Solduno - Bollettino Estate 2019

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B O L L E T T I N O PA R R O C C H I A L E D I S O L D U N O Estate 2019 n. 3


ordinario delle celebrazioni liturgiche O rcario hiesa parrocchiale di San Giovanni Battista Solduno

Celebrazioni

S. Messa prefestiva delle domeniche e delle Solennità di precetto ore 17.30 S. Messe domenicali

ore 10.30 per la comunità parrocchiale

S. Messa feriale Luglio - Agosto

ore 17.30 ore 09.00

Solennità (data in dipendenza dalla Pasqua) Santa Madre della Misericordia, Domenica delle Palme, Corpus Domini e S. Giovanni Battista ore 10.00 seguita dalla Processione Adorazione Eucaristica Ogni Martedì Ogni Giovedì per le vocazioni sacerdotali Ogni primo Venerdì del mese Luglio-Agosto dalle ore 08.00 alle 09.00 Liturgia delle Ore

dalle 16.00 alle 17.30 dalle 16.00 alle 17.30 dalle 16.00 alle 17.30

Martedì e Giovedì ore 17.15 Vespri Luglio-Agosto sospesa

Confessioni

Il sabato dalle ore 16.00 alle ore 17.00

Battesimi

Le domeniche (escluse le domeniche di Quaresima) da concordare con il parroco

Matrimonio

da concordare con il parroco con un anticipo di almeno sei mesi. Escluso nel tempo di Quaresima

Ultimo bollettino visualizzabile online su: www.issuu.com/geekvision In copertina:

Redattore responsabile:

San Giovanni Battista Iconostasi di Cefalonia inizi del XIX secolo- sala delle Icone

Martignoni don Bruno Casa parrocchiale 6600 Solduno Telefono 091 751 05 13 076 575 90 20

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Vieni, Spirito di vita, e rinnova l'opera della creazione, per edificare una società più giusta e più umana. Vieni, Spirito di sapienza e rendi la tua Chiesa totalmente docile alle parole del Vangelo.

Vieni, Spirito di grazia e trasforma la Chiesa con la tua santità,

Meditazione

perché cresca come la famiglia dei figli di Dio.

Vieni, Spirito di consiglio e guida la tua Chiesa lungo il cammino della storia.

Vieni, Spirito di pietà e libera la tua Chiesa

con amore misericordioso, dalla schiavitù del male. Vieni, Spirito della lode e comunica alla Chiesa la sapienza delle cose di Dio.

Dal Catechismo “Vi ho chiamato amici”

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Prossimi avvenimenti

La parola del Parroco

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ari parrocchiani, di Solduno

lo scorrere del tempo, sempre troppo veloce, ci ha avvicinato alla fine di un anno pastorale. Entusiasmante? Certo! Ricco di impegni e di spiritualità? Certo! Ma non è ancora finita! Dovremo ancora celebrare le feste di san Giovanni Battista (14-16 giugno), le SS. Quarantore (17-19 giugno) e la solennità del Corpus Domini (20 giugno). E poi per tutti il meritato riposo della pau-

sa estiva. Può sembrare scontato, che il parroco a fine anno indirizzi a tutti i collaboratori della parrocchia alcune parole ringraziamento che per l’impegno profuso durante l’anno ma per me non è così. A tutti, indistintamente, coloro che hanno lavorato in ambito amministrativo, pastorale, catechetico e musicale liturgico, vada il mio personale ringraziamento al quale si uniscono tutti i componenti del Consiglio Parrocchiale. Grazie di cuore.

 2 giugno Nella Cattedrale di Lugano, Mons. Vescovo ha ordinato 4 nuovi diaconi per la nostra Chiesa diocesana. Due di essi, don Davide Bergamasco e don Nathan Fedier provengono dalla nostra zona, uno da Locarno e l’altro da Tenero. È, ovviamente, una gioia per tutta la comunità diocesana anche l’ordinazione di don Stefano Bisogni, da Milano, e di don Giuseppe Quarniali del seminario Redemptoris Mater del Cammino Neocatecumenale. Nel pomeriggio di sabato 1 giugno, abbiamo vissuto un momento di Adorazione Eucaristica per invocare il dono della discesa dello Spirito Santo su questi nuovi ministri della carità della Chiesa e sui nostri 20 ragazzi/e che, per la preghiera di Mons. Piergiacomo Grampa, vescovo emerito, il giorno dopo, domenica 2 giugno, hanno ricevuto il sigillo dello Spirito santo.  9 giugno La Pasqua del Signore ha raggiunto la sua pienezza con la festa della Pentecoste. A questo momento ci siamo preparati con la preghiera, sull’esempio di Maria e degli Apostoli, premettendo alla celebrazione eucaristica feriale la recita del s. Rosario e il canto dei Vespri della Pentecoste. Carissimi, con la Pentecoste la grazia pasquale raggiunge il suo culmine. Da questo momento la Chiesa procede e continua il suo cammino sostenuta e sospinta dalla

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forza vitale trasmessale dallo Spirito santo, che è il dono di Gesù risorto: Spirito d’amore, Spirito di consolazione, Spirito di verità, spirito di forza, Spirito di pace, Spirito di gioia (M. A.M. Canopi).  Dal 14 al 16 giugno In questi giorni era prevista la celebrazione votiva del nostro patrono, san Giovanni Battista. Purtroppo l’incertezza meteorologica ha costretto gli organizzatori, seppur con rammarico e scusandosi, ad annullare i momenti comunitari previsti per le sere di quei giorni e a rinviarle all'inizio del prossimo settembre. I momenti liturgici sono però confermati: domenica 16 giugno, solennità della Ss.ma Trinità, la s. Messa sarà celebrata alle ore 10.00 e seguita, se le condizioni meteo lo consentiranno, dalla processione di san Giovanni sulla piazza “in Prö” essendo il tragitto tradizionale (Contrada Maggiore) interessata da lavori al manto stradale. Al termine della celebrazione liturgica, si terrà l’”incanto dei cilostri”.  Da lunedì 17 a mercoledì 19 giugno Vivremo le Ss. Quarantore in preparazione alla solennità del Corpus Domini”. Un canto eucaristico, tra i più diffusi nella tradizione popolare e bandistica, “Inni e canti”, così faceva cantare il popolo cristiano: 1. Inni e canti sciogliamo o fedeli al divino eucaristico re, egli ascoso nei mistici veli cibo all'alma fedele si die’. Dei tuoi figli lo stuolo qui prono o Signor dei potenti t'adora, per i miseri implora perdono, per i deboli implora pietà. 2. Sotto i veli che il grano compose su quel trono raggiante di luce, il Signor dei signori si ascose per avere l'impero dei cuor. 3. O Signor che dall'ostia radiosa sol di pace ne parli e d'amor, in te l'alma smarrita riposa, in te spera chi lotta e chi muor. Certo le parole risuonano di un italiano aulico e ormai deseuto, lontano dalla cultura e dalle espressioni contemporanee, ma esse non hanno perduto la loro carica di verità. In esse noi contempliamo il dono che Gesù

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ci ha lasciato, il sacramento della sua presenza reale, perché potessimo vivere di lui. Dio non è venuto a vivere con gli uomini e a mangiare con gli uomini, ma è venuto a darsi in cibo, per comunicare la sua vita, per trasformarci in lui … il Signore è con noi; in questo sacramento riconosciamo il suo amore e chiediamo la grazia di saperlo continuamente viverlo facendolo fruttificare, diventando così generosi da dare noi stessi agli altri, perché tutti possano fare l’esperienza dell’amore di Cristo che dimora in noi e si dona ai nostri fratelli (M. A.M. Canopi). Carissimi, a tutti il più cordiale saluto e il più sincero augurio di ogni pace e di ogni bene. Per tutti una preghiera: Signore Gesù, donaci lo Spirito di verità perché ci faccia comprendere e mettere in pratica tutte le tue parole di vita, quelle che hai attinto per noi dal cuore dell’Eterno Padre. Prega ancora per noi presso il Padre perché ci mandi l’altro Consolatore. Così saremo condotti alla verità tutta intera, alla dolcezza della Comunione, alla sicurezza della pace. Amen (M. A.M. Canopi).

20 mag 2019 Il cardinale Sarah sottoscrive gli “appunti” di papa Benedetto, “martire della verità” Da blog “Settimo cielo” di Giovanni Magister

Il cardinale Sarah

Rubbrica del settimale “L’Espresso”

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l cardinale Robert Sarah (ghanese, Prefetto della Congregazione per il Culto divino) ha colto tutti di sorpresa, la sera del 14 maggio a Roma, nell’auditorium del centro culturale della chiesa di San Luigi dei Francesi, quando tutti si aspettavano che presentasse l’ultimo suo libro, dal titolo “Le soir approche et déjà le jour baisse”, sulla crisi di fede della

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Chiesa e il tramonto dell’Occidente. Perché invece, ha detto subito il cardinale, “questa sera non parlerò affatto di questo libro”. E il motivo – ha spiegato – è che “le idee fondamentali che vi sviluppo si sono trovate illustrate, esposte e dimostrate con brillantezza lo scorso aprile da papa Benedetto XVI negli ‘appunti’ che aveva redatto in vista del summit dei presidenti delle conferenze episcopali sugli abusi sessuali convocato a Roma da papa Francesco


dal 21 al 24 febbraio”. Il cardinale Sarah ha così proseguito: “La sua riflessione si è rivelata una vera sorgente di luce nella notte della fede che tocca tutta la Chiesa. Ha suscitato delle reazioni che talvolta hanno sfiorato l’isteria intellettuale. Mi sono sentito personalmente ferito dalla miseria e dalla grossolanità di parecchi commenti. Dobbiamo convincerci che una volta di più il teologo Ratzinger, la cui statura è quella di un vero padre e dottore della Chiesa, ha visto giusto e ha toccato il cuore più intimo della crisi della Chiesa. “Vorrei quindi che questa sera ci lasciamo rischiarare da questo suo pensiero esigente e luminoso. Come potremmo riassumere la tesi di Benedetto XVI? Consentitemi di semplicemente citarlo: ‘Perché la pedofilia ha raggiunto tali proporzioni? In ultima analisi, la ragione è l’assenza di Dio’. Questo è il principio architettonico di tutta la riflessione del papa emerito. Questa è la conclusione della sua lunga argomentazione. Questo è il punto dal quale deve partire ogni ricerca sullo scandalo degli abusi sessuali commessi da sacerdoti, per proporre una soluzione efficace. “La crisi della pedofilia nella Chiesa, la moltiplicazione scandalosa e sbalorditiva degli abusi ha una e una sola causa ultima: l’assenza di Dio. Benedetto XVI lo riassume in un’altra formula anch’essa chiara. Cito: ‘È solo là dove la fede non determina più le azioni dell’uomo che tali crimini sono possibili’.

“Il genio teologico di Joseph Ratzinger tocca qui non solo la sua esperienza di pastore di anime e di vescovo, di padre dei suoi preti, ma anche la sua esperienza personale, spirituale e mistica. Egli risale alla causa fondamentale, ci permette di comprendere quale sarà la sola via per uscire dallo spaventevole e umiliante scandalo della pedofilia. La crisi degli abusi sessuali è il sintomo di una crisi più profonda: la crisi della fede, la crisi del senso di Dio”. Sarah vi ripercorre passo passo l’analisi di Joseph Ratzinger, sottoscrivendola in pieno. Confuta con parole sferzanti le critiche che le sono state rivolte. Sottolinea gli effetti della crisi di fede nella vita dei sacerdoti e nella formazione dei seminaristi. Denuncia "la tragica ampiezza delle pratiche omosessuali", anch'esse "dolorosa manifestazione di perdita della fede". Stigmatizza il falso “garantismo” che tollerando le dottrine contrarie all’integrità della fede incoraggia anche le pratiche contrarie alla castità. Invoca quel profondo rispetto del “corpo eucaristico del Signore” senza il quale non c’è più rispetto per “il corpo puro e innocente dei bambini”. E questo è il finale, più che mai all’unisono con Ratzinger: “Per concludere vi dico di nuovo con papa Benedetto: sì, la Chiesa è piena di peccatori. Ma non è in crisi, siamo noi che siamo in crisi. Il diavolo vuole farci dubitare. Vuole farci credere che Dio abbandona la sua Chiesa. Invece no, ella è sempre

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La parola del Ppap emerito

‘il campo di Dio. Non c’è solamente la zizzania ma anche il buon grano di Dio. Proclamare questi due aspetti con insistenza non deriva affatto da una falsa apologetica: è un servizio che è necessario rendere alla verità’, dice Benedetto XVI. Egli lo prova, la sua presenza orante e docente in mezzo a noi, nel

cuore della Chiesa, a Roma, ce lo conferma. Sì, c’è in mezzo a noi il buon grano di Dio. “Grazie, caro papa Benedetto, per essere secondo il suo motto un cooperatore della verità, un servitore della verità. La sua parola ci conforta e ci rassicura. Lei è un testimone, un ‘martire’ della verità. Sia ringraziato”.

14 aprile 2019

Poiché io stesso avevo servito in una posizione di responsabilità come pastore della Chiesa al momento dello scoppio pubblico della crisi, e durante il periodo precedente, ho dovuto chiedermi – anche se, come emerito, non sono più direttamente responsabile – come avrei potuto contribuire a un nuovo inizio. Così, dopo l’annuncio dell’incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali, ho compilato alcuni appunti con cui poter contribuire con una o due osservazioni per aiutare in questo momento difficile. Dopo aver contattato il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin e lo stesso Santo Padre Francesco, mi è sembrato opportuno pubblicare questo testo nel Klerusblatt [un periodico mensile per il clero in gran parte delle diocesi bavaresi]. Il mio lavoro è diviso in tre parti. Nella prima parte, mi propongo di presentare brevemente il più ampio contesto sociale della questione, senza il quale il problema non può essere compreso. Cerco di dimostrare che negli anni Sessanta si è verificato un

TESTO INTEGRALE del papa emerito Benedetto XVI sugli abusi (1a parte su 3) Traduzione del testo pubblicato su Catholic News Agency a cura del Dal blog di Sabino Paciolla

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l 21-24 febbraio, su invito di Papa Francesco, i presidenti delle Conferenze episcopali mondiali si sono riuniti in Vaticano per discutere dell’attuale crisi della fede e della Chiesa, crisi vissuta in tutto il mondo dopo le scioccanti rivelazioni di abusi clericali perpetrati contro i minori. La portata e la gravità degli episodi denunciati ha profondamente angosciato sia i sacerdoti che i laici, e ha fatto sì che parecchi abbiano messo in discussione la Fede stessa della Chiesa. Era necessario inviare un messaggio forte, e cercare un nuovo inizio, per rendere la Chiesa di nuovo veramente credibile come luce tra i popoli e come forza al servizio contro le potenze della distruzione.

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evento vergognoso, di dimensioni senza precedenti nella storia. Si potrebbe dire che nei vent’anni dal 1960 al 1980, gli standard normativi precedenti sulla sessualità sono crollati del tutto, e si è creata una nuova normalità che è stata ormai oggetto di laboriosi tentativi di rottura. Nella seconda parte, mi propongo di evidenziare gli effetti di questa situazione sulla formazione dei sacerdoti e sulla loro vita. Infine, nella terza parte, vorrei sviluppare alcune prospettive per una risposta adeguata da parte della Chiesa. I. (1) La questione inizia con l’introduzione, prescritta e sostenuta dallo Stato, dei bambini e dei giovani nella natura della sessualità. In Germania, l’allora Ministro della Salute, la signora (Käte) Strobel, fece realizzare un film in cui tutto ciò che prima non poteva essere mostrato pubblicamente, compresi i rapporti sessuali, era ora mostrato a scopo educativo. Ciò che all’inizio era destinato esclusivamente all’educazione sessuale dei giovani è stato quindi ampiamente accettato come qualcosa che si poteva fare. Effetti simili sono stati raggiunti dal “Sexkoffer” (valigia del sesso) pubblicato dal governo austriaco [una controversa “valigia” di materiali per l’educazione sessuale usati nelle scuole austriache alla fine degli anni Ottanta]. I film sessuali e pornografici divennero allora un evento comune, al punto che furono proiettati nei cinegiornali [Bahnhofskinos]. Ricordo

ancora di aver visto, un giorno, mentre passeggiavo per la città di Ratisbona, una folla di persone in fila davanti a un grande cinema, cosa che prima si era vista solo in tempo di guerra, quando si sperava di ottenere qualche stanziamento speciale. Ricordo anche di essere arrivato in città il Venerdì Santo nel 1970 e di aver visto tutti i cartelloni affissi con un grande manifesto di due persone completamente nude in un abbraccio ravvicinato. Tra le libertà per le quali la Rivoluzione del 1968 cercò di lottare c’era questa libertà sessuale totale, che non ammetteva più alcuna norma. Il collasso mentale era anche legato ad una propensione alla violenza. Per questo motivo i film a sfondo sessuale non erano più ammessi sugli aerei perché la violenza avrebbe potuto scoppiare tra la piccola comunità di passeggeri. E poiché l’abbigliamento dell’epoca provocava anche l’aggressione, i direttori scolastici tentarono anche di introdurre uniformi scolastiche al fine di facilitare un clima di apprendimento.

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Parte della fisionomia della Rivoluzione del ’68 era che anche la pedofilia veniva poi valutata come consentita e appropriata. Per i giovani della Chiesa, ma non solo per loro, questo è stato per molti aspetti un momento molto difficile. Mi sono sempre chiesto come i giovani in questa situazione potessero avvicinarsi al sacerdozio e accettarlo, con tutte le sue ramificazioni. Il crollo estensivo della successiva generazione di sacerdoti in quegli anni e l’altissimo numero di laicizzazioni furono una conseguenza di tutti questi sviluppi. (2) Allo stesso tempo, indipendentemente da questo sviluppo, la teologia morale cattolica ha subito un crollo che ha reso la Chiesa indifesa contro questi cambiamenti nella società. Cercherò di delineare brevemente la traiettoria di questo sviluppo. Fino al Concilio Vaticano II, la teologia morale cattolica si basava in gran parte sul diritto naturale, mentre la Sacra Scrittura era citata solo per ragioni di fondo o di prova. Nel dibattito del Concilio per una nuova comprensione della Rivelazione, l’opzione del diritto naturale fu in gran parte abbandonata, e fu richiesta una teologia morale basata interamente sulla Bibbia. Ricordo ancora oggi come la facoltà gesuita di Francoforte formò un giovane padre di grande talento (Bruno Schüller) con lo scopo di sviluppare una morale basata interamente sulla Scrittura. La bella tesi di padre Schüller mostra un primo passo verso la costruzione di una morale basata sulla Scrittura. Padre Schüller fu poi in-

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viato in America per ulteriori studi e ritornò con la consapevolezza che dalla sola Bibbia non si poteva esprimere sistematicamente la morale. Tentò allora una teologia morale più pragmatica, senza poter dare una risposta alla crisi della morale. Alla fine, fu soprattutto l’ipotesi che la moralità dovesse essere determinata esclusivamente dalle finalità dell’azione umana che prevalse. Mentre la vecchia frase “il fine giustifica i mezzi” non era stata confermata in questa forma grezza, il suo modo di pensare era diventato definitivo. Di conseguenza, non poteva più esserci nulla che costituisse un bene assoluto, più di qualsiasi cosa fondamentalmente malvagia; (potevano esserci) solo giudizi di valore relativo. Non c’era più il bene (assoluto), ma solo quello relativamente migliore, dipendente dal momento e dalle circostanze. La crisi della giustificazione e della presentazione della morale cattolica ha raggiunto proporzioni drammatiche alla fine degli anni ’80 e ’90. La crisi della giustificazione e della presentazione della morale cattolica ha raggiunto proporzioni drammatiche. Il 5 gennaio 1989 fu pubblicata la “Dichiarazione di Colonia”, firmata da 15 professori cattolici di teologia. Essa si concentrava su vari punti di crisi nel rapporto tra il magistero episcopale e il compito della teologia. (Le reazioni a) questo testo, che in un primo momento non si estendevano oltre il consueto livello di proteste, crebbero molto rapidamente in una protesta contro il magistero della Chiesa e raccolsero,


in modo udibile e visibile, il potenziale di protesta globale contro i testi dottrinali attesi di Giovanni Paolo II ( D. Mieth, Kölner Erklärung, LThK, VI3, p. 196) [LTHK è il Lexikon für Theologie und Kirche, un “Lessico di teologia e Chiesa” di lingua tedesca, i cui redattori erano Karl Rahner e il cardinale Walter Kasper.] Papa Giovanni Paolo II, che conosceva molto bene la situazione della teologia morale e la seguiva da vicino, commissionò il lavoro di un’enciclica che avrebbe rimesso le cose a posto. Fu pubblicata con il titolo Veritatis Splendor il 6 agosto 1993, e scatenò forti contraccolpi da parte dei teologi morali. Prima di essa, il “Catechismo della Chiesa cattolica” aveva già presentato in modo convincente, in modo sistematico, la morale proclamata dal-

la Chiesa. Non dimenticherò mai come l’allora leader teologo morale tedesco Franz Böckle, il quale, tornato nella sua Svizzera natale dopo il suo ritiro, annunciò, in vista delle possibili decisioni dell’enciclica Veritatis Splendor, che se l’enciclica avesse stabilito che c’erano azioni che erano sempre e in ogni circostanza da classificare come male, le avrebbe contestate con tutte le risorse a sua disposizione. Fu Dio, il Misericordioso, che gli risparmiò di dover mettere in pratica la sua decisione; Böckle morì l’8 luglio 1991. L’enciclica è stata pubblicata il 6 agosto 1993 e includeva infatti la determinazione che c’erano azioni che non possono mai diventare buone. Il Papa era pienamente consapevole dell’importanza di questa decisione in quel momento e, per questa parte del suo testo, aveva nuovamente consultato eminenti specialisti che non avevano partecipato alla redazione dell’enciclica. Sapeva che non doveva lasciare dubbi sul fatto che il calcolo morale nel bilanciamento dei beni deve rispettare un limite finale. Ci sono beni che non sono mai soggetti a compromessi. Ci sono valori che non devono mai essere sacrificati per un valore maggiore e addirittura andare oltre la conservazione della vita fisica. C’è il martirio. Dio è (molto) più di una semplice sopravvivenza fisica. Una vita che fosse acquistata sulla base della negazione di Dio, una vita che si basa su una menzogna finale, è una non vita. Il martirio è una categoria fondamen-

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tale dell’esistenza cristiana. Il fatto che il martirio non è più moralmente necessario nella teoria sostenuta da Böckle e da molti altri, dimostra che qui è in gioco l’essenza stessa del cristianesimo. In teologia morale, tuttavia, un’altra questione era nel frattempo diventata pressante: L’ipotesi che il magistero della Chiesa dovesse avere competenza finale [l’infallibilità] solo nelle questioni riguardanti la fede stessa aveva avuto ampia accettazione; (in questa prospettiva) le questioni riguardanti la morale non dovevano rientrare nell’ambito delle decisioni infallibili del magistero della Chiesa. Probabilmente c’è qualcosa di giusto in questa ipotesi che merita un’ulteriore discussione. Ma c’è un set (insieme) minimo di (valori) morale che è indissolubilmente legato al principio fondamentale della fede e che deve essere difeso se non si vuole che la fede sia ridotta a una teoria, ma piuttosto essere riconosciuta nella sua pretesa di vita concreta. Tutto ciò rende evidente quanto sia fondamentalmente messa in discussione l’autorità della Chiesa in materia di morale. Coloro che negano alla Chiesa un’ultima competenza didattica in questo campo la costringono a rimanere in silenzio proprio dove è in gioco il confine tra verità e menzogna. Indipendentemente da questa questione, in molti ambienti della teologia morale è stata esposta l’ipotesi che la Chiesa non ha e non può avere una propria morale. Il ragionamento sarebbe

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che tutte le ipotesi morali avrebbero conosciuto paralleli anche in altre religioni e quindi non poteva esistere un proprium cristiano della morale. Ma alla questione del proprium di una morale biblica, non si risponde affermando che, per ogni singola frase, si può trovare da qualche parte un’equivalente in altre religioni. Si tratta piuttosto dell’insieme della morale biblica, che come tale è nuova e diversa dalle sue singole parti. La dottrina morale della Sacra Scrittura ha la sua unicità che si basa in definitiva sulla sua adesione all’immagine di Dio, nella fede nell’unico Dio che si è mostrato in Gesù Cristo e che ha vissuto come essere umano. Il decalogo è un’applicazione della fede biblica in Dio alla vita umana. L’immagine di Dio e la morale sono un tutt’uno e portano così al particolare cambiamento dell’atteggiamento cristiano verso il mondo e la vita umana. Inoltre, il cristianesimo è stato descritto fin dall’inizio con la parola hodós [in greco “strada”, nel Nuovo Testamento spesso usata nel senso di un cammino nel progresso]. La fede è un cammino e uno stile di vita. Nella vecchia Chiesa, il catecumenato è stato creato come habitat contro una cultura sempre più demoralizzata, in cui gli aspetti distintivi e freschi dello stile di vita cristiano sono stati praticati e allo stesso tempo protetti dallo stile di vita comune. Penso che anche oggi qualcosa come le comunità catecumenali siano necessarie perché la vita cristiana possa affermarsi a modo suo.


Calendario liturgico

G

iugno 2019

Domenica 2 ore 10.30

VII di Pasqua S. Messa solenne presieduta da Mons. Piergiacomo Grampa, vescovo emerito, per il conferimento del Sacramento della Cresima

Domenica 9 ore 10.30

Pentecoste S. Messa solenne

Lunedì 10 ore 10.30

Lunedì di Pentecoste S. Messa nella memoria di Santa Maria Madre della Chiesa.

Domenica 16 ore 10.00

della Ss.ma Trinità FESTE PATRONALI IN ONORE DI SAN GIOVANNI BATTISTA S. Messa solenne e Processione di San Giovanni

Da Lunedi 17 a Mercoledi 19 SANTE QUARANTORE ore 15.30 Adorazione Eucaristica ore 16.50 S. Rosario, Vespri e riposizione del Ss.mo Sacramento ore 17.30 S. Messa Giovedi 20 ore 10.00

Solennità del CORPUS DOMINI S. Messa solenne e Processione Eucaristica

Domenica 23 ore 10.30

XII del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Lunedi 24 Solennità di S. GIOVANNI BATTISTA, PATRONO DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE ore 08.00 S. Messa ore 17.30 S. Messa della Solennità Di seguito don Bruno a Zurigo presso Stadtspital Triemli. Venerdi 28 ore 15.30 ore 16.50 ore 17.30

Solennità del SACRO CUORE DI GESÙ Adorazione Eucaristica S. Rosario, Vespri e riposizione del Ss.mo Sacramento S. Messa

Sabato 29 ore 10.30

Solennità dei SS. PIETRO E PAOLO S. Messa solenne 13


Domenica 30 ore 10.30

XIII del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Da lunedì 1 luglio a venerdì 30 agosto La S. Messa feriale sarà celebrata alle ore 09.00 anziché le 17.30

L

uglio 2019 In questo mese don Bruno prenderà una settimana di vacanza. In questi giorni, su avviso, non sarà prevista la celebrazione della S. Messa feriale. Per eventuali sostituzioni per la celebrazione delle Esequie si renderà disponibile il diacono don Graziano Bassi (Tel. 079 682 66 22) Domenica 7 ore 10.30

XIV del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Domenica 14 ore 10.30

XV del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Domenica 21 ore 10.30

XVI del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Domenica 28 ore 10.30

XVII del Tempo Ordinario S. Messa solenne

A

gosto 2019

Giovedì 1 ore 09.00 ore 10.30

NATALE DELLA PATRIA S. Messa S. Messa al Passo del S. Gottardo

Domenica 4 ore 10.30

XVIII del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Domenica 11 ore 10.30

XIX del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Giovedì 15 ore 10.30

Solennità dell'ASSUNZIONE DELLA BV. MARIA S. Messa solenne

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Domenica 18 ore 10.30

XX del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Domenica 25 ore 10.30

XXI del Tempo Ordinario S. Messa solenne

S

ettembre 2019

Domenica 1 ore 10.30

XXII del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Lunedì 2

Con l’inizio del nuovo anno scolastico riprende la celebrazione feriale della S. Messa alle ore 17.30

Martedì 3 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa solenne

Venerdì 6 ore 16.00 ore 17.30

Primo del Mese Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa

Domenica 8 ore 10.30

XXIII del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Martedì 10 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa

Giovedì 12 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa

Domenica 15 ore 10.30

XXIV del Tempo Ordinario FESTA FEDERALE DI RINGRAZIAMENTO S. Messa solenne

Martedì 17 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa 15


Giovedì 19 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa

Domenica 22 ore 10.30

XXV del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Martedì 24 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa

Mercoledì 25 ore 17.30

Solennità di S. NICOLAO DELLA FLÜE, PATRONO DELLA CONFEDERAZIONE ELVETICA S. Messa

Giovedì 26 ore 16.00 ore 17.30

Adorazione Eucaristica e Vespri S. Messa solenne

Domenica 29 ore 10.30

XXVI del Tempo Ordinario S. Messa solenne

Vita parrocchiale

18 aprile Giovedì Santo

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1 maggio Gita parrocchiale

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12 maggio Prima Comunione

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2 giugno Cresima

Ritiro Quaresimale abbazia di S. Paolo F/M, Roma

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G.A.B. 6600 LOCARNO 4 Ritorni Parroco di 6604 Locarno-Solduno

23 febbraio - Battesimo di Noah e Levon Zaninelli

5 maggio - Battesimo di Justin Jaden Togni 25 maggio - Battesimo di Cristel Castelluzzo

13 aprile - Battesimo di Liam Calic

11 maggio - Battesimo di Sebastian Gabriele Lucci


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