L'uomo che ha abbandonato il denaro

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L’uomo che ha abbandonato il denaro

leggiato, e il terreno sabbioso era bagnato dopo la prima grande pioggia di ottobre. Il campo era circondato da pioppi che esplodevano in giallo, come un milione di chicchi di popcorn. Al di là degli alberi le rosse scogliere digradavano verso il basso e, sopra di esse, le cime innevate si spingevano in su attraverso un anello di nuvole nel cielo azzurro. Tutti e quattro ci rimpizzammo fino a non poterne più. « Non mi ricordo che le foglie siano mai state così gialle » osservò Suelo, asciugandosi il polso sui pantaloni. « Peccato che le zucche siano tutte marce ». Guardando attraverso i campi potemmo vedere che la casa di Mathew e Melony si trovava giusto a un centinaio di metri di distanza, a un tiro di schioppo da questo vero e proprio Eden. Il modo in cui l’introvabile Suelo, l’uomo senza denaro, si fosse materializzato dall’etere e ci avesse condotto attraverso il deserto in quella Melontopia, a godere dell’abbondanza, ci sembrava un fatto autenticamente mistico. Mathew, Melony e io ci riempimmo le braccia di meloni facendone incetta come si trattasse di iGadgets prelevati da Best Buy dopo un uragano. Suelo invece scelse un unico, piccolo frutto verde. Lo adagiò nella sua cassetta di plastica sul portapacchi e, in silenzio, pedalò via.

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