesnar si prendeva la rivincita sul Re dei Re chiudendo la faida sul 2-1. Arrivati a questo punto, due sono le possibilità: far vincere CM Punk o far vincere Brock Lesnar. Tutte e due le possibilità presentano dei pro e dei contro che incocciano con l’altra metà del ragionamento. Se infatti una vittoria di CM Punk affosserebbe Brock Lesnar (che si trova in una situazione di parità, con due vittorie e due sconfitte dal suo ritorno targato 2012) lanciando CM Punk prematuramente a mio modo di vedere nuovamente verso il titolo mondiale, una sconfitta dello stesso Best in the World, nonostante un 2013 per ora avaro di vittorie, rinvierebbe solamente la possibilità di rilanciarsi e riprendersi il momento di gloria massimo: il main event di Wrestlemania. Infatti, se Lesnar ha poche apparizioni per rifarsi in vista del suo impegno allo Showcase of immor-


tals numero trenta, CM Punk ha tanti mesi in cui rialzarsi e magari alzare anche i ratings di Smackdown. Infatti penso che un draft a Smackdown, con possibilità titolata visto che gli avversari di Alberto Del Rio scarseggiano, sarebbe aria pura per l’ex ROH che avrebbe sicuramente più spazio rispetto che a Raw, dove Daniel Bryan, John Cena e Randy Orton monopolizzeranno almeno fino all’anno nuovo il main eventing e la lotta per l’alloro massimo della WWE. La propensione dunque è verso una vittoria di Brock Lesnar, nonostante il tifo personale vada verso, ovviamente, la vittoria del Best in the World. Uno dei tre main event di Summerslam sta per consumarsi: contesa che passerà agli annali o flop come sostengono alcuni? Non lo so, ma sicuramente l’hype è talmente elevato che non vedo e penso vediamo l’ora di assistere a questo match. Ora ecco i due wrestler a confronto, spulciando nelle loro rispettive carriere: Brock Lesnar è il simbolo della cattiveria sul ring. Classe 77’, nato a Webster (South Dakota), ha da sempre impressionato tutti i suoi fans e non combattendo in modo sublime ma allo stesso tempo con il sangue agli occhi. I numeri del suo primo stint WWE, che durò due anni, parlano da soli: tre WWE Championship, un King of the Ring ed una Royal Rumble. Dopo la fallimentare carriera nell’NFL, ed una breve parentesi nella NJPW, cominciò a praticare le Arti Marziali Miste. Vinse moltissimo anche lì, detenendo l’UFC World Heavyweight Championship dal 2008 al 2010. Ritiratosi nel 2011, come tutti sapete ha fatto il suo ritorno in WWE il 2 aprile 2012. CM Punk, invece, ha un

altro modo di intendere il wrestling. Classe 78’, l’atleta di Chicago (Illinois) ha un passato davvero corposo tra circuiti indipendenti e quant’altro. Le sue gesta in Ring of Honor non passarono inosservate alla WWE che lo mise sotto contratto nel 2005. Il suo palmares parla da solo: sette volte campione del mondo (ROH World Championship, ECW Championship, tre World Heavyweight Championship e due WWE Championship), due Money in the Bank ed altri titoli che portano il suo palmares a ben undici cinture conquistate. Naturalmente, lo Straight Edge, è stato protagonista del regno da campione del mondo più lungo degli ultimi venticinque anni: 434 giorni, da Survivor Series 2011 alla Royal Rumble 2013. Numeri che, anche per lui, sono superflui. Chi vincerà, alla fine, questa battaglia? Non ci resta che scoprirlo, mentre ovviamente vi invito a continuare a leggere il Magazine che tratterà molti altri argomenti, tra cui il match tra Daniel Bryan e John Cena, l’altro main event dello show WWE più importante dell’estate. BROCK PILLOLE – THOMAS VITTON Lesnar entra nel mondo della lotta a metà degli anni novanta grazie ai tornei che propongono i college. Il ragazzo ha la stoffa del campione, si classifica primo tra i pesi massimi nella "Big Ten". The “Beast” punta sempre più in alto, nel 2000 gli viene proposto un contratto di sviluppo dalla WWF. Dopo aver accettato, inizia a lottare nell'Ohio Valley Wrestling. In questa federazione crea un tag team con un suo vecchio amico, Shelton Benjamin. I due si laureano per tre volte OVW tag team champions. Nel 2002 Brock debutta a RAW. Viene accompagnato dal suo Manager Paul Heyman. “The Next Big Thing” non ha intenzione di restare con le mani in mano, si mette subito sulle tracce degli “Hardy Boyz”. Lesnar riesce a contrastare senza problemi i due fratelli. La loro faida finisce a Judgement Day sempre nel 2002. Nello stesso anno ad inizio estate, il ragazzo del Dakota diventa “King of The Ring”

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FACE TO FACE WORDS MARCO RATTI

Summerslam 2013.Il main event vedrà il WWE Champion John Cena contro Daniel Bryan in un face to face molto più interessante di quanto può sembrare inizialmente, a causa di una serie di risvolti unici. Già lo stesso termini “Face to Face” va analizzato nel dettaglio perché esprime un primo aspetto fondamentale di questo match! John Cena è il face per eccellenza della compagnia di Stamford ed incarna da tanti anni ideali nobili come impegno, lealtà e rispetto e questo lo sappiamo tutti. E Bryan? La WWE ha lavorato molto sul suo personaggio, diventato beniamino della folla assieme a Kane nel Team Hell No, per poi tentare un turn heel che ci da Summerslam

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campione WWE? stava benissimo, con la sua fissazione dell’essere l’anello debole della coppia in seguito alla sconfitta contro lo Shield. La WWE ci ha provato, si è impegnata, lo ha fatto diventare un personaggio mentalmente instabile, lo ha fatto andare contro il Big Red Monster, ma non c’è stato niente da fare. Il turn heel non è riuscito perché i tifosi hanno spinto così tanto l’American Dragon con i loro incitamenti, che dai piani alti hanno capito che non potevano fermare questo momentum. E così Daniel Bryan è tuttora face, uno dei buoni, nonché uno dei più amati del momento. E allora a Summerslam vedremo un campione face contro uno sfidante face. Non se ne


vedono moltissimi di questi match, in quanto di solito si punta su rivalità che ricalcano il concetto di bene contro il male, i buoni contro i cattivi. Forse l’intenzione era di far turnare Bryan proprio perché il campione è face? Non ne possiamo avere la certezza, ma l’impressione è proprio questa. E dunque che succede ora? Succede che si sta costruendo un clima molto particolare ed interessante di rispetto reciproco, che lancia un messaggio forse ancora più forte rispetto di quello face vs heel. E solitamente nei match così viene regalato un grande spettacolo sportivo, una lotta pulita e leale che lascia un segno nella storia, indipendentemente da come andrà a finire il match. Perché questa volta il risultato del match non è per nulla scontato! E questo è il secondo grande punto forte di questo main event. Nei WWE Championship match di quest’anno potevamo leggermente intuire come sarebbe andata a finire: alla Royal Rumble in molti erano certi della vittoria di The Rock, così come poteva essere prevedibile la sua sconfitta a Wrestlemania 29, visto il suo contratto part time e gli impegni a Hollywood. Nei match successivi Cena ha affrontato due heel che a mio parere avevano poche speranze. Un titolo così breve per il Doctor of Thuganomics non avrebbe avuto senso. Invece contro Bryan è tutto diverso, perché si merita pienamente una cintura in vita e perché è così osannato dal pubblico che, se il campione non fosse Cena, sarebbe quasi incredibile che non vincesse. Dall’altro lato abbiamo un lottatore che non molla mai e la storia ci ha insegnato che Cena quando ha in mano la cintura è quasi imbattibile. Finalmente un grande main event che ci farà restare con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Abbiamo detto che John non molla mai. In realtà sarebbe più corretto dire che non “cede” mai. Se sulla maglietta

porta scritto “Never Give Up” un motivo c’è. Significa non arrendersi mai, metafora della vita quotidiana che lui trasporta a pieno sul ring. Qualcuno si ricorda le sconfitte di John Cena per sottomissione? Scommetto che sono in pochi quelli che hanno alzato subito la mano ed io stesso ho dovuto fare qualche ricerca per scoprire che in 11 anni di militanza in WWE l’attuale campione non ha mai perso in un “I Quit Match” ed è stato sconfitto per tap out solo 3 volte. Peccato che l’ultima sconfitta di questo genere risalga a 9 anni fa, quando a No Way Out 2004 Kurt Angle lo costringe a cedere con la sua Ankle Lock. A quel tempo però l’attuale 11 volte campione WWE non aveva ancora questo personaggio irriducibile e da allora non si è mai più sognato di cedere contro nessuno. Questo sfavorisce totalmente Daniel Bryan? Io credo di no. Il Flying Goat è celebre per essere un submission specialist che a quanto dice conosce più di 100 modi per far cedere l’avversario, uno su tutti la sua Yes Lock (conosciuta originariamente come LeBell Lock) che gli ha permesso di vincere innumerevoli match. In quanto a mosse fisiche atte allo schienamento, invece, è un po’ carente, data anche la sua statura. Al contrario John Cena può facilmente vincere un match sia per pin grazie all’Attitude Adjustment, sia per tap-out

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con la STF. Certo Bryan ha vinto parecchi match per schienamento, magari dopo una diving headbutt dal top turnbuckle o con pin improvvisi, ma non credo che sia questo il caso del match a Summerslam. Ma è possibile che John Cena perda il titolo senza essere schienato? Non escluderei a priori questa possibilità. Analizzando le sue sconfitte per sottomissione, sono state due contro Kurt Angle e una contro Chris Benoit, due grandi campioni che di tecniche di sottomissioni se ne intendevano e non poco. Io li inserisco senza dubbio tra i più grandi tecnician della storia di questo sport, così come vi inserisco Bryan. Se Cena si è dovuto arrendere di fronte alla grandezza dei primi due, è possibile che lo faccia anche di fronte a Daniel, che io ritengo essere loro pari. Ci possiamo dunque aspettare di tutto da questo match, che la WWE sta costruendo davvero bene. Una sfida al cardiopalma fino alla fine tra due face, entrambi

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grandi superstar del momento, le più in vista della compagnia. Non dobbiamo però dimenticarci un aspetto fondamentale. I due daranno tutto quello che hanno per vincere, senza esclusione di colpi, ma comunque vada a finire il match, il Biggest Event of the Summer potrebbe non concludersi immediatamente. Ad aspettare pronto a colpire potrebbe celarsi l’attuare Mr. Money in the Bank, la vipera Randy Orton, con la possibilità di incassare subito la sua valigetta nel tentativo di strappare il titolo a chiunque esca vittorioso. Con queste premesse, mi aspetto una serata che passerà alla storia.

EVOLUTION


OF DANIEL BRYAN WORDS THOMAS VITTON

Daniel Bryan, top wrestler della WWE sta diventando una vera e propria icona del Wrestling. In questo articolo ripercorremmo la strada fatta dall'ex lottatore di NXT in WWE, partendo da Wrestlemania 28. E' il primo aprile 2012. E' la ventottesima edizione del “Grand Daddy Of Them All”. Sheamus avendo vinto la Royal Rumble, ha diritto ad un match per il World Heavyweight Championship o per il WWE Championship. Il “Guerriero celtico” sceglie Daniel Bryan, campione del mondo dei pesi massimi. Il “vegano” viene accompagnato sul ring dalla sua fidanzata, Aj Lee. Il match ha inizio, Daniel è distratto, sta baciando la sua ragazza all'angolo. Sheamus ne approfitta e gli rifila un Brogue Kick. L'irlandese esegue lo schienamento, si laurea World Heavyweight Champion. Il match dura in totale 18 secondi. Far perdere il titolo in questo modo ad un lottatore del calibro di Bryan è una scelta al quanto stupida. Nel PPV più importante dell'anno il “vegano” poteva essere “sfruttato” in un modo decisamente migliore. Il WWE Universe si aspettava un match decisamente migliore perchè sa qual è lo standard del ragazzo di Washington. federazione.


In estate 2012 Bryan inizia a scontrarsi con Kane. I due successivamente formeranno un tag team e in autunno diventeranno campioni di coppia. Stamford non fa un errore ad affiancare il “vegano” ad una superstar del calibro di Kane, anzi Danielson non poteva chiedere di meglio, la “Big Red Machine” è un veterano del Wrestling, ha molto da insegnare al giovane lottatore, l'esperienza in WWE è sempre d'aiuto. I dirigenti però decidono di assegnare una gimmick assurda al “Team Heel No”. I due personaggi sono un fiasco ma questo la WWE lo sapeva fin dall'inizio. Lo scopo non era creare uno dei migliori tag team di sempre ma creare un feud adatto alla “TVPG”. Molti lottatori sono quel che sono proprio a causa di questo format. Nel ring però i due sono un vero portento. Daniel e Kane riescono a conquistare i titoli di coppia. Il ragazzo di Washington e la “Big Red Machine” avendo la cintura intorno alla vita sono dei bersagli. Infatti a fine 2012, a RAW, i Tag Team Champions vengono attaccati dallo Shield, tre lottatori di NXT che daranno filo da torcere ai due begnamini del pubblico. Finalmente la WWE accantona i feud da bambini dell'asilo e permette a questo grande lottatore di dare il massimo nel ring. In primavera 2013 Daniel e Kane verrano sconfitti in un match proprio dallo “Scudo” e perderanno i titoli di coppia. Poco male, Bryan ne esce comunque da vincitore. Con i suoi match ha fatto rimanere a bocca aperta tutto il WWE Universe ,è riuscito a difendere le cinture con l'aiuto Kane per quasi otto mesi. Stamford ha deciso di pushare i tre ragazzi dello “show giallo” passandogli le cinture. Dopo tante scelte sbagliate, eccone una giusta. Gli ex Tag Team Champions nelle settimane successive litigano (storyline). La WWE finalmente ha le idee chiare, ha capito che Daniel è un ottima risorsa per l'azienda, lo fanno quindi allontanare da Kane proprio per fargli proseguire la sua strada da solo.


E' giugno, Money In The Bank è vicino. Dopo aver combattuto dei match spettacolari contro Randy Orton, l'azienda di Stamford comunica che Bryan parteciperà al WWE Championship Money in The Bank Ladder Match. Tuttavia sarà Randy Orton a conquistare la valigetta rossa. Per Bryan però non tutto è perduto. Nel RAW post MITB, il WWE Championship John Cena deve scegliere il suo avversario per Summerslam. La folla è in delirio vuole a tutti costi il ragazzo di Washington come “number one contender” per il WWE Championship. Il leader della Cenation ascolta i fans. Daniel finalmente dopo aver dato l'anima è riuscito ad ottenere un match valido per il WWE title e ad arrivare al top della federazione

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“Cutting a promo in the summer of '91...the first of my career! Will the summer of '13 be my last?…”


THE END ? WORDS ERIC TATO COSENTINO «Cutting a promo in the summer of '91...the first of my career! Will the summer of '13 be my last?…” E’ con queste nostalgiche e criptiche parole che il nostro primo campione indiscusso, il canadese Christopher Irvine in arte Chris Jericho commenta una sua vecchia foto su Instagram, reperto di quando ancora era una Superstar in erba, una giovane promessa. La componente nostalgica è chiara, ma per quale motivo sarebbe da considerare criptico? Riflettete: Un commento del genere apre la mente a svariate possibilità. Poniamoci dunque qualche domanda analizzandole una per una. Chris ha forse intenzione di ritirarsi? Oppure è semplicemente incerto sul suo futuro in WWE? I dirigenti gli hanno fatto intendere che non è più una risorsa essenziale per l’azienda? Conosciamo tutti Chris Jericho, per ogni cosa che dice, ce ne sono altre mille non dette, basti pensare all’infinità di volte in cui ha detto che non sarebbe mai tornato e alla fine per svariati motivi tornò. Qualunque sia l’ipotesi corretta una cosa è certa: La carriera di Y2J è decisamente agli sgoccioli. Il suo ruolo negli ultimi due anni è stato quello di “jobbare” gli altri atleti regalando loro vittorie di alto livello che potessero fare curriculum. Non sono sicuro in ogni caso, che sia una decisione dei dirigenti, quella di lasciarlo a casa: Nonostante l’età, il canadese ha ancora molto da dare in quanto a performance, ed è ancora discretamente in forma. Questo, senza contare il fatto che di Superstars con la personalità di!

Y2J nascono una volta ogni cent’anni. Per quanto mi riguarda, è dunque più probabile la prima ipotesi: Chris è stanco e preferisce apparire nei Talk Show e andare in tour con i Fozzy, la sua rock band, piuttosto che continuare a prendersi botte per far crescere i più giovani. A pensarci, Chris ha raggiunto

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praticamente ogni obbiettivo nella sua carriera, in certi casi è arrivato anche dove nessuno è mai arrivato. Una cosa sola gli manca per ora a pensarci bene. Non ci arrivate? Mi pare ovvio: Non è ancora un membro della Hall Of Fame. Penso di non parlare solamente a mio nome, quando dico che un posto d’onore nella sala della gloria gli spetta di diritto. Chris Jericho è una leggenda vivente oramai da tempo, ha fatto la storia della compagnia sin da quando debuttò a Raw con la simpatica gimmick del virus di fine millennio rivisitato in versione Wrestler, da “Y2K” a “Y2J”. Chris è stato il primo WWE Undisputed Champion, avendo vinto quasi in contemporanea il WCW Championship contro The Rock e il WWF Championship contro Stone Cold nel 2001, unificando di conseguenza i due titoli creando il titolo che tutt’ora rimane il più prestigioso nella compagnia, ora conosciuto come WWE Championship. Il canadese è anche l’ideatore del Money In The Bank Ladder Match, che inizialmente avrebbe dovuto svolgersi solamentea Wrestle Mania XXI, ma ebbe talmente tanto successo da diventare addirittura un Pay Per View a se stante. Che altro dire? Il personaggio di Chris Jericho è decisamente una pietra miliare della federazione che tanto amiamo, un vero e proprio pezzo di storia, una leggenda vivente, nonostante ancora non sia stato etichettato come tale. Si merita l’Hall Of Fame? Si. Si ritirerà a breve? Non ne ho idea, ma credo proprio di si. Una cosa è certa però: I magnoni di Stamford non lasceranno andar via il canadese così, al burro. I dirigenti hanno sicuramente qualcosa di grosso in serbo per il ritiro di Y2J, potrebbe vincere ancora un titolo, o prendere parte ad un feud importante. Questo ancora non possiamo saperlo, ciò che posso dirvi però, è di godervi il canadese finchè

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ce lo abbiamo, le poche volte che c’è, poiché una volta in pensione, mancherà al mondo intero, anche a chi ora afferma il contrario. Del resto la storia insegna: In quanti non sopportavano Edge ed ora che si è ritirato lo vorrebbero indietro? Fatevi due calcoli… Siamo dunque giunti al termine di questo appuntamento estivo con Tato Cosentino, in esclusiva sul Solowrestling Magazine! Io vi ricordo che ho un canale Youtube dove pubblico regolarmente, per Solowrestling, video-recensioni riguardanti il mondo dello Sport Spettacolo, dunque per chi se le fosse perse, non dimenticatevi di farci un salto! A questo punto “Io me ne andrei” come disse Baglioni, e vi do l’appuntamento a un prossimo “ARTICOLONE” In esclusiva qui, sul nostro Magazine, SIAOH


SPECIAL

Stiamo per arrivare al momento culmine dell’estate. Chi non adora il mese d’agosto: mare, sole, belle donne in bikini, serate passate a giocare in un campo a calcetto, in sala giochi, all’aperto in una qualche splendida città balneare… E non solo. Agosto, infatti, è anche il mese che ospita uno degli eventi più importanti dell’annata WWE: SummerSlam. Ormai attivo da circa 25 anni, SummerSlam ha da sempre costituito l’apice dell’estate targata WWE, agendo spesso come “giro di boa” concludendo rivalità storiche o offrendo spunti per iniziarne altre. Ed essendo il primo dei “Big 4” a svolgersi dopo WrestleMania, l’importanza di SummerSlam non viene mai meno. Ma bando alle ciance e rituffiamoci, dopo tanto tempo, nel passato. Ma stavolta, faremo le

cose in maniera un pochino diversa: stavolta vorrei condividere con voi lettori le mie personali esperienze con SummerSlam, dicendovi quali furono, a mio modo di vedere, le cose che mi hanno impressionato di più in assoluto nell’ambito di questo evento, per come l’ho vissuto io. E quindi, partiamo. I ricordi più lontani di SummerSlam alla mia memoria risalgono all’epoca dell’Era Attitude. Nel lontano 1999, vidi Mankind conquistare il titolo WWF nel Triple Threat contro Stone Cold e Triple H. Fu un trionfo, così come quando il “figlio prediletto di mamma Foley” conquistò il titolo a RAW contro The Rock, decretando il successo della WWF sulla WCW. Questi furono i primissimi ricordi che ebbi di SummerSlam. Le emozioni non finirono di certo qui: qualche

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anno più tardi, nel 2002, assistetti alla definitiva consacrazione di Brock Lesnar. Il Next Big Thing, al termine di un match emozionantissimo, riuscì a diventare il campione indiscusso WWE battendo The Rock. Con questo, Lesnar divenne il campione del mondo più giovane mai esistito (25 anni) e divenne, nell’arco di soli 5 mesi dal suo debutto, il wrestler che è riuscito a conquistare un titolo mondiale nel minor tempo possibile nella storia del wrestling. Per non parlare del violentissimo match tra Triple H e Shawn Michaels, un match che a guardarlo ancora adesso vengono i brividi. Le emozioni perdurarono anche nel 2003, edizione di SummerSlam che ospitò il secondo Elimination Chamber Match della storia. Quel match fu vinto da Triple H, un match in cui entrò da World Heavyweight Champion e ne uscì ancora

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come tale. Quella fu solo la prima delle tante vittorie di The Game all’interno della camera infernale. Nel 2004, assistemmo alla storia: Randy Orton, allora un giovanotto di appena 24 anni e 4 mesi, riuscì a sconfiggere Chris Benoit laureandosi per la prima volta campione del mondo, divenendo così il più giovane campione del mondo della storia, record che fino a due anni prima apparteneva a Brock Lesnar. La vittoria di Orton sancì la sua uscita dall’Evolution e l’inizio della sua lunga faida con Triple H. Purtroppo, il primo regno titolato del Legend Killer durerà appena un mese, sicchè ad Unforgiven, Triple H si riprenderà il titolo. l 2005 targato SummerSlam continuò a regalare emozioni a profusione: ricordo di aver atteso con trepidazione il match “Leggenda vs. Icona” tra Hulk Hogan e Shawn Michaels, un match ricchissimo di pathos nonostante le condizioni fisiche di Hogan, tutt’altro che perfette, un Hogan che peraltro riuscì a vincere. Un altro match che attesi tantissimo, fu il secondo


capitolo della rivalità tra Randy Orton e l’Undertaker, con il Legend Killer tornato per prendersi la sua rivincita contro il Deadman dopo aver perso ed essersi infortunato nel match che i due ebbero a WrestleMania 21. Alla fine, vinse Orton aiutato dal padre, “Cowboy” Bob Orton, continuando la rivalità per tutto il resto del 2005, rivalità che si concluderà nell’Hell In A Cell di Armageddon 2005. Un’altra edizione che mi diede emozioni fu quella del 2007: le attenzioni erano tutte concentrate su un solo uomo, assente dalle scene da circa 7 mesi per via di un grave infortunio al ginocchio: Triple H, in quell’occasione, fece il suo ritorno contro King Booker, reo di essersi dichiarato re dell’intera WWE. Ma, per qualche “Re dei Re” di nostra conoscenza, evidentemente, il discorso fu tutt’altro che condiviso. Infatti The Game tornò a SummerSlam sconfiggendo King Booker senza troppi patemi. Non fu un evento di chissà quale levatura, ma allora mi emozionai tantissimo ad attendere con fervore il ritorno di uno dei miei lottatori preferiti in assoluto. Anche il 2008 fu un’edizione che ricordo con piacere: infatti, pur essendo il primo SummerSlam sotto l’egida del TV-PG, assistemmo a un eccellente Hell In A Cell Match tra The Undertaker e Edge, molto bello e spettacolare nonostante l’assenza del sangue. A tutt’oggi, quello è considerato uno dei migliori Hell In A Cell dell’Era TV-PG, e a mio parere, quel match di SummerSlam 2008 può solo essere superato dall’Hell In A Cell di WrestleMania XXVIII tra lo stesso Undertaker e Triple H. L’edizione 2010 di SummerSlam è un’edizione che io ho atteso con grande fervore: allora, la rivalità cardine di quel periodo era la rivalità che coinvolgeva John Cena (tanto per cambiare) contro i novellini del Nexus, una stable che fino ad allora aveva seminato terrore in ogni dove nelle arene WWE. Per

SummerSlam 2010, un team capitanato da Cena avrebbe affrontato in un 7 vs. 7 l’intera formazione del Nexus. A sorpresa, in quell’occasione, ci fu il ritorno di Daniel Bryan, messo fuori gioco dal Nexus stesso tempo prima. Il match di SummerSlam fu solo uno dei primi capitoli della faida Cena/Nexus, che si evolse (venendo gestita peraltro sempre peggio col passare dei mesi) per tutto il resto del 2010, quando Cena sgominò una volta per tutte il leader della stable, Wade Barrett, in quel di TLC. Altra edizione che attesi tantissimo fu l’edizione 2011: un mese prima, a Money In The Bank, CM Punk aveva conquistato il titolo WWE ai danni di John Cena, andandosene

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dalla federazione con la cintura alla vita per via del suo contratto in scadenza. Successivamente, a RAW, venne istituito un torneo per decretare un nuovo campione WWE, che fu vinto da John Cena. Ma mentre Cena stava per festeggiare, Punk fece il suo ritorno in pompa magna, con sempre addosso la cintura conquistata a Money In The Bank, dando così luogo a un evento senza precedenti: nel ring erano presenti ben due campioni WWE in contemporanea. Triple H, per decider chi fosse il legittimo ed indiscusso campione, istituì un match tra Punk e Cena a SummerSlam. Il match fu vinto da Punk, per via di una clamorosa svista arbitrale di Triple H (che in quell’occasione vestiva i panni di arbitro speciale). La gioia di Punk fu breve ed effimera, sicchè Kevin Nash fece il suo ritorno a Stanford attaccando l’indiscusso campione WWE, permettendo di conseguenza ad Alberto Del Rio di incassare con successo la sua valigetta del Money In The Bank. Questo è lo speciale di

SummerSlam per questo numero del SoloWrestling Magazine, uno speciale un po’ diverso dal solito in quanto molto soggettivo, che è servito per raccontare a voi lettori la mia personale esperienza con SummerSlam, per come l’ho vissuta io in 15 anni che seguo il wrestling, esponendo le mie considerazioni personali sugli avvenimenti legati a questo PPV che mi hanno impressionato di più. Prima di congedarmi da voi, però, vorrei “estendere” questo speciale interagendo con voi lettori: vorrei infatti invitarvi ad andare sul gruppo Facebook di SoloWrestling (che prende il nome di “SOLOWRESTLING FORUM”) e di raccontare le vostre impressioni personali sul vostro SummerSlam, per come l’avete vissuto voi, in modo da condividere ed esporre con il resto della community del wrestling web le vostre e le nostre storie. Direi che, a questo punto, non c’è più altro da aggiungere.


LA CALDA ESTATE DELLA TNA WORDS ENRICO DELFINO Eh già: è proprio una calda, caldissima estate per la TNA. Forse sarebbe meglio dire rovente. Che cosa sta succedendo a questa federazione? Come tutti voi suoi sostenitori ben saprete, la TNA circa dall’inizio dell’estate sta drasticamente tagliando i costi e licenziando gran parte dei propri atleti. Sono stati molti, e nel giro di poco tempo, i licenziamenti in casa TNA. Probabilmente, dopo che sarà pubblicato questo articolo ce ne saranno altri, magari altrettanto significativi, e temo che la “rivoluzione” prosegua anche dopo l’estate. E’ davvero una situazione delicata per la TNA, la quale è stata costretta a tagliare, ovunque ne avesse l’opportunità, per rientrare nelle spese. Cosa possiamo identificare come la causa principale? La risposta direi che è evidente: la

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causa principale è la decisione di aver portato Impact Wrestling On the Road, abbandonando definitivamente la Impact Zone. Si tratta certamente di una scelta da intraprendere se si vuole crescere, e noi fans abbiamo sempre atteso il giorno in cui avremmo visto Impact fuori dalla piccola Impact Zone (sempre la solita piccola Impact Zone, con i soliti spettatori, spesso addormentati, forse perché abituati a vedere in prima persona i propri beniamini; nulla a che vedere con i grandi scenari della WWE, con arene da oltre i 10.000 posti di capienza, spesso sold out). Beh, portare Impact Wrestling in giro per l’America è sicuramente un inizio, ed un bel colpo d’occhio per noi spettatori. Purtroppo, però, questa avventura porta a pesantissimi costi. La TNA


deve assolutamente rientrare nei 17 milioni annuali che sono stati spesi per andare On the Road. Prima, nella Impact Zone, si risparmiava alla grande, ed è probabilmente questo uno dei motivi che hanno frenato per tanti anni la compagnia dal spostarsi da Orlando. Non dimentichiamoci poi dei vari costi legati allo spostamento dei vari dipendenti (atleti e non) da una città all’altra. Insomma: è un grandissimo sacrificio. Tecnicamente, direi tranquillamente che è un sacrificio necessario. Però, dati i problemi finanziari che ne sono conseguiti, non sono sicuro del fatto che sia stata una scelta così giusta. Qualcosa non è tornato nei conti degli addetti ai lavori della compagnia: si sono resi conto, troppo tardi, che il rischio di non rientrare nelle spese era elevato. Detto in parole povere: non potevano pensarci prima? Un’altra ipotesi da tener conto è che magari si aspettassero un maggiore ritorno economico da questa nuova esperienza. Le arene spesso sono semivuote, e, anche se l’abilità della produzione fa in modo che a noi spettatori sembrino abbastanza piene, in realtà i numeri parlano chiaro. Certo: 3.000 spettatori a taping non sono poi così tanto male, ma è probabile che in molti, all’interno della compagnia, si aspettassero qualche cifra maggiore. Nemmeno la WWE con SmackDown fa sempre grandi numeri, ma la differenza sta sostanzialmente nei contratti TV e nel merchandising, oltre che a varie iniziative che fanno entrare nelle loro casse qualche soldo in più; la TNA non è agli stessi livelli della WWE per quel che riguarda i contratti TV o il merchandise. Se non avesse questo problema, riuscirebbe in parte a rifarsi della scarsa affluenza agli show. Torniamo al discorso dei 17 milioni di dollari da ricoprire come spesa. Tale cifra è in parte finanziata da Spike TV, che, ad ogni puntata, spende circa 6-700.000$

L’emittente televisivo è sempre stato molto soddisfatto dello show Impact Wrestling, e lo è pure adesso. D’altronde, è lo show televisivo con i ratings più alti in tutto il suo palinsesto. E’ una grande fortuna per la TNA: in questo modo, Spike TV investe sul programma ed è in grado di aiutarlo economicamente. Ricordiamo, inoltre, che la TNA e Spike TV hanno rinnovato il contratto per altri 5 anni di recente, e che quindi almeno per questi anni dovremmo continuare a vedere Impact in onda su quel network. C’è però un rischio: nel caso in cui i costi diventassero veramente troppo eccessivi, e la TNA non riuscisse a proseguire a lungo con le proprie gambe, non sarebbe da escludere che l’emittente televisivo cominciasse a tagliare i ponti con questo show. Si tratta comunque di un’ipotesi remota, almeno per il momento. Un’altra questione è che i ratings sono stabili e non aumentano (anzi, in media sono calati rispetto al 2012). Quale ragione ha Spike TV di finanziare Impact On the Road? Sicuramente quella che se lo show fa tappa in più stati, viene pubblicizzato maggiormente, e, di conseguenza, può portare nuove persone a seguirlo ed a sintonizzarsi sul network. Inoltre, mostrare uno show dalle dimensioni più “grosse”, rispetto a quello che si svolgeva all’interno della piccola Impact Zone, può attirare nuovi spettatori (anche solo il semplice colpo d’occhio può fare la differenza, e io conosco gente che snobba federazioni minori solo per l’assenza di fuochi d’artificio, di stage giganteschi o di un’arena con 10.000 persone presenti). Eppure, come ho già detto, i ratings non aumentano. Forse bisogna ancora aspettare, sia per i ratings, sia per l’affluenza alle arene. Però, non credo che Spike TV possa attendere troppo a lungo. Potrebbe imporre alla compagnia di tornare in uno studio televisivo fisso (non più la Impact Zone, dato

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che è stata smantellata; inoltre, pare che non si siano lasciati in buoni rapporti, per le modalità e le tempistiche con le quali il contratto non è stato rinnovato). Questo però non potrebbe accadere prima della fine dell’anno, dato che hanno le arene bloccate fino ad allora (se ne riparlerebbe per il 2014). Passiamo ai licenziamenti. Hanno cominciato con Taeler Hendrix, Joey Ryan, Christian York, Crimson. Prima annotazione: tre di questi wrestlers licenziati sono vincitori del Gut Check. Quale considerazione potrà avere ora questo concept, dopo tali licenziamenti? D’altronde, persino Joey Ryan, che ha avuto una particolare visibilità, un’intera storyline, culminata in un match a Bound For Glory con Al Snow (mica poco per un debuttante), non è stato risparmiato. Pure Christian York è partito alla grande (gli fecero subito affrontare, ed alla

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pari, avversari del calibro dell’allora campione del mondo Jeff Hardy, Rob Van Dam e Bobby Roode), ma questo non è bastato per garantirgli la permanenza nel roster. Gli unici due vincitori del Gut Check che sono ancora lì e che hanno un minimo di visibilità sono Wes Brisco (che però costituisce un’eccezione, dato che la sua partecipazione al Gut Check fu parte della storyline degli Aces’n Eights) e Jay Bradley, partecipante alle Bound For Glory Series (pur non riscuotendo grandi successi). Lo ripeto: quale considerazione può avere, in seguito a questi licenziamenti, da parte dello spettatore, il Gut Check? Se guardiamo alla WWE, uno spettatore, al momento attuale, può essere benissimo motivato a seguire NXT, dato che i frutti di questo show vengono mostrati nel Main Roster e con una grande considerazione. Ciò non accade in TNA con il Gut Check. Lo ripeto: se nemmeno Joey Ryan, che ha avuto una storyline molto lunga, ben costruita,


culminata a Bound For Glory, è stato, innanzitutto, lanciato in alto nella compagnia, e, poi, risparmiato da questo taglio dei costi, mi viene assai difficile pensare che qualche futuro vincitore possa avere un grande futuro in TNA (a meno che non si presenti qualche fenomeno vero e proprio). Il Gut Check, tuttavia, è molto seguito dal pubblico di Impact, visto che i segmenti che lo coinvolgono hanno un alto numero di spettatori in televisione: a quanto pare, il pubblico americano apprezza molto i talent show, gli spettacoli alla X-Factor. Buon per loro, ci mancherebbe, però sarebbe anche opportuno che questo concept conduca a qualcosa di concreto. Altre persone che sono state licenziate sono Tara, Doc, Jesse Sorensen, D’Lo Brown, Bruce Pritchard, più Matt Morgan che se n’è andato di sua iniziativa. Insomma: molti licenziamenti e tagli per rientrare nelle spese dovute alla decisione di portare Impact On the Road. Ho già chiesto (in maniera retorica): non se ne sono accorti prima del fatto che i conti non tornavano? Adesso ci ritroviamo con una federazione che sta tagliando qualsiasi cosa possa tagliare, che sta sfoltendo il proprio roster, e che sta addirittura meditando di ridurre gli stipendi dei propri dipendenti, per risparmiare soldi. Siamo così sicuri, però, che tutti questi risparmi siano sufficienti a far rientrare la TNA nelle spese previste? Io non molto. 17 milioni all’anno sono davvero una grande cifra, e non credo che la soluzione sia quella di ridurre gli stipendi ed i contratti. Qualcosa otterrai pure, certo, ma non quel tanto che basta per risolvere il problema. Non credo che, con i tagli appena fatti, arrivino nemmeno a coprire il costo di un singolo taping. Questo se pensiamo che, inoltre, molti atleti vengono pagati a gettone e per apparizione. C’è un’altra questione da tenere presente: ultimamente, pare che gli stipendi,

sia di atleti che di dirigenti, siano pagati in ritardo (anche quello di Hulk Hogan). E’ sicuramente il sintomo di una malattia. Sempre secondo alcune voci, pare che in molti siano insoddisfatti da questa situazione. Come dar loro torto? Il malcontento generale negli spogliatoi TNA è un brutto segno, ma, al tempo stesso, può incentivare i piani alti a migliorare i vari rapporti con i dipendenti e a migliorare le cose. Certo che, se fossi un lowcarder della TNA, inizierei a preoccuparmi, e, anche, ad arrabbiarmi fortemente. Dixie Carter ha svolto una riunione in occasione di Destination X, in

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cui ha detto che chiunque può essere vittima dei tagli, ma che questi sono fatti unicamente per il bene della compagnia nel lungo termine, rassicurando che essa stia bene al momento. E’ vero: i tagli sono stati fatti, e continuano ad essere fatti, per garantire stabilità e benessere alla compagnia nei prossimi mesi. E’ uno stringere la cintura, un po’ come quando si apre un’attività e si fanno dei sacrifici nella speranza di tornare a galla fra qualche mese, con qualcosa in più. Non si può avere un gran numero di persone nel roster e, al tempo stesso, spendere così tanto, soprattutto se lasci molta gente a casa e non la fai apparire negli show (Joey Ryan, per esempio, ha ammesso di aver passato molto tempo a casa, e di essere stato pagato ugualmente). Dixie Carter ha anche affermato che gran parte dei problemi economici siano sorti a causa della registrazione dei PPV One Night Only. Non credo sia un’affermazione vera, sinceramente: si tratta di PPV registrati, poco pubblicizzati, con una realizzazione davvero semplice, e con molta gente pagata solamente per l’apparizione. Insomma, sembrano tutto tranne che costosi, ed è veramente improbabile che siano essi stessi a dare così tante grane alla TNA. Concludendo: credo proprio che la TNA non chiuderà affatto. L’ipotesi, al momento, non è ancora contemplabile, e dovrebbero succedere molte cose (ben più gravi) prima di poterla tirare in ballo. Certo, non sono buoni segnali per la compagnia quelli di quest’estate, ma la possibilità di riprendersi, almeno dal punto di vista economico, c’è. Spike TV è soddisfatta di Impact, anche adesso, e difficilmente si tirerà indietro, non finanziando più quello che è lo show più seguito del suo palinsesto. Da poco hanno rinnovato il contratto di altri 5 anni, e non ci sono segni di crisi nel rapporto fra le due parti. Se Spike TV

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si tirasse indietro da un momento all’altro, nonostante il contratto, rischierebbe di precipitare in un caso penale, con tutte le sue pesanti conseguenze. E’ vero che se l’esperienza (costosissima) di Impact On the Road portasse più a danni che a guadagni, l’emittente potrebbe decidere di non investire più, costringendo, di fatto, Impact a tornare in una zona fissa (anche se non più la Impact Zone). Se Spike TV non avesse più intenzione di continuare a trasmettere Impact Wrestling, questi potrebbero cercare casa in qualche altro network (ma un programma che fa in media 0.9/1.0 di ratings non dovrebbe incontrare particolari difficoltà). D’altronde, anche SmackDown ha cambiato numerosi network (alcuni addirittura di Ted Turner). Comunque sia, il matrimonio tra Spike TV e la TNA dura da circa 8 anni: se l’emittente non si è mai tirato indietro, nonostante i periodi di crisi e i ratings che non sono aumentati considerevolmente, ma, anzi, continua a finanziare lo show, probabilmente un ritorno c’è. Inoltre, la Panda Energy è l’azienda di famiglia, il cui


proprietario, Robert W. Carter, è il padre di Dixie Carter. La Panda per molti anni ha aiutato economicamente la TNA, e non è da escludere che possa farlo nuovamente (d’altronde, è l’azienda della figlia). Questo è possibile, ma è possibile anche il contrario. Ma si tratta solo di ipotesi. Insomma: in questi anni la TNA è andata avanti con le proprie gambe, ma la Panda Energy rappresenta un cuscinetto molto comodo e rassicurante. Quindi, credo proprio che non succederà nulla alla TNA: ci sarà, molto probabilmente, un ridimensionamento, anche abbastanza netto e drastico, e le cose non saranno più le stesse. Certo: l’immagine del brand e della compagnia sarà sicuramente danneggiata, ed il caso Sorensen (che ha rischiato la vita per lavorare con loro, ed è stato licenziato) l’ha sporcata in maniera pericolosa. In precedenza, nemmeno la questione legata a Zema Ion ha aiutato molto. Neppure la qualità

degli show è eccelsa: alterna periodi molto buoni e godibili (come quello tra LockDown e Slammiversary) ad altri al limite dell’osceno e del nonsense (come quello attuale). Anche se la compagnia restasse in piedi e si riprendesse da questi problemi, dovrebbe necessariamente ripulire l’immagine, fare un rebranding ed un ridimensionamento gestiti bene, che possano dare nuovamente lo stimolo a fidarsi della compagnia. D’altronde, con la WWE che ha aperto il Performance Center, con Triple H alla guida del suo territorio di sviluppo, NXT gestito molto bene e che potrebbe essere trasmesso in chiaro, e tutte le opportunità concesse ai vari rookie (oltre, ovviamente, alla maggiore quantità di soldi), perché mai un atleta giovane e promettente dovrebbe preferire, ora come ora, la TNA alla WWE?

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WMXXX


ULTIMA CHIAMATA? Come sappiamo tutti le condizioni dell‘ Undertaker sono piuttosto precarie e forse a Wrestlemania 30 vedremo l'ultimo match del Phenom. Ma andiamo a ripercorrere la straordinaria carriera di Taker in tutti i suoi match a Wrestlemania. Come sappiamo il Deadman al Grandaddy of Them All ha sempre offerto match spettacolari e pieni di emozioni,cimentandosi con alcune delle maggiori Superstar della WWE. Ricordiamo quando a Wrestlemania VII sconfisse il leggendario Jimmy Snuka in pochi minuti, dimostrandosi di già un lottatore di alto livello. L'anno dopo Taker affrontò l'ex amico Jake “The Snake”Roberts portando di nuovo una vittoria a casa. L'anno dopo Taker vinse per

squalifica contro Giant Gonzalez,ecco su questo match il gigante argentino detiene un record speciale,difatti è l'unico wrestler che è stato sconfitto da Taker senza essere stato schienato a Wrestlemania. Gli anni successivi Taker continua a sconfiggere giganti di gran calibro come King Kong Bundy e Kevin Nash,ma a Wrestlemania XIII arriva la gloria per il Becchino. Infatti Taker si aggiudica il suo match contro Sicho Sid conquistando il WWF Championship a Wrestlemania per la prima e unica volta al PPV più importante della WWF. L'anno successivo la Streak di Taker si trova in serio pericolo,il suo avversario è il fratellastro Kane che cede al becchino dopo addirittura 3 Tombstone. Negli aRic Flair,tanto

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per citarne,addirittura a Wrestlemania 19 sconfigge in un Handicap Match A-Train e Big Show. A Wrestlemania 23 Taker non solo porta la Streak sul 15-0 ma conquista il World Heavyweight Championship per la prima volta e diventando anche la prima Superstar a vincere sia il WWE che il World Heavyweight a Wrestlemania. L'anno successivo Taker conquista nuovamente la medesima cintura sconfiggendo la Rated “R” Superstar. Negli ultimi 5 anni Taker ha sconfitto in match epocali due volte Shawn Michaels,portando l'Heartbreak Kid al ritiro,due volte Triple H e la sua ultima vittima è stata il Best In The World CM Punk. Ma da Wrestlemania 27 i continui problemi fisici hanno portato Taker ad esibirsi solo una volta all'anno,e una sola volta eccezionalmente a Raw 1000. Anche se Taker è ormai in età avanzata,la sua carriera è stata spesso travagliata da infortuni,sopratutto alle spalle. Questo ha portato Taker a periodi di riposo,molte volte forzati,di conseguenza con l'età che avanza inesorabilmente il Deadman ha sempre più difficoltà nei movimenti e questo lo porta ad esibirsi sempre meno. Di certo sappiamo che oggi come oggi Taker non potrebbe combattere tutto l'anno neanche se lo volesse. Per questo a breve il Becchino subirò un delicato intervento chirurgico alle spalle per cercare di tornare in forma. L'operazione potrà avere un duplice fine. Se andrà a buon fine la carriera di Taker potrà continuare per altri 2,3 anni anche negli show settimanali. In caso non si riesca a curare del tutto queste beneamate spalle potremo vedere l'Undertaker per l'ultima volta a Wrestlemania XXX. Lo so potrà sembrare brutto andare a Wrestlemania e non sentire più le sue campane come ammonimento della sua entrata ma Taker ormai è molto avanti con l'età,e le condizioni fisiche precarie certo non lo aiutano. come

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Triple H ecomunque vada a Wrestlemania XXX come ultimo avversario del Deadman vedrei bene 4 avversari. Il primo è John Cena, perchè John rappresenta la WWE del presente e Taker quella del passato,certo se Taker perdesse la Streak sarebbe perduta definitivamente ma questa sconfitta farebbe anche da passaggio definitivo del testimone a Cena. Il secondo è Brock Lesnar,tutti sappiamo che tra i due non scorre buon sangue e i conti tra i due non si sono ancora saldati dopo l'abbandono di Lesnar alla WWE,e quale migliore PPV per offrire questa fantastica sfida se non Wrestlemania? Il terzo è Kane, credo che sappiamo tutti il loro match a Wrestlemania XIV,bellissimo,con Kane che si era portato a pochissimo dalla vittoria e che mise veramente in difficoltà Taker per la prima volta,credo che un match finale tra i due fratellastri segnerebbe davvero la fine di un'era. L'ultimo avversario è,naturalmente, Sting. Il loro Dream Match è da sempre il sogno di milioni di fans. Taker come emblemma della WWE e Sting come emblemma della WCW e della TNA,anche questo sarebbe il finale speciale per un lottatore speciale come Taker. Qualunque cosa accada Taker ha davvero dato tanto a questo business e noi non possiamo fare altro che ringraziarlo per tutto quello che ha sopportato,per tutti gli infortuni subiti,per far emozionare noi fans.

WORDS ALESSANDRO SILVESTRINI




Money In The Bank 2013 Evento: WWE Money In The Bank Data: 14 luglio 2013 Arena: Wells Fargo Center Località: Philadelphia, PA

WORDS FABIO BERETTA

Siamo finalmente arrivati ad un punto cruciale nell’annata WWE: Money In The Bank torna a fare capolino sui nostri schermi televisivi e quest’anno ci regala un’edizione dalle importantissime premesse e dall’attesa papabile. Innanzitutto, l’incredibile taratura per il Money In The Bank che offre al vincitore un match per il titolo WWE: sette partecipanti di altissimo calibro, in cui l’uomo più atteso sarà sicuramente il rientrante Rob Van Dam, la cui presenza è stata annunciata sin da Payback. Per il Money In The Bank che offre al vincitore un match per il titolo del mondo, invece, non ci sono le stesse attese, anche se i partecipanti, tutti di buon livello, sicuramente garantiranno una certa incertezza a livello di pronostici. I detentori dei titoli massimi, invece, non avranno sicuramente vita facile: John Cena deve difendere il titolo WWE dall’assalto selvaggio di Mark Henry, mentre Alberto Del Rio deve difendere il suo titolo WWE nell’ennesima rivincita contro Dolph Ziggler. Fatte queste premesse, allacciamo le cinture, e prepariamoci a scattare appena.

vedremo lampeggiare il semaforo verde; verde, come i soldi in banca. Questa è la recensione di Money In The Bank. 1° Match - Money In The Bank Ladder Match World Heavyweight Championship Contract on the line Il match d’apertura della serata è il primo dei due Money In The Bank Ladder Match: la valigetta blu che garantisce un contratto per un match al titolo del mondo dei pesi massimi viene contesa, questa sera, tra SOLO WRESTLING MAGAZINE | 37


Dean Ambrose, Cody Rhodes, Damien Sandow, Wade Barrett, Fandango, Jack Swagger e Antonio Cesaro. Come opener, questo match si merita ben oltre la sufficienza piena. Tantissimi spot interessanti in oltre un quarto d’ora di match, uno su tutti Dean Ambrose, che sfruttando un attacco combinato di Swagger e Cesaro, usa la scala come rampa per arrivare alla valigetta. C’è stata poi l’interferenza dello Shield, che ha tantato di favorire la scalata di Ambrose, ma questi sono stati fermati dagli Usos, usciti sconfitti nell’ottimo match del pre-show contro i campioni di coppia dello Shield. Nel caos generale e nel tripudio della folla di Philadelphia, Cody Rhodes sembra essere destinato a staccare la valigetta, ma all’ultimo momento viene disarcionato da Damien Sandow, che così può andare a vincere il match e fregiarsi del titolo di Mr. Money In The Bank. Inaspettata quanto (secondo il mio modesto parere) immeritata la vittoria di Sandow quando la vittoria l’avrebbe invero meritata Cody Rhodes, il che fa calare leggermente il giudizio personale sul match. Ma nel complesso un eccellente opener, ricco di emozioni. VOTO: 7,5 2° Match - Match singolo Interconinental Championship Curtis Axel [c] contro The Miz 38 | SOLO WRESTLING MAGAZINE

Il secondo incontro della serata vede in palio il titolo intercontinentale: Curtis Axel difende la sua cintura contro The Miz. Il match è stato abbastanza corto, durato circa nove minuti, ma è stato molto molto rapido, anche se ha visto la predominanza di The Miz nelle fasi iniziali. Ci sono stati diversi kick-out e diversi ribaltamenti di fronte; The Miz riesce perfino a liberarsi dallo schienamento dopo l’esecuzione del Perfect Plex. Alla fine, Curtis Axel riuscirà a liberarsi dalla morsa della Figure-4 Leglock, a stordire The Miz e ad affossarlo con la sua Swing Neckbreaker, la manovra che tempo fa era conosciuta con il nome di McGillicutter. Vittoria quindi di Curtis Axel che finora sta facendo bene da campione intercontinentale, e le sue prestazioni sul ring stanno migliorando visibilmente. VOTO: 6,5 3° Match - Match singolo Divas Championship AJ Lee [c] contro Kaitlyn Terzo match della serata e rematch da Payback, ma a parti invertite: questa volta, infatti, Kaitlyn sfrutta la sua clausola di rivincita contro AJ, nel tentativo di riconquistare il titolo della Divas che la fidanzatina di Dolph Ziggler le aveva strappato lo scorso mese in uno dei match femminili più intensi che si siano mai visti da qualche anno a questa parte. Il match non è stato brutto di per sé, ma meno


intenso rispetto a quello che le due avevano disputato a Payback. Ed è per questo che la sufficienza è un po’ rosicata. Comunque il match è carino, durato sui sette minuti, e ha visto la vittoria di AJ che sottomette Kaitlyn con la Black Widow. VOTO: 6-

cominciato a prenderlo in giro chiamandolo “Cryback”. Sfortunatamente, il match non è tutto sto granchè. Non trasmette emozioni ed è abbastanza monotono. Ancora di più lo è la conclusione, con Ryback che vince di rapina, con un roll-up. Fine. Nulla da dire sul resto, se non che il match 4° Match - Match singolo è utile solo a livello statistico: infatti con Chris Jericho contro Ryback questo trionfo Ryback interrompe un digiuno di vittorie in PPV che perdurava Il quarto match della serata è il match tra dallo scorso ottobre, quindi da circa 9 mesi. Chris Jericho e Ryback. VOTO: 5 Ancora una volta, abbiamo la dimostrazione di come Jericho sia geniale e 5° Match - Match singolo crei dei veri e propri trend: in questo caso, World Heavyweight Championship prendendo spunto dal fatto che Ryback si Alberto Del Rio [c] contro Dolph Ziggler sia lamentato della sua condizione, ha SOLO WRESTLING MAGAZINE | 39


Quinto match della serata e altro match titolato: Alberto Del Rio, tornato heel dopo Payback, difende la cintura di campione del mondo dall’assalto di Dolph Ziggler, diventato face. Il match, a mio parere, è migliore di quello visto a Payback: è stato molto più rapido e gradevole, e soprattutto non è stato dominato da Alberto Del Rio. Entrambi gli atleti resistono alle finisher dell’avversario e danno vita ad un match emozionante, almeno fino al finale. Nell’ultimo frangente di match, sopraggiunge AJ Lee, con tanto di cintura delle Divas appresso, e sotto gli occhi dell’arbitro, usa la cintura per colpire del Rio, sancendo così la squalifica di Dolph e la conferma di campione da parte di Del Rio. Insensata scelta di booking, o perlomeno 40 | SOLO WRESTLING MAGAZINE

mal gestita: avrebbe avuto molto più senso se, in una situazione convulsa, AJ avesse sbagliato mira colpendo Ziggler e dando la vittoria a Del Rio. Comunque, questo finale fa abbassare di molto il mio giudizio sulla contesa, che sul punto del lottato ci aveva regalato un match più che buono. VOTO: 6 6° Match - Match singolo WWE Championship John Cena [c] contro Mark Henry Il match che segue è il match valido per il titolo WWE: John Cena, il campione in carica, difende la sua cintura dall’assalto di Mark Henry, che per arrivare a questa chance titolata è arrivato anche a mentire


sul suo ritiro attaccando a tradimento il leader della Cenation. Il match, in sé e per sé, è assai ordinario, nulla di trascendentale o di eccessivamente eclatante. Si sono visti tanti kick-out, e anche tanti ribaltamenti di fronte. L’unica cosa che non mi è andata molto giù è il fatto che continuino a far passare John Cena come incapace, durante la rivalità, di sollevare Mark Henry per l’Attitude Adjustment per poi farlo inevitabilmente nel momento cardine del match. Peccato che, evidentemente, si erano ben scordati che a WrestleMania XX, nel 2004 (si parla di nove anni fa, memoria corta neh?), John Cena è riuscito a sollevare Big Show, che pesava almeno 30 chili in più di Henry.

Comunque match anonimo, che vede la conferma di John Cena ancora campione WWE. VOTO: 5,5 Main Event - Money In The Bank Ladder Match WWE Championship Contract AllStar Ladder Match Il main event della serata è il Money In The Bank Ladder Match con in palio la valigetta rossa, quella che garantisce un contratto per un match contro il detentore del titolo WWE. A contendersi il prezioso oggetto sono CM Punk, Christian, Randy Orton, Daniel Bryan, Sheamus e il rientrante Rob Van Dam. Al match avrebbe dovuto presenziare anche Kane, tuttavia, come tutti sappiamo, è stato messo fuori gioco SOLO WRESTLING MAGAZINE | 41


è Randy Orton, che stacca la valigetta laureandosi Mr. Money In The Bank per la prima volta, aggiungendo quindi anche questo riconoscimento al suo già ricco palmarès. Quindi vittoria (inaspettata direi) di Mr. RKO, in un ottimo ME che chiude alla grande un ottimo evento. VOTO: 7,5 GIUDIZIO FINALE: 7/8

dai membri della Wyatt Family. Il match è altamente spettacolare, e i cori del pubblico di Philadelphia erano quasi tutti per Daniel Bryan e RVD. Soprattutto Bryan, a mio avviso, è stato l’uomo della serata, avendo offerto una prestazione tecnica sopraffina e il favore quasi totale del pubblico era lampante a dimostrarlo. Per RVD, invece, match sufficiente al rientro in WWE. Ovvio che non è lo stesso RVD di un tempo e l’età si fa sentire, ma le mosse tipiche ci sono ancora tutte, e a questo proposito, “The Whole Dam Show” offre al pubblico lo spot dell’incontro, con una 5-Star Frog Splash dalla cima di una scala. Alla fine, però la vittoria sembra attingere a CM Punk, già vincitore del Money In The Bank nel 2008 e nel 2009, ma a fermarlo arrivano Paul Heyman e Curtis Axel che gli impediscono la scalata e lo tradiscono, gettandolo fuori a forza dai “Paul Heyman Guys”. Ad approfittare di questa situazione 42 | SOLO WRESTLING MAGAZINE

Money In The Bank regala emozioni come ogni anno, e anche stavolta non tradisce le aspettative. I match in linea di massima sono stati ben combattuti, alcuni magari un po’ penalizzati dal booking o da finali non proprio eccelsi, ma sicuramente, un evento degno di menzione e probabilmente il migliore dell’annata 2013 finora. Sicuramente ottimi entrambi i Money In The Bank (con tanto di vincitori a mio avviso inaspettati da entrambe le parti), match perlopiù sufficienti anche se magari alcune scelte di booking (vedi il finale del match tra Ziggler e Del Rio) si potevano tranquillamente evitare. Degna di menzione, ancora una volta, l’ottima prova di Curtis Axel, che sul ring si sta confermando un atleta di grande talento, e sta veramente furoreggiando sotto l’attenta guida di Paul Heyman. Paul Heyman che, con il tradimento perpetrato ai danni di Punk, sta aprendo le porte ad un match del Best In The World in quel di SummerSlam, presumibilmente contro Brock Lesnar



ITALIANS COULD DO IT BETTER! WORDS ALESSANDRO PALEARI Con questo articolo vorrei trattare un argomento ai più sconosciuto: il wrestling italiano. Prima di iniziare la mia analisi, vorrei fare una premessa, ossia che non tratterò TUTTE le federazioni di wrestling italiano, ma solo le tre che in questo periodo stanno avendo più popolarità grazie ai media, soprattutto alle emittenti di Sky e Digitale Terrestre: XIW (Xtreme Italian Wrestling) e la RWA (Rome Wrestling Academy). La XIW, con sede a Messina, è una federazione nata nel 2003, che sin dagli albori non solo ha visto tra le sue fila lottatori che sono divenuti leggende dello sport spettacolo made in Italy come Bulldozer, Thunderstorm, Fire Angel (che ha avuto anche l’onore di essere convocato nel 2007 a WWE Smackdown per un dark match contro MVP), Drake e molti altri, ma ha anche ospitato il primo steel cage match tra wrestlers italiani che nel payperview XtremeMania ha visto Fire Angel sconfiggere e addirittura smascherare l’amico-rivale Thunderstorm (che infatti per un breve periodo ha dovuto combattere con un’altra gimmick), uscendo dall’incontro con il titolo di campione assoluto della compagnia. Recentemente ha anche ottenuto un contratto con l’emittente televisiva Tremedia, che le ha permesso di mandare in onda la prima stagione del suo show: XIW Draw, successo

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incorniciato dall’apertura di una propria accademia di wrestling e dall’istituzione della XIW Hall Of Fame, che tra i premiati fa figurare i mascherati Thunderstorm e Fire Angel (entrambi tutt’ora in attività), Bulldozer, Hunter e Confine. Dalle 20 puntate che compongono la prima edizione dello show della federazione a Messina, escono anche molte critiche. Infatti, se da un lato wrestlers come Drake o Fire Angel han fatto conoscere lo stile italiano in Europa e nel mondo, dall’altro chi è nella cabina di comando ha toppato su un aspetto molto importante per uno sport entertaiment come il pro wrestling: la gestione delle gimmick da parte dei bookers…troppi “WWE Wanna-be” direbbe il buon Y2J Chris Jericho. Per dimostrare che parlo di fatti, vi faccio qualche esempio…chi di voi vedendo lottare Fire Angel non ha rivisto un emule di Rey Misteryo (soprattutto da quando ha iniziato a usare la 619 come finisher), in Street Pain un miscuglio del primo John Cena e R-Truth, e in Prince Freddy (un aristocratico spocchioso che tratta tutti da plebaglia e pensa di comprare tutto con i soldi) un mix tra il Triple H degli esordi (quando ancora si faceva chiamare Hurst Hunter Hermsley) e “The Milion Dollar Man” Ted Di Biase o ancora in Ben Sheen uno Sheamus un po’ meno corpulento, o in TIR una copia di Big Van Vader, o peggio ancora in Tomahaw un’imitazione sputata di The Rock? Paragoni azzardati potrebbero commentare,


ma secondo il mio modesto parere se si va ad analizzare con occhio critico, non sono nemmeno troppo esagerati. Ma è solo un piccolo buco nell’acqua, dato che in ogni puntata ha regalato colpi di scena, ha fatto odiare la “Legione”, stable heel degli scagnozzi del chairman Marcello Crescenti, fatto amare personaggi tra i più diversi come i top face Fire Angel e Thunderstorm o un monster heel il malato di mente Dominique, un lottatore che sul ring porta le vesti di un detenuto da manicomio criminale, con tanto di entrance theme a dir poco inquietante, sguardo perennemente perso nel vuoto, risa isteriche e uno stile brutale. Passando alla RWA, è una federazione con sede a Roma, sicuramente di dimensioni ridotte rispetto alla sopraccitata XIW, ma non di minore importanza. Tra le sue fila denota wrestlers che sono riusciti a farsi un nome non solo sul suolo italiano (come il pluricampione Axel Fury, o Giuseppe The King Danza) ma anche all’estero, tra cui figura soprattutto Pier Paolo Pollina (in arte Italian Gladiator), che si è diplomato nella scuola di wrestling texana gestita da HBK Shawn Michaels. La RWA è sicuramente una compagnia sempre in attività, con moltissimi progetti…basti pensare al programma “Wanna Be A Wrestler”, o alle apparizioni ad Italians Got Talent e al programma di Rai2 I Fatti Vostri, o al torneo King Of Faida (tenutosi nel maggio 2011 in cui venne assegnato il titolo di RWA Heavyweight Champion, assegnato poi ad Axel Fury e che ha visto la comparsa di molte star come Pino Scotto, i Cor Veleno, i Club Dogo, i pugili Vic Antico e Pasquale DiSilvio e via dicendo), le collaborazioni con la Nu-Wrestling Evolution. Sicuramente il progetto che più ha fatto conoscere l’accademia di Roma è stato il

progetto “EPW Overload”: un roster che si proponeva di riunire i migliori wrestler a livello europeo, ma che al momento è fermo alle prime 12 puntate, trasmesse sull’emittente GXT, e capitanata dal 6 volte campione del mondo di kick boxino e ex guanto doro Vic “Il Chirurgo” Antico. La squadra scelta dal General Manager racchiude nella sua cerchia tra le più grandi stelle del wrestling del vecchio continente: dal britannico “Cockney Crusade” Greg Barridge, al tag team tedesco The Allianz, a Giuseppe The King Danza con il suo team degli American Mafia (Terry The Idol Santoro e Nick The Protector Terranova), al rapper italoamericano D3, al “doge di Venezia” Axel Fury con i suoi sgherri Karim Brigante e Hot Mike, e all’ex WCW Chris The Bambikiller Raaber. Cosa porta un mio voto negativo a tutto ciò, che sembra brillare più dell’oro? Tante stelle, uno show iniziato lentamente per non rischiare di essere una meteora passeggera, ma sul più bello, quando si arriva al grandaddy of them all “EPW Overload Deluxe” che fa da culmine a molte storyline, il tutto si interrompe e rimane in fermo. Quindi, tanti fuochi d’artificio, e ora? Spero davvero, e lo sperano davvero tutti i fans, che non sia finita tutta in fumo perché davvero il progetto era partito con il botto, soprattutto con la storymode di un Axel Fury che, ottenuto il titolo vincendo un torneo a 8 uomini e avendolo mantenuto tramite sotterfugi arbitrali a Deluxe contro Chris Raaber, cercava di spodestare Vic Antico facendolo sostituire da un’enigmatica e spettrale figura mascherata che ricordava molto lo stile gangster anni ’30.

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