gigia

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EVERNIGHT INCOMBEVA DIETRO DI ME CON LE PARETI DI PIETRA DEI TORRIONI, UNICA BARRIERA CHE I ROVI NON POTESSERO ABBATTERE. AVREI DOVUTO RIFUGIARMI DENTRO LA SCUOLA, MA NON LO FECI. EVERNIGHT ERA PIÙ PERICOLOSA DEI ROVI E OLTRETUTTO NON VOLEVO ABBANDONARE IL FIORE.

L'incubo iniziava a sembrarmi più reale della realtà. Incerta, mi allontanai dalla scuola e iniziai a correre per fuggire dal cortile e confondermi nella foresta. Presto sarà tutto finito, mi dissi mentre mi affannavo nel sottobosco e i rami caduti dei pini si spezzavano sotto i miei passi. Ero a poche centinaia di metri dall'ingresso ma la distanza mi sembrava enorme, come se la nebbia fitta mi avesse già isolata nel cuore del bosco. Mamma e papà si sveglieranno e si accorgeranno che non ci sono. Finalmente capiranno che non posso farcela, che non possono obbligarmi. Verranno a cercarmi e. okay, si arrabbieranno per lo spavento, ma saranno comprensivi. L o sono sempre, no! E poi ce ne andremo. Andremo via dall'Accademia di Evernight e non tornemo mai più, mai più.


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