Cereseto Monferrato

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23 Cosi’ nell’Albese e a Savigliano, il D’Agoult riuniva un forte esercito e l’ otto aprile 1345 poneva l’assedio al primo caposaldo Monferrino, il castello di Gamenario. La guarnigione resistette qualche tempo, poi le parti convennero una tregua stabilendo che se entro un dato giorno non fosse arrivato il soccorso dei Monferrini, il castello si sarebbe arreso. Ed a garanzia gli assediati diedero alcuni ostaggi fra cui il valoroso capitano Monferrino soprannominato Ravaglioso. Il marchese Giovanni, avvisato, comunicò che si sarebbe trovato sul campo a Gamenario la vigilia della festa di San Giorgio, il 22 aprile. E fu puntuale con la sua milizia, rafforzata oltre che dai Ghibellini astigiani, dagli uomini di Tomaso Malaspina, Giannino e Ottobono di Cocconato, Zanardo d’Incisa, Pietro d’Azeglio, Oddone della Rocchetta, Ughetto di Valperga, Pietro di Settimo e delle genti deli Langosco e dei Beccaria di Pavia. In più c’era, il giovane e audace duca Ottone di Brunswick, con i suoi seguaci sassoni. Giovanni mandò i guanti di sfida al Rinforzato, il quale compensò l’araldo con un cavallo roano e quindi, entrato nel forte senza combattere, usando un trucco, allineò le sue schiere alla battaglia intorno alle due insegne: la sua con il lupo azzurro sul campo d’oro e quella della regina Giovanna col giglio d’oro ed il lambello rosso in campo blu. Le schiere monferrine che inalberavano la balzana di Monferrato, d’argento col capo rosso,


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