Il Cagliaritano - N. 3 ANNO XXXVI

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COSÌ ROMA ABBRACCI IDENTITÀ E PROMOZIONE DEL SISTEMA SARDEGNA

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na nuova ed emozionante edizione dell’“Isola che c’è – Sardegna incontra Roma” ha avuto luogo quest’anno nello splendido e verdeggiante scenario del quartiere Flaminio, ai piedi del monte Parioli, ricco di splendide ville signorili e palazzi borghesi. Un evento unico, sorto dalla collaborazione della Gia Comunicazione con il Gremio, l’Associazione dei Sardi di Roma, con la missione di offrire degustazioni, spettacoli, vendite dirette e, ancora, gemellaggi, solidarietà, cultura e contatti per ambiziosi progetti. “L’Isola che c’è” si è mostrata nelle sue facce multiformi dell’arte, della letteratura, del dibattito, della poesia, del giornalismo, della musica, del canto, del folklore: forte delle sue radici ma viva ed attuale attraverso alcuni dei suoi migliori esponenti culturali. Ne offre un esempio la presenza di Tonino Rubattu con il suo dizionario della “limba” e la sua riscrittura in ottave sarde dell’Iliade e dell’Odissea, ma anche quella di

Neria De Giovanni, scrittrice e Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, che ha parlato con competenza ed eleganza della figura di Giuseppe Dessì al centenario dalla sua nascita, non solo come romanziere, di cui è stata presentata un’opera inedita, ma anche come uomo e poeta. Un’occasione fondamentale anche per affrontare le tematiche più attuali per la comunità di sardi nella capitale e nella nostra Isola, quali i viaggi e la continuità territoriale, trattati alla presenza del responsabile commerciale della Moby, Massimo Mura, o il tema della solidarietà e della donazione del sangue, portato avanti dal gemellaggio tra l’AVIS di Cagliari e quella di Roma, o il trapianto degli organi promosso dall’Associazione Sarda Trapianti d’organi intestata all’indimenticabile e generoso Prof. Ricchi. Fonte di maggior fascino ed emozione sono state al contempo le testimonianze portate sul palco dai rappresentati

di costumi e tradizioni dei vari comuni presenti: il documentario della regista Pj Gambioli, sulla lavorazione della lana e dei tappeti di Nule, la vestizione della sposa di Dorgali avvenuta in diretta sul palco, la presentazione del costume di Ittiri, presentato dal Sindaco Tonino Orani, con i suoi ori, gli argenti, i colori, esibito da sei coppie di ballerini, interpreti delle migliori danze di ballo sardo. A intrattenere il pubblico erano, inoltre, presenti il coro Gavino Gabriel di Tempio, i quarantacinque sbandieratori e balestrieri di Iglesias, in costume medioevale, che hanno rallegrato la piazza con le loro marce, i solenni proclami di pace in stile “antichi cavalieri” e gli acrobatici lanci di bandiere al vento. Coinvolgente come sempre anche il concerto di Piero Marras, uno dei maggiori cantautori sardi alla cui esibizione ha conferito ulteriore fascino il corpo di danza Tersicore, composto da quattro splendide ballerine coordinate da Anna

Nella foto a sinistra, Giovanni Battista Sotgiu presidente del Gremio, Giorgio Ariu, l’assessore alla Cultura e alla Comunicazione del Comune di Roma, Umberto Croppi e Antonio Masia vice presidente del Gremio. Nella foto sotto, il Coro Gavino Gabriel di Tempio

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