Il Cagliaritano - Dicembre '12

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I GRANDI PERSONAGGI CAGLIARITANI

A cura di Antonello Angioni Avvocato e scrittore

MARCELLO SERRA Il “Mal di Sardegna” nella letteratura La vita e le opere di Marcello Serra, poeta e intellettuale che ha saputo coniugare ricerca scientifica e attività poetica.

«L

a Sardegna è un frammento della Tirrenide, il vasto continente naufragato in un’era lontanissima. Di quel continente l’isola serba nel suo grembo, nelle coste e nelle articolazioni i diversi accenti e i molteplici aspetti»: così Marcello Serra inizia la descrizione dell’Isola su “Sardegna quasi un continente”, opera a metà strada fra il poema in prosa e la guida lirica ai luoghi e di monumenti, pubblicata nel 1959 e ristampata diverse volte. Emersa da un mare solitario come l’orma di un Dio, la Sardegna viene paragonata ad un continente, sia pure di ridotte dimensioni. «La sua struttura geologica è infatti una delle più complesse, la trama del suo paesaggio muta con invenzione inesauribile ed altrettanto le vene dei metalli che si diramano sotto la sua corteccia». Sono passati vent’anni anni da quando Marcello Serra, in un’afosa giornata d’agosto, ci ha lasciato per sempre. Era nato a Lanusei nel 1913 e sin da giovane - prima ancora della laurea in lettere, conseguita a soli 22 anni - aveva iniziato a pubblicare le prime liriche e i saggi critici. Nel 1933 fondò la rivista universitaria “Sud-Est”, un mensile che, con alterne fortune, verrà stampato sino al 1943. Nel 1935 pubblicò la prima raccolta di liriche, “Accordi”, cui fece seguito, nel 1945, il volume di poesie “Ora Umana”. Nel 1946 gli venne assegnato il premio di poesia “Grazia Deledda” e l’anno successivo curò la trasmissione radiofonica “I morti non ci abbandonano”. Quindi iniziò a collaborare col quotidiano “L’Unione Sarda”. Da allora l’attività poetica e letteraria di Marcello Serra si è sviluppata senza soste. Negli anni ’50 fondò e diresse alcuni periodici come “Arcobaleno Sera” e “Sardegna Illustrata”. Difficile ricordare tutte le opere alcune delle quali di grande valore. In uno sforzo - necessariamente incompleto - citiamo la “Guida della Sardegna”, scritta con Alberto Boscolo e Mario

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Pintor (1951), “Efisio d’Elia” (1953), “Mal di Sardegna” (1955) giunto alla sesta edizione, “Sardegna quasi un continente” (1959), “Nascita di Nora” (1960), “Vacanze in Sardegna” (1960) una guida tradotta in cinque lingue, “Il mondo dei sardi” (1964), “Il popolo dei nuraghi” (1965), “Sardegna favolosa” (1968), “L’aurora sui graniti è rossoblù” (1970), “Eleonora la giudicessa” (1975), “L’Enciclopedia della Sardegna” (1978), “Il continentale” (1980), “Da trenta secoli discorre col mare” (1983), una guida sentimentale sulla città di Cagliari, “Bacco in Sardegna” (1990).

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«La Sardegna è un frammento della Tirrenide, il vasto continente naufragato in un’era lontanissima»

el 1989 viene ristampata l’opera “Sardegna quasi un continente”, corredata da ampie illustrazioni fotografiche di Chiara Samughero e da un fine resoconto (“Trent'anni dopo”), scritto dallo stesso Marcello Serra, che si proietta sull’opera come una cartina “tornasole”. Sempre nel 1989 pubblica una raccolta di liriche dal titolo “Esule sul mare”. Come non ricordare la collaborazione assidua alla Rai, le rappresentazioni di alcune sue opere da parte di prestigiose compagnie teatrali, l’incarico di “Letteratura italiana” che gli venne affidato dall’Università di Cagliari e quello di “Letteratura poetica e drammatica” svolto con impegno presso il nostro Conservatorio di Musica, i numerosi documentari televisivi ed il prestigioso Premio di Cultura che, per ben due volte (nel 1961 e nel 1972), gli è stato assegnato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Negli ultimi anni della sua vita Marcello Serra era stato colpito da un grave lutto: la vita di uno dei suoi figli, Corrado, era stata spezzata da un male incurabile. Incoraggiato dalla moglie Ines, che in ogni impresa della vita lo accompagnò, aveva iniziato a scrivere un altro libro che doveva rispecchiare la vita e i sogni di Corrado ma, assai più probabilmente, le sofferenze del padre: il tentativo estremo di colmare un vuoto che il tempo ingigantiva sempre di più. L’opera


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