Gibapress n. 12

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Periodico bimestrale di notizie, informazioni e news del Fondo di Fine RAPPORTO PROFESSIONISTI PALLACANESTRO Numero 12 · MAGGIO/GIUGNO 2011

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WABARA La solidarietà di tutto il mondo del basket schierato contro il razzismo

BELINELLI

Il basket sbarca su Style Magazine

MASTER GIBA

Da quest anno una selezione in Summer League Imola

CUZZOLIN

Il preparatore azzurro spiega il progetto del nuovo database



L`editoriale

Le iniziative federali di cui non si parla di Giuseppe Cassì

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Le cronache delle riunioni federali sono di solito avare di notizie sulle decisioni assunte, anche su quelle che possono avere conseguenze assai rilevanti per il movimento. Provo di seguito ad elencare una serie di recenti iniziative federali, almeno quelle che rivestono un certo interesse per i giocatori, di cui poco o nulla è stato detto o scritto. -Dalla prossima stagione i club ed i giocatori che parteciperanno al nuovo campionato di sviluppo (la Serie A/3 o A dilettanti, o come si chiamerà), dovranno utilizzare come modello contrattuale l’accordo predisposto dalla GIBA e dalla LNP, recentemente approvato e reso obbligatorio dalla FIP. Nell’accordo, di cui si parla diffusamente in altra parte della rivista, si è cercato di contemperare le esigenze di contenimento dei costi delle società, con l’interesse dei giocatori ad un incremento delle tutele e delle garanzie. L’estensione della garanzia fideiussoria prestata dalle società anche alla copertura dei debiti verso i giocatori riconosciuti da lodi esecutivi, che è una delle novità più dirompenti, avrà molte conseguenze, tutte estremamente positive: spingerà i club ad ingaggiare un giocatore solo previa verifica della copertura finanziaria dell’operazione; spingerà i giocatori a formulare richieste meno esose, ma adeguatamente garantite;

spingerà il movimento dei dilettanti verso l’approdo alla cosiddetta equità competitiva, nel suo significato più pieno e democratico: chi trucca i conti e non rispetta gli impegni non ha diritto alla vittoria. -A proposito di equità, che in termini legali è definita come la “giustizia del caso singolo”, è fallito l’assalto della Lega Serie A alla procedura arbitrale del Basket Arbitral Tribunal (BAT) che ha sostituito il Federal Arbitral Tribunal (FAT). Il presidente di un club che firma un contratto con un giocatore, a prescindere dal rispetto della forma legale prevista dalla legge, deve sapere che il suo gesto ha delle conseguenze; deve sapere che se non rispetterà quell’accordo potrà subire una condanna da un arbitro internazionale, che per l’appunto assume decisioni non secondo diritto (ogni Nazione può avere leggi diverse e spesso incompatibili con quelle di altre Nazioni), ma secondo equità, o come si dice “pro bono et aequo”: cioè, in pratica, ispirandosi alle regole comuni dell’esperienza e del buon senso. In una recente riunione FIP / FIBA, la funzione e l’utilità del BAT sono stati ribaditi con forza e senza esitazioni. -Il progresso del movimento sportivo passa dalla qualificazione di tutte le componenti che ne fanno parte. I procuratori costituiscono

ormai da anni una variabile di peso nel basket, ed avere riconosciuto il fenomeno anche nel settore dilettantistico, con lo scopo di regolamentarlo, è stata una scelta fondamentale della FIP. La prossima iniziativa, che ha già ricevuto approvazione di massima dal Consiglio Federale, sarà quella di prevedere dei seminari di aggiornamento e di confronto con i rappresentanti delle altre componenti, con cadenza annuale, partecipare ai quali sarà per i procuratori condizione necessaria per il mantenimento della licenza. -In occasione delle finali nazionali Under 17 e under 19, la FIP ha organizzato una serie di incontri con i giovani atleti, alcuni dei quali saranno sicuramente protagonisti a breve nei campionati senior di livello. L’obiettivo è quello di fornire ai ragazzi indicazioni su aspetti fondamentali della loro carriera sportiva, tra i quali: doping e alimentazione, recupero dagli infortuni e mantenimento dello stato di forma nei periodi di riposo, svincolo e parametri, accordo economico e contratto di lavoro, professionismo e non professionismo, assicurazione e previdenza, post carriera e studio. Un giovane più maturo e consapevole è, con ogni probabilità, anche un giocatore migliore.

Sommario Le iniziative federali di cui non si parla

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Accordo quadro GIBA - LNP

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Da Style Magazine: Marco Belinelli - pugni e sogni

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L’unione fa la forza

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Siamo tutti Wabara

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Unity means strenght

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Summer GIBA

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Fondo di garanzia e solidarietà

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per giocatori professionisti di pallacanestro

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Rivoluzione in via di sviluppo

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GIBA risponde Database Italia

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MB Marco Belinelli

Pugni e sogni E’ uno dei tre “moschettieri” italiani che giocano nella Nba, la mecca del basket. Dopo tre anni difficili, da una costa all’altra, finalmente ha guadagnato un posto da titolare e sta portando ai play off i New Orleans Hornets. E della pallacanestro USA dice: “E’ una lotta. Come quella volta che ho fatto a botte con Kevin Garnett...” di Giacomo Fasola, foto di Lee Celano per Style, tratto dal numero di aprile 2011 di Style Belinelli, 25 anni, faccia furba, e lingua sciolta è un enfant prodige del basket italiano: esordio in serie A a 16 anni, primo scudetto a 18 con la maglia della Fortitudo Bologna, non ancora 20enne è già la guardia della Nazionale. Nel 2007 entra nella National Basketball Association dalla porta principale: 18esima scelta assoluta; va ai Golden State Warriors di San Francisco, dove si guadagna subito il soprannome “Rocky” per la

somiglianza con Sylvester Stallone. Poi, però... “La prima stagione è stata la più difficile. A Bologna giocavo 35 minuti a partita, ero un leader. Qui in America, invece, nessuno mi conosceva: dovevo ripartire daccapo”. Mentre Andrea Bargnani diventava il centro titolare dei Toronto Raptors, mentre Danilo Gallinari si esibiva davanti a Spike Lee sul palcoscenico del Madison Square Garden (da poco è passato dai New York Knicks ai 4

Denver Nuggets), “Beli” rischiava di vedersi appiccicata addosso l’etichetta del “brutto anatroccolo”. Tre anni difficili, passati con la valigia in mano: dalla California al Canada, dalla panchina dei Warriors a quella dei Raptors. Poi, nell’estate 2010, il trasferimento a New Orleans, la città del jazz e degli Hornets: dove finalmente ha trovato fiducia e un posto in quintetto. La sua esperienza americana è


in primo piano

Belinelli alla Jamie Hayes Gallery di New Orleans (wwwjamiehayes.com) è un appassionato di arte contemporanea.

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in primo piano segnata da alti e bassi. Perchè è così difficile affermarsi negli Stati Uniti? E’ un campionato molto duro, si gioca ogni due-tre giorni, basta un piccolo infortunio e ti trovi in panca. Ma io non mollo. Cos’è l’Nba per lei? Come la Champions

League per un calciatore: il massimo. Qui c’è un personal trainer quasi per ogni giocatore e le trasferte si fanno su aerei privati: un altro mondo”.

La sua ex squadra, i Raptors, invece... Vanno male e mi spiace per Bargnani. Anche se, lo confesso, un po’

“Per me la Nba è una lotta”. Alla terza volta che lo ripete, Marco Belinelli fa venire in mente Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento; un Davide di un metro e 96 che ha scelto una sfida impossibile: battere i giganti americani nel loro sport, a casa loro. Ma l’impressione è sbagliata. Perchè in quattro anni il ragazzo di San Giovanni in Persiceto (Bo) ha fatto tanta strada. E a New Orleans si sta togliendo soddisfazioni e qualche sassolino dalle scarpe. Le dà fastidio che i giornali parlino di Bargnani e Gallinari, piuttosto che di lei? Un po’ sì. Però è normale: io non sono due metri e dieci come Andrea e Danilo. Di guardie con il mio fisico e le mie caratteristiche ce ne sono a decine negli Usa, logico che per me sia più complicato. A New Orleans, però, si è adattato alla grande: tante partite da titolare e dieci punti di media. Ma alla fine, più dei miei numeri, conta la squadra: siamo forti, dobbiamo solamente trovare un po’ di continuità.

ci godo. L’anno a Toronto per me è stato molto negativo: a parole mi facevano grandi promesse, ma poi ero sempre in panchina. Dal Canada alla Lousiana. Come si trova? New Orleans non è una metropoli dove trovi di tutto, come New York e Los Angeles. Però mi piace. L’uragano Katrina fa parte del passato e la gente pensa solo a rendere la città più bella. Quali sono i suoi posti preferiti? Quando non mi alleno faccio shopping, giro per gallerie d’arte o vado al ristorante: soprattutto da Domenico, dove i salumi sono fantastici. Ma mi piace anche stare in casa. Vivo in un loft in centro, con canestro, tavolo da ping pong, freccette... Tutto quello che serve. Il migliore amico in città? Il mio compagno australiano David Andersen: ci conosciamo dai tempi

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in primo piano della Virtus e se la cava con l’italiano. E lei, da uno a dieci, che voto dà al suo inglese? Direi un bel sette, anche se lo slang è quasi impossibile da capire... Si vendichi: gli americani pronunciano bene il suo nome? Insomma: dopo quattro anni, c’è ancora chi mi chiama “Belli” invece che “Beli”. Quattro anni non sono pochi. In cosa è cambiato? Sono diverso mentalmente, più maturo. Rispetto ai miei coetanei mi sento più grande. Ho tanti amici che non si sono mai mossi da Bologna, io a 21 vivevo già da solo a San Francisco. Nostalgia di casa? Ogni tanto sì, anche se qui mi trovo benissimo e di tempo per annoiarmi ne ho poco. Per fortuna vengono spesso a trovarmi i miei fratelli e gli amici. Li porto negli spogliatoi, presento loro i compagni di squadra, ci divertiamo. Quest’anno, dal 31 agosto al 18 settembre, ci saranno gli Europei di pallacanestro in Lituania. Com’è il suo rapporto con

la Nazionale? Con Simone (il ct Pianigiani ndr) mi sento spesso via sms. Ci tengo alla maglia azzurra, mi reputo uno dei leader e vorrei riuscire a trasmettere ai più giovani quello che ho imparato in America. Il girone è tosto: Francia, Germania, Israele, Lettonia e Serbia. Sì, non sarà facile passare il turno. Ma con me, Andrea e il “Gallo” ce la possiamo fare. Chi saranno i prossimi italiani a sbarcare negli Usa? Ogni tanto viene fuori qualche nome: Nicolò Melli, Daniel Hackett, Pietro Aradori... Però al momento non vedo nessuno pronto per la Nba. Cosa c’è di così diverso fra la Lega americana ed il basket europeo? Le abitudini sono completamente differenti. L’alimentazione, ad esempio: prima delle partite ho visto mangiare hot dog e hamburger. A livello di gioco, invece, qui è più veloce e più fisico. Chi è l’avversario più cattivo che ha incontrato?

Obiettivo playoff Giocatore Nba dal 2007, Marco Belinelli ha un contratto (in scadenza) da circa un milione di euro a stagione.Dopo due campionati con i Golden State Warriors e uno con i Toronto Raptors, nell’estate 2010 è approdato a New Orleans. Evidente la sua crescita: da 17 a 25 minuti e da sette a oltre dieci punti in media a partita. Le ottime prestazione del “Beli” (il 10 marzo, contro Dallas, 21 punti e una tripla da metà campo che ha fatto impazzire la New Orleans Arena) stanno aiutando gli Hornets a conquistare un posto nei playoff, in programma dal 16 aprile. Stephen Jackson e Chris Paul, il play di New Orleans Hornets. Kevin Garnett dei Boston Celtics. Il primo anno, quando stavo con i Warriors, continuò a provocarmi per tutta la partita: “fighetta”, “rookie”... A un certo punto mi fece un blocco durissimo e mi arrabbiai di brutto. Alla fine vincemmo noi. E il migliore? In assoluto, Kobe Bryant. Fra quelli con cui ho giocato dico Baron Davis, 7

Pronostico: chi vince quest’anno? Chiacago Bulls, Miami Heat, Los Angeles Lakers, Boston Celtics. Una di queste quattro squadre. E gli Hornets andranno ai play off? Spero di sì: poi, una volta che ci siamo, può succedere di tutto...


in primo piano

Siamo tutti Wabara Fronte compatto di solidarietà da parte di tutto il mondo del basket alla giocatrice di colore insultata con cori razzisti da un gruppo di tifosi della Pool Comense di Damiano Montanari

Sconcerto, indignazione, solidarietà. Senza differenza di sesso, età, religione. E colore della pelle. Sentimenti a catena dopo gli episodi di razzismo avvenuti nel corso di gara 2 dei quarti di finale dei play off dello scudetto femminile a Como, quando, un gruppo di “tifosi” – chiamiamoli così, anche se nulla hanno a che vedere con chi segue ed ama la pallacanestro – di casa ha insultato con cori razzisti la giocatrice, allora del Geas Sesto San Giovanni e recentemente passata alla Reyer Venezia, Abiola Wabara. Un episodio deprecabile, frutto dell’ignoranza e della meschinità becera di un manipolo isolato, subito messo all’angolo e condannato da tutte le parti del mondo del basket, a partire dalla FIP che, con l’iniziativa “Vorrei la pelle nera”, ha voluto manifestare la sua completa solidarietà ad Abiola Wabara, coinvolgendo giocatori, società e dirigenti in un gesto semplice ed efficace: un segno nero ben visibile sul volto. Perchè siamo e vogliamo essere tutti uguali, tutti con e come Abiola Wabara.

Fuori dal nostro mondo “Stiamo andando verso una società sempre più multirazziale – commenta il presidente federale Dino Meneghin –. Per anni, nel dopo guerra, il “nero” era considerato diverso ed inferiore, ma bisogna rendersi conto che, per saper vivere

insieme, è fondamentale guardare le idee e non il colore della pelle. E poi nella pallacanestro il giocatore di colore è sempre stato considerato un’eccellenza, contribuendo a migliorare il movimento. Purtroppo alcuni tifosi non sono consapevoli di come stare al mondo. Gli insulti non devono esistere ed il movimento deve isolare questi facinorosi fuori dal palazzetto, perchè non devono fare parte del nostro mondo”. In linea con questa posizione anche Nicola Tolomei, direttore marketing della FIP. “Nel basket la discriminazione razziale non è mai esistita, anzi, il giocatore di colore è sempre stato un elemento migliore degli altri. Oggi il basket è permeato da tanti aspetti della cultura americana, dalla tecnologia, all’informatica, alla musica. Appena ho appreso degli episodi razzisti nei confronti di Wabara, ho subito chiamato i presidenti delle Leghe e della GIBA, trovando una comune risposta di solidarietà. E’ così partita l’iniziativa “Vorrei la pelle nera”, che ha avuto grande risonanza anche al di fuori del mondo del basket”.

Integrazione di fatto Pieno appoggio dal direttore della Lega Basket Femminile, Mario Ghiacci: “La mia solidarietà a Wabara è sentita e profonda. Il mondo del basket è stato tra i primi sport a 8

spalancare le porte della diversità, io stesso ho giocato con ragazzi di colore. L’integrazione nasce con questo sport e penso che forse chi ha insultato Wabara non facesse parte del nostro mondo. Appoggio completamente l’iniziativa della FIP e ritengo che il pubblico di una squadra come Como, con una storia incredibile, non debba mescolarsi con personaggi beceri. Mi auguro che il nostro basket resti in tutti i sensi uno sport in cui i valori della persona vengono prima di quelli dell’atleta. Nella pallacanestro c’è un’integrazione di fatto ogni domenica che si gioca”.

Stella nera Completamente d’accordo il presidente GIBA, Giuseppe Cassì: “Quello accaduto a Wabara è un episodio odioso come tutti quelli di discriminazione razziale. La pallacanestro è uno sport in cui non c’è razzismo. Anche in passato il giocatore di colore è sempre stato considerato la stella della squadra e da decenni giocatori di razze diverse fanno parte delle nostre squadre, a maggior ragione negli ultimi anni. Per noi è questa la normalità. Nel basket il razzismo non è mai esistito e non esiste”. A destra Abiola Wabara con la maglia della Nazionale italiana


Contenta, ma consapevole di una difficoltà radicata, Abiola Wabara commenta l’episodio di razzismo subito nella partita contro Como: “Ovviamente quei cori mi hanno fatto arrabbiare e mi hanno molto infastidito. Sono nata a Parma 29 anni fa da genitori nigeriani e nella vita ho subito più volte episodi di razzismo. La gente che ha questi pensieri esiste e non penso che sparirà molto presto. L’iniziativa della FIP? Ho apprezzato il gesto e la gente che mi ha dimostrato solidarietà”. Il problema, che rimane, fa parte della cultura italiana. “Ho giocato tre anni in Israele, poi in Ungheria, in Spagna e negli Stati Uniti e non ho mai avuto problemi. Dal punto di vista della multiculturalità l’Italia è più indietro di altri Paesi”. Si dice che per evitare altri episodi di razzismo abbia dovuto chiudere il profilo facebook. “L’ho fatto perchè ho avuto 200 richieste di amicizia da gente che non conosco e ho deciso di cancellarmi per un po’. Come carattere non sono abituata ad essere al centro dell’attenzione, se non per quello che faccio in campo. E poi avevo altro a cui pensare, c’erano i play off”. Un messaggio a chi l’ha insultata. “Non ce l’ho. Il messaggio è stato avere vinto la partita, essere arrivata in semifinale. Se pensavano di infastidirmi con quegli insulti, si sbagliavano, perchè ho giocato meglio, segnando il canestro decisivo della partita”. Oltre ad essere italiana, lei è anche una giocatrice della Nazionale. “Vestire la maglia azzurra è l’espressione maggiore di quello che sono come giocatrice. Mi sento italiana, ma non legata all’Italia, perchè qui non ho legami. I miei sono in Nigeria, mio fratello a Londra e, quando non gioco, preferisco tornare in America”.

Apprezzo la solidarietà, ma il problema resterà 9


master giba

Summer GIBA La grande novità dell’undicesima edizione del Master organizzato dall’Associazione Giocatori è l’inserimento di una Selezione GIBA nella Summer League Open di Damiano Montanari

Quest’anno Master farà rima con Summer. E, oltre alla formazione fuori e dentro il campo, ci sarà spettacolo. Undicesima edizione del consueto appuntamento estivo della GIBA, in programma al PalaRuggi di Imola dall’11 al 18 giugno e realizzato grazie al contributo fondamentale di Nike, sponsor tecnico, e Mediolanum. Tante le novità introdotte, a partire dalla partecipazione di una selezione dei 24 ragazzi del Master alla Summer League, ma anche molte le scelte di successo riprese dalle scorse edizioni a testimonianza di una crescita che trae la propria forza dagli ottimi risultati fin qui ottenuti.

Sicuramente sarà uno strumento di lavoro molto utile”.

Insieme all’APG Ai ragazzi e allo staff tecnico che, come nelle passate edizioni, sarà composto da un capo tecnico, da due allenatori e da due assistenti. E’ stata infatti rinnovata la collaborazione con l’APG che, all’interno del Master, sarà responsabile della quarta edizione dell’APG Coaching Camp, offrendo a quattro giovani allenatori la possibilità di essere ospitati gratuitamente per l’intero periodo in qualità di junior assistant. I diretti interessati potranno così seguire l’attività direttamente sul campo, stando a contatto diretto con i giocatori ed interagendo con lo staff tecnico. Un’esperienza di crescita importante, che rappresenta senza dubbio un valore aggiunto per il Master.

Ausilio video “Il corso – spiega il responsabile del Master, Pasquale Iracà – non avrà solo una funzione tecnica, volta al miglioramento dei fondamentali individuali e di squadra, ma anche educativa, attraverso la convivenza collegiale tra i ragazzi, e culturale, grazie alle tematiche, fondamentali per la loro futura carriera sportiva, affrontate in incontri con esperti”. Un attacco “a tre punte” per la GIBA che, in linea con una filosofia di miglioramento dei servizi da offrire ai giovani, si avvarrà per la prima volta di tecnologie all’avanguardia. “Faremo una valutazione tecnica oggettiva dei ragazzi – spiega infatti Iracà – grazie all’utilizzo di un ausilio video che ci permetterà di studiare i singoli, capendo meglio come tirano, come passano la palla, e, in generale, qual è il loro grado di conoscenza e di applicazione dei fondamentali.

Novità Summer League Anche se, come dicevamo, la novità sostanziale di questa edizione del corso di perfezionamento tecnico della GIBA sarà l’inserimento di una selezione dei ragazzi all’interno della Summer League, di cui faranno parte anche Virtus Bologna, Caserta, Pesaro, Andrea Costa Imola e Reggio Emilia, dando lustro ad un evento, che, proprio come il Master, cresce e migliora anno dopo anno. “Se siamo arrivati alla quinta edizione della Summer League – spiega con un sorriso Federico Boschi, uno degli organizzatori della manifestazione – vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto. In passato a 10


master giba vetrina assolutamente interessante per i successivi sviluppi del mercato. “Ci saranno quattro stranieri per squadra – afferma infatti Boschi – e tanti giocatori giovani e non che avranno l’occasione di mettersi in mostra”. Senza chiamare in causa i minori di diciotto anni. “Quest’anno – spiega Iracà – abbiamo scelto di selezionare solo ragazzi maggiorenni (nati nel 1990, nel 1991 e nel 1992) proprio in funzione della partecipazione alla Summer League”.

Consigli per il futuro Imola c’era un altro evento analogo, ma si giocava al chiuso. Noi abbiamo deciso di spostarlo all’aperto, in stile play ground, sebbene il terreno di gioco sia costituito da una gomma particolare che garantisce una buona giocabilità e non dal cemento. Volevamo un evento a cui gli spettatori potessero partecipare stando all’aria aperta e credo che ci siamo riusciti”. Anche per gli organizzatori della Summer League la presenza di una selezione GIBA sarà motivo di piacevole novità. “Avere avuto l’interesse di GIBA – afferma infatti Boschi - per noi è importante.

Stiamo parlando di una delle istituzioni principali del movimento, che, con la sua presenza, certifica anche la bontà del lavoro che abbiamo fatto e che stiamo facendo. D’altra parte anche l’Associazione Giocatori da anni lavora per i giovani e credo che, in questa Summer League, i nostri due modi di intendere il basket si incontreranno”. Insieme ai tanti addetti ai lavori che, per una settimana, vedranno nel PalaRuggi di Imola una

Una bella possibilità per la selezione dei ragazzi del Master che, al di là dell’aspetto tecnico, approfondiranno anche tematiche specifiche come il vincolo sportivo – cos’è e quali conseguenze ha il vincolo sportivo a 21 anni –, il significato della sottoscrizione di un contratto o di un accordo economico e quali sono i doveri che un giocatore ha verso la società, i compagni, gli avversari, il pubblico, la stampa, oltre che i diritti e le garanzie, le differenze principali tra lo status di professionista e quello di non professionista (pensione, fondo di fine carriera, assicurazione obbligatoria, ecc.), il significato, i rischi e le conseguenze legali legate all’uso di sostanze dopanti, l’importanza di seguire sempre principi di correttezza, educazione e fair play dentro e fuori dal campo, e di proseguire gli studi fino alla laurea, dal momento che è sempre possibile conciliare le proprie aspirazioni e qualità intellettive con ambizioni sportive. Prevista inoltre la presenza di giocatori di riferimento del movimento cestistico nazionale e del presidente federale Dino Meneghin che, compatibilmente con i propri impegni, ha espresso il desiderio di partecipare al Master 11

GIBA. Un ulteriore elemento di qualità per un evento che sta diventando sempre più un punto di riferimento per tutto il mondo della pallacanestro giovanile italiana.


infoGIBA

Speciale Procedura Arbitrale per dilettanti e professionisti

GIBA risponde

Lo scorso marzo sono entrate in vigore importanti novità nella procedura arbitrale dei dilettanti. La nostra rubrica di questo numero è dedicata alle domande più frequenti dei giocatori nel caso in cui le società non rispettino gli impegni contrattuali Quali sono i rimedi legali per recuperare un credito verso una società dilettantistica?

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giocatori e le giocatrici di squadre non professionistiche dallo scorso marzo possono beneficiare di una procedura arbitrale di recupero credito nettamente più semplice e rapida che in passato. Se si tratta di credito nascente da accordo economico sottoscritto dalle parti, i giocatori possono infatti ottenere una ingiunzione di pagamento in danno della società debitrice. L’art. 116 del nuovo Regolamento di Giustizia prevede che, a seguito di deposito di ricorso presso la Commissione Vertenze Arbitrali della FIP, questa nomina un arbitro unico il quale in pochi giorni emette un ordine di pagamento che il club deve eseguire entro i successivi 15 giorni. Rispetto al passato, dunque, non occorre costituire un collegio di 3 arbitri e non è prevista una udienza arbitrale. Il risparmio di tempo si può stimare in non meno di 3 mesi, anche perché non sono previste particolari formalità: il deposito del ricorso e le successive comunicazioni sono validamente effettuate anche a mezzo fax o e-mail. Nello stesso termine di 15 giorni il club può proporre opposizione: in tal caso si instaura un procedimento or-

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dinario e la controversia sarà decisa da un collegio arbitrale sulla base delle regole vigenti. Il deposito del ricorso per ingiunzione deve essere accompagnato dalla prova del pagamento di una tassa federale che è di 120,00 euro per i crediti di denaro non superiori a 10.000,00 euro, e di 300,00 euro per i crediti che superano invece detta soglia. Al club viene ingiunto anche di rimborsare tale tassa all’atleta ricorrente. La procedura arbitrale accelerata adottata dalla Federazione pone i giocatori dilettanti sullo stesso piano di quelli professionisti, per i quali il ricorso per ingiunzione è già previsto nell’Accordo Collettivo. È auspicabile che il rito abbreviato serva a combattere il triste fenomeno che si è sviluppato negli ultimi anni, di squadre che hanno regolarmente partecipato ai campionati pur senza avere definito le pendenze verso i giocatori accumulate nella(e) stagione(i) precedente(i). Tra le società deve essere garantita l’equità competitiva, anche in relazione alla gestione economica. Non è corretto che un club che non rispetta le scadenze contrattuali possa prevalere su un altro che, per garantire la copertura finanziaria dei costi stimati, rinunzi ad ingaggiare i giocatori migliori.

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trimonio), ma solo se si tratta di associazioni evidente che il lodo arbitrale federale può essere eseguito applicando le regole dilettantistiche. In caso di società di Che accade capitali (s.r.l. o s.p.a.), le possibilidella Federazione solo fin tanto che la se la società società inadempiente risulti affiliata alla FIP. tà di effettivo recupero si riducoriconosciuta Se dunque una società cessa l’atno, anche se è sempre possibile, debitrice in presenza dei requisiti di legge, tività ed esce dalla organizzaziochiude o viene ne sportiva, o per scelta, o a seguito di promuovere istanza di fallimento, radiata ? con conseguente eventuale accertamento di remorosità persistente secondo le regole sopra menzionate, l’atleta creditore deve fare sponsabilità legali in capo agli amministratori. È opricorso alla Giustizia Ordinaria dei Tribuportuno ricordare che il ricorso alla Autorità Giudiziaria nali. In tal caso, il lodo può essere utilizzato quale prova Ordinaria è escluso dal cosiddetto vincolo di giustizia e dalla clausola compromissoria, fin tanto che l’atleta e la società ridella esistenza del credito nei confronti dei soci (che rispondono personalmente ed illimitatamente con il loro pasultino rispettivamente tesserato ed affiliata alla FIP. 12


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infoGIBA

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n base alle regole federali un club che unico (in caso di procedura abbreviata), il Che succede non ottempera ad una decisione arlodo diviene esecutivo. Una imporbitrale subisce una serie di santante novità in caso di lodo esecutivo, se una società zioni di gravità crescente, se la introdotta solo per il primo campionadilettantistica non morosità persiste, che vanno dal blocto dilettantistico maschile (di cui si da rispetta co dei nuovi tesseramenti in conto in altra parte della rivista), è rapuna decisione entrata e dei trasferimenti in presentata dalla facoltà per il gioarbitrale? uscita, alla dichiarazione dello stato di catore riconosciuto creditore di chiemorosità con penalizzazione in dere l’escussione della fideiussione classifica nel campionato in corso che ogni club deve prestare ad inizio stagione. I (più sono i lodi ineseguiti più sono i punti decurtati club del nuovo campionato devono prestare una gadalla classifica), fino alla revoca della affiliazione ranzia bancaria di 70.000 euro da reintegrare in ed alla esclusione da tutti i campionati fedecaso di utilizzo, parziale o totale. La estensione della garali, con decorrenza dalla stagione successiva a quella in ranzia fideiussoria alla tutela dei crediti dei giocatori rapcorso. Una volta che il lodo è ratificato dalla commispresenta altro importante strumento di dissuasione delle sione vertenze arbitrali (in caso di procedura ordinaria), o società dal realizzare operazioni di mercato per le quali decorsi i 15 giorni dalla decisione dell’arbitro non vi è certezza della copertura finanziaria.

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er i giocatori di Serie A e di Leanche presso Lega e GIBA). Eventuali conQuali sono i gadue non ci sono modifiche ritratti diversi, i cosiddetti contratti rimedi legali per spetto a quanto già da anni previdi immagine, non ricevono tutela recuperare sto dall’Accordo Collettivo dei dal CPCA, e nemmeno dai Tribunali OrGiocatori Professionisti, alla dinari, secondo Giurisprudenza di Leun credito verso cui sezione a ciò dedicata (argittimità ormai consolidata. Laddove una società ticoli 29 e seguenti) si in detti contratti sia inserita speciprofessionistica? rinvia. Esiste da sempre fica clausola compromissoria, per i professionisti la si può fare ricorso al Basketball Arprocedura per ingiunzione bitral Tribunal (BAT), che ha recenteora introdotta anche per i diletmente sostituito il Fiba Arbitral Tribunal (FAT). tanti, ma la competenza è in capo al Tale Organo di Giustizia Sportiva istituito dalla FIBA inPresidente del Collegio Permaterviene non secondo diritto, ma secondo equità nente di Conciliazione ed Arbi(“Arbitrator decides ex-aequo et bono, i.e. trato (CPCA), che ha sede in Boloon the basis of general considerations of jugna presso gli uffici di lega Serie stice and fairness without reference to any A e di Legadue, ed i cui componenti particular national or international law”), per sono scelti da GIBA e Leghe. I crediti cui può riconoscere tutela anche ad accordi invalidi sulla degli atleti accertati dal CPCA sono base delle leggi locali. Le decisioni del BAT sono garantiti da fideiussione banvincolanti per le società riconosciute soccaria. Il ricorso deve essere accompacombenti, e lo strumento di coercizione che consente gnato dalla prova del pagamento l’esecuzione è rappresentato dal blocco dei transfert di una tassa di euro 500 per i internazionali e dalla esclusione dal diritto di giocatori di Serie A e di euro 400 partecipare alle competizioni europee per per quelli di Legadue. Tali importi club (per tale ragione il ricorso al BAT è inutile nei convengono recuperati all’esito delfronti delle società dilettantistiche). Il ricorso al BAT deve la procedura. Il CPCA è competente a decidere essere accompagnato dalla prova del pagamento di esclusivamente su controversie che hanno ad oggetto la una tassa di arbitrato che ammonta a euro 1.500 in interpretazione e la applicazione del concaso in cui il valore della controversia non superi i 30.000 tratto di lavoro (cosiddetto contratto di Lega), euro, ad euro 2.000 per le controversie di valore compreso che per legge deve essere depositato presso gli uffici deltra 30.000 e 100.000 euro, di 3.000 per le controversie di la Federazione (per convenzione si è previsto il deposito valore compreso tra 100.000 e 200.000 euro e così via.

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la novita

Database Italia Dall’idea del preparatore atletico azzurro Cuzzolin, un’iniziativa senza precedenti destinata a cambiare il futuro del nostro basket di Giorgio Burreddu

Per farsi un’idea generale del progetto, basta immaginarsi un immenso archivio. Un archivio senza l’ingombro della carta. Senza volumi, malloppi, senza scaffali, ma con dentro tutto il parco giocatori della nazionale catalogato puntigliosamente, catalogato sotto forma di valori. I più importanti. Da quelli antropometrici come il peso, l’altezza, la massa grassa, a quelli di natura atletica come lo sprint, l’agilità o quelli legati allo stato di salute come l’incidenza e la tipologia degli infortuni. E poi i nomi e i metodi di lavoro dei preparatori fisici che hanno gestito questo o quell‘atleta nel tempo, le potenzialità del singolo evidenziate in numeri e tutto ciò che può aver a che fare con la fisicità di un giocatore. E allora ecco l’informatica venire incontro alle esigenze del basket. Perché l’idea è creare un immenso, gigantesco e tutelato database da consultare, da cui estrapolare

informazioni utili alla crescita come alla gestione di un giocatore.

Più collaborazione E’ già tutto delineato nella testa di Francesco Cuzzolin, preparatore fisico della Nazionale azzurra. La sinossi di quello che potrebbe rivoluzionare da qui a qualche anno (quattro, su per giù) i metodi di lavoro nonché le disposizioni gestionali dei cestisti che gravitano (e graviteranno) nell’orbita della nazionale è già una realtà. “Per ora - spiega lo stesso Cuzzolin - vogliamo raccogliere le informazioni di base sullo stato di salute e le efficienze dell‘atleta che arriva in azzurro partendo da un progetto minimo, con pochi e precisi valori, fino ad allargarci ad informazioni sempre più dettagliate e precise”. Non è solo 14

un progetto titanico, quello di Cuzzolin. E’ una sorta di memorandum del giocatore di basket, utile a chi, come lui, deve lavorare a stretto giro sulla preparazione, magari in vista di eventi come un Europeo. Ma se ora la comunicazione tra l’universo azzurro e le galassie dei club è da migliorare, con la realizzazione di questo archivio virtuale le cose potrebbero fare il salto di qualità. “E‘ inutile prendere la tra le mani un giocatore per appena due mesi, come se il resto dell‘anno fosse un periodo a sé, staccato, diverso. La figura del preparatore lavora sempre, dodici mesi all‘anno. Nella gestione di un giocatore è fondamentale capire l‘evoluzione di un‘annata e non solo. E‘ importante andare a leggerne lo storico per capire punti di forza e anche punti deboli, su cui intervenire. E‘ importante conoscerne fragilità e pregi”. Ed è qui che il database salta fuori: attraverso lo storico il preparatore fisico potrà sapere nel


,

la novita dettaglio potenzialità e talloni d’Achille per poi andare a stilare un programma di lavoro sensato ed efficace. Un programma di lavoro reale. La complessità vien da sé: un lavoro di questo genere necessita l’aiuto dei club di appartenenza del giocatore stesso. Senza un collegamento tra le varie stanze il tutto assumerebbe un significato molto diverso. “La Nazionale deve instaurare rapporti forti con le squadre di club. È un servizio che noi, come Federazione, dobbiamo provare a dare. Ma serve l’aiuto di tutti. Speriamo che i club capiscano l’importanza di questo progetto. Non è una cosa che si può chiudere in poco tempo, i dettagli del progetto vanno discussi tutti insieme“.

Partire dal basso E’ dunque importante la collaborazione tra preparatori, tra le figure che compongono gli staff. Ma è importante soprattutto “partite dal basso, dagli under. La crescita di un atleta parte prima da lì, dall‘età in cui un giocatore non è ancora completamente formato, ma si sta formando”. Cuzzolin non è nuovo a queste cose. “Magari prima lo facevo con un semplice foglio excel. Per me o per il club per cui lavoravo”. Ora è diverso. Il grande database, a cui fanno capo sei persone, darà modo di accedere a informazioni vitali nella gestione psico-fisica di un atleta. “Non mi considero fanatico della tecnologia fine a se stessa - va avanti Cuzzolin -, prendo quella che mi semplifica il lavoro. La tecnologia può essere complessa. Io penso che questo progetto possa facilitare le cose. Siamo ancora alla parte complessa, certo. Scegliere cosa andremo a fare, cosa mettere dentro. Stiamo disegnando l’intelaiatura. La semplificazione è la parte finale”. Già la scorsa estate, però, i tentativi di raccolta dati hanno garantito una buona riuscita del lavoro. “Abbiamo provato a lavorare sui programmi off-season di tutti i giocatori nazionali, provando ad applicare questa logica operativa lo scorso anno. Ma se operiamo solo sulla Nazionale A non va bene, non può andare. E’ ultimo stadio. Penso che il basket italiano possa tornare grande, ma dobbiamo partire dal basso, dall’Under 16, o sotto. Se noi costruiamo un metodo, lo motiviamo, forse, allora, la Nazionale A, tra otto anni ne trarrà dei benefici”.

Progetto completo E lo sa bene lui, Cuzzolin, esperienza ventennale nel campo della preparazione. In Italia, certo. Ma anche nel mondo. “La Federazione Italiana ha un potenziale incredibile. Non lo dico perché sono italiano, ma perché c’è tanta qualità. Ci sono le persone, ci sono le risorse. L’esperienza alla Benetton, alla Virtus, la collaborazione in Russia, ed ora a Toronto in NBA, mi hanno fatto capire che questo è un lavoro dietro le quinte, tra staff tecnico e staff medico sanitario vero e proprio. E’ lavoro di raccordo, non sono solo di allenamenti. Qui ruota tutto intorno alla condizione psicofisica dell’atleta. Non è solo quello che facciamo in palestra. Se hai uno screening, la programmazione della correzione dei macro punti deboli di un giocatore diventa molto più efficace“. Insomma, la creazione di un archivio, un database, una grande banca dati consentirà di avere sotto controllo la situazione degli atleti azzurri, del loro stato di forma e dello storico. Un progetto che, così completo, “probabilmente non esiste da nessuna altra parte. Vogliamo provare a ragionare e lavorare come chi vuole migliorarsi sempre“.

Consigli ai giocatori Un obiettivo che coinvolge in prima persona gli stessi giocatori. “E’ importante – sottolinea infatti Cuzzolin – che gli atleti capiscano di essere giocatori non per otto mesi, ma per tutto l’anno, e che si comportino di conseguenza. Quando finisce la stagione, non si va semplicemente in vacanza, ma è necessario curare al meglio i propri eventuali infortuni, con uno specifico lavoro fisico ed atletico. E poi c’è l’attività della Nazionale da considerare, un’attività internazionale importante che mette i giocatori nelle condizioni di avere un paloscenico che con i club non potrebbero avere”. La crescita passa attraverso la cura dei dettagli. “Chi lavora con i giocatori è a loro disposizione per puntare ad un costante miglioramento. Si opera sui dettagli in collaborazione con i club, ma è chiaro che i giocatori sono i primi destinatari ed i primi protagonisti di questo nuovo progetto”.

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infoGIBA

L’accordo quadro GIBA-LNP per il Campionato di Sviluppo di Damiano Montanari

Stabilita la nuova regolamentazione dei rapporti tra i giocatori e le società della terza competizio-

ne nazionale Il Consiglio federale del 29-30 aprile 2011 ha approvato l’accordo quadro stipulato tra la GIBA e la Lega Nazionale Pallacanestro che regolamenta i rapporti tra le società che partecipano al cosiddetto campionato di sviluppo ed i propri giocatori. Atleti e club sono tenuti a sottoscrivere un accordo individuale tipo, anch’esso approvato dalla FIP, che richiama le clausole

dell’accordo quadro. L’accordo quadro è quindi vincolante per tutti i giocatori e le società, e la sottoscrizione della scrittura individuale è condizione necessaria per il tesseramento e la iscrizione a referto, a prescindere dalla previsione della corresponsione di una erogazione economica. Se il club intende schierare un atleta in favore del quale non è previsto il pagamento di una erogazione econo-

mica, deve comunque sottoscrivere, insieme all’atleta stesso, l’accordo individuale, specificando che il suo contenuto economico è 16

pari a zero. Per gli atleti under 21 è previsto un limite alla erogazione economica pari a 25.000 euro lorde a stagione, a meno che non si tratti di atleti già in passato professionisti, per i quali il superiore limite non opera. Gli accordi individuali devono essere depositati presso la LNP, che su mandato della FIP esercita i controlli di cui si dirà appresso. L’eventuale erogazione economica pattuita deve essere indicata nell’accordo al lordo della tassazione prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi per i compensi degli atleti dilettanti. È noto che i redditi da prestazione sportiva dilettantistica sono esentasse fino a 7.500 euro, sconta-

n o una tassazione alla fonte a carico delle società del 23% (oltre addizionali regionali)


infoGIBA fino a 28.000 euro, mentre per le somme eccedenti, il 23% è versato dal club a titolo di acconto, e la differenza, in relazione allo scaglione di reddito raggiunto, è a carico dell’atleta. Una tabella lordo / netto per la corretta ripartizione tra club ed atleta del peso fiscale è scaricabile dal sito della GIBA. La fideiussione bancaria che le società sono tenute a depositare in favore di LNP quale condizione di ammissione al campionato, che per la stagione 2011/2012 è fissata in 70.000 euro, serve a garantire anche i crediti dei giocatori riconosciuti da lodi arbitrali esecutivi. Se il valore complessivo delle erogazioni economiche in favore di atleti superi i 500.000 euro lordi, il club è tenuto a garantire l’intera eccedenza rispetto a tale importo con ulteriore fideiussione bancaria. L’obbligo di deposito degli accordi consente a LNP, che per tale incombente ha ricevuto delega dalla FIP, di controllare che la superiore disciplina trovi applicazione. Le società sono tenute a fornire ai giocatori che schiera a referto una copertura assicurativa per il caso di infortunio con massimale di euro 200.000 per il caso di morte e di invalidità permanente, con franchigia al 5%. I club potranno

utilizzare la polizza alle migliori condizioni che LNP e GIBA provvederanno a reperire nel

mercato nazionale. L’azione disciplinare della società è regolamentata da apposito codice di comportamento che GIBA e LNP provvederanno a predisporre. L’eventuale sanzione disciplinare deve essere proporzionata alla violazione contestata e deve essere comunicata al giocatore entro 7 giorni dal fatto che ne è all’origine, a pena di inefficacia. In caso di infortunio, ogni terapia e cura sarà decisa con il consenso dell’atleta, il quale potrà avvalersi di medici specialistici di propria fiducia. In tal caso, la società concorrerà al pagamento dei costi nella misura massima concordata ed indicata nell’accordo individuale nello spazio a ciò riservato. L’obiettivo dell’accordo GIBA / LNP è quello di razionalizzare ed uniformare il trattamento dei giocatori che partecipano al nuovo campionato voluto dal Presidente Meneghin. Il messaggio

preciso per i club è che gli impegni economici assunti vanno rispettati entro le scadenze previste. Oltre alla garanzia della fideiussione da utilizzare a copertura dei debiti verso gli atleti, che è un inedito per i campionati dilettantistici, contribuisce in questo senso anche il nuovo rito arbitrale, più snello e rapido del 17

precedente. Il messaggio per i giocatori è altrettanto chiaro: in tempi di crisi, è preferibile moderare le pretese economiche in cambio di maggiori tutele e garanzie. L’auspicio è ora che analoga disciplina possa essere introdotta anche nella pallacanestro femminile di livello. Soddisfatto il direttore generale della LNP, Pino Gonella, che afferma: “L’accordo quadro in esame ha avuto un iter formativo molto lungo e faticoso. Dopo essere stato approvato il 29 aprile, ora dovrà subire un ulteriore passaggio di regolamentazione generale. La chiave sarà creare le

condizioni affinchè tutte le società lo osservino per rendelo efficace. Per questo c’è e ci sarà bisogno di collaborazione da parte della FIP, che dovrà uniformare le sue regole a quanto è stato stabilito da LNP e GIBA. Se tutto andrà a buon fine, si chiarificheranno i rapporti, che diventeranno certi, e tutti ne trarranno beneficio. Al contrario, se non si creeranno le condizioni necessarie, ci sarà un appesantimento burocratico a cui tutti fin da ora cerchiamo di sfuggire. Stiamo lavorando affinchè si possa dare corpo a questo accordo attraverso una corretta applicazione normativa”.


infoube

L’Unione fa la forza Tra le novità dell’Assemblea Generale dell’UBE emerge la consapevolezza dei giocatori europei di essere rappresentati nei rispettivi Paesi

di Anne Marie Litt

Cornice d’eccezione – le Final Four di Euroleague disputatesi a Barcellona il 6 ed il 7 maggio – per la recente Assemblea Generale dell’UBE (Union Basketteurs d’Europe), l’Unione Europea di Pallacanestro, presieduta da Giuseppe Cassì. Alla presenza dei rappresentanti delle maggiori associazioni di giocatori d’Europa - quella spagnola (ABP), quella italiana (GIBA), quella greca (PSAK), quella francese (SNB), quella israeliana (IBPA) e quella tedesca (SPIN) – si è tracciato un bilancio molto positivo dell’operato dell’UBE che sta facendo proseliti grazie anche al buon lavoro svolto per promuovere la costituzione di nuove associazioni di giocatori in diversi Paesi. Ribadita l’importanza dell’apporto dell’Unione Europea (UE), il cui obiettivo nello sport è quello di promuovere il Dialogo Sociale inteso come rapporto tra le parti (Lavoratori e Datori di Lavori), favorendo gli scambi di idee e la determinazione di condizioni minime di lavoro condivise da tutti gli attori di questo progetto in divenire, allo scopo di creare leggi volte a regolare il lavoro degli sportivi professionisti nell’Unione Europea.

L’esempio belga Positivo il ritorno in grande stile dell’associazione belga (BBA), già membro attivo dell’UBE dal 1996, ma un po’ inattiva negli ultimi anni. A Barcellona il neo presi-

dente Tomas Van der Spiegel, coadiuvato da Dimitri Laywers (Avellino) ed Axel Hervelle (Bilbao-Spagna) ha comunicato i successi recentemente ottenuti, a partire dal riconoscimento della BBA come partner sociale della Lega Belga, mentre la neonata associazione giocatori della Lituania, in qualità di osservatrice, si è presentata all’assemblea per la prima volta, godendo già della stima e dell’incoraggiamento dei colleghi europei. In altri Paesi (Finlandia, Cipro, Olanda, Russia, Svizzera) sono stati avviati contatti per favorire la nascita di nuove associazioni di giocatori.

I temi principali Molti i temi di cui si è dibattuto in Assemblea, a partire dall’appello dell’UBE al mondo del basket internazionale perché unisca gli sforzi per il bene comune del movimento, alla conferma del sostegno del modello europeo di sport riportato nel “Libro bianco dell’Unione Europea” con particolare attenzione al mantenimento della sua struttura piramidale, alla protezione degli Home Grown Players, al rafforzamento delle competizioni per club nazionali, ricordando che senza squadre nazionali forti non esiste promozione e futuro per il basket, alla scarsa rappresentanza dei giocatori nei processi di decisione del basket internazionale, con la conseguente necessità di 18

un ruolo istituzionale commisurato al proprio peso. È stato ancora una volta evidenziata l’anomalia della richiesta avanzata dall’Eurolega a club e giocatori che partecipano alla massima competizione europea per club, di sottoscrivere moduli contrattuali standard in aggiunta a quelli già esistenti e predisposti senza il coinvolgimento della componente degli atleti. Il ricorso all’istituto europeo del Dialogo Sociale tra le parti rappresentative di lavoratori e datori di lavoro nel basket professionistico potrebbe rappresentare una soluzione corretta e coerente con la legislazione europea in tema di rapporti di lavoro. L’UBE si riunirà ancora con ogni probabilità in Lituania, in concomitanza con i Campionati Europei per Nazionali nel prossimo settembre.


infoube

Unity means strength Among the novelties of the UBE General Meeting there emerges the European players’ awareness of being represented in their Countries

by Anne Marie Litt

The framework of an exception consists of the Euroleague’s Final Four which was contested in Barcellona between the 6th and 7th May, for the recent General Meeting of the UBE (Union Basketteurs d’Europe), the Union of European Basketball, chaired by Giuseppe Cassì. In the presence of the representatives of the major associations of European players – those coming from Spain (ABP), Italy (GIBA), Greece (PSAK), France (SNB), Israel (IBPA) and Germany (SPIN) – a very positive balance of UBE’s work of proselytising even owing to the good work performed to promote the setting up of new players’ associations in several Countries. Stress was made on the importance of the contribution made by the European Union (EU), whose aim in sports is to promote a Social Dialogue intended as a relationship among parties (Workers and Employers), encouraging an exchange of ideas and the determination of minimum working conditions shared by all players of this developing project, for the purpose of creating laws intended to regulate the work of sports professionals within the European Union.

The Belgian example

It is positive to look at the return in grand style of the Belgian association (BBA), which had already been an active member of the UBE since 1996, but has been somewhat inactive in past years. At Barcellona

the new chairman Tomas Van der Spiegel, aided by Dimitri Laywers (Avellino) and Axel Hervelle (Bilbao-Spain) has relayed all recently obtained successes, starting from the BBA’s recognition as a social partner of the Belgian League, while the newly born players’ association of Lithuania has presented itself, as an observer, to the assembly for the first time, already enjoying the esteem and encouragement of its European colleagues. In other Countries (Finland, Cyprus, the Netherlands, Russia, Switzerland) contacts have been made in support of the birth of new players’ associations.

The main themes

The Assembly has discussed many themes, starting the UBE’s appeal to the international world of basketball that it might join its efforts for the common good of the movement, to a confirmation of support for the European sports model carried in the “European Union’s White Book” with particular attention to keeping its pyramidal structure, to the safeguarding of Home Grown Players, to the reinforcement of competitions for national clubs, recalling that without strong national teams there does not exist any promotion and future for basketball, to the meagre representation of players in the decision making processes of international basketball, with the consequential need for 19

a n institutional role commensurate with its weight. The anomaly has yet been witnessed for another time in the request made by the Euroleague to clubs and players participating in the greatest European competitions for clubs, to sign standard contract forms in addition to already existing ones prepared without the involvement of the athletes’ component. Recourse to the European institute of Social Dialogue among the parties representing workers and employers in professional basketball could represent a correct and coherent solution with European legislation on the subject of work relations. The UBE will meet again most probably in Lithuania, at the same time as the European Championships for National Teams next September.


Infoube

Fondo di garanzia e solidarietà per giocatori professionisti di pallacanestro (art. 7 dell’Accordo collettivo)

Fund for guarantee and solidarity for professional basketball players

(art. 7 of the Collective Agreement) Translation by John Fultz

Il Fondo di Garanzia è alimentato dal Fondo di Fine Rapporto e dalle Leghe Professionistiche mediante versamenti annui. La dotazione del Fondo per la Serie A è di €. 192.000, quella del Fondo di Legadue è di €. 120.000.

Il sussidio spettante a ciascun atleta ammonta ad una mensilità del compenso fisso contrattuale con un massimale di euro 3.000 mensili per i giocatori di Serie A e di euro 2.400 mensili per i giocatori di Legadue, e può essere

erogato per un periodo massimo di tre mesi consecutivi. L’importo del sussidio spettante è accertato dagli organi amministrativi del Fondo di garanzia: - nel caso di società esclusa dal campionato, o dichiarata morosa, o dichiarata fallita: sulla base del compenso risultante dal contratto di lavoro sportivo regolarmente depositato ai sensi della legge n. 91 del 1981; - negli altri casi: sulla base del credito, rimasto insoluto, accertato dal Collegio Permanente di Conciliazione e Arbitrato. further d For

ils eta

Il sussidio, alla cui erogazione è finalizzato il Fondo di Garanzia, spetta

agli atleti professionisti ai quali non sia stato corrisposto regolarmente il compenso contrattuale fisso, ingaggiati da società professionistiche di Serie A e di Legadue che siano state dichiarate morose a norma delle vigenti disposizioni federali, od a cui sia stata revocata l’affiliazione alla Federazione Italiana Pallacanestro, o che siano state escluse dal campionato di Serie A o di Legadue, o che siano state dichiarate fallite.

giba.it

ul sito li s

Il “Fondo di Garanzia e Solidarietà per giocatori professionisti di pallacanestro” è istituito con lo scopo di erogare ai giocatori professionisti di pallacanestro già tesserati per società di Serie A e Legadue maschile le prestazioni previste nell’articolo 7 dell’Accordo Collettivo.

ti i dettag Tut The “Fund for Guarantee and Solidarity for professional basketball players” was established in order to give the professional basketball players that are already enrolled members of teams in Series A and Legadue the terms foreseen in Article 7 of the Collective Agreement. The Fund for Guarantee is fed from the Fund of Finished Relations and from the Professional Leagues by means of annual payments. The sum of payment to the Fund for Series A is Euro 192.000 and that for Legadue is Euro 120.000. The subsidy to which the donation is finalized is the Fund for Guarantee, and is available to the professional athletes to which regular cor-

responding contractual payments were not made, under contract with professional teams in Series A and Legadue that have been declared defaulting according to the federal laws in force, or to whom was revoked affiliation to the Italian Basketball Federation, or to whoever was excluded from league play in Series A or Legadue, or has been declared bankrupt. The subsidy due to each athlete amounts to a monthly payment of the fixed contractual maximum of 3.000 euro a month for Series A players and for 2.400 euro for players in Legadue and can be paid for a period of three consecutive months. The amount of the expected subsidy is established by the administration of the Fund for 20

Guarantee: - in the case of a team excluded from the league, or declared defaulting, or declared bankrupt: on the basis of the compensation resulting from the workers sport contract regularly deposited in accordance with the n.91 law of 1981. - in other cases: on the basis of unresolved credit determined by the College of Permanent Conciliation and Arbitration. For further details and information, you are invited to consult the GIBA website.


info FONDO

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SEVERANCE PAY SETTLEMENT APPLICATION This SETTLEMENT APPLICATION should be sent before the end of February (following the last “Serie A” or “Legadue” championship played) to the FONDO DI FINE RAPPORTO (END OF SERVICE FUND) by REGISTERED MAIL WITH ADVICE OF DELIVERY. The net sum due will be paid before the following 31st March. Please fill in the form below clearly, especially the part regarding bank details. The fund will accept no responsibility for mistakes made in the bank codes supplied by the player. IMPORTANT: This settlement application must be made within 5 years of the player terminating employment relations as otherwise the right to settlement will lapse (Art. 2948 Civil Code and Art. 22 End of Service Fund Statute)

LIQUIDAZIONI FONDO DI FINE RAPPORTO

LA DOMANDA DI LIQUIDAZIONE va inviata entro il mese di febbraio (successivo all’ultimo campionato disputato da professionista in serie A o Legadue) al FONDO DI FINE RAPPORTO con RACCOMANDATA A/R. La somma netta spettante viene liquidata entro il 31 Marzo successivo. Si richiede la massima chiarezza nella compilazione del modulo, soprattutto per la parte concernente i dati bancari. In caso di errori nei codici bancari forniti dal giocatore, il Fondo è esonerato da ogni responsabilità. ATTENZIONE: La richiesta di liquidazione deve pervenire entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro professionistico a pena di prescrizione (Art. 2948 C. C. e Art. 22 Statuto Fondo di Fine Rapporto)

Fondo Fine Rapporto per tutti i Giocatori di Basket Professionisti LE COSE DA RICORDARE PER ESSERE CERTI DI RITIRARE LA LIQUIDAZIONE! 1. Tenere il tesserino del Codice Fiscale 2. Non fate passare 5 (cinque) anni da quando avete smesso di essere Professionisti in Italia. Dopo il vostro Fondo cade in prescrizione.

End Career Pension Found for all Basketball Professional Players in Italy TO REMEMBER IF YOU WANT TO GET YOUR MONEY ! 1. Keep your Codice Fiscale VAT Card (without you will not get your Money) 2. Remember you have ONLY 5 (Five) YEARS to request your Money from the last italian Pro Championship. Later you loose the right to ask your Money. Info giba@giba.it 21


dilettanti

Rivoluzione in via di sviluppo Dalla prossima stagione partirà il campionato che sostituirà la A Dilettanti e che avrà il compito di promuovere e far maturare i giovani di Damiano Montanari

Anno nuovo, campionato nuovo. Ci siamo. Non sappiamo se il successo sarà assicurato, ma il cambiamento tanto cercato e voluto dal movimento della pallacanestro conoscerà la sua prima fase operativa. Dalla stagione 2011-12 entrerà infatti in vigore il nuovo campionato di sviluppo, sulla cui denominazione ancora non ci sono opinioni concordanti, ma sulla cui efficacia in termini di miglioramento della situazione attuale il presidente federale Dino Meneghin non ha alcun dubbio.

menta infatti Meneghin – molti giocatori dei due campionati principali hanno preferito andare a giocare in A Dilettanti. Penso ad elementi di una certa età, che, con le loro scelte, hanno tolto spazio ai giovani emergenti.

Grandi città e giovani

E poi non dimentichiamo che per anni molte società hanno smesso di lavorare sui settori giovanili, innescando un meccanismo dalle conseguenze negative che stiamo pagando oggi. Questo è il momento di investire sui vivai, a partire dal minibasket, facendo propaganda nelle scuole e cercando di ampliare il più possibile il numero dei praticanti, affidandoci a tecnici di livello. Adesso è più importante costruire un giovane giocatore di qualità che ottenere una vittoria in una partita”.

Composizione e parametri Analizzate le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del progetto, vediamo ora come si articolerà il nuovo campionato di sviluppo. Vi prenderanno parte 24 squadre, di cui 2 retrocesse dalla Legadue, 14 che erano inserite nella A Dilettanti, 4 promosse dalla B Dilettanti e 4 ammesse dal Consiglio Federale attraverso una wild card. Tutte le squadre partecipanti avranno l’obbligo di avere 3 giocatori Under 23 e 2 giocatori Under 21 nella prima stagione, passando a 3 Under 23 e 3 Under 21 dalla stagione successiva, con la possibilità di conteggiare nella lista l’atleta fidelizzato, ovvero quello che, in seguito ad un tesseramento Under o Senior della durata di tre anni presso la stessa società, rientrerà comunque nella categoria Under, per-

“Come movimento – afferma infatti il numero uno della FIP – sono anni che ci mancano grandi città che godono dell’interesse dei media e che meritano una realtà cestistica di alto livello. Penso a Torino, Genova, Firenze, Bari e Cagliari, ma potrei citarne altre. Per diverse ragioni hanno faticato a portare avanti la pallacanestro di alto livello. Con l’introduzione di questo nuovo campionato, puntiamo non solo a recuperare alcune di queste piazze più importanti, ma anche a dare la possibilità ai giovani più talentuosi di giocare e maturare in un contesto competitivo”. Una missione condivisibile, specie se letta alla luce di un fenomeno che, purtroppo, si è verificato spesso negli ultimi anni. “Aumentando il numero degli stranieri – com22


dilettanti

mettendo, di fatto, alla società in questione di avere nel proprio roster un minimo di soli 5 Under. Altro requisito che dovranno avere le società sarà quello di assumere lo stato giuridico di società di capitale, di presentare una fideiussione di 70.000 euro e di rispettare l’accordo economico stabilito dalla Lega Nazionale Pallacanestro e dalla GIBA. In più le società dovranno partecipare a 4 campionati giovanili diversi di cui 2 di Eccellenza, la cui formula di svolgimento si dovrà stabilire insieme alla Lega Nazionale Pallacanestro.

Progettare con coscienza Cambiamenti sostanziali che chiaramente non sono stati accolti con piena soddisfazione da tutte le parti. “Quando ci sono delle novità – commenta Meneghin – non vanno mai bene a tutti. Credo che, in particolare nell’attuale contingenza economica, sia necessario controllare sempre bene i conti, pensando di arrivare il più in alto possibile senza fare il passo più lungo della gamba. E’ meglio costruire i gio-

Periodico bimestrale di notizie, informazioni e news dell’Associazione Giocatori Basket e del Fondo di Fine Carriera

Organo Uff iciale del Fondo di Fine Rapporto Professionisti Pallacanestro VIA MEZZOFANTI N. 79 40137 BOLOGNA Tel. 051/623.80.82 Fax. 051/623.75.42 Cell. 348.4729169 giba@giba.it

catori in casa, più che ingaggiarli da fuori, ma per fare questo, occorrono tempo e la collaborazione di tutte le parti, dai protagonisti in campo ai tifosi. Oggi è difficile reperire sponsor sul mercato e, allo stesso tempo, è difficile invogliare i tifosi ad andare al palazzo dello sport, se la squadra non vince, ma sono convinto che il nuovo campionato di sviluppo sarà un incentivo per le società a fare meglio i propri conti, costruendosi piano piano il loro futuro. Ogni anno c’è uno yo yo di club che spariscono, perchè, dopo essere passati ad una lega superiore senza averne le possibilità economiche, poi non riescono a portare avanti l’attività. Da questo punto di vista dobbiamo darci una calmata”.

Investire con lungimiranza Per il bene di tutta la pallacanestro italiana, come sottolinea Pino Gonella, direttore generale della LNP. “C’è un atteggiamento di grande responsabilità in merito al nuovo campionato di sviluppo – afferma – che non avrà conseguenze solo sulla Lega Nazionale Pallacanestro, ma su tutto il movimento, perchè un tor-

neo volto alla promozione e alla maturazione dei giovani, favorirà ogni componente del sistema dalla Nazionale a tutti i campionati. Sicuramente questo avverrà in seguito ad un grosso sacrificio fatto per il bene di tutti e con la collaborazione di tutti. Il settore professionistico dovrà infatti mettere a disposizione i suoi giovani senza volerli commercializzare, perchè altrimenti parleremo di onere e non di sviluppo. E’ difficile che ogni società abbia 5 Under di alto livello per cui è probabile che si possa creare un mercato che non andrà a favorire la riduzione delle spese. Per questo dico che c’è bisogno di lungimiranza e che le società professionistiche mettano i loro giovani a disposizione dei club del campionato di sviluppo, considerando quelle operazioni come un investimento. Ne stiamo parlando con la Lega di Serie A ed abbiamo avuto un confronto sull’atleta non eleggibile. Confidiamo nel dialogo ed in una soluzione positiva della questione”.

Periodico bimestrale di notizie, informazioni e news del Fondo di Fine Rapporto Professionisti Pallacanestro Registrazione del Tribunale di Bologna n. 5323 in data 2/1/1986 Distribuzione gratuita Numero 12 maggio/ giugno 2011

Direttore Responsabile Maurizio Ragazzi Direttore Editoriale Damiano Montanari Collaboratori Giorgio Burreddu , Anne Marie Litt

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Progetto grafico e impaginazione Zonamista.it · Modena Fotografie Ciamillo&Castoria Stampa Grafiche Picmar s.r.l. via Bellini 6 40050 Villanova di Castenaso (BO)



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