Spiffero anno I numero 1

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SPORT Mondiali senza Italia Quale squadra seguire?

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CULTURA

GOSSIP

Samarcanda nel segno del teatro

Amori finiti: che succede a scuola?

Anno 1 - Numero 1 | Giornale mensile a distribuzione gratuita dell’Istituto Statale d'Istruzione Secondaria Superiore "Besta-Gloriosi" Supplemento del giornale L’Occhio di Salerno e Provincia | Direttore responsabile: Francesco Piccolo

EDITORIALE

STUDENTI AL VOTO

Questione di cuore

ELECTION DAY

Francesco Piccolo

Correva l’anno 2000. Ero un giovane studente del liceo scientifico di Battipaglia. Quell’anno conobbi il professore Dino Mirra. Allora non potevo saperlo, ma quell’incontro avrebbe cambiato per sempre la mia vita.

Mi volle all’interno del progetto di un giornale scolastico nato dalla lungimiranza degli allora presidi Carmine D’Arminio dell’istituto tecnico “Besta” (oggi “Besta-Gloriosi”) e Benedetto Gagliardi del liceo scientifico “Medi”. Quel giornale fu chiamato “Spiffero”. Il nome fu deciso dalla prima redazione di quel giornale, composta da 28 allievi dei due istituti. Tra loro c’ero anche io.

Grazie a quel progetto ho conosciuto la passione per il giornalismo, che oggi è il mio lavoro.

Feci appena in tempo a completare il tirocinio di due anni per l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti, perché il liceo decise di lasciare il progetto.

Quando, pochi mesi fa, sono stato contattato dalla preside Silvana D’Aiutolo per assumere la direzione di questo giornale, per me è stato come un ritorno al passato, un balzo lungo 17 anni, un’emozione che mi ha ricordato i primi articoli, le prime volte in redazione, le prime soddisfazioni, tutta la strada percorsa fino ad oggi.

Mi aspetta un compito gravoso.

Metto a disposizione tutta la mia esperienza, consapevole dell’importanza di un progetto che ha fatto nascere tanti giornalisti.

La mia speranza è di riuscire a fornire ai ragazzi della redazione gli stessi insegnamenti che ho ricevuto dal professore Mirra e di essere per loro una guida, proprio come è stato per me Spiffero 17 anni fa.

Elettiinuovirappresentantid’istituto.Sono VincenzoBarretta,GianlucaMelagrano, LucaBamonte,MariaCaso.Leinterviste

Il 21 novembre sono stati eletti i nuovi rappresentanti d’istituto. Si tratta di Vincenzo Barretta, eletto con 292 voti, Gianluca Melagrano (258 voti), Luca Bamonte (232) e Maria Caso (137). Tutti noi li abbiamo votati, ma quanto li conosciamo veramente? Li abbiamo intervistati. E non solo.

Maria Caso racconta la sua esperienza come candidata.

A PAGINA 5

ATTUALITÀ Inchiesta immigrati: il nuovo schiavismo è il perbenismo

A PAGINA 4

DISCRIMINAZIONE Violenza sulle donne atto barbarico

La giornata mondiale del 25 novembre: “Break the chain” A PAGINA 3

LA PROTESTA Battipaglia in piazza contro il compostaggio Sciopero in città per evitare la costruzione dell’impianto

A PAGINA 2

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Attualità Novembre 2017

IL CASO / In aumento i comuni che ospitano profughi ed immigrati

Il nuovo schiavismo è il perbenismo La storia di Modue: «spesso i fratelli ci vendono»

Paolo Margarella Michele Raffaele Ferrara

Sono in aumento i comuni che ospitano profughi e immigrati all'interno del territorio italiano.

Incentivati dal "Bonus accoglienza" da parte del Ministero, questi avranno modo di utilizzare il “Bonus accoglienza”, allo scopo di migliorare i servizi sul territorio a beneficio di tutti i residenti.

Tuttavia, una piccola minoranza di comuni ovvero 78 (tra cui Cuneo e i comuni limitrofi a Foggia che ospitano solo il 15% delle proprie quote) non intende accogliere nessun profugo sbarcato nelle ultime settimane per ragioni non specificate.

Conferma il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, che tutti i comuni che non accoglieranno o non vorranno accogliere un'ampia parte di profughi, rifugiati e immigrati sbarcati saranno soggetti a delle penalizzazioni tra cui un lieve aumento delle imposte solidali sulla busta paga.

Modue Giop residente in Italia, a Nocera Inferiore, dal giugno del 1985 racconta la sua esperienza in Italia e quella dei suoi “fratelli” rifugiati e richiedenti asilo.

Modue si trova a proprio agio, si sente italiano anche se, nell’ultimo biennio a causa dei vari attentati nel mondo, in molti lo guardano con sospetto, lo evitano o lo isolano nei mezzi pubblici.

Modue ci racconta dei suoi

“fratelli” che per meno di 500 euro al mese lavorano anche più di 12 ore al giorno in un ambiente ostile.

Il fatto che in Italia esista una fitta rete di caporalato non è una novità.

La cosa peggiore, secondo Modue, è che sono proprio le persone di cui si fidano, i loro “fratelli”, spesso, a “venderli”.

IL PERSONAGGIO / La storia di Totò Riina, deceduto il 17 novembre

Muore il “capo dei capi”, ma la mafia continua Salvatore Riina, detto anche Totò, è morto alle 03:37 nel reparto dei detenuti all’ospedale di Parma il 17 novembre scorso, giorno successivo al suo ottantesimo compleanno.

La salma di Totò sbarca al porto il 22 novembre, in madrepatria. Non c’è stato nessun funerale, ma una benedizione nella cappella del cimitero di Corleone. Hanno accompagnato la bara alcuni parenti, la moglie e tre dei suoi quattro figli: Giuseppe presente con un permesso di libertà vigilata, Maria Concetta giunta dalla Puglia e, infine, Lucia. Giovanni non era presente perché condannato all’ergastolo per molteplici omicidi.

Nelle sue ultime settimane, Riina era stato operato due volte ed era finito in coma. Era malato da molto tempo e i suoi legali avevano chiesto un differimento della pena per motivi di salute, ma questa richiesta è stata respinta. Il 16 novembre quando le sue condizioni di salute sono peggiorate, il Ministero della Giustizia ha concesso ai familiari d’incontrarlo.

Riina stava scontando 26 condanne all'ergastolo per decine di omicidi e stragi. E, nonostante la detenzione al 41 bis da 24 anni, per gli inquirenti era ancora il capo di Cosa Nostra. Non ha mai avuto nessun pentimento, piuttosto, come diceva la moglie, preferiva 3000 anni di carcere.

Totò nacque a Corleone in una famiglia di contadini, si legò presto al mafioso Luciano Liggio e a 19 anni fu condannato ad una pena di 12 anni per aver ucciso un suo coetaneo durante una rissa, ma scontò la pena solo parzialmente.

Dagli anni ’60 iniziò a frequentare Vito Ciancimino, che divenne il sindaco di Palermo e per anni i cittadini di Corleone misero le mani nella politica e negli affari comunali. Tre anni

dopo venne posto al soggiorno obbligato e dal 1969 si diede alla macchia per sfuggire alla giustizia. Negli anni seguenti si sposò ed ebbe 4 figli.

Nel 1981 Riina fece uccidere Giuseppe Panno, capo di Casteldaccia. E l’11 maggio dello stesso anno venne ucciso anche il boss mafioso Salvatore Inzerillo. Questi due omicidi diedero inizio alla “seconda guerra di mafia” che finì con l’uccisione di oltre 200 mafiosi, suoi avversari.

Seguirono gli omicidi politici come Michele Reina, Piersanti Mattarella; Pio La Torre.

A maggio del 1992 un attacco frontale allo Stato, la strage di Capaci, in cui fu ucciso il giudice Giovanni Falcone con la moglie e gli uomini della scorta. 57 giorni dopo toccò al giudice Paolo Borsellino. Giuseppe Di Matteo, figlio dell’ex mafioso Santino che partecipò a questa strage, si pentì e confessò tutto; Riina per farlo tacere si vendicò, sciogliendo suo figlio nell’acido.

Riina fu arrestato nel 1993. Negli anni a seguire fu ricoverato varie volte e nel 2003 subì un intervento chirurgico per problemi cardiaci.

Nel 2009 Riina espresse di nuovo la sua posizione secondo cui nella “Strage di via D’Amelio” non era colpevole.

Nel 2013 Salvatore minacciò il magistrato Antonino di Matteo, inoltre, i giornali comunicano che avrebbe rivolto minacce anche a Don Luigi Ciotti. Oggi Riina è morto, ma la mafia continua…

Larissa Scorziello Giada Sodano Emanuela Vallone

Attualità

Novembre 2017

LA PROTESTA

Battipaglia scende in piazza contro il compostaggio Il 23 novembre scorso, 10mila cittadini in corteo per le strade della città contro l’impianto.

Ma cos’è il compostaggio?

Cristina Greco Rosa Longo

“Sciopero”: è questo l’oggetto di cui tutti parlano nelle ultime settimane. Il 23 novembre scorso, 10mila cittadini sono scesi in piazza per protestare contro il progetto di realizzazione di un impianto di compostaggio a Battipaglia.

Ma quali motivi ci spingono a protestare?

Il compostaggio è il riciclaggio di rifiuti organici attraverso il quale si ottiene un fertilizzante naturale, il compost.

Esso presenta vantaggi e svantaggi.

Tra i vantaggi del compostaggio si possono ricordare: l’assenza di emissioni nocive in atmosfera, il recupero significativo, anche se parziale, dei rifiuti, la distruzione di germi patogeni mediante processi chimici.

Tra gli svantaggi si devono ricordare: la possibilità di danneggiare animali attraverso l’assimilazione di sostanze nocive contenute nel compost, lo sviluppo di cattivi odori, l’inquinamento dell’acqua.

Il processo di compostaggio richiede la presenza di un sito che i cittadini di Battipaglia sono irremovibilmente contrari ad avere sul proprio territorio.

Ed è questo il motivo per cui la cittadinanza ha organizzato il corteo del 23 novembre scorso.

Inoltre, sono continue le denunce e i controlli da parte dei battipagliesi che esprimono il loro totale dissenso riguardo al sito di compostaggio, perché, secondo loro, porterebbe disagi alla città.

Nel 2002 il Governo ci rassicurò, affermando che non ci sarebbero stati altri impianti di trattamento dei rifiuti sul territorio.Questo protocollo non è stato rispettato.

Sono già sei gli impianti presenti ed i controlli probabilmente superficiali hanno reso la situazione intollerabile per tutti. Molti cittadini, a causa dell’aria malsana e dell’inquinamento delle falde acquifere, muoiono di cancro.

La richiesta da parte dei cittadini è semplice : “Vogliamo vivere in un ambiente sano!”

Spiffero Anno 1 - Numero 1 Giornale mensile a distribuzione gratuita dell’Istituto Statale d'Istruzione Secondaria Superiore "Besta-Gloriosi" Supplemento del giornale L’Occhio di Salerno e Provincia Registrato presso il Tribunale di Salerno (numero 6/2011 del 13 aprile 2011) Direttore responsabile: Francesco Piccolo Redazione: Istituto Statale d'Istruzione Secondaria Superiore "Besta-Gloriosi".

Via Generale Gonzaga, 94 – Battipaglia (Sa) Editore: Futura Media srls - via Jemma, 2 - centro direzionale - Battipaglia (Sa) Stampa: Grafica Litos - Viale Belgio, 33/E - Battipaglia (Sa) Contatti: occhiosalerno@gmail.com Tutte le collaborazioni sono gratuite Chiuso in redazione: 30/11/2017

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Attualità Novembre 2017

BREAK THE CHAIN / Nell’antichità, la figura femminile era discriminata

Violenza sulle donne atto barbarico La giornata mondiale del 25 novembre Alessia Ripoli Valeria Sica

Sin dall'antichità, in molte società, le donne venivano discriminate, private della libertà di parola, escluse dalle riunioni politiche e costrette a dedicarsi solo alle faccende domestiche.

La donna era considerata un vero e proprio oggetto del marito.

La donna ad Atene veniva sottomessa all'uomo, restava a casa ad occuparsi dei figli e delle faccende domestiche, non poteva partecipare alle cariche pubbliche e data in sposa all’età di circa 13 o 14 anni ad un uomo scelto dal padre.

A Sparta, invece, la donna di-

veniva spesso capofamiglia mentre il coniuge era impegnato in guerra, dunque a lei toccava badare al patrimonio familiare.

Per quanto riguarda il matrimonio, veniva "rapita" dal marito, le veniva rasato il capo e doveva indossare un abbigliamento maschile.

Nel Medioevo, la donna ve-

niva considerata un essere inferiore, difatti la nascita di una bambina veniva vista come una disgrazia.

Le ragazze restavano chiuse in casa e date in spose ad un uomo scelto dai genitori e costrette a passare dalla volontà del padre a quella del marito.

Nel 1900 nacque il movimento delle “suffragette", con

l’obiettivo di far ottenere il diritto di voto alle donne.

In seguito la parola "suffragetta" ha finito per indicare la donna che lotta o si adopera per ottenere il riconoscimento della piena dignità delle donne.

Purtroppo, ancora nel ventunesimo secolo, c’è violenza sulle donne e tantissimi sono i casi di femminicidio.

Per cercare di arginare questo problema e per sensibilizzare gli uomini, è stata istituita la giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.

La nostra scuola "Besta-Gloriosi" ha partecipato alla manifestazione che si è tenuta sabato 25 novembre presso il Comune di Battipaglia, presentando un balletto sulle note della canzone Break the Chain, che significa letteralmente “rompere le catene” che sottomettono la donna alla forza dell'uomo, ormai da troppo tempo.

Secondo il nostro parere, questo fenomeno è un atto barbarico nei confronti del gentil sesso, fisicamente più debole rispetto all'uomo.

Nel 2017 non è più concepibile che la mente dell'uomo sia chiusa come nell'epoca di Sparta, Atene e del Medioevo.

Sempre più casi a scuola. Per sconfiggere il fenomeno bisogna parlare

Cyberbullismo minaccia del terzo millennio Il cyberbullismo, una nuova minaccia che intacca soprattutto gli adolescenti, tra i 13 e i 17 anni, consiste in un tipo di attacco continuo, ripetuto e particolarmente offensivo, tramite gli strumenti offerti dalla rete, specialmente chat, e-mail, social network. Tale fenomeno è molto diffuso poichè questa fonte viene usata impropriamente, senza alcun freno. I ragazzi o le ragazze maggiormente colpiti sono quelli visti agli occhi degli altri come deboli ed insicuri, senza capacità di autodifesa.

Dietro lo schermo abbiamo due situazioni differenti: la prima è quella di una persona che vuole danneggiare altri suoi coetanei solamente per farsi definire superiore a tutti gli altri, dall'altra parte abbiamo una persona che leggendo o vedendo questi contenuti, si vergogna di se stesso per gli atti che gli hanno attribuito in rete e può ricorrere a drastiche azioni. Il cyberbullismo può causare alla vittima dei veri e propri danni psicologici di varia entità, dovuti alla messa in rete di foto personali, attraverso messaggi violenti ed offensivi, oppure emarginando la vittima da un gruppo sociale. I bulli, la cui crudeltà viene fomentata, grazie all'anonimato concesso da alcuni social network o chat room, portano allo sfinimento e alla sensazione di non avere alcuna via d'uscita, a discapito della vittima. Inoltre, i cyberbulli suscitano, nei confronti della vittima, una paura tale da convincerla a non denunciare i propri aguzzini, temendo in un peggioramento della situazione già

critica di per sé. Questo fenomeno si è diffuso pian piano in tutto il mondo, attraverso la rete. Uno studio effettuato da Lazzari nel 2015 ha affermato che in Italia il 47% degli studenti della scuola media dichiara di essere stato coinvolto in episodi di cyberbullismo. Un dato ancora più agghiacciante dichiara che il 17,2% di studenti delle scuole medie e superiori, non conosce il termine cyberbullismo. A questo punto ci chiediamo: come possiamo sconfiggere questo fenomeno? A tal proposito ci sono stati interventi da parte delle scuole con una formazione sul tema. Sono state girate varie pellicole per sensibilizzare i ragazzi e per far comprendere agli adulti gli abusi che subiscono gli adolescenti.

In aggiunta, sono state emesse delle leggi per punire gli atti di cyberbullismo, ma, soprattutto, sono stati aperti dei siti per dare informazioni sul fenomeno, sconosciuto a molti, e messi a disposizione dei numeri verdi per i ragazzi, affinchè si possano confidare e possano essere guidati da un'equipe di esperti in un percorso che ha come priorità individuare e denunciare gli abusi.

Se siete vittime di cyberbullismo confidatevi con i vostri genitori, un insegnante oppure andate su appositi siti come www.cyberbullismo.com, cercate aiuto e denunciate per porre fine agli abusi. Invece di pensare a tutto ciò che ci viene detto via internet, dobbiamo convincerci che quelle parole scritte in quei messaggi, o foto non ci descrivono.

L'unica soluzione è parlare.

Francesca Verde Michela Di Feo

Scuola Novembre 2017

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IL VOTO / Il 21 novembre l’appuntamento elettorale. Le interviste

Ecco i nuovi rappresentanti Eletti Vincenzo Barretta, Gianluca Melagrano, Luca Bamonte, Maria Caso La mia esperienza da candidata Da sinistra, Vincenzo Barretta, Gianluca Melagrano, Luca Bamonte, Maria Caso Antonella Conte Valeria Pastorino Alessandra Verde

Il 21 novembre sono stati eletti i nuovi rappresentanti d’istituto.

Si tratta di Vincenzo Barretta, eletto con 292 voti, Gianluca Melagrano (258 voti), Luca Bamonte (232) e Maria Caso (137).

Tutti noi li abbiamo votati, ma quanto li conosciamo veramente? Li abbiamo intervistati.

Tra le risposte troverete solo quelle di Barretta, Melagrano e Bamonte, mentre Maria Caso – che collabora con Spiffero – ha raccontato personalmente la sua esperienza nell’articolo che trovate a fianco.

1) Presentatevi: V: Sono Vincenzo Barretta e frequento la 3B C.A.T G: Sono Gianluca Melagrano e frequento la 5A A.F.M L: Sono Luca Bamonte e frequento la 3B C.A.T 2) Come avete vissuto quest’esperienza? Vi aspettavate di

essere eletti?

V: Quest’esperienza l’ho vissuta con serenità, perché ero sicuro che sarei stato eletto.

G: L’ho vissuta con tranquillità dato che mi aspettavo che sarei stato eletto.

L: Sono stato in ansia, non mi aspettavo di raggiungere il traguardo.

3) Cosa vi ha spinto a candidarvi?

V: Il motivo per il quale mi sono candidato è la poca partecipazione di questa scuola a tutte le iniziative.

G: Mi sono candidato per vivere in prima persona quest’esperienza.

L: Ho deciso di candidarmi perché penso di migliorare la nostra scuola insieme alle idee degli altri rappresentanti.

4) Cosa pensate degli altri tre rappresentanti eletti?

V: Sono contento degli altri rappresentanti eletti, perché sono ragazzi affidabili.

G: Sono ottimi ragazzi, credo di riuscire a fare un ottimo la-

voro di squadra con loro.

L: Sono felice perché insieme potremmo fare grandi cose.

5) Dite qualcosa a chi vi ha votato e a chi non l’ha fatto.

V: Ringrazio indistintamente chi mi ha sostenuto e chi mi ha voltato le spalle.

G: Coloro che mi hanno votato hanno fatto il loro dovere, coloro che non mi hanno votato hanno fatto bene.

L: Io non perdo mai: o vinco, o imparo.

6) Se avete fatto qualche promessa agli studenti e qualche proposta ritenete che si possano mantenere?

Tutti: Faremo di tutto per accontentare ciò che ci hanno chiesto, per non deludere le loro aspettative.

7) Ci sono molte problematiche all’interno della scuola, come pensate di risolverle?

Tutti: Per quanto riguarda le problematiche della scuola, cercheremo di risolverle tutte, coinvolgendo gli studenti.

Assemblea d’istituto, piacciono le nuove regole?

Il 31 ottobre scorso si è svolta la prima assemblea annuale del nostro istituto. Si sono verificate molte controversie. Ci sono state lamentele da parte della preside e dei suoi collaboratori per la mancanza di rispetto da parte di molti ragazzi della scuola, che alla fine dell'assemblea di classe, svolta abitualmente durante la seconda ora di lezione, hanno preteso immediatamente di uscire.

Il dirigente scolastico ha preso provvedimenti proponendo un nuovo tipo di assemblea, da svolgersi nella seguente maniera: le prime due ore di lezione, la terza ora di assemblea di istituto e la quarta ora di assemblea di classe. In questo modo noi studenti, dopo l'assemblea d'istituto, siamo obbligati a rientrare in classe.

Il 15 novembre, dopo l'incontro tenuto in Aula Magna con il sindaco Cecilia Francese, tutti i rappresentanti di classe con i rappresentanti della Consulta Provinciale, hanno proposto un'assemblea che coniugasse i desideri degli studenti e del corpo docente. Lo stereotipo è il seguente: prima ora di lezione, seconda ora di assemblea d’istituto e terza ora di assemblea di classe.

Al riguardo, abbiamo intervistato un gruppo sostanzioso di 60 ragazzi tra la componente studentesca. Il 50% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe ottimale sostituire l'attuale modello di assemblea con il nuovo proposto nella riunione del 15 novembre. Il 30% ha affermato che si dovrebbe seguire il tipo di assemblea comune; il restante 20% non ha espresso alcuna preferenza.

Con le elezioni dei rappresentanti d'istituto, abbiamo avuto delle delucidazioni a riguardo; la procedura dell'assemblea svolta il 28 novembre è stata la seguente: due ore di lezione, un'ora di assemblea di classe ed un'ora di assemblea d’istituto, con l'obbligo dei professori a fare l'appello appena si è in classe. Noi studenti, pur consapevoli che l'assemblea è un nostro diritto, dovremmo ricordare sempre che occorre la concessione del dirigente scolastico, anche se le decisioni non concordano con i nostri desideri.

Ragazzi: un tale comportamento irrispettoso di sicuro mette a rischio i nostri diritti!

Teresa Landi Emanuela Puccetti

Innanzitutto, vorrei presentarmi: ciao ragazzi, mi chiamo Maria e grazie ai vostri voti ho raggiunto il mio obbiettivo, ovvero quello di diventare rappresentante d’istituto. In questo articolo vorrei parlarvi delle sensazioni ed emozioni che ho provato in queste settimane pre-elezioni. Incomincio col dire che le emozioni sono state tante e forse non saprei neanche descriverle, ma ci proverò. Ricoprire questo ruolo è impegnativo, bisogna avere dei requisiti adatti per far sì che i propri progetti si realizzino. Il giorno dell’assemblea mi sono presentata a voi ufficialmente, dire che ero nervosa è dire poco e penso si sia notato, ma ho provato a vivere quest’esperienza con coraggio perché credo in quello che voglio fare per la nostra scuola. Il giorno dell’elezione, ero molto in ansia perché non ero sicura di essere eletta,ma mi sono fatta forza e sono entrata in quella stanza; al momento dello spoglio delle schede ogni volta che sentivo il mio nome e quindi ottenevo un voto, il mio cuore perdeva un battito.

Alla fine dello spoglio, ho iniziato di nuovo a respirare, neanche me ne ero accorta che avevo trattenuto il fiato fino a quel momento. L’emozione è stata tanta e ancora adesso c’è.

Il ruolo del rappresentante ha onori e oneri, ma, soprattutto, oneri perché è una grande responsabilità e di certo non lo si fa per la visibilità che esso dona, ma principalmente per rappresentare la propria scuola e gli studenti. Inoltre sono molto contenta degli altri rappresentanti eletti. Sono sicura che faremo un buon lavoro assieme. Lasceremo tracce di noi ve lo prometto. Grazie ancora a tutti e non vedo l’ora di cambiare insieme a voi in meglio la nostra scuola.

Maria Caso

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Novembre 2017

Sport

Mondiali senza Italia Russia 2018: le squadre da seguire, le sorprese ed i protagonisti Luca De Rosa Antonio Feniello

I prossimi Mondiali di calcio si terranno in Russia dal 14 giugno 2018. Le nazioni qualificate sono 32, divise in 4 fasce. Nella prima fascia ci sono Russia (qualificata di diritto come nazione ospitante), Germania, Brasile, Portogallo, Argentina, Belgio, Polonia, Francia. In seconda: Spagna, Perù, Svizzera, Inghilterra, Colombia, Messico, Uruguay, Croazia. In terza fascia: Danimarca, Islanda, Costa Rica, Svezia, Tunisia, Egitto, Senegal, Iran. In quarta fascia: Serbia, Nigeria, Australia, Giappone, Marocco, Panama, Korea del sud, Arabia Saudita.

Tra queste 32 nazionali vi sono 2 che non hanno mai partecipato a nessun Mondiale: Islanda e Panama. Inoltre, abbiamo 2 nazionali (Senegal, Egitto) che hanno conquistato rispettivamente la loro seconda e terza qualificazione ad un Mondiale.

Tra le nazionali non qualificate vi sono esclusioni importanti: Italia, Cile, Galles, Olanda e Stati Uniti.

Fra queste, 5 sono state eliminate ai gironi, solo l’Italia dopo i playoff vinti dalla Svezia.

Ci avviciniamo al Mondiale con molte favorite alla vittoria finale: Germania, Brasile, Portogallo, Spagna, Argentina e Francia.

La Germania ha una rosa colma di giovani promettenti che si sono già affermati a livelli internazionali come Sanè (Manchester City),Rudiger (Chelsea), Draxler (Psg), Kimmich (Bayern Monaco) e l’implacabile Werner (RasenBallsport Lipsia) che a 21 anni è tra i migliori attaccanti tedeschi.

Il Brasile, come la Germania e altre nazionali, è tra i candidati

più papabili come prossimi vincitori del mondiale, con una rosa piena di stelle come Neymar e Thiago Silva (Psg), David Luiz (Chelsea) e il bomber della Premier League Gabriel Jesus (Manchester City) che, malgrado la concorrenza con Aguero per una maglia da titolare, ha realizzato 8 gol in 11 presenze a soli 20 anni.

Il Portogallo, trasportato dall’onda emotiva di 2 anni fa, dove è riuscita a vincere l’Europeo, cerca l’impresa capitanato da Cristiano Ronaldo (Real Madrid).

La Spagna è una delle squadre più ricca di talenti e con un giusto equilibrio tra vecchie leggende e ragazzi promettenti che si sono

già affermati a livello internazionale. Tra i giovani abbiamo Isco, fantasista del Real Madrid,che ha esordito nel Real a soli 21 anni e da lì in poi è riuscito a trovare continuità di presenze e gol. Un altro talento madrileno e spagnolo è Marco Asensio, centrocampista del Real Madrid, giovanissima stella nascente del calcio mondiale che ha esordito a 20 anni con la maglia dei Blancos.

In nazionale ancora non è riuscito a trovare continuità, potrebbe essere anche il suo Mondiale.

Un altro grande talento è Thiago Alcantara centrocampista del Bayern Monaco. La Spagna è ricca

di talenti a centrocampo ma è composta anche dai “vecchi” Iniesta, David Silva, Fabregas, Sergio Busquets; che danno sicurezza ed esperienza a questa nazionale. In difesa giocatori di esperienza e qualità come Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba, Dani Carvajal. A difendere i pali delle Furie Rosse c’è David De Gea, portiere giovane, ma con esperienza . In attacco il giovane bomber Alvaro Morata, esploso durante la sua esperienza alla Juventus, oggi in forza al Chelsea.

I suoi compagni di reparto sono Diego Costa, Aduriz, Pedro, Deloufeu. La Spagna arriva ai Mondiali come favorita numero 1.

Italia, da AvVentura a sVentura L’Italia aveva iniziato il suo cammino delle qualificazioni mondiali nel Gruppo G. La prima partita era stata giocata contro la temutissima Spagna. Il risultato: un pareggio sudato. Successivamente erano state giocate partite d’andata contro le altre partecipanti del girone ed era sembrato che questa Italia, composta da giovani promesse e da vecchie leggende, fosse capace di giocare un bel calcio, portando a casa degli ottimi: 4-0 contro il Liechtenstein, 8-0 contro il San Marino ed un 3-0 in amichevole contro l’Uruguay.

La battuta d’arresto era arrivata nella prima partita di ritorno, contro la Spagna, diretta rivale per la qualificazione. Una sconfitta per 3-0 che, nonostante i successivi risultati positivi aveva costretto l’Italia a terminare la prima fase al secondo posto e a giocare gli spareggi per conquistare l’accesso ai Mondiali.

Il sorteggio aveva accoppiato Italia e Svezia, con gli azzurri dati per favoriti dai pronostici. Le cose, però, sono andate diversamente. Per effetto della vittoria casalinga della Svezia nella gara d’andata (1-0) e del pareggio a reti inviolate al ri-

torno a Milano, l’Italia ha mancato il traguardo dei Mondiali.

Dopo l’amara sconfitta, il ct Giampiero Ventura aveva affermato di essere stato molto contento di aver potuto allenare una nazionale come l’Italia. Tuttavia, non riuscendo a portare la squadra ai Mondiali, requisito base per una nazionale che ne ha vinti quattro, era diventato il capro espiatorio di questo fallimento.

Viene esonerato da Tavecchio, presidente della Figc, il quale, pochi giorni dopo aver cacciato l’ex ct, presenta le sue dimissioni. Dopo la clamorosa eliminazione l’Italia ha perso perni come De Rossi, Barzagli, Chiellini e Buffon, che hanno abbandonato l’Italia. Avrebbero voluto giocare il loro ultimo mondiale, ma non succederà. Resta l’immagine delle lacrime di Buffon a San Siro. Ora bisogna rialzarsi e ripartire dai giovani. Quello che Ventura non è riuscito a fare.

Alessio Villecco

MOTORI / Opel Mokka X: guadagna grinta, non visibilità In vendita dal 2012, la Opel Mokka si rinnova e cambia nome, aggiungendo una X. Questa lettera contraddistinguerà d’ ora in poi tutte le suv e crossover di casa Opel. A cambiare di più è il frontale,che ora propone una mascherina con baffo cromato a forma di ala e le luci diurne a led. Le superfici scolpite irrobustiscono l’immagine della macchina, che, comunque, appare più elegante rispetto alla versione passata. La fiancata è mossa da linee decise, alleggerite da ampie zone scavate. Novità anche nell’ abitacolo della nuova Opel Mokka X. Il cruscotto è tutto nuovo e di facile usabi-

lità per quanto concerne a parte elettronica. Inedita anche la parte centrale della consolle, con lo schermo tattile di 7 (oppure 8 pollici secondo gli allestimenti). Inoltre molto curati sono gli assemblaggi, così come i materiali della plancia: plastiche morbide al tatto e rifiniture ben assestate.

Grandissima novità in casa Opel, è il sistema OnStar, montato di serie a prescindere dagli allestimenti ad eccezione del modello base. OnStar, è un servizio di connettività e di assistenza personale che include la chiamata di emergenza automatica in caso di incidente. Una novità è anche la nuova

app per smartphone myOpel, che funge anche da satellitare. Si può risalire alla posizione del veicolo in qualunque momento.

La guida non delude. Alcuni motori della nuova Opel Mokka X, sono già ben conosciuti dalla clientela Opel. A benzina si trovano il 1.6 da 116CV e il 1.4 Turbo da 140cv (quest’ ultimo disponibile anche in versione Gpl). Poi si trova il 1.6 Gasolio, da 110 e 136cv.

Nuovo è, invece, il 1.4 Turbo a Benzina da 152cv, abbinato solo ed esclusivamente alla trazione 4x4 e al cambio automatico a 6 rapporti. La Opel Mokka X sforna anche un

nuovo motore turbodiesel 1.6 da 136cv che per essere un’ auto a trazione integrale, offre i giusti consumi: questa versione infatti ha rivelato una media di 16km/l.

Tommaso Cesaro Michele Obritenschi

Cultura ed eventi Novembre 2017

Samarcanda nel segno del teatro Partita ad ottobre la stagione autunnale: spettacoli ogni domenica a Battipaglia, fino al 17 dicembre. Ed è già successo Anna Chiara Murabito

Samarcanda è un’associazione artistico-culturale, nata a Battipaglia nel 1965. Essa si compone di un folto gruppo di attori, che vengono preparati annualmente in recitazione. L’età va dai 13 anni ai 70 anni.

Fu dato questo nome sia per ricordare la nota Samarcanda, ma anche perché c’era una trasmissione dal nome Samarcanda che aveva avuto molto successo, essendo un po’ simile ad un talkshow.

Quindi, il creatore di questa associazione volle richiamare tutto ciò, chiamandola appunto Samarcanda.

Ogni domenica a Battipaglia, a

partire dal 14 ottobre fino al 17 dicembre, Samarcanda presenterà la Stagione Autunnale, nell’auditorium della parrocchia San Gregorio VIII. Gli spettacoli sono nove, di vario genere.

Ci sono anche alcuni spettacoli del regista Eduardo De Filippo, come “Uomo e Galantuomo”, tenutosi il 9 novembre scorso. Tre settimane fa, invece, è salito sul palco il gruppo di Samarcanda Giovani, per interpretare uno spettacolo sulle differenze di vedute tra Nord e Sud. Gli spettacoli sono tutti in dialetto napoletano.

Sta accorrendo tantissima gente per assistere a questi piccoli ma grandi spettacoli recitati da futuri artisti.

NUOTO / A Roma le qualificazioni dei campionati italiani. C’è anche la Balnaea di Battipaglia La Balnaea è una struttura nella quale si svolgono attività di nuoto e palestra, molto conosciuta a livello agonistico infatti, il 4 dicembre a Roma si svolgeranno le qualificazioni per i campionati italiani di nuoto, che nella mia città rappresenta appunto la "Polisportiva Balnaea", l'anno scorso sono stati tre quelli qualificati: "Annarita Marzano" , "Michele Salerno" e "Simone Morra. Gli allenatori sono: "Gabriele Notabella" e "Mario Silla". La nostra città sostiene i nostri nuotatori nella speranza che anche quest'anno Battipaglia venga riconosciuta per questa premiazione.

Luciano Mongiello

LIBRI / a cura di Francesca Vece

Salvator Mundi da record: è il quadro più costoso della storia Il 16 novembre scorso a New York si è svolta un’asta da record. È stato venduto l’ultimo quadro di Leonardo da Vinci, il Salvator Mundi per una cifra di 450 milioni e 312 mila dollari. Si tratta del prezzo più alto mai pagato al mondo per un’opera d’arte. In soli 18 minuti e 47 secondi si è partiti da una base di 100 milioni fino ad arrivare alla modica cifra di 450 milioni.

All’asta hanno partecipato almeno 45 collezionisti interessati al quadro e addirittura altri collegati via telefono.

Il Salvator Mundi è un dipinto a olio su tavola di Leonardo da Vinci. Il quadro rappresenta Gesù Cristo frontalmente e a mezza figura, mentre leva la mano destra per benedire e nella sinistra tiene il globo, simbolo del suo potere universale. Inizialmente l’opera era ridotta in pessimo stato, ma successivamente al restauro si è dimostrato un capolavoro sorprendente, quasi agli stessi livelli dell’Ultima Cena.

Non è ancora sicuro di quando Leonardo dipinse il quadro, alcuni sostengono che egli l’abbia dipinto a Milano nel 1490 mentre lavorava all’ultima cena, mentre altri sostengono che lo abbia dipinto a Firenze dopo il 1500 mentre lavorava alla Gioconda.

Quando la pittura venne presentato alla National Gallery, nel 2011, i biglietti vennero venduti a 400 dollari l’uno e si esaurirono in una settimana.

Secondo il critico d’arte Adrian Searle, il quadro rappresentava un Cristo inespressivo, quasi con uno sguardo da strafatto, e inoltre la posizione delle dita gli ricordavano la figura di un uomo con in mano uno spinello. La sua vendita di milioni di dollari l’ha resa l’opera d’arte più costosa della storia acquistata da un privato.

Martina Trimarco Carmen Borriello

La meccanica del cuore

Ma le stelle quante sono

Carrie

di Mathias Malzieu

di Giulia Carcasi

di Stephen King

Ci troviamo nel 1874 durante la notte più fredda, il 16 aprile. In una vecchia casa di Edimburgo nasce Jack, un bambino con un difetto al cuore, infatti era ghiacciato. Madeleine, una levatrice, lo salverà sostituendo il cuore con un orologio a cucù.Durante il giorno del suo decimo compleanno, Jack incontra Miss Acacia. Ormai Jack è innamorato e farebbe di tutto per lei, ma ha un problema, le regole.

“Uno, non toccare le lancette Due, domina la rabbia Tre, non innamorarti, mai e poi mai.”

Pubblicato nel 2007. Nel 2013 è uscito l’omonimo film d’animazione, co-diretto dallo stesso autore.

Voto: 8,5/10

7

Il racconto narra le storie di due amici, Alice e Carlo.Frequentano la stessa scuola e sono compagni di classe, durante gli anni scolastici hanno stretto un’amicizia strana, fatta di momenti anche romantici.

I due non hanno mai confessato i loro sentimenti. Entrambi iniziano una storia, lei con Giorgio e lui con Ludovica. A causa di alcuni eventi, si separano.

Il racconto è molto particolare, è diviso in due parti in cui si racconta la stessa storia, ma da due prospettive diverse ovvero quelle dei ragazzi.

“Sarebbe bello se la vita fosse come le crêpes, che puoi farcire come ti pare.”

Pubblicato nel 2005.

Voto 9/10

Carrie White è un’adolescente che soffre di bullismo e con problemi familiari. Ha il potere della telecinesi, difatti la madre la ritiene posseduta. Dopo un episodio spiacevole, la ragazza torna a casa dove viene picchiata e offesa dalla madre. In seguito a quest’avvenimento Carrie è ancora tormentata dai suoi compagni, ma loro non sanno cosa li aspetta. “Ma quasi nessuno scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri! La gente non migliora, diventa solo più furba.”

Pubblicato nel 1974.

Nel 1976 Brian De Palma ha diretto la versione cinematografica e nel 2013 è stato prodotto un remake dell’omonimo film.

Voto: 7,5/10

8

Novembre 2017

I prof con più stile? Eccoli!

Ti sei mai chiesto che tipo di professori ti trovi in classe?

Sicuramente penserai al classico professore severo, all’antica, dall’aspetto cupo e taciturno.

In poche parole il solito “giacca e cravatta”.

Sappi che non è così. I professori, negli ultimi anni, si stanno “modernizzando”, anche perché in qualsiasi scuola c’è l’inserimento di professori con una fascia di età diversa da quella che ci aspettiamo di trovare. Prima le scuole puntavano su insegnanti con più esperienza, adesso si cerca qualcuno che abbia maggior contatto con i ragazzi ed abbia la capacità di comprenderli e di far capire ciò che si spiega, avendo quindi un’idea più “giovanile”.

I professori ultimamente curano di più l’aspetto esteriore, non indossano il solito maglione invernale a collo alto, ma magari prendono spunto dai giovani, vestendo un po’ più sportivi o classici, al punto giusto.

Nella nostra scuola “Besta-Gloriosi” di Battipaglia, essendo una scuola molto vecchia, assistiamo ad un’evoluzione di modernità, avendo sia professori prossimi alla pensione, sia più giovani e con meno esperienza sul campo lavorativo.

Nel nostro caso, con “evoluzione di modernità” intendiamo un cambiamento sia sullo stile esteriore, sia nel comportamento, partendo dal professore Giorgio Piccolo che, pur avendo una certa età, assume atteggiamenti giovanili anche usando apparecchiature tecnologiche che sicuramente caratterizzano la nostra generazione.

Fino ad arrivare alla professoressa Fabiola Delli Bovi che per noi é l’esempio di modernità nel mondo lavorativo.

Noemi Napoli Emanuele Gigandino

Amori finiti e storie mai iniziate. Cosa succede a scuola?

Aurora Chieppa

Denise De Vivo

Cari amici lettori, per tenervi aggiornati sulle notizie di gossip, non potevano mancare gli amori finiti e gli amori mai iniziati all’interno della scuola.

La prima è la storia d’amore tra due ragazzi, Kesia e Nek, dell’età di 17 anni, ben presto finita. Si tratta di una storia altalenante a causa delle incertezze da parte del ragazzo, dovute ad una precedente storia d’amore finita male.

Lui, malgrado tutto, cerca di avventurarsi in una nuova storia con Kesia per dimenticare il passato.

Da almeno un mese, però, si vocifera di una crisi della coppia, a causa di grossi cambiamenti nella vita di Kesia. Proprio pochi giorni fa, la coppia è stata vista insieme, nei corridoi della scuola. Sarà davvero la fine come dicono?

La seconda è una presunta storia, perché non è mai iniziata, tra Elliot e Grace.

Pare che nessuno li abbia visti insieme.

Tra di loro mai un bacio, ma solo sguardi che si sono scambiati per anni, perché nessuno dei due ha avuto il

Giada Giordano

coraggio di dire all’altro di quel sentimento d’amore provato. Forse come si presume, lui non era così interessato a lei, la vedeva solo come un’amica e lei invece sentiva qualcosa dentro di sé che la portava a pensarlo continuamente e a soffrire quando non lo vedeva.

Da poco più di un anno, Grace ha dichiarato alle sue amiche che ha manifestato il suo interesse verso di lui, pur sapendo già la risposta. A dichiarazione avvenuta, entrambi si sono allontanati, forse lui perché non la ama, lei perché non vuole continuare a soffrire d’amore.

Questo, forse, lo scopriremo la prossima volta.