Il Cagliaritano - Ottobre '12

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I GRANDI PERSONAGGI CAGLIARITANI

A cura di Antonello Angioni Avvocato e scrittore

ENRICO ENDRICH Tutta una vita per amore della Sardegna Il ricordo di Enrico Endrich, avvocato penalista, uomo politico, oratore di rara chiarezza, esperto d’arte e, prima di tutto, vero galantuomo.

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ono passati oltre 25 anni dalla sua morte. Eppure alla commemorazione di Enrico Endrich, svolta a Cagliari il 10 dicembre 2010 nel sottopiano del Palazzo Civico, in quel suggestivo spazio che fu la sede storica delle animate conferenze degli “Amici del Libro”, non si trovava posto a sedere. Il tempo è giudice implacabile: attua una sorta di selezione naturale tra gli uomini lasciando “in vita”, attraverso il ricordo, solo quelli di maggior valore. È proprio il caso di Enrico Endrich, avvocato penalista, uomo politico, oratore di rara chiarezza, esperto d’arte e, prima di tutto, vero galantuomo. Originario del Trentino, era nato a Meana Sardo nel 1899 da Ferdinando e Amalia Altieri. Il 30 dicembre 1919, appena ventenne, conseguì la laurea in giurisprudenza, presso l’Università di Cagliari, riportando la votazione di 110 e lode e la pubblicazione della tesi in diritto romano. Il 28 agosto 1921 si iscrisse all’Albo degli Avvocati. Impegnato in politica, aderì al Partito Sardo d’Azione e, quando il prefetto Asclepia Gandolfo promosse la fusione tra sardisti e fascisti, ne fu uno dei principali artefici, cosa che fece “per amore della Sardegna” come ebbe a precisare. Nel 1923 fece parte del direttorio incaricato della ricostituzione del fascio di Cagliari e, nello stesso periodo, studiò a fondo la natura giuridica e le funzioni dei sindacati e delle corporazioni. Fu podestà di Cagliari dal 1928 al 1934: sono gli anni in cui la città vola verso la modernità dotandosi (o progettando la costruzione) di edifici pubblici che verranno realizzati dopo breve tempo. Alla sua dinamica e intelligente amministrazione si deve la sistemazione del Terrapieno con le palestre, i vivai comunali e l’ingresso dei giardini pubblici nonché l’istituzione, nel fabbricato dell’ex polveriera dei Giardini Pubblici, della Galleria Comunale d’Arte. In tutto ciò Endrich era coadiuvato dall’architetto Ubaldo

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Un uomo con un alto senso dello Stato, inteso come fatto spirituale e morale

Badas, personaggio dalle grandi capacità tecniche e professionali. Sempre agli anni della sua amministrazione vanno ascritte la sistemazione della via Roma (con i portici ed il viale alberato) e della piazza del Carmine, la realizzazione della nuova facciata della Cattedrale, la costruzione dell’Albergo del Povero in viale Sant’Ignazio, la sistemazione dei bastioni di Santa Croce, le case popolari di piazza Kennedy ed altri importanti interventi tra cui vanno ricordati la creazione della strada per il Poetto, la sistemazione dell’arenile e la costruzione dell’ippodromo. Lasciata la funzione di podestà, dal 1934 ricoprì l’incarico di segretario federale e, dal 1939 all’agosto del 1943, fu consigliere nazionale nella Camera dei Fasci e delle Corporazioni per la XXX legislatura. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu ispettore nazionale in Tripolitania. Fu prefetto di Cosenza nel 1943 fino all’arrivo delle truppe anglo-americane (anche se in realtà Endrich rimase al suo posto sino al mese di dicembre). Dopo la guerra, esercitò con successo per qualche anno la professione forense a Napoli. Rientrato a Cagliari nel 1951, due anni dopo, venne eletto deputato al parlamento nelle liste del Movimento Sociale Italiano. Tuttavia nel gennaio del 1955 si dimise allorché venne approvata la legge che istituiva la pensione ai parlamentari. Ciò - secondo Endrich - era il segno evidente della politica intesa come professione anziché come missione: cosa ch’egli non approvava in alcun modo. Questo particolare - sconosciuto ai più - ci dà il senso dell’uomo e della sua moralità, perché Endrich è stato una delle persone più integre che sia possibile immaginare, la voce di una politica fondata su valori alti.

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el 1972 venne eletto senatore, sempre nelle file nel Movimento Sociale Italiano, e nel 1974, conclusa la legislatura, si ritirò dalla vita politica attiva per de-


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